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  1.  

    Addì 8 settembre 2021

    Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
    Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
    Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle, Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
    Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
    Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
    Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
    Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
    Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: "Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele", che significa Dio-con-noi.

    Matteo 1,1-16.18-23

  2.  

    Erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie (8 settembre 2021)

    Trovate la forza

    Penso spesso all'immagine che a volte ci viene raccontata dai missionari in Africa secondo la quale centinaia di persone la domenica si mettono in viaggio a piedi, tra la polvere, affrontando talvolta anche dei pericoli per passare qualche ora in chiesa ad ascoltare la Messa, le parole del sacerdote e magari risolvere i propri problemi o essere guariti. Chilometri e chilometri per sfamare l'anima con la Parola di Dio. A noi non manca il cibo in tavola, non dobbiamo prendere arco e frecce o rovistare nella spazzatura per procurarci da mangiare, ci basta tirare fuori di tasca il portafogli ed ecco apparire sulle nostre tavole un cappone, un'orata, un cesto d'insalata. Abbiamo perso la capacità di lottare per ottenere ciò che nella vita ci serve. Abbiamo le chiese vicine, ma non abbiamo il tempo per entrarvi un attimo per fare una preghiera o ascoltare una Messa. Abbiamo i poveri vicini, i senzatetto, i bambini abbandonati, le persone anziane, ma non abbiamo il tempo o la voglia di uscire di casa e fare un chilometro con il motorino o con la macchina. Siamo diventati pigri, svogliati, incapaci di combattere, di vedere i valori della vita. Bravissimi. E' proprio così che ci vuole chi opera nel male: mollicci, senza prendere una posizione, sprofondati nelle nostre agiatezze. Terreno fertile perché il male si possa insinuare dentro i nostri cuori e nel tessuto della nostra società.

    Mi ribolle il sangue al pensiero che miglia di persone vorrebbero avere ciò che noi buttiamo via, oppure una chiesa vicino casa, o una sola stanza della casa dove abitiamo. Abbiamo tutto, ma alla fine non abbiamo niente. Abbiamo perso i valori che ci hanno permesso di costruire il nostro benessere, non si combatte più per le cose importanti come la famiglia o la solidarietà, anzi, ci scanniamo allo stadio, tiriamo bombe carta agli uomini in divisa che fanno il loro dovere anziché dialogare, mettiamo i nostri anziani negli ospizi e ci dimentichiamo della loro esistenza, abbandoniamo i nostri figli per la strada in nome dell'emancipazione ma solo per poter essere liberi di andare a giocare a tennis.

    Abbiamo smesso di ascoltare, di leggere, di riflettere su cose importanti. Non ci confrontiamo più su principi e valori perché si ha paura di essere giudicati, ma anche per pigrizia. Si lascia che le cose vadano come devono andare, come lasciare che un fiume scorra senza argini e tutto travolge, inonda. Non lamentiamoci se rapiscono i nostri figli, se violentano la ragazza che torna a casa, se rapinano ed uccidono nelle nostre case. E' il nostro mondo, siamo noi a volerlo così perché non facciamo nulla per cambiarlo. Chi sono gli stupratori, gli assassini, i ladri, i rapinatori? Coloro che nessuno aiuta, coloro che da bambini hanno imparato solo l'odio per chi preferiva gettare i propri soldi ed il proprio tempo in cose inutili anziché dividerli con chi non aveva nulla da mangiare o una famiglia problematica. Purtroppo oggi non si pensa altro che a noi stessi, a vivere bene la giornata, a non avere problemi. Si preferisce divorziare piuttosto che dialogare e non si pensa alla sofferenza dei figli in seguito ad una separazione. Non costruiamo l'avvenire, non ci sacrifichiamo per i bambini che domani erediteranno un mondo peggiore, non facciamo pulizia e nascondiamo lo sporco sotto il tappeto facendo finta che certe realtà di abbandono non esistano.

    Trovate la forza dentro di voi per reagire, per combattere il male che ci circonda e che è radicato dentro di noi. Prendete il Vangelo, la Parola di Dio, come una spugna per lavare via le brutte abitudini, cominciate ad uscire per aiutare il prossimo, accogliete i figli di coloro che sono sbandati e fatene uomini di domani, tenete in casa i vostri figli e aspettate il più possibile a farli diventare grandi affinché imparino i valori che si stanno perdendo e possano tramandarli alle generazioni future. E' facile criticare la chiesa, facile puntare il dito sui sacerdoti, ma sono scuse per non voler ascoltare la propria coscienza, per non voler ascoltare Dio perché ci fa comodo non mettersi in gioco così da restare comodamente seduti sui nostri divani.

    Ma è davvero una bella vita quella che fate? Ma davvero pensate che quando sarete anziani i vostri figli non vi metteranno in ospizio, oppure non desidereranno la vostra morte per godere al più presto dell'eredità? Davvero pensate che ci sarà qualcuno disposto ad accogliervi in casa se vostra moglie o vostro marito vi mandasse via? Vi auguro che tutto questo non vi riguardi, ma questo è il mondo che stiamo costruendo. Siamo ancora in tempo per cambiarlo, basta avere il coraggio di alzarsi, uscire di casa e chinarsi su coloro che hanno bisogno di noi, siano essi anziani, poveri, senza tetto, bambini abbandonati. Fuori dalle vostre case c'è una guerra da combattere ed il Signore chiama anche voi ad essere soldati della Carità, ma se non vorrete farlo per Dio fatelo per voi e per i vostri figli, aiutate chi ha bisogno, dividete ciò che avete con chi non ha nulla, accogliete in casa un bambino ed insegnate alla vostra prole cosa sia la solidarietà, la condivisione.
    ----------------------------
    Rimboccatevi le maniche per aiutare i tanti bambini che hanno bisogno di voi, salverete così la vostra vita

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  3.  

    Addì 9 settembre 2021

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano.
    A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica.
    Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo.
    Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
    Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.
    E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.
    E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
    Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.
    Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
    Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio ».

    Luca 6,27-38

  4.  

    Amate i vostri nemici (9 settembre 2021)

    Terzo Tempo

    Cosa significa "Amare"?
    E' una parola usata talvolta con troppa semplicità, ma alla cui base c'è un sentimento profondo.
    Amare significa innanzitutto "Dare sé stessi per il bene dell'altro".
    Amare vuole anche dire "Riconoscere l'errore del nostro prossimo e perdonarlo"
    E qui la parola "Perdono" porta a riflettere sulle frasi di molti "Perdono, ma non dimentico".
    Per amare, per amare veramente, bisogna perdonare, e "perdonare veramente".

    Ora mi interrogo su quanto sia difficile amare le persone a noi care, le persone a noi vicine.
    Quanti rancori, piccole incomprensioni, sguardi di rimprovero.
    E' difficile, ma ci si può riuscire.
    Forse non è difficile amare un estraneo, cercare di fare il suo bene accogliendolo e accettandolo con pregi e difetti.

    Ma come si fa ad amare un nemico?
    Come si fa ad amare una persona che ti ha fatto, o ti sta facendo del male?

    Amarlo veramente, con tutto il cuore, accogliendolo quando ti respinge, perdonandolo quando ti attacca, sostenendolo quando lui cerca di buttarti giù.

    Mi resta difficile, molto difficile.

