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  1.  

    Addì 6 maggio 2019

    Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, notò che c'era una barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma soltanto i suoi discepoli erano partiti.
    Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie.
    Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù.
    Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
    Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati.
    Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
    Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?».
    Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato».

    Giovanni 6,22-29

  2.  

    C'era una barca sola

    C'era una barca piccolina

    Quando compii quattordici anni volevo il motorino, ma la mia mamma aveva paura e così mi comprarono la barca, un guscio di noce, senza motore.
    A sedici anni arrivò il motore.
    A vent'anni una barca un po' più grande e negli anni ne ho cambiate alcune, ma sempre piccole, massimo 5 metri e mezzo.
    A novembre dello scorso anno abbiamo acquistato una barca importante da dieci metri.

    Mi piace vedere questo percorso, questa rotta, come il cammino della nostra Associazione.
    Io e Roberta che si inizia da soli con grandissima fatica.
    Poi arriva il motore: un po' di volontari e qualche soldino.
    E pian piano si cresce, si cambia, si traghettano tanti Bambini dando loro amore ed accudimento.
    Ed oggi abbiamo dovuto comprare una barca più grande per accogliere più Bimbi, una barca impegnativa che non può essere governata da soli, c'è bisogno dell'aiuto di tutti perchè su una barca ognuno ha il suo ruolo: comandante, nostromo, mozzo, cuoco, pescatore.

    Siamo cresciuti è vero, ma abbiamo bisogno di voi per poter navigare perchè una barca ferma in porto non serve a nessuno.

    Grazie a chiunque vorrà unirsi a noi per navigare insieme uniti dall'amore per l'avventura, quella magica avventura che fa crescere i Bambini portandoli in porti sicuri, talvolta anche attraversando acque agitate.

  3.  

    Addì 7 maggio 2019

    In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi?
    I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo».
    Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
    Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
    Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.»

    Giovanni 6,30-35

  4.  

    Signore, dacci sempre questo pane

    Ali aperte

    Giorno 1, Anno 0
    Solo iniziai

    Giorno 2, Anno 0
    In due fummo

    Giorno 3, Anno 0
    50 ragazzi pronti a smontare il mondo e riorganizzarlo

    Giorno 1, Anno 1
    In 19 rimanemmo a fondare l'Associazione

    Giorno 2, Anno 1
    Di quei 19 in due ci ritrovammo

    ... e poi pian piano salimmo la china
    Alti e bassi, piccole vette e pianure sconfinate
    Spesso come i gamberi: due passi avanti ed uno indietro

    Giorno 353, Anno 31
    Oggi

    850 Bambini aiutati, di cui 56 in affidamento
    Attualmente sono 20 in diurno e 9 in affido
    Siamo tanti volontari
    Le persone ci stimano, vedono e toccano con mano il nostro operato
    Abbiamo abbondanza di cibo
    I soldi per la quotidianità non ci mancano
    Ma non siamo ancora in cima alla vetta
    Le istituzioni hanno altri interessi e il dialogo è difficile, ma ci stiamo provando
    Altri bellissimi progetti giacciono nel cassetto per mancanza di soldi e contributi

    Giorno 1, Anno 32.
    19 maggio 2019

    La nostra festa, il nostro compleanno
    Vogliamo crescere ancora
    Vogliamo farlo per i tanti Bambini che oggi non possiamo aiutare
    Vogliamo farlo perché ogni volontario che si aggiunge migliora la vita dei nostri Bambini
    Vogliamo farlo per dare benessere a famiglie, volontari e qualche dipendente
    Vogliamo farlo per cambiare nelle istituzioni le cose che non vanno

    Crescete con noi
    Aiutateci con i vostri contributi
    Aiutateci con le vostre preghiere
    Aiutateci con il vostro volontariato
    Aiutateci con il vostro 5 per mille
    Aiutateci venendo alla nostra Convention degli Angeli della Zizzi
    Domenica 19 maggio ore 10:00 presso l'Accademia Navale (chiedeteci l'invito)

    Vi aspettiamo ad Ali aperte

  5.  

    Addì 8 maggio 2019

    In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.»
    Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete.
    Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
    E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno.
    Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno».

    Giovanni 6,35-40

  6.  

    Voi mi avete visto e non credete

    Un tavolo di legno

    Avevamo appena aperto la nostra sede a Livorno dove accogliere i Bambini, che un amico del mio babbo ci regalò un tavolino, brutto e vecchio.
    Lo mettemmo in cucina.
    Un giorno un signore di uno stabile vicino venne a farci visita e ci offrì diecimila lire ed un altro tavolo in cambio di quella vecchia tavolaccia sporca e tarlata.
    Accettammo con gioia.
    Un mesetto dopo, passando davanti ad un negozio di antiquariato, che abbiamo poi saputo appartenere al signore di cui sopra, vedemmo in vetrina il nostro tavolo ripulito e lucidato con la targhetta del prezzo: un milione di lire

    Questo capita oggi a tante persone: non sanno riconoscere il valore di chi hanno accanto e lo svendono per due soldi rinunciando ad avere qualcosa di estremamente positivo.
    Capita anche nella fede: in molti rinunciano a Dio pensandolo come una cosa brutta, noiosa e non ne percepiscono la bellezza ed il grande valore
    ------------------------
    I nostri Bambini
    Piccoli calimeri che in tanti scartano
    Hanno un valore impareggiabile

  7.  

    Addì 9 maggio 2019

    In quel tempo, Gesù disse alle folle: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
    Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me.
    Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre.
    In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna.
    Io sono il pane della vita.
    I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
    Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

    Giovanni 6,44-51

  8.  

    Questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia

    Giochiamo in borsa?

    Un mio amico, grande lavoratore, onesto, una delle più belle persone che abbia mai incontrato nella mia vita, soldino dopo soldino si è ritrovato con un piccolo tesoretto in banca.
    "Come li investo?" Si è domandato

    Ha guardato un po' il panorama degli investitori istituzionali, anche al di fuori delle banche, ed ha scelto.
    Ne conosce uno bravo, uno che ha dato prova di saper investire i risparmi degli altri, di essere in grado di costruire a piccoli passi un guadagno annuale, non certo un qualcosa di miracoloso, ma quanto basta per definirlo "Un buon investimento"
    Affida a lui i suoi risparmi. Pochi alla volta, ma pian piano gli affida tutti i risparmi di una vita.
    All'inizio, è comprensibile, c'è un po' di ansia e di timore.
    Avrò fatto la cosa giusta?
    Anno dopo anno il suo gruzzoletto sale, poco alla volta, ma pur sempre un buon investimento.
    Il mio amico si diverte a seguire l'andamento delle borse: un giorno si esalta perché se vendesse i suoi titoli ne avrebbe un ottimo guadagno, un altro si abbatte perché le borse hanno avuto una leggera flessione, ma a fine anno, tra dividendi, piccole vendite e rimborsi è sempre in guadagno.

