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  1.  

    Addì 13 agosto 2024

    In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?».
    Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
    Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.
    E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.
    Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
    Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta?
    Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
    Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli».

    Matteo 18,1-5.10.12-14

  2.  

    E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me (13 agosto 2024)

    Mettiti in coda

    Parlo con i politici e mi dicono "mettiti in coda, ci sono problemi più urgenti e più importanti da risolvere"
    Parlo con le aziende e mi dicono "non possiamo aiutarti, già aiutiamo mille altre situazioni"
    Parlo con le persone e mi dicono "non posso venire a darti una mano perché devo fare mille altre cose"
    Parlo con le famiglie e mi dicono "non posso prendere un bambino in casa perché ho già troppi impegni"
    Mi domando però, cosa possa esserci di più importante di salvare un bambino?
    Quali progetti meritano di essere sostenuti se non quelli tesi a togliere un bambino dalla miseria?
    Quali impegni sono così grandi da non potervi rinunciare per poter avere il tempo di accudire un bambino e toglierlo da situazioni di maltrattamento?
    Tutte le cause sono nobili e giuste, ma tutte fanno capo ad un bimbo.
    Chi vuole salvare la natura e gli animali dovrebbe essere il primo ad accogliere un bambino per insegnargli il rispetto degli altri esseri umani.
    Chi vuole debellare le malattie dovrebbe prendere un bambino in casa per poterlo far studiare e diventare magari un bravo medico.
    Chi vuole aiutare le popolazioni del terzo mondo potrebbe iniziare accogliendo un ragazzo che qui in Italia è arrivato con i barconi ed è solo a vagare per il mondo, magari potrà diventare un bravo volontario nel suo paese di origine.
    Chi vuole combattere la violenza, aiutare le donne, aumentare la cultura dovrebbe accogliere un bimbo nel proprio seno perché è da un bimbo che tutto ha inizio, perché è a lui che si deve insegnare il rispetto, l'amore, l'altruismo, l'amore per la cultura.
    Un bimbo ti da forza perché crescendo supporterà i tuoi ideali, darà forza con la sua presenza alla tua opera in qualsiasi campo, sarà l'esempio vivente che seminare, irrigare, correggere la crescita di una piantina darà come frutto la nascita di un albero forte e robusto all'ombra del quale si possa riposare, dialogare, ripararsi dal sole e dalle intemperie, raccogliere frutti per sfamare tanta gente, produrre semi per far crescere boschi interi di bravi uomini e donne capaci di portare il bene nel mondo.
    Accogliete un bambino, sarà l'atto più bello che mai potrete fare nella vostra vita.

    #bambini #amicidellazizzi #affido
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    Se non potete accogliere un bambino nella vostra casa, almeno date a noi la possibilità di farlo con un affido a distanza

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  3.  

    Addì 14 agosto 2024

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni.
    Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano.
    In verità vi dico: tutto quello che legherete sopra la terra sarà legato anche in cielo e tutto quello che scioglierete sopra la terra sarà sciolto anche in cielo.
    In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà.
    Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro».

    Matteo 18,15-20

  4.  

    Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro (14 agosto 2024)

    Due, tre, venticinque

    Con i Bambini facciamo la preghiera prima di ogni pasto e poi una serale riuniti in gruppo.
    I musulmani, gli atei e i Bambini di altre religioni sono esentati, ma pur avendo il permesso di restare in disparte, si uniscono a noi, e se anche non pregano, comunque ascoltano, condividono e certamente avranno pensieri nel loro cuore, magari rivolti al loro Dio oppure alla natura.

    Nel Vangelo oggi leggo

    Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro

    Il Signore è in mezzo a noi e questo ci da la forza per andare avanti nonostante le incertezze, proprie della vita di ciascuno di noi.

    Pregare non costa nulla, ma porta sempre un grande beneficio, almeno per unirci e avere la speranza di giorni buoni.

    #bambini #amicidellazizzi #preghiera #uniti #condivisione
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  5.  

    Addì 15 agosto 2024

    In quei giorni, Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda.
    Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
    Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!
    A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?
    Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.
    E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore».
    Allora Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
    D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
    Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
    e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
    Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; Ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi.
    Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre».
    Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

    Luca 1,39-56

  6.  

    Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente (15 agosto 2024)

    Grazie per il Rosa

    Ci lamentiamo per il caldo, per il freddo, per il mal di denti, perché un amico non ci ha telefonato, per un posteggio non trovato, per un vicino di casa rumoroso, e per tanto altro ancora.

    Ci lamentiamo e spesso ci arrabbiamo al punto da far pesare al mondo queste inezie lasciando che condizionino la nostra vite e le nostre scelte.

    Eppure abbiamo così tanto di cui ringraziare.

    Pensate in positivo

    Di cosa potete ringraziare Dio, o la vita se preferite?

    Io ringrazio per la salute che in tanti anni ho sempre avuto
    Ringrazio per aver avuto una famiglia sana e accudente
    Ringrazio per aver avuto una mamma che mi ha insegnato tanti valori
    Ringrazio per la gioia di poter respirare, correre, vedere, sentire
    Ringrazio per i bellissimi panorami di cui godo ogni volta che guardo la natura
    Ringrazio per i tanti bimbi che il Signore ci ha affidato
    Ringrazio di tutti gli amici che mi sono vicini
    E ringrazio per altre mille e mille situazioni

    La vita non è facile per nessuno, ognuno ha i suoi problemi, sofferenze, mancanze, delusioni, ma dobbiamo andare avanti guardando a ciò che di bello ci è stato donato.

    Non va bene il rapporto con una persona perché lo avremmo voluto diverso?
    Ringraziamo per la parte buona di quel rapporto
    Non va bene con nostro figlio perché è ribelle?
    Ringraziamo perché poteva essere un drogato
    Non va bene nel lavoro perché il nostro capo è insopportabile?
    Ringraziamo perché almeno noi un lavoro lo abbiamo
    Non piangiamo per la parte grigia del mondo, ringraziamo per la parte rosa che ci è stata donata
    E quando tutto sarà sempre più nero, ringraziamo per quello che di bello abbiamo avuto sino a quel giorno, e ringraziamo per quel mondo totalmente in rosa che dopo questa vita terrena ci aspetterà.

    #bambini #amicidellazizzi #caldo #ferragosto
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    Ringrazio per aver potuto aiutare ed amare tanti Bambini

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  7.  

    Addì 16 agosto 2024

    In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «E' lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?».
    Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola?
    Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi».
    Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l'atto di ripudio e mandarla via?».
    Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così.
    Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un'altra commette adulterio».
    Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell'uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi».
    Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso.
    Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

    Matteo 19,3-12

  8.  

    Chi può capire, capisca (16 agosto 2024)

    I Bambini capiscono?

    Capire.
    Che parola grande. In questa parola c'è racchiuso un mondo.
    Cosa significa per noi "Capire"?
    Due per due. E' questo "Capire"?
    Le ragioni politiche che hanno scatenato la prima guerra mondiale. E' questo "Capire"?
    Forma e struttura degli organismi viventi. Questo è "Capire"?
    Anche, certo, ma noi non siamo fatti di cervello ed intelletto solamente. Le nostre azioni sono basate sull'istinto, sull'amore, sul desiderio di condivisione.
    Ed allora "Capire" assume tutt'altro significato.
    Con il cervello "capisco" che troppe persone immigrate portano qualche problema, ma con il cuore "capisco" che non si possono lasciar morire di stenti uomini, donne e Bambini. Con l'istinto "capisco" che devo abbassarmi a dare un tozzo di pane al povero, ma con il cuore "capisco" che devo alzare il povero da terra e invitarlo alla mia tavola per condividere con lui ansie e problemi. Con il cervello "capisco" che un Bambino con una famiglia problematica è come un gatto che graffia e non mi avvicino, con il cuore lo accolgo come un figlio in affidamento.
    "Pensate come Bambini" ripeto sempre ai miei ragazzi più grandi, pensate con la loro semplicità, con il loro poco sviluppato intelletto ed i cui pensieri derivano da cuore e da un istinto buono, non ancora influenzato da tanti aspetti materiali.

