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  1.  

    Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli e voi non avete voluto! (29 ottobre 2020)

    Lo posso aiutare? No, lascialo morire!

    Ospedale.
    Arriva un malato grave.
    Il pronto soccorso è intasato, i medici sono oberati di lavoro, le urgenze infinite.
    In sala d'attesa tra i vari accompagnatori c'è un medico, ma di altro ospedale.
    Vede la situazione e si offre per dare una mano.
    Viene respinto perché non è dei loro
    Il medico non si lascia impressionare e comincia a curare i malati, ed è pure bravo, sicuramente più umano.
    La gente è con lui, quindi gli altri medici gelosi del suo operato, non possono intervenire direttamente contro di lui, ma fanno di tutto per ostacolarlo: infermiere non disponibili, medicinali introvabili, relegato in angoli su lettini di fortuna.
    Ma egli non si lascia intimidire e continua la sua opera perché quella è la sua missione, non i giochi di potere all'interno dell'ospedale.
    Vede quanto ci sia da fare e chiede al direttore un'autorizzazione ufficiale per poter operare.

    E' la goccia che fa traboccare il vaso

    Gli altri medici si riuniscono, complottano, trovano alleanze con infermiere alle quali promettono mari e monti, ed alla fine procedono con denunce false.
    Arrivano i carabinieri e gli impediscono di operare, in attesa di indagini più approfondite.

    E così la gente muore per le gelosie, le invidie, i giochi di potere di medici che dovrebbero avere come scopo principale la tutela della vita umana, supportando chiunque si allei con loro, seppur con metodologie diverse.

    Questo è accaduto, seppur in altri ambiti.
    Questo tutt'ora accade.
    Questo continuerà ad accadere se nessuno denuncia questo sistema di spartizione mafiosa

    Io ci metto la faccia, lo sto facendo e presto scoperchieremo un vaso di Pandora perché la gente non deve morire se laq si può salvare
    ----------------------------
    Denunciamo un sistema corrotto e mafioso

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  2.  

    Addì 30 ottobre 2020

    Avvenne un sabato che Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo.
    Davanti a lui stava un idropico.
    Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: «E' lecito o no curare di sabato?».
    Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.
    Poi disse: «Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?».
    E non potevano rispondere nulla a queste parole.

    Luca 14,1-6

  3.  

    E' lecito o no curare di sabato?». Ma essi tacquero (30 ottobre 2020)

    Gesù è un virus

    E' arrivato il covid
    Un virus che uccide, ma anche un'opportunità per riflettere sulla nostra natura umana: debole, impreparata, egoista, opportunista.
    In primavera, durante il primo lockdown, abbiamo combattuto sul campo. Tre mesi a fare presidi per giorni interi sotto l'acqua, in piedi, sotto il sole, a scaricare cibo dal furgone alle dieci di sera, a fare i pacchi per le famiglie alle sei del mattino, a ritirare pesce e non riuscire a togliere la puzza dai mezzi.

    Siamo stati supportati da un centinaio di volontari, siamo stati supportati dalla popolazione.

    Poi ad un certo punto i volontari hanno ricominciato a lavorare, ad andare al mare, in vacanza, e di quei cento ne sono rimasti veramente pochini
    La gente quando ci vedeva fuori dai supermercati diceva "Che stress, anche oggi a chiedere" come se fosse obbligatorio dare

    Sono un ottimista di natura, ma ritengo che il covid crei ancor più divari nel genere umano. Chi è ricco si chiude in un bunker, sulla barca, in un'isola senza virus perché non necessita di andare a lavorare, e guadagnerà sempre più dalla crisi offrendo beni e servizi necessari: mascherine, cibo, camici, allestimento di ospedali, computer per le scuole, vendite on line e quant'altro.
    Il resto del mondo invidierà, si farà prendere da rabbia ed ira, cercherà la protezione dei potenti e il malaffare, le spartizioni di posti, la corruzione saranno sempre più forti in cerca di una rivincita e per colmare il divario, alimentando sempre più la mafia sommersa, la politica corrotta, il clientelismo.

    Il virus l'occasione l'ha proposta, ma l'umanità non ha avuto, non ha e probabilmente non avrà la forza, la voglia, i valori per approfittarne al fine di creare una popolazione di uomini e donne di valori e di principi.
    Troppo radicato il concetto di vita facile a qualunque costo

    Pensate a Gesù, indipendentemente che lo crediate figlio di Dio oppure no.
    Duemila anni fa ha proposto una filosofia di vita: povertà, comunione dei beni, solidarietà, altruismo, abnegazione, umiltà, cura degli ultimi.

    Una filosofia per la quale Gesù è stato ucciso
    Una filosofia consapevolmente travisata da tanti, da troppi uomini di chiesa, siano essi laici o sacerdoti, con ricchezze sfrenate, arroganza, giudizi perentori di condanna
    Quando una casa è troppo sporca ci vorrebbe una disinfestazione totale con acidi e idropulitrici, ma Dio non agisce così, ci lascia liberi, ci insegna ad amare, a dare il buon esempio.
    Non ci sono virus che possano farci cambiare stile di vita, solo la nostra volontà di farlo
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    Possibilità di un cambiamento

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  4.  

    Addì 31 ottobre 2020

    Avvenne un sabato che Gesù era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo.
    Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto.
    Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali.
    Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».

    Luca 14,1.7-11

  5.  

    Va a metterti all'ultimo posto (31 ottobre 2020)

    Grazie? Anche no!

    A chi non fa piacere essere gratificato per il lavoro svolto?
    Un grazie, un sorriso, una pacca sulla spalla danno sempre gioia e donano carica per andare avanti

    Se mi fermo con la macchina per far passare un pedone spero sempre in un sorriso, un cenno della mano
    Se ascolto le lamentele di una persona spero in un grazie
    Se dono generi alimentari ad una famiglia spero in una frase del tipo "posso fare qualcosa per aiutarvi?"
    Se accolgo un Bambino nella mia casa spero che un giorno ci coinvolga nella sua vita

    Speranza e aspettative sono due cose diverse: io spero, ma non mi aspetto mai nulla e continuo a dare anche senza ricevere niente in cambio

    Il più delle volte quel sorriso, quel grazie, quel "ti aiuto come tu hai aiutato me" non arrivano
    Anzi, se capita di chiedere aiuto trovo quasi tutte le porte chiuse

    Ma questa è la vita. Insegno ai miei Bambini e Ragazzi ad essere generosi, a produrre amore nei confronti di chi abbia più bisogno, a rinunciare non al superfluo ma ad un pezzettino di sé per migliorare la vita del prossimo.
    Purtroppo la società di oggi insegna loro l'esatto opposto: se dai uno vedi di prendere dieci in cambio, altrimenti non ne vale la pena

    Pazienza, andiamo avanti, le gratificazioni ci sono, e per mia fortuna sono quotidiane, poco importa se arrivano solo da pochi perché la più grande delle gratificazioni è aiutare il prossimo, vederlo crescere, migliorare la propria situazione, e con umiltà e gioia grande andiamo avanti, anche quando enti e persone invidiose sparlano del nostro operato. La giustizia divina farà il suo corso, a noi spetta solo raccogliere ed esaudire con amore le necessità di chi ci chiede aiuto
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    Parola d'ordine: umiltà

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  6.  

