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Addì 7 settembre 2024
Un giorno di sabato; Gesù passava attraverso campi di grano e i suoi discepoli coglievano e mangiavano le spighe, sfregandole con le mani.
Alcuni farisei dissero: «Perché fate ciò che non è permesso di sabato?».
Gesù rispose: «Allora non avete mai letto ciò che fece Davide, quando ebbe fame lui e i suoi compagni?
Come entrò nella casa di Dio, prese i pani dell'offerta, ne mangiò e ne diede ai suoi compagni, sebbene non fosse lecito mangiarli se non ai soli sacerdoti?».
E diceva loro: «Il Figlio dell'uomo è signore del sabato».
Luca 6,1-5
Perché fate ciò che non è permesso di sabato? (7 settembre 2024)
Regole lecite e non lecite
In ogni contesto di gruppo, sia esso un comune, una nazione, una famiglia, un'associazione ci sono delle regole, delle cose lecite e delle cose non lecite. A volte però bisognerebbe domandarsi però ciò che è giusto e ciò che non lo è perché le regole devono essere a favore dell'uomo non contro di lui. Con i figli, ad esempio, nel permettere e nel proibire bisogna capire quali e quanti danni facciamo pensando, in buona fede sicuramente, a tutelarli. Lasciare loro la libertà che chiedono non sempre è a favore loro così come ristringerla impedendo loro di fare certe cose può essere un danno maggiore che non permetterglielo
#bambini #amicidellazizzi #regole #libertà
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Addì 8 settembre 2024
Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano.
E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: «Effatà» cioè: «Apriti!».
E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!».
Marco 7,31-37
Comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano (8 settembre 2024)
Gioia da condividere
Quando ci accade una cosa buona vorremmo dirla a tutto il mondo, vorremmo gridare ai quattro venti la nostra gioia, condividere con tutti la felicità che abbiamo nel cuore. Purtroppo siamo pieni di paure ed in agguato ci sono persone cattive pronte ad approfittarsi di noi. E’ in questo senso che Gesù raccomandava spesso di non dire a nessuno ciò che Lui aveva fatto per loro, non certo per paura o per non avere troppe persone da aiutare, ma per proteggerci dall’invidia e dalla cattiveria di talune persone.
La gioia è da condividere, ciò che ci accade di buono va detto a tutti, senza superbia perché è un dono di Dio e non merito nostro.
Una volta sono andato a Roma con Roberta ed altri due amici, invitati dal Presidente della Camera. Ero al settimo cielo per quell’incontro, per il riconoscimento dei nostri sforzi. Dormimmo a Roma e la mattina dell’incontro prendemmo la metropolitana per andare in centro. Erano le nove della mattina. Entrando c’erano una ventina di persone nella carrozza tutti con l’aria seria, imbronciata. Era una cosa che mi dava fastidio.
Esseri umani che viaggiano insieme, che condividono un pezzetto della loro vita e non si guardano nemmeno negli occhi, non si parlano, non accennano ad un sorriso o ad un saluto, ma come era possibile?
Istintivamente mi rivolsi allora ai miei amici in maniera un po’ plateale e a voce abbastanza alta che tutti mi sentissero dissi “è mai possibile che nessuno sorrida? Cosa sono quei musi lunghi? C’è sempre nella vita un qualcosa per cui gioire, abbiamo la salute, oppure le gambe per camminare, oppure figli e nipotini che ci vogliono bene. Tante persone non hanno nulla, si alzano la mattina e non sanno se sopravvivranno fino a sera, eppure gioiscono di ogni piccola cosa che ricevono nella vita. E noi qui portiamo solo tristezza a chi incontriamo. Come sarebbe bello salutarci, conoscersi, scambiare due parole, condividere un momento di gioia”.
I miei amici si vergognavano di quel mio piccolo show, ma una signora che mi era vicina alzò la testa, mi fece un grandissimo sorriso e mi disse “hai ragione” e si presentò.
Di lì a poco avevamo scambiato qualche parola con tutti quelli che erano sulla carrozza, al punto che quando si scese ci augurarono ogni bene per le nostre iniziative e noi facemmo altrettanto con loro.
E’ stato bellissimo condividere quella gioia.
Da allora, mi prendano pure per pazzo, non mi importa, la mia gioia di ogni giorno, la felicità di stare con i miei ragazzi, la contentezza di poter essere utile per la loro crescita le esterno sempre. Ed allora capita che vada alla stazione vestito da paperino, oppure balli in mezzo di strada per mano ai miei bimbi, o corra per il prato peggio di un ragazzino.
La gioia è contagiosa e sono certo che esternarla, che ringraziare il Signore dei doni che ci fa, fa piacere a Dio perché rende felice altre persone in una catena senza fine.
La gioia è come una candela accesa in una stanza buia, una candela che deve essere felice di consumarsi per l’amore del prossimo e di Gesù.
#bambini #amicidellazizzi #gioia #condivisione
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Addì 9 settembre 2024
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. Ora c'era là un uomo, che aveva la mano destra inaridita.
Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva di sabato, allo scopo di trovare un capo di accusa contro di lui.
Ma Gesù era a conoscenza dei loro pensieri e disse all'uomo che aveva la mano inaridita: «Alzati e mettiti nel mezzo!». L'uomo, alzatosi, si mise nel punto indicato.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: E' lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o perderla?».
E volgendo tutt'intorno lo sguardo su di loro, disse all'uomo: «Stendi la mano!». Egli lo fece e la mano guarì.
Ma essi furono pieni di rabbia e discutevano fra di loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
Luca 6,6-11
"Stendi la mano". Egli lo fece, è la mano guarì (9 settembre 2024)
Forse questo messaggio non è per te
Se non vuoi sentirti chiamare papà o mamma da un bambino che non ha il tuo stesso sangue, questo messaggio non è per te.
Se non vuoi che un gruppo di bimbi festosi vogliano farti vedere come hanno imparato a mettere la testa sott'acqua o quale bel tuffo sappiano fare, questo messaggio non è per te. Se non vuoi che tanti bimbi con gli occhi languidi ti mandino un bacio soffiando sulla loro mano, facciano per te tanti bellissimi disegni con la scritta ti voglio bene, questo messaggio non è per te.
Se non sei pronto ad aprire il tuo cuore ai bambini che hanno la mano inaridita, pronto a guarirli, a proteggerli contro ogni insidia anche se non sono figli tuoi, questo messaggio non è per te.
In un matrimonio si promette fedeltà il giorno in cui ci si sposa ma poi è una sfida continua per mantenere la promessa data e ci sono dei momenti in cui è importante rinnovare questa promessa, riscoprire l'amore per l'altra persona.
In questi giorni sono a Lipari con i miei bimbi che mi vogliono un bene dell'anima ed ogni giorno me lo dimostrano con 1000 attenzioni, sorrisi, baci da lontano, abbracci, desiderio di di starmi vicino in ogni occasione, di venire a pescare con me anche se alcuni di loro soffrono il mal di mare.
