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  1.  

    Addì 27 marzo 2022

    In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
    I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro».
    Allora egli disse loro questa parabola: Disse ancora: «Un uomo aveva due figli.
    Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.
    Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.
    Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
    Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.
    Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.
    Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!
    Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.
    Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
    Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
    Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi.
    Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
    Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.
    Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.
    Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo.
    Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.
    Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.
    Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

    Luca 15,1-3.11-32

  2.  

    Non sono più degno di esser chiamato tuo figlio (27 marzo 2022)

    Il figliol prodigo

    Quante volte siete stati lasciati?
    E' brutto sentirsi dire "Io con te non voglio più stare"
    Ed è ancora più brutto se noi in buona fede abbiamo fatto di tutto per dare amore incondizionato all'altro

    Tra adulti si mette in conto che un giorno l'amore possa finire, che l'altro voglia spaziare altrove.
    Le colpe della fine di una storia sono sempre da entrambe le parti e quindi prima o poi ce ne facciamo una ragione, ma quando accade che un figlio dice ai genitori "Me ne vado di casa" ti cade il mondo addosso e cominci a farti mille domande sul perché, dove si sia sbagliato, cosa potevamo fare di più o meglio, se avessimo capito i segnali che arrivavano dal figlio.

    Per fortuna capita di rado, ma capita

    Uno dei motivi per cui molte famiglie, purtroppo, non accolgono Bambini in affido è proprio dettato dalla paura di perdere quel Bambino che per anni ti ha chiamato papà, ti ha chiamato mamma.
    Nell'affido c'è una buona possibilità che questo avvenga, sia per volere di tribunali e servizi sociali, sia per il reinserimento del ragazzo nella famiglia di origine, sia per il desiderio del ragazzo, magari giunto alla maggiore età, di tornare dai propri genitori, sia dal volersi allontanare da quella famiglia che lo ha accolto con grande amore ma nella quale si è sempre sentito soltanto un "quasi figlio" o un "figlio di serie B".

    Ho avuto 58 Bimbi in affido e so di cosa parlo

    Il dolore quando un ragazzo ci comunica la volontà di andarsene per la propria strada è grandissimo, specie se questo avviene a volo di farfalla, ovvero senza un progetto ben definito e delineato, oppure solo inseguendo un sogno legato alle bugie che i propri genitori gli hanno comminato.
    Spesso mi è capitato che la decisione ci venisse comunicata un'ora prima della partenza, scoprendo sotterfugi e accordi da trama dei migliori libri gialli.
    Ti trovi perso, ti cadono le braccia, ti colpevolizzi, ti dispiaci per lui o per lei in un turbinio di emozioni, e al tempo stesso di impotenza, perché vedi che si sta facendo del male, che rinuncia a mille possibilità per inseguire un sogno utopistico e irrealizzabile, basato su degli assunti irreali ed irrealizzabili.
    E quel che è peggio c'è quasi sempre una chiusura totale al dialogo, una chiusura dei rapporti, un allontanamento totale e definitivo

    Ma siamo genitori, siamo coloro che hanno accolto quel Bambino, siamo coloro che gli hanno messo in tasca i semi dell'amore, dell'accoglienza, della solidarietà, siamo coloro che lo hanno protetto, aiutato a crescere, amato fino a sopportare tutto e anche di più, ed in quanto genitori siamo pronti a perdonare, a riaccogliere, ad ascoltare.

    Ma è necessario, come nella parabola del figliol prodigo del Vangelo, che il ragazzo si renda conto di quanto abbia sbagliato e torni lui o lei a casa chiedendo perdono.
    Non è da parte nostra una forma di orgoglio, ma l'ultimo insegnamento che potremo mai dargli: pentiti delle tue scelte che tanto dolore hanno provocato, abbi l'umiltà di chiedere scusa, e tutto tornerà come prima, almeno nel rapporto di amore tra genitori e figli
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    L'amore dei genitori

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  3.  

    Addì 28 marzo 2022

    In quel tempo, Gesù partì dalla Samarìa per andare in Galilea.
    Ma egli stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria.
    Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.
    Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafarnao.
    Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire.
    Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete».
    Ma il funzionario del re insistette: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia».
    Gesù gli risponde: «Và, tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino.
    Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: «Tuo figlio vive!».
    S'informò poi a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno la febbre lo ha lasciato».
    Il padre riconobbe che proprio in quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive» e credette lui con tutta la sua famiglia.
    Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea.

    Giovanni 4,43-54

  4.  

    Và, tuo figlio vive (28 marzo 2022)

    La morte è vita

    Ogni giorno muoiono tantissime persone
    Sono padri, madri, sorelle, zii, figli di qualcuno

    E' difficile staccarsi dal pensiero di quando piccolini tendevano le braccina, quando venivano a trovarci e insieme ballavamo e cantavamo spensierati, quando ci coccolavano e ci proteggevano.
    Eppure questa è la vita: si nasce, si vive, si muore.

    Incontrovertibile, ineluttabile, non possiamo farci nulla, ma se abbiamo fede in Dio le sue parole ci sono di conforto "Và, tuo figlio vive".

    E' vero, il nostro zio, la nostra sorella, i nostri figli vivono e non solo in noi e nei nostri cuori e pensieri, ma vivono una seconda esistenza, gloriosa, nella luce di Dio, laddove ci aspettano per tornare insieme a ridere, ballare, gioire
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    Non è morto, vive

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  5.  

    Addì 29 marzo 2022

    Era un giorno di festa per i Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
    V'è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
    Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto.
    Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato.
    Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?».
    Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me».
    Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina».
    E sull'istante quell'uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato.
    Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: «E' sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio».
    Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina».
    Gli chiesero allora: «Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?».
    Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel luogo.
    Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio».
    Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.
    Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

    Giovanni 5,1-16

  6.  

    In giorno di sabato (29 marzo 2022)

    Siamo un po' tutti Putin

    Quando una persona è in torto e sa di esserlo, mente sapendo di mentire.
    E' talmente patetica la difesa delle sue idee, tale da risultare spesso assolutamente priva di logicità.

    Quel che accade in Ucraina ne è un triste esempio
    Putin vuole prendersi l'Ucraina e giustifica la guerra con banali scuse, arrivando persino a non chiamarla "guerra" e condannando alla prigione coloro che usano tale termine.

    Quando non c'è dialogo né confronto l'unica arma usata da queste persone è quella della prepotenza.
    Si assiste così a liti furibonde dove chi è palesemente in torto attacca con urla ed offese e talvolta persino alzando le mani

    Le azioni di Putin sono sotto gli occhi di tutti, ed è facile condannarle e criticarle, ma un po' tutti noi, quando vogliamo avere ragione per forza mettendo in campo armi illecite per imporre la nostra illogica idea, siamo Putin.

    Non uccidiamo con i carri armati e con le bombe, ma uccidiamo mettendo alla gogna il nostro avversario, uccidiamo la psiche dei nostri compagni di vita e dei nostri figli, uccidiamo la società utilizzando la politica per i nostri interessi personali.

    Critichiamo Putin per il male che sta facendo a tante persone, ma dovremmo imparare a criticare anche noi stessi quando facciamo del male a coloro su cui vogliamo imporci
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    Siamo come Putin?

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  7.  

    Addì 30 marzo 2022

    In quel tempo, Gesù rispose ai Giudei: «Il Padre mio opera sempre e anch'io opero».
    Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
    Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa.
    Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati.
    Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole; il Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
    In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
    In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno.
    Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso; e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo.
    Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
    Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

    Giovanni 5,17-30

  8.  

    E' passato dalla morte alla vita (30 marzo 2022)

    Un Bambino che muore

    Una bella pianta, un albero, la piantina delle fragole o del basilico sono nate grazie ad un piccolo seme che, morendo, ha dato loro la vita.

