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  1.  

    Addì 20 febbraio 2023

    In quel tempo, Gesù sceso dal monte e giunto presso i discepoli, li vide circondati da molta folla e da scribi che discutevano con loro.
    Tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo.
    Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?».
    Gli rispose uno della folla: «Maestro, ho portato da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto.
    Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti».
    Egli allora in risposta, disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me».
    E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava spumando.
    Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia; anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci».
    Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede».
    Il padre del fanciullo rispose ad alta voce: «Credo, aiutami nella mia incredulità».
    Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito immondo dicendo: «Spirito muto e sordo, io te l'ordino, esci da lui e non vi rientrare più».
    E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «E' morto».
    Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi.
    Entrò poi in una casa e i discepoli gli chiesero in privato: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?».
    Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

    Marco 9,14-29

  2.  

    Tutto è possibile per chi crede (20 febbraio 2023)

    Possibile o impossibile?

    E possibile che un ragazzo di 17 anni, bocciato per una lite con una prof, mai stato molto studioso, decida, contro il parere dei genitori, di chiudersi in clausura in un collegio a sette ore da casa, rinunciando ad amici ed affetti per un intero anno con lo scopo di dimostrare a tutti che avevano sbagliato a bocciarlo, facendo quarta e quinta liceo nello stesso anno?
    Si è possibile, e ci sono riuscito

    E' possibile che un ragazzino di 21 anni con una ragazza di 17 siano andati contro tutti, genitori compresi, buttando tutte le loro possibilità di ricchezza alle ortiche (tante, visto che mio padre era un noto commercialista e dirigente d'azienda) per portare avanti un sogno?
    Si è possibile, e ci siamo riusciti

    E' possibile che dal niente, senza aiuti né economici, né politici, e per chi è di Livorno sa bene quanto siano aiutate le Associazioni "filo-partitiche" e quanto siano osteggiate quelle che non si allineano, sia cresciuta per oltre trentasei anni?
    Si è possibile, e ci siamo riusciti

    E' possibile che da ogni denuncia cattiva ne siamo usciti vittoriosi e fortificati?
    Si è possibile, e ci siamo riusciti

    Potrei andare avanti con tante altre cose "Impossibili" che sono diventate possibili, ma non voglio tediarvi.
    Tutto questo per dirvi che la differenza tra il possibile e l'impossibile è provarci confidando in Dio che vi farà arrivare laddove le vostre forze non ve lo consentirebbero.

    Io ne sono un esempio vivente
    Non ho nessun merito, soltanto la tenacia e la fede, che non sono meriti ma doni di Dio
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    L'impossibile è sempre possibile

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  3.  

    Addì 21 febbraio 2023

    In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.
    Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà».
    Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.
    Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?».
    Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande.
    Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti».
    E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

    Marco 9,30-37

  4.  

    Chi accoglie uno di questi Bambini nel mio nome, accoglie me (21 febbraio 2023)

    Prendi un Bimbo in affido a distanza

    Accogliere un Bambino significa portare in casa
    la semplicità
    il gusto della risata
    la riscoperta di valori
    la gioia di essere stanchi per aver costruito qualcosa di buono
    la soddisfazione di trasmettere i propri valori
    la consapevolezza di aver fatto qualcosa per migliorare il mondo

    ma sopratutto

    Accogliere un Bambino significa accogliere Dio nella propria casa, nel cuore e nella vita

    C'è una legge che impone alle aziende che inquinano di acquistare i "crediti di carbonio", ovvero di prendere sotto tutela un'area boschiva proporzionale a quanto sia l'inquinamento prodotto.

    Sembra quasi una bestemmia: posso inquinare se affitto dei boschi
    Ma se la giriamo al contrario è cosa buona: visto che inquino e non posso smettere dall'oggi al domani, perlomeno tutelo dei boschi che possono assorbire il mio inquinamento donando al mondo aria migliore.

    Così è per noi
    Non dovremmo peccare, non dovremmo essere egoisti, maldicenti, attaccati al denaro, gelosi, invidiosi, vendicativi, rancorosi.

    Ma per cambiare ci vuole tempo

    Ed allora dovremmo comprare i nostri "Crediti di Bimbo", "Prendere in Affidamento un Bambino" ovvero accogliere un cucciolo d'uomo nella nostra vita, direttamente in casa con l'affido o indirettamente contribuendo alla crescita di almeno uno di loro.
    Se non lo volete fare per i Bimbi, se non lo volete fare per migliorare il mondo, fatelo almeno per voi perché i vostri peccati inquinano anche l'aria che respirate voi stessi, e accogliere un Bambino renderà migliore l'aria che respirate.
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    Crediti di Bimbo

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  5.  

    Addì 22 febbraio 2023

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.
    Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
    Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
    Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
    Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
    E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
    Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

    Matteo 6,1-6.16-18

  6.  

    Quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto (22 febbraio 2023)

    Il grande potere di un piccolo gesto

    Una delle nostre Bimbe non ha molta voglia di studiare.
    E' nella fase preadolescenziale e spesso risponde male o si rifiuta di fare piccole incombenze quotidiane come il mettere in ordine la stanza.
    Dopo vari tira e molla, discorsini pacati sulla necessità di studiare e sull'essere obbedienti a chi ti guidi per il tuo bene, una sera a tavola a mi sono arrabbiato e con tono piuttosto deciso, complice una non bella pagella, le ho detto tutte le cose non andavano.

    Dopo pochi minuti Jaquie, che era alla mia sinistra, appoggia la sua piccola manina sopra la mia facendomi arrivare un calore di amore e di vicinanza fortissimi.
    Aveva messo la forchetta a sinistra per poter continuare a magiare tenendomi la mano, e mi ha fatto sentire la sua vicinanza per tutto il tempo della mia rimbrottata alla sorella.
    Alla fine l'ho guardata, non abbiamo detto nulla, ma con gli occhi ci siamo detti tutto.
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    Piccoli gesti che cambiano la vita

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  7.  

    Addì 23 febbraio 2023

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno».
    Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
    Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà.»
    Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?»

    Luca 9,22-25

  8.  

    Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? (23 febbraio 2023)

    Il cubo colorato

    Ogni sera facciamo con i Bambini un giochino per assegnare i posti a tavola.
    Ogni volta cambiamo gioco: c'è il canestro nello scatolone, la trottola svedese, le paroline in inglese, il puzzle con le lettere a formare una parola.
    Quando abbiamo fretta perché la pasta è già in tavola solitamente usiamo un cubo colorato, sulle cui facce ci sono una casina, un pulcino, un razzo, una lettera, un numero ed un gattino.
    Ad ognuno dei Bimbi è abbinato un disegno.
    Dichiaro "Si tira adesso il dado per il posto dell'indifferenziata"
    Il dado rotola e ... "E' uscita la lettera, Mirko tocca a te il posto dell'indifferenziata"
    E così proseguiamo per il posto del ti voglio bene, del ti voglio male, del ti amo e del ti odio.
    Jaquie è uscita la casina, tocca a te andare al posto del "ti odio"
    "Uffa però, sempre a me"

    Vi ricordate la pubblicità di Calimero?
    "E' un'ingiustizia però!!"
    Ecco, così fa Jaquie ogni volta che non le tocca il "ti amo" o il "ti voglio bene", posti ambiti perché alla mia destra e alla mia sinistra.

