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  1.  

    Addì 11 aprile 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte».
    Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte".
    Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?».
    Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "E' nostro Dio!", e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola.
    Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò».
    Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?».
    Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
    Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

    Giovanni 8,51-59

  2.  

    Se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte

    Momento difficile da superare

    Ci sono momenti nella vita più difficili di altri da superare.
    In quelle circostanze è come essere impossibilitati a muoversi ma in grado di vedere e sentire le persone nella loro frenesia, ed è un po' come non esserne parte.
    L'orologio della vita si è preso una pausa e ci pare persino impossibile che il mondo non si sia fermato con noi.
    Vedetela dall'altro lato: al conoscente di un vostro amico muore il figlio, voi non continuate la vostra vita come se nulla fosse andando al lavoro, in palestra, a cena con gli amici? Pensate per un attimo alla vita di quel padre: tutto si ferma, nulla ha più importanza.

    In quel momento, mentre le lancette del vostro tempo si sono fermate, avete due opzioni: farle ripartire, anche se lentamente, riadeguandovi alla quotidianità, oppure chiudervi in voi stessi lasciando che il resto del mondo vada dove vuole.
    Nel secondo caso si desidera solo di morire ed ogni giorno si fa un passo sempre più veloce verso la depressione, la droga, l'alcool o altre forme di suicidio.
    Decidendo invece di reagire non saremo più le persone di prima, ma certamente potremo donare la nostra esperienza a chi sia in balia degli eventi e non sappia in quale direzione andare.

    C'è una bella frase nel Vangelo che dice "Se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte".
    Oggi più che mai ne capisco il significato: tutti moriremo, ma si può morire ancor prima della morte fisica, ed in quel caso l'unica strada da seguire per non finire cadaveri prima del tempo è quella indicata dalla parola di Dio che fornisce utili suggerimenti per rialzarsi dopo essere caduti a terra.

  3.  

    Addì 12 aprile 2019

    In quel tempo, i Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo.
    Gesù rispose loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare?».
    Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
    Rispose loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dei?
    Ora, se essa ha chiamato dei coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata), a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio?
    Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre».
    Cercavano allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
    Ritornò quindi al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui si fermò.
    Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha fatto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero».
    E in quel luogo molti credettero in lui.

    Giovanni 10,31-42

  4.  

    Vi ho fatto vedere molte opere buone, per quale di esse mi volete lapidare?

    E poi ci siete voi!

    Il lavoro che da 32 anni svolgiamo è sotto gli occhi di tutti.
    Più di 800 Bambini e Ragazzi accolti tra diurno e residenziale, di cui 54 in Affido, moltissimi dei quali portati ben oltre la maggior età raccontano storie di amore ed accudimento dopo anni di abusi.
    Nessuna protezione, nessuno in politica o nella chiesa che ci abbia sostenuto o protetto, anzi abbiamo avuto tutti contro per il solo fatto di non aver voluto indossare una casacca con i colori di questa o quella fazione.

    E poi ci siete voi!

    Voi Amici
    Voi Angeli della Zizzi
    Voi Volontari
    Voi che seguite i miei umili scritti
    Voi che guardate le foto delle mille iniziative
    Voi che ci inondate di complimenti, amore, apprezzamento, incoraggiamento

    Voi Popolazione

    Grazie di esistere, vi chiedo una preghiera in questo momento perché stiamo attraversando un brutto "quarto d'ora"
    So che lo supereremo, ci difenderemo, vinceremo per il bene dei nostri Bimbi perché la nostra vita è sempre stata per loro, è per loro, e sempre sarà per loro, a qualunque costo, a qualunque sacrificio, grati a chi ha avuto, ha, ed avrà fiducia in noi e nel nostro operato

  5.  

    Addì 13 aprile 2019

    In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto, credettero in lui.
    Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto.
    Allora i sommi sacerdoti e i farisei riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Quest'uomo compie molti segni.
    Se lo lasciamo fare così, tutti crederanno in lui e verranno i Romani e distruggeranno il nostro luogo santo e la nostra nazione».
    Ma uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno, disse loro: «Voi non capite nulla e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera».
    Questo però non lo disse da se stesso, ma essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione e non per la nazione soltanto, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.
    Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
    Gesù pertanto non si faceva più vedere in pubblico tra i Giudei; egli si ritirò di là nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Efraim, dove si trattenne con i suoi discepoli.
    Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione andarono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi.
    Essi cercavano Gesù e stando nel tempio dicevano tra di loro: «Che ve ne pare? Non verrà egli alla festa?».

    Giovanni 11,45-56

  6.  

    Essendo sommo sacerdote profetizzò che Gesù doveva morire

    Leader non è chi sale in cattedra ed impartisce ordini, ma chi costruisce

    Specie nell'adolescenza i gruppi che si formano sono eterogenei.
    C'è il buono, il malizioso, il vanesio, quello dal forte carattere, il gregario, il remissivo, il ruffiano, il bello ed il brutto.
    C'è anche il leader, quello che ha le migliori qualità, o perlomeno le più spiccate, magari non è il più bello, ma è quello più attraente; non è quello dal carattere più forte, ma è comunque capace di imporsi sugli altri con una bella parlantina; non è quello che si veste meglio, ma è senz'altro di tendenza.
    E quando il leader parla tutti lo ascoltano.
    Chi ha carattere forte e non è d'accordo esce dal gruppo, ma è raro perché il richiamo del branco è troppo forte, ed anche se non si è in linea con ciò che viene deciso da questo individuo si tende ad accettare, anche se tutto ha un limite.

    Non vi ricorda la nostra società?
    Di oggi, di sempre.

    Arriva Craxi e tutti lo osannano, per poi lanciargli pietre.
    Arriva Berlusconi e tutti lo inneggiano, oggi quasi nessuno lo vuole più sentire nominare.
    E' arrivato Grillo, ecco la rivoluzione e tutti dietro, oggi è quasi sparito dalla scena.
    E' arrivato Renzi, il rottamatore, il cambiamento epocale, ed anche lui gettato negli inferi.
    Di Maio, alleluia, l'alternativa alla destra radicale, giù anche lui.
    Ora è la volta di Salvini, inneggiato come il salvatore della patria, il liberatore, ed anche lui avrà la sua fine politica.

    Quanti esempi nella storia a partire dal sommo sacerdote Caifa che profetizzò, come fosse Dio in terra: "Voi non capite nulla e non considerate come sia meglio che muoia un solo uomo per il popolo e non perisca la nazione intera"
    E gli anziani lo seguirono, ed il popolo lo seguì; quello stesso popolo che fino al giorno prima riempiva piazze, le strade e le pianure per toccare il lembo del mantello di Gesù, incoronato da tutti come Figlio di Dio.

    Basta che uno gridi allo scandalo, per invidia, gelosia, sete di potere, che lo scandalo è già cosa certa nel popolo di pecoroni.

    Ma quando impareremo a ragionare con la nostra testa ed il nostro cuore?
    Quando impareremo che non è da seguire colui che va contro tutto e contro tutti, ma colui che giorno per giorno, mattone dopo mattone, costruisce una casa abitabile.
    Quando capiremo che le promesse sono palazzi di fumo dentro i quali è impossibile abitare perché inesistenti, frutto solo della fantasia di uomini malati, assetati di successo, gongolanti nel prendere in giro le persone ?

  7.  

