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  1.  

    Addì 26 gennaio 2021

    In quel tempo, il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
    Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe.
    Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada.
    In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa.
    Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
    Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.
    Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio».

    Luca 10,1-9

  2.  

    Pace a questa casa (26 gennaio 2021)

    Cosa vorrei dalla vita

    Mi hanno proposto duecentomila euro
    Mi hanno offerto cinque milioni per ben due volte
    Mi hanno chiesto di entrare in politica e candidarmi a sindaco
    Mi hanno chiesto di adeguarmi ad un sistema per non avere problemi

    Ho sempre rifiutato

    Cosa mi piacerebbe che mi offrissero?
    Uno yacht?
    Una villa?
    Macchine, denaro, vacanze?
    Belle donne sempre a mia disposizione?

    Niente di tutto questo mi interessa se non è conquistato con fatica ed onestà

    Ed allora cosa vorrei dalla vita?

    Pace

    Ecco, si, farei cose pazze pur di avere pace nella mia esistenza

    Pace non significa silenzio, anzi, ben vengano le urla festose dei Bimbi
    Pace significa non dover continuamente lottare in ogni situazione, in ogni ambiente, anche per avere ciò che spetterebbe di diritto

    Ho capito che la pace su questa terra non esiste

    Quando Gesù diceva "Pace a questa casa" forse non si riferiva ad una pace terrena, così come quando resuscitava un morto non lo destinava a non morire più, ma la pace e la resurrezione, augurate e proposte, erano per l'eternità, dove la vita terrena riveste un semplice ruolo di preparazione

    Ecco cosa vorrei: la pace eterna, quella vera, non gratuitamente, ma dopo una vita di onestà e giustizia verso il prossimo

    Così quando sono stanco, abbattuto, calunniato, deriso penso sempre a ciò che verrà, al futuro nell'eternità, e per un attimo tiro fuori la testa e riprendo fiato, per poi immergermi di nuovo nella mischia e nella polvere della vita certo che quella lotta, spesso non voluta, è la strada che porta alla pace eterna
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    Pace eterna

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  3.  

    Addì 27 gennaio 2021

    In quel tempo, Gesù si mise di nuovo a insegnare lungo il mare. E si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli salì su una barca e là restò seduto, stando in mare, mentre la folla era a terra lungo la riva.
    Insegnava loro molte cose in parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore a seminare.
    Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e vennero gli uccelli e la divorarono.
    Un'altra cadde fra i sassi, dove non c'era molta terra, e subito spuntò perché non c'era un terreno profondo; ma quando si levò il sole, restò bruciata e, non avendo radice, si seccò.
    Un'altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto.
    E un'altra cadde sulla terra buona, diede frutto che venne su e crebbe, e rese ora il trenta, ora il sessanta e ora il cento per uno».
    E diceva: «Chi ha orecchi per intendere intenda!».
    Quando poi fu solo, i suoi insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli disse loro: «A voi è stato confidato il mistero del regno di Dio; a quelli di fuori invece tutto viene esposto in parabole, perché: guardino, ma non vedano, ascoltino, ma non intendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
    Continuò dicendo loro: «Se non comprendete questa parabola, come potrete capire tutte le altre parabole?
    Il seminatore semina la parola.
    Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la parola; ma quando l'ascoltano, subito viene satana, e porta via la parola seminata in loro.
    Similmente quelli che ricevono il seme sulle pietre sono coloro che, quando ascoltano la parola, subito l'accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della parola, subito si abbattono.
    Altri sono quelli che ricevono il seme tra le spine: sono coloro che hanno ascoltato la parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e l'inganno della ricchezza e tutte le altre bramosie, soffocano la parola e questa rimane senza frutto.
    Quelli poi che ricevono il seme su un terreno buono, sono coloro che ascoltano la parola, l'accolgono e portano frutto nella misura chi del trenta, chi del sessanta, chi del cento per uno».

    Marco 4,1-20

  4.  

    Coloro che ascoltano la parola, l'accolgono e portano frutto (27 gennaio 2021)

    Grazie Angeli della Zizzi

    Una carissima amica, un Angelo della Zizzi, è sempre disponibile ogni qualvolta la chiamo
    Quando ho una necessità, che sia portare un pacco, fare un presidio, ritirare della merce non mi fa mai mancare il suo appoggio
    Qualche giorno fa, nel vernire a prendere al magazzino i pacchi da distribuire, mi disse "Ti avevo incrociato qualche anno fa, e l'avevo scampata, mannaggia a chi mi ha coinvolto" ovviamente ridendo come a dire "Non so dirti di no ogni volta che chiami, e chiami tante volte"

    Ho subito pensato a Dio che ci chiama

    Possiamo dire di no una volta, ma se lui vuole qualcosa, statene certi, quell'incontro ci sarà.

    Parimenti ci lascia liberi di dire di no, non ci obbliga, ma pretende da noi una risposta, positiva o negativa che sia

    L'incontro con questo grande Angelo della Zizzi era predestinato, voluto, cercato, e ringrazio questa persona e decine di altre per aver risposto "Si, eccomi, ci sono"

    Grazie Angeli della Zizzi per aver accolto la richiesta di essere uno di noi, grazie di cuore
    ----------------------------
    Uno di noi

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  5.  

    Addì 28 gennaio 2021

    Diceva loro: «Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il letto? O piuttosto per metterla sul lucerniere?
    Non c'è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce.
    Se uno ha orecchi per intendere, intenda!».
    Diceva loro: «Fate attenzione a quello che udite: Con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più.
    Poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».

    Marco 4,21-25

  6.  

    Non c'è nulla di nascosto che non debba essere manifestato (28 gennaio 2021)

    Di cosa ti vergogni?

    Ogni tanto le persone cui doniamo generi alimentari sono imbarazzate nel ricevere il nostro sostegno
    In molti casi dobbiamo insistere affinché ci dicano le loro necessità rispondendo "Qualunque cosa ci diate va benissimo"
    In quel caso cerchiamo di affiancare alla pasta e all'olio una carezza per far loro capire che non devono vergognarsi, la povertà o una situazione di difficoltà non sono scelte, ma casi della vita e, nell'accettare i nostri doni, fanno un regalo a tutti noi perché ci fanno sentire utili condividendo la nostra buona stella con loro

    Non mi sono mai vergognato delle mie scelte, dei miei valori, di quello che sono
    Questo non significa che sia perfetto, anzi sono il primo dei peccatori e colui che sbaglia mille volte al giorno, ma tutto ciò che faccio o penso è fatto con onestà e con la convinzione di fare la cosa giusta, specie per il prossimo e per la società in cui viviamo

    Si può essere belle persone, portatrici di luce, indipendentemente dall'essere poveri o ricchi
    Si può essere malfattori, portatori di male, indipendentemente dall'essere benestanti o indigenti
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    Nulla di cui vergognarsi

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  7.  

    Addì 29 gennaio 2021

    In quel tempo, Gesù diceva alla folla: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa.
    Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga.
    Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura».
    Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo?
    Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra; ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra».
    Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere.
    Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa.

