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  1.  

    Addì 17 dicembre 2019

    Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
    Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
    Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle, Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
    La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici.

    Matteo 1,1-17

  2.  

    Non sarà tolto lo scettro da Giuda nè il bastone del comando tra i suoi piedi, finchè verrà colui al quale esso appartiene e a cui è dovuta l'obbedienza dei popoli (17 dicembre 2019)

    Comparse nel gioco della vita

    Il mio babbo andava spesso fuori Livorno per lavoro, lasciando soli mia mamma e me.
    Sin da piccolino mi diceva "Sei tu l'ometto di casa, proteggi la tua mamma in vece mia"
    Ed io, fiero del mio ruolo, mi ergevo a baluardo del castello in difesa della mia dama.

    Un giorno di settembre, quando avevo ventisei anni, due infarti colsero di sorpresa mio padre.
    I medici sentenziarono: inoperabile, sei mesi di vita al massimo.
    Così un giorno mio padre mi chiamò per darmi le chiavi del suo regno: la combinazione della cassaforte, mi mostrò dove erano i documenti importanti, mi istruì su come comportarmi in alcune situazioni a seconda degli accordi presi.
    Ed io, onorato di tale ruolo, lo impersonai al massimo delle mie capacità.

    Mio padre, dopo un viaggio della speranza a Marsiglia dove venne operato, tornò più forte e baldanzoso di prima, ed io gli lasciai il posto: il mio ruolo era terminato, avevo assolto, spero al meglio, il compito affidatomi, al pari di quando rincasava da Milano o da Amburgo e tornavo ad essere Bambino.

    Oggi mi vedo così, con un compito da assolvere, un compito assegnatomi da Dio, non perché sono bravo, non perché sono bello, non perché sono simpatico, ma semplicemente perché Dio mi ha chiesto di rappresentarlo in questa fettina di mondo, in questa fettina di utilità sociale che è la difesa dei Bambini.
    Ce la metto tutta, fiero ed onorato, pronto a farmi da parte quando il buon Dio deciderà essere il momento.

    Siamo comparse in questo meraviglioso gioco di ruolo che è la vita.
    E' inutile aggrapparsi ad una poltrona, ad un incarico, ad un ruolo, prima o poi ci verrà richiesto di alzarsi e andare su altre strade, e non potremo rifiutarci di farlo.
    ----------------------------
    Prendiamo con onore lo scettro che ci viene dato, ma non appropriamocene perché non è nostro e deve essere riconsegnato

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  3.  

    Addì 18 dicembre 2019

    Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
    Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
    Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
    Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
    Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: "Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele", che significa Dio-con-noi.
    Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

    Matteo 1,18-24

  4.  

    Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa (18 dicembre 2019)

    Ho sognato Dio

    Ci sono momenti nella vita nei quali ti arriva un cazzotto che ti sdraia, ti stordisce.
    Si vive una situazione nella quale si è fuori dalla realtà, come una sorta di sonno indotto.
    Penso che sia anche una sorta di aiuto dalla vita per non impazzire in momenti tanto difficili da affrontare.

    E' un caso classico la morte di una persona cara, allorquando in una prima fase non ci si capacita di quanto accaduto e pensiamo che tutto sia un brutto sogno.
    Ma non l'unica situazione.

    In questi momenti il "letargo" nel quale sprofondiamo, che duri pochi giorni oppure mesi, ci aiuta a tornare con i piedi per terra e, anche senza volerlo, le nostre risorse si attivano per darci una soluzione. Un po' come accade quando dormiamo e ci svegliamo con la soluzione a problemi che il giorno prima parevano essere insormontabili.

    Io credo profondamente ci sia Dio dietro tutto questo, ma anche chi non crede deve convenire che ci sono momenti in cui si rasenta il desiderio di suicidio perché non vediamo vie di uscita, ma se, a distanza di anni, guardiamo a quel periodo capita che riusciamo persino a riderci sopra oppure a scoprirne i risvolti positivi.

    Certo tutto questo non può essere solo merito nostro, ma è indipendente dalla nostra volontà o capacità di reagire.
    Ed allora come si fa a non pensare ad un essere superiore che ci faccia vedere soluzioni diverse da quelle tragiche da noi paventate?
    ----------------------------
    Per passare dal sogno alla realtà dobbiamo accogliere i suggerimenti che arrivano dall'alto

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  5.  

    Addì 19 dicembre 2019

    Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta.
    Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore.
    Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
    Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l'offerta dell'incenso.
    Tutta l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso.
    Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso.
    Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore.
    Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni.
    Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio.
    Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
    Zaccaria disse all'angelo: «Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni».
    L'angelo gli rispose: «Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio.
    Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo».
    Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio.
    Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
    Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa.
    Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini».

    Luca 1,5-25

  6.  

    Le mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo (19 dicembre 2019)

    Attendere con fiducia

    C'è un tempo per vivere ed uno per morire, uno per soffrire ed uno per gioire.
    Bisogna avere pazienza.

    La vita è come la pesca:
    1) Impari ad usare lenze, canne, il valore delle esche, le abitudini dei pesci
    2) Provi e fai i tuoi errori perdendo le prime prede importanti
    3) Vai al mare con mille aspettative, ma devi ridimensionarle sin da subito
    4) Poi capisci che la pesca, come la vita, è imparare ad attendere.
    Passare ore sulla riva con la canna in mano, fermo, immobile, al freddo o al caldo in attesa che passi la preda giusta.
    E quando arriva non avere fretta, lasciare che mangi, giocarci un po'.
    Ed al momento giusto tirare e prenderla all'amo.
    Accarezzarla, lasciare che si allontani per poi tirare, tira e molla fino a portarla a riva, fino a portarla a casa.

    I pesci non sono le persone ma le opportunità della vita
    Spesso ci sfuggono, per poi capire che se avessimo agito diversamente le avremmo potute cogliere.
    E questo ci da esperienza, forza, coraggio per le prossime battaglie.

    Sono 55 anni che pesco, 33 dalla Barca dell'Associazione.
    Ho perso tanti pesci perché ho tanto sbagliato: quando l'esca, quando l'impazienza, quando l'idea di aver vinto.
    Non sono un bravo pescatore, ma ho imparato a catturare le mie prede, anche se qualcuna ogni tanto mi scappa.

    Ho capito, e cerco di insegnarlo ai ragazzi, che tutto ha il suo tempo, e si deve avere fiducia in Dio che vuole da noi completa fiducia.
    Ci aiuterà a catturare le nostre prede, le nostre occasioni, ma vuole che impariamo ad aspettare sulla riva del mare.
    ----------------------------
    La pazienza è la virtù dei forti: saper attendere porta a grandi risultati

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  7.  

    Addì 20 dicembre 2019

    In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
    Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
    A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
    L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
    Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
    Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
    Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».
    Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
    Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio».
    Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
    E l'angelo partì da lei.

    Luca 1,26-38

  8.  

