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  1.  

    Addì 6 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
    Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
    Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
    Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
    Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
    Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
    Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
    Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
    Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri».

    Giovanni 15,9-17

  2.  

    Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi

    Come mia Mamma ha amato me, così anch'io amo voi

    Mia mamma ha amato me quando ero nel suo grembo
    Mia mamma ha amato me quando sono nato e non la facevo dormire
    Mia mamma ha amato me quando ho mosso i primi passi reggendomi alle sue gambe
    Mia mamma ha amato me quando doveva tenermi con delle lunghe funi perché ero già un ribelle

    Mia mamma ha amato me in ogni momento

    Mia mamma ha amato me quando alle elementari non volevo studiare
    Mia mamma ha amato me quando veniva chiamata dalla suora perché ero un terremoto
    Mia mamma ha amato me quando volevo scoprire il mondo
    Mia mamma ha amato me quando sono caduto di bicicletta per imparare

    Mia mamma ha amato me in ogni momento

    Mia mamma ha amato me quando uscivo in barca anche con il mare agitato
    Mia mamma ha amato me quando ho preso il motorino e non sapeva dove fossi
    Mia mamma ha amato me quando alzavo la cresta e volevo avere sempre ragione
    Mia mamma ha amato me quando litigavo con mio padre e lei doveva fare da paciere

    Mia mamma ha amato me in ogni momento

    Mia mamma ha amato me quando mi ha trovato in casa con la mia ragazza
    Mia mamma ha amato me quando non volevo andare a Parigi con lei per la chemioterapia
    Mia mamma ha amato me quando sono andato a ballare il giorno dopo che è entrata in coma
    Mia mamma ha amato me quando ero a parlare con una mia amica nell'attimo esatto in cui è morta

    Mia mamma ha amato me in ogni momento

    Mia mamma mi avrebbe amato quando mi sono laureato
    Mia mamma mi avrebbe amato quando ho fondato l'Associazione che porta il suo nome
    Mia mamma mi avrebbe amato quando ho smesso di lavorare con mio padre
    Mia mamma mi avrebbe amato quando ho fatto uno dei miei milioni di errori

    Mia mamma mi avrebbe amato sempre

    E' per questo che amo i miei bambini e ragazzi qualunque cosa facciano, qualunque cosa diventino, qualunque comportamento abbiano. E li amerò per sempre
    ----------------------------
    Ci sono tanti Bambini da amare
    Donate l'amore che avete ricevuto, donatelo a piene mani

  3.  

    Addì 7 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.
    Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi.
    Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio.
    E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me.
    Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato».

    Giovanni 15,26-27.16,1-4a

  4.  

    Verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio

    Una perla

    Da cosa nasce una perla?
    Da un problema. Da un corpo estraneo che entra nelle valve dell'ostrica.
    L'animale sentendo dolore o fastidio non espelle il problema, ma lo ammanta della parte buona di se, la madreperla, e trasforma di fatto il male in bene.
    Abbiamo dentro di noi una parte buona. Quando qualcuno ci attacca o ci ferisce possiamo fargli la guerra, provocando dolore da entrambe le parti, oppure possiamo ricoprirlo del nostro amore, della nostra saggezza, della nostra fede, di quello che di buono possediamo. Sarà così che trasformeremo l'odio in amore, la violenza in pace.
    Qualcuno ai giorni nostri pensa che uccidere un occidentale sia fare una cosa giusta agli occhi di Dio. Far loro la guerra porta solo ad altro odio e violenza. Accogliere, abbracciare, ammantare del nostro amore chi ci vuole uccidere è far loro vedere che Dio, che l'amore si manifesta in ben altro modo.
    E se capisco che abbracciare uno che ti spara addosso sia poco salutare, abbracciare una donna con il velo, accogliere un musulmano come un fratello, aiutare una persona in quanto tale, e non a seconda della propria fede, è invece un segno di amore che può far riflettere chi ci guarda con sospetto domandandosi se siamo amici o nemici
    ----------------------------
    La cattiveria non esiste nei Bambini. Se fanno cose cattive è perché le hanno viste e subite. Ammantiamoli del nostro amore e saranno adulti buoni

  5.  

    Addì 8 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai?
    Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
    Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò.
    E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.
    Quanto al peccato, perché non credono in me; quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato».

    Giovanni 16,5-11

  6.  

    La tristezza ha riempito il vostro cuore

    Carlino, l'immagine dell'Allegria

    Carlino, biondino, figlio del popolo.
    Di settecento e più Bambini che abbiamo accolto ed aiutato, è uno di quelli che ricordo con maggior piacere, anche se è stato con noi per un brevissimo periodo.
    La madre inesistente, sempre fuori per lavoro, anche "di notte".
    Il padre un eterno ragazzino senza testa sulle spalle.
    In casa non c'era mai nulla da mangiare, tanto che quando Carlino arrivò da noi era gracilino, ma mangiava quattro volte un qualunque altro bimbo, e non è un'esagerazione.
    Ma quello che mi stupiva era la sua allegria, la gioia di stare con gli altri, il desiderio di proporre e proporsi in ogni circostanza. Era un trascinatore perché era sempre allegro, mai triste, eppure era ovvio che dentro soffrisse. Aveva capito, più di tanti adulti, che piangersi addosso allontana le persone, ed il dolore si deve trasformare in gioia, la gioia di una speranza sempre dietro l'angolo.
    Oggi Carlino ha, insieme al fratello, due panetterie, guadagna bene e non fa mancare nulla ai suoi figli.
    Com'è che si dice?
    Cuor contento, Dio lo aiuta.
    Ed è proprio il caso di dirlo per Carlino, la sua allegria è stata ricompensata da Dio.
    Facciamo tesoro di ciò che ci insegnano i Bambini
    ----------------------------
    Amiamo i nostri Bambini, ma facciamolo senza tristezza, anche se spesso la vita si presenta a gamba tesa

  7.  

