Non sei collegato (collegati)

Vanilla 1.1.2 is a product of Lussumo. More Information: Documentation, Community Support.

  1.  

    Addì 12 aprile 2020

    Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
    Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
    Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro.
    Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
    Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.
    Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.
    Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
    Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti

    Giovanni 20,1-9

  2.  

    Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!

    Cercare ciò che è nascosto

    Quando perdiamo qualcosa, sappiamo benissimo che non è persa e la cerchiamo finché non la troviamo.
    Niente sparisce, ma può comunque nascondersi

    Quando muore una persona cara questa non sparisce, è nascosta ai nostri occhi, ma da qualche parte è sicuramente, non fosse altro che nel nostro cuore e nei nostri ricordi

    Così è per Dio, si nasconde, ma se lo cerchiamo prima o poi lo troveremo

    Buona Pasqua con grandissimo affetto dagli Amici della Zizzi
    ---------------------------
    Cercare e non trovare non deve farci desistere

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  3.  

    Addì 13 aprile 2020

    In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli.
    Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono.
    Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno».
    Mentre esse erano per via, alcuni della guardia giunsero in città e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto.
    Questi si riunirono allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo:
    «Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo.
    E se mai la cosa verrà all'orecchio del governatore noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni noia».
    Quelli, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i Giudei fino ad oggi

    Matteo 28,8-15

  4.  

    Salute a voi (13 aprile 2020)

    Il benessere non va mai dato per scontato

    In questi giorni le preghierine prima di mangiare dei nostri cucciolotti sono "Dai da mangiare ai Bimbi poveri" e "Speriamo questo virus possa passare presto perché vogliamo andare fuori a giocare" ed anche "Ringraziamo che stiamo tutti bene"

    Nella loro semplicità capiscono con il cuore che le cose che erano naturali fino a qualche giorno fa, oggi sono conquiste di cui ringraziare: la salute, il poter uscire, l'avere sempre da mangiare in tavola.

    Cerchiamo di ricordarcene anche quando tutto questo sarà finito

    Ciò che abbiamo non è scontato e dobbiamo costantemente ringraziare per il prezioso dono della salute, della libertà di muoverci e abbracciarci, di avere sempre da mangiare ed una casa piena di affetti.
    ---------------------------
    Ricordiamoci di chi soffre più di noi

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  5.  

    Addì 14 aprile 2020

    In quel tempo, Maria stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro
    e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
    Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto».
    Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù.
    Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo».
    Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro!
    Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro».
    Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto

    Giovanni 20,11-18

  6.  

    Donna, perché piangi? (13 aprile 2020)

    Il disegno della vita

    I Bambini colorano sempre, fanno mille disegni e colorano, colorano, colorano.
    Un foglio bianco non dura "pulito" più di un secondo se dato in mano ad un Bambino.

    In questo momento sono moltissime le persone che piangono e si disperano per la brutta situazione in cui viviamo, ma dobbiamo essere realisti e capire che con il pianto e la disperazione non si va da nessuna parte, anzi si peggiorano le cose. Questa è la situazione nella quale ci troviamo, e dobbiamo colorare le nostre vite prendendo esempio dai Bambini che ovunque si trovino, in qualsiasi situazione, si ingegnano per fare disegni colorati, pieni di speranza.

    Qualche anno fa scrissi una favola, ne ho scritte tante per i Bambini, ma questa è fra le mie preferite, in tema con l'argomento di oggi

    Ve la dono con grande gioia

    _____________________

    IL DISEGNO DELLA VITA

    Miguel era un bambino poverissimo. La sua casa era una vecchia stalla, senza finestre, dove le pareti ed il soffitto davano l’impressione di voler cadere da un momento all’altro. Vivevano con lui i suoi genitori, tre fratelli e due sorelle. Per dormire sopra uno dei due letti erano stati stabiliti dei turni, e quindi il più delle volte era il pavimento ad accarezzare le stanche ossicina di Miguel.

    Nonostante questa grande miseria, Miguel era contento. Due genitori che gli volevano bene, ed un tetto sotto cui riposare erano un lusso che pochi dei suoi amici potevano permettersi.

    Suor Domitilla aveva un faccione simpatico, un gran bel sorriso, un po’ ingobbita sotto il peso della fatica per il gran lavorare. Il seno enorme, che tentava in ogni modo di nascondere, le aveva dato non pochi problemi fino a qualche anno prima quando, ancora abbastanza giovane e piacente, era oggetto di pressanti attenzioni da parte dei miliziani, che ogni tanto facevano incursioni tra le baracche, ufficialmente alla caccia di qualche terrorista, forse anche loro in cerca di un po’ di pace. Non avevano però mai osato mancarle di rispetto per paura dei “suoi angeli”, come chiamava la gente in mezzo alla quale abitava, pronti a dare la vita per Suor Tillà. Vivere in mezzo a loro, capirli, entrare nei loro cuori, conoscerli ad uno ad uno … ascoltarli, faceva parte della quotidianità. Anche lei dormiva in un piccolo buco che chiamava casa, ma non gli mancava nulla: un giaciglio di paglia per sdraiarsi tre o quattro ore per notte, un tavolo per insegnare a leggere ai bambini, due sedie, un crocifisso scolpito in un pezzo di legno da alcuni dei suoi ragazzi. Vicino all’unica finestra, il punto più importante della casa, c’era un piccolo leggio con un grande libro … il Vangelo. Era Quella la sua forza. Era Quello che le dava la forza di reagire alle angherie e ai soprusi che i miliziani ed il governo le facevano. Era Quello che la faceva restare … ed i “suoi Angeli” lo sapevano e Gli portavano un gran rispetto. Non passava giorno che qualche bambino non donasse un filo d’erba a Colui che aveva mandato Suor Tillà in mezzo a loro.

    Miguel era fra i più assidui frequentatori di “Casa Provvidenza”. Aveva già imparato a leggere e a scrivere, mosso dalla curiosità di poter capire l’importanza del Sacro Libro. Ogni giorno, alle prime ore dell’alba, il bambino andava dalla suora ed insieme leggevano un brano del Vangelo. Era, per entrambi, il momento più importante della giornata. Spesso Miguel faceva domande sul significato di certe letture e Domitilla era felice di potergli spiegare il Mistero Divino, la Fede, la Provvidenza. Quando Suor Tillà parlava il piccolo rimaneva estasiato dal suo modo buffo ma profondo di parlare, e pian piano aveva preso a pregare per la sua gente … senza accorgersene canticchiava l’Ave Maria mentre giocava o recitava il Padre Nostro andando verso casa.

    Quella mattina non era diversa dalle altre. Un gran caldo sin dall’alba, i soliti odori malsani, l’abituale vocio della gente che si alzava dai propri giacigli nella speranza di riuscire a sopravvivere ancora un giorno. Non era diversa … o forse si, ma Miguel non se ne rendeva conto.

