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  1.  

    Addì 7 novembre 2022

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono.
    E' meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli.
    State attenti a voi stessi! Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli.
    E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai».
    Gli apostoli dissero al Signore: «Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe».

    Luca 17,1-6

  2.  

    E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono (7 novembre 2022)

    Figli di Putin

    Più volte in 35 anni di Associazione mi sono sentito dire "Non aiutare questi Bambini, sono tutti figli di delinquenti e tali resteranno"

    A parte il fatto che la maggior parte dei Bimbi che aiutiamo non sono figli di delinquenti, ma figli di genitori in difficoltà, proprio perché non sono delinquenti.
    Mamme che lavorano anche 15/16 ore al giorno per sfamare i propri figli, spesso in nero e sfruttate
    Babbi che sono emigrati in cerca di fortuna o immigrati in cerca di un lavoro che nessuno vuole dare loro
    Genitori che si umiliano chiedendo il pacco alimentare ove possano pur di non delinquere o prostituirsi

    Amo i miei Bambini più di ogni altra cosa al mondo, ma amo tantissimo anche i loro genitori perché sono brave persone che hanno l'umiltà e l'amore di chiedere aiuto per i propri figli.

    Ci sono tra loro anche persone che hanno fatto degli errori, ma la disperazione è dietro l'angolo quando si è nella povertà e nel disagio, senza casa, senza lavoro, e lo sappiamo tutti: dinanzi alla disperazione è facile sbagliare, specie per dare cibo ai propri figli.

    Ma chi è il vero figlio di Putin?

    Colui che intenzionalmente per mire egemoniche, per il potere, per navigare nel lusso è pronto ad uccidere fisicamente e/o moralmente rubando terreno ad altri, prendendo un lavoro o una commessa con sotterfugi, falsità e bustarelle.
    Chi truffa, chi denigra il prossimo per un proprio tornaconto, chi si approfitta della propria posizione per vessare e importunare questo è veramente un grande figlio di Putin.

    I nostri Bimbi sono figli di ... ?
    Non è così, ma se anche fosse è sempre meglio una donna che si prostituisce per amore del figlio, piuttosto che un figlio di Putin che uccide per denaro, per sesso, per potere
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    Un figlio di una prostituta è mille volte meglio di un figlio di Putin

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  3.  

    Addì 8 novembre 2022

    In quel tempo, Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola?
    Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu?
    Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
    Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare»

    Luca 17,7-10

  4.  

    Siamo servi inutili (8 novembre 2022)

    Un mondo migliore grazie ad un bullone

    Un giovane bullone disse ad un altro bullone più anziano: "E' grazie a me se il motore sta fermo nel cofano. Se non ci fossi io la macchina non potrebbe essere usata".
    Ma il vecchio bullone gli rispose "Sei giovane, ti hanno appena inserito nella vita della macchina, ma ben presto anche tu, come il tuo predecessore, sarai da rottamare. E se ti dovessi rompere ti butterebbero via e ne metterebbero un altro al tuo posto senza pensarci due volte"

    Ma il giovane bullone derideva il vecchio bullone "Figurati, sono fatto di acciaio inox, praticamente indistruttibile, non mi cambieranno mai"

    Ma arrivò il giorno in cui venne fatta una revisione integrale alla macchina e quel giovane bullone venne sostituito, al pari di ogni altro, perché il suo ciclo di vita era giunto al termine.

    Vi siete mai accorti che anche voi siete dei semplici bulloni?
    Oggi avvocati, medici, politici, notai affermatissimi, domani vecchietti in pensione, dopodomani cenere, inutile cenere.

    Ed allora, cari amici e colleghi bulloni, perché affannarsi tanto nella vita?
    Ne vale davvero la pena?
    Non sarebbe meglio servire il prossimo in modo da rendere migliore questo mondo?
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    Avvitatevi con noi per migliorare la vita di tanti Bambii

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  5.  

    Addì 9 novembre 2022

    Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
    Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco.
    Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato».
    I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora.
    Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?».
    Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere».
    Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?».
    Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
    Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

    Giovanni 2,13-22

  6.  

    Si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla parola detta da Gesù (9 novembre 2022)

    Risalire un abisso

    Luca era un Bambino che definirlo vivace sarebbe come dire che la bomba nucleare sia un semplice petardo.
    Ne combinava una dietro l'altra, non aveva regole, non c'erano punizioni o brontolate che potessero calmierarlo. Un discolo numero uno.
    Un bravo Bimbo, affettuoso, ma difficilmente plasmabile

    E' stato con noi dai dieci ai quattordici anni, ma ben poco abbiamo potuto fare per lui, o almeno così credevamo.

    Passa il tempo, passa dei guai, il contatto con noi resta forte per il grande affetto che nutriva.
    Arrivano le prime consapevolezze di adulto dinanzi agli ostacoli della vita e le prime ammissioni "se fossi rimasto con voi ... "; "se vi avessi dato retta ..."; "se avessi seguito la strada da voi suggerita ..."
    "Oggi sarei ... "

    Poi pian piano il fiore è uscito dal cemento, si è fatto largo ed ecco che entra in casa di una brava figliola, la quale ha un figlio che trova in Luca il Babbo che non ha mai avuto.
    Nemmeno a dirlo, anche Luca si affeziona a Giacomino e i due diventano inseparabili.

    Ma la vita, si sa, è capricciosa ed è come una ruota: il numero che hai giocato un giorno ti si ripresenta anni e anni dopo, quando forse sei pronto a rigiocarlo in maniera diversa.

    Avrete già capito: Giacomino fa dannare Luca.
    Anche Giacomino, come Luca, è un Bimbo dolcissimo, furbo, intelligente, ma schivo alle regole, con nessuna voglia di studiare o di ascoltare gli insegnamenti.
    Anche Giacomino va per la sua strada, e per Luca e la sua compagna diventa difficile contenerlo.

    Un giorno Luca mi viene a trovare, come periodicamente faceva, e "si confessa": quanto è dura con Giacomino, oggi più che mai, capisco i vostri insegnamenti, capisco la fatica enorme che avete fatto con me nel volermi dare delle regole e dei principi.
    Capisco anche che tutto ciò che mi avete insegnato, dal comportamento a tavola all'essere caparbi e non mollare mai. Oggi mi torna tutto al cuore e alla mente a indicarmi la strada per aiutare Giacomino nel suo difficile percorso di crescita.

    Non avremo forse mai la soddisfazione di salvare un Bambino dal buttarsi in un precipizio, ma abbiamo la speranza di avergli dato attrezzature e corde per risalire da quell'abisso in cui si è caparbiamente voluto buttare.
    Vederne riemergere uno ogni tanto, vedere che grazie agli strumenti che gli abbiamo donato è riuscito ad uscire dal fango, per di più a testa alta, fiero ed orgoglioso, forte e volitivo ci porta a pensare di essere sulla strada giusta. E lo speriamo con tutto il cuore, pur cercando ogni giorno di fare meglio.

    Non dare il pesce a chi ha fame, insegnagli a pescare
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    Riemergere dal fango

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  7.  

    Addì 10 novembre 2022

    In quel tempo, interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», Gesù rispose: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!».
    Disse ancora ai discepoli: «Verrà un tempo in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete.
    Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli.
    Perché come il lampo, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno.
    Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione».

    Luca 17,20-25

  8.  

    Il regno di Dio è in mezzo a voi (10 novembre 2022)

    Vado a vivere ai Caraibi

    Non passa giorno che ci lamentiamo della vita: troppo cara, politica inadeguata, soldi da spendere per tasse e bollette, delinquenza, mancanza di lavoro.
    Tutti noi desidereremmo un luogo ove stare tranquilli a fare ciò che ci piace, senza costi, senza noie, senza obblighi: aneliamo al Paradiso.

    Voglio andare a vivere in un paese esotico dove non si pagano poche tasse e si possa vivere benissimo con pochi euro.
    Chi non lo vorrebbe?

    Cerchiamo, progettiamo, talvolta partiamo, ma alla fine ci accorgiamo che ovunque si possa andare non saremo mai in Paradiso: le malattie arrivano, così come la morte delle persone care, furti e rapine ci sono ovunque, i problemi di organizzazione quotidiana cambiano, ma sempre ce ne sono.