    #bambini #amicidellazizzi #capire #accettare
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    Capire serve ad accettare
    Accettare serve a capire

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  9.  

    Addì 17 agosto 2024

    In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano.
    Gesù però disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli».
    E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì.

    Matteo 19,13-15

  10.  

    Lasciate che i bambini vengano a me (17 agosto 2024)

    Lasciate che i bambini vengano a me

    Una frase del Vangelo dice "Lasciate che i bambini vengano a me".
    In essa c'è raccolta tutta la filosofia ed i principi di Gesù, valori da tenere sempre ben presenti, anche da parte di chi si professi ateo o di altra religione.

    C'è la semplicità di chi si avvicina senza timore a chi è venerato.
    C'è la richiesta di complicità nel gioco della vita.
    C'è la tenerezza di un gesto, di una carezza.
    C'è la difesa verso il debole.
    C'è la famiglia nella quale la presenza dei Bambini indica continuità, vita e speranza.
    C'è l'amore nel suo stato più puro, quello dove si da tutti noi stessi senza chiedere nulla in contraccambio.

    La partenza annuale per Lipari da parte della nostra Associazione è ormai prossima, un'isola nella quale ci sono moltissime persone che lanciano un grido d'amore verso di noi "Lasciate che i bambini vengano a me". Grazie Lipari, arriviamo!

    #bambini #amicidellazizzi #lipari #vacanza
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    Una vacanza da sogno è possibile solo c'è chi sogna con noi

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  11.  

    Addì 18 agosto 2024

    In quel tempo, Gesù disse alla folla dei Giudei: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
    Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
    Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita.
    Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
    Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
    Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.
    Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.
    Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

    Giovanni 6,51-58

  12.  

    Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita (18 agosto 2024)

    La vera vita

    Che bello stare spaparanzati sulla poltrona con il telecomando in mano
    In una casa vicino a te un papà ubriaco prende a cinghiate il figlio
    Che bello andare in vacanza con la famiglia in un posto esotico
    Vicino al tuo albergo ci sono bambini che dormono in strada
    Che bello andare a cena fuori con gli amici
    Vicino al tuo ristorante ci sono bambini che cercano qualcosa da mangiare nella spazzatura
    La vita, quella vera, è fuori dai nostri schemi, ma basterebbe poco per aprire gli occhi e vedere la realtà, ma troppo spesso ci fa comodo guardare da un'altra parte.
    Impariamo a mangiare e a bere la carne di questi bambini immedesimandoci in loro, pensando che non sono meno bravi dei nostri figli, ma solo più sfortunati ad essere nati in un paese povero, in una famiglia povera, con dei genitori ai quali non è stata insegnata la parola "amore"
    Rinunciamo a qualche ora di comodità
    Rinunciamo a qualche vacanza
    Rinunciamo a qualche cena fuori
    e cerchiamo di migiorare la vita di questi bambini
    Così facendo migliorerete anche la vostra vita
    Non sapete come fare?
    Eccoci, noi ci siamo
    Ci siamo in estate, ci siamo in inverno, ci siamo il fine settimana, ci siamo a Natale e a Pasqua
    Ci siamo sempre per voi. Ci siamo sempre per loro

    #bambini #amicidellazizzi #vitavera #volontariato
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    Volontariato per i Bambini
    Volontariato dalla Zizzi

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  13.  

    Addì 19 agosto 2024

    Ed ecco un tale gli si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?».
    Egli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Uno solo è buono. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti».
    Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso,
    onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso».
    Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?».
    Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, và, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi».
    Udito questo, il giovane se ne andò triste; poiché aveva molte ricchezze.

    Matteo 19,16-22

  14.  

    Vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo (19 agosto 2024)

    Un tesoro in bellavista

    Giuliano ha lavorato tutto l'anno con grande fatica ed i suoi 20 giorni di ferie estivi gli sarebbero serviti per riposarsi. Ma ha scelto di usare quei giorni per dare briciole di amore ai nostri ragazzi. Lui è l'esempio di colui al quale il Vangelo dice "Vendi quello che possiedi, dallo ai poveri ed avrai un tesoro nel cielo".
    E posso dirvi che Giuliano ha trovato anche qui in terra un tesoro perché ha ricevuto dei nostri bambini tantissimo amore ed è tornato a casa più ricco e più riposato di prima pur avendo fatto mille lavori e non essersi fermato un solo istante in tutta la giornata.
    Giuliano è un nome di fantasia ma dietro di lui ci sono tanti nomi di tante persone che al presente come nel passato hanno donato la loro vita o parte di essa a bambini, poveri, immigrati, emarginati ricevendo da essi molto di più di quello che hanno donato.

    #bambini #amicidellazizzi #tesoro #ferie #briciole #amore
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    Anche un'ora ogni tanto del vostro tempo per noi è preziosa
    Venite a dare Briciole d'amore ai nostri bambini

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  15.  

    Addì 20 agosto 2024

    In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli.
    Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli».
    A queste parole i discepoli rimasero costernati e chiesero: «Chi si potrà dunque salvare?».
    E Gesù, fissando su di loro lo sguardo, disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
    Allora Pietro prendendo la parola disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?».
    E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele.
    Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
    Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».

    Matteo 19,23-30

  16.  

    Difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli (20 agosto 2024)

    Affondamento del veliero a Palermo

    La tromba d'aria che fa affondare un grosso veliero davanti alle coste di Palermo e porta via la vita di alcune persone mi addolora tantissimo.
    Erano persone benestanti, ricche fino all'inverosimile. Ma davanti alla morte siamo tutti uguali ricchi e poveri: ora si respira e poi il nostro cuore smette di battere, vale per tutti, per i poveri come per i ricchi, ed allora la mia preghiera porta in sé la speranza che queste persone fossero bravi uomini e brave donne che abbiano contribuito, in misura proporzionale alle loro ricchezze, ad aiutare le fasce più deboli e possano così essersi conquistati un posto in Paradiso.

    Dice Gesù "Difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli".

    Difficilmente non significa che sia impossibile, ma purtroppo l'esperienza ci insegna che chi ha tanti soldi se fa beneficenza lo fa dando solo pochi spiccioli, a volte per tacitare la propria coscienza, altre volte per una questione di immagine, altre ancora per ottenere sgravi fiscali, ma quasi mai la beneficenza che viene fatta è nei termini indicati da Madre Teresa "che debba fare male", nel senso di dare una parte importante di noi stessi sia in termini economici sia in termini di tempo.

    Mi auguri che questi ultra ricchi appena deceduti possano aver fatto del bene in maniera smisurata, altrimenti c'è il rischio che si avveri anche per loro ciò che Gesù dice nel Vangelo "Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi"

    #bambini #amicidellazizzi #affondamento #veliero #Palermo #mikelynch #morganstanley #bloomer
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    Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi

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  17.  

    Addì 21 agosto 2024

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna.
    Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna.
    Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati
    e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono.
    Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto.
    Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi?
    Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.
    Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi.
    Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro.
    Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno.
    Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo.
    Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro?
    Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te.
    Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?
    Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi».

