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  1.  

    Addì 1 gennaio 2019

    In quel tempo, i pastori andarono senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia.
    E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
    Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano.
    Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
    I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.
    Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall'angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.

    Luca 2,16-21

  2.  

    Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore

    Condanna senza appello

    Nella nostra natura umana, davanti ad un fatto delittuoso, siamo portati, come primo impulso, a condannare, a puntare il dito, a giudicare la persona che quell'atto ha posto in essere.
    Guardate San Giuseppe: Maria è incinta e gli dice "Guarda che non ti ho tradito, è stato lo Spirito Santo", ma Giuseppe decide di ripudiarla, nonostante amasse Maria, nonostante si fidasse di lei. Per farlo desistere dai suoi propositi di condanna ci vuole un Angelo che gli appare e gli spiega come stanno le cose.

    Quando da noi arriva un Bambino ci vengono raccontate le cose peggiori "La sua mamma si droga, non lo accudisce, lo fa morire di fame", oppure "Il padre lo picchia, lo maltratta, ne abusa, lo vende". I fatti sono inequivocabilmente da condannare, ed il primo impulso per molti è quello di sbattere in una fossa quei genitori "cattivi" e lasciarli morire di stenti.
    Giudizio! Sempre un giudizio verso le persone.
    Ma sappiamo noi perché quei papà e quelle mamme si comportano così?
    Quali insegnamenti hanno ricevuto? Cosa hanno subito loro stessi quando erano piccoli? Chi li ha sostenuti?
    Se un Bambino non viene aiutato a crescere, se viene lasciato da solo sulla strada della vita, come pensate che sarà da adolescente? Facile preda di malintenzionati che lo porteranno a drogarsi, prostituirsi, rubare o picchiare. Quella sarà la sua palestra da giovane. Il sesso poi sarà un impulso animalesco da cui nasceranno figli non voluti e per questo, spesso, non amati.
    Non giustifico gli atti di violenza o di incuria verso un Bambino, ma nemmeno condanno i loro genitori, pur condannando tali atti.
    Ma al bivio tra gettare i genitori in una fossa ed aiutarli, dopo aver messo in protezione il Bambino, scelgo quello di provare a far qualcosa per loro, cerco di porre rimedio ai danni che una società, poco o per nulla attenta ai bisogni dei Bambini, ha posto in essere.
    "Giudicate l'atto, ma non giudicate il peccatore" mi diceva sempre il mio Amico Don Luigi.
    ----------------------------
    Accogliere oggi significa avere domani adulti con principi e buoni genitori

  3.  

    Addì 2 gennaio 2019

    Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Chi sei tu?».
    Egli confessò e non negò, e confessò: «Io non sono il Cristo».
    Allora gli chiesero: «Che cosa dunque? Sei Elia?». Rispose: «Non lo sono». «Sei tu il profeta?». Rispose: «No».
    Gli dissero dunque: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?».
    Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia».
    Essi erano stati mandati da parte dei farisei.
    Lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?».
    Giovanni rispose loro: «Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo».
    Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

    Giovanni 1,19-28

  4.  

    Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato

    Chi sei? Anzi, no, chi sarai?

    Ci troviamo spesso ad interrogarci su chi siano gli immigrati.
    Mai, e sarebbe utile, ci interroghiamo invece su chi saranno gli immigrati

    Molti dei nostri ragazzi "fuggono" dall'Italia, da un paese che non da loro sicurezza e tutti noi ci rammarichiamo per la "fuga dei cervelli" che silenziosamente si compie con grande danno, anche economico per il nostro paese: Bbsti anche solo pensare a quanto spendiamo di tasse per portare un ragazzo alla fine del percorso universitario.
    Il bilanciamento è dato proprio dall'immigrazione.
    Possiamo noi sapere se tra quelle persone che arrivano con i barconi non ci sia un potenziale Newton o Einstein?
    Per scoprirlo bisogna aiutarli a rialzarsi, ripulirli e stimolare il loro intelletto formandoli, educandoli. Forse gli adulti che arrivano difficilmente potranno divenire imprenditori o scienziati, ma i loro figli sicuramente avranno tutte le potenzialità dei Bambini nati da genitori italiani, basta solamente investire nell'accoglienza e nella scolarizzazione.
    Una coppia africana che conosco molto bene da anni ha quattro figli, due nati in Africa e due in Italia. Il papà e la mamma, all'inizio del loro percorso nel nostro paese, non hanno avuto bei comportamenti nei confronti dei loro Bambini, dettati dalle loro tradizioni sull'educazione dei figli, ma il comune è stato loro vicino, li ha aiutati a capire le nostre usanze, li ha aiutati ad avere un po' di dignità e si è presa cura di questi cuccioli, non tanto mettendoli in affidamento, quanto facendo loro frequentare ambienti dove sono cresciuti, si sono arricchiti, hanno imparato.
    Una di loro adesso ha quasi vent'anni, è quella che più ha subito, ed è una ragazza straordinario, con una forza incredibile, bravissima nello studio, anche nei primi passi universitari. E' una grande, grandissima risorsa per il nostro paese, per la nostra società. Le due sorelline ed il fratellino sono ancora piccoli, ma tutto lascia presupporre che seguiranno la strada della sorella maggiore, sopratutto per aver trovato delle persone che le hanno amate e non hanno condannato i loro genitori, ma semmai li hanno aiutati a crescere, capire e adeguarsi

    Se accolti ed aiutati forse potranno essere una risorsa in futuro.
    Se respinti sicuramente non potranno essere una risorsa in futuro.

    Pensate cosa sarebbero gli Stati Uniti d'America se cento e più anni fa non avessero accolto torme di immigrati, anche e sopratutto italiani.
    Pensate che grande potenza sono gli USA oggi grazie al lavoro di tanti immigrati, molti dei quali hanno fatto i lavori più umili ed i cui figli o nipoti oggi sono ai vertici in molte cariche politiche ed economiche.
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    Quando un Bambino nasce potrebbe divenire un santo che salverà la vita a migliaia di persone o un delinquente che ucciderà e spargerà odio. Chi può dirlo, non per questo uccidiamo un Bambino, ma lo accogliamo e lo educhiamo. Se diventerà bravo o meno dipende in massima parte dall'educazione che avrà ricevuto.
    Ed è così anche per un immigrato

  5.  

    Addì 3 gennaio 2019

    In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
    Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
    In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.
    Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.
    Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
    Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
    Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
    Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
    Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto.
    A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
    E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
    Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me».
    Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia.
    Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
    Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.

    Giovanni 1,1-18

  6.  

    Tutto è stato fatto per mezzo di lui

    Mamme senza figli

    Tante donne non possono avere figli.
    In molte vedono questo come una disgrazia, un problema che non riusciranno mai a superare, un pianto continuo.
    Altre prendono la cosa come un segno del cielo, quasi come una benedizione ed è come se Dio dicesse loro

    "Tu per me hai un valore altissimo perché hai la forza di accettare questa privazione, ma potrai essere mamma di tanti Bambini i cui genitori non si sono comportati benissimo nei loro confronti"

    Mamme senza figli, accogliete il volere di Dio, ascoltate la sua proposta e date forza alla vostra maternità.