    Ed allora?
    Dobbiamo rinunciare al nostro Paradiso in terra?
    Dobbiamo attendere per chi ha fede, e sperare per chi sia ateo che ci sia il Paradiso, l'Eden dopo la vita terrena?

    No, il Paradiso su questa terra c'è, esiste.

    Il Paradiso è in mezzo a noi:
    è nella gioia di aiutare il prossimo
    è nella carezza di un Bambino
    è nel grazie di colui al quale hai donato una speranza
    è nei Bambini stessi quando si comportano da Bambini

    Vi è mai capitato di cercare gli occhiali ed averi sul viso?
    Oppure disperatamente cercare le chiavi di casa, senza accorgervi di averle già in mano?

    Ecco: state cercando il Paradiso senza accorgervi di esserci nel mezzo
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    Siamo già in Paradiso

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  9.  

    Addì 11 novembre 2022

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell'uomo: mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li fece perire tutti.
    Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti.
    Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si rivelerà.
    In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro.
    Ricordatevi della moglie di Lot.
    Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà.
    Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l'uno verrà preso e l'altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verrà presa e l'altra lasciata».
    Allora i discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi».

    Luca 17,26-37

  10.  

    Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà (11 novembre 2022)

    Anzianità di servizio

    Molti anziani si lamentano per il peso degli anni
    Fa parte della vita nascere, crescere, invecchiare, ma quando si arriva a ottant'anni, oppure a novanta e si vede nello specchio una persona onesta, una che abbia accudito con amore i propri figli, fedele anche nelle avversità e nei bisticci alla persona amata, che abbia sempre cercato di fare del suo meglio per aiutare il prossimo, allora quella persona può essere orgogliosa della stanchezza che la opprime perché è il peso del grande amore che gli altri riversano su di lei per il bene che ha fatto.

    Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà: chi vuole restare giovane, chi passa ore ed ore in palestra, chi si fa iniettare ogni cosa pur di migliorare le proprie prestazioni invecchierà comunque e si troverà sola perché ha fatto del suo aspetto esteriore la sua arma per camminare nel mondo trascurando il prossimo

    Chi invece perderà la propria vita allora la salverà: dedicatevi agli altri, mettete in banca semi di amore durante la vostra esistenza e quando sarete anziani produrranno tantissimo frutto in termini di amore da sfamarvi e darvi la gioia che meritate

    Il nostro compito è quello di far capire ai Bambini che la vita migliore è quella nella quale ci si spende per gli altri
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    Una vita d'amore

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  11.  

    Addì 12 novembre 2022

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: «C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno.
    In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario.
    Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi».
    E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto.
    E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare?
    Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

    Luca 18,1-8

  12.  

    Fammi giustizia contro il mio avversario (12 novembre 2022)

    Impermeabili si nasce o lo si diventa?

    Nella vita, triste verità, ci sono individui poveri, nullatenenti, sfortunati, abbandonati, e parimenti ve ne sono di ricchi e benestanti, con una bella casa, un buon lavoro e cibo in abbondanza sulle proprie tavole.
    Da che mondo è mondo i primi chiedono ai secondi un aiuto, un sostegno per andare avanti.
    E' noto che alcuni benestanti aiutano i poveri, ma è anche vero il contrario. Sono infatti molti coloro che potrebbero cambiare la vita della povera gente, ma restano sordi al loro grido di dolore e sofferenza.

    C'è secondo voi un enzima, una cellula, una app nel nostro cervello che apre o chiude il cuore davanti alle richieste di tanta gente?
    Perché qualcuno apre la porta del cuore, mentre altri sono come impermeabili sui quali ogni lacrima rimbalza?
    Impermeabili si nasce o lo si diventa?
    ----------------------------
    Impermeabili o non impermeabili alle grida di dolore?

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  13.  

    Addì 13 novembre 2022

    In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, Gesù disse: «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta».
    Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?».
    Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli.
    Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine».
    Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo».
    Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome.
    Questo vi darà occasione di render testimonianza.
    Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere.
    Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome.
    Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà.
    Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime».

    Luca 21,5-19

  14.  

    Vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere (13 novembre 2022)

    Partita a scacchi

    Chi gioca a scacchi quando fa una mossa deve pensare almeno sette mosse avanti, ovvero dedurre quali saranno le prossime mosse dell'avversario, ovviamente ipotizzando già le proprie.
    Difficile? Quasi impossibile per i comuni mortali, roba da campioni.

    Ed allora come possiamo pretendere di sapere come muoverci nella vita?
    Pensate ad un processo: voi dite una serie di cose, e sulla base di quelle pensate a quale possa essere l'esito del dibattimento, ma nelle controdeduzioni la controparte tira fuori un elemento che non avete considerato, ed ecco che ogni possibile scenario cambia completamente. Leggendo poi le carte trovate fra le righe un codicillo cui appellarvi e dite "Ecco, è fatta, ho vinto", ma davanti al giudice spunta un testimone che fa cadere il vostro castelletto difensivo, ed ecco, si ricomincia.
    Potremmo andare avanti all'infinito, o quasi, ma certamente non potremmo mai dedurre quale potrà essere la sentenza finale.

    Riuscire a capire almeno sette mosse in avanti nella nostra vita è praticamente impossibile per noi comuni mortali, nemmeno un supergenio ci riuscirebbe essendo migliaia di migliaia le possibili variabili.
    Ed ecco che l'uomo non arrogante alza le braccia e pensa "Qualunque cosa possa fare, dire o pensare può essere contraddetta in qualsiasi istante, e la mia vita prendere una piega diversa da quella ipotizzata". Lo sanno molto bene quelle persone che si sposano convinte di arrivare insieme fino alla vecchiaia, e nel giro di poco tempo si lasciano, magari odiandosi profondamente.

    Ed allora, davanti a tanta impotenza, non vi viene a mente di affidarvi a qualcuno che possa parlare per voi? Che possa difendervi? Che possa proteggervi anche da voi stessi impedendovi di dire o fare qualche stupidaggine?

    Se due più due fa quattro, se pensare alle sette mosse successive nella vita non è cosa da comuni mortali, allora l'unico che può difenderci è chi "comune mortale" non lo sia per definizione: Dio.

    Come dite? Dio non esiste?
    Beh, io non posso dimostrarvi scientificamente la sua esistenza perché la nostra mente è limitata e certe cose non possiamo capirle, ma nemmeno voi potete dimostrarmi scientificamente che Dio non esista.
    Ed allora mi domando, amici atei, davanti a tanta impotenza nella vita che ci vede spesso soccombere quando abbiamo ragione da vendere, non varrebbe forse la pena tentare di affidarsi a Dio? Non varrebbe la pena prendere in considerazioni le parole che un "tal Gesù di Nazareth" ha proferito in tempi remoti riportate da quel librettino chiamato Vangelo, allorquando dice "Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome. Questo vi darà occasione di render testimonianza. Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere. Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime".

    Pensate sempre al vostro processo. Pensate se ci fosse un avvocato che non ha mai perso una causa, un principe del foro, non vi piacerebbe che fosse lui a difendervi?
    Ovviamente si, ma pensereste "Chissà quanto mi costa"; ma se lui vi si avvicinasse e vi sussurrasse in un orecchio "L'unica cosa che ti chiedo per poterti difendere è credere in me, poi non voglio altro e ti difenderò a spada tratta contro tutto e contro tutti".

    Ecco Dio è molto più di un umano principe del foro, vuole solo che crediamo in lui rendendo testimonianza di questa nostra fede, e lui ci difenderà contro ogni persona che cercherà di farci del male.
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    Ogni mossa della vita va pensata, ma alla fine dobbiamo fidarci di Dio per vincere la nostra partita a scacchi

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  15.  

    Addì 14 novembre 2022

    Mentre Gesù si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada.
    Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse.
    Gli risposero: «Passa Gesù il Nazareno!».
    Allora incominciò a gridare: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!».
    Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
    Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: «Che vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io riabbia la vista».
    E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato».
    Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio.

    Luca 18,35-43

  16.  

    Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me (14 novembre 2022)

    Ho fame

    Quando andiamo a teatro ci sediamo sulle poltroncine e guardiamo passivamente ciò che ci viene mostrato dagli attori.