    Matteo 20,1-16a

  18.  

    Non posso fare delle mie cose quello che voglio? (21 agosto 2024)

    Invidie e gelosie

    Pensiamo continuamente di essere vittime di ingiustizia, riteniamo che gli altri abbiano di più senza meritarlo quanto noi e ci amareggiamo la vita arrivando a odiare il nostro prossimo. Dovremmo però imparare a guardare dentro di noi, a vedere se ciò che abbiamo è giusto o sbagliato per migliorarci senza però fare paragoni, senza criticare il datore di lavoro se da più ad altri che a noi, il genitore che permette a mio fratello di giocare un’ora in più mentre io sono costretto a studiare. Impariamo a ringraziare per quello che abbiamo, a non essere invidiosi se altri hanno più di noi, ad essere felici per i risultati raggiunti.
    Quanta ipocrisia c’è in noi, sempre pronti a brontolare perché abbiamo meno del nostro vicino, ma non ho mai sentito qualcuno arrabbiarsi per avere noi qualcosa più di altri.
    Quanti italiani emigrano in Germania o Svizzera ma nessuno dice nulla, guai però se un somalo o un eritreo osa venire in Italia. Se i tedeschi, gli svizzeri, gli americani trattassero un italiano in cerca di fortuna nel loro paese al pari di come noi trattiamo un extracomunitario che sbarca sulle nostre coste, saremmo pronti a fare una guerra mediatica, ad inveire contro il loro razzismo e a pretendere le scuse per il nostro connazionale. Guardiamo al nostro orticello, facciamo in modo che cresca bene, sano e rigoglioso, senza invidie e gelosie ed il mondo sarà migliore

    #bambini #amicidellazizzi #invidia #gelosia #emigrato #immigrato
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    Io porto in vacanza tanti ragazzi stranieri, molti figli di immigrati. Volete impedirmelo? Provateci.

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  19.  

    Addì 22 agosto 2024

    In quel tempo, rispondendo Gesù riprese a parlare in parabole ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio.
    Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire.
    Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono gia macellati e tutto è pronto; venite alle nozze.
    Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
    Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
    Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
    Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali.
    Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale, gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senz'abito nuziale? Ed egli ammutolì.
    Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti.
    Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti».

    Matteo 22,1-14

  20.  

    Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire (22 agosto 2024)

    Cinque milioni di Bambini

    Si fa un gran parlare in questi giorni dello svuotamento carceri per sovraffollamento.

    Giusto. Il problema è spinoso e deve essere risolto.

    Ma c'è un problema ben più grave: 5 MILIONI DI BAMBINI nella nostra bella Italia vivono in situazioni familiari e sociali difficilissime, in ogni città, in ogni regione.
    Vivono a contatto con droga, prostituzione, polizia spesso presente per arresti, controlli e liti pesanti.

    Ed i Bambini tutto questo vedono, tutto questo imparano perché per loro il mondo reale è quello che vedono attorno a loro (mito della caverna di Platone).

    I Bambini in questi quartieri sono picchiati, vivono in case sporche in situazioni di sovraffollamento, abbandonati in casa o per la strada per ore ed ore, maltrattati, abusati, instradati verso strade di delinquenza.

    Quasi certamente diventeranno genitori maltrattanti, incapaci di donare valori e principi ai propri figli.

    Solo pochissimi Bambini hanno un'opportunità di uscire da certe situazioni attraverso l'affido o l'adozione, circa 3000 su 5 milioni!!!

    Purtroppo anche in Italia i ghetti sono diventati una realtà alla quale non guardiamo, una situazione che accettiamo con passività, ma quando uno stupratore violenta una ragazzina c'è da domandarsi cosa abbiamo fatto noi per impedire che un Bambino diventasse un violentarore di ragazze.

    Mi spiace ci siano persone che stanno male in carcere, ma in Italia, anche se in sovraffollamento, si sta molto meglio che in altre nazioni.
    Non dico che il problema non debba trovare una qualche soluzione, ma se loro sono in prigione un qualche motivo c'è quasi sempre, mentre i Bambini che stanno nei loro quartieri-prigione, nelle famiglie-prigione, nel ghetto-prigione non hanno fatto nulla per meritarsi questa condanna.

    Come mai non si fa nulla?

    La risposta è sempre la stessa: i Bambini non votano, non portano favori, non pagano le tasse.

    Eppure i Bambini sono la parte più importante della nostra società perché rappresentano il nostro futuro

    Non educare un Bambino oggi, non dargli valori e principi, significa avere un delinquente in più, uno stupratore in più, un assassino in più, uno spacciatore in più, un picchiatore in più tra dieci, quindici anni e a ciclo continuo: ogni anno la nostra società sforna migliaia di delinquenti.

    Ma ricordiamocelo bene: i delinquenti di oggi sono coloro che quindici anni fa non abbiamo aiutato a crescere con sani valori.

    Noi dell'Associazione Amici della Zizzi ne aiutiamo da quasi 40 anni una cinquantina l'anno, ma rappresentiamo una goccia nell'oceano

    Aiutateci: la messe è molta ma gli operai sono pochi

    Creiamo insieme qualcosa di simile alla nostra Associazione nelle vostre città.
    Sollecitiamo i politici locali e nazionali ad adottare politiche più protettive ed educative per i Bambini di oggi affinché siano adulti migliori, genitori migliori.

    #bambini #amicidellazizzi #delinquenti #droga #prostituzioni #carceri #prigioni #ghetti #svuotacarceri #genitori #valori #principi
    ----------------------
    Molti sono chiamati, ma pochi coloro che accettano di aiutare il prossimo

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  21.  

    Addì 23 agosto 2024

    In quel tempo, i farisei, udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?».
    Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente.
    Questo è il più grande e il primo dei comandamenti.
    E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso.
    Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».

    Matteo 22,34-40

  22.  

    Amerai il prossimo tuo come te stesso (23 agosto 2024)

    Raggiungere la perfezione

    La nostra vita è un asintoto

    In matematica un asintoto si avvicina sempre più alla retta, ma senza mai arrivarci.
    Così è per noi, possiamo arrivare ad amare, ma senza mai raggiungere la perfezione, e questo, paradossalmente, è un grande vantaggio per tutti noi perché ci porta a poterci migliorare continuamente, se lo vogliamo.

    Quando ero bimbetto, e raggiunsi per la prima volta cinque metri di profondità in mare, mi sembrava di aver raggiunto l'abisso.
    Tornai a galla, faccia arrossata, felice come non mai.
    Poi vidi dei ragazzi più grandi che pescavano a sette/otto metri, e persino ad undici, e decisi che un giorno ci sarei riuscito anche io.
    E così fu, ma mi resi conto che si poteva arrivare anche a venti metri e con tanto allenamento a ventun'anni pescavo a venticinque.
    Ma se andiamo a vedere ci sono persone che tranquillamente pescano a quaranta metri ed altri che raggiungono i sessanta, qualcuno i cento, e persino i duecento metri di profondità.

    Non ci sono limiti a quanto possiamo migliorarci, in ogni direzione, in ogni contesto, in ogni attività.

    O meglio, i limiti ci sono, ma sono quelli dettati dalla natura.
    Ovviamente invecchiando dobbiamo fare un passo indietro in molteplici attività, ma se guardiamo l'umanità nel suo complesso vediamo che i record di ieri, che praticamente si reputavano invalicabili, oggi sono sorpassati, e si guarda ad altri traguardi che qualcuno in futuro, grazie ai nostri sforzi prima o poi raggiungerà.

