Non sei collegato (collegati)

Vanilla 1.1.2 is a product of Lussumo. More Information: Documentation, Community Support.

  1.  

    Addì 17 marzo 2019

    In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
    E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante.
    Ed ecco due uomini parlavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella loro gloria, e parlavano della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme.
    Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; tuttavia restarono svegli e videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
    Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui. Facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quel che diceva.
    Mentre parlava così, venne una nube e li avvolse; all'entrare in quella nube, ebbero paura.
    E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo».
    Appena la voce cessò, Gesù restò solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

    Luca 9,28b-36

  2.  

    Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo

    Lista della spesa

    Marco è quasi maggiorenne, ma il suo cervellino non va oltre i cinque anni di età.
    E' un Bambino buonissimo, ma imprigionato in un corpo di adulto che spesso non sa gestire.
    Ha una notevole difficoltà di linguaggio e non è facile per lui esprimersi.
    Riuscire a dargli piccole autonomie di base è assai impervio, ma è il compito che con amore ci siamo assunti di svolgere.

    Qualche giorno fa Roberta lo ha reso felice: lo ha mandato al supermercato a fare la spesa.
    Quando me lo raccontava era raggiante, ed io con lui.
    Gli ha scritto un biglietto con la lista delle cose da comprare, è andato da una commessa e gli ha dato il foglietto, tornando con spesa, scontrino e soldi di resto.
    Incredibile come a volte un semplice compito possa rendere felice un ragazzo.

    A volte sottovalutiamo l'importanza di certi singoli atti nella vita del nostro prossimo.

    Un Bambino piccolo vuole raccontare mille cose, lo fa a modo suo, concitato, sconclusionato, ma per lui tutto ha un senso.
    Noi adulti spesso consideriamo quel parlare noioso, e cerchiamo di "non perdere tempo" nell'ascoltarlo.

    Dobbiamo metterci al suo livello e capire cosa vuole dirci, o almeno fargli vedere che ci stiamo realmente provando.
    Questo lo farà crescere.
    Questo gli darà fiducia nell'adulto che è disposto ad ascoltarlo.
    Questo gli farà capire quanto lo amiamo perché ci ALZIAMO al suo livello.

    E poi è Dio a dircelo quando nel Vangelo, riferendosi a Gesù, dice "Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo"
    Dio non fa distinzioni tra i figli e vuole che tutti loro, anche quelli più "indietro", magari con il bigliettino della spesa, possano parlare ed essere ascoltati.

    Tutti abbiamo il diritto di parlare, e tutti abbiamo il dovere di ascoltare.
    ------------------------
    Vi piace quando prestano attenzione a ciò che dite?
    Fate altrettanto

  3.  

    Addì 18 marzo 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
    Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio ».

    Luca 6,36-38

  4.  

    Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro

    Misericordia

    Se dico "Misericordia" a voi cosa viene in mente?

    Le ambulanze?
    La monetina data ad un povero seduto per terra?
    Compassione?
    Pietà?

    In realtà la parola deriva da misereor (ho pietà) e cor -cordis (cuore)
    Non è quindi avere pietà in senso lato come a dire "Guarda 'sto poveraccio, mi fa pena, toh prendi le mie briciole", bensì provare tristezza dentro il cuore e cercare la via migliore per poterlo aiutare.
    Si può provare misericordia e volerlo aiutare anche per chi economicamente sta bene, ma sta sprecando la sua vita, oppure per coloro che ... a voi la risposta
    ------------------------
    Davanti al volto di un Bambino che soffre non si può restare indifferenti e on provare il desiderio fortissimo di aiutarlo

  5.  

    Addì 19 marzo 2019

    Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
    Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
    Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
    Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
    Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
    Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore.

    Matteo 1,16.18-21.24a

  6.  

    Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore

    Dubbi di un Babbo

    Nell'immaginario di un Bimbo si deve obbedienza ai genitori.
    Nell'immaginario di molte persone i genitori non devono obbedire a nessuno.
    Ma se andiamo a sentire la vocina che ci parla continuamente, chiamata da molti "coscienza" e ci dovremmo rendere conto che noi genitori dobbiamo obbedire a qualcuno o a qualcosa di superiore.

    A chi si pensa di dover rendere conto dipende dalla propria religiosità o ateismo, ma ciascun genitore ha dentro sé mille dubbi.

    Eh si cari ragazzi, noi, i vostri genitori, gli insegnanti, gli allenatori e chiunque con voi interagisca per farvi crescere, ha tantissima incertezza nel proprio cuore.
    Ogni volta che vi diamo un permesso, ogni volta che vi neghiamo qualcosa o vi brontoliamo o lodiamo pensiamo "Avrò fatto la cosa giusta per il suo bene?".
    Voi avete dubbi da ragazzi, noi li abbiamo da adulti, ma sempre dubbi sono, e dobbiamo metterci una maschera per non farvi capire che siamo in difficoltà, ogni momento, su quale strada prendere. Si, una maschera, per infondervi sicurezza.

    Ma sappiate che non siamo perfetti, che possiamo sbagliare, e questa possibilità ci impaurisce perché un nostro errore potrebbe segnarvi per tutta la vita.
    Ognuno va avanti a modo suo: c'è chi va dallo psicologo, oppure instaura un dialogo fitto e costante con insegnanti ed allenatori, altri si rifugiano nei propri genitori per chiedere consiglio. Tutto giusto, tutto corretto, perché ogni strumento che possiamo mettere in campo per aiutarvi a crescere meglio è sempre un investimento importante.

    Ma anche gli psicologi e tutti gli altri possono sbagliare, possono avere una visione del mondo non corretta, possono non capire quanto una cosa che vale in un certo contesto non valga in un altro. Ed allora l'unico modo per sciogliere ogni nodo e sanare ciascun dubbio è quello di rivolgersi a chi non sbaglia mai. Per qualcuno la perfezione non esiste, per me si chiama Dio e vi garantisco che mi ha sempre guidato nelle scelte importanti, ha fugato molti dei miei dubbi, mi ha donato sempre più certezze che ho donato a voi.

    Siate buoni genitori, ma non abbiate paura dei vostri dubbi, e sopratutto non abbiate paura di mettervi nelle mani di Dio nelle vostre decisioni.
    ------------------------
    Anziché lanciare una monetina e lasciarvi guidare da essa, aprite una pagina del Vangelo e leggete cosa vi sia scritto: sarà la parola di Dio a guidarvi nelle vostre scelte

  7.  

    Addì 20 marzo 2019

    In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i Dodici e lungo la via disse loro: «Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà».
    Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa.
    Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».
    Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo».
    Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato preparato dal Padre mio».
    Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due fratelli; ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere.
    Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo; appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti».

    Matteo 20,17-28

  8.  