    Nella vita è così: ovunque ci sia dato di sederci, in poltrona, per terra, o su una seggiolaccia di legno siamo sempre spettatori.
    Guardiamo i politici, i "grandi" della terra, fare e disfare il mondo, intavolare trattative, dichiarare guerre. Pensiamo di avere un ruolo, ma perloppiù siamo spettatori passivi.

    L'unica cosa che possiamo fare è gridare forte affinché questi attori, questi potenti possano accorgersi di noi e decidere di ascoltarci e, magari, esaudire le nostre richieste.

    Raramente accade che un uomo da solo possa far voltare uno di questi personaggi, e men che mai farsi fare un favore, specie se in cambio di nulla.

    E' per questo che amo Dio, perché ci ascolta. Ascolta la voce, le preghiere, le urla di disperazione di ogni singolo uomo, e ciascuno di noi ha la speranza concreta che egli possa intervenire.
    Sempre ascolta, molto spesso interviene in modo che si possa capire, sempre interviene in maniera a noi sconosciuta.
    ----------------------------
    Farsi ascoltare

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  17.  

    Addì 15 novembre 2022

    In quel tempo, Gesù entrato in Gerico, attraversava la città.
    Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura.
    Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là.
    Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».
    In fretta scese e lo accolse pieno di gioia.
    Vedendo ciò, tutti mormoravano: «E' andato ad alloggiare da un peccatore!».
    Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
    Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

    Luca 19,1-10

  18.  

    E' andato ad alloggiare da un peccatore (15 novembre 2022)

    Vivere con il proprio assassino

    Molti pensano che il Vangelo sia un vecchio libro ormai anacronistico ed inutile, invece è attuale e fornisce ogni giorno forti analogie con il presente permettendoci di analizzare il tempo che viviamo e la nostra stessa vita.

    Ieri Anastasiia, una giovane ragazza ucraina, è stata uccisa in Italia.
    Quasi non fa più notizia tante sono le donne uccise.

    Fuggita dall'Ucraina, ventitré anni, un figlio, dava lezioni di pianoforte, aveva trovato un lavoro come cameriera, bella, solare, sempre allegra.
    Ad un certo punto la sua vita cambia: percosse da parte del marito egiziano; lei sopporta, cerca di calmarlo, di educarlo per il bene del figlio, ma lui insiste nella sua cattiva prepotenza.
    Ecco che la ragazza decide essere arrivato il momento di scappare per proteggere il figlioletto.
    Si rifugia a casa da una amico.
    Il marito la picchia nuovamente e lei, coraggiosamente, lo denuncia, ma si sa, la legge non è veloce come il braccio che colpisce una donna, ed ecco che avviene la tragedia in casa quando la ragazza vi torna per prendere le sue cose, magari, mi piace pensare, i giochini del figlio, il suo peluche preferito senza il quale fatica ad addormentarsi.

    Duemila anni fa Gesù entrava nelle case dei peccatori e diceva loro di convertirsi, di smettere di rubare, di imbrogliare i fedeli, di predicare bene e razzolare male.
    Lo ha detto a gran voce, lo ha detto a tutti.
    Era buono, dolce come un padre buono, insegnava e donava amore migliorando la società.
    Ma anche lui è stato barbaramente ucciso.
    Ucciso perché era forte, coraggioso, buono

    Anastasiia, anche lei è stata uccisa perché era forte, buona e coraggiosa
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    Uccisa per un peluche

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  19.  

    Addì 16 novembre 2022

    In quel tempo, Gesù disse una parabola perché era vicino a Gerusalemme e i discepoli credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro.
    Disse dunque: «Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare.
    Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno.
    Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi.
    Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato.
    Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine.
    Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città.
    Poi si presentò il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine.
    Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città.
    Venne poi anche l'altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto; avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato.
    Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l'avrei riscosso con gli interessi.
    Disse poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci Gli risposero: Signore, ha gia dieci mine!
    Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.
    E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me».
    Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme.

    Luca 19,11-28

  20.  

    Consegnò loro dieci mine, dicendo: impiegatele fino al mio ritorno (16 novembre 2022)

    Paperottoli scarruffati

    I vostri figli hanno avuto una sana alimentazione sin dal ventre materno, curati in ogni aspetto, puliti, pettinati, stimolati.
    I miei pulcini sono nati nella miseria, in case occupate, al freddo, ascoltando le urla dei genitori, le botte tra loro, le sirene della polizia, qualche parente o un genitore in carcere, scarruffati, malvestiti, gracilini.

    Ma ugualmente bellissimi, meravigliosi, stupendi

    I misteri di Dio sono imperscrutabili

    Come mai un Bambino nasce in Africa nella miseria più nera, ed un altro in occidente tra luci, opulenza e fasti?
    Come mai un Bambino nasce in una famiglia bella, sana, accogliente ed un altro tra il sudicio e l'indifferenza del mondo?

    Non ci è dato di saperlo

    Forse è una prova per noi, forse è per farci capire quanto non sia giusto debba essere sanato perché chi ha tanto dovrebbe spogliarsi un po' del suo per darne a chi ha meno.

    Penso anche che il buon Dio ci dia un certo numero di talenti e ci chieda di usarli nel migliore dei modi

    Che tristezza vedere tanti Bambini amati, accuditi, sollecitati, in famiglie con grandi possibilità buttarsi via nella droga, nel bullismo, nella pigrizia verso lo studio. Loro che hanno ricevuto tanto gettano alle spine i doni che la vita gli ha fatto.
    Che tristezza, ugualmente, vedere tanti Bambini nati nella miseria e nella privazione, avere l'opportunità di studiare ed imparare i valori grazie all'accoglienza in affido o in adozione oppure al doposcuola o nello sport, che gettano tutto alle ortiche perché la strada della delinquenza è più facile e maggiormente redditizia, almeno all'apparenza.

    La vita livella e chi ha la forza di emergere, di sfruttare quei talenti che ha ricevuto, pochi o tanti che siano, farà strada nella vita che non significa diventare ricchi ed importanti, bensì brave persone, grandi lavoratori, affettuosi genitori.

    Il Signore darà una carezza a coloro che useranno i propri talenti, specie se a fin di bene, e sarà contrariato verso coloro che pur avendo delle capacità, poche o tante che siano, le nasconde sotto terra.
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    Bambini con tanti talenti da usare: stimoliamoli

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  21.  

    Addì 17 novembre 2022

    In quel tempo Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi.
    Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

    Luca 19,41-44

  22.  

    Se avessi compreso anche tu la via della pace (17 novembre 2022)

    Scegliere un sogno o essere realisti?
    Entrambe le cose

    Se cogliamo un fiore, certo non lo prendiamo con una ruspa, ma nemmeno con il pugno strappandolo con forza.
    Ogni fiore vuole delicatezza e dolcezza nell'essere accolto, curato, amato.
    Se quel fiore verrà trattato bene ci donerà il suo profumo e la sua bellezza, altrimenti appassirà marcendo e facendoci desiderare di buttarlo via.

    A. è troppo grande per iniziare danza, dovrebbe andare con le bambine piccoline.
    Le faremo praticare il nuoto, almeno per quest'anno.
    E' molto gracilina e nuotare le farà bene
    E' anche molto particolare, assai permalosa, e se viene a trovarsi in una situazione di disagio, come potrebbe essere in un gruppo di piccole, oppure di grandi ma che sanno già ballare, si sentirebbe inferiore e si chiuderebbe a riccio.

    Vogliamo invece che sbocci

    Poiché è brava a nuotare ritengo le faccia bene andare a nuoto per fortificarsi nel corpo e nel carattere, poi vedremo il prossimo anno come è cresciuta.
    Se tiene alzato un piede casca per terra, non sa coordinarsi un minimo, un po' come i puledri appena nati, cosa che invece le riesce bene nel nuoto.

    Curarli significa conoscerli, capirli, stimolarli, far loro seguire le inclinazioni che non semrpe corrispondono ai sogni e per questo dobbiamo aiutarli e supportarli nella scelta, talvolta anche forzando loro la mano affinché imbocchino una strada che non li faccia sentire a disagio

    Quante volte ho avuto ragazzi che sono andati a scuola al liceo, ma senza basi hanno fallito miseramente uscendo in prima o in seconda pieni di lividi per le umiliazioni subite, meglio sarebbe stato fare altro più alla loro portata.

