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Lo voglio, sii sanato (26 giugno 2020)
Colpo di spugna
Un gioco che mi piaceva tantissimo era quella lavagnetta sulla quale si scriveva con una penna di plastica, per poi cancellare tutto spostando una barra laterale.
Bellissimo anche quando a scuola sopra una lavagna con mille scritti più o meno leggibili veniva passato un panno bagnato e tornava intonsa come il primo giorno, il cosiddetto “colpo di spugna”
E’ ancor più bello quando, dopo aver scoperto un tumore, a distanza di tempo ti dicono “lei non ha più nulla, completamente guarito”
E così è meraviglioso quando ti senti veramente perdonato, in pace con Dio per esserti liberato dai tuoi scheletri nell’armadio: il perdono di un figlio o del genitore, la riammissione al lavoro dopo una sospensione punitiva, la vittoria in un ricorso alla magistratura.
Nessuna lavagna è autopulente, ed anche se esistesse necessiterebbe di un automatismo inserito dal suo costruttore. Così nemmeno noi siamo “autopulenti”. Alla pari di una lavagna molto sporca che grida “abbiate pietà di me, pulitemi”, anche noi dobbiamo mostrare i nostri peccati e chiedere perdono, solo così possiamo sperare di essere perdonati.
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Pulizia! Pulizia! Pulizia!
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Addì 27 giugno 2020
In quel tempo, entrato Gesù in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava:
«Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente».
Gesù gli rispose: «Io verrò e lo curerò».
Ma il centurione riprese: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.
Perché anch'io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Fà questo, ed egli lo fa».
All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande.
Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori nelle tenebre, ove sarà pianto e stridore di denti».
E Gesù disse al centurione: «Và, e sia fatto secondo la tua fede». In quell'istante il servo guarì.
Entrato Gesù nella casa di Pietro, vide la suocera di lui che giaceva a letto con la febbre.
Le toccò la mano e la febbre scomparve; poi essa si alzò e si mise a servirlo.
Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la sua parola e guarì tutti i malati, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie
Matteo 8,5-17
Presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande (27 giugno 2020)
Credo
In cosa crediamo?
Crediamo nella maternità.
Crediamo nell'esistenza del vento.
Crediamo nella perfezione della natura.
Crediamo nella creazione delle galassie miliardi di anni fa.
Crediamo nell'immensità dell'universo.
Crediamo nell'esistenza di milioni di esseri viventi in una goccia d'acqua.
Crediamo nell'alternanza delle stagioni.
Crediamo nell'amore.
Crediamo nella vita e nella morte.
E' vero o no che ciascuno di noi crede in queste cose?
La sommatoria di tutti questi "CREDO" è: Crediamo in Dio
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Tutti noi abbiamo fede
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Addì 28 giugno 2020
Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto.
E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa»
Matteo 10,37-42
Prendi la tua croce e seguimi (28 giugno 2020)
Uomo con la croce
Non so se sono un buon cristiano
Non so se ho buoni principi
Non so se amo Dio più dei miei cari
Non so se ho perduto la mia vita per seguire Dio
Non so se ho accolto i giusti
Non so se ho dato cose buone ai piccoli
Una cosa la so:
Ho preso sulle spalle una croce pesante
E questa croce lascia piaghe
E questa croce infligge dolore
E questa croce non fa dormire
E questa croce non dona tranquillità
E questa croce attira critiche
Boia dé se è pesante!
Di tutti i comandamenti di Dio questo è l'unico di cui ho certezza di averlo rispettato
Mi si dirà "Non avevi altra scelta"
Non è vero, potevo prendere altre strade più comode
Mi si dirà "Adesso non puoi più lasciare"
Non è vero, ho le risorse per fare altra vita più agiata
Mi si dirà "Sei masochista"
Non è vero, sento male e soffro come ciascuno
Non so cosa mi dirà Dio alla fine dei miei giorni, ma certamente non mi dirà che non ho preso la sua croce
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Fino alla fine con la croce sulle spalle, felice di averla
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Addì 29 giugno 2020
In quel tempo, essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?».
Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti».
Disse loro: «Voi chi dite che io sia?».
Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli.
E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.
A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli»
Matteo 16,13-19
A te darò le chiavi del regno dei cieli (29 giugno 2020)
Chiavi di casa
A chi dareste le chiavi della vostra casa?
A colui di cui vi fidate ciecamente perché non guarderà di nascosto le vostre cose, non ruberà, non farà entrare persone cattive.
Alla fine se sbagliate ci avrete rimesso qualche soldo, vi sarà sparito qualcosa cui tenevate tanto, ma si tratta solo di cose materiali.
Ma le chiavi del vostro cuore a chi le date?
Colui che le riceverà non è solo persona di fiducia, è qualcuno che amate profondamente, che ascoltate quando vi da un consiglio, del quale tenete in considerazione le critiche, anche le più aspre.
Alcuni si approfittano di questo amore ed entrano nel cuore delle persone per derubarle di ogni loro sentimento.
Un Bambino lo fa spontaneamente ed approfittarsi del suo amore è una cosa aberrante.
Quei due figli, quei due gemelli, Elena e Diego si fidavano ciecamente di papà Mario.
Togliersi la vita è un grandissimo peccato, l'omicidio ancor di più, ma l'approfittarsi della fiducia e dell'amore di due angeli la vedo come una delle cose più cattive che si possano fare.
Non giudico questo padre, non spetta a me, magari era in depressione, forse ha avuto un attimo di impulso, può darsi fosse spaventato, ferito, io non so quale giustificazione possa avere, ma quel che è certo è che è già passato, insieme ad Elena e Diego, davanti al giudizio di Dio e saprà lui dove porlo per il resto dell'eternità.
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Approfittarsi di un Bambino
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Addì 30 giugno 2020
In quel tempo, essendo Gesù salito su una barca, i suoi discepoli lo seguirono.
Ed ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde; ed egli dormiva.
Allora, accostatisi a lui, lo svegliarono dicendo: «Salvaci, Signore, siamo perduti!».
Ed egli disse loro: «Perché avete paura, uomini di poca fede?» Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia.
I presenti furono presi da stupore e dicevano: «Chi è mai costui al quale i venti e il mare obbediscono?»
Matteo 8,23-27
Sgridò i venti ed il mare e si fece una grande bonaccia (30 giugno 2020)
Mare in tempesta
26 novembre 2018: con Michele ed Angelo partiamo per Genova verso una nuova e meravigliosa avventura.
Era l'inizio del progetto con la nuova barca: Magicalù.
Tutto ci appariva meraviglioso, persino l'aver dormito due ore soltanto, persino il freddo pungente alla stazione di Livorno, persino il dover viaggiare in piedi con gli occhi che si chiudevano.
Nuvole basse e temporalesche non ci hanno spaventato, forti di un bollettino meteo mare non catastrofico ed un tipo di barca notoriamente resistente a onde piuttosto alte.
Così, baldanzosi e con la gioia nel cuore mettiamo in moto e leviamo gli ormeggi in direzione di Livorno.
Ottanta miglia marine ci aspettano, serbatoio pieno, sacchetti di schiacciata genovese, bottiglia di spumante e persino una canna per fare un po' di traina.
Felici come non mai.
Da subito ci accorgiamo che la barca però non ha grande slancio, scopriremo in seguito che le eliche e la chiglia, che ci avevano detto essere state recentemente pulite, erano piene di denti di cane, fattore che rallenta, non poco, la navigazione.
Magicalù, con i suoi due motori Haifo da 350 cavalli l'uno può raggiungere la velocità di 25 nodi, che per una barca di 10 metri ben posizionata come la nostra, non è cosa da poco, ma al massimo abbiamo toccato i 9 nodi, con un consumo di gasolio da paura.
All'inizio andava tutto bene, poi ad un certo punto "Ecco scatenarsi nel mare una tempesta così violenta che la barca era ricoperta dalle onde".
Vado per mare da quando ero nel grembo di mia madre, ma non ricordo un momento peggiore di questo
Le onde arrivavano da tutte le parti, la terra non si vedeva, il freddo faceva screpolare le mani e non sapevamo come prendere le onde per evitare che la barca si rovesciasse.