    Marco 4,26-34

  8.  

    Il seme germoglia e cresce (29 gennaio 2021)

    Piccole cose crescono

    Una presa di giro verso un compagno, piccola cosa
    L'occhiolino ad una bella ragazza con il suo fidanzato, piccola cosa
    Un seme, piccola cosa

    Eppure

    Il seme con il tempo può diventare una grande quercia
    L'occhiolino può scatenare gelosie e liti
    Una presa di giro può portare al bullismo e al suicidio

    Non c'è piccola cosa che non possa avere grandi effetti
    Come il seme nella terra, che si dorma o si vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce, come, non lo sappiamo, ma accade
    Stiamo attenti alle piccole cose perché possono avere grandi effetti
    Facciamo (anche) piccole cose positive ed evitiamo (anche) le piccole cose negative
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    Piccole cose crescono

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  9.  

    Addì 30 gennaio 2021

    In quel medesimo giorno, verso sera, disse Gesù ai suoi discepoli: «Passiamo all'altra riva».
    E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui.
    Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena.
    Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che moriamo?».
    Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia.
    Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?».
    E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?».

    Marco 4,35-41

  10.  

    Maestro, non t'importa che moriamo? (30 gennaio 2021)

    Il denaro non serve a niente

    E' un periodo difficile, non tanto e non solo per le restrinzioni e le paure legate al covid, o per l'economia che si sta pian piano logorando creando sempre più divario tra ricchi e poveri, quanto per i valori e la scarsa fiducia nei principi.
    Ormai il nostro dio è il denaro, quando c'è quello tutto il resto non esiste

    Eppure il denaro non compra l'amore, anche i ricchi divorziano e litigano
    Eppure il denaro non compra la genitorialità, anche i ricchi hanno figli che litigano pesantemente con i genitori
    Eppure il denaro non compra l'amicizia, sopratutto i ricchi sanno quanto opportunismo gira attorno a loro
    Eppure il denaro non compra la salute, anche i ricchi si ammalano, invecchiano, muoiono

    Se una persona ama l'altro e lo mette al primo posto rispetto a sé, tanti matrimoni restano in piedi
    Se un genitore dialoga con il figlio rinunciando ad un po' del suo tempo libero, creerà un rapporto indissolubile
    Se diamo ai nostri amici ascolto ed affetto saremo ricambiati
    Se non esageriamo con i vizi anche la nostra salute ne avrà beneficio

    Eppure la gente continua a venerare il denaro, quel denaro che non serve a niente
    ----------------------------
    Posso comprare l'amore?

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  11.  

    Addì 31 gennaio 2021

    Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare.
    Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi.
    Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: «Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio».
    E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell'uomo».
    E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
    Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!».
    La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea.

    Marco 1,21-28

  12.  

    Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? (31 gennaio 2021)

    Possiamo comprare l'amore?

    Ieri domandavo se è possibile comprare l'amore

    Qualcuno mi ha risposto "Certo, basta che paghi una prostituta"
    Ed allora ho domandato se fosse possibile comprare l'amicizia
    E mi è stato risposto "Certo, regala una barca, una casa, un'auto ad una persona e sarà tuo amico per sempre"
    Ho replicato chiedendo se si può comprare il rapporto con il figlio
    "Ovvio che si" mi hanno detto "Se gli compri tutto quello che vuole sarà sempre lì a farti le fusa"
    "E sulla salute come la mettiamo?" ho chiesto "Si può coprare anche quella?"
    "Ma certo, non vedi come i ricchi si vanno a curare nelle cliniche svizzere con medicinali sperimentali costosissimi?"

    Questa è la mentalità dominante

    Ma l'amore di una prostituta dura una sola ora, il vero amore di una moglie o di un marito è per sempre
    L'amico che hai legato a te con il tuo denaro ti volterà le spalle se sarai tu ad avere bisogno di lui, il vero amico "esce in pigiama la notte e prende pure le botte"
    Un figlio cresce e quando non avrà più bisogno dei tuoi doni si accorgerà di quanta aridità c'è in quel rapporto trovando altre fonti cui abbeverarsi aspettando con impazienza di ereditare
    La salute. Anche le cliniche migliori non possono nulla contro l'invecchiamento e la morte, forse possono prolungare la vita di qualche anno, ma prima o poi tutti dovremo passare dal becchino, e a nessuno importerà se quella bara è fatta di pino scadente o di rovere tempestata di pietre preziose.

    Ed allora siamo davvero così stolti da far ruotare tutta la nostra vita attorno al denaro venerandolo come un dio? Perdonando le malefatte del ricco e mandando in galera il ladro di polli?

    Auguri perché alla fine del percorso, quando avremo chiuso gli occhi per sempre, non ci sarà il denaro a farci comprare l'eternità, ma quel Dio che abbiamo tanto deriso, disprezzato, bestemmiato, allontanato dai nostri cuori; quel Dio che ci insegna ad amare il prossimo, a condividere quello che abbiamo, ad accogliere i diseredati, a lasciarsi abbracciare dai Bambini anche quando hanno le mani sporche di cioccolato.
    ----------------------------
    Alla fine del percorso

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  13.  

    Addì 1 febbraio 2021

    In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all'altra riva del mare, nella regione dei Gerasèni.
    Come scese dalla barca, gli venne incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo.
    Egli aveva la sua dimora nei sepolcri e nessuno più riusciva a tenerlo legato neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi, e nessuno più riusciva a domarlo.
    Continuamente, notte e giorno, tra i sepolcri e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.
    Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi, e urlando a gran voce disse: «Che hai tu in comune con me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!».
    Gli diceva infatti: «Esci, spirito immondo, da quest'uomo!».
    E gli domandò: «Come ti chiami?». «Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molti».
    E prese a scongiurarlo con insistenza perché non lo cacciasse fuori da quella regione.
    Ora c'era là, sul monte, un numeroso branco di porci al pascolo.
    E gli spiriti lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi».
    Glielo permise. E gli spiriti immondi uscirono ed entrarono nei porci e il branco si precipitò dal burrone nel mare; erano circa duemila e affogarono uno dopo l'altro nel mare.
    I mandriani allora fuggirono, portarono la notizia in città e nella campagna e la gente si mosse a vedere che cosa fosse accaduto.
    Giunti che furono da Gesù, videro l'indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura.
    Quelli che avevano visto tutto, spiegarono loro che cosa era accaduto all'indemoniato e il fatto dei porci.
    Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.
    Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo pregava di permettergli di stare con lui.
    Non glielo permise, ma gli disse: «Và nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato».
    Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli ciò che Gesù gli aveva fatto, e tutti ne erano meravigliati.

    Marco 5,1-20

  14.  