    Addì 1 novembre 2020

    In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.
    Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
    Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
    Beati i miti, perché erediteranno la terra.
    Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
    Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
    Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
    Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
    Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
    Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
    Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

    Matteo 5,1-12a

  7.  

    Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli (1 novembre 2020)

    Volontariato? No grazie!

    Quando facciamo campagne per la ricerca di volontariato, come recentemente avvenuto per trovare qualcuno che ci aiutasse a gestire la barca, c'è sempre qualcuno che si propone per darci una mano.
    Cosicché parliamo, gli spiego chi siamo, cosa facciamo, come operiamo, la nostra mission.
    Chiedo cosa sappia fare e lo ascolto volentieri mentre mi elenca tutte le sue capacità ed abilità, e nel mentre penso a tutto quello che insieme potremo fare per tanti Bambini. Lo ascolto anche quando mi racconta le sue pene, le sue difficoltà, la perdita del lavoro, il troppo tempo libero.

    Almeno mezz'ora, spesso di più, per confrontarci, conoscerci, apprezzarsi

    Alla fine, alla mia domanda "Bene, quando puoi darci una mano?"
    risponde "Quanto mi dai?"
    "Forse non mi sono spiegato bene, stiamo cercando volontariato, non dipendenti"
    "Ah allora non fa per me, se devo lavorare gratis preferisco stare a casa a guardare la tv"

    E tutte le volte, sapeste quante volte, resto amareggiato, dispiaciuto per lui o per lei che avendo un bene prezioso come il tempo da donare agli altri preferiscono buttarlo via piuttosto che investirlo nella solidarietà

    Siamo troppo abituati a dare con una mano (poco) e a prendere con l'altra (tanto) da non capire che il "guadagno" nel fare qualcosa non è solo quello economico.
    A volte, e tutt'ora accade, non credono alla nostra opera perché in molti non capiscono come si possa fare qualcosa senza guadagnarci soldi, ma quello che non comprendono è l'enorme guadagno che ne ricaviamo in termini di sorrisi di coloro cui tendiamo una mano, e di soddisfazioni per il loro grazie sincero nel vederli uscire da un momento di crisi. Non comprendono in molti la crescita personale nell'apprezzare ogni giorno di più il valore della vita e la grande fortuna che abbiamo nell'avere una casa, un frigo sempre pieno, bei vestiti, due gambe sane, una buona vista
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    Quanti soldi mi dai per fare volontariato?

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  8.  

    Addì 2 novembre 2020

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
    E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
    Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
    Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
    Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
    Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
    E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
    Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.
    Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
    Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
    Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
    Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me.
    E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».

    Matteo 25,31-46

  9.  

    Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me (2 novembre 2020)

    Il miracolo della vita

    Conoscevo una persona che nel silenzio faceva piccoli gesti: un bicchier d'acqua fresco nelle giornate afose al povero seduto all'angolo della strada, una torta cucinata apposta per gli zingarelli che bussavano alla sua porta, una telefonata alla signora anziana sola in casa.

    Piccole attenzioni per noi, ma grandissimi doni per chi li riceve.

    E magari se qualcuno ci offre un bicchier d'acqua, cucina per noi, ci chiama per sapere come stiamo, quasi ci infastidisce e ci domandiamo cosa voglia in cambio

    E sapete perché?
    Perché ci siamo abituati, ci siamo assuefatti all'idea di essere al centro del mondo, e se qualcuno si avvicina a noi non lo fa per amore ma per interesse.

    Chiediamo a Dio che ci faccia vincere alla lotteria, ci faccia trovare un lavoro migliore, faccia cessare le guerre che noi stessi abbiamo iniziato. E come ci arrabbiamo quando non esaudisce puntualmente le nostre richieste.

    Non sappiamo apprezzare i suoi piccoli gesti quotidiani: ci fa respirare, ci fa camminare, ci fa vedere, ci fa udire, e tanto altro ancora.
    Gesti che noi consideriamo normali, di routine, dovuti.
    Ma quanto dovremmo apprezzare il fatto di averli, quanto dovremmo apprezzare questi doni che mille volte al giorno il Signore ci dona.

    Sono certo che il malato terminale darebbe tutti i suoi beni pur di avere un giorno in più di vita sana

    Ringraziamo Dio per quello che ci dona e smettiamo di criticarlo

    Vi fa piacere quando un vostro dono non è apprezzato? Quando non vi viene detto nemmeno grazie nonostante l'impegno che avete messo nel cucinare, lavare, stirare, tenere pulita la casa? Quando non c'è il minimo apprezzamento per un messaggio in ricordo di qualcuno da voi amato?

    Impariamo ad apprezzare ciò che abbiamo e a donare agli altri a piene mani, così come noi ogni giorno riceviamo il miracolo della vita
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    Piccoli, ma grandissimi doni

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  10.  

    Addì 3 novembre 2020

    In quel tempo, uno dei commensali disse a Gesù: «Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!».
    Gesù rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti.
    All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto.
    Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato.
    Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato.
    Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire.
    Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi.
    Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto.
    Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia.
    Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena».

    Luca 14,15-24

  11.  

    Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato (3 novembre 2020)

    Ore 20:00 Patatine fritte

    Babbo, babbo, quando ce le fai le patatine fritte?
    Stasera no, ho una riunione, poi vediamo

    Babbo, babbo, quando ce le fai le patatine fritte?
    Stasera no, non ci sono le patate

    Babbo, babbo, quando ce le fai le patatine fritte?
    Stasera no, Roberta ha preparato già la cena

    Babbo, babbo, quando ce le fai le patatine fritte?
    Stasera no, è tardi

    Babbo, babbo, quando ce le fai le patatine fritte?
    E va bene, domani vi faccio le patatine fritte

    Evvai!!!!

    L'indomani pensate voi che se le fossero dimenticate?
    Tutto il giorno a dire a Roberta: compriamo le patate, compriamo le patate

    Arrivo a casa, stanco morto, desideroso solo di mettermi a tavola ed infilarmi nel letto
    Arrivano i pulcini pigolanti, saltellano felici urlando "patatine fritte, patatine fritte"
    Cosa avreste fatto voi?

    Ho dovuto soccombere, avevo finito le scuse, ed una promessa, è una promessa
    E così con il loro aiuto abbiamo pulito le patate, le abbiamo tagliate lunghe, a quadratini, a rotelline
    Due teglie piene di olio e via con le patate: sei teglie, un saccho intero
    E poteva mancare la mitica maionese fatta in casa?
    Certo che no, figuriamoci!!!

    Ed ecco una cena un po' surreale: patatine fritte a gogo, maionese cremosa come se piovesse, televisione accesa con i cartoni animati vecchio stile
    Bimbi felicissimi

    Morale, quando il Signore chiama tramite i suoi angeli, puoi trovare mille scusa, ma non si stancherà mai di chiamarti con dolcezza e tatto finché non avrai risposto "Eccomi ci sono"

    Ma se proprio tu fossi sordo alle richieste e continuassi a rifiutarti sdegnosamente, beh, chissà se poi quando sarai tu a bussare alla sua porta avrà voglia di aprirti
    ----------------------------
    Si, eccomi

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  12.  

    Addì 4 novembre 2020

    In quel tempo, siccome molta gente andava con lui, Gesù si voltò e disse: «Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
    Chi non porta la propria croce e non viene dietro di me, non può essere mio discepolo.
    Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?
    Per evitare che, se getta le fondamenta e non può finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro.
    Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila?
    Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda un'ambasceria per la pace.
    Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

    Luca 14,25-33

  13.  

    Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo (4 novembre 2020)

    Odiare non odiando

    Il Vangelo è pieno di apparenti contraddizioni

    In una parte di esso addirittura si trova scritto che per seguirlo si devono odiare i propri genitori, mogli, mariti, figli, fratelli e sorelle, ed anche la propria vita

    Sembra un'assurdità visto che in ogni dove, sempre nel Vangelo, si incita all'amore verso il prossimo

    Bisogna odiare senza odiare, bisogna odiare amando

    E' il privilegio che si da ad ogni cosa ad essere chiamato in causa

    Dio viene al primo posto e qualora la chiamata di Dio si scontrasse con la chiamata da parte della famiglia, degli amici, del nostro egoismo, si dovrebbe privilegiare ciò al quale Dio ci ha chiamato

    Come riconoscere la chiamata di Dio? Semplice, Dio ci chiama quando ci mette dinanzi una situazione dove noi si possa aiutare il prossimo prima ancora che noi stessi o la nostra famiglia.

    Se mi arriva una richiesta concreta di aiutare una famiglia povera, e questo comporta che debba portarle generi alimentari, una parola di conforto ed impiegare un'ora della mia giornata, ho due scelte:
    1) Rispondere si alla chiamata di Dio e rinunciare ad un'ora di palestra, di jogging, di stare con la famiglia, di riposo
    2) Rispondere no alla chiamata di Dio per non rinunciare alle mie cose, alla mia famiglia

    Ricordo come mio padre insisteva con me affinché smettessi di dedicarmi all'Associazione, proponendomi anche un posto di dirigente in una grande azienda da lui amministrata.
    E la sua insistenza è stata quotidiana per diversi anni: passi poco tempo con me, ti dedichi agli altri e non allo studio di famiglia, sei bravo con gli altri ma non con tuo padre, utilizzando anche altri per ripetermi la cantilena

    Non che non amassi mio padre, non che non passassi con lui del tempo, non che non abbia lavorato per cinque anni nel suo studio al suo fianco, ma quando una famiglia povera chiamava, quando un Bambino aveva bisogno di me, quando l'organizzazione della neonata Associazione richiedeva la mia presenza, per me non c'era altro. Prima di tutto la chiamata di Dio

    Ognuno ha le sue priorità e a volte è difficile staccarsi dalla propria famiglia
    Mio padre non stava male, anzi era ben agiato, aveva dopo la morte della mia mamma una compagna, si è goduto la pensione andando spesso a fare vacanze anche lunghe, ha lavorato finché ha potuto con grande soddisfazione. Non era solo.
    La mia presenza non dico che fosse inutile, ma c'erano altri ad accudirlo, ed io comunque c'ero e non gli facevo mancare la mia presenza, mentre per i Bambini che Dio mi inviava non c'era nessuno pronto a battersi per loro.

    Ho scelto Dio e lo rifarei mille altre volte
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    Odiare senza bisogno di odiare

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  14.  

    Addì 5 novembre 2020

    In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
    I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro».
    Allora egli disse loro questa parabola: «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova?
    Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento, va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta.
    Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
    O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova?
    E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta.
    Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

    Luca 15,1-10

  15.  

    Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito (5 novembre 2020)

    La differenza del numero uno

    Si parla di macroeconomia mondiale: le elezioni americane influenzeranno la ricchezza nel mondo
    Si parla di inquinamento della terra: gli stati devono trovare un'intesa per combattere lo smog
    Si parla di deriva sociale: i giovani di oggi devono imparare valori e principi ormai in disuso

    Ecco "si parla", ma "cosa si fa"?

    Tutti siamo bravi a riempirci la bocca dei grandi argomenti della vita, ma cosa facciamo per cambiare davvero il mondo? Per renderlo migliore? Per dare un futuro con dei valori alle nuove generazioni?

    In molti non fanno nulla, parlano e basta

    Il mondo lo si cambia partendo da uno

    Uno è il numero di negozi che devo salvare nel mio quartiere andando da esso a fare la spesa
    Uno è il numero di attenzioni che dobbiamo dare ai nostri figli
    Uno è il rifiuto che dobbiamo raccogliere da terra per deporlo nel cestino
    Uno è il dialogo che dobbiamo avere con i Bambini ed i Ragazzi

    Uno, ed uno soltanto
    Ed Uno alla volta cambieremo il mondo

    C'è un brano nella Bibbia che adoro

    Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento.
    Dopo il vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto.
    Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco.
    Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero, ed ecco, il Signore era lì

    La nostra forza non è nel fare cose enormi, ingaggiare guerre, sovvertire la politica, mandare in galera chiunque faccia un reato
    La nostra forza, la forza di ogni uomo, è quella di agire come il mormorio di un vento leggero, sussurrare parole dolci ai nostri figli, educarli con amore e comprensione, esserci per loro in ogni passo decisivo della loro vita lasciando che decidano con il cuore e la mente, sperando di averli ben formati negli anni precedenti
    ----------------------------
    Il mormorio di un vento leggero

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  16.  

    Addì 6 novembre 2020

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.
    Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore.
    L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno.
    So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua.
    Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo: Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta.
    Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta.
    Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».

    Luca 16,1-8

  17.  

    Il padrone lodò quell'amministratore disonesto (6 novembre 2020)

    Monopoly

    Tutti noi abbiamo giocato a Monopoly
    Come in ogni gioco dove ci sia il denaro c'è una dotazione iniziale
    In alcuni contesti essa è elevata, in altri è minore, in altri ancora quasi nulla, ma in ogni caso rappresenta tutto ciò che abbiamo per iniziare a giocare e per arrivare a vincere

    Facciamo un paragone con la vita

    Quando nasciamo abbiamo una dotazione iniziale, che sia tanta o poca, che ci piaccia o meno, essa rappresenta il "quantum" con cui iniziare la nostra esistenza.
    Cultura, famiglia, denaro, case, contesto socio-geografico.
    E' con tale dotazione, da implementare giorno per giorno, che dovremo vincere al gioco della vita

    Cosa significa "vincere"?

    Significa arrivare alla morte ed essere considerati brave persone, poi ognuno ha la sua idea di vincita, ma io vi propongo la mia.
    Per chi crede in Dio "vincere" significa farsi accogliere in Paradiso per la vita eterna.

    Una cosa è certa: la dotazione iniziale, quanto ciò che avremo "guadagnato" in vita ci verrà tolta con la morte, quindi non ci servirà nell'aldilà, ma sarà solo un mezzo per raggiungere uno scopo.

    E' inutile accumulare ricchezza, cultura, belle case o auto di lusso perché, è un dato incontrovertibile, ci verrà tolto tutto, saremo nudi dinanzi alla morte.

    Ed allora se la ricchezza, economica, culturale o di altro tipo deve essere un mezzo dobbiamo usarla nel migliore dei modi "amministrandola".

    Per far questo dobbiamo con essa procurarci amici speciali, persone da aiutare mentre siamo in vita affinché ci diano una mano ad entrare in Paradiso.
    E chi sono questi amici cui dare parte della nostra ricchezza?
    Sono i poveri, i diseredati della terra, i Bambini abbandonati o maltrattati, le donne stuprate, i senzatetto.
    Sono loro che daranno alla nostra vita un vestito di bontà, saranno loro con le testimonianze prima davanti agli uomini e poi davanti a Dio a permetterci l'ingresso nella vita eterna.