    E' così in natura, è così per noi durante la nostra vita

    Quanti di noi sono morti sbagliando strada per poi risorgere incamminandosi in sentieri migliori?
    Quanti tossicodipendenti sono usciti dalla dipendenza e magari oggi sono volontari, bravi lavoratori, ottimi genitori?
    Così è con i Bimbi che prendiamo in affido: la loro precedente vita era fatta di abusi, maltrattamenti e privazioni; con l'affido muore quella loro vita e risorgono in noi ed in chiunque li accolga per dare avvio ad una nuova esistenza.
    Io per primo ho avuto una bellissima vita, ma vuota di valori esternati, fino a 21 anni, poi la mia mamma è morta, ed è come se fosse morto il seme che ha fatto crescere la pianta che oggi rappresento con l'Associazione che tanti frutti ha donato a chi aveva fame di amore.

    Perché non possiamo pensare che sia la stessa cosa quando una persona muore?

    La morte fisica è come il seme che sottoterra muoia per dar vita ad una nuova, meravigliosa esistenza.

    A volte, con tanti esempi che abbiamo, non capisco come mai le persone facciano tanta resistenza nel voler accettare l'idea di una vita futura oltre la morte, restando legati alla vita terrena come se non ci fosse un domani, spesso rubando, imbrogliando, comportandosi egoisticamente, persino uccidendo pur di avere un posto al sole che, presto o tardi gli verrà certamente tolto.
    -----------------------
    La vita oltre la morte

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  9.  

    Addì 31 marzo 2022

    In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: « Se fossi io a render testimonianza a me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera; ma c'è un altro che mi rende testimonianza, e so che la testimonianza che egli mi rende è verace.
    Voi avete inviato messaggeri da Giovanni ed egli ha reso testimonianza alla verità.
    Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché possiate salvarvi.
    Egli era una lampada che arde e risplende, e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua luce.
    Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
    E anche il Padre, che mi ha mandato, ha reso testimonianza di me. Ma voi non avete mai udito la sua voce, né avete visto il suo volto, e non avete la sua parola che dimora in voi, perché non credete a colui che egli ha mandato.
    Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza.
    Ma voi non volete venire a me per avere la vita.
    Io non ricevo gloria dagli uomini.
    Ma io vi conosco e so che non avete in voi l'amore di Dio.
    Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel proprio nome, lo ricevereste.
    E come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo?
    Non crediate che sia io ad accusarvi davanti al Padre; c'è gia chi vi accusa, Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza.
    Se credeste infatti a Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto.
    Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole? ».

    Giovanni 5,31-47

  10.  

    Se fossi io a render testimonianza a me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera (31 marzo 2022)

    Il bello ed il brutto della guerra

    La guerra fa emergere il buono ed il cattivo.

    Ci sono persone che si fanno in quattro per aiutare la popolazione in fuga.
    Altri che lucrano sulla fuga di donne e Bambini sfruttandoli o chiedendo denaro che si mettono in tasca.

    Ci sono soldati che difendono le proprie case, le proprie famiglie.
    Ci sono soldati che sparano a sangue freddo alle ginocchia dei nemici.

    Ci sono militari russi che uccidono, violentano, smembrano donne e Bambini
    Ci sono militari russi che fanno marcia indetro quando capiscono la situazione, oppure uccidono i loro superiori nel tenero e purtroppo vano tentativo di far cessare le ostilità

    Ci sono rifugiati che ringraziano e umilmente accettano ciò che viene donato loro.
    Ci sono rifugiati che pretendono, offendono e rubano

    Ci sono famiglie che accolgono chi sta soffrendo
    Ci sono famiglie che accolgono l'ucraino, ma cacciano via l'africano

    Ci sono persone disponibili a venire a giocare con i Bambini ucraini al nostro doposcuola, rifiutandosi di aiutare i Bambini italiani e stranieri che abitano a Livorno in situazioni di degrado familiare

    Presi dall'entusiasmo adesso tutti aiutano la popolazione ucraina, ma non ho mai visto tanta solidarietà nei confronti di chi scappa da guerre ben più cruente che da decenni si combattono nel cuore dell'Africa, o nei confronti di tanti Bambini che nelle nostre città soffrono la fame e subiscono violenza.

    Riflettiamo: siamo buoni di cuore o buoni di moda?
    -----------------------
    Buoni di cuore o buoni per moda?

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  11.  

    Addì 1 aprile 2022

    In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
    Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne; ma andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui; non apertamente però: di nascosto.
    Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere?
    Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo?
    Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
    Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete.
    Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
    Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora.

    Giovanni 7,1-2.10.25-30

  12.  

    Egli parla liberamente, e non gli dicono niente (1 aprile 2022)

    Stai zitto altrimenti ...

    Sembra che ci sia in atto da sempre e ovunque una censura strisciante.
    Provate a dire quello che pensate veramente del vostro datore di lavoro, e sarà difficile lavorare in quel posto.
    Provate a parlar male del vostro dipendente ed avrete i sindacati alle costole.
    Provate a mettere una brutta nota ai vostri studenti e troverete la forte opposizione dei loro genitori.
    Provate a dir male di un politico noto e ci saranno tantissime persone che lo difenderanno ingiuriandovi
    Provate a parlar bene di un politico noto e parimenti in molti vi attaccheranno.
    Provate ad andare contro il partito politico di maggioranza del vostro paese o della vostra città, e non farete più vita trovando tutte le strade sbarrate.

    A ben vedere ogni nostra parola, detta o scritta, è oggetto di disamina e di giudizio, ed ogni persona che si adirerà con voi per quello che avete detto si trascinerà dietro molti facinorosi desiderosi solo di aprire bocca e dargli fiato, forti di avere alla spalle il consenso di altri.

    Mi sono sempre sentito libero di parlare perché non ho padroni: non sono in un partito, credo in Dio ma critico molti atteggiamenti della chiesa, e se un'azienda dona dei soldi alla nostra Associazione non sono riverente a tutti i costi calandomi le braghe su eventuali richieste non consone al nostro operato.

    Ma tutto questo ha un prezzo che non tutti sono disposti a pagare

    Il silenzio porta a non essere criticati
    Il silenzio porta ad avere permessi
    Il silenzio porta a ricevere favoritismi
    Il silenzio porta denaro, posizione sociale, inviti
    La persona che parla e critica è tenuta a distanza perché spesso quello che dice è scomodo e percoloso
    La persona che parla non merita l'appoggio nemmeno sulle cose dovute e condivisibili
    La persona che parla si fa dei nemici, e gli amici dei nemici magari non ti attaccano ma ti tengono a distanza.

    Ognuno sa di sé, io ho scelto di essere libero, di non sottostare alla censura in cambio di favori o porte aperte.

    Giusto o sbagliato? Non ho dubbi: giusto perché la libertà non ha prezzo, ma per molti un atteggiamento simile è sbagliato perché in questo brutto mondo, mi dicono gli amici, ci devi vivere e se stare zitto ti fa ottenere ciò che vuoi, ingoia il rospo e tira a campare.

    Mi spiace per loro, ma non mi metteranno mai il bavaglo, né mai mi compreranno, né mai mi arrenderò nel difendermi e nel denunciare ogni cattiveria perpetrata ai nostri danni o ai danni dei Bambini
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    Silenzio! No grazie, giammai!

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  13.  

    Addì 2 aprile 2022

    In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Questi è davvero il profeta!».
    Altri dicevano: «Questi è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea?
    Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?».
    E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui.
    Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso.
    Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto?».
    Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!».
    Ma i farisei replicarono loro: «Forse vi siete lasciati ingannare anche voi?
    Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei?
    Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
    Disse allora Nicodèmo, uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?».
    Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea».
    E tornarono ciascuno a casa sua.