    Nulla è impossibile a Dio (20 dicembre 2019)

    La differenza tra il possibile e l'impossibile sta nel provarci

    E' impossibile che una persona si risvegli da un coma irreversibile
    E' successo

    E' impossibile che l'uomo arrivi sulla luna
    E' successo

    E' impossibile che macchine volanti più pesanti dell'aria possano volare
    E' successo

    E' impossibile che si possa andare alla velocità della luce
    Esperimenti dicono che non è impossibile

    E' impossibile il teletrasporto?
    Esperimenti hanno portato a teletrasportare atomi dalla terra ad un satellite

    Così nulla è impossibile.
    Sperimentazioni, costanza, caparbietà hanno portato a grandi risultati.

    Applichiamo questa regola, che nulla è impossibile, alla nostra vita e raggiungeremo alti traguardi

    E' impossibile che M. torni a casa dalla sua famiglia?
    Nulla è impossibile ed M. tornerà presto da noi
    ----------------------------
    La differenza tra il possibile e l'impossibile sta nel provarci

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  9.  

    Addì 21 dicembre 2019

    In quei giorni, Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda.
    Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
    Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo
    ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!
    A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?
    Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.
    E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore».

    Luca 1,39-45

  10.  

    Il bambino le sussultò nel grembo (21 dicembre 2019)

    Felici di essere Famiglia per tanti Bambini

    Dove sta il Bambino prima di nascere?
    Qualcuno risponderà, giustamente, nella pancia della mamma.
    Esatto, ma non solo.
    Quando si è in dolce attesa il Bambino vive anche nel cuore e nei pensieri del Babbo, dei nonni, degli zii.
    E' un momento bellissimo che dura nove mesi.
    Chi può negare la gioia e le aspettative di quei momenti?

    Ecco tutti noi potremmo assaporare quella gioia e non solo per nove mesi, ma per tutta la vita.
    Un'attesa che dura per sempre, l'attesa di un Bambino in affido.
    Tutti noi che abbiamo scelto questa strada siamo genitori in perenne dolce attesa.
    E con noi gioisce tutta la famiglia allargata.
    L'incontro con il neonato appena arrivato anche se di dieci o quindici anni.
    Il desiderio di conoscersi, sperimentarsi, accudirsi.
    La gioia e il dolore della vita.
    L'aiuto reciproco.
    Il volo verso nuovi e più maturi orizzonti.

    Ecco, tutto questo è l'affido
    ----------------------------
    Stanchi ma felici di essere Mamma, Babbo, Zia, Famiglia

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  11.  

    Addì 22 dicembre 2019

    Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
    Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
    Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
    Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
    Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
    "Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele", che significa Dio-con-noi.
    Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa,

    Matteo 1,18-24

  12.  

    Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo (22 dicembre 2019)

    Basta il sorriso di un Bambino per fare Famiglia

    Era il giorno di Natale di qualche anno fa.
    Nic aveva 2 anni e mezzo, in affido a noi da quando aveva 7 mesi.
    Quel giorno la madre lo prese in accordo con i servizi, ma anziché riportarlo alla sera come convenuto, mandò un laconico messaggio per dire che non lo avrebbe più riportato.
    Fu un Natale triste senza il piccolino di casa.
    Non servirono telefonate, raccomandate, denunce: tutto fermo, nessuno rispondeva, i servizi sociali si disinteressavano della cosa.
    Furono giorni di dolore e di passione.
    Dovevamo sorridere per i Bimbi che avevamo con noi, ma avevamo il pianto disperato nel cuore.
    Passarono dieci giorni, poi alla riapertura del tribunale dei minori mi piazzai nell'atrio e non mi mossi di lì fin tanto che il presidente non mi ricevette.
    Mi disse: oggi alle 16:00 la madre riporterà il Bimbo a casa.
    Risposi: non mi fido. Non di lei, ma della madre.
    Replicò: noi siamo forti e potenti, se oggi alle 16:00 non arriva la madre con il bimbo, lei mi chiami a questo numero ed entro un'ora il piccolo Nic tornerà da voi scortato dai carabinieri.
    E così fu: alle 16:00 Nic tornò a casa, accompagnato dalla mamma, per rimanervi fino ai sei anni.

    La storia si ripete anche quest'anno.
    Speriamo si ripeta fino all'ultimo e che M. possa tornare a casa.

    Buon Natale M. ovunque lo farai, con chiunque festeggerai.
    Per colpa di persone cattive oggi sei lontano da quella che è stata la tua famiglia per otto anni e che Famiglia per te lo sarà per sempre.
    ----------------------------
    Contrastiamo la forza e le imposizioni con l'amore e la caparbietà

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  13.  

    Addì 23 dicembre 2019

    Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio.
    I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei.
    All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria.
    Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».
    Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
    Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.
    Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati.
    In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
    Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose.
    Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: «Che sarà mai questo bambino?» si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui.

    Luca 1,57-66

  14.  

    Che sarà mai questo bambino? (23 dicembre 2019)

    Nino il Pinguino

    Da qualche giorno mi sono inventato la favola di Nino il Pinguino, ed i Bimbi adorano ascoltarla.
    Ogni giorno mi invento sul momento un nuovo capitolo, una nuova avventura basata sulla quotidianità di Nino, un Pinguino capellone che vive a Livorno, il cui padrone, si fa per dire, è il mio amico Giovanni. Sono talmente in sintonia che si sono persino "sposati" in chiesa.
    Nino il Pinguino è assai dispettoso e ne combina di tutti i colori, ama farsi cercare e si nasconde quando viene chiamato, per poi apparire e con la sua aluccia fare "eh eh eh".
    A Livorno tutti lo conoscono, ed anche se sono in molti ad essere oggetto dei suoi tiri birboni, gli vogliono un gran bene e si preoccupano per lui ogni volta che scompare.

    Favolette. Tempo dedicato ai Bambini, nessun cellulare che disturba la narrazione, prestarsi loro ogni qualvolta ti chiedono "racconta".
    Sono semi, semi buoni che entrano nel cuore e nella mente dei Bimbi, favole attraverso le quali narrare donando valori in mezzo a quattro belle risate.

    Raccontate favole ai vostri Bambini, scrivetele per loro, non affidateli ai maledetti cellulari, tablet, computer, televisioni, alexie varie.
    Loro vogliono voi, ma se voi non ci siete vi sostituiranno, ed allora quando saranno grandi non seguiranno voi, ma i robot che voi stessi avete detto loro di seguire.

    Quello che loro saranno domani dipende esclusivamente da voi.
    ----------------------------
    Nino il Pinguino non è un robot, è il futuro dei vostri figli

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  15.  

    Addì 24 dicembre 2019

    In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra.
    Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio.
    Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città.
    Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.
    Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.
    Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
    C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge.
    Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento,
    ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore.
    Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia».
    E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».

    Luca 2,1-14

  16.  

    Oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore (24 dicembre 2019)

    Buon Natale

    Se domandiamo ai giovani cosa si festeggia a Natale, in molti risponderanno "Babbo Natale".
    Sempre meno persone si ricordano che a Natale si festeggia la nascita di Gesù Cristo.

    Non è un compleanno di duemila anni fa, non è "roba del passato", ma attualità.

    Gesù è nato per salvare il mondo, ed ogni giorno qualcuno decide di dedicare il suo tempo, le sue energie al prossimo: è l'esercito dei volontari, di coloro che gratuitamente fanno dono di sé stessi a tutti noi.
    Quando una persona decide di fare volontariato, ecco che nasce un salvatore.
    Può dedicarsi all'ambiente, e renderà più pulita l'aria che tutti respiriamo.
    Può dedicarsi ai Bambini maltrattati, e donerà a tutti uomini e donne con principi che sapranno valorizzare la parola "Famiglia"
    Può dedicarsi agli immigrati, e farà in modo che diventino cittadini capaci di produrre benessere per tutti.
    Può dedicarsi alla cultura, e ci aiuterà a capire meglio il mondo attorno a noi.

    Il volontario, qualunque sia il suo campo, è un salvatore, il cui capostipite è Gesù che è stato il primo a donare sé stesso per il bene dell'umanità.

    A Natale si festeggia tutto questo.
    Non è la festa dei regali, dei pranzi luculliani, delle luci abbaglianti o degli abiti sfarzosi: è la festa di Gesù, è la festa di tutti coloro che salvano il mondo seguendo il suo esempio.
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    Buon Natale dagli Amici della Zizzi

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  17.  

    Addì 25 dicembre 2019

    In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
    Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
    In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.
    Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.
    Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
    Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
    Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
    Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
    Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto.
    A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
    E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
    Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me».
    Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia.
    Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
    Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.

    Giovanni 1,1-18

  18.  

    La legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo (25 dicembre 2019)

    Natale Buono, ma non per tutti

    Quando tutti sono felici, o almeno appaiono tali, il pensiero vola a chi felice non lo è a Natale e non lo è nemmeno negli altri giorni.

    A chi dorme sotto i ponti
    A chi mangia gli avanzi trovati nei cassonetti
    A chi viene picchiato, maltrattato, abusato
    A chi è stato strappato dalla sua famiglia senza un motivo, come è accaduto per il nostro M.

    M. prelevato da scuola tra le lacrime
    M. preso senza che potesse salutare chi per otto anni lo ha accolto come un figlio
    M. portato via senza che potesse prendere con sé nemmeno un suo giochino
    M. messo in una casa per adulti con handicap per essere lui anagraficamente un adulto
    M. che festeggerà il Natale forse pieno di regali per "comprarlo", ma donati da estranei
    M. senza i suoi amici, i suoi fratelli
    M. senza i suoi piccoli incarichi che era fiero di assolvere
    M. senza poter andare a pescare come da settimane programmavamo
    M. senza la possibilità di capire cosa stia succedendo
    M. al quale viene impedito un qualsiasi contatto con noi, trattati peggio dei delinquenti
    M. prelevato da scuola con la complicità del preside che avrebbe dovuto difenderlo
    M. senza gli scherzi di tutti noi ai quali divertito rideva a crepapelle stando al gioco sentendosi al centro dell'attenzione
    M. con perfetti sconosciuti che nulla sanno di lui, delle sue abitudini, dei suoi sguardi persi, dei suoi momenti di gioia e di rabbia

    Oggi è Natale, ma non per tutti

    Non per noi ai quali è stato strappato un figlio con la forza senza nessuna ragione

    Ma sarà Natale

    Sarà Natale quando M. tornerà da noi
    Sarà Natale quando le persone che hanno fatto degli abusi verranno portate nelle aule di tribunale
    Sarà Natale quando chi avrà fatto del male a M. dovrà risponderne e spiegare il perché
    ----------------------------
    Sarà Natale

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  19.  

    Addì 26 dicembre 2019

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
    E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
    Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire.
    E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato».

    Matteo 10,17-22

  20.  

    Non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi (26 dicembre 2019)

    Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno

    Qualcuno mi domanda ogni tanto "Ma dove prendi la forza per combattere?"

    Rispondo richiamando un brano del Vangelo. Non c'è bisogno di aggiungere altro per capire dove io prenda la forza per vincere tante battaglie

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
    E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
    Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire.
    E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato».
    ----------------------------
    Non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento

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  21.  

    Addì 27 dicembre 2019

    Nel giorno dopo il sabato, Maria di Magdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
    Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro.
    Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
    Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.
    Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.
    Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

    Giovanni 20,2-8

  22.  

    Correvano insieme tutti e due (27 dicembre 2019)

    Correre per non vincere

    Quanto ci fanno sorridere le coppie strane: Pippo e Topolino, Don Chisciotte e Sancho Panza, un nonno con il nipotino.
    Eppure funzionano.
    Si crea tra loro un decalogo segreto che nessuno intende, ma il cui rispetto porta la coppia a funzionare.
    Un'immagine bellissima che ho dalla mia infanzia è il racconto in cui le donne avvertono i discepoli che il sepolcro dove era stato sepolto Gesù era vuoto.
    Ricevuta tale notizia Simon Pietro ed un altro discepolo più giovane corsero al sepolcro.
    Il più giovane arrivò per primo, si fermò all'entrata ed attese Pietro che entrò per primo.

    Immaginatevi la scena: il discepolo giovane, con la sua brama di sapere, la sua adolescenziale curiosità, il suo amore per Gesù è arrivato prima.
    Poteva entrare, voleva entrare, non vedeva l'ora di entrare, ma attese Simon Pietro lasciandolo passare avanti.

    Potete immaginare amore più grande? Rispetto più elevato?

    Impariamo anche noi a farci da parte per dare spazio a chi è rimasto indietro.
    Impariamo anche noi a rispettare l'anziano.
    Impariamo anche noi che "coppia" non vuol dire prevalere sull'altro, ma creare uguaglianza anche laddove la natura abbia creato disparità
    ----------------------------
    La corsa più bella è quella in cui si lascia vincere chi resta indietro

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  23.  

    Addì 28 dicembre 2019

    I magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
    Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.
    Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi.
    Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più.

    Matteo 2,13-18

  24.  

    Mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme (28 dicembre 2019)

    Strage degli innocenti

    Mette i brividi il racconto di Erode che fece uccidere tutti i Bambini di Betlemme.
    Oggi accade lo stesso, ma in pochi si inorridiscono, in pochi cercano di salvarli.
    Erode è il potere, e per mantenerlo i detentori delle poltrone sono disposti ad uccidere.

    Pur di avere consensi tra i propri elettori si lasciano migliaia di Bambini nei centri di detenzione in Libia, si abbandonano in mare al loro destino, si rinchiudono in gabbie separandoli dai genitori ai confini con il Messico, si uccidono in Brasile se escono fuori dalle favelas.