    Il mio calice lo berrete; però non sta a me concedere

    Scelte di vita (brano del 28 febbraio 2018)

    L'errore che fanno molti genitori è quello di pretendere una certa strada per il figlio.
    E' un desiderio d'amore legato al pensiero che da adulti si sappia quale sia il bene per nostro figlio, ma ogni ragazzo ha le sue passioni, desideri, progetti.
    A noi genitori spetta il compito di far vedere loro varie alternative e stimolarli a valutare attentamente ogni possibile soluzione per il loro avvenire.
    Possiamo procurare loro il cibo, possiamo cucinarlo e presentarlo nel modo migliore possibile, possiamo anche imboccarli, ma non possiamo obbligarli a deglutirlo.
    Una scelta, per quanto si possa essere convinti che sia il bene per il ragazzo, deve essere una sua scelta. Noi possiamo consigliarlo, ma non obbligarlo e stargli vicino affinché, ne caso fosse una strada sbagliata, non si faccia troppo male e lo si possa aiutare a rialzarsi.
    ----------------------------
    La nostra scelta è stata quella di dedicare la vita ai Bambini
    Supportateci nella nostra missione

  9.  

    Addì 21 marzo 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai farisei: « C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente.
    Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe.
    Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto.
    Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui.
    Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura.
    Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti.
    Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi.
    E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento.
    Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro.
    E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno.
    Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi ».

    Luca 16,19-31

  10.  

    Un mendicante giaceva alla sua porta bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco

    Un temporale di miracoli

    Siamo nati 32 anni fa.
    Siamo nati nudi, senza alcuna protezione, senza un ricco mecenate, senza un partito, senza la chiesa.
    Ci hanno insultato, deriso, sfiduciato, snobbato.
    Abbiamo combattuto duramente, e sulla nostra pelle le piaghe della lotta per strappare un Bimbo dalle mani dei suoi aguzzini.

    Poi siamo cresciuti, ci siamo vestiti di aiuti sinceri.
    Ci siamo fortificati ed abbiamo aumentato le nostre capacità di sopravvivenza.

    Ma da soli non possiamo combattere la parte di "sistema deviato".
    Abbiamo da sempre un'arma: la preghiera.
    Da sempre chiediamo aiuto a Dio ed in lui confidiamo.

    Non passa giorno in cui non assista ad un miracolo.
    Non passa giorno in cui non mi ritrovi a ringraziare Dio dei grandi doni che ci fa.
    Ci sono miracoli ai quali, purtroppo, siamo abituati, come il miracolo della vita e della salute.
    Ci sono dei giorni in cui il Signore manda manna dal cielo: una telefonata, una carezza, un'offerta importante ed inaspettata.
    Ci sono giorni in cui la manna che Dio ci invia è copiosa come se piovesse, e ieri è stato un temporale di miracoli.

    Partiti da Livorno alla volta di altra città lontana, in altra Regione.
    Quando si viene convocati per uno dei nostri ragazzi dal tribunale dei minori non siamo mai sereni perché ci aspettiamo di tutto, non tanto per i giudici, quanto perché spesso in questo nostro mondo dell'affido ci sono interessi diversi dalla tutela dei Bambini messi in atto da servizi sociali deviati.
    E ieri eravamo pronti ad una lotta strenua per difendere il nostro Marco.
    ------------------------
    Ogni giorno è un miracolo, impariamo ad apprezzarlo

    Al nostro arrivo primo miracolo: il nuovo presidente del Tribunale è un ex giudice minorile di altra città con il quale avevamo vinto, da lui supportati, una bella battaglia contro l'abuso di certi servizi sociali salvando un ragazzo.
    Secondo miracolo: i servizi sociali convocati non si sono presentati facendo indispettire il giudice.
    Terzo miracolo: il giudice si è rivelato un ragazzo preparatissimo, conoscitore dell'ambiente e di come funzionino le cose per averle toccate con mano, che ha messo a suo agio il nostro Marco.
    E poi un'altra serie di miracoli di cui non vi posso dire per non entrare nella privacy del ragazzo, ma vi assicuro che ci siamo commossi profondamente per l'umanità con la quale siamo stati trattati.

    E' proprio vero: il contadino quando zappa la terra e semina è stanco, provato, triste e pensieroso, ma quando torna dai campi portando il raccolto è gioioso e non sente la fatica.

    Oggi è così che mi sento: felice di aver tanto seminato e poter portare a casa un sacco pieno di grano, miracolo e dono di Dio.
    Una grande vittoria dei valori che contano

  11.  

    Addì 22 marzo 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai principi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Ascoltate un'altra parabola: C'era un padrone che piantò una vigna e la circondò con una siepe, vi scavò un frantoio, vi costruì una torre, poi l'affidò a dei vignaioli e se ne andò.
    Quando fu il tempo dei frutti, mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto.
    Ma quei vignaioli presero i servi e uno lo bastonarono, l'altro lo uccisero, l'altro lo lapidarono.
    Di nuovo mandò altri servi più numerosi dei primi, ma quelli si comportarono nello stesso modo.
    Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: Avranno rispetto di mio figlio!
    Ma quei vignaioli, visto il figlio, dissero tra sé: Costui è l'erede; venite, uccidiamolo, e avremo noi l'eredità.
    E, presolo, lo cacciarono fuori della vigna e l'uccisero.
    Quando dunque verrà il padrone della vigna che farà a quei vignaioli? ».
    Gli rispondono: «Farà morire miseramente quei malvagi e darà la vigna ad altri vignaioli che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
    E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo; dal Signore è stato fatto questo ed è mirabile agli occhi nostri?
    Perciò io vi dico: vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che lo farà fruttificare.»
    Udite queste parabole, i sommi sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro e cercavano di catturarlo.
    Ma avevano paura della folla che lo considerava un profeta.

    Matteo 21,33-43.45-46

  12.  

    Mandò i suoi servi da quei vignaioli a ritirare il raccolto

    Toc Toc

    Passano i mesi, passano gli anni ed ognuno di noi impiega il tempo a costruire il proprio futuro.
    Ci viene donata la Vita
    Ci viene donata una Famiglia
    Ci vengono donate delle Risorse
    Ci vengono donate delle Capacità
    Ci vengono presentate persone in grado di aiutarci

    E costruiamo, costruiamo, costruiamo

    Costruiamo Case
    Erigiamo Muri a difesa di quanto abbiamo costruito
    Teniamo la Porta ben chiusa per paura dei ladri, per paura di perdere qualcosa di ciò che abbiamo costruito

    Un giorno bussa alla porta un signore che dice "Mi manda il tipo che ti ha donato tutto quello che hai avuto, vorrebbe avere un ritorno"
    Ma per paura di perdere qualcosa di quanto costruito lo mandano via in male parole

    Un altro giorno bussano a quella porta alcune persone dicendo "Ci manda il tipo che ti ha donato tutto quello che hai avuto, chiede di avere qualcosa in cambio"
    E questi vengono addirittura picchiati.

    Ma il tipo non si scoraggia, ha pazienza con noi e ci manda suo figlio, il quale bussa alla nostra porta dicendo "Mi manda mio padre, vorrebbe che con amore possiate condividere quanto avete guadagnato grazie ai suoi doni con i suoi amici"
    Ma noi cosa facciamo? Addirittura uccidiamo quel figlio pensando che in tal modo il tipo non ci venga più ad importunare.

