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  1.  

    Addì 31 maggio 2019

    In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
    Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
    Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

    Allora Maria disse:
    «L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
    D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
    Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.
    Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
    Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».

    Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

    Luca 1,39-56

  2.  

    Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa

    Una lavapiatti da svuotare

    Da ragazzino di dieci anni avevo zero voglia di aiutare mia mamma nei lavori di casa.
    I miei giochi, la musica, i giornalini erano troppo importanti per distogliermi con faccende domestiche.
    Mia mamma, per educarmi, mi chiedeva, ed insisteva, ed alla fine mi propeneva un qualche scambio per i miei "servigi" in cucina o nella casa.
    Ogni volta però aggiungeva la noiosa tiritera del "In casa ci si da tutti una mano", "Mamma lavora tutto il giorno e quando torna a casa deve fare mille cose, quando ci si vuole bene ci si aiuta e ci si sostiene"

    Ma capivo io? Figuriamoci!
    Aiutavo solo se ricevevo qualcosa in cambio, anzi era diventato quasi un gioco per ottenere: "Mammina, vuoi che ti aiuti ad apparecchiare? Cosa mi dai in contropartita?"
    Se non fossi stato un bimbetto direi di me stesso "Che pezzente!".
    Oggi a guardare quel pezzo di film della mia vita mi sento un verme, ma in quel momento mi sentivo tanto ganzo.

    Un giorno, non so cosa mi prese, mentre la mia mamma stava pulendo il bagno, andai in cucina e svuotai la lavapiatti. Così, dal nulla.
    Mia madre, finiti gli altri lavori, entrò in cucina e vide la lavapiatti svuotata.
    Venne in camera mia e mi fece l'ovvia domanda "Hai messo a posto tu i piatti della lavastoviglie?"
    Si Mamma
    Senza chiedere nulla?
    Certo Mamma, ti ho vista stanca

    Le lacrime che uscirono dai suoi occhi ed il sorriso pieno di gioia furono la più bella paga che abbia mai ricevuto per quello o altri lavori.
    E da allora l'ho sempre aiutata chiedendo in cambio un suo sorriso.

    Sarei potuto diventare ricco a forza di svuotare lavapiatti e lavatrici, ma ho scelto un'altra ricchezza, quella che ti fa stare bene, quella che riempie il forziere del cuore con amore puro ed infinito.

    Da quel giorno ho capito quanto siano importanti i sorrisi delle persone che ami, un insegnamento che ancora oggi metto in pratica perché ci sono cose che non farei nemmeno per un milione al giorno, ma che faccio con amore in cambio di un sorriso.

  3.  

    Addì 1 giugno 2019

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
    «In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.
    Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
    Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l'ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.
    Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre».

    Giovanni16,23b-28

  4.  

    Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà

    Ho chiesto

    Quando è morta la mia mamma

    ho chiesto a Dio di darmi tanti amici che lenissero la mia sofferenza, ma quasi tutti quelli che avevo si sono allontanati da me
    ho chiesto a Dio di avere un miglior rapporto con mio padre, ma così non è stato
    ho chiesto a Dio di farmi diventare un campione nella pesca subacquea, ma sono rimasto un mediocre

    Allora mi sono domandato: se Dio ci dice "Chiedi e ti sarà dato", perché io chiedo e non ottengo?

    Un giorno, preso dalla disperazione, ho chiesto a Dio: "Indicami la strada"
    ed il giorno stesso una ragazza, conosciuta per caso e mai più rivista, mi ha avvicinato e mi ha detto "Vieni con me stasera"

    Mi ha condotto a sentire la conferenza di un sacerdote che aiutava il prossimo in Africa

    Qualche mese dopo, durante un giro, la mia moto mi ha condotto in un santuario mariano dove, sempre per caso, un sacerdote un po' pazzo faceva una predica particolare- Andai a parlare con lui che mi mandò da Olimpia, la quale mi fece toccare con mano la realtà

    Il Signore aveva esaudito la mia richiesta e mi aveva mostrato la strada da percorrere

    Quello che avevo chiesto a Dio mi è stato donato:
    Tanti amici, veri più di quelli che mi avevano abbandonato nel momento del bisogno
    Un rapporto con mio padre non facile, ma terminato con un grande abbraccio prima di tornare al Signore
    e per la pesca ... beh, mica si può ottenere tutto :)

    Chiedete a Dio, non vi stancate mai di chiedere, ma chiedete la cosa giusta, il resto arriverà copiosamente

  5.  

    Addì 2 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
    Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

    Luca 24,46-53

  6.  

    Veniva portato su, in cielo

    Risorgere a nuova vita

    Chi ha fede sa che dopo la morte lo attende una nuova vita, e questa vita sarà in cielo perché Gesù è asceso vero il cielo e lì lo raggiungeremo.

    E nella vita di tutti i giorni vi è mai capitato, credenti e non credenti, di volare verso il cielo?

    Quando ricevete una bella soddisfazione, oppure quando raggiungete un risultato perseguito da tanto tempo, ma anche quando e sopratutto la vostra vita cambia, ed è come trasformarsi.

    Quanti di voi, se guardano al proprio passato, non si riconoscono più?
    Spesso ci capita di vivere un'esistenza che ci appare l'unica possibile, ma poi avviene un cambiamento, una svolta epocale, magari anche dolorosa, che vi porta necessariamente ad una trasformazione radicale, trasportandovi in una vita completamente nuova.

    Per me questo è il paragone con la morte e la conseguente resurrezione a nuova vita
    Siamo già in una fase di trasformazione, il rendercene conto ci porta a vedere ogni mutamento come giusto e necessario finalizzato ad un miglioramento della nostra esistenza futuro ed eterna.