    Esempi lontani da noi?

    Accade in Italia: cento Bambini in affido nella tal città, ottantatré nella talaltra.
    Quanti Bambini nei centri diurni? Centri diurni? E dove sono?
    Cento? Ottanta? Ma sapete quanti sono i Bambini che nelle nostre città soffrono per malnutrizione, violenze, abusi?
    Centinaia e centinaia.
    Quelli che vanno in affido sono solo la punta dell'iceberg, quelli che non si può fare a meno di non vedere perché ci sono delle denunce.
    Il potere, ovvero molti comuni, ma anche molte Regioni non vogliono fare affido: con un Bambino non ci si può far fotografare per raccattare voti, un Bambino in affido costa in rette e sostegno alla famiglia e quindi meno soldi da spendere per aumentare la popolarità, un Bambino in affido fa gridare molti al "rapimento legalizzato" e quindi perdita di voti.

    I nostri comuni uccidono i Bambini, compiono ogni giorno una strage degli innocenti, ma nessuno osa alzare la voce per fermare questo eccidio.
    E chi lo fa gli viene tappata la bocca perché scomodo, perché non politicamente corretto, perché non in linea con le idee degli Erode di turno.

    Noi Amici della Zizzi da sempre denunciamo questa strage, la devianza di molti servizi sociali il cui interesse è quello del comune e del mantenimento del proprio posto di lavoro, ma non è l'interesse del Bambino. E siamo scomodi, provano in tutti i modi a farci stare zitti. Da sempre. Ma non ci riusciranno. La nostra voce sarà sempre un grido di dolore dei tanti Bambini uccisi e un grido di denuncia per gli abusi perpetrati ai loro danni.
    ----------------------------
    Quanti Bambini vengono uccisi ogni giorno nelle nostre città italiane? Migliaia!

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  25.  

    Addì 29 dicembre 2019

    I magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
    Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.
    Morto Erode, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e và nel paese d'Israele; perché sono morti coloro che insidiavano la vita del bambino».
    Egli, alzatosi, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò nel paese d'Israele.
    Avendo però saputo che era re della Giudea Archelào al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e, appena giunto, andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si adempisse ciò che era stato detto dai profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

    Matteo 2,13-15.19-23

  26.  

    Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto (29 dicembre 2019)

    Genitori coraggiosi

    Quando si parla di Bambini abusati e maltrattati è facile alzare il dito per giudicare ogni membro di quella famiglia.
    Basterebbe fermarsi un attimo ad osservare per capire che spesso la realtà è ben diversa.

    Pensate al caso di un babbo che torna a casa la sera sempre ubriaco e si metta a picchiare moglie e figlio.
    Come può una donna ribellarsi? Può scappare, chiedere aiuto, denunciare, andare dai servizi sociali, rifugiarsi in una caserma.

    Vi sembra tanto facile?

    Le donne hanno paura di ritorsioni, non si sentono protette dalle leggi e dagli uomini, non vengono credute.
    In taluni casi sono deboli, non sanno come muoversi, hanno paura di ritorsioni, mettono in conto le botte in cambio di un tetto e di un piatto di minestra per sé e per i figli.

    I genitori o i nonni coraggiosi che allontanano figli e nipoti per proteggerli ce ne sono, ma ci vorrebbero in ogni famiglia dove i Bambini sono maltrattati.

    Ce ne sono molti di più di quanto non immaginiate, ma troppo spesso le loro denunce ai servizi sociali cadono nel vuoto, e la paura che la loro azione non porti alla protezione del Bimbo, ma solo a ritorsioni da parte di chi abusa di loro, diventa realtà

    Ed allora cosa fare?

    Rivolgetevi al tribunale dei minori, mandate loro una raccomandata, una pec, un fax e tale denuncia non sarà lettera morta, sarà seguita ed i servizi sociali saranno chiamati obbligatoriamente ad indagare e a relazionare sulla vicenda.

    Purtroppo però capita troppo spesso che ci siano servizi sociali che mentano nelle loro relazioni, oppure omettano fatti rilevanti, ed il giudice, dovendosi basare solo su tali "racconti" non può far altro che decidere per il non luogo a procedere.

    Rivolgetevi alla nostra Associazione, oppure ad altra che di Bambini si occupa, per chiedere la nostra tutela, per chiederci di far ascoltare al giudice una voce autorevole qualora sia diversa da quella dei servizi sociali.

    Genitori e nonni coraggiosi, non arrendetevi.
    Siamo al vostro fianco per aiutarvi a strappare i vodtri figli e nipoti da una vita piena di dolori ed abusi
    ----------------------------
    Non dobbiamo restare in silenzio, denunciamo per proteggere i Bambini

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  27.  

    Addì 30 dicembre 2019

    In quel tempo, c'era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto col marito sette anni dal tempo in cui era ragazza, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere.
    Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
    Quando ebbero tutto compiuto secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nazaret.
    Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era sopra di lui.

    Luca 2,36-40

  28.  

    E ora aveva ottantaquattro anni (30 dicembre 2019)

    Nonna Pina

    Nonna Pina, o Filicia come la chiamo io da una storpiatura del cognome, ha la veneranda età di ottantadue anni.
    Ho visto ragazzi con meno brio di lei.
    L'immagine forte che ho della "nonna" è quando qualche anno fa zappettava il terreno attorno ad un olivo. Era autunno.
    Cominciò a piovere e tutti i ragazzi che erano fuori corsero in casa a ripararsi.
    "Ora arriverà anche la Filicia" pensai.
    Ma non rincasava.
    Dopo qualche minuto di attesa andai fuori per vedere dove fosse, e la vidi vicino all'olivo con l'ombrello nella mano sinistra e la zappa nella mano destra perché doveva finire il lavoro che aveva iniziato.
    E che dire del nostro Mercatino che da anni porta avanti con grande perizia: pugno di ferro contro i furbetti, dolcezza infinita verso i clienti più affezionati, correttezza e grande educazione verso tutti gli altri.
    Nonna Pina si fa voler bene dai Bambini che adorano ascoltare le sue favole, è autoroinica e sa stare agli scherzi che tutti noi, io per primo, le giochiamo.
    Non c'è volontario, del presente o del passato, che non la ricordi con grande affetto.

    Donna di altri tempi?

    No. Lei vive questi tempi come li viviamo noi, ma a differenza di molti mette cuore e passione in ogni cosa che fa, anche la più umile; non c'è lavoro per lei troppo piccolo, banale, nascosto che non debba essere portato a termine.

    Stamani leggevo il Vangelo, ed ho trovato il pezzo che parla della sacerdotessa di ottantaquattro anni che aveva vissuto una vita nell'attesa di vedere il Salvatore.

    Mi ha richiamato nonna Pina per la sua mitezza, per la sua capacità di sapere aspettare le cose buone, per il suo ottimismo, tenacia, forza interiore, amore per il prossimo.