    Mi chiamo Legione perché siamo in molti (1 febbraio 2021)

    Ostacoli a chi aiuta il prossimo

    In questi giorni a Livorno, dopo che un sacerdote è stato picchiato da un gruppo di ragazzini, ci sono macchine delle forze dell'ordine un po' ovunque a qualunque ora.
    Evidentemente una situazione che preoccupa: Bambini e adolescenti senza una guida per i quali vige la legge del più forte

    Se abbiamo una casa e non ce ne occupiamo, i rovi prendono il sopravvento
    Piccole pianticelle che possono essere estirpate e magari innestate e travasate, ma se diventano arbusti occorrerà la motosega per tagliarle

    Così è per i ragazzi: se presi in tempo basta educarli, oppure trapiantarli in altre realtà tramite affido e adozione, ma se diventano uomini e donne sarà difficile far loro capire il valore di certi principi di base senza intervenire drasticamente con condanne e incarcerazioni

    "Solo questo" vogliamo fare: aiutare tanti Bambini a vedere l'alternativa alla strada indicata dall'esempio di genitori ed amici

    Però il comune ci ha fatto chiudere la casa famiglia impedendoci di fatto di accogliere alcuni di quei Bambini che necessitano di protezione.
    Inoltre, in una città come Livorno, ci sarebbe bisogno di molti più assistenti sociali che non i venticinque in forza al servizio sociale
    Ci sarebbe bisogno di investire di più nella prevenzione e nell'affido, ma le scelte portano sempre in altre direzioni

    Ottima azione sociale, complimenti Comune di Livorno!
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    Ragazzi deviati

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  15.  

    Addì 2 febbraio 2021

    Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.
    Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.
    Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele».
    Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
    Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».
    C'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.
    Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
    Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret.
    Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.

    Luca 2,22-40

  16.  

    Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza (2 febbraio 2021)

    Cosa dare ai propri figli

    Incontrate un povero
    I suoi occhi supplicano un tozzo di pane
    Troppo orgoglioso per chiedere

    Voi lo invitate a venire a pescare, a fare una gita in montagna, oppure a chiacchierare amabilmente nel vostro salotto
    Siete mossi dalle migliori intenzioni, tutte cose bellissime, ma non avete capito niente.
    Non avete capito quello di cui questa persona necessita: un po' di pane per mangiare, per sostenersi

    Avete un figlio
    I suoi occhi supplicano considerazione
    Troppo piccolo per chiedere

    Voi gli date giochi, vacanze in posti esotici, lo rivestite con abitini firmati.
    Siete mossi dalle migliori intenzioni, tutte cose bellissime, ma non avete capito niente.
    Non avete capito quello di cui questo Bambino necessita: una favola, un gioco, un sorriso, la vostra presenza

    Sembra scontato ma ...

    Quando ero piccolo passavo diverso tempo con la mia mamma, non troppo perché lavorava, ma ogni momento che aveva libero era dedicato a me.
    Si parlava, si giocava, mi osservava, mi criticava negli aspetti più difficili del mio carattere.

    E' questo il cibo di cui ha bisogno un Bambino: accudimento e amore, non cose materiali in eccesso

    Vedere un bimbo di cinque anni che cammina giocando al telefonino, con sua madre anch'essa intenta a chattare su whats app, è come vedere un povero che muore di fame e la gente che gli passa vicino senza nemmno accorgersi della sua presenza
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    Amate i vostri figli nel modo giusto

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  17.  

    Addì 3 febbraio 2021

    In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i discepoli lo seguirono.
    Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani?
    Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui.
    Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua».
    E non vi potè operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì.
    E si meravigliava della loro incredulità. Gesù andava attorno per i villaggi, insegnando.

    Marco 6,1-6

  18.  

    E si meravigliava della loro incredulità (3 febbraio 2021)

    Crediamo in cosa?

    In cosa crediamo?

    Nella vita dopo la morte?
    Nella giustizia?
    In Dio?
    Nella natura?
    In un Bambino che diventi un grande uomo?

    In cosa crediamo?

    Nel denaro?
    Nella politica?
    Nella ricerca scientifica?
    Nel potere?

    In cosa crediamo?

    L'umanità non crede più a nulla

    Non crede nella forza dei valori
    Non crede in Dio
    Non crede nella potenza dell'amore
    Non crede nel futuro
    Non crede nemmeno in sé stessa e nella capacità di rialzarsi

    Come si fa a vivere senza credere in qualcosa di eterno, qualcosa che vada oltre la nostra esistenza?

    Non crediamo nei figli che pensiamo ci tradiranno, non negli amici che alla prima occasione ci volteranno le spalle, non nell'uomo che reputiamo capace di ditruggere il mondo che ci è stato donato.

    Qualcuno crede in queste cose?

    E chi, pur avendo fiducia in figli, amici, compagni, umanità non si è sentito tradito?
    Abbandonato in una casa di riposo.
    Abbandonato solo in casa.
    Abbandonato dalla società.

    Chi non ci lascerà mai è Dio, credere il lui è talvolta faticoso perché ci richiede di abbracciare certi valori, ma a ben pensarci un po' di sacrificio rende la vita migliore

    Lo sanno bene le donne che per piacere passano ore dal parrucchiere e dall'estetista
    Lo sanno bene le mamme che soffrono dolori fortissimi nel partorire
    Lo sanno bene i genitori che lavorano e accudiscono con amore i propri figli

    Se crediamo in Dio possiamo guardare al futuro
    che non avrà mai fine e che mai ci deluderà
    Se non crediamo in Dio la nostra vita finisce ancor prima della morte
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    Credere nell'amore eterno

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  19.  

    Addì 4 febbraio 2021

    In quel tempo Gesù chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi.
    E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche.
    E diceva loro: «Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo.
    Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro».
    E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.

    Marco 6,7-13

  20.  

    Incominciò a mandarli a due a due (4 febbraio 2021)

    Innamoratevi del problema, non della soluzione

    Solitamente le persone si prefiggono un risultato e si innamorano di questo

    Pensateci: se vogliamo vendere una casa e ci rivolgiamo ad un'agenzia immobiliare quasi tutte ci diranno che si potrebbe vendere a 300 quando il suo valore è 250, in modo che si ingeneri in noi l'idea di avere in tasca già quei 300

    Così è per molte associazioni le quali pur di crescere accettano qualsiasi "ricatto" dai poteri forti della politica e/o dell'economia pur di arrivare ad essere un nome conosciuto

    Bisogna innamorarsi del problema, non del risultato, per poter trovare la soluzione più idonea per risolverlo
    Se un'Associazione si dedica ai poveri deve innamorarsi di loro, vivere con loro, mangiare con loro non perché deve, ma perché vuole essere parte della loro vita e, con loro, trovare le soluzioni più idonee

    Noi che ci occupiamo di Bambini viviamo con loro e per loro non accettando compromessi che possano danneggiarli

    "Chiudi la casa famiglia" mi propose il comune di Livorno "ed il giorno stesso fai domanda per aprirne un'altra e ti diamo subito il permesso. In caso contrario ti facciamo chiudere noi"
    Sembra assurdo e senza senso, ma purtroppo un senso c'è