    Personalmente sono al primo passo, riesco nel pronfodo del mio cuore a non odiare chi mi faccia del male e nemmeno a serbargli rancore.
    Ma da qui ad "Amarlo veramente", a dimenticare il dolore subito, a convivere con lui pur sapendo il suo odio e disprezzo nei miei confronti mi è proprio difficile, più che altro perché ogni sua azione smuove in me la voglia di contrattaccare, quindi devo cercare di stargli lontano per non esserer ferito e non ferirlo a mia volta. Ma stando lontani non è possibile "Amare veramente", specie se ne cuore si annida un seme di ira pronta a crescere alla prima occasione.

    Prego ogni giorno Dio affinché mia dia la forza di "Amare veramente" i miei nemici, le persone che mi odiano, la gente che mi ostacola o semplicemente parla male di me, di noi.
    Pregate per me perché desidero con tutto il cuore arrivare ad "Amare veramente" anche i miei nemici
    ------------------------
    Nel rugby il contrasto è duro, forte, talvolta "cattivo", ma alla fine della partita c'è sempre il "terzo tempo", quel momento in cui i nemici diventano amici.
    Sia così anche la nostra vita

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  5.  

    Addì 10 settembre 2021

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca?
    Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro.
    Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo?
    Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».

    Luca 6,39-42

  6.  

    Può forse un cieco guidare un altro cieco? (10 settembre 2021)

    Sono ubriaco, posso guidare?

    Osservare gli adolescenti fa capire spesso gli errori che anche noi adulti facciamo. Quante volte un ragazzo si trova in difficoltà, non capisce un atteggiamento dell’adulto, non vuole prendersi delle responsabilità, deve decidere sul suo futuro, deve gestire una relazione difficile. A chi chiede aiuto? Chiunque ha o ha avuto un figlio adolescente vi risponderà che nella stragrande maggioranza dei casi si affiderà ai consigli dell’amico, del coetaneo, in buona sostanza di un altro ragazzo o ragazza con gli stessi suoi problemi, convinto che sia l’unico a poterlo capire. Capire certamente si, ma consigliare sarà difficile. Come può un cieco guidare un altro cieco? Se un tizio va ad una festa e beve fino ad ubriacarsi, e non sa se sia il caso di prendere la macchina o meno, se chiedesse consiglio ad un altro ubriaco è probabile che gli risponda di non darsi pensiero, e se chiedesse a lui un aiuto finirebbe dalla padella nella brace. Un ubriaco dovrà chiedere consiglio ed aiuto a chi sia sobrio, anche se questo dovesse comportare un rimprovero ed una soluzione drastica e dolorosa, come il dover lasciare la macchina ferma e farsi venire a prendere dalla moglie che magari lo pensava in ufficio a lavorare fino a tardi. Ecco, gli adolescenti, e noi spesso siamo adolescenti, cercano la strada più facile, quella che comporti meno problemi, e non sia troppo faticosa o impegnativa. Cosa direste ad un ragazzo con una serie di dubbi? Di farsi aiutare da chi ne sappia più di lui, o quantomeno da chi non sia coinvolto nella questione spinosa. Impariamo anche noi a guardare fuori dalla nostra cerchia e proviamo ad avere l’umiltà e la forza di chiedere aiuto all’esterno, seguendo le indicazioni di colui al quale ci affidiamo.
    Chi ha fede sa che il Vangelo non da indicazioni facilissime da seguire. “Ama il tuo nemico”, “Ama il tuo prossimo come te stesso”, Vendi tutto ciò che hai ed il ricavato dallo ai poveri” ed altro ancora, ma se abbiamo bisogno di aiuto chi meglio di Dio può darci una mano? E se non seguiamo i suoi consigli, come possiamo sperare di risolvere i nostri problemi?
    Vi è mai capitato di seguire una strada per trovare una soluzione ed accorgervi che non è quella giusta? Quanta fatica si fa a tornare indietro, quante volte ci rammarichiamo per non aver preso prima quel sentiero perché in salita. Claudio, uno dei nostri ragazzi, oggi quasi trentenne, piange per non aver finito l’ultimo anno delle superiori ed aver scelto la via più facile. E come lui tanti ragazzi che non hanno dato retta a chi consigliava loro una strada in salita. L’età dell’adolescenza per noi è finita, sarebbe l’ora di ascoltare i consigli che ci arrivano dall’alto.
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    Aiutateci a dare consigli ai nostri bimbi

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  7.  

    Addì 11 settembre 2021

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni.
    Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo.
    L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore.
    Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico?
    Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.
    Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la rovina di quella casa fu grande».

    Luca 6,43-49

  8.  

    Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi (11 settembre 2020)

    Possono esistere alberi cattivi che diano frutti buoni?

    Nella vita sarebbe impossibile fare tutto bene, ognuno di noi ha fatto, fa e farà tantissimi sbagli. Questo non significa che ognuno di noi sia cattivo. Una cosa che per me è giusta per altri può essere sbagliata e viceversa. Dovremmo imparare a confrontarci, specialmente quando siamo tutti dalla stessa parte e si cerca di fare la stessa cosa. Cercare di realizzarla in modi diversi non significa che sia sbagliato un modo oppure un altro, ma farsi la guerra quando abbiamo gli stessi valori di fondo, la stessa meta è veramente una cosa stupida. Ci sono già coloro che ci sono ostili dai quali doversi difendere, e combattere contro chi ha dinanzi lo stesso nemico comune è come cercare di uccidere un soldato del proprio esercito indebolendolo. Ma purtroppo la stupidità umana e così grande che si guarda più come viene fatto una cosa piuttosto che alla cosa stessa. Spesso le critiche provengono persino da persone che non hanno una conoscenza diretta dei fatti. Non penso che un albero che dà frutti buoni possa dare frutti cattivi, ma c'è chi la pensa diversamente e crede che se il frutto è buono non dipenda dall'albero, se un bambino, dieci bambini, cento bambini sono cresciuti bene non sia merito di chi li ha educati, ma esclusivamente del caso oppure della loro forza. A ognuno le sue opinioni, anche se qualche volta mi sembrano delle pure eresie
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    E' bello educare i bambini ad avere sani principi
    Dateci una mano in questa missione

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  9.  

    Addì 12 settembre 2021

    In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: «Chi dice la gente che io sia?».
    Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti».
    Ma egli replicò: «E voi chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo».
    E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno.
    E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare.
    Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo.
    Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».
    Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
    Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà».

    Marco 8,27-35

  10.  