Non ho mai dubitato della mia scelta di stare vicino ai ragazzi, avrò i miei difetti, avrò sbagliato tante volte, ma se in una operazione aritmetica il totale si vede in fondo dopo tante cifre in rosso col segno meno, e tante cifre in blu con il segno più oggi, ne sono certo, il bilancio è sicuramente positivo, e la mia gioia di stare con loro è grandissima, ed ho la consapevolezza vedendo un bambino sereno, spigliato, sempre più sicuro di sé, affrontare i suoi problemi quotidiani che siamo sulla strada giusta per aiutarli a crescere.
Non potremo guarire tutti bimbi che arrivano da noi con una mano inaridita, sordi, ciechi, incapaci di affrontare il mondo, ma certamente potremo migliorare la loro vita e attraverso di loro migliorare anche la nostra.
Se anche tu vuoi essere un guaritore di bambini, buttati nella mischia e ne riceverai stanchezza, delusioni, dispiaceri, ma certamente grandi gioie e soddisfazioni, ed alla fine il bilancio sarà positivo perché avrei migliorato sicuramente la loro vita.
#bambini #amicidellazizzi #cuore #amore #scelte #strada
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Io ho trovato la mia strada nell'aiuto ai bambini, venite a vedere se fosse anche la vostra
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Addì 10 settembre 2024
In quei giorni, Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione.
Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo,bMatteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato Zelota, Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore.
Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, che erano venuti per ascoltarlo ed esser guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi, venivano guariti.
Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti.
Luca 6,12-19
Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti (10 settembre 2024)
Dove trovare la forza per andare avanti
Tanti bambini quando arrivano in affidamento hanno spesso subito molestie di ogni tipo, abusi, maltrattamenti, hanno visto cose inenarrabili. Arrivano con cicatrici profonde nel corpo e nell'anima e la cosa più difficile con loro è far si che accettino quanto accaduto.
Ci vuole tempo e tanto, tantissimo amore. Una cosa però deve essere subito detta loro "guardate avanti". Il passato non si può dimenticare, non è facile accettarlo, fa soffrire e provoca incubi al solo pensiero, ma è "passato" e non ritorna, non potrà più tornare.
Ma come un terremoto che spazza via una città, ciò che viene ricostruito dopo è più grande, più bello, più forte perché sappiamo cosa non dobbiamo costruire e cosa invece siamo chiamati a edificare.
La loro esperienza, la loro brutta esperienza durata talvolta tutta una vita di bambino fa parte ormai del passato e lo sparire, il suicidio, il rinchiudersi dentro sé stessi non è una soluzione, è una sconfitta, è far vincere quelli che han fatto loro del male.
Guardate avanti, guardate quanto la vostra esperienza possa darvi i numeri per stare vicino a chi soffre, perché solo chi ha tanto sofferto saprà aprire le ali dell'anima per proteggere i cuccioli d'uomo percossi e feriti nel cuore da adulti incapaci di amare e di capire.
#bambini #amicidellazizzi #forza #affidamento
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Un Bambino in affidamento ha un bagaglio pesante da sopportare. Occorre la forza dell'amore per sostenerlo
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Addì 11 settembre 2024
In quel tempo, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, Gesù diceva: «Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio.
Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete.
Beati voi quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e v'insulteranno e respingeranno il vostro nome come scellerato, a causa del Figlio dell'uomo.
Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nei cieli. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i profeti.
Ma guai a voi, ricchi, perché avete gia la vostra consolazione.
Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame. Guai a voi che ora ridete, perché sarete afflitti e piangerete.
Guai quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti facevano i loro padri con i falsi profeti.»
Luca 6,20-26
Beati Voi (11 settembre 2024)
Donare un sorriso
Ogni buon genitore dona carezze consolatorie ai figli che vivono un momento di crisi e moniti a quelli che si comportano male.
Dico sempre ai miei ragazzi che se oggi non avete voglia di studiare, di fare il vostro dovere e vi divertite a scuola chiacchierando con gli amici mentre i professori spiegano, andando a giro dicendo di aver studiato quando non è vero, non entrando in classe per andare a fare una passeggiata sul mare non potrete sperare di essere promossi, di andare avanti nella vita. Se avete scelto di divertirvi ora, avrete già avuto quello che volevate e non ne avrete diritto in seguito.
E' ovvio che se non studiate continuerete a bocciare e quando sarete adulti e vi cercherete un lavoro dovrete faticare per ottenerlo, dovrete faticare per mantenerlo, dovrete faticare per eseguirlo perché chi studia poco si è già divertito da ragazzo e prima o poi arriva il momento in cui deve rimboccarsi le maniche e fare il proprio dovere.
Coloro che invece studiano, sacrificano parte della loro vita sui libri di scuola da ragazzi alternando il divertimento al dovere, si troveranno in una situazione di vantaggio rispetto ai primi ed avranno maggiori possibilità di trovare un lavoro che dia loro maggiori soddisfazioni da tutti i punti di vista, magari un lavoro autonomo e sicuro con il quale mantenere al meglio la propria famiglia senza grandi preoccupazioni.
Lo stesso vale per noi adulti e così, come ogni papà e mamma che vedono il proprio figlio soffrire e lo consolano asciugando le sue lacrime, il Signore è vicino a coloro che più patiscono, ai Suoi figli più poveri, all'uomo che mendica un tozzo di pane, alla donna che non sa come sfamare la propria prole, alle persone che piangono per le sofferenze di una vita, per le angherie subite, per i torti ricevuti, per l'abbandono in un ospizio. E' al fianco di chi ha messo cuore ed impegno per cercare di emergere ma non vi è riuscito per colpe non riconducibili a lui. E' accanto a chi non si vergogna di dichiarare il suo amore per Lui e per questo riceve insulti, è messo al bando, non trova posto al lavoro, gli vengono respinti i suoi progetti. Ma Dio è padre buono anche nei confronti di coloro che sbagliano e li avverte di cambiare direzione, li redarguisce sulla vita spensierata che stanno facendo senza pensare al prossimo o dando al povero, all'assetato, all'affamato, al bambino sofferente solo le briciole, solo ciò che cade dalla sua tavola e che per lui non ha alcun valore.
Chi è nella gioia e nella letizia ha il dovere di condividere questa sua fortuna con chi soffre, un dovere, un richiamo che viene direttamente da Dio.
Certo, lo possiamo ignorare, possiamo far finta di non aver capito, di non aver sentito, possiamo addirittura deridere Dio considerando le Sue parole delle farneticazioni o addirittura un'invenzione della Chiesa per accaparrarsi una fetta dei loro patrimoni.
Ma voi ricchi, voi che avete denaro che vi avanza, voi che ogni giorno mangiate, voi che siete così attenti a non spendere un centesimo di troppo, voi che siete così oculati negli investimenti da calcolare tassi di interesse e convergenze economiche, perché siete così stupidi da non investire una parte nel prossimo? Non parlo di elargizioni in denaro che, essendo in buona parte deducibili dalla tasse già date, magari per sgravare un po' la vostra coscienza, parlo del vostro tempo, de vostro preziosissimo tempo.
Avete le giornate piene di appuntamento di lavoro, di affari, clienti da ricevere, fornitori con cui parlare, vacanze da organizzare, partite a tennis o calcetto da fare con gli amici, ma non avete un attimo per andare a trovare un bambino che non ha bisogno dei vostri soldi, non ha bisogno della vostra compassione, ha bisogno di voi, del vostro tempo, del vostro affetto, del vostro sorriso.