Mentre Michele si barcamenava tra i flutti per cercare di salvarci la vita, io pregavo Dio "Salvaci, Signore, siamo perduti!"
Ad un certo punto Egli "Sgridò i venti ed il mare" e cominciò a piovere fortissimo, così forte "che si fece una grande bonaccia" da un attimo all'altro, cominciammo a vedere la costa di La Spezia e dirigemmo la prua verso il porto di Viareggio a fare rifornimento.
Ma non era finita: imbarcavamo acqua
Il comandante vide che era colpa della paderna, la guarnizione sull'albero motore, ma non era una grande perdita e la pompa di sentina faceva egregiamente il suo dovere, così decise di proseguire alla volta di Livorno, dove arrivammo dopo ben 14 ore di navigazione.
In seguito ci accorgemmo che l'albero di uno dei motori si era inclinato mangiando quasi completamente la ghiera di acciaio sulla quale appoggiava. Se avesse rotto anche l'ultimo baluardo di questa protezione avrebbe mangiato in pochi istanti parte dello scafo della barca provocando una grossa falla, tale da farci finire in fondo al mare in pochi minuti.
Ma così non è andata, il Signore ci ha protetto e nonostante il mare grosso ed i problemi al motore ci ha fatto giungere a destinazione sani e salvi
La vita è questo: essere felici ed appagati, ma un giorno capita qualcosa che, come un'improvvisa ed inaspettata mareggiata, ci toglie il respiro e ci fa sprofondare nella disperazione. E' allora che invochiamo l'aiuto di Dio, quanti atei ho conosciuto che hanno implorato il Signore affinché facesse guarire il proprio figlio, ed Egli puntualmente si desta e ci aiuta, non sempre come vogliamo noi, ma il suo aiuto è grande e ci salva la vita.
Così come quando la mia mamma stava male per un tumore ed ho chiesto a Dio che non la facesse morire, ma così non è stato, ma tutto aveva un senso ed un perché: la nascita dell'Associazione ed il salvataggio della mia vita.
Ma anche se ci aiuta con l'amore di un padre, anche ci redarguisce "Perché avete paura, uomini di poca fede?"
Dobbiamo continuare ad avere fede anche se il mare e le intemperie si scatenano su di noi, anche se ci muore un figlio, un genitore, il marito o la moglie, anche se ci mettono ingiustamente in galera o ci accusano delle peggiori nefandezze per farci del male ed eliminarci, perché fede significa avere fiducia in Dio e qualunque cosa ci accada, se siamo in buona fede ed operiamo per il bene, è per un bene superiore, che potrebbe anche non essere il nostro, ma essere noi lo strumento che Dio usa per donare pace ad altri nostri fratelli dando un senso profondo alla nostra vita.
Di avventure nella vita ce ne sono decine e decine, alcune a lieto fine, altre no, ma l'avventura più bella e più difficile è vivere la vita il cui fine, se ci saremo comportati bene, sarà sempre un lieto fine.
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Sbattuti dalle onde senza paura
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Addì 1 luglio 2020
In quel tempo, essendo Gesù giunto all'altra riva del mare di Tiberiade, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli vennero incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada.
Cominciarono a gridare: «Che cosa abbiamo noi in comune con te, Figlio di Dio? Sei venuto qui prima del tempo a tormentarci?».
A qualche distanza da loro c'era una numerosa mandria di porci a pascolare; e i demòni presero a scongiurarlo dicendo: «Se ci scacci, mandaci in quella mandria».
Egli disse loro: «Andate!». Ed essi, usciti dai corpi degli uomini, entrarono in quelli dei porci: ed ecco tutta la mandria si precipitò dal dirupo nel mare e perì nei flutti.
I mandriani allora fuggirono ed entrati in città raccontarono ogni cosa e il fatto degli indemoniati.
Tutta la città allora uscì incontro a Gesù e, vistolo, lo pregarono che si allontanasse dal loro territorio
Matteo 8,28-34
Erano tanto furiosi che nessuno poteva più passare per quella strada (1 luglio 2020)
Quando ce vò, ce vò
I nostri genitori e nonni ci raccontano di una severità fatta di bacchettate sulle mani a scuola, ceffoni e carcere duro.
Oggi vediamo l'esatto opposto: guai a sgridare un Bambino, guai a bocciarlo, misure alternative sempre più blande per chi delinque.
Si va sempre da un estremo all'altro
Non sono per le pene fisiche, ma ritengo che regole e rispetto di esse, anche con brontolate e punizioni adeguate all'età , sia educativo per far diventare uomo o donna un ragazzo.
Ho visto scene di adolescenti deridere l'adulto che li apostrofava per un comportamento scorreto, la cronaca nera è intrisa di avvenimenti che riguardano ragazzi sempre più giovani ed aggressivi, e nessuno che intervenga in maniera decisa se non nei casi più eclatanti.
In ogni comunità, gruppo o famiglia ci devono essere delle regole ed il non rispetto deve far scattare una punizione che sia chiara, precisa e senza eccezioni
Solo così potremo sperare di educare un figlio a divenire uomo o donna, un delinquente a tornare sulla buona strada.
Si confonde troppo spesso "Autorità" con "Autoritarismo"
L'autorità che ho per nascita (l'autorità di un genitore), per legge (l'autorità di un giudice), per diritto (l'essere poliziotto) mi autorizza a far rispettare le leggi, siano esse quelle di casa, di civile convivenza oppure volute da un parlamento regolarmente eletto.
L'autoritarmismo è imporre la propria volontà in forza dell'autorità di cui sono investito ed applicare le leggi secondo il mio tornaconto, se non addirittura imporre delle regole che non stanno né in cielo, né in terra.
Si narra nel Vangelo che Gesù, potete credere fosse figlio di Dio o non crederlo, nella sua vita abbia usato lo strumento dell'amore, della pazienza, del perdono, della misericordia, ma ogni tanto si arrabbiava, ogni tanto comandava con autorità, e così facendo ha educato generazioni di persone per duemila anni.
Non arriveremo mai ad essere come lui, umanamente impossibile, ma la strada da seguire è quella tracciata da Gesù.
Non si può essere buoni genitori se non ci si documenta sulle varie metodologie educative per trarne una sintesi che più si adatti ai nostri tempi e alla nostra idea di morale, fra i vari testi dovreste leggere il Vangelo, che siate atei o cristiani o di altro credo religioso.
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Rispetto delle regole
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Addì 2 luglio 2020
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all'altra riva e giunse nella sua città.
Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati».
Allora alcuni scribi cominciarono a pensare: «Costui bestemmia».
Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore?
Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina?
Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora al paralitico, prendi il tuo letto e va' a casa tua».
Ed egli si alzò e andò a casa sua.
A quella vista, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini
Matteo 9,1-8
Alzati e cammina (2 luglio 2020)
Alzati e cammina
Da piccolino andavo a giocare nel cortile condominiale sotto l'occhio attento di mia madre che mi voleva donare autonomia.
Il gioco preferito dei Bambini è la bicicletta ed io non facevo eccezione.
Così dalla bici con le ruotine sono passato ad avere una ruotina sola per arrivare finalmente alla tanto agognata meta: andare senza un supporto, come i Bimbi grandi.
Andare senza le ruotine era un sogno che si avverava, concitato chiamavo continuamente la mia mamma che si affacciava per plaudere ad ogni mia manifestazione di gioia per aver fatto un tratto sempre più lungo, aver curvato, essere andato più veloce.
Non mancavano gli "Stai attento, non esagerare, non avere fretta", ma la mia felicità era la felicità di Mamma Zizzi in quel binomio perfetto tra madre e figlio in cui se uno soffre, soffre anche l'altro, se uno giosce, gioisce anche l'altro, se uno muore, muore anche l'altro.
Capitava però di cadere, di sbucciarsi un ginocchio, di piangere.
La mia mamma avrebbe voluto precipitarsi in mio aiuto, ma si limitava a chiedermi "Tutto bene? Devo venire?"