    Come fare?
    Scrivetemi, telefonatemi e vi dirò come

    ----------------------------
    Un Bambino porta tanta gioia. Rifiutarlo è come scartare la parte bella della vita, ma noi possiamo ridare fiato a quelle creature cibandoci di quella gioia che è insita in ogni cucciolo d'uomo

  7.  

    Addì 4 gennaio 2019

    In quel tempo, Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l'agnello di Dio!».
    E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
    Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: «Che cercate?». Gli risposero: «Rabbì (che significa maestro), dove abiti?».
    Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
    Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro.
    Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)» e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)».

    Giovanni 1,35-42

  8.  

    Ecco l'agnello di Dio!

    Buon Anniversario

    Oggi sono 33 anni da quando Mamma Zizzi, la mia mamma, mi ha fatto nascere per la seconda volta.
    Il suo sacrificio, la sua morte vissuta con dignità, forza, dolcezza, ed una parola di conforto per tutti coloro che erano attorno al suo capezzale, ha originato la nascita dell'Associazione che porta il suo nome "Amici della Zizzi".

    Aveva 47 anni, tanti progetti, ma Dio l'ha chiamata a sé. Era una perla troppo preziosa per lasciarla in questo mondo. Aveva svolto il suo compito, e nel volere di Dio lo aveva terminato. Se n'è andata lasciando una scia di ricordi, di amore, di insegnamenti. Senza clamore, nessun articolo in prima pagina, nessun premio istituito dalle autorità, nessuna targa o via intitolata.
    E' la semplicità dei giusti.

    "Ecco l'agnello di Dio!" dice il Signore. L'agnello che sacrifica la sua vita con umiltà per un bene superiore: con la sua morte il Signore ha concepito l'Associazione che ha visto la luce esattamente nove mesi dopo.

    "E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù"
    Chi oggi aiuta, apprezza, stima ed ama l'Associazione ed il suo operato lo fa perché ama inconsapevolmente la mia mamma. In essa sono stati riversati i suoi principi, il suo grande amore per i Bambini, la sua solidarietà nei confronti del prossimo, la gioia di vivere, la forza di lottare come un leone contro le ingiustizie.

    Ogni tanto alzo gli occhi al cielo e rivolgendomi a mia madre le chiedo "Dove abiti?"
    E la risposta è immedita: nel mio cuore, nelle azioni che porto avanti, nei ricordi ancora attuali.

    Se la stessa domanda le venisse posta da altri, risponderebbe "Venite e vedrete"
    perché ognuno è chiamato a venire e vedere che cosa facciamo: la conferma che la morte di una persona non è la fine di tutto ma un nuovo inizio.

    Grazie Mamma di esistere, grazie per questo 33 anni di amore verso i Bambini
    ----------------------------
    Venite e Vedrete è l'invito che Mamma Zizzi fa a ciascuno di voi

  9.  

    Addì 5 gennaio 2019

    In quel tempo, Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: «Seguimi».
    Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro.
    Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret».
    Natanaèle esclamò: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
    Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c'è falsità».
    Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico».
    Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!».
    Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste!».
    Poi gli disse: «In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo».

    Giovanni 1,43-51

  10.  

    Vedrai cose maggiori di queste!

    La Città dei Bambini

    Ancora non era nata ufficialmente l'Associazione che con alcuni amici andavamo nelle case di famiglie povere ad aiutare i Bambini nei compiti portando anche qualcosa da mangiare
    Ed in molti dicevano "L'entusiasmo passerà presto"
    Io rispondevo "E' solo l'inizio, vedrai cose maggiori di queste"

    Ci siamo fondati come Associazione, abbiamo avuto dal Comune una sede, hanno iniziato ad arrivare i primi bimbi in diurno e già facevamo qualche iniziativa per sostenerci.
    Ed in molti dicevano "Vi stancherete presto"
    Io rispondevo "E' solo l'inizio, vedrai cose maggiori di queste"

    Sono passati alcuni anni nei quali abbiamo comprato una casa in campagna, aperto una casa per accogliere Bambini in affido, aumentato le iniziative per far fronte ai costi crescenti.
    Ed in molti dicevano "Prima o poi abbandonerete tutto"
    Io rispondevo "E' solo l'inizio, vedrai cose maggiori di queste"

    Sono passati più di trentadue anni dai primi giorni, abbiamo accolto ed accudito oltre 750 Bambini, di cui 54 in affidamento alcuni anche per più di 15 anni.
    Ed ancora oggi qualcuno non crede in noi?
    Io oggi rispondo "Vedrai cose maggiori di queste!"

    E sapete cosa è la cosa buffa?
    Che un giorno moriremo e la gente dirà
    "Hai visto, avevamo ragione noi, hanno mollato"
    Ma io dalla tomba continuerò a dire "Vedrai cose maggiori di queste!"
    perché se è opera di Dio, come diceva Madre Teresa, andrà avanti anche dopo la nostra morte
    ----------------------------
    Grazie a chi ci ha dato fiducia, non vi abbiamo tradito
    Grazie a chi vorrà darci fiducia, non vi tradiremo

  11.  

    Addì 6 gennaio 2019

    Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: «Dov'è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo».
    All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.
    Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia.
    Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele.
    Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: «Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
    Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.
    Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia.
    Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra.
    Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.

    Matteo 2,1-12

  12.  

    Videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono

    Epifania, non befana

    Non dimenticherò mai quegli occhi.
    Spaventato, infreddolito, assonnato, preoccupato per non capire.
    Un ragazzo di colore, un uomo, una persona, un essere umano seduto per terra su una coperta gialla.
    Vicino a sè un pacco di biscotti, una bottiglia d'acqua, una borsa con qualche panno e il ricordo della sua vita passata.
    Attorno a lui un capannello di persone sinceramente preoccupate per lui, per la notte gelida con il rischio di assideramento.

    Mirko, cinque anni, mi chiede "Come mai quel signore è lì per terra?"
    Non ha una casa, rispondo, ed è costretto a dormire per la strada.
    Diamogli noi una casa.
    Ci vogliono tanti soldini Mirko.
    Ma una piccolina.
    Anche per una piccolina ci vogliono tanti soldini.
    Allora andiamo in campagna, lì c'è la nostra casina piccina (di plastica, giochino dei bimbi) e gli diamo quella, così poverino non resta al freddo stanotte.

    Un Bambino arriva a tanto.
    Un Bambino non si fa problemi per il colore della pelle, per la provenienza, per i documenti.
    Un Bambino pensa e agisce con il cuore.
    Restiamo come Bambini, ragioniamo ed agiamo con il cuore.