    Non bisogna dire ai ragazzi quale strada prendere, ma farli ragionare e, quando questo non basta, far loro provare altri sentieri.
    Se poi il sogno resta, che provino, e se cadranno ci saremo noi a sorreggerli e aiutarli a rialzarsi per continuare caparbiamente quella strada, o per dar loro coraggio nel fare un passo indietro e prenderne un'altra.
    -----------------
    Suportare i sogni di Bambini con realismo

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  23.  

    Addì 18 novembre 2022

    In quel tempo Gesù, entrato nel tempio, cominciò a scacciare i venditori, dicendo: «Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!».
    Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo; ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole.

    Luca 19,45-48

  24.  

    Voi ne avete fatto una spelonca di ladri! (18 novembre 2022)

    La pena di morte in Italia

    Quante volte avrete sentito "Bella l'Italia, peccato ci siano gli italiani"
    Il nostro orgoglio trasale, ma se accendiamo la televisione e guardiamo ciò che il mondo vede di noi cosa osserviamo?

    Inutile che ve lo dica, di tutto e di più

    Pensate agli immigrati
    E' giusto chiedere a gran voce che l'Europa si faccia carico unita di questo esodo di massa
    Quello che non è giusto è che questo braccio di ferro lo si debba fare sulla pelle dei migranti.

    Ma vi rendete conto?

    Si lasciano morire persone in mare, si vuole impedire alle organizzazioni umanitarie di salvarli per vincere una battaglia con l'Europa.

    E come volete che ci giudichi il mondo?

    "Ah, les italians!"

    Non sono un politico, ma credo che il braccio di ferro avrebbe avuto miglior esito se
    1) Accolgo le persone naufraghe, perché gli italiani sono di buon cuore
    2) Ringrazio e supporto le organizzazioni umanitarie, perché l'italiano è riconoscente con chi ama gli altri e li aiuta
    3) Io, leader italiano, testa dura, mi batto con tutto il cuore in difesa dei migranti chiedendo a gran voce che vengano aiutati da tutti, forti del fatto che noi italiani la nostrra parte l'abbiamo fatta, e nessuno può dirci nulla ed il tono "Ah, gli italiani!" cambierebbe da dispregiativo a encomiabile, esempio per il mondo.

    Invece si è scelta la soluzione più facile: lasciar morire il debole, tanto non può reagire
    Come italiano mi sento colpevole di omicidio perché potevo salvare una vita, dieci vite, cento, mille vite e li ho lasciati morire per cosa? Per non dover gestire il passaggio di povera gente che nel proprio paese patisce la fame, torturata, violentata?
    E se la mia coscienza è sporca, figuriamoci quella di coloro che firmano decreti, promulgano leggi per impedire a queste povere persone di salvarsi la vita, di fatto condannandoli a morte.

    Bene ha fatto il comandante della nave: io non mi muovo di qui, mi arrestino pure, ma io i migranti in mare non li riporto, violerei le leggi del mare e della coscienza.

    Ecco, si, è questo: l'Italia è uno di quei maledetti paesi dove vige la pena di morte, e coloro che vi vengono condannati sono la povera gente, sopratutto donne e Bambini, la cui unica colpa è quella di cercare di sopravvivere, quella di essersi avventurati in mare alla ricerca di una vita serena per la propria famiglia.

    Vergogniamoci. Tutti.
    Si tutti perché se si tocca il reddito di cittadinanza, la rovina dell'Italia, scendono in piazza milioni di persone; se invece il governo decide di far morire in mare migliaia di immigrati nessuno fa nulla

    Dove è finita la pietà, la solidarietà, l'amore per il prossimo, l'accudimento verso i Bambini, l'accoglienza, il cuore buono?
    Per questo voglio essere conosciuto come italiano nel modno, non certo per aver respinto in mare chi affogava al largo delle nostre coste
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    Uno stato che uccide donne e Bambini

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  25.  

    Addì 19 novembre 2022

    In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello.
    C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.
    Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli.
    Da ultimo anche la donna morì.
    Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie».
    Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio.
    Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.
    Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui».
    Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».
    E non osavano più fargli alcuna domanda.

    Luca 20,27-40

  26.  

    Maestro, hai parlato bene (19 novembre 2022)

    Buoni insegnamenti

    I sacrifici che i buoni genitori fanno sono tantissimi
    La sera ci si guarda negli occhi e si vorrebbe parlare, ma si crolla esausti per l'intenso lavoro: accompagnali a scuola, la merenda, parla con gli insegnanti, lava i vestiti, portali a danza, a sport, al corso di inglese, in piscina, in parrocchia, agli scout.

    E chi più ne ha, più ne metta!

    Quanta fatica e talvolta anche tante lacrime: una malattia, una rispostaccia, un brutto voto a scuola o una nota

    Poi, ecco

    "Come va Mirko a tennis?"
    Domando per messaggio al direttore del tennis club
    "si si molto bene...sempre entusiasta e rispettoso"
    Più bella risposta non potevo avere

    Ecco, si, tutta la fatica passa, tutte le lacrime si asciugano e si riprende forza con la carica che ti da la consapevolezza che qualcosa di buono lo stiamo realizzando

    Sarà un campione del tennis, oppure uno scugnizzo che a mala pena ricorderà di aver preso la racchetta in mano, non importa
    Ma sarà, se continua così, una brava persona, educata, rispettosa, grato alle persone per ciò che gli viene donato.
    Non desidero niente di più per lui, per tutti miei cuccioli
    -----------------
    Entusiasta e rispettoso

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  27.  

    Addì 20 novembre 2022

    Il popolo stava a vedere, i capi invece schernivano Gesù dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto».
    Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso».
    C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
    Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!».
    Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena?
    Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male».
    E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».
    Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».

    Luca 23,35-43

  28.  

    Anche i soldati lo schernivano (20 novembre 2022)

    Il calcio dell'asino

    Un vecchio leone stava morendo
    Venne un cinghiale e per un torto subito gli diede un morso
    Così fece il giovane toro e gli diede una cornata
    L'asino vide che il leone non reagiva e gli sferrò un calcio in fronte
    Il leone spirò, ma prima di morire disse "Amaro fu l'assalto di quei forti, ma dopo il tuo, viltà della natura, mi sembra di morire anche due volte

    Nel fare del bene non dobbiamo mai aspettarci gratitudine e men che mai di essere ricambiato in caso di necessità, ma piuttosto di ricevere il calcio dell’asino.

    E' umano pensare che se facciamo del bene, le persone che lo hanno ricevuto ti siano riconoscenti, e magari pronte ad aiutarti

    In periodo di covid abbiamo aiutato 650 famiglie, oltre mille persone, dando loro 20 tonnellate di cibo, 10 tonnellate di saponi e varie no-food, camionate di pesce, pannolini a go-go.
    Abbiamo chiesto a tutte, e sottolineo A TUTTE, se ci fosse qualcuno che potesse darci una mano nel raccogliere il cibo per le famiglie, nella distribuzione, nel taglio del prato o nel ritiro di merce.
    Tre ragazzi hanno accettato, ed abbiamo ricambiato con una super spesa
    Chiamati una seconda volta volevano essere pagati.
    Altra ragazza ha promesso grande aiuto e per un po' l'ha dato, ma si è approfittata della situazione ed ha rubato quanto ha potuto.
    Altri ancora, una volta terminata la distribuzione eccezionale di cibo, hanno cominciato a denigrarci perché non ricevevano più il pacco alimentare.

    Molte persone non possono dare una mano perché lavorano e quando sono a casa devono accudire figli piccoli e anziani. Molti, ma gli altri?
    Su mille persone non c'è nessuno che dica "Mi hanno aiutato, aiuto loro", senza considerare che coloro che fanno volontariato non aiutano noi, ma i Bambini e le famiglie di cui ci prendiamo cura.

    Tutto è dovuto, e quando l'aiuto cessa, arriva il calcio dell'asino

    Ormai lo sappiamo che è così, avevamo idealizzato pensando a come avremmo agito noi se qualcuno ci avesse aiutato, ma è ovvio che non siamo fatti tutti nella stessa maniera.
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    Grazie? No! Tutto è dovuto

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  29.  

    Addì 21 novembre 2022

    In quel tempo, mentre era nel tempio, Gesù, alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro.
    Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli e disse: «In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti.
    Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere».