    Addì 9 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
    Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.
    Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà.
    Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà».

    Giovanni 16,12-15.

  8.  

    Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso

    Un sacco di buone cose

    Se troviamo una persona che ha fame ed è abituata a mangiare quello che capita, non possiamo dargli pasta, carne, pesce, frutta, dolci tutti in una volta, altrimenti si sente male. Inoltre se è abituata ai panini, difficilmente accetterà una buona pasta o un piatto di lasagne se non li ha mai visti.
    Con i ragazzi che arrivano in affido o in adozione succede un po' questo: abbiamo un sacco pieno di buoni principi e di regole da donare loro, ma rischiamo di fare il danno offrendo loro tutto quanto insieme.
    I valori, le regole sono cose che devono essere elargite poco alla volta, onde evitare il rischio che possano non essere in grado di sopportarne il peso
    ---------------------------------
    Centelliniamo il nostro amore per non essere invadenti, ma pronti ad aprire le braccia completamente quando siano gli altri a chiedercelo

  9.  

    Addì 10 maggio 2018

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Ancora un poco e non mi vedrete; un po' ancora e mi vedrete».
    Dissero allora alcuni dei suoi discepoli tra loro: «Che cos'è questo che ci dice: Ancora un poco e non mi vedrete, e un po' ancora e mi vedrete, e questo: Perché vado al Padre?».
    Dicevano perciò: «Che cos'è mai questo "un poco" di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
    Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «Andate indagando tra voi perché ho detto: Ancora un poco e non mi vedrete e un po' ancora e mi vedrete?
    In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia.»

    Giovanni 16,16-20

  10.  

    La vostra afflizione si cambierà in gioia

    Il sole oltre le nuvole

    Anita, cinque anni, ieri sera mi ha detto "non c'è il sole"
    No Anita, il sole c'è sempre, anche quando non lo vedi
    Ma lei insisteva e non capiva
    Allora mi sono messo per terra con lei, ho preso un pezzo di una costruzione di gomma e le ho detto
    "Questa è la terra dove viviamo"
    Poi ho preso un altro pezzo e l'ho messo in alto e le ho chiesto
    "Se tu sei sulla terra e guardi in alto, cosa vedi?"
    "Il sole"
    "Esatto"
    Allora ho preso il coperchio del gioco e l'ho frapposto fra la terra ed il sole e le ho chiesto
    "Adesso, dalla terra, lo vedi il sole"
    "No"
    "Però se guardi bene dall'esterno vedi che il sole c'è, è solo nascosto dalla scatola, dalle nuvole"
    E' così anche nella nostra vita.
    Ci sono momenti bui, periodi in cui le nubi si addensano sopra di noi e non riusciamo a vedere il sole, ma il sole c'è e prima o poi tornerà a farsi vedere.
    Così è per Dio. Talvolta non lo vediamo, ma lui è sempre con noi
    Bisogna imparare ad essere pazienti, a saper attendere e la nostra tristezza si trasformerà in gioia
    ---------------------------------
    Molti Bambini non vedono il sole per i troppi problemi in famiglia.
    Noi e voi possiamo fare la differenza

  11.  

    Addì 11 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia»
    La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo.
    Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia».

    Giovanni 16,20-23a

  12.  

    Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia

    Buon Compleanno Mamma Zizzi

    Duemila anni fa un uomo diceva

    <<Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia.
    La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo, e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia>>

    Quell'uomo si chiamava Gesù

    Quando morì la mia mamma, oggi sarebbe stato il suo compleanno, ho sofferto moltissimo, ma la promessa fatta da Dio mi è servita per sopportare quel momento buio.
    Promessa mantenuta: dopo nove mesi dalla morte della mia mamma (proprio il tempo di un parto) è nata l'Associazione che porta il suo nome ed aiuta tanti bambini, donando a me tanta gioia ed un motivo per vivere
    ---------------------------------
    Ogni sofferenza porta in sé il germe della gioia
    Basta credere ed avere fede ed ogni tristezza si trasformerà in gioia.

  13.  

    Addì 12 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: « In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.
    Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
    Queste cose vi ho dette in similitudini; ma verrà l'ora in cui non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi parlerò del Padre.
    In quel giorno chiederete nel mio nome e io non vi dico che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete amato, e avete creduto che io sono venuto da Dio.
    Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo, e vado al Padre».

    Giovanni 16,23b-28

  14.  

    Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà

    Nel nome della Mamma

    11 maggio 2018
    Sono a cena fuori con Roberta per festeggiare il suo compleanno
    Anita mi scrive

    Abbiamo appena finito di fare riunione e ho avuto un po' di spunti su quello che hai scritto, che mi è piaciuto molto. Oggi è il compleanno della tua mamma e avrei voluto molto conoscerla per farle gli auguri. Ripensandoci però io comunque l'ho conosciuta attraverso te, attraverso tutto quello che ci hai raccontato e anche attraverso l'associazione che è stata creata a nome suo. Se non fosse stata creata l'associazione io a quest'ora non sarei qui ad imparare nuove cose, a crescere ogni giorno e ad avere tante persone che mi vogliono bene. Tutto grazie a te e in un certo senso grazie alla morte sua. Un bacio alla mamma Zizzi che ogni giorno è insieme a noi.

    Non c'è bisogno di aggiungere altro
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    Chi ha molto sofferto ha il cuore aperto più degli altri per capire l'amore vero quando lo incontra

  15.  

    Addì 13 maggio 2018

    In quel tempo Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.»
    Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.
    E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
    Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.
    Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano.

    Marco 16,15-20

  16.  

    Dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio

    Scale o ascensore?