    Voi cosa fareste se foste quel tipo?
    Io vi manderei contro ogni potenza per togliervi non una piccola percentuale, ma tutto quanto avete

    Ecco, pensateci.
    Avete tanto, non per merito vostro perché se foste nati in un villaggio sperduto dell'Africa oggi non sareste quello che siete, non avreste la casa che avete, non andreste ai vari circoli, non mangereste tutti i giorni, non avreste tempo libero per dedicarvi al divertimento.
    Ed allora siate grati a Dio, alla vita, al destino, chiamatelo come volete, e donate almeno un po' di voi, del vostro tempo agli altri e non tenete chiuse le porte respingendo chi viene a chiedervi aiuto ed un pezzettino piccolissimo di quanto avete costruito
    ---------------------
    Se in banca chiedete un prestito, non pagate gli interessi?
    Perché non volete pagare gli interessi sul prestito che Dio vi ha concesso?

  13.  

    Addì 23 marzo 2019

    In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
    I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro».
    Allora egli disse loro questa parabola: Disse ancora: «Un uomo aveva due figli.
    Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.
    Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.
    Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
    Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.
    Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.
    Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!
    Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.
    Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
    Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
    Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi.
    Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
    Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.
    Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.
    Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo.
    Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.
    Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.
    Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

    Luca 15,1-3.11-32

  14.  

    Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te

    Figli del mondo (brano del 18 marzo 2017)

    La favoletta, o parabola che dir si voglia, del figliol prodigo la conoscono tutti, cristiani e non: un figlio si ribella al padre, prende la sua parte di eredità e se ne va di casa; tutte le sue sicumere svaniscono dinanzi alle prime difficoltà, e l'unico porto sicuro dove ripararsi è la casa del padre riconoscendo i propri errori.
    In molti casi, specie nel periodo dell'adolescenza, si verificano allontanamenti dei figli dai genitori. Talvolta fisici, ma la maggior parte delle volte chiudendosi in un proprio mondo tenendo fuori la famiglia.
    Ma non è di questo che oggi voglio riflettere con voi.
    Lasciando perdere il discorso religioso per il quale nella vita l'unico ristoro, anche dopo una vita di gozzoviglie, è andare da Dio e dirgli "Perdonami, ho sbagliato tutto" vorrei vedere questa parabola da un altro punto di vista, più generico.
    Chi è il padre? Abbiamo visto che può essere il papà di una famiglia oppure Dio. Ma potrebbe essere anche il "Noi" inteso come comunità, come nazione, come mondo intero, tu ed io.
    Chi è il figlio che si allontana? Ovviamente il figlio di una famiglia o colui che vive una vita senza Dio. Ma potrebbe anche essere rappresentato da tutti coloro che sono fuori dalle regole, che vivono ai margini della nostra società, che stuprano, uccidono, rubano. Sono figli del mondo, come ciascuno di noi, che hanno deciso di prendere una strada più facile, una strada di divertimento e dissolutezza.
    Qualcuno di loro chiede perdono per le proprie malefatte, si pente del male causato e "Noi" dovremmo essere "Padre" che accoglie e perdona, invece spesso siamo i fratelli maggiori che non ammettono la possibilità di perdonare il proprio fratello per gli errori compiuti.
    Se perdoniamo salviamo delle persone, se perdoniamo portiamo chi era fuori dalle regole in seno alla famiglia "Noi". Se siamo chiusi all'accoglienza condanniamo senza appello chi ha sbagliato e creiamo ancor più divario perché un figlio rifiutato non può far altro che continuare a vivere nell'ombra e nella delinquenza, insegnando ai suoi figli a fare altrettanto.
    Accogliamo il prossimo, così come noi stessi vorremmo essere accolti quando ci allontaniamo dalla retta via.
    ----------------------------
    I bambini non hanno colpe, sono vittime di adulti incapaci di amare perché da bambini nessuno li ha accolti

  15.  

    Addì 24 marzo 2019

    In quel tempo si presentarono alcuni a riferire a Gesù circa quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva mescolato con quello dei loro sacrifici.
    Prendendo la parola, Gesù rispose: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte?
    No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
    O quei diciotto, sopra i quali rovinò la torre di Sìloe e li uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme?
    No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
    Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò.
    Allora disse al vignaiolo: Ecco, son tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno?
    Ma quegli rispose: Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai».

    Luca 13,1-9

  16.  

    Vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai

    Marcia della Zizzi

    Era il 2007 quando abbiamo deciso, fra le tante iniziative finalizzate alla promozione dell'Affido, di organizzare una Marcia Podistica non competitiva ad Orentano (PI) dove abbiamo la nostra casa delle vacanze.
    Il primo anno fu "l'anno Zero", poco più di una prova dove piovve parecchio ed avemmo 30 iscritti soltanto.
    Poi siamo entrati in alcuni Comitati Podistici ed è stato un crescendo di iscritti per i primi anni passando da 500 a 1000 presenze.
    I costi alti e la grande organizzazione non erano adeguati ai ricavi ma abbiamo sempre pensato che saremmo potuti crescere nel numero.
    Così non è stato per colpa della strada troppo stretta per arrivare alla nostra casa di campagna.

    Da circa tre anni stavamo meditando di far cessare questa iniziativa poco fruttifera, anche in considerazione che le mille persone presenti ogni anno erano sempre le stesse, e quindi la promozione dell'affido aveva poco senso.

    Alcuni amici però, che dal lontano nord calavano in quell'occasione nella nostra bella Toscana per abbracciare noi ed i nostri Bambini, hanno caldeggiato la prosecuzione di tale evento.
    Così è stato: nel 2017 abbiamo tentato nuovamente senza risultati di maggior rilievo, nel 2018 idem ed a quel punto abbiamo detto "Basta".

    I soliti amici, che alla Marcia ci tenevano particolarmente, hanno insistito ed è stato un po' come sentire le parole di una parabola del Vangelo:

    "Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su questo fico, ma non ne trovo. Taglialo. Perché deve sfruttare il terreno?"
    Ma quegli rispose: "Padrone, lascialo ancora quest'anno finché io gli zappi attorno e vi metta il concime e vedremo se porterà frutto per l'avvenire; se no, lo taglierai"

    Non abbiamo "tagliato" la Marcia della Zizzi, giunta quest'anno 2019 alla sua XI edizione, ed è stato, già nelle previsioni, un successo insperato: centinaia e centinaia gli iscritti, centoventi volontari da tutta Italia, tutte le istituzioni presenti per fare fronte comune a favore della Promozione dell'Affido.

    Un grande successo

    E adesso tocca a voi: venite stamani a partecipare, postate foto, fateci pubblicità affinché i numeri del prossimo anno siano assolutamente maggiori
    -------------------
    Marcia per la Zizzi
    Marcia per i Bambini
    Marcia per l'Affido

  17.  

    Addì 25 marzo 2019

    In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
    Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
    A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
    L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
    Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
    Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
    Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».
    Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
    Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio».
    Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
    E l'angelo partì da lei.

    Luca 1,26-38

  18.  

    Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù

    Un grande cammino per tutti noi

    Quando un uomo e una donna decidono di fare un figlio questo è un grande atto di amore.
    E' un patto fra la terra ed il cielo, un patto tra l'uomo e Dio.
    Quante aspettative nell'atto del concepimento: sarà un grande, uno sportivo aitante, una persona intelligente, avrà una luminosa carriera dinanzi, tantissimi amici perché di buon carattere, socievole e scherzoso, tutti lo ameranno, non sarebbe possibile fare altrimenti.

    Non importa quale sarà la realtà, la cosa meravigliosa è questa speranza che è talmente forte da essere già certezza nei nostri cuori.

    Questo è lo spirito del concepimento, non le provette o una pianificazione al tavolino.

    Dobbiamo pensare che nostro figlio, una nostra creazione, un'idea o un progetto siano perfetti, siano quanto di meglio l'umanità possa desiderare.
    E' questo lo spirito per andare avanti nonostante gli ostacoli che la vita ci elargisce, talvolta anche a piene mani.

    Il 4 gennaio 1986 Dio ha concepito l'Associazione "Amici della Zizzi", tutto il resto è storia
    ------------------------
    Quando nasce una nostra creatura, tutto il resto passa in secondo piano

  19.  

    Addì 26 marzo 2019

    In quel tempo Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?».
    E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette.
    A proposito, il regno dei cieli è simile a un re che volle fare i conti con i suoi servi.
    Incominciati i conti, gli fu presentato uno che gli era debitore di diecimila talenti.
    Non avendo però costui il denaro da restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, con i figli e con quanto possedeva, e saldasse così il debito.
    Allora quel servo, gettatosi a terra, lo supplicava: Signore, abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa.
    Impietositosi del servo, il padrone lo lasciò andare e gli condonò il debito.
    Appena uscito, quel servo trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi!
    Il suo compagno, gettatosi a terra, lo supplicava dicendo: Abbi pazienza con me e ti rifonderò il debito.
    Ma egli non volle esaudirlo, andò e lo fece gettare in carcere, fino a che non avesse pagato il debito.
    Visto quel che accadeva, gli altri servi furono addolorati e andarono a riferire al loro padrone tutto l'accaduto.
    Allora il padrone fece chiamare quell'uomo e gli disse: Servo malvagio, io ti ho condonato tutto il debito perché mi hai pregato.
    Non dovevi forse anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?
    E, sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non gli avesse restituito tutto il dovuto.
    Così anche il mio Padre celeste farà a ciascuno di voi, se non perdonerete di cuore al vostro fratello».

    Matteo 18,21-35

  20.  

    Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello?

    Perdono

    Tardivo e di convenienza è il pentimento di Cesare Battisti.
    Ma possiamo sapere noi se è sincero? Possiamo sapere noi se è avvenuto dentro di lui un percorso che lo ha portato a capire i suoi sbagli di gioventù?
    E noi a vent'anni non abbiamo fatto qualcosa di sbagliato?

    Riflessioni, ognuno di noi fa le sue considerazioni, ma il Vangelo parla chiaro, ed ogni credente in Cristo dovrebbe interrogarsi senza falsi alibi.
    Gesù ci dice "Perdona il tuo prossimo, non una, ma un numero infinito di volte"
    Facile? Difficile? Questo è ciò che Dio ci comanda affinché anche a noi vengano perdonati i nostri peccati.
    Chi va alla Messa, chi prega, chi celebra le funzioni religiose, chi veste un abito monastico è tenuto ad osservare TUTTE le leggi di Dio, e non piegarle a seconda delle proprie esigenze.

    Sul riuscire è altra cosa, specie il perdono di cuore, ma sul doverlo fare non ci sono dubbi, almeno per chi crede in Gesù Cristo Figlio di Dio.

    Sul perdono e la necessità di voltare pagina senza tenere il rancore nel cuore se ne potrebbe parlare tantissimo, anche con chi non sia credente.
    ------------------------
    Il perdono vi farà liberi

  21.  

    Addì 27 marzo 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento.
    In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto.
    Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli. »

    Matteo 5,17-19

  22.  

    Non son venuto per abolire, ma per dare compimento

    Arroganza

    Una casa quando è appena costruita è sempre bella, con materiali all'avanguardia, linda e pulita.
    Con il tempo i materiali si sciupano, la casa diventa vecchia, piena di spifferi.
    Quando i genitori sono anziani oppure muoiono sono i figli a doversene prendere cura.
    Cosa fareste voi? Prendereste una ruspa ed un piccone per abbatterla e ricostruirla nuova fin dalle fondamenta?
    Certamente no perché il costo sarebbe enorme e non avrebbe mai quel bel sapore che ricorda la vostra infanzia.
    Sareste pertanto portati a ripararla, abbellirla, migliorarne gli aspetti tecnici.
    E' talmente logico da sembrare una stupidaggine il solo dirlo.

    Eppure ci sono adulti intelligenti e capaci che fanno proprio questo: distruggono la casa dove vivono, convinti di poterla erigere in un sol attimo più grande e più bella di prima.
    Che grande stupidaggine!!!

    I tempi sono molto lunghi ... e dove andiamo a vivere nel frattempo?
    Il costo è enorme ... e dove prendiamo tutte quelle risorse per un cambiamento tanto radicale?
    Facciamo scontente tante persone ... creiamo disagi e difficoltà ai vicini e agli altri che abitano con noi e quindi liti e guerre
    Buttiamo via ciò che è salvabile e di pregio ... mattonelle antiche, vetri sfumati, ninnoli, quadri

    Oggi avviene questo: chi arriva al governo vorrebbe rottamare tutto e tutti pensando di poter scrivere un nuovo libro, come se tutta la storia non esistesse.
    Bisognerebbe vedere cosa ci sia di buono e cosa ci sia da cambiare per apportare le giuste modifiche per far si che la barca continui a tenere bene il mare in sicurezza per tutti i suoi passeggeri.

    Quando si entra in un posto lo si fa in punta di piedi, ci si guarda attorno, si esamina cosa ci piace e cosa non ci piace cercando di capire il perché di certi comportamenti. Allora dopo un'attenta disamina, dopo aver parlato, dialogato e cercato di capire potremo permetterci di dire la nostra.
    Fare in modo diverso è da stupidi perché significherebbe picconare la casa dal di dentro con la certezza di vederci cadere addosso qualche calcinaccio che potrebbe, se non ucciderci, obbligarci ad andare a vivere altrove senza aver portato nessuna modifica positiva, lasciando dietro di noi solo rovine e malcontento.
    ------------------------
    E' più difficile costruire piuttosto che abbattere, ma costruire significa anche progredire

  23.  

    Addì 28 marzo 2019

    In quel tempo, Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle rimasero meravigliate.
    Ma alcuni dissero: «E' in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni».
    Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
    Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra.
    Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl.
    Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici.
    Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio.
    Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, tutti i suoi beni stanno al sicuro.
    Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via l'armatura nella quale confidava e ne distribuisce il bottino.
    Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde.

    Luca 11,14-23

  24.  

    Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde

    Servi sociali deviati

    Fino al giorno in cui ho fondato l'Associazione ho sempre pensato agli assistenti sociali come a degli eroi in prima linea, pronti a farsi in quattro per difendere un Bambino maltrattato.
    Sin dai primi giorni mi sono accorto che non è così.
    Ho conosciuto in 32 anni diversi assistenti sociali ed operatori pubblici del sociale veramente in gamba, disposti anche a farsi licenziare per difendere un Bambino, ma tanti, tanti di più che remano contro la difesa di un Bimbo perché il loro scopo è quello del mantenimento di un posto di lavoro, laddove il comune dice "Meno affidi possibili per risparmiare denaro", quando non è politico "Si lavora con la tal cooperativa e a mare tutti gli altri" o addirittura di interesse "Mando un bimbo nel tal posto perché mi viene data un percentuale sulle rette".

    Un giorno una responsabile dei minori, in un incontro con la famiglia di una Bimba, che aveva voluto anche me per farsi tutelare, cercava di vendere fumo a questo povero babbo. Ha cominciato dicendo "In base a questo decreto del giudice devi agire così" ed io di rimando "Non è vero, per la legge tot non deve"
    Dopo tre volte di questo tentativo di truffa ai danni della famiglia e della Bimba, si è rivolta al padre e gli ha detto "Ve ne siete trovati uno tosto", ed io che ero nei pressi mi sono girato ed ho risposto "Già, peccato non essere dalla stessa parte".

    Io li chiamo SSD: Servizi Sociali Deviati.

    Laddove ho potuto ho denunciato e vinto.

    Nel Vangelo si legge "Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde"
    E molti servizi sociali disperdono anziché raccogliere ed aiutare Bambini e Famiglie in difficoltà
    ------------------------
    Ci sono momenti in cui sciare è piacevole e rilassante, altri in cui c'è tensione, altri ancora dove regna la paura, ma mai rinunciare perché vorrebbe dire far morire un Bambino

  25.  

    Addì 29 marzo 2019

    In quel tempo, si accostò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
    Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.
    E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi».
    Allora lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v'è altri all'infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
    Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

    Marco 12,28b-34

  26.  

    Amerai il prossimo tuo come te stesso

    Una martellata? No grazie!

    Prendi un martello e dattelo forte su un dito.
    Chiedi alle persone che ti vogliono bene di urlare ogni volta che devono dirti qualcosa.
    Istiga la gente a trattarti con maleducazione.
    Prega affinché gli altri ti ignorino.

    Ti sembra stupido?

    Ed allora non farlo tu agli altri
    ------------------------
    Ama il prossimo tuo come te stesso, se tutti ci amassimo il mondo sarebbe un bel posto dove vivere.
    Cominciamo noi ad amare il prossimo ed il mondo cambierà

  27.  

    Addì 30 marzo 2019

    In quel tempo, Gesù disse questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano.
    Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano.
    Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo.
    Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore.
    Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».

    Luca 18,9-14

  28.  

    Chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato

    L'arroganza di essere umili

    E' facile insuperbirsi dei risultati ottenuti quando ricevi lodi e plausi
    Nel nostro cammino di Associazione ed aiuto a tanti Bambini abbiamo trovato moltissimi ostacoli.
    La gente ci vuole bene e ci apprezza per quello che facciamo, ma sentiamo sempre forte la pressione di tanta persone cattive legate al servizio pubblico perché i principi sono diversi.

    E' facile in questi casi cascare nell'arroganza e nella superbia perché sono veramente tanti quelli che ci apprezzano toccando con mano il nostro lavoro, camminando al nostro fianco, osservando da angoli reconditi il comportamento dei nostri Bambini.
    Ma non è questo che dobbiamo essere. Siamo chiamati ad essere umili, a chinare la testa dinanzi a chi ci offende, davanti a chi pensa di essere migliore, e magari lo è per davvero, perchè la vera forza non è nei muscoli o nella capacità di reagire, ma nell'amare senza confini, nel farsi umili quando attorno a te è forte il grido dell'arrogante.
    ------------------------
    Essere falsamente umili è non solo arroganza, ma anche falsità. La vera umiltà viene dal cuore e la si nota dal modo in cui si opera

  29.  

    Addì 31 marzo 2019

    In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
    I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro».
    Allora egli disse loro questa parabola: Disse ancora: «Un uomo aveva due figli.
    Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.
    Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.
    Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.
    Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci.
    Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava.
    Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame!
    Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni.
    Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.
    Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
    Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi.
    Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa.
    Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò.
    Il servo gli rispose: E' tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.
    Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo.
    Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici.
    Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.
    Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

    Luca 15,1-3.11-32

  30.  

    Il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò

    Quale dei tre?

    Un figlio scappa di casa, tradisce tutti i valori che gli sono stati insegnati, sperpera tutte le sostanze che la famiglia gli aveva messo a disposizione.
    Una volta toccato il fondo si pente e ripensa ai momenti felici in casa sua e decide di tornare, umilmente, chiedendo perdono.
    Il padre lo accoglie a braccia aperte per aver ritrovato suo figlio.
    Il fratello, sempre ligio alle regole, sempre obbedienti ai voleri dei genitori, si ribella e si scontra con il padre gridando "non è giusto: ha fatto quello che gli è parso e piaciuto e adesso tu lo riaccogli in casa con tutti gli onori?"

    Chi siamo noi?

    Il ragazzo che sbaglia e poi si pente?
    Il padre accogliente innamorato dei suoi figli?
    Il fratello che si adira contro il padre?

    Tutti vorremmo essere quel padre
    Tutti abbiamo sbagliato verso le persone amate e vorremmo che ci lasciassero la porta aperta
    Tutti abbiamo qualche volta messo un muro quando abbiamo ritenuto una cosa essere ingiusta

    Cosa siamo noi ognuno se lo dica allo specchio, ma cosa dovremmo fare per seguire le norme dell'amore vero è chiaro a tutti:

    Chiedere scusa umilmente quando si sbaglia
    Accogliere chi si pente dei propri errori
    Non provare invidia verso chi è perdonato ed accolto
    ------------------------
    L'amore per il prossimo si misura nel numero di volte che si riesce a perdonarlo

  31.  

    Addì 1 aprile 2019

    In quel tempo, Gesù partì dalla Samarìa per andare in Galilea.
    Ma egli stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria.
    Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.
    Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafarnao.
    Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire.
    Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete».
    Ma il funzionario del re insistette: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia».
    Gesù gli risponde: «Và, tuo figlio vive». Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino.
    Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: «Tuo figlio vive!».
    S'informò poi a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno la febbre lo ha lasciato».
    Il padre riconobbe che proprio in quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive» e credette lui con tutta la sua famiglia.
    Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea.

    Giovanni 4,43-54

  32.  

    Quell'uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino

    Aiutati che il ciel ti aiuta

    Siete in un posto sperduto, non c'è segnale gps, non c'è campo per fare una telefonata.
    Non sapete in che direzione andare e siete smarriti, preoccupati per l'incombere della sera, stanchi.
    Incontrate un uomo e chiedete informazioni.