    Ogni tanto, non spessissimo, capita che uno degli altri Bimbi ceda il suo posto a Jaquie o a Barbara, le piccoline del gruppo.
    Lo fanno spontanemente, per generosità ed amore per le sorelline

    E quando vedo questi atteggiamenti penso alla frase del Vangelo laddove si dice "Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?"

    In più occasioni i miei Bimbi mi fanno toccare con mano la bellezza del Vangelo
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    E' un'ingiustizia però

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  9.  

    Addì 24 febbraio 2023

    In quel tempo, si accostarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?».
    E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.

    Matteo 9,14-15

  10.  

    Quando lo sposo sarà loro tolto digiuneranno (24 febbraio 2023)

    Sofferenza e gioia

    Ancora non mi capacito quando, nel sentire le notizie al telegiornale, ne ascolto una di cronaca nera dove una donna viene uccisa, un Bambino picchiato dai suoi compagni, un ragazzo accoltellato da un suo coetaneo, per poi passare in pochi istanti a raccontare del matrimonio della starlette, delle prodezze in campo del calciatore, del concerto allo stadio del cantante.

    Come si può passare dalla tristezza di certi avvenimenti alla spensieratezza di altri?

    Eppure questa è la vita: due anime che nel mondo sono una accanto all'altra.
    Chi è andato in vacanza a Santo Domingo, in Brasile o in altri paesi dove la povertà e il degrado umano sono ancora a livelli altissimi, avrà certamente visto la grande disparità tra gioia e sofferenza, separati talvolta da fini schermi che lasciano trasparire la realtà senza mostrarla nella sua drammaticità.

    Esistono, siamo abituati a conviverci, ma il punto è proprio questo: ci siamo abituati

    Ci siamo abituati alle migliaia di immigrati lasciati annegare alla deriva
    Ci siamo abituati ai milioni di Bambini denutriti
    Ci siamo abituati alle donne violentate ed uccise
    Ci siamo abituati alla corruzione
    Ci siamo abituati alla malasanità e alla giustizia iniqua
    Ci siamo abituati alle centinaia di famiglie che stentano a nutrirsi nel quartiere vicino a noi

    Ci siamo abituati, ma non dovremmo mai abituarci a vedere il male, specie se viviamo nella gioia
    Ognuno di noi ha i suoi problemi, è innegabile, ma cosa è un danno alla macchina, un intervento dal dentista, una vacanza andata male dinanzi a soprusi, fame, morte?

    Svegliamoci dal nostro torpore
    Non dico di cambiare il mondo
    Non dico di salvare una popolazione o liberare le donne del terzo mondo dalla schiavitù sessuale
    Ma almeno dare un bicchier d'acqua, una bottiglia di olio, un pacco di pasta alla famiglia che abita nel quartiere vicino al mio

    Attraversiamo la strada: il mondo non si ferma alla fine del nostro quartiere
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    Attraversiamo la strada

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  11.  

    Addì 25 febbraio 2023

    In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!».
    Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
    Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola.
    I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?».
    Gesù rispose: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi».

    Luca 5,27-32

  12.  

    Non sono i sani che hanno bisogno del medico (25 febbraio 2023)

    Lascio, ma torno

    I calciatori, i cantanti, gli attori sono spesso al centro dell'attenzione mediatica per i loro comportamenti eccessivi se non addirittura penalmente perseguibili.
    Siamo abituati a pensare che "grande", "noto", "famoso" siano sinonimi di tanti significati negativi.

    Ma non sempre è così

    Non si deve fare di tutta un'erba un fascio.

    Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina il calciatore Shevchenko si è prodigato con cene, iniziative benefiche e quant'altro per dare ristoro alla popolazione martoriata dalla guerra.
    Ma dopo un anno ha deciso che quello che faceva era troppo poco, non era sazio di ciò che dava a quella povera gente, e ieri ha dichiarato che lascerà il calcio perché, ha detto "Prima i Bambini".

    E' stato bellissimo sentire questa dichiarazione "Prima i Bambini"
    Come potrei non trovarmi in linea?
    Ma la riflessione va oltre: quando dentro il cuore la coscienza urla puoi tamponare, puoi far finta di nulla per un po', ma poi devi rispondere, devi fare un passo oltre lo steccato di quella normalità che ha caratterizzato la tua vita per rimboccarti le maniche e scendere, è proprio il caso di dirlo, in trincea.

    Vedete, la guerra è orribile, ma in ogni cosa brutta che purtroppo accade, e quasi nessuno di noi vorrebbe che accadesse, ci sono mille semi di bontà che spuntano fuori dalla melma e dal sangue.
    Sono i semi di quella foresta che ricrescerà dalle ceneri del bosco più forte e rigogliosa che mai.

    Quanta solidarietà da parte di tutti verso la popolazione ucraina

    Non so se quel diavolo di putin vincerà la guerra sul campo, ma so per certo che a vincere sono tutti coloro che fanno qualcosa per alleviare le sofferenze di questa popolazione che mai si sarebbe aspettata, come nessuno di noi, di ritrovarsi in mezzo a bombardamenti, torture, violenze, uccisioni.

    Grazie Shevchenko per il tuo esempio forte ed importante, grazie a tutti coloro che fanno qualcosa per gli altri, specie a chi abbandona tutto per seguire la strada della solidarietà e dell'amore per il prossimo.
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    Prima i Bambini

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  13.  

    Addì 26 febbraio 2023

    In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo.
    E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame.
    Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, dì che questi sassi diventino pane».
    Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
    Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede».
    Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo».
    Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai».
    Ma Gesù gli rispose: «Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto».
    Allora il diavolo lo lasciò ed ecco angeli gli si accostarono e lo servivano.

    Matteo 4,1-11

  14.  

    Tutte queste cose io ti darò (26 febbraio 2023)

    Attenti alle truffe

    Siamo stati tutti truffati, chi più e chi meno

    Possono essere state le promesse di un datore di lavoro senza scrupoli né coscienza
    La mail di spam che ti fa entrare in un sito per rubarti le credenziali della carta di credito
    Il finto operaio del gas che viene a rubare in casa
    Il dipendente che si approfitta della sua posizione per extra guadagni personali

    Chi è il truffatore?

    E' colui che ti promette o ti propone ciò che tu vorresti
    Da cosa lo si riconosce?
    Dalla facilità con la quale ti mostra una via più rapida per ottenere ciò che desideri: soldi, sesso, potere, posizione lavorativa o appartamento di prestigio

    Purtroppo è facile cascarci

    Pensate a chi cerca lavoro e gli promettono una paga favolosa, poi magari dopo due o tre mesi che lavora ancora non lo hanno pagato e mai lo pagheranno
    Pensate a chi è solo e gli promettono una bella donna in sposa, poi magari viene la ragazza dall'est che gli ripulisce il conto e si appropria della casa
    Pensate a chi ha un problema e trova chi gli promette di risolverlo, per poi approfittarsene, rubare, non aiutare.

    Da ogni sbaglio dovremmo però farne tesoro

    E se abbiamo capito che non si devono aprire certe mail, non si deve far entrare gli sconosciuti, si deve valutare bene un'azienda che assume o una nuova assunzione, spesso non si capisce nella quotidianità come il male si travesta da "uomo buono e caritatevole".
    Seil "diavolo" vuol farvi cadere in tentazione non si mostrerà certamente per quello che è, ma si maschererà.

    Come riconoscerlo?