    Se dovessimo salire un piano potremmo prendere l'ascensore, così come fare le scale, indifferentemente.
    Ma chi, avendo a disposizione l'ascensore, prenderebbe le scale dovendo fare sessanta, settanta, ottanta piani?
    Ogni piano è un anno della nostra vita.
    In alto dobbiamo e vogliamo andare, da un lato perché gli anni passano inesorabilmente, dall'altro perché ognuno di noi vuole migliorare la propria esistenza e vivere in visione di una speranza. Man mano che si avanza negli anni e si perdono le speranze di divenire astronauti, calciatori, ricchi imprenditori si comincia a pensare ad avere la gioia dei nipotini, ma anche questi poi, già adolescenti, ci lasceranno soli, ed allora in cosa o in chi riporremo le nostre speranze?
    Giusto e molto umano è questo modo di pensare, ma è come prendere le scale e non usare l'ascensore.
    La nostra vita può essere vissuta con gioia umana guardando a "carriera, compagnia, figli e nipoti", ma anche con gioia divina mirando alla speranza futura di una vita eterna in Paradiso.
    Questo è "prendere l'ascensore"
    Ed allora perché faticare e soffrire se Dio ci dona la speranza di una vita senza dolori?
    -----------
    Salire con fatica è una condizione umana, ma l'ultimo tratto, quello più importante, non ha le scale. Perché rifiutarsi di salire sull'ascensore?

  17.  

    Addì 14 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
    Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
    Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».
    Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
    Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
    Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
    Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
    Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
    Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri».

    Giovanni 15,9-17

  18.  

    Tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda

    Facciamo la spesa acquistando gioia

    Al mattino, prima di andare a scuola, Michele va al panificio e dice alla signora Rosa "La mia mamma vuole tre rosette e una piccia di pane". La signora Rosa da al bambino quanto richiesto.
    Michele entra poi nel negozio di Renzo, il macellaio, e chiede "La mia mamma vuole mezzo chilo di macinato, sei uova e quattro salsicce". E Renzo, incartato tutto, da a Michele quanto richiesto.
    Il bambino si reca infine da Sonia, proprietaria del tabacchino dietro l'angolo, e chiede due quaderni, uno a righe ed uno a quadretti dicendo che è stata la sua mamma a mandarlo.
    Perché Rosa, Renzo e Sonia danno al piccolo Michele, senza farlo pagare, qualunque cosa egli chieda? Perché hanno fiducia in mamma Valeria.
    Mamma Zizzi mi ha insegnato a chiedere a Dio, con fede in Gesù, tutto quello di cui avevo bisogno, e così ho fatto. Non ho mai smesso di chiedere, e Dio non ha mai smesso di esaudirmi
    -------------
    Andiamo spesso "nel nome di..." ma poi veniamo spesso traditi. Andiamo "nel nome di Dio" e non saremo traditi mai

  19.  

    Addì 15 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, è giunta l'ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te.
    Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
    Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo.
    Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare.
    E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.
    Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola.
    Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
    Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi.
    Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro.
    Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te».

    Giovanni 17,1-11a

  20.  

    Padre, è giunta l'ora, glorifica il Figlio tuo

    Gloria e onori

    Chi sono gli uomini gloriosi?
    Sono quelli che hanno dato la vita per un ideale.
    Quanti sono morti per liberare l'Italia dal nazismo e dal fascismo, quanti hanno dato la vita per aver mantenuto fede ai propri valori uccisi dalle brigate rosse, dai terroristi, da persone di altra religione.
    Eppure oggi si fa fatica a vedere che la gloria debba passare dal sacrificio.
    La morte è l'estrema ratio, ma tanti sono i sacrifici che siamo chiamati ad assolvere per arrivare ad avere gloria ed onori.
    Quanti bambini hanno sognato di divenire piloti di aereo. Non è utopia, molti hanno coronato quel sogno. Quello però che a volte non si capisce è che per avere un brevetto occorre studiare, impegnarsi, fare delle rinunce, stancarsi, faticare.
    Oggi si vorrebbe avere tutto pronto, subito e facilmente, ma non è così
    Bisogna insegnare ai nostri ragazzi che occorre sacrificio per poter ottenere un qualunque risultato, e ciò che si ottiene con poca fatica è quasi sempre effimero, poco duraturo.
    Quanti giovani smettono di studiare per andare a fare qualche lavoretto e vedere subito un po' di soldi da poter spendere per i propri vizi, ma quanti pensano a studiare, a sacrificarsi per avere qualifiche che permettano loro di avere in futuro un buon lavoro idoneo a poter mantenere una famiglia senza la preoccupazione di essere licenziati
    -----------------
    Il sacrificio è un po' come giocare: più si rischia, più si vince

  21.  

    Addì 16 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, così pregò:
    «Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.
    Quand'ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura.
    Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia.
    Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
    Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno.
    Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
    Consacrali nella verità. La tua parola è verità.
    Come tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho mandati nel mondo;
    per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità»

    Giovanni 17,11b-19

  22.  

    Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno

    Money, money, money

    Denaro. E' per la stragrande maggioranza delle persone un dio da adorare, da servire, da ringraziare.
    Genitori che si scannano alle partite dei figli immaginandoli calciatori superpagati, fantasticando su come potranno usare quei soldi.
    Avvocati che pretendono parcelle per aver mandato una raccomandata di sollecito, in accordo con gli amministratori di condominio.
    Funzionari pubblici che si vendono per bustarelle più o meno pesanti.
    Guerre combattute per avere il controllo sul petrolio.
    Fratelli, figli, genitori che si uccidono per questioni di eredità.
    Per cosa? Per avere un conto in banca con tanti zeri? Per avere ville di lusso o yacht? O magari solo per poter andare al ristorante una volta di più?
    Per il denaro si ruba.
    Per il denaro si uccide.
    Per il denaro si mente.
    Per il denaro non abbiamo problemi a sporcarci l'anima.