    Arrivò da Suor Domitilla e come di consuetudine lessero il Vangelo. La vita delle persone, gli spiegò la suora, è sempre bella perché c’è Dio e bisogna imparare a sorriderGli sempre, qualunque cosa ci accada perché è Lui che la vuole. Il motivo non lo sappiamo e forse non lo sapremo mai: noi dobbiamo solo accettare la Sua Volontà e ringraziarLo, vivendo la nostra vita con gioia, perché è solo sorridendo alla Vita che possiamo sperare che la Vita ci sia benevola.

    Miguel non capiva il significato di quelle parole: Come può un Dio buono permettere che ci sia tanta miseria, tanto abbandono? La suora non aggiunse altro perché fu chiamata d’urgenza ad aiutare una ragazza di 15 anni a partorire.

    Miguel rimase lì con le sue perplessità. Non capiva. Quel giorno proprio non capiva.
    Si girò e sul tavolo vide un disegno raffigurante una città. Era appena abbozzato. Pensò che la sua amica lo avesse messo sul tavolo per lui, per farglielo finire. Prese allora i pastelli, dallo scrigno della suora, si mise a sedere e cominciò a colorare.
    Nel mentre entrò un vecchio e si mise sull’altra sedia accanto a lui ad osservare quello che il bambino stava facendo. Miguel non ci fece molto caso perché Casa Provvidenza era un porto di mare … c’era sempre qualcuno che aveva bisogno di Suor Tillà.

    Il piccolo mise un grande impegno a colorare la città e non si distrasse nemmeno per un minuto.
    Quando ebbe finito chiese al vecchio se gli piaceva. Questi non disse nulla: si alzò dalla sedia, gli fece un grande sorriso dandogli una carezza con Amore e … scomparve dalla vista di Miguel.
    Il bambino rimase impietrito. Non si capacitava di quanto gli era successo. Come aveva fatto quel vecchio a sparire così all’improvviso? Quando qualche minuto dopo fece ritorno nella sua dimora, Suor Domitilla lo trovò ancora così, inebetito. Chiese allora cosa fosse successo, ed il bambino le narrò quanto accaduto. Le mostrò il disegno, le disse del Vecchio, del Suo silenzio, della Sua carezza … di come era scomparso davanti ai suoi occhi.
    Suor Domitilla allora capì.

    Si mise a sedere, prese il bambino in braccio e gli disse:
    <<Il Signore è entrato in questa casa, è venuto per te. Il disegno non era opera mia, ma del Signore. E’ Lui che abbozza i disegni e li lascia volutamente incompiuti.
    Quando il Signore ti mostra un disegno, l’unica cosa da fare è quella di colorarlo. La tonalità di colore la scegliamo noi. Spetta a noi dare colore alla vita, nostra e di chi ci circonda.
    Se vedi un povero … quello è il disegno scarno fatto da Dio per te e tu puoi colorarlo, fermandoti con lui, o puoi decidere di non colorarlo passando oltre. La scelta di come aiutarlo sarà il colore che darai alla sua vita, e alla tua vita, il grado di Amore che metterai nell’aiutare Dio a terminare il Suo Disegno. Maggiore sarà il Calore e la Passione che avrai, più colorato e più bello sarà il Disegno.>>

    Potrei dirvi che Miguel diventò un missionario e fece grandi cose, ma non è questo il senso della storia. Sta a voi adesso andare per il mondo, armati di pastelli, a colorare i disegni che Dio ha abbozzato. Questo è il Disegno della Vita.

    Orentano, 2 Ottobre 2003
    ---------------------------
    Armati di pastelli a colorare il mondo

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  7.  

    Addì 15 aprile 2020

    In quello stesso giorno, il primo della settimana, due discepoli di Gesù erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto.
    Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro.
    Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo.
    Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?».
    Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso.
    Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.
    Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo.
    Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto».
    Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!
    Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?».
    E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
    Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano.
    Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro.
    Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.
    Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.
    Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?».
    E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone».
    Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane

    Luca 24,13-35

  8.  

    Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero (15 aprile 2020)

    Prosciutto sugli occhi

    Ci sono persone cattive che quando vedono la sofferenza degli altri si girano dall'altra parte sdegnosamente
    Altri che sono duri di orecchie e di cervice e, come si dice, "non c'è peggior sordo di non vuole sentire"
    Ma ci sono anche tantissime brave persone ignare di quanto accada loro intorno.
    Per colpe spesso non loro hanno il prosciutto sugli occhi e non vedono chiaramente la realtà fin tanto che qualcuno, il buon Dio o la vita, non lo tolga loro

    Così avvenne a me.
    Figlio di buona famiglia, residente in un quartiere buono di Livorno, un santo parroco che non ci ha mai fatto vedere la realtà fuori dai confini del nostro quartiere.
    Ero ignorante, ero uno di quelli con due belle fette di prosciutto cotto sugli occhi

    Poi un giorno avvenne un cataclisma, la morte della mia mamma, e per nove mesi misi la testa sotto la sabbia, una specie di coma indotto, per non soffrire.
    Ma fu anche un periodo di grandi riflessioni sulla morte e sul senso da dare alla vita.
    Ma da solo non potevo farcela, ed ecco che un giorno durante un incontro casuale, che di casuale non aveva proprio nulla in quanto pianificato dal buon Dio, mi venne tolto il prosciutto, ed in pochi giorni mi venne fatta toccare con mano una realtà a me del tutto sconosciuta.

    Oggi questo virus ha portato nella vita di tutti noi un grande cataclisma

    E' questo un momento per riflettere sul senso della vita
    In molti si prodigano verso il prossimo incentivando gli altri a fare altrettanto
    Alcuni si girano dall'altra parte, altri negano l'esistenza della miseria, ma la maggior parte è in ascolto
    Parliamo ai loro cuori, diciamo loro come stanno le cose, conduciamoli con noi nei quartieri degradati a conoscere le tante realtà fatte di miseria e di abbandono.
    Si faranno prendere per mano, lasceranno che togliamo loro le bende dagli occhi, ed allora si rimboccheranno le maniche insieme a noi per il bene della povera gente

    Abbiamo due doveri da svolgere: uno, aiutare chi ha bisogno di noi, e due, educare altri a fare lo stesso.

    Il virus non lo ha voluto nessuno, ma dal momento che c'è utilizziamolo per aumentare la schiera di coloro disposti a cambiare il mondo e, tutti insieme, cambiamolo con forza, determinazione e tanto, tantissimo amore.
    ---------------------------
    Una schiera di Volontari

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  9.  

    Addì 16 aprile 2020

    In quel tempo, di ritorno da Emmaus, i due discepoli riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane.
    Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
    Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma.
    Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?
    Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho».
    Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
    Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?».
    Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
    Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».
    Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse:
    «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione ed il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.
    Di questo voi siete testimoni

    Luca 24,35-48

  10.  

    Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? (16 aprile 2020)

    Nessun dubbio: l'umanità è viva

    L'uomo ha una grande capacità, quella di volgere a buon fine ogni avvenimento, anche il più doloroso.
    Il problema è che spesso non se ne avvede e se ne rende conto solo quando accade qualche "tragedia"

    Il virus è letale, maledetto, ma noi non permettiamo a qualche microscopico batterio di ucciderci, non gli permettiamo di dominare la nostra vita, non gi permettiamo di dirci come dobbiamo vivere.

    Ecco che un virus ha creato tanta solidarietà
    Ecco che un virus permette a tante famiglie povere di ricevere cibo ed aiuti in abbondanza
    Ecco che un virus crea gruppi di volontari sempre più forti, sempre più coesi, sempre più desiderosi di stare insieme per un fine comune

    Ieri ne abbiamo avuto ancora una volta la prova

    Ci siamo ritrovati alla Coop di Levante a Livorno, ed eravamo in tanti, alternati dalle 7:30 alle 20:30
    La popolazione ha risposto benissimo ed abbiamo raccolto ben 261,925 kg di generi alimentari e diversi pannoloni
    Oggi li distribuiremo ad una buona parte delle 161 famiglie (503 persone) che stiamo aiutando e domani aiuteremo le altre perché siamo certi che venerdì a Levante saranno tanti i livornesi che ci doneranno la merce.
    ---------------------------
    Vi aspettiamo numerosi a Levante oppure fate una donazione

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  11.  

    Addì 17 aprile 2020

    In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così:
    si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli.
    Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.
    Quando gia era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù.
    Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No».
    Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci.
    Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E' il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare.
    Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
    Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.
    Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso or ora».
    Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò.
    Gesù disse loro: «Venite a mangiare». Enessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore.
    Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce.
    Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti

    Giovanni 21,1-14

  12.  

    Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete».
    La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci (17 aprile 2020)

    Raccolta Alimentare

    Ieri un gruppo in difficoltà ci ha chiesto aiuto per 70 famiglie bisognose di un sostegno.
    Non abbiamo tante risorse da poterli aiutare perché già accudiamo 170 nuclei familiari, oltre 550 persone di cui 200 Bambini
    Ma abbiamo deciso di accogliere la richiesta confidando nella Provvidenza e nella solidarietà di tanta gente

    Ed ecco che oggi leggo il Vangelo del giorno


    Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete».
    La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci

    Risposta migliore da Dio non poteva esserci

    Domani sono certo che vi dirò che abbiamo fatto una raccolta straordinaria
    Ci vorrebbe mezza tonnellata di alimenti per accontentare tutte le famiglie, e sono certo che ci riusciremo

    Le preghiere hanno già avuto effetto.
    Oggi dimostrate di che pasta siamo fatti noi italiani solidali
    Venite a donare la spesa se siete di Livorno
    Fate una donazione se non siete delle nostra città
    Pregate il buon Dio affinché tocchi il cuore di tanta gente e mandi copiosi e importanti aiuti a queste famiglie

    Buona Solidarietà a tutti

    ---------------------------
    Vi aspettiamo numerosi a Levante oppure fate una donazione

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  13.  

    Addì 18 aprile 2020

    Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni.
    Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto.
    Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere.
    Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna.
    Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere.
    Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato.
    Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura»

    Marco 16,9-15

  14.  

    Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura (18 aprile 2020)

    Venite a drogarvi con noi

    Molti giovani non sanno come essere felici e cercano nella droga una strada che porti a stare bene.

    La droga costa
    La droga uccide
    La droga esclude

    Alla nascita ad ognuno di noi è stato dato un sacchetto inesauribile di droga.
    Una fonte alternativa e pulita ad ogni forma di sballo: l'adrenalina

    In questi giorni in cui portiamo generi alimentari a famiglie in difficoltà ho visto tanti volontari stanchi morti, ma felici.

    Se la gente capisse quanto sia bello e gratificante fare qualcosa di utile per il prossimo, saremmo tutti volontari dell'umanità, tutti drogati di adrenalina, felici matti di essere stanchi e spossati per amore degli altri

    Ci chiedono spesso: cosa ci guadagnate?

    Il nostro guadagno è enorme quando vediamo una famiglia felice, quando ci rendiamo conto di aver fatto la differenza per qualcuno, quando due occhi si gonfiano di lacrime per il dono di una semplice busta di Pannolini.

    Noi Angeli della Zizzi siamo tutti drogati d'amore, venite a drogravi con noi
    ---------------------------
    L'amore è la benzina che ci fa andare avanti

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  15.  

    Addì 19 aprile 2020

    La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
    Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
    Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi».
    Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
    Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
    Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
    Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
    Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!».
    Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».
    Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
    Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro.
    Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome

    Giovanni 20,19-31

  16.  

    Mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli (19 aprile 2020)

    Isolamento sociale

    In questo periodo la legge ci dice "Restate in casa"
    Ma ci dice che possiamo comunque uscire per alcune motivazioni, una di queste è "Esecuzioni di interventi assistenziali in favore di persone in grave stato di necessità"

    Quindi se restiamo chiusi in casa è perché siamo noi a scegliere di farlo

    Ed in molti si chiudono tremanti in casa per paura di contrarre il virus anziché uscire, affrontare questi esserini microscopici per lanciare il proprio cuore oltre le nostre barriere mentali ed aiutare chi soffre, in qualunque modo lo si faccia, che sia immagazzinare le derrate alimentari in un furgone, portare cibo agli affamati, smistare gli alimenti per fare i pacchi per le famiglie.

    E' un po' il paradosso della vita

    Ci chiudiamo in noi stessi e nei nostri egoismi, e talvolta per paura non aiutiamo gli altri che avrebbero tanto bisogno di noi

    Ma Dio entra anche con le porte chiuse e dona forza e coraggio a chi, in un primo momento, era impaurito
    Ognuno ha i suoi tempi, le sue motivazioni, i suoi timori, ma prima o poi quella fiammella che Dio ci dona arderà talmente tanto nei nostri cuori da indurci ad uscire dalla clausura pur mettendo a rischio la propria vita.
    Sarà allora che ci accorgeremo di quanto sia bello far parte di un grande progetto, il grande progetto che Dio ha su ognuno di noi
    ------------------------------
    Porte aperte o porte chiuse il virus dell'amore entrerà nei nostri cuori

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  17.  

    Addì 20 aprile 2020

    C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodemo, un capo dei Giudei.
    Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui».
    Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio».
    Gli disse Nicodemo: «Come può un uomo nascere quando è vecchio? Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?».
    Gli rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio.
    Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito.
    Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto.
    Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito»

    Giovanni 3,1-8

  18.  