    Addì 14 aprile 2019

    Quando fu l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse: «Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio».
    E preso un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e distribuitelo tra voi, poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di Dio».
    Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me».
    Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi».
    «Ma ecco, la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola.
    Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito; ma guai a quell'uomo dal quale è tradito!».
    Allora essi cominciarono a domandarsi a vicenda chi di essi avrebbe fatto ciò.
    Sorse anche una discussione, chi di loro poteva esser considerato il più grande.
    Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori.
    Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve.
    Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.
    Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io preparo per voi un regno, come il Padre l'ha preparato per me, perché possiate mangiare e bere alla mia mensa nel mio regno e siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.
    Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli».
    E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte».
    Gli rispose: «Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi».
    Poi disse: «Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla».
    Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una.
    Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo termine».
    Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli rispose «Basta!».
    Uscito se ne andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono.
    Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione».
    Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi, pregava: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà».
    Gli apparve allora un angelo dal cielo a confortarlo.
    In preda all'angoscia, pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra.
    Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza.
    E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».
    Mentre egli ancora parlava, ecco una turba di gente; li precedeva colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, e si accostò a Gesù per baciarlo.
    Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell'uomo?».
    Allora quelli che eran con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?».
    E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro.
    Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate, basta così!». E toccandogli l'orecchio, lo guarì.
    Poi Gesù disse a coloro che gli eran venuti contro, sommi sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Siete usciti con spade e bastoni come contro un brigante?
    Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete steso le mani contro di me; ma questa è la vostra ora, è l'impero delle tenebre».
    Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano.
    Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro.
    Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche questi era con lui».
    Ma egli negò dicendo: «Donna, non lo conosco!».
    Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro rispose: «No, non lo sono!».
    Passata circa un'ora, un altro insisteva: «In verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo».
    Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò.
    Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte».
    E, uscito, pianse amaramente.
    Frattanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo schernivano e lo percuotevano, lo bendavano e gli dicevano: «Indovina: chi ti ha colpito?».
    E molti altri insulti dicevano contro di lui.
    Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i sommi sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, diccelo». Gesù rispose: «Anche se ve lo dico, non mi crederete;
    se vi interrogo, non mi risponderete.
    Ma da questo momento starà il Figlio dell'uomo seduto alla destra della potenza di Dio».
    Allora tutti esclamarono: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli disse loro: «Lo dite voi stessi: io lo sono».
    Risposero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».
    Tutta l'assemblea si alzò, lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo, impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re».
    Pilato lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici».
    Pilato disse ai sommi sacerdoti e alla folla: «Non trovo nessuna colpa in quest'uomo».
    Ma essi insistevano: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea fino a qui».
    Udito ciò, Pilato domandò se era Galileo e, saputo che apparteneva alla giurisdizione di Erode, lo mandò da Erode che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme.
    Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto, perché da molto tempo desiderava vederlo per averne sentito parlare e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui.
    Lo interrogò con molte domande, ma Gesù non gli rispose nulla.
    C'erano là anche i sommi sacerdoti e gli scribi, e lo accusavano con insistenza.
    Allora Erode, con i suoi soldati, lo insultò e lo schernì, poi lo rivestì di una splendida veste e lo rimandò a Pilato.
    In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici; prima infatti c'era stata inimicizia tra loro.
    Pilato, riuniti i sommi sacerdoti, le autorità e il popolo, disse: «Mi avete portato quest'uomo come sobillatore del popolo; ecco, l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in lui nessuna colpa di quelle di cui lo accusate; e neanche Erode, infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte.
    Perciò, dopo averlo severamente castigato, lo rilascerò».
    .
    Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «A morte costui! Dacci libero Barabba!».
    Questi era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio.
    Pilato parlò loro di nuovo, volendo rilasciare Gesù.
    Ma essi urlavano: «Crocifiggilo, crocifiggilo!».
    Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò».
    Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano.
    Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita.
    Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.
    Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù.
    Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui.
    Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.
    Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato.
    Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! e ai colli: Copriteci!
    Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
    Venivano condotti insieme con lui anche due malfattori per essere giustiziati.
    Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra.
    Gesù diceva: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno». Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte.
    Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto».
    Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso».
    C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei.
    Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!».
    Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena?
    Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male».
    E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».
    Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso».
    Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio.
    Il velo del tempio si squarciò nel mezzo.
    Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò.
    Visto ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: «Veramente quest'uomo era giusto».
    Anche tutte le folle che erano accorse a questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto.
    Tutti i suoi conoscenti assistevano da lontano e così le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, osservando questi avvenimenti.
    C'era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, persona buona e giusta.
    Non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Egli era di Arimatèa, una città dei Giudei, e aspettava il regno di Dio.
    Si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù.
    Lo calò dalla croce, lo avvolse in un lenzuolo e lo depose in una tomba scavata nella roccia, nella quale nessuno era stato ancora deposto.
    Era il giorno della parascève e gia splendevano le luci del sabato.
    Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono la tomba e come era stato deposto il corpo di Gesù,
    poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo secondo il comandamento.

    Luca 22,14-71.23,1-56

  8.  

    Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno

    Voi lo sapete quello che noi italiani stiamo facendo?

    Dal racconto di una studentessa

    Mi reco molto assonnata al congresso più inflazionato della mia carriera universitaria, conscia che probabilmente mi addormenterò nelle file alte dell’aula magna. Mi siedo, leggo la scaletta, la seconda voce è “sanità pubblica e immigrazione: il diritto fondamentale alla tutela della salute”. Inevitabilmente penso “e che do bali”. Accendo Pokémon Go, che sono sopra una palestra della squadra blu. Mi accingo a conquistarla per i rossi. Comincia a parlare il tale Dottor Pietro Bartolo, che io non so chi sia. Non me ne curo. Ero lì che tentavo di catturare un bulbasaur e sento la sua voce in sottofondo: non parla di epidemiologia, di eziologia, non si concentra sui dati statistici di chissà quale sindrome di *lallallà*. Parla di persone. Continua a dire “persone come noi”. Decido di ascoltare lui con un orecchio e bulbasaur con l’altro. Bartolo racconta che sta lì, a Lampedusa, ha curato 350mila persone, che c’è una cosa che odia, cioè fare il riconoscimento cadaverico. Che molti non hanno più le impronte digitali. E lui deve prelevare dita, coste, orecchie. Lo racconta:”Le donne? Sono tutte state violentate. TUTTE. Arrivano spesso incinte. Quelle che non sono incinte non lo sono non perché non sono state violentate, non lo sono perché i trafficanti hanno somministrato loro in dosi discutibili un cocktail antiprogestinico, così da essere violentate davanti a tutti, per umiliarle. Senza rischi, che le donne incinte sul mercato della prostituzione non fruttano”. Mi perplimo.

    Ma non era un congresso ad argomento clinico? Dove sono le terapie? Perché la voce di un internista non mi sta annoiando con la metanalisi sull’utilizzo della sticazzitina tetrasolfata? Decido di mollare bulbasaur, un secondino, poi torno Bulba, devo capire cosa sta dicendo questo qua.

    “Su questi barconi gli uomini si mettono tutti sul bordo, come una catena umana, per proteggere le donne, i bambini e gli anziani all’interno, dal freddo e dall’acqua. Sono famiglie. Famiglie come le nostre”.

    Mostra una foto, vista e rivista, ma lui non è retorico, non è formale. È fuori da ogni schema politically correct, fuori da ogni comfort zone.

    “Una notte mi hanno chiamato: erano sbarcati due gommoni, dovevo andare a prestare soccorso. Ho visitato tutti, non avevano le malattie che qualcuno dice essere portate qui da loro. Avevano le malattie che potrebbe avere chiunque. Che si curano con terapie banali. Innocue. Alcuni. Altri sono stati scuoiati vivi, per farli diventare bianchi. Questo ragazzo ad esempio”, mostra un’altra foto, tutt’altro che vista e rivista. Un giovane, che avrà avuto 15/16 anni, affettato dal ginocchio alla caviglia.
    Mi dimentico dei Pokémon.
    “Lui è sopravvissuto agli esperimenti immondi che gli hanno fatto. Suo fratello, invece, non ce l’ha fatta. Lui è morto per essere stato scuoiato vivo”.
    Metto il cellulare in tasca.
    ”Qualcuno mi dice di andare a guardare nella stiva, che non sarà un bello spettacolo. Così scendo, mi sembrava di camminare su dei cuscini. Accendo la torcia del mio telefono e mi trovo questo..”
    Mostra un’altra foto.
    Sembrava una fossa comune. Corpi ammassati come barattoli di uomini senza vita.
    “Questa foto non è finta. L’ho fatta io. Ma non ve la mostrano nei telegiornali. Sono morti li, di asfissia. Quando li abbiamo puliti ho trovato alcuni di loro con pezzi di legno conficcati nelle mani, con le dita rotte. Cercavano di uscire. Avevano detto loro che siccome erano giovani, forti e agili rispetto agli altri, avrebbero fatto il viaggio nella stiva e poi, con facilità, sarebbero usciti a prendere aria presto. E invece no. Quando l’aria ha cominciato a mancare, hanno provato ad uscire dalla botola sul ponte, ma sono stati spinti giù a calci, a colpi in testa. Sapeste quanti ne ho trovati con fratture del cranio, dei denti. Sono uscito a vomitare e a piangere. Sapeste quanto ho pianto in 28 anni di servizio, voi non potete immaginare”.

    Ora non c’è nessuno in aula magna che non trattenga il fiato, in silenzio.

    “Ma ci sono anche cose belle, cose che ti fanno andare avanti. Una ragazza. Era in ipotermia profonda, in arresto cardiocircolatorio. Era morta. Non avevamo niente. Ho cominciato a massaggiarla. Per molto tempo. E all’improvviso l’ho ripresa. Aveva edema, di tutto. È stata ricoverata 40 giorni. Kebrat era il suo nome. È il suo nome. Vive in Svezia. È venuta a trovarmi dopo anni. Era incinta” ci mostra la foto del loro abbraccio.