"No mamma, tutto a posto" ed asciugandomi le lacrime mi sciacquavo la parte dolorante e polverosa per rimontare in sella forte delle sue parole "Quando caschi devi rialzarti subito e ricominciare a pedalare, senza paura di cadere, senza il timore di sbagliare. Ignora chi ti giudica, apprezza chi ti insegna"
Crescendo ho capito che quelle parole erano l'equivalente dell'"Alzati e Cammina" che Dio, tramite il Vangelo, ci insegna
Siamo uomini, si sbaglia di continuo, non per questo dobbiamo abbatterci e fermarci o rinunciare ai nostri propositi, la cosa importante è saper chiedere scusa e rialzarsi cercando di evitare gli errori, ma senza aver paura di farli perché, diceva la mia mamma "Chi non fa, non falla"
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Chi non fa, non falla
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Addì 3 luglio 2020
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!».
Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».
Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!»
Giovanni 20,24-29
Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno (3 luglio 2020)
Natura + amore= Dio
Credi nella natura?
Nella possibilità che da un piccolo seme possa nascere un grande albero?
Nella possibilità che da una piccola cellula possa nascere un Bambino?
Nella possibilità di un universo così grande da non poterlo misurare?
Nella possibilità di maremoti, terremoti, alluvioni che spazzano via ogni cosa?
Credi nell'amore?
Nella possibilità di vivere la vita in funzione di un figlio, di un genitore, di un compagno?
Nella possibilità di essere già folle per un piccolo seme che nasce e cresce nel tuo grembo?
Nella possibilità di dedicarsi al prossimo che vive in condizioni disumane?
Se credi in tutte queste cose, magari non lo sai, ma credi in Dio
Dio è natura ed amore ed è anello di congiunzione tra essi
Crediamo in ciò che vediamo, ma crediamo anche nei risultati di ciò che non vediamo
Il vento non lo si vede, ne osserviamo gli effetti e diciamo: è il vento
Il caldo o il freddo non li vediamo, ma li percepiamo e crediamo in essi
Dio non lo vediamo, ma vediamo i suoi effetti sulle nostre vite: natura ed amore che ballano insieme un meraviglioso valzer
Ed allora perché non credere in Dio? Perché non credere nella potenza creativa, nell'amore che nasce in noi?
Bellissima intervista del medico che ha salvato Matteo, il ragazzo diciassettenne colpito da coronavirus, prontamente intubato e tornato a vivere dopo settimane da incubo.
Il dottore ha detto "E' stato il destino a farmi trovare in quel pronto soccorso, non dovevo esserci"
E quando si parla di destino non si ha fede, perché chi crede parla del volere di Dio, del suo progetto per noi: quindi un medico ateo
"Sono tornato al mio ospedale" ha proseguito "ma ho continuato ad informarmi sulla salute del ragazzo. Le notizie che mi arrivavano non erano buone perché continuava a peggiorare e lo davano per morto"
Attimo di silenzio.
Gli occhi si gonfiano di lacrime al ricordo di quel momento ed aggiunge "In quel momento ho persino pregato. Ed il ragazzo è guarito"
La scienza aveva fatto quello che poteva fare, non c'erano altre armi, ed il ragazzo è miracolosamente guarito dopo una preghiera di chi si è rivolto a Dio pur non avendone mai creduto l'esistenza.
Non so se oggi quel dottore crede in Dio oppure no, ma certamente ha toccato con mano la sua potenza.
Beati coloro che pur non avendo visto crederanno
Umilmente aggiungo
Beati anche coloro che dopo aver visto iniziano a credere
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Mille medicine non valgono tanto quanto una preghiera
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Addì 4 luglio 2020
In quel tempo, si accostarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.
Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore.
Né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri van perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano»
Matteo 9,14-17
Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio (4 luglio 2020)
Basta una carezza?
I miei occhi hanno visto tanto dolore sulle spalle dei Bambini.
Vestiti laceri e sporchi
Tanta fame da raccattare le briciole di biscotti da terra
Lividi, graffi, bruciature sulla loro pelle
Ma la cosa più dolorosa da vedere sono gli occhi spenti, rassegnati al dolore fisico, affamati di carezze e di coccole, quel dolore lancinante che viene tenuto dentro perché ogni grido disperato cade nel vuoto da sempre.
Basta una carezza a rassenerarli?
Basta comprare loro un abito nuovo?
Basta fargli fare un bagno caldo?
Basta portarli al mare?
Basta accoglierli in casa per Natale?
Non serve a nulla, anzi, talvolta è peggio perché una carezza, un'attenzione, un buon pranzo in una bella casa riaccendono in loro un desiderio mai sopito ma tenuto in fondo al cuore per non soffrire.
Un centesimo di amore è come mettere una toppa nuova su un vestito vecchio, è come mettere vino nuovo in otri vecchi.
E' paradossale come un attimo di amore, dato certamente con il cuore, possa provocare la rottura di un equilibrio, seppur negativo, ormai raggiunto.
La rassegnazione in ogni Bambino maltrattato o non accudito è un'arma di difesa per subire il suo destino senza soffrire
Occorre Amore a non finire: accudirlo, amarlo, educarlo, vestirlo, sfamarlo, lavarlo ogni giorno, ogni istante
Occorre l'affido, occorre accoglierlo in casa, occorre fargli vedere che una strada diversa è possibile anche per lui
Non potete o non volete prendere un Bambino in casa?
Non sindaco le decisioni di ogni famiglia, e se un nucleo possa o non possa veramente è questione che ognuno se la vedrà con la propria coscienza, ma al di là di ogni considerazione VI PREGO aiutate questi Bambini in un modo o in un altro.
Durante il covid abbiamo aiutato 540 famiglie, 700 Bambini inseriti in esse, e continuiamo a farlo seppur con meno risorse
Non tutti i Bambini ovviamente debbono essere tolti dalle loro famiglie, ci sono situazioni di assoluta povertà, ma con grandi capacità di amore, ma ho visto anche figli degli spacciatori, ho visto piccoli delinquenti in erba, ho visto occhi spenti e trasandatezza.
Per i primi è necessario continuare a sostenere la famiglia, per i secondi è necessario attivare altre risorse, incentivare i servizi sociali, trovare soldi per progetti di case famiglie, promozione verso l'affido e corsi per le famiglie affidatarie.
AIUTATE QUESTI BAMBINI, ognuno come può: con la preghiera, con una donazione mensile, con un lascito testamentario, con il 5 per mille
ma sopratutto, se potete, accogliendoli in casa vostra dando la disponibilità per l'affido. Noi siamo pronti a guidarvi e sostenervi anche dandovi consigli su come muovervi su un terreno reso spesso insidioso dalle istituzoni stesse, che in tantissimi casi non fanno il bene dei Bambini ma agiscono sencondo un proprio tornaconto politico
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Un Bimbo non è un oggetto che si pulisce ogni tanto
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Addì 5 luglio 2020
In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli.
Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.
Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare».
Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime.
Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero»
Matteo 11,25-30
Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli
Dottori della chiesa
Un esercito di sacerdoti, sempre più esiguo, vengono formati con trattati teologici, lettura ed interpretazione delle sacre scritture, pensiero dominante della chiesa.
Quante parolone inutili e senza senso per la maggior parte dei fedeli seduti su una panca, spesso proferite da sacerdoti anziani o stranieri con cattiva pronuncia.
E poi ci si lamenta se le chiese si svuotano?
Oggi che tutta la comunicazione è veloce, pratica, fatta di esempi si insiste in una predicazione del Vangelo facendo riferimenti teologici!!??
Nelle chiese, quanti giovani vedete in percentuale agli adulti?
E quanti di loro sono in chiesa perché convinti, e non per un senso di appartenenza ad un gruppo, annoiati o a fare quattro chiacchiere durante l'omelia?
Non dubito della fede di nessuno, ma dico che molti che hanno fede preferiscono restare fuori dall'ipocrisia della chiesa, oppure si adeguano a tale falsità.
Quanto sarebbe bello trovare un sacerdote che parli di cose concrete, che porti esempi della sua esperienza collegati agli insegnamenti di Gesù, che sappia dare consigli per vivere la vita attuale, che sia concreto nei fatti e nelle parole.
Come può essere credibile un sacerdote che parla di teologia incomprensibile alla stragrande maggioranza dei fedeli?