    Chi vorrà salvare la propria vita la perderà (12 settembre 2021)

    Migriamo anche noi

    L'esodo dei profughi e ormai purtroppo un bollettino di guerra al quale ci siamo tristemente abituati. Sentir parlare di trenta, quaranta, cinquanta morti ormai è una consuetudine, ma pensiamo a coloro che partono, al dramma che hanno nel cuore, al non sapere se rivedranno le loro famiglie oppure periranno nei flutti del Mediterraneo, eppure partono lo stesso, vanno verso l'ignoto, pronti a perdere la loro vita per guadagnarne una migliore per sé e per i propri figli. Anziché denigrare questi sventurati dovremmo vedere in loro il coraggio di una scelta difficile. Lasciare la propria casa, la propria famiglia non è certo cosa facile, ma coloro che realizzano il sogno di trovare una collocazione nel mondo con un lavoro, la famiglia sistemata, i figli al sicuro affronterebbero tutto quello che hanno passato, altre mille volte. Anche noi dovremmo imparare ad attaccarci alla speranza di una vita migliore, anche noi non dovremmo esitare a fare un salto nel buio per trovare una strada che ci dia maggior protezione e sicurezza. Troppo spesso consideriamo certi valori come ciarpame, vecchiume da gettare. Principi come la solidarietà l'altruismo, il dedicare la vita agli altri curando le loro piaghe sono per molti tempo perso, sottratto al proprio intoccabile diritto a divertirsi e godersi la vita finché ci siano le forze. Gli immigrati oggi ci danno una grande lezione: dare un taglio netto al passato, tagliare il cordone ombelicale che ci lega alla nostra quotidianità per migliorare la nostra vita e quella di coloro che ci sono stati affidati. Impariamo a prendere su di noi la propria croce rinnegando noi stessi, evitando di porci su un piedistallo attorno al quale tutto il mondo debba ruotare e facciamoci servitori del prossimo, immigrato, bambino maltrattato, anziano, malato terminale, di chiunque abbia bisogno di noi
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    Donate voi stessi

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  11.  

    Addì 13 settembre 2021

    In quel tempo, Gesù quando ebbe terminato di rivolgere tutte queste parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafarnao.
    Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro.
    Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo.
    Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: «Egli merita che tu gli faccia questa grazia, dicevano, perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci la sinagoga».
    Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te, ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito.
    Anch'io infatti sono uomo sottoposto a un'autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all'uno: Và ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fà questo, ed egli lo fa».
    All'udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!».
    E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.

    Luca 7,1-10

  12.  

    Non sono degno che tu entri sotto il mio tetto (13 settembre 2021)

    Una montagna che crolla

    Si incontrano nella vita tante persone, alcune ci fanno del male, altre ci amano. Spesso diciamo “non merito che tu mi faccia del male”, ma difficilmente diciamo “non merito il tuo amore” perché ci reputiamo bravi e buoni, senza macchia e senza difetto. Io penso di non meritare l’amore di nessuno. I miei ragazzi mi vogliono un mondo di bene, anche quando sono scontroso, nervoso, arrabbiato. E’ questo il vero senso dell’amore, è così che accade quando ci si ama davvero, non si guarda a ciò che ci ferisce, ma si guarda a ciò che ci viene donato. Mille schiaffi si possono sopportare se si ama e se ci arriva almeno una carezza. Spesso dico di non meritarmi l’amore di Dio, eppure è sempre pronto a donarmi cose meravigliose, a farmi riscoprire ogni giorno la bellezza della vita. E’ difficile sorridere quando qualcuno ti da uno schiaffo, quando qualcuno rifiuta il dialogo, quando qualcuno non riesce a capirti o non si fa comprendere, ma quando c’è amore tutto si sopporta, tutto si accetta. Perdere una persona alla quale vogliamo bene è una ferita che trafigge il cuore e lascia un segno che non è possibile cancellare. Quanti ragazzi sono andati via, allontanatisi per sempre, eppure amati, protetti, fatti crescere e maturare, ma tornassi indietro rifarei la stessa strada. Quanto dolore alla morte della mia mamma, ed oggi accetterei qualunque cosa di lei pur di averla vicina una sola ora. Quando si ama e si interrompe un rapporto per incomprensioni, per ferite ricevute o causate è come distruggere una montagna fatta di amore con la dinamite, è squarciare il velo soave di gioia che avvolge la tua vita. Ogni abbandono per me è una coltellata, ne ho ricevute molte, si vede che me le merito. Pregate per me perché possa essere una persona migliore.
    ----------------------------
    Insegniamo ai nostri bambini la forza dell'amore

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  13.  

    Addì 14 settembre 2021

    In quel tempo Gesù disse a Nicodemo: «Nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo.
    E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».
    Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
    Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.

    Giovanni 3,13-17

  14.  

    Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito (14 settembre 2021)

    Mamma. Grazie.

    Mamma. Pronunciate questa parola a voce alta. Mamma. La più bella parola del mondo. E’ bella anche per coloro che hanno avuto mamme poco presenti, violente, drogate perché “mamma” non è una parola, è un ideale dentro ciascuno di noi. Ho visto bambini amare le proprie mamme anche quando sono stati venduti, abusati, feriti da loro, sempre pronti a perdonarle, a scusarle, cosa che raramente fanno con i padri. Mamma non è solo colei che ti da la vita, azione che, per il solo fatto di essere al mondo, è data per scontata e dovuta, ma è colei che fa da trade union tra il cielo e la terra, colei che ti accoglie in questa vita e ti dona agli altri per il tuo bene. Mamma è colei che rinuncia al proprio figlio per amore, colei che tutto sopporta, colei che ama il figlio più di sé stessa. Quante volte vediamo la nostra mamma come Dio; non è idealizzarla perché Mamma è la rappresentante di Dio sulla terra. Come Dio ci ama, come Dio ci protegge, come Dio rinuncia al suo figlio per amore.
    Grazie Mamma, diciamolo a voce alta, diciamolo alla nostra mamma prima che sia troppo tardi. Ma anche se non avete la forza di dirle “Grazie Mamma”, lei capirà, lei saprà quale sia l’amore che provate per lei.
    Negli ultimi anni di vita della mia mamma, da perfetto adolescente, non le sono stato molto vicino, raramente esternavo il mio amore per lei. Eppure. Eppure lei sapeva, lei scusava, lei perdonava, lei accettava qualunque cosa di me. Questo è amore, ed è amore divino.
    ----------------------------
    Ci sono tanti Bambini da amare
    Donate l'amore che avete ricevuto

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  15.  

    Addì 15 settembre 2021

    In quell'ora, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.
    Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».
    Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

    Giovanni 19,25-27

  16.  

    Donna, ecco il tuo figlio (15 settembre 2021)

    Il dono di una mamma

    Per quasi tutte le persone la mamma ha un'importanza fortissima e molto particolare. Non c'è giorno che non pensi alla mia, a quanto sarebbe bello poter condividere con lei ogni momento della mia crescita spirituale e dell'associazione, poterle far vedere i pesci che prendo, le foto che faccio, poter chiedere un consiglio sul come gestire una certa situazione, gioire con lei per ogni successo, piangere sulle sue spalle per ogni sconfitta o per un torto ricevuto. Non posso farlo, se non in una condivisione di cuore, ma non passa giorno che non ringrazi Dio di averle detto un tempo "Donna, ecco tuo figlio"

    --------------------------------------
    E' bellissimo vedere la realizzazione dei disegni di Dio, ed è ancor più bello quando ne facciamo parte

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  17.  

    Addì 16 settembre 2021

    In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola.
    Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.
    A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice».
    Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, dì pure».
    «Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta.
    Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?».
    Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».
    E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli.
    Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi.
    Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi.
    Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco».
    Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati».
    Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?».
    Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; và in pace!».

    Luca 7,36-50

  18.  

    Ti sono perdonati i tuoi peccati (16 settembre 2021)

    Luce o buio?