    Per chi non crede sono favolette, lo capisco, ma anche chi non crede cerca l'immortalità e, qualora non pensi al Paradiso, la dovrà pensare tra gli uomini. Ed in eterno sono ricordati con piacere in questo mondo solo coloro che hanno fatto del bene alle persone migliorando la loro vita, sia con attività eclattanti come Madre Teresa, Martin Luther King, Padre Pio riconosciute a livello mondiale, sia con quotidianità silenziosa e puntuale nell'ambito del proprio contesto sociale.
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    Avete una ricchezza? Usatela per procurarvi amici

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  18.  

    Addì 7 novembre 2020

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.
    Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto.
    Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera?
    E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
    Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona».
    I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si beffavano di lui.
    Egli disse: «Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio».

    Luca 16,9-15

  19.  

    Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto (7 novembre 2020)

    Un bicchier d'acqua con sabbia

    Prendete un bicchier d'acqua.
    Metteteci dentro della sabbia ed agitate bene con un cucchiaino
    Cosa ottenete?
    Un bicchier d'acqua con tanti corpuscoli in sospensione che ruotano turbinosamente
    Questo è ciò che accade a noi quando interagiamo con una persona: insegnamenti, rimproveri, critiche, carezze, lodi, giornate in allegria e giornate tristi
    Poi quel momento passa, la persona fa la sua strada, oppure ci lascia per tornare da Dio

    Ed ecco che nessuno gira più il cucchiaino nel bicchiere.

    Cosa accade?
    I ricordi, le parole si mischiano, ma pian piano si sedimentano, si depositano sul fondo e l'acqua, pian piano torna ad essere chiara, torna a farci intravedere la nostra vita
    Sul fondo tutto quello che è stato il nostro passato con quella persona: cose belle e cose brutte
    Ma balzano agli occhi, restano nei nostri cuori, soltanto quelle particelle di sabbia più grandi: sassini più grandi
    Ed è allora che li notiamo, è allora che osserviamo bene ed apprezziamo quelle perle di saggezza

    Chissà quante volte la mia mamma mi ha detto "non rubare", non perché lo facessi, ma perché le mamme, si sa, ripetono le cose all'infinito, specie quelle cui tengono maggiormente perché rappresentanti valori e principi da donare ai figli
    Eppure non me ne ricordo
    Ma un pomeriggio di primavera eravamo appena usciti dal falegname, montati in macchina mia madre si avvide che stavo giocando con un pezzetto di legno e mi chiese "Dove lo hai preso?"
    "Nella falegnameria, era per terra"
    "Ed hai chiesto al Sig. Staccioli se potevi prenderlo?"
    "No mamma, era per terra, lo buttava via"
    " Ma era suo"
    "Si, ma lo buttava"
    "Ok, allora lo hai rubato"
    "No mamma, lo aveva gettato per terra"
    "Ok, lo hai preso senza permesso, seppur da terra, ma nel negozio del Sig. Staccioli, quindi lo hai rubato"
    "Ma cosa dici mamma? Era un pezzetto di legno, scarto di una lavorazione, spazzatura"
    "Anche fosse spazzatura, è spazzatura del falegname, non tua, pertanto prima di prenderlo avresti dovuto chiedere il permesso. Vai a chiedere scusa e chiedi se puoi prenderlo"
    Mia mamma impiegò un'ora per convincermi a scendere dalla macchina e rientrare nella bottega, ma fu una di quelle lezioni che non ho più scordato, un dialogo che ho ben chiaro nella mente, nel cuore e nei ricordi, una pietra miliare nel mio percorso di crescita
    Rubare una gomma, un pezzo di legno oppure un milione di euro è sempre rubare. Non fa differenza se il valore è alto o basso, si tratta sempre di prendere di nascosto qualcosa che non ci appartiene

    Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto, e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto

    Una carezza ad un Bambino, oppure una vita dedicata all'infanza non sono differenti: sono entrambi un atto di amore infinito
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    Piccoli grandi atti d'amore

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  20.  

    Addì 8 novembre 2020

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: "Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo.
    Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio; le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi.
    Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono.
    A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro!
    Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade.
    E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono.
    Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene.
    Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
    Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici!
    Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.
    Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora."

    Matteo 25,1-13.

  21.  

    No, che non abbia a mancare per noi e per voi (8 novembre 2020)

    In ginocchio per la strada

    Quando vedo per la strada ragazzi giovani in ginocchio chiedere l’elemosina mi viene da pensare che non abbiano bisogno di soldi per mangiare ma per altro. Un giorno mi fermai da uno di loro per dirgli di venire a casa nostra in campagna garantendogli da mangiare, un letto pulito e vestiti in cambio di aiuto nel taglio dell’erba e di altri lavoretti. Mi ha detto che non era interessato perché con l’elemosina guadagnava di più. Guadagnare? Ed io che pensavo avesse bisogno di sfamarsi. Quando qualcuno chiede aiuto non si può fare una cernita, non si può giudicare, ma in certi casi è importante distinguere perché se da un lato sono disposto a privarmi del cibo per darne a chi non ne abbia, ma parimenti non voglio ingrassare le tasche di altri. Nella vita bisogna lottare, non stare in ginocchio in mezzo ad una strada a supplicare il prossimo con occhi languidi. Gli attori stanno bene in teatro, per le strade ci devono stare coloro che combattono ogni giorno per proteggere la propria famiglia e dare ai figli un futuro migliore.
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    Aiutateci a dare un futuro migliore a tanti bambini

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  22.  

    Addì 9 novembre 2020

    Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
    Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco.
    Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via queste cose e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato».
    I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora.
    Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?».
    Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere».
    Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?».
    Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
    Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

    Giovanni 2,13-22

  23.  

    Portate via queste cose (9 novembre 2020)

    Lista d'attesa

    Un giorno non molto lontano non c'era la televisione, non c'erano i social, non c'erano i telefonini
    Quel giorno si leggevano fiabe attorno al fuoco ai Bambini
    Quel giorno si parlava di politica, di rivoluzioni, di lavoro, di diritti
    Quel giorno la società cresceva e si fortificava con i valori delle famiglie

    Un giorno non molto lontano arrivò la radio
    Quel giorno ci si riuniva per ascoltare e poco spazio c'era per il dialogo
    Quel giorno a radio spenta si leggevano ancora fiabe, ma un po' meno
    Quel giorno si parlava di politica, di rivoluzioni, di lavoro, di diritti, ma un po' meno
    Quel giorno la società cresceva e si fortificava con i valori delle famiglie e di chi faceva radio

    Un giorno non molto lontano arrivò la televisione
    Quel giorno la tv era sempre accesa e c'era ipnosi generalizzata
    Quel giorno c'era poco tempo per leggere fiabe ai Bambini
    Quel giorno si parlava ancora di politica e di lavoro, ma condizionati dagli opinionisti della tv
    Quel giorno la società cresceva con i valori imposti da altri, consumismo sfrenato in pimo luogo

    Un giorno non molto lontano arrivarono i cellulari
    Quel giorno la società smise di crescere in maniera autonoma
    Quel giorno le famiglie si sfaldavano perché ognuno a tavola doveva mandare messaggi
    Quel giorno ai Bambini non si leggevano più fiabe

    Quel giorno non molto lontano era appena ieri

    Domani cosa ne sarà di noi?