    Un giorno arrivano notizie contrastanti: venti di guerra, cataclismi, alcune società importanti che falliscono.
    La prima cosa che fa è andare a vedere l'andamento delle borse: pessimo.
    I suoi titoli? Stanno andando giù, ma non precipitano perché l'amico investitore non è uno sprovveduto ed ha messo nel paniere titoli rischiosi, titoli paracadute e titoli di stato sicuri.
    Ma visto il brutto momento comunque l'investimento del mio amico non sta bene in salute.
    Telefonata precipitosa all'investitore "Aiuto, ho paura di perdere tutto"
    "Ma no, rilassati, è normale che possa accadere, devi vedere il tuo investimento nel lungo periodo, non da un giorno all'altro. Se anche un anno dovessimo perdere qualcosa, vedi quello che hai guadagnato negli anni precedenti, e ti assicuro che non andrai in perdita, per poi tornare a guadagnare bene negli anni a venire. Anzi, ti dico che, passata questa bufera, avremo forti guadagni, fidati".

    Ma il mio amico ha paura.
    Diventa ansioso più del dovuto, pessimista sui risultati futuri.
    Manda messaggi continuamente al suo investitore, ed alla fine decide autonomamente di ritirare i suoi investimenti.
    "Guarda" gli dice il suo agente "Stai sbagliando, è solo un periodo, così rischi di perdere tutto quello che hai guadagnato in questi anni".
    Ma lui non sente ragioni e ritira tutto.

    Oggi si ritrova solo: la moglie si è arrabbiata per questa sua azzardata decisione, e per futili motivi hanno litigato continuamente tanto da lasciarsi, i figli hanno preso le parti della madre e non lo vogliono più vedere.
    Avrà di che vivere per il resto della sua vita, ma solo, senza gli affetti che aveva costruito.

    Noi talvolta ci comportiamo così: dinanzi ad un momento difficile ci impauriamo, andiamo in ansia, vediamo tutto nero e ci innervosiamo con le persone che ci sono vicine al punto da arrivare a grosse liti, e capita di mollare tutto pensando di migliorare la nostra situazione, ma così non è.
    Tornare indietro per paura non va mai bene.
    C'è una difficoltà? La si affronta insieme, sostenendoci a vicenda, e non alimentando le proprie e le altrui paure perché dobbiamo guardare al futuro in maniera positiva, dando uno sguardo indietro per vedere il gran lavoro che abbiamo fatto, affrontando il presente con la consapevolezza che il brutto momento passerà e ci renderà più forti e più consapevoli dell'andamento della vita.

    Pensate a quanti matrimoni falliscono per le paure dell'uno o dell'altra, per aspettative disattese, per piccoli o grandi scossoni che la vita ci dona a piene mani.
    Una volta sposati, e per giunta con figli, non si torna indietro dalla mamma, ma si affronta la strada intrapresa con convinzione, coraggio e tanto amore affinché la famiglia cresca e si fortifichi.

  9.  

    Addì 10 maggio 2019

    In quel tempo, i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
    Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita.
    Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
    Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
    Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.
    Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.
    Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
    Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao.

    Giovanni 6,52-59

  10.  

    Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita

    Lenzuola pulite

    Pronto?
    E' la questura, avremmo tre minori stranieri non accompagnati da collocare in pronta accoglienza, avete posto?
    Si, li accogliamo volentieri

    Non conoscono l'italiano, non parlano nessuna lingua europea.
    A gesti ci intendiamo, mettiamo regole e paletti.
    Inizia un bel dialogo fatto di gesti, risate, conoscenza reciproca di usi e costumi.
    Ci occupiamo di loro.

    Uno di essi, dopo nove giorni, scompare nel nulla.
    Il rapporto con gli altri due si intensifica, ed i sentimenti di affetto reciproco sono sempre più forti.

    Ma i ragazzi sono irrequieti, guardano fuori dal terrazzo in continuazione, come ad aspettare un segnale.

    Hanno da compiere un viaggio che li ha visti peregrinare per il mondo da oltre tre mesi: Pakistan, Turchia, Macedonia, Iraq, Iran
    Quante ne hanno viste.
    Ma ora sono in Europa. Sono al sicuro, sono trattati con i guanti bianchi al pari di ogni figlio italiano.
    Si, figli, perché di qualcuno sono figli, ed è come se i loro genitori, attraverso i loro occhi, ci chiedessero: Accuditeli perché "E figl so’ piezz’ ‘e còre"
    Come si potrebbe fare altrimenti?

    Le conseguenze? Tante e variegate, ma oggi che sono andati via la più evidente è il senso di vuoto che hanno lasciato in casa.
    Un vuoto però che non è nei nostri cuori, riempiti dalle loro risate che ancora riecheggiano in noi rendendoci felici di averli incontrati ed amati.

    Anche questo è affidamento.
    E la sofferenza di un'uscita è bilanciata dalla gioia di un incontro, dalla consapevolezza di aver dato ristoro a tre piccoli erranti per il mondo in cerca del loro futuro.
    E se noi siamo stati per un mese la loro stella cometa, la nostra sofferenza per averli persi senza nemmeno poterli salutare avrà avuto un senso.

    I letti si disfanno, e si mettono le lenzuola pulite, pronti ad accogliere i prossimi figli che il Signore vorrà donarci per un mese o per una vita intera.

  11.  

    Addì 11 maggio 2019

    In quel tempo, molti tra i discepoli di Gesù, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?».
    Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza?
    E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima?
    E' lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.
    Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito.
    E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio».
    Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.
    Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?».
    Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

    Giovanni 6,60-69

  12.  

    Le parole che vi ho dette sono spirito e vita

    Buon Compleanno Mamma Zizzi

    Qualche giorno fa nella riunione di ogni sera con i ragazzi è emerso l'argomento "credere e non credere".
    L'ateismo è una moda, oggi credere in Dio è da sciocchi tra i ragazzi, ma se li portiamo a ragionare si interrogano e cercano di capire cosa veramente provano, al di là delle indicazioni della massa.
    Una delle ragazze, allorquando ho detto che Dio ci parla attraverso gli altri, ha ammesso che in più persone le avevano detto di non fare una cosa, che lei poi ha fatto trovandosi così in una situazione difficile. Ha concluso dicendo "Dio (nel quale lei non crede) mi stava parlando attraverso di loro, mi stava avvisando del pericolo, ma non ho voluto ascoltarlo".