    Credo in Dio fermamente, ma un impeto di rabbia e di sconforto quando vedo sacerdoti che hanno la gestione di grandi chiese con locali riscaldati lasciati vuoti per non avere problemi, e non li aprono alla povera gente che in inverno muore di freddo per le strade, mi domando se hanno letto lo stesso Vangelo che leggo io ogni sera, mi domando dove sia la carità cristiana, mi domando dove sia l'obbedienza alla nostra comune guida spirituale visto che anche il Papa dice "Aprite le chiese alla povera gente".

    Non faccio nomi di chiese perché questo mio messaggio non vuole essere una condanna, ma un'esortazione, un appello, anche una provocazione se vogliamo, affinché il cuore di tanti sacerdoti sia meno duro e la smettano di girare la testa dall'altra parte per non vedere, la smettano di essere ipocriti annunciando il Vangelo e inizino a metterlo in pratica calandosi nella quotidianità e nelle sofferenze di chi è ai cigli delle strade.

    Oggi è l'Epifania, il giorno in cui si ricordano i Magi, dei "non credenti", venuti da lontano per portare doni a Gesù.
    Prendiamo sulle nostre spalle la sofferenza di tante persone, sarà questo il dono più gradito che potremo fare a Dio.
    ----------------------------
    Quanti Bambini sono ai margini. Vorrei avere milioni di euro per aiutarli tutti, ma posseggo solo la mia vita e solo quella posso donare.

  13.  

    Addì 7 gennaio 2019

    In quel tempo, avendo saputo che Giovanni era stato arrestato, Gesù si ritirò nella Galilea e, lasciata Nazaret, venne ad abitare a Cafarnao, presso il mare, nel territorio di Zàbulon e di Nèftali, perché si adempisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia: Il paese di Zàbulon e il paese di Nèftali, sulla via del mare, al di là del Giordano, Galilea delle genti; il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata.
    Da allora Gesù cominciò a predicare e a dire: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino».
    Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando la buona novella del regno e curando ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo.
    La sua fama si sparse per tutta la Siria e così condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva.
    E grandi folle cominciarono a seguirlo dalla Galilea, dalla Decàpoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano.

    Matteo 4,12-17.23-25

  14.  

    Condussero a lui tutti i malati, tormentati da varie malattie e dolori, indemoniati, epilettici e paralitici; ed egli li guariva.

    Trieste umana

    Qualche giorno fa il vicesindaco di Trieste ha gettato nell'immondizia le coperte di un clochard.
    Il giorno dopo la città, la parte umana di Trieste, si ribella e pone delle coperte nel posto abitualmente occupato da quel senzatetto, apponendovi sopra un cartello che recita "Caro amico, speriamo che questa notte tu soffra meno il freddo. Ti chiediamo scusa a nome della città di Trieste".

    Ma da dove viene tutto quest'odio?
    Chi lo sta scatenando, e perché?

    Eppure i grandi personaggi della storia ci insegnano la non violenza, la pace, il dialogo, l'accoglienza e sono stati osannati da generazioni, ancor oggi incensati come Ghandi, Madre Teresa, Padre Pio e tanti altri.

    Perché mi domando, perché odiare e non aiutare chi è nella sofferenza?

    Vorrei domandare al vicesindaco leghista perché accanirsi con un senzatetto? Non è un immigrato, non è uno che fa parte di "Roma ladrona", non è uno stupratore seriale o un rapinatore di ville, non è nemmeno uno che toglie lavoro a qualche giovane padano. Ma allora perché questa cattiveria gratuita signor paolo polidori?
    Siamo già alla pulizia etnica? L'unica razza alla quale è consentito calpestare la padania è quella dei ricchi imprenditori, dei lavoratori nati e cresciuti al di sopra del Po?

    Quanta cattiveria c'è in questo mondo, ma sono felice quando vedo che essa scatena anche nobili sentimenti e fa compiere atti di vero amore.

    Come a Loreto, dove ad un papà che dorme in auto un anonimo dona 20 notti in albergo
    ---------------------------
    Tante sono le persone che sono rimaste senza lavoro, costrette a dormire in macchina o sotto un ponte. Diamo loro il nostro calore

  15.  

    Addì 8 gennaio 2019

    In quel tempo, Gesù vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
    Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Questo luogo è solitario ed è ormai tardi; congedali perciò, in modo che, andando per le campagne e i villaggi vicini, possano comprarsi da mangiare».
    Ma egli rispose: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andar noi a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?».
    Ma egli replicò loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». E accertatisi, riferirono: «Cinque pani e due pesci».
    Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull'erba verde.
    E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento e di cinquanta.
    Presi i cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai discepoli perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti.
    Tutti mangiarono e si sfamarono, e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche dei pesci.
    Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

    Marco 6,34-44

  16.  

    Quanti pani avete? «Cinque pani e due pesci

    Dove c'è da mangiare per tre, si mangia anche in quattro

    Aggiungi un posto a tavola, la canzone della rappresentazione teatrale, è conosciuta da tutti.
    Bello sarebbe metterla in pratica.
    In molti parlano di "invasione" di immigrati.
    Ma di cosa stiamo parlando?
    In Italia siamo 60 milioni di persone, suddivise in 24 milioni di famiglie.
    Quanti gli stranieri immigrati nel 2018?
    20.000
    Basterebbe che una famiglia ogni 1.200 accogliesse uno straniero. Uno ogni 2.400 persone

    Ed i Bambini in affidamento nelle comunità quanti sono?
    13.000
    Basterebbe che una famiglia ogni 1.850 accogliesse un Bambino. Uno ogni 3.700 persone.
    Vi rendete conto, basterebbe "adottare" un solo immigrato e un solo Bambino per ogni paese o per ogni quartiere di una città per eliminare in un colpo solo affidamento alle comunità e risolvere il problema dell'immigrazione.

    Non è una questione di cuore, perché gli italiani il cuore ce l'hanno, è solo che c'è una propaganda che grida e urla contro il debole indicando in esso la causa di tutti i mali della nostra nazione, ma il male maggiore è non risolvere i problemi, il male maggiore è respingere chi ha bisogno di aiuto, che si tratti di un Bambino o di un immigrato
    ----------------------------
    Ho accolto 54 Bambini e diversi immigrati in casa mia in 32 anni, ed è stata sempre una grande gioia che porto nel cuore

  17.  

    Addì 9 gennaio 2019

    Dopo che furono saziati i cinquemila uomini, Gesù ordinò ai discepoli di salire sulla barca e precederlo sull'altra riva, verso Betsàida, mentre egli avrebbe licenziato la folla.
    Appena li ebbe congedati, salì sul monte a pregare.
    Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra.
    Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, gia verso l'ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
    Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «E' un fantasma», e cominciarono a gridare, perché tutti lo avevano visto ed erano rimasti turbati. Ma egli subito rivolse loro la parola e disse: «Coraggio, sono io, non temete!».
    Quindi salì con loro sulla barca e il vento cessò. Ed erano enormemente stupiti in se stessi, perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito.

    Marco 6,45-52

  18.  

