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  1.  

    Addì 20 febbraio 2019

    In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, dove gli condussero un cieco pregandolo di toccarlo.
    Allora preso il cieco per mano, lo condusse fuori del villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?».
    Quegli, alzando gli occhi, disse: «Vedo gli uomini, poiché vedo come degli alberi che camminano».
    Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente e fu sanato e vedeva a distanza ogni cosa.
    E lo rimandò a casa dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».

    Marco 8,22-26

  2.  

    Vedo come degli alberi che camminano

    Realtà virtuale

    Da alcune settimane i nostri ragazzi frequentano un corso serale in piscina di Hokey subacqueo.
    Io entro in acqua con loro e, per effetto del cloro, gli occhi bruciano e la vista si appanna.

    Questo mi ricorda lo stare insieme ai ragazzi perché non sempre è facile far vedere loro l'essenza del mondo.
    Sono offuscati da mille situazioni, sopratutto da una società virtuale sempre più lontana dalla realtà.
    Il dialogo, ad esempio, fa paura tanto sono abituati a parlare con le dita battendo sui tasti e nascondendo le proprie emozioni dietro ad uno schermo.
    Una paura che li spinge a chiudersi in sé stessi, che li porta a non saper chiedere scusa, che impedisce loro di farsi una bella discussione chiarificatrice.
    E' facile con i messaggi: non so cosa rispondere e non rispondo, oppure mando una faccina, oppure spengo il telefono.
    Così è comodo, ma non è reale.
    Provate a pensare alla convivenza con un'altra persona, una vita sotto lo stesso tetto, dove i problemi e le incomprensioni sono all'ordine del giorno.
    Cosa fate? Alla prima banalità non tornate a casa? Oppure credete di poter riuscire ad ignorare una persona e far finta di nulla pensando "tanto poi gli passa"?
    Il dialogo, quello vero, quello fatto di parole, sguardi, posture, è alla base di qualsiasi rapporto umano e se qualcuno pensa di potersi rifugiare in una realtà virtuale si prepari nella vita ad avere molti problemi.
    Molti dei miei ragazzi hanno centinaia, migliaia di amicizie su facebook, ma nessuna veramente reale, nessuno che ti chiami per dirti "Cosa fai oggi? Usciamo insieme?"
    E adesso sta iniziando a dilagare una realtà ancor più irreale: mentre sei in auto o stai camminando indossi degli occhiali che ti fanno vedere la vita a cartoni animati, oppure ti propinano milioni di scritte, ovviamente tutte pubblicitarie.
    Aprite gli occhi ragazzi, non indossate quegli occhiali, tenete spento il telefono per ore al giorno e ne ricaverete un grandissimo guadagno.
    ------------------------
    Parole, sguardi, emozioni: questa è realtà
    Amici sui social, occhiali mistificatori, faccine buffe vanno bene per divertirsi, non per per viverci

  3.  

    Addì 21 febbraio 2019

    In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarèa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: «Chi dice la gente che io sia?».
    Ed essi gli risposero: «Giovanni il Battista, altri poi Elia e altri uno dei profeti».
    Ma egli replicò: «E voi chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo».
    E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno.
    E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare.
    Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo.
    Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».

    Marco 8,27-33

  4.  

    E voi chi dite che io sia?

    Chi sono io?

    Pensiamo di sapere tutto degli altri.
    Ci vantiamo di capire il nostro vicino di banco o il collega di lavoro con un semplice sguardo, ma sappiamo capire noi stessi?
    Tutti siamo pronti a rispondere "si", per poi meravigliarci di un nostro comportamento in una data situazione.

    Quante volte avrete detto o sentito dire:
    "Pensavo di essere pronto ad affrontare la sofferenza, ma dinanzi alla malattia di mia madre sono crollato"
    "Sono sempre stato un tipo calmo e pacato, ma la mia reazione nei confronti di quella persona ha stupito anche me"
    "Ero certa che non avevo voglio di studiare, ed invece vado volentieri in quella scuola dove sono stata obbligata ad andare"

    E quanti altri esempi potremmo fare in cui non passa giorno che non scopriamo una parte di noi fino a quel momento sconosciuta.

    Non interroghiamoci su chi siano gli altri, piuttosto domandiamoci "chi siamo noi".
    ------------------------
    Guardiamoci allo specchio e scopriremo quelle buone qualità spesso offuscate dalla polvere della vita

  5.  

    Addì 22 febbraio 2019

    In quel tempo, essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?».
    Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti».
    Disse loro: «Voi chi dite che io sia?».
    Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
    E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli.
    E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.
    A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

    Matteo 16,13-19

  6.  

    Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa

    Tu sei Zizzi

    Quando si costruisce una casa si mettono delle pietre alla base, e su queste pietre si edifica tutta la struttura.
    Non sono più importanti o più forti, ma sono quelle scelte per essere le prima.
    Il costruttore poteva prenderne altre, ma ha preso quelle e su quelle tutto crescerà.

    Lo stesso avviene nella nostra vita.
    Gesù, che lo crediate figlio di Dio o meno, ha dato vita al cristianesimo ed ha scelto Pietro per edificare la chiesa.
    Ci sono persone che Dio, o la vita se preferite, sceglie per costruirvi sopra il futuro per molti.
    Non sono migliori di altri, sono solo persone che hanno detto "Si" alla chiamata, hanno accettato regole e sacrifici per un bene superiore, per altruismo facendo tutto ciò con enorme gioia.
    Dio, o la vita se volete, chiama molti di noi ad essere pietre angolari, ma non tutti rispondono docilmente, non tutti si lasciano trasformare, non tutti sono disposti ad indossare i vestiti della povertà e dell'umiltà-
    C'è però chi risponde "Si" e inizia un cammino.
    Ed ecco che da San Francesco nascono i francescani, da Madre Teresa le Missionarie della Carità, da Gino Strada Emergency e così via tanti altri.
    Così come ci sono villette a schiera, grattacieli e castelli, così anche i movimenti che nascono da un capostipite sono più o meno conosciuti, ma non per questo meno importanti per le opere che compiono grazie al primo "Si" di colui o colei che è stato chiamato ad essere pietra angolare.

    Mi piace pensare che anche la mia mamma Zizzi sia stata chiamata da Dio ad assolvere questa missione, a dare vita ad una casa capace di accogliere, accudire ed amare tanti Bambini.
    ------------------------
    La Zizzi ha dato la sua vita per tanti Bambini
    Onoriamola aiutando gli Amici della Zizzi a manutenere la casa che è stata costruita su di lei

  7.  

    Addì 23 febbraio 2019

    In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro
    e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche.
    E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù.
    Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!».
    Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento.
    Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!».
    E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.
    Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risuscitato dai morti.
    Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti.
    E lo interrogarono: «Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?».
    Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elia e ristabilisce ogni cosa; ma come sta scritto del Figlio dell'uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato.
    Orbene, io vi dico che Elia è gia venuto, ma hanno fatto di lui quello che hanno voluto, come sta scritto di lui».

    Marco 9,2-13

  8.  

    Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni

    Nomignoli

    Alla sera, quando faccio la preghierina con i quattro pulcini più piccoli, mi invento sempre nuovi modi: quando cantiamo a squarciagola, come fosse rock, il Padre nostro e l'Ave Maria, quando invece preghiamo facendo facce buffe rimarcando alcune parole. Qualcuno potrebbe gridare allo scandalo, ma a me piace pensare a Gesù come ad un Amico con il quale parlare di cose serie, confidarsi, chiedere aiuto, dare una mano ed anche ridere e scherzare.
    D'altra parte Gesù era uno che apprezzava la gioia, ed anche lui amava scherzare.
    A Pietro, Giacomo e Giovanni, i discepoli che prese con sé nei momenti più importanti, come nella trasfigurazione, aveva dato lui quei nomi che significano "Testa dura" per quanto riguarda Pietro, mentre Giacomo e Giovanni erano detti "Figli del tuono" perché irruenti.

    Anche io nel dare i nomignoli ai miei ragazzi uso spesso metafore che sottolineano un difetto piuttosto che un pregio, quasi a voler scherzare amabilmente sui loro punti deboli, ma sopratutto come a dire "Ti voglio bene lo stesso nonostante tu sia così"

    L'amore per Dio è l'amore per un Amico, e con un Amico non ridete e scherzate?
    ------------------------
    Chi pensa all'affido crede che sia tristezza e problemi.
    Dopo 55 bimbi in affido posso dirvi a gran voce che c'è tanta gioia e tanto divertimento

  9.  

    Addì 24 febbraio 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « A voi che ascoltate, io dico: Amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi maltrattano.
    A chi ti percuote sulla guancia, porgi anche l'altra; a chi ti leva il mantello, non rifiutare la tunica.
    Dà a chiunque ti chiede; e a chi prende del tuo, non richiederlo.
    Ciò che volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro.
    Se amate quelli che vi amano, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.
    E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito ne avrete? Anche i peccatori fanno lo stesso.
    E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, che merito ne avrete? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto.
    Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete figli dell'Altissimo; perché egli è benevolo verso gl'ingrati e i malvagi.
    Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
    Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio ».

    Luca 6,27-38

  10.  

    Amate i vostri nemici

    Terzo Tempo

    Cosa significa "Amare"?
    E' una parola usata talvolta con troppa semplicità, ma alla cui base c'è un sentimento profondo.
    Amare significa innanzitutto "Dare sé stessi per il bene dell'altro".
    Amare vuole anche dire "Riconoscere l'errore del nostro prossimo e perdonarlo"
    E qui la parola "Perdono" porta a riflettere sulle frasi di molti "Perdono, ma non dimentico".
    Per amare, per amare veramente, bisogna perdonare, e "perdonare veramente".

    Ora mi interrogo su quanto sia difficile amare le persone a noi care, le persone a noi vicine.
    Quanti rancori, piccole incomprensioni, sguardi di rimprovero.
    E' difficile, ma ci si può riuscire.
    Forse non è difficile amare un estraneo, cercare di fare il suo bene accogliendolo e accettandolo con pregi e difetti.

    Ma come si fa ad amare un nemico?
    Come si fa ad amare una persona che ti ha fatto, o ti sta facendo del male?

    Amarlo veramente, con tutto il cuore, accogliendolo quando ti respinge, perdonandolo quando ti attacca, sostenendolo quando lui cerca di buttarti giù.

    Mi resta difficile, molto difficile.

    Personalmente sono al primo passo, riesco nel pronfodo del mio cuore a non odiare chi mi faccia del male e nemmeno a serbargli rancore.
    Ma da qui ad "Amarlo veramente", a dimenticare il dolore subito, a convivere con lui pur sapendo il suo odio e disprezzo nei miei confronti mi è proprio difficile, più che altro perché ogni sua azione smuove in me la voglia di contrattaccare, quindi devo cercare di stargli lontano per non esserer ferito e non ferirlo a mia volta. Ma stando lontani non è possibile "Amare veramente", specie se ne cuore si annida un seme di ira pronta a crescere alla prima occasione.

    Prego ogni giorno Dio affinché mia dia la forza di "Amare veramente" i miei nemici, le persone che mi odiano, la gente che mi ostacola o semplicemente parla male di me, di noi.
    Pregate per me perché desidero con tutto il cuore arrivare ad "Amare veramente" anche i miei nemici
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    Nel rugby il contrasto è duro, forte, talvolta "cattivo", ma alla fine della partita c'è sempre il "terzo tempo", quel momento in cui i nemici diventano amici.
    Sia così anche la nostra vita

  11.  

    Addì 25 febbraio 2019

    In quel tempo, Gesù sceso dal monte e giunto presso i discepoli, li vide circondati da molta folla e da scribi che discutevano con loro.
    Tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo.
    Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?».
    Gli rispose uno della folla: «Maestro, ho portato da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto.
    Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti».
    Egli allora in risposta, disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me».
    E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava spumando.
    Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia; anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci».
    Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede».
    Il padre del fanciullo rispose ad alta voce: «Credo, aiutami nella mia incredulità».
    Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito immondo dicendo: «Spirito muto e sordo, io te l'ordino, esci da lui e non vi rientrare più».
    E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «E' morto».
    Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi.
    Entrò poi in una casa e i discepoli gli chiesero in privato: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?».
    Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

    Marco 9,14-29

  12.  

    Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera

    Siamo limitati

    Possiamo fare una buca a mano?
    Certo, anche nel terreno più duro, con tanto impegno e tanta fatica, ma ce la possiamo fare.
    Possiamo dissodare con le nostre sole forze, senza attrezzi meccanici, mille ettari di terreno?
    Certamente no.

    Possiamo aiutare una persona?
    Si, magari impegnando la nostra stessa vita, ma se vogliamo possiamo farlo.
    Possiamo aiutare intere popolazioni con le nostre sole forze senza l'aiuto di grosse organizzazioni?
    Certamente no.

    Possiamo aiutare una persona nei suoi bisogni primari?
    Si, certamente.
    Possiamo aiutarla a cambiare linee di principio una volta che è adulta con la sola forza del dialogo?
    Certamente no.

    Abbiamo bisogno di mezzi meccanici e di squadre di operai per dissodare mille ettari.
    Abbiamo bisogno della solidarietà e dell'unione di organizzazioni per aiutare intere popolazioni.
    Abbiamo bisogno dell'amore e della preghiera per far cambiare mentalità a chi continua a sbattere la testa contro il muro.
    ------------------------
    Non ci arrendiamo mai, nemmeno dinanzi al ragazzo più difficile perché sappiamo che dove non possiamo arrivare noi arriva Dio

  13.  

    Addì 26 febbraio 2019

    In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.
    Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà».
    Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.
    Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?».
    Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande.
    Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti».
    E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

    Marco 9,30-37

  14.  

    Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me

    Quando la vita ti regala un Sogno: prendilo

    Quando si è Bambini sogniamo ad occhi aperti di essere astronauti, ballerine, principesse.
    Crescendo fantastichiamo in maniera più concreta e vorremmo diventare piloti di aereo, pompieri, grandi pescatori.
    Nell'adolescenza iniziamo a costruire il nostro futuro iscrivendoci ad una determinata scuola con l'idea di essere un domani famosi dottori, premiati scrittori, interpreti alle Nazioni Unite, ed avere la possibilità di viaggiare tanto per lavoro ed incontrare persone meravigliose.