Ha bisogno che siate presente con lui a tavola mentre mangia, vuole qualcuno con cui giocare a ping pong, una persona che gli legga una favola e gli tenga la mano quando si addormenta perché quando chiude gli occhi lo assalgono gli incubi di un papà che lo violentava. Ha bisogno di voi per capire che non tutti gli adulti sono uguali, che non tutti i papà violentano, che non tutte le mamme si ubriacano. Ha bisogno di voi per crescere, per diventare adulto, per vedere il mondo da un altro punto di vista diverso dalla sofferenza che lo avvolto per tanti anni. Ha bisogno di voi per imparare a ridere, giocare, scherzare, studiare, crearsi una famiglia, lavorare.
Non ci sono altri, non si può dare soldi a qualcuno perché faccia questo lavoro per noi, ci sono cose che un uomo deve fare, e donare un sorriso ad un bambino che soffre è una di queste.
#bambini #amicidellazizzi #sorriso
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Addì 12 settembre 2024
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano.
A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica.
Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo.
Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.
E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.
E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio ».
Luca 6,27-38
A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra (12 settembre 2024)
Perdonare
Dai bambini possiamo imparare moltissime cose. Due in particolare mi vengono in mente oggi.
La prima è che sono spontanei, non fanno le cose per un tornaconto, non ti fanno un dono perché poi ne ricevono uno in cambio, non ti sorridono perché sperano di avere un qualche favore da te.
L'altra è ancora più bella, non ti giudicano. Ho visto bambini amare i propri genitori, difenderli fino alle lacrime anche quando si erano macchiati di crimini orrendi. Anche quando capiscono l'errore dei genitori sono sempre pronti al perdono, porgono l'altra guancia, subiscono e non si ribellano, ma con l'amore cercano di far capire la sofferenza, ma non innescano una guerra. Forse è anche vero che non sono nella posizione di farlo, a volte è impossibile reagire ad adulto e alle sue mostruosità, ma questo non cambia il grande insegnamento che ci danno, quello di sperare che il giorno dopo sia diverso, che il papà o la mamma pedofili prima o poi cambino. Ho conosciuto più di un bambino violentato che, una volta messo in sicurezza, una volta elaborato ciò che aveva subito ha continuato ad amare il suo aguzzino, a perdonarlo, a scusarlo perché malato o inconsapevole.
Se il Signore ci dice "se non tornerete come bambini, non entrerete nel Regno dei Cieli" si riferisce questi aspetti, all'amore che un bimbo mette in tutte le cose che fa', al perdono, al non giudicare, all'accettare senza subire.
Gesù ci insegna la via dell'Amore: porgi l'altra guancia.
E' difficile mettere in pratica questo insegnamento, è difficile perdonare i torti subiti, è difficile non provare astio verso chi ci odia. Eppure, è così facile. Siete adulti, grandi, maturi, avete studiato, e non riuscite laddove un bambino riesce? Se la maturità, la cultura, lo studio ci rendono peggiori, meglio sarebbe non crescere. Avere un bambino in casa è un continuo insegnamento che riceviamo da questa piccola creatura, gioia di Dio.
#bambini #amicidellazizzi #perdonare #amare
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Perdonare ed Amare devono essere le nostre parole d'ordine
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Addì 13 settembre 2024
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca?
Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro.
Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo?
Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».
Luca 6,39-42
Togli prima la trave dal tuo (13 settembre 2024)
Guardiamoci allo specchio
Siamo sempre pronti a guardare i difetti degli altri, criticare, giudicare ogni singola azione fatta dalle persone che incontriamo, ma difficilmente ci guardiamo allo specchio per cercare quelli che sono i nostri difetti. Pensiamo di essere perfetti o, quantomeno, reputiamo i nostri errori o le nostre criticità come minime, sempre pronti a trovare una valida scusante al nostro cattivo comportamento, ma siamo spesso ipocriti al punto da non ascoltare le motivazioni che spingono gli altri ad agire in un certo modo. Ogni azione fatta dal nostro vicino la valutiamo sempre in un unico modo, ma ogni situazione ha diverse spiegazioni, e dovremmo almeno chiedere agli altri il perché di un certo agire, senza supporre nulla, né tantomeno giudicare quello che per noi è una verità inconfutabile, infatti ogni medaglia ha il suo rovescio ed ogni cosa può essere vista ed interpretata da più lati. Pensiamo sempre inoltre che il cattivo comportamento degli altri nei nostri confronti sia dovuto a loro colpe, ma ci siamo mai domandati se noi siamo causa di quello stesso comportamento? Se imparassimo guardarci di più allo specchio e se fossimo, se non pronti a perdonare e scusare, almeno capaci di chiedere spiegazioni prima di farci un'idea sbagliata, il mondo andrebbe sicuramente meglio, e certamente le relazioni tra le persone sarebbero più distese e più serene
#bambini #amicidellazizzi #specchio #perdonare
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Insegniamo ai nostri ragazzi a dialogare e perdonare ed il mondo sarà migliore
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Addì 14 settembre 2024
In quel tempo Gesù disse a Nicodemo: «Nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo.
E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Giovanni 3,13-17
Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui (14 settembre 2024)
Errori fatti
Avete mai fatto degli errori rendendovene poi conto e capendo che avreste meritato per essi una bella tirata di orecchie, ma nessuna punizione sia mai arrivata? Ci siamo sentiti sollevati quando né l'uomo, né la vita, né Dio ci hanno giudicati in base al nostro errore, e la cosa ci ha fatto piacere, al punto da promettere a noi stessi di non ripetere mai più quel brutto errore per il quale ci saremmo aspettati una severa condanna.
Quando però a noi capita di vedere qualcuno che sta sbagliando siamo i primi a puntare il dito gridando allo scandalo, giudicando la persona in maniera dura e inflessibile, senza darle neppure la possibilità di spiegarsi.
Non sarebbe dunque forse il caso di usare con il prossimo la stessa cortesia con la quale veniamo trattati da Dio?
#bambini #amicidellazizzi #errori #giudicare
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I nostri ragazzi hanno nel cuore errori più grandi di quelli che possano sopportare. Noi abbiamo il compito di amarli e perdonarli all'infinito
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Addì 15 settembre 2024
In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: «Chi dice la gente che io sia?».
Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti».
Ma egli replicò: «E voi chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo».
E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno.
E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare.
Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo.
Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà».
Marco 8,27-35
Chi dice la gente che io sia?
Sarebbe facile accontentarsi di ciò che ci serve per vivere (15 settembre 2024)
Chi è Gesù per noi oggi? E’ il povero che non sa se alla sera mangerà, il sofferente nel letto di un ospedale in attesa della sua ora, il bambino che vive in situazioni di disagio in famiglie incapaci di amarlo, l’anziano abbandonato da tutti in ospizio, il carcerato che sconta la sua pena giudicato da tutti coloro che incontra.
Noi possiamo vederlo nei loro occhi, toccare le sue piaghe, abbracciarlo chinandoci a raccogliere le sue membra stanche e doloranti.