    Giovanni 7,40-53

  14.  

    E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui (2 aprile 2022)

    Identità di vedute

    E' possibile che non ci sia una cosa sulla quale avere un'identità di vedute?
    E' possibile che ci sia ancora gente che consideri la guerra dei russi contro gli ucraini come giusta?
    Capisco i russi, irretiti dalla propaganda di Putin, ma in occidente non vediamo i bombordamenti, le uccisioni di tanta gente? Forse ci sfugge che un popolo è stato attaccato e semidistrutto perché voleva autoregolamentarsi ma lo zar Putin non voleva?

    C'è ancora gente, e tanta, che parteggia per la Russia.
    Ieri sentivo di un italiano che è stato ucciso mentre combatteva al fianco dei filorussi.
    Ma come mai non c'è un filo comune nel mondo, almeno per cose così grandi?
    E potremmo parlare del clima, dell'aiuto all'umanità sofferente, dell'accoglienza di Bambini maltrattati.

    Ci sono cose che dovrebbero essere dogmi per tutti, eppure l'egoismo di ciascuno impedisce di prendere una posizione forte e decisa verso i deboli.

    Così c'è chi dice: "Spariamo ai barconi, che affoghino tutti gli immigrati", e questo perché non vogliamo dividere i nostri agi con chi soffre
    Così c'è chi dice: "Lasciali stare i Bambini delle famiglie disagiate, tanto sono già maledetti e diverranno certamente delinquenti", e questo perché non vogliamo privarci della nostra tranquillità familiare per accogliere un Bambino maltrattato
    Così c'è chi dice: "Non mettiamo filtri, continuiamo ad inquinare", e questo perché non ce ne frega nulla delle generazioni future, l'importante è stare bene noi
    Così c'è chi dice: "Che l'Ucraina soccomba", e questo perché possano finire gli embarghi e non avere aggravi sul nostro portafoglio

    SONO EGOISTI SCHIFOSI COLORO CHE RAGIONANO IN QUESTI TERMINI
    -----------------------
    Egoismo. Egoismo. Egoismo.

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  15.  

    Addì 3 aprile 2022

    In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi.
    Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.
    Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.
    Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?».
    Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.
    E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».
    E chinatosi di nuovo, scriveva per terra.
    Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo.
    Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?».
    Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; và e d'ora in poi non peccare più».

    Giovanni 8,1-11

  16.  

    Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra (3 aprile 2022)

    Onestamente

    Quante volte ci arrabbiamo al semaforo perché qualcuno è passato con il rosso appena scattato tagliandoci la strada.
    Quante volte ci capita di adirarci contro una persona che ci ha risposto male.
    Quante volte inveiamo contro i delinquenti che insidiano la nostra sicurezza.

    Ma onestamente

    Quante volte avete tagliato voi la strada a qualcuno?
    Quante volte avete risposto male ad una persona?
    Quante volte avete accolto un Bambino in affido dandogli l'opportunità di non divenire delinquente?

    Ognuno ha le sue colpe, ma prima di scagliare la pietra contro gli altri sarebbe bene vedere nella nostra anima se siamo senza peccato prima di sputare sentenze contro il prossimo
    -----------------------
    Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra

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  17.  

    Addì 4 aprile 2022

    Di nuovo Gesù parlò loro: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».
    Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera».
    Gesù rispose: «Anche se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado.
    Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno.
    E anche se giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato.
    Nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera: orbene, sono io che do testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi ha mandato, mi dà testimonianza».
    Gli dissero allora: «Dov'è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio».
    Queste parole Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora.

    Giovanni 8,12-20

  18.  

    Tu dai testimonianza di te stesso (4 aprile 2022)

    Abbracciate i vostri Bambini

    Sapete cos’è il dolore? (...) Il vero dolore è vedere la mamma morire davanti ai propri occhi. Il mio fratellino continuava ad andare da lei e dirle: “Mammina non dormire, prendi freddo”. Noi non potremo mai andare a farle visita al cimitero. Lei è rimasta in quello scantinato buio e umido.
    (...)
    La mamma ha resistito fino all’ultimo, ma tre giorni prima della nostra evacuazione è morta. Ho detto al mio fratellino che si era addormentata, non bisognava svegliarla. Ma penso abbia capito tutto.
    (...)
    Io odio la Russia. Mio zio è lì. Sapete cosa mi ha detto a telefono? “Katia? Quale Katia? Non vi conosco, ragazzina. Quale guerra? Quale Katia?”. Poi mi ha mandato un messaggio da un altro numero: “Katia, non mi scrivere. Per me e la mia famiglia è pericoloso. Non possiamo far tornare in vita tua mamma”. Li odio, era sua sorella, come si fa?
    Penso che tornerò a Mariupol. E vivrò in quello stesso posto. E scenderò a portare fiori nello scantinato della nuova casa.
    Un’altra cosa che fa paura è quando i bimbi piangono, ma non si può. Era pericoloso che li sentissero. Questi orchi trovavano così le persone nascoste negli scantinati e le uccidevano.
    Chi è sopravvissuto racconta che i soldati russi potevano violentare bambini, vecchie, persino i cadaveri.
    (...)
    Abbracciate i vostri bambini. Altrimenti, quando non ci sarete più, loro non si ricorderanno il vostro odore. Se riuscirò a resistere e avrò dei figli, li abbraccerò tutto il giorno.

    Qualcuno non crede a queste testimonianze, ma nemmeno il più fantasioso tra i romanzieri arriverebbe a scrivere queste parole se non le avesse vissute.

    Il Vangelo è così attuale:
    Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera».
    Gesù rispose: «Anche se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado

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    Abbracciate i vostri Bambini

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  19.  

    Addì 5 aprile 2022

    In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire».
    Dicevano allora i Giudei: «Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?».
    E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo.
    Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati».
    Gli dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che vi dico.
    Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui».
    Non capirono che egli parlava loro del Padre.
    Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo.
    Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite».
    A queste sue parole, molti credettero in lui.

    Giovanni 8,21-30

  20.  

    Quando avrete innalzato il figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io-Sono (5 aprile 2022)

    Morire per vivere

    Nella testimonianza che ho riportato ieri della Ragazzina ucraina di sedici anni che ha visto morire la mamma di fame nello scantinato del suo palazzo, mi ha colpito il suo sfogo comprensibile, ma che non condivido: credevo in Dio, ma come può Dio permettere tutto questo?

    E' il mistero divino che da sempre angoscia l'umanità
    Se Dio è buono come è possibile che lasci che ci siano guerre e violenze?
    Non sarò certo io quello in grado di dare una soluzione a tale dilemma, ma vi propongo la risposta che negli anni ho dato a me stesso.

    Prima considerazione: Dio ha lasciato che crocifiggessero Gesù.
    Lo ha innalzato sulla croce affinché il mondo lo vedesse, affinché il suo sacrificio unisse le persone

    E' quello che sta avvenendo in Ucraina: Dio lascia che la popolazione venga martirizzata affinché il mondo si possa unire attorno a loro per combattere il male.

    Seconda considerazione: chi crede sa benissimo che qui siamo di passaggio.
    Morire a 5 anni, 50 anni o 100 anni è la stessa cosa dinanzi all'eternità che ci aspetta in Paradiso.
    La morte è sempre dolore e tristezza per noi uomini, ma con gli occhi della fede dovremmo gioire per ogni nostro fratello che cessa di soffrire in questo nostro mondo per iniziare il nuovo cammino con Dio, infinito e senza dolore.

    Buona riflessione, facciamo tesoro del male per accogliere il bene
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    Il male porta amore, solidarietà, fratellanza, comprensione

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  21.  