    Un motivo in più per ringraziare Dio dei tanti doni che ci ha fatto, del dono di avere in mezzo a noi la Nonna Pina
    ----------------------------
    Una nonna dei nostri tempi

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  29.  

    Addì 31 dicembre 2019

    In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
    Egli era in principio presso Dio:
    tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
    In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;
    la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.
    Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.
    Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
    Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
    Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
    Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
    Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto.
    A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio:
    a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
    E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi;
    e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
    Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi:
    Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me».
    Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia.
    Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
    Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato

    Giovanni 1,1-18

  30.  

    Senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste (31 dicembre 2019)

    Il cielo come tetto, il gelo come coperta

    La scienza ci dice che le montagne, le piante, gli animali e gli uomini si sono formati secondo la teoria dell'evoluzione.
    Anche i pianeti, le stelle e gli universi sono nati dal big bang.
    Perché non crederci?
    Ma la domanda è: se il big bang è lo scoppio di una massa enorme di materia, quella materia da cosa è nata?
    Non ostiniamoci a pensare che la scienza possa spiegare tutto: qualcuno, che io chiamo Dio, deve pur averlo creato dal nulla quel primordiale ammasso di materia.

    Siamo forse noi fautori della nostra sorte, buona o cattiva che sia?
    In parte si, ma pensate se foste nati in altra famiglia, in altro stato, in una favela o in un campo di prigionia, cosa ne sarebbe stato della vostra vita?

    Oggi, ultimo giorno dell'anno, facciamo propositi per il nuovo.
    Il mio è quello di essere più umile, di ricordarmi che tutto quello che ho, salute compresa, non ce l'ho per i miei meriti, ma per un grande dono che Dio mi ha fatto.

    Ieri entrando in casa ho sentito un bel tepore dopo aver passato qualche ora al freddo.
    Il mio primo pensiero è andato a tutte quelle persone che dormono per strada, sopra una panchina, sotto una loggia.
    Io al caldo, loro al freddo.
    Perché? Che merito ne ho io?
    Loro nati in un paese dal quale sono dovuti scappare.
    Loro nati in una famiglia immersa in droga e delinquenza.
    Loro nati in un campo rom.
    Ed io nato in una bella famiglia, in una bella casa, in uno stato che protegge i benestanti.
    Quale merito ne ho io per avere una casa calda?
    Quale demerito hanno loro per avere come tetto il cielo e come coperta il gelo?

    Ricordatelo Riccardo quando ti lamenti per ogni piccola cosa! Ricordatelo!
    ----------------------------
    Per fare un tavolo ci vuole un seme

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  31.  

    Addì 1 gennaio 2020

    In quel tempo, i pastori andarono senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia.
    E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
    Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano.
    Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
    I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.
    Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.

    Luca 2,16-21

  32.  

    Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore (1 gennaio 2020)

    Mamma Maria

    Una canzone dei ricchi e poveri, Mamma Maria, dice

    Ha un filtro contro la gelosia
    e una ricetta per l'allegria.
    Legge il destino ma nelle stelle
    e poi ti dice solo cose belle.

    Oggi per me è la vera festa delle mamme.
    La mamma è giusto festeggiarla il primo giorno dell'anno perché da lei inizia tutto.
    La gelosia la tiene per sé per dare modo al figlio di trovare la donna o l'uomo giusto.
    Sa sempre come farti stare allegro.
    Vede il tuo futuro, ma ti racconta solo le parti belle della tua vita.

    Compiti difficili per le mamme.
    A volte penso alla difficoltà di Maria, la mamma di Gesù, che doveva tenere nel suo cuore tutto il male che al figlio veniva fatto.
    Quanto dolore in queste mamme, coraggiose al punto da sorridere per dare forza ai figli anche nei momenti più tragici della vita.

    Essere genitori è difficile, ma per essere mamme ci vuole una marcia in più che noi uomini non potremo nai avere
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    Mamme Sprint

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  33.  

    Addì 2 gennaio 2020

    Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Chi sei tu?».
    Egli confessò e non negò, e confessò: «Io non sono il Cristo».
    Allora gli chiesero: «Che cosa dunque? Sei Elia?». Rispose: «Non lo sono». «Sei tu il profeta?». Rispose: «No».
    Gli dissero dunque: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?».
    Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia».
    Essi erano stati mandati da parte dei farisei.
    Lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?».
    Giovanni rispose loro: «Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo».
    Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

    Giovanni 1,19-28

  34.  

    Io sono voce di uno che grida nel deserto (2 gennaio 2020)

    Gridare nel deserto

    Allo stadio.
    Partita in casa della Juve.
    Juventus - Roma.
    Un attaccante della Roma ha la palla incollata sul piede.
    E' solo e corre deciso verso la porta avversaria.
    Lo stadio è ammutolito: tutti trattengono il fiato per la paura di subire un gol.
    Dal reparto della tifoseria Juventina si leva un grido: FORZA ROMA

    Cosa immaginate possa accadere?

    A volte mi sento quel tifoso.
    Inneggio all'affido quando in tanti lo criticano e lo disdegnano.
    Incito i servizi sociali ad accudire e proteggere i Bambini quando la politica dei comuni è quella di chiudere le Case Famiglia o impedirne l'apertura per non dover spendere denaro per l'affido.

    "Voce di uno che grida nel deserto"

    In molti mi guardano male, in molti vorrebbero eliminarmi, ma io grido a voce alta ciò in cui credo profondamente: accoglienza di Bambini, accudimento, affido.

    Io sono nessuno, sono solo uno che grida nel deserto.
    E continuerò a farlo finché Erode non mi decapiterà.
    Ma se il mio grido durante tutta la mia vita riuscisse a salvare almeno un Bambino, la mia vita non sarebbe stata inutile.
    ----------------------------
    Contro tutto e contro tutti se si crede in ciò che si fa

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  35.  

    Addì 3 gennaio 2020

    In quel tempo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo!
    Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me.
    Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele».
    Giovanni rese testimonianza dicendo: «Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui.
    Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo.
    E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio».

    Giovanni 1,29-34

  36.  

    Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo (3 gennaio 2020)

    Vestitino domenicale

    Ogni mamma "sana" ci tiene che il proprio Bimbo sia ben vestito, lavato, profumato in ogni occasione, ma, diciamocelo, ancor più le importa quando ci siano occasioni speciali, come quando deve incontrare il medico, fare la prima comunione, il primo giorno di scuola.
    Quanto amore, passione e zelo in quelle mamme, attente alla più piccola macchiolina.

    Quando poi cresciamo siamo noi a doverci lavare, pulire, ben vestire, specie nelle occasioni speciali per ottenere maggior gradimento in coloro che incontriamo.

    Pensate se ad un colloquio di lavoro andassimo sporchi, trasandati, puzzolenti.
    Quante possibilità avremmo di essere presi?
    Se non zero, molto poche.