    Luca 21,1-4

  30.  

    Ha dato tutto quanto aveva (21 novembre 2022)

    Mamma a otto anni

    Maria ha appena otto anni, ed ha un fratellino di cinque
    Genitori separati e madre con un buon lavoro spesso assente per dare da mangiare ai propri figli
    Il padre assente
    Suo malgrado Maria è istintivamente diventata mamma di suo fratello

    Quella Bimba ha una forza incredibile

    E' esageratamente protettiva nei confronti del fratello, lo guarda con gli occhi di una mamma, lo protegge da tutti quelli che per lei sono pericoli.
    Ha poco da offrire, ma da al fratellino tutto ciò che ha, rinunciando a quello che potrebbe farla stare bene, rinuncando di fatto alla sua vita.

    Bellissimo ma innaturale

    Una Bambina dovrebbe fare la Bambina, crescere, divertirsi, non avere preoccupazioni

    Maria e Luca sono approdati al nostro doposcuola e nei fine settimana, quando la mamma lavora, quasi sempre, sono con noi in campagna

    Maria non smette di preoccuparsi del fratellino, ma sempre più spesso si lascia andare per essere Bambina.
    Ecco che gioca con le bambole insieme a Jaquie e Barbara, ride gioisamente ai miei scherzi, è competitiva nel gioco del soldino Tadino, mi segue festosa quando andiamo a fare una camminata nel bosco.
    Non smette di preocuparsi per Luca, e talvota interviene per proteggerlo, ma adesso, pur mantenendo sempre lo sguardo su di lui, lascia a noi adulti la sua gestione, felice e collaborativa se le chiediamo di fare qualcosa per lui.
    Felice, si, perché la riposizioniamo nel suo ruolo di sorella e non di mamma: responsabilità a carico nostro, ma aiuto del più grande verso il più piccolo.

    Il nostro compito spesso è proprio questo: riportare i nostri Bimbi ad essere Bambini

    Molti di loro hanno visto o subito cose che mai potranno dimenticare, ma con noi trovano la loro giusta dimensione ed il loro atteggiameto di adulti, spesso duri e pieni di acredine, si smorza e riprendono la loro strada di crescita "normale".
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    Tornare ad essere Bambini

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  31.  

    Addì 22 novembre 2022

    In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, Gesù disse: «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta».
    Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?».
    Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli.
    Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine».
    Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo»

    Luca 21,5-11

  32.  

    Non resterà pietra su pietra che non venga distrutta (22 novembre 2022)

    Ciclicamente la vite riaffora

    Mi domandano spesso se abbiamo ancora contatti con i Bimbi che abbiamo aiutato
    A dire il vero: pochissimi

    Ognuno di loro va per la sua strada inseguendo chimere oppure costruendo una propria vita, mantenendo le distanze con tutto ciò che ricorda il passato, come a far passare una ruspa su un terreno dove sorgeva la propria casa: si abbatte tutto, ricordi belli e ricordi brutti

    Tanti anni fa comprammo la nostra casa ad Orentano (PI) e c'erano tre ettari di vigna che, grazie al contributo europeo, abbiamo abbattuto.
    Abbiamo tagliato ogni tralcio, siamo passati con il coltro e poi con la fresa facendo di quel campo un bellissimo prato.
    Già dall'anno seguente la vite è rispuntata, e noi l'abbiamo nuovamente tagliata
    Vi garantisco che a distanza di più di venti anni la vite ogni anno puntalmente si ripresenta, cresce, si abbarbica sugli alberi e, a lasciarla fare, andrebbe ad invadere quel terreno

    Lo stesso avviene con il nostro passato, per tutti noi così come per i Bimbi che abbiamo accolto: è sempre lì con il bene e con il male.
    Ciò che abbiamo ricevuto non si potrà mai estirpare del tutto, tanto nel bene quanto nel male

    Pensate alla coppia che litigando si separa: mai dimenticheranno, per quanto possano sforzarsi di farlo, quanto sia stato bello il giorno del matrimonio, alla stregua delle liti e delle urla.
    Così i nostri Bimbi: potranno fuggire dal loro passato, dalle violenze, dagli abusi, dai maltrattamenti che nelle loro famiglie hanno subito, ma queste torneranno a galla ciclicamente e dovranno farci i conti.
    Mi piace pensare che allo stesso modo possano ripresentarsi episodi di vita felice con noi, insegnamenti buoni, esempi da seguire.

    Ecco allora che se mi si domanda "Hai perso i contatti con i tuoi ragazzi del passato?", la mia risposta non potrà essere che "No, non li ho persi, sono tutti lì, lontani fisicamente, ma so che tutto ciò che gli abbiamo insegnato resterà dentro il loro cuore, e verrà fuori in tanti momenti della loro vita: quando educheranno un figlio, quando si troveranno in prigione, quando faranno un lavoro imparato da noi, quando qualcuno chiederà loro di essere aiutato
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    Ricordi belli e brutti

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  33.  

    Addì 23 novembre 2022

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome.
    Questo vi darà occasione di render testimonianza.
    Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere.
    Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome.
    Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà.
    Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime».

    Luca 21,12-19

  34.  

    Io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere (23 novembre 2022)

    Signor giudice, ha sbagliato

    SIGNOR GIUDICE HA SBAGLIATO A EMETTERE QUESTO DECRETO
    Così scrissi a caratteri cubitali sulla copertina di un fax indirizzata al tribunale dei minori che aveva inteso toglierci un Bimbo per metterlo in una comunità entro tre giorni.
    Il giudice, piuttosto arrabbiato e prevenuto nei nostri confronti (e come dargli torto?) mi convocò, parlò prima con i servizi sociali che avranno detto peste e corna contro di noi (il decreo era stato emesso basadosi sulla relazione dei servizi), poi mi fece entrare alla presenza del servizio interrogandomi duramente sulle condizioni di vita del ragazzo che avevamo in affidamento.

    Ed io parlai, parlai, parlai.
    Un fiume in piena, con una veemenza incredibile

    Attaccai i servizi sociali, il loro comportamento, il loro frettoloso giudizio, il voler proteggere la ricca famiglia adottiva che due anni prima aveva mandato via di casa quel Bambino di 10 anni dopo averlo maltrattato e picchiato.

    E vidi il giudice, che mi aveva accolto con faccia truce, arrabbiarsi indirizzando sguardi sempre più infuocati verso quell'assistente sociale e quella psicologa che non avevano parole per controbattere le mie argomentazioni.

    Dopo una buona mezz'ora il giudice si rivolse al servizio e chiese con tono piuttosto perentorio "Ditemi, come si trova il ragazzo con gli Amici della Zizzi"
    E queste nemiche dei Bambini, questo servizio sociale deviato si fece piccolo piccolo e con voce flebile disse "Bene"

    Il giudice si accese di rabbia, picchiò un pugno sul tavolo e disse "E allora perché cavolo (non proprio "cavolo" disse) lo volete togliere?"
    Senza nemmeno aspettare una loro risposta si girò verso di me e disse "Mi scuso come uomo e come giudice, oggi stesso emetterò un altro provvedimento che lasci B. con voi!"
    Aggiungendo però che, viste le relazioni dei servizi, avrebbe richiesto una perizia sul Bimbo e sulle condizioni di vita.
    Venne fatta questa verifica e B. è rimasto con noi fino a 23 anni, fino a quando cioé non volle lui spiccare il volo, e quel servizio sociale non osò più mettersi in contrapposizione con noi

    Chi ha convinto il giudice della bontà del nostro operato?

    Non certo io.
    Io parlavo, ma se vi dovessi dire cosa abbia detto, non lo so, come non lo sapevo immediatamente appena uscito da quella stanza. Non ero stato io a parlare

    Dice Gesù: Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere.

    Come non credergli?
    Non potete immaginare quante volte abbia dovuto difendere un Bambino in tribunale, e sempre contro la cattiveria dei servizi sociali deviati.
    Eppure ogni volta il giudice ci ha dato ragione, ma mai e poi mai sono stato io a parlare.
    A riprova di questo è il fatto che il servizio sociale è forte e potente, io sono un pisquillo qualsiasi e se avessi parlato per mio conto avrei certamente perso
    Era Dio a parlare per me in difesa dei Bambini
    -----------------
    A difesa dei Bambini senza timore

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  35.  