    Vedendoli affaticati andò verso di loro camminando sul mare

    Se voi cristiani faceste quello che c'è scritto nel Vangelo, saremmo tutti cristiani (Ghandi)

    Quale buona mamma o buon papà non da cena al proprio figlio, nonostante una giornata faticosa al lavoro?
    Oppure chi non dialogherebbe con i figli adolescenti in piena crisi nonostante la stanchezza?

    Quando in chiesa il sacerdote alza l'ostia ed alza il calice dicendo
    "Prendete e mangiate, prendete e bevete, questo è il mio corpo ed il mio sangue offerto in sacrificio per voi"
    intende esattamente questo: dare tutti noi stessi per gli altri

    Aggiungendo
    "Fate questo in memoria di me"

    E' Dio a chiederci di fare altrettanto
    Ma verso chi?

    Per i figli? Non solo
    Per i genitori? Non solo
    Per gli amici? Non solo
    Per i conoscenti? Non solo

    Per tutti.
    Quello che un buon papà ed una buona mamma fanno nei confronti del proprio figlio, noi dobbiamo farlo per il nostro prossimo, per chiunque incontriamo nel nostro cammino: il povero, il drogato, il senzatetto, il Bambino abbandonato, la donna percossa, l'immigrato.

    Se chi non è cristiano, chi non ha fede potrebbe anche dire
    "Non mi importa nulla di quello che dice il Vangelo, io faccio la mia vita e gli altri facciano la loro"

    Chi è cristiano, chi dice di credere in Dio, chi va in chiesa tutte le domeniche, chi alza il pane ed il vino sull'altare non può dirsi un buon cristiano se almeno non prova a dare il suo corpo ed il suo sangue per il bene del prossimo, ad esserci anche quando è stanco morto, ad esserci anche quando l'età avanza, ad esserci anche per coloro che stanno antipatici o sono ostili.

    Se vediamo qualcuno affaticato dobbiamo camminare verso di lui ed aiutarlo a rialzarsi.
    Tanti non cristiani lo fanno, ma chi è cristiano non sia ipocrita ed aiuti coloro che sono in difficoltà: è un dovere richiestoci direttamente da Dio, non facciamo finta di non capire
    ----------------------------
    Vivere per gli altri non è un sacrificio, non è una missione, non è un martirio: è gioia

  19.  

    Addì 10 gennaio 2019

    In quel tempo, Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo e la sua fama si diffuse in tutta la regione.
    Insegnava nelle loro sinagoghe e tutti ne facevano grandi lodi.
    Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere.
    Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore.
    Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui.
    Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi».
    Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca.

    Luca 4,14-22a

  20.  

    Lo Spirito del Signore è sopra di me

    Chi te lo fa fare?

    Spesso è capitato di sentirsi dire "Chi te lo fa fare ..."
    ... di prendere un Bambino in affido
    ... di accogliere un immigrato
    ... di fare una donazione importante
    ... di spendere il tuo tempo ad aiutare il prossimo

    Ognuno ha le sue motivazioni per fare un gesto buono, gesto apprezzato, ma il "Chi te lo fa fare ..." è rivolto a coloro che nel tempo portano avanti la loro opera trovandosi paradossalmente a combattere contro il mondo intero

    Chi prende un Bambino in affido si trova quasi sempre a scontri con i servizi sociali, con la famiglia di origine, con i propri parenti, perfino con il proprio partner
    Chi accoglie un immigrato trova un muro nella burocrazia, nella politica
    Chi fa una donazione importante vede spesso la ribellione della propria famiglia che si sente "derubata"
    Chi spende il proprio tempo libero si sente dire "potresti investirlo meglio per i tuoi figli, nel lavoro, nel divertirti"

    Ed allora ci domandiamo, è naturale farlo, ma a me "Chi me lo fa fare?"

    Datemi le vostre risposte, sarà bello condividere le motivazioni di ognuno

    Per quanto mi riguarda la forza mi viene dalla Fede, da Dio, dallo Spirito Santo
    E' credere che mi fa andare controvento, subire angherie, ingiustizie e soprusi
    E' credere in Dio che mi dona la certezza di essere sulla giusta strada e che prima o poi tanti semi posti nel terreno andranno a dare frutto
    ----------------------------
    Quando la motivazione è forte non c'è tornado che possa farci desistere

  21.  

    Addì 11 gennaio 2019

    Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi sanarmi».
    Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii risanato!». E subito la lebbra scomparve da lui.
    Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: «Và, mostrati al sacerdote e fà l'offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché serva di testimonianza per essi».
    La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità.
    Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare.

    Luca 5,12-16

  22.  

    Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii risanato!»

    Siate voi mano

    Un Bambino stende la mano quando vuole qualcosa, quando cerca calore umano, quando vuole essere preso in braccio

    ho visto Bambini stendere la mano per chiedere l'elemosina
    ho visto Bambini stendere la mano per difendersi dalle botte degli adulti
    ho visto Bambini stendere la mano per colpire altri Bambini

    Stendere la mano è un gesto usato più per prendere che per dare.

    Eppure è così bello stendere la mano

    per dare amore
    per donare un'offerta a chi ha fame
    per elargire una carezza a chi sia affaticato dalla vita

    E' bello stendere la mano per guarire il prossimo dalle proprie paure, dalle debolezze, dall'incertezza del domani.

    Non ci sono in mezzo a noi guaritori, sciamani o stregoni, ma uomini e donne capaci di usare le mani per prendere, per picchiare, per donare.
    Come usate le vostre mani?
    Guardatevi attorni e guardate quanti Bambini ci sono bisognosi di una carezza, di un gesto d'amore, di accudimento dato con il sorriso.
    Siate voi la loro mano, siate voi a soddisfare i loro bisogni, siate voi ad accoglierli nel vostro cuore.
    ----------------------------
    Tendere la mano verso gli altri porta sempre qualcuno a prenderla e donare

  23.  

    Addì 12 gennaio 2019

    Dopo queste cose, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea; e là si trattenne con loro, e battezzava.
    Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché c'era là molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare.
    Giovanni, infatti, non era stato ancora imprigionato.
    Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo la purificazione.
    Andarono perciò da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall'altra parte del Giordano, e al quale hai reso testimonianza, ecco sta battezzando e tutti accorrono a lui».
    Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stato dato dal cielo.
    Voi stessi mi siete testimoni che ho detto: Non sono io il Cristo, ma io sono stato mandato innanzi a lui.
    Chi possiede la sposa è lo sposo; ma l'amico dello sposo, che è presente e l'ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è compiuta.
    Egli deve crescere e io invece diminuire.

    Giovanni 3,22-30

  24.  

    Lui deve crescere ed io diminuire

    Un palazzo da rinnovare

    Un palazzo è fatto di cemento, ferro, vetro, plastica.
    Ci sono fondamenta, piloni, davanzali, tegole, maniglie, prese di corrente, fili.
    Tutto è importante, tutto è necessario a configurare quella struttura come un "palazzo".
    Cosa sarebbe un edificio senza finestre?
    O cosa sarebbe senza i fili dell'elettricità o i tubi dell'acqua?
    Ognuno trova la sua giusta collocazione ed ognuno è indispensabile, sia che costi pochi centesimi come un filo di rame, sia che valga migliaia di euro come un pilastro in cemento armato.