    Ma tutti sappiamo che la realtà non è rose e fiori, e sono pochissimi quelli che andranno nello spazio o saranno chiamate a ballare alla Scala.
    Potremmo diventare pompieri, medici, professori, ma essere uno dei tanti, non il più bravo, non il più famoso, né tanto meno quello premiato per la propria attività.

    Ma ogni tanto un Sogno ci sfiora, ed avvertiamo un brivido lungo la pelle. Sappiamo che quello è il nostro sogno, il treno che per un attimo si è fermato alla nostra stazione.
    E noi siamo lì.
    Possiamo prenderlo, o lasciarlo andare via vedendolo allontanarsi e rinunciarci, forse, per sempre.
    Rimane dentro noi il rimpianto di averlo lasciato andare.
    A volte è questa la giusta decisione per impegni già presi e per non far soffrire chi sta camminando con noi, altre volte rimpiangiamo la nostra scelta per il resto dei nostri giorni.
    Ma spesso è solo mancanza di coraggio: salire su un treno che ci porta lontano, senza mai più far ritorno, così come siamo, senza bagaglio, senza salutare nessuno.

    Ci sono dei sogni che non sappiamo di avere, ma quando si presentano e bussano alla nostra porta capisci che quello è ciò che vuoi fare nella vita.

    Oggi posso dire che il mio sogno è la realtà che sto vivendo: accogliere tanti Bambini.
    Non sapevo di averlo finché non ho toccato con mano la sofferenza e la povertà di tante famiglie.
    Quel treno è rimasto fermo per anni alla mia stazione. Il capotreno voleva farmi montare, ma avevo paura, tenevo un piede dentro ed uno fuori, aiutavo a scendere e salire i passeggeri, facevo brevi viaggi, ma restavo ancorato al mio egoismo.
    Un giorno capii che dovevo partire, con decisione, senza far più ritorno, e da quel giorno il mio Sogno è diventato la mia realtà.

    Ogni volta che leggo la frase del Vangelo "Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me" mi sento fortunato ad essere salito sul quel treno.
    I problemi da affrontare sono tanti, i dolori grandi, le incomprensioni non ci fanno dormire, ma la gioia di viaggiare attraverso campi e valli, passare lungo il mare, valicare montagne ed attraversare fiumi è qualcosa di indescrivibile.
    Poco importa se dobbiamo soffrire, fa parte del gioco, fa parte della vita, ma quanti oggi possono dire "Ho realizzato e vivo il mio sogno" ?
    ------------------------
    E tu che Sogno avevi?
    Lo hai realizzato, lo stai vivendo?
    Oppure ha il rimpianto di averlo lasciato andare via?

  15.  

    Addì 27 febbraio 2019

    In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri».
    Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me.
    Chi non è contro di noi è per noi.

    Marco 9,38-40

  16.  

    Chi non è contro di noi è per noi

    Unico Dio

    Alla riunione serale di ieri sera, uno dei miei Bimbi, quarta elementare, con noi da qualche anno, mi ha meravigliato perché finiva le mie frasi, coglieva quello che volevo dire e tirava fuori principi ed insegnamenti buoni.
    Ad esempio, alla domanda "Come può Dio realizzare il suo Sogno di vedere un mondo pieno di pace ed amore?"
    Ha risposto senza pensarci "Ha bisogno di noi"
    E alla domanda seguente "Cosa possiamo fare noi per aiutare Dio a realizzare il suo Sogno?"
    Ha risposto, di nuovo di impulso "Ciascuno di noi deve essere buono".

    Che soddisfazione.
    Grande Maudo.

    E' stato ancora più bello perché Maudo è musulmano, questo significa credere in unico Dio, comunque lo vogliamo chiamare
    Chi non è contro di noi è per noi.
    ------------------------
    Non impediamo a nessuno di compiere la sua missione

  17.  

    Addì 28 febbraio 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.
    Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare.
    Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile.
    Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna.
    Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».
    Perché ciascuno sarà salato con il fuoco.
    Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

    Marco 9,41-50

  18.  

    Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri

    Sale in zucca davanti allo specchio

    Mi guardo allo specchio e vedo una persona che fa mille sbagli al giorno.
    Molti errori li compio senza accorgermene, ma alcuni sono consapevole del mio errare.
    Ed allora mi domando "Che razza di uomo sono se so di sbagliare e continuo a farlo?"
    La risposta che do a mé stesso e spesso anche ai ragazzi è "Sei uomo, sei donna e per questo capace di sbagliare e ricadere nel proprio errore mille e mille volte".
    Ma la pecca più grande sta nel non valutare come "sbagliato" il nostro agire e non provare, almeno provare, a cambiare.

    Ci sono dei peccati che si fanno per amore, ed altri che si fanno per carattere, per superbia, orgoglio, sete di potere.

    I primi sono sicuramente da stigmatizzare, perché sempre di errori si parla, ma comunque generano amore, ma l'odio verso il prossimo è certamente un peccato più grande che è necessario sradicare prima che diventi un albero troppo grande e porti frutti cattivi nei Bambini che siamo chiamati ad educare.

    Nel Vangelo si legge "Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri", come a dire "Guardatevi allo specchio, abbiate il coraggio di vedere i propri errori, e fate di tutto per non creare guerre e litigi fra voi".
    ------------------------
    Pace e Amore è il segreto per vivere bene.
    Odio e Cattiveria significa vivere male

  19.  

    Addì 1 marzo 2019

    In quel tempo, Gesù, partito da Cafarnao, si recò nel territorio della Giudea e oltre il Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli l'ammaestrava, come era solito fare.
    E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: «E' lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?».
    Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?».
    Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla».
    Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma.
    Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola.
    Sicché non sono più due, ma una sola carne.
    L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto».
    Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio».

    Marco 10,1-12

  20.  

    L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto

    Ma che bontà

    Man mano che cresciamo e maturiamo elaboriamo pensieri sempre più complessi.
    E' cosa giusta, ma a volte smettiamo di pensare alle cose semplici.
    Se chiediamo ad un adulto cosa sia "essere famiglia" risponderà usando parole come "amore, intesa, regole educative condivise, pazienza, scuola e lavoro"
    Se lo chiediamo ad un Bambino risponderà "Stare insieme a babbo e mamma" ed il momento più bello dello stare insieme è quando si sta a tavola.
    Cosa c'è di meglio di un bel pranzetto cucinato con amore, una tavola apparecchiata dove il profumo dei cibi si mischia a quello di lavanda su tovaglia e tovaglioli?
    Se poi aggiungi nonni, parenti, cuginetti ed amici è tutto più bello.

    Ieri ho partecipato ad una trasmissione su Tele Regione Toscana, condotta dalla nostra carissima amica Angela Label.
    Una trasmissione che, rispetto ad altre, ha una particolarità: parla di cucina ed insieme parla di sociale. Un abbinamento che potrebbe sembrare un po' forzato, ma se ci pensate cosa c'è di più bello che cucinare con i propri figli, mettersi a tavola tutti insieme, ascoltarsi mentre si cucina e si mangia?