    Rinsavite gente, rinsanvite perché non è ammissibile passare una giornata con un amico ed essere messo continuamente in pausa per il cellulare che squilla, per i messaggi da inviare, per le foto da condividere

    Il rapporto con le persone si è ridotto ad uno dei tanti aspetti della comunicazione, e non certamente il privilegiato
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    In coda dietro al cellulare

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  24.  

    Addì 10 novembre 2020

    In quel tempo, Gesù disse: «Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola?
    Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu?
    Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
    Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare».

    Luca 17,7-10

  25.  

    Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare (10 novembre 2020)

    Una pioggia di soldi alle onlus

    Apro il computer e la prima notizia che leggo mi fa trasalire

    Coronavirus, i "ristori" anche per il non profit

    Evvai ... ho detto io

    Leggo l'articolo dove riporta il testo del decreto: "Ad esso vi possono accedere anche gli enti no profit, purché svolgano attività commerciale"

    Evvai ... ho ridetto io, noi facciamo un'attività commerciale con il Mercatino e quindi ci rientriamo

    Prosegue l'articolo "e la cui attività rientri fra quelle dei codici Ateco elencati nell’Allegato 1 al decreto “Ristori” "

    Eccoci ... ho detto io

    Non possono ad oggi accedere al contributo gli enti non profit che non svolgono alcun tipo di attività commerciale (in possesso quindi del solo codice fiscale) tanto per chiarire e sottolineare. Ma quante sono le onlus con partita Iva che fanno attività commerciale?!!

    Ecco, te pareva ... ho detto io

    Si vede che lo Stato ci vuole santi perché ci porta a seguire il Vangelo in maniera scrupolosa laddove dice "Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare". Della serie "Fai del bene e non pretendere nulla, anzi tu le tasse continui a pagare al pari delle aziende. Se compri cibo per i poveri ci devi pagare l'iva, se hai un immobile e per un periodo non lo usi perché non puoi aprire agli altri per il virus, bene, paga le tasse anche su quell'immobile.

    Eppure si legge in tanti articoli dell'importanza del volontariato: sono quasi sette i milioni di persone che in Italia pensano agli altri volontariamente e cosa ne riceviamo? Solo bastonate ed esclusioni. Le associazioni sono paragonate alle aziende quando c'è da chiedere loro le tasse, ma sono "nessuno" quando si tratta di sostenerle

    La nostra Associazione, come la maggior parte delle onlus in tutta Italia, ha attivato i propri volontari per aiutare il prossimo più fragile in questo brutto periodo, e che non ci sia nemmeno un "ristoro" sull'affito dei locali usati, o un sostegno una tantum è proprio uno schifo.

    Ma andiamo avanti così, apriamo il nostro cuore agli altri, peccato che in questa apertura ci sia lo Stato che se ne approfitti

    Aiutateci voi, perché se aspettiamo un aiuto dallo Stato possiamo anche morire
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    Volontariato usa e getta

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  26.  

    Addì 11 novembre 2020

    Durante il viaggio verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea.
    Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi i quali, fermatisi a distanza, alzarono la voce, dicendo: «Gesù maestro, abbi pietà di noi!».
    Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati.
    Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce; e si gettò ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un Samaritano.
    Ma Gesù osservò: «Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono?
    Non si è trovato chi tornasse a render gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?». E gli disse: «Alzati e và; la tua fede ti ha salvato!».

    Luca 17,11-19

  27.  

    Non sono stati guariti tutti e dieci? E gli altri nove dove sono? (11 novembre 2020)

    Ti chiedo un'ora del tuo tempo

    Nella prima chiusura totale la scorsa primavera abbiamo aiutato circa 700 famiglie, per un totale di duemila persone
    Per molte era tutto dovuto
    Molte hanno cercato di imbrogliarci usando due numeri di telefono per avere il doppio dei viveri
    Tre o quattro si rivendevano la merce
    Qualcuna ha brontolato perché le cose erano poche
    Quasi tutte ringraziavano, qualcuna per formalità, altre con le lacrime agli occhi
    Qualcuno ha detto "Appena finisce il momento dell'emergenza vi aiuto come posso"

    L'emergenza in estate sembrava finita, ma quell'aiuto promesso non c'è stato
    Ho chiesto ad uno se veniva a tagliare l'erba, ma dopo avermi detto si quattro volte non è venuto
    Ho chiesto ad uno se con il suo furgone ci aiutava a caricare delle cose, ha detto di si ma non si è presentato
    Ho chiesto ad alcune donne di venire un'ora alla settimana a darci una mano a pulire, ma solo una ha accettato

    Qualcuno direbbe "Risparmia tempo e fai altro della tua vita", ma quanti lebbrosi, ciechi, storpi, affamati ai quali Gesù ha dato ristoro sono tornati indietro per ringraziare, quanti lo hanno seguito ed aiutato nella sua missione?

    Se Gesù lo hanno trattato a pesci in faccia ed ha continuato ad aiutare le persone, chi siamo noi per smettere?

    Farebbe piacere non dico la gratitudine, ma almeno un'ora del proprio tempo per darci una mano ad aiutare

    Almeno voi che leggete donateci un'ora alla settimana per aiutare chi soffre
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    Un'ora alla settimana ti vorrei

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  28.  

    Addì 12 novembre 2020

    In quel tempo, interrogato dai farisei: «Quando verrà il regno di Dio?», Gesù rispose: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, o: eccolo là. Perché il regno di Dio è in mezzo a voi!».
    Disse ancora ai discepoli: «Verrà un tempo in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete.
    Vi diranno: Eccolo là, o: eccolo qua; non andateci, non seguiteli.
    Perché come il lampo, guizzando, brilla da un capo all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno.
    Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga ripudiato da questa generazione».

    Luca 17,20-25

  29.  

    Il regno di Dio è in mezzo a voi! (12 novembre 2020)

    Giovedì per i mezzi

    La mia nonna mi diceva sempre che ero "Giovedì per i mezzi", vecchia battuta per indicare che, come il giovedì sta in mezzo alla settimana, io ero sempre tra i piedi.
    Lo diceva scherzando, ben felice di vedermi trottolare in giro per casa, oppure ilare correre vero di lei per farle vedere i gamberi presi con il retino, o quando volevo stare sulle sue ginocchia nel momento in cui era intenta a giocare a canasta con le sue amiche.

    Tutti i Bambini fan così, ed è bellissimo

    Coloro cui danno fastidio non hanno capito che sono essi il futuro dell'umanità.
    Costoro sono imbecilli o egoisti perché la nostra esperienza di adulti, unita ad amore e pazienza, può dare tanti insegnamenti ai ragazzi, i quali ne faranno tesoro per costruire un futuro migliore per sé e per il mondo.

    Quando nel Vangelo si legge "Il regno di Dio è in mezzo a voi" io lo intendo così: i Bambini, i portatori di handicap, i senzatetto, i poveri sono sempre tra i piedi, ed è bellissimo perché tramite loro possiamo vedere e toccare con mano il regno di Dio.
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    Attorniati da tanti piccoli e grandi angeli

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  30.  