    Per l'amore la cosa è simile, ma c'è di bello che invecchiando l'unico limite ad amare è dato dalla nostra volontà.

    Ci sono tanti tipi di amore e noi, consapevolmente o meno, si va verso la perfezione, verso l'amor platonico che dura e cresce anche dopo la morte della persona amata.

    La morte della mia mamma mi ha dato tantissimo dolore, un dolore che ancor'oggi sento vivo e forte dentro di me, ma d'altra parte sento per lei un amore infinito, un amore che quando era in vita probabilmente provavo, ma non me rendevo conto.
    Qualcuno potrebbe dire che è idealizzazione, e ci può stare, ma l'amore, per quanto possa essere idealizzato, è pur sempre Amore con la A maiuscola, quel motore così forte e potente da farti fare grandi cose, o almeno tentare di farle.

    In nome dell'amore per mia madre e per Dio ho fondato l'Associazione Amici della Zizzi nel 1986, e a tutt'oggi porto avanti questa mia scelta di vita, innamorato di tutti i Bambini che il buon Dio mi invia, come fossero figli miei.
    E questo non è amor platonico perché la quotidianità ti vuol vedere in faccia, ti mette alla prova ogni giorno, e se non fosse amore concreto, ma solo platonico avrei mollato tutto già qualche decina di anni fa.

    Quindi forza e coraggio, siate asintoti che migliorano ogni giorno e amano sempre di più il prossimo perché la perfezione, seppur irraggiungibile è comunque a portata di mano

    #bambini #amicidellazizzi #amore #perfezione
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    Amore perfetto, o quasi

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  23.  

    Addì 24 agosto 2024

    In quel tempo Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret».
    Natanaèle esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
    Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità».
    Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico».
    Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!».
    Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!».
    Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo».

    Giovanni 1,45-51

  24.  

    Vieni e vedi (24 agosto 2024)

    Toccare con mano

    Tante volte commentiamo fatti o realtà senza nemmeno conoscerle, magari per sentito dire, voci spesso ingigantite e talvolta prive di fondamento per essere passate di bocca in bocca.
    Anche noi, come Associazione, abbiamo subito la stessa sorte. Da sempre diciamo a chiunque entra in contatto con noi "Vieni e vedi".
    Vieni a vedere cosa facciamo, vieni a vedere gli occhi ed i sorrisi dei nostri bimbi, vieni a vedere l'amore che mettiamo nell'accoglierli. Vieni e renditi conto toccando con mano la nostra realtà.
    Oggi solo questo, semplicemente questo: vieni e vedi cosa facciamo ogni giorno per i nostri bambini, e poi se vorrai aiutarci o fare un pezzetto di strada insieme a noi ne saremo felici

    #bambini #amicidellazizzi #vieni #toccareconmano
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    Ti aspettiamo, non tardare, i bambini hanno bisogno anche di te

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  25.  

    Addì 25 agosto 2024

    In quel tempo, molti tra i discepoli di Gesù, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?».
    Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza?
    E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima?
    E' lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.
    Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito.
    E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio».
    Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.
    Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?».
    Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

    Giovanni 6,60-69

  26.  

    Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo? (25 agosto 2024)

    La maratona di New York

    Molti genitori ritengono che amare un figlio significhi dirgli sempre si.
    Mai un rimprovero, scusarlo sempre per tutto, comprargli ogni cosa desideri.
    È certamente una forma di amore, ma non è il bene per un bambino o ragazzo in crescita.
    Bisogna saper dire anche no, rimproverare, punire.
    A volte con loro si usa un linguaggio duro, si deve anche far violenza a noi stessi per insegnare regole di vita ai nostri ragazzi, ma è necessario per far si che diventino uomini e donne consapevoli dei limiti imposti dal vivere in una società. Non è facile imporre loro di studiare, di sforzarsi ad assaggiare anche quello che non gli piace, ad aiutare nei piccoli lavoretti di casa anziché stare tutto il tempo a giocare, a sapersi conquistare le cose che desiderano, ad essere onesti e rispettosi del prossimo. A volte i figli non capiscono il nostro linguaggio duro e tentano di a ribellarsi, a volte anche meditando la fuga da casa.
    Una sera, quando avevo sei anni, preparai la mia valigina e mi presentai ai miei genitori dicendo che avevo deciso di andare a vivere dai miei nonni perché non sopportavo più le "cattiverie" dei miei genitori.
    Qualcuno scappa dalla famiglia, ma prima o poi si accorge che le regole sono necessarie e non si può sempre fare come si vuole. Ai miei ragazzi dico sempre di portare pazienza e se non capiscono oggi i nostri insegnamenti, nonostante il continuo dialogo che cerchiamo di avere con loro, si troveranno poi bene nella vita.
    Paragono il periodo in cui stanno con noi a quello necessario per allenarsi con tanti sacrifici per poter in seguito andare a correre la maratona di New York. Non si possono fare 42 km se prima non si è imparato a farne uno

    #bambini #amicidellazizzi #maratona
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    Impariamo a dire no ai nostri figli: ci rispetteranno e capiranno con il tempo che è per il loro bene

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  27.  

    Addì 26 agosto 2024

    In quel tempo, Gesù parlò dicendo: "Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini; perché così voi non vi entrate, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrarci .
    Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi.
    Guai a voi, guide cieche, che dite: se si giura per il tempio non vale, ma se si giura per l'oro del tempio si è obbligati.
    Stolti e ciechi: che cosa è più grande, l'oro o il tempio che rende sacro l'oro?
    E dite ancora: se si giura per l'altare non vale, ma se si giura per l'offerta che vi sta sopra, si resta obbligati.
    Ciechi! Che cosa è più grande, l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta?
    Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che l'abita.
    E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso."

    Matteo 23,13-22

  28.  

    Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti agli uomini (26 agosto 2024)

    Capisco perché

    Dopo aver partecipato alla messa ci andiamo a presentare al nuovo sacerdote.
    Gli spieghiamo chi siamo, i Bimbi come sempre sono molto affettuosi, gli chiediamo di venirci a trovare.
    Fissiamo il giorno, ma lui viene prima a sorpresa per dirci che il giorno fissato non avrebbe potuto, e ci fa mille domande.
    Da quel giorno gli abbiamo fatto diversi inviti, tutti rifiutati per varie motivazioni.
    In chiesa mai un sorriso, mai una parola.
    Ci siamo sentiti gli ultimi degli ultimi.

    Dopo vari tentativi nell'arco di un anno e mezzo, casualmente entriamo nella chiesa di un paese vicino.
    La gente rimane piacevolmente sorpresa nel vedere tanti bellissimi Bambini, e li inonda di complimenti, una signora persino regala ad una Bambina il suo bellissimo ventaglio, per poi fermarsi con noi per chiedere chi fossimo, ascoltandoci con piacere, così come hanno fatto diverse persone.
    Ma il sacerdote non è tra loro.

    Pazienza

    A distanza di un paio di settimane torniamo in quella chiesa per la messa del sabato pomeriggio e siamo accolti dalle persone come fossimo vecchi amici.
    Una di loro ci chiede insistentemente di occupare le prime file - solitamente stiamo in fondo di chiesa per non disturbare - ed alcune persone si alzano per farci posto e permetterci di stare tutti insieme.
    Eravamo arrivati in anticipo ed il sacerdote girava per la chiesa per dare le ultime disposizioni per la funzione religiosa.
    Nemmeno ci ha degnati di uno sguardo, nè prima, né durante la messa, né dopo.

    Io non capisco, proprio non capisco questi atteggiamenti.
    Hanno forse paura che rubiamo loro qualcosa, che raccogliamo donazioni togliendole alla "povera" chiesa?