    Nessuno può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui (20 aprile 2020)

    Forti di essere forti

    Due settimane fa aiutavamo una ventina di famiglie, siamo a arrivati a dare da mangiare a 265 famiglie, circa 900 persone
    Due settimane fa eravamo in due a dare da mangiare alle famiglie, oggi siamo in 40

    Per non parlare del passato, dei tanti Bimbi che abbiamo accolto ed aiutato a crescere

    Oggi, con tanta cattiveria e gelosia verso di noi apro il Vangelo e leggo "Nessuno può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui"

    E le mie lacrime si asciugano e torna la grinta
    ------------------------------
    La forza sia con te

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  19.  

    Addì 21 aprile 2020

    In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «In verità ti dico: dovete rinascere dall'alto.
    Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito».
    Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?».
    Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose?
    In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza.
    Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo?
    Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo.
    E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna»

    Giovanni 3,7b-15

  20.  

    Noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto (21 aprile 2020)

    Romito figlio di Dio

    Romito aveva due anni e mezzo quando la sua mamma ci chiese di tenerlo durante il giorno perché lei non aveva tempo: la sua carriera ben avviata lungo i cigli delle strade e nelle discoteche poteva risentirne e dopo le lunghe notti di duro lavoro, un bambino piccolo fra i piedi le era di intralcio.
    Cominciò così, con Romito che a due anni e mezzo veniva tutti i giorni a giocare da noi con tanti altri bambini.

    Una sera, nel riaccompagnare Romito a casa, non trovammo nessuno e lo lasciammo da una vicina come da accordi con la mamma, e questo si ripeté diverse volte, fino a quando una sera nessuno lo volle accogliere per le difficoltà in cui quelle famiglie versavano. Fu così che rimase a dormire a casa di Roberta per la prima volta, previa segnalazione alla questura. La cosa si ripeté con una certa frequenza e da una notte ogni tanto in breve si passò ad una settimana, ad un mese e a periodi sempre più lunghi. Si andò avanti così per un anno e mezzo, durante il quale la madre faceva il bello ed il cattivo tempo approfittandosi della situazione.

    Non ci importava di essere usati, perché la gioia dataci da Romito era tale e tanta da impedirci ogni rimostranza verso la mamma, mossi anche dalla paura che non stare alle sue regole volesse dire perdere il bambino e non avere più la possibilità di aiutarlo. Ma un giorno non ce l’abbiamo fatta più a sopportare. Vedergli addosso, dopo un periodo piuttosto lungo passato con la mamma, graffi alla schiena, denutrizione e la bruciatura di una sigaretta sulla guancia ha fatto scattare in noi una molla. Andammo dai servizi sociali evidenziando tale situazione, ma la risposta fu che non era affar nostro, intimandoci di lasciar perdere.
    Ora se tu sei in montagna, se hai fatto tanta strada torni indietro solo perché un nativo del luogo ti dice “Lascia perdere”? Ma non esiste!!! Così scrivemmo al giudice e da quella lettera iniziò l’accoglienza, il primo affidamento, a Roberta.

    Romito era un bambino vivace, intelligentissimo e molto furbo. Nei primi tempi rifiutava ogni rapporto affettivo con me, pur avendo bisogno nel suo cuore di una figura maschile, di un papà che non aveva mai avuto. Non ne capivo il perché e cercavo ogni modo per piacergli, convinto che la colpa di tale disaffezione fosse mia, scoprendo poi essere stata la mamma che odiando gli uomini, pur amandoli tutti, gli aveva intimato di stare lontano da me.
    Le avevo provate tutte: vestirmi da pagliaccio, fare la pizza con la sua pancia.
    Non sapevo più cosa fare. Un giorno decisi di giocare una carta estrema: io e lui da soli per una sera ed una mattina. Non avrebbe potuto ignorarmi!
    Così andammo alla casa in campagna e lo lasciai libero di fare ciò che desiderava. Mi seguiva passo passo, ma a distanza, forse anche per la paura di essere lasciato solo. Ad un certo punto, mentre raccoglievo la legna per il camino, avvenne il miracolo: mi rivolse la parola per la prima volta “Posso Aiutarti?”. Solo per quella frase avrei voluto saltare di gioia, ma mi trattenni e feci l’indifferente, rispondendogli di si con un sorriso e ringraziandolo. Caricai su quelle esili braccina qualche legnetto leggero. Nel girarsi per andare verso casa inciampò e cadde, mettendosi a piangere. Corsi da lui … c’era poco da correre, era caduto ad un metro da me
    “Dove ti sei fatto male?”
    “Qui” mi rispose e gli diedi un bacino sulla ferita di guerra dicendogli
    “Ora passa tutto”.
    Da quel giorno si creò un legame fortissimo ed ancor oggi, dopo aver intrapreso la sua strada, viene spesso a trovarmi, a raccontarsi, a chiedere consigli, a sfogarsi.
    Con quel primo affido non raggiungemmo la vetta, ma il percorso fatto, durato dodici anni, ci insegnò molto sulle scalate e capimmo da subito molto bene che non tutte le guide vogliono, come sembrerebbe naturale, portarti verso la cima.
    Imparammo quanto fosse difficile il rapporto con la famiglia di origine, ma anche come fosse importante, per una buona scalata, cercare di avere la maggior armonia possibile. Perché un affido vada bene occorre sinergia tra le varie parti: affidatari, servizi sociali, tribunale, genitori biologici. Se questa manca si può arrivare anche in vetta, ma con molta più fatica e tante più ferite, specie sulla pelle delicata del bambino.

    (dal libro La Montagna dell'Affido, che potete richiedere noi)
    ------------------------------
    L’Affido è anche inventare ogni giorno una forma di amore diversa

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  21.  

    Addì 22 aprile 2020

    In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
    Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
    Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è gia stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio».
    E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere.
    Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio»

    Giovanni 3,16-21

  22.  

    Chiunque infatti fa il male, odia la luce (22 aprile 2020)

    Gigia e Pippo

    Mille difetti possiamo avere, ma una cosa ce la riconoscono tutti: abbiamo sempre fatto le cose alla luce del sole.
    Solo chi fa il male odia la luce e si nasconde da essa, ma chi fa il bene non si vergogna nemmeno di mostrare i propri errori perché di questo si tratta "errori"

    La mia mamma diceva "Chi non fa, non falla"

    Per non fare errori l'unica cosa da fare è non fare nulla.
    Ma nella vita abbiamo ricevuto dei talenti, pochi o tanti che siano, ed è un crimine non utilizzarli al meglio delle proprie capacità.