    Cosa vi aspettate da questa persona?
    Che vada a prendere la sua auto e vi accompagni a destinazione?
    Oppure, anche volessimo un atto di tanta clemenza, non gli fate certo una colpa se gentilmente si limita a darvi le indicazioni per proseguire il cammino?
    E non è forse già tanto sapere in quale direzione andare?
    Certo, il dubbio che possa avervi dato un'indicazione sbagliata vi può anche prendere, è umano, ma vedete qualcun altro in giro in grado di indicarvi la strada?

    Eppure quando Dio (o la vita se preferite) vi indica la strada pretendete che sia lui a portarvi a destinazione.
    Avrete certamente quasi tutti pregato Dio che facesse in modo da far guarire o ritornare sulla retta via un figlio, un nipote, una persona cara, magari aiutandolo a trovare lavoro, a farsi una famiglia, ad essere corretto con i propri figli.

    Spesso però capita che dopo tali richieste abbiamo la pretesa che tutto si risolva in un attimo, quasi per miracolo, come se le nostre preghiere dovessero essere accolte per il solo motivo di averle fatte. E se questo non accade come siamo pronti a maledire Dio (o la vita) per non aver fatto quanto da noi richiesto.
    Ma se uno vi indica la strada con amore ed un sorriso dovreste ringraziarlo ed incamminarvi nella direzione giusta andando a parlare con più medici, dialogando con gli psicologi, criticando con amore chi si stia mal comportando.
    ------------------------
    Se ci rimbocchiamo le maniche ed iniziamo il cammino anche da soli, avremo la gioia di riuscire a raggiungere la meta agognata

  33.  

    Addì 2 aprile 2019

    Era un giorno di festa per i Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.
    V'è a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, una piscina, chiamata in ebraico Betzaetà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un gran numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.
    Un angelo infatti in certi momenti discendeva nella piscina e agitava l'acqua; il primo ad entrarvi dopo l'agitazione dell'acqua guariva da qualsiasi malattia fosse affetto.
    Si trovava là un uomo che da trentotto anni era malato.
    Gesù vedendolo disteso e, sapendo che da molto tempo stava così, gli disse: «Vuoi guarire?».
    Gli rispose il malato: «Signore, io non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, qualche altro scende prima di me».
    Gesù gli disse: «Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina».
    E sull'istante quell'uomo guarì e, preso il suo lettuccio, cominciò a camminare. Quel giorno però era un sabato.
    Dissero dunque i Giudei all'uomo guarito: «E' sabato e non ti è lecito prender su il tuo lettuccio».
    Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: Prendi il tuo lettuccio e cammina».
    Gli chiesero allora: «Chi è stato a dirti: Prendi il tuo lettuccio e cammina?».
    Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato, essendoci folla in quel luogo.
    Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco che sei guarito; non peccare più, perché non ti abbia ad accadere qualcosa di peggio».
    Quell'uomo se ne andò e disse ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.
    Per questo i Giudei cominciarono a perseguitare Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

    Giovanni 5,1-16

  34.  

    Non ho nessuno che mi immerga nella piscina quando l'acqua si agita

    Ho bisogno di te

    Trentadue anni fa ci siamo messi in cammino.
    Abbiamo iniziato a percorrere una salita più ripida di quella che mai avremmo pensato.
    Sicuramente la giovane età ha pesato sulla valutazione, ma oggi ancor di più posso dire che siamo riusciti a crescere grazie sopratutto all'entusiasmo, al nostro credere nel progetto e nella possibilità di fare la differenza per tanti Bambini.
    Abbiamo trovato, ed anche oggi è così, qualcuno che ci ha preso per i piedi e ci ha fatto tornare indietro, ma la voglia di "fare" è sempre stata fortissima ed ogni volta ci siamo aggrappati con le unghie e con i denti alla parete limitando quei danni che altri, in maniera subdola e meschina, ci arrecavano.

    Ho capito una cosa importante: se Dio si avvale di noi per aiutare tanti Bimbi, se i ragazzi hanno bisogno di noi per trovare la loro strada, noi abbiamo bisogno di voi per salire.

    Ognuno a modo suo è prezioso: chi dona una preghiera o una carezza, una parola gentile o un messaggio; chi mette a disposizione il suo tempo per cucinare, stirare, aiutare nei compiti i Bambini o accompagnarli con il pulmino; chi dona il frutto del suo lavoro con offerte, donazioni, lasciti, 5 per mille, merce per il mercatino o per la quotidianità; chi sparge la voce su chi siamo, cosa facciamo, parla dei nostri progetti con amici e conoscenti traghettandoli verso di noi per un aiuto maggiore; chi partecipa alle nostre iniziative o viene al Mercatino a comprare le tante cose da altri donate.

    Abbiamo bisogno di voi, senza voi non siamo nessuno.

    Mi viene a mente il racconto in cui Gesù parla con un paralitico nei pressi di quella fontana nella quale si immergevano le persone per essere sanate. Lui non aveva nessuno che lo aiutasse ad entrare nell'acqua quando questa si agitava, ma non ha mai perso la speranza e per anni ha chiesto aiuto.

    Noi chiediamo aiuto per i nostri Bambini, e Dio è intervenuto tantissime volte per darci una mano compiendo anche dei veri e propri miracoli, ma il Signore si serve anche di voi, si serve anche di te per aiutare i Bambini che soffrono, non deluderli, non restare ai margini, diventa parte attiva della nostra Associazione entrando nella vita dei nostri Ragazzi nel modo che puoi perché senza te siamo nessuno
    ------------------------
    Unisciti a noi, chiamaci, vieni a trovarci e decideremo insieme come fare per camminare insieme

  35.  

    Addì 3 aprile 2019

    In quel tempo, Gesù rispose ai Giudei: «Il Padre mio opera sempre e anch'io opero».
    Proprio per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
    Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa.
    Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati.
    Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole; il Padre infatti non giudica nessuno ma ha rimesso ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
    In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
    In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno.
    Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso al Figlio di avere la vita in se stesso; e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo.
    Non vi meravigliate di questo, poiché verrà l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.
    Io non posso far nulla da me stesso; giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

    Giovanni 5,17-30

  36.  

    Il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre

    Il richiamo delle sirene

    L'esempio dei genitori è ovviamente molto importante nella formazione dei ragazzi.
    Non è scontato che un figlio diventi bravo se ha genitori con buoni valori e principi, così come non è detto che coloro che hanno un papà ed una mamma usi a cattivi comportamenti, siano essi stessi negativi una volta adulti.
    Non è la regola, ma molto spesso accade.
    Quale colpa ha un Bambino se nasce in una famiglia di delinquenti?
    Se diventerà egli stesso uno stupratore, spacciatore, prostituta, pedofilo non è colpa sua, ma nostra perché quando era Bambino non abbiamo saputo o voluto proteggerlo.

    Un Bambino non accolto, amato, accudito, è come una barca alla deriva che può finire ovunque per l'azione del vento.
    Nella nostra vita il vento sono le persone che incontra: se buone e amorevoli lo spingeranno verso porti sicuri dandogli la possibilità di scegliere se attraccare e iniziare su quei lidi una nuova vita, oppure continuare a girovagare in cerca della propria strada, o piuttosto andare a sbattere contro gli scogli attratto dal richiamo delle sirene.