    Cos'è più forte, la luce o il buio? È ovvio che sia la luce. Pensate di essere in una stanza buia e di accendere un cerino una piccola candela, vedete che tutta la stanza si illuminerà parzialmente e voi potrete vedere ogni cosa. Immaginate di accendere un faro enorme anziché una candela, l'oscurità sarà completamente debellata.
    L'oscurità sono i nostri errori, la luce è l'amore che perdona e dissolve il buio.
    Tanto maggiore sarà l'amore, tanto più grande la luce che perdonerà i nostri peccati. Infatti basta un po' di affetto per perdonare un piccolo screzio; ci vuole l'amore di un amico per perdonare un tradimento; necessita un grande amore, come quello dei genitori per un figlio, per perdonare ripetute malefatte. Ma occorre tutto il calore del sole per asciugare una foresta dopo un grande acquazzone.
    Ci sono infatti dei peccati che noi vediamo così grandi da pensare che nessuno mai potrà perdonarci, e spesso purtroppo è proprio così, non troviamo nessuno disposto ad accogliere le nostre scuse. L'unico che veramente e così pieno d'amore da perdonare ogni nostra colpa, anche la più grave, sempre che dimostriamo il nostro sincero pentimento, è Dio
    ----------------------------
    Perdonare ed Amare devono essere le nostre parole d'ordine

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  19.  

    Addì 17 settembre 2021

    In quel tempo, Gesù se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio.
    C'erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni.

    Luca 8,1-3

  20.  

    Predicando e annunziando la buona novella del regno di Dio (17 settembre 2021)

    Cuochi e chef

    Lo chef deve assumere un cuoco. Fa una selezione e dai colloqui ne sceglie due. Li mette alla prova andandosene e lascia detto loro di voler rimanere stupito al suo rientro. Uno di essi trova ricette particolari, pensa agli abbinamenti, prepara gli ingredienti necessari, si ingegna per capire come muoversi e, al ritorno del "capo", prospetta una serie di menù indicando il modo per realizzarli. Insomma, ha i motori caldi, la vettura lucidata al massimo, il pieno di benzina ed attende solo uno "start and go" per partire ed iniziare la gara al meglio delle sue possibilità.
    L'altro cuoco invece pensa a cosa sia possibile fare, ma lì si ferma, titubante, impaurito dalle proprie idee, timoroso di cosa possa pensare lo chef e, cosa ancor più grave, non prepara gli ingredienti necessari per partire. Così al ritorno del "capo" tutto è ancora fermo e la vettura ha bisogno di essere revisionata, riempita di carburante, messa in posizione.
    E' ovvio a tutti quale sarà il cuoco che lo chef sceglierà per la sua cucina.
    Così è nella vita. Noi possiamo dare mille insegnamenti ai nostri figli, ma saranno loro a doverli utilizzare per partire e fare una buona gara.
    Così è anche per noi. Dio (o la vita se preferite) ci da fiducia, vuole che noi ci adoperiamo per far conoscere al mondo ciò che sappiamo fare, vuole che educhiamo gli altri all'accoglienza, all'altruismo, all'amore verso il prossimo, al perdono. Ma vuole anche vederci operativi. Troppo facile parlare di accoglienza e non aprire le porte di casa, parlare di generosità e spendere tutto ciò che abbiamo per i propri capricci, parlare di perdono e poi tenere rancore con il vicino di casa.
    Per diventare cuochi occorre rischiare, pur stando nelle regole, e solo così riusciremo ad avere una vita in grado di darci soddisfazioni
    ----------------------------
    Preparate i vostri ingredienti e utilizzateli per allestire un buon pranzo mettendo a tavola chi è affamato di amore

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  21.  

    Addì 18 settembre 2021

    In quel tempo, poiché una gran folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare la sua semente. Mentre seminava, parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la divorarono.
    Un'altra parte cadde sulla pietra e appena germogliata inaridì per mancanza di umidità.
    Un'altra cadde in mezzo alle spine e le spine, cresciute insieme con essa, la soffocarono.
    Un'altra cadde sulla terra buona, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per intendere, intenda!».
    I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola.
    Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perchè vedendo non vedano e udendo non intendano.
    Il significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio.
    I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e così siano salvati.
    Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell'ora della tentazione vengono meno.
    Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione.
    Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza».

    Luca 8,4-15

  22.  

    Il seminatore uscì a seminare la sua semente (18 settembre 2021)

    Quale seme sei?

    Quanti bambini abbiamo visto diventare adulti.
    Abbiamo avuto la possibilità di donare loro i principi ed i valori acquisiti nel tempo, star loro vicino nei momenti difficili accompagnandoli dall'infanzia alla maggiore età, ed anche oltre.
    A tutti abbiamo dato noi stessi, ma non tutti hanno seguito buone strade.
    Anche nella vostra esperienza di genitori, nonni, insegnanti, allenatori, educatori avrete avuto ragazzi, figli, nipoti ai quali avrete cercato di insegnare il bene, ma sono finiti su brutte strade. Talvolta un figlio cresce bene ed un altro no, nonostante la famiglia, le esperienze, l'educazione impartita siano le stesse.
    È giusto, utile e doveroso fare autocritica per capire dove si sia sbagliato, ma non sempre siamo noi adulti a sbagliare.
    Ognuno, anche i ragazzi in crescita, hanno la possibilità di scegliere se fare bene o male.
    Ogni bimbo è come un seme.
    Se cade sulla strada subito germoglia, ma poi secca. È come chi ascolta la buona parola lì per lì per opportunismo, ma appena arriva un altro lo seguono al pari di una bandiera al vento.
    Se cade sulla pietra è simile a chi ascolta ed accoglie con gioia gli insegnamenti, ma sono senza radici e non hanno la capacità di essere coerenti, ed anche quella parola buona cade nel dimenticatoio nel momento in cui sono tentati di non seguirla.
    Se il seme cade tra le spine rappresenta coloro che ascoltano con attenzione, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione.
    Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore sincero, la custodiscono e producono frutto con la loro costanza.
    Vale solo per i bimbi e ragazzi, o vale anche per noi?
    Quanti sanno cosa sia giusto, e fanno il contrario per mancanza di costanza o per opportunismo?
    ----------------------------
    Non scoraggiatevi se il seme non produce frutto, e continuate a seminare insegnando ai vostri ragazzi i buoni valori con costanza e perseveranza

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  23.  

    Addì 19 settembre 2021

    In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.
    Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà».
    Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.
    Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?».
    Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande.
    Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti».
    E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

    Marco 9,30-37

  24.  

    Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me (19 settembre 2021)

    Quando la vita ti regala un Sogno: prendilo

    Quando si è Bambini sogniamo ad occhi aperti di essere astronauti, ballerine, principesse.
    Crescendo fantastichiamo in maniera più concreta e vorremmo diventare piloti di aereo, pompieri, grandi pescatori.
    Nell'adolescenza iniziamo a costruire il nostro futuro iscrivendoci ad una determinata scuola con l'idea di essere un domani famosi dottori, premiati scrittori, interpreti alle Nazioni Unite, ed avere la possibilità di viaggiare tanto per lavoro ed incontrare persone meravigliose.

    Ma tutti sappiamo che la realtà non è rose e fiori, e sono pochissimi quelli che andranno nello spazio o saranno chiamate a ballare alla Scala.
    Potremmo diventare pompieri, medici, professori, ma essere uno dei tanti, non il più bravo, non il più famoso, né tanto meno quello premiato per la propria attività.