  7.  

    Addì 3 giugno 2019

    In quel tempo, dissero i discepoli a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

    Giovanni 16,29-33

  8.  

    Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo

    Un'aquila ferita

    Nel parlare con le persone dell'affido la paura maggiore è quella di "perdere" i bambini accolti. Non deve esserci paura, ma speranza ed impegno nel dare loro una buona educazione e principi sani, per poi lasciarli ritornare al loro mondo ove possibile.
    Quando un aquila viene ferita ad un'ala e non può più volare, un cucciolo di daino resta solo in balia dei lupi, una tartaruga si spiaggia perché ha perso l'orientamento si fa di tutto per soccorrerli, non si pensa all'affetto che metteremo in quei gesti, ed il giorno in cui torneranno liberi a volare, correre, nuotare ne saremo felici e soddisfatti, certi di aver fatto un buon lavoro con l'impegno e l'amore necessari per riuscire nell'impresa.
    E' così anche con un cucciolo d'uomo.
    Un bambino ferito nei suoi affetti è un cucciolo da amare, custodire, far crescere per poi restituirlo al mondo quando sarà in grado di volare da solo o con l'aiuto della sua famiglia.
    Si soffre quando se ne vanno?
    Certamente, ma se non si soffrisse significherebbe non aver amato, ed è preferibile amare e poi soffrire, piuttosto che non aver provato cosa significhi curare le ferite di un cucciolo e vederlo poi grande camminare da solo.
    D'altra parte mille sono le tribolazioni che ci aspettano nella vita, non per questo restiamo rintanati in casa in attesa degli eventi. Affrontiamo il nostro cammino a testa alta, pronti ad amare e soffrire.
    Non penso che domani sarà un giorno migliore, ma ci spero perché la fede mi fa andare oltre
    l'esperienza, oltre il calcolo delle probabilità. La fede mi fa vedere un mondo possibile.
    ------------------------
    Tanti i cuccioli in fin di vita, curate le loro ferite, voi potete fare la differenza

  9.  

    Addì 4 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse:
    «Padre, è giunta l'ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te.
    Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
    Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo.
    Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare.
    E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.
    Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola.
    Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te,
    perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
    Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi.
    Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro.
    Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te»

    Giovanni 17,1-11a

  10.  

    Glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te

    Il Sorriso di un Bambino

    Aveva una bellissima casa, ma non era felice.
    Una barca da paura con la quale solcava i mari in lungo e in largo, ma non era felice.
    Tanti amici ed avventure occasionali, ma non era felice.
    Aveva tante belle qualità, sani principi, ma non era felice.

    Un giorno dette un passaggio ad un Bambino che era alla deriva, e questi lo ricambiò con un sorriso.
    In quel momento capì cosa e dove fosse la felicità.

  11.  

    Addì 5 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, così pregò: «Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.
    Quand'ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura.
    Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia.
    Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
    Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno.
    Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
    Consacrali nella verità. La tua parola è verità.
    Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità».

    Giovanni 17,11b-19

  12.  

    Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno

    Money, money, money (brano del 16 maggio 2018)

    Denaro. E' per la stragrande maggioranza delle persone un dio da adorare, da servire, da ringraziare.
    Genitori che si scannano alle partite dei figli immaginandoli calciatori superpagati, fantasticando su come potranno usare quei soldi.
    Avvocati che pretendono parcelle per aver mandato una raccomandata di sollecito, in accordo con gli amministratori di condominio.
    Funzionari pubblici che si vendono per bustarelle più o meno pesanti.
    Guerre combattute per avere il controllo sul petrolio.
    Fratelli, figli, genitori che si uccidono per questioni di eredità.
    Per cosa? Per avere un conto in banca con tanti zeri? Per avere ville di lusso o yacht? O magari solo per poter andare al ristorante una volta di più?
    Per il denaro si ruba.
    Per il denaro si uccide.
    Per il denaro si mente.
    Per il denaro non abbiamo problemi a sporcarci l'anima.
    Sono convinto che esista un'altra vita, ed i soldi non vi entreranno, le porte non si apriranno davanti al più ricco, ma saremo giudicati per quello che abbiamo fatto di buono. Anche se non credete nel Paradiso e in Dio, come potete vivere mirando al denaro, vedendolo come l'obiettivo finale da raggiungere sempre e comunque? A maggior ragione se avete fede.
    Il denaro è un mezzo per realizzare cose buone, ma se per procurarcelo facciamo cose cattive, quanto merito avremo nel fare quelle buone?
    -------------
    La felicità arriva dal volto sorridente di un Bambino, non dal denaro

  13.  

    Addì 6 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, così pregò: «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
    E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola.
    Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me.
    Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo.
    Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato.
    E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

    Giovanni 17,20-26

  14.  

    Prego per quelli che per la loro parola crederanno in me

    Strage di beccacce

    Una grande rete viene tesa tra due alberi.
    Uno stormo di beccacce ci sbatte contro e tutti, uno ad uno, cadono a terra sanguinanti e mezzi morti.

    Non hanno più speranza, si rassegnano alla morte.

    Ma uno di loro non si da per vinto e con grande fatica e dolore si alza in volo andando a sbattere nuovamente contro la rete.
    Una, due, tre e più volte, finché non fa un buco tale da poterci passare.
    Ecco il cielo, ecco la libertà.
    E dietro a lui un gran sbattere di ali: tutte le beccacce erano passate attraverso l'apertura, libere di tornare a volare.

    Anche noi siamo intrappolati da una rete fatta di sesso, politica, potere, denaro, arrivismo.
    Ognuno è chiamato a svegliarsi da questo torpore assassino per praticare un foro in quella rete, ottenendo la libertà per sé e per gli altri.

