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Addì 20 febbraio 2021
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!».
Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola.
I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?».
Gesù rispose: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi».
Luca 5,27-32
Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati (20 febbraio 2021)
Un sorriso vale più di mille vaccini
#aiutiamolinsieme
Ieri abbiamo distribuito giocattoli ai Bambini delle famiglie meno agiate di Livorno.
Come sempre sono esperienze emozionanti alle quali non si farà mai l'abitudine.
Il sorriso di un Bambino vale qualsiasi sacrificio.
Giovanni accovacciandosi chiede ad un Bambino "Come ti chiami?"
"Sebastian"
"Quali di questi giochi ti piace, Sebastian?"
"Un po' tutti"
"Quale in particolare? Ti piacciono le tartarughe Ninja?"
"Si!" Illuminandosi in volto
E' iniziato così tra loro un dialogo fitto fitto
Veder andar via Sebastian felice, per mano alla sua mamma con la testa girata verso Giovanni per cercare l'ultimo saluto è stato commovente, ma sopratutto ci fa capire che questi Bambini vengono certamente per prendere giochi, ma necessitano sopratutto del nostro affetto, delle nostre attenzioni, del farci piccoli alla loro altezza.
Ed un po' tutti i volontari ieri si sono prodigati con affetto per rendere felici questi Bambini
Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati
Ed i nostri Bambini sono affamati di amore
Non vi costa nulla venire a donare loro un sorriso: un vaccino contro il male dei loro quartieri
Vi aspettiamo al prossimo appuntamento, e se siete lontani da Livorno perché non fare la stessa cosa, con il nostro aiuto, nella vostra città?
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Giochi e sorrisi
#aiutiamolinsieme
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Addì 21 febbraio 2021
Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto
e vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».
Marco 1,12-15
Tentato da satana (21 febbraio 2021)
Un veleno somministrato in poche gocce al giorno
Non passa giorno che non siamo tentati da qualcosa, anche più volte
Siamo tentati di arrabbiarci
Siamo tentati di infrangere qualche piccola legge
Siamo tentati di essere egoisti
Siamo tentati di essere golosi
Siamo tentati di rispondere male
Siamo tentati di tradire un'amicizia
Siamo tentati di non mantenere la parola data
Siamo tentati di lamentarci continuamente
Siamo tentati di mettere i genitori in ospizio
Siamo tentati di non accudire un nostro parente malato
Siamo tentati di non accogliere un Bambino
Siamo tentati di mandare via l'immigrato
Siamo tentati di fare un dispetto a qualcuno
Siamo tentati di guardare alla bellezza e non al cuore del prossimo
Chi di noi può veramente dire di riuscire a resistere alle tentazioni?
Purtroppo ci si lascia prendere dal "Così fan tutti" o dal "Che male c'è"
e si finisce per cedere alle tentazioni per accorgersi un giorno di essere stati avvelenati dal tentatore goccia dopo goccia, in maniera subdola e infida, fin quando quel veleno non ci porterà alla morte, se non del nostro fisico, sicuramente della nostra morale.
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Piccole ma grandi tentazioni
#regoledivita
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Addì 22 febbraio 2021
In quel tempo, essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?».
Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Voi chi dite che io sia?».
Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli.
E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.
A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Matteo 16,13-19
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa (22 febbraio 2021)
Mi chiamo Pietro
Tutti voi conoscerete il gioco da tavolo "Risiko".
Ogni giocatore ha una dotazione iniziale casuale.
Alcuni giocatori hanno il possesso di paesi confinanti, altri invece li hanno ai quattro angoli della terra.
All'inizio vengono assegnati dei colori a ciascuno, così che ognuno non si chiamerà più Michele, Giovanni, Sandra o Roberto, ma Giallo, Verde, Rosso, Blu.
Ogni giocatore pesca una carta che identifica la missione che gli è stata assegnata.
Ed ecco che il gioco ha inizio.
Ciascuno con le dotazioni che ha, con le carte che riceve, agisce con furbizia, bluffa, tenta un attacco impossibile.
Questa è la vita
Arriva un momento nella nostra esistenza che siamo chiamati a cambiare nome, a voltare pagina, non perché fosse sbagliato quello che abbiamo fatto sino ad oggi, bensì perché si cresce e si matura, e quando siamo pronti veniamo chiamati, io dico da Dio, qualcuno dirà dal destino, ma poco cambia, a compiere "opere murarie".
E' un come andare a fare sport, ognuno con le sua capacità fisiche si allenerà finché un giorno non arriva l'allenatoreo un talent scout a dirci "Adesso sei pronto per gareggiare, per portare alti i colori della tua città, o della Regione o della Nazione".
Testimoni d quello sport, ma anche di una certa cultura propria del paese di origine.
Ecco io vedo così la vita
Nasciamo con una dotazione iniziale, in famiglie più o meno agiate, in paesi più o meno democratici.
Una vota che ci siamo posizionati sul campo ad ognuno di noi viene affidata una missione.
Veniamo chiamati ad aiutare gli anziani, a cambiare le leggi in politica, a gestire migliaia di dipendenti, a dare da mangiare a famiglie povere, ad accogliere ed accudire Bambini, a srvire alla mensa di paese.
Ad ognuno viene fatta una richiesta ben precisa da Dio.
Qualcuno rifiuta di giocare, ma se si vuole vincere non c'è altro modo che giocare, altrimenti saremo solo spettatori passivi delle nostre vite e bivaccheremo su questa terra senza portare in dote un nuovo territorio, o almeno senza averci provato.
Gesù prese un pescatore, lo preparò, lo istruì e quando fu pronto gli disse "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa".
Dio ci prepara, ci istruisce e quando siamo pronti ci dice "Tu sei un muro contro i mali del mondo".
Siamo chiamati a combattere contro il male, contro le leggi inique, contro gli abusi ed i soprusi, conro la povertà, contro la droga, contro lo sfruttamento, contro il femminicidio.