    “..Si perché la gente non capisce. C’è qualcuno che ha parlato di razza pura. Ma la razza pura è soggetta a più malattie. Noi contaminandoci diventiamo più forti, più resistenti. E l’economia? Queste persone, lavorando, hanno portato miliardi nelle casse dell’Europa. E io aggiungo che ci hanno arricchito con tante culture. A Lampedusa abbiamo tutti i cognomi del mondo e viviamo benissimo. Ci sono razze migliori di altre, dicono. Si, rispondo io. Loro sono migliori. Migliori di voi che asserite questo”.

    Fa partire un video e descrive:”Questo è un parto su una barca. La donna era in condizioni pietose, sdraiata per terra. Ho chiesto ai ragazzi un filo da pesca, per tagliare il cordone. Ma loro giustamente mi hanno risposto “non siamo pescatori”. Mi hanno dato un coltello da cucina. Quella donna non ha detto bau. Mi sono tolto il laccio delle scarpe per chiudere il cordone ombelicale, vedete? Lei mi ringraziava, era nera, nera come il carbone. Suo figlio invece era bianchissimo. Si perché loro sono bianchi quando nascono, poi si inscuriscono dopo una decina di giorni. E che problema c’è, dico io, se nascono bianchi e poi diventano neri? Ha chiamato suo figlio Pietro. Quanti Pietri ci sono in giro!”.

    Sorridiamo tutti.

    “Quest’altra donna, invece, è arrivata in condizioni vergognose, era stata violentata, paralizzata dalla vita in giù... Era incinta. Le si erano rotte le acque 48 ore prima. Ma sulla barca non aveva avuto lo spazio per aprire le gambe. Usciva liquido amniotico, verde, grande sofferenza fetale. Con lei una bambina, anche lei violentata, aveva 4 anni. Aveva un rotolo di soldi nascosto nella vagina. E si prendeva cura della sua mamma. Tanto che quando cercavo di mettere le flebo alla mamma lei mi aggrediva. Chissà cosa aveva visto. Le ho dato dei biscotti. Lei non li ha mangiati. Li ha sbriciolati e ci imboccava la mamma. Alla fine le ho dato un giocattolo. Perché ci arrivano una montagna di giocattoli, perché la gente buona c’è. Ma quella bimba non l’ha voluto. Non era più una bambina ormai.”

    Foto successiva.
    “Questa foto invece ha fatto il giro del mondo. Lei è Favour. Hanno chiamato da tutto il mondo per adottarla. Lei è arrivata sola. Ha perso tutti: il suo fratellino, il suo papà. La sua mamma prima di morire per quella che io chiamo la malattia dei gommoni, che ti uccide per le ustioni della benzina e degli agenti tossici, l’ha lasciata ad un’altra donna, che nemmeno conosceva, chiedendole di portarla in salvo. E questa donna, prima di morire della stessa sorte, me l’ha portata. Ma non immaginate quanti bambini, invece, non ce l’hanno fatta. Una volta mi sono trovato davanti a centinaia di sacchi di colori diversi, alcuni della Finanza, alcuni della polizia. Dovevo riconoscerli tutti. Speravo che nel primo non ci fosse un bambino. E invece c’era proprio un bambino. Era vestito a festa. Con un pantaloncino rosso, le scarpette. Perché le loro mamme fanno così. Vogliono farci vedere che i loro bambini sono come i nostri, uguali”.

    Ci mostra un altro video. Dei sommozzatori estraggono da una barca in fondo al mare dei corpi esanimi. “Non sono manichini” ci dice.

    Il video prosegue.
    Un uomo tira fuori dall’acqua un corpicino. Piccolo. Senza vita. Indossava un pantaloncino rosso. “Quel bambino è il mio incubo. Io non lo scorderò mai”.

    Non riesco più a trattenere le lacrime. E il rumore di tutti coloro che, alternadosi in aula, come me, hanno dovuto soffiarsi il naso.

    “E questo è il risultato” ci mostra l’ennesima foto. “368 morti. Ma 367 bare. Si. Perché in una c’è una mamma, arrivata morta, col suo bambino ancora attaccato al cordone ombelicale. Sono arrivati insieme. Non abbiamo voluto separarli, volevamo che rimanessero insieme, per l’eternità”.

    Penso che possa bastare così. E questo è un estratto. Si, perché il Dottor Bartolo ha parlato per un’ora. Gli altri relatori hanno lasciato a lui il loro tempo. Nessuno ha osato interromperlo. E quando ha finito tutti noi, studenti, medici e professori, ci siamo alzati in piedi e abbiamo applaudito, per lunghi minuti. E basta. Lui non ha bisogno di aiuto, “non venite a Lampedusa ad aiutarci, ce l’abbiamo sempre fatta da soli noi lampedusani. Se non siete medici, se non sapete fare nulla e volete aiutare, andate a raccontare quello che avete sentito qui, fate sapere cosa succede a coloro che dicono che c’è l’invasione. Ma che invasione!”.

    E io non mi espongo, perché non so le cose a modo. Ma una cosa la so. E cioè che questo è vergognoso, inumano, vomitevole. E non mi importa assolutamente nulla del perché sei venuto qui, se sei o no regolare, se scappi dalla guerra o se vieni a cercare fortuna: arrivare così, non è umano. E meriti le nostre cure. Meriti un abbraccio. Meriti rispetto. Come, e forse più, di ogni altro uomo.

  9.  

    Addì 15 aprile 2019

    Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti.
    Equi gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.
    Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento.
    Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: «Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?».
    Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
    Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura.
    I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
    Intanto la gran folla di Giudei venne a sapere che Gesù si trovava là, e accorse non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti.
    I sommi sacerdoti allora deliberarono di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

    Giovanni 12,1-11

  10.  

    Maria cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli

    L'umiltà che cambia il mondo

    Per una donna i capelli sono una parte importantissima del proprio corpo
    Provate a tagliarle un ciuffo di capelli e vedrete la sua ira.
    E' inimmaginabile pensare che una donna possa usare i suoi bei capelli per asciugare dell'olio dal corpo di un uomo.
    Eppure Marta, si legge nel Vangelo, lo ha fatto.
    Un atto di amore enorme, infinito: una donna, in ginocchio davanti a tutti, che pulisce i piedi di un uomo con l'olio, asciugandoli con i suoi capelli.

    Sapreste immaginare un atto di amore così tenero ed umile?

    Oggigiorno c'è troppo orgoglio e troppa superbia, non ci si inginocchia più davanti a nessuno, non ci si umilia, non si trasgredisce la nostra forte personalità che deve sempre e comunque dominare e vincere.
    Una guerra continua: guerra tra sessi, guerra tra coniugi, guerra tra figli e genitori, guerra con le istituzioni perché quasi mai un politico oppure un impiegato ha l'umiltà di dire "mi sono sbagliato".

    Mettiamo umiltà nei nostri gesti quotidiani, prostriamoci davanti ai valori in cui crediamo e chiniamo la testa dando tutti noi stessi per la causa che ci sta a cuore ed avremo una gioia eterna riconosciuta dal mondo intero.

    Parole? No, fatti. Pensate a Madre Teresa, alla sua umiltà, a quante volte si è prostrata dinanzi ai suoi poveri, quante volte ha asciugato le ferite dei suoi lebbrosi.
    E San Francesco? Si è spogliato di tutto e dinanzi al mondo si è umiliato.
    E Padre Pio?
    E quanti altri sono grandi agli occhi di tutti per essersi fatti piccoli ed umili!
    Impariamo da loro, seguiamo il loro esempio e cambieremo veramente il mondo
    ------------------------
    Insegnate l'umiltà ai vostri figli con i fatti prima ancora che con le parole

  11.  

    Addì 16 aprile 2019

    In quel tempo, mentre Gesù era a mensa con i suoi discepoli, si commosse profondamente e dichiarò: «In verità, in verità vi dico: uno di voi mi tradirà».
    I discepoli si guardarono gli uni gli altri, non sapendo di chi parlasse.
    Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù.
    Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Dì, chi è colui a cui si riferisce?».
    Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?».
    Rispose allora Gesù: «E' colui per il quale intingerò un boccone e glielo darò». E intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda Iscariota, figlio di Simone.
    E allora, dopo quel boccone, satana entrò in lui. Gesù quindi gli disse: «Quello che devi fare fallo al più presto».
    Nessuno dei commensali capì perché gli aveva detto questo; alcuni infatti pensavano che, tenendo Giuda la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri.
    Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte.
    Quando Giuda fu uscito, Gesù disse : «Ora il Figlio dell'uomo è stato glorificato, e anche Dio è stato glorificato in lui.
    Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
    Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho gia detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire.
    Simon Pietro gli dice: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado per ora tu non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi».
    Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!».
    Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbia rinnegato tre volte»

    Giovanni 13,21-33.36-38

  12.  