    Angela ha colto nel segno: ha imbandito una tavola ricreando la Famiglia, facendo passare il principio che possiamo metterci tutti a sedere alla stessa mensa e condividere idee, opinioni, gioie e trisitezze.
    E' quello che da sempre facciamo con i nostri ragazzi: apparecchiare per loro la tavola, preparare succulenti manicaretti, donare loro dialogo, famiglia, amore, amicizia e tanti valori da usare nella vita, un po' come le vitamine che si acquisiscono a tavola allietando il palato.
    ------------------------
    Vuoi venire a cena da me?
    Ognuno dei miei Bimbi lo chiede a ciascuno di voi.
    Vi aspettiamo per fare Famiglia insieme.

  21.  

    Addì 2 marzo 2019

    In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano.
    Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio.
    In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso».
    E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva.

    Marco 10,13-16

  22.  

    Lasciate che i bambini vengano a me

    Darsi tanti bacini

    Tre Bambini furono i primi che Olimpia mi fece conoscere.
    Altri tre li mise tra le braccia di Roberta dopo un mese.
    A Natale seguivamo figli e nipoti di sette famiglie per un totale di cinquanta Frugoletti.
    Poi ne sono arrivati altri, ed altri ancora.
    Abbiamo visto diventare i nostri Pulcini prima ragazzi, poi uomini con figli ed alcuni di loro sono già nonni.

    Ottocento Bimbi abbiamo accudito.
    Sono arrivati da ogni parte del mondo, da ogni situazione, inviati dalle famiglie, dalle scuole, dai servizi sociali, dai tribunali.

    Una pioggia di Bambini, una pioggia che alimenta la nostra passione di stare con loro, una pioggia che non cessa di inondarci con la sua freschezza.

    Sono birichini, talvolta egoisti ed opportunisti, capricciosi ed attaccati alle cose materiali, ma sono docili, si lasciano amare, e quando capiscono che possono fidarsi cominciano ad ascoltare dando il loro amore incondizionatamente.

    Poi crescono e le cose cambiano, prendono la loro strada. Qualcuno rimane Bambino nel cuore, altri diventano uomini e donne con le loro forze e le loro debolezze, ma nel mio cuore saranno sempre i miei Bimbi, i nostri Bimbi, con la loro semplicità disarmante.

    Ieri Barbara, alla domanda "Cosa è per te essere famiglia", ha risposto: "Darsi tanti bacini".

    Cosa c'è di più bello nel mondo della semplicità di un Bambino?

    Restiamo semplici e puri di cuore e la nostra strada sarà sempre piena di amore da dare e da ricevere.
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    Impariamo dai Bambini ad essere come loro

  23.  

    Addì 3 marzo 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca?
    Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro.
    Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo?
    Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».
    Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni.
    Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo.
    L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore.

    Luca 6,39-45

  24.  

    Può forse un cieco guidare un altro cieco?

    Bambini alla guida

    Può un alunno delle elementari insegnare ai suoi compagni di classe?
    Generalmente no, ma se fosse ben preparato, se avesse tutti ottimi voti, potrebbe anche insegnare ai suoi coetanei.

    Così è nella vita.

    C'è chi impara valori e principi e può aiutare gli altri ad apprenderli ed assimilarli.
    Anzi, talvolta la parola di un coetaneo, è più ascoltata e seguita che non quella di un adulto.

    Senza volersi ergere a "professori" perché ognuno di noi deve sempre migliorarsi ed imparare, dobbiamo cercare di essere maestri di vita per coloro che camminano al nostro fianco, facendo però attenzione a non esagerare guardando la pagliuzza nell'occhio altrui, senza prima aver visto e tolto la trave posta nel nostro occhio.

    Da quelle parole saremo giudicati. Non dall'aspetto esteriore, non dal carattere, non dall'arte delle nostre mani o della nostra voce, ma da quali parole usciranno da noi perché la bocca parla dalla pienezza del cuore, ed ogni albero si riconoscerà dal suo frutto.
    ------------------------
    Tutti possiamo guidare, ma prima dobbiamo imparare a farlo bene per non causare incidenti

  25.  

    Addì 4 marzo 2019

    In quel tempo, mentre Gesù usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?».
    Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo.
    Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre».
    Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza».
    Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi».
    Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni.
    Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!».
    I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: «Figlioli, com'è difficile entrare nel regno di Dio!
    E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
    Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?».
    Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio».

    Marco 10,17-27

  26.  

    Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?

    Fiamma pilota

    Chi non vorrebbe avere la vita eterna?
    Ma sopratutto chi non la vorrebbe senza problemi, senza malattie, con immensa pace?

    Ognuno di noi, nessuno escluso, ha fede.

    In chi o in cosa abbiamo fede?
    C'è chi guarda a Dio, chi ad allah, oppure a geova o budda, ma c'è chi guarda all'oroscopo che promette un gran futuro, ai propri figli venerandoli, al dio denaro per permettersi agi e pochi problemi. Ormai c'è la tendenza a guardare anche agli animali come simbolo di fede, adorandoli, spesso, anche più dei figli. E poi c'è anche chi è ossessionato dalla fede calcistica o da un cantante.

    C'è sete di fede, l'uomo ha bisogno di credere in qualcosa o in qualcuno.

    Pensate quanti bellissimi componimenti ci hanno donato poeti famosi non credenti in Dio. Anche loro avevano fede: credevano nell'amore eterno, nell'amore puro e platonico. Oggi è raro vedere qualcuno che guardi anche a questi valori, che seppur materiali, si avvicinano all'amore di Dio.

    Dobbiamo credere in qualcosa, vogliamo credere in qualcosa e scegliamo in cosa credere.

    Qui sta l'errore: scegliere.

    La fede è qualcosa che è dentro di noi, creata con noi da chi ci ha donato la vita.
    I genitori non sono in grado di darci la fede; quante famiglie conosco, cattoliche ferventi da generazioni, con figli atei.
    Quindi c'è qualcuno, superiore a noi, a monte dei nostri genitori, che ci ha dato questa sete di fede.
    Una sete che dovrebbe portarci a cercare e ad indagare, ma non fermandosi al primo palliativo che ci promette un po' di effimera serenità, bensì continuando incessantemente la nostra ricerca con la fame di credere in qualcuno.

    Interrogatevi.
    Può il mio cane darmi felicità per sempre? Evidentemente no perché il suo ciclo vitale finisce dopo circa dodici anni.
    Può il denaro darmi felicità per sempre? Evidentemente no perché anche con il denaro abbiamo problemi di salute.
    Può l'amore che sposerò darmi felicità per sempre? Evidentemente no perché l'ottanta per cento dei divorzi dice il contrario.
    Può un figlio darmi felicità per sempre? Evidentemente no perché prima o poi prenderà la sua strada lasciandoci soli.

    Ed allora, amici atei, non avete ancora capito che non siete arrivati alla soluzione finale?
    Dovete ancora camminare per cercare la felicità eterna.
    Attorniatevi di cani, mogli, mariti e figli, ma continuate a cercare ciò che vi darà gioia, pace e serenità per l'eternità.
    La fiammella è accesa sin dalla vostra nascita, sta a voi alimentarla con il gas della conoscenza.
    ------------------------
    Lessi un libro nel periodo adolescenziale: Ipotesi su Gesù di Vittorio Messori. Il suo percorso, famoso giornalista, ateo, alla ricerca di qualcosa e pian pian piano ha scoperto Dio

  27.  