Possiamo. Ma vogliamo? Ci importa davvero sapere chi è Gesù? Ci importa davvero incontrarlo? Ci interessa conoscere la Sua storia?
Pochi sono coloro che escono di casa ed hanno come loro primo pensiero quello di avvicinarsi agli altri.
Rifiutiamo ogni giorno l’incontro con Dio. Qualcuno aspetta il momento giusto che non arriverà mai perché sono tante le cose da fare prima, altri passano lontano per non sporcarsi le mani, taluni addirittura disprezzano chi si ferma ad aiutare il prossimo.
Non ci interessa veramente conoscere Dio, ma come alziamo gli occhi al cielo e chiediamo favori quando siamo noi ad aver bisogno. Avete mai pensato che il letto lasciato libero in ospedale da colui che ieri non avete voluto aiutare potrebbe oggi essere occupato da voi? Quando si ha tutto, quando si vive in una situazione di democrazia, stabilità, opulenza non si pensa a chi sta male, non si guarda al bene del prossimo perché vogliamo avere di più e sempre di più, siamo insaziabili, non ci accontentiamo di avere un piatto di minestra a pranzo e cena, non ci basta avere la possibilità di indossare vestiti puliti, non è sufficiente avere un mezzo su cui muoverci, dobbiamo avere i frigoriferi pieni di ogni cosa buona anche se poi va a male, ci procuriamo vestiti firmati e sempre più costosi, compriamo automobili grandi e costose.
Eppure sarebbe così facile accontentarsi di ciò che ci serve per vivere dignitosamente ed il resto dividerlo con chi non ha nulla, sarebbe facile non gettare via il tempo in inutili passatempi o sprofondati sulla poltrona a guardare i tanti programmi spazzatura che ci vengono propinati con il solo scopo di indurci a comprare di più o a comportarci in maniera sempre più egoistica.
Non passa un attimo della mia vita che non desidererei fare di più per i bambini che soffrono in situazioni di estremo disagio, cerco mille modi per poter accudire sempre più ragazzi, spendo centinaia di parole per convincere le persone ad avvicinarsi all’affidamento.
Mi fa rabbia vedere quanto tempo la gente perda per le cose più inutili, ragazzi che vagano per la città, circoli di carte sempre pieni, lungomari affollati di podisti. Non è sbagliato socializzare, ritrovarsi con gli amici a giocare, andare a correre o altro, ma è sbagliato che si trovi sempre il tempo per sé stessi e mai per gli altri. Chi va a correre tutti i giorni potrebbe non andarci per una volta e donare un’ora del suo tempo a far giocare un bambino.
Sapeste quanto sia bello l’incontro con un bimbo che ha perso la fiducia nell’adulto, che ti comincia a guardare con sospetto per poi abbandonarsi tra le tue braccia se riceve piccole attenzioni quotidiane, che cresce grazie a te, che lotta al tuo fianco, che piange sulle tue spalle, che ti chiama papà o mamma perché finalmente ne ha assaporato il vero significato.
Se immaginaste la gioia che ricevereste nel donare un po’ di voi a questi piccoli, abbandonereste ben volentieri tutte le attività che fate pur di dedicarvi a loro.
#bambini #amicidellazizzi #accontentarsi #dedicarsi
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Addì 16 settembre 2024
In quel tempo, Gesù quando ebbe terminato di rivolgere tutte queste parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafarnao.
Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro.
Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo.
Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: «Egli merita che tu gli faccia questa grazia, dicevano, perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci la sinagoga».
Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te, ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito.
Anch'io infatti sono uomo sottoposto a un'autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all'uno: Và ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fà questo, ed egli lo fa».
All'udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!».
E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.
Luca 7,1-10
Non sono degno che tu entri sotto il mio tetto (16 settembre 2024)
Una montagna che crolla
Si incontrano nella vita tante persone, alcune ci fanno del male, altre ci amano. Spesso diciamo “non merito che tu mi faccia del male”, ma difficilmente diciamo “non merito il tuo amore” perché ci reputiamo bravi e buoni, senza macchia e senza difetto.
Io penso di non meritare l’amore di nessuno. I miei ragazzi mi vogliono un mondo di bene, anche quando sono scontroso, nervoso, arrabbiato.
E’ questo il vero senso dell’amore, è così che accade quando ci si ama davvero, non si guarda a ciò che ci ferisce, ma si guarda a ciò che ci viene donato. Mille schiaffi si possono sopportare se si ama e se ci arriva almeno una carezza.
Spesso dico di non meritarmi l’amore di Dio, eppure è sempre pronto a donarmi cose meravigliose, a farmi riscoprire ogni giorno la bellezza della vita. E’ difficile sorridere quando qualcuno ti da uno schiaffo, quando qualcuno rifiuta il dialogo, quando qualcuno non riesce a capirti o non si fa comprendere, ma quando c’è amore tutto si sopporta, tutto si accetta.
Perdere una persona alla quale vogliamo bene è una ferita che trafigge il cuore e lascia un segno che non è possibile cancellare.
Quanti ragazzi sono andati via, allontanatisi per sempre, eppure amati, protetti, fatti crescere e maturare, ma tornassi indietro rifarei la stessa strada.
Quanto dolore alla morte della mia mamma, ed oggi accetterei qualunque cosa di lei pur di averla vicina una sola ora.
Quando si ama e si interrompe un rapporto per incomprensioni, per ferite ricevute o causate è come distruggere una montagna fatta di amore con la dinamite, è squarciare il velo soave di gioia che avvolge la tua vita.
Ogni abbandono per me è una coltellata, ne ho ricevute molte, si vede che me le merito.
Pregate per me perché possa essere una persona migliore.
#bambini #amicidellazizzi #montagna #amore
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Addì 17 settembre 2024
In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla.
Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei.
Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non piangere!».
E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Giovinetto, dico a te, alzati!».
Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre.
Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo».
La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione.
Luca 7,11-17
Facevano la strada con lui i discepoli e grande folla (17 settembre 2024)
Abbandonare una strada
E' bello camminare sia per la strada che nei sentieri della vita, ma ancor più bello è camminare con qualcuno.
A volte qualcuno ci prende per mano e ci illudiamo che sarà per sempre, altre volte iniziamo un percorso da soli o con un'altra persone ed in breve ci accorgiamo di essere parte di un gruppo, avere delle delle responsabilità, essere importante nel cammino per alcuni più deboli.
Nonostante questa presa di coscienza però guardiamo sempre alla nostra vita, cerchiamo la nostra felicità, desideriamo più di ogni altra cosa ciò che ci eravamo messi in testa convinti che sia l'unica cosa che possa farci felici. E così lasciamo il gruppo, ci allontaniamo senza una spiegazione ai più deboli, ci lasciamo scivolare fuori andando a nasconderci nel nostro antro ed evitiamo di soffrire.
Evitiamo di soffrire? Ma a quale prezzo? Lasciamo che siano gli altri a stare male, coloro che hanno aperto le porte del cuore per noi. Ma siamo proprio sicuri che staremo meglio? Ogni decisione che prendiamo ha risvolti positivi e negativi, ma è molto difficile saperli soppesare e valutare quali di questi in futuro supereranno gli altri.