    Quante persone non vogliono nemmeno sentir parlare di affido, ma se uno voi accoglie un Bambino smarrito, altri vedranno che è cosa buona e giusta e lo seguiranno.
    ------------------------
    Mai darsi per vinti e indicare al prossimo la strada verso la cosa giusta

  15.  

    Addì 7 giugno 2019

    In quel tempo, quando si fu manifestato ai discepoli ed essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
    Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle».
    Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle.
    In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi».
    Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».

    Giovanni 21,15-19

  16.  

    Pasci i miei agnelli

    Mi vuoi bene?

    Nel Vangelo si legge che per tre volte Gesù domanda a Pietro se gli vuole bene.
    Egli risponde di si e Gesù gli dice "Pasci i miei agnelli"

    Pietro quasi si offende perché Gesù gli pone la stessa domanda, e la fa a noi nel cammino della nostra vita.
    Ci domanda se gli vogliamo bene, vuole che lo diciamo a voce alta, vuole che per noi sia ben chiaro che ogni cosa che facciamo è per amore verso Dio.
    Ed è allora, dopo la nostra dichiarazione, che egli ci chiede cosa dobbiamo fare nella vita: pascere i suoi agnelli, curare le persone bisognose, accogliere i Bambini in situazioni di disagio.

    Ma ci avverte: non sarà facile.
    Inizialmente potrai fare come vuoi, ma arriverà un momento in cui altri ti porteranno dove vorranno obbligandoti a compiere scelte a te non gradite

    Ma tu non mollare mai.
    Anche se vecchio e stanco continua ad amare Gesù e ad operare nel suo nome, anche dovessero crocifiggerti glorifica Dio con la tua azione verso gli altri, e non ti arrendere mai.
    ------------------------
    Siamo Tanti. Siamo uniti nell'amore per i Bambini.
    Non ci arrenderemo mai

  17.  

    Addì 8 giugno 2019

    In quel tempo, Pietro, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?».
    Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?».
    Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi».
    Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a te?».
    Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera.
    Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

    Giovanni 21,20-25

  18.  

    Noi sappiamo che la sua testimonianza è vera

    Testimonianze vere

    Chi fa volontariato sa benissimo quali e quante difficoltà si devono affrontare ogni giorno: burocrazia che si scontra troppo spesso sulla praticità, malelingue che vogliono vedere il male a tutti i costi, sacrifici e fatica per aiutare il prossimo.

    Se a causa delle nostre buone azioni riceviamo attacchi e sferzate dobbiamo ringraziare chi ce le infligge perché le ferite sono una testimonianza del nostro impegno quotidiano.
    Se ci meritiamo le ferite il sangue che ne fuoriesce serva a lavare le nostre colpe rendendoci migliori; se invece non sono meritate quello stesso sangue diventi la nostra forza, la dimostrazione che il ritorno circa le nostre azioni non sono poltrone, denaro o altri benefit materiali, ma il piacere di amare e servire il prossimo.
    Chi conosce la nostra realtà sa quanto amore e quanto impegno mettiamo in quello che facciamo, e saranno costoro a renderci testimonianza.
    Il martirio quotidiano cui siamo sottoposti è comunque un modo meraviglioso di rendere testimonianza a Dio.
    Ogni realtà di volontariato, in qualsiasi forma sia organizzata, se non è schiava di un partito, troverà sempre dei nemici perché la cattiveria esiste ed è sempre pronta a colpire, ma la nostra miglior difesa siano le nostre buone azioni quotidiane
    ------------------------
    Ogni ferita sul nostro corpo è una medaglia nella nostra anima

  19.  

    Addì 9 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osservate i miei comandamenti.
    Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
    Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
    Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
    Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

    Giovanni 14,15-16.23b-26

  20.  

    Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore

    Il carrello della spesa

    Un giorno camminavo lungo il litorale della mia città ed incontrai una bellissima ragazza, uno spettacolo della natura.
    Non mi degnò nemmeno di uno sguardo.
    Dopo un po' riconobbi la sagoma di un amico, feci un cenno di saluto, mi rispose con un sorriso e passò oltre.
    Venne verso di me una coppia con due cucciolotti di pastore tedesco, mi abbassai per far loro due coccole, ma i padroni li strattonarono e se ne andarono di gran fretta.

    Vidi poi una signora anziana, curva sotto il peso degli anni.
    Trascinava con fatica il carrellino della spesa.
    Il primo impulso fu di aiutarla, ma dissi dentro di me "Magari pensa che voglia derubarla" e passai oltre.
    Poi ci ripensai, tornai indietro, mi fermai davanti a lei ed ella mi sorrise.
    Presi coraggio e le offrii il mio aiuto, che accettò volentieri.

    Abitava in un condominio di brava gente, mi raccontò, tutti intenti a correre, nessuno che si sia mai fermato per darle una mano.

    Ne nacque una bellissima amicizia, e quella donnina, furba e con grande esperienza della vita, mi ha donato moltissimo in termini di affetto.
    Quando ero triste e sconsolato andavo da lei, ed aveva sempre la parola giusta per rincuorarmi.
    Quando mietevo un successo andavo da lei per raccontarglielo e condividevamo un momento di gioia.

    Se aspetti che qualcuno si fermi o si accorga di te, puoi anche morire senza trovare nessuno.
    Ma se tu sei il primo a dare una mano a chi ha bisogno, troverai in quella mano un calore grandissimo e riceverai molto più di quanto tu possa mai dare

    Il "Consolatore" è in mezzo a noi, ma siamo troppo presi dai nostri telefonini per dialogare con lui.
    ------------------------
    Noi Consolatori Consolati

  21.  