    Ma i palazzi sono costruiti da un imprenditore e sono soggetti ad usura.
    Un palazzo che è stato costruito negli anni cinquanta ed era una meraviglia sotto gli occhi di tutti, oggi può essere fatiscente, o comunque da rinnovare.
    Che si cambino le finestre e l'impianto elettrico, oppure si solidifichino le fondamenta, o si abbatta per costruirne un altro, resta il fatto che una parte o tutto non sia più adeguata ed altre finestre, altre fondamenta, altro palazzo prenderà il suo posto.

    Dobbiamo essere pronti a cambiare, a farsi da parte, a diminuire perché come uomini siamo al servizio degli altri uomini e finché non si capisce questo, finché pensiamo di essere indistruttibili e padroni del mondo non cresceremo mai come civiltà.
    Non possiamo arrogarci il diritto di dire "Io sto bene e voglio continuare a stare bene, tu stai male e non puoi venire a levarmi un pezzo di pane dalla bocca" respingendo di fatto immigrati in cerca di cibo e pace, respingendo Bambini maltrattai e abusati, respingendo anziani relegandoli in ospizi, respingendo malati lasciandoli languire per mesi in ospedale

    Abbiamo mille come popolo italiano?
    Diamo dieci a chi ha bisogno e vivremo ugualmente benissimo con novecentonovanta
    ----------------------------
    Tutti siamo utili, ma nessuno è indispensabile
    Facciamo posto a nuove finestre e nuove culture

  25.  

    Addì 13 gennaio 2019

    Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
    Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto».

    Luca 3,15-16.21-22

  26.  

    Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto

    Figlio, mi compiaccio

    Mio padre riponeva in me moltissime speranze.
    Mi voleva al suo fianco nello studio di commercialista già nella sua mente ai primi vagiti, poi nel consigliarmi il liceo e l'università.
    Felice quando ho intrapreso Economia e Commercio, colmo di gioia nel momento in cui tre anni prima della laurea ho preso posto ad una delle sue scrivanie.

    Poi è successo un qualcosa che ha cambiato la mia vita, le mie idee e sopratutto la mia visione del mondo: è morta la mia mamma.

    Ho preso così un'altra strada.
    Apriti cielo!
    Ero diventato il figlio che non capisce, il figlio che sta buttando via la sua vita.
    Con mio padre ho sempre avuto incomprensioni, ma dopo che gli ho detto "Seguirò la strada di occuparmi di Bambini con l'Associazione che ho fondato" allora si che ci sono stati scontri a ripetizione. Tanti anni sono passati prima di un abbraccio rappacificatore, che per grazia di Dio c'è comunque stato.

    E' giusto che un genitore faccia progetti sui propri figli, cerchi di indirizzarli verso la strada che ritengono più sicura e migliore per loro, ma è doveroso che ogni genitore rispetti le decisioni dei figli e si compiaccia di loro in ogni circostanza.

    Dio fa così con noi: ci lascia liberi e si compiace di averci come figli. Sempre e comunque, anche quando sbagliamo perché sa che in noi c'è il buon seme e non perderà mai le speranze di vederci rifiorire.
    ----------------------------
    Non sentiamoci superiori ai nostri figli con tutte le verità in tasca, lasciamoli fare e ci stupiranno

  27.  

    Addì 14 gennaio 2019

    Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».
    Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori.
    Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini».
    E subito, lasciate le reti, lo seguirono.
    Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti.
    Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono.

    Marco 1,14-20

  28.  

    Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini

    Eroi nel quotidiano

    Un incidente sulle nostre autostrade. Purtroppo uno dei tanti.
    Una piccola utilitaria viene centrata in pieno da una grossa macchina lanciata a tutta velocità.
    Il conducente, un ragazzo di ventisei anni poi arrestato, scappa.
    Tre ragazzi restano imprigionati nella loro piccola scatola di latta.

    Un tassista non ci pensa due volte e si ferma per soccorrerli.
    Indossa il giubbotto catarifrangente perché sa che c'è un potenziale pericolo.
    Avrebbe potuto restare in macchina, chiamare i soccorsi, passare oltre.
    Decide invece di fermarsi e questo suo gesto ne provoca la morte.
    Due macchine arrivano a forte velocità, superano la fila che si era già formata e piombano come missili sul tassista che muore sul colpo.

    Di che colore avevano la pelle i tre ragazzi?
    Erano delinquenti o bravi studenti?
    Di buona famiglia o figli di mafiosi?
    Il tassista non si è posto queste domande: è sceso a soccorrerli.

    Dovremmo fare così anche noi: soccorrere tutti coloro che hanno bisogno di aiuto.

    Le nostre leggi puniscono severamente il mancato soccorso sulle strade, non avendo riguardo a chi sia la vittima dell'incidente, ed è giusto.
    Peccato che si usino due pesi e due misure perché lo stato non presta soccorso a chi muore di fame, a chi è alla deriva su un barcone, a chi è in fuga da violenze e torture.
    ----------------------------
    Educare all'amore fraterno porta pace nel mondo.
    educare i giovani all'odio è razzismo e porta alla violenza

  29.  

    Addì 15 gennaio 2019

    In quel tempo, nella città di Cafarnao Gesù, entrato proprio di sabato nella sinagoga, si mise ad insegnare.
    Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi.
    Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: «Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio».
    E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell'uomo».
    E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
    Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!».
    La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea.

    Marco 1,21b-28

  30.  

    E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui

    Bastone ... e bastone

    Alcuni mali della nostra società pur conosciuti sono difficili da estirpare.
    Si pensi alla mafia ed al proselitismo che fa tra tanti giovani che abbandonano la scuola.
    La mancanza di lavoro è un'altra piaga, così come la diffusa povertà.

    Ci sono però aspetti negativi visibili nella quotidianità che se non facili da eliminare non dovrebbero essere incentivati da chi è stato eletto ed è pagato per proteggerci.
    Non mi sento minacciato da donne e Bambini che sbarcano in Italia, ma vedo come un male accettato dallo stato, e addirittura incentivato, l'uso della cannabis.
    Sorgono ogni dove chioschi di vendita automatici e, guarda caso, sempre vicino a posti ove si raggruppano i ragazzi.
    E' persino farsesco che la legge dica che sia proibito fumarla, ma non sia proibito consumare alimenti alla cannabis

    Che dire poi della piaga del gioco d'azzardo che tante famiglie ha rovinato mettendo anche nelle tasche dello stato interi patrimoni e portando molti al suicidio.
    E' certamente un male della nostra società, eppure, nonostante i molti proclami di partiti oggi al governo, il gioco d'azzardo viene pubblicizzato in maniera accattivante, persino con incentivi economici.