    E così se volessimo essere accolti nel cuore di una bella ragazza, e ci presentassimo "scalcinati", quante possibilità avremmo di strapparle un sorriso?

    Dovremmo capire ed imparare che la nostra vita è un brevissimo momento da utilizzare per prepararci ad un incontro importante: quello con Dio.

    Come dite? Dio non esiste?
    La penso diversamente, ma rispetto il parere altrui, penso però che ogni eventualità non vada scartata.

    Facciamo un esempio.
    Esco di casa la domenica pensando di andare in ufficio a sbrigare un lavoro urgente, chiudermi tra quelle quattro mura ed uscirne a sera inoltrata.
    Sono certo che non incontrerò nessuno per la strada, quindi anche se non mi tiro a lucido poco importa, la maglietta logora e con una macchia di caffè pazienza, le scarpe vecchie con la suola un po' rotta male di poco.
    Mentre sono in ufficio suonano alla porta.
    Apro e c'è una signora che avendo visto la luce accesa dalla strada ha deciso di salire per avere informazioni circa un'eredità che voleva lasciare in donazione.
    Il mio aspetto è trasandato, e la signora nel vedermi quasi si spaventa, o comunque non ne resta piacevolmente colpita, e decide di andarsene.
    Per la mia trascuratezza ho perso la possibilità di una grossa donazione.

    Allora penso.
    Non sarebbe il caso di essere sempre ben lavati e vestiti per non perdere eventuali occasioni?
    Non sarebbe, quindi, il caso di comportarsi bene, tenere l'anima ben pulita, casomai, contrariamente alle vostre previsioni, dovesse esserci Dio ad aspettarci?
    ----------------------------
    Lavati e stirati per un incontro importante

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  37.  

    Addì 4 gennaio 2020

    In quel tempo, Gesù venne presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là.
    Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì.
    E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele.
    Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: «Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada».
    E i discepoli gli dissero: «Dove potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
    Ma Gesù domandò: «Quanti pani avete?». Risposero: «Sette, e pochi pesciolini».
    Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li distribuivano alla folla.
    Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene.

    Matteo 15,29-37

  38.  

    Attorno a lui si radunò molta folla (4 gennaio 2020)

    Ci sono Mamme

    Ci sono mamme che crescono i loro figli accudendoli in ogni loro necessià, senza però soffocarli
    Ci sono mamme che insegnano ai loro figli i valori della vita, senza però imporglieli
    Ci sono mamme che ascoltano i loro figli, senza però essere troppo accondiscendenti
    Ci sono mamme che seguono i loro figli in ogni passo, senza però essere invadenti
    Ci sono mamme che amano i loro figli più della propria esistenza, senza mai farglielo pesare
    Ci sono mamme che difendono i loro figli, lasciando che siano loro a scegliersi le proprie battaglie
    Ci sono mamme che lasciano ai loro figli in eredità la propria forza e caparbietà

    La mia mamma era tutto questo

    Ma mia mamma era come la luna: luminosa, bellissima, ma con la sua faccia nascosta che non ho avuto il tempo di scoprire

    Buon Anniversario Mamma fra le braccia di Gesù
    ----------------------------
    34 anni senza te, con il tuo cuore fuso con il mio

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  39.  

    Addì 5 gennaio 2020

    In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
    Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
    In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.
    Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.
    Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
    Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
    Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
    Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
    Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto.
    A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
    E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
    Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me».
    Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia.
    Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
    Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.

    Giovanni 1,1-18

  40.  

    In principio era il Verbo (5 gennaio 2020)

    Un progetto

    Il progetto che ogni genitore ha per i propri figli è che si elevino alla loro condizione di uomini e donne a immagine e somiglianza propria. Non come cloni, ma certamente identici o superiori nei valori e principi. Quale mamma che faccia volontariato non vorrebbe che la propria figlia fosse generosa almeno quanto lei?
    Il grande ottimismo di noi genitori si scontra con il pessimismo di molti figli, specie nell'adolescenza, di non riuscire a raggiungere gli alti valori insegnati dai propri genitori.
    Ma un papà ed una mamma non si arrendono, brontolano e perdonano, piangono e attendono, si arrabbiano e si rasserenano perché hanno, sin da prima che il figlio nascesse, o arrivasse in affido o in adozione, un progetto in testa: farlo diventare uomo o donna con quei valori nei quali essi stessi credono.
    Ogni genitore vede il proprio figlio con i limiti e i difetti, ma non è pessimismo, anzi lotta perché ha un progetto, e nonostante le infedeltà e i tradimenti del figlio, questo progetto riuscirà a portarlo a termine.
    Chi ha fede vede una similitudine con il progetto di Dio per gli uomini: vuole elevarci alla condizione divina di perfezione, è ottimista e non si arrende dinanzi ai tradimenti dell'uomo
    Genitori, non arrendetevi mai.
    ----------------------------
    Quanti bambini abbiamo visto divenire uomini e donne, per ciascuno di loro il nostro progetto era quello di dare amore affinché lo usassero per camminare a testa alta nella vita.

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  41.  

    Addì 6 gennaio 2020

    Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo».
    All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.
    Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia.
    Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele.
    Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
    Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.
    Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.
    Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
    Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

    Matteo 2,1-12

  42.  

    Alcuni Magi giunsero da oriente (6 gennaio 2020)

    Venti di guerra

    Duemila anni fa tre magi, tre orientali di altra religione rispetto a quella degli israeliani, fecero un viaggio lungo e faticoso per portare doni ed ossequiare un Bambino.

    Oggi coloro che dicono di credere in quel Bambino hanno voluto dichiarare guerra all'oriente.
    Non mi meraviglia la follia omicida e guerrafondaia di un sol uomo, ma è preoccupante il fatto che i due principali esponenti di Francia ed Inghilterra abbiano dichiarato il loro appoggio a tale pazzia che potrebbe portare ad una guerra mondiale.
    Appoggio che ovviamente è stato chiesto prima.
    Un accordo di tre individui che potrebbe coinvolgere oltre un miliardo di persone

    Per amore di un sol uomo abbiamo conosciuto la parola "pace"
    Per odio di un sol uomo conosceremo la parola "guerra"
    ----------------------------
    Alimetare l'odio significa soffiare sulla brace dell'irrazionalità

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  43.  

    Addì 7 gennaio 2020

    In quel tempo, avendo saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti; il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata.
    Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
    Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.
    La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva.
    E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

    Matteo 4,12-17.23-25

  44.  

    Ombra di morte una luce si è levata (7 gennaio 2020)

    Ubriachi al volante

    Un'omicida quando viene arrestato è sprezzante della vita altrui, sorride, saluta le telecamere.
    Un ragazzo ubriaco che al volante falcia una ventina di suoi coetanei impazzisce dal dolore e dal rimorso.

    Al primo danno una pena che va dai 21 anni all'ergastolo.
    Per il secondo è prevista una pena di 18 anni qualora muoia più di una persona.