    Sono convinto che esista un'altra vita, ed i soldi non vi entreranno, le porte non si apriranno davanti al più ricco, ma saremo giudicati per quello che abbiamo fatto di buono. Anche se non credete nel Paradiso e in Dio, come potete vivere mirando al denaro, vedendolo come l'obiettivo finale da raggiungere sempre e comunque? A maggior ragione se avete fede.
    Il denaro è un mezzo per realizzare cose buone, ma se per procurarcelo facciamo cose cattive, quanto merito avremo nel fare quelle buone?
    -------------
    La felicità arriva dal volto sorridente di un Bambino, non dal denaro

  23.  

    Addì 17 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, così pregò: «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
    E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola.
    Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me.
    Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo.
    Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato.
    E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

    Giovanni 17,20-26

  24.  

    Siano come noi una cosa sola

    Incidente stradale

    Incidente stradale sulla provinciale. Giovane donna muore dopo essere uscita fuori strada ribaltandosi nelle campagne circostanti. Una notizia come tante. Quante ne leggiamo ogni giorno. Restiamo quasi indifferenti, ormai.
    "Quasi". Fermiamoci un attimo. Pensiamo a come poteva essere il viso di quella ragazza nel fiore degli anni, appena sposata. Pensiamo al marito, di qualche anno più grande, due ragazzi con grandi sogni. Pensiamo ai genitori di lei in attesa della bella notizia "Mamma, papà, sono in dolce attesa, presto sarete nonni". Pensiamo al dolore, alla disperazione, alla tragedia che ha colpito quelle famiglie, i loro amici, i vicini di casa che avevano visto Maria crescere, divenire donna, sposarsi. Si, perché la "giovane donna" ha un nome. E' una di noi. E "noi", l'umanità intera, dobbiamo essere una cosa sola, e quando ci tagliano un dito, quando tagliano via una parte di noi soffriamo.
    Soffriamo con Franco, il papà, con Teresa la mamma, con Nicola, il marito di Maria. Soffriamo perché Maria è parte di noi, perché sono parte di noi anche Franco, Teresa, Nicola.
    Non chiediamoci il perché, non malediciamo le buche sull'asfalto, non prendiamocela con i politici per non aver fatto mettere cartelli di pericolo, non facciamo dietrologia con il classico "doveva andare piano".
    Oggi è morta Maria.
    Oggi è il momento della sofferenza perché una di noi ci ha lasciato.
    Oggi soffriamo con Franco, Teresa e Nicola.
    Non allontaniamo da noi il dolore, entriamo in empatia con il nostro prossimo, pensiamo a quanto soffriremmo se nostra sorella, nostra moglie, nostra figlia fosse morta. Oggi. Ora.
    Domani è un altro giorno, sarà il giorno della speranza, della consolazione e della ricostruzione, ma oggi soffriamo con loro. Oggi soffriamo per loro perché sono parte di noi
    -------------
    Quando arriva un Bambino che ha subito maltrattamenti e abusi sento dentro un dolore immenso e sono parte di lui. Guarire lui è guarire me stesso

  25.  

    Addì 18 maggio 2018

    In quel tempo, quando si fu manifestato ai discepoli ed essi ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».
    Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle».
    Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi vuoi bene?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle.
    In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi».
    Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi».

    Giovanni 21,15-19

  26.  

    Signore, tu lo sai che ti voglio bene

    Mi ami?

    Una cosa che mi ha sempre colpito nel Vangelo è come Gesù usi un linguaggio semplice, un linguaggio comprensibile a tutti. Eppure in chiesa molti sacerdoti parlano in modo spesso incomprensibile.
    Gesù affida la missione di proseguire la sua opera a Pietro e gli chiede per tre volte una cosa soltanto "Mi ami tu?". Oggi per fare il sacerdote bisogna sapere teologia, diritto canonico e studiare per anni, quando invece Gesù costituì come primo Papa un pescatore semianalfabeta. E magari se ti azzardi ad interpretare il Vangelo, trovi fior fiori di sacerdoti pronti a guardarti dall'alto in basso sprezzanti di ciò che dici.

    Nell'affidamento accade un po' questo. In molti pensano di doverne sapere una più del diavolo per poter accogliere un bimbo nella propria casa, ma l'unica cosa che occorre è amarlo
    --------------------------
    Un Bambino in affidamento ha un bagaglio pesante da sopportare. Occorre la forza dell'amore per sostenerlo

  27.  

    Addì 19 maggio 2018

    In quel tempo, Pietro, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?».
    Pietro dunque, vedutolo, disse a Gesù: «Signore, e lui?».
    Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, che importa a te? Tu seguimi».
    Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che rimanga finché io venga, che importa a te?».
    Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera.
    Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

    Giovanni 21,20-25

  28.  

    Signore, e lui?

    Oggi compiamo 31 anni

    Abbiamo seguito un viottolo pieno di rovi
    Abbiamo seguito un sentiero nel bosco
    Abbiamo seguito una strada di campagna
    Abbiamo seguito una strada asfaltata
    Oggi camminiamo su di essa avvicinandoci ad imboccare l'autostrada

    Abbiamo dedicato la nostra vita ad oltre 700 Bambini in diurno
    Abbiamo dedicato la nostra vita ad oltre 50 Bambini in Affidamento
    Abbiamo dedicato la nostra vita a far conoscere le sofferenze di tanti Bimbi
    Oggi dedichiamo la nostra vita a tutti i Bambini che il Signore vorrà mettere sul nostro cammino

    Ho sempre visto la nostra crescita come quella di un Bambino
    ed oggi che compiamo 31 anni siamo pronti ad essere chiamati "uomini" e poter fare grandi cose
    Abbiamo nel cassetto diversi progetti, e con il vostro aiuto riusciremo a realizzarli
    Unitevi a noi oggi, e domani festeggeremo i successi che avremo raggiunto insieme
    --------------------------
    I nostri successi, sono i vostri successi, ma sopratutto sono le vittorie di tanti Bambini tolti dalla sofferenza

  29.  