    Oggi è il compleanno di Mamma Zizzi, è lei lo spirito guida attraverso il quale Dio tutt'oggi mi parla.
    Le frasi sempre ripetute quando era in vita, sono divenute tatuaggi nel mio cuore, parole che riecheggiano come moniti, lodi e insegnamenti dentro di me aiutandomi a superare i momenti difficili affrontando i problemi che la vita e la cattiveria umana spesso ostacolano il nostro cammino.

    Grazie mamma di esistere.

  13.  

    Addì 12 maggio 2019

    Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
    Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano.
    Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio.
    Io e il Padre siamo una cosa sola».

    Giovanni 10,27-30

  14.  

    Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio.

    Il nostro bellissimo gregge

    Nove anni.
    Alle spalle favelas, madre prostituta, adozione fallita, istituto con abusi e violenze.
    Arriva una famiglia adottiva piena di soldi, ma senza cuore.
    Maltrattamenti quotidiani.
    Michele viene da noi per un periodo portato dalla famiglia adottiva che voleva andare in vacanza senza di lui.
    Lo accogliamo con amore e comincia a raccontarci delle violenze subite dalla famiglia adottiva.
    Scatta una segnalazione al tribunale dei minori.
    Con nostra grande sorpresa i servizi sociali prendono le difese della famiglia e fanno di tutto perché il bimbo rientri nella sua casa di adozione.
    I due "genitori" adottivi dopo un certo periodo decidono comunque di rinunciare all'adozione, ed il tribunale colloca il Bambino presso di noi.
    Inizia una lotta con i servizi sociali (deviati) che, tramite una relazione falsa, convincono il giudice a riportare sul loro territorio, fuori dalla nostra regione, il Bambino per collocarlo in una comunità per non so quale ragione, probabilmente per far ritrattare le accuse del Bimbo affinché non scattasse una denuncia verso i "genitori" ed un giudizio sui servizi per non aver saputo valutare adeguatamente quella famiglia.
    Decreto del Tribunale: entro tre giorni il bimbo deve essere collocato in altra comunità.
    Mi arrabbio e scrivo una lettera di fuoco al tribunale contro l'operato dei servizi.
    Il giudice vuole vederci chiaro e mi convoca d'urgenza.
    Colloquio fitto e accuse forti rivolte ai servizi sociali, anch'essi presenti.
    Il giudice capisce, lascia il Bambino presso di noi e nomina un consulente per valutare la situazione.
    La relazione del CTU è totalmente a favore della nostra Associazione e Michele resta con noi.

    E' un po' come essere un pastore.
    Dio ci da i suoi Bambini, il suo gregge, e noi siamo chiamati ad accoglierli, accudirli, difenderli dai lupi malvagi che per propri interessi non guardano al bene del Bimbo.
    E' faticoso essere pastori, ma le soddisfazioni sono tantissime e talmente grandi da ripagare ogni fatica.
    noi ci saremo sempre per loro, anche se questo vuol dire farsi un giorno sbranare dai lupi e portare ogni giorno dolorose cicatrici nel cuore.

  15.  

    Addì 13 maggio 2019

    In quel tempo, Gesù disse; «In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante.
    Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore.
    Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori.
    E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.
    Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
    Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
    Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.
    Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati.
    Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
    Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza».

    Giovanni 10,1-10

  16.  

    Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo

    La porta

    Alzatevi in piedi, andate dove vedete la porta di ingersso del luogo in cui vi trovate.
    Osservatela, cosa vi dice?

    Nulla, è una semplice porta, che si apre e si chiude a nostro piacimento.

    Certo, è così quasi sempre.
    Quasi!

    Immaginatevi di essere in alta montagna, avete smarrito la strada e si sta facendo buio. La vostra vita è in pericolo, e sapete che lì vicino c'è una vecchia baita. Correte per raggiungerla, ma quando arrivate ... trovate la porta chiusa e sprangata.
    E che dire quando rincasate a notte inoltrata avvedendovi di aver perso le chiavi della porta blindata?
    Oppure se trovate la porta chiusa al pronto soccorso del vostro paese quando vi sentite male?
    O magari la porta di casa chiusa dall'interno da vostra moglie o marito che non vuole più vedervi.

    La porta non la nota nessuno finché è aperta, ma quando la si trova chiusa ci accorgiamo della sua esistenza.

    E' così tra le persone. Diamo troppo spesso per scontato il loro amore e passiamo attraverso la porta come se nulla fosse, come se quella porta dovesse restare aperta in eterno.
    Un ragazzo innamorato ricopre la sua bella di attenzioni, e lei lo tratta con sufficienza, come se tutto quanto le viene donato fosse scontato. Ma se un giorno il ragazzo chiudesse la porta a quel fiume di emozioni, la ragazza capirebbe finalmente l'importanza di quella porta.
    Così tra genitori e figli. Porte aperte, coccole a non finire, permessi e sacrifici da parte di papà e mamme, e spesso nemmeno un "grazie", tutto è dovuto. Ma quanta tristezza quando quella porta si dovesse chiudere, magari per la loro morte o per una malattia invalidante,

    Non aspettate che la porta sia chiusa per ungerla, custodirla, amarla perché se non la manutenete, prima o poi potrebbe irrimediabilmente chiudersi.

  17.  

    Addì 14 maggio 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
    Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
    Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
    Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
    Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
    Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
    Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
    Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
    Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri»

    Giovanni 15,9-17

  18.  

    Rimanete nel mio amore

    Mar Mediterraneo come forni crematori

    Che bello vedere la natura che si desta nuovamente.
    Noi italiani abbiamo assistito attoniti allo scempio che qualcuno, con i vecchi fasti nel cuore, ha voluto fare a questo nostro paese: porti chiusi, poveracci lasciati annegare nel Mediterraneo come fossero forni crematori, negazione delle torture perpetrate in Libia in centri peggiori dei lagher nazisti, campi rom incendiati, panini per i poveri calpestati, processi richiesti dai giudici e negati dal Parlamento.