    Uno di voi mi tradirà

    Traditi dalla tramontana

    Pieno inverno. Esci di casa ben vestito perché sai che può far freddo; eventualmente poi ti spogli se senti caldo.
    Mese di aprile ed al mattino esci leggero perché pensi alla primavera, ti fidi e non consideri che possa esserci un venticello di tramontana che possa farti buscare un raffreddore.

    Questa è la nostra vita.

    Sei sempre in guardia quando vai fuori per strada, attento al borseggiatore, pronto a rispondere al truffatore, accorto nello spendere paragonando i prezzi tra un negozio e l'altro. Ma quando sei in casa, ah come stai bene: rilassato, in pantofole, abiti logori e comodi ... una meraviglia. Mai ti aspetteresti che qualcuno di casa tua possa venirti alle spalle e pugnalarti o rubarti oro e gioielli.

    Eppure accade.

    E' proprio quando c'è il tepore primaverile che in maniera vigliacca il refolo di tramontana si approfitta di tutti coloro che sono vestiti leggeri.
    Ed è proprio quando ti fidi delle persone, quando dai loro le chiavi di casa e la tua amicizia, che queste si approfittano di te e ti fanno del male.

    Che volete farci, è successo anche a Gesù quando Giuda, uno dei dodici apostoli che lui aveva accolto, al pari degli altri, ed al quale aveva dato affetto, amicizia e fiducia lo ha miseramente tradito per denaro.

    Amate, ma non meravigliatevi se qualcuno che avrete amato vi tradirà, questa è la vita. L'alternativa sarebbe troppo triste: non fidarsi e non amare nessuno, ma non sarebbe "Vita".

  13.  

    Addì 17 aprile 2019

    In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento.
    Da quel momento cercava l'occasione propizia per consegnarlo.
    Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?».
    Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli».
    I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
    Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici.
    Mentre mangiavano disse: «In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà».
    Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?».
    Ed egli rispose: «Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà.
    Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!».
    Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».

    Matteo 26,14-25

  14.  

    Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?

    Quanto?

    Tutto ha un prezzo.
    Andate al mercato e chiedete una cipolla, cinquanta centesimi.
    In macelleria un arrosto, dodici euro.
    In pelletteria un giubbotto, centotrenta euro.
    Dal politico per un favore, trenta denari.

    Al mercato e nei negozi vige la legge dell'economia, altrove vige l'uso del tradimento.
    Tutto ha un prezzo, anche la vita di un Bambino sul quale si gioca per abbattere chi non è in linea con la politica di questo o quello "scaldatore di poltrone"

    Quante ne ho viste, quante ne vedrò, ma ogni volta che il bene superiore cui inchinarsi si chiama denaro o potere politico, a detrimento del più debole, mi si rivolta lo stomaco.

    Oggi in tanti dovrebbero chiamarsi "Giuda Iscariota". Ma proprio tanti.

  15.  

    Addì 18 aprile 2019

    Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.
    Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita.
    Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto.
    Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?».
    Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo».
    Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me».
    Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!».
    Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti».
    Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi».
    Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto?
    Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono.
    Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri.
    Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi».

    Giovanni 13,1-15

  16.  

    Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo

    Noi Edificio

    Abbiamo un bellissimo palazzo: noi stessi
    Ogni tanto dobbiamo pulirlo, e quale periodo migliore se non la Pasqua per farlo?

    Si comincia con la Cantina, umida e puzzolente, i nostri piedi: il nostro egoismo e la chiusura al mondo.
    Si passa al Primo Piano, le gambe: la voglia di fare ma senza condividere con altri.
    Saliamo al Secondo Piano, il ventre: il desiderio e la passione sfruttando il prossimo.
    Ecco il Terzo Piano, lo stomaco: alimentarci per fortificarci, ma poi usare quello che abbiamo per noi stessi, per la nostra sopravvivenza.
    Ed arriviamo al Quarto Piano, il cuore: alimentare lo spirito per donare qualcosa agli altri.
    Ed infine la Soffitta, il cervello: trovare modi per migliorare la vita delle persone sfruttando la forza che ci viene dalla cantina, i piedi, dove abbiamo tutto il nostro passato; quella che ci donano le gambe capaci di muoverci rapidamente come facciamo quando dobbiamo salire al primo piano; l'energia del ventre, gli ormoni che ci tengono vivi e con le antenne sempre alzate alla ricerca di chi abbia bisogno di noi, e dai quali trarre energia positiva amandoli in modo completo; la capacità che deriva dal cuore fortificato da riflessioni, consigli, letture capaci di farci guardare nella direzione giusta. Ed infine il cervello, un potere che sfruttiamo solo in parte, simposio di tutti gli elementi dello stabile, la soffitta dove riponiamo gli oggetti di valore, capace di sintetizzare tutto il potere dell'edificio per dare riparo a tante persone migliorando la loro vita.

    Cerchiamo di essere Edifici puliti, sgombri da ogni cattiveria, teniamo pulito il cuore ed il cervello affinché possano dare impulsi positivi a gambe e piedi.

  17.  

    Addì 19 aprile 2019

    In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli.
    Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli.
    Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi.
    Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?».
    Gli risposero: «Gesù, il Nazareno». Disse loro Gesù: «Sono io!». Vi era là con loro anche Giuda, il traditore.
    Appena disse «Sono io», indietreggiarono e caddero a terra.
    Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?». Risposero: «Gesù, il Nazareno».
    Gesù replicò: «Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano».
    Perché s'adempisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato».
    Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco.
    Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?».
    Allora il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno.
    Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: «E' meglio che un uomo solo muoia per il popolo».
    Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote; Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro.
    E la giovane portinaia disse a Pietro: «Forse anche tu sei dei discepoli di quest'uomo?». Egli rispose: «Non lo sono».
    Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.
    Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina.
    Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto.
    Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto».
    Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?».
    Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?».
    Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo sacerdote.
    Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu dei suoi discepoli?». Egli lo negò e disse: «Non lo sono».
    Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?».
    Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
    Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua.
    Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest'uomo?».
    Gli risposero: «Se non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato».
    Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!». Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno».
    Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire.
    Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?».
    Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?».
    Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?».
    Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
    Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
    Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?». E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui nessuna colpa.
    Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?».
    Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!». Barabba era un brigante.
    Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare.
    E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano:
    «Salve, re dei Giudei!». E gli davano schiaffi.
    Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa».
    Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!».
    Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa».
    Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio».
    All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: «Di dove sei?». Ma Gesù non gli diede risposta.
    Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?».
    Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande».
    Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare».
    Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà.
    Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!».
    Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!». Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?». Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare».
    Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
    Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota,
    dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo.
    Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».
    Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco.
    I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei».
    Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto».
    I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo.
    Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così.
    Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala.
    Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!».
    Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.
    Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete».
    Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.
    E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!». E, chinato il capo, spirò.
    Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via.
    Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui.
    Venuti però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
    Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.
    Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso.
    E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.
    Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù.
    Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre.
    Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei.
    Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto.
    Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino.

    Giovanni 18,1-40.19,1-42

  18.  

    Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro

    Un tergicristallo non funzionante

    Siete alla guida della vostra auto, rispettosi delle norme stradali, disciplinati, tutti i passeggeri con le cinture di sicurezza, gomme nuove.
    Posto di blocco. Un po' d'ansia, ma siete tranquilli.
    Cominciano a cercare qualcosa per farvi una multa, perché questo è l'ordine di scuderia dall'alto comando.
    Tutto ok.
    Ma, attenzione, vi chiedono di provare i tergicristalli, uno non funziona.
    L'agente inveisce contro di voi perché mettete a repentaglio la vita dei passeggeri e dei pedoni, in quanto se dovesse piovere non avreste una buona visuale.
    "Ha ragione agente, mi scusi, è stata una distrazione, oggi stesso lo sostituisco"
    Ma questi inveisce sempre più "Ti faccio sequestare l'auto, sei un pericolo pubblico", urlando e trattandoti come il peggior delinquente.
    Una telefonata in centrale e gli viene detto che per un tergicristallo non si può sequestrare il mezzo, perché quell'auto non è adibita al trasporto commerciale.
    La cattiveria continua.