    Addì 24 novembre 2022

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina.
    Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in città; saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia.
    Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo.
    Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti.
    Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
    Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.
    Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

    Luca 21,20-28

  36.  

    Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle (24 novembre 2022)

    Un patto d'amore

    Jaquie doveva andare a danza, la sua quarta lezione
    Arrivo al doposcuola e le dico: "Vieni"
    Si mette il giubbottino, prende la sua borsina e viene verso di me con un sorriso di gioia perché adora ballare.
    Le dico: "No aspetta, non andiamo via subito, vieni con me"
    E la porto in una stanza lontano dalla confusione degli altri Bambini
    Lei mi guarda con il punto interrogativo, non capisce, ma non chiede
    Ci mettiamo al tavolino, uno dinanzi all'altro e lei comincia a preoccuparsi, pur mantenendo un minimo di sorriso di circostanza.
    Le dico: "Siamo uno di fronte all'altro, non come una Bambina e un adulto, non come una figlia ed il padre, ma come due persone che si confrontano, ok?"
    Annuisce un po' preoccupata, anche perché capisce che tanta sollenità significa qualcosa di importante, ed infatti presta la massima attenzione ad ogni mio gesto e parola.

    "Vedi Jaquie" proseguo "Avrei deciso di non mandarti più a danza"

    Il suo visino si rattrista, e a stento riesce a trattanere le lacrime
    Immediatamente correggo il tiro: "Avrei deciso di non mandarti più a danza dove sei andata fino ad ora, ma vorrei mandarti a ballare in un altro posto"

    La luce illumina il suo volto ed un gran sorriso appare da quell'anima bella che è la mia Jaquie

    "Non c'è nulla che non vada bene alla scuola di danza dove sei stata fino ad ora, ma è lontana, in pieno centro, nello stesso orario che tua sorella la fa da altra parte, e per noi è veramente difficile gestire la cosa. Ti propongo di provare oggi e almeno altre due volte la nuova scuola, la stessa di Anita, poi ci mettiamo sul divano e mi dici quale preferisci, qualunque sarà la tua scelta la esaudirò"

    I suoi occhi brillavano, era gioiosa, non riusciva a parlare ed annuiva in maniera concitata

    "Diamoci la mano, per stringere un patto tra noi" e ripeto "Tu vai, vedi quale ti piace di più, e poi ci mettiamo sul divano e mi dici, va bene?"
    "Si, si" Non stava più nella gioia, forse più del fatto di essere considerata alla pari di un adulto, alla pari del suo Babbo che adora.

    Felicemente andiamo alla palestra Me We Fit dove Lapo, il proprietario, ci è sempre vicino accogliendo sempre i nostri Bimbi e Ragazzi con grandissima goia ed affetto.

    Senza nulla togliere alla scuola di danza precedente, l'ambiente della Me We Fit è più frizzante, sicuramente più attrattivo per i Bambini, con Lisa, l'insegnante di ballo, che è una forza della natura.

    Jaquie come suo solito si adatta immediatamente, e nel giro di pochi minuti ride e scherza con le altre Bambine del corso poco più grandi di lei.

    La lascio a Lisa, in fondo alle scale, la vedo salire verso la stanza dove a breve la musica farà da padrona, mentre si gira e mi sorride per un ultimo, fugace saluto.
    Annamaria va a riprendere lei ed Anita un'ora dopo

    Alla sera arrivo in casa, Jaquie è sul divano rosso in salotto.
    Appena mi vede mi dice "Babbo, vieni, dobbiamo parlare"

    Mi fa sorridere e le cheido un attimo di pazienza per spogliarmi.
    E' impaziente, concitata, con grande fatica accetta di aspettare.

    Di lì a poco entro in salotto dove le sue sorelle, Mattia ed il fratellino Mirko mi aspettano per "la conta", un gioco che facciamo ogni sera, sempre diverso, per decidere i posti a tavola, ma questa è un'altra storia.

    Mi seguono tutti con lo sguardo, e si meravigliano che non mi sieda sulla poltrona dalla quale di solito coordino il gioco.
    Passo oltre e mi vado a mettere a sedere sul divano rosso accanto a Jaquie
    Gli altri Bimbi si alzano di scatto per venire da me, abituati alle mie variazioni sul tema, ma li rimando a sedere sull'altro divano dicendo loro che dovevo parlare con Jaquie di una cosa importante.
    Ridono e mi vengono ad abbracciare, ma in maniera decisa, seppur con affetto, li allontano chiedendo loro di pazientare.

    "Dimmi Jaquie, cosa mi volevi dire?"

    "Babbo, ho deciso, voglio andare a ballare alla nuova scuola"
    "Hai già deciso? Come mai? Cosa c'è che ti piace di più nella nuova scuola?"
    "La stanza è più piccola, e siamo più pochi"
    "Siamo meno"
    "Si, si, siamo meno"
    "E solo per questo hai già deciso?"
    "No, no, anche perché ci scateniamo"
    "Cosa vuol dire?"
    "Che la musica è diversa, mi piace di più. E poi a fare il riscaldamento mi annoiava, qui invece si balla tanto di più. Fare le figure (e imita le mosse della danza classica) non mi piaceva, qui con Lisa è diverso, è più, è più ..."

    Non le venivano le parole, ma gli occhi illuminati come non mai parlavano da soli

    Abbiamo sollenemente concluso il nostro patto siglandolo con una stretta di mano, felici entrambi della scelta che tanta gioia le ha donato
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    Occhi illuminati d'immenso

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  37.  

    Addì 25 novembre 2022

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Guardate il fico e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l'estate è vicina.
    Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
    In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto.
    Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno».

    Luca 21,29-33

  38.  

    Guardandoli capite da voi stessi che ormai l'estate è vicina (25 novembre 2022)

    In bosco con la maschera da sub

    Che siamo un po' strani, un po' particolari, un po' fuori dalle righe ce lo hanno detto molte volte
    E ne siamo felici
    La mia mamma diceva sempre "Se non son pazzi, non li vogliamo"
    Ed un po' di sana pazzia è sempre una cosa bella, almeno dal nostro punto di vista, ma certamente i Bambini, un po' pazzerelli di natura proprio per essere Bimbi, apprezzano ogni "stranezza" accogliendola con favore mettendola nello zaino dei ricordi.
    Quante volte i ragazzi, ormai grandi, sono venuti a trovarci rimembrando le cose strane fatte con noi.

    Qualche giorno fa io e Musty siamo andati in bosco con un sacco pieno di oggetti strani, ed abbiamo provveduto a nasconderli tra i cespugli, sui rami, dietro un tronco. Poi siamo andati a prendere i Bimbi e li abbiamo scatenati alla ricerca di ciò che "un ladro aveva rubato e nella sua fuga aveva seminato nel bosco". Ogni oggetto aveva un punteggio che valeva sia per la vittoria a squadre che per quella individuale.

    Dire che si sono divertiti è dire poco

    Il divertimento è stato soprattutto legato alla stranezza di trovare una maschera da sub appesa ad un ramo, un piattino da tazzina ai piedi di un castagno, una tavola da surf adagiata tra le fronde di una farnia.

    Se volete vedere se facciamo un buon lavoro, guardate le facce dei nostri Bambini accolti ed amati con un pizzico di sana follia
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    Felicità da pazzia

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  39.  

    Addì 26 novembre 2022

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
    Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».

    Luca 21,34-36

  40.  

    Affanni della vita (26 novembre 2022)

    Ti voglio bene

    Mia madre sta male, dolori addominali, visita ginecologica: tutto a posto
    Mia madre continua a stare male, sempre peggio, altra visita ginecologica: tutto a posto
    Il medico curante arriva a dirle: sei una malata immaginaria, non hai nulla
    Ma mia mamma, che era tutto meno che una che potesse gridare "al lupo, al lupo". stava male, ogni giorno di più.
    Fu così che mio padre, che di medicina nulla sapeva, disse "Dolori addominali? Visto che non si tratta di "cose di donne", non potrebbe essere qualcosa legato allo stomaco?"