    Quello che invece capisco molto bene è come mai tante persone si allontanano dalla chiesa.

    Io ho una grande fede in Dio e mai mi allontanerò dalla chiesa, ma non per sottostarvi passivamente, ma per essere una spina nel fianco ci coloro che della chiesa hanno fatto una loro prorpietà, interpretando il Vangelo a modo loro, anteponendo il dio-denaro a Dio

    #bambini #amicidellazizzi #chiesa #sacerdoti #Dio
    ----------------------
    Diogene cercava l'uomo, io vorrei trovare un sacerdote che sia un sacerdote, e non un imprenditore

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  29.  

    Addì 27 agosto 2024

    In quel tempo, Gesù parlò dicendo: "Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell'anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle.
    Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
    Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza.
    Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto!"

    Matteo 23,23-26

  30.  

    Trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà (27 agosto 2024)

    Lipari arriviamo

    Madre Teresa diceva: "meglio un sorriso senza pane, che pane senza un sorriso"

    Ci sono giorni in cui mi sento scarico e vorrei essere solo, isolato dal mondo, lontano da tutto e da tutti.
    Ma i figli che il buon Dio mi ha voluto donare aprono il becco pigolanti perché ogni giorno hanno fame.
    Desiderano amore, coccole, battute sceme, scherzi, giochi da fare insieme, essere coinvolti nella pianificazione e preparazione di ogni singola gita che per loro è una grande avventura.

    Ed ogni giorno devo, ma anche desidero, riempire il loro becco con tutto ciò di cui hanno bisogno.
    Anche stando in ufficio, oppure a fare la spesa, o andando fuori città a parlare con qualche possibile donatore, lontano da loro, riempio il loro becco organizzando per loro la vita migliore che io sia in grado di offrire.

    Poco? Tanto? Giusto?
    Non lo so, sarà Dio a giudicare il mio operato, ma una cosa certa è che ci metto tutto il mio impegno per donare loro quello di cui hanno bisogno e cerco di farlo, non sempre riuscendoci purtroppo, donando tutto con il sorriso.

    Ogni anno da diciannove anni andiamo a Lipari, ospiti di una comunità che ci vuole bene e ci accoglie con amore, con viaggio donato dalla compagnia di navigazione.
    Sono momenti bellissimi, ma la preparazione richiede tanto tempo, la stanchezza si fa sentire, gli inconvenienti sono la regola, la mancanza di volontari che condividano con noi questi venti giorni è ogni anno più pesante, ma la gioia di vedere i Bimbi felici, osservare il loro fantasticare, ascoltare il pigolio per farsi portare in barca a pescare, cancella ogni stanchezza perché lo scopo di ogni viaggio non è arrivare, ma condividere con loro un'avventura che possa restare nei loro cuori e nelle loro menti, creando un passato buono che possa cancellare le cattiverie che altri adulti, in passato, hanno perpetrato nei loro confronti.
    Per altri è un momento di pace, alcuni giorni spensierati per riprendere fiato dopo un'apnea in situazioni familiari e di quartiere non piacevoli.

    Grazie Dio, grazie popolo di Lipari che ci accogli ogni anno con grandissimo affetto

    Per chi volesse contribuire al nostro "Progetto-Lipari" è a disposizione questa nostra pagina

    https://zizzi.org/progetto-lipari/

    #bambini #amicidellazizzi #lipari #Dio #madreteresa #avventura #caronte #siremar
    ----------------------
    Il bello di un viaggio

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0
    Iban IT39D0200813909000001946127

    https://youtu.be/0fQPpZhv00g

  31.  

    Addì 28 agosto 2024

    Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume.
    Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.
    Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, e dite: Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo associati a loro per versare il sangue dei profeti; e così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli degli uccisori dei profeti.
    Ebbene, colmate la misura dei vostri padri!

    Matteo 23,27-32

  32.  

    Colmate la misura dei vostri padri (28 agosto 2024)

    Pace in terra

    Non passa giorno in cui non si abbia sentore di brutte notizie.
    Due anni e mezzo di conflitto in Ucraina, migliaia di morti, la possibilità di un'escalation, la minaccia del nucleare.

    Ma davvero è giusto combattere il male con altro male?
    Davvero l'unica opzione è quella militare?
    Davanti alle angherie di un dittatore, ai crimini commessi, alla mancanza di democrazia cosa si può fare?

    Non lo so, se avessi una soluzione certa ed obiettiva sarei il genio che risolve i problemi del mondo.

    Come tutti, nel mio pensiero, vado a casaccio, non tanto pensando a cosa sia giusto fare, bensì scartando le ipotesi di ciò che non sia lecito intraprendere.

    Il compito non è meno arduo, ma perlomeno ha il vantaggio di partire da una base, che seppur soggettiva, mette dei confini entro i quali prendere una decisione, pone dei limiti da non superare mai.
    Resterà solo un buon esercizio di coscienza perché a decidere saranno altri, ma come Martin Luther King ci ricorda proprio oggi nel giorno del sessantunesimo anniversario del suo discorso "I have a dream", una parola può essere sufficiente a risvegliare le coscienze. Forse non sarà abbastanza forte e tempestiva per fermare oggi una guerra, ma potrebbe essere l'inizio di un cambiamento nei cuori che possano influenzare i ragazzi che domani saranno chiamati a prendere delle decisioni su come intervenire.
    Ritengo che la risposta armata non sia la giusta misura per poter fermare la guerra, non sia la giusta via per far capire ai vertici russi che stanno sbagliando.

    Altro non so, so solamente che le armi devono tacere.

    La mia mamma diceva "Chi ha più cervello degli altri lo usi" e se davanti ad un attacco si risponde con altri attacchi più forti, aspettiamoci che anche altri facciano lo stesso.

    La violenza non si combatte con la violenza.

    E' come se davanti ad un bambino che fa il bullo e picchia un altro bambino, arrivasse un bambino più grande, oppure un adulto e picchiasse il bullo. Il padre di quest'ultimo andrebbe dal secondo picchiatore ed alzerebbe le mani, provocando lo sdegno dei familiari che scenderebbero in strada in sua difesa.

    Così nascono le faide e le guerre.

    Il dialogo è ben più lungo e difficile, ma è l'unica strada percorribile.
    Se una persona, dice il Vangelo, commette colpa, va e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea; e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano.
    Non dice "se non ti ascolta e continua a sbagliare sei legittimato a usargli violenza ergendoti a giudice e carnefice".
    Fra le altre cose l'esperienza del passato insegna, vedi la risposta all'attacco alle torri gemelle e tutti gli altri interventi militari, che violenza chiama, e sempre chiamerà, altra violenza.
    Se, nel caso della Siria, la parola che inneggia alla pace resta inascoltata, forse bisognerebbe cercare un accordo comune con tutte le nazioni, dialogando con loro non per imporre la nostra volontà ma per capire quale intervento sia possibile compiere tutti insieme. Se il regime venisse isolato da tutti forse potrebbe mettersi ad un tavolino e trovare un accordo di pace. La diplomazia si è già mossa senza buoni risultati, ma non bisogna cessare di provare su quella strada per il bene di tanta gente inerme.
    Su un altro fronte dovremmo essere tutti più disponibili all'accoglienza di quelle famiglie che scappano dalla guerra, aprire le porte dei nostri stati, creare un ponte aereo per salvarli.
    Non ho soluzioni, solo pensieri, ma i pensieri smuovono le coscienze.

    #bambini #amicidellazizzi #guerra #pace #sogno #armi #coscienza
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    Ho un sogno: la pace

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  33.  