    Ma ogni tanto un Sogno ci sfiora, ed avvertiamo un brivido lungo la pelle. Sappiamo che quello è il nostro sogno, il treno che per un attimo si è fermato alla nostra stazione.
    E noi siamo lì.
    Possiamo prenderlo, o lasciarlo andare via vedendolo allontanarsi e rinunciarci, forse, per sempre.
    Rimane dentro noi il rimpianto di averlo lasciato andare.
    A volte è questa la giusta decisione per impegni già presi e per non far soffrire chi sta camminando con noi, altre volte rimpiangiamo la nostra scelta per il resto dei nostri giorni.
    Ma spesso è solo mancanza di coraggio: salire su un treno che ci porta lontano, senza mai più far ritorno, così come siamo, senza bagaglio, senza salutare nessuno.

    Ci sono dei sogni che non sappiamo di avere, ma quando si presentano e bussano alla nostra porta capisci che quello è ciò che vuoi fare nella vita.

    Oggi posso dire che il mio sogno è la realtà che sto vivendo: accogliere tanti Bambini.
    Non sapevo di averlo finché non ho toccato con mano la sofferenza e la povertà di tante famiglie.
    Quel treno è rimasto fermo per anni alla mia stazione. Il capotreno voleva farmi montare, ma avevo paura, tenevo un piede dentro ed uno fuori, aiutavo a scendere e salire i passeggeri, facevo brevi viaggi, ma restavo ancorato al mio egoismo.
    Un giorno capii che dovevo partire, con decisione, senza far più ritorno, e da quel giorno il mio Sogno è diventato la mia realtà.

    Ogni volta che leggo la frase del Vangelo "Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me" mi sento fortunato ad essere salito sul quel treno.
    I problemi da affrontare sono tanti, i dolori grandi, le incomprensioni non ci fanno dormire, ma la gioia di viaggiare attraverso campi e valli, passare lungo il mare, valicare montagne ed attraversare fiumi è qualcosa di indescrivibile.
    Poco importa se dobbiamo soffrire, fa parte del gioco, fa parte della vita, ma quanti oggi possono dire "Ho realizzato e vivo il mio sogno" ?
    ------------------------
    E tu che Sogno avevi?
    Lo hai realizzato, lo stai vivendo?
    Oppure ha il rimpianto di averlo lasciato andare via?

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  25.  

    Addì 20 settembre 2021

    In quel tempo, Gesù disse alla folla: « Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce.
    Non c'è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce.
    Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere ».

    Luca 8,16-18

  26.  

    Fate attenzione dunque a come ascoltate (20 settembre 2021)

    Sentiamo con le orecchie, ascoltiamo con il cuore

    "Ieri sono stato a pescare ed ho preso tre orate e due saraghi" disse Luigi al suo collega di lavoro.
    Qualche giorno dopo quest'ultimo chiese a Luigi "Ma ti è passata la passione per la pesca? È tanto che non ci racconti delle tue giornate in barca"
    Come ci sarà rimasto Luigi?
    Nello stesso modo in cui ci rimangono gli altri quando non ricordiamo o non teniamo nel giusto valore ciò che una persona ci ha raccontato di importante per lei.
    A volte ci possono sembrare stupidaggini o chiacchiere superficiali, ma se per quella persona quei discorsi sono importanti abbiamo il dovere di ascoltare e non solo di sentire, di ricordare ed interessarsi anche successivamente di ciò che ci ha raccontato perché quando capita a noi di non essere ascoltati ci rimaniamo male.
    Purtroppo è il problema di tanti oggi, specialmente tra i ragazzi, distratti da mille frivolezze come televisione, telefonino, social media ed altro ancora.
    Impariamo ad ascoltare, e non solo a sentire, sembra una differenza di linguaggio ma è sostanziale per un buon rapporto con chiunque incontriamo
    ----------------------------------------
    Ascoltate il pianto di tanti ragazzi e non siate sordi alle loro richieste di aiuto

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  27.  

    Addì 21 settembre 2021

    In quel tempo, Gesù passando, vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
    Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli.
    Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
    Gesù li udì e disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.
    Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».

    Matteo 9,9-13

  28.  

    Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati (21 settembre 2021)

    Chiudiamo tutti gli ospedali

    Immaginatevi come sarebbe un ospedale se ci fossero ospitate persone sanissime: infermieri annoiati, macchinari pieni di ragnatele, medici disoccupati.
    Ma dove sarebbero i malati? Fuori, per le strade, nelle proprie case a soffrire, a morire senza che nessuno li curi perché medici ed infermieri sarebbero tutti in ospedale.
    Oggi Riccardo è ammattito, ci sta raccontando una barzelletta.
    No, vi sto dicendo qual’è la realtà della nostra società di oggi: chi ha bisogno di cure ne viene escluso, chi non ne ha bisogno viene invitato ad entrare.
    Infatti ci sono cinque milioni di Bambini in stato di difficoltà familiare in Italia, ma solo tredicimila famiglie li accolgono.
    Ci sono migliaia di immigrati che necessitano di una nuova vita, ma i porti vengono chiusi.
    Ci sono senzatetto per le strade, ma moltissime parrocchie e comuni tengono chiuse le proprie porte.
    Eppure nelle nostre case ospitiamo bambini puliti e ben nutriti, figli di famiglie facoltose
    Nelle nostre città facciamo entrare turisti danarosi e sopportiamo la loro maleducazione
    Per le strade lasciamo che i cani facciano i loro bisogni per terra o sulle porte dei negozi
    Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati
    -------------------------
    Curiamo i nostri malati ed avremo una società più sana

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  29.  

    Addì 22 settembre 2021

    In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e diede loro potere e autorità su tutti i demòni e di curare le malattie.
    E li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
    Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né bisaccia, né pane, né denaro, né due tuniche per ciascuno.
    In qualunque casa entriate, là rimanete e di là poi riprendete il cammino.
    Quanto a coloro che non vi accolgono, nell'uscire dalla loro città, scuotete la polvere dai vostri piedi, a testimonianza contro di essi».
    Allora essi partirono e giravano di villaggio in villaggio, annunziando dovunque la buona novella e operando guarigioni.

    Luca 9,1-6

  30.  

    In qualunque casa entriate, là rimanete e di là poi riprendete il cammino (22 settembre 2021)

    E se?

    Paura dell'affidamento familiare?
    Paura di prendere un bambino nella propria casa?
    Paura di cosa?
    Le domande frequenti che mi venogno rivolte quando parlo di affido sono:
    - E se poi me lo levano?
    - E se i genitori mi infastidiscono?
    - E se i servizi non ci aiutano?
    - E se?

    Ma vi chiedo: quando mettete al mondo un figlio, vi fate tanti dubbi?
    Eppure potreste:
    - E se poi va su una brutta strada?
    - E se poi non trova lavoro?
    - E se poi lo rapiscono?
    - E se poi si ammala?
    - E se poi mi ritrovo solo a doverlo gestire?
    - E se poi nell'adolescenza sbatte la porta e se ne va?
    - E se poi si droga?
    - E se poi?

    Basta una lettera, una piccola "i" messa al posto della "e"
    Basta cancellare le rotondità di una vita grassa e agiata rappresentate dalla "e" e mettere la schiena diritta come fa la "i" e tutto cambia, ed un "E se" si trasformerà in un "E si".