    Addì 6 aprile 2022

    In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».
    Gli risposero: «Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?».
    Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato.
    Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.
    So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi.
    Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!».
    Gli risposero: «Il nostro padre è Abramo». Rispose Gesù: «Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo!
    Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto.
    Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!».
    Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato.

    Giovanni 8,31-4
    2

  22.  

    Conoscerete la verità (6 aprile 2022)

    Dittatura all'italiana

    Ai tempi di hitler venivano uccisi migliaia di ebrei nei forni crematori.
    Il regime lo negava e c'erano dubbi sulla realtà delle cose, sui crimini ed eccidi fascisti e nazisti.
    Oggi putin come hitler vuole spazzare via un intero popolo, ma in Russia in molti non sanno, in molti non credono ed un po' con la violenza, ed un po' con mistificazioni e propaganda l'operato di quest'altro regime totalitario, come ai tempi di stalin, non è conosciuto da tutti e non certamente nella sua orrenda realtà.

    Noi inorridiamo davanti a tanti eccidi, a cadaveri mutilati, bambini seviziati, città rase al suolo, ma siamo così distanti da tutto questo?
    Quando neghiamo l'esistenza di un male perché ci torna comodo, o perché abbiamo paura delle ritorsioni non facciamo lo stesso? Non ne siamo complici consapevoli?
    E' vero, non uccidiamo nessuno, non commettiamo genocidi, ma il valore alla base è lo stesso: vedo un'ingiustizia e non la denuncio, anzi magari mi ci adagio per vivere una vita serena.

    Quante ingiustizie ho visto e vedo tutti i giorni, e quante ne ho denunciate.
    Risultato? Niente di fatto, tutto regolare perché "il sistema" va bene così e scoperchiare il vaso di pandora non conviene a nessuno
    -----------------------
    Totalitarismo anche attorno a noi

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  23.  

    Addì 7 aprile 2022

    In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte».
    Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte".
    Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?».
    Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "E' nostro Dio!", e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola.
    Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò».
    Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?».
    Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
    Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

    Giovanni 8,51-59

  24.  

    Se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte (7 aprile 2022)

    Bambini come adulti e adulti come Bambini

    Come può un Bambino non essere mai brontolato?
    Facilissimo: rispettando tutto ciò che i suoi genitori, insegnanti o allenatori gli dicono di fare
    Facilissimo a dirsi, ma difficilissimo a farsi, sopratutto perché c'è la ribellione, la voglia di scoprire, il desiderio di evadere ed essere liberi.
    Se però ci fate caso quelle parole, quegli insegnamenti spesso traditi, non considerati, visti come vessazioni ritornano.

    Ecco alcune frasi dei miei ragazzi ormai adulti

    "Se non me ne fossi andato da voi oggi la mia vita sarebbe migliore"
    "Se non avessi rubato o fatto uso di droga oggi non sarei in prigione"
    "Mi ritrovo padre a dire ai miei figli le stesse cose che voi dicevate a me e che io non ascoltavo"
    "Se non mi fossi impuntata a sposare quel ragazzo e farci un figlio e avessi dato ascolto a voi che lo vedevate come un cattivo soggetto, non avrei subito da lui tutto quello che ho dovuto subire"
    "Se avessi capito che la mia mamma non voleva il mio bene, mentre voi si, non sarei scappato da lei"

    Tanti altri pensieri ho ascoltato in trentacinque anni di vita dedicata ai Bambini
    Quante volte ho dialogato con loro per fargli capire che stavano buttandosi in un burrone, ma non hanno voluto sentire ragioni andando verso la loro strada di immancabili sofferenze e poche opportunità

    Studia, che da grande potrai trovare un lavoro migliore
    Sii generoso ed anche gli altri lo saranno con te
    Non frequentare cattive compagnie solo perché sono "furbetti" e fanno cose divertenti perché non è oro tutto ciò che luccica
    Rispetta gli altri se vuoi essere rispettato
    Non seguire la strada più facile ma impara a fare sacrifici ogni giorno

    Se mi avessero ascoltato oggi molti di loro sarebbero professionisti e non disoccupati; sarebbero genitori in grado di dare un bel futuro ai loro figli e non farli vivere in case fatiscienti senza acqua calda vivendo dell'elemosina della gente; sarebbero onesti cittadini capaci di produrre per sé e per la collettività e non carcerati bollati a vita come delinquenti

    Sono certo che queste parole tutti le condividete

    Ma se queste raccomandazioni sono giuste e realistiche, tanto più lo sono quelle che Dio (o la vita se preferite) fa a noi adulti: essere onesti, capaci di perdonare, generosi, uomini e donne di pace e non di guerra, non attaccati alle cose materiali e al vil denaro.

    Ed allora perché non seguirle?

    Per ritrovarsi un domani in prigione? Oppure coinvolti in mille cause in tribunale? O ancora a litigare sul posto di lavoro con i colleghi che vogliamo mettere in cattiva luce per avere dei benifici?
    O peggio, per ritrovarsi un domani all'inferno e non in Paradiso?

    Potete anche non credere all'inferno e al Paradiso, ma la certezza matematica non potete averla, e se ci fosse? Non varrebbe la pena ascoltare i buoni suggerimenti di vita e seguirli?
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    Obbedienti o disobbedienti?

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  25.  

    Addì 8 aprile 2022

    In quel tempo, i Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo.
    Gesù rispose loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare?».
    Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
    Rispose loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dei?
    Ora, se essa ha chiamato dei coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata), a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio?
    Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre».
    Cercavano allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
    Ritornò quindi al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui si fermò.
    Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha fatto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero».
    E in quel luogo molti credettero in lui.

    Giovanni 10,31-42

  26.  

    Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare? (8 aprile 2022)

    Buoni ma non "corbezzoli"

    Mi domando:
    Nonostante aver lavorato a favore dei Bambini per 35 anni, con ottimi risultati dati dal fatto che i Bimbi del doposcuola non sono obbligati a venire, ma vengono tutti i giorni, e che abbiamo con noi anche i figli di Bambini che venivano da noi diversi anni fa.
    Lavoro che è sotto gli occhi di tutti perché chiunque può venire, stare con noi, vedere come operiamo, osservare i Bambini giocare sereni e spensierati.
    Venti tonnellate di cibo raccolte e distribuite a 650 famiglie con 450 Bambini nel solo periodo covid
    Cinquantotto Bambini presi in affido, molti dei quali presi piccoli e volati verso la loro strada ormai più che maggiorenni

    E' possibile che ci siano ancora persone che non credono in noi o divulghino notizie non vere, come ad esempio il maltrattamento dei Bimbi?
    E' possibile che le associazioni di Livorno, più grandi e maggiormente legate al servizio pubblico, non vogliano collaborare con noi?
    E' possibile che il Comune di Livorno anziché aiutarci cerchi ogni pretesto per affossarci, così come ha fatto chiudere la nostra casa famiglia nel 2019?

    Se una persona o un associazione si giudica dalle proprie opere, per quale di esse qualcuno ci vuole lapidare?

    Attenzione: non è una lamentela, anzi è uno "state attenti" perché sappiamo difenderci molto bene, vigliacchi maledetti che non avete il coraggio di fare le vostre affermazioni per scritto perché sapete benissimo che non sono vere e sareste immediatamente denunciati per diffamazione. Maltrattamento? Se sapete che maltrattiamo i bimbi mettelo fate denuncia alla magistratura e vediamo che accade!!!
    -----------------------
    Maledetti

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  27.  

    Addì 9 aprile 2022

    In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.
    Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto.
    Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Quest'uomo compie molti segni.
    Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazione».
    Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera».
    Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.
    Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
    Gesù pertanto non si faceva più vedere in pubblico tra i Giudei; egli si ritirò di là nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Efraim, dove si trattenne con i suoi discepoli.
    Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione andarono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi.
    Essi cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano tra di loro: «Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa?».