    Gigia e Pippo, trai primi Bambini in affido, l'una con scarse capacità intellettive, l'altro un mostro di intelligenza, sagacia e furbizia.
    Pippo non aveva voglia di fare nulla e non studiava.
    Gigia si impegnava allo spasimo per arrivare a intravedere la sufficienza.
    E Gigia diceva a Pippo "Avessi io la tua intelligenza. A te basta leggere una pagina per saperla, io se la leggo tre volte ne capisco la metà"
    Gigia ne soffriva, non tanto perché non riusciva, se ne era fatta una ragione, quanto nel vedere lo spreco che Pippo faceva del suo intelletto, del dono ricevuto

    E' un po' come oggi vedere carelli pieni fino all'inverosimile, scontrini da 400,oo euro, e non donare nemmeno un pacco di pasta da 50 centesimi a chi ha fame e vive negli stenti

    La vita pareggia sempre i conti

    Oggi Gigia ha una famiglia, è infermiera benvoluta da tutti, è felice
    Pippo è entrato nella droga e ne è uscito, forse ci è rientrato, passa da una catapecchia ad un'altra, vive di sotterfugi e piccole ruberie

    Usiamo i notri talenti oggi che possiamo per aiutare il prossimo
    ------------------------------
    Tutto alla luce sotto gli occhi di tutti

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  23.  

    Addì 23 aprile 2020

    In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo:
    «Colui che viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti.
    Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero.
    Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura.
    Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.
    Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui»

    Giovanni 3,31-36

  24.  

    Chi crede nel Figlio ha la vita eterna (23 aprile 2020)

    Contadini del sociale

    Due giorni pieni e ci aspetta anche il terzo, con tre ore per notte a dormire, pasti frugali, cene alle 23:30.
    Stanchi? Si, tantissimo, ma felici di poter dire tutti noi insieme, gruppo di 50 volontari in continua crescita: noi ci siamo

    Ci siamo per la famiglia di Pina con tre figli
    Ci siamo per Mario che vive con il padre anziano e non può uscire di casa
    Ci siamo per Filippo, Veronica e Sabrina orfane di padre ed unico reddito

    Facciamo la differenza tra il vivere ed il morire? No certamente
    Facciamo la differenza tra il mangiare e il non mangiare regolarmente? Ovviamente no

    Ma qualcosa, seppur poco, facciamo, ci siamo per loro nella speranza, anzi nella certezza di donare un sorriso, la speranza in un'umanità solidale.
    Noi siamo contadini del sociale: seminiamo semi di amore con qualche chilo di pasta, qualche banana ed un po' di tante altre cose.
    Non stiamo seduti nel campo a vedere come questi semi cresceranno, ma sappiamo che questo accadrà e siamo lieti di aver seminato, ed ogni tanto irrigato.

    Unitevi a noi e faremo crescere una foresta di solidarietà

    ------------------------------
    Piantiamo semi oggi, saranno alberi domani

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  25.  

    Addì 24 aprile 2020

    in quel tempo, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade,
    e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi.
    Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli.
    Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
    Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?».
    Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare.
    Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
    Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro:
    «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?».
    Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini.
    Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero.
    E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto».
    Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
    Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!».
    Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo

    Giovanni 6,1-15

  26.  

    Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo (24 aprile 2020)

    Cristo re o Re Cristo?

    A volte mi domando se la chiesa è unica o se ci sono mille chiese ognuna delle quali fa cosa gli pare

    Papa Francesco dice: aprite le porte ai senzatetto, specie nei periodi freddi
    E molte parrocchie, ne conosco tante, tengono le porte chiuse ed i barboni al freddo

    Papa Francesco dice: ogni pastore, suora o sacerdote, deve servire gli altri, non deve cercare notorietà, grandezza o potere
    Mi pare che così non sia in molte realtà. Potrei fare nomi, ma voglio solo far riflettere non accusare o giudicare
    Certo è che vedere una realtà che abbia un bilancio da 2 milioni di euro con 40 dipendenti sottrarre risorse alle piccole associazioni è una cosa che fa un po' schifo
    ------------------------------
    Il potere del pastore è il servizio, non il potere

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  27.  

    Addì 25 aprile 2020

    In quel tempo Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.»
    Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.
    E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove,
    prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
    Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.
    Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano

    Marco 16,15-20

  28.  

    Addì 26 aprile 2020

    In quello stesso giorno, il primo della settimana, due discepoli di Gesù erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus,
    e conversavano di tutto quello che era accaduto.
    Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro.
    Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo.
    Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste;
    uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?».
    Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo;
    come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso.
    Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.
    Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro
    e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo.
    Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto».
    Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!
    Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?».
    E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
    Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano.
    Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno gia volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro.
    Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.
    Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.
    Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?».
    E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro,
    i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone».
    Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane

    Luca 24,13-35

  29.  

    Gesù in persona si accostò e camminava con loro (26 aprile 2020)

    GRAZIE LIVORNESI

    Grazie alla generosità dei livornesi, ieri 25 aprile, con i nostri 50 volontari abbiamo potuto distribuire una tonnelata e mezzo di generi alimentari, pannolini e prodotti per la pulizia personale e della casa a 280 famiglie, quasi 1000 persone, di cui circa 300 bambini.

    E' una cosa bella ed importante, una grandissima gioia quando le persone si avvicinano a noi con qualcosa per le famiglie in difficoltà.
    Ed è meraviglioso poter distribuire il tutto a chi ce lo richieda, condividendo con 50 volontari questo servizio.

    Non siamo idealisti e non ci facciamo l'illusione che non ci siano i furbetti, coloro che chiedono pur non avendo bisogno, ma vi assicuro che quasi tutti versano in condizioni veramente negative.
    Poco importa se prendono un pacco anche da altre istituzioni, non è che con un pacco si levino la fame.
    Poco importa se ringraziano o se lo prendono come un atto dovuto.

    La cosa che importa è dare a chi ci chiede

    Vedete, tutti noi sappiamo che ci sono persone capaci di correre la maratona di New York, altri la marcetta del podismo amatoriale, altri ancora deambulano a fatica. La vita ci ha abituati alla competizione, all'arrivismo, al superare gli altri per sentirsi in vetta al mondo.
    Oggi possiamo meditare sul fatto che non possiamo lasciare indietro nessuno, che tanti necessitano di un aiuto e lasaciarli indietro significherebbe farli morire di stenti.
    Ed allora in molti hanno capito che bisogna rallentare il passo, rinunciare a mangiare un dolce per dare olio, pasta e quant'altro a chi non sappia cosa mettere in tavola.

    Il mio grazie a tutti voi è da parte di quelle famiglie che ci donano un sorriso, perché siete voi a meritarvelo, noi siamo solo dei passamano.
    Non è merito nostro se abbiamo distribuito in poche settimane diverse tonnelate di cibo, il merito è tutto vostro che avete donato e lo avete fatto a piene mani.