Ognuno ha la sua missione e non dobbiamo esimerci dallo svolgerla o saremo semplici spettatori.
Non è importante il luogo dove nasciamo, la cultura che abbiamo, i soldi nelle nostre tasche, ciò che è veramente importante è il bene che faremo.
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Un baluardo contro il male
#regoledivita
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Addì 23 febbraio 2021
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.
Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.»
Matteo 6,7-15
Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi (23 febbraio 2021)
Amicizia vera o scatola vuota?
#amore
Ad un mio amico facevo gli auguri di compleanno.
E lui a me.
Ogni anno.
Gli ho più volte chiesto di uscire una sera a cena, ma era sempre troppo impegnato con il lavoro o aveva qualche acciacco.
Non ha più interagito con me, nemmeno mi ha mandato un messaggio per dirmi che prima il suo babbo e poi la sua mamma erano morti.
L'unica volta che mi ha mandato un messaggio è stato per rimproverarmi duramente circa un commento fatto su un suo cugino politico.
Ma gli auguri di compleanno non sono mai mancati.
Amico?
Forse un tempo.
Oggi vedo un involucro vuoto, privo di contenuto, un non voler staccare la spina in memoria di tanti momenti passati insieme.
E' un po' il rapporto che in molti hanno con Dio.
Credono in lui, ma non fanno sacrifici per accettare il suo invito.
Credono in lui, ma sono estremamente critici quando qualcosa va male imputandone a Dio la colpa.
Dio ci chiede di perdonare il prossimo
In quanti riusciamo a farlo?
In quanti perdoniamo veramente dal profondo del cuore colui dal quale subiamo un torto?
Dio ci chiede di perdonare il prossimo
Anche questo è credere in Dio.
Se non riusciamo a perdonare non possiamo dire di essere veramente seguaci di Dio.
L'amore, quello vero, perdona sempre, proprio perché Amore è in antitesi con Odio, Rancore, Orgoglio, Permalosia.
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Amo Ergo Perdono
#amore
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Addì 24 febbraio 2021
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorchè il segno di Giona.
Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione.
La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui.
Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui».
Luca 11,29-32
Questa generazione è una generazione malvagia (24 febbraio 2021)
Metamorfosi
#cambiamo
C'è mai stata una generazione nella storia dell'umanità della quale si possa dire solo bene?
Una generazione che non abbia fatto guerre, che non abbia guardato all'individualismo?
Una generazione dove la corruzione non fosse all'ordine del giorno?
Una generazione dove omicidi, stupri, violenze, rapine non fossero storie di ordinaria follia?
Non credo
Noi non siamo diversi
La nostra generazione non è diversa, è una generazione malvagia.
Questo non vuol dire che la maggior parte delle persone lo siano, ma che c'è una forte minoranza che compie azioni spregevoli, con una forte maggioranza che non fa nulla per fermare le malvagtà commesse.
Quanti sono in prima linea?
Quanti accolgono Bambini in affido per farli diventare genitori buoni ed amorevoli?
Quanti sono disposti a dialogare, insegnare, stipendiare un carcerato affinché venga reinserito nella società?
Quanti accolgono immigrati fuggiti da torture, carestie e guerre?
Quanti investono i propri risparmi per costruire case, scuole, mense per i poveri?
Quanti sono in prima linea per gestire mense, case famiglia, asili notturni?
Non parlo dell'elemosina di pochi centesimi, oppure di un'ora alla settimana a fare volontariato.
Parlo del dedicare la propria vita, le proprie energie per curare i mali del mondo.
Quanti lo fanno?
Pochini eh?
Ecco, allora siamo una generazione malvagia
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Cambiamo il mondo cambiando noi stessi
#cambiamo
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Addì 25 febbraio 2021
Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra?
O se gli chiede un pesce, darà una serpe?
Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.
Matteo 7,7-12
Bussate e vi sarà aperto (25 febbraio 2021)
Vivere in capanne o in solide case?
#costruirecase
Quante persone conoscete che fumano?
Quante che bevono birra?
Quante che alzano il gomito?
Quante che preferiscono avere un cane o un gatto piuttosto che un figlio?
Quante che cercano l'avventura piuttosto che un rapporto duraturo?
Quante preferiscono il sesso all'amore?
A volte non è una scelta, ma il più delle volte si, seppur talvolta inconscia
Si preferisce il bene effimero a quello duraturo.
Si preferisce non investire nelle persone, in un rapporto lungo, perché il dialogo spaventa, come spaventano i compromessi, le rinunce, i sacrifici.
Ed ecco che per paura di accogliere un bimbo in affido si accoglie un cane o un gatto, arrivando persino a vestirlo come un Bambino e portandolo a passeggio in carrozzina.
Ed ecco che si beve per stare bene, per essere allegri senza capire che l'allegria deve arrivare dai rapporti di amicizia.
Ed ecco che si preferisce avere donne a pagamento, oppure sposate che non facciano troppe domande o non abbiano troppe pretese.
Ed ecco che si preferisce fare volontariato un'ora alla settimana per non farsi coinvolgere in problemi che non ci appartengono.
Ma cosa costruiamo in questo modo?
Che mondo vogliamo?
Gente allegra a intermittenza quando beve, quando fa sesso, quando tira la palla al cane, ma cosa ha costruito?
Un tempo si costruivano capanne, capendo poi che duravano poco.
Anche i nostri rapporti sono come capanne pronte ad essere spazzate via al primo colpo di vento un po' più forte del solito.
Quanti amici, amici veri, potete dire di avere?
Quanti sono disposti a starvi vicino quando piangete, quando siete nervosi o arrabbiati?
Quanti sono disposti ad accettarvi dopo aver conosciuto i vostri difetti?
Pochini eh?
Provate a pensare di chi sia la colpa e smettete di costruire capanne per costruire case degne di tale nome
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Case o capanne?