    Mi viene da pensare, ma perché non chiede agli occupanti che razza di guidatore scrupoloso esso sia?
    Forse perché non vuole vedere la verità, ma stupidamente andare dietro le proprie idee legate evidentemente ad una qualche forma di frustrazione

    Siamo uomini e donne, siamo imperfetti, siamo a rischio errore ogni momento.
    Se a tutto ciò aggiungi stanchezza e preoccupazioni è facile che gli errori aumentino.
    Ma nel Vangelo, in questo venerdì santo di passione, Gesù dice a Pilato
    "Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro"

    Oggi a coloro che ci inquisiscono dico
    "Perché interroghi me? Interroga i Bambini ed i Ragazzi che abbiamo ed abbiamo avuto"

  19.  

    Addì 20 aprile 2019

    Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato.
    Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.
    Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti.
    Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?
    Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno».
    Ed esse si ricordarono delle sue parole.
    E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri.
    Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli.
    Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse.
    Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l'accaduto.

    Luca 24,1-12

  20.  

    Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

    Dio è morto?

    Non so se vi è mai capitato che una persona entri in silenzio in una stanza e vi accorgiate della sua presenza anche se voi siete voltati.
    Quando c'è sintonia con una persona questo accade.

    Il giorno dopo la morte della mia mamma andai alla camera ardente ed ebbi una strana sensazione: la mia mamma non era lì.
    Non era in quel corpo inanimato, vestito a festa. Non c'era più.

    Nei mesi successivi, e fino ad oggi, avvertivo ed avverto costantemente la sua presenza vicino a me.
    Sento le sue parole, i suoi consigli, la carezza di conforto nei momenti difficili, la gioia e l'entusiasmo per ogni battaglia vinta, la condivisione del "nostro" progetto e l'esultanza per le iniziative che giungono a buon fine.

    La mia mamma non è morta, è risorta nell'attimo esatto in cui il suo corpo ha esalato l'ultimo respiro.

    Faccio ridere gli amici quando dico "Non vado mai al cimitero a trovare mia madre, altrimenti mi sembra che sia morta"

    Così è con Dio. Gesù non è morto, Gesù è risorto.

    Buona Pasqua a tutti, carissimi Amici ed Angeli della Zizzi.

  21.  

    Addì 21 aprile 2019

    Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
    Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
    Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro.
    Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
    Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.
    Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.
    Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
    Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.

    Giovanni 20,1-9

  22.  

    Egli doveva risuscitare dai morti

    Due scrigni serrati

    Karen Blixen, nel romanzo "La mia Africa", scrisse "La vita e la morte sono come due scrigni serrati, ognuno dei quali contiene la chiave dell'altro"

    Senza la morte di Gesù non ci sarebbe stata vita per tutti noi

    Senza la morte della mia mamma non ci sarebbe stata vita per tanti Bambini

    Quando muore una persona ringraziamo perché

    Sicuramente risorgerà a miglior vita
    Sicuramente la sua morte sarà vita per altri

    Grazie Gesù per aver dato la tua vita per tutti noi

    Buona Pasqua a tutti, perché il Signore è morto per la redenzione di tutti, anche di quelli che non credono in Dio

  23.  

    Addì 22 aprile 2019

    In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro, con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l'annunzio ai suoi discepoli.
    Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi, gli presero i piedi e lo adorarono.
    Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunziare ai miei fratelli che vadano in Galilea e là mi vedranno».
    Mentre esse erano per via, alcuni della guardia giunsero in città e annunziarono ai sommi sacerdoti quanto era accaduto.
    Questi si riunirono allora con gli anziani e deliberarono di dare una buona somma di denaro ai soldati dicendo: «Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato, mentre noi dormivamo.
    E se mai la cosa verrà all'orecchio del governatore noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni noia».
    Quelli, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questa diceria si è divulgata fra i Giudei fino ad oggi.

    Matteo 28,8-15

  24.  

    Dichiarate: i suoi discepoli sono venuti di notte e l'hanno rubato

    Il giro del mondo

    La cattiva notizia fa il giro del mondo, quando quella buona non si è ancora messa gli stivali.

    Chi voglia fare del male a qualcuno basta che sparga una cattiva notizia, non importa se vera o falsa, e sicuramente sarà come buttare olio in mare: la chiazza si dilaterà a vista d'occhio.
    Se invece parlate bene di qualcuno, in molti prenderanno la notizia come qualcosa di normale e di dovuto.

    I ragazzi in affido vengono da brutte situazioni. Basta che si sparga la voce che il Bimbo è in affido per indicarlo come un delinquente in erba, ed invece sono ragazzi che hanno subito angherie e maltrattamenti, solamente in cerca di qualcuno che li ami, migliori di centinaia di "figli di buona famiglia", certamente migliori di me che sono cresciuto nella bambagia.
    Un uomo che dichiari che gli hanno tolto la figlia perché povero, dando soldi alla comunità che l'ha accolta anziché a lui, ha tutta la stima e la commiserazione della gente che stupidamente si ferma alle sue parole, senza capire che se un Bambino viene tolto ci sono problemi ben più gravi di cui, per privacy, le autorità non possono parlare. Sapete voi il vero motivo di quell'allontanamento? Sapete voi se è per abusi da parte del padre, o per maltrattamenti? Dando retta a ciò che quel tizio dice, state probabilmente consolando un pedofilo condannando altri Bambini a non essere aiutati.

    Attenzione a ciò che dite, ma sopratutto attenzione e ciò che ascoltate, sappiate filtrarlo, sappiate ascoltare con il cuore, sappiate sopratutto ascoltare le varie campane e, se non fosse possibile, rinunciate a farvi un'idea perché è quasi certamente errata, almeno in buona parte.

  25.  

    Addì 23 aprile 2019

    In quel tempo, Maria stava all'esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
    Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto».
    Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù.
    Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo».
    Gesù le disse: «Maria!». Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: «Rabbunì!», che significa: Maestro!
    Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro».
    Maria di Màgdala andò subito ad annunziare ai discepoli: «Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto.

    Giovanni 20,11-18

  26.  

    Gesù le disse: «Maria!

    Saporito mio

    Il mio Don Luigi in alcune sue prediche parlava della sua mamma.
    "Mi guardava, prendeva le mie guance tra le sue mani e mi diceva Saporito Mio"

    Ognuno porta nel cuore certe espressioni ricevute con amore, che non hanno eguali.
    Pensate alla parola "Mamma", la più inflazionata del mondo, ma per ogni Bimbo che esce di scuola c'è un suono unico.
    E' vero, la parola è la stessa, "Mamma", ma è il suono ad essere diverso, l'intonazione, il timbro, ed ecco che ogni "Mamma" è unica per il proprio figlio e viceversa.

    E così fu dopo la resurrezione di Gesù: "Maria!" le disse, ed ella capì che si trattava di lui, del suo Maestro.

    Amiamo le persone in modo unico, riserviamo loro un posto speciale nei nostri cuori, un posto che non è mai troppo piccolo perché è un intero universo fatto di emozioni reciproche meravigliosamente irripetibili.

    Potete dire di amare vostro figlio nello stesso modo di come amate vostra madre?
    Non dico di più o di meno, non è un gioco al rialzo, ma sicuramente in modo diverso, in modo unico.
    Siate unico per il vostro prossimo e donerete tanta gioia.

  27.  

    Addì 24 aprile 2019

    In quello stesso giorno, il primo della settimana, due discepoli di Gesù erano in cammino per un villaggio distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano di tutto quello che era accaduto.
    Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro.
    Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo.
    Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?».
    Domandò: «Che cosa?». Gli risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso.
    Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.
    Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo.
    Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non l'hanno visto».
    Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!
    Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?».
    E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.
    Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano.
    Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro.
    Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.
    Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.
    Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?».
    E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone».
    Essi poi riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

    Luca 24,13-35

  28.  

    I loro occhi erano incapaci di riconoscerlo

    La bellezza di essere ciechi

    Il nostro cervello impiega dai due ai tre secondi per decidere se una persona ci piace oppure no dopo averla vista un istante.
    Se ci piace ci spertichiamo in grandi sorrisi, speranzosi di ricevere qualcosa in cambio.
    Se non ci piace, viso truce, testa bassa e ognuno per la sua strada ... e non ti azzardare nemmeno a guardarmi!

    Eppure la persona più brutta di questa terra potrebbe essere la più dolce, la più sensibile, la più affettuosa che si possa incontrare, ma grazie ai nostri occhi l'abbiamo scartata, abbiamo messo da parte l'idea di conoscerla, di capire chi sia, cosa prova. Abbiamo rinunciato, per un solo sguardo, ad intessere una relazione, di qualsivoglia natura, con questa creatura.

    E se ve lo dico io che sono brutto, scartato da mille donne, potete crederci.