    Addì 29 agosto 2024

    Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposata.
    Giovanni diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello».
    Per questo Erodìade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva,
    perché Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
    Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea.
    Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla ragazza: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò».
    E le fece questo giuramento: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno».
    La ragazza uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista».
    Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta dicendo: «Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista».
    Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto.
    Subito il re mandò una guardia con l'ordine che gli fosse portata la testa.
    La guardia andò, lo decapitò in prigione e portò la testa su un vassoio, la diede alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre.
    I discepoli di Giovanni, saputa la cosa, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

    Marco 6,17-29

  34.  

    A motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto (29 agosto 2024)

    Camminare a testa alta

    Cosa non si arriverebbe a fare per fare bella figura con gli amici?
    Quante persone sono disponibili ad andare contro i propri principi per compiacere coloro che hanno gli occhi puntati su di lui, per non farsi prendere in giro, per apparire belli.
    Quanti ragazzi con l'animo buono hanno rovinato la loro vita per essere accettati da un gruppo, drogandosi perché tutti lo facevano, stuprando perché il gruppo così faceva, rubando per non essere da meno degli altri.
    Non solo i ragazzi, ma tutti noi barattiamo spesso i nostri principi in cambio di un apprezzamento che ci venga rivolto da chi ci sta intorno, vendiamo la nostra anima per conquistarci un pezzetto di notorietà.
    Le persone che ci chiedono di ricusare i nostri valori non possono dirsi amici, sono parte di un mostro con le grandi fauci ma con le sembianze di una dolce ragazza, suadente, sorridente, un mostro pronto a divorarci da dentro non appena ci concediamo a lui, un mostro che ci svuota della nostra essenza più preziosa.
    Ai miei ragazzi dico sempre di camminare a testa alta, di non andare mai contro le cose in cui credono perché nella vita non è importante avere tanta gente intorno, è invece meraviglioso avere vicino gli amici, pochi o tanti poco importa, purché siano Amici veri, coloro che non ti chiederanno mai di andare contro un tuo principio, coloro che ti accetteranno anche se la pensassero diversamente da te, quelli che ti criticheranno con amore se metterai un piede in fallo.
    A volte è difficile discernere, ma il mostro, prima o poi, toglierà la veste della dolce fanciulla e si mostrerà per quello che, ed allora allontanati da lui prima che ti divori, esci da quel gruppo che si comporta male.

    #bambini #amicidellazizzi #amici #principi
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  35.  

    Addì 30 agosto 2024

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: "Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo.
    Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi.
    Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono.
    A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro!
    Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade.
    E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono.
    Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene.
    Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
    Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici!
    Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.
    Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora."

    Matteo 25,1-13

  36.  

    Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora (30 agosto 2024)

    Essere previdenti

    Quando andiamo a cena la sera in campagna non è mai prima delle 22.oo e presto rinfresca. I bimbi arrivano sempre in pantaloncini corte e magliettina, ma durante il pasto si lamentano che hanno freddo. Quante volte diciamo loro prima di cena di prendere una felpa o una maglietta a maniche lunghe, ma loro sentono caldo e non riescono ad immaginare che potrebbero avere freddo entro poco. Nemmeno l'esperienza del giorno prima li porta ad essere previdenti.
    Sono bambini, ma così facciamo anche noi. Sappiamo che il denaro non fa la felicità, che sono ben altri i valori, da accumulare per avere un Tesoro nel cuore delle persone e, per chi ha Fede, in Paradiso nel cuore di Dio, ma pensiamo che questa volta sia diverso, che quei soldi mi possano servire per essere più felice, ed ogni volta ci sbattiamo la testa. Quante liti per questioni di denaro, anche tra parenti ed amici, davanti ai soldi non esiste altro per tantissime persone.
    Perché continuiamo a sbagliare come fanno i bambini? Perché non essere previdenti e portare a cena una felpettina nel caso poi facesse freddo? Perché non dare risalto a valori come la solidarietà, l'altruismo, la pace, l'accoglienza, il rispetto, l'amore, la tolleranza, il perdono? Perché siamo stolti, perché pensiamo di essere superiori, di poter gestire la nostra vita.
    Ogni nostra azione avrà un risvolto e se ci comportiamo da egoisti troveremo tante porte chiuse un giorno, se saremo intolleranti o razzisti qualcuno ci metterà da parte, se non daremo amore ed abuseremo del prossimo troveremo chi prenderà in giro noi. Lo sappiamo, ma facciamo finta di nulla.
    Ai miei ragazzi ogni sera ripeto "prendete la felpina", così Dio ogni giorno ci ripete "comportatevi bene che il la vita potrebbe cambiare da un momento all'altro o anche finire in un attimo. Non stanchiamoci di ripetere ai nostri figli di essere previdenti, di studiare, di non fare stupidaggini troppo grosse di cui si pentiranno per tutta la vita, e cerchiamo noi per primi di ascoltare la voce di Dio e camminare sulla strada dell'amore verso il prossimo.

    #bambini #amicidellazizzi #essereprevidenti
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    Amore verso i Bambini: è il più bello dei buoni propositi da tenere sempre a mente

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  37.  

    Addì 31 agosto 2024

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Un uomo, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni.
    A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì.
    Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque.
    Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due.
    Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
    Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro.
    Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque.
    Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
    Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due.
    Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
    Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo.
    Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse.
    Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti.
    Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.
    E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti».

    Matteo 25,14-30

  38.  

    A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno (31 agosto 2024)

    Poveri e ricchi

    Non tutti riceviamo gli stessi doni nella vita.
    C'è chi nasce con una dote, chi con un'altra, chi ne ha diverse e chi ne ha poche, ma a tutti il buon Dio fornisce qualcosa che possiamo mettere a frutto, inserisce dentro noi un semino che potrà diventare un albero, ma dipende da noi, dalla nostra voglia di metterci in gioco. Ho visto tanti bambini arrancare in salita, avere pochissime capacità, fare una fatica enorme sui libri, ma stringere i denti, andare contro ogni previsione ed emergere.
    Ma ho purtroppo visto anche tanti ragazzi gettare la loro vita, avere dei talenti notevoli e sprecarli per pigrizia, per non avere voglia di mettersi in discussione, per il gusto di andare a divertirsi anziché alimentare le proprie doti per crescere come persona.
    E' un po' come vedere un povero che se gli porgi un piatto di spaghetti in bianco riscaldati del giorno prima fa una gran festa e magia tutto avidamente e di gusto, dando grande soddisfazione a chi lo ha messo in tavola. Dall'altro lato è come osservare colui che è abituato a mangiare i piatti più buoni ed ogni volta fa mille storie non apprezzando la cucina.
    Uno schiaffo alla miseria.
    Così Dio è per noi come il padrone di casa che ci ha invitato a mangiare.
    Chi pensate che vorrà ancora vicino a sé? Il povero, che magari malvestito ha fatto onore alla sua tavola, oppure il ricco che bello profumato ha rifiutato il suo cibo?
    Ciò che vi viene donato sappiatelo apprezzare e fatelo fruttare, onde evitare che un giorno Qualcuno possa dirvi "ti ho dato, poco o tanto, e tu hai rifiutato il mio dono, ora allontanati da me"

    #bambini #amicidellazizzi #poveri #ricchi
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    Apprezzare il poco quando abbiamo molto è assai raro e difficile. Dovremmo avere meno per capire i veri valori della vita

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  39.  

    Addì 1 settembre 2024

    In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme.
    Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate -
    i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame -
    quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?».
    Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.
    Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini.
    Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
    Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo».
    Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.
    Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo».