#costruirecase
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Addì 26 febbraio 2021
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio.
Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.
Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione.
In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo! »
Matteo 5,20-26
Và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono (26 febbraio 2021)
Aiutiamo con un sorriso nell'anima
#regoledivita
Sarebbe intelligente andare ad un colloquio di lavoro con i vestiti laceri e macchiati, con i capelli in disordine e unti, con l'odore di chi non si lava da giorni e giorni?
Ovviamente no, eppure lo facciamo
Quando aiutiamo una signora ad atteraversare la strada
Quando facciamo una donazione ad un povero
Quando facciamo la raccolta alimentare per le famiglie in stato di necessità
Quando distribuiamo giocattoli ai Bambini di quartieri poveri
Quando accogliamo un Bimbo in affidamento
Quando facciamo tutto questo e siamo in lite con qualcuno il nostro cuore non è sereno, e tutto ciò che da noi esce verso il prossimo è condito con un odore nauseabondo, sa di marcio, di rancido rendendo cattivo anche ciò che facciamo di buono.
Siamo un po' tutti così, ma dovremmo vergognarci di andare ad un colloquio sporchi e puzzolenti.
Dovremmo cercare di pulire la nostra anima prima di donare, affinché il nostro dono non sia inficiato dalla nostra falsità, dall'ira, dal rancore verso altri.
Se non siamo sereni dentro, non potremo donare serenità a coloro che incontriamo
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Essere sereni per donare serenità
#regoledivita
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Addì 27 febbraio 2021
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. »
Matteo 5,43-48
Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori (27 febbraio 2021)
Ti sembra impossibile?
#amare
Nel medioevo pensare di andare da Milano a Roma in una giornata sembrava una cosa impossibile
Eppure oggi ci andiamo in tre ore
Nell'ottocento pensare di andare sulla luna sembrava una cosa impossibile
Eppure oggi arrviamo su Marte
Nel seicento ci volevano mesi per arrivare in America
Eppure oggi si arriva in poche ore di volo
Nel settecento pensare che un uomo potesse volare era da pazzi
Eppure oggi ci si butta dalle montagne con una semplice tuta
Ciò che oggi ci sembra impossibile, domani potrebbe essere facile come bere un bicchier d'acqua
Oggi pensare di perdonare e persino amare un nemico ci sembra impossibile
Eppure qualcuno oggi già ci riesce
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Non esistono cose impossibili
#amare
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Addì 28 febbraio 2021
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche.
E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù.
Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!».
Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento.
Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!».
E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.
Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risuscitato dai morti.
Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti.
Marco 9,2-10
Non sapeva infatti che cosa dire (28 febbraio 2021)
Con i sassi nelle scarpe
#visionedinsieme
Quando ero piccolo ci dicevano di fare un "fioretto" per ottenere qualcosa.
Un sacrificio da noi scelto affinché ci accadesse qualcosa che desideravamo, una richiesta al buon Dio che mi ha sempre dato l'idea di un "ricatto"
Io non mangio la nutella per una settimana e tu, Dio, mi fai prendere un bel voto in matematica
Il bel voto non arrivava e la colpa era di Dio che non aveva preso in considerazione il nostro grande sacrificio
Anche molti adulti fanno fioretti per ottenere qualcosa dal Creatore
Smetto di bere, ma tu, Dio, non farmi perdere il lavoro
Interviene il licenziamento e piovono bestemmie, e qualcuno si allontana dalla fede dando la colpa a Dio di ogni cosa gli sia capitata
Quando poi è Dio a chiederci un sacrificio, a chiederci di portare un peso, ci lamentiamo e, se possiamo evitarlo, scapoliamo volentieri
I sacrifici ce li richiede la vita, non c'è bisogno di farne altri, a Dio certamente non importa se i venerdì in Quaresima mangiamo cane, pesce o pane e acqua, a Dio importa che diciamo si quando ci mette dinanzi qualcuno da aiutare, quando aiutiamo un immigrato ad integrarsi, un malato a morire sereno, un anziano a sentirsi meno solo, un Bambino ad essere accudito.
In tanti sono pronti a digiunare per ottenere qualcosa per sé, sacrifici non richiesti certo da Dio, ma in pochi sono pronti a sacrificarsi per Dio.
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Sacrifici ricattatori
#visionedinsieme
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Addì 1 marzo 2021
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio ».
Luca 6,36-38
Siate misericordiosi (1 marzo 2021)
Una grande quercia
#covid
Poniamo che la nostra comunità o il mondo intero sia una grande quercia
Le ghiande siamo noi
Ce ne stiamo attaccati ai rami a vegetare, succhiando la linfa donataci dalla comunità
Una di esse ogni tanto si stacca e cerca di germogliare per dare vita ad altre querce, ad altre comunità, oppure per svolgere il ruolo per il quale è nata divenendo humus per la quercia che l'ha generata
Ogni tanto arriva il vento
Talora è nelle vesti di un terremoto, un'alluvione, uno tsunami e fa cadere qualche decina o qualche centinaia di ghiande
Altre volte è così forte da far cadere migliaia e migliaia di ghiande al suolo
Frutti che senza il vento sarebbero caduti chissà quando, ignare del loro destino di divenire quercia, riparo per tante persone che hanno bisogno di loro
Il Covid, fra le mille sofferenze, ha portato qualcosa di positivo: uno scossone per tutti
Questo vento così impetuoso che da un anno ci fa vacillare tutti ci ha dato l'opportunità di riflettere sul nostro futuro
Pensavamo noi di poter vivere in eterno abbarbicati alla grande quercia madre, ma ci siamo resi conto che non è così
Ci siamo resi conto che la sofferenza di molti può essere anche la nostra: quanti stavano bene prima del covid e sono costretti oggi alla fame?