    Non smettete, e sono certo che non lo farete, perché queste famiglie mangiano tutti i giorni, esattamente come noi e come voi.

    Una signora stamani, mentre un nostro volontario le diceva della raccolta di cibo che stavamo facendo ha esclamato "Dè, ora è una tassa fissa tutti i giorni!"
    Prima che potessimo risponderle è intervenuta un'altra signora un po' risentita "Mica è obbligata, lei da se può e quando può, questo ragazzo si è limitato a far sapere che cosa stanno facendo, non le ha mica messo una pistola alla tempia"

    Non sta a noi giudicare chi possa e chi non possa dare, il nostro grazie è per tutti, anche per una preghiera affinché molte famiglie possano uscire da questa crisi così nera
    ------------------------------
    Camminiamo insieme al passo del più lento

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  30.  

    Addì 27 aprile 2020

    Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, notò che c'era una barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma soltanto i suoi discepoli erano partiti.
    Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie.
    Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù.
    Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
    Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati.
    Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
    Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?».
    Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato»

    Giovanni 6,22-29

  31.  

    Voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati (27 aprile 2020)

    Doniamo un sorriso

    Sette tonnellate e mezzo di cibo portati in meno di dieci giorni, più volte, a tante famiglie.
    Oggi arrivano "grazie" perché abbiamo saziato la pancia delle persone.

    Vorrei che ci fosse un sorriso non tanto per il cibo che doniamo, ma per i principi che vogliamo condividere

    Un gesto di solidarietà ha tre momenti

    1) Il pensiero ed il desiderio di fare qualcosa per gli altri
    2) Il farlo realmente andando oltre le intezioni
    3) Il dono materiale

    Questo vale non solo per il volontario che si tronca la schiena nel caricare e scaricare chili e chili di merce, ma anche per chi esce di casa per andare a comprare la spesa da portare a chi dona; così come per colui che, stimolato dai volontari, ha il pensiero di aiutare mentre aspetta in fila il turno di entrare, ed una volta dentro compie il gesto di acquistare qualcosa appositamente per chi soffre.

    Se entrassimo in casa e trovassimo la tavola piena di ogni cosa buona, ma i nostri familiari fossero tutti presi da altre cose tanto da non proferire nemmeno un saluto, o addirittura arrabbiati, quanto valore avrebbe quel cibo? Quanta poca gioia ci sarebbe nei nostri cuori?

    Ecco che allora penso che un sorriso valga più di un pacco di pasta

    Chiedo a tutti, a chi dona generi alimentari e a chi tira dritto dopo aver fatto la spesa: donateci un sorriso, non costa nulla, ma per noi è carburante per il cuore e ci da forza per andare avanti

    Madre Teresa diceva "Meglio un sorriso senza pane, che pane senza un sorriso"
    ------------------------------
    Un sorriso illumina l'anima

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  32.  

    Addì 28 aprile 2020

    In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi?
    I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo».
    Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
    Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
    Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete»

    Giovanni 6,30-35

  33.  

    Signore, dacci sempre questo pane (28 aprile 2020)

    Il fratello del virus

    Hitler invase la Russia e fu l'inizio della sua sconfitta.
    Se avvesse imparato dal passato, studiando le gesta e gli errori di Napoleone, oggi parleremmo tutti tedesco.

    Se leggiamo il nostro recente passato con un po' di autocritica possiamo vedere quanto egoismo avevamo.
    Se la società andava male in buona parte era anche colpa delle cattive relazioni con il prossimo, della mancanza di fiducia.
    Oggi, grazie al virus, siamo portati a vedere il mondo sotto un'altra luce, ci viene spontaneo essere più generosi forse perché la sofferenza ci punzecchia e si comincia a capire come si stia male dovendo sottostare a molte privazioni.

    Ed è per questo che siamo divenuti più empatici, più solidali, più generosi

    Pare assurdo, ma c'è più generosità adesso quando in molti sono rimasti senza stipendio, di quando c'era più lavoro.
    Si è riscoperta la gioia di vivere, la gioia delle relazioni, la gioia di donare con il cuore.

    Non lasciamo che questo virus passi come un fatto storico: facciamo tesoro dei suoi insegnamenti

    Nel Vangelo di oggi c'è una bellissima frase: Signore, dacci sempre questo pane

    Si, buon Dio, dacci sempre il pane fisico da mettere sotto i denti e riempire lo stomaco, ma dacci anche il pane spirituale: la voglia di essere solidali, il desiderio di aiutare, di dialogare, di accarezzare una mamma disperata.

    Ieri abbiamo portato un po' dei vostri doni ad un gruppo di famiglie.
    Tra queste una ragazza di 19 anni, mamma di una bimba di 18 mesi.
    Noi a dirle "Prendi questo, e questo, e quest'altro"
    E lei quasi a rifiutarsi non per orgoglio, ma come a dire "Mi state dando tanto, troppo rispetto a quello cui sono abituata"
    I suoi occhi, spenti per la tristezza, il dolore, il dispiacere, la rassegnazione non si sono illuminati davanti a tante generosità, forse perché i nostri doni materiali non possono dare la speranza per il futuro a questa ragazza, divenuta donna troppo presto e per necessità. Sono però certo che abbiamo acceso in lei una fiammella di speranza in un mondo migliore, una porta aperta, un numero di telefono da chiamare in caso di bisogno.

    Non è molto, ma per chi non ha nulla, anche una briciola è già tantissimo

    E se questa ragazza ha potuto ricevere un carrello pieno di buone cose per sé e per la sua bimba, lo si deve alla vostra generosità, alla vostra empatia, al vostro desiderio di donare a chi abbia meno di voi.

    Sommessamente, incredula, ci ha detto grazie, e questo grazie è per voi, avete fatto una cosa grande, non solo per lei, ma ieri ad altre 34 famiglie, avete fatto la differenza per più di 100 persone.

    Grazie davvero di cuore e fate in modo che il virus dell'amore che vi ha contagiato non esca da voi una volta trovato il vaccino contro il suo fratello cattivo
    ------------------------------
    Virus buono e virus cattivo

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  34.  

    Addì 29 aprile 2020

    In quel tempo Gesù disse: «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli.
    Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te.
    Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare».
    Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.
    Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime.
    Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero»

    Matteo 11,25-30

  35.  

    Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò (29 aprile 2020)

    Calamite

    Quando la chioccia chiama, i pulcini accorrono
    Quando un gruppo di sardine si muove attira motte (branchi) di tonni
    Quando arriviamo con il furgone della Zizzi sono in tanti ad accorrere per avere un pacco, dare il proprio nominativo, segnalare i loro bisogni

    Questo deve accadere in ogni circostanza: dobbiamo essere calamite per il nostro prossimo

    Dobbiamo avere la capacità di attrarre per i doni che elargiamo, non solo materiali, ma sopratutto morali

    Se siamo calamite positive faremo gruppo migliorando il mondo

    Siamo partiti io e Carmela nel donare eccedenze minime ad alcune famiglie
    In meno di un mese siamo arrivati ad aiutare 300 famiglie, più di mille persone, e siamo cinquanta volontari ... tutti belle calamite perché ognuno di loro porta un amico ed il gruppo cresce.