    Sono incongruenze legate al denaro e alla sete di voti.
    Ci sono provvedimenti che se presi renderebbero molto impopolari i politici, pertanto si chiude un occhio e si tira l'acqua al proprio mulino infischiandosene dei giovani che diventano dipendenti dal gioco oppure bruciano i propri neuroni per un po' di sballo.

    La cannabis light, quella permessa dallo stato, seppur poco dannosa, crea comunque dipendenza ed assuefazione e passare dalle dosi leggere a quelle più pesanti il passo è breve.

    Grazie stato che con una mano ci proteggi dall'orda di donne e Bambini affamati, con l'altra ci bastona dando la possibilità ai nostri giovani di rovinarsi.
    ----------------------------
    Insegniamo ai nostri ragazzi il dialogo perché da esso nascono i rapporti tra persone e non il desiderio di sballarsi con stupefacenti o isolarsi con il gioco

  31.  

    Addì 16 gennaio 2019

    In quel tempo, Gesù uscito dalla sinagoga, si recò subito in casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni.
    La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei.
    Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli.
    Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati.
    Tutta la città era riunita davanti alla porta.
    Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
    Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava.
    Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce e, trovatolo, gli dissero: «Tutti ti cercano!».
    Egli disse loro: «Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
    E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

    Marco 1,29-39

  32.  

    La febbre la lasciò ed essa si mise a servirli

    Tutto è dovuto (brano dell’11 gennaio 2017)

    Mi è capitato spesso, aiutando tanti bambini e le loro famiglie, di trovare in loro atteggiamenti per i quali tutto fosse dovuto. "Riccardo mi devi portare da mangiare", "Roberta domani devi venire a prendere la bimba", "Carmela aspettami perché ora ho da fare". Siamo i primi a capire le necessità dei bimbi e dei loro genitori, siamo i primi a correre in loro soccorso ogni volta che hanno bisogno, ma un conto è pretendere, ed un un conto è chiedere. Agli adulti è difficile insegnare che se nella vita hanno avuto poco o nulla e trovano delle persone che vogliono aiutarli, non per questo devono essere prepotenti nelle loro giuste e legittime richieste, perché chi li sta aiutando non ha colpe nei loro confronti. Con i ragazzi però è nostro compito donare proprio queste regole per poi trovarsi bene nella vita: grazie, scusa, posso, per favore, perdonami per il disturbo che ti arreco, vorrei contraccambiare.
    Ci sono persone che quando li aiuti ti regalano tutto quello che hanno e spesso il loro sorriso e il dono più bello che si possa ricevere. Vediamo di imparare da loro, da chi, come fanno molto spesso i bambini spontaneamente, sa donare molto più di quanto riceva con disegni, sorrisi, piccole attenzioni.
    ----------------------------
    Portateci il vostro sorriso, ne abbiamo bisogno come i fiori ne hanno dell'acqua in piena estate

  33.  

    Addì 17 gennaio 2019

    In quel tempo, venne a Gesù un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!».
    Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!».
    Subito la lebbra scomparve ed egli guarì.
    E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse: «Guarda di non dir niente a nessuno, ma và, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro».
    Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.

    Marco 1,40-45

  34.  

    Lo voglio, guarisci!

    Basta poco, o tanto

    A Novara, futuri sposi invitano 82 senzatetto al "pranzo di nozze".
    E' un piccolo gesto?
    E' un grande gesto?
    Non lo so, dipende dai parametri di riferimento.
    I cinici diranno "Un pranzo in più o in meno non fa la differenza per un senzatetto"
    Sono certo che questa coppia non lo abbia fatto per attirare attenzione o per donare un pasto, anche perché con la stessa cifra avrebbero potuto sfamare in condizioni normali molte più persone.
    Lo vedo come un gesto di grande amore.
    Non si vive di solo pane: pensate alla gioia di un homeless per essere stato invitato ad un pranzo di nozze. Lui deriso, lui cacciato, lui colpito spesso a morte, lui mal vestito.
    Un pranzo caldo sono in tanti a poterlo offrire, ma donare amore e amicizia condividendoli nel giorno più bello della propria vita significa dire "Voi siete nostri amici, voi trattati da ultimi nella società siete al primo posto nei nostri cuori, voi senzatetto, voi emarginati, voi Bambini maltrattati"

    Io dico grazie a questa coppia, grazie per aver donato un sorriso e tanto amore a persone troppo spesso odiate dalla società
    ----------------------------
    Siamo tutti homeless bisognosi di un sorriso e di un invito: aprite i vostri cuori al prossimo ed altri lo apriranno a voi

  35.  

    Addì 18 gennaio 2019

    Dopo alcuni giorni, Gesù entrò di nuovo a Cafarnao. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola.
    Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone.
    Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico.
    Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati».
    Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?».
    Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate così nei vostri cuori?
    Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina?
    Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua».
    Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».

    Marco 2,1-12

  36.  

    Scoperchiarono il tetto e calarono il lettuccio

    Ad ogni costo

    Cristina, mamma di Marco e Sabrina, aveva sposato un uomo che dopo la nascita della femminuccia era sparito nel nulla, lasciando la moglie ed i figlioletti, oggi di 6 e 3 anni, al loro destino.
    Cristina non aveva parenti su cui contare, scappata di casa giovanissima da un padre violento ed una madre alcolizzata, non aveva risorse.
    Non poteva pagare l'affitto della casa in cui abitava e c'era già un'esecuzione di sfratto.
    Men che mai aveva i soldi per le bollette e viveva senza elettricità e senza acqua.
    Brava ragazza, volenterosa, ma dall'aspetto trasandato, per giunta con due figli, non trovava lavoro da nessuna parte.
    Il cibo, così come qualche vestito, lo mendicava quando alle varie mense dei poveri, quando dai servizi sociali.
    Non voleva perdere i suoi figli, e darli in affidamento, soluzione proposta dal servizio, era per lei inimmaginabile.
    Ma una soluzione andava trovata.

    La disperazione fa fare di tutto, specie quando si hanno due Bambini da proteggere.

    Cosa avreste fatto voi?
    ----------------------------
    Non dobbiamo essere pietosi verso chi soffre, ma misericordiosi

  37.  

    Addì 19 gennaio 2019

    In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava.
    Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Egli, alzatosi, lo seguì.
    Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano.
    Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?».
    Avendo udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori».

    Marco 2,13-17

  38.  

    Tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava

    Un rene in vendita

    Cristina, la mamma di cui si parlava ieri con due figli piccoli da mantenere, trovò una soluzione molto coraggiosa: mise in vendita un rene per risolevarsi da quella situazione.
    Non è legale mettere in vendita un proprio organo, ma la disperazione di una mamma che non può mantenere i propri figli va oltre le leggi create dall'uomo.
    Si può vivere con un solo rene, ha pensato Cristina, ma non si può vivere senza i propri figli, ed ha messo on line la sua proposta, ricevendo migliaia di offerte.
    Non so poi se Cristina abbia ceduto il proprio organo, so però che si è risollevata dalla sua brutta situazione riuscendo ad accudire decorosamente i propri figli e dar loro un futuro degno di essere vissuto.
    Per molti è una pazzia, ma davanti al dolore di veder soffrire, e pian piano morire, i propri figli una mamma farebbe di tutto.