Pensare che tutti abbiano preso coscienza dei problemi legati al sociale e alla solidarietà è puro utopismo, ma a tutti è stata data comunque la possibilità di riflettere, e se anche in pochi possono aver cambiato vita aiutando gli altri, è sempre un grande successo perché senza il vento del Covid oggi non sarebbero in prima linea per aiutare il prossimo
Ciascuno di noi è inutile se resta ghianda, ma se germoglia e fa nascere una piccola quercia dona al bosco la speranza di una vita migliore
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Il Covid come il vento
#covid
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Addì 2 marzo 2021
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei.
Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno.
Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito.
Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange; amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì''dalla gente.
Ma voi non fatevi chiamare "rabbì'', perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli.
E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.
E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo.
Il più grande tra voi sia vostro servo; chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.»
Matteo 23,1-12
Chi si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato (2 marzo 2021)
Natura docet
#regoledivita
La natura ci insegna molte cose, dobbiamo solo imparare a vedere ed ascoltare
Prendete l'acqua
Cade sotto forma di pioggia
Si umilia per aiutare il prossimo
Muore nel mare confondendosi al mondo
Non si fagrande per il bene che ha fatto
Ma il sole la esalta facendola tornare in Paradiso
Umiliamoci e Dio ci esalterà
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Umiliandoci saremo esaltati
#regoledivita
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Addì 3 marzo 2021
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i Dodici e lungo la via disse loro: «Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa.
Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».
Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo».
Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio».
Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere.
Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».
Matteo 20,17-28
Lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso (3 marzo 2021)
Rivicita non per vendetta, ma per giustizia
#rivincita
Anna Frank è stata imprigionata, umiliata, uccisa
Padre Pio è stato messo alla gogna dallo stesso clero cui apparteneva
San Francesco deriso e allontanato dalla propria famiglia
Nelson Mandela imprigionato per decenni
Quante persone ogni giorno vengono consegnate ad una certa "giustizia"?
Quante vengono schernite, flagellate, uccise nell'anima se non anche fisicamente?
Quante allontanate da un sistema marcio e corrotto che vede in loro un pericolo?
Probabilmente sarà capitato anche a voi
Ma ognuno prima o poi ha preso la sua rivincita
Basta avere fede
Basta avere pazienza
Il pescatore sta ore, giorni interi senza prendere l'ambita preda
Ogni volta che rientra al molo è deriso per la mancanza del pescato
Ma arriva un giorno in cui il grosso pesce abbocca
ed allora sarà festa grande
ed allora sarà rivincita
Bisogna avere pazienza
Bisogna avere fede
Bisogna avere la forza di sopportare umilmente
Siate fieri delle ingiuste accuse che vi muovono
Siate fieri se persone cattive vi sdegneranno o insulteranno
Siate fieri se attorno a voi creeranno il vuoto con ricatti e dicerie
Ciò che hanno fatto a voi, prima ancora lo hanno fatto a Gesù
In terra potreste non ricevere giustizia, ma in cielo vi stanno aspettando con tutti gli onori
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Messi al bando
#rivincita
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Addì 4 marzo 2021
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: « C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente.
Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto.
Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui.
Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura.
Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti.
Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi.
E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento.
Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro.
E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno.
Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi ».
Luca 16,19-31
Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta (4 marzo 2021)
Ricchi e poveri
#regoledivita
Le persone solitamente sono piuttosto baldanzose, spesso spavalde e piene di presunzione da non aver paura di nulla
Sono le stesse persone che piangono se crolla la casa per un terremoto, per la perdita del lavoro, per la malattia del figlio, per la morte di una persona cara
Questo dovrebbe farci riflettere
Non abbiamo paura di nulla, ma dovremmo averne
Oggi non siamo malati di covid, ma domani potremmo esserlo
Oggi abbiamo un bel lavoro, ma domani potremmo essere licenziati
Oggi abbiamo al nostro fianco una persona cara, domani potrebbe andarsene
Sono tutti casi della vita possibili, eppure facciamo finta che non esistano e continuiamo la nostra esistenza ignorandoli
Oggi siamo vivi, domani saremo morti
Oggi non crediamo in Dio, ma domani potremmo trovarci dinanzi al suo giudizio
Preoccupiamoci per il nostro futuro
Accudiamo i nostri figli affinché non si ammalino
Amiamo chi ci è vicino affinché non ci lasci
Lavoriamo bene affinché non ci licenzino
Comportiamoci bene affinché Dio non ci mandi all'inferno
Ho sentito in molti dire "Mia moglie mi ama troppo, non mi lascerà mai" e "Ho un lavoro dove sono fondamentale, non mi licenzieranno mai" e li ho ritrovati soli e senza lavoro
Sento molti dire "Dio non esiste, posso fare ciò che voglio", chissà che un giorno non si ritrovino all'inferno
Lazzaro pregava il ricco Epulone di dargli almeno qualche briciola di pane, ma egli lo lasciava morire di fame
Lazzaro si è ritrovato in Paradiso ed Epulone all'inferno
Potete anche non crederci, certo, ma in quanti credevano possibile che un virus nel 2020 avrebbe potuto mettere in ginocchio l'intera umanità, provocando più vittime di due guerre mondiali messe insieme?
Io credo che davanti al povero che chiede da mangiare sia bene togliersi una parte di sé per donarla a lui
Se non per altruismo fatelo per egoismo, per opportunismo, per timore di un futuro possibile, ma fatelo
Dio apprezzerà ugualmente il gesto di solidarietà
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Una parte di sé
#regoledivita
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Addì 5 marzo 2021
In quel tempo, Gesù disse ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò.
Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto.
Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono.
Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio!
Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità.
E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero.
Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli? ».
Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri?
Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.»
Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo.
Ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta.