    Così deve essere nella vita: calamite per donare amore e valori

    Anche le calamite hanno bisogno di ricaricarsi. Io la mia forza la prendo in Dio, nelle sue parole ed insegnamenti
    Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò

    Siamo un po' auto elettriche che portano passeggeri nel cammino della vita, ma dobbiamo ogni tanto fermarci alla colonnina della ricarica
    ------------------------------
    Auto elettriche da ricaricare

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  36.  

    Addì 30 aprile 2020

    In quel tempo, Gesù disse alle folle: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
    Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me.
    Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre.
    In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna.
    Io sono il pane della vita.
    I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
    Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

    Giovanni 6,44-51

  37.  

    Chi si umilia sarà esaltato, e chi si esalta sarà umiliato (30 aprile 2020)

    280 euro di pensione

    Buongiorno, una mia vicina mi ha detto che date un aiuto alle famiglie in difficoltà
    Si Signora, mi dica pure

    Sono un'anziana sola, vivo con la pensione minima di 280 euro mensili e devo pagare 100 euro di affitto, se fosse possibile, se non è un disturbo per voi, vi chiederei un po' di aiuto, qualcosina per andare avanti.
    Certo Signora, ben volentieri, con grande gioia.
    Cosa le occorre in particolare?

    Qualunque cosa va bene, faccia lei.
    No Signora, mi dica, quali esigenze particolari ha?

    Davvero, nessuna, ho sempre vissuto nella semplicità, non pretendo nulla, quello che potete darmi lo prendo volentieri
    Mi dica Signora, c'è qualcosa in particolare che preferisce?

    Guardi, l'unica cosa che le dico è che se doveste dare l'olio lo prenderei di oliva e non extra perché dopo che mi sono operata l'extra vergine mi fa male, per il resto veda lei, a me va bene tutto.
    Va bene Signora, ci penso io

    Ogni altro commento sarebbe superfluo
    ------------------------------
    Chi si umilia sarà esaltato

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie povere che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  38.  

    Addì 1 maggio 2020

    In quel tempo, i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
    Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita.
    Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
    Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
    Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.
    Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.
    Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
    Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao

    Giovanni 6,52-59

  39.  

    Come può costui darci la sua carne da mangiare? (1 maggio 2020)

    Lasciamo che si cibino di noi

    Nel Vangelo Gesù dice "Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita"
    Non è facile da capire, ma oggi più che mai ne apprezzo il significato.
    Gesù ha fatto della sua vita un esempio per tutti non divenendo un politico o un re, ma aiutando le persone, lasciando che queste lo divorassero non lasciandogli il tempo per respirare e vivere la propria vita.

    Noi siamo chiamati a questo: a lasciare che le persone chiedano ed ottengano da noi tutto l'aiuto che possiamo dare loro

    Questo stiamo facendo in questi giorni in tanti: medici che rischiano la vita per curare i malati affetti da virus, poliziotti che fermano centinaia di persone per verificare un comportamento adeguato, volontari che in mille modi si prodigano per il prossimo portando alle famiglie in difficoltà un pacco viveri.
    Tutto questo senza avere un attimo di respiro, un minuto per rilassarsi.

    Per avere in noi la vita è necessario che diamo la vita per gli altri

    ------------------------------
    Nella stanchezza vivo, nell'ozio muoio

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie in stato di necessità che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  40.  

    Addì 2 maggio 2020

    In quel tempo, molti tra i discepoli di Gesù, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?».
    Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza?
    E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima?
    E' lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.
    Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito.
    E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio».
    Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.
    Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?».
    Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio»

    Giovanni 6,60-69

  41.  

    Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo? (2 maggio 2020)

    50 centesimi

    Nei nostri volantini scriviamo "Se ognuno che entra nel negozio spendesse appena 50 centesimi per un pacco di pasta, a fine giornata avremmo raccolto una tonnellata di cibo"

    E' un messaggio duro e forte, qualcuno forse se ne ha a male, pazienza, ma chi ha orecchie intende

    Che dirvi ... è andata proprio così: nei due punti di raccolta su Livorno da noi presidiati venerdì scorso abbiamo raccolto esattamente una tonnelata di cibo grazie alla generosità di tantissime persone che hanno donato una parte di sè per alleviare le sofferenze di molti. 1.008,113 kg per l'esattezza

    Ad un messaggio forte corrisponde una risposta forte e precisa

    Come vedete il linguaggio duro, ma giusto, da i suoi risultati e la gente che vuole capire capisce mettendosi una mano sul cuore

    Dateci 50 centesimi e toglieremo la fame alla popolazione

    L'Associazione Amici della Zizzi ringrazia per aver ascoltato il nostro appello, ma a ringraziarvi sono sopratutto coloro che hanno ricevuto il vostro sostegno
    --------------------
    Chi non può donare 50 centesimi?

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie in stato di necessità che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  42.  

    Addì 3 maggio 2020

    In quel tempo, Gesù disse; «In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante.
    Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore.
    Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori.
    E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.
    Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
    Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
    Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.
    Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati.
    Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
    Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza»

    Giovanni 10,1-10

  43.  

    Egli chiama le sue pecore una per una (3 maggio 2020)

    Persone, non faldoni

    Molte le famiglie che ci chiedono aiuto in questo periodo di grande emergenza.
    Abbiamo una lista suddivisa a zone, ogni famiglia è catalogata con numero di persone.
    Ma la nostra non è una semplice lista, ci sono nomi, preferenze, allergie, età dei bimbi perché

    le nostre famiglie non sono numeri o faldoni, ma persone

    ognuno con la propria sensibilità, desideri, aspettative e gusti e così come oguno di noi mangia quello che più gli piace, dovremmo cercare di aiutare il prossimo nello stesso modo che piacerebbe anche a noi essere aiutati
    --------------------
    Esseri umani, non numeri

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie in stato di necessità che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  44.  

    Addì 4 maggio 2020

    In quel tempo, disse Gesù: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore.
    Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore.
    Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore.
    E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.
    Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo.
    Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio»

    Giovanni 10,11-18

  45.  

    Il buon pastore offre la vita per le pecore (4 maggio 2020)

    Sempre

    Un pacco di pasta è un grandissimo regalo per le persone che hanno bisogno di un aiuto, ma c'è bisogno anche di altro, c'è bisogno di donare un pezzetto di sé stessi a queste persone. Chi può dovrebbe sacrificare un po' del suo tempo, un po' della sua vita per gli altri. Non solo in questo momento di emergenza, ma per sempre.