    Ogni percorso non è per sempre, ogni strada prima o pi si divide da quella di un altro perché ognuno ha il suo cammino, le sue prove, i suoi traguardi da raggiungere. Possiamo fare un pezzo di strada in compagnia di altri, ma un figlio prima o poi esce di casa, una moglie o un marito ci lasciano per scelta o per morte, ed un bambino in affidamento si spera possa tornare alla propria famiglia.
    Il problema non è dato dalla lunghezza di un rapporto, ma dalla qualità di esso.
    Chiunque abbia preso un bambino in affido può testimoniare quanto questo rapporto sia meraviglioso, diverso da qualunque altro, unico proprio perché aleatorio e transitorio.
    Quando sappiamo, o crediamo, che una relazione non finisca o non possa finire ci culliamo sugli allori e spesso non riusciamo a tenere vivo l'interesse, il desiderio di stare insieme.
    Nell'affido, proprio perché sai che quel giorno, quel mese, quel Natale potrebbe essere l'ultimo lo vivi nel modo più intenso possibile. Ed è bellissimo.
    Vivere la vita è un po' come andare su una tavola da surf: puoi stenderti sulla pancia ed uscire solo quando il mare è calmo, oppure scegliere di buttarti quando ci sono delle grosse onde.
    Ma la differenza sostanziale è che nello sport puoi smettere quando vuoi e decidere quando uscire o entrare nell'acqua, mentre nella vita una volta che ti sei buttato non puoi tornare a riva, infatti i problemi, le onde, arrivano anche quando tu sei disteso a pancia in giù.
    Ed allora viviamola questa vita, accogliamo un bambino e godiamoci il vento nei capelli, il salmastro nel viso piroettando sulle onde sempre più grosse perché questa è la vita.
    ----------------------------
    E se ... cominciaste con un affido a distanza?

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  31.  

    Addì 23 settembre 2021

    In quel tempo, il tetrarca Erode sentì parlare di tutto ciò che accadeva e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risuscitato dai morti», altri: «E' apparso Elia», e altri ancora: «E' risorto uno degli antichi profeti».
    Ma Erode diceva: «Giovanni l'ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?». E cercava di vederlo.

    Luca 9,7-9

  32.  

    Sentì parlare di tutto ciò che accadeva e non sapeva che cosa pensare (23 settembre 2021)

    Alla fermata dell'autobus

    A volte rimaniamo sbigottiti ed increduli dinanzi a certe notizie: giovane di diciassette anni che uccide la fidanzata, branco di giovani stupra minorenne, inni razzisti allo stadio, muri eretti da giovani contro l'arrivo degli immigrati. C'è da pensare che il futuro non sia troppo roseo, c'è da perdere speranza nella gioventù?
    Livorno. Fermata dell'autobus. Un gruppo di ragazzi piuttosto numeroso ride e scherza. Arriva l'autobus. Una persona di colore, anziano, ingobbito dagli anni, dall'incedere lento e caudicante con il suo bastone tenta di salire, ma il conducente non lo vede e chiude le porte prima che lui riesca a montare. I ragazzi vedono la scena e ...
    Forse le cronache domani ci avrebbero potuto raccontare di spinte e parolacce, di presa di giro, ed invece no.
    Domani le cronache non racconteranno di come si sono svolti i fatti, perciò lo voglio fare io
    I ragazzi vedono la scena e ... cominciano a gridare al conducente di fermarsi. Questi ha un attimo di titubanza e rallenta, ma poi, forse pensando ad uno scherzo, o per paura di conseguenze, riprende la sua corsa. I ragazzi gli corrono dietro, bussano alla porta di vetro. Il bus si ferma, ed altri ragazzi incitano il vecchietto a "correre", gli fanno ala, come nella finale di una corsa podistica. E l'uomo, pian piano, giunge al mezzo e riesce a salire.
    Domani no, le cronache non racconteranno dell'accaduto, ma noi dobbiamo raccontare queste cose, questa ordinaria generosità fatta di cuore e spontaneità perché il mondo è fatto più da giovani generosi che non da quattro teppisti che purtroppo, con i loro atti scellerati, salgono agli onori della cronaca.
    Siamo un po' tutti alla fermata dell'autobus
    Possiamo prendere in giro
    Possiamo non fare nulla
    Ma possiamo fare la differenza
    ----------------------------------------
    Aiutateci ad educare tanti ragazzi affinché sempre più tra loro possano aiutare il debole e non ferirlo

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  33.  

    Addì 24 settembre 2021

    Un giorno, mentre Gesù si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: «Chi sono io secondo la gente?».
    Essi risposero: «Per alcuni Giovanni il Battista, per altri Elia, per altri uno degli antichi profeti che è risorto».
    Allora domandò: «Ma voi chi dite che io sia?». Pietro, prendendo la parola, rispose: «Il Cristo di Dio».
    Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno.
    «Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno».

    Luca 9,18-22

  34.  

    Chi sono io secondo la gente? (24 settembre 2021)

    Amin, sei anni, sbattuto contro i mobili

    Stazione di Livorno.
    Ora serale, buio.
    Da lontano vedo Amin, bambino di sei anni che avevamo avuto in estate, per la mano a Marusca, nostra volontaria che ce lo aveva condotto da Milano per portarlo in vacanza con noi.
    Non lo saluto neanche perché sono palesi le lesioni in viso e mi viene spontaneo domandargli "Cosa è successo? Cosa hai fatto per ridurti così?"
    E lui, candidamente, con la massima tranquillità e trasparenza, come fosse la cosa più normale del mondo mi rispose "Il mio papà mi ha preso per i piedi e mi ha fattto girare facendomi sbattere il viso nei mobili di casa"
    Sono trasalito, ho mantenuto la calma ed ho chiesto "Stava giocando?"
    "No, siccome ero stato cattivo e non vado bene a scuola, mi ha giustamente punito"
    Il resto della storia ve lo racconterò un'altra volta, ma quello che è palese è ciò che in tanti vogliono farci credere per giustificare un loro cattivo modo di comportarsi.
    Così il pedofilo dice alle sue vittime che sono loro ad essere provocanti.
    Così il marito picchiatore dice alla moglie che è stupida e merita le botte.
    Così un padre maltrattante dice al figlio che è giusto picchiarlo per il suo cattivo comportamento.

    Non lasciamo che gli altri ci dipingano con i loro foschi colori, prendiamo in mano la nostra vita e ribelliamoci a chi ci vuole imporre la sua visione distorta del mondo.
    Pensate però un attimo ad Amin e a quanti bambini come lui non possono difendersi né dalla violenza fisica, né da quella psicologica di sudditanza. Come cresceranno?
    Con l'idea di essere cattivi e di meritare il male. E quando saranno adulti? Che genitori saranno?
    Certamente abusanti, a meno che non incontrino un Angelo che sveli loro i valori ed i principi, condendoli con una buona dose d'amore e tanto accudimento.
    Amin ha trovato noi ed oggi è un papà buono e pieno di amore, ma quanti Amin ci sono che vengono lasciati al loro destino di violenza?
    Quanti Amin diventeranno papà e mamme per i quali sia giusto picchiare a sangue il proprio figlio?
    Dipende da noi. Dipende da quanti Amin riusciremo ad aiutare.
    Aiutateci ad allungare le nostre braccia per accogliere tutti i Bambini abusati, maltrattati, violentati, privati della loro infanzia
    --------------------------
    Vorremmo fare di più
    Aiutateci perché certi orrori non ci siano più

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  35.  

    Addì 25 settembre 2021

    In quel tempo, mentre tutti erano pieni di meraviglia per tutte le cose che faceva, Gesù disse ai suoi discepoli: «Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini».
    Ma essi non comprendevano questa frase; per loro restava così misteriosa che non ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento.