    Ma ecco che gli italiani, presi alla sprovvista, si ribellano.
    Così davanti alla sapienza erano veramente in tanti a difendere e circondare con il loro affetto Mimmo Lucano, sindaco degli immigrati incriminato per aver aiutato tanta povera gente donando loro non assistenzialismo, ma un futuro.
    Così le navi che salvano i migranti da morte certa vengono dissequestrate dalla Procura o da altri paesi e tornano in mare a salvare vite, nonostante la concitazione di un leader sempre più palesemente proteso verso un'epurazione che sa di altri tempi e che ha un potere che non si merita.
    Così se la Rai in maniera faziosa e di parte ci mostra che all'arrivo di una famiglia di rom in un quartiere ci sono solo proteste, la scuola si ribella e non solo scrivendo una bellissima lettera, ma si rimbocca le maniche e fornisce quella protezione che le forze dell'ordine non possono dare.

    Questa è la mia Italia.
    Questa è la mia gente.
    Questo è il popolo che aiuta i bisognosi, siano essi immigrati, neri, rom o di altra etnia.

    Fiero ed orgoglioso.
    Grazie di esservi risvegliati.
    Grazie per il vostro dire no alle ingiustizie.
    Grazie per il vostro dire no al fascismo che qualcuno sta tentando di far rinascere

    La lettera della scuola - 10/5/2019

    Siamo genitori e insegnanti dell'l.C. Simonetta Salacene, la scuola che frequentano tre delle quattro figlie di Suzana, la donna rom (nata in Italia) che ha finalmente avuto la possibilità di dare una casa alla sua famiglia con l'assegnazione di un alloggio popolare a Torrenova.
    Un diritto che si è conquistata regolarmente e legalmente.
    Ciò nonostante da quando è entrata nel suo alloggio è stata ed è continuamente minacciata, insultata, molestata da persone fomentate e sostenute dalla formazione di estrema destra Azione frontale, il cui presidente, tale Ernesto Moroni, è l'autore dell'invio di teste di maiale alla comunttà ebraica di Roma nel gennaio del 2014: organizzano presidi sotto casa sua, la insultano con slogan razzisti di giorno e di notte, insultano le sue bambine appena si affacciano nel cortile condominiale; qualche sera fa le hanno staccato la corrente elettrica.
    Fortunatamente Suzana ha trovato ad accoglierla anche splendidi vicini dicasa, che la stanno sostenendo come possono.
    E la stiamo sostenendo anche noi, genitori e insegnanti, organizzando dei turni per non lasciarla sola di notte, aiutandola adarredare la sua casa, continuando a motivarla nella sua coraggiosa scelta di lasciare il campo per una nuova vita nella sua casa.
    Facciamo tutto questo con gioia e senso diappartenenza ad una comunità, la nostra scuola, Inclusiva, democratica e antifascista, ma ci chiediamo se sia normale.
    Possibile che delle persone debbano organizzare deiturni per salvaguardare l'incolumltà di una di loro?
    Possibile che delle bambine debbano essere terrorizzate? Insultate? Che le autorità conoscono gli autori diqueste violenze e lasciano che continuino a perpetrarle?
    Le bambine di Suzana sono le nostre bambine.Suzana è una di noi.
    Non possiamo tollerare che le compagne delle nostre figlie e dei nostri figli subiscano quotidianamente violenze e umiliazioni. In quale paese viviamo?
    Continueremo a presidiare la casa di Suzana fino a quando non sarà sicura, continueremo ad impegnarci con lei perchè prevalgano l'inclusione e l'interazione sull'odio fascista e l'intolleranza.
    La nostra scuola è intitolata a Simonetta Salacone . Simonetta diceva che "la scuola può tutto". E noi le crediamo.

    I genitori e gli insegnanti dell'l.C.Simonetta Salacone

  19.  

    Addì 15 maggio 2019

    Gesù allora gridò a gran voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato.
    Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
    Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo.
    Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno.
    Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare.
    E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me»

    Giovanni 12,44-50

  20.  

    Egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare

    Vangelo anche per atei

    Nella riunione serale di ieri con i ragazzi si parlava di cosa sia giusto e di cosa sia sbagliato.
    Abbiamo evidenziato tre aspetti per accorgerci della differenza tra bene e male:
    1) Ascoltare ciò che ci dicono gli altri, specie chi ci vuole bene ed ha più maturità di noi
    2) Guardare alle esperienze fatte, sia da noi stessi che dagli altri
    3) Studiare e farsi una cultura sui vari problemi leggendo anche i quotidiani di una e dell'altra parte

    Sui problemi morali e di etica ritengo il Vangelo un perfetto Vademecum per individuare la differenza tra bene e male, per capire cosa sia bene fare e cosa da evitare.

    Ricordo il pensiero di Viola, una delle nostre ragazze in affidamento:
    "Benché io sia atea ho deciso, dopo aver ascoltato i vari commenti fatti nelle riunioni serali, di seguire le indicazioni del Vangelo"

  21.  

    Addì 16 maggio 2019

    In quel tempo, dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato.
    Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica.
    Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno.
    Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono.
    In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

    Giovanni 13,16-20

  22.  

    Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me

    Una mela avvelenata

    Tutti noi abbiamo visto il cartone animato o il film di Biancaneve.
    Ricordate quando la strega si guardava nello specchio cosa vedeva?
    L'immagine del "consigliere" che parlava alla sua parte più intima e profonda.
    Chi è la più bella del reame?
    Biancaneve è la più bella del reame

    E la strega andava su tutte le furie perché non voleva sentirselo dire
    Voleva ascoltare solo ciò che le faceva piacere e non credeva alla realtà

    Oggi, se ci guardiamo allo specchio, cosa vediamo?
    Vediamo i nostri difetti, la parte brutta di noi, ed allora cosa facciamo?

    Facciamo cercare Biancaneve per darle la mela da noi avvelenata

    Uccidiamo i cuccioli d'uomo
    Lasciamo annegare poveracci in cerca di fortuna
    Emarginiamo il diverso

    Tutto per stare meglio, tutto per non sentire la vocina che dentro noi ci chiede di accogliere

    Qualunque cosa sia chiusura, muro, emarginazione è solo una mela avvelenata che vogliamo dare al prossimo per stare più comodi e agiati in questa vita

    Ma come sia andata la favola di Biancaneve tutti lo sappiamo
    Così è andata anche la storia: ovunque ci sia stata la follia di emarginare, uccidere, boicottare, vessare, chiudere in campi di concentramento ... la strega è stata uccisa e Biancaneve, i neri, gli ebrei, gli zingari, gli emarginati sono risorti a nuova vita.
    E' possibile che siamo così stupidi da non capire che dobbiamo accogliere se non vogliamo perire del nostro stesso veleno?

  23.  