    Ma potremo puntare il dito su di lui solo quando noi per primi gli avremo dato esempi positivi da seguire o donato risorse in tempo, preghiere, sostegno morale e donazioni a chi allarghi le braccia per dare il buon esempio a tanti Bimbi alla deriva.
    ------------------------
    Unisciti a noi, chiamaci, vieni a trovarci e decideremo insieme come fare per camminare insieme

  37.  

    Addì 4 aprile 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: « Se fossi io a render testimonianza a me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera; ma c'è un altro che mi rende testimonianza, e so che la testimonianza che egli mi rende è verace.
    Voi avete inviato messaggeri da Giovanni ed egli ha reso testimonianza alla verità.
    Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché possiate salvarvi.
    Egli era una lampada che arde e risplende, e voi avete voluto solo per un momento rallegrarvi alla sua luce.
    Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.
    E anche il Padre, che mi ha mandato, ha reso testimonianza di me. Ma voi non avete mai udito la sua voce, né avete visto il suo volto, e non avete la sua parola che dimora in voi, perché non credete a colui che egli ha mandato.
    Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza.
    Ma voi non volete venire a me per avere la vita.
    Io non ricevo gloria dagli uomini.
    Ma io vi conosco e so che non avete in voi l'amore di Dio.
    Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel proprio nome, lo ricevereste.
    E come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo?
    Non crediate che sia io ad accusarvi davanti al Padre; c'è gia chi vi accusa, Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza.
    Se credeste infatti a Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto.
    Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole? ».

    Giovanni 5,31-47

  38.  

    Io vi conosco e so che non avete in voi l'amore di Dio.

    Vi bruceremo tutti

    In un altro momento storico non sarebbe stato permesso a degli esponenti di forza nuova di manifestare contro i rom, fare il saluto fascista, inneggiare all'omicidio con frasi "Vi bruceremo tutti", impedire ai volontari di un'associazione di portare viveri a cinquanta rom (di cui quaranta Bambini) assediati da gente urlante. Frasi e concetti ribaditi in diretta tv con l'aggiunta "Dovunque verranno collocati là saremo, e se non se ne andranno li bruceremo vivi"; dalla loro parte anche la conduttrice di Rete 4 che diceva "Posso capire e condividere perché la gente è stufa".

    Oggi però c'è chi inneggia alla violenza, chi paventa un ritorno al fascismo, chi aggredisce verbalmente ogni giorno gli immigrati, chi vede la purezza della razza.

    Coloro che hanno messo questa persona sul cavallo bianco del comando sono parimenti colpevoli del crimine contro l'umanità, del genocidio di tanti essere umani.
    Chi non vuole accogliere, chi è d'accordo nel respingere gli immigrati lasciandoli morire in mare o riportandoli in Libia dove vengono torturati e seviziati è colpevole davanti a Dio, e se fra questi c'è chi mette piede in chiesa professandosi un buon cristiano si vergogni della bestemmia che dice e chieda perdono facendo un passo indietro.

    "Io vi conosco e so che non avete in voi l'amore di Dio" perché il comandamento più importante che Gesù ci ha lasciato è "Ama il prossimo tuo come te stesso" ed il mio prossimo è ciascun Bambino, il rom, il senzatetto, l'immigrato, il malato di mente, l'anziano, il carcerato.
    E chiunque compie atti di violenza, anche solo verbale, contro uno solo di loro è mio nemico.
    ------------------------
    Ogni immigrato è mio fratello, così come chiunque altro, sia esso italiano, straniero, rom

  39.  

    Addì 5 aprile 2019

    In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più andare per la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
    Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, detta delle Capanne. Andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui; non apertamente però: di nascosto.
    Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere?
    Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo?
    Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
    Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete.
    Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
    Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora.

    Giovanni 7,1-2.10.25-30

  40.  

    Io però lo conosco

    Esplorazione di nuovi mondi

    Andiamo alla scoperta di pianeti, scrutiamo l'universo in cerca di nuove galassie da esplorare, guardiamo lontano, ma conosciamo coloro che ci sono vicini?
    Ogni volta che parlo con una persona per un colloquio di lavoro, per un aiuto richiestoci, per una domanda di volontariato mi accorgo che dietro quel nome e cognome c'è un mondo intero fatto di gioie e sofferenze, speranze deluse e sogni realizzati. Ogni persona racchiude in sé mille sfaccettature da esplorare e conoscere. Come tutti i mondi che potremo mai visitare ci sarà quello più inospitale, quello con la scorza dura e l'acqua al suo interno, quello che si mostra bellissimo ma nasconde pericolose insidie nel fitto della sua vegetazione.

    Eppure conoscere l'altro è stupendo.

    In tutte le gioie nelle quali mi sono imbattuto in trentadue anni di Associazione, certamente una delle più belle è quella di conoscere tanti Bambini, il loro mondo per certi versi ancora vergine, ma in tanti aspetti già formato, seppur talvolta in maniera "storta".
    Cosa c'è di più bello nel sogno di un esploratore se non quello di scoprire un mondo abitabile, con la possibilità di renderlo vivibile per tutti, capace di accogliere i nuovi coloni che senza armi e con rispetto intendano abitarlo?

    Ecco cosa è l'affido: esplorare un Bambino, conoscerlo, ripulirlo dalle ortiche cresciute per incuria e abbandono da parte dei primi abitatori, morti o messi in fuga perché capaci solo di deturpare quelle magnifiche terre. E tutto parte dalla conoscenza del Bimbo, dal comprendere le motivazioni di certi suoi comportamenti e poi operare su di lui con delicatezza per non danneggiare le giovani piantine in crescita che rappresentano i valori ed i principi soffocati dalle erbacce.
    ------------------------
    Venite a scoprire il nostro mondo.
    Sarete catapultati in un universo meraviglioso tutto da scoprire

  41.  

    Addì 6 aprile 2019

    In quel tempo, all'udire le parole di Gesù, alcuni fra la gente dicevano: «Questi è davvero il profeta!».
    Altri dicevano: «Questi è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea?
    Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?».
    E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui.
    Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso.
    Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto?».
    Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!».
    Ma i farisei replicarono loro: «Forse vi siete lasciati ingannare anche voi?
    Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei?
    Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
    Disse allora Nicodèmo, uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù: «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?».
    Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea».
    E tornarono ciascuno a casa sua.

    Giovanni 7,40-53

  42.  

    Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo

    Ascoltare il silenzio

    Clacson
    Telefonini
    Martelli pneumatici
    Motori

    Rumori

    Chiudete per un attimo i vostri compartimenti stagni
    Chiudete l'udito per non sentire i rumori quotidiani ai quali purtroppo siamo abituati e provate ad ascoltare il silenzio
    Ascoltatelo con il cuore e fate deserto dentro di voi

    Ecco.
    E' adesso che potete veramente ascoltare la voce di chi sta parlando
    E' adesso che potete ascoltare la vostra coscienza
    E' adesso che potete ascoltare il volto triste senza più lacrime di un Bambino che implora il vostro aiuto, dell'immigrato che chiede accoglienza, dell'ammalato che vuole solo gli si tenga la mano mentre lascia questa vita

    Fate deserto attorno a voi per ascoltare il silenzio di chi urla silenziosamente la sua disperazione

    Ecco, questa è la voce di Dio
    ------------------------
    Ascoltare non è sentire
    Ascoltare entra dentro e trasforma il grido di aiuto dell'altro in dovere e piacere morale per me

  43.  