    Giovanni 11,45-56

  28.  

    Tutti crederanno in lui (9 aprile 2022)

    Spiegare ai Bambini la guerra

    C'è chi evita di parlare della guerra ai Bambini per mettere al riparo i propri figli, ma le notizie circolano anche alle elementari, arrivano nuovi compagni dall'Ucraina che raccontano la loro storia, il telegiornale irrompe nelle case con notizie ed immagini di un'immane tragedia.
    Non si può non parlare della guerra ai Bambini, anzi, si deve farlo affinché non si facciano idee sbagliate.

    Qualche giorno fa una delle mie piccole tornò a casa dicendo che fra poco anche noi saremmo stati in guerra, spaventata per un mix di notizie in equilibrio tra il vero ed il falso captate a scuola.
    E' stato necessario parlarne, spiegare, portare tutto nei giusti alvei, per quanto tragici.
    Hanno capito, abbiamo pregato insieme per i Bambini, per i civili uccisi, per i soldati morti in entrambi gli schieramenti.
    La guerra spaventa, ma quella sera sono andati a letto più tranquilli, sollevati almeno dal fatto che la guerra non sarebbe entrata nelle nostre case se non tramite la tv, e con estrema moderazione.
    Ma la guerra c'è, è vicina a noi, è un dato di fatto e non è possibile nasconderla.

    Dobbiamo improvvisare anche noi. Gli psicoterapeuti ricordano che non è tanto importante cosa diciamo della guerra ma come, con che qualità emotiva. Le fiabe, tutte generalmente truculente, sono state un buon allenamento. Orchi, lupi e streghe, orfani derelitti. Un circo spaventoso addomesticato dalla voce di mamma e babbo. Spesso con un lieto fine, sempre con un insegnamento: le persone litigano, si perdono però poi si ritrovano. Ammettere che la pace non è la condizione istintiva del genere umano preparerà i nostri figli a scenari peggiori che speriamo non debbano mai più vedere.
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    Orchi cattive e buone fatine

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  29.  

    Addì 10 aprile 2022

    Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio».
    E preso un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e distribuitelo tra voi, poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio».
    Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me».
    Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi».
    «Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola.
    Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale è tradito!».
    Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò.
    Sorse anche una discussione, chi di loro poteva esser considerato il più grande.
    Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori.
    Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve.
    Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.
    Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha preparato per me, perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.
    Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli».
    E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte».
    Gli rispose: «Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi».
    Poi disse: «Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla».
    Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una.
    Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo termine».
    Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli rispose «Basta!».
    Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono.
    Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione».
    Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà».
    Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo.
    In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra.
    Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza.
    E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».
    Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per baciarlo.
    Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?».
    Allora quelli che eran con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?».
    E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro.
    Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate, basta così!». E toccandogli l'orecchio, lo guarì.
    Poi Gesù disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante?
    Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre».
    Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano.
    Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro.
    Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche questi era con lui».
    Ma egli negò dicendo: «Donna, non lo conosco!».
    Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro rispose: «No, non lo sono!».
    Passata circa un'ora, un altro insisteva: «In verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo».
    Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò.
    Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte».
    E, uscito, pianse amaramente.
    Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo schernivano e lo percuotevano, lo bendavano e gli dicevano: «Indovina: chi ti ha colpito?».
    E molti altri insulti dicevano contro di lui.
    Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, diccelo». Gesù rispose: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete.
    Ma da questo momento starà il Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza di Dio».
    Allora tutti esclamarono: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli disse loro: «Lo dite voi stessi: io lo sono».
    Risposero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».
    Tutta l'assemblea si alzò, lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo, impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re».
    Pilato lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici».
    Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla: «Non trovo nessuna colpa in quest'uomo».
    Ma essi insistevano: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fino a qui».
    Udito ciò, Pilato domandò se era Galileo e, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme.
    Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da molto tempo desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui.
    Lo interrogò con molte domande, ma Gesù non gli rispose nulla.
    C'erano là anche i sommi sacerdoti e gli scribi, e lo accusavano con insistenza.
    Allora Erode, con i suoi soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì di una splendida veste e lo rimandò a Pilato.
    In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata inimicizia tra loro.
    Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, disse: «Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; e neanche Erode, infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte.
    Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò».
    .
    Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «A morte costui! Dacci libero Barabba!».
    Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio.
    Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù.
    Ma essi urlavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!».
    Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò».
    Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano.
    Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita.
    Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.
    Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù.
    Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui.
    Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.
    Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato.
    Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci!
    Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
    Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere giustiziati.
    Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra.
    Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno». Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte.
    Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto».
    Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso».
    C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
    Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!».
    Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena?
    Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male».
    E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».
    Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
    Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio.
    Il velo del tempio si squarciò nel mezzo.
    Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò.
    Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: «Veramente quest'uomo era giusto».
    Anche tutte le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto.
    Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e così le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti.
    C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta.
    Non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio.
    Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù.
    Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto.
    Era il giorno della parascève e gia splendevano le luci del sabato.
    Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo secondo il comandamento.

    Luca 22,14-71.23,1-56

  30.  

    Questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre (10 aprile 2022)

    L'impero delle tenebre

    Nella storia dell'umanità abbiamo assistito a moltissimi "Imperi delle tenebre": l'impero romano assetato di espansione e di potere così come tutti gli altri imperi, il nazismo e mille altre dittature, il marxismo, lo stalinsmo e molti altri che si sono macchiati di efferati crimini per la sete di conquista di un sol uomo o di una stretta cerchia di fedelissimi.

    Oggi il dittatore putin ed i suoi oligarchi sono assetati di sangue, di potere, di espansione e non guardano in faccia a nessuno: torture, violenze ed esecuzioni fanno parte di un piano prestabilito per piegare la resistenza ucraina che trova aiuto e suporto nella popolazione civile.
    Lo zar putin è incurante di essere sull'orlo di una guerra nucleare, alla quale molto probabilmente arriveremo qualora egli si trovi con le spalle al muro e tenti l'ultima carta, quella del bottone rosso, consapevole di dare inizio a ad una distruzione su larghissima scala.

    Nella storia dell'umanità però si vede anche che i più grandi imperi sono miseramente naufragati perché si basavano sulla forza e sulla violenza, sull'imposizione e sull'istarurazione di un regime non accolto dalla popolazione.
    Sarà così anche per questa russia che vedrà cadere la testa del macellaio che tanto male sta procurando alla popolazione inerme.

    C'è poco da star tranquilli dinanzi ad una possibile guerra mondiale e nucleare, ma siamo certi che l'umanità sopravviverà anche a questa insana barbarie, come ha sempre fatto, perché se anche tutta la popolazione mondiale dovesse essere spazzata via basta solo qualche coppia che grazie al loro amore metta al mondo un po' di figli affinché l'uomo possa ricominciare da zero, nella speranza che possa farlo meglio di come abbiamo fatto noi fino ad oggi, memori delle lezioni del passato, magari senza armi nucleari, senza inquinamento, senza guerre, con amore e dialogo, certi che la violenza distrugge e l'amore costruisce

    Probabilmente la storia si ripeterà e nel giro di qualche decina di anni ci saranno di nuovo liti, fazioni, guerre, abusi e soprusi, ma forse anche no.
    La cosa che nessuno potrà mai portarci via è la speranza di un mondo migliore, di una vita migliore
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    La speranza di un mondo migliore

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  31.  

    Addì 11 aprile 2022

    Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti.
    E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.
    Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento.
    Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: «Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?».
    Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
    Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura.
    I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
    Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava là, e accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti.
    I sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

    Giovanni 12,1-11

  32.  

    Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri (11 aprile 2022)

    Carità interessata

    Ieri giocavamo a "Nascondimento", una versione di Nascondino che ho inventato e che i Bimbi adorano.