Matteo 21,33-43.45-46
La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo (5 marzo 2021)
Valorizzare chi viene scartato
#visionedinsieme
A volte pensiamo che povertà sia sinomino di delinquenza
Come se fra i ricchi non ci fossero furti, truffe, omicidi, maltrattamenti
E' vero che in situazioni di miseria il rischio, specie per i più giovani, di finire nelle maglie della malavita e non uscirne più è assai più elevato che non tra i ricchi, ma ci siamo mai domandati cosa avremmo fatto noi, persone benestanti, se fossimo nati in situazioni difficili?
Se spogliati di tutto, quanti sarebbero i delinquenti e quante le persone oneste?
Ho conosciuto tante famiglie in situazione di grave bisogno
Tutte scartate o sfruttate dalla nostra società, eppure tra queste vi sono bravissime persone, così come tra i benestanti ci sono esseri umani veramente meschini, falsi e truffatori.
Non scartiamo nessuno, tutti hanno diritto ad avere un'opportunità, tutti possono divenire "testata d'angolo"
E' chi vede nel povero solo persone da sfruttare non ha capito la grande risorsa che ognuno di noi, magari sotto uno strato di polvere, può celare.
Una ragazza che abbiamo aiutato ci propose qualche tempo fa di aiutarci a sua volta.
Non diciamo mai di no e l'aiuto è arrivato. Importante. Copioso.
Le dissi che volevo darle un aiuto maggiore, ma lei rispose di no aggiungendo che quanto avevamo fatto e stessimo facendo per la sua famiglia era già sufficiente
Ho risposto che mi dispiaceva, che non volevo sfruttarla
La sua replica è stata meravigliosa e mi ha aperto il cuore
"Lo so, altrimenti non sarei qui"
Ecco lei oggi ci aiuta molto più di quanto noi non si stia aiutando lei
Una risorsa celata in quartieri non buonissimi che vale più di tanti altri che abitano nei migliori quartieri della città
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Risorse celate da scoprire
#visionedinsieme
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Addì 6 marzo 2021
In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro».
Allora egli disse loro questa parabola: Disse ancora: «Un uomo aveva due figli.
Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.
Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.
Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.
Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.
Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!
Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.
Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi.
Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.
Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.
Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo.
Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.
Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.
Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».
Luca 15,1-3.11-32
Ha divorato i tuoi averi con le prostitute (6 marzo 2021)
La vittoria dell'onestà
#regoledivita
Quante volte siete stati invidiosi e gelosi di quanto gli altri avessero più di voi dalla vita
Voi, persone oneste, grandi lavoratori, avete avuto la vostra paga minima, una vita di lotta e sacrificio
Altri hanno fatto le peggio cose e si sono ritrovati con patteggiamenti in tribunale, piene di soldi e case
Altri ancora non hanno mai studiato, ma con mille sotterfugi si ritrovano un lavoro ben pagato dove non fanno nulla e sono sempre al mare
Quanti esempi ognuno di noi potrebbe portare di "ingiustizia"
Quante volte abbiamo visto andare avanti persone che a nostro avviso non se lo sarebbero meritato
Ma chi siamo noi per giudicare?
Ciò che la vita riserva agli altri non è affar nostro
Preoccupiamoci di comportarci bene
Preoccupiamoci di portare a casa la pagnotta per sfamare i nostri figli
Preoccupiamoci di essere persone oneste
Poco importa se non faremo milioni
Poco importa se ci metteranno un muro
Poco importa se gli amici ci snobberanno e le mogli o i mariti ci lasceranno
Poco importa se i figli usciranno di casa e non ci degneranno nemmeno di una telefonata
Poco importa tutto questo se ci siamo comportati onestamente
Non dobbiamo adeguarci noi al mondo
E' il mondo a doversi adeguare ad essere onesto
Utopia?
Forse sulla terra in un mondo imperfetto, ma laddove regna la perfezione è tutt'altra cosa
Sono venuto sulla terra
Ho visto il bene ed il male
Ho vinto il male scegliendo il bene
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Veni. Vidi. Vici.
#regoledivita
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Addì 7 marzo 2021
Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco.
Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato».
I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora.
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?».
Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere».
Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?».
Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa molti, vedendo i segni che faceva, credettero nel suo nome.
Gesù però non si confidava con loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che qualcuno gli desse testimonianza su un altro, egli infatti sapeva quello che c'è in ogni uomo.
Giovanni 2,13-25
Sapeva quello che c'è in ogni uomo (7 marzo 2021)
Solo per salutarlo
#conoscersi
Fra me e mia madre c'era un'intesa perfetta.
Bastava un suo sguardo perché capissi cosa voleva dirmi o cosa pensasse
Bastava un suo sguardo per capire cosa avessi
Se ero imbronciato intuiva immediatamente se fosse per un problema a scuola, per affari di cuore o per altro
Parlavo tantissimo con la mia mamma, ma non avrei avuto bisogno di parole per dirle qualsiasi cosa e recepire da lei i suoi insegnamenti.
Non con tutte le mamme è così, ve ne sono di snaturate, spesso per colpe non loro, ma sono un'esigua minoranza
Mi domando, se l'uomo è imperfetto per sua stessa natura, ma capace di avvicinarsi così tanto alla perfezione, come si può non pensare che Dio che ci ha generato, perfetto per definizione, non capisca i suoi figli ancor prima che essi parlino per chiedere?
Don Luigi in una predica raccontò di un ragazzo che entrò in chiesa, si inginocchiò, si fece il segno della croce e dopo un paio di minuti se ne andò.
Don Luigi incuriosito lo raggiunse e gli chiese
"Hai così poco da chiedere a Dio da andartene subito?"
Il ragazzo rispose
"Dio mi conosce e sa ciò di cui ho bisogno, ero entrato solo per salutarlo"
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Mi conosci?
#conoscersi
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Addì 8 marzo 2021
In quel tempo, giunto Gesù a Nazaret, disse al popolo radunato nella sinagoga: «In verità vi dico: nessun profeta è bene accetto in patria.
Vi dico anche: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone.