    Addì 20 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.
    Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
    Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.
    Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà.
    Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà».

    Giovanni 15,26-27.16,12-15

  30.  

    Anche voi mi renderete testimonianza

    Spirito di vita

    Ognuno di noi è composto da migliaia di cellule, le quali tutte insieme danno forma a ciò che siamo.
    La stessa cosa avviene dentro di noi. La nostra educazione, spiritualità, i valori ed i principi sono frutto di milioni di parole, insegnamenti, letture, incontri.
    Quando muore una persona il suo spirito si espande e ne assaporiamo i vari aspetti facendo tesoro di quelli positivi. E' lo spirito della festa di oggi "Pentecoste" nella quale ricordiamo lo Spirito mandato da Dio dopo la morte di Gesù.
    Molti non credono in Dio, non credono che Gesù sia figlio di Dio sceso sulla terra per salvarci, ma i miei amici atei possono comunque vedere che la dottrina insegnataci da Gesù è comunque meravigliosa, e se tutti la seguissimo non esisterebbero povertà, guerre, maldicenze, stupri, omicidi e ci sarebbe pieno rispetto del prossimo e della natura.
    Egli ci ha donato il suo Spirito, ma non ci ha obbligati a prenderlo.
    Così come un genitore dona al figlio il suo spirito, i suoi insegnamenti, a comportarsi bene nella vita, ma il ragazzo, divenuto uomo o donna può assimilare quello spirito oppure no, è libero, così come siamo noi liberi di credere o meno in Dio e di seguire la strada da lui indicata.
    La cosa che dobbiamo sapere è che lo Spirito lasciato da Gesù è in mezzo a noi, è dentro ciascuno, e se volessimo una vita serena basterebbe soltanto ascoltarlo
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    Anche i Bambini hanno un loro Spirito e quando se ne vanno lo lasciano in mezzo a noi arricchendoci

  31.  

    Addì 21 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù sceso dal monte e giunto presso i discepoli, li vide circondati da molta folla e da scribi che discutevano con loro.
    Tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo.
    Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?».
    Gli rispose uno della folla: «Maestro, ho portato da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto.
    Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti».
    Egli allora in risposta, disse loro: «O generazione incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me».
    E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava spumando.
    Gesù interrogò il padre: «Da quanto tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia; anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci».
    Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede».
    Il padre del fanciullo rispose ad alta voce: «Credo, aiutami nella mia incredulità».
    Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito immondo dicendo: «Spirito muto e sordo, io te l'ordino, esci da lui e non vi rientrare più».
    E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: «E' morto».
    Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed egli si alzò in piedi.
    Entrò poi in una casa e i discepoli gli chiesero in privato: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?».
    Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».

    Marco 9,14-29

  32.  

    Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce

    Difficile? Si grazie

    Più volte nella nostra storia di Associazione abbiamo accolto Bambini e Ragazzi con problematiche tali da renderne assai difficile, per usare un eufemismo, il controllo.
    Più volte abbiamo visto fare ai ragazzi atti di violenza senza controllo, agnellini che si trasformano in bestie feroci.
    E tutte le volte ne restiamo sconcertati pur essendoci "abituati"
    Che fare?
    Giuseppe aveva tredici anni quando è arrivato da noi.
    I primi otto anni della sua vita ha visto una realtà di spaccio, droga, violenza, maltrattamenti.
    Ha cominciato a quell'età il suo percorso infinito attraverso affidi, adozioni, case famiglia e persino una comunità terapeutica: nove strutture per l'affido e due famiglie adottive che poi lo hanno mandato via.
    E' arrivato distrutto, sfiduciato, con pensieri cattivi verso ciascun adulto.
    Ogni giorno ci chiamavano da scuola per un problema, spesso grave.
    Ogni giorno la nostra psicologa ci diceva "mandatelo via, è da comunità terapeutica"
    Ma noi ci siamo ostinati facendo tesoro del brano del Vangelo che dice "Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera" e laddove non possiamo noi, ha potuto Dio
    Giuseppe è rimasto fino ai ventuno anni, e così come lui in tanti hanno raggiunto almeno la maggior età. Difficile? No, di più, ma oggi guardando indietro possiamo dire di aver fatto la differenza per loro.
    E continueremo ad esserci per tutti i ragazzi difficili che il Signore vorrà mandarci
    --------------------------
    Non c'è difficoltà che non si possa superare, basta avere il coraggio di affrontarla e l'umiltà di chiedere aiuto

  33.  

    Addì 22 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.
    Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà».
    Essi però non comprendevano queste parole e avevano timore di chiedergli spiegazioni.
    Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?».
    Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande.
    Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti».
    E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo disse loro: «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

    Marco 9,30-37

  34.  

    Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti

    Esigenze personali

    I Bambini, specie quando si stanno trasformando in ragazzi passando attraverso la difficile, quanto meravigliosa, esperienza dell'adolescenza vedono le loro esigenze, i loro bisogni e non vedono quelli degli altri?
    Egoismo? No davvero.
    E' mancanza di esperienza, è il non riuscire a vedere le esigenze del vicino.
    E' mancanza di empatia.
    Anche molti adulti sono così. Anche in loro non è egoismo, ma semplicemente non riuscire a vedere i bisogni o le necessità di un altro.
    Come rimediare? Con l'ascolto.
    Un esempio banale.
    Compleanno di Michele, il fratello maggiore.
    Ci sono tutti: mamma, sorelle, fidanzata, nonna. C'è persino il cane.
    Manca però il papà che non è potuto venire, è fuori per lavoro. Anzi, sta preparando una festa a sorpresa per festeggiare Michele con tutti i suoi amici.
    Foto, regali, baci e abbracci.
    Tutto giusto, tutto bello, ma nemmeno una foto, un pensiero per il papà per condividere quel momento.
    Non è un errore perché lui non c'è, noi ci siamo e facciamo festa.
    E' però mancanza di empatia, è non mettersi nei panni dell'altro, è non voler capire che quell'uomo, per quanto fosse giusto o sbagliato il suo non esserci, avrebbe avuto piacere a condividere.
    La risposta di tutti, se il papà lo avesse fatto notare, sarebbe stato "non ci avevo pensato"
    "Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servo di tutti"
    Se uno vuole affetto lo deve dare
    Se uno vuole considerazione la deve dare
    Se uno vuole un sorriso lo deve dare
    Impariamo a ragionare ascoltando le ragioni dell'altro e non chiudiamoci nelle nostre torri d'avorio pensando di aver sempre ragione, proviamo a indossare i panni del nostro prossimo e vedere la stessa realtà con i suoi occhi
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    Empatia. Un Bambino che soffre è un pianeta che sta morendo. Non provare a capirlo significa condannarlo senza appello

  35.  

    Addì 23 maggio 2018

    In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri».
    Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me.
    Chi non è contro di noi è per noi.

    Marco 9,38-40

  36.  

    Chi non è contro di noi è per noi

    Collaborazioni

    E' difficile nella vita trovare compagni di viaggio.
    Lo sanno bene tutte quelle coppie di separati.
    Lo sanno bene gli adolescenti che cambiano "amici" ogni due per tre
    Lo sanno bene le Associazioni come la nostra che fanno una gran fatica a trovare volontari
    Ma è anche vero che, pur non essendoci una collaborazione o una convivenza stretta, ci sono molte persone che, pur non rimboccandosi le maniche al nostro fianco, operano nel silenzio parlando bene di noi, oppure dell'affidamento in generale. Non dobbiamo essere gelosi e pretendere di essere noi a risolvere i problemi del mondo. Lasciamo che gli altri si esprimano nel modo che ritengono più opportuno perché "Chi non è contro di noi è per noi" e tutti insieme possiamo fare grandi cose, anche se ci arriviamo per strade e sentieri diversi, talvolta paralleli
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    Empatia. Un Bambino che soffre è un pianeta che sta morendo. Non provare a capirlo significa condannarlo senza appello

  37.  

    Addì 24 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.
    Chi scandalizza uno di questi piccoli che credono, è meglio per lui che gli si metta una macina da asino al collo e venga gettato nel mare.
    Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella Geenna, nel fuoco inestinguibile.
    Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato con due piedi nella Geenna.
    Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, che essere gettato con due occhi nella Geenna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».
    Perché ciascuno sarà salato con il fuoco.
    Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri».

    Marco 9,41-50

  38.  

    Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri

    Chi ha più cervello degli altri lo usi

    Chi ha figli o si trovi in continuo contatto con i Bambini sa benissimo che ogni due per tre scoppia una lite nella quale ognuno, specie davanti all'adulto che li riprende, dice "Ha iniziato lui".
    Tra Bambini, si sa, poi nasce la pace con la stessa facilità di come sia nato il litigio e basta un bacino, un abbraccio e tornano a giocare insieme come se nulla fosse.
    Negli adulti spesso non è così. Si creano dissapori, magari per futili motivi, e si continua a ripetere "E' colpa tua" rovinando così dei bellissimi rapporti costruiti faticosamente nel corso degli anni, giorno dopo giorno.
    I problemi tra le persone ci sono, è innegabile. Dipende dalla sensibilità, dal retaggio culturale, dalla gelosia, dal desiderio di emergere, dai valori e principi di ciascuno. E' praticamente impossibile non entrare in conflitto, seppur minimo, con il prossimo. E si impara ad ingoiare, si impara la diplomazia per salvare un matrimonio, un'amicizia, un rapporto genitoriale.
    Il "tutto e subito", il voler risolvere le situazioni immediatamente appena si presentano , è umano, ma spesso è sbagliato perché insistere in certi momenti potrebbe far peggiorare, magari irrimediabilmente, la situazione.
    Andando sott'acqua mi capitava spesso di voler arrivare a vedere se ci fosse un pesce in una buca sul fondo. Facevo la mia iperventilazione, mi concentravo sul punto di arrivo, non pensavo ad altro e dicevo dentro di me "Ce la devo fare. Devo riuscire". Cinque metri, sette metri, dieci metri. Compensazione. Dodici metri, quindici metri. Il fiato viene a mancare. Il fondo è a venti metri. Devo arrivarci, voglio arrivarci.
    Sedici metri.
    Diciassette metri.
    Non posso mollare, non ora: lo vedo, quasi lo tocco.
    Ecco, continuare sarebbe stato fatale.
    Risalita.
    Si torna a pelo dell'acqua, non ci si scoraggia. Si prende fiato, iperventilazione e si riprova. Di nuovo diciassette metri. Altra prova. No, oggi non va, non ce la faccio a raggiungere i venti metri. Ok, mi fermo, riproverò in altro momento. Prendo fiato, mi riposo ed un altro giorno riprovo. E prima o poi ci riesco.
    Lasciar perdere una situazione al limite non è una sconfitta.
    Il bravo generale non è quello che vince tutte le battaglie, ma quello che sa quando ritirarsi per poi ripresentarsi dinanzi al nemico con le idee più chiare, e magari dopo tre o quattro battaglie perse si vince quella decisiva, portando a casa la vittoria finale.
    Nel rapporto con le persone non si parla di vincere o perdere, di battaglie o guerre, ma una rapporto salvato è una vittoria per tutti, ed allora abbandonare una discussione, chinare il capo dinanzi ad una sfuriata è più intelligente e tipico dei più forti, piuttosto che insistere e portare una situazione all'esasperazione.
    Chi ha più cervello degli altri lo usi, diceva sempre la mia mamma, e così facendo nella sua vita ha avuto sempre ottimi rapporti con tutti, pur permettendosi di dire la sua con forza e determinazione
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    Immergersi nella vita è difficile quanto raggiungere il fondo. Fiato, allenamento, buone condizioni psico-fisiche, sensibilità. Raggiunti un traguardo ce n'è sempre un altro da conquistare

  39.  