    Situazione di stallo: Mattia, Mirko, Anita e Barbara a due punti, mentre Jaquie, la piccolina, era ad un solo punto.
    Ultima manche.
    Jaquie va in caccia, trova Barbara, grida il suo nome ed inizia l'inseguimento.
    Barbara è più veloce e stava distanziando Jaquie, fino a che non ha rallentato per farsi palesemente raggiungere e donare il suo terzo punto, che l'avrebbe portata alla vittoria finale.
    Lo ha fatto per dare la gioia di una vittoria alla sorellina.

    Un atto semplice che ha donato gioia a Jaquie, alla stessa Barbara e a me, tanto da premiare Barbara con una notte dalla nonna, cosa che tutti loro anelano immensamente.

    Un gesto passato inosservato agli altri fratelli, anche se in seguito è stato sottolineato per dar loro un insegnamento, ma intensamente generoso ed altruista.

    Pensiamoci quando facciamo qualcosa per gli altri, perché se "facciamo" per un nostro interesse, magari per lucrarci sopra, usando le persone che apparentemente aiutiamo, è bene "non fare" perché ogni intrallazzo prima o poi verrà scoperto e punito.
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    Carità o egoismo?

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  33.  

    Addì 12 aprile 2022

    In quel tempo, mentre Gesù era a mensa con i suoi discepoli, si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà».
    I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse.
    Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù.
    Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Dì, chi è colui a cui si riferisce?».
    Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?».
    Rispose allora Gesù: «E' colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone.
    E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto».
    Nessuno dei commensali capì perché gli aveva detto questo; alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri.
    Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte.
    Quando Giuda fu uscito, Gesù disse : «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui.
    Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
    Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho gia detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire.
    Simon Pietro gli dice: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi».
    Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!».
    Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte».

    Giovanni 13,21-33.36-38

  34.  

    Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi (12 aprile 2022)

    Dove vai?

    Dopo pranzo mi preparo per andare a fare varie commissioni per l'Associazione.
    Mirko vede che sto indossando il giubbotto, salta giù dalla sedia e corre da me
    "Dove vai?" Mi domanda
    Avrei voluto rispondergli "A farmi fare un preventivo per degli imballaggi, a vedere un sollevatore da comprare per il magazzino, a parlare con una mamma che ha bisogno del nostro aiuto, ed infine dal commercialista per rivedere il bilancio"
    Tutto troppo difficile da capire per un Bambino di 8 anni.
    Così mi sono limitato a dire "Devo fare delle cose"
    "Portami con te"
    "Non posso Mirko, e poi tu devi studiare"
    "Ti prego, ti prego, ti prego, portami con te"
    "Davvero tesoro, non è possibile, ma un giorno mi seguirai, verrai con me e se vorrai porterai avanti tu l'Associazione quando io non ci sarò più"
    "E dove andrai?"
    "Intendevo dire quando sarò morto"
    "Tu non morirai mai"
    "Ma figurati, tutti si muore"
    "E allora io muoio con te"
    "Non dire fesserie, nella vita nella maggior parte dei casi si muore da vecchi, non da giovani. Un giorno, molto, molto lontano anche tu morirari ed è allora che ci ritroveremo e staremo insieme per sempre"
    Ecco che a Mirko torna il sorriso, mi abbraccia e mi bacia dicendomi "Già mi manchi, torna presto"

    Mi manca la mia mamma, mi mancano gli affetti che mi hanno fatto crescere e non ci sono più e sopratutto ho il desiderio grande di andare da Dio, ma adesso il mio dovere è qui, e fin tanto che il Signore mi darà fiato per vivere questa esistenza è questo il mio posto.
    Quando sarà il momento lo seguirò, ma per ora "Avanti tutta"
    -----------------------
    Mi seguirai a suo tempo

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  35.  

    Addì 13 aprile 2022

    In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento.
    Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo.
    Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?».
    Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli».
    I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
    Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici.
    Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà».
    Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?».
    Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà.
    Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!».
    Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».

    Matteo 26,14-25

  36.  

    Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni? (13 aprile 2022)

    Cecchini e franchi tiratori

    Gabriele aveva cinque anni quando Babbo Michele e Mamma Francesca piangendo al telefono ci chiesero aiuto:
    "Non lavoriamo, non possiamo dare una vita dignitosa a nostro figlio, non abbiamo tempo per accudirlo in quanto sempre alla disperata ricerca del lavoro e di cibo tra le varie Associazioni, abbiamo chiesto aiuto a tutte le istituzioni ma avendo una casa di proprietà eredita, seppur di scarissimo valore in zona "malfamata" non abbiamo diritto a nessun sussidio. Vogliamo bene a nostro figlio e per questo chiediamo aiuto a voi per tenerlo un periodo, almeno fin tanto che non troviamo un lavoro"

    Dopo pochi giorni abbiamo accolto Gabriele in casa con noi mantenendo un ottimo rapporto con i genitori. La legge consente un affido in accordo tra le parti purché entro il sesto mese se ne dia comunicazione al tribunale dei minori.
    Non erano passati neanche tre mesi che ci chiama il servizio sociale di appartenenza della famiglia piuttosto indispettito per essere stato scavalcato. Aveva ricevuto una segnalazione da un parente, si scoprì in seguito, che gettando fango su di noi e sui genitori del Bambino aveva avvertito il servizio di un affido illegale, che di illegale non aveva nulla.

    La cosa si risolse nel migliore dei modi perché il servizio sociale capiì la situazione ed insieme collaborammo per il bene del Bambino, il quale venne dato a noi in affod per due anni, periodo nel quale i genitori trovarono lavoro all'estero dove si trasferirono con Gabriele. Oggi sono una famiglia felice con due lavori ed un figlio bravissimo a scuola.

    Il mondo è pieno di Giuda Iscariota che con un bacio tradiscono le persone che hanno dato loro fiducia.
    Noi ne abbiamo trovate tante che purtroppo per invidia, gelosia, interesse personale ci hanno fatto tanto del male. Ci siamo sempre difesi ed il tempo ci ha dato sempre ragione, ma ogni volta quel bacio è un acido che corrode e per rimarginare la ferita occorre un cammino lungo e faticoso che lascia solchi nel cuore.
    Mai smetterò di fidarmi del prossimo perché ognuno merita la nostra fiducia, ma è certo che è difficile ogni volta andare oltre e resistere alla tentazione di reagire.
    -----------------------
    Un bacio per tradire

    5 x mille ai Bambini martirizzati nella guerra in Ucraina
    e ai tanti Bimbi che ogni giorno subiscono abusi di ogni genere
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  37.  

    Addì 14 aprile 2022

    Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
    Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita.
    Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto.
    Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?».
    Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo».
    Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me».
    Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!».
    Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti».
    Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi».
    Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto?
    Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono.
    Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri.
    Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi».

    Giovanni 13,1-15

  38.  

    Li amò sino alla fine (14 aprile 2022)

    Fino alla fine dei miei giorni

    Un figlio nasce quando siamo giovani
    Cresce e noi maturiamo
    Diventa adolescente e ci dice scherzando "Sei vecchio"
    Diventa uomo o donna, ed allora si che noi invecchiamo davvero
    Ed ecco che inizia la nostra seconda vita, pensiamo al riposo, a goderci i frutti del nostro lavoro, i nipotini, la pensione.
    Poi spariamo, diventiamo un ricordo, spero bello, per i nostri cari, talvolta un esempio da seguire.