    Addì 17 maggio 2019

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.
    Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io.
    E del luogo dove io vado, voi conoscete la via».
    Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?».
    Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

    Giovanni 14,1-6

  24.  

    Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me

    Ti prometto

    La cosa più facile da fare è promettere.
    Ti giuro eterno amore, e poi si divorzia nel cinquanta per cento dei casi
    Vi prometto che abbasserò le tasse, e poi ci troviamo a pagare più di prima
    Ti prometto che studierò, e poi arriva la bocciatura

    "Ti prometto", quante volte lo diciamo con leggerezza

    Quando 32 anni fa abbiamo iniziato il nostro cammino abbiamo capito che quella sarebbe stata la nostra strada
    Avevamo deciso che quella sarebbe stata la nostra scelta di vita

    Tutti, persino i nostri genitori, amici e parenti, dubitavano di noi
    Tutti pensavano che ci saremmo stancati
    Tutti pensavano che avremmo infranto la promessa

    Ed invece eccoci qui, ancora pieni di passione e ardore dopo 32 anni

    Credere in chi promette oggigiorno non è facile, ma in qualcuno, in qualcosa dobbiamo credere per andare avanti
    Io ho creduto in Dio, e continuo a credere in lui perché le sue promesse non sono vane, e mi ha sempre sostenuto nei momenti difficili

    Voi in chi o in cosa credete?

  25.  

    Addì 18 maggio 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
    Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
    Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?
    Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere.
    Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.
    In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre».
    Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio.
    Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.»

    Giovanni 14,7-14

  26.  

    Se conoscete me, conoscerete anche il Padre

    Occhi di Bambino

    Cristina
    Mattia
    Anita
    Barbara
    e tutti gli altri

    Non sono nomi
    Sono Bambini
    Sono occhi che ti guardano
    Cuoricini che battono
    Manine che accarezzano

    E' attraverso di loro che potete conoscere noi
    E' attraverso di loro che potete conoscere l'operato degli Amici della Zizzi
    E' attraverso di loro che potete vedere l'amore di Dio che li portati a noi facendoli felici per essere usciti da brutte situazioni facendo felici noi per la gioia e la letizia che hanno portato nelle nostre vite

  27.  

    Addì 19 maggio 2019

    Quando Giuda fu uscito, Gesù disse : «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui.
    Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
    Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho gia detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire.
    Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
    Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri»

    Giovanni 13,31-33a.34-35

  28.  

    Amatevi anche voi gli uni gli altri

    Oggi trentadue anni fa

    Oggi è il compleanno dell'Associazione "Amici della Zizzi"
    32 anni fa il notaio ne sancì la nascita ufficiale (in realtà eravamo già operativi il settembre precedente)
    Da quel giorno alti e bassi, ma sempre in crescita, anno dopo anno

    Oggi è un giorno speciale per tutti noi, sia per i fondatori e volontari della prima ora, sia per coloro che da pochi o tanti anni o giorni sono entrati a far parte della nostra grande Famiglia.
    Si, ecco, è di questo che si tratta: una Famiglia
    Ognuno ha il suo ruolo, ed i figli sono i tanti Bambini che il buon Dio ci invia in affido affinché li possiamo accogliere, amare, accudire.

    Fateci caso, ma quando muore una persona le sue spore si trasformano in pensieri e parole, messaggi di vita epurati di quella fisicità che tanto ci è cara, ma che spesso non ci fa vedere la realtà, quello che uno veramente è, pensa e prova.

    Dalla morte di Gesù è nata la fede cristiana
    Dalla morte della mia mamma è nato l'amore per tanti Bambini

    Le parole del Vangelo di oggi ben si adattano a quello che Mamma Zizzi ha detto con la sua vita: "Vi chiedo, in nome di Dio, che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri ed amate i Bambini"

    Auguri Angeli della Zizzi, auguri di cuore ed un grazie profondo e sentito per l'amore che date ai nostri, ai vostri Bimbi.

  29.  

    Addì 20 maggio 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».
    Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?».
    Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
    Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
    Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
    Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

    Giovanni 14,21-26

  30.  

    Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama

    Ubriaco di Gioia

    Mi sento ancora ubriaco da ieri
    Tante le emozioni, il calo di tensione dopo giornate intense legate all'organizzazione.

    Ieri 19 maggio 2019, abbiamo festeggiato i 32 anni di vita dell'Associazione "Amici della Zizzi" con una una Convention degli "Angeli della Zizzi", i nostri volontari, i nostri amici, i nostri sostenitori

    Oggi sento un vuoto.
    Arrivo in ufficio e mi manca non organizzare la giornata che si è svolta ieri, ma nel contempo mi sento arricchito.
    Arricchito da voi che eravate tanti, affiatati e con il desiderio di camminare insieme uniti nel comune amore verso i Bambini.
    Arricchito dalla gioia festosa, come diceva Franco, di tanti Bimbi che scorrazzano per la stanza.
    Arricchito dalle parole dell'Ammiraglio, di Pier Paolo, che posso garantirvi non essere state di circostanza.
    Arricchito dalla calorosa accoglienza a noi da sempre riservata dall'Accademia Navale.
    Arricchito dalle parole intense e profonde pronunciate da Don Pietro, non scontate e inizio, spero, di una nuova amicizia.
    Arricchito da mille sensazioni, parole, pacche sulle spalle ricevute e "origliate" da parte di tutti voi.

    Dirvi grazie non rende l'idea, ma se una parola può esprimere ciò che sento adesso è la più semplice di tutte:

    GRAZIE

    Non perché l'evento è andato bene.
    Non perché avete seguito la regia immedesimandovi nel gioco delle parti.
    Non perché avete interagito con i Bambini come fossero i vostri ed avete lasciato che i vostri fossero di tutti.

    Ma GRAZIE per la luce che ho visto nei vostri occhi.
    GRAZIE perché avete dato a tutti noi, a me certamente, una carica ulteriore, un sapere che a fianco a noi in mille battaglie voi ci siete, e siete la nostra forza.

    Grande fatica restare indipendenti, ma se ci siamo riusciti è grazie a voi ANGELI DELLA ZIZZI.
    Voliamo alto, voliamo sopra le debolezze umane perché il nostro scopo non è fare politica, avere potere, fare soldi, compiacere qualche ricco sponsor.
    Il nostro scopo è Accogliere, Amare, Accudire, Proteggere i piccoli cuccioli d'uomo che il Signore vorrà mandarci.

    GRAZIE a nome di tutti i Bambini che potremo accogliere per il solo fatto che siamo una Grande Famiglia.