    Addì 25 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù, partito da Cafarnao, si recò nel territorio della Giudea e oltre il Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli l'ammaestrava, come era solito fare.
    E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono: «E' lecito ad un marito ripudiare la propria moglie?».
    Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?».
    Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di rimandarla».
    Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma.
    Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola.
    Sicché non sono più due, ma una sola carne.
    L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto».
    Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo su questo argomento. Ed egli disse: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio».

    Marco 10,1-12

  40.  

    E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli domandarono

    Provocazioni

    Chi non è mai stato oggetto di insulti e provocazioni di ogni ordine e grado?
    La provocazione serve a stimolare l'altro affinchè reagisca e passi dalla parte del torto con una reazione spropositata.
    Se per la strada una persona mi offende, ed io reagisco con un pugno, sono io che ne pago le conseguenze, non colui che mi ha offeso.

    Se invece non rispondiamo alle provocazioni possiamo apparire codardi, ma dimostriamo di essere noi i più forti, quelli che non cascano nel tranello teso dal nostro interlocutore

    Come fare a non rispondere? E' semplice, basta pensare che se ci viene fatto un regalo e non lo accettiamo, questo resta a colui che ce lo ha dato. E così è per le offese: se non le accettiamo restano nel cuore di colui che le ha perpetrate
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    E' difficile stare in silenzio davanti ad un'offesa, ma il silenzio è spesso un'arma potentissima, molto più forte di un cazzotto

  41.  

    Addì 26 maggio 2018

    In quel tempo, presentavano a Gesù dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano.
    Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio.
    In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso».
    E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva.

    Marco 10,13-16

  42.  

    Lasciate che i bambini vengano a me

    Lasciate che i bambini vengano a me

    In tribunale un giudice che ci aveva convocati ha esorditi così "Innanzitutto lasciate che vi ringrazi. Il mio è un grazie di cuore, sentito, per aver accolto questi bambini"
    Il grazie di questo giudice è un onore, ma è un grazie rivolto a tutta l'Associazione: a chi in prima persona accoglie i Bambini, a chi è volontario e li aiuta nei compiti e gioca con loro, a chi scatta foto per promuovere la nostra attività, a chi pubblica articoli, a chi organizza per noi e con noi bellissime iniziative per far star bene i Bambini, a chi contribuisce con il sudore della propria fronte a tenere ordinati e puliti i luoghi ove essi vivono, a chi ogni giorno li va a prendere con il pulmino e li riporta a casa, a chi sta ore seduto dietro una scrivania per amministrare ed ungere la macchina organizzativa dell'intera Associazione.
    Ma il grazie più grande, più sentito lo dedico a Dio il quale ci ha onorati di poter accogliere tanti Bambini, essere amati da loro, essere parte della loro vita e costruttori del loro futuro.
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    Sosteneteci affinché si possano accogliere sempre più Bambini

  43.  

    Addì 27 maggio 2018

    In quel tempo, gli undici discepoli, andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro fissato.
    Quando lo videro, gli si prostrarono innanzi; alcuni però dubitavano.
    E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra.
    Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

    Matteo 28,16-20

  44.  

    Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo

    Alta marea

    Quando in mare c'è l'alta marea spariscono le migliaia di sassolini vicini al bagnasciuga, spariscono le conchiglie che raccogliamo sulla spiaggia, spariscono tratti interi di costa. Ce ne rammirichiamo, non li vediamo più, ma essi restano in mare. Qualcosa viene trasportato al largo dalla corrente, altro torna a farsi vedere con la bassa marea, altro ancora viene spinto da un'onda sul litorale. Niente però sparisce definitivamente, ed anche se non lo vedremo più con i nostri occhi, sapremo sempre che resterà custodito nelle profondità del mare.
    L'amore, l'amicizia, i valori possono nascondersi e talvolta ci sembra di averli persi, ma sono custoditi nell'immensità del nostro cuore e basta un ricordo, la bassa marea, per farli rivivere.
    Nel nostro cuore c'è posto per tutti i ricordi legati ai genitori, alle amicizie, ai Bambini che sono passati dalle nostre braccia e che non abbiamo più visto, e tutto questo grande amore è dentro di noi, custodito da milioni di metri cubi di acqua, ma ogni singolo ricordo contribuisce ad essere quello che siamo.
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    Ogni sorriso che abbiamo ricevuto da tanti Bambini è un granello di sabbia che forma il nostro mondo

  45.  

    Addì 28 maggio 2018

    In quel tempo, mentre Gesù usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?».
    Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo.
    Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre».
    Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza».
    Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi».
    Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni.
    Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!».
    I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: «Figlioli, com'è difficile entrare nel regno di Dio!
    E' più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
    Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?».
    Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio».

    Marco 10,17-27

  46.  