Come in ogni valutazione occorre una misura di grandezza, un metro sul quale basare la nostra scelta, un metro al quale guardare al di là di ogni aspetto esteriore: il proprio egoismo.
Non bisogna guardare la propria felicità personale, ma quella degli altri.
Il Vangelo, per me Maestro di vita, ripete continuamente che "chi perderà la propria vita la salverà" ed è necessario dare la precedenza non a ciò che ci piacerebbe o che vorremmo ed il proprio bene personale dovrebbe sempre venire dopo quello degli altri.
Vedete nell'affidamento, chi si preoccupa del fatto che un giorno potrà soffrire perché il bambino tornerà dai genitori non accoglie nel proprio cuore un cucciolo d'uomo bisognoso di affetto, ma chi non pensa a tale ipotetica sofferenza apre la porta di casa ad un bambino e lo salva da un destino crudele.
Come si fa a pensare a sé stessi quando fuori dalla nostra vita la gente muore per mancanza di amore? Come si fa a restare chiusi nella propria casa quando c'è tanto da fare, quando il nostro aiuto è determinate per cambiare la vita di tanti che soffrono? Come si fa a pensare al proprio bene quando pur stando male per alcune cose potremmo dare un futuro migliore a tanti bambini?
Nella storia dell'Associazione sono tante le persone che si sono affiancate e hanno fatto un pezzo di strada con noi, ma anche tante quelle che dopo un po' si sono staccate, la maggior parte per seguire un sogno di felicità, senza accorgersi che la vera felicità l'avevano già raggiunta divenendo utili per qualcuno, divenendo importanti per la crescita dell'Associazione, divenendo punti di riferimento per tanti bimbi del presente e del futuro.
#bambini #amicidellazizzi #camminare #affido
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Addì 18 settembre 2024
In quel tempo, il Signore disse: «A chi dunque paragonerò gli uomini di questa generazione, a chi sono simili?
Sono simili a quei bambini che stando in piazza gridano gli uni agli altri: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!
E' venuto infatti Giovanni il Battista che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: Ha un demonio.
E' venuto il Figlio dell'uomo che mangia e beve, e voi dite: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori.
Ma alla sapienza è stata resa giustizia da tutti i suoi figli».
Luca 7,31-35
Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato; vi abbiamo cantato un lamento e non avete pianto! (18 settembre 2024)
Un po’ di coerenza
Quando siamo in inverno sento le persone brontolare per il freddo e pregare affinché arrivi al più presto la primavera, in estate le stesse persone brontolano per il troppo caldo e invocano l’inverno.
Quando si è ragazzi ci aumentiamo l’età per dimostrare di essere uomini e donne, poi cominciamo a diminuircela per non apparire troppo maturi. Se non abbiamo un lavoro lo chiediamo a gran voce, ma quando lo abbiamo sputiamo nel piatto in cui mangiamo o mordiamo la mano di chi ci paga lo stipendio.
Gli immigrati sottopagati che fanno lavori umili sono e sono stati importanti per l’economia occidentale, ma adesso che chiedono il nostro aiuto per fuggire dalla miseria e dalle violenze di assurde guerre siamo capaci soltanto di erigere muri e litigare per chi debba accoglierli.
Quando abbiamo un grosso problema crediamo in Dio e lo preghiamo affinché ci aiuti a risolverlo, quando invece stiamo bene bestemmiamo non confidando in niente.
Come ci rimanete quando vostro figlio vi copre di attenzioni o fa il bravo se deve ottenere qualcosa, ma risponde male o non ubbidisce quando ha ottenuto quanto desiderato ? Iniziamo noi ad essere coerenti, ad amare il nostro prossimo anche quando si comporta male semplicemente perché ha bisogno di noi, del nostro perdono, di una nostra carezza, della nostra vicinanza.
Impariamo ad amarlo anche quando è poco simpatico, irritante, un po’ arrogante perché noi per primi vorremmo qualcuno vicino quando sbagliamo che ci accetti per quello che siamo, che ci accolga anche nei momenti difficili della nostra vita.
Impariamo ad amare Dio anche quando ci chiede qualcosa che non ci piace, nella malattia, nella sofferenza, nella solitudine.
Coerenza e costanza nelle cose che facciamo, ma soprattutto nei sentimenti verso il prossimo producono rapporti stabili e pieni di armonia.
Costruiamo questi rapporti non solo per noi, ma per il bene di coloro che ci sono vicini, in particolar modo per i nostri figli.
#bambini #amicidellazizzi #coerenza #figli
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Insegniamo ai nostri ragazzi i buoni valori con costanza e perseveranza
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Addì 19 settembre 2024
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola.
Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.
A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, dì pure».
«Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta.
Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?».
Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.
Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi.
Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi.
Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati».
Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?».
Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; và in pace!».
Luca 7,36-50
Le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato (19 settembre 2024)
Se ci pentiremo
E' opinione comune che coloro che fanno tantissimi errori, che si comportano male con tutti, che si macchiano di efferati delitti non possano e non debbano avere il perdono. Se leggiamo nel Vangelo che ogni peccatore può avere il perdono di Dio ci ribolle il sangue, ci sentiamo più bravi del Signore nel giudicare il nostro prossimo e ci ostiniamo a non dare loro il perdono. Anzi, vorremo vederli marcire in galera per il resto dei loro giorni con la certezza, tutta nostra, che finita la pena in carcere si apriranno le porte dell'inferno per l'eternità.
Se così fosse credo che nessuno mai si potrebbe salvare né in questa vita, né in quella che avremo dopo la morte. Il problema di fondo è che ognuno di noi si sente più bravo degli altri per il solo fatto di non fare grandi errori. Prendiamo una brava persona che compie il suo dovere giornalmente, buon padre di famiglia, buon marito, gran lavoratore, magari con qualche piccolo peccato sulla coscienza. Altresì troviamo un gran delinquente, assassino e rapinatore. Il primo riconosce i propri piccoli peccati e chiede perdono a Dio con una semplice preghiera, il secondo fa lo stesso con i suoi tanti peccati, ma sapendo di aver sbagliato molto farà di tutto per farsi perdonare: svolgerà del volontariato, chiederà scusa alle sue vittime, lavorerà alacremente per il resto dei suoi giorni. Secondo voi non merita anche quest'ultimo il perdono? La risposta purtroppo non è così logica per tutti, ma poniamo che sia affermativa.
Chi tanto ha peccato, una volta capito il suo errore, sarà tanto più in grado di amare, dapprima perché ne sente la necessità, ma poi ci proverà piacere e non potrà smettere di percorre la strada del bene.
Colui che ha poco da farsi perdonare non amerà così tanto quanto l'altro. La conclusione non vuole essere certo quella di dire che per poter amare è necessario sbagliare tanto, ma semmai prendiamo esempio da chi è un grande peccatore che si converte per poter migliorare la nostra vita.