C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro».
All'udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio.
Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.
Luca 4,24-30
Nessun profeta è bene accetto in patria (8 marzo 2021)
Accettiamo i profeti di casa nostra
#regoledivita
La mia amica Francesca aveva come padre un fisico di prima scelta
Veniva chiamato in tutto il mondo a tenere conferenze
Aveva un'intelligenza fuori dal normale
Un giorno andai a trovare Francesca a casa sua
Suonai e mi venne aperto il portone
Salii le scale e la porta era socchiusa, ma nessuno ad accogliermi
Chiesi permesso ed una voce in lontananza mi invitò ad entrare
Feci qualche passo e trovai quest'uomo in ginocchioni per terra che stava pulendo come un forsennato
Lo salutai cordialmente
Non mi rivolse nemmeno lo sguardo mentre diceva
"Scusami ma devo pulire le macchie di vernice lasciate dagli imbianchini, se torna mia moglie e vede sporco finisco nei guai"
Dopo un po' arrivò Francesca ed uscimmo
Altre volte andai a casa della mia amica ed il padre, questo fisico di fama internazionale, era trattato come lo scemo di casa
Per Francesca e sua madre era un cretino che non capiva nulla
A tavola non si parlava d'altro che delle unghie, dei capelli, del pettegolio sui vicini
Mai che abbia sentito una parola di interessamento verso il lavoro dell'uomo o sui suoi viaggi
Mai un grazie per aver preparato la cena
Mai un interessamento ad un suo malessere
Seuna parola era verso di lui era di scherno per sminuire il suo lavoro
Smisi di frequentare Francesca perché la cosa mi faceva stare molto male
Più volte, da allora, mi sono rieccheggiate nella mente le parole di Gesù
"Nessun profeta è bene accetto in patria"
Anche se non ne ho mai capito il perché, ho notato che spesso questa è la situazione
Quante volte accade il contrario: mogli che in casa si fanno in quatttro per far trovare la tavola imbandita, la casa pulita, i figli lavati e profumati.
Eppure mai un grazie
Eppure sempre a brontolare per quello che non va anziché dire grazie per il lavoro fatto, tutto è dovuto
Cambiare si può, basta riflettere su quanto faccia male a noi non essere considerati per il lavoro svolto per capire quanto sia importante gratificare gli altri
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Come stai? Come è andata oggi?
#regoledivita
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Addì 9 marzo 2021
In quel tempo Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?».
E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.
A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi.
Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti.
Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito.
Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa.
Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi!
Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito.
Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto.
Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato.
Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?
E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello».
Matteo 18,21-35
Quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? (9 marzo 2021)
Perché perdonare?
#perdonare
Perdonare perché chi ha sbagliato poteva essere in buona fede
Perdonare perché possiamo pensare che uno abbia sbagliato ma non possiamo esserne certi
Perdonare perché dopo aver perdonato si sta bene con noi stessi
Perdonare perché dopo aver perdonato regna la pace tra due persone
Perdonare perché il non perdono crea situazioni dolorse che si protraggono nel tempo
Perdonare perché noi vorremmo essere perdonati quando sbagliamo
Perdonare perché noi siamo stati perdonati tante volte
Perdonare perché chi ci è vicino non debba subire il conflitto che abbiamo con altri
Perdonare perché dobbiamo costruire e non distruggere i rapporti con il prossimo
Perdonare perché la fatica del perdono inibisca le nostre future liti
Perdonare perché ce lo chiede Dio, e perché Dio fa così con noi
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Perdonare sempre, senza eccezioni
#perdonare
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Addì 10 marzo 2021
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.
In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli. »
Matteo 5,17-19
Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini (10 marzo 2021)
Bere o mangiare?
#regoledivita
Potreste mangiare senza bere?
Potreste bere senza mangiare?
Impensabile, eppure sono in molti a voler bere senza mangiare, oppure a voler mangiare senza bere
Nella vita sono tanti i valori ed i principi che riconosciamo essere buoni
Molti di noi, pur riconoscendone il valore si limitano ad insegnarli, ma non li seguono
Molti di noi, invece, li osservano, ma insegnano agli altri a fare diversamente
Mi vengono a mente certi sacerdoti che dal pulpito professano l'amore cristiano ed il perdono, ma sono sempre pronti a parlare male di qualcuno, a tenerlo lontano dalle attività, magari perché antipatico o perché hanno da lui subito un torto
Mi vengono a mente anche tanti genitori che insegnano ai figli a comportarsi con rettitudine, per poi rubare, truffare, gridare contro il prossimo.
Alcuni, forse meno dei primi, sono onesti, ma usano gli altri per arricchirsi o per altri scopi
Io per primo insegno ai miei figli cose meravigliose, ma non sempre riesco a dare loro il buon esempio
Fra le cose minori il non dire parolacce: quante volte mi scappano davanti a loro, tradendo quanto insegno
Impariamo a bere e mangiare insieme, insegniamo ciò che facciamo bene, e facciamo bene ciò che insegniamo
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Coerenza
#regoledivita
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Addì 11 marzo 2021
In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle rimasero meravigliate.
Ma alcuni dissero: «E' in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni».
Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra.
Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl.
Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici.
Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro.
Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino.
Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde.
Luca 11,14-23
Ogni regno diviso in se stesso va in rovina (11 marzo 2021)
Una casa crollata
#genitori
Conoscevo due fratelli, entrambi muratori
Il loro padre morì ed eredtarono una cascina nelle campagne della Toscana
Decisero di ristrutturarla per poi rivederla facendo loro stessi i lavori di ricostruzione a scappatempo, dopo il lavoro
Sin da subito iniziarono a discutere, e poi a litigare per gli aspetti tecnici
Non si trovavano d'accordo sulle tecniche di lavorazione e sulle qualità dei materiali
Ognuno andò avanti per conto suo, cercando di recarsi a lavorare alla cascina quando non fosse presente il fratello
Il primo sciupava il lavoro dell'altro, e viceversa
Impiegarono moltissimo tempo a finirla, e prima che fossero rusciti a venderla mostrava tutta la sua debolezza
Un giorno alcune piccole scosse sismiche ne minarono la stabilità, ed oggi quella cascina è sempre più in rovina, con due famiglie che non si parlano e si evitano come la peste da anni.