    Addì 7 aprile 2019

    In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi.
    Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.
    Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.
    Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?».
    Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.
    E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei».
    E chinatosi di nuovo, scriveva per terra.
    Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo.
    Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?».
    Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; và e d'ora in poi non peccare più».

    Giovanni 8,1-11

  44.  

    Chi di voi è senza peccato, scagli la prima pietra

    Vigliacchi

    Chi è vigliacco?

    Chi abusa di un Bambino? Certamente senza ombra di dubbio
    Chi picchia qualcuno più debole, come un anziano o un portatore di handicap? Ovvio che si
    Chi bullizza un compagno di classe spalleggiato dal branco? Chiaramente

    Ma è vigliacco anche chi nella quotidianità fa azioni negative contro chiunque altro per il solo fatto di trovarsi in una posizione di forza

    Così è vigliacco
    chi taglia la strada in macchina ad una bicicletta
    chi calpesta i panini portati dai volontari a persone bisognose
    chi urla e grida incitando all'odio razziale
    chi lascia che povera gente muoia in mare o venga abusata e picchiata
    chi tace per paura delle conseguenze

    Dopo il mio post relativo ai fatti avvenuti a Roma ho perso la stima e l'amicizia di alcune persone
    Nella mia veste di responsabile dell'Associazione dovrei mantenere un profilo basso per raccogliere più consensi e donazioni possibili, ma non sono fatto così.
    Ho mille difetti, anche più di mille, ma certamente non sono un vigliacco e non mi nascondo dietro un video, non scrivo in anonimato e mi espongo per le idee in cui credo. Spero sempre di trovare degli interlocutori, anche se avversari, e mai dei nemici, ma il mondo è quello che è e persone che hanno detto ogni bene di te per mesi e per anni, ti voltano le spalle per una volta che il tuo pensiero non collima con il loro.
    Pazienza, me ne farò una ragione, ma vigliacco non lo diventerò mai, e da me avrete sempre, che vi piaccia o meno, un pensiero sincero
    ------------------------
    Anche il non fare è vigliaccheria
    Chi può accogliere un Bambino in casa propria e non lo fa, lasciandolo soffire per anni, è vigliacco

  45.  

    Addì 8 aprile 2019

    Di nuovo Gesù parlò loro: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».
    Gli dissero allora i farisei: «Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera».
    Gesù rispose: «Anche se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado.
    Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno.
    E anche se giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato.
    Nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera: orbene, sono io che do testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi ha mandato, mi dà testimonianza».
    Gli dissero allora: «Dov'è tuo padre?». Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me né il Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio».
    Queste parole Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora.

    Giovanni 8,12-20

  46.  

    Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita

    Signore, fa’ di me una lampada. Brucerà me stesso, ma darò luce agli altri

    Una giovane nuvola, passando sopra il deserto, rimase colpita dalla bellezza delle dune
    Una di esse le sorrise e la nuvola le planò vicino

    "Ciao, disse la nuvola, come va la tua vita?"
    "Beh sai, sole e vento, fa un po' caldo, ma ci si arrangia. E la tua?"
    "Sole e vento, grandi corse nel cielo", rispose la nuvola. "La mia vita è molto breve e presto sparirò trasformandomi in pioggia e cadrò. E' il mio destino e mi sembra di non servire a niente"
    "Sai amica nuvola come le vecchie dune chiamano la pioggia?" Replicò la duna
    "La chiamano Paradiso. Ho sentito raccontare da alcune vecchie dune quanto sia bella la pioggia, di come spuntino cose meravigliose che si chiamano erba e fiori"
    Sospirò ed aggiunse "Io non li vedrò mai"
    La nuvola rifletté un attimo, poi disse "Potrei pioverti addosso io"
    "Ma morirai"
    "Si, però tu fiorirai" disse la nuova lasciandosi cadere trasformandosi in pioggia

    Il giorno dopo la piccola duna era fiorita.

    Trasformiamo la nostra vita in luce per gli altri, doniamoci perché altri fioriscano
    Non è così che dovrebbe fare un buon genitore con i propri figli, ed allora bruciamo di amore per il nostro prossimo portando il Paradiso nei loro cuori
    ------------------------
    Morire per gli altri è il più bel modo di vivere

  47.  

    Addì 9 aprile 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire».
    Dicevano allora i Giudei: «Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?».
    E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo.
    Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati».
    Gli dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che vi dico.
    Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui».
    Non capirono che egli parlava loro del Padre.
    Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo.
    Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite».
    A queste sue parole, molti credettero in lui.

    Giovanni 8,21-30

  48.  

    Non capirono

    Dio, perché non aiuti questa povera gente?

    Spesso sento dire dalla gente "Come mai Dio non aiuta tutte queste persone che soffrono fame, abusi di ogni genere, colpiti da guerre e carestie, derisi, lasciati affogare, abbandonati in un letto di ospedale?

    Non capiamo o non vogliamo capire?

    La risposta di Dio a tutte queste sofferenze è nello specchio

    La risposta di Dio sei tu, siamo noi, tutti noi

    Dio ci ha creato per dare un aiuto a chi soffre
    Dio ci ha creato per accogliere in casa nostra un Bambino
    Dio ci ha creato per ospitare nelle nostre città immigrati in fuga
    Dio ci ha creato per tenere la mano ad un anziano o ad un ammalato

    Dio ci ha creato per essere le sue mani

  49.  

    Addì 10 aprile 2019

    In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».
    Gli risposero: «Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?».
    Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato.
    Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.
    So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi.
    Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!».
    Gli risposero: «Il nostro padre è Abramo». Rispose Gesù: «Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo!
    Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto.
    Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!».
    Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato.

    Giovanni 8,31-42

  50.  

    Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli

    Un terremoto

    Ci sono nella vita momenti difficili, giorni in cui ti alzi al mattino felice per le mille belle situazioni in essere, ma basta una telefonata, una lite, un passo falso per cambiare la vita.
    Guardo ai terremotati e ammiro coloro che reagiscono con forza. Crolla la casa, muoiono amici e parenti, la città ed ogni luogo che conoscevano non è più lo stesso e doversi riorganizzare diventa veramente difficile.
    Eppure sono in molti a rimboccarsi le maniche per cambiare genere di vita e adattarsi, seppur con grande fatica, alla nuova situazione cercando di trasformare, giorno dopo giorno, gli aspetti negativi in positivi.
    Pensate chi oggi gode di ottima salute, fa una visita normalissima di controllo e gli scoprono un tumore. Tutto cambia, per lui e per i suoi familiari.
    Impariamo a reagire e a non lasciarsi sopraffare dagli eventi.
    Combattiamo per quello in cui crediamo con ogni forza possibile, restando fedeli ai nostri ideali fino alla fine.