    Voi cristiani, voi atei, voi islamici, voi Amici avete reso viva la parola di Dio allorquando dice
    "Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama"
    e voi, amando i Bambini, amate Dio che nel nostro prossimo si identifica

  31.  

    Addì 21 maggio 2019

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
    Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me.
    Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.
    Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato».

    Giovanni 14,27-31a

  32.  

    Vi lascio la pace, vi do la mia pace

    Ho sbagliato

    Mi devo comprare un paio di pantaloni.
    Me li provo, mi stanno e mi piacciono.
    La sera li indosso per andare ad un incontro e nel camminarci mi accorgo che mi tirano dandomi prurito alle gambe.
    Ho fatto uno sbaglio a comprarli.

    La cosa più semplice sarebbe levarseli subito, riconoscere l'errore e riportarli il giorno dopo al negozio per cambiarli.
    Non voglio però ammettere di aver sbagliato, così li indosso, ma sono nervoso, mi irrito facilmente e litigo.
    Il giorno dopo è ancor più difficile perché non solo ho il problema dei pantaloni, ma ho anche da risolvere la situazione con le persone con le quali ho litigato.
    Ed è un cane che si morde la coda: più tempo passa, maggiormente difficile è rimediare ad una situazione che inizialmente sarebbe stato facile disinnescare, semplicemente riconoscendo l'errore fatto.

    Chi non ha mai sbagliato?
    Io sbaglio ogni giorno su tantissime cose.

    Questi errori, più o meno consapevoli, sono la causa di liti ed incomprensioni che fanno vivere male

    A volte basta saper chiedere scusa, ma purtroppo si nega lo sbaglio, si imputa all'altro di non aver capito, anzi per difendersi lo si accusa di aver capito male apposta.

    Vi lascio la pace, dice Gesù nel Vangelo, vi do la mia pace.

    Pace fratelli e sorelle, pace, perché con le liti si vive male e non si va da nessuna parte, anzi, si rischia di distruggere in un sol giorno tutto quanto abbiamo costruito in anni di fatica, sudore e lacrime.

  33.  

    Addì 22 maggio 2019

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo.
    Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto.
    Voi siete gia mondi, per la parola che vi ho annunziato.
    Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me.
    Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.
    Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
    Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.
    In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

    Giovanni 15,1-8

  34.  

    Rimanete in me e io in voi

    Parole pesanti come macigni

    Si litiga, si mandano messaggi forti, ci si insulta
    Tutto è possibile
    Mai però si deve lasciare che un rapporto si sgretoli sotto il peso, a volte micidiale, delle parole
    Siamo più forti di ogni brutta frase
    Il nostro amore per il prossimo deve vincere sul desiderio di rivalsa, deve vincere sull'orgoglio, deve vincere perché ogni rapporto è difficile da costruire giorno dopo giorno, ed è un peccato distruggerlo nel giro di un minuto
    E' come aver impiegato anni ed anni a costruire una piramide e basta accendere una miccia per distruggere tutto quanto, non è forse stupido?

    Rimani in me, ed io rimarrò in te

  35.  

    Addì 23 maggio 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
    Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
    Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

    Giovanni 15,9-11

  36.  

    Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore

    Non uccidere

    Metto le mani avanti perché in molti la pensano diversamente da me su questo tema.
    Rispetto il parere di ciascuno, anche non condividendolo, e credo fermamente nell'amicizia, nel dialogo, nel confronto e nella collaborazione tra persone con principi e ideali diversi.

    Nella Bibbia uno dei dieci comandamenti è "Non uccidere"
    Si può non credere in Dio, ma nel "Non uccidere" credo, spero, siamo tutti d'accordo

    Non ci sono eccezioni: "Non uccidere" è "Non uccidere", senza mezzi termini, che si tratti della propria moglie, dell'immigrato clandestino, del ladro o di un feto.
    Si parla tanto di "Diritti delle donne". Giusto, ma non devono avere il diritto di decidere della vita e della morte di un individuo, in qualunque modo sia stato concepito

    Ecco il punto: per qualcuno un feto non è un essere umano

    Ci sono filmati che mostrano che il feto quando entra lo strumento che lo aspirerà a pezzi cerca di spostarsi più indietro nell'utero per difendersi, ormai è quasi completo, e a 10-11 settimane gli si può fare già un ecocuore!!

    Quando è stata fatta la legge tutte queste conoscenze non le avevamo; questa e molte altre della vita intrauterina sono nuove! Non si sapevano anni fa, quindi solo ora siamo in grado di dichiarare che scientificamente il feto è una vita umana con un patrimonio genetico diverso da quello della madre, unico ed irripetibile!

    Mia madre fumava due pacchetti di sigarette al giorno, in macchina, con me bambino presente
    Non si pensava che il fumo passivo fosse assai pericoloso, altrimenti mia mamma non avrebbe fumato in mia presenza
    Oggi si ha questa nozione e fumare in presenza di altri, specie dei Bambini, è fare loro un danno notevole.

    Oggi lo sappiamo bene che con l'aborto stiamo uccidendo una vita, lo sappiamo ma giriamo la testa dall'altra parte invocando il "Diritto delle donne"

    L'aborto è un omicidio legalizzato, non è un diritto della donna che vede il proprio figlio come un peso, un fardello da portare, senza nemmeno prendere in considerazione la possibilità di farlo nascere e darlo in adozione ad una delle migliaia di coppie pronte ad accoglierlo ed amarlo.

  37.  

    Addì 24 maggio 2019

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
    Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
    Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
    Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
    Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
    Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri».

    Giovanni 15,12-17

  38.  

    Vi ho chiamati amici

    Amici della Zizzi

    Quale sentimento più bello e generale dell'Amicizia?

    Una moglie o un marito può essere l'Amico più importante
    Il figlio può essere l'Amico da accudire
    Il genitore l'Amico in cui confidare
    Il compagno di bevute o di pesca l'Amico con cui distrarsi

    Ma l'Amico ha un tratto comune: l'amore reciproco
    Un Amico è qualcosa di speciale che va conservato, coccolato, accudito, sollecitato, corteggiato perché di Amici veri ce ne sono pochi, e quando se ne incontra uno è un dono di Dio da accogliere con gioie e dolori ma sempre con grande amore

    Quale nome per la nostra Associazione se non Amici della Zizzi, forse scontato, ma certamente di gran valore perché siamo tutti Amici, tutti Amici dei Bambini, tutti Amici tra noi che crediamo in una mission importante a strenua difesa dei diritti dei Bambini, di tutti i Bambini

  39.  

    Addì 25 maggio 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me.
    Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia.
    Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.
    Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

    Giovanni 15,18-21

  40.  

    Vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia

    Noi gente oneste con sani principi

    Se non fai nulla, se te ne stai rintanato in casa, se la tua vita è tutto un obbedire a ciascuna regola, se ogni volta che ti pestano i calli ti scansi ed eviti anche di dire "Ahi", allora avrai una vita pacata, senza scossoni, senza troppi problemi.

    Se cerchi di cambiare il mondo, se ti ribelli alle regole inique, se difendi il più debole, se accogli un Bambino in affido, se critichi le istituzioni allorquando sbagliano, se gridi le tue ragioni quando ti attaccano, se non chini il capo davanti al potente, allora la tua vita sarà piena di battaglie e ferite.

    E' bella una vita senza una battaglia vinta per non averla combattuta?
    E' bella una vita piena di stereotipi perché ti lasci trasportare dalla corrente?
    E' bella una vita nella quale non si esprima il proprio parere?
    E' bella una vita dove il più debole vicino a te viene maltrattato?

    Per qualcuno forse questo tipo di vita è un ideale

    Non per me

    Io sono un ribelle
    Uno che vuole capire ogni situazione e dire la propria
    Uno incapace di accettare un'ingiustizia ai propri danni o nei confronti di chi sia incapace o impossibilitato a reagire

    Il mondo è spesso dei prepotenti, dei cattivi, degli arrivisti, dei profanatori di anime
    Rispetto alle tante brave persone che ci sono su questa terra, i prepotenti sono quattro gatti
    Se gli onesti decidessero di ribellarsi, i disonesti sparirebbero nel giro di un giorno, ma spesso le brave persone hanno paura a reagire, hanno paura a parlare, amano la vita tranquilla e lasciano correre, ma sopratutto non scendono in campo tanto "non è la loro battaglia".

    Invece no!
    Ogni battaglia per un valore e per un principio deve essere la "nostra battaglia" perché questo è il nostro mondo, non il loro

    Reagiamo alle ingiustizie per avere un mondo migliore per noi e per i nostri figli

  41.  

    Addì 26 maggio 2019

    Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
    Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
    Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
    Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
    Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
    Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me.
    Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.

    Giovanni 14,23-29

  42.  

    Vi lascio la pace, vi do la mia pace

    Piccole manine fra le panche

    In molti pensano che la Messa sia una cosa ultra noiosa.
    Ma se ci pensate bene ci sono tante persone che reputano le feste di una noia mortale
    In molti pensano la stessa cosa dell'andare al cinema, o al teatro, oppure ad un concerto o a pescare
    Non è una questione di gusto, ma di cultura e di approccio, ma anche di come si vive la cosa

    Cultura
    Se da piccolo ti portano a pescare, nella maggior parte dei casi ti entrerà nel sangue la voglia di gettare un amo o scendere sott'acqua con un fucile
    Se ti portano a teatro negli anni della formazione, istruendoti sul significato delle opere, è facile che da grande andrai a sentire l'opera
    E così per il cinema, per la Messa e per tante altre cose

    Approccio
    Il tutto dipende ovviamente da come ci si pone nei confronti di chi sta compiendo i primi passi in una certa direzione
    Se un Bimbo viene portato a pescare dove non si prende pesce e dopo ore sotto il sole non viene su neanche una lisca, è possibile che quel Bambino non voglia più tornare in barca, oppure se quando sbaglia lo si sgrida severamente, gli si toglie la canna di mano quando un pesce ha abboccato per paura che scappi, è quasi certo che il Bimbo arrivi a odiare quei momenti di brontolata e di conseguenza odi anche la pesca.
    Se portiamo un Bimbo con la forza a Messa, gli imponiamo il catechismo come un dovere, gli diciamo parole dure di condanna per ogni peccato, è facile che identifichi la Messa con il rapporto con Dio, rifiutandosi anche da adulto di conoscerlo tenendosi lontano mille miglia da una chiesa

    Come la si vive
    Se quando insegniamo qualcosa ad un Bimbo lo facciamo con gioia come fosse un gioco, è probabile che veda con favore tutte le situazioni in cui lo portiamo.
    Quando noi andiamo alla Messa con i Bambini più piccoli una buona parte di quell'oretta trascorsa a pregare è un gioco nel quale imparano che Gesù è un Amico, e l'andare a Messa un momento di festa.
    Al ritornello del salmo responsoriale, ogni volta diverso, dico loro la frase da ripetere ad ogni preghiera incitandoli a partecipare con un "Vediamo chi è più bravo". E' allora che si impegnano tantissimo per ricevere un complimento.
    Quando andiamo a fare la comunione vogliono venire tutti con noi, incuriositi e festanti per lo stare in fila mano nella mano.
    Ma il momento più bello ed esilerante, che attrae l'attenzione anche dei più assorti strappando loro un dolce sorriso, è quando ci scambiamo un segno di pace: i nostri piccoli pulcini si sparpagliano per tutta la chiesa, e quando dico "tutta" intendo proprio "tutta", e tante piccole manine si tendono verso le persone che li guardano dapprima un po' stupiti, ma donando sempre loro un affettuoso gesto d'amore

    Magari a volte facciamo un pò di confusione, ma i Bambini sono per loro natura un po' chiassosi, ma è una natura voluta da Dio e non è certo Dio che li vuole in silenzio.
    Per educazione e rispetto impedisco loro di esagerare, e restiamo in fondo di chiesa, ma in fin dei conti è Dio che nel Vangelo ci dice "Lasciate che i Bambini vengano e me", e noi li "lasciamo" che si sparpaglino fra le panche donando non solo un segno di pace, ma anche la gioia che è insita in ogni cucciolo d'uomo.

  43.  

    Addì 27 maggio 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.
    Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi.
    Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio.
    E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me.
    Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato».

    Giovanni 15,26-27.16,1-4a

  44.  

    Siete stati con me fin dal principio

    Il coraggio delle proprie idee

    Nella riunione di ieri sera una delle nostre ragazze, alla domanda "Perché gli adolescenti non vanno in chiesa" ha risposto "Perché si vergognano ed hanno paura di essere presi in giro dagli altri"

    Ci sono ovviamente ulteriori ragioni, ma è evidente che uno dei motivi è certamente questo, e non vale solo per i ragazzi, ma anche per gli adulti.

    CI SI VERGOGNA DELLE PROPRIE IDEE

    specie se queste vanno contro il pensiero comune

    Si soffre, si viene derisi, si viene osteggiati, messi in disparte nel professare le proprie opinioni, ma che soddisfazione quando le tue idee, i tuoi principi vengono condivisi da qualcuno.