    Semplicemente perché vi proporrà qualcosa di buono, chiedendovi qualcosa, inizialmente poco, in cambio, e se accetterete la prima volta, poi vi ricatterà.

    Una vocina (il diavolo) vi suggersice che si possono prendere dieci euro da quel sacchetto pieno di banconote, mica se ne accorge nessuno, e cosa sono dieci euro a paragone degli altri mille che lasci nel sacchetto?
    La volta dopo la vocina dirà "prendine venti, dieci o venti, mica gli fa la differenza"
    Ed ecco che il male si insinua in voi: ho già preso, nessuno si è accorto di nulla, prendo ancora, servono più a me che a loro.

    Diffidate da ogni semplice arricchimento, dall'amore facile e a portata di mano, del posto di lavoro in cambio di servigi sessuali o politici.
    Diffidate di quel maledetto, insidioso diavolaccio che è rintanato dentro ognuno di noi, date retta sempre alla vostra coscienza che vi suggerisce la strada più onesta ed anche la più lunga e quella "lacrime e sangue".

    Quante scorciatoie mi hanno proposto in trentasei anni di Associazione
    E se siamo cresciuti lentamente, con tanti ostacoli messi da politici e malfattori, significa che non abbiamo dato retta alla vocina della "via facile e redditizia".

    E la terza e recentissima visita della Finanza, per i più scettici, è lì a dimostrarlo
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    Date retta alla vostra coscienza

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  15.  

    Addì 27 febbraio 2023

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
    E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
    Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
    Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
    Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
    Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
    E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
    Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.
    Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
    Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
    Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
    Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me.
    E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».

    Matteo 25,31-46

  16.  

    Ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me (27 febbraio 2023)

    Ogni volta

    Vado una volta alla settimana alla mensa dei poveri
    Accompagno un Bambino il martedì alla visita settimanale in ospedale
    Faccio una telefonata allo zio che è anziano, solo in casa
    Sono entrato una volta in prigione a parlare con un carcerato
    Ho portato un pacco alimentare ad una famiglia a Natale

    Bellissimo. Bravissimi.

    Ma non basta
    Le famiglie mangiano tutti i giorni
    Il carcerato ha bisogno di creare una relazione nel tempo che gli dia speranza
    Lo zio è solo ogni giorno della settimana
    I Bambini da accompagnare in ospedale sono tanti
    La mensa dei poveri è aperta tutti i giorni e serve decine di poveri

    E' encomiabile quello che fate, ma credetemi, ve lo dico con il cuore in mano: NON BASTA

    Ognuno ha la sua coscienza e sa di sé
    Lontano da me il giudizio alla persona, ma generalizzando dico che se uno ha tempo per aiutare gli altri e non lo fa, dedicandosi a fare altro, ritengo di poter dire che sia un egoista perché potrebbe condividere il suo prezioso tempo dando agli altri quello di cui abbiano bisogno, cose che tutti noi abbiamo in abbondanza.

    Certo, chi va una volta a settimana fa molto di più chi se ne sta al bar a giocare a carte tutti i giorni, ma a voler prendere il Vangelo si legge
    "Ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me".

    Capite la forza di questo messaggio?

    OGNI VOLTA CHE NON AVETE FATTO, ogni volta!

    Vi lascio al vostro specchio e alla vostra coscienza sperando che non vi sentiate offesi dal mio dito puntato, ma stimolati a fare di più, o meglio, a fare ogni volta che ci sia bisogno di voi sacrificando le vostre cose ed il vostro tempo libero
    ----------------
    Non basta

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  17.  

    Addì 28 febbraio 2023

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.
    Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.
    Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
    Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.»

    Matteo 6,7-15

  18.  

    Padre nostro che sei nei cieli (28 febbraio 2023)

    Un vero Amico

    Don Luigi era intento a pregare nella chiesa vuota
    Sentì dei passi dietro di sé ed isitintivamente si girò
    Vide un ragazzo entrare in chiesa
    Don Luigi si rimise a pregare
    Dopo nemmeno due minuti sentì di nuovo dei passi
    Si voltò e vide lo stesso ragazzo andarsene via frettolosamente

    Don Luigi era il tipo che doveva sempre dire quello che pensava con la massima onestà, è grazie a lui, ai suoi insegnamenti, al suo esempio se oggi sono sulla strada dell'aiuto ai Bambini

    Così si azò e quasi rincorse il ragazzo
    Lo raggiunse sul sagrato e gli chiese
    "Ciao, ma hai così poco da dire al Signore?"
    Il ragazzo rispose
    "Gesù legge nel mio cuore, sa di cosa ho bisogno, ero venuto solo per dargli un saluto"

    Quando Don Luigi raccontava questo episodio della sua vita diceva sempre che da quel ragazzo aveva imparato tanto. Il Signore sa cosa abbiamo nel cuore e ci esaudisce ancor prima di chiedere il suo aiuto. E' un Amico di quelli che ci sono sempre vicino ed il sapere che c'è ci dona pace e tranquillità facendoci accettare il bene ed il male.
    Ci perdona ancor prima di chiedere scusa, e ci chiede di fare altrettanto con il nostro prossimo
    ----------------
    Ci sono anche quando non mi vedi

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  19.  

    Addì 1 marzo 2023

    In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorchè il segno di Giona.
    Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione.
    La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui.
    Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui».

    Luca 11,29-32

  20.  

    Gli uomini di questa generazione li condanneranno (1 marzo 2023)

    Continuate pure!

    Un soldato stremato dalla fatica in lacrime:
    "La città sta bruciando. L'Ucraina vincerà. Maledetto Putin"

    Il ministro a proposito della strage di migranti Bambini:
    "E' colpa loro se muoiono affogati"
    Ma nemmeno una parola sul Bambino che è rimasto senza genitori
    Nemmeno un moto di minima umanità.
    Poteva dire "Comunque, faremo tutto il possibile per aiutare quel Bambino ad avere un futuro sereno, o quell'altro Bambino a farlo ricongiungere con il padre in Svezia"
    Ma non lo ha detto e le sue stesse parole lo condanneranno

    Continuate pure
    a sgozzare le vostre moglie, ad abusare sessualmente dei vostri figli, continuate pure!
    Continuate pure a inneggiare alla morte dei migranti, continuate pure ad arricchirvi senza pensare ai Bambini che muoiono di fame, continuate pure!
    Continuate pure a non fare nulla per il prossimo, continuate pure!

    Non sarò io o altri a condannarvi, ma Qualcuno che è ben sopra di voi

    Vi sentite forti ed onnipotenti perché siete ricchi?
    Vi sentite forti e potenti perché avete un ruolo politico importante?
    Vi sentite forti e potenti perché siete forti e maci, padri-padroni?

    Continuate pure, ma una verità inelluttabile è che anche voi morirete
    Anche voi andrete a finire in una cassa di due metri per settanta centimetri
    Anche il vostro corpo marcirà e non resterà più nulla.

    Incontestabile, inopinabile!

    Poi io dico che dopo la morte l'anima andrà davanti al giudizio di Dio
    Voi che "così bene vi comportate" sicuramente non la pensate così

    Ma potete esserne certi?

    Allora mi domando e vi domando: come potete essere così stupidi, cretini, idioti e sprovveduti da non pensare che quella possibilità, per voi più che remota, non possa esserci?
    Non avete paura, o anche semplice timore, che un giudizio alla fine della vita possa condannarvi all'inferno?