Quando i ragazzi arrivano in casa nostra con errori fatti per anni, la prima cosa da fare non è dir loro che hanno sbagliato tutto nella vita, ma è accoglierli al pari degli altri, lasciare che interagiscano nello stesso modo, usufruiscano degli stessi vantaggi. Giorno dopo giorno, con pazienza e tanto amore, si parla di ciò che è giusto e di cosa non lo sia, cercando di fare degli esempi che calzino a pennello con la loro storia. Poi si aspetta. I ragazzi riflettono, si confrontano, si guardano allo specchio, poi un giorno capiscono i loro errori e si abbattono perché si sentono peccatori, ma l'amore che abbiamo dato loro sin dal primo giorno gli fa capire che non ci sono sbagli tanto grandi che non possono essere perdonati, ed ecco che i ragazzi cominciano a sbocciare, si rasserenano, dialogano, ti abbracciano in continuazione, e non c'è invidia o gelosia negli altri, in coloro che si sono sempre comportati bene, perché si sentono tutti fratelli e se uno di loro trova la strada per uscire dal tunnel tutti ne gioiscono.
Dovrebbe essere così anche tra gli adulti, tra tutti noi che siamo fratelli con Dio come nostro unico vero Padre. La salvezza di uno, il perdono che il Signore gli dona dopo aver fatto con lui un cammino, che non sta certo a noi sapere né tanto meno giudicare, dovrebbe renderci felici e certi che se ci pentiremo nel profondo del cuore troveremo sempre il perdono di Gesù.
#bambini #amicidellazizzi #peccare #pentirsi
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Addì 20 settembre 2024
In quel tempo, Gesù se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio.
C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni.
Luca 8,1-3
Li assistevano con i loro beni (20 settembre 2024)
Generosità, gioco di squadra
Quando sono in barca con i ragazzi a pescare ognuno ha un suo ruolo ben preciso: c’è chi annesca le gallette, chi trova il posto ove calarle e guida la barca, chi prepara il brumeggio, chi scruta l’orizzonte contando le gallette in mare nell’attesa che i pesci abbocchino e tutti insieme si possa esultare per la cattura, chi recupera le occhiate o le lecce con il retino, chi le libera dall’amo posizionandole nella scatola-frigo, chi ripone nel secchio le gallette a pesca finita, chi pulisce la barca dall’inondazione di pane.
Ognuno ha più di un compito, ma è grazie allo sforzo di ciascuno se torniamo a casa con il carniere pieno di grossi pesci.
Nessuno è più importante dell’altro, nessuno svolge una mansione più umile o peggiore, ma tutti sono chiamati a far vincere la squadra.
Ovviamente se qualcuno compie male il proprio incarico la pesca va male e si rischia di non prendere nulla.
Così è nella vita di ogni gruppo, sia esso una comunità, un’Associazione come la nostra, una qualsivoglia famiglia. Ogni membro è chiamato a partecipare con generosità, dando ciò che può: la parola per riflettere, le opere per camminare nella vita, il dono di beni materiali e denaro per le necessità quotidiane.
Il ruolo di un figlio chiamato ad ascoltare e seguire certi insegnamenti con amore non è da meno di quello di un genitore che porta lo stipendio in casa con generosità ed abnegazione affinché la famiglia funzioni
#bambini #amicidellazizzi #giocare #pescare #gruppo
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I nostri bambini hanno bisogno dei nostri insegnamenti
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Addì 21 settembre 2024
In quel tempo, Gesù passando, vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli.
Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.
Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
Matteo 9,9-13
Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati (21 settembre 2024)
Quanti amici si perdono
Ho avuto sempre tanti amici, specie nel periodo dell'adolescenza, figli di amici dei miei genitori, ragazzi con un avvenire dinanzi a loro di avvocati, commercialisti, medici, ingegneri, ufficiali, giudici. Bravissimi ragazzi, puliti, ordinati. Feste di compleanni alle quali partecipavano anche gli amici degli amici. Amici? Ma non scherziamo. Ci illudiamo pensando che coloro che ricambiano un tuo invito a cena, ti porgono gli auguri di Natale presentandosi con un bel dono in una mano e l'altra tesa per ricevere, ti facciano un favore siano amici. Ho trovato tanto più affetto, solidarietà, amicizia in coloro che nulla potevano dare in cambio piuttosto che nei ragazzi di "buona famiglia". La scelta mia e di Roberta di occuparci di bambini con problemi familiari, famiglie disagiate, poveri, stranieri ha allontanato di fatto molte persone che si dicevano "amiche".
Cercate l'Amicizia tra coloro che non possono darvi nulla in cambio, tra chi abbia bisogno di una buona parola, una tirata di orecchie per come tratta il figlio, un rimbrotto per come si veste o per un comportamento irrispettoso e maleducato.
L'amicizia è un valore, un principio, ma se potessimo trasformarla in un oggetto vorrei poterla toccare, sentire viva, pulsare nelle mie mani. Non è amico chi ti risponde agli auguri di Natale e compleanno, non è amico chi ti invita al suo matrimonio, non è amico chi viene a pescare con te. Amico è colui che ti vuole bene, ti accetta comunque tu sia, non parla alle tue spalle, ti è vicino quando hai bisogno anche con un semplice sorriso, ha bisogno di una tua parola.
Cercate il vero amico, cercatelo tra coloro che soffrono e non andate a elemosinare l'amicizia del potente, del ricco solo per avere un favore e godere delle briciole che cadono dalla loro tavola.
#bambini #amicidellazizzi #amicizia
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Addì 22 settembre 2024
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.
Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà».
Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.
Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?».
Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande.
Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti».
E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».
Marco 9,30-37
Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti (22 settembre 2024)
Yuri mangiava piccioni nel sottoscala
Fra bimbi si osserva spesso che ci sia un accanimento per essere primi. Primo quando si fa una camminata nel bosco, davanti nel pulmino o in macchina, primo a salire sulle giostre, competitivi al massimo per vincere. E' qualcosa di naturale, fa parte della legge di sopravvivenza. Molti dei miei ragazzi vengono da situazioni difficili ed in certi casi sono abituati a lottare con le unghie per poter mangiare e quindi sopravvivere.
Una delle prima famiglie che abbiamo aiutato aveva tre figli: Valentina di 10 anni, Yuri di 5 e Sally di 2. Valentina veniva fatta prostituire, Yuri lo mandavano a spacciare la droga a Lucca e faceva da palo allo zio che si prostituiva, mentre a Sally le mettevano la mano sul fuoco dei fornelli ogni qualvolta che piangeva.
Si fece subito una segnalazione al servizio sociale che conosceva bene la situazione ma non interveniva per paura di ritorsioni. Fu la prima denuncia che feci ad un'assistente sociale. Andai alla polizia ed il giorno dopo due dei tre bimbi furono tolti alla famiglia. Si, avete capito bene: due dei tre. La più piccola era troppo piccina per essere tolta alla madre.
Quello che più mi colpì in questo mare di miseria, abbandono, ignoranza è che al bambino non davano da mangiare e lasciavano che si arrangiasse da solo. Aveva imparato a catturare in piazza della Repubblica i piccioni e poi se li mangiava cotti alla fiamma di un accendino nel sottoscala del palazzo perché se li avesse portati a casa li avrebbero mangiati i genitori ed i vari "zii" che bazzicavano quel nucleo familiare.