Gesù parlava in parabole. IN PARABOLE!!!! Usava FAVOLETTE per spiegare l'amore di Dio, per dare valori e principi, per indicare la strada da seguire.
Cari sacerdoti dalla parola astrusa ricordatevi che Gesù avrebbe potuto usare parole ben più difficili delle vostre, ma ha scelto la strada della semplicità.
Se siete suoi apostoli, se avete il mandato di proseguire il suo percorso perché continuate a parlarvi addosso? Perché tenete lontani i piccoli, coloro che non avendo studiato sono incapaci di apprezzare la vostra dottrina?
Siete forse incapaci di parlare il linguaggio del popolo?
Non vi rendete conto che così facendo allontanate le persone?
Come dite?
Quelli pieni di cultura (e di soldi) vi apprezzano?
Ah ecco, forse è questo il motivo per cui continuano ad insegnarvi a proferire omelie teologiche, i soldi.
Beati i preti in prima linea, beati coloro che si rimboccano le maniche con il popolo, beati coloro che li vedi a tagliare l'erba, dare da mangiare ai polli, prendere l'autobus o andare a piedi fermandosi a parlare con la gente. Beati quelli che parlano in parabole perché così faceva Gesù
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La semplicità e la forza di una favola
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Addì 6 luglio 2020
In quel tempo, mentre Gesù parlava, giunse uno dei capi che gli si prostrò innanzi e gli disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano sopra di lei ed essa vivrà».
Alzatosi, Gesù lo seguiva con i suoi discepoli.
Ed ecco una donna, che soffriva d'emorragia da dodici anni, gli si accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello.
Pensava infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita».
Gesù, voltatosi, la vide e disse: «Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita». E in quell'istante la donna guarì.
Arrivato poi Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la gente in agitazione, disse: «Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme».
Quelli si misero a deriderlo.
Ma dopo che fu cacciata via la gente egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò.
E se ne sparse la fama in tutta quella regione
Matteo 9,18-26
Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano sopra di lei ed essa vivrà (6 luglio 2020)
Essere i più ricchi del mondo
Chi di voi ha avuto un Bambino piccolo in casa, figlio, nipote, adottato, affidato o semplicemente come baby sitter conosce certamente la sua fede incrollabile nell'adulto. E' talmente rapito dalla potenza della persona che ha accanto da credere in ogni cosa, da seguirlo su ogni strada, da dargli retta per qualsiasi questione.
L'Africa ha terre senza confini, una ricchezza ed una potenzialità enormi
Ecco, i Bambini sono come l'Africa: sconfinati e con il futuro aperto a qualsiasi strada.
Potete immaginare una ricchezza maggiore di questa?
Io non sono ricco, ma vivo della loro ricchezza perché ogni giorno mi donano la loro immensa fiducia, pendono dalle mie labbra ogni volta che racconto qualcosa, mi ascoltano e si preoccupano se sto male.
Potete immaginare una ricchezza maggiore di questa?
Davanti a Dio mi sento come un Bambino, con una fede incrollabile in lui, anche quando mi brontola, anche quando non toglie gli ostacoli dal mio cammino, anche quando mi ammalo, anche quando mi abbandonano
Potete immaginare una ricchezza maggiore di questa?
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Sono ricchissimo
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Addì 7 luglio 2020
In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato.
Scacciato il demonio, quel muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!».
Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità.
Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore.
Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi!
Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!»
Matteo 9,32-38
Scacciato il demonio, quel muto cominciò a parlare (7 luglio 2020)
Cattiveria silenziosa
Se vedete uno che parla da solo, grida, gesticola dite "E' un pazzo, poveretto"
Ne avete paura?
Solitamente no perché di solito non fanno male a nessuno, al limite inveiscono contro qualcuno, mentre i più facinorosi vengono sedati in ospedale e rimandati a piede libero.
A me fanno molta più paura i muti indemoniati, coloro che con cattiveria, pur restando zitti e senza farsi notare, magari sfoderando sorrisi, accoltellano alle spalle chi è buono e fa il suo dovere verso il prossimo.
Sono loro che hanno il demonio in corpo
Penso a tanti genitori, all'apparenza bravi e amorevoli, ma demoni tra le mura domestiche contro i propri figli
Mamme che abusano dei propri figli dandoli in pasto sessualmente ai propri compagni per otterne favori o guadagni.
Bambini mandati a 5 anni a spacciare, bimbe di 12 che vengono fatte prostituire, cicche di sigarette spente addosso, graffi o tagli sulla schiena.
E non sono fatti letti sul giornale, sono situazioni che, insieme a mille altre, ho visto e denunciato
Questi sono i veri indemoniati, muti e silenziosi all'interno delle proprie case
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Il silenzio dei colpevoli
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Addì 8 luglio 2020
In quel tempo, chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì.
Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele.
E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino»
Matteo 10,1-7
E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino (8 luglio 2020)
Strada Facendo
C'è una bellissima canzone di Claudio Baglioni, StradaFacendo, che mi ricorda gli interrogativi che ogni uomo si pone.
Non ci sono risposte nella canzone, ma c'è la speranza.
A volte siamo arroganti e pretendiamo di dare risposta a tutto.
Se non ci riusciamo neghiamo persino l'evidenza, ma tra il bianco ed il nero c'è un'infinita tonalità di grigi.
La speranza è il motore di ogni uomo
Come si potrebbe andare avanti nella vita senza avere la speranza che una cosa, per quanto improbabile, possa avverarsi?
Chi non ha mai sperato in una grossa eredità o nella vincita alla lotteria?
Chi non ha mai sperato nel trovare il vero amore?
Chi non ha mai sperato di avere un figlio?
Chi non ha mai sperato in un ruolo importante nella società?
Chi non ha mai sperato di trovare un lavoro?
Chi, sopratutto, non ha mai sperato di essere felice con la scelta di vita che ha fatto?
Alcuni nostri sogni si avverano, altri no, ma dietro ad ogni desiderio, avveratosi o meno, se ne fa sempre largo un altro.
Finché siamo giovani si pensa al futuro facendo mille e più progetti di vita.
La morte, la vita eterna, Dio sono spesso lontani dai nostri schemi giovanili e si ripone la speranza in cose terrene e spesso molto materiali.
Nella nostra gioventù ci viene proposto Dio: catechismo, gruppi parrocchiali, funerali, matrimoni, ma non è cosa che si possa toccare con mano e si tende ad accantonarla. Non c'è risposta certa, pertanto la rifiuto, la derido o semplicemente me la lascio scivolare addosso, quasi fosse un pizzico di colore legato alla nostra cultura.
Che grande errore di gioventù il rifiuto totale di ciò che più volte troveremo dinanzi nel nostro cammino
Una mamma che si ammala, un figlio che si perde, un lavoro che non si trova, un'ingiustizia subita.
Non ci sono risposte, ed allora ci si rivolge a Dio, a quel Dio che avevamo accantonato.
Lo si prega, lo si implora, lo si bestemmia, ma rivolgendosi a lui già ne accettiamo l'esistenza e la presenza, la capacità di cambiare un destino davanti al quale l'uomo si è arreso alzando le mani.
Strada Facendo ...
... vedrai che non sei più da solo
... troverai un gancio in mezzo al cielo
... sentirai battere il tuo cuore
... vedrai più amore
Strada Facendo incontrerai Dio
Strada Facendo darai risposte alle tue domande
Strada Facendo potrai dare amore ai più deboli
Strada Facendo narrerai la tua vita parlando di Dio, semplicemente, senza avere l'arroganza di una risposta
Strada Facendo donerai una speranza, quella speranza che la vita ti ha donato durante il tuo cammino
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Strada Facendo troverai la Speranza
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Addì 9 luglio 2020
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Andate, predicate che il regno dei cieli è vicino.
Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento.
In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto.
Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi».
Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi.
In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città»
Matteo 10,7-15
Nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città (9 luglio 2020)
Al di sopra della legge
Sapete quanti casi "Bibbiano" esistono in Italia e nel mondo?
Io non lo so, ma presumo tantissimi.