    Ecco dove si annidava il maledetto tumore che tanto male provocava alla mia mamma
    Occlusione intestinale, operazione in pieno agosto e biopsia, ma il referto fu inappellabile

    Mio padre non disse nulla né a me, né alla mia mamma per lasciarla in pace durante la convalescenza, poi un giorno mi chiamò in ufficio e con aria solenne mi disse che mamma aveva un tumore. Mi chiese se non fosse il caso di dirglielo, ma nella domanda c'era già la risposta.

    Fu così che quella sera eravamo in salotto e mio padre disse "Zizzi, ti dobbiamo parlare"

    Non ricordo le parole, ma fu allora che la mia mamma apprese la notizia di essere malata di cancro all'intestino.
    Aveva smesso di fumare, grazie anche alla mia severità nel controllarla, ed in quel momento mi chiese il permesso di accendere una sigaretta, ed ovviamente acconsentii

    Non sapevo più cosa dire, cosa fare mentre la mia mamma fumava e piangeva

    Quel giorno avevo appena comprato un LP di Cocciante "Il mare dei papaveri" ed all'interno c'era una delle più belle canzoni scritte da questo cantautore, forse poco conosciuta, ma certamente meravigliosa e dolcissima: "Due". Andatela ad ascoltare perché è veramente bella.
    Feci suonare il disco

    Due (...)
    Come noi
    che viviamo questa nostra integrità
    ma restiamo di un intero la metà
    perché abbiamo senso solo insieme ormai

    ed invitai mia madre a ballare

    Il dolore della notizia appena appresa si trasformò in gioia e disse "Ci voleva un tumore per farmi ballare con mio figlio".

    Grande forza la mia mamma, sapeva ribaltare le situazioni e trovare il lato positivo in tutto, ma io mi sentii un verme piccolo piccolo.
    Ma come, io innamorato di mia madre che non l'avevo mai invitata a ballare?
    Quante volte da adolescente le ho detto "Ti voglio bene?". Forse mai, o quasi
    Quante volte l'ho abbracciata, coccolata, ascoltata? Mai, o quasi

    E' una pena che mi porto nel cuore, un dolore grandissimo che mi strazia ogni volta che vedo un figlio che abbraccia sua madre.
    Tutta la mia vita dedicata a lei non basterà per perdonarmi quella grande mancanza di dimostrazione d'amore nei suoi confronti

    Qualche sera fa, mentre con Jaquie e Barbara stavamo andando a prendere il pane che il Panificio di via Calzabigi ci dona ogni sera che lo chiediamo, Jaquie squarcia il silenzio con una bomba atomica: "Babbo, cosa faresti senza di me?" facendo sorridere una signora che ci stava passando accanto.

    Tutti i miei pulcini mi riempiono di disegni con grandissimi cuori e "Ti voglio bene" scritto a caratteri cubitali, me lo ripetono in continuazione, mi abbracciano, mi coccolano, addirittura si interessano alla mia giornata, innamorati persi di questo Babbo peccatore, cattivo figlio a suo tempo con sua madre.

    Per me è troppo tardi, ma chi può farlo, qualsiasi età abbiate andate ora, si ora, subito da vostra madre e ditele "Ti voglio bene" prima che sia troppo tardi e non possiate più farlo, mandatele rose e poesie e spremute di cuore, come diceva il buon Ferradini nella famosa canzone "Teorema".
    Prendete esempio dai Bambini e fatele un disegno, lo apprezzerà anche se siete uomini e donne già fatte e lei una vecchiettina.
    Fatele un disegno, ditele "Ti voglio bene", fatelo per me, vi prego, per me che non posso più farlo se non dedicandole la mia umile vita

    Vi lascio il testo della canzone "Due" invitandovi all'ascolto mano nella mano alla vostra mamma

    Due
    come i fiumi che s'incontrano
    per poi mescolarsi ribollendo fino al mare
    dove l'acqua dolce giunge fino al sale
    con l'applauso del sole

    Due
    come le cicogne altissime nel cielo
    che per giorni e giorni, stanche in migrazioni
    sorvolando laghi immensi e regioni giungono infine a planare

    Due
    come i giovani che cercano rifugio
    per le strade di frenetiche città
    per carpire anche un abbraccio che dia loro
    un sospiro e un futuro

    Come noi
    che viviamo questa nostra integrità
    ma restiamo di un intero la metà
    perché abbiamo senso solo insieme ormai

    La corriera ha imboccato la campagna
    e fra un po' saremo ai piedi della vigna
    dove l'alba poi ci coglierà
    insieme

    Due
    -----------------
    Ti voglio bene Mamma

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  41.  

    Addì 27 novembre 2022

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.
    Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca, e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo.
    Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato.
    Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata.
    Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.
    Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.
    Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà. »

    Matteo 24,37-44

  42.  

    Anche voi state pronti (27 novembre 2022)

    Una bella goccia di grappa

    Servono 130 kg di uva per fare un litro di grappa
    Ognuno di noi è uva
    La vita ci strizza, ci comprime, ci fa soffrire e mugolare, ma alla fine ci distilla
    Se prendiamo le onde per il verso giusto esse ci condurranno in porto, se proviamo ad ostacolarle non andremo da nessuna parte e prima o poi saremo affondati

    Lasciamoci distillare dalla vita, prendiamo il bene e cerchiamo di esserne grati, affrontiamo il male e facciamone tesoro per il futuro.
    Di esperienza in esperienza diventeremo uomini e donne migliori.

    Ogni goccia di questo nostro distillato doniamola ai Bambini, diamo loro il concentrato delle nostre esperienze, non certo con la pretesa di trasformarli, ma nella speranza che quella goccia che batte sulla roccia oggi, domani, dopodomani possa creare se non un buco un piccolo "fastidio" tale da indurli a rifletterci sopra.
    -----------------
    Una stilla di grappa

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  43.  

    Addì 28 novembre 2022

    In quel tempo, entrato Gesù in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente».
    Gesù gli rispose: «Io verrò e lo curerò».
    Ma il centurione riprese: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.
    Perché anch'io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Fà questo, ed egli lo fa».
    All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande.
    Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».

    Matteo 8,5-11

  44.  

    Io non son degno che tu entri sotto il mio tetto (28 novembre 2022)

    Marco è trascurato

    Marco è nato in un quartiere malfamato da famiglia poverissima.
    Il suo babbo e la sua mamma erano poco più che adolescenti quando lo hanno concepito e non avevano certo voglia di fare i genitori.
    L'incapacità di occuparsi del figlio emerge sin da subito e Marco viene lasciato per ore solo in casa.
    Ha fame di cibo e di amore.
    Cresce così, in un ambiente trasandato.
    E' la sua realtà ed impara ad accettarla.

    Arriva l'età della scuola dell'obbligo e le istituzioni, finalmente, si accorgono che esiste ed iniziano i controlli ed i primi richiami ai genitori.

    Trascuratezza è la parola che Marco porta in fronte marchiata a fuoco

    La macchina burocratica è lenta, ma si mette in moto e si inizia a parlare di affido come monito per i genitori, i quali però dimostrano poco interesse verso il figlioletto.

    Arriva la sentenza: affidamento in famiglia

    Ma per Marco non si trova nessuna famiglia disponibile ad accoglierlo, pertanto viene "appoggiato" in una comunità di pronta accoglienza.

    I genitori si disinteressano di tutta la vicenda e non collaborano con i servizi per una riconquista di quella genitorialità che non hanno mai avuto.
    Viene pertanto avviato l'iter verso al decadenza genitoriale, primo passo per considerare Marco adottabile

    Arriva il covid e tutto viene sepolto sotto una coltre di neve

    Allo sciogliersi dei ghiacci qualcuno si rende conto che Marco ha ormai dieci anni, è inserito in una comunità da quattro quando doveva stare giusto il tempo per trovare una famiglia ed ha tanto, ma proprio tanto, bisogno di coccole, accudimento, amore, di quelle attenzioni di cui ogni Bambino ha diritto e che Marco non ha mai ricevuto da nessuno in maniera costante.

    Oggi Marco può essere accolto in affidamento con percorso verso l'adozione, anche da coppie che abbiano più di cinquant'anni.

    Oggi tu e la tua famiglia potete fare la differenza per Marco

    Oggi lo potete accogliere, ripulirlo dalla cenere che il vulcano della vita gli ha riversato addosso, per fortuna senza fare troppi danni perché non c'è stato maltrattamento ma soltanto incuria, e lanciarlo verso la vita affinché sia un uomo bravo ed un genitore amorevole.