    Addì 13 novembre 2020

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come avvenne al tempo di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell'uomo: mangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca e venne il diluvio e li fece perire tutti.
    Come avvenne anche al tempo di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti.
    Così sarà nel giorno in cui il Figlio dell'uomo si rivelerà.
    In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro.
    Ricordatevi della moglie di Lot.
    Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà.
    Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l'uno verrà preso e l'altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verrà presa e l'altra lasciata».
    Allora i discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi».

    Luca 17,26-37

  31.  

    Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà (13 novembre 2020)

    La mia paga

    La sensazione di benessere quando si fa del bene è qualcosa che non si può spiegare a chi non l'abbia mai provata

    Un abbraccio ad una persona sola
    L'affidamento di un Bambino
    Notti in ospedale a tenere la mano di chi soffre e a consolare i parenti di chi muore
    Giornate intere in mezzo agli immigrati che urlano la loro rabbia ed il loro dolore

    Non c'è un'azione più valida di altre, c'è bisogno ovunque e chi fa qualcosa per gli altri, anche fosse una semplice preghiera, avrà contribuito a rendere migliore la vita di alcuni.

    Non ci si aspetta mai nulla in cambio, si dona perché c'è bisogno, ed è proprio per questo che un sorriso, un "grazie" sono per noi un tesoro inestimabile.

    In molti non capiscono, ci guardano con sospetto perché non si ammette che qualcuno possa fare qualcosa per niente.
    I critici intendono denaro, potere o sesso,

    E sapete una cosa? Hanno ragione loro!

    Nessuno di noi volontari fa nulla per nulla, ma non nel senso che intendono loro

    La nostra paga è il sorriso di un Bambino, le sue manine che mi prendono il viso e mi dicono "Sei il babbo più bello del mondo"
    La nostra paga è il grazie di una famiglia povera anche quando gli porti solo un sacchetto di pane
    La nostra paga è sapere di aver fatto qualcosa, anche se pochissimo, per cercare di migliorare la vita di qualcuno
    La nostra paga è fare la volontà di Dio, padre di tutti noi, aiutando i nostri fratelli più sfortunati
    --------------------------------------
    E' bello essere pagati per fare volontariato

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  32.  

    Addì 14 novembre 2020

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi: «C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno.
    In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario.
    Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi».
    E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto.
    E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare?
    Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

    Luca 18,1-8

  33.  

    Vi dico che farà loro giustizia prontamente (14 novembre 2020)

    Torti subiti

    I Bambini non hanno voce
    I Bambini non scendono nelle piazze
    I Bambini non votano
    I Bambini non minacciano
    I Bambini restano in silenzio quando li picchi
    I Bambini restano in silenzio quando li violenti
    I Bambini restano in silenzio quando non dai loro da mangiare

    I Bambini subiscono i torti di noi adulti ma nessuno li ascolta

    Con le loro lacrime silenziose però parlano direttamente con Dio che farà giustizia dei loro aguzzini

    Dio chiede a tutti noi di essere

    Voce per gridare la loro sofferenza
    Voto per sollecitare i politici a tutelarli
    Giustizia per portare le loro esperienze nei tribunali
    Folla per farsi sentre nelle piazze

    In questo momento restare chiusi in casa significa anche maggiori violenze nei loro confronti.
    Non pensiamo solo alla nostra sofferenze, i Bambini soffrono molto più di noi, scendete in campo al nostro fianco per difenderli e tutelarli con il volontariato, con una donazione, con un lascito, proponendovi per l'affido, pregando per loro
    --------------------------------------
    Noi siamo la voce dei Bambini maltrattati

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  34.  

    Addì 15 novembre 2020

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Un uomo, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni.
    A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì.
    Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque.
    Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due.
    Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.
    Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro.
    Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque.
    Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
    Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due.
    Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.
    Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; per paura andai a nascondere il tuo talento sottoterra; ecco qui il tuo.
    Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse.
    Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti.
    Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.
    E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti».

    Matteo 25,14-30

  35.  

    A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno (15 novembre 2020)

    Alti tassi di interesse

    C'è chi nasce con un quoziente intellettivo elevato, mentre altri ne hanno poco
    C'è chi nasce con grande manualità, mentre altri non hanno questo dono
    E così c'è chi nasce bellissimo, mite di carattere, diplomatico, furbo, abile nelle contrattazioni, bravo organizzatore, molto sensibile.

    Ognuno ha più o meno qualcuno di questi doni

    Perché? Non domandiamocelo, tanto non c'è risposta su questa terra, ma prendiamone atto perché è così, non possiamo farci nulla

    Quello che possiamo fare è coltivare quei semi che Dio ci ha dato e migliorare i nostri aspetti e le nostre capacità, cercando però di non nutrire invidia per chi abbia più di noi.

    Migliorare è una cosa che facciamo tutti, più o meno
    Quello che non facciamo è utilizzare i doni ricevuti per il bene del prossimo

    Facciamo un esempio

    Ponendo che l'indole di ciascuno sia quella di "crescere", ciascuno di noi si reca in banca a chidere un prestito
    La banca più buona del mondo concederà un prestito a ciascuno di noi, più o meno elevato a seconda del proprio insindacabile giudizio, d'altra parte il denaro è suo e ci fa ciò che vuole.

    Voi crescete, il vostro patrimonio aumenta, ma non pensate nemmeno per idea di restituire alla banca il prestito ricevuto, approfittandovi del fatto che il vostro creditore scriva solo dei semplici messaggi per sollecitarvi alla restituzione, ma non intima rivalse legali o fisiche.

    Come credete si comporterà questa banca alla lunga?

    Sopporterà in eterno il vostro egoismo, o piuttosto arriverà un giorno in cui vi tirerà le orecchie, magari mandandovi in galera?

    La vita è così: abbiamo ricevuto un prestito, chi più, chi meno, e siamo chiamati a restituirlo, giorno per giorno a piccole rate, donando i beni ricevuti a chi dalla vita abbia avuto poco o nulla

    Siete nati belli?
    Usate la vostra bellezza per essere testimonial di campagne in aiuto ai bisognosi

    Siete nati con capacità manuali?
    Offritevi di fare riparazioni gratuitamente per i poveri

    Siete nati con capacità organizzative?
    Ideate iniziative per far conoscere i problemi di chi non ha voce

    Siete nati con tanti soldi?
    Usateli per costruire un mondo migliore

    E la banca, la vita, Dio saprà ricompensarvi con interessi altissimi per tutta l'eternità
    --------------------------------------
    Interessi al mille per cento

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  36.  

    Addì 16 novembre 2020

    Mentre Gesù si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto a mendicare lungo la strada.
    Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse.
    Gli risposero: «Passa Gesù il Nazareno!».
    Allora incominciò a gridare: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!».
    Quelli che camminavano avanti lo sgridavano, perché tacesse; ma lui continuava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
    Gesù allora si fermò e ordinò che glielo conducessero. Quando gli fu vicino, gli domandò: «Che vuoi che io faccia per te?». Egli rispose: «Signore, che io riabbia la vista».
    E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato».
    Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo lodando Dio. E tutto il popolo, alla vista di ciò, diede lode a Dio.

    Luca 18,35-43

  37.  