    Ma nel mondo ci sono tanti figli, e sono tutti del mondo, quindi un po' anche nostri
    Ci sono i Bambini scappati dalle guerre e dai genocidi, quelli malnutriti, gli orfani, i maltrattati ed abusati. Ci sono anche quelli di ottima famiglia ma dimenticati davanti alla tv con un panino in una mano ed il telefonino nell'altra, Bambini desiderosi di affetto senza saperlo perché mai conosciuto.
    Tanti i Ragazzi adolescenti problematici, che tali non sarebbero se avessero solo avuto qualcuno con cui parlare che li avesse un po' forzati ad aprirsi per risolvere i propri problemi grandi e pesanti come macigni.

    Quanta sofferenza negli occhi di tantissimi Bambini

    Noi genitori consapevoli di cosa si debba dare ad un figlio per farlo crescere bene, noi con l'esperienza alle spalle per aver fatto spiccare il volo alla nostra prole, noi capaci di ragionare e dialogare, noi non più bravi di altri ma con una maturità alla spalle, noi con la fortuna di essere cresciuti in un bell'ambiente, una famiglia sana, senza problemi economici.

    Noi abbiamo un compito da svolgere, quello di amare i Bambini, tutti i Bambini, come se fossero nostri figli, perché SONO tutti nostri figli.

    Dobbiamo amarli, accudirli, accoglierli, proteggerli perché nessun'altro lo fa, perché dobbiamo dar loro quelle opportunità che noi e la nostra prole abbiamo avuto.

    Dobbiamo amarli fino alla fine, ma la fine non è la nostra età per andare in pensione.
    Noi dobbiamo amarli e proteggerli fino a che abbiamo fiato in gola, finché il nostro cervello funziona, finché le nostre braccia, anche da una sedia a rotelle e con la bava alla bocca, possano dare un abbraccio caloroso a chi in questa vita ha tanto freddo
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    Noi genitori dei figli del mondo

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  39.  

    Addì 15 aprile 2022

    In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli.
    Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli.
    Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi.
    Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?».
    Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era là con loro anche Giuda, il traditore.
    Appena disse «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra.
    Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno».
    Gesù replicò: «Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano».
    Perché s'adempisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato».
    Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco.
    Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?».
    Allora il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno.
    Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: «E' meglio che un uomo solo muoia per il popolo».
    Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote; Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro.
    E la giovane portinaia disse a Pietro: «Forse anche tu sei dei discepoli di quest'uomo?». Egli rispose: «Non lo sono».
    Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.
    Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina.
    Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto.
    Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto».
    Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?».
    Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?».
    Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo sacerdote.
    Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono».
    Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?».
    Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
    Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua.
    Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest'uomo?».
    Gli risposero: «Se non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato».
    Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno».
    Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire.
    Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?».
    Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?».
    Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?».
    Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
    Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
    Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?». E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui nessuna colpa.
    Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?».
    Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.
    Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare.
    E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano:
    «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.
    Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa».
    Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!».
    Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa».
    Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».
    All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: «Di dove sei?». Ma Gesù non gli diede risposta.
    Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?».
    Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande».
    Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare».
    Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà.
    Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!».
    Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare».
    Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
    Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo.
    Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».
    Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco.
    I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei».
    Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto».
    I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo.
    Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così.
    Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.
    Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».
    Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
    Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete».
    Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.
    E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.
    Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via.
    Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui.
    Venuti però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe,
    ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
    Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.
    Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso.
    E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.
    Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù.
    Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre.
    Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei.
    Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto.
    Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino.

    Giovanni 18,1-40.19,1-42

  40.  

    Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò (15 aprile 2022)

    Ed il gallo cantò

    Un giorno quando ero Bambino di dieci anni raccolsi una susina che penzolava sul cortile del mio condominio da un ramo dell'albero del vicino.
    Ci presi gusto e con i miei amici salivamo sul muro divisorio e facevamo scorpacciate di susine.
    La proprietaria un giorno ci vide e si arrabbiò. Le spiegai che era un nostro diritto perché le susine che prendevamo erano nel nostro cortile.
    Il giorno dopo la signora fece tagliare il ramo :(

    Si palesò nella nostra testa l'idea di aver subito un abuso e continuammo a prendere le susine dall'albero della signora salendovi sopra dal muro di recinzione.

    Quando n giorno la signora ci sorprese si arrabbiò tantissimo e venne a parlare con i nostri genitori.
    Ma noi, duri, ritenevamo di aver subito un abuso e continuammo a rubare le susine.

    Risultato finale: la signora tagliò l'albero ... ed il gallo cantò!!!

    Quel giorno capii un'importante lezione: ci sono abusi morali che dobbiamo subire perché dall'altra parte c'è un diritto a perseguirli, ma questo ci deve fermare e non portare a compiere noi abusi o illeciti
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    Abusi morali

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  41.  

    Addì 16 aprile 2022

    Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato.
    Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
    Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti.
    Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
    Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno».
    Ed esse si ricordarono delle sue parole.
    E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri.
    Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli.
    Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse.
    Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l'accaduto.

    Luca 24,1-12

  42.  

    Perché cercate tra i morti colui che è vivo? (16 aprile 2022)

    Gioire per la morte di una persona cara

    Nella nostra tradizione il funerale è un vero e proprio supplizio
    Tutti tristi, tutti mesti, ci si parla appena sussurrando "Condoglianze, condoglianze"

    Eppure chi ha fede in Dio sa benissimo che dopo la morte c'è una vita migliore
    Per chi resta la sofferenza della perdita è umana, ma la parte divina che alberga in noi dovrebbe portarci a rallegrarci per quel viaggio verso un futuro senza guerre né fame, senza violenze né abbandoni. Ed invece tutti tristi, tutti vestiti di nero, tutti a piangere.

    Ma abbiamo fede o usiamo le parole di Dio solo per chiedere cose materiali e salute?

    Se avessimo veramente fede dovremmo gioire ogni volta che un nostro fratello torna al Padre.
    Non a caso i santi sono festeggiati nel giorno della loro morte perché quel momento rappresenta la nascita alla nuova vita in Paradiso.

    Non sarebbe un bel segnale per chi non ha fede?

    Predichiamo la vita eterna, diciamo di crederci, eppure piangiamo ogni volta che muore qualcuno.

    Quando la mia mamma stava per morire a quarantasette anni il 4 gennaio 1986, lasciò detto di volere un funerale come se fosse una festa perché, diceva, "Vado da Dio".

    E così fu:
    campane che suonavano a festa, organo e chitarre intonavano canti gioiosi accompagnati dal coro delle grandi occasioni, e tutti erano rigorosamente vestiti con abiti dai colori sgargianti.

    Una festa talmente bella e significativa tale da farmi dire tutt'oggi che è stato il giorno più bello della mia vita. Era una vera e propria festa e mi veniva spontaneo consolare coloro che erano tristi e piangevano.

    Diamo un bel segnale di fede: compiliamo un testamento morale chiedendo, come ha fatto la mia mamma, di fare festa quando saremo morti ringraziando Dio per il dono che ci ha fatto.
    Immaginatevi lo stupore di chi non abbia fede nel vedere tanta gioia ad un funerale, magari potrebbe incuriosirsi e avvicinarsi a Dio.
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    Al funerale gioia e allegria

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  43.  

    Addì 17 aprile 2022

    Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
    Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
    Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro.
    Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
    Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.
    Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.
    Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
    Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.

    Giovanni 20,1-9

  44.  

    Non avevano infatti ancora compreso che egli doveva risuscitare dai morti (17 aprile 2022)

    E noi?

    Jaquie ha sei anni e non comprende perché deve lavarsi i denti, ma obbedisce a babbo e mamma e li lava dopo ogni pasto.
    Barbara ha sette anni e non comprende perché deve studiare, ma obbedisce a babbo e mamma e studia.
    Mirko ha otto anni e non comprende perché non deve reagire alle provocazioni, ma obbedisce a babbo e mamma ed ignora quelli che gli danno fastidio.
    Anita ha nove anni e non comprende perché debba fare movimento e non essere sedentaria, ma obbedisce a babbo e mamma e corre con tutti noi.

    Sono Bambini!