    Marco 7,1-8.14-15.21-23

  40.  

    Non c’è nulla al di fuori dell’uomo che entrando in lui possa contaminarlo (1 settembre 2024)

    Lasciamoci contaminare dall’amore per i nostri figli

    Oggigiorno in molti stanno attenti a cosa mangiano ricorrendo ai prodotti biologici, controllando sulle etichette la provenienza, prestando attenzione al metodo più salubre per cucinare. Giustissimo.
    Bisogna far di tutto per restare in salute, far crescere bene i nostri figli, mangiare sano, ma tutta questa attenzione la poniamo soltanto per il nostro fisico e troppo spesso ci dimentichiamo di curare la nostra anima.
    Attenti a non ingurgitare qualcosa in grado di contaminarci, ma quasi mai cerchiamo di evitare quello che possa incidere negativamente sul nostro cuore prodotto da noi: invidia, gelosia, rancore, mancanza di attenzioni e di rispetto verso gli altri.
    E’ un po’ come vedere un vegano o un vegetariano che ha un ossessione per il rispetto della natura, ma poi fuma indiscriminatamente appestando l’aria ed in totale mancanza di riguardo verso la stessa natura che tanto protegge e soprattutto verso coloro ai quali possa dar fastidio l’odore del fumo.
    E’ ipocrisia, e un po’ tutti noi siamo ipocriti al punto da guardare ciò che dobbiamo evitare per tutelarci, ma non quello che invece dobbiamo evitare per tutelare gli altri. Basti pensare a quanti esempi cattivi diamo ai nostri figli ogni giorno, ai pensieri contro il nostro prossimo, alle maledizioni che lanciamo verso le popolazioni in cerca di un rifugio, all’ira che ci acceca quando siamo alla guida della nostra automobile.
    Giusto tenersi nel fisico, ma impariamo a tenerci anche nel cuore e nell’anima perché il primo inevitabilmente deperirà, mentre il ricordo di noi durerà nelle generazioni future e la nostra anima si troverà un giorno a dover fare i conti con il Creatore.
    Se non vogliamo farlo per noi, facciamolo per i nostri figli, lasciamoci contaminare dall’amore per loro donando un buon esempio da seguire e un bel ricordo da conservare nel tempo per farne tesoro quando saranno uomini e donne, a loro volta genitori

    #bambini #amicidellazizzi #esempi #fisico #anima
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    Diamo loro esempi positivi da imitare, che di brutti ce ne sono fin troppi

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  41.  

    Addì 2 settembre 2024

    In quel tempo, Gesù si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere.
    Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore.
    Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui.
    Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».
    Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?».
    Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fàllo anche qui, nella tua patria!».
    Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria.
    Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone.
    C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro».
    All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio.
    Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.

    Luca 4,16-30

  42.  

    Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui (2 settembre 2024)

    Oggi osannato, domani lapidato

    Le persone si innamorano spesso di qualcuno che parla bene, che fa qualcosa di eccezionale.
    Lo seguono, non perdono nessuna parola, pendono dalle sue labbra, ma basta che questi dica qualcosa che vada contro di loro, fosse anche un insegnamento giusto, anche se duro.
    I cambiamenti di umore della moltitudine fanno parte della storia dell'umanità e l'ala nostra personale. Dovremmo aver capito che è tempo sprecato cercare di piacere alla gente perché un giorno ti osannano ed un altro ti lapidano, ed invece sono moltissime le persone che vivono una vita cercando di assecondare gli umori della maggioranza. Che vita migliore sarebbe se imparassimo a non vivere in funzione degli altri, se portassimo avanti i nostri principi senza paure ne' vergogne.

    #bambini #amicidellazizzi #osannare #lapidare
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    E' bello educare i bambini ad avere sani principi
    Dateci una mano in questa missione

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  43.  

    Addì 3 settembre 2024

    In quel tempo, Gesù discese a Cafarnao, una città della Galilea, e il sabato ammaestrava la gente.
    Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità.
    Nella sinagoga c'era un uomo con un demonio immondo e cominciò a gridare forte: «Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!».
    Gesù gli intimò: «Taci, esci da costui!». Eil demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui, senza fargli alcun male.
    Tutti furono presi da paura e si dicevano l'un l'altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?».
    E si diffondeva la fama di lui in tutta la regione.

    Luca 4,31-37

  44.  

    Taci, esci da costui! (3 settembre 2024)

    Per poter parlare bisogna tacere

    Quando abbiamo mal di stomaco dobbiamo in qualche modo liberarci, così è lo stesso quando stiamo male dentro per qualcosa. Tenere i nostri pensieri nel cuore provoca un malessere sempre crescente, finanche a morire dentro e restare solo una scatola vuota.
    Ho visto in tanti miei ragazzi, ma anche in tanti amici, questa incapacità a parlare dei propri problemi, a dire ciò che provano e, quando lo fanno spesso accade con rabbia creando altri dolori. Per poter parlare occorre tacere.
    Belli i controsensi, sono come uno schiaffo che ci fa prestare attenzione.
    Se vogliamo tirare fuori la rabbia che abbiamo dobbiamo prima imparare a trovare dentro di noi un minimo di equilibrio per evitare di ferire chi ci ascolta, e per farlo dobbiamo stare in silenzio, dobbiamo riflettere, dobbiamo far luce sulle cause che ci fanno male cercando però di non dare un sola spiegazione, quella che la gelosia, l'invidia, l'egoismo in quel momento ci trasmettono, ma provando a trovare più strade da valutare. Una volta fatto questo sforzo bisogna parlare con gli altri cercando di non sputare sentenze, ma ascoltando altre possibili idee sul perché dei fatti che ci hanno così profondamente feriti.
    A volte la verità sta nel mezzo, altre volte siamo lontanissimi da essa, ma facendoci dei film rischiamo di farci ancora più male, un po' come l'indemoniato di cui parla il Vangelo che tanto strepitava facendo solo del male a sé e agli altri. E' bastato ridurlo al silenzio affinché il male uscisse da lui.
    E' difficile con i ragazzi quando sono feriti e spaventati, ma il modo migliore è abbracciarli, dar loro il nostro amore, accoglierli. All'inizio butteranno fuori rabbia e dolore, qualcuno alzerà le mani per colpirci, altri urleranno parole cattive per ferire, ma è il male che è dentro di loro a parlare, sono le persone cattive che li hanno violentati nell'anima ad esprimersi. Dobbiamo restare calmi semplicemente amandoli e, con pazienza, la cattiveria uscirà da loro. Ho visto ragazzi spaccare scrivanie, minacciare gli adulti, dare di matto contorcendosi per terra, ma tutto è stato vinto con l'amore e questi ragazzi sono tornati a vivere

    #bambini #amicidellazizzi #parlare #tacere #amore
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    Decidete voi cosa fare, ma fate qualcosa per loro

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  45.  

    Addì 4 settembre 2024

    In quel tempo, Gesù uscito dalla sinagoga entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei.
    Chinatosi su di lei, intimò alla febbre, e la febbre la lasciò. Levatasi all'istante, la donna cominciò a servirli.
    Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi colpiti da mali di ogni genere li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva.
    Da molti uscivano demòni gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era il Cristo.
    Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e volevano trattenerlo perché non se ne andasse via da loro.
    Egli però disse: «Bisogna che io annunzi il regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
    E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.

    Luca 4,38-44

  46.  