    Addì 10 giugno 2019

    In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.
    Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
    Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
    Beati i miti, perché erediteranno la terra.
    Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
    Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
    Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
    Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
    Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
    Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
    Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

    Matteo 5,1-12

  22.  

    Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia

    Santi no, ma beati un pochino si

    Avere un principio ed andare contro tutto e contro tutti per difenderlo è un atto di responsabilità importante per il cammino dell'umanità.
    Il mondo non progredisce se tutti noi facciamo i pecoroni andando dietro a chi grida slogan irrealizzabili per eliminare i problemi che ci affliggono.

    Da 32 anni abbiamo a cuore i Bambini maltrattati ed offesi nella loro dignità.
    Ed è da 32 anni che ci sentiamo dire di tutto: lasciate perdere i Bambini di queste famiglie malfamate perché saranno delinquenti, fate tutto questo per denaro e quanto altro ancora.
    Eppure in 32 anni abbiamo aiutato a crescere, recuperandoli al degrado, centinaia di Bambini.
    Eppure i nostri bilanci sono sotto gli occhi di tutti, e non un euro è stato distolto dalla causa verso i Bambini, anzi ci abbiamo messo del nostro.

    Questo non significa non fare errori, mica siamo perfetti, ma essere un bersaglio continuo forse non lo meritiamo.

    Ma state certi che più ci insulteranno, più tenteranno di ostacolarci, più proveranno a distruggerci, maggiore sarà la nostra convinzione di essere sulla strada giusta perché è il Signore a dirci che

    saranno beati tutti coloro che hanno fame e sete della giustizia, i misericordiosi, gli operatori di pace, i perseguitati a causa della giustizia.
    Aggiungendo "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia"

    Ed allora avanti tutta, timone dritto verso la meta: aiutare tanti Bambini consci che nel momento dell'afflizione saremo consolati, supportati, aiutati nella nostra missione.
    ------------------------
    Con la prua sempre avanti per aiutare ed accogliere tanti Bambini

  23.  

    Addì 11 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Andate, predicate che il regno dei cieli è vicino.
    Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».
    Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento.
    In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza.
    Entrando nella casa, rivolgetele il saluto.
    Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi».

    Matteo 10,7-13

  24.  

    Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date

    Le gioie più grandi

    Cosa ci da grande gioia?

    Il sorriso di un Bambino
    Un tramonto
    Un refolo di vento in una giornata afosa
    L'amore incondizionato di qualcuno
    La possibilità di vedere, camminare, respirare da persone sane

    Sono queste le gioie più grandi nella vita, e quanto costano?
    Assolutamente niente, sono doni che riceviamo

    E così dovremmo fare noi: donare senza chiedere niente in cambio

    Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date
    ------------------------
    La vita è fatta di un numero infinito di attimi di gioia, non teneteli per voi

  25.  

    Addì 12 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.
    In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto.
    Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli»

    Matteo 5,17-19.

  26.  

    Non son venuto per abolire, ma per dare compimento

    Qual'è il tuo compito?

    Gli alberi hanno lo scopo di fare ombra, produrre frutti, donare ossigeno assorbendo anidride carbonica
    Gli animali hanno il compito di sfamarci, tenerci compagnia, aiutarci in lavori o servizi anche importanti come guidare un cieco
    Persino le montagne hanno uno scopo, quello di creare fiumi, dare minerali ed anche divertimento e messe alla prova

    Quale è il tuo scopo? Qual'è il mio scopo nella vita?

    Ognuno ha il suo, ma capire quale sia, e sopratutto perseguirlo è altra faccenda

    Come si fa a capire il funzionamento di un circuito Elettrico?
    Andando a scuola ad imparare.
    E quando si impara veramente? Quando si ascolta, si prova, si sbaglia, si accettano le correzioni e si riflette, divenendo così un bravo tecnico.

    Così è nella vita. Si deve restare sempre in ascolto, captare ogni segnale, valutare ogni incontro con il cuore aperto, elaborare i tutto e andare nella direzione che ci viene indicata da persone che ci vogliono bene.
    Capirlo alla fine lo si capisce e si diventa insegnanti, genitori, assistenti sociali, politici. Ma portare avanti la nostra missione nel modo giusto non è facile. Troppe volte siamo distratti dal desiderio di successi personali, dal'ambizione, dal denaro, dal sesso e ci lasciamo traviare.
    Così capita che il politico faccia l'interesse del suo partito prima di quello delle persone che deve governare; il professore si lasci abbagliare dalla bellezza di una ragazza facendole dei favoritismi; l'assistente sociale segua le indicazioni dei suoi dirigenti anche quando queste vanno contro il buon senso e la messa in protezione di fasce deboli che dovrebbe aiutare, sostenere e proteggere.

    Primo: capiamo.
    Secondo: operiamo.
    Terzo: mettiamoci sempre in discussione, anche con l'aiuto esterno, per capire se stiamo facendo la cosa giusta
    Quarto: non stanchiamoci mai di ascoltare e migliorarci, anche alloquando ci dicono di essere bravi, perché non si è mai troppo bravi per non avere necessità di migliorare
    ------------------------
    Lo scopo più nobile è quello di aiutare il prossimo senza interessi personali

  27.  

    Addì 13 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
    Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio.
    Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.
    Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
    Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione.
    In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo! »

    Matteo 5,20-26

  28.  