    Se siete ricchi sapete bene che gli investimenti debbano essere diversificati per non creare troppo rischio e cadere in bancarotta.
    Siete bravi a gestire il denaro, ma non siete per nulla accorti nel gestire la vostra anima

    Fate voi!

    Il consiglio che vi do è di diversificare: arricchitevi se proprio ci tenete, ma qualche volta condividete la vostra ricchezza. Sarà come aver dato un bicchier d'acqua ad uno che muore di sete: ben poca cosa, è vero, ma forse è quella carezza che davanti a Dio potrebbe, dico "potrebbe", fare la differenza.

    Attenzione

    Non mi riferisco al vil denaro quando dico "condividete la vostra ricchezza", quello probabilmente già lo fate per motivi che esulano dalla carità verso il prossimo: sgravio di coscienza, risparmio sulle tasse, marketing.
    Intendo una condivisione vera, un rimboccarsi le maniche e pulire il sedere di un malato, accudire un anziano solo e abbandonato, visitare un carcerato e portargli una parola di conforto, accogliere uno o più Bambini poveri nella vostra casa almeno un giorno per una merenda.

    Pensateci gente, pensateci oggi che ancora non è troppo tardi
    Il giorno della vostra morte sarete davanti a Dio per il suo giudizio, finale ed inappellabile.

    Non "continuate pure", ma da fratello in Cristo vi chiedo "smettetela"
    ----------------
    Sarete condannati se ...

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  21.  

    Addì 2 marzo 2023

    Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
    Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra?
    O se gli chiede un pesce, darà una serpe?
    Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!
    Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.

    Matteo 7,7-12

  22.  

    Chiedete e vi sarà dato (2 marzo 2023)

    No? Va bene lo stesso

    Babbo, posso andare alla festa di Angelica?
    No!
    Ah ok

    E sorridendo Anita continua a giocare con me

    Quanto avremmo da imparare dai Bambini se solo ci degnassimo di ascoltarli ed osservarli

    Se noi chiediamo qualcosa non vogliamo una risposta positiva, LA PRETENDIAMO, e se ci viene detto di no ci arrabbiamo, meditiamo vendetta, serbiamo rancore. Anche quando era legittimo ricevere un no.
    Ci arrabbiamo persino con Dio quando gli rivolgiamo una richiesta.
    ----------------
    Pretendiamo

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  23.  

    Addì 3 marzo 2023

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
    Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio.
    Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.
    Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
    Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione.
    In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo! »

    Matteo 5,20-26

  24.  

    Vai prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono (3 marzo 2023)

    Cristiani di cartone

    Che senso ha andare in chiesa a pregare, a dire a Dio "ti voglio bene, ti voglio seguire", fare la comunione, pregare per tutti con immenso amore, ma poi provare astio e rancore per qualcuno?

    Tanti anni fa un ragazzo combattè contro i servizi sociali, in particolar modo contro un'assistente sociale, per salvaguardare tre Bambine di una stessa famiglia.
    L'assistente sociale aveva fatto una relazione molto brutta contro l'Associazione che teneva queste Bimbe.
    Il giudice ci volle vedere chiaro e convocò sia il servizio, sia il rappresentante di questa Associazione che si occupa di Bambini da tantissimi anni.
    Parlò con l'assistente sociale e poi parlò con il rappresentante dell'Associazione.
    Evidentemente si convinse che qualcosa non andava nella relazione della signora, ed emise un provvedimento contrario a quanto richiesto dal servizio, di fatto lasciando inalterati i rapporti tra la suddetta organizzazione di volontariato e le figlie di questa famiglia piuttosto disgraziata.

    Ovviamente, ma "ovviamente" non dovrebbe essere visto il parere inattaccabile del giudice, si creò ulteriore dissapore tra questa Associazione ed i servizi sociali, in particolar modo l'assistente sociale, firmataria della relazione incriminata, mise un muro al responsabile dell'Associazione, ed ai volontari e Bambini che erano con lui.

    Questo ragazzo un giorno approdò alla chiesa dove andava anche l'assistente sociale e fra i due c'era un gelo pazzesco. In chiesa!
    Fu così che un giorno, durante lo scambio della pace, facendosi molta forza e facendo leva sugli insegnamenti del Vangelo, il ragazzo si recò dalla signora, seduta nella panca con il marito, e le tese la mano in segno di pace.
    La signora rimase sbigottita, ma dopo qualche minuto di imbarazzante attesa, contraccambiò la pace.

    Pensate che qualcosa sia cambiato da allora?
    Il ragazzo, ogni volta che la trova per strada o in ufficio la saluta aggiungendo un sorriso, ma dall'altra parte è rimasto un muro, un muso lungo impenetrabile.

    Anche in chiesa!

    Peccato, speriamo che la signora un giorno si guardi allo specchio e, leggendo la parola di Dio "Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono" si alleni al perdono

    Che esempio vogliamo essere
    per coloro che non credono in Dio, per i nostri figli?
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    Un segno di pace

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  25.  

    Addì 4 marzo 2023

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
    Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
    E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
    Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. »

    Matteo 5,43-48

  26.  

    Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori (4 marzo 2023)

    Cambiamo il mondo

    Amare i nostri nemici.
    Per chi è abituato a giudicare tutto e tutti, per chi è in guerra con ogni persona che incontra, a chi sembra che quello che ha sia sempre troppo poco, a chi prova invidia e gelosia per ogni uomo questo sembrerà un messaggio impossibile, ma questa è la vera forza del Vangelo.

    Provate solo per un attimo a pensare come sarebbe il mondo se un torto subito fosse subito perdonato, se non si rispondesse alle provocazioni: non ci sarebbero guerre, non ci sarebbero liti, non ci sarebbero processi.
    Tante volte ho pensato se dopo le torri gemelle ci fosse stato il perdono e non la guerra, quante persone non sarebbero morte, quanto odio non coverebbe sotto la cenere, quanti soldi sarebbero stati spesi per aiutare la povera gente e non per le armi.

    E' questa la novità più grande della dottrina di Cristo. Se non lo volete vedere come il Figlio di Dio, vedetelo come un grande filosofo che vi indica la strada per un mondo migliore. Se si capisce che è disarmante per un nemico sentirsi dire "ti perdono" e che questa è la via per vivere meglio con gli altri, allora incamminiamoci su questa strada: amare chi ci fa del male.

    Amare chi ci ama è facile, ma amare chi ci fa del male è contrario ai nostri impulsi, ma proprio perché "impulsi" devono essere frenati, calmierati, ed in questo caso eliminati. Pensate a quanti impulsi avete e come avete imprato nel tempo a tenerli sotto controllo. Ecco, si tratta solo di imparare, una sorta di allenamento
    continuo. Tutto nella vita è possibile. La differenza tra il possibile e l'impossibile è il provarci con l'aiuto della preghiera e della forza di volontà.

    Amare un nemico dal profondo del cuore non è poi così difficile, basta immedesimarsi in lui, capire che se lui è nostro nemico, anche noi siamo nemici per lui e vorremmo essere capiti, scusati, amati per quello che siamo e non per la nostra cattiva azione.

    Vedete, cambiare il mondo si può, dipende da noi, dal nostro piccolo, dalla nostra quotidianità fatta di piccole liti, di piccole guerre con il vicino.

    Oggi andate a cercare una persona che sapete che vi è nemica, cercate di parlare con lei e chiedetele scusa per la parte dove voi avete sbagliato nei suoi confronti e ditele che non volete la guerra, ma la pace, fatele capire che le volete bene.
    Oggi cominciate a cambiare il mondo.
    ----------------
    Un primo passo

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  27.  