    Incominciò a gridare. Lo sgridavano perché tacesse, ma lui continuava ancora più forte (16 novembre 2020)

    Dobbiamo essere rompiscatole

    I Bambini sono la fonte migliore per capire come siamo fatti e come dovremmo operare
    Se un Bambino ha fame, paura, sonno e non ha ancora imparato a parlare piange, e se non viene ascoltato piange più forte fin tanto che qualcuno non capisce il suo problema e non gli da ciò che vuole

    Anche quando diventano più grandi i Bambini sono insistenti, petulanti, spesso risultano noiosi per noi adulti, ma è la loro insistenza che gli fa ottenere ciò di cui hanno bisogno.
    L'ambulante che vendeva dolciumi con il suo carrettino davanti ai parchi o agli stabilimenti balneari gridava a gran voce "Bimbi piangete che mamma ve lo 'ompra"

    E così accadeva, era difficile che un genitore riuscisse a passare indenne davanti al "chiccaio" senza dover mettere mano al portafogli

    Crescendo si impara a non piangere, a non gidare, a non essere noiosi ed insistenti, si imparano a chiedere le cose con maggior diplomazia, ma quello che non dovremmo mai dimenticare è che dobbiamo insistere e chiedere con forza ciò di cui necessitiamo, specie se ciò che chiediamo è per tutelare i diritti di una persona debole

    Nella mia vita così faccio.
    Chiedo innanzitutto a Dio che mi esaudisca e faccia giustizia per quel Bambino maltrattato, mal gestito dai servizi sociali, allontanato ingiustamente da noi o dalla propria famiglia.
    Pur confidando nell'aiuto divino mi armo di forza e urlo la mia rabbia, talvolta con diplomazia, talvolta con più impeto, laddove mi sia possibile: nei tribunali, sui social, nello scrivere libri, nel parlare con politici o con persone influenti.

    Una cosa è certa, non ci sarà mai nessuno in grado di fermare il mio grido dove chiedo pietà per i Bambini che incontro sulla mia strada.
    Ed otterrò giustizia a qualunque costo, senza cadere nell'illegalità, ma "rompendo le scatole" fin tanto che non mi avranno ascoltato
    --------------------------------------
    Gridare. Gridare. Gridare

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  38.  

    Addì 17 novembre 2020

    In quel tempo, Gesù entrato in Gerico, attraversava la città.
    Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura.
    Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là.
    Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».
    In fretta scese e lo accolse pieno di gioia.
    Vedendo ciò, tutti mormoravano: «E' andato ad alloggiare da un peccatore!».
    Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
    Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

    Luca 19,1-10

  39.  

    Il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto (17 novembre 2020)

    Lasciali stare sono tutti figli di "buona donna"

    Da oltre trent'anni dedico la mia vita ai Bambini delle famiglie con problemi sociali e/o economici
    Da oltre trent'anni mi sento ripetere la frase "Non ti occupare di loro, sono tutti figli di ... e saranno sempre dei disgraziati, dedica la tua vita a qualcosa di meglio"

    All'inizio mi arrabbiavo per queste parole così stupide, oggi prego per chi le dice perché non ha capito nulla della vita

    Se voi siete malati andate dal medico?
    Mi pare ovvio!

    Immaginatevi se vi dicessero "Lei è troppo vecchio per essere curato, deve morire" oppure "La sua malattia è troppo grave, mi devo occupare di chi sta meglio di lei"
    Ovviamente se ci fosse un solo medico e cento malati, si curerebbe prima colui che ha più speranze di guarire ed una vita davanti, ma per fortuna non è così, e ci sono tanti medici da poter curare tutti e non dover fare scelte

    Ecco, i Bambini che accolgo sono "malati d'amore" perché hanno avuto la sfortuna di nascere in situazioni sociali e/o economiche particolarmente difficili. Io mi prendo cura di loro, di quei Bimbi che hanno bisogno di me.

    Non mi preoccupo se diventeranno professori, scienziati, manovali o delinquenti
    Non faccio il calcolo delle probabilità che hanno di prendere una buona strada
    Li curo perché il Signore li ha messi sulla mia strada
    Li curo perché hanno bisogno di me, di noi
    Li curo perché non hanno avuto le possibilità che molti di noi hanno, e voglio pareggiare i conti dando anche a loro una chance di farcela, così come l'abbiamo avuta noi
    Li curo perché sono Bambini, ed un Bambino è sempre un Bambino
    Li curo perché spero di dare loro dei valori che possano servirgli nel futuro e possano dare il buon esempio nell'ambiente brutto ove sono nati e dove vivono
    Li curo perché non si può non amare un Bambino, sia esso bello o brutto, sporco o profumato, di alto lignaggio e pieno di cultura o proveniente dai bassifondi senza saper mettere in fila due parole

    Amate tutti, ma amate sopratutto coloro che hanno bisogno del vostro amore, senza alcuna distinzione, così come voi vorreste essere amati per quello che siete, con pregi e difetti
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    Amare senza limiti

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  40.  

    Addì 18 novembre 2020

    In quel tempo, Gesù disse una parabola perché era vicino a Gerusalemme e i discepoli credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro.
    Disse dunque: «Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare.
    Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno.
    Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi.
    Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato.
    Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine.
    Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città.
    Poi si presentò il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine.
    Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città.
    Venne poi anche l'altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto; avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato.
    Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato: perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l'avrei riscosso con gli interessi.
    Disse poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci
    Gli risposero: Signore, ha gia dieci mine!
    Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.
    E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me».
    Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme.

    Luca 19,11-28

  41.  

    A chiunque ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha (18 novembre 2020)

    Un capitale da investire

    Se hai un capitale e lo investi in titoli devi rischiare dando il tuo denaro ad un investitore
    Dopo un anno cominci a vederne i frutti, ed il tuo capitale avrà reso una certa percentuale

    Se conosci un uomo o una donna ed investi in lui/lei devi rischiare dandole/gli il tuo cuore
    Dopo un certo periodo nasceranno i frutti, ed il tuo investimento avrà reso migliorando la tua e la sua vita

    Se ti guardi intorno e vedi persone in difficoltà ed investi in loro devi rischiare rimboccandoti le maniche per aiutarli
    Alla fine della tua vita altri ne vedranno i frutti, ed il mondo grazie a te sarà migliorato

    Chi non è disposto ad investire perderà tutto e non si godrà il capitale che ha disposizione

    Infatti
    se non investi il denaro, prima o poi esso finirà
    se non dai il tuo cuore a qualcuno resterai solo
    se non aiuterai il prossimo morirai con il pensiero di trovare chiuse le porte dell'eternità

    Chi ha DEVE DONARE, sia esso denaro, sentimenti o tempo libero
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    Investi tutto te stesso

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  42.  

    Addì 19 novembre 2020

    In quel tempo Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi.
    Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

    Luca 19,41-44

  43.  

    Abbatteranno te e i tuoi figli e non lasceranno in te pietra su pietra (19 novembre 2020)

    Siamo idioti ed egoisti

    Quando avete un dolorino subito vi preoccupate perché non vi fa stare in perfetta forma, in pace con voi stessi
    Mettete in atto ogni cura, ogni dieta possibile per recuperare il vostro stato
    E quando l'età avanza e certi dolori non scompaiono state malissimo per non essere più quella "perfezione" che vedevate nello specchio fino al giorno prima

    Se arrivasse qualcuno e vi offrisse una pozione che non vi faccia mai invecchiare, cosa non fareste per ottenerla?