    Vai prima a riconciliarti con il tuo fratello

    Cattiva digestione

    Capita a volte di non riuscire a digerire per il nervoso o le preoccupazioni, oppure avere un peso sullo stomaco per aver mangiato un cibo per noi indigesto.
    Cosa facciamo?
    Una camminata, oppure stiamo in piedi, o magari prendiamo un po' di bicarbonato perché questo macigno ci fa stare male, ci impedisce di dormire bene.

    Così è nei rapporti con il prossimo, con chiunque, genitori, figli, alunni, amici.
    Può capitare di arrabbarsi, di litigare, di avere un rapporto che supera la soglia della correttezza.
    E questo è un peso sullo stomaco.

    Poi si sa, c'è chi digerisce meglio di altri, c'è chi da meno peso ad una situazione, chi invece sta male anche solo per uno sguardo dato di traverso: è questione di sensibilità, coscienza, carattere, ma è indubbio che ogni lite provoca dei dispiaceri tra due persone.

    A volte pensiamo che fare pace sia necessario quando NOI stiamo male, ma questo è logico: IO sto male, LUI mi deve ascoltare, dobbiamo fare pace.
    E' però importante capire che IO non sono al centro del mondo, e non ruota tutto attorno a me.

    Quale genitore vede che il figlio ha mal di pancia e se ne va a letto? Si prodiga affinché il figlio stia meglio.
    Così è nei rapporti: ci sono nostri modi di fare, azioni, parole che feriscono L'ALTRO in modo profondo, e se noi lo percepiamo dobbiamo aiutare L'ALTRO a stare meglio, e non girarci dall'altra parte perché una determinata azione non ci ha fatto stare male.

    Pensate ad esempio come una risposta brusca possa far male ad una persona anziana, specie se proferita davanti a tutti.
    Tu giovane non ci fai nemmeno caso, ma L'ALTRO per colpa tua sta soffrendo.
    Non è forse il caso di andare a chiedere scusa, almeno per il modo in cui ci siamo rivolti al nostro prossimo, visto che ne siamo stati noi, magari non con cattiveria, la causa?
    ---------------
    L'amore si misura anche in quante volte siamo disposti a chiedere scusa anche se pensiamo di essere nella ragione

  29.  

    Addì 14 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha gia commesso adulterio con lei nel suo cuore.
    Se il tuo occhio destro ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geenna.
    E se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te: conviene che perisca uno dei tuoi membri, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geenna.
    Fu pure detto: Chi ripudia la propria moglie, le dia l'atto di ripudio; ma io vi dico: chiunque ripudia sua moglie, eccetto il caso di concubinato, la espone all'adulterio e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».

    Matteo 5,27-32

  30.  

    Se la tua mano destra ti è occasione di scandalo, tagliala e gettala via da te

    Una bella lavatina all'anima (brano del 16 giugno 2017)

    Comprate una decina di mele, le mettete nella fruttiera, ma dopo qualche giorno vi accorgete che una di esse si è ammarcita. La lasciate lì con le altre?
    Ovviamente no, la togliete e la buttate via, senza troppi scrupoli, onde evitare di far marcire tutte le altre.
    Così dovremmo fare anche dentro di noi.
    Il problema è che alle volte non ci accorgiamo di quali siano i nostri difetti o peccati che corrompono il nostro cuore. E' bene quindi, lo ripeto sempre ai miei ragazzi, alla sera, quando ci si lava i denti e ci guardiamo nello specchio, dare una lavatina anche all'anima, fare una sintesi della giornata per cercare di capire cosa abbiamo fatto di male, e cercare il giorno dopo di rimediare o di non farlo più.
    Da soli spesso non riusciamo, ed abbiamo bisogno del prossimo, delle persone che ci vogliono bene. Purtroppo chi sbaglia ha spesso l'arroganza di pensare di non sbagliare e dovrebbe ascoltare un po' di più le persone di cui si fida.
    ---------------------
    Un bambino da solo non si lava, ha bisogno del nostro aiuto, del tuo aiuto

  31.  

    Addì 15 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete anche inteso che fu detto agli antichi: Non spergiurare, ma adempi con il Signore i tuoi giuramenti; ma io vi dico: non giurate affatto: né per il cielo, perché è il trono di Dio; né per la terra, perché è lo sgabello per i suoi piedi; né per Gerusalemme, perché è la città del gran re.
    Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello.
    Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno».

    Matteo 5,33-37

  32.  

    Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no

    Ni! Forse! Mah!

    Mi domando, ma è possibile che impariamo dagli altri così facilmente il male piuttosto che il bene?
    La fasità ha sempre fatto parte del mondo, ma ho assistito in questi ultimi anni una progressione immensa: non c'è quasi più nessuno che mantenga la parola data.

    Campagna elettorale nella quale per mesi si gida: cambiamento!
    E poi, appena eletto, si torna al vecchio con vecchie logiche e vecchi soggetti che hanno fatto la rovina del paese, della regione, della città.

    Colloquio di lavoro, accordi su mansioni ed integrità.
    E poi, appena assunti, se ne fregano dell'andamento dell'azienda e tirano esclusivamente l'acqua al proprio mulino.

    Rapporti dei figli con i genitori, con tante moine e bacini.
    E poi queste si interrompono quando non devono più chiedere nulla.

    Che bello un mondo dove basti una stretta di mano per avere un accordo che ci vincola nel bene e nel male.
    Che bello un rapporto dove SI voglia dire SI e NO significhi NO.

    Utopia? Oggi sembrerebbe di si, ma sapete qual'è il modo affinché un sogno diventi realtà?
    Viverlo in prima persona.
    Siate voi corretti con gli altri, non lasciatevi traviare dal fatto che qualcuno sia stato falso con voi e vi dobbiate vendicare o difendere.
    Siate corretti, qualcuno imparerà da voi, ed il mondo pian piano cambierà anche grazie a noi.