    Luca 9,43b-45

  36.  


    Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini (25 settembre 2021)

    Falsi idoli

    Ci sono persone che sono inneggiate oggi come divinità, ma dimenticate domani.
    Può capitare anche a noi di essere applauditi ed ammirati per qualcosa che abbiamo fatto. Le persone, in tali circostanze, tendono ad osannarci, a voler credere che se hai fatto una cosa fatta bene sei una persona perfetta, senza macchia e senza peccato.
    Purtroppo chi riceve simili attenzioni tende a crederci, a giocare la sua parte di "perfetto", ma se ci guardassimo dentro con onestà potremmo vedere tutti i nostri difetti.
    Da un lato cerchiamo di rimanere umili anche quando ci lodano, dall'altro non fidiamoci della massa perché oggi ti invoca e domani ti crocifigge
    ----------------------------
    Umiltà: uno dei valori più importanti che insegniamo ai nostri ragazzi

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  37.  

    Addì 26 settembre 2021

    In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri».
    Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me.
    Chi non è contro di noi è per noi.
    Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.
    Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare.
    Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile.
    Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna.
    Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna,
    dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

    Marco 9,38-43.45.47-48

  38.  

    Non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me (26 settembre 2021)

    Angeli della Zizzi

    Cinque milioni sono i Bambini in Italia che vivono in situazioni familiari ed ambientali degradate, quasi la metà di loro sono sotto la soglia minima di povertà e non sanno se oggi mangeranno oppure no.
    Noi Amici della Zizzi ci siamo prefissati il compito di accogliere e prenderci cura di questi Bambini. Se ne avessimo le possibilità vorremmo aiutarli tutti, ma è ovvio che è umanamente impossibile, a meno che il Signore non ci conceda di avere una grossa eredità.
    Quindi?
    Non possiamo pensare di accogliere 25/30 Bambini l'anno e lasciar morire di fame d'amore gli altri quasi cinque milioni.
    Ed allora ecco che abbiamo bisogno degli Angeli della Zizzi, un manipolo, ad oggi costituito tante persone che in tutta Italia ci aiutino a promuovere le nostre iniziative facendo conoscere questa piaga sociale a tutti coloro che incontrano sul loro cammino.
    I tanti Bambini privati della loro fanciullezza hanno bisogno di Angeli che si prendano cura di loro.
    --------------------------------------
    Anche tu unisciti a noi, anche tu diventa un Angelo della Zizzi

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  39.  

    Addì 27 settembre 2021

    In quel tempo, sorse una discussione tra loro, chi di essi fosse il più grande.
    Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un fanciullo, se lo mise vicino e disse: «Chi accoglie questo fanciullo nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Poiché chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è grande».
    Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto un tale che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non è con noi tra i tuoi seguaci».
    Ma Gesù gli rispose: «Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

    Luca 9,46-50

  40.  

    Chi di essi fosse il più grande (27 settembre 2021)

    Cosa vorreste? Milardi di euro o di sorrisi?

    Chi è il più grande nel mondo?
    Il calciatore che guadagna 79 milioni di euro l'anno?
    Il cantante con un miliardo e passa di dollari di patrimonio?
    L'uomo più ricco con 102 miliardi di dollari dichiarati?

    Resto perplesso: sono loro i più grandi?

    Ai miei occhi più grande di loro è Jaquie con i suoi 4 anni e mezzo e tonnellate di simpatia
    E' Mustafà con la passione della pesca, disposto a svegliarsi alle cinque e stare quindici ore su un guscio di noce in balia delle correnti
    E' Simone uscito dalla droga appigliato a valori e principi imparati da Bambino quando era in affidamento
    E' Sara che a otto anni consiglia alla mamma di non uscire e rinuncia alla sua infanzia per tenerle la testa mentre vomita ubriaca

    Termino questo mio pensiero con una frase del più povero e del più umile, ma più grande di tutti:

    Chi è il più piccolo tra tutti voi, questi è il più grande
    --------------------------------
    Il più grande tra noi

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  41.  

    Addì 28 settembre 2021

    Mentre stavano compiendosi i giorni in cui Gesù sarebbe stato tolto dal mondo, egli si diresse decisamente verso Gerusalemme e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per fare i preparativi per lui.
    Ma essi non vollero riceverlo, perché era diretto verso Gerusalemme.
    Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?».
    Ma Gesù si voltò e li rimproverò.
    E si avviarono verso un altro villaggio.

    Luca 9,51-56

  42.  

    Ma Gesù si voltò e li rimproverò (28 settembre 2021)

    Critiche e rimproveri

    A tutti noi da fastidio essere rimproverati, ripresi, criticati per qualcosa che abbiamo fatto o non fatto. Ci sentiamo sminuiti, giudicati, inadatti. Eppure la critica è sempre positiva, anche se fatta con toni accesi, perché porta, o dovrebbe portare l'altro, a pensare e riflettere.
    Mi torna alla mente quando da piccoli si viene messi in castigo con le manine al muro e la testa appoggiata sopra, è un modo per far pensare il bambino alla marachella che ha combinato e costringerlo a riflettere.
    Tutti noi abbiamo bisogno di correzioni per crescere e migliorare, impariamo a non offenderci, a non sentirci giudicati cattivi solo per un rimprovero, specie quando a farci delle osservazioni sono persone che hanno stima di noi e ci vogliono bene
    ----------------------------
    Non è facile ogni giorno rimproverare e correggere i nostri ragazzi, ma è bello vederli crescere. Sosteneteci in questo nostro cammino

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  43.  

    Addì 29 settembre 2021

    In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità».
    Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico».
    Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!».
    Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!».
    Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo».

    Giovanni 1,47-51

  44.  

    Vedrai cose maggiori di queste! (29 settembre 2021)

    Raccolta di funghi

    Chi vede una ragazza brutta o bella si ferma al suo valore esteriore.
    Così chi vede un bimbo bellino e simpatico, magari perché piccolino, si ferma all'esteriorità.
    Sono tempi di ricerca e raccolta funghi, ed in molti percorrono i boschi passando attraverso i sentieri battuti e limitandosi a guardare a destra e a sinistra del viottolo.
    Ma se gettiamo lo sguardo un po' più in là, in mezzo ai rovi, possiamo trovare i funghi più belli, quelli che altri non hanno trovato per non aver voluto fare la fatica di entrare nella parte meno pulita del bosco.
    Bisogna essere capaci di andare oltre, di guardare più in là del brutto carattere di una persona, della bellezza o bruttezza, della simpatia o antipatia, perché se scaviamo troviamo le meraviglie che ognuno ha dentro.
    I bambini che vanno in affidamento sono spesso lacerati da mille situazioni familiari, ed il loro comportamento è talvolta poco apprezzato. Ma ognuno di loro ha dentro sé una perla magnifica, e basta discostarsi poco dal sentiero per trovarla ed apprezzarla.
    ----------------------------
    Andiamo oltre le apparenze ed aiutiamo coloro che sono sporchi e scontrosi

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  45.  

    Addì 30 settembre 2021

    In quel tempo, il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
    Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe.
    Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada.
    In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa.
    Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
    Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.
    Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio».
    Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino.
    Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città ».

    Luca 10,1-12

  46.  