    Addì 5 marzo 2023

    In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte.
    E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.
    Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
    Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia».
    Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo».
    All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore.
    Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete».
    Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo.
    E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell'uomo non sia risorto dai morti».

    Matteo 17,1-9

  28.  

    Alzatevi e non temete (5 marzo 2023)

    Mondo schifoso

    In un mondo dove una manifestazione è intrisa di violenza con cariche, vetrine spaccate, auto in fiamme.
    In un mondo dove si fa una manifestazione contro lo squadrismo fascista per un ragazzo picchiato a Firenze, ma nulla si dice di coloro che, di opposto colore, hanno picchiato altri ragazzi a Bologna, strumentializzando per fini politici, ed incentivando l'odio, un fatto grave di cronaca.
    In un mondo dove i migranti muoiono a migliaia perché non c'è una politica di accoglienza ed ognuno di loro è una patata bollente da scaricare.
    In un mondo dove le Associazioni di volontariato per crescere devono legarsi alla politica ed obbedire ai suoi comandi.
    In un mondo dove clientelisimo, nepotismo, corruzione sono ovunque: nel lavoro, nella politica, negli ospedali, nell'associazionismo.

    In un mondo così, come si fa a restare onesti?
    Essere onesti significa non camminare, non lavorare, non avanzare, avere problemi, avere tutti contro perché oguno ha qualcosa da perdere a farsi vedere a braccetto con chi è onesto, non corruttibile, denunciatore di atti illeciti. Sono tutti legati a filo doppio!

    Guardate il caso della Serinper di Massa, tutti sotto processo con tanto di intercettazioni incontrovertibili, abusi e soprusi di ogni genere e grado, persino una ragazzina morta suicida, ma tutto viene messo a tacere, le comunità della Serinper continuano ad esistere, la dirigente asl è stata reintegrata.
    Nel nostro caso ci hanno fatto chiudere la casa famiglia con la sola motivazione "non continuità affettiva"

    Che mondo schifoso

    Credo fermamente in Dio e nelle parole del Vangelo; se così non fosse che speranza di vita ci sarebbe?

    Onesto o delinquente?

    Mille volte onesto, qualsiasi angheria dovremo subire, mille volte onesto.
    Mia mamma mi diceva sempre "Riccardo, ricordati una cosa: ogni sera, prima di andare a letto, guardati nello specchio e dovrai sempre vederci una persona onesta"
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    Onesto o delinquente?

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  29.  

    Addì 6 marzo 2023

    In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata, approdarono e presero terra a Genèsaret.
    Appena scesi dalla barca, la gente lo riconobbe, e accorrendo da tutta quella regione cominciarono a portargli sui lettucci quelli che stavano male, dovunque udivano che si trovasse.
    E dovunque giungeva, in villaggi o città o campagne, ponevano i malati nelle piazze e lo pregavano di potergli toccare almeno la frangia del mantello; e quanti lo toccavano guarivano.

    Marco 6,53-56

  30.  

    E quanti lo toccavano guarivano (6 marzo 2023)

    Il mondo lo abbiam chiuso fuori

    Il rientro a casa ha sempre una particolarità: gioia allo stato puro

    Puoi essere nervoso, stanco, raffreddato, turbato
    Può esserci la cena non pronta o qualche diverbio con Roberta
    Puoi essere bagnato fradicio perché la pioggia ti ha teso un agguato mentre eri in bici
    Può accadere che la caldaia non funzioni e non puoi farti una doccia rigeneratrice

    Può accadere di tutto, ma entrare in casa ed avere quattro, a volte anche di più, pulcini pigolanti che tendono le braccina in competizione tra loro per chi per primo ti bacia, ti toglie il giubbotto, ti mostra la sua meravigliosa opera d'arte, è una cosa impagabile e per certi versi inspiegabile.

    Avete presente quei film di fantascienza nei quali le persone passano attraverso una porta luminosa e si trovano per incanto in un'altra dimensione, meravigliosa e stupenda

    A me accade ogni sera

    Adriano Celentano cantava qualche annetto fa

    Il mondo l'abbiam chiuso fuori con il suo casino
    Solo io, solo tu, solo noi

    È inutile chiamare, non risponderà nessuno
    Il telefono è volato fuori, giù dal quarto piano
    Era importante sai, pensare un poco a noi
    Non stiamo insieme mai
    Ora sì, ora sì

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    Un'altra dimensione

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  31.  

    Addì 7 marzo 2023

    In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei.
    Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno.
    Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito.
    Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange; amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì''dalla gente.
    Ma voi non fatevi chiamare "rabbì'', perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli.
    E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.
    E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo.
    Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.»

    Matteo 23,1-12

  32.  

    Il più grande tra voi sia vostro servo (7 marzo 2023)

    Al servizio dei Bambini dal 1986

    La morte è qualcosa che indubbiamente fa male
    Più si è legati ad una persona che muore, maggiore è il dolore lancinante che colpisce ogni nostra cellula
    Ma in ogni cosa, per quanto negativa e terribile, bisogna saper trovare l'aspetto positivo

    La morte è come una colata di cemento
    Nel primo istante ci sembra tutto perduto e c'è chi si lascia andare alla disperazione, ma quelle lacrime di dolore cadono su quella lastra di cemento e prima o poi trovano un buchino, una minima fessura in cui incunearsi e irrigano.

    Da quel buchino, grazie alla potenza di quelle lacrime, nasce un germoglio, alimentato dalle nostre lacrime e dalle ceneri del rapporto con la persona amata e defunta.
    Quel virgulto è il frutto del nostro amore con chi ci ha lasciato, qualcosa di costruito insieme.

    Noi abbiamo due possibilità: non considerarlo e lasciarlo asspassire o seccare, oppure possiamo curarlo, irrigarlo, allargare pian piano quella fessura.

    L'amore per la mia mamma, il dolore per la sua perdita, unite ai suoi insegnamenti hanno fatto nascere l'Associazione "Amici della Zizzi".
    Una piantina esile, spesso travolta da vento ed intemperie, ma pian piano è diventata una bella pianta che nel tempo è cresciuta portando riparo e frutti a tanti Bambini.

    Nella vita di tutti i giorni siamo abituati che il più grande, il più forte, è colui che comanda.
    Io ho invece imparato che è il più grande a doversi mettere al servizio del più piccolo, perché solo così, con l'amore e non con la forza o la prepotenza, le cose possono funzionare e crescere.

    Dal 1986 siamo al servizio dei Bambini, e questo ci da enorme gioia
    ----------------
    Servi dei più piccoli

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  33.  

    Addì 8 marzo 2023

    In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i Dodici e lungo la via disse loro: «Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà».
    Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa.
    Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».
    Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo».
    Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio».
    Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere.
    Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».

    Matteo 20,17-28

  34.  

    Il Figlio dell'uomo sarà condannato a morte (8 marzo 2023)

    Riuscite a vedere il vostro futuro?

    Nella vita di ciascuno di noi ci sono problemi e ostacoli di ogni genere.
    Qualcuno è facilmente superabile, altri sembrano insormontabili.
    Pensate quando muore una persona cara che terremoto avviene nella vita di ciascuno.

    Eppure ...

    Eppure la vita ci chiede di andare avanti con fiducia e serenità anche se all'orizzonte c'è la morte fisica, c'è sofferenza impartita dagli uomini che ci vogliono male.