Eh si, tantissimi
Ci sono molte città dove si va contro legge come sistema, si piega il diritto al volere del potente, al volere di colui che può dare lavoro ak popolo, contributi alle associazioni dello stesso colore, incarichi ed appalti alle cooperative compiacenti.
Ricordo un condono degli anni novanta che venne ribattezzato "condono muccioli" perché condonava le costruzioni fatte a favore dei più deboli con clausole che combaciavano perfettamente con la comunità di Muccioli.
Ricordo un bando per la gestione di un telefono nazionale a favore dei minori cui potevano partecipare solo quelle associazioni che già avevano esperienza in tal senso a livello nazionale da almeno tre anni, e l'unico ad avere tali requisiti era il "telefono azzurro"
In televisione potete notare l'arroganza di molti tra coloro che vengono arrestati per mafia o camorra, come a dire "mi avete arrestato, ma io sono superiore ed i vostri giudici non mi potranno fare nulla"
Ricordate l'innominabile nei "Promessi Sposi", certamente un romanzo, ma foto di quei tempi e di ogni tempo, laddove il potente fa il bello e il cattivo infischiandosene del giudizio del mondo.
Eppure Totò Riina e tanti altri hanno finito la loro vita in prigione, sindaci ed assessori sono denunciati penalmente per abusi, imprenditori ricchissimi condotti in galera.
E' una minima parte, purtroppo, perché il marcio è talmente radicato che il bene è solo un'eccezione, e spesso non si crede nemmeno possa esistere, così da perseguirlo più di altri per trovare il marcio che sicuramente è più abilmente nascosto.
Tutti sanno a Livorno del clientelismo a favore di associazioni e cooperative, eppure si perseguono gli Amici della Zizzi, che non hanno un colore politico o la protezione delle chiesa, cercando tra i conti se hanno rubato perché non si può ammettere che qualcuno dedichi la propria vita al bene degli altri e non al proprio.
Così come potenti e camorristi non credono nel giudizio dei tribunali e se ne fanno beffa, in moltissimi non credono nel giudizio di Dio e se ne burlano.
Stolti!!!
Arriverà per tutti il giudizio, e sarà bello tosto
Camorristi, preti pedofili, politici corrotti o compiacenti bruceranno tutti all'inferno
Facciamo la nostra lotta, non abbiamo paura di chi perpetra ingiustizie ai nostri danni, non chiniamo il capo dinanzi al male e andiamo per la nostra strada senza trovare facili scappatoie, ed allora nulla ci farà paura né l'indagine della finanza, né la chiusura della Casa famiglia, né l'indagine penale, né il giudizio divino.
Armiamoci di un ombrello robusto per evitare la pioggia di male, ed armiamoci con la spada dell'amore e della solidarietà per dimostrare al mondo chi siamo veramente. Le nostre munizioni saranno le preghiere che non resteranno inascoltate da Dio.
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Ingiustizie come se piovesse
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Addì 10 luglio 2020
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire.
E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato».
Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo
Matteo 10,16-23
E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato (10 luglio 2020)
Mangiaostie
Anni fa venne in casa nostra per la prima volta un'assistente sociale per una visita domiciliare relativamente ad un Bambino piccolo che il tribunale dei minori ci aveva dato in affido direttamente.
Si guarda intorno per un po', grandi sorrisi ed apprezzamenti sul nostro lavoro, conosce il Bambino ed interagisce con lui, ci dice che la mamma è inadatta e che probabilmente resterà molto a lungo, addirittura sine die, con noi.
Poi si sofferma ed esclama "Che bella casa, da dove arriva tutto questo benessere?"
Rispondo "La Provvidenza" essendo stati i mobili tutti donati da varie persone.
La risposta dell'assistente sociale fu "Ecco un altro mangiaostie" con un tono così dispregiativo da cambiare totalmente espressione, alzarsi e andarsene quasi schifata.
Risultò poi che dal giorno stesso aveva cominciato a cercare la disponibilità presso altre strutture, e quasi da subito iniziò una battaglia, anche legale, durata anni.
Non era il primo caso, non è stato un solo episodio isolato, ve ne saranno sicuramente altri, specie quado lavoriamo con assistenti sociali che credono nell'ideologia dell'ateismo di stato e chiunque non la pensa come loro è un demente che non merita fiducia.
Orgoglioso e fiero di essere figlio di Dio, di credere in lui, nella Divina Provvidenza, nel Vangelo e nelle parole di Gesù, Figlio di Dio
Tornano le parole do Gesù
Sarete odiati da tutti a causa del mio nome
che poi aggiunge
ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato
Rispetto le idee di tutti, ma pretendo rispetto per le mie idee e voglio che il mondo mi giudichi in base ai risultati delle mie azioni e non sul mio credo relgioso.
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Odiati da alcuni
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Addì 11 luglio 2020
In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne otterremo?».
E Gesù disse loro: «In verità vi dico: voi che mi avete seguito, nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele.
Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna»
Matteo 19,27-29
Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna (11 luglio 2020
Libeccio forza otto
Avete mai provato a fare le forze con un cane quando tiene in bocca un osso?
Non molla!
Avete provato a togliere dalle mani di un Bambino il suo giocattolo preferito?
Non molla!
Avete provato a togliere un qualche benefit ad una persona?
Non molla!
E' istintivo
Ciò che si è conquistato è mio, mio e solo mio, guai a chi prova a togliermelo.
Perché in molti non seguono il Vangelo?
Perché va contro l'istinto.
Come si può umanamente pensare che
Donando cento euro me ne torneranno diecimila?
Dando in dono una casa me ne arriveranno altre cento?
Lasciando una famiglia ne troverò altre cento?
Eppure se osserviamo ciò che accade a chi fa scelte radicali, non possiamo non notare che tutto questo è vero.
Madre Teresa, ha lasciato tutto e tutti ed ha ricevuto non cento volte ciò che ha messo dietro le spalle, ma centomila.
Che dire della vita eterna? Tutti sanno che è santa ed è certamente in comunione con Dio.
Ma anche quanti missionari, laici o religiosi che siano, hanno lasciato la comoda Italia per andare a vivere in Africa o in altri paesi del terzo mondo.
E cosa ne hanno ricevuto?
Intere popolazioni che li amano, case dove trovare riparo ed un piatto caldo condito con amore e gratitudine.
Martiri e santi agli occhi di Dio.
Ma io vi dico di averlo sperimentato sulla mia pelle
Ho fatto una scelta di vita, quella di dedicarmi ai Bambini.
Ho abbandonato la bella vita che facevo fino a ventuno anni fatta di viaggi, feste, discoteche ed un futuro da commercialista e dirigente di azienda.
Non l'ho fatto perché sono bravo e buono, non l'ho fatto perché un giorno mi è preso il cervello, non l'ho fatto perché sono stato obbligato.
L'ho fatto perché un giorno, dopo mesi di riflessioni in un momento difficile della mia vita, ho capito che mi veniva chiesto, che era utile, ma sopratutto che mi avrebbe fatto bene.
Ed ho provato
Non vi nascondo le titutbanze e le preoccupazioni che inizialmente avevo, alimentate da più parti che mi dicevano, più o meno carinamente "Scemo, ma cosa fai? Stai buttando la tua vita"
Avete presente quando andate a fare una passeggiata sul mare un giorno in cui c'è un libeccio pazzesco?
Vi dovete piegare, reclinare la testa in basso, socchiudere gli occhi e fare la pazzia di andare avanti perché è la strada che avete scelto di prendere
Non ci sono intemperie che possano fermarmi
Non ci sono persone che possano impedirmi
Non ci sono istituzioni che possano bloccarmi
Schiaffi ne ho presi, ne prendo e ne prenderò
Multe, ingiustizie, indagini ed anche qualche pugno ... la cattiveria e la stoltezza umana non hanno fine, ma è solo un vento di libeccio
Anche quando sono caduto ho pianto, mi sono curato le ferite e mi sono rialzato più forte di prima
E sapete qual'è la mia forza?