    Impariamo a guardare le persone con il cuore, senza farci ingannare dagli occhi, siamo ciechi e diamo la possibilità ai sentimenti di incontrarsi

  29.  

    Addì 25 aprile 2019

    In quel tempo, di ritorno da Emmaus, i due discepoli riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane.
    Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
    Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma.
    Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?
    Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho».
    Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
    Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?».
    Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
    Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».
    Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.
    Di questo voi siete testimoni.

    Luca 24,35-48

  30.  

    Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?

    Sorridere alla morte

    Nei momenti di difficoltà, quando tutto sembra non andare bene, ci spaventiamo.
    Eppure se ci fermiamo un istante vediamo che le cose non vanno tutte male, anche se qualcosa di grosso ci preoccupa e sovrasta il positivo.

    In questi giorni siamo sotto attacco come Associazione
    Qualcuno con cattiveria e un pizzico di sadismo ci attacca e la difesa richiede sangue e dolore

    Ma vediamo il positivo:
    Tanti amici vicino a noi che credono in quello che vedono
    Il tribunale dei minori che ha decretato il prolungamento dell'Affido per uno dei nostri ragazzi, cosa attesa da tempo e per nulla scontata
    La forza e la coesione fra noi e la "Famiglia" con i nostri Bimbi che ci adorano
    ... e tanti altri piccoli esempi di amore, segno che Dio non ci ha abbandonati, anzi ci è vicino in questo momento difficile proprio con quete grandi gioie

    Ed allora non turbiamoci se qualcosa va male
    Gioiamo perché c'è sempre un motivo di gioia e soddisfazione, bisogna solo fermarsi un istante per assaporarlo, è questo che ci da la forza di andare avanti, è questo il nostro paracadute di scorta che ci permette di planare sopra i problemi per attaccarli dall'alto e sconfiggerli

    Quando la mia mamma stava male, quando le avevano detto che il tumore non le avrebbe dato scampo sorrideva a tutti, e a tutti rispondeva "Sto bene, grazie"
    La sua grande forza, rileggendo anche le lettere che mi ha scritto (raccolte nel libro "L'amore di una Mamma non muore mai"), proveniva dalle piccole cose della vita quotidiana, dal suo amore per tutti noi, specie per me, dalla fede in Dio.
    Sapeva che sarebbe morta ed ha affrontato la morte con forza, coraggio e determinazione. A testa alta grazie a quel paracadute di scorta che sempre ha avuto con sé per tutta la vita e che le ha sempre dato la forza di sorridere davanti ad ogni avversità, persino dinanzi alla morte

  31.  

    Addì 26 aprile 2019

    In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli.
    Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.
    Quando gia era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù.
    Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No».
    Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci.
    Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E' il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare.
    Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
    Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.
    Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso or ora».
    Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò.
    Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore.
    Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.
    Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.

    Giovanni 21,1-14.

  32.  

    La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci

    Angeli della Zizzi

    Da dicembre sta succedendo qualcosa di strano, ma nella nostra vita ciò che è "strano" è quotidianità, ed è bello ogni volta stupirsi dei doni grandi che arrivano da Dio.
    Molte persone ci hanno chiesto, e questo "sciame sismico" sta continuando ininterrottamente, di prestare la loro opera di volontariato con noi per i Bimbi.
    Tantissime le persone che si sono avvicinate alla nostra Associazione "Amici della Zizzi", tantissimi, bravi e costanti, e chi ha a che fare con i volontari sa benissimo quale alto valore ha la costanza di una persona.

    Non che non avessimo volontari fino a allo scorso dicembre, ma aumentando il carico di incombenze, e di conseguenza la stanchezza, l'arrivo di tante persone pronte a rimboccarsi le maniche è stata manna per il nostro cuore.

    Oltre alle tante attività quotidiane, anche nella straordinarietà della trasferta ad Orentano, dove abbiamo la casa di campagna, abbiamo avuto tanto impegno e tantissimo aiuto, al punto da poter fare grandi lavori in pochissimo tempo, con la previsione di ritrovarci ancora per rendere la casa un luogo ogni giorno migliore per accogliere i Bambini, dove per "casa" non intendo solo le quattro mura ed il bellissimo giardino, ma sopratutto il cuore di tante persone disposte ad accogliere con amore i nostri piccoli e grandi scricciolini

    Nel Vangelo si legge

    "Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No».
    Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci"

    Noi abbiamo tirato la rete dove c'è stato indicato, e tanti Angeli sono atterrati per sostenerci

    Grazie di cuore Angeli della Zizzi

  33.  

    Addì 27 aprile 2019

    Risuscitato al mattino nel primo giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva cacciato sette demòni.
    Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci che erano in lutto e in pianto.
    Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto da lei, non vollero credere.
    Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna.
    Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; ma neanche a loro vollero credere.
    Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a mensa, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato.
    Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.»

    Marco 16,9-15

  34.  

    Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura

    Mission Possible

    Facciamo due conti
    Solamente in Italia ci sarebbero da aiutare 5 milioni di Bambini
    In 32 anni i Bimbi da aiutare, oggi uomini e donne, saranno stati più o meno tre/quattro generazioni
    Diciamo all'incirca 20 milioni
    Ne abbiamo aiutati in questi anni di associazione circa 800
    Un po' come avere l'idea di voler vuotare il Mediterraneo con un cucchiaino

    Mission Impossible

    Ma ... 800 bimbi, grazie agli Angeli della Zizzi, hanno avuto un'opportunità, la possibilità di scegliere la loro strada

    D'altra parte Gesù nel Vangelo chiede ad un gruppetto sparuto di uomini, insignificanti dinanzi ai grandi della terra, di andare in TUTTO il mondo ad annunciare il Vangelo. Ed oggi ci sono miliardi di persone che credono in Dio
    Ed allora di cosa ci meravigliamo se oggi a noi, sparuto gruppetto di Angeli della Zizzi, viene richiesto di accogliere tutti i Bambini che hanno bisogno di amore?
    Dio non ci chiede la quantità, Dio vuole da noi la qualità.
    Ognuno di noi da quello che può, non c'è uno che faccia più o meno di un altro, ma tutti insieme possiamo essere una forza che forse da sola non svuoterà il Mediterraneo, ma stimolerà altri a prendere il cucchiaino in mano per aiutarci in questa Mission che da Impossible diventa Possible

    Ed allora forza Angeli della Zizzi, spieghiamo le nostre ali per volare alto e proteggere quanti più Bambini possibile, in fin dei conti il Mediterraneo non è altro che un lago un po' cresciuto

  35.  

    Addì 28 aprile 2019

    La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
    Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
    Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi».
    Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
    Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
    Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
    Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
    Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!».
    Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».
    Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
    Molti altri segni fece Gesù in presenza dei suoi discepoli, ma non sono stati scritti in questo libro.
    Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

    Giovanni 20,19-31

  36.  

    Ricevete lo Spirito Santo

    Autoconservazione? No grazie!

    Quando in famiglia nasce un Bambino, oppure arriva un Bimbo in adozione o in affido, si cambia tutto: si dorme meno, arrivano pensieri e preoccupazioni, sballano tutti gli orari, si fanno mille rincorse.

    Ma quanto è bello, quante soddisfazioni.

    Se invece pensiamo all'autoconservazione, pianifichiamo tutto con rigore per mantenere una vita senza troppi scossoni, saremo incapaci di accogliere lo Spirito di vita che ci viene donato, ed è un dono grande quello che rifiutiamo.

    Stare a contatto con i Bambini, accogliendoli in casa o dedicandosi loro tramite varie associazioni, ci fa ricordare che possiamo avere sempre vent'anni perché le energie arrivano ogni volta che ne abbiamo bisogno.
    Saremo sempre giovani, anche quando il calendario avrà suonato per noi ottanta e più capodanni, perché la dirompente gioia di un Bambino è contagiosa.

    Ammalatevi d'amore per un Bambino e la vostra vita avrà un senso più elevato e più ampio

  37.  

    Addì 29 aprile 2019

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
    Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
    Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
    Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
    Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
    Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri».

    Giovanni 15,12-17

  38.  

    Dare la vita per i propri amici

    Un dono importante

    Pensa alla persona che ami più di tutte
    Pensa a cosa saresti disposta a dargli per farla stare bene

    A volte vorremmo dare tutto noi stessi a qualcuno, ma non sappiamo in concreto cosa donargli

    Quando andiamo in giro per negozi a scegliere un regalo, pensiamo a cosa potrebbe piacere a noi, o piuttosto a cosa potrebbe piacere alla persona alla quale facciamo il dono?
    Non compreremo mai qualcosa che a noi non piaccia, ed inevitabilmente regaleremo un oggetto bello ed importante per noi
    Più si ama una persona, più grande è il valore che vorremmo avesse il nostro presente.