    La donna cominciò a servirli (4 settembre 2024)

    Amore, riconoscenza, gioia

    L'Amore per qualcuno, la riconoscenza, la gioia sono sentimenti che non ti fanno perdere nemmeno un minuto. Mi ritrovo spesso alla sera a dover andare a letto perché stremato, ma vado sempre controvoglia perché mi metto a letto con il pensiero delle mille cose da fare ed elaborare, con gli embrioni delle idee per far conoscere l'affido, con la speranza di trovare le parole giuste per arrivare al cuore della gente e dei miei ragazzi. La notte mi sveglio spesso con qualche possibile soluzione nella testa ed il più delle volte non riesco a riaddormentarmi. Mi alzo e dopo pochi minuti sono già operativo. E' amore verso Dio, verso i tanti ragazzi che popolano questa terra strisciando nella polvere, patendo la fame, le violenze, l'abbandono. Come possiamo dormire tranquilli, come facciamo a stare rilassati in poltrona quando sappiamo che fuori dalla nostra porta di casa ci sono migliaia di persone che soffrono? Pensiamo che non siamo noi a dovercene occupare, ma è un grandissimo errore. Le istituzioni, sempre che funzionino, possono dare tantissime cose: l'abitazione, il cibo, la protezione, il vestiario, il riconoscimento di diritti negati, ma ciò di cui queste persone hanno veramente bisogno possiamo darglielo solamente noi: l'amore, la gioia di vivere, la speranza, l'affetto, la solidarietà, la mano mentre lasciano la vita, un sorriso mentre sono in prigione.

    Nel Vangelo di oggi Gesù guarisce una donna in fin di vita, ma quello che più colpisce è l'immediatezza di costei a servire Gesù e gli altri commensali, come se la malattia fosse stata solo una parentesi della vita, un attimo buio che un istante dopo faceva parte di un passato lontano.

    Servire il nostro prossimo, immediatamente, ecco cosa dovremmo fare. Non c'è da perdere un solo istante perché le cose da fare sono tantissime, perché noi abbiamo avuto la grazia di essere sani, abitare una bella casa, vivere in una famiglia che ci ha amato sin dalla nascita e non ci ha mai fatto mancare nulla, mentre ci sono persone che urlano il loro dolore. Come si fa a tapparsi le orecchie dinanzi a tanta sofferenza? Come si fa a far finta di nulla, ad abituarsi allo strazio quotidiano di migliaia di nostri fratelli, figli, genitori abbandonati in ospedali, carceri, famiglie che li maltrattano?

    Come fate a dormire, riposare, giocare quando in tanti accanto a voi grondano gocce di sangue?

    La donna del Vangelo non ha perso un solo istante per mettersi a disposizione del suo prossimo, non ha perso un solo minuto per ringraziare e lodare Gesù per il bene che le aveva fatto. Noi siamo stati sanati dalla febbre ancor prima di ammalarci, siamo stati graziati perché nati in una nazione dove c'è democrazia, in famiglie sane, con il piatto in tavola ogni giorno, non sentite il bisogno di ringraziare chi vi ha donato tutto questo? Non sentite la necessità di sdebitarvi, di donare ogni attimo della vostra vita a chi ha avuto meno doni di voi?

    Se la risposta fosse si, non perdete tempo, uscite di casa e andate ad aiutare coloro che incontrate e che hanno bisogno di voi.

    Se la risposta è no guardatevi allo specchio e vedrete una persona che pretende l'equità, la par condicio, l'uguaglianza, ma solo quando fa comodo a lui, quando si tratta di elevarsi, di migliorare la propria condizione sociale, di mettersi alla pari con coloro che sono sopra di noi, ma mai ci viene in mente di combattere affinché chi ha meno di noi abbia almeno quanto abbiamo noi perché sarebbe una fatica dover rinunciare a qualcosa che abbiamo per darlo agli altri, fosse anche una sola ora del nostro tempo.

    #bambini #amicidellazizzi #amore #riconoscenza #gioia
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    Fatevi grande venendo a servire i nostri piccoli figli
    Non lasciateci soli


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  47.  

    Addì 5 settembre 2024

    In quel tempo, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù vide due barche ormeggiate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti.
    Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca.
    Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e calate le reti per la pesca».
    Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti».
    E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano.
    Allora fecero cenno ai compagni dell'altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano.
    Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontanati da me che sono un peccatore».
    Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini».
    Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

    Luca 5,1-11

  48.  

    Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore (5 settembre 2024)

    Guardarsi allo specchio

    Non vi sentite mai in colpa per tutte le cose che avete pensando di non meritarle? Sono purtroppo fra quelli che vorrebbe sempre di più, insoddisfatto, mi sembra sempre che mi manchi qualcosa, sono un brontolone, ma ogni tanto mi fermo a riflettere e guardandomi allo specchio dico a me stesso "Riccardo, ma non ti accorgi di quanto hai e di quanto hai avuto? Una mamma piena di amore per te, una buona famiglia, mai un problema economico, mai un problema di salute, tanti bimbi come figli, l'affetto di tanta gente, un cervello che un po' funziona ... ma cosa vuoi di più dalla vita? Cosa devi chiedere ancora a Dio? Ma non ti accorgi che sei un peccatore, che il Signore dovrebbe solo punirti per tutti gli sbagli che continuamente fai ed invece continui a ricevere doni su doni?"
    Impariamo a riconoscere in noi la parte negativa per cambiarla, ma anche per apprezzare con più gioia i grandi doni elargiti da Dio.

    #bambini #amicdellazizzi #specchio #doni
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  49.  

    Addì 6 settembre 2024

    In quel tempo, gli scribi e i farisei dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno orazioni; così pure i discepoli dei farisei; invece i tuoi mangiano e bevono!».
    Gesù rispose: «Potete far digiunare gli invitati a nozze, mentre lo sposo è con loro?
    Verranno però i giorni in cui lo sposo sarà strappato da loro; allora, in quei giorni, digiuneranno».
    Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per attaccarlo a un vestito vecchio; altrimenti egli strappa il nuovo, e la toppa presa dal nuovo non si adatta al vecchio.
    E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spacca gli otri, si versa fuori e gli otri vanno perduti.
    Il vino nuovo bisogna metterlo in otri nuovi.
    Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: Il vecchio è buono!».

    Luca 5,33-39

  50.  

    I tuoi mangiano e bevono (6 settembre 2024)

    Gioia e allegria

    Una frase bellissima che mi è sempre piaciuta dice "misericordia io voglio non sacrificio".
    Ci sono troppe religioni che impongono grandi sacrifici a coloro che credono, ma per me è una cosa sbagliata perché se amare Dio significa amare il prossimo, come potremmo amarlo digiunando, come potremmo amarlo sacrificandoci e sacrificando costoro con mille vessazioni.
    Se amare Dio è amare il prossimo bisogna essere gioiosi e allegri.
    Pensate ad una persona anziana sul letto di morte, non vorrà certo vedere musi lunghi colmi di tristezza, ma avrà bisogno di vedere negli ultimi anni della sua vita gioia e allegria.
    Pensate ai bambini, come si può educarli dando loro una serie infinita di vessazioni?
    Come possono digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma se lo sposo è Dio, e se Dio è il nostro prossimo, come possiamo digiunare quando i bambini, gli anziani, i carcerati sono con noi?
    Dobbiamo vivere una vita di gioia e di allegria, questo non significa spensierata ma vuol dire certamente occuparsi dei problemi degli altri, ma cercando di avere sempre il sorriso sulle labbra perché una delle cose più importanti che possiamo donare al nostro prossimo è proprio la nostra allegria

    #bambini #amicidellazizzi #sorriso #allegria
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