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  1.  

    Addì 11 aprile 2018

    In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.
    Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui.
    Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è gia stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio».
    E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie.
    Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere.
    Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

    Giovanni 3,16-21

  2.  

    Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo

    Amiamo l'assassino e odiamo l'assassinio

    Don Luigi mi ripeteva sempre "Odia il peccato ed ama il peccatore".
    Da allora questo principio è uno dei miei capisaldi, un valore sul quale basare la mia vita.
    Per molti non è facile "non odiare", ed è ancor più difficile amare chi sbaglia, specie se lo fa verso qualcuno a noi caro.

    Avete mai visto il Po? Questo grande fiume, questa enorme massa d'acqua, capace di far paura nei giorni di piena è un piccolo rigagnolo quando nasce dal Monviso, ma pian piano prende forza.
    Questo è il peccato, è il male che scorre nelle nostre vite, è il male che altri fanno a noi e ai nostri cari.
    Si alimenta con altro odio e cresce, cresce fino a divenire un fiume in piena capace di fare grandi danni. Non lo si può arrestare, il male non si ferma, o almeno non siamo noi a poterlo bloccare, ma possiamo arginarlo e gli argini si chiamano "Amore".

    Se una persona picchia e viene picchiato a sua volta se lo aspetta, ma certamente non smetterà di picchiare, anzi imparerà la lezione e la volta dopo colpirà più forte, oppure userà un'arma.
    Se una persona alza le mani e noi le diciamo "Sbagli, ma ti voglio bene lo stesso" forse non smetterà di picchiare, ma certamente penserà alle sue azioni in altri termini e magari incanalerà la sua rabbia verso il mare sfogandosi in altro modo.

    Ma abbiamo un altro rimedio contro il male: andare sulle Alpi Cozie.
    Se arginassimo il male sul nascere, se dessimo amore a quei bambini tanto tremendi, a quelli che in molti allontanano quando fanno i bulli alle scuole elementari, se li allontanassimo dalle loro famiglie quando queste dovessero essere di cattivo esempio, allora il Po non si formerebbe, l'odio non crescerebbe, non si alimenterebbe, e quel corso d'acqua pieno di amore potrebbe portare solo benefici al suo passaggio
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    Dateci forza per costruire argini d'amore

  3