    E' questo lo spirito con il quale molte famiglie partono dal proprio paese, lasciandosi alle spalle povertà e violenze, per dare ai propri figli un futuro.
    Accogliamo queste persone coraggiose, non respingiamo il loro giusto desiderio di donare serenità ai propri Bambini.
    ----------------------------
    Chi è disperato non si preoccupa del razzismo, ma affronta ogni situazione per amore dei sui figli

  39.  

    Addì 20 gennaio 2019

    Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù.
    Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
    Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino».
    E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora».
    La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».
    Vi erano là sei giare di pietra per la purificazione dei Giudei, contenenti ciascuna due o tre barili.
    E Gesù disse loro: «Riempite d'acqua le giare»; e le riempirono fino all'orlo.
    Disse loro di nuovo: «Ora attingete e portatene al maestro di tavola». Ed essi gliene portarono.
    E come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse (ma lo sapevano i servi che avevano attinto l'acqua), chiamò lo sposo
    e gli disse: «Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono».
    Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.

    Giovanni 2,1-11.

  40.  

    Non hanno più vino

    Sono grog

    Ci sono dei momenti nella vita in cui una serie di circostanze mettono a dura prova il cammino intrapreso.
    Se in un matrimonio c'è un problema lo si affronta trovando ristoro in altre circostanze, ma se le liti sono frequenti per il nervosismo di entrambi, i figli non danno ascolto e c'è una discussione ogni giorno ed al lavoro le cose non vanno bene tutto si accumula, dando origine ad altri fenomeni come il non dormire, il discutere per qualche inezia con gli amici.
    E' un momento questo in cui le gomme sono sgonfie.
    La mia mamma diceva "Sono grog" che è, oltre alla bevanda a base di rum, materiale sminuzzato derivante dalla macinazione di rottami. Come a dire "Sono trito e ritrito".
    In questi momenti è un po' come essere acqua ad un matrimonio quando tutti si aspettano che tu sia vino.
    Cosa fare?
    Assolutamente nulla.
    Il mio nonno diceva sempre "Quando grandina l'unica cosa da fare è mettersi sotto una tettoia ed aspettare che smetta".

    In questi momenti lasciamo che il buon Dio operi su di noi il miracolo delle nozze di Cana trasformandoci da acqua in vino affinché si possa dare gioia a chi ci sta intorno.
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    Nei momenti difficili la testa è china e non si vede la luce, ma basta alzare gli occhi al cielo per vedere uno spiraglio di luce

  41.  

    Addì 21 gennaio 2019

    In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
    Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare.
    Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno.
    Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore.
    E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi».

    Marco 2,18-22

  42.  

    Vino nuovo in otri nuovi

    Ricominciare

    Chi è giovane?
    Il mio nonno così rispondeva: "giovane è chi abbia sempre la voglia di ricominciare".
    Chi è all'inzio della propria esistenza, con mille ideali e pensieri su come sarà la propria vita, come ero io quando ascoltavo le parole del mio nonno, poco capisce della parola "ricominciare".
    Lo sa bene chi dopo essersi sposato, con gioia e per amore, si ritrova a dover affrontare un divorzio.
    Lo sa bene chi ha un bel posto di lavoro e vive una vita agiata, si ritrova licenziato da un giorno all'altro.
    Lo sa bene chi mette al mondo un figlio, e gli arriva una telefonata per avvertirlo che il suo bambino è morto in un incidente stradale.
    lo sa bene chi gode di ottima salute, e ad una visita di routine gli viene diagnosticato un tumore maligno.
    Lo sanno bene tutti coloro che dopo aver progettato la propria vita sono costretti a rimettere tutto in ballo e ricominciare da zero. Ed è già grande cosa se nella vita questo accade una volta sola.

    Ed allora noi siamo giovani, lo saremo sempre, perché c'è sempre la voglia di ricominciare, di non arrendersi, di accogliere ogni nuova sfida, di rivoluzionare il nostro modo di vivere per ricominciare con qualcun altro, ricominciare accogliendo un bimbo nuovo, ricominciare reimpostando le nostre sicurezze, ricominciare formandosi.

    Largo ai giovani, anche quelli di cinquanta, sessanta e settant'anni che rimettono in gioco la propria vita perché credono in quello che fanno
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    Ricomniciare non è mai facile, ma è sempre necessario.
    Io trovo forza in Dio. Non attendo risposte, ma propongo soluzioni, ma lascio decidere a lui quale sia la migliore

  43.  

    Addì 22 gennaio 2019

    In giorno di sabato, Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe.
    I farisei gli dissero: «Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?».
    Ma egli rispose loro: «Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni?
    Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell'offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?».
    E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!
    Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato».

    Marco 2,23-28

  44.  

    Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!

    Insopportabile

    Ognuno di noi ha più o meno attaccamento ai beni materiali.
    C'è però chi colleziona soldi, ville, palazzi e barche all'infinito.
    Accumula, accumula ed accumula.
    Mi domando per quale motivo.
    Quando uno è ricco, ma ricco tanto, perché vuole di più?
    Mi domando come mai una volta raggiunto l'apice dei suoi desideri, voglia avere ancora di più?
    Come si fa a pensare che ventisei persone, dico "ventisei", potrebbero con il loro patrimonio togliere dalla povertà due miliardi e mezzo di persone, la metà dei poveri in tutto il mondo e non fanno nulla o molto poco?
    E' un abominio, è un genocidio.
    Diecimila persone, due interi paesi come quello di Orentano (PI) dove abbiamo la casa di campagna, muoiono ogni giorno - OGNI GIORNO - per non aver accesso alle cure mediche.
    E' insopportabile tutto questo.
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    Restiamo indignati, ma cosa facciamo noi per gli altri?
    Forse poco, ma grazie a questo poco possiamo sperare di salvare almeno un Bambino

  45.  

    Addì 23 gennaio 2019

    In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. C'era un uomo che aveva una mano inaridita, e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo.
    Egli disse all'uomo che aveva la mano inaridita: «Mettiti nel mezzo!».
    Poi domandò loro: «E' lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?».
    Ma essi tacevano. E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse a quell'uomo: «Stendi la mano!». La stese e la sua mano fu risanata.
    E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

    Marco 3,1-6

  46.  

    Rattristato per la durezza di loro cuori

    Mutismo o dialogo?