    A cosa serve mettere in galera un ragazzo che ha fatto una stupidaggine?
    Forse l'inasprimento delle pene ha portato la gente a bere di meno?
    Quel ragazzo viene paragonato ad un omicida, viene sbattuto in un carcere insieme a delinquenti di ogni risma, subirà violenze e avrà due alternative: morire dentro oppure ribellarsi morendo in prigionia o diventando egli stesso un delinquente.

    La carcerazione dovrebbe servire a far riflettere, a recuperare la persona, a farle capire il prorio errore per poi reinserirlo "modificato" all'interno della società civile.
    Chi beve e si mette alla guida è certamente un idiota, ma se mettessimo in galera tutti gli idioti di questo mondo dovremmo costruire casermoni con le grate alle finestre per sette miliardi di persone.

    Un ragazzo che beve è cosa normale, chi tra i 18 ed i 30 anni non ha preso delle solenni sbornie, specie tra noi maschietti?
    A quell'età ti sembra di essere superman, ma fa parte della crescita.
    E' vero, a volte si provocano danni irreparabili, ma non per questo si devono mettere in galera per quasi vent'anni ragazzi che hanno fatto una stupidaggine.

    Mettiamoli per un anno, per due anni o anche più a fare lavori socialmente utili, facciamoli dormire in centri ad hoc e non a casa propria con mamma, papà e tutte le loro comodità. Facciamoli riflettere, ma 18 anni di galera no, è troppo.

    Così facendo si uccide un altro ragazzo
    ----------------------------
    Non uccidiamo i nostri ragazzi

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  45.  

    Addì 8 gennaio 2020

    In quel tempo, Gesù vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
    Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Questo luogo è solitario ed è ormai tardi; congedali perciò, in modo che, andando per le campagne e i villaggi vicini, possano comprarsi da mangiare».
    Ma egli rispose: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andar noi a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?».
    Ma egli replicò loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». E accertatisi, riferirono: «Cinque pani e due pesci».
    Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull'erba verde.
    E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento e di cinquanta.
    Presi i cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai discepoli perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti.
    Tutti mangiarono e si sfamarono, e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche dei pesci.
    Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

    Marco 6,34-44

  46.  

    Gesù vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore (8 gennaio 2020)

    Il guerriero sorridente

    Tutti noi abbiamo bisogno di una guida.
    Guardiamo sempre più alto di noi per capire quale percorso fare o semplicemente per avere conferma se siamo sulla strada giusta.
    Io e tanti altri guardiamo a Dio, leggiamo il Vangelo, ma Dio si serve delle persone per darci esempi da seguire, e la grandezza di Dio è che tali esempi servono sia a chi crede in lui, sia a chi lo disprezza.

    Giovanni Custodero è un giovane di quasi 27 anni, un atleta.
    Ha vinto una lotteria nella quale nessuno vorrebbe mai vedere estratto il suo numero: un caso ogni centomila persone, 350 casi l'anno

    Il tumore alle ossa provoca sofferenze enormi e ti porta alla morte molto, molto lentamente.
    Ho visto uomini forti urlare disperati e piangere lacrime di dolore da far accapponare la pelle.

    In quattro anni sei interventi, l'amputazione di un arto e diversi cicli di radio e chemioterapia accompagnati da grandi sorrisi e inviti alle persone a non mollare, così come Giovanni stava facendo.

    Oggi il suo fisico è comprensibilmente debilitato ed il dolore è irresistibile.
    Lui ha deciso di lasciarci con il suo sorriso, ha deciso di non far vedere il suo dolore più profondo per una battaglia che sente di aver perso.
    Giovanni è un giovane guerriero di altri tempi, promosso Capitano sul campo, condottiero per chiunque stia soffrendo, guida per chi si lamenta continuamente per i piccoli screzi della vita, esempio di amore e forza, sorrisi e grinta.

    Qualche giorno fa Giovanni ha scelto la sedazione profonda, senza coscienza, per lenire il suo dolore.
    Non è morto, è vivo, continua a lottare. Troppo forte il dolore che provoca questo tumore arrivato persino alle ossa del cranio.

    Dormi Giovanni, dormi Guerriero sorridente, dormi Angelo inviato da Dio e che il tuo sorriso si irradi nei cuori di ogni uomo.

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    Un esempio da seguire nelle nostre battaglie quotidiane

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  47.  

    Addì 9 gennaio 2020

    Dopo che furono saziati i cinquemila uomini, Gesù ordinò ai discepoli di salire sulla barca e precederlo sull'altra riva, verso Betsàida, mentre egli avrebbe licenziato la folla.
    Appena li ebbe congedati, salì sul monte a pregare.
    Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra.
    Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, gia verso l'ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
    Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «E' un fantasma», e cominciarono a gridare, perché tutti lo avevano visto ed erano rimasti turbati. Ma egli subito rivolse loro la parola e disse: «Coraggio, sono io, non temete!».
    Quindi salì con loro sulla barca e il vento cessò. Ed erano enormemente stupiti in se stessi, perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito.

    Marco 6,45-52

  48.  

    Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario (...) salì con loro sulla barca e il vento cessò (9 gennaio 2020)

    Guelfi e Ghibellini

    Ora più che mai si assiste allo scontro tra guelfi e ghibellini.
    Da un lato c'è la destra, dall'altro la sinistra.
    Da un lato c'è la lega con i suoi proclami sensazionalistici gridati ai quattro venti.
    Dall'altro c'è il pd con il suo clientelismo scellerato.

    Non si scappa

    Vuoi fare qualcosa? Devi avere un politico amico.
    Ma non basta: devi schierarti, devi fare le loro battaglie se vuoi che loro ti appoggino e ti aiutino.

    Se ti allei con il potere del luogo le cose vanno bene, ovviamente fin tanto che esso detiene la maggioranza, se invece la perde preparati a cadere nel baratro perché sarai considerato un nemico da sconfiggere, al di là del lavoro che tu possa aver fatto.

    Nel mezzo a questa "singolar tenzone" c'è la chiesa.
    Non il Papa, super partes, almeno credo e spero, ma i poteri locali, accentratori.
    Ed anche con loro stessa musica: se ti lasci andare tra le loro braccia, facendoti fagocitare e perdendo la tua identità, tutto va bene, altrimenti preparati a subire attacchi anche da vescovi e suore dal forte potere.

    Noi abbiamo fatto una scelta che si chiama INDIPENDENZA.

    Abbiamo scelto questa strada trentatré anni fa, e se forse in alcune regioni o in determinate città è possibile l'autodeterminazione, in altre questa non è certamente una strada asfaltata.