    Chi non si mette a disposizione degli altri, in particolar modo dei Bambini in situazioni familiari difficili, chi non li accoglie in affidamento perché vede delle nubi all'orizzonte, perché ha paura del domani, di quelle che potrebbero essere le sue sofferenze, delle possibili liti con la famiglia di origine, dei possibili cattivi rapporti con i servizi sociali, del rientro nella propria famiglia del Bambino, significa che non riesce a vedere il futuro.

    Il nostro domani non è la nostra esistenza
    , non sono i pochi anni che ci restano da vivere.
    La nostra vita terrena altro non è che un passaggio, un momento dove mettiamo alla prova noi stessi, dove ci formiamo il carattere, dove alleniamo cuore ed anima per partecipare ad una festa che durerà per l'eternità.

    Per chi non crede resta comunque la gioia di poter morire lasciando che qualcuno pensi a lui come ad una persona buona, una persona che ha fatto la differenza nella vita di tanti.
    Ma anche per chi non crede ci sarà la vita eterna laddove avrà agito con carità ed amore.
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    Non abbiate paura di accogliere un Bambino

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  35.  

    Addì 9 marzo 2023

    In quel tempo, Gesù disse ai farisei: « C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente.
    Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe.
    Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto.
    Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui.
    Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura.
    Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti.
    Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi.
    E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento.
    Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro.
    E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno.
    Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi ».

    Luca 16,19-31

  36.  

    Ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita (9 marzo 2023)

    Grazie Cutro

    In ogni tragedia c'è sempre un fiore di amore e di speranza che sboccia

    La tragedia avvenuta a pochi metri dalla costa di Cutro, che ha visto l'annegamento di decine di persone, ha portato pianto e disperazione in tantissime famiglie, ma ha anche regalato al mondo una bella immagine, un'immagine di forte solidarietà e grandissimo amore

    I cittadini di Cutro che tutti insieme uniti, con grandissima empatia, hanno dato una lezione al mondo di come si debba essere vicino al nostro prossimo

    Hanno recuperato i corpi in mare
    Hanno passato notti in bianco a cercare i sopravvissuti
    Hanno issato croci e portato fiori sulla spiaggia
    Hanno fatto sentire la loro voce di protesta e di richiesta di aiuto alle autorità
    Hanno commemorato la festa delle donne dedicandola alle persone annegate
    Hanno fatto manifestazioni e fiaccolate
    Hanno fatto vedere e sentire la loro presenza al fianco dei parenti delle vittime

    Hanno dato a tutto il mondo una grandissima lezione

    Onorato di avere gente come loro nella nostra Italia, esempio di amore per tutti noi
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    Una lezione di vita

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  37.  

    Addì 10 marzo 2023

    In quel tempo, Gesù disse ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò.
    Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto.
    Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono.
    Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo.
    Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio!
    Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità.
    E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero.
    Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli? ».
    Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
    E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri?
    Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.»
    Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo.
    Ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta.

    Matteo 21,33-43.45-46

  38.  

    La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo (10 marzo 2023)

    Scartato o preso?

    Fate un passo indietro, ai tempi delle medie
    In classe mia c'era Antonella, una ragazzina bionda, occhi verdi, un bel seno, ancheggiava da paura.
    Quando passava tutti gli occhi erano su di lei: i maschi con l'occhio porcino, e le femmine piene di invidia per non essere ancora sbocciate e con l'apparecchio ai denti.

    Ancora qualche anno e Antonella divenne la più bella ragazza di Livorno, il sogno di ogni uomo e ragazzo.

    Passa qualche anno ancora e Antonella non è più la bella ragazza di un tempo.
    Le rughe, qualche rotolino di ciccia ed un sedere piuttosto smisurato dissuadono gli uomini a voltarsi.
    Sposata più di una volta perché le offerte sempre più allettanti fioccavano ogni giorno, senza figli e costretta a fare lavoretti di fortuna perché, per inseguire il sogno della bellezza eterna, aveva rinunciato a studiare e fare carriera, pensando che qualche uomo che la mantenesse lo avrebbe sempre trovato, tanto era bella.

    Sempre alle medie c'era Cristina
    Bruttarella, poco simpatica, molto studiosa
    Scartata da tutti, amica di pochi

    Oggi Cristina ha cinquant'anni, è un imprenditore affermato, la sua presenza è richiesta in importanti convegni e meeting, le sue argomentazioni riprese ed apprezzate.
    Ha una bella e solida famiglia, un marito premuroso da amare, con due figli diligenti e ben educati, una bella casa.
    Ed anche in fatto di bellezza, pur non essendo la venere di Milo, tra palestra, relax e massaggi vari, può dire la sua.

    La pietra scartata dai costruttori è diventata tetstata d'angolo

    Riflettette gente, riflettete
    Pensate ai poveri, agli immigrati, ai Bambini maltrattati
    Pensate a voi che oggi ridete e vi compiacete per la bella vita che state vivendo, come se fosse eterna
    Ma se ci pensate, ben sapete che tutto questo finirà
    E se anche non invecchierete
    Se anche avrete affetto e amore vicino a voi
    Se anche sarete pieni di soldi
    Ricordatevi che l'ora della morte arriverà anche per voi
    Ed ecco, quel giorno, ci sarà il giudizio per entrare nell'eternità
    E chi si sarà pavoneggiato nella vita senza dare un sostazioso aiuto a chi ha bisogno per cercare almeno in parte di correggere le differenze ... che Dio lo perdoni
    ----------------
    I miei Bimbi: pietre scartate

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  39.  

    Addì 11 marzo 2023

    In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
    I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro».
    Allora egli disse loro questa parabola: Disse ancora: «Un uomo aveva due figli.
    Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.
    Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.
    Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
    Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.
    Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.
    Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!
    Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.
    Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
    Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
    Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi.
    Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
    Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.
    Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.
    Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo.
    Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.
    Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.
    Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

    Luca 15,1-3.11-32

  40.  

    Ho peccato contro il Cielo e contro di te (11 marzo 2023)

    Ti chiedo scusa

    La parabola del figliol prodigo mi fa sempre pensare al perdono

    In cuor mio non provo rancore, odio, astio, sete di vendetta contro nessuno, nemmeno verso coloro che mi hanno fatto tanto del male, nemmeno verso quel medico che non si è accorto del tumore della mia mamma condannandola a morte; nemmeno verso quelle due persone che mi hanno accusato delle peggiori nefandezze, archiviate dal pm dopo tre anni di indagini; nemmeno verso coloro che dopo essere stati tanto amati ed accuditi sono andati via nel giro di mezz'ora, giusto il tempo di prendere le proprie cose.

    Anzi, nel mio cuore c'è scritta la parola PERDONO a caratteri cubitali

    MA

    ma perché il cerchio si chiuda occorre che dall'altra parte ci sia un percorso che faccia capire loro di aver sbagliato e li porti a dire "Scusami, ho sbagliato", "Scusami se ti ho fatto del male".

    Anche in assenza di una richiesta di scuse il mio perdono c'è, e sempre ci sarà, ma un conto è il perdono ed un conto è la frequentazione, specie facendo finta che nulla sia accaduto, riprendendo i rapporti dal giorno prima della rottura.