    Addì 5 marzo 2019

    In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
    Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva gia al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna.
    E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».

    Marco 10,28-31

  28.  

    Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito

    Assunzioni

    Oggi pur di trovare un lavoro in molti si adattano a fare qualsiasi cosa.
    Encomiabile, mai stare senza fare nulla.
    Ma è anche vero che quando si trova un posto lo si tiene con le unghie e con i denti, anche se non ci piace, perché la ricerca di qualcosa di diverso rappresenta sempre un rischio ed un salto nel vuoto.
    Chi avendo un lavoro che non lo soddisfa, con un contratto a tempo indeterminato, ben pagato e dove viene trattato bene, è pronto a lasciarlo per un altro sottopagato e a tempo determinato, ma con compiti gratificanti?
    Nessuno vero?

    Anzi, accade piuttosto il contrario.
    C'è chi pur avendo un buon lavoro, con incarico di responsabilità e di aiuto al prossimo, a tempo indeterminato e buona paga decide di lasciarlo, non già per il posto fisso, ma per un posto per un breve periodo nell'amministrazione pubblica con la speranza di avere un domani il posto fisso.

    Sceglietevi nella vita ciò che vi piace, ciò che vi gratifica, abbiate fiducia e riceverete molto più di un contratto a tempo indeterminato, molto più di un buono stipendio, molto più di un posto fisso.

    «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito»
    Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del Vangelo, che non riceva gia al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna.
    E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi»

    A me è successo proprio questo: ho lasciato il lavoro con mio padre, uno studio da commercialista prestigioso, ed ho abbracciato decine, centinaia di Bambini ed in cambio ho ricevuto molto, ma molto di più di quanto abbia lasciato alle spalle.

    E' bellissima la frase "insieme a persecuzioni" perché non c'è rosa senza spine, e non deve esserci l'illusione della perfezione, almeno in questa vita.
    Chi sceglie di aiutare il prossimo si troverà di fronte a mille problemi e tribolazioni, ma è talmente tanta la gioia che se ne ricava da dire costantemente, ogni giorno "Si, ne vale la pena"
    ------------------------
    Chi cerca soldi, potere, privilegi non ha capito nulla della vita

  29.  

    Addì 6 marzo 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.
    Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
    Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
    Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
    Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
    E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
    Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

    Matteo 6,1-6.16-18

  30.  

    Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati

    Motivazioni

    Nella riunione serale di ieri Cristina ha voluto affrontare il tema della Felicità, e dai ragazzi sono usciti concetti bellissimi che portano tutti noi a riflettere.
    La cosa che più mi ha colpito è la capacità da parte loro di capire che la felicità non è data da ciò che abbiamo ottenuto, ma dalla caparbietà con la quale ci siamo impegnati per ottenerlo.
    Ma la felicità arriva da lontano, parte dal momento in cui ci prefissiamo degli obbiettivi da raggiungere, e saremo felici per ogni step che faremo, mai appagati ma in grado di gioire di ogni seppur piccola conquista.
    Hanno fatto l'esempio dei voti a scuola: è bello prendere otto a matematica, dà gioia e felicità, ma non tanto per il voto, quanto per le difficoltà superate ed il risultato raggiunto che ci eravamo prefissati. Ma è gioia anche quando partendo dal tre in quella materia si raggiunge prima il cinque e poi la sufficienza. Perché è fatica, perché è forza di volontà.
    Ma attenzione, ha detto saggiamente uno di loro, la cosa importante per arrivare alla felicità è che gli obbiettivi che ci prefissiamo siano obbiettivi puliti, sani, non materiali, perché sono quelli ciò che resta.
    E da qui siamo scivolati sulle motivazioni che spingono l'uomo a fare qualcosa di importante.
    Chi aiuta il prossimo con lo scopo di raggiungere qualche poltrona di prestigio, o averne qualche vantaggio economico o di altra natura materiale, è destinato a fallire perché crea un castello di carte instabile, pronto a crollare dinanzi al primo refolo di vento.
    Quando invece c'è una motivazione pura tutto cambia, ed ogni passo fatto in avanti è una pietra miliare sul nostro cammino di crescita che nessuno potrà portarci via mai più.
    Raccontavo loro che un carissimo amico, ex assessore, un giorno mi disse "Mi sono sempre domandato dove prendessi la forza per andare avanti nonostante le angherie e gli ostacoli che molti miei colleghi politici ti mettevano davanti".
    La risposta è nelle motivazioni.
    Non per soldi ho dedicato la mia vita ai Bambini, non per potere politico, non per un posto al sole, ma per vedere un Bambino felice, e la mia gioia è enorme oggi perché ho accumulato nel mio cuore un tesoro immenso in termini di sorrisi e di amore da parte di tanti Bimbi che il Signore ha voluto inviarmi.
    ------------------------
    Spendo il mio tesoro donando a chi incontro la gioia che ho ricevuto

  31.  

    Addì 7 marzo 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno».
    Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
    Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà.»
    Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?»

    Luca 9,22-25

  32.  

    Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua

    I divi di Hollywood

    Ci sono parole che restano nel cuore, ed anche a distanza di anni rimangono attuali dando regole di vita applicabili in ogni tempo perché basate sulla conoscenza della natura umana.

    Nel Vangelo, anche se scritto più di duemila anni fa, trovo risposte ai miei interrogativi e pomate per curare anche le ferite più profonde.
    Oggi leggo "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua".

    Se qualcuno vuol venire dietro a me: perché dovremmo? Perché abbiamo bisogno di una guida e se scegliamo Dio lui ci dice come fare.

    Rinneghi se stesso: questa è bella. Cosa significa? Andare contro i propri valori? No davvero, ma per il bene comune dobbiamo imparare ad essere umili, a chinare il capo, ad obbedire e cambiare rotta, specie quando ci accorgiamo che qualcosa non va. Non rinnegare sé stessi spesso significa restare invischiati nei propri errori, rimanere bloccati in un labirinto dove ci siamo rinchiusi e dal quale è possibile solo uscire fidandosi ciecamente di chi ci prenda per mano.

    Prenda la sua croce: pesante eh! Vuol dire che non c'è nessuno che non abbia problemi grandi da risolvere, prima o poi. Ma vuole anche dire farsi aiutare stando uniti quando il peso della croce diventa insostenibile e bisogna aiutarsi l'un con l'altro.

    Ogni giorno: ogni giorno! Capite? Ogni giorno. Se seguiamo Dio, se lasciamo che sia lui a condurci, non ci verrà promessa, almeno su questa terra, una vita agiata da pascià, anzi ci dice che non ci saranno evitate sofferenze e problemi "ogni giorno". Ma parimenti ci dice che "ogni giorno" lui sarà lì con noi ad aiutarci a portare il nostro peso, così come noi lo aiutiamo a portare la sua croce sostenendo i più indifesi di questo mondo.

    Non date retta a chi vi promette soldi, fama, potere perché se anche dovessero arrivare sono effimeri, durano dalla sera alla mattina e non vi tengono lontani da guai, problemi, angustie e malattie. Se i divi di Hollywood si separano, entrano nella droga e nell'alcool e si suicidano qualcosa vorrà dire, no?
    ------------------------
    Un carico pesante è più leggero se lasciamo che altri ci aiutino a portarlo

  33.  