Un po' come accade nelle famiglie quando i genitori sono in disaccordo sull'educazione dei figli, arrivando a liti sempre più forti che altro risultato non hanno che rovinare i figli
Siate uniti, trovate accordi, abbiate un fine comune, mettete da parte le piccole contrarietà, rinunciate a qualcosa per il bene di tutti, altrimenti la famiglia cadrà al pari della cascina in Toscana dei due fratelli muratori
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Trovate accordi
#genitori
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Addì 12 marzo 2021
In quel tempo, si accostò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.
E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi».
Allora lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v'è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Marco 12,28b-34
Amerai il prossimo tuo come te stesso (12 marzo 2021)
Obbedisci
#cambiamoilmondo
Obbedisci, vai a vedere la televisione
Obbedisci, vai a fare il bagno in piscina
Obbedisci, vai a divertirti con i tuoi amici
Difficile eh obbedire a questi comandi!!
Certo che no
Obbedisci, rigoverna
Obbedisci, metti a posto la stanza
Obbedisci, studia
A questi è un po' più difficile obbedire!
Obbedisci, perdona i torti subiti
Obbedisci, sii generoso con i meno fortunati
Obbedisci, ama il tuo prossimo come te stesso
Beh, a questi proprio si fa fatica ad obbedire
Quando un genitore ci chiede di fare qualcosa che a noi non piace o non ci torna, in cuor nostro sappiamo che ha ragione, e per crescere bisogna dargli retta. Doni graditi e pesi sulle spalle sono le due facce di una stessa realtà, ma non si può prescindere l'una dall'altra.
E' un po' come se uno volesse sempre essere in vacanza senza mai lavorare
Anzi, il lavoro prende il settanta per cento della nostra vita e le vacanze solo il dieci per chi è più fortunato
Così le gioie sono sempre inferiori ai pesi, alle preoccupazioni, alle incombenze e ai dolori
Ma così come per andare in vacanza occorre lavorare tanto, così per essere felici occorre prodigarsi tanto
Il mondo non si cambia eleggendo nuovi politici che facciano leggi migliori, il mondo si cambia cambiando noi stessi, il nostro modo di agire nei confronti del prossimo.
Se ognuno di noi amasse e trattasse colui che incontra ogni giorno, così come vorrebbe essere trattato, considerato e amato lui stesso, il mondo sarebbe un luogo meraviglioso dove vivere
Facciamo noi il primo passo: amiamo il prossimo come noi stessi e qualcuno prima o poi ricambierà
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Amare il prossimo
#cambiamoilmondo
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Addì 13 marzo 2021
In quel tempo, Gesù disse questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano.
Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore.
Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».
Luca 18,9-14
O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri (13 marzo 2021)
L’umiltà di essere umili
#umiltà
Ognuno di noi nella vita fa cose buone e cose meno buone
C’è chi riconosce meriti e demeriti con una buona dose di obiettività ed autocritica
Altri esaltano le proprie buone azioni, incolpando gli altri per i propri sbagli
Infine qualcuno è così umile da vedere il male che ha fatto, considerando la parte di bene elargito come normale, qualcosa di cui nemmeno parlarne
Olimpia era una donnina molto saggia che ha fatto tanto del bene alle persone in difficoltà
Spaziava dai ragazzini con handicap ai carcerati, dai Bambini di quartieri malfamati alle famiglie in difficoltà.
Le volevano tutti bene, ma non ha mai scritto libri, non è mai andata in televisione, non ha tenuto conferenze sulla povertà o sull’adozione.
Umile più di ogni altra persona che abbia mai conosciuto
A testa bassa, curva, pedalava per chilometri ogni giorno per portare un sorriso, un sacchetto della spesa. Veniva ingiuriata da chi non riusciva ad aiutare, le hanno rubato più biciclette che capelli in capo, ma non si è mai fermata un attimo finché la salute lo ha permesso.
Dio è orgoglioso di lei, un po’ meno di noi che sventoliamo ai quattro venti (io per primo) ogni gesto che facciamo, cerchiamo i riflettori per comunicarlo al mondo intero, ci facciamo fotografare mentre allunghiamo la mano verso il povero.
Non è la strada giusta, bisogna aiutare nel silenzio, nel nascondimento, con grande umiltà
Facile non è perché per aiutare gli altri bisogna raccogliere, per raccogliere bisogna chiedere, per chiedere dobbiamo mostrare come vengono impiegate le risorse
Il dilemma è: organizzarsi e crescere per aiutare sempre più, oppure aiutare come faceva Olimpia con grande umiltà?
Personalmente ho scelto la via di mezzo, ma non sono sicuro sia la cosa giusta: ringraziare Dio per i doni che ci offre, consapevole di non essere l’artefice del bene che riusciamo a fare, e nello stesso tempo chiedere mostrando le opere che Dio compie attraverso di noi.
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L'essere umiliati non è debolezza, è forza
#umiltà
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Addì 14 marzo 2021
In quel tempo Gesù disse a Nicodemo: «Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è gia stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio».
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.
Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere.
Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
Giovanni 3,14-21
Chiunque fa il male odia la luce e non viene alla luce (14 marzo 2021)
Che ladri e malfattori sono quelli
#malelingue
Sai, hanno la casa in campagna, quanti soldi! Chissà dove li hanno presi
Io lo so, li rubano
E non li hanno mai arrestati?
No, sono furbi, vedrai che tra un paio di anni spariscono
(dopo dieci anni)
Ma non dovevano sparire?