    Nella nostra natura umana c'è però l'invecchiamento ed il deterioramento del nostro corpo.
    Questa ineluttabilità però non c'è nella società in cui viviamo

    Osserviamo guerre, cambiamenti climatici, omicidi tutto ad opera dell'uomo
    Non è nella natura delle cose andare verso la rovina della società
    Non è nella natura del mondo far vivere male i suoi abitanti e andare verso l'autodistruzione

    Vedo il mondo come il nostro corpo: un organismo che accusa dolori più o meno gravi per i quali ci sono le cure, ma siamo talmente idioti ed autolesionisti da perseguire la strada del male e ci ostiniamo a non volerci curare

    Quante persone povere ci sono nel mondo, eppure basterebbe che ognuo di noi "benestanti" desse una piccola percentuale delle sue agiatezze affinché si possa debellare la fame sulla terra, i poveri sono infatti appena il 9 per cento della popolazione mondiale
    Quanti Bambini sono in condizioni familiari difficili? Saranno i futuri genitori maltrattanti, i delinquenti di domani. Cinque milioni in Italia. 22 milioni sono invece le famiglie nel nostro paese, basterebbe che solo una parte di esse accogliesse un Bambino per migliorare il futuro della nostra nazione, e così in ogni altro stato
    Quante sono le guerre nel mondo? Basterebbe non produrre più le armi per avere molti meno morti
    Come è ridotto il nostro pianeta? Basterebbe che ognuno di noi la smettesse di inquinare

    I rimedi ci sono e non sono onerosi, anche perché senza più armi le nostre tasse andrebbero a supporto delle persone più deboli, nascerebbero molte più infrastrutture, si potrebbero ripulire i mari e le montagne, si potrebbe dare un supporto più incisivo a chi accoglie un Bambino

    Ed allora perché non porre rimedio a tutto ciò?
    Perché non sanare le piccole e grandi ferite del nostro corpo?
    Perché siamo dei perfetti idioti egoisti
    Pensiamo ad oggi, pensiamo a star bene, vogliamo l'abbondanza sulle nostre tavole, permetterci case e vacaze e non pensiamo alla povera gente che muore di stenti
    Basterebbe poco, veramente poco da parte di tutti per sanare questa nostra società malata prima che sia troppo tardi e muoia

    Nel Vangelo Gesù parlando di Gerusalemme dice "Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi. Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata"

    Credete davvero che possiamo essere più forti della natura? Più forti di Dio?
    Il mondo è una sua creatura e non lascerà che noi la uccidiamo, cerchiamo almeno di non essere noi i colpevoli, cerchiamo almeno di fare qualcosa per sanare i mali di questo mondo, a volte veramente basta un piccolo cerotto per sanare le nostre ferite.
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    Il nemico dell'uomo è l'uomo stesso

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  44.  

    Addì 20 novembre 2020

    In quel tempo Gesù, entrato nel tempio, cominciò a scacciare i venditori, dicendo: «Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!».
    Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo; ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole.

    Luca 19,45-48

  45.  

    Tutto il popolo pendeva dalle sue parole (20 novembre 2020)

    Rose senza spine è come amore senza litigi

    In molti rifiutano di credere in Dio per i precetti morali che Gesù ci chiede di seguire nel Vangelo

    Pensate ad una rosa, uno dei fiori più belli del mondo, vellutata, fragrante, profumata, dolcissima, delicata, eppure così piena di spine che non sai dove posare la mano per tenerla fra le braccia ed amarla
    Spine che portano dolori, ferite, malumori, e sono molte di più dei petali, ed anche assai più resistenti, ma l'uomo non ha mai rinunciato a coltivare le rose. Non c'è aiola o giardino che non ne abbia almeno una, e quasi sempre al posto d'onore. Non mancano le rose sulle tavole imbandite, come non mancano nei matrimoni da favola di principi e principesse.

    Ed allora così come non rinunceremmo mai a coltivar rose nonostante le spine, così come non rinunciamo ad amare un'altra persona nonostante i dispiaceri che uno da all'altro, non dovremmo rinunciare a Dio solo perché ci chiede una dirittura morale
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    La perfezione non esiste

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  46.  

    Addì 21 novembre 2020

    In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda:
    «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello.
    C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.
    Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli.
    Da ultimo anche la donna morì.
    Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie».
    Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio.
    Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.
    Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui».
    Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».
    E non osavano più fargli alcuna domanda

    Luca 20,27-40

  47.  

    Nemmeno possono più morire (21 novembre 2020)

    Elisir di vita eterna

    Se qualcuno di cui vi fidate vi promettesse un elisir grazie al quale non morire mai, non soffrire, non avere problemi di nessun tipo, vivere per sempre in pace con gli altri, non avere preoccupazioni di cibo, casa, denaro, non dareste tutto quello che avete per ottenere quell'elisir?

    In molti pensano che tale elisir sia solo una favola, un modo per tenere buono il popolo, e certamente non posso essere io a convincervi del contrario, ma potete voi essere certi che questo elisir non esista?

    Nella storia del mondo si sono verificati fatti, i cosiddetti "miracoli", che l'uomo e la scienza non sanno spiegarsi
    Questo dovrebbe aprirvi cuore e mente per capire che l'eternità non è cosa impossibile

    Altro dato saliente è pensare come sarebbe il mondo se tutti fossero operatori di pace, se tutti, chiesa compresa, seguissero il Vangelo alla lettera. Già questo sarebbe un vivere in pace senza odio, né guerre, né altro di negativo ed il mondo sarebbe già una fetta di eternità
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    Una fetta di eternità

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  48.  

    Addì 22 novembre 2020

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
    E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
    Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
    Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
    Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
    Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
    E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
    Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.
    Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
    Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
    Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
    Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me.
    E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna»

    Matteo 25,31-46

  49.  

    Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare (22 novembre 2020)

    Venite con noi

    Per tutto il periodo della mia adolescenza, fino a quasi un anno dopo la morte della mia mamma, quando avevo 21 anni, credevo che la miseria fosse in Africa e solo nei paesi del terzo mondo. Quando una volta il sacerdote parlò dal pulpito di una signora della Campania poverissima e bisognosa del nostro aiuto mi si strinse il cuore a pensare che in Italia potesse esserci una famiglia che stesse così male.
    Ero ragazzino e di impeto spaccai il mio salvadanaio e tornai dal sacerdote a consegnargli quel piccolo tesoretto per risollevare le sorti di quella signora.

    Mai e poi pensavo che da noi ci potesse essere povertà

    Come tutti noi oggi sappiamo ero lontano mille miglia dalla verità, ma purtroppo se certe cose non le vedi o non le tocchi con mano o non le sai oppure stai facendo finta di non saperle perché è più comodo e fa meno male.

    Oggi non possiamo dire che la povertà non esista, è dentro ogni città, anche la più opulenta, di questo nostro ricco e sfarzoso occidente.
    Chi non aiuta gli altri non potrà mai dire NON SAPEVO ma solo NON VOLEVO

    Chi di voi volesse toccare con mano la povertà
    , vedere la sofferenza e talvolta la disperazione negli occhi di una mamma che non ha cibo per suo figlio, può venire con noi, lo condurremo con amore a conoscere persone fantastiche che ringraziano anche se portiamo loro solo un po' di pane
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    Gli occhi di una mamma

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  50.  

    Addì 23 novembre 2020

    In quel tempo, mentre era nel tempio, Gesù, alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro.
    Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli e disse: «In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti.
    Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere».

    Luca 21,1-4