    Addì 8 marzo 2019

    In quel tempo, si accostarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?».
    E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.

    Matteo 9,14-15

  34.  

    Mi è apparso un Angelo (brano del 12 febbraio 2016)

    In un momento difficile della mia vita il Signore mi ha fatto incontrare un Angelo.
    Ci immaginiamo queste creature come sfolgoranti di luce, imponenti nella statura, autoritarie nella voce, araldi di Dio pronti a combattere contro il maligno con la spada ben salda in mano.
    E invece il mio Angelo aveva le sembianze di una donnina minuta, piegata sotto il peso degli anni e di una vita al servizio del prossimo, con abiti vecchi e logori, ma con un sorriso che stendeva, che infondeva forza, coraggio, amore. Non aveva spade ma possedeva il coraggio del leone, e le sue armi erano le sue preghiere. Qualunque cosa chiedesse a Dio le veniva concessa ed ha portato la sua croce con la dignità di una santa.
    Mi difendeva quando tutti mi attaccavano per il mio carattere spigoloso.
    Intercedeva per me quando trovavo le porte chiuse
    Amava i miei bimbi come fossero suoi, perché suoi erano
    Mi ha consolato quando ero in piena lite con mio padre
    Mi ha donato la sua presenza rimboccandosi le maniche nelle tante cene per i bambini
    Ha pianto con me per le sconfitte
    Ha gioito con me per le vittorie
    Mi ha accarezzato con la tenerezza di una mamma
    Mi ha asciugato le lacrime con la dolcezza di un'amica
    Da due anni è in Paradiso
    Da due anni prega Dio guardandolo in volto
    Grazie Olimpia di essere entrata nella mia vita
    Grazie Dio di avercela donata
    ------------------------
    Ogni giorno è festa per ringraziare di aver incontrato donne di tal misura

  35.  

    Addì 9 marzo 2019

    In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!».
    Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
    Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola.
    I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?».
    Gesù rispose: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi».

    Luca 5,27-32

  36.  

    Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì

    Lascio tutto

    Quando si è Bambini non abbiamo alcun tipo di problema perché c'è sempre qualcuno che pensa a noi.
    Diventando adolescenti si è chiamati ad avere delle responsabilità e si devono compiere le prime scelte importanti.
    Da adulti le responsabilità aumentano, e non sempre dinanzi ad una chiamata siamo in grado di valutare tutte le implicazioni che questa scelta comporta, ma non per questo ci tiriamo indietro. Si pensi al matrimonio. Quando ci si sposa si vede tutto rose e fiori, ma poi tutti noi sappiamo che i conflitti nascono, le responsabilità aumentano, i pensieri che non ci fanno dormire sono sempre di più. Eppure le persone continuano a sposarsi e a responsabilizzarsi maggiormente ogni giorno che passa anche se di certe incombenze ne farebbero volentieri a meno.

    Io per primo quando ho accolto l'invito di Dio a prendermi cura di tanti Bambini, mai avrei immaginato un carico così pensate e faticoso di responsabilità legate all'Associazione, alla sua contabilità, ai dipendenti, alla gestione del marketing e della raccolta fondi. Ma la vita è questa: si fa un passo importante e ci troviamo catapultati in una serie di doveri, talvolta anche solo morali, che mai avremmo voluto. Ma che si deve fare? Rinunciare? Lasciare che altri prendano sulle spalle questo peso? Così si china il capo e si dice "si" a Dio che ci ha chiamati.

    A volte lasciare tutto per seguire una strada non è così difficile come può sembrare: se motivati non ci vuole nulla a fare la valigia, comprare un biglietto del treno e salutare amici, parenti e conoscenti per una nuova vita. Quello però che è difficile è lasciare "tutto", è lasciare le proprie sicurezze, lasciare le proprie debolezze, rivestirsi di un'armatura via via più pesante.
    Il giorno in cui Dio ci propone un compito ci lascia liberi di scegliere, ma quando ci chiama ci chiede di "lasciare tutto e seguirlo".
    E quando si dice "tutto", si intende "tutto".
    ------------------------
    Facciamo la valigia solo con l'indispensabile, non portiamoci dietro paure e debolezze. Abbandoniamo tutto per seguire Dio

  37.  

    Addì 10 marzo 2019

    Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame.
    Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane».
    Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo».
    Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse: «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio.
    Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo».
    Gesù gli rispose: «Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai».
    Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano; e anche: essi ti sosterranno con le mani, perché il tuo piede non inciampi in una pietra».
    Gesù gli rispose: «E' stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo».
    Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.

    Luca 4,1-13

  38.  

    Fu tentato dal diavolo

    Angeli consiglieri

    Nel nostro egocentrismo pensiamo sempre a noi stessi, a quello che gli altri ci possono dare di positivo e quali mali ci procurino.
    Ma avete mai pensato che così come ci sono persone che ci provocano, è parimenti vero che noi per primi induciamo gli altri all'errore?
    Sulle nostre spalle, nella nostra coscienza portiamo il peso dei nostri errori, e questo è pacifico, ma se ci pensate bene gravano su di noi anche molti dei peccati compiuti dagli altri per colpa nostra.
    Se io do un cazzotto ad una persona sbaglio, ma se lui me lo rida è ovvio che sbagli, ma il suo peccato è minore del mio in quanto mai mi avrebbe dato un pugno se non fossi stato io il primo a sferrarlo. In un ordine matematico se il dare un pugno ha valore sette, su di me quel peccato conterà dieci, mentre sarà solo di quattro per il mio avversario.
    Al di là della disquisizione numerica che lascia il tempo che trova, riflettiamo sul fatto che molti errori commessi da altri avvengono per colpa nostra, quindi i loro "misfatti" pesano in buona parte anche sulla nostra coscienza.
    Si pensi ad un genitore che è alcolizzato ed è un picchiatore. Se il figlio, seguendo il suo esempio, diventa anch'egli un violento, le sue azioni non possono pesare tutte su di lui, ma saranno colpe anche del genitore.

    Ecco perché dobbiamo accogliere chi si trovi in situazioni di difficoltà, perché così come possiamo essere "diavoli tentatori" possiamo divenire per il nostro prossimo anche "angeli consiglieri" di buoni propositi tramite esempi ed insegnamenti positivi.

    Il mio pensiero vola agli Angeli della Zizzi, quel piccolo esercito di amici e volontari che in tutta Italia ci danno una mano a far conoscere l'Associazione Amici della Zizzi, l'Affido, l'accoglienza parlando con la gente e dando il proprio esempio di operatori di pace ed amore.
    ----------------------
    Diventa anche tu un Angelo della Zizzi, dona un po' del tuo tempo per dare consigli, preghiere ed esempi positivi in un mondo dove il diavolo continua a tentare per indurci al peccato.

  39.  

    Addì 11 marzo 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
    E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
    Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
    Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
    Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
    Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
    E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
    Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.
    Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
    Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
    Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
    Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me.
    E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna».

    Matteo 25,31-46

  40.  