    Non mi sono MAI vergognato di essere cristiano, senza ostentazione perché non uso Dio per avere consensi
    Non mi sono MAI vergognato di professarmi contrario all'aborto e a favore della vita, senza condannare nessuno
    Non mi sono MAI vergognato di fare dell'accoglienza il mio vessillo, accoglienza verso tutti: Bambini, immigrati, poveri diavoli peccatori

    Non mi preoccupo degli uomini, non mi preoccupo se per il partito di maggioranza sono sempre stato una piaga da estirpare, se i servizi sociali deviati mi hanno ostacolato dal primo giorno di Associazione, se tanti preti e suore mi hanno messo alla berlina al grido "O con noi, o contro di noi".

    Ho il coraggio delle mie idee, dei miei principi e della mia fede, e questo insegno ai miei ragazzi, a non vergognarsi MAI di essere quello che sono, con l'intelligenza di cambiare laddove ci si rende conto dei propri errori.

  45.  

    Addì 28 maggio 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai?
    Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
    Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò.
    E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.
    Quanto al peccato, perché non credono in me; quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato»

    Giovanni 16,5-11

  46.  

    Perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore

    La strada dopo la morte

    Molto spesso amici e conoscenti mi raccontano di aver scoperto malattie loro o di parenti.
    Cosa tristissima, specie quando si tratta di tumori, che sono molto spesso causa di morte.

    Kierkegaard diceva che "nella vita l'unica cosa certa è la morte", ed allora perché non parlarne?

    Borsellino, quando gli chiedevano se non avesse paura di morire viste le continue minacce, rispondeva "Chi ha paura della morte muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola".

    La morte non deve essere un argomento tabù, dobbiamo far vedere la morte ai nostri Bambini ed insegnar loro a non averne paura.

    Capisco chi sia ateo, per il quale dopo la vita non esista più nulla, ma anche in questo caso fa parte della natura delle cose, ed è inevitabile dovercisi confrontare.

    Se alla morte di una persona cara cerchiamo i valori positivi certamente ne troviamo, e non parlo di aspetti materiali quali l'eredità o la quiete in casa perché era un brontolone, e dobbiamo sottolinearli per far nascere in noi un sorriso che possa combattere la tristezza ed il dolore di quella scomparsa terrena.

    Quando morì la mia mamma mi sono pianto addosso per diversi mesi, senza trovare una ragione, anzi no, mi correggo, senza cercare una ragione.

    Ecco, la motivazione ad ogni evento c'è sempre a va cercata, perché difficilmente si paleserà in maniera spontanea.

    Il trovarla ci cambierà la vita dandoci indicazioni sulla strada da seguire per il futuro

  47.  

    Addì 29 maggio 2019

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
    «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
    Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
    Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

    Giovanni 16,12-15

  48.  

    Per il momento non siete capaci di portarne il peso

    Un giorno da Dio

    Don Luigi disse "Sono aspramente criticato per le mie prediche troppo lunghe. Si vede che i signori che mi criticano, oggi qui nelle prime panche, sono più bravi di me a fare una predica della giusta lunghezza insegnando gli stessi valori. Vengano loro, venite voi sul pulpito al posto mio".
    Si sedette ed aspettò quindici minuti in assoluto silenzio.
    Nessuno si alzò, nessuno andò a fare la predica.
    Allora Don Luigi si avvicinò al microfono e disse "E' facile criticare, ma è molto difficile fare"
    E la Messa continuò. Quei quindici minuti di silenzio avevano insegnato tantissimo a tutti noi.

    Quante volte avrete sentito proferire dai vostri genitori, o voi stessi lo avrete detto "Quando tu sarai genitore, allora capirai"

    Anni fa mi capitò di vedere il film "Un giorno da Dio"
    Reputavo il titolo una blasfemia, ma volli vedere cosa volevano trasmettere, e devo dire che mi sono ricreduto.
    Un bel film che fa riflettere nel quale Dio dice ad un uomo, che tanto criticava il suo operato "Ascolta tu ciò che ogni persona di questo mondo ti chiede e decidi cosa sia meglio per ciascuno di loro"

    Siamo sempre pronti ad attaccare Dio perché non impedisce guerre e stragi, non evita alle persone la sofferenza, non protegge i Bambini quando vengono abusati e maltrattati. Siamo tutti sempre pronti a fare Dio.

    Oggi siamo come Bambini, incapaci di capire tutto.
    Limitiamoci ad accettare ciò che non capiamo, pur continuando a sforzarci per apprendere, ed evitiamo di criticare tutto e tutti senza avere nemmeno la più pallida idea di cosa si stia parlando.

  49.  

    Addì 30 maggio 2019

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
    Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
    Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».

    Giovanni 16,16-20

  50.  

    La vostra tristezza si cambierà in gioia

    Passione

    Una gita in barca a vela.
    Bella la barca, bella la compagnia, bella la giornata.
    Fin troppo bella, senza nemmeno un alito di vento.
    Calma piatta. Tutto molto bello, ma che barba!!!

    Si intrecciano da sempre, come è giusto che sia, rapporti tra le persone.
    Ci sono legami di amicizia, semplici conoscenze, lavoro, amore, genitori-figli.
    Non ci sono ricette affinché un rapporto vada bene, ma un elemento che non deve mai mancare è la Passione.

    Mettere passione in ogni gesto che facciamo con gli altri, in ogni parola, in ogni richiesta.
    Se c'è passione c'è la forza di superare gli ostacoli, il desiderio dell'altro, l'amore verso il prossimo, la gioia di condivisione.
    Se non 'è passione è un rapporto piatto, senza punti di forza, privo di determinazione nel volerlo proseguire.
    In altre parole sarebbe un rapporto "noioso".

    Caratteri miti, pantofolai possono accettarlo, e magari trovano la persona giusta con la quale intrecciare un rapporto duraturo, ma quanto può essere solido?
    Pensate se in una coppia di "tranquilloni" dovesse arrivare dall'esterno l'elemento passionale, l'uomo o la donna "mezzi matti".
    Ci sarebbe attrazione, ci sarebbe la voglia di evasione da una vita monotona e senza picchi che facciano battere il cuore.
    Un desiderio che magari resta inappagato per fedeltà verso il partner, ma che ingenera trambusto nell'animo e porta a stare male

    E allora forza e coraggio, mettete passione in ogni vostro gesto perché ogni piatto è buono, ma se manca il sale fa passare la voglia di mangiare anche il più succulento dei manicaretti