    Ed allora è facile pensare che quello che potremmo donare è ciò che per noi ha un altissimo valore

    Qual'è la cosa a cui tieni di più?
    La vita?
    I figli?
    La libertà?
    La serenità?

    Quella sarà la prima cosa che dovrai donare

  39.  

    Addì 30 aprile 2019

    In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «In verità ti dico: dovete rinascere dall'alto.
    Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito».
    Replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?».
    Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro in Israele e non sai queste cose?
    In verità, in verità ti dico, noi parliamo di quel che sappiamo e testimoniamo quel che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza.
    Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo?
    Eppure nessuno è mai salito al cielo, fuorchè il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo.
    E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna».

    Giovanni 3,7b-15

  40.  

    Dovete rinascere dall'alto

    La parole ci sono e sono di condanna

    Siamo tanto bravi, tanto moderni, tanto emancipati, ma siamo anche tanto CRETINI

    In un comune come Livorno che conta 160.000 abitanti, tanto per fare un esempio, sapete quanti sono gli assistenti sociali? VENTIDUE, solamente 22 a fronte di diecimila e passa casi da gestire.
    Fatevi un rapido conto e vedrete che ogni assistente sociale deve occuparsi di 454 casi. Impossibile.
    E diventa improponibile assumere nuovi casi, andare a scoprire l'emarginazione in quei quartieri dove è nascosta
    E siamo a Livorno, immaginiamoci cosa accade nel profondo sud.

    Si stima che il rapporto tra assistenti sociali e popolazione dovrebbe essere di un ass. soc. ogni 3.000 abitanti, anche se chiaramente dipende dal territorio
    Vorrebbe dire che Livorno non dovrebbe avere solo 22 ass. soc. bensì 53, e conoscendo tanti quartieri a rischio sarebbero pure pochi

    Oggi la media di ass. soc. presenti in ogni comune è di 1,38
    Gli ottomila comuni italiani hanno un ass. soc. soltanto
    Se pensate che in questa media ci sono anche le grandi metropoli come Roma e Milano con centinaia di operatori, va da se che moltissimi comuni non hanno nemmeno un ass. soc.
    Nemmeno uno!!!

    E poi ci scandalizziamo se un pover'uomo viene picchiato a morte da una baby gang?
    Ma se non ci sono gli ass. soc. chi dovrebbe prevenire e curare certi mali della nostra società?
    Poi qualcuno dice che il volontariato non è necessario, se non addirittura nocivo

    Non restiamo senza parole, le parole ci sono, e sono quelle di condanna contro i servizi sociali che nulla hanno fatto per quest'uomo, sono contro i servizi sociali che nulla hanno fatto per quei ragazzi quando erano Bambini, contro il comune sotto organico rispetto ai servizi sociali necessari, contro l'oratorio che accoglieva alcuni di questi ragazzi ed aveva parlato con i genitori perché sapevano e nulla hanno fatto
    Oggi c'è un uomo morto
    Oggi ci sono ragazzi che saranno indicati come delinquenti a vita

    Oggi però i servizi sociali possono ancora aiutare quei Bambini che ancora non sono ragazzi, ma che se non aiutati saranno i delinquenti e gli assassini di domani

    Volete il cambiamento?
    Ed allora diamo una svolta al sociale perché PREVENIRE è meglio che curare
    Accudire oggi un Bambino significa avere meno delinquenti domani

    Siamo in alto nella top ten dei paesi civili? Pensiamo di esserlo?
    Facciamo SCHIFO
    Dobbiamo cambiare, dobbiamo rinascere dall'alto, dobbiamo cambiare ed investire sul futuro perché le cose domani possano andare meglio

    Date un'occhiata su internet ai forum dei servizi sociali e ai tanti articoli
    Il problema è noto e facile da dimostrare, ma nessuno fa nulla
    Viva la politica quando è operativa e finalizzata al bene della comunità, ma per ora solo promesse ed inganni da parte di tutti

    ---------------

    Se volete approfondire

    Da uno dei tanti forum

    "Facendo l'AS in un Comune, assisto a situazioni al limite della deontologia professionale (se non della legalità) a causa del sottodimensionamento della pianta organica.
    Il ReI in alcuni comuni viene gestito da personale amministrativo, in altri paralizza completamente l'attività ordinaria. In tutela siamo inadempienti rispetto alle richieste dell'autorità giudiziaria e il consulente legale che prima era chiamato per la tutela dei minori ora è impiegato nella tutela degli operatori. Alcune aggressioni agli assistenti sociali hanno come concausa i ritardi e le lentezze se non proprio i dinieghi e le mancate prese in carico.
    Questa situazione crea un grave danno agli utenti, che restano senza ascolto e accompagnamento o peggio sono seguiti in modo inadeguato con alti rischi di errori professionali"

    http://www.cnoas.it/cgi-bin/cnoas/out.pdf?i=AABALAWAJAEAIATAPJYWEX&e=.pdf&t=comunicati

  41.  

    Addì 1 maggio 2019

    In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
    Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
    Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è gia stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio».
    E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere.
    Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

    Giovanni 3,16-21

  42.  

    Chiunque fa il male odia la luce

    Angeli contro demoni

    E' un periodo in cui il "cattivismo" ha preso di petto il "buonismo"
    Mai come in questo periodo si era assistito a tanta cattiveria gratuita contro la solidarietà
    Battaglie combattute con toni di scherno e derisione pronunciando frasi gratuite di condanna a chiunque si occupi di assistere il prossimo, il tutto orchestrato da un governo che avversa marcatamente il bene
    "Nel mirino ci sono tutti coloro che si occupano di poveri, bambini soli, disabili, carcerati, stranieri. Le mense e gli ostelli della carità diventano la «mangiatoia», le Case famiglia sono liquidate come «business», sul rilancio delle misure alternative al carcere e di recupero dei detenuti viene messa una pietra sopra, chi fa cooperazione sociale è denigrato come affarista e persino malavitoso, le Ong, le organizzazioni umanitarie, sono trattate da nemici del genere umano e dell’ordine pubblico" (Avvenire)

    Ringraziamo costoro che seminano odio perché ogni attacco gratuito ad uno di noi è una medaglia al valore che porteremo tutti con orgoglio sul petto

    Gesù ci dice "Chiunque fa il male odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio"

    Siamo luce per tanti immigrati, per i poveri, per i molti Bambini maltrattai e seviziati, e la nostra luce risplenderà perché potete ferirci, ma non potrete eliminarci, ed anche se taglierete alberi e piante ben cresciute, la radice sarà ancor più determinata a far crescere nuovi germogli, e non avrete il potere e la forza di eliminarli tutti e la solidarietà vincerà.

    Gli italiani sono sempre stato un popolo altruista, aperto all'accoglienza, pieno di iniziative legate al sociale, è questa la nostra anima, e nessuno potrà arrivare così tanto in profondità da toglierci lo spirito di amore verso il prossimo.

  43.  

    Addì 2 maggio 2019

    In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Colui che viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti.
    Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero.
    Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura.
    Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.
    Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui».

    Giovanni 3,31-36

  44.  

    Chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero

    Falde acquifere inquinate?

    Quante persone non credono a ciò che di buono viene fatto?
    Eppure sarebbe facile crederci, basterebbe semplicemente recarsi dove il bene viene fatto, vederlo, toccarlo con mano, magari anche rimboccandosi le maniche.

    Ed invece spesso si spara a zero su tutto e su tutti, perché è complicato e faticoso alzare il sedere dalla poltrona ed andare a vedere come funziona una mensa per i poveri, una comunità di accoglienza, una casa famiglia. E' complesso capire le dinamiche, le difficoltà, gli oneri. E' molto più facile puntare il dito e immedesimandosi in Dio dire "Tu e tutti quelli come te, bruciate vivi, sparite dal mondo"

    Chi invece ha abbastanza intelligenza da cercare di capire il problema, e si mette a sedere ad un tavolino con chi già opera per trovare soluzioni per migliorare ogni situazione, costui sarà testimone della verità.
    Gli altri, quelli che pur non conoscendo sono pronti a giudicare, sono solo degli stolti capaci di testimoniare unicamente la stupidità delle persone capaci solamente di gettare fango nelle pozze d'acqua alle quali anche loro si abbeverano.

  45.  

    Addì 3 maggio 2019

    In quel tempo, Gesù disse a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
    Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
    Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
    Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?
    Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere.
    Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.
    In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre».
    Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio.
    Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.»

    Giovanni 14,6-14

  46.  

    Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò

    Grazie Papà, grazie Mamma (brano del 2 maggio 2017)

    Se un bimbo mi chiede "Mi porti in barca a vela" non sono io a portarcelo, ma mi organizzo per trovare chi possa esaudire il suo desiderio.
    Vale anche per le necessità o i bisogni inespressi. Ad esempio con lo studio noi provvediamo a mandarli a scuola, ma sono i professori a dare loro nozioni per crescere culturalmente ed intellettivamente.
    Dobbiamo quindi metterci in quest'ottica: da un lato possiamo chiedere, ma non aspettarci una risposta diretta dalla vita; dall'altro dobbiamo imparare a dare indirettamente e restare anche nell'ombra se necessario.
    Quando vedo i bambini felici per essere stati in barca, o aver fatto un'esperienza di sub o essere stati ospitati in qualche albergo sono contentissimo, anche se alla fine vedono in noi quelli che mettono regole e danno limiti, mentre guardano a coloro che materialmente offrono la loro disponibilità come a dei santi con i quali magari sarebbe bello andare anche a vivere.
    Le belle esperienze sono una cosa, mentre la quotidianità è tutt'altro affare.
    Il vero amore è quello di vedere le persone amate felici, anche se non siamo noi a renderle tali o siano altri con il nostro permesso.
    Non siate gelosi se qualcuno ama i vostri figli perché i bambini, una volta raggiunta una certa maturità, capiranno che tutto quello che hanno avuto da altri è stato possibile solo perché voi lo avete chiesto, voluto, accettato, incentivato. Ed un giorno, quando capiranno, vi ringrazieranno.
    Vale questo anche con la fede. Quante volte osanniamo l'uomo perché ci ha dato ciò di cui avevamo bisogno, ma ogni azione è voluto da Dio.
    Pensate all'incontro con l'amore della vostra vita, bastava girare a destra anziché a sinistra per non incontrarlo.
    Un giorno ciascuno di noi sarà abbastanza maturo da capire che il bene che abbiamo ricevuto ci è venuto da Dio, seppur attraverso altri uomini. E quel giorno ciascuno di noi ringrazierà Dio.
    ---------------------------
    Anche voi, attraverso noi, potete dare amore a tanti bambini

  47.  

    Addì 4 maggio 2019

    Venuta la sera, i suoi discepoli scesero al mare e, saliti in una barca, si avviarono verso l'altra riva in direzione di Cafarnao. Era ormai buio, e Gesù non era ancora venuto da loro.
    Il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.
    Dopo aver remato circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura.
    Ma egli disse loro: «Sono io, non temete».
    Allora vollero prenderlo sulla barca e rapidamente la barca toccò la riva alla quale erano diretti.

    Giovanni 6,16-21

  48.  

    Sono io, non temete

    Il mare era agitato, perché soffiava un forte vento

    Vengo chiamato da una cooperativa Sociale e dal dirigente del servizio sociale di un comune vicino Roma a parlare ad una conferenza sull'affido

    Due maggio.
    Parto tardi per Nettuno dove delle carissime amiche mi aspettano per cena.
    Sono stanco, periodo difficile, con le istituzioni locali abbiamo non pochi problemi, ed ancora ne devo capire le motivazioni.
    Una bellissima accoglienza, un'ottima cena, quattro chiacchiere in amicizia.
    Albergo bellissimo ed una bella dormita

    Tre maggio.
    Conferenza in una location molto suggestiva.
    Partecipazione degli addetti ai lavori con credito formativo per gli assistenti sociali.
    Purtroppo scuole e famiglie, benché ivitati, non sono venuti. L'Argomento "affido" non attrae molto, purtroppo.
    Sono ultimo in lista a parlare, come è giusto che sia perché porto una testimonianza.
    Vista la stanchezza della mattinata con tanti ottimi oratori, mi preparo a parlare ad una platea distratta ed assonnata.
    Ma non è così.
    Inizio con un po' di autoironia alla Toscana e già questo fa breccia.
    Parlo della morte della mia mamma e della nascita dell'Associazione, e l'attenzione è al massimo livello.
    Ed allora parto in quarta gettando addosso ai miei ascoltatori tutto il mio entusiasmo e l'amore per i miei Bambini.
    Quando termino l'applauso è lungo, accalorato, reale, ed i sorrisi a me rivolti sono tanti.
    Dopo qualche intervento mi viene richiesto di tornare al microfono, e di nuovo, nonostante l'ora, l'attenzione è alta.
    Nelle chiacchiere finali, nel dopo partita, in tanti mi si avvicinano, mi pongono domande, mi raccontano le loro storie ed esperienze.

    Nel finale un bel pranzo con le mie amiche carissime, un ottimo pasto ristoratore a base di vongole, cozze e calamari.

    Il ritorno a casa è stato più leggero perché ho ricevuto una carezza importante.
    Servizi sociali che ci amano, a fronte di servizi sociali (deviati) che ci detestano e ci mettono da parte.
    Il mare è in burrasca in questo periodo, ma Gesù arriva sempre puntuale per tranquillizzarci, per inondarci del suo amore e lo fa attraverso persone stupende, come quelle che ho incontrato ieri.

    Un grazie dal profondo del cuore a questi Angeli che Dio ci manda per consolarci e sostenerci

  49.  

    Addì 5 maggio 2019

    In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli.
    Disse loro Simon Pietro: «Io vado a pescare». Gli dissero: «Veniamo anche noi con te». Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.
    Quando gia era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù.
    Gesù disse loro: «Figlioli, non avete nulla da mangiare?». Gli risposero: «No».
    Allora disse loro: «Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete». La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci.
    Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: «E' il Signore!». Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare.
    Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
    Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.
    Disse loro Gesù: «Portate un po' del pesce che avete preso or ora».
    Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò.
    Gesù disse loro: «Venite a mangiare». E nessuno dei discepoli osava domandargli: «Chi sei?», poiché sapevano bene che era il Signore.
    Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce.
    Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.
    Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
    Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle».
    Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle.
    In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi».
    Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».

    Giovanni 21,1-19

  50.  

    Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete

    Pescheremo fin tanto che avremo fiato in gola

    Il primo maggio siamo usciti in barca.
    Abbiamo calato i palamiti, duecento ami annescati con la sardina, ed abbiamo preso 18 razze ed altro pesce misto.
    Una bella pescata che i nostri Bambini hanno gradito facendosi una bella scorpacciata di fosforo.

    Anni fa, più di trenta, ci fu chiesto da Dio "Mi volete bene?", e la nostra risposta è stata "Si, certo"
    Ed allora Dio ci ha detto "Accogliete i miei Bambini, e date loro ciò di cui necessitano".

    In una favola perfetta, quella che nella nostra testa aveva preso corpo, tutto sarebbe andato liscio.
    La morte della mia mamma, due giovani che decidono di dedicare la propria vita ai Bimbi affidati dal Signore, tanti i bimbi da aiutare, i servizi sociali in affanno e noi che li aiutiamo in una forma di collaborazione perfetta.
    Ma così non è stato.
    I problemi, le gelosie, le invidie, gli attacchi gratuiti ci hanno catapultato in una guerra per la difesa dei Bambini di Gesù, quei Bambini che egli stesso ci ha affidato.
    Potevamo non combatterla?

    Dopo un po' di tempo, in un momento di sconforto ecco che Dio ci domanda nuovamente "Mi volete bene?", e la nostra risposta è stata "Si, certo"
    Ed allora Dio ci ha detto "Accogliete i miei Bambini, e date loro ciò di cui necessitano".

    E così abbiamo continuato.
    Abbiamo combattuto.
    Abbiamo pianto e sofferto.
    Abbiamo vinto tante battaglie.

    Così, in ogni momento di sconforto, ogni volta che incontriamo persone che vogliono farci del male per eliminarci, ci viene alla mente ciò che Dio continuamente ci chiede "Mi volete bene?"
    E la nostra risposta è stata, è, e sempre sarà "Si, certo che ti vogliamo bene"
    E Dio continua a ripeterci "Accogliete i miei Bambini, e date loro ciò di cui necessitano".
    Potremmo abbandonare i Bambini di Gesù?
    Potremmo mai contrariare chi ci chiede di accogliere?
    Giammai! E così sarà finchè avremo fiato in gola per parlare, dialogare, urlare se necessario per difendere i nostri Bambini, i Bambini di Dio.

    Siamo i suo Angeli, gli Angeli della Zizzi, gli Angeli per tanti Bambini che devono essere accolti, amati, protetti e come Angeli abbiamo un compito e tutti insieme useremo le nostre ali per portarlo avanti con la grande forza dell'amore e della solidarietà