    E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri

    Non ti curar di lor

    Sono un combattente, uno che non si arrende mai, ed anche dinanzi all'evidenza continuo a sperare, ad avere fede.
    Quando, oltre trent'anni fa, ho iniziato il mio percorso di aiuto e sostegno a tanti Bambini e Ragazzi avevo l'idea di trovare tappeti rossi stesi sulla mia strada.
    Purtroppo invece mi resi ben presto conto che la realtà è molto diversa, ed ho trovato ostacoli enormi, che fino ad oggi sono riuscito ad abbattere, superare o aggirare, non solo da persone con valori e principi diversi dai miei, ma anche da chi crede nello stesso Dio e partecipa alla mia stessa Eucarestia.

    Persone che ascoltano dal Vangelo queste parole "Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi (...) ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me" non possono andare contro chi accoglie dei Bambini. Eppure questo è accaduto, accade ed accadrà in futuro perché gli interessi di supremazia, la sete di potere e di denaro, le manie di grandezza sono ben radicate in questa nostra società, anche tra coloro che danno ad altri il Corpo di Cristo.

    La tentazione, mai presa in considerazione, è quella di mollare, di dire "Ma chi me lo fa fare", ma coloro che ostacolano avranno un giorno, alla fine della loro vita su questa terra, il giudizio di Dio, qualunque esso sia. A me spetta di dar retta ad una frase che la mia mamma mi ripeteva sovente "Non ti curar di lor, ma guarda e passa" di ispirazione dantesca
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    Fatica, stanchezza: medaglie appuntate sul nostro petto intriso di dolore e sofferenza lenito da gioia e passione

  41.  

    Addì 12 marzo 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.
    Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.
    Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
    Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe.»

    Matteo 6,7-15

  42.  

    Se perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi

    Un libro letto e riposto in un cassetto

    Non sono mai stato una persona rancorosa. Ho litigato con tanta gente per il mio carattere impulsivo, ho perso diversi amici, ho imparato a mie spese ad essere più diplomatico, ma mai ho provato rancore verso qualcuno.
    Posso essere dispiaciuto per un suo comportamento, arrabbiato per il danno che sta facendo all'Associazione, addolorato per la mancanza di dialogo, ma non tengo rancore per nessuno.
    Una volta che la situazione ha trovato il suo giusto sfogo naturale, che sia di chiarimento o di allontanamento, non resta in me nulla contro quella persona, se non il ricordo della semplice vicenda che aggiunge esperienza per future situazioni analoghe.
    Se qualcuno mi ha fatto del male, e magari con vigliaccheria, falsità e disonestà ha ottenuto vantaggi di cui non aveva diritto, una volta finita quella situazione sono comunque contento di aver ritrovato la pace. Dentro di me nessun augurio di "accidenti", solo il ringraziamento che quella bufera sia passata ed io sia rimasto in pedi per affrontare un altro tratto di strada.
    Quando morì il mio nonno, risposatosi pochi mesi prima di morire, la sua nuova moglie mi ha trattato molto male, ha rubato in casa quadri che non gli spettavano, tanto che il suo avvocato, dinanzi a me l'ha redarguita dicendole che non avrebbe dovuto sottrarre quei quadri nella notte precedente al giorno della perizia. Si stima che abbia preso più di centomila euro di quadri importanti ed altri oggetti di gran valore.
    Avrei potuto proseguire la causa, non fare la perizia, denunciarla e non avremmo mai finito una guerra che durava da troppo tempo. Avevo bisogno di pace, avevo bisogno di "seppellire" il mio nonno, non ce la facevo più a vedere quella persona che con l'inganno e la truffa, parlando male anche di mia madre e di mia nonna, mi aveva causato tanto dolore.
    Una volta conclusasi la vicenda non provavo nulla per quella donna, però le ero grato perché negli ultimi mesi di vita del mio nonno lo aveva accudito con amore, e questo a me bastava.
    Le ho poi telefonato diverse volte per sapere come stesse ed abbiamo fatto lunghe conversazioni sulla sua salute, ma dentro me non c'è mai stato rancore per il male che mi ha fatto.
    Parto da un concetto: sono il primo a sbagliare mille volte e vorrei essere sempre perdonato, così mi resta facile capire che anche gli altri hanno bisogno del mio perdono, un perdono vero che nasca e dimori per sempre nel cuore.
    Inoltre i periodi di pace sono quelli più belli, perché allora continuare a combattere contro una persona, fosse anche solo dentro il nostro animo, quando ormai le cose sono andate come sono andate?
    Quando si legge un libro ci facciamo travolgere dalla passione della storia, e ci immedesimiamo nel personaggio che più ci piace, finanche a suscitare in noi sentimenti di rabbia, amore, passione, dolore.
    Ma quando il libro finisce, bello o brutto che sia stato, quei sentimenti cessano, ed il libro si chiude lasciando che un altro romanzo prenda il suo posto.
    Così dobbiamo fare nella vita: imparare a chiudere i libri una volta letti riponendoli nei cassetti della memoria, ringraziando l'Autore per l'esperienza che ci ha donato.
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    Perdonate e sarete perdonati
    Non perdonate e non sarete perdonati

  43.  

    Addì 13 marzo 2019

    In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorchè il segno di Giona.
    Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione.
    La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui.
    Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui».

    Luca 11,29-32

  44.  

    Ben più di Salomone c'è qui

    Uno scemo allo sbaraglio

    All'asilo ero un terrorista, picchiavo tutti ed ero il capo di una banda che seminava il terrore
    Alle elementari ero permaloso e seppur esuberante ho incontrato tanti che mi prendevano in giro per le orecchie a sventola e ci soffrivo incapace di reagire
    Alle medie la suora di italiano ha detto ai miei genitori "Mandatelo a lavorare come operaio perché non è in grado di andare avanti nello studio, non ci arriva"
    Alle superiori sono stato rimandato in tre materie in prima, una in seconda, promosso in terza, bocciato in quarta per una lite con una professoressa
    All'università un professore a fine esame dopo avermi respinto mi disse "Ma non ha ancora capito che deve ritirarsi perché non prenderà mai la laurea?"

    Asilo: Suor Claudia era innamorata di me e la mia mamma mi ha fatto tanti di quei "discorsini" in riva al mare da conservare un tesoro prezioso nel mio cuore
    Elementari: ho imparato a rispondere a tono alle provocazioni e alle offese facendomi rispettare
    Medie: ho imparato a dare il colpo di coda quando tutti mi danno per spacciato risollevandomi con orgoglio
    Superiori: mi sono chiuso in un collegio e ho studiato quarta e quinta insieme dando l'esame qualche giorno prima dei miei ex compagni di scuola
    Università: mi sono laureato in Economia e Commercio con 28 esami tosti mentre lavoravo con mio padre, con il dolore della mia mamma morta a metà percorso e con l'Associazione ai suoi primi, importanti e difficili passi

    Volevano insegnarmi le nozioni, ho appreso la vita

    Ed allora se ce l'ho fatta io che evidentemente non sono Zichicchi, ognuno di voi può aiutare un Bambino

    Dice il Vangelo "Ben più di Salomone c'è qui"
    Si riferisce alla sapienza di Dio, ma forse anche alla sapienza del cuore di ciascuno di noi: non occorrono cervello o doti particolari per amare il prossimo
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    Tutti noi possiamo cambiare il mondo
    Quanti ci provano?

  45.  