    Almeno così mi pare di capire dal Vangelo
    Un figlio si ribella contro il padre
    Il padre non agisce contro di lui
    Il figlio fa la sua vita, ma un giorno si accorge che ha sbagliato e torna indietro
    Chiede scusa
    Ed è allora che il padre lo abbraccia e cancella il passato

    Ma se dall'altra parte chi ti ha offeso non ti chiede scusa, o almeno tenta un dialogo per capire dove possa aver sbagliato, anzi, peggio, sostiene con veemenza le sue ragioni, beh, c'è poco da fare: perdono si, ma ognuno a casa sua
    ----------------
    Perdono

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  41.  

    Addì 12 marzo 2023

    In quel tempo, Gesù giunse ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c'era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno.
    Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: «Dammi da bere».
    I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi.
    Ma la Samaritana gli disse: «Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani.
    Gesù le rispose: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva».
    Gli disse la donna: «Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest'acqua viva?
    Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge?».
    Rispose Gesù: «Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna».
    «Signore, gli disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua».
    Le disse: «Và a chiamare tuo marito e poi ritorna qui».
    Rispose la donna: «Non ho marito». Le disse Gesù: «Hai detto bene "non ho marito"; infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero».
    Gli replicò la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta.
    I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».
    Gesù le dice: «Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre.
    Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei.
    Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori.
    Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità».
    Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa».
    Le disse Gesù: «Sono io, che ti parlo».
    In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: «Che desideri?», o: «Perché parli con lei?».
    La donna intanto lasciò la brocca, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?».
    Uscirono allora dalla città e andavano da lui.
    Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia».
    Ma egli rispose: «Ho da mangiare un cibo che voi non conoscete».
    E i discepoli si domandavano l'un l'altro: «Qualcuno forse gli ha portato da mangiare?».
    Gesù disse loro: «Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera.
    Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che gia biondeggiano per la mietitura.
    E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete.
    Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete.
    Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro».
    Molti Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che dichiarava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto».
    E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni.
    Molti di più credettero per la sua parola e dicevano alla donna: «Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

    Giovanni 4,5-42

  42.  

    Dammi da bere! (12 marzo 2023)

    Ho sete

    Michela, otto anni, mentre eravamo nella nostra casa di campagna ad Orentano, mi disse "Ho sete".
    Le sorrisi e senza dire nulla andai in cucina a prenderle un bicchier d'acqua.
    Quando tornai mi guardava con due occhi grandi come fanali, stupefatta.

    Da quel giorno fu grande amore
    Mi coccolava in continuazione, mi chiedeva se avevo bisogno di qualcosa, si preoccupava se ero triste domandandomi cosa mi turbasse.

    E' cresciuta, diventata ragazza, poi donna, ma non si è mai dimenticata di quel bicchier d'acqua che con tanta premura ero andato a prenderle in cucina.
    Un gesto normale, come tanti, che chiunque avrebbe fatto, eppure così speciale e significativo per lei che mai aveva ricevuto qualcosa, e per il quale ha voluto ringraziarmi per anni e anni.

    Io le ho dato un bicchier d'acqua
    Lei mi ha donato tutto il suo amore

    Andate per il mondo con un bicchiere d'acqua in mano, ed offritelo a chi abbia sete
    Farete tanto del bene e riceverete quell'acqua di amore grazie alla quale non avrete più sete.
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    Un semplice bicchier d'acqua

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  43.  

    Addì 13 marzo 2023

    In quel tempo, giunto Gesù a Nazaret, disse al popolo radunato nella sinagoga: «In verità vi dico: nessun profeta è bene accetto in patria.
    Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone.
    C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro».
    All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio.
    Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.

    Luca 4,24-30

  44.  

    Passando in mezzo a loro, se ne andò (13 marzo 2023)

    Impulsivi o arrendevoli?

    La miglior arma contro chi ti attacca è ignorarlo

    Facile a dirsi, ma all'atto pratico è cosa difficilissima

    Io sono di carattere molto impulsivo e prendevo fuoco facilmente
    Se qualcuno mi abbaiava contro ero subito pronto a replicare, portandomi spesso ad essere litigioso, mai però superando il limite delle "mani in tasca".
    Ho urlato tante volte contro i miei "nemici", ma mai ho alzato una mano contro di loro.

    E' passato il tempo e l'impulso cova sotto le ceneri, come un mostro dentro me che urla e si agita, facendomi venire spesso attacchi di gastrite, ma quell'impulso è ormai ben lontano da me, da tantissimi anni.

    Eppure, nonostante questo, non riesco ad "andarmene passando in mezzo a loro"
    Non agisco più di impulso, ma agisco e cerco ogni arma della diplomazia o della legalità per sopravanzare, superare, combattere il mio nemico.

    Mia mamma diceva sempre "Non ti curar di loro, ma guarda e passa"
    Ma quanto è difficile mettere in pratica questo consiglio!
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    Non ti curar di loro

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  45.  

    Addì 14 marzo 2023

    In quel tempo Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?».
    E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.
    A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi.
    Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti.
    Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito.
    Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa.
    Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito.
    Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi!
    Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito.
    Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
    Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto.
    Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato.
    Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?
    E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto.
    Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello».

    Matteo 18,21-35

  46.  

    Quante volte dovrò perdonare al mio fratello? (14 marzo 2023)

    Datevi la manina

    Chi è chiamato a gestire figli, nipoti, alunni, pulcini di una squadra, Bambini in generale, sa benissimo che tra loro litigano, ed anche molto spesso.
    Arrivano persino a dire "Non sei più mo amico"

    E cosa facciamo noi adulti?

    Intimiamo loro di chiarirsi, scusarsi e passarci sopra.
    E' classico che si dica loro: datevi un bacino e prendetevi per mano

    Noi lo diciamo a loro, e loro, i Bambini, lo dicono a noi mettendo in pratica ciò che gli insegniamo

    Noi siamo tanto bravi nel dare giusti consigli ed insegnamenti, ma siamo così bravi e pronti a mettere in pratica ciò che noi stessi insegniamo?

    Viene fatto di domandarsi: chi è l'adulto, il maturo?
    A volte i Bambini sono i nostri adulti di riferimento, ed è da loro che dovremmo tutti imparare
    ----------------
    Bambini adulti che ci insegnano

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  47.  

    Addì 15 marzo 2023

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.
    In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto.
    Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli. »

    Matteo 5,17-19

  48.  

    Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti (15 marzo 2023)

    Derubati, maltrattati, offesi, truffati

    La persona onesta è facile preda di malfattori di ogni genere

    La donna che si fida di un uomo perché innamorata, che poi la picchia
    Il Bambino che si fida dell'adulto che si traveste da pecora, ma in realtà è un lupo malefico
    Il ladro che entra in casa approfittando di una tua distrazione
    Il truffatore che ti fa investire in case inesistenti per la tua semplice ingenuità
    Il politico che ti fa grandi promesse per poi non mantenerne una sola

    Ognuno di noi, se onesto, ha subito qualcosa del genere una o più volte nella vita

    Lì per lì c'è l'amaro in bocca, la delusione, il dolore, la tragedia, la disperazione, ma se ragioniamo un attimo possiamo capire che il vero beffato è colui che toglie con la forza e con l'inganno, non coloro che subiscono le sue angherie.
    E' lui a sporcarsi l'anima, è lui a rischiare una vita eterna piena di sofferenze
    Magari non crede in Dio, e quindi non se ne preoccupa, ma quando, dopo una vita di scorribande, stupri, furti, rapine e truffe arriverà il suo momento, quale ricordo lascerà di sé? Cosa, di tutto quello che ha ingamnnevolmente preso, gli sarà di aiuto o di conforto?
    E poi, per quanto non creda in Dio, può veramente essere tranquillo ed assolutamente certo che al di là della morte non ci sia la resurrezione per i buoni e gli onesti, e la dannazione eterna per gli ingiusti?