    Una cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dàllo ai poveri

    Do ut des

    Egoismo, accaparramento, bramosia per le cose matieriali, attaccamento al denaro, culto della persona.
    Il bene verso il prossimo non è secondario, sarebbe già qualcosa, è inesistente.
    Prima di tutto vengo io, poi vengo io, ed infine se mi avanza qualcosina da dare ... vengo io.
    Sono tante le persone che ci aiutano, tanti i volontari in tutta Italia, ma quanti sono in percentuale?
    Quanti sono i ricchi che si tolgono una parte importante dei propri averi per darla ai poveri?
    Quanti utilizzano molto tempo libero per dedicarsi a chi ha bisogno?
    Quanti non dormono la notte perché i loro pensieri sono rivolti ai problemi di altri?
    Quanti aiutano il prossimo senza averne un guadagno personale in termini monetari o materiali?
    Do ut des: favori che si fanno nella previsione di ricevere adeguato contraccambio
    La mia vuole essere solo una riflessione a voce alta.
    Ognuno di noi si metta davanti allo specchio e guardi in esso il riflesso della propria anima.
    Ognuno valuti se fa qualcosa per gli altri, se fa abbastanza, se ciò che fa è compiuto per un proprio tornaconto personale o per il bene del prossimo
    --------------------------
    Se il proprio tornaconto nel fare del bene è vedere il sorriso di un Bambino, allora viva l'egoismo

  47.  

    Addì 29 maggio 2018

    In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito».
    Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva gia' al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna.
    E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».

    Marco 10,28-31

  48.  

    Non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli (...), che non riceva già al presente cento volte tanto

    Giocatori di baseball

    Quando un adolescente comincia a guardarsi intorno muovendo i primi passi nella vita si accorge subito che fuori delle mura domestiche c'è un mondo da esplorare, ci sono amici che appaiono come fratelli, genitori pronti ad accoglierti in casa, gite in posti meravigliosi
    L'adolescente è un po' come il giocatore di baseball che nel cercare di arrivare in seconda base tiene un piede sulla prima, pian piano si allontana, ma poi vi fa sempre ritorno.
    Una volta diventati adulti si sceglie il percorso da fare e dalla prima base, dalla casa che ci ha cresciuti, si spicca un balzo, non senza paura, verso la seconda base, qualunque essa sia: matrimonio, convivenza con amici, lavoro all'estero.
    Se nell'adolescenza molte amicizie sono destinate a scomparire, molte case che ci hanno ospitato a mangiare e dormire le troviamo chiuse, quando diveniamo adulti tutto ciò che costruiamo resta.
    Ed allora perché non riusciamo a vedere che se viviamo la nostra vita in mezzo agli altri aumentano a dismisura le amicizie, i rapporti di amore, le possibilità di fare mille cose.
    Lo vedo con l'Associazione che abbiamo fondato.
    Tutto è nato dal voler fare qualcosa. Ci siamo buttati ed oggi abbiamo cento volte di più di quanto non avevamo prima, specie in termini di affetto
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    Rubare una base è un percorso
    Arrivare a meta è far vincere una squadra

  49.  

    Addì 30 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù, prendendo in disparte i Dodici, cominciò a dir loro quello che gli sarebbe accaduto: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi: lo condanneranno a morte, lo consegneranno ai pagani, lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni risusciterà».
    E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia quello che ti chiederemo».
    Egli disse loro: «Cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere nella tua gloria uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
    Gesù disse loro: «Voi non sapete ciò che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo».
    E Gesù disse: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche voi lo riceverete.
    Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
    All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono con Giacomo e Giovanni.
    Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere.
    Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti.
    Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

    Marco 10,32-45

  50.  

    Chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore

    Berlusconi o Madre Teresa?

    Una montagna è grande o piccola?
    Quando ho fatto questa domanda ai miei bimbi tutti mi hanno risposto "E' grande, è grandissima"
    E' vero se la guardiamo dal nostro punto di vista, ma se prendiamo una navicella spaziale e saliamo qualche migliaio di chilometri, quella stessa montagna ci sembrerà piccolissima.
    E la terra? E' grande la terra?
    "Si, questa si che è grande" mi hanno risposto i bimbi
    E vero se la guardiamo anche da qualche migliaio di chilometri, ma se la confrontassimo con altri pianeti dell'intero universo ci accorgeremmo che è piccola piccola.
    E' grande colui che è ricco?
    E' grande colui che è un calciatore desiderato da tutte le squadre?
    E' grande colui che comanda un'intera popolazione?
    "Si è grande" mi hanno risposto, ma se ci allontanassimo di qualche anno, non tanti, anche solo dieci o venti o al massimo trent'anni vedremmo il capo della nazione ormai divenuto polvere, il calciatore su una sedia a rotelle, il ricco ormai consapevole che tutto il suo denaro non lo allontanerà di un sol giorno dall'ora fatale.
    E' grande Giulio Cesare? C'è qualcuno che segue la sua strada?
    E' grande Pelè? C'è qualcuno che va a vederlo giocare allo stadio?
    E' grande Steve Jobs, fondatore della Apple? Tutta la sua ricchezza è passata di mano.
    E' facile comprarsi il rispetto, le amicizie usando il denaro, il potere, la notorietà, ma quando queste vengono meno cosa ci rimane?
    E' veramente grande chi abbia saputo conquistare il cuore delle persone con i suoi umili gesti.
    Chi pensate si ricorderà di Berlusconi, se non come fatto storico, e lo rimpiangerà fra dieci o vent'anni? Nessuno
    Madre Teresa, come San Francesco, e prima di loro Gesù, saranno ricordati per sempre per l'umiltà, la bontà, l'essersi fatti servi del prossimo.
    Ed allora gli esempi buoni li abbiamo, sono loro che dobbiamo seguire.
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    Più una cosa è piccola, più è di valore
    Impariamo dai Bambini a restare semplici