    Addì 14 marzo 2019

    Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
    Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra?
    O se gli chiede un pesce, darà una serpe?
    Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!
    Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.

    Matteo 7,7-12

  46.  

    Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli

    La lista dei desideri

    Marco picchiava a sangue la mamma, alcolizzata e prostituta, ma quando la figlia Romina chiedeva la bambola che tutte le sue amiche avevano, il babbo andava a rubare pur di comprargliela.

    Marisa era conosciuta da tutti per il lavoro che faceva, tanto da portarsi i clienti a casa e fare sesso con loro davanti ai figli, che nel frattempo divenivano spacciatori. L'ultimo nato, con padre ovviamente ignoto, era sporco, non curato, non andava mai a scuola, ma quando chiedeva qualcosa, Marisa faceva gli straordinari anche di giorno pur di accontentarlo.

    Lucio era un alcolizzato e per vivere faceva il picchiatore professionista, tanto da andare a giro sempre con una mazza da baseball, ma se Jessica chiedeva i pantaloni alla moda che costavano un capitale entrava nel negozio minacciando la commessa e ne usciva con pantaloni per la figlia ed una denuncia da aggiungere alla sua collezione.

    E quanti altri esempi potrei farvi di genitori il cui comportamento non è proprio edificante, ma pronti a farsi in quattro per dare ai figli quanto da loro richiesto.
    Così va il mondo, e poiché siamo ad immagine e somiglianza di Dio che ci ha creati ed è per noi quindi un Padre, pensate quanto potrà dare lui a noi, suoi figli, se gli chiediamo aiuto.
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    Diamo cose buone ai nostri figli, ma non solo materiali: doniamo valori e principi

  47.  

    Addì 15 marzo 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
    Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio.
    Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.
    Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
    Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione.
    In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo! »

    Matteo 5,20-26

  48.  

    Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli

    Passiamo con il rosso

    Ad ogni sentenza c'è qualcuno che alza la voce.
    La parola "giustizia" oggi è un po' come la parola "amore" alla quale si danno miriadi di interpretazioni e ciascuno la vede nella sua scala di grigi.
    Manca nel cuore e nella testa della gente un vademecum che dia paletti fissi dai quali non discostarsi.

    Immaginatevi se nel codice della strada si dicesse: con il rosso non si passa, ma se c'è il sole che viene da destra, allora chi è a sinistra può passare, ma lo deve fare a velocità compresa fra 37,6 e 51,3 km/h. Ma se viene uno da sinistra con la macchina verdolina allora si deve passare a marcia indietro.
    Immaginatevi quante interpretazioni in caso di incidente.
    Ma per fortuna il codice, almeno quello, è preciso e dice perentorio: con il rosso non si passa; chi lo fa è sempre in torto e ci sono pene severe.

    Uccidere una donna, uccidere una persona in generale è giusto o sbagliato?
    Oggi si usa la parola "dipende". Ma dipende da cosa?!!!
    Uccidere è come passare con il rosso: SEMPRE SBAGLIATO. PUNTO!

    Non esiste una legge precisa e incontrovertibile che lo dica.

    No, aspettate un momento ... guarda un po' ... ma questa legge esiste, il Vademecum dei valori e principi entro cui stare esiste, e lo abbiamo a disposizione da duemila anni. Si chiama Vangelo.

    Ma noi uomini siamo complicati e cerchiamo di fare le leggi secondo il nostro tornaconto.
    Da quando esiste l'uomo sulla terra ci sono guerre e omicidi, stupri e furti. Significa che l'uomo non sa autoregolamentarsi.
    Mi viene da dire che se l'uomo pensa di fare a meno di Dio ci ritroveremo ben presto agli incroci con l'incertezza se passare con il rosso o meno, timorosi di vederci piombare addosso qualcuno, così come oggi qualche giudice ci dice "Uccidere non è in certi casi tanto grave, anzi è pure in parte giustificato"

    Riprendiamo in mano il Vangelo, anche se non credete in Dio sono comunque regole di vita , sono regole buone: amore per il prossimo, perdono, rispetto della vita, accoglienza, dialogo, speranza anche quando le cose vanno male, condivisione.
    Se seguissimo questi valori reggerebbe la pace ed il rispetto reciproco.
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    Abbiamo bisogno di regole certe
    I nostri figli hanno bisogno di regole certe

  49.  

    Addì 16 marzo 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
    Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
    E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
    Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. »

    Matteo 5,43-48

  50.  

    Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori

    Parole ad altezza Bambino

    Da ormai un anno e mezzo vivono con noi quattro pulcini
    La più piccola, Jaquie, ancora non parlava e non camminava quando è arrivata
    Barbara porta ancora il pannolone
    Mirko si prepara per iniziare il suo primo anno alle elementari
    Anita è già una donnina che scrive e legge le prime paroline

    Non sempre la sera riusciamo a fare la riunione quotidina anche con loro perché spesso si addormentano dopo una lunga giornata trascorsa a sgambettare, ma il sabato è un'altra cosa ed è una gioia cercare le parole giuste per donare valori e principi ad altezza di Bambino

    Stasera parlerò loro dell'amore verso il nemico, e parlerò così

    Litigate tra voi per un giochino?
    Capita che vi siate tirate i capelli o vi siate dati una manata?
    Ecco, certamente si.
    E cosa avete fatto dopo?
    Avete tenuto il muso?
    E come ci stavate in quel momento?
    Male vero?
    Certo perché siete fratelli e sorelle tra voi e dovete convivere volendovi bene.
    Ogni momento brutto fa star male tutti: voi principalmente, ma anche chi vi sta intorno

    Voi siete piccolini, ma vi dico che questo succede anche tra i grandi

    Voi cosa fate dopo un po' che siete arrabbiati?
    Fate pace, magari perché ve lo abbiamo detto noi adulti, ma anche per stare bene voi, perché arrabbiati si sta male, vero?

    Anche noi adulti litighiamo, e quando siamo incolleriti ci stiamo male.
    A noi però nessuno, quasi mai, ci dice di fare pace, ma questa voglia di pace deve essere dentro il nostro cuore.
    Sapete chi sono quelli che hanno questa pace?
    Sono tutti quei grandiglioni che quando erano piccoli hanno ascoltato la voce dei loro papà e delle loro mamme che dicevano "Fate pace" e talvolta quella di Dio tramite il Vangelo.
    Un po' oggi, un po' domani quella parola è stata come un piccolo seme: ha messo radici, è cresciuta e si è fortificata dando i frutti, così come fa un albero di mele, quelle buone che vi piacciono tanto.

    Se voi oggi ascoltate le parole di chi vi è vicino e vi vuole bene, un domani potrete avere dentro di voi frutti buoni da donare a chiunque incontriate.

    Oggi vi dico: amate anche il vostro nemico, amatelo profondamente perché è vostro fratello, perché ci convivete su questa terra, perché è solo amandolo che gli perdonerete le cose brutte che ha fatto o detto contro di voi, ed è solo perdonandolo che potrete sperare nell'avere pace e serenità in questo mondo e la certezza di pace nell'eternità
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    Il Vangelo è un dispenser di buone regole
    Per avere una caramella di saggezza non occorre introdurre alcun tipo di moneta, basta solo aprirlo a caso ed apparirà la risposta alle vostre domande