    Avevamo in affido un ragazzo con handicap, ormai maggiorenne ed il tribunale dei minori aveva deciso per l'affido amministrativo (dai 18 ai 21 anni) contro il parere dei dirigenti dei servizi sociali (l'assistente sociale che lo seguiva da anni invece voleva stesse con noi, ed è stata licenziata) che lo volevano inserire in una comunità per adulti con handicap.
    Vista la decisione del tribunale l'unica via per toglierlo a noi era la chiusura della nostra Casa Famiglia.
    Un'eventuale riapertura avrebbe comportato che, essendo lui maggiorenne, non avrebbe potuto essere inserito nella nuova struttura

    Immaginatevi voi se avrei potuto accettare che un mio figlio potesse essere tolto, dopo nove anni, da quella che considerava la sua famiglia per essere rinchiuso in una comunità di gente con problemi ben più gravi dei suoi.
    E così ho rifiutato, con il risultato che la nostra struttura è stata fatta chiudere con la motivazione di "non continuità affettiva"

    Sono, siamo innamorati dei nostri ragazzi e viviamo per loro non accettando compromessi che possano danneggiarli, anche laddove questa possa sembrare l'unica strada per non affogare

    Innamorati del problema
    , inteso come "mission" non certo perché i ragazzi siano un "problema", e non della soluzione ad ogni costo
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    Innamorati del problema, non della soluzione

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  21.  

    Addì 5 febbraio 2021

    In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, poiché intanto il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risuscitato dai morti e per questo il potere dei miracoli opera in lui».
    Altri invece dicevano: «E' Elia»; altri dicevano ancora: «E' un profeta, come uno dei profeti».
    Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare è risuscitato!».
    Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposata.
    Giovanni diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello».
    Per questo Erodìade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
    Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea.
    Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla ragazza: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò».
    E le fece questo giuramento: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno».
    La ragazza uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista».
    Ed entrata di corsa dal re fece la richiesta dicendo: «Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista».
    Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto.
    Subito il re mandò una guardia con l'ordine che gli fosse portata la testa.
    La guardia andò, lo decapitò in prigione e portò la testa su un vassoio, la diede alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre.
    I discepoli di Giovanni, saputa la cosa, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

    Marco 6,14-29

  22.  

    Restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri (5 febbraio 2021)

    Carpire l'attenzione

    Quando andavo al liceo l'ora di religione era tenuta da un sacerdote un po' "alternativo"
    proveniva dalle missioni in sudamerica, conosceva canzoni e detti popolari un po' scurrili, vestiva con maglioni abbondanti e scarpe grosse da contadino, gesticolava e prendeva in giro un po' tutti.

    Piaceva a tanti, così che all'ora di religione c'era una grande attenzione anche da parte dei ragazzi atei.

    Sapeva parlare alla gente, specie agli adolescenti, con il linguaggio del popolo, e li incantava come fa un prestigiatore richiamando l'attenzione su una mano per far sparire la moneta con l'altra.
    Non parlava mai di Gesù o del Vangelo, ma raccontava aneddoti, favolette, fatti di cronaca un po' surreali, ma in ogni storiella metteva dei semini di buoni principi, ed alla fine della sua lezione, quando il dibattito era parecchio acceso sull'argomento trattato, veniva fuori dicendo "Sapete ragazzi, questo principio lo aveva già detto quel tal Gesù vissuto duemila anni fa" ingenerando meraviglia e stupore in tutti, specie in coloro che per cultura non avevano quasi mai sentito parlare di Dio.

    Una ragazza che avevo in affidamento era dichiaratamente atea.
    Ogni sera facevamo delle riunioni dove si parlava di tutto ciò che i ragazzi desideravano trattare.
    Ed è così che giorno dopo giorno ho cercato di donare loro, nello stesso modo di questo sacerdote, valori e principi del Vangelo.
    Una sera questa ragazza mi disse "Sai Riccardo, sono ateo e continuo a non credre in Dio, ma tu mi hai fatto conoscere il Vangelo, una filosofia di vita, ed ho deciso che questi saranno gli insegnamenti che vorrò seguire".
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    Parlare senza dire. Dire senza parlare

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  23.  

    Addì 6 febbraio 2021

    In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato.
    Ed egli disse loro: «Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un pò». Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare.
    Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte.
    Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero.
    Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

    Marco 6,30-34

  24.  

    Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un pò (6 febbraio 2021)

    Mettiamo un piatto di pasta in tavola

    Che gran dolore vedere centinaia di famiglie chiedere aiuto per un pacco alimentare
    Sicuramente tra queste ve ne saranno alcune non proprio bisognose, ma è certo che in moltissimi stanno patendo la fame, quella fame che li rende a volte aggressivi, un po' come una tigre che sbranerebbe chiunque pur di portare cibo ai propri cucciolotti.
    Mi chiamano, chiamano i volontari che hanno portato i pacchi, telefonano in associazione, mandano messaggi sempre più pressanti, si presentano in ufficio, vengono dove sanno che facciamo le raccolte, ma noi facciamo vedere loro i palmi delle nostre mani, il furgone, il magazzino, inesorabilmente vuoti.

    Siamo agli sgoccioli, abbiamo le ultime provviste per massimo cinquanta famiglie su quattrocento che aiutiamo e più di cento in lista di attesa. Più di 450 Bambini che patiscono la fame.

    C'è stato un bell'aiuto da parte dell'Unicoop Tirreno che per due mesi ha dato a tutte le Associazioni la possibilità di presenziare con i propri volontari all'interno dei negozi Coop di Livorno, dandoci l'opportunità di raccogliere e distribuire oltre dieci tonnellate di cibo.
    Purtroppo tale iniziativa è stata fermata, per motivi a noi sconosciuti, ma sicuramente giusti, con il risultato che tutte le associazioni sono rimaste senza quell'approvigionamento importante che dava un po' di respiro a tante famiglie in difficoltà.
    Confidiamo in Dio che possa portare nei nostri magazzini quantitativi importanti di pasta, latte, olio, biscotti, tonno, legumi, pomodoro per dare cibo ad un esercito di persone.

    Dice Gesù in un brano del Vangelo "Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un pò", ne avremmo tanto bisogno perché sono quasi tre mesi che non abbiamo tregua per trovare e distribuire alimenti, ma non è questo il momento di riposare, AIUTATECI AD AIUTARE
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  25.  

    Addì 7 febbraio 2021

    In quel tempo, Gesù uscito dalla sinagoga, si recò subito in casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni.
    La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei.
    Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli.
    Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati.
    Tutta la città era riunita davanti alla porta.
    Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
    Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava.
    Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce e, trovatolo, gli dissero: «Tutti ti cercano!».
    Egli disse loro: «Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
    E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

    Marco 1,29-39

  26.  