E' normale che più di altri sviluppino un senso spasmodico di possesso. Tutto è loro e litigano per non doverlo condividere con nessuno, perché così la vita ha insegnato loro. Ma sin da subito cerchiamo di far capire loro che non mancherà più il cibo in tavola e non dovranno primeggiare per ricevere un'attenzione perché vogliamo bene a tutti, sia a chi fa più errori, sia a chi ne fa meno, sia a chi va bene a scuola, sia a chi invece non è portato per lo studio.
Non capiscono a parole, sarebbe troppo semplice, ma vivendo la quotidianità ogni giorno, trovando la tavola imbandita, la casa pulita, il sorriso di chi è lì per loro, l'amore incondizionato che non viene mai a mancare nemmeno quando bocciano, vanno su una brutta strada, frequentano compagnie poco raccomandabili. Siamo sempre pronti a farli sentire importanti, perché loro sono importanti. E' stando con i miei ragazzi che capisco quanto il Signore possa amarci e quale grande verità sia quella proferita nel Vangelo "Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti". Aver dedicato la mia vita ai miei ragazzi mi fa sentire loro servo, ma nello stesso tempo mi sento felice, al settimo cielo, perché non c'è gioia più grande che quella di amare senza chiedere nulla in cambio.
#bambini #amicidellazizzi #affido
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C'è bisogno di tanto, ma proprio tanto, amore per far uscire dai loro antri i tanti bambini maltrattati.
Venite ad aiutarci, venite a portare il vostro amore per loro
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Addì 23 settembre 2024
In quel tempo, Gesù disse alla folla: « Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce.
Non c'è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce.
Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere ».
Luca 8,16-18
A chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere (23 settembre 2024)
Un dono tanto atteso
La nostra vacanza a Lipari, incentrata per alcuni di noi sulla pesca, si è appena conclusa.
Come ogni pescatore c'è sempre stato il desiderio di catturare una preda fuori dalla nostra normalità: un grosso pesce della cui cattura andare fieri serbandone il ricordo per sempre.
Abbiamo chiesto a Dio, più volte, di esaudire questo nostro desiderio.
Il Signore ci ha inondato di doni facendoci pescare molti pesci di ottima qualità con soddisfazione grandissima, ma non l'ambita preda tanto agognata.
L'ultimo giorno, nell'ultima ora di pesca, ecco che si verifica un evento, tanto atteso quanto mai rapido: Anita grida di stupore e di dolore.
Nella frazione di pochi secondi un grosso pesce, di almeno 5 chili, abbocca al suo amo, tirando la lenza in maniera fortissima, provocando una piccola ferita al dito della Bimba.
Ci rendiamo subito conto, purtroppo, che il pesce ha strappato la lenza e lo vediamo saltare più volte.
Ci rendiamo allora conto che lo spessore del filo della nostra attrezzatura non era adeguato ad un pesce di tale misura e peso.
Il Signore ci ascolta, ci dimostra il suo amore dandoci tantissimi doni, ma a volte non esaudisce, nonostante le nostre preghiere, il desiderio per noi più importante.
Ed il motivo è che non siamo pronti a ricevere quel dono.
Non siamo pronti ad accogliere la grazia di Dio, che pur si manifesta in diversi modi.
E' questo il momento di capire cosa ci manca, migliorandoci per poter essere in grado di "accogliere" Dio ed i suoi doni.
#bambini #amicidellazizzi #pescare #Dio #preghiera
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Addì 24 settembre 2024
In quel tempo, andarono a trovare Gesù la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Gli fu annunziato: «Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti».
Ma egli rispose: « Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica ».
Luca 8,19-21
Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica (24 settembre 2024)
Le nostre scelte non siano le scelte di altri
Arriva per ogni ragazzo il momento di uscire di casa per compiere scelte di vita guardando alla vita futura di adulto. Chi deciderà di formarsi una nuova famiglia, chi sceglierà di concentrarsi sulla professione, chi prenderà strade che lo portino al servizio del prossimo.
In ogni circostanza verrà reciso definitivamente il cordone ombelicale, flusso continuo di amore e qualche alterco, per instaurare nuove relazioni, spiccare il volo nel mondo dopo una palestra durata tanti anni.
Con questa frase il Signore non intende certo rinnegare Sua madre e i Suoi parenti, ma vuol farci capire che seguire una strada significa imboccarla senza guardarsi indietro.
Quanti genitori tengono i figli legati a sé per tutta la vita, impedendo loro di fatto di crearsi un’autonomia, portandoli a dipendere dalla vita della famiglia di origine, in perenne conflitto tra il vecchio ed il nuovo.
Quanti matrimoni falliscono per colpa di mamme troppo entranti, quanti lavori non vanno a buon fine per papà che mettono bocca nelle decisioni dei figli.
Nelle scelte di vita dobbiamo essere un po’ egoisti, specie nei confronti della nostra famiglia di origine, e guardare avanti, al nostro futuro, a ciò che vogliamo veramente.
#bambini #amicidellazizzi #ragazzi #sceltedivita #adolescenti #genitori
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Addì 25 settembre 2024
In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i demòni e di curare le malattie.
E li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né bisaccia, né pane, né denaro, né due tuniche per ciascuno.
In qualunque casa entriate, là rimanete e di là poi riprendete il cammino.
Quanto a coloro che non vi accolgono, nell'uscire dalla loro città, scuotete la polvere dai vostri piedi, a testimonianza contro di essi».
Allora essi partirono e giravano di villaggio in villaggio, annunziando dovunque la buona novella e operando guarigioni.
Luca 9,1-6
Giravano di villaggio in villaggio (25 settembre 2024)
Le nostre prede
L'istinto porta gli animali a guardare in ogni anfratto alla ricerca del cibo.
La natura li ha supportati dando loro buon olfatto, vista e udito.
Il progredire dell'uomo ci ha portati a rinforzare altri strumenti, meno impulsivi, più costruiti con l'aiuto di cuore e cervello.
E' così che scopriamo le nostre "prede".
Il delinquente usa queste caratteristiche per imporsi sugli altri.
Il predatore per trovare la vittima più debole ed approfittarsene.
Ma chi è per noi, gente onesta, la preda ambita?
E' il prossimo, è il Bambino che ha bisogno di cure ed accoglienza, il senzatetto che necessita della nostra pazienza e carità, il debole con il quale condividere la nostra forza.
#bambini #amicidellazizzi #preda #istinto #solidarieta #prossimo
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Addì 26 settembre 2024
In quel tempo, il tetrarca Erode sentì parlare di tutto ciò che accadeva e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risuscitato dai morti»,
altri: «E' apparso Elia», e altri ancora: «E' risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni l'ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?». E cercava di vederlo.
Luca 9,7-9
Giovanni l'ho fatto decapitare io (26 settembre 2024)
Vantarsi di aver ucciso
Mi domando come si possa uccidere o stuprare.
Ma ancor più mi domando come ci si possa vantare di averlo fatto
Ragazzi che stuprano o picchiano e filmano le violenze da mandare sui social.
Quell'uomo che qualche giorno fa in diretta tv ha confessato di aver strangolato la madre.
Come si può essere orgogliosi di simili nefandezze?