    Piacciamo alla gente, il nostro lavoro è apprezzato, i Bimbi sono il nostro vessillo e la loro gioia è sotto gli occhi di tutti, ma non avendo la tesserina del partito siamo esclusi, derisi, messi da parte, ostacolati dai poteri politici e dai loro "bravi" accoliti di manzoniana memoria che nel nostro caso si chiamano "servizi sociali".
    E la chiesa? Io sono cattolico, vado a messa, credo e cerco di educare i miei ragazzi con i principi dettati dal Vangelo, ma mai c'è stato un aiuto, un appoggio, un interessamento della chiesa locale.

    E' possibile che voler restare indipendenti sia così difficile nella nostra realtà, ed immagino in moltissime altre?
    E' possibile che ci voglia il plauso del potere politico o della chiesa per fare qualcosa di buono?
    E' possibile che se non piaci loro puoi essere anche un santo che sei visto come un diavolo sul quale gettare discredito ed infamia?

    Hanno provato in tutti i modi a schiacciarci, hanno parlato male di noi, ci hanno fatto attorno terra bruciata, ma se dopo 33 anni, dico TRENTATRE' non due giorni o due anni, ancora operiamo, ancora accogliamo, ancora siamo benvoluti dalla stragrande maggioranza delle persone che entrano in contatto con noi, significa che le radici ci sono, che la pianta è buona e sana.

    Ed allora, cari signori del potere, continuate pure ad insultarci e a metterci i bastoni fra le ruote, che siate di destra o di sinistra, guelfi o ghibellini, noi continueremo la nostra missione per accogliere, aiutare, amare i tanti Bambini che per voi sono solo merce di scambio, utilità per arrivare ai vostri scopi.

    La nostra strada è in salita, remiamo ogni giorno contro corrente con un vento sempre più forte ed impetuoso, ma non gireremo la prua per tornare indietro perché laddove non potremo noi ci sarà Dio a spingerci per arrivare più avanti a toccare isole ad oggi sconosciute.
    Faremo così salire sulla nostra barchetta i tanti Bimbi che aspettano qualcuno che li instradi sulla retta via.

    Non siamo santi, non siamo i paladini del mondo, ma siamo persone che con il cuore vogliono amare ed aiutare con la propria vita i Bambini che incontriamo sul nostro cammino, e nessuno, né lega, né grillini, né pd, né chiesa locale, né altri quaqquaraqua ce lo impediranno.

    Remeremo sempre e comunque, anche contro corrente, per far valere i nostri diritti o per difendere coloro che non possono farli valere.
    ----------------------------
    Remare contro corrente

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  49.  

    Addì 10 gennaio 2020

    In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione.
    Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi.
    Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere.
    Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore.
    Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui.
    Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».
    Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.

    Luca 4,14-22a

  50.  

    Insegnava nelle loro sinagoghe (10 gennaio 2020)

    Il cellulare come regalo al Bambino appena partorito

    Ognuno di noi copre diversi ruoli nella vita: impiegata di banca, sacerdote, mamma, marinaio, segretaria d'azienda, medico,e tanti altri ancora.
    Tutti incarichi che ci siamo scelti, seppur talvolta per cause di forza maggiore, e che dobbiamo interpretare: un impiegato non può rifiutarsi di lavorare, altrimenti non lo pagano e lo licenziano; un medico deve fare di tutto per guarire un malato, altrimenti lo denunciano; una mamma deve accudire il proprio figlio, altrimenti lo danno in affido ad altri.

    Ci sono però compiti che abbiamo senza esserceli cercati, che nascono con noi e diventano sempre più importanti per gli altri in base alla nostra crescita sia di età che di maturità.

    Tra questi il più importate è l'insegnamento

    Ognuno di noi, a vari livelli, è in grado di insegnare, e ha il dovere di farlo.

    Un Bambino piccolo, ancora puro, non potrà certo mettersi in cattedra all'università ed insegnare la matematica ad un liceale, ma con i suoi modi di fare, i suoi sorrisi, il suo attaccamento alle piccole cose pulite e immateriali insegna all'adulto a restare un po' Bambino, ad essere felice per un sorriso, a gioire ogni volta che gli viene fatto un dono.

    Da adulti insegneremo quello che nella vita avremo appreso a chi è più giovane di noi.

    Purtroppo la nostra società si è stufata di insegnare, si è impigrita e ha demandato ad altri il ruolo di impartire nozioni, e con esse valori e principi, alle nuove genarazioni.
    Oggi gli insegnanti dei nostri figli si chiamano blog, face, internet, whatsapp, giochi di ruolo, tv, videogiochi, pornografia on line.
    Pensate a non molto tempo fa quando erano i papà e le mamme a parlare ai figli delle api e della loro capacità di impollinazione.
    Pensate a quanti giochi da tavola fatti in famiglia.
    Pensate ai racconti attorno al fuoco.
    Pensate ai lavoretti fatti in garage, attorno ad una moto.

    Oggi si vede la gente sciare con le cuffie, connessa ad internet, passeggiare per la strada con gli occhi attenti solamente allo schermo dello smartphone, viaggiare in macchina intenti digitare qualsiasi cosa sui tablet o telefonini.

    La realtà virtuale sta prendendo il posto di quella reale anche nei viaggi in macchina dove non si guarderà più dal finestrino, ma nello schermo di un casco isolante.
    In casa: tv, videogiochi e chat.
    E a scuola? I cellulari dovrebbero essere proibiti, ma vengono usati dagli studenti continuamente anche durante le lezioni.
    E gli insegnanti? Mandano note ai genitori che vengono disattese.
    Ognuno demanda agli altri e l'età in cui si compra il cellulare ad un Bambino è sempre più bassa: strano che qualcuno non abbia ancora pensato ad un distributore di cellulari vicino al vetro del reparto neonatale dell'ospedale con la scritta "Sii tu a comprare il primo cellulare a tuo figlio, non aspettare che compia due giorni o qualcuno lo farà al posto tuo"

    Abbiamo un compito, tutti noi: insegnare, insegnare ed insegnare

    Non demandiamo.
    Non ci lamentiamo poi se i giovani crescono senza valori.
    Ma non sarà mica troppo tardi?
    Non sarà mica che i genitori di oggi sono nati e cresciuti senza principi e non insegnano perché non sanno cosa insegnare?
    Rieduchiamo la nostra società ed insegniamo anche a quegli adulti, a quei genitori, a quei professori privi di contenuti, incapaci di trasmettere alle nuove leve sane regole di vita.
    Non c'è bisogno di fare cose eclattanti come fondare una scuola per adulti, basta solo dialogare con il prossimo, intavolare discussioni su ogni argomento, confrontarsi pacatamente sulle tematiche del momento senza arrabbiarsi, ma cercando di capire la posizione dell'altro che tanto ha da insegnarci.
    Si impara anche dagli errori degli altri se, anziché giudicare una persona, proviamo a metterci nei suoi panni e domandarsi "Cosa farei io se mi capitasse la stessa cosa?"
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    Prendiamo un cacciavite e mettiamo da parte il cellulare

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