Il Vangelo, le parole di Dio, le sue rassicurazioni che puntualmente si avverano
Quante battaglie vinte contro le ingiustizie
Quanto ritorno in termini di persone che mi vogliono bene e mi stimano
Quanta ricchezza non in denaro ma in pensieri, parole ed esperienze
Stolto non è colui che abbandona tutto per andare controvento pur di seguire un ideale
Stolto è colui che non lo fa
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Controvento per seguire la propria strada
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Addì 12 luglio 2020
In quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare.
Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose in parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare.
E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono.
Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo.
Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò.
Un'altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono.
Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta.
Chi ha orecchi intenda».
Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché parli loro in parabole?».
Egli rispose: «Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato.
Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.
Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono.
E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice: Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani.
Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono.
In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono!».
Voi dunque intendete la parabola del seminatore:
Tutte le volte che uno ascolta la parola del regno e non la comprende, viene il maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada.
Quello che è stato seminato nel terreno sassoso è l'uomo che ascolta la parola e subito l'accoglie con gioia, ma non ha radice in sé ed è incostante, sicché appena giunge una tribolazione o persecuzione a causa della parola, egli ne resta scandalizzato.
Quello seminato tra le spine è colui che ascolta la parola, ma la preoccupazione del mondo e l'inganno della ricchezza soffocano la parola ed essa non dà frutto.
Quello seminato nella terra buona è colui che ascolta la parola e la comprende; questi dà frutto e produce ora il cento, ora il sessanta, ora il trenta»
Matteo 13,1-23
Beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono (12 luglio 2020)
Occasioni mancate
Una mattina presto arrivai all'ufficio in bicicletta, faceva parecchio freddo.
Era da poco arrivata una signora che stava legando la sua bici.
"Buongiorno, le lascio aperto il portone?"
Nessuna risposta.
Riprovo con tono più alto
"Signora buongiorno, le lascio aperto il portone?"
Ancora nessuna risposta
Mi avvicino di qualche passo mentre lei era ancora intenta a legare la sua bici ad un palo
"Buongiorno signora, le lascio aperto il portone?"
E mi accorgo che nelle orecchie ha le cuffiette per ascoltare la musica
Decido pertanto di lasciar perdere ed entro nell'androne del palazzo
Mentre salgo le scale sento aprire il portone, do' un'occhiata ed era la signora di prima
Per colpa di quelle cuffiette nelle orecchie ha perso l'occasione di ricevere una gentilezza, di vedersi aprire il portone, di entrare prima al calduccio senza dover cercare le chiavi.
Quante occasioni perdiamo noi perché distratti da mille cose per noi più importanti?
Come quando veniamo chiamati a servire gli altri, magari facendo volontariato, o donando qualcosa di noi.
Distratti dalle vacanza, dal mare, dal risparmio forzato per acquistare l'ennesima cosa inutile nemmeno sentiamo nel cuore la richiesta e passiamo oltre, rinunciando a qualcosa che ci renderebbe veramente felici: il sorriso e la gratitudine di chi riceve il nostro tempo e i nostri doni.
A volte dovremmo restare ad ascoltare il silenzio, è nel silenzio che le persone ci sussurrano parole gentili, è nel silenzio che osserviamo il mondo attorno a noi e le sue voci, è nel silenzio che Dio ci parla e ci chiama
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La voce del silenzio
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Addì 13 luglio 2020
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada.
Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto.
E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa»
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città
Matteo 10,34-42.11,1
Non perderà la sua ricompensa (13 luglio 2020)
Do ut des
Senti, impiega il tuo denaro ed il tuo tempo per costruirmi questo armadio, per ripararmi l'impianto elettrico, per sostuirmi la lavapiatti
Adesso non ho denaro per pagarti, ma quando avrai bisogno di me io ci sarò e ti aiuterò dandoti molto di più di quanto tu mi abbia donato.
Ti chiedo di fare tutto questo con goia e felicità
Se andate dal falegname, dall'elettricista, dall'idraulico con tali richieste vi va già bene se non vi buttano fuori a spintoni
Oggi con una mano si prende e con una si da
Anzi le persone sono talmente malfidate da pretendere di essere pagate ancor prima di aver fatto il lavoro, figuriamoci se qualcuno mette il proprio tempo ed il proprio denaro in cambio di una promessa di pagherò senza certezze, senza un contratto, senza una firma o una cauzione.
Eppure quello che viene chiesto è solo una percentuale esageratamente minima rispetto alla propria vita, qualche ora di lavoro, con un costo ridottissimo per comprare qualche pezzo di ricambio, niente se paragonato ai guadagni di ciascun professionista.
Come è visto allora colui che dona tutta la sua vita per gli altri ed impiega tutto il suo denaro per redere felice il prossimo in cambio di un pagherò scritto da un pescatore riportando le promesse fatte da un uomo che diceva di essere disceso dal cielo e che è stato pure ammazzato?
Un pazzo scatenato, un folle, un cretino
Anzi, peggio, è sicuramente un malfattore, uno che deve avere un suo interesse personale che sia per i soldi, magari nascosti alle Maldive, per la sete di potere o per altro. Non può esistere qualcuno che faccia un lavoro senza essere pagato. Non esiste ... dice la gente.
Ed invece esistono, saremo forse matti, è vero, folli certamente, ma pazzi per amore
Amore per il prossimo
Amore per Dio
Amore per la possibilità di poter fare la differenza anche per una sola persona
E sapete una cosa?
Non ci interessa nemmeno di essere pagati.
Quando diciamo "Sia fatta la tua volontà" intendiamo proprio questo "Sia fatta la TUA volontà e non la nostra"
Qualunque essa sia:
Gioie e soddisfazioni? Benissimo, grazie.
Dolori e pene e denunce e maltrattamenti? Benissimo, grazie.
La vita eterna? Ottimo, grazie.
L'inferno? Ve bene, si vede che me lo sono meritato
Non si può capire con la ragione ciò che una persona fa con il cuore, e chi non capisce che una persona possa agire dando retta al cuore evidentemente non ha un cuore con cui capire certe scelte
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Servire con Amore. Servire per Amore
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Addì 14 luglio 2020
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, gia da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella cenere.
Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra.
E tu, Cafarnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe!
Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!»
Matteo 11,20-24
Sarai forse innalzata fino al cielo? (14 luglio 2020)
Magicalù: pronti, partenza, via
Ore 9:30 del mattino di un caldo sabato estivo
Ritrovo all'andana degli anelli, appena varcata la soglia del porto sovrastato dai Quattro Mori, vigili ed attenti osservatori da quattrocento anni
I saluti, l'entusiasmo che ti fa fare battute sceme, lo scaricare i bagagli con l'apprensione di aver lasciato qualcosa di importante a casa.
I comandanti di Invincibile, Italia, Liburnia e Indomito sono lì ad aspettare la preziosa ciurma fatta di piccoli marinai in erba: Mirko fiero nel giorno del suo settimo compleanno, Anitina che entro tre giorni compirà ben otto anni, le sorelline Barbara e Jaquie più peperine e arzille che mai, Anita, Ciro, Mawdo, Aisosa, Sidi, Vittoria e tutti gli altri con un sorriso un po' assonnato.
Un sabato in mare, un sabato diverso dopo tanti giorni chiusi in casa
La Meloria ci aspetta per festeggiare due compleanni, per fare nuove amicizie, per un bel bagno rigenerante, per una giornata insieme, ma sopratutto per festeggiare il compleanno di Mirko ed Anitina e l'amore che lega tutti noi.
I saluti si allungano, gli abbracci virtuali a distanza si sprecano, ed il tempo passa
Forza, iniziamo ad imbarcarci o non partiamo più.
Ma ci vuole un secondo ed un terzo richiamo prima che tutti si decidano a prendere le loro borse per avviarsi agli scafi di destinazione.
Sono necessarie tante barche per dividersi e rispettare il distanziamento sociale imposto dal virus
Io voglio andare con Fabrizio, io con Magicalù, io sono il capitano, io pesco un pesce grande come il mondo, io ne pesco trecentomila miliardi.
Ognuno dice la sua, ognuno fantastica le più belle avventure, per poi adeguarsi alle disposizioni degli adulti che hanno già scelto per loro dove imbarcarsi.