E di contro chi opera per il bene non se ne vanta
Ieri è morto un mio amico, un ragazzo d'oro che ci ha aiutato tantissime volte negli anni.
Sandro, un ragazzo, un uomo buono sempre pronto ad aiutare gli altri
Morto sulla strada, investito da un camion sulla corsia di emergenza dove si era fermato per un guasto alla macchina, mentre andava a cercare il Bambino di cinque mesi e la sua nonna, scomparsi durante la piena del fiume vicino Livorno
#bambini #amicidellazizzi #vantarsi #sandrobanchellini @fipili
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La morte di un amico
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Addì 27 settembre 2024
Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: «Chi sono io secondo la gente?».
Essi risposero: «Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò: «Ma voi chi dite che io sia?». Pietro, prendendo la parola, rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno.
«Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno».
Luca 9,18-22
Voi chi dite che io sia? (27 settembre 2024)
Media ponderata di noi stessi
Se ci guardiamo allo specchio vediamo la nostra parte migliore, difficilmente vediamo i nostri difetti e quando lo facciamo li sminuiamo.
Ma gli altri come ci vedono?
Chi siamo noi per gli altri?
Per noi nostro figlio è il più bello del mondo, il più bravo, il più capace, ma per gli altri non è così: nostro figlio è uno dei tanti Bambini, ragazzi, uomini o donne di questo mondo.
Non siamo certo un numero, valiamo e sappiamo di valere, ma a volte tendiamo a sopravvalutarci.
Dovremmo fare una media ponderata tra ciò che pensiamo di noi stessi e quello che gli altri pensano di noi per arrivare ad avere una visione più obiettiva della nostra persona finalizzata a migliorare quegli aspetti non proprio buoni.
#bambini #amicidellazizzi #autocritica
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Addì 28 settembre 2024
In quel tempo, mentre tutti erano pieni di meraviglia per tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini».
Ma essi non comprendevano questa frase; per loro restava così misteriosa che non ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento.
Luca 9,43b-45
Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini (28 settembre 2024)
Dietro l'angolo
Quando le cose vanno bene abbiamo l'illusione che andranno sempre così.
Quando mio padre mi disse che la mia mamma aveva un tumore restai di sasso, ma poco dopo mi tranquillizzai perché sapevo che mia madre avrebbe lottato e vinto, come era sempre accaduto.
Ed invece non andò così
Lottò come una tigre, ma dovette arrendersi alla malattia e morì.
Non ero preparato ed i primi sei mesi furono veramente duri.
Nella vita dobbiamo sempre tenere presente che prima o poi dovremo ammalarci, subire un lutto, essere attaccati ed anche, ineluttabilmente, morire.
Le persone vivono la loro vita come se non dovessero mai ammalarsi o morire, e quando questo accade non sono pronti.
#bambini #amicidellazizzi #morte #malattia #vita
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Vivere con moderazione
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Addì 29 settembre 2024
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri».
Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me.
Chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare.
Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile.
Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna.
Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».
Marco 9,38-43.45.47-48
Chi non è contro di noi è per noi (29 settembre 2024)
A braccia aperte, non chiuse
Io credo in Dio, da sempre
Sono un peccatore di prima categoria e non riesco ad essere perfetto nel seguire le indicazioni del Vangelo, ma da sempre provo a migliorarmi nei miei difetti e peccati.
Ho però incentrato la mia vita nel tentativo di seguire Gesù cercando di essere più altruista possibile, di accogliere i Bambini, di perdonare, di non meditare vendetta.
Eppure chi rappresenta Dio in questo mondo, i sacerdoti ed i vescovi, non sempre ci ha visti di buon occhio, non sempre è stato accogliente verso di noi ed i Bambini da noi accuditi.
A volte mi domando se il Vangelo che leggo io è lo stesso di quello che leggono taluni sacerdoti, che sono gli stessi che in chiesa si lamentano se alla messa vanno solo in pochi, se ad un pellegrinaggio non vanno i Bambini ed i giovani.
I discepoli dissero a Gesù: Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri.
Ma Gesù disse: Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me.
#bambini #amicidellazizzi #Dio #Gesù #chiesa #sacerdoti #altruismo #accoglienza
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Accogliere tutti
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Addì 30 settembre 2024
In quel tempo, sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il più grande.
Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse: «Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci».
Ma Gesù gli rispose: «Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
Luca 9,46-50
Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me (30 settembre 2024)
Accoglienza
Nel Vangelo si legge
Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me
Vorrei sapere cos'altro si potrebbe aggiungere?
Se tutti ascoltassero questo insegnamento
- Non ci sarebbero guerre che uccidono (anche) i Bambini
- Non ci sarebbero violenze sui minori
- Non ci sarebbero pedofili
- Ci sarebbero spese di stato per dare dingità a tutte le famiglie (e meno spese per armi o altro)
- Non ci sarebbero 5 milioni di Bambini in situazioni difficili
- Ci sarebbero 5 milioni di potenziali cittadini onesti con buoni principi
- Ci sarebbe accoglienze dei Bambini che fuggono dalla fame (e dei loro genitori)
- Non ci sarebbe l'aborto
- Ci sarebbero meno divisioni in famiglia per dare la miglior accoglienza possibile ai figli
#bambini #amicidellazizzi #accoglienza #Gesù #Dio #Vangelo
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Accogliamo i Bambini ed il mondo sarà migliore
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Addì 1 ottobre 2024
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui Gesù sarebbe stato tolto dal mondo, egli si diresse decisamente verso Gerusalemme e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui.
Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme.
Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?».
Ma Gesù si voltò e li rimproverò.
E si avviarono verso un altro villaggio.
Luca 9,51-56
Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi? (1 ottobre 2024)
Perdono o vendetta
Gli islamici oltranzisti hanno fatto tantissimi efferati attentati
In nome di Allah in molti si sono fatti esplodere pur di uccidere i propri nemici
I talebani uccidono chiunque vada contro i loro esagerati principi
Le guerre di religione tra le varie correnti musulmane non si contano più
Gli israeliani rispondono al fuoco nemico con esagerata sproporzione
Gli israeliani uccidono donne e Bambini
Gli israeliani radono al suolo intere città incuranti delle sofferenze arrecate
Gli israeliani stanno scatenando una guerra santa per eliminare tutti i loro nemici
Tutto in nome di Dio "Occhio per occhio, dente per dente"
Gesù con la sua vita ha invocato la pace, la frattelanza, il perdono
Gesù ha sacrificato la propria vita per gli altri, e tanti martiri lo hanno seguito
Nel passato i cattolici hanno fatto efferate guerre, ucciso chi la pensasse diversamente, messo al rogo migliaia di persone.
Ma oggi la dottrina cattolica professa l'amore ed il perdono, non la guerra
Ebrei e musulmani professano l'odio e la vendetta, e da qui una spirale di violenze senza fine
Guerre, attentati, omicidi portano solo ad un peggioramento, ad un odio che fomenta altro odio
L'amore ed il perdono portano il cattivo a doversi fermare prima o poi
Meditate gente, meditate
#bambini #amicidellazizzi #guerra #vendetta #odio #violenza #attentati
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Amore e non odio, perdono e non vendetta
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