    La febbre la lasciò ed essa si mise a servirli (7 febbraio 2021)

    Un chicco di grano

    Pensate che un chicco di grano, un solo chicco di grano, possa sfamare il mondo?
    Certamente no, mi risponderete, ed ovviamente avete ragione, ma la storia degli scacchi ci insegna qualcosa

    Quando l’ambasciatore persiano mostrò al Faraone il gioco degli scacchi, questi lo invitò ad esprimere un desiderio e gli promise di esaudirlo.
    L’interpellato rispose che voleva solo del grano: un chicco sulla prima casella della scacchiera, due chicchi sulla seconda, quattro sulla terza e così continuando e raddoppiando, fino alla sessantaquattresima casella.
    Il Faraone era stupito da una richiesta a suo parere così modesta e diede subito ordine al Gran tesoriere di provvedere immediatamente.
    La cifra risultava improponibile. Così andò a corte e dichiarò: “Per pagare l’ambasciatore non solo non è sufficiente il raccolto dell’intero Egitto,ma non lo è neppure quello del mondo intero, e non lo sarebbero nemmeno i raccolti dell’intero mondo nei prossimi dieci anni!”

    Fu calcolato che occorrevano ben 18.446.744.073.709.551.615 di chicchi di grano, ben più di diciotto miliardi di miliardi di chicchi, ovvero 1.800.000 milioni di tonnellate, ovvero la produzione mondiale di grano di ben tremila anni!

    Ogni qualvolta si aumenti ripetutamente una quantità per la stessa proporzione (nel nostro caso raddoppiandola) si ha una crescita esponenziale. Il che significa che inizialmente la quantità considerata aumenta lentamente ma ben presto accelererà e in men che non si dica raggiungerà dimensioni enormi.

    Questo accade anche quando aumentiamo la quantità soltanto dell’uno per cento: una crescita esponenziale, talvolta lenta, ma senza dubbio inesorabile

    Se uno riceve cento e dona al suo prossimo uno, un semplice uno per cento, e questo fa lo stesso, in men che non si dica si avrebbe un mondo senza povertà e senza tanti "malanni" ad essa connessi

    Se ognuna delle quattrocento famiglie che aiutiamo desse all'Associazione un'ora alla settimana del suo tempo, una sola ora, un solo chicco di grano, avremmo 1600 ore di volontariato in più al mese da poter usare per aiutare il prossimo, e potremmo così accudire sempre più persone che in maniera esponenziale farebbero, a loro volta, crescere il numero di azioni benefiche e di famiglie aiutate
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    Un'ora alla settimana

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  27.  

    Addì 8 febbraio 2021

    In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata, approdarono e presero terra a Genèsaret.
    Appena scesi dalla barca, la gente lo riconobbe, e accorrendo da tutta quella regione cominciarono a portargli sui lettucci quelli che stavano male, dovunque udivano che si trovasse.
    E dovunque giungeva, in villaggi o città o campagne, ponevano i malati nelle piazze e lo pregavano di potergli toccare almeno la frangia del mantello; e quanti lo toccavano guarivano.

    Marco 6,53-56

  28.  

    Quanti lo toccavano guarivano (8 febbraio 2021)

    Diventiamo nuvolette

    Nella calura estiva si cerca anche un pezzettino di ombra per sfuggire all'afa tremenda
    Così la tenda di un negozio, una nuvoletta passeggera, il cornicione di un palazzo diventano rifugi momentanei per riprendere il cammino.

    Se ci ammaliamo cerchiamo di guarire e quando questo avviene non possiamo pretendere che sia per sempre, prima o poi ci ammaleremo di nuovo e così via finché un giorno non moriremo, ma quella guarigione ci da la forza e la speranza di andare avanti tra le difficoltà della vita.

    Così come non possiamo pretendere che un medico da solo curi tutti i mali presenti e futuri, non è giusto demandare a Dio questa funzione perché la nostra natura umana ci porta verso la morte terrena ed ogni guarigione prima o poi perderà il suo effetto.

    Su questa terra dobbiamo trovare delle piccole zone d'ombra, ed è giusto chiedere anche a Dio di darci un po' di respiro, ma quello che dobbiamo chiedere e sperare è la guarigione definitiva, quella che va oltre la morte terrena, la guarigione della nostra anima.

    Alcuni pensano a questo come un qualcosa di difficile ed imposibile, riservato ai santi, altri invece non credono nella vita eterna, altri ancora non sanno come muoversi.
    Eppure è facile, basta essere noi la nuvoletta di passaggio per coloro che camminano nelle difficoltà.
    Non occorre fare miracoli o cose eclatanti, basta semplicemente essere a disposizione del prossimo, fosse anche portare un pacco di spesa ad una famiglia una volta a settimana.

    Diventiamo nuvole, anche passeggere, per gli altri, così come vorremmo anche noi camminare al riparo dalla calura.
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    Un po' di ombra

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  29.  

    Addì 9 febbraio 2021

    In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme.
    Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi, e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame - quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde?».
    Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.
    Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini.
    Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».
    E aggiungeva: «Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione.
    Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte.
    Voi invece andate dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

    Marco 7,1-13

  30.  

    Annullando la parola di Dio con la tradizione (9 febbraio 2021)

    Nuove tradizioni da combattere

    Clochard pestati ed uccisi per strada
    Ragazzine violentate
    Donne prese di mira

    Sempre più spesso notizie di questo genere vedono il coinvolgimento di bande di ragazzini

    Di chi è la colpa?

    Possiamo puntare il dito contro i videogiochi violenti, la televisione, la scuola, il degrado urbano, ma non basta.

    Indubbiamente è importante capire da cosa derivano i loro comportamenti per porvi rimedio, ma se un ragazzo ha sete, ed il liquido che si trova nel suo bicchiere è velenoso, è giustissimo togliervi quel veleno che lo fa divenire violento, ma dobbiamo comunque riempirlo con qualcosa di buono per estinguere la sua sete.
    Abituato al veleno non vorrà il nostro liquido, magari un po' zuccheroso, ma se insistiamo con costanza riusciremo a fargli sentire ed apprezzare il gusto delle cose sane.

    Possiamo proibire giochi violenti, frequentazione di cattive compagnie, ore e ore davanti alla tv, ma è necessario dare un'alternativa positiva per riempire gli spazi lasciati vuoti dalle nostre proibizioni.
    Stare con loro, portarli a pesca, a fare passeggiate in montagna, giri in bici, giocare a qualche gioco da tavola, non usare il cellulare quando siamo con loro, portarli a fare insieme opere di volontariato, aiutarli nello studio, e sopratutto dialogare, queste sono le cose che dovremmo dare loro per costruire in essi una coscienza sociale pulita, tale da prendere le distanze da comportamenti scorretti ed amorali.
    Ma se non diamo alternative si lasceranno conquistare facilmente dalle sole cose che verranno proposte da persone o società senza scrupoli, il cui unico fine è portarli a spendere.
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    Dialogo come alternativa

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  31.  

    Addì 10 febbraio 2021

    Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: «Ascoltatemi tutti e intendete bene: non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo».
    Quando entrò in una casa lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola.
    E disse loro: «Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo, perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?». Dichiarava così mondi tutti gli alimenti.
    Quindi soggiunse: «Ciò che esce dall'uomo, questo sì contamina l'uomo.
    Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adultèri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.
    Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l'uomo».