    Quando c'è un amico, oppure un figlio, ma anche un genitore che si comporta male spesso ci manca il coraggio di dirgli ciò che pensiamo, sopportando fintanto che non ce la facciamo più, e magari un giorno ci escono fuori dalla bocca parole colme di rabbia.
    Dovremmo pertanto cercare di dialogare con le persone dicendo loro ciò che non va bene, stando però ben attenti a giudicare il fatto e non colui che lo commette.
    È anche vero però che quando riusciamo a parlare con colui che secondo noi ha sbagliato, e lo mettiamo dinanzi ad un ragionamento che provi in qualche modo il suo errore, cogliamo spesso un atteggiamento di silenzio, non tanto per la vergogna di ciò che è stato commesso quanto per l'incapacità di guardarsi dentro.
    Mettersi in discussione è sempre molto importante per crescere e migliorarsi, sia che si abbiano 15 anni oppure 70 perché ogni uomo può crescere, maturare e migliorare ogni giorno fino alla fine della sua vita; il mutismo in questi casi è un atteggiamento pessimo perché di fatto interrompe un dialogo, ma fintanto che il dialogo sussiste ogni rapporto, anche il più difficile, può sempre rimanere in piedi e portare giovamento a tutti quanti

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    Apriamoci al dialogo, mettiamo da parte i telefonini e ricominciamo a guardarci in faccia

  47.  

    Addì 24 gennaio 2019

    In quel tempo, Gesù si ritirò presso il mare con i suoi discepoli e lo seguì molta folla dalla Galilea.
    Dalla Giudea e da Gerusalemme e dall'Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone una gran folla, sentendo ciò che faceva, si recò da lui.
    Allora egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero.
    Infatti ne aveva guariti molti, così che quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso per toccarlo.
    Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!».
    Ma egli li sgridava severamente perché non lo manifestassero.

    Marco 3,7-12

  48.  

    Gesù si ritirò presso il mare

    Io mare, tu mare, egli mare

    Il mare è un limite. Per molti secoli si pensava rappresentasse la fine del mondo, l'ultimo punto dove arrivare.
    Oggi è comunque un confine naturale, uno spazio oltre il quale non si può andare se non attrezzati.
    E' uno spazio infinito, che infinito non è, ma impossibile da scoprire in ogni suo anfratto per le profondità, le caverne, i pericoli.
    Il mare è un po' come la nostra anima, è quello che vediamo di noi ma che mai potremo scoprire fino in fondo.
    Il mare è misterioso, anche per coloro che vi navigano ogni giorno con estrema destrezza, e così siamo noi: un po' misteriosi, un po' difficili da capire. A volte turbolenti, a volte calmi e pacifici, a volte profondi, altre superficiali.
    Ma siamo sempre mare, belli in ogni declinazione possibile.
    Limitati senza limiti.
    Pacificamente arrabbiati.
    Superficialmente profondi.

    Pensate quanta ricchezza dona il mare, pensate a quanta ricchezza ognuno ha dentro sé, e quanta ricchezza potremmo trovare nel nostro prossimo se fossimo più aperti all'accoglienza.
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    Chi non sa nuotare ha paura del mare, ma quando si sa stare a galla è bellissimo immergersi. Così è con le persone: se non le si conoscono possono farci paura, ma conoscendole si apprezzano

  49.  

    Addì 25 gennaio 2019

    In quel tempo Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.»
    Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.
    E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

    Marco 16,15-18

  50.  

    Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura

    Una sola nave nel Mediterraneo

    Quando ero piccolo ero molto timido, chi mi conosce adesso stenta a crederlo, al punto che mi vergognavo di ogni cosa.
    Mia mamma e mio nonno hanno avuto il grande merito di fortificarmi in questo senso facendomi acquisire carattere e fiducia in me stesso, ma sopratutto ho capito ed imparato che non c'è mai da vergognarsi di nulla che sia lecito. Posso anche dire una cosa ritenuta stupida da moltissime persone, ma se è una cosa onesta non solo non devo vergognarmene, ma è anche giusto che ne parli e, se lo ritengo giusto e necessario, la divulghi. Il tutto nel rispetto del prossimo, senza aggredirlo con le mie idee e, se aggredito a mia volta, mantenere la calma per dare più forza a ciò che dico.
    Facile? Assolutamente no, ci vogliono anni ed anni di esercizio sbagliando, cadendo e rialzandosi, ma alla fine, se abbiamo costanza e determinazione, arriveremo ad un punto in cui potremo sentirci liberi di dire o fare qualsiasi cosa senza temere il giudizio altrui, sempre nel rispetto del prossimo perché la mia libertà finisce dove inizia quella di un altro.
    Io credo in Dio e non ne ho mai fatto mistero. Ho perso tanti amici perché ero quello "che andava in chiesa o al catechismo", ma sono sempre andato fiero di poter fare ciò che sentivo essere la cosa giusta. Con il tempo ho imparato non solo a non vergognarmi, ma anche a promuovere le mie idee, e questo insegno ai miei ragazzi: innanzitutto ad avere una propria idea su ogni argomento e non andare a giro per il mondo seguendo la moda o le idee di qualche fantomatico leader, ad averne coraggio al punto da non tirarsi indietro dinanzi ad una discussione mantenendo la calma anche se dall'altra parte ci fosse una certa veemenza, seguire la propria idea o principio ritenuto giusto a qualunque costo, anche comportasse di essere isolato da tutti, perché l'amico che non rispetta le tue idee è un falso amico che è meglio perdere che trovare.
    Quando parlo di affido sono in tanti a storcere la bocca, a chiudermi in faccia la porta. Ho perso tanti "amici" per aver seguito la rotta che porta la nave a giro per il mare della vita cercando di accogliere ed aiutare qualche bimbo, ma è anche vero che sulla mia nave sono saliti in tanti, nuovi amici, veri amici disposti a fare ognuno la propria parte per issare a bordo tanti naufraghi.
    Notavo con grandissimo dispiacere come nel Mediterraneo, grazie alla politica dei porti chiusi, voluta da qualcuno che detta regole non rispettando chi la pensa diversamente, una sorta di dittatura legalizzata, è rimasta soltanto una nave tedesca a soccorrere chi è in fuga dalla guerra e dalla violenza, e questo perché? Perché le grosse organizzazioni che prendono grandi aiuti statali hanno paura di andare contro un governo, hanno paura di affermare con forza la propria idea di aiuto ai migranti affinché coloro che la pensano come i dittatori di turno non smettano di destinare donazioni e lasciti. Ed allora si preferisce farsi da parte, con diplomazia, e chi se ne importa se qualche migrante muore in mare o viene riportato in Libia per essere torturato o ucciso, l'importante è avere le donazioni.
    Peccato non avere abbastanza soldi per comprarsi una nave e mantenerla, sarei il primo ad uscire in mare in cerca di naufraghi e probabilmente raggiungerei il porto italiano più vicino anche a costo di essere arrestato pur di sbarcare chi abbia salvato da morte certa.
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    Veramente se ci fosse qualche milionario disposto a comprarci e mantenere una nave, sarei il primo a partire per salvare i migranti in difficoltà, e sono certo che in tanti salirebbero sulla nostra nave perché è il momento di dire basta a questa carneficina legalizzata che ci vede tutti complici con il nostro silenzio