Macicalù è nel pieno del suo splendore
In tanti hanno lavorato nei ritagli di tempo nelle settimane precedenti per portarla a lucido, cambiare il filti, sistemare l'ipianto elettrico, rifornire la cambusa.
Ed oggi brilla come una stella nel firmamento, nonostante i suoi 33 anni di vita.
Magicalù, un destino incrociato con quello dell'Associazione
Eh si, perché mentre per lei finivano i giorni del cantiere ed aspettava il varo, il battesimo dell'acqua, anche l'Associazione iniziava il suo cammino ufficiale con la nascita presso il notaio dopo otto mesi di cantiere.
Siete curiosi di sapere come sia andata la gita? Cosa abbiamo fatto? Quanti pesci abbiamo preso?
Siete curiosi di vedere le foto con i sorrisi dei Bimbi?
Beh ... dovrete aspettare qualche giorno perché l'uscita in mare è prevista per sabato prossimo, ma quando c'è l'entusiasmo ogni giorno di attesa fa vivere l'esperienza nel cuore ancor prima di vederla materializzata
E' la stessa cosa che provo ogni giorno vivendo la mia vita
Ci sono cose brutte, così come ce ne sono di belle e meravigliose, ma non passa giorno in cui non frema per l'incontro con Dio vivendo la mia vita come l'attesa di quella meravigliosa, definitiva ed eterna vacanza.
Un po' come per la barca: non c'è pena e preoccupazione che non possa affrontare, lavoro da fare, cose da sistemare e procurarsi perché so che alla fine ci sarà l'uscita in mare, la giornata perfetta, il meritato riposo.
Con la barca torneremo a terra e ricomincieranno le preoccupazioni.
Con la barca il problema è sempre in agguato perché la perfezione non è di questo mondo
Ma con Dio una volta iniziata la vacanza, sarà vacanza per sempre e sarà perfezione assoluta.
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Dolce attesa
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Addì 15 luglio 2020
In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli.
Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.
Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare»
Matteo 11,25-27
Tutto mi è stato dato dal Padre mio (15 luglio 2020)
Impronta sulla luna o nell'umanità?
Non c'è fine alla stupidità umana: da vent'anni sono in vendita i terreni sulla luna, e la cosa buffa è che ci sono migliaia di persone che li comprano.
Allora perché non mettere in vendita le stelle, il sole, o l'intero universo?
Più concretamente si comprano case, barche, isole intere sulla terra, ma una volta pagate possiamo dire che siano nostre?
Di nostro non abbiamo nulla: tutto ci è stato dato e tutto lasceremo quando moriremo.
Non un solo capello, e men che mai auto, case e denaro, verranno con noi oltre la morte.
Ed allora perché accanirsi così tanto per comprare, comprare e comprare?
E' la natura umana: accaparrare.
Pensare che più si abbia, più siamo forti, potenti, invincibili.
Nemmeno un virus piccolissimo che fa morire migliaia di persone ci fa riflettere.
Tutto ci viene dato e tutto ci sarà tolto, nessuno di noi è proprietario di nulla, ma solo un umile gestore.
Tutto ciò che sulla terra compriamo passerà di mano negli anni a venire
Ed allora perché essere così stolti che dinanzi all'evidenza continuiamo ad ammassare denaro, gioielli, case e terreni?
Non sarebbe meglio incanalere le nostre energie per lasciare un'impronta nella vita delle persone affinché il bene che facciamo possa essere una conquista per l'umanità, per una nazione, per una famiglia o per una persona?
Dopo la morte chi sarà ricordato con benevolenza? Il ricco proprietario di multinazionali oppure l'umile missionario che in terra d'Africa avrà insegnato ad un villaggio a leggere e scrivere, ad emanciparsi, a credere nel futuro donando loro una speranza?
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Neil Armstrong o Madre Teresa?
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Addì 16 luglio 2020
In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime.
Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero»
Matteo 11,28-30
Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero (16 luglio 2020)
Mamme ai lavori pesanti
Ognuno di noi ha nel cuore e nei ricordi il grande lavoro che ogni mamma svolge per i propri figli: pannolini, pulire casa, educare, andare a destra e sinistra per accompagnarli ovunque. E poi i manicaretti, la casa ordinata, il parlare con i professori.
Quale buona mamma rinuncerebbe a questi compiti solo per stanchezza?
E quale donna sana di mente non è consapevole, ancor prima di mettere al mondo un figlio, del grande lavoro, stanchezza e fatica che l'aspetta?
Eppure ogni donna affronta tutto questo peso come un dono.
Il lamentarsi della stanchezza è umano e a volte liberatorio, ma nessuna buona mamma si esime dai suoi gravosi incarichi
Perché?
Perché è talmente tanta la gioia di avere un figlio, crescerlo, accudirlo che ogni lavoro, anche il più umile, pesante e stressante è un giogo dolce, un carico leggero
Così è per chi ha fede nel Signore
Quanta fatica, regole, pensieri ci sono nella salita verso Dio
Eppure per un buon cristiano ogni fatica è un giogo dolce ed un carico leggero
Pensate ai missionari o a quei volontari che lasciano tutte le agiatezze per aiutare popolazioni in difficoltà e vivere in capanne, o comunque in letti di fortuna
E' un peso certamente, ma un peso che portiamo volentieri per seguire Dio
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Mamme stanche ma felici
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Addì 17 luglio 2020
In quel tempo, Gesù passò tra le messi in giorno di sabato, e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e le mangiavano.
Ciò vedendo, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare in giorno di sabato».
Ed egli rispose: «Non avete letto quello che fece Davide quando ebbe fame insieme ai suoi compagni?
Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che non era lecito mangiare né a lui né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti?
O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia sono senza colpa?
Ora io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del tempio.
Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa.
Perché il Figlio dell'uomo è signore del sabato»
Matteo 12,1-8
Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa (17 luglio 2020)
Colpevole
Credo che ognuno di noi si immagini spesso dinanzi ad un giudice che possa deliberare "Colpevole o Innocente" relativamente alle nostre azioni.
Se i servizi sociali mi accusassero di scarsa collaborazione, di superbia per aver contraddetto le loro relazioni, di arroganza per l'essere andato per la mia strada, di illegalità per aver interpretato la legge diversamente da loro sarei certamente COLPEVOLE agli occhi loro.
Non posso negare che le azioni di molti assistenti sociali siano state da me criticate, non posso negare di aver fatto loro opposizione, non posso negare di essermi battuto contro di loro nelle aule dei tribunali.
Ma la mia colpa sarebbe solo quella di amare i Bambini più della mia stessa vita
Ho giurato davanti a Dio di difenderli da tutti, e quando ritengo che le decisioni di un servizio sociale vadano contro l'interesse del Bambino divento una tigre che difende i propri cuccioli anche a sprezzo della vita.
Se una tigre si avventa su un uomo che ha tentato di far del male ai suoi cuccioli è certamente colpevole di aggressione
Ma siccome l'uomo, nei confronti dell'animale, ha sempre ragione la decisione è quella di abbattere la tigre
Ma un tribunale morale assolverebbe quella tigre perché ha agito per amore
Le mie lotte sono sulla carta, non certo a mano armata; sono nelle aule dei tribunali e non sulle piazze, ma non per questo non vengono condannate dal potere che gestisce i servizi sociali, e la pena per tali "reati" è l'ostracismo, è l'essere messo da parte, è l'essere posto alla gogna come il peggiore dei delinquenti.
Ma il mio agire è per amore e finché avrò respiro combatterò per proteggere i cuccioli d'uomo che Dio mi ha affidato.
Colpevole? Si, certamente, ma colpevole di amare
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Colpevole o Innocente? Certamente ed orgogliosamente COLPEVOLE
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Addì 18 luglio 2020
In quel tempo, i farisei, usciti, tennero consiglio contro di lui per toglierlo di mezzo.
Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli guarì tutti, ordinando loro di non divulgarlo, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia: "Ecco il mio servo che io ho scelto; il mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Porrò il mio spirito sopra di lui e annunzierà la giustizia alle genti.
Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce.
La canna infranta non spezzerà, non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le genti"
Matteo 12,14-21
Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce (18 luglio 2020)
So una cosa sola: di non sapere niente
Quanto abbiamo da imparare! In ogni campo.