    Marco 7,14-23

  32.  

    Sono le cose che escono dall'uomo a contaminarlo (10 febbraio 2021)

    Un cuore puro

    Come valutate una persona che bestemmia e dice parolacce in ogni frase?
    Come valutate una persona che picchia un altro essere umano?
    Come valutate una persona che maltratta un Bambino?

    Non bene direi, e a giusta ragione

    Bestemmiare, picchiare, maltrattare sono cose che qualcuno gli ha detto di fare?
    No davvero!Sono sue scelte
    Anche laddove abbia imparato dalla propria famiglia a comportarsi male, ha sicuramente avuto modo di capire nel tempo cosa sia giusto e cosa sbagliato.

    E' vero che alcool, droga e follia sono accelleratori, e spesso causa di certe azioni, ma è anche vero che si può guarire o quantomeno farsi aiutare o isolare nel caso di pazzia.

    Se una persona vede un maltrattamento e lo condanna, il suo cuore resta puro
    Se una persona compie un maltrattamento, il suo cuore diventa impuro

    Ogni tovaglia messa pulita in tavola, prima o poi si sporca con le peggiori macchie, ma buone lavatrici riescono a riportarla al suo candore originale.

    Non sgomentiamoci per le nostre cattive azioni, perché per quanto nefande esse possano essere state, c'è sempre un modo per rimediare.
    Anche chi ha commesso un omicidio togliendo la vita ad una persona può espiare le sue colpe donando la sua vita per la salvezza di altri esseri umani.
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    Uno per molti

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  33.  

    Addì 11 febbraio 2021

    Partito di là, andò nella regione di Tiro e di Sidone. Ed entrato in una casa, voleva che nessuno lo sapesse, ma non potè restare nascosto.
    Subito una donna che aveva la sua figlioletta posseduta da uno spirito immondo, appena lo seppe, andò e si gettò ai suoi piedi.
    Ora, quella donna che lo pregava di scacciare il demonio dalla figlia era greca, di origine siro-fenicia.
    Ed egli le disse: «Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini».
    Ma essa replicò: «Sì, Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli».
    Allora le disse: «Per questa tua parola và, il demonio è uscito da tua figlia».
    Tornata a casa, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era andato.

    Marco 7,24-30

  34.  

    Anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli (11 febbraio 2021)

    Accogliere non significa togliere, ma condividere

    Molte famiglie sarebbero anche disponibili ad accogliere un Bambino in affido nella propria casa, ma spesso si bloccano per la paura di togliere risorse ai propri figli naturali

    Mentra facevamo un presidio davanti ad un supermercato c'era anche una donna che chiedeva da mangiare per i propri figli.
    Quasi tutti la ignoravano mentre lei supplicava un po' di cibo per le sue creature.
    Una signora che usciva con il carrello quasi pieno, come a scusarsi, le disse "Ho comprato queste cose per i miei figli"
    Allora l'altra donna le rispose con una bellissima frase del Vangelo "Anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli"

    La signora si commosse e regalò alla donna due buste piene di cibo

    Facciamo come questa signora, doniamo ai Bambini, resterà abbastanza per loro e per i nostri figli.
    E' il principio dell'affido: l'amore per i figli non verrà mai meno anche se accoglieremo un altro cucciolo d'uomo per un periodo della sua vita
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    Briciole di pane

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  35.  

    Addì 12 febbraio 2021

    Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.
    E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano.
    E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: «Effatà» cioè: «Apriti!».
    E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
    E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

    Marco 7,31-37

  36.  

    Ha fatto bene ogni cosa (12 febbraio 2021)

    Far bene significa attirare il male

    Nella storia di Gesù, indipendetemente che crediate che sia figlio di Dio o meno, si legge di un uomo buono e mite, capace di aiutare il prossimo, difensore degli oppressi, filosofo dell'amore fraterno, della condivisione, del perdono.
    Si legge anche di un uomo che non è voluto sottostare al potere precostituito, ai cui vertici rinfacciava l'ipocrisia, la bramosia del potere, la chiusura mentale.
    Si legge anche di un uomo che era seguito dalle folle, osannato fino a volerlo come loro capo, che ad un tratto ha visto tutti voltargli le spalle perché "il gregge" era stato convinto dal potere che fosse il male di tutti i tempi da estirpare.
    Si legge di un uomo che è stato deriso, torturato, crocifisso per le sue idee di amore verso il prossimo.
    Si legge di un uomo riabilitato dopo la sua morte, osannato da miliardi di persone come figlio di Dio.

    Da sempre è così

    Ma mi domando, sarà sempre così?

    Ci sarà sempre un gregge capace di cambiare idea come fa una banderuola al vento?
    Ci sarà sempre una larghissima parte di popolazione che si farà convincere da quei pochi che stanno al potere?

    Gregge, aprite gli occhi e non ascoltate le voci interessate dei potenti, il cui unico scopo è restare saldamente al comando di una popolazoine da usare per i propri fini.
    Imparate a toccare con mano, quando vi parlano male di qualcuno o di qualcosa, andate a vedere una realtà prima di prendere una posizione su di essa solo per sentito dire.

    Se così non farete pecore siete, e pecore resterete
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    Pecore o lupacchiotti?

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  37.  

    Addì 13 febbraio 2021

    In quei giorni, essendoci di nuovo molta folla che non aveva da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione di questa folla, perché gia da tre giorni mi stanno dietro e non hanno da mangiare.
    Se li rimando digiuni alle proprie case, verranno meno per via; e alcuni di loro vengono di lontano».
    Gli risposero i discepoli: «E come si potrebbe sfamarli di pane qui, in un deserto?».
    E domandò loro: «Quanti pani avete?». Gli dissero: «Sette».
    Gesù ordinò alla folla di sedersi per terra. Presi allora quei sette pani, rese grazie, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla.
    Avevano anche pochi pesciolini; dopo aver pronunziata la benedizione su di essi, disse di distribuire anche quelli.
    Così essi mangiarono e si saziarono; e portarono via sette sporte di pezzi avanzati.
    Erano circa quattromila. E li congedò.
    Salì poi sulla barca con i suoi discepoli e andò dalle parti di Dalmanùta.

    Marco 8,1-10

  38.  

    Molta folla che non aveva da mangiare (13 febbraio 2021)

    Attirare il male

    Far bene significa attirare il male.
    Sembra un controsenso, eppure è così.
    Se una persona non fa nulla, vive la sua vita tranquillamente cercando di non pestare i calli a nessuno, chinando sempre il capo davanti al potente vivrà bene la sua vita, senza troppi scossoni.

    Ho visto, nella mia città impiegati comunali senza sale nella zucca divenire dirigenti capaci di fare solo ciò che veniva loro comandato di fare, andare in pensione ricoprendo poi ruoli sociali o politici fino al giorno della loro morte.

    Ma la natura dell'uomo non è quella di costruire?