    Hanno una differenza di età con noi di circa cinquant'anni, noi abbiamo visto tante cose, abbiamo imparato tante lezioni, abbiamo capito molte cose, pertanto possiamo donare loro la nostra esperienza, ed essi, pur non capendo (ancora) le motivazioni, obbediscono perché si fidano di noi in quanto sanno che volendo loro bene non li faremmo andare su cattive strade di proposito.

    Ma anche noi siamo Bambini, con una differenza di età tra noi ed il creatore di miliardi di anni. Ne avrà viste di cose il buon Dio? Non sarebbe il caso di essere come Bambini e lasciarci guidare per le strade del mondo?
    Anche noi non capiamo (ancora) tante cose, fidiamoci di Dio e seguiamo il Vangelo

    Quante volte vi sarete voltati indietro e avrete detto "Se non avessi fatto quella cosa ora la mia vita sarebbe migliore"?
    E non ditemi che tutti gli errori che avete fatto fossero inconsapevoli.
    Chissà quante volte la vostra vocina interiore avrà detto "Non lo fare" e voi, tosti, avete comunque preso quella direzione?

    Quella vocina, è la voce di Dio che vi avverte, vi mette in guardia del pericolo

    Ascoltatela e la vostra vita sarà migliore

    Oggi si celebra la resurrezione di Gesù.

    Non credete che i morti possano risorgere in Paradiso?

    A quante cose non credete, alla pari dei Bambini, ma un po' più di fede in questo mondo al confine tra guerra e pace renderebbe le nostre vite migliori.
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    Credere per fede

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  45.  

    Addì 18 aprile 2022

    In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli.
    Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono.
    Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno».
    Mentre esse erano per via, alcuni della guardia giunsero in città e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto.
    Questi si riunirono allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo: «Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo.
    E se mai la cosa verrà all'orecchio del governatore noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni noia».
    Quelli, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i Giudei fino ad oggi.

    Matteo 28,8-15

  46.  

    Annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto (18 aprile 2022)

    Miracolo o altro?

    Dopo la resurrezione di Gesù le guardie andarono a riferire quanto fosse accaduto
    I loro capi, i farisei, non dubitarono della loro parola, ma diedero loro denaro affinché raccontassero un'altra verità.

    Non vi è mai capitato di vedere una cosa e volerva vedere diversamente per un vostro tornaconto?
    Avete due strade:
    1) Negare l'evidenza e architettare una storia che stia in piedi e possa confutare tale evidenza
    oppure
    2) Credere all'evidenza ed essere portavoci di quella verità

    Dopo sei mesi di coma, a Livorno, un ragazzo si risveglia il giorno di Pasqua
    E' inconfutabile, era su tutti i giornali
    I genitori del ragazzo, e molti con loro, gridano al miracolo
    Ci saranno altre persone che invece vorranno vedere un'evidenza scientifica in tale guarigione

    Confutare una cosa palese ed evidente è da stupidi, ma in questo mondo funziona e c'è sempre qualcuno che corre dietro le dicerie perché gli torna comodo

    E' più facile per un ateo negare che si sia verificato un fatto umanamente impossibile, oppure credere che quanto accaduto sia un miracolo divino?

    Per una persona onesta ed intelligente si dovrebbe aprire almeno il dubbio sulla possibilità di un miracolo e quindi sull'esistenza di Dio, ma è molto più facile e più comodo negare, così da non dover riflettere e magari un giorno arrivare a dire "Ho sbagliato in tutta la mia vita ad essere ateo"

    Come potrei non credere in Dio dopo aver osservato e toccato tantissimi miarcoli? Tantissimi avvenimenti il cui verificarsi era dato per "impossibile" dai tecnici del settore, ivi compresi i medici, che si sono realizzati miracolosamente?

    Come per S. che dato per morto è tornato a vivere
    Come per N. per la quale quattro volte il tribunale si era opposto a metterla in protezione e senza averlo cercato un giudice ha trovato un cavillo per aiutarla in un quinto giudizio
    Come per J. M. A. e B.che sono scampati ad una vita tra i campi rom per trovare una famiglia, e come sia arrivata l'adozione nonostante denunce e vessazioni subite dalla futura famiglia adottiva
    Come per la palese programmazione della morte di una mamma al fine di salvare la vita di tanti Bambini
    -----------------------
    Ipotesi su Dio

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  47.  

    Addì 19 aprile 2022

    In quel tempo, Maria stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
    Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto».
    Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù.
    Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo».
    Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro!
    Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro».
    Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.

    Giovanni 20,11-18

  48.  

    Donna, perché piangi? (19 aprile 2022)

    Lacrime di dolore in lacrime di gioia

    Quanta sofferenza in questo mondo causata da eventi naturali come malattie, terremoti, inondazioni, ma anche tantissima per cause legate all'uomo.
    Pensate se imparassimo a vivere in pace senza guerre, discordie, vendette, rivalità, egoismi.

    Difficile?

    Di per sé non lo sarebbe perché basterebbe che ognuno non pestasse i piedi all'altro, ma la gente di questo mondo deve arraffare più che può.
    Così se una persona trova un lavoro onesto si mette a fare il lavativo oppure a rubare
    Se troviamo una donna o un uomo da amare ed essere amati prima o poi ci stanchiamo e lo tradiamo o ce ne andiamo
    Se abbiamo tutto dalla vita vogliamo sempre di più, non ci accontentiamo mai

    Prendete un vagabondo, una persona che vive per la strada.
    Odora di cattivo, abiti sporchi, barba incolta, capelli unti
    Sembra che per lui non ci sia rimedio, ma basta una bella doccia, un'insaponata fatta bene, abiti puliti, barba e capelli in ordine ed ecco che si trasforma.

    Basterebbe una doccia anche a noi per ripulirci di tutto il male che facciamo al prossimo.

    Dovremmo prendere consapevolezza che potremmo vivere in pace e serenità se accantonassimo l'ira, la voglia di conquista, la cattiveria dividendo con gli altri ciò che abbiamo.
    Vi rendete conto che se ognuno desse un po' del proprio superfluo non esisterebbe più la povertà?
    Se nel mondo venissero distrutte tutte le armi non ci sarebbero più guerre?
    Se le aziende investissero maggiormente in filtri l'inquinamento scomparirebbe?

    Le lacrime di dolore si trasformerebbero in lacrime di gioia
    -----------------------
    Basterebbe una doccia

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  49.  

    Addì 20 aprile 2022

    In quello stesso giorno, il primo della settimana, due discepoli di Gesù erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto.
    Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro.
    Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo.
    Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?».
    Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso.
    Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.
    Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo.
    Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto».
    Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!
    Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?».
    E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
    Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano.
    Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro.
    Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.
    Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.
    Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?».
    E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone».
    Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

    Luca 24,13-35

  50.  

    Resta con noi perché si fa sera (20 aprile 2022)

    Fermati con noi

    Il pomeriggio sono uscito in bicicletta con i miei quattro paperotti e con il grandiglione speciale
    Corse sfrenate, prove di gimcana, sorpassi, nascondino con le bici e tanto altro ancora
    Un bel momento

    Quando iniziava a far freschino, complice un venticello di maestrale, siamo rientrati a casa che iniziava ad imbrunire
    I bimbi si sono tolti il giubbotto e vedevano che io invece non mi spogliavo, chiedendomi perché non mi fossi ancora svestito.
    "Devo andare via, devo fare un salto in ufficio"
    "Resta qui con noi Babbo, ormai è notte, dove vai al buio?"

    Che meraviglia sentire le parole di Gesù in bocca ai miei Bimbi

    Il Signore ci parla in tanti modi: ascoltiamoloin special modo quando sono i Bambini, i suoi angeli, a parlarci
    -----------------------
    Resta qui con noi

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