    So che "sempre" è una parola che fa paura, ma
    noi mangiamo sempre
    noi ci vestiamo sempre
    noi ci laviamo sempre
    noi necessitiamo di affetto sempre

    e sempre anche gli altri hanno bisogno di noi

    Pensate ai pastori, agli allevatori, ai vivaisti, ai medici, agli operatori socio assistenziali

    Se in un allevamento non andiamo sempre a dare da bere e da mangiare, gli animali muoiono
    Se in un vivavio non andiamo sempre ad irrigare, le piante muoiono
    Se in ospedale non ci sono sempre medici, i pazienti muoiono
    Se nelle strutture non ci sono sempre gli operatori, gli anziani ed i più fragili muoiono

    Ed allora anche voi dovete eserci sempre per gli altri, non solo oggi e non solo con un pacchetto di pasta ogni tanto
    --------------------
    Sempre c'è bisogno, non solo oggi

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie in stato di necessità che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  46.  

    Addì 5 maggio 2020

    Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d'inverno.
    Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone.
    Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando terrai l'animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
    Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; ma voi non credete, perché non siete mie pecore.
    Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
    Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano.
    Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio.
    Io e il Padre siamo una cosa sola»

    Giovanni 10,22-30

  47.  

    Le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; ma voi non credete, perché non siete mie pecore (5 maggio2020)

    Chi non crede pur vedendo, è uno stolto o un imbroglione


    L'uomo e la donna dei sobborghi della nostra città sanno bene chi sono gli Amici della Zizzi.

    Si è sparsa la voce che doniamo pacchi con: 4/5 kg di pasta, 6 litri di latte, 5 litri di pomodoro, tonno a volontà, 2 kg di biscotti, olio di semi e di oliva, saponi per casa e per pulizia personale, pannolini, omogeneizzati ed altro ancora, e non c'è giorno che 15 o 20 famiglie non telefonino per avere un aiuto.

    L'uomo e la donna dei quartieri benestanti sanno bene chi sono gli Amici della Zizzi
    Ben volentieri donano denaro, merce e materiale di ogni tipo perché sanno come viene utilizzato

    L'uomo e la donna volontari sanno bene chi sono gli Amici della Zizzi
    Sono loro che raccolgono i prodotti destinati alle persone in difficoltà
    Sono loro che le consegnano nelle case entrando in contatto con persone bisognose di tutto
    Sono loro che affiancano l'Associazione rendendola ogni giorno più conosciuta ed apprezzata tra la gente

    Già, la gente

    Eppure il Comune ci bistratta facendoci chiudere la Casa Famiglia, promettendoci da tanto tempo un fondo per la raccolta del materiale che mai arriverà.
    Eppure gli enti ci snobbano e parlano male di noi, ci donano le briciole, come ultimamente su 102.000 euro destinate a 17 associazioni a noi sono stati devoluti 500 euro

    Motivo?

    Invidia e gelosia.
    Non credono, e non vogliono credere, che persone come noi possano fare niente per niente.
    Si parte dal concetto che se uno fa qualcosa deve avere il proprio tornaconto personale
    Motivi politici: faccio del bene dove posso avere voti
    Motivi di favoritismo: mi piego al volere del politico (e quindi faccio del bene dove, come e verso chi mi dice il potente che può darmi denaro e strutture)
    Motivi di arrivismo: mi faccio vedere brava in una piccola città come Livorno, così mi promuovono a dirigere istituzioni tipo caritas a livello nazionale

    E queste sarebbero persone dedite al prossimo?

    Queste persone ci odiano e fanno di tutto per annientarci, ma il loro odio è una medaglia sul nostro petto, il vessillo che indica la nostra purezza.
    Dobbiamo soffrire? Dispiace, ma pazienza se questo è il prezzo che dobbiamo pagare per restare puri e indipendenti

    Le nostre opere sono sotto gli occhi di tutti e chiunque può venire di persona per sincerarsene, e chi non crede è uno stolto e stupido incapace di vedere ciò che ha davanti; oppure è un ipocrita che parla male perché gli conviene senza sincerarsi della verità; oppure è un maledetto figlio di buona donna che gode nel fare del male; oppure è un opportunista invidioso e geloso che fa di tutto per togliere di mezzo quelle realtà che non hanno aderito alla spartizione della torta.

    Dispiace tremendamente, ed ancor più dispiace che a compiere certi atti ci sia anche, e sopratutto, gente di chiesa.
    Ma alla fine dei nostri giorni ci sarà un giudice supremo che separerà il grano dalla zizzania, abbiatene timori carissimi fratelli, abbiatene certezza.
    --------------------
    Purezza e indipendenza hanno un (caro) prezzo

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi
    tante famiglie in stato di necessità che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  48.  

    Addì 6 maggio 2020

    Gesù allora gridò a gran voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato.
    Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
    Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
    Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno.
    Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare.
    E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me».

    Giovanni 12,44-50

  49.  

    Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato (6 maggio 2020)

    Sorrisi, meraviglia e gioia

    I tanti volontari che portano la spesa alle 400 famiglie che aiutiamo ci raccontano di accoglienze bellissime
    Sorrisi enormi per l'aiuto che diamo
    Meraviglia per la consistenza del pacco
    Gioia nel vedere cose divenute per loro un lusso, come pennarelli, cremine per Bambini, aceto, deodorante, sapone intimo

    Sono quei sorrisi che ripagano di tante stanchezze, delusioni e dispiaceri che dobbiamo affrontare per aprire il nostro cuore al prossimo

    Noi sappiamo cosa vediamo, ma loro cosa vedono in noi?

    Vedono degli Angeli, gli Angeli della Zizzi

    Ogni Angelo che bussa alla loro porta è visto come il volto dell'Associazione Amici della Zizzi che lo ha inviato

    Ed è meraviglioso vivere il Vangelo ogni giorno sulla nostra pelle "Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato"

    Vale per l'Associazione, ma ancor più vale per Dio perché gli Angeli non sono emanazione del terzo settore, ma provengono direttamente da Dio che per nostro tramite li invia ai suoi fratelli più bisognosi di cure ed attenzioni
    --------------------
    Donando un sorriso ne riceviamo molti

    Se noi soffriamo, c'è sempre qualcuno che soffre più di noi

    Fai una donazione per sostenere insieme a noi 400 famiglie
    in stato di necessità, 1300 persone che non hanno nulla da mangiare

    https://zizzi.org/sostienici

    Associazione Amici della Zizzi
    0586.85.22.54 - 347.184.185.0 - info@zizzi.org

  50.  

    Addì 7 maggio 2020

    In quel tempo, dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato.
    Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica.
    Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno.
    Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono.
    In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato»

    Giovanni 13,16-20