    Per costruire bisogna scartavetrare, scalcinare e talvolta abbattere a colpi di piccone o di ruspa muri interi affinché la casa del futuro sia sempre più bella e capace di ospitare degnamente i nostri compagni di viaggio.

    E' per questo che colui che fa del bene attira il male, in quanto il potere costituito non permette che altri operino al di fuori dei propri confini, e cerca di abbatterlo usando la subdola arma del "parlar male" insinuando dubbi e maldicenze che pian piano si allargano fino a divenire un mare di petrolio in cui la vittima designata resta intrappolato ed isolato fino a che morte sociale non sopraggiunga.

    Chi lancia il primo dardo è colpevole certamente, ma chi lancia gli altri perché vede scoccare una freccia non solo è colpevole, ma è anche un povero idiota
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    Poveri idioti

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  39.  

    Addì 14 febbraio 2021

    In quel tempo, venne a Gesù un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!».
    Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!».
    Subito la lebbra scomparve ed egli guarì.
    E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: «Guarda di non dir niente a nessuno, ma và, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro».
    Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.

    Marco 1,40-45

  40.  

    Se vuoi, puoi guarirmi! (14 febbraio 2021)

    Egoismo o altruismo?

    Chi fa del bene sa perfettamente come aiutare una persona attiri decine, centinaia di richieste di aiuto.
    Chi riceve un supporto, sia esso un pacco almientare, l'aiuto per una pratica, l'accudimento del proprio figlio lo dirà ai quattro venti, specie a chi si trovi nella sua stessa condizione.
    Ed ecco che le telefonate di persone bisognose di supporto si moltiplichino, al punto da non farcela più a star dietro a tutti, al punto da non riuscire a trovare un momento per riposare

    L'alternativa è non fare nulla

    Se non facciamo nulla vivremo la nostra vita chiusi nel nostro egoismo
    Se facciamo qualcosa di buono vivremo la nostra vita subissati dalle richieste di aiuto

    A voi la scelta
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    Scegliamo da che parte stare

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  41.  

    Addì 15 febbraio 2021

    In quel tempo, vennero i farisei e incominciarono a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
    Ma egli, traendo un profondo sospiro, disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità vi dico: non sarà dato alcun segno a questa generazione».
    E lasciatili, risalì sulla barca e si avviò all'altra sponda.

    Marco 8,11-13

  42.  

    Non sarà dato alcun segno a questa generazione (15 febbraio 2021)

    Un segno dal cielo

    Piovono piogge acide
    Il livello di smog è elevatissimo quasi ovunque
    I ghiacci si sciolgono
    Il buco nell'ozono è assai elevato
    Tempese tropicali
    Cambiamenti climatici
    Fiumi inquinati
    Moria di animali

    Di quali altri segni abbiamo bisogno per accorgerci di aver fatto danni? Per capire che siamo responsabili di tanta scelleratezza? Per comprendere che siamo noi a sbagliare?

    Siamo duri come le pine verdi se da questi segni non capiamo che siamo in torto e dobbiamo cambiare.

    Vale per "noi" come umanità, vale per "noi" come singoli individui.

    Davanti allo specchio, ogni sera prima di andare a letto, oltre ai denti dovremmo pulire bene anche la nostra anima, capire cosa abbiamo fatto di buono e cosa di cattivo per rimediare, chiedere scusa, migliorare.

    Solo così potremo sperare di avere un buon futuro perché la cattiveria porta solo cattiveria, la lite porta solo altre liti, la guerra porta morti e feriti da entrambe le parti.
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    Pulirsi l'anima

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  43.  

    Addì 16 febbraio 2021

    In quel tempo, i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un pane solo.
    Allora egli li ammoniva dicendo: «Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!».
    E quelli dicevano fra loro: «Non abbiamo pane».
    Ma Gesù, accortosi di questo, disse loro: «Perché discutete che non avete pane? Non intendete e non capite ancora? Avete il cuore indurito?
    Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate, quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Dodici».
    «E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?». Gli dissero: «Sette».
    E disse loro: «Non capite ancora?».

    Marco 8,14-21

  44.  

    Guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode! (16 febbraio 2021)

    Lievito dei potenti

    Cosa saremmo disposti a fare pur di avere un lavoro gradevole e ben retribuito?
    Cosa saremmo disposti a fare pur di avere una bella barca, una villa con piscina, macchine di lusso?
    Cosa saremmo disposti a fare pur di essere eletti sindaco, onorevole, ministro?

    Ci sono persone che ci chiedono di chinare la testa, di sottometterci a loro, di considerarli come un dio.
    Ci sono persone che ci chiedono di dar loro il nostro corpo affinché ne possano abusare fisicamente e moralmente.
    Ci sono persone che ci chiedono di chiudere un occhio in cambio di una grossa cifra di denaro.

    Queste persone hanno in mano il lievito
    Un lievito, il loro, capace di aumentare a dismisura i nostri beni, farci trovare la strada spianata, concederci ciò che desideriamo.
    Un lievito, il loro, basato sulla menzogna, sui sotterfugi, sulle illegalità.
    Un lievito, il loro, destinato a mandare tutto l'impasto in malora perché è lievito falso e cattivo.

    Se si imbastisse un processo su come abbiamo avuto quei voti
    Se si imbastisse un processo su come abbiamo avuto quel denaro
    Se si imbastisse un processo su come abbiamo avuto quel lavoro o quella commissione
    di sicuro non ci salveremmo

    Ebbene, quel processo ci sarà

    Forse non lo avremo su questa terra, ma certamente nel momento in cui chiuderemo gli occhi un pensierino su come abbiamo gestito la nostra vita lo faremo, perché potremmo anche credere che Dio non esista, ma non potremmo mai esserne certi, e cosa o chi troveremo dall'altra parte non ci è dato di saperlo.
    Moriremo con il dubbio e la paura del giudizio divino che potrebbe condannarci per l'eternità.

    Ed allora usiamo il lievito buono

    quello delle buone azioni
    quello della retta vita
    quello che non ci fa accettare la strada più facile e più bella
    quello che ci fafaticare per avere una vita dignitosa
    e lasciamo che gli altri, quelli che usano il lievito dei farisei e di Erode, vadano per la loro strada
    Ricordatevi: chi gonfia più degli altri e a spese degli altri prima o poi si sgonfierà se avrà usato un lievito che non sia buono

    Abbiamo paura di non avere pane?
    Abbiamo paura di non avere un lavoro?
    Abbiamo paura di non essere rispettati?
    Per questo chiediamo ai potenti, ai ricchi, ai politici favori su favori concedendo loro ciò che vogliono in cambio?

    Eppure Dio ci dimostra ogni giorno che se crediamo in lui otteniamo pane in abbondanza
    Rivolgiamoci a Dio per avere il pane, non ai potenti per avere il lievito
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    Ciò che arriva dal male prima o poi si sgonfia

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  45.  

    Addì 17 febbraio 2021

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
    «Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.
    Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
    Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
    Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
    Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
    E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
    Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

    Matteo 6,1-6.16-18

  46.  

    Chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto (17 febbraio 2021)

    Famiglie nascoste e famiglie all'arrembaggio

    Molte famiglie ogni giorno chiamano per chiedere aiuto.
    Alcune, solo alcune, sono professioniste dell'accattonaggio e chiedono a tutti piangendo miseria, quando magari hanno anche un buon lavoro, approfittandosi del buon cuore di associazioni disponibili alla solidarietà.
    E telefonano, telefonano, telefonano anche usando nomi e cellulari diversi, chiedendo l'amicizia su facebook, inventando bugie, piangendo e offendendosi platealmente qualora si dica loro che non potranno essere aiutate.

    Altre famiglie, non poche, hanno una dignità enorme e non chiedono aiuto anche se sono alla fame.
    Se costrette chiedono con grandissima umiltà accettando anche un solo panino, ringraziando come avessero ricevuto un dono preziosissimo.

    Il cercatore di tartufi chiede aiuto al suo cane per trovare il prezioso tubero, e quando lo trova è per lui festa grande.

    La nostra ricerca è volta a quelle persone che hanno veramente bisogno, a quelle famiglie che dignitosamente vanno avanti con pochissimo accogliendo con un sorriso ogni carezza che possa essere loro donata.

    Oggi ho conosciuto una situazione veramente difficile che non sto a descrivervi per correttezza nei loro confronti, ma segnalatami da una nostra volontaria che abita vicino a loro. Una storia di umiltà nonostante la grandissima difficoltà a tirare avanti.

    Con la stessa umiltà dimostrata da questa famiglia, chiedo a voi un aiuto per loro, sopratutto pannolini misura cinque
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    Chiedere con umiltà

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  47.  

    Addì 18 febbraio 2021

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno».
    Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
    Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà.»
    Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?»

    Luca 9,22-25

  48.  

    Il Figlio dell'uomo deve soffrire molto, essere messo a morte e risorgere (18 febbraio 2021)

    Nessuno vince

    A volte il tempo non passa mai
    Un'ora dal dentista è un momento infinito
    Le ore in sala parto sembrano non terminare mai
    Il periodo della scuola dura interminabili anni

    Eppure se vi voltate indietro

    quante ore dal dentista sono passate e sono solo un lontano ricordo
    le ore in sala parto divengono una gioia, un dolore sopportabilissimo
    la scuola, periodo spensierato, ormai così lontano

    Così pure decenni di buio come durante guerre e dittature passano e si leggono solo sui libri di storia

    Siamo veramente stolti a lesinare il nostro tempo
    Stolti nel disperarci per una situazione
    Stolti per credere che il mondo ci crolli addosso per una disavventura amorosa

    Stolti, ma tremendamente umani

    Non abbiamo la visione d'insieme
    Non abbiamo la capacità di vedere oltre la nostra misera condizione umana
    Non percepiamo che un anno, o una vita intera altro non sono che un granello di sabbia nell'universo

    Quanto possiamo vivere?
    Cento anni?
    Centoventi?
    L'umanità moderna esiste da duecentomila anni
    Il primo uomo primitivo da due milioni di anni
    L'universo da miliardi di anni

    E noi?

    Noi ci sentiamo al centro dell'universo, i padroni del futuro perché potremo campare un misero secolo?
    Ci riteniamo capaci di modificare gli eventi quando basterebbe una meteora, un solo istante, a distruggere ogni cosa

    Svegliamoci dal nostro torpore
    Prendiamo consapelezza che il mondo non ci appartiene e che l'unica cosa sensata che possiamo fare è quella di lasciare una bella impronta alle generazioni future.
    Rendiamoci conto che l'umanità è una corsa in staffetta: ognuno passa il testimone all'altro, nessuno vince, vince la squadra, vince l'umanità, non il singolo.

    Se il testimone è pulito ed integro verrà afferrato correttamente, ma se passiamo un testimone sporco, rotto, unto, l'umanità perderà l'occasione di migliorare uno dei suoi tanti tasselli.

    Ed allora
    smettiamo di lamentarci della nostra condizione
    smettiamo di pensare che peggio di noi non c'è nessuno
    smettiamo di pensare di voler essere superiori, voler arrivare in alto, di pestare i piedi al prossimo pur di farci spazio

    Non siamo noi a vincere, non siamo nati per questo
    Il nostro compito è quello di prendere sulle nostre spalle la nostra croce, sopportarne il peso, dando il buon esempio ai nostri figli e nipoti alleggerendo il fardello che grava sui nostri compagni di avventura, sui nostri fratelli.

    Se non capiamo questo non abbiamo una visione d'insieme della realtà
    -------------------
    Passiamo un bel testimone

    #visionedinsieme

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  49.  

    Addì 19 febbraio 2021

    In quel tempo, si accostarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?».
    E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno

    Matteo 9,14-15

  50.  

    Quando lo sposo sarà loro tolto digiuneranno (19 febbraio 2021)

    Sofferenza e gioia

    Ancora non mi capacito quando, nel sentire le notizie al telegiornale, ne ascolto una di cronaca nera dove una donna viene uccisa, un Bambino picchiato dai suoi compagni, un ragazzo accoltellato da un suo coetaneo, per poi passare in pochi istanti a raccontare del matrimonio della starlette, delle prodezze in campo del calciatore, del concerto allo stadio del cantante.

    Come si può passare dalla tristezza di certi avvenimenti alla spensieratezza di altri?

    Eppure questa è la vita: due anime che nel mondo sono una accanto all'altra.
    Chi è andato in vacanza a Santo Domingo, in Brasile o in altri paesi dove la povertà e il degrado umano sono ancora a livelli altissimi, avrà certamente visto la grande disparità tra gioia e sofferenza, separati talvolta da fini schermi che lasciano trasparire la realtà senza mostrarla nella sua drammaticità.

    Esistono, siamo abituati a conviverci, ma il punto è proprio questo: ci siamo abituati

    Ci siamo abituati alle migliaia di immigrati lasciati annegare alla deriva
    Ci siamo abituati ai milioni di Bambini denutriti
    Ci siamo abituati alle donne violentate ed uccise
    Ci siamo abituati alla corruzione
    Ci siamo abituati alla malasanità e alla giustizia iniqua
    Ci siamo abituati alle centinaia di famiglie che stentano a nutrirsi nel quartire vicino a noi

    Ci siamo abituati, ma non dovremmo mai abituarci a vedere il male, specie se viviamo nella gioia
    Ognuno di noi ha i suoi problemi, è innegabile, ma cosa è un danno alla macchina, un intervento dal dentista, una vacanza andata male dinanzi a soprusi, fame, morte?

    Svegliamoci dal nostro torpore
    Non dico di cambiare il mondo
    Non dico di salvare una popolazione o liberare le donne del terzo mondo dalla schiavitù sessuale
    Ma almeno dare un bicchier d'acqua, una bottiglia di olio, un pacco di pasta alla famiglia che abita nel quartiere vicino al mio

    Attraversiamo la strada: il mondo non si ferma alla fine del nostro quartiere
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    Attraversiamo la strada

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