    Se nessuno lo accoglierà prontamente potrebbe diventare un delinquente, una persona capace di odiare perché dal mondo non ha ricevuto nulla quando chiedeva solo una carezza, un genitore incapace perché niente ha imparato dell'essere babbo, con possibili devianze verso la droga, il furto, il maltrattamento, lo stupro, la violenza sulle donne per punire una mamma che usciva di casa quando lui piangeva disperato.

    Non si può e non si deve giustificare un pedofilo o un misogene che picchia le donne, ma se Marco sarà tutto questo la colpa sarà anche vostra che oggi non lo avete accolto in casa vincendo le vostre paure e reticenze.

    Accogliete Marco nella vostra famiglia, ha bisogno di voi per iniziare a vivere
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    Accogliete Marco

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  45.  

    Addì 29 novembre 2022

    In quel tempo, Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto.
    Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare».
    E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete.
    Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono»

    Luca 10,21-24

  46.  

    Molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete (29 novembre 2022)

    E' molto semplice essere felici

    In molti cercano la felicità nella ricchezza
    Altri nella fama
    Altri ancora nel potere
    Qualcuno nelle conquiste sessuali
    In taluni casi siamo felici quando la nostra squadra vince

    Eppure
    La ricchezza porta vantaggi, ma anche problemi, e prima o poi svanisce. Non si è mai sentito di un ricco che in punto di morte sorrida felice per essere ricco, magari attorniato da figli e nipoti contenti della sua morte per poter ereditare.
    La fama è talmente volatile che oggi sei un beniamino dello sport, domani sei il signor nessuno, costretto magari a mendicare lavoretti per poter sopravvivere
    Il potere è un'arma a doppio taglio perché quando lo raggiungi sei sempre guardingo poiché qualcuno è già all'opera per spodestarti. Per mantenerlo, poi, ti vengono richiesti compromessi, bugie, rospi da ingoiare, ed anch'esso ha breve durata, ed anche in questo caso saranno in tanti ad essere felici quando la morte ti chiamerà.
    Il sesso, bello certamente, ma quanto dura? Il tempo della giovinezza, e poi? Soli in casa a guardare la tv fino alla fine dei propri giorni.
    Essere felici poi per la vittoria di una squadra porta anche a scontri verbali e fisici con i più facinorosi, e non può essere più di un gioco.

    Può essere felicità tutto questo?
    Può essere felicità qualcosa che non dura?
    Può essere felicità qualcosa che non costruiamo dal niente e facciamo crescere con enorme fatica, fieri ed orgogliosi un giorni di vederne il risultato?

    Per essere felici è molto semplice: costruire qualcosa di buono per gli altri

    Eh si ... se inseguiamo la felicità per essere felici noi sarà come lanciare un boomerang che prima o poi ci si ritorcerà contro.
    Se costruiamo qualcosa per gli altri, dove possiamo stare anche noi, troveremo la vera felicità

    Costruire, ad esempio, una famiglia: fidanzarsi, sposarsi, mettere al mondo dei figli, pensare al loro futuro, comprare casa, attendere e poi accogliere dei nipotini.
    La morte ci coglierà sereni, con uno stuolo di parenti vicino a noi a tenerci la mano, e sorrideremo alla morte fieri di aver lasciato una scia d'amore dietro di noi, una scia che tanti altri potranno seguire.

    Costruire, ad esempio, un'organizzazione tale da poter accogliere chi è in difficoltà: immigrati, Bambini maltrattati, donne violentate, barboni.
    Creare una struttura tale che possa sfamarli, declinare le loro esigenze, risolvere i problemi quotidiani, accogliere ed insegnare.
    Il giorno che la morte vi chiamerà ci sarà gioia dipinta sul vostro volto perché avrete costruito qualcosa di bello, duraturo e generatore di gioia per tante persone.

    Accogliere, ad esempio, nella propria casa, nella propria famiglia un Bambino, una prostituta, un immigrato e la sua famiglia, dar loro protezione, insegnarli a vivere in autonomia, dar loro la via accompagnandoli all'inizio della loro strada.

    Cercate la felicità nel prossimo, con essa arriverà anche la vostra.
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    Alla ricerca della felicità

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  47.  

    Addì 30 novembre 2022

    In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori.
    E disse loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini».
    Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono.
    Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò.
    Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono.

    Matteo 4,18-22

  48.  

    Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono (30 novembre 2022)

    Voglio il tuo bene

    Un'amica mi diceva: "Spero di poter essere aiutata a capire qual è la cosa più giusta da fare, per questo bambino".

    Una cosa più bella non poteva esser proferita

    Una persona alla quale è giunta una richiesta, l'ha accolta, ci ha creduto e non ha detto "Speriamo di essere la prescelta".
    Non ha fatto andare avanti il desiderio legittimo di coronorare il sogno di avere un Bambino
    Non si è trincerata dietro il "Devono scegliere me perché potrò dargli una bella vita"

    No, ha detto "Spero di poter essere aiutata a capire qual è la cosa più giusta da fare, per questo bambino".

    Quanto amore, quanta accoglienza umile e concreta in questa frase
    Il voler fare il bene del Bambino, qualunque sia la scelta del tribunale, viene prima di ogni altra cosa

    Meraviglioso.

    Grazie Donna dal cuore generoso, grazie per la tua disponibilità a fare in modo che questo Bimbo abbia tutto l'amore possibile.
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    Accoglienza umile e concreta

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  49.  

    Addì 1 dicembre 2022

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
    Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia.
    Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia.
    Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia.
    Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».

    Matteo 7,21.24-27

  50.  

    Essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia (1 dicembre 2022)

    Una vita per i Bambini

    Quando iniziai ad occuparmi di Bambini avevo poco più di venti anni
    In tanti sorrisero tra i miei parenti per la tenera, ingenua, adolescenziale scelta per non pensare al dolore provocato dalla morte della mia mamma.
    Una cosa passeggera, poi continuerà con la sua vita di sempre.

    A ventidue anni fondai l'Associazione Amici della Zizzi
    Molti tra amici e parenti sorrisero a tale iniziativa, tesa a dare una continuità al nome della mia mamma, quasi a volerla trattenere su questa terra.
    Una cosa passeggera, poi continuerà con la sua vita di sempre.

    Dopo due anni comprammo la nostra prima casa in campagna, ancora mi domando e mi stupisco come possiamo esserci riusciti.
    In molti tra amici, parenti e conoscenti sorrisero perché ancora dovevo laurearmi e mormoravano "Con tutte queste distrazioni non si laurerà mai e non avrà le capacità di portare avanti tale iniziativa, povero ragazzo che fine farà!"

    Passarono gli anni e l'Associazione ha compiuto cinque anni, dieci anni, venti, trenta e a breve ne compiremo trentasei.
    Trentasei anni di impegno COSTANTE
    Trentasei anni di false denunce, angherie, soprusi, prepotenze, bastoni fra le ruote
    Trentasei anni di amore per i Bambini
    Trentasei anni di affido, 58 Bambini in affido
    Trentasei anni di Doposcuola, più di mille Bambini accolti
    Trentasei anni di Vacanze per tutto il periodo estivo
    Trentasei anni di settimane bianche, crociere, viaggi all'estero, tutto donato e regalato
    Trentasei anni di Vita per i Bambini

    E pensate voi ... qualcuno ancora sorride e sghignazza

    Ma noi andiamo avanti, come abbiamo sempre fatto, forti, coraggiosi, ma sopratutto fieri di quello che abbiamo costruito, mattone dopo mattone, con l'aiuto di tanti volontari e benefattori, con l'aiuto di coloro che anziché sghignazzare hanno bussato alla nostra porta chiedendoci come poterci aiutare ad accogliere ed amare tanti Bambini

    La nostra casa è forte perché costruita sulla roccia e non ci sarà mareggiata, tempesta o terremoto che la possa far crollare.
    Verrà giù il tetto, si staccherà l'intonaco, cadrà qualche albero del nostro giardino, ma nulla che non si possa sistemare e migliorare e festeggeremo insieme i quartanta, i cinquanta e i cento anni.
    Parola di un visionario che ha convertito i sogni in realtà
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    L'Associazione sulla roccia

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