    La messe è molta, ma gli operai sono pochi (30 settembre 2021)

    La messe è molta, ma gli operai non hanno voglia

    Si pensa che non ci siano persone adatte a fare del bene, ma è un errore.
    Ce ne sono tante, tantissime che hanno tempo libero per poter aiutare il prossimo, ma non hanno voglia di farlo. Preferiscono stare attaccati al cellulare, andare in palestra, guardare la tv, stare in piazza. Ragazzi senza lavoro che rifiutano 1200 euro al mese più vitto e alloggio e contratto a tempo indeterminato per stare con dei bambini cinque giorni alla settimana. Le piazze piene di giovani che urlano, strepitano, chiacchierano: bellissimo socializzare, meraviglioso, ma è possibile che tutti i giorni, tutti i pomeriggi questa debba essere l'unica attività per molti? E' possibile che a nessuno di loro venga in mente di rimboccarsi le maniche e, pur socializzando, vengano a giocare con i bambini o vadano a far compagnia ad un anziano?
    Anche fra i ragazzi che educhiamo noi c'è tanto egoismo ed opportunismo, eppure non passa giorno che non mostriamo loro l'importanza di aiutare il prossimo, sia con le parole che con i fatti.
    Ma siccome guardo sempre al positivo vi voglio raccontare di una ragazza, e di un gesto per lei naturale ma che sarete voi a giudicare.
    Domenica sera. Rientro dalla campagna con tre mezzi. Ognuno di noi porta a casa vari bimbi. Roberta arriva con il suo pulmino a casa, ed io convergo nello stesso punto con i quattro piccoli che abbiamo. Dopo un fine settimana trascorso in campagna c'è in tutti noi una discreta stanchezza, e l'arrivo a casa non significa "ciabatte e tv", ma bagnetto ai cuccioli, cena, messa a letto. Meraviglioso indubbiamente, ma abbastanza stancante.
    Da un angolino al buio fa capolino una figura. E' una delle nostre ragazze, la più grande.
    "Oh te che ci fai qui?"
    "Sono venuta a dare una mano a mettere a letto i bimbi"
    Un gesto semplice, ma una grande prova di amore ed altruismo perché alla sera siamo tutti stanchi, così anche lei che studia con grande impegno ed ottimi risultati e fa diverse attività. Ma lei non ci ha pensato due volte ed è venuta a darci una mano con gioia ed amore.
    Voglio sperare, e prego ogni giorno, che tanti ragazzi prendano esempio; che tanti ragazzi, e adulti, possano capire l'importanza di aiutare il prossimo, anche con semplici gesti, anche fosse mezz'ora al giorno del proprio preziosissimo tempo.
    Tanti gli esempi positivi, ma la messe è molta e gli operai non vengono a lavorare nel campo dell'altruismo, nemmeno se pagati.
    Uscite dal vostro torpore per apprezzare la gioia di amare il prossimo
    ----------------------------
    Aiutateci perché c'è tanto da fare e da soli non possiamo
    Anche un piccolo gesto è per noi importante

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  47.  

    Addì 1 ottobre 2021

    In quel tempo, Gesù disse: «Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, gia da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere.
    Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi.
    E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata!
    Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».

    Luca 10,13-16

  48.  

    Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me (1 ottobre 2021)

    Strisce pedonali

    Quante volte avrete visto macchine sfrecciare sulle strisce pedonali anche mentre un pedone sta cercando di attraversare.
    Quando siamo a piedi ci adeguiamo a questa brutta abitudine e non ci avventuriamo sulle strisce se non siamo ultrasicuri che non passino macchine, tanto siamo convinti che non si fermeranno solo perché c'è qualcuno che sta per attraversare.
    Io viaggio quasi sempre in bicicletta e non ho di questi problemi.
    Ieri mi è capitata una cosa strana.
    Un signore stava attraversando ed era quasi a metà strada quando mi ha visto arrivare. Si è spaventato, io vado piuttosto veloce, ed ha fatto per tornare indietro. Io lo avevo visto ed avevo già rallentato compiendo una manovra per evitarlo passandogli da dietro. Nel mentre c'era una signora sul marciapiede che voleva attraversare, ed allora mi sono fermato per farla passare.
    La signora non se lo aspettava e mi ha fatto un sorriso che mi ha dato gioia, ma la cosa più bella è stata quella di vedere quel signore, fermo in mezzo alla strada, che mi ha guardato come fossi un alieno. Una faccia tra l'incredulo ed il piacevolmente colpito.
    Ci vuole poco a fare la cosa giusta, ed allora facciamola, renderà gli altri felici e noi fieri ed orgogliosi di aver fatto qualcosa di buono.
    ---------------
    Ascoltiamo la voce del cuore ed evitiamo di cadere nella tentazione di voler fare le cose per ripicca, per rivalsa o per primeggiare

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  49.  

    Addì 2 ottobre 2021

    In quel tempo, i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?».
    Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
    Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli.
    E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me.
    Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

    Matteo 18,1-5.10

  50.  

    Se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli (2 ottobre 2021)

    Mario detto "104" e talvolta "105"

    Che bello Mario!
    Ha un ritardo cognitivo che lo porta alla soglia della maggiore età ad essere uguale nei comportamenti ad un Bambino di cinque.
    Non crescerà mai.
    Non sarà certo lui a trovare il modo di visitare pianeti oggi irraggiungibili, non scoprirà il rimedio contro il cancro, non vincerà il premio nobel per la matematica.
    A volte però mi domando come sarebbe il mondo se fossimo tutti come lui, così come tutti i nostri avi e progenitori.
    Sarebbe bello.
    Sarebbe semplice.
    Non ci sarebbero guerre ma solo qualche bisticcio finito con un bacino sulla guancia.
    Andremmo a piedi vestiti di foglie, ma non avremmo inquinamento o tumori.
    Non avremmo paura della bomba atomica e non dovremmo assistere a violenze di ogni genere e non saremmo schiavi del dio denaro.

    Dio, o la natura se preferite, dandoci un cervello ci ha lasciati liberi di svilupparci, di crescere, di migliorarci e questo è certamente un bene, ma ne abbiamo approfittato andando alla deriva, sviluppando armi di distruzione di massa, lasciando rifiuti nello spazio ed in fondo ai mari, rendendo l'aria irrespirabile.
    Oggi sei un grande se hai i soldi, è solo questo che fa la differenza per la stragrande maggioranza delle persone.

    Gesù ha detto (anche se non credete sia figlio di Dio le sue parole sono state lasciate anche per voi da quello che potreste comunque considerare come un filosofo illuminato) "Se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli".
    Il monito è di quelli importanti, palese ai nostri occhi, sempre che vogliamo vederlo: usate il cervello per fare grandi cose, ma alla maniera dei bambini, con la loro semplicità, con la loro capacità di riconoscere il bene dal male e scegliere il bianco piuttosto che il nero.

    Un Bambino se vede un altro Bambino soffrire gli va vicino, lo accarezza, lo consola.
    Un Bambino se vede un altro Bambino che muore di fame divide la sua merendina con lui.
    Un Bambino se vede un altro Bambino che resta indietro lo aspetta e gli tende la mano.

    E quando parlo di "Bambini" non intendo i figli di coloro che insegnano alla propria prole l'egoismo, l'opportunismo, il razzismo.
    --------------------------
    Molti dei nostri Bambini sono semplici e puri, aiutateci a dare a tutti questa opportunità

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