    L'uomo che non si fa domande, è solo un cretino

    Quando mi derubano, ed è capitato sovente, o quando mi prendono in giro o mi ingannano, l'amaro in bocca è forte, ed anche la rabbia, ma dopo un po' di tempo mi adatto alla nuova situazione e capisco che il peggio è per coloro che mal si sono comportati, e provo pena per loro, pensando che se non capiscono i loro errori, se non chiedono perdono cercando di rimediare, non a me ma a Dio, potrebbero ritrovarsi, un giorno non molto lontano, a soffrire le pene dell'inferno
    E questo non mi da gioia, anzi, mi provoca sofferenza perché hanno venduto l'anima per una manciata di carta filigranata senza valore.
    ----------------
    Prego per loro

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  49.  

    Addì 16 marzo 2023

    In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle rimasero meravigliate.
    Ma alcuni dissero: «E' in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni».
    Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
    Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra.
    Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl.
    Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici.
    Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio.
    Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro.
    Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino.
    Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde.

    Luca 11,14-23

  50.  

    Chi non è con me, è contro di me (16 marzo 2023)

    Una partita a pallone

    Samuel e Pietrino stavano facendo una partita a pallone, un classico "uno contro uno" nel tentativo di fare gol al cancello in ferro battuto.
    "Fallo" grida Pietrino buttandosi a terra, accusando il suo amichetto, attualmente feroce avversario, di averlo sgambettato mentre andava a rete, reclamando un rigore, a suo dire "ovviamente giusto"
    "Ma te sei di fuori" gli risponde concitatamente Samuel che di subre un rigore, evidentemente, non ne aveva nessuna intenzione.
    "Ti sei buttato in terra, nemmeno ti ho toccato"
    Pietrino imbufalito si alza di scatto a pugni chiusi inveendo alla volta del piccolo Samuel.
    Hanno la stessa età, otto anni, ma Pietrino, a dispetto del suo nomignolo donatogli dal nonno materno il giorno della sua nascita, perché venuto al mondo dopo sette mesi e sei giorni, fece valere tutta la sua potenza fisica, sovrastando il suo "nemico".

    Si sa, più sono piccoli e più sono rapinosi!
    Fu così che Samuel rispose, e il diverbio degenerò provocando urla e spintoni che attrassero la mia attenzione, seppur intento in casa a giocare a Risiko con Mirko, Anita e Musty.

    "Ci risiamo" pensai mentre correvo verso i due galletti che si stavano beccando
    Eh si, non era la prima volta.
    Samuel e Piertrino vengono dallo stesso quartiere, sono nati quasi lo stesso giorno, hanno visto il male con i loro occhioni da pulcini, sanno che l'unico metodo per vincere è attaccare e non indietreggiare, e se uno urla tu devi urlare pù forte, se uno alza le mani tu devi picchiare più sodo.
    Per fortuna la lezione sui coltelli non l'hanno ancora appresa.
    Vige la legge del più forte, "ragionare" e "dialogare" non sono parole che fanno parte del loro vocabolario.

    Nonostante ciò non sono intervenuto, ma è bastata la mia presenza sull'uscio di casa per far abbassare la cresta a Pietrino che, forte della sua prestanza fisica, stava per avere la meglio sul compagno di tante avventure.
    Samuel, visto il momento favorevole, le mani legate dell'avversario e la sua distrazione, con azione fulminea, degna di un commando dei marines, strappa il pallone dal sottobraccio di Pietrino, e scappa dicendo "Il pallone è mio e ci gioco io con chi voglio, tu non sei più mio amico", lasciando Pietrino di sale, ed il cui sguardo palleggiava tra me e Samuel come a dire "Lo posso menare? Guarda che affronto mi ha fatto"

    I miei bimbi capiscono i mie pensieri dallo sguardo
    , ed il mio caldo consiglio, arrivato al cuore di Pietrino, è stato "Non ti azzardare!". Consiglio recepito dal robusto Bambino come imperativo e non discutibile.

    "Samuel" chiamai, imponendosi un atto di giustizia in questa guerra fratricidia, dove il più debole Davide aveva avuto la meglio sul forte Golia. Non potevo lasciare che la rabbia covasse sotto la cenere.

    Samuel arrivò tutto baldanzoso, aria a furbino, fiero di aver vinto lo scontro diretto con il suo avversario, felice ancor più che se avesse vinto la partita di calcio.

    "E' vero, il pallone è tuo, ma da amici si gioca tutti insieme"

    "Ma lui" replica il piccoletto "voleva rigore, si è gettato a terra, imbroglia"
    "Non è vero" si riaccende Pietrino sventolando il dito indice sul faccino angelico di Samuel "mi hai fatto lo sgambetto mentre stavo per tirare il pallone a porta vuota. Gol certo. Rigore, rigore!"

    "Adesso basta" mi imposi alzando il tono della voce per sovrastare il calore della brace che covava vendetta.
    "Facciamo così, adesso ripredete da dove avete interrotto, palla a Pietrino e ricominciate a giocare"
    "No, no, voglio il rigore"
    "Te lo scordi, bello, con te non ci gioco, sei un imbroglione"

    "Non volete riprendere a giocare da buoni amici?"
    "No!" risponde uno
    "No!" gli fa immediatamente eco l'altro

    "Ok, scelta vostra, non posso certamente obbligarvi, ma il pallone, visto che vi ha fatto litigare, lo prendo io e ve lo ridarò solo quando vorrete usarlo insieme"
    "Ma il pallone è mio"
    inorridisce Samuel
    "E nessuno te lo ruba, lo tengo io, e quando verrà la tua mamma a trovarti lo consegnerò a lei che lo riporterà a casa"

    La giornata ormai volge al termine e sotto una luna quasi piena, in una notte estiva e piacevole, ceniamo tutti insieme.
    A fine pasto, come consuetudine, facciamo un cerchio con le sedie per parlare delle cose accadute durante il giorno nel piacevole tentativo di tirare fuori emozioni ed insegnamenti utili a crescere come gruppo e come persone.

    Ovviamente la prima cosa che viene fuori è la lite tra i due eroi del giorno.
    A volerne parlare è Safia, piccola donna di sei anni
    "Mi dispiace aver visto litigare Samuel con mio fratello, ho avuto paura che si picchiassero come faceva il babbo con la mamma, e poi pensavo arrivava la polizia e lo portavano via"

    Mi fermo qui, la riunione è andata avanti per un pezzo, e devo dire che è stata una delle più belle della scorsa estate.

    Alla fine Samuel e Pietrino hanno fatto pace, una pace vera e consapevole del fatto, espresso anche da altri Bambini più grandicelli di loro, che in un gruppo ci possono essere anche delle liti, ma per l'amore di tutti e per la quiete in famiglia è giusto e necessario fare pace e andare avanti perché "Chi non è con me, è contro di me" e se non si crea tranquillità, se si è causa di paure e tensioni non si fa il bene della famiglia e di noi stessi, ed allora il gruppo ti tiene a distanza, come a togliere la mela marcia per non correre il rischio che tutte si possano guastare.
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    Tutti insieme verso il bene comune

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