No! Hanno il conto in un paradiso fiscale, me lo ha detto un mio amico che lavora in banca
Pensa che hanno costruito persino una piscina da cinque miliardi
Ma non mi dire!!
Si, ed hanno persino il coraggio di chiedere cinque miliardi al nostro Comune, me lo ha detto una mia amica che lavora nell’amministrazione comunale
Ma pensa te, sembrano tanto bravi ragazzi
E tu sapessi!
Cosa, cosa? Dimmi!
Picchiano i bimbi, gli fanno mangiare la cacca di cavallo
E nessuno li ha mai arrestati?
No, sono furbi, ma fanno tanto del male
E queste cose le hai viste tu?
No, però me le ha detto una mia amica che li conosce molto bene
Ah, allora deve essere tutto vero
E così, di bocca in bocca le cose non vere crescono e fanno male non solo a chi è oggetto della cattiveria gratuita altrui, ma persino a chi potrebbe essere aiutato, accolto, amato se non ci fosse tanta cattiveria ad impedirlo
Diceva Churcill: la cattiva notizia ha già fatto il giro del mondo quando la buona deve ancora mettere gli stivali
Il nostro unico giudice è Dio e sarà lui a giudicare le azioni e le parole: chi non crede è già stato condannato
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Cattive notizie
#malelingue
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Addì 15 marzo 2021
In quel tempo, Gesù partì dalla Samarìa per andare in Galilea.
Ma egli stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria.
Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.
Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafarnao.
Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire.
Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete».
Ma il funzionario del re insistette: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia».
Gesù gli risponde: «Và, tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino.
Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: «Tuo figlio vive!».
S'informò poi a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno la febbre lo ha lasciato».
Il padre riconobbe che proprio in quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive» e credette lui con tutta la sua famiglia.
Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea.
Giovanni 4,43-54
I Galilei lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto (15 marzo 2021)
Non ho nulla, ma ti darei il mio sangue
#aiutiamolinsieme
Il cielo e la terra a volte sembrano così distanti, ma basta allungare una mano per congiungerli
Da oltre un anno portiamo un pacco alimentare a tante famiglie che non se la passano molto bene
Persone degnissime che hanno perso il lavoro
Persone che già faticavano ad andare avanti e si trovano a non saper cosa dare da mangiare ai propri figli
Bollette da pagare, affitti arretrati sono solo alcuni dei loro tanti problemi
Il nostro pacco, a volte da venti chili, a volte a malapena da cinque, non risolve certo la loro situazione, ma un pannolino per i bimbi, una cassetta di verdure, un litro di olio possono spesso fare la differenza tra mangiare e non mangiare per chi non ha nulla
Porgiamo loro la sera il nostro pacco, tendiamo il braccio verso di loro, ed essi protendono le mani per accogliere il dono che Dio fa loro attraverso di noi.
Alcuni sono professionisti dell'accattonaggio, ma sono una minima parte, la maggioranza è gente veramente per bene, e la frase di uno di loro è diventata per tutti noi il sottotitolo delle nostre serate: Non ho nulla, ma ti darei il mio sangue perché hai portato cibo ai miei figli
Questo è quello che facciamo ogni sera
Unitevi a noi
Venite la sera a portare i pacchi alimentari
Fate raccolta di cibo nei nostri presidi, tra i vostri amici o nel vostro condominio
Comprate su internet e spediteci il raccolto
Trasformeremo i vostri semi in piante fruttifere per chi veramente soffre la fame ogni giorno
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Cielo e terra si incontrano
#aiutiamolinsieme
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Addì 16 marzo 2021
Era un giorno di festa per i Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
V'è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto.
Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato.
Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?».
Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me».
Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina».
E sull'istante quell'uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato.
Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: «E' sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio».
Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina».
Gli chiesero allora: «Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?».
Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel luogo.
Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio».
Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.
Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato.
Giovanni 5,1-16
Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina (16 marzo 2021)
Mio fratello è al piano di sotto
#aiutiamolinsieme
Vostro figlio quale percorso di vita ha fatto?
E' nato, è cresciuto, è stato amato, accudito, educato
Ha fatto qualche piccola o grossa marachella, ha avuto qualche problemino, ma l'esempio della vostra famiglia ed il vostro amore lo hanno sempre sostenuto, ed un giorno ...
Un giorno è diventato un Uomo, una Donna, un papà, una mamma, un lavoratore stimato, una persona cercata ed amata da tanti
Facile così la vita
Se hai chi ti sostiene, se sei nato in una famiglia buona, se vivi in un quartiere "pulito" è facile crescere diritto e le eccezioni di ragazzi che si perdono sono veramente poche
Immaginate se vostro figlio vi fosse stato portato via alla nascita
Se fosse stato inserito in una famiglia dove le liti, anche violente, sono quotidiane
Se si fosse ritrovato in un quartiere malfamato dove la delinquenza la si osserva ogni giorno dalla finestra
Se fosse andato a scuola con figli di delinquenti e con bulli di quartiere
Le alternative possibili sarebbero bere o affogare, subire o divenire deliquenti.
Solo pochi hanno la forza di reagire, di scappare, di farsi una cultura, di uscire dal quel ginepraio dove sono nati
E' come se un paralitico fosse davanti alla porta del fornaio insieme ad altre mille persone in cerca di cibo
Come potrebbe il paralitico sperare di cibarsi?
Questi Bambini, queste famiglie che abitano nei quartieri poveri delle nostre città hanno bisogno di un sostegno, di qualcuno che li sorregga e li aiuti ad entrare in quel panificio a prendersi la loro razione di pane
Noi che abbiamo avuto la fortuna di essere figli del piano di sopra non dimentichiamoci dei nostri fratelli che solo per i casi della vita, e non certo per colpa loro, si sono ritrovati a vivere nello scantinato
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Fratelli in cantina
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