Certamente la diplomazia non è il nostro forte.
Specie quando ci sentiamo dalla parte della ragione urliamo, aggrediamo verbalmente, scriviamo post di fuoco.
Eppure il dialogo, la diplomazia, la pazienza, lo spiegarsi con calma, la progettazione di un'azione sappiamo benissimo che portano a risultati migliori e più duraturi, eppure ci ostiniamo a mandare avanti il nostro più caro amico: l'istinto.
E' un amico prezioso che ci evita di finire in qualche trappola, che ci impedisce di fare la scelta sbagliata, ma è anche un amico un po' birichino, talvolta scomodo ed ingombrante che ci porta a ingaggiare lotte fratricide, ad alzare le mani, a violentare ed uccidere.
La stragrande maggioranza di noi ha imparato a resistere ai suoi suggerimenti più forti: in pochi violentano, in pochi uccidono, in pochi picchiano
Ma quanti di noi urlano? Quanti si arrabbiano in macchina per una precedenza mancata? O quanti sbattono porte e se ne vanno? Tradiscono? Rubano?
Noi siamo fatti di mille parti ed ogni parte di noi ha altre mille sfaccettature: dobbiamo imparare pian piano a conoscerle tutte e a saperle gestire.
Il controllo della rabbia è certamente un aspetto importante, spesso sottovalutato, finanche a pensare che un'arrabbiatura sia persino positiva.
Forse per noi che ci sfoghiamo, ma quanto di positivo c'è in un urlo, in una litigata per colui contro il quale ci avventiamo?
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Shhh: non gridare!
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Addì 19 luglio 2020
In quel tempo, Gesù espose alla folla una parola: «Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo.
Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò.
Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania.
Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania?
Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla?
No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano.
Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio».
Un'altra parabola espose loro: «Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo.
Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami».
Un'altra parabola disse loro: «Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti».
Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole e non parlava ad essa se non in parabole, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta: "Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo".
Poi Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo.
Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli.
Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.
Il Figlio dell'uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti gli operatori di iniquità e li getteranno nella fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti.
Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!»
Matteo 13,24-43
Il lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti (19 luglio 2020)
Giochiamo?
Gita in barca programmata per festeggiare il compleanno di Anitina e di Mirko
Previsioni della serea danno tempo discreto in miglioramento alle prime luci dell'alba
Barca tirata a lucido, palloncini gonfiati, bandierine di tutti i colori la rendono fantastica
Ore 6:00 del mattino la sveglia, uno sguardo al cielo e subito capiamo che qualcosa non va: nuvole minacciose corrono sopra le nostre teste
Il mare non è mosso, ma le previsioni sono di un miglioramento del moto ondoso solo a partire dalle undici
Si corre al porto mentre i bimbi si svegliano, fanno colazione, si preparano alla giornata di festa
Le bandiere sventolano: brutto segno
Ci sono folate e rinforzi, nonostante le previsioni non siano brutte
Ci consultiamo e decidiamo di attendere qualche ora per vedere come va la cosa, così posticipiamo l'uscita dalle nove alle undici
Ma folate di vento sempre più forti, e poi l'attracco in banchina di uno yacht il cui skipper ci dice esserci parecchio mare subito fuori dalla diga del porto, ci fanno desistere e decidiamo di rimandare la nostra uscita in mare a data da destinarsi.
La tristezza cala su tutti noi
Decidiamo pertanto il programma alternativo e ripieghiamo verso la villa Fabbricotti
Ai Bambini, specie ai più piccoli, poco importa se siamo in barca o alla villa, l'importante è stare insieme, giocare, divertirsi
Ed ecco che una giornata iniziata male volge al bene, si inizia a giocare, si mangiano panini, pizza e frutta preparati la sera prima, spuntano i dolci con le candeline.
Organizziamo una piccola caccia al tesoro, occupiamo quindici alberi per giocare ai quattro cantoni coinvolgendo altri Bambini, ci inventiamo un gioco sulla base di palla avvelenata, ed in men che non si dica si arriva alle sei del pomeriggio, l'ora di andare via per poter partecipare alla messa
Questa è la dimostrazione che dipende da noi se una giornata possa essere bella o brutta
Cosa ha fatto la differenza?
Se voi prendete della farina e la infornate si brucia, se preventivamente la impastate con l'acqua ciò che ne deriva si lascia mangiare, ma diventa una pagnotta succulenta solo se avrete aggiunto il lievito
Il lievito nella giornata di ieri sono stati Bambini con la loro gioia di vivere, il nostro volerci bene, il cuore aperto che lasciasse uscire la tristezza ed entrare la gioia.
Il lievito è Dio che ogni giorno ci dona il sole nei nostri cuori
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Cuori pieni di lievito
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Addì 20 luglio 2020
In quel tempo, alcuni scribi e farisei interrogarono Gesù: «Maestro, vorremmo che tu ci facessi vedere un segno». Ed egli rispose: «Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta.
Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Quelli di Nìnive si alzeranno a giudicare questa generazione e la condanneranno, perché essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco, ora qui c'è più di Giona!
La regina del sud si leverà a giudicare questa generazione e la condannerà, perché essa venne dall'estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone; ecco, ora qui c'è più di Salomone!».
Matteo 12,38-42
Vorremmo che tu ci facessi vedere un segno (20 luglio 2020)
Duri come le pigne di San Rossore
Bollettino meteo: forte vento previsto, mare in aumento
Ma io voglio andare in barca
Vedi figliolo, se c'è vento non possiamo andare
Io voglio andare lo stesso, le previsioni sbagliano
Vedi figliolo, guarda quelle nuvole in cielo come corrono, c'è vento ad alta quota, fra poco si abbasserà ed agiterà il mare
Ma io vedo il mare calmo, magari il vento non si abbassa
Vedi figliolo le bandiere che sventolano sempre più forte
Ma io vedo il mare calmo
Vedi figliolo le increspature in mare all'orizzonte?
Ma io resto vicino alla costa
Ci sono due opzinoi a questo punto: andare in mare ignorando tutti i segnali che arrivano, oppure rinunciare all'uscita prevista dando credito ai segnali
Nel primo caso si pecca di arroganza e questo ci può portare ad avere dei grossi problemi e persino alla morte
Non uscire significa rispettare l'esperienza di chi ne sa di più e vuole il nostro bene
Nella vita sono tanti i segnali che ci indicano la via corretta da seguire, e chi ce li indica è ben più delle previsioni meteo, è ben più di un genitore
Sta a noi valutarli, capirli, accettarli, seguirli
Siamo liberi di prenderli in considerazione così come di ignorarli
Nel caso in cui decidiamo di fregarcene sappiamo cosa rischiamo: problemi e, a seconda dei casi, anche la morte eterna
Vale la pena di rischiare?
Vale la pena non seguire i dettami morali che da ogni parte ci vengono suggeriti rischiando una vita piena di problemi ed incertezze, rischiare di ritrovarsi un domani davanti a Dio che ci condanna ad un'eternità di dolore e sofferenza?
All'atto pratico:
Vi capita l'occasione di appropriarvi facilmente, ma indebitamente, di una grossa somma di denaro
Siete ad un bivio:
prendere quei soldi significa dare una svolta alla propria vita, una bella casa, vacanze, bei vestiti e cene nei ristoranti di lusso
non prenderli vi lascia nella condizione in cui siete
Prenderli però vi porta a rischiare di essere denunciati, portati in tribunale, condannati, andare in galera, essere additati da tutti come ladri e approfittatori
Prenderli vuole anche dire vivere una vita con la paura di essere scoperti, catturati, estradati
Vale la pena?
La mia mamma mi diceva sempre: quando la sera ti guardi allo specchio devi sempre vedere una persona onesta, e così cerco di fare nella mia vita insegnando ai miei ragazzi a fare altrettanto
Non significa non fare errori, significa mettere tutto l'impegno possibile nel cercare di non farli
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Rubare o non rubare?
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Addì 21 luglio 2020
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli.
Qualcuno gli disse: «Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti».
Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
Poi stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: «Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre»
Matteo 12,46-50