  33.  

    Addì 16 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
    Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.
    Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà.
    Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà».

    Giovanni 16,12-15

  34.  

    Lo Spirito vi annunzierà le cose future

    Guardare oltre

    Cosa c'è dietro un muro?
    C'è una città che ogni giorno pulsa attraverso i suoi tanti cittadini, ognuno dei quali porta in sé luce e speranza
    C'è una famiglia con gioie e dolori, con la semplicità e la bellezza della quotidianità
    C'è un ufficio dove impiegati solerti lavorano per il bene della comunità
    C'è una scuola dove tanti Bambini e Ragazzi fanno di tutto per crescere e diventare grandi uomini e donne in grado di cambiare il mondo

    Cosa c'è dietro un volto incontrato per strada?
    C'è una persona che ama, gioisce, soffre, pensa, pianifica, sogna
    C'è un immigrato con la sua triste storia ed il sogno di una vita normale
    C'è un malato di solitudine che darebbe l'anima per una parola gentile

    Spesso, sempre più spesso, troppo spesso ci fermiamo alle apparenze
    Giudichiamo un muro per il suo colore o la sua manutenzione, ma non guardiamo oltre
    Giudichiamo un uomo o una donna, persino un Bambino, per un gesto, per una risposta o addirittura per uno sguardo, per il colore della pelle, per i suoi tatuaggi
    Un giudizio che non ci fa conoscere quell'individuo con le sue tante ricchezze

    Impariamo a guardare oltre il muro e la nostra vita si arricchirà di esperienze meravigliose donando agli altri un po' di noi

  35.  

    Addì 17 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: "Occhio per occhio e dente per dente"; ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra; e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
    E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due.
    Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle».

    Matteo 5,38-42

  36.  

    Vi dico di non opporvi al malvagio

    Occhio per occhio e dente per dente

    Se vi presentate in un ambiente indossando giacca e cravatta oppure un elegante abito da sera, dove fa tendenza vestirsi casual o trasandati, tutti si fermerebbero per guardarvi. Ci sarà chi riderà di voi, altri vi insulteranno, ma qualcuno rimarrà colpito dalla vostra eleganza.
    In ogni caso avrete attirato l'attenzione su di voi e sul vostro modo di vestire.

    Pensate se ogni giorno indossaste con chiara evidenza i vostri sani principi in un mondo dove egoismo, razzismo, opportunismo, vendetta ed ogni altra forma di disvalore si fanno largo fra la gente.
    Pensate per un attimo se il vostro agire fosse in contrasto con il modo di fare generalizzato di oggi: niente cellulare mentre conversate con qualcuno, accoglienza nei confronti del povero, dell'immigrato, del Bambino maltrattato, amore per il proprio nemico, nessuna sete di vendetta, bensì perdono verso chi vi offende o vi danneggia.
    Tutti si fermerebbero a guardarvi, ed anche se ci fosse chi vi deride o chi vi offende, ci saranno tante persone che ammirerebbero la vostra opera, e magari qualcuno potrebbe anche decidere di andare a cambiarsi d'abito e vestirsi in modo elegante portando valori e principi come fiori all'occhiello.
    ------------------------
    Vendicarsi di un torto subito è come aver perso due volte

  37.  

    Addì 18 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
    Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
    E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
    Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste»

    Matteo 5,43-48

  38.  

    Amate i vostri nemici

    Basta un seme

    Da un piccolissimo semino germoglia una pianticella minuta, si forma un piccolo steccolo legnoso, questo cresce pian piano, in maniera quasi impercettibile, ed un giorno ti svegli e ti rendi conto che è un albero già grande non facile da estirpare. Lo lasci, non ti da fastidio, ma quando le sue radici sono talmente grandi da invadere la casa minandone la stabilità, diventa un problema sradicarlo ed occorre tanta forza e l'aiuto di qualcuno che, con i giusti attrezzi, provi a rimuovere quelle radici nella speranza che non riaffiorino un domani.

    Quest'albero è l'odio.
    Le sue radici si chiamano rancore, cose non dette, gelosia, invidia, orgoglio, incapacità a scusarsi, razzismo, presunzione, superbia.

    Piccoli malintesi che diventano macigni in grado di non farci dormire, da qui ad arrivare piccole scaramucce quotidiane e liti, anche violente, il passo è breve.

    Ci vuole tanta forza di volontà e sacrificio per estirpare questi mali, sia nella nostra società che nella nostra famiglia, ma come ogni motosega vuole l'olio per lubrificarne la lama, così ci vuole amore per tagliare via dalle nostre relazioni ogni sorta di ruggine ed acredine.

    Quando Gesù dice "Amate i vostri nemici" non è inteso solo nei confronti di chi dall'esterno ci rovina la vita, ma anche verso coloro con i quali viviamo ed amiamo profondamente, ma che vediamo come nemici, come causa dei nostri mali per colpa di occhiali spessi un dito troppo sporchi per farci ammirare la realtà.
    ------------------------
    Se amare un nemico forse è difficile, sforziamoci di amare un amico anche quando lo vediamo come un nemico

  39.  

    Addì 19 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.
    Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
    Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
    Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
    Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
    E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.
    Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

    Matteo 6,1-6.16-18

  40.  

    Come fanno gli ipocriti per essere lodati dagli uomini

    Intenzioni

    Chi è più bravo? Uno che dona dieci euro ad un povero, oppure uno che dona dieci euro ad un povero?

    Tutti e due, entrambi, uno solo di loro?

    Non sta a noi giudicarlo, ci penserà Dio.
    L'essere "Bravo" agli occhi del Signore è nelle intenzioni dell'azione che svolgiamo.

    Se uno di loro fa beneficenza con l'idea di essere lodato, oppure votato, o per altro tornaconto sarà soltanto un ipocrita.
    Chi invece dona con il pensiero di fare del bene, senza averne un interesse personale, è senz'altro ben visto agli occhi di Dio.

    Da sempre però ho un pensiero, un dubbio amletico.
    Pur con le più buone intenzioni è giusto oppure no far vedere ciò che facciamo quando operiamo il bene?

    Leggendo il Vangelo la risposta è "No" perché chi fa del bene lo deve fare nel segreto "Non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra", ma ho sempre pensato che il mostrare certe attività di accoglienza e volontariato non fosse sbagliato, non per farsi lodare, ma per dare il buon esempio ed attirare a sé altri con i quali, come abbiamo fatto per la nostra Associazione, poter unire le forze al fine di donare maggiori e migliori opportunità a chi si trovi in difficoltà.

    Ma il dubbio resta, e temo che il mio pensiero sia un po' ipocrita, una scusa per aggirare un dettame del Vangelo che voglio seguire come mappa per la mia vita.
    ------------------------
    Dieci euro valgono molto più di dieci euro se non si è ipocriti

  41.  

    Addì 20 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.
    Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.
    Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
    Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe»

    Matteo 6,7-15

  42.  

    Il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate

    Cogito ergo sum

    Quello che Cartesio ha detto nei primi anni del Seicento "Cogito ergo sum - Penso quindi sono" lo vedo trasformato in "Oro ergo credo - Prego quindi credo".
    In molti si definiscono atei perché è una moda, per non essere assimilati alla chiesa, per non farsi vedere a braccetto con sacerdoti e religiosi troppo spesso tacciati di pedofilia, ma molti di questi atei pregano Dio. Nel nascondimento, la sera prima di andare a letto, nel momento del bisogno. Quante volte ho sentito persone che stanno lasciando la vita terrena supplicare Dio, nonostante fossero atei da sempre, a loro dire, affinché li accogliesse o proteggesse la propria famiglia.

    Chi prega non è ateo, che vada o meno in chiesa, che lo dichiari oppure no.

    Ma sapete una cosa amici atei?
    Se siete brave persone, le vostre buone azioni sono già una preghiera a Dio che vi ascolta, che guarda alle vostre esigenze, che vi protegge e vi dona ciò di cui avete bisogno.

    Credere non è andare in chiesa, fare la comunione o pregare.
    Credere significa avere la certezza che Dio sa ciò di cui abbiamo bisogno ancor prima che gliela chiediamo, ed è pronto ad aiutarci e sostenerci in ogni momento della nostra vita.

    Pensatela così: avete due figli. Uno di questi vi copre di attenzioni, l'altro è una ribellione continua ma è comunque un bravo ragazzo che nella vita si comporta bene. A chi volete più bene? Ovviamente ad entrambi con la stessa intensità. Se fossero in difficoltà, chi aiutereste? Ovviamente entrambi perché un padre o una madre non fanno distinzione tra un figlio e l'altro.
    Se è così per noi, figuriamoci se non lo è per Dio, Padre perfetto di tutti.
    ------------------------
    Siamo padri e madri di tutti i Bambini del mondo, diamo loro ciò di cui hanno bisogno

  43.  

    Addì 21 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano.
    Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.
    La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!»

    Matteo 6,19-23

  44.  

    Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano

    Bicicletta nuova fiammante

    Paolino era felicissimo per il meraviglioso dono che aveva ricevuto: una bicicletta mountain bike rossa e nera, con il cambio a sedici marce, sellino professionale.
    La mostrava a tutti, ed impettito se ne andava in giro per la città.

    Dopo qualche giorno si accorse di averci fatto un graffio, poi spunta un po' di ruggine sulla testa di una vite, dopo qualche mese i freni non inchiodano più come all'inizio e le gomme hanno già subito un paio di forature.
    Paolino si fa prendere dallo sconforto e non vuole più usare la bici.

    La sua mamma lo vede triste, chiuso in casa nelle belle giornate di primavera, svogliato nell'andare a scuola.

    Dietro l'insistenza della madre per avere una spiegazione a tali comportamenti, un giorno Paolino si apre e sgomento tira fuori tutta la sua disperazione perché la sua bicicletta non è più bella come prima.

    La mamma sfodera un grandissimo sorriso, come quelli che solo una mamma può donare, lo accarezza sui capelli biondi e gli dice "Paolino, la bicicletta è un dono che ha una sua breve vita, una parabola che inevitabilmente la porta a diventare un ferraccio da buttare. E' solo un aspetto esteriore del nostro amore per te, ma il grande dono che nessuno potrà mai portarti via è proprio l'amore dei tuoi genitori e di tante persone a te vicine. E quando non ci saremo più le nostre parole, i sorrisi, gli abbracci, gli insegnamenti, i momenti belli e quelli di scontro resteranno dentro di te, saranno il cemento che farà di te un uomo forte, capace di affrontare la vita a testa alta, in grado di dare amore al prossimo così come tu lo hai ricevuto. Guarda a questi doni Paolino, non a quelli materiali che oggi ci sono e domani saranno ruggine"
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    Collezioniamo Amore, non ci stancheremo mai di riceverne

  45.  

    Addì 22 giugno 2019

    In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: « Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona.
    Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?
    Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?
    E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?
    E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.
    Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
    Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?
    Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?
    Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.
    Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
    Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà gia le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena»

    Matteo 6,24-34

  46.  

    Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta

    Robin Hood

    Machiavelli diceva che il fine giustifica i mezzi.
    Pensate se per fare del bene si rubasse e si uccidesse, come faceva Robin Hood.
    Tu rubi, ed allora io uccido tu ed i tuoi sgherri per portarti via quanto hai rubato e distribuirlo con gli interessi ai poveri.

    Se ognuno si facesse giustizia da solo quando subisce un'ingiustizia, sarebbe una guerra continua e la completa anarchia.

    Purtroppo da sempre ci sono i prepotenti, i cattivi, gli usurpatori, i ladri, gli stupratori.
    C'è però da sempre anche il desiderio di democrazia perché sappiamo che senza di essa sarebbe un far west dove vincerebbe il più forte.
    Ed ecco che in democrazia la lotta la si fa in modo corretto, senza violenza, senza armi, senza uccidere o covare vendetta.

    Non pensate ai torti subiti, pensate piuttosto a quelli che avete inflitto ad altri, magari in buona fede, o semplicemente percepiti come tali dal nostro prossimo.
    Vi piacerebbe che vi picchiassero o vi portassero via un qualcosa che entrambi reputate il suo possesso un vostro diritto?
    Per questo esistono tribunali e processi: per cercare di capire e far capire di chi sia la ragione.

    Ed allora prima la giustizia, il fare le cose fatte secondo legge, e poi come conseguenza logica arriveranno i benefici materiali necessari alla nostra vita.

    Eticamente è la stessa cosa: agiamo secondo coscienza aiutando il prossimo senza curarci del tempo che impieghiamo, accogliendo un Bambino senza pensare ai soldi che spenderemo o alla sofferenza futura il giorno che se ne andrà, accogliamo l'immigrato per non lasciarlo affogare. Il resto, gli aspetti materiali ci saranno donati a piene mani come ricompensa per aver fatto la cosa giusta.

    Nel Vangelo Gesù dice "Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?"
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    Non affannatevi di quello che mangerete, fate la cosa giusta e ciò di cui avete bisogno arriverà in abbondanza

  47.  

    Addì 23 giugno 2019

    In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevan bisogno di cure.
    Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dintorno per alloggiare e trovar cibo, poiché qui siamo in una zona deserta».
    Gesù disse loro: «Dategli voi stessi da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente».
    C'erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai discepoli: «Fateli sedere per gruppi di cinquanta».
    Così fecero e li invitarono a sedersi tutti quanti.
    Allora egli prese i cinque pani e i due pesci e, levati gli occhi al cielo, li benedisse, li spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
    Tutti mangiarono e si saziarono e delle parti loro avanzate furono portate via dodici ceste.

    Luca 9,11b-17

  48.  

    Dategli voi stessi da mangiare

    Atei praticanti

    Papa Francesco ha definito "atei praticanti" coloro che vanno in chiesa per farsi vedere, per raccattare voti o per dovere, ma senza cuore, senza essere veramente cristiani.

    E' facile pregare per i poveri, ma non dare nemmeno una moneta ad un mendicante.
    E' facile pregare per i migranti annegati, ma essere d'accordo con i porti chiusi.
    E' facile pregare contro le violenze sui Bambini, ma non avere il coraggio di aprire la porta di casa all'affido.
    E' facile pregare per la pace nel mondo, ma essere i primi a odiare il proprio vicino.
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    Invochiamo Dio affinché aiuti e sostenga il debole, ma rimbocchiamoci noi per primi le maniche per aiutare il prossimo

  49.  

    Addì 24 giugno 2019

    Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio.
    I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei.
    All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria.
    Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».
    Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
    Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.
    Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati.
    In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
    Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose.
    Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: «Che sarà mai questo bambino?» si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui.
    Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.

    Luca 1,57-66.80

  50.  

    Diede alla luce un figlio

    Il giorno più bello

    Per la maggior parte dei genitori il giorno più bello è quando nasce un figlio.
    Un giorno indimenticabile.
    Due, tre, quattro figli. Giorni scritti a carattere di fuoco nel proprio cuore.
    Gioia al settimo cielo, incuranti delle pene che ciascun ragazzo darà, dai problemi con la scuola, a quelli adolescenziali, talvolta anche seri e gravi. Si mette in conto la possibilità di un brutto incidente, malattie devastanti, morte, droga.
    Il mondo è questo e lo sappiamo, eppure tanti genitori, con grande coraggio, mettono al mondo figli.
    Nel 2019 ben 450.000 famiglie hanno appeso un nastro rosa o celeste al portone di casa. Ed è così ogni anno.

    L'affido è la stessa precisa, identica cosa: si accoglie un bambino ed è come se ci fosse nato un figlio, arrivano i problemi come in qualunque famiglia, un giorno va per la sua strada come avviene per i ragazzi nati dalla nostra pancia. Eppure la gente ne ha paura e rifugge l'idea di un affidamento.
    Su 22 milioni di famiglie in tutta Italia, solo 13.000 sono quelle che accolgono un bimbo in affido, molte delle quali aprono le porte ai figli dei propri congiunti.

    Eppure ogni volta che arriva un Bambino in affido è la stessa gioia che si prova alla nascita di un figlio.
    Una gioia che si mischia ogni giorno alle preoccupazioni, ma anche alle speranze di farlo crescere con sani valori e principi.

    Cosa vi blocca verso l'affido? Il fatto che non sia "vostro"?
    Un figlio, nato di pancia, in affido o in adozione non è una proprietà, bensì una persona degna di essere amata, accudita, accolta
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    Facciamo rinascere tanti Bambini a nuova vita. Voi potete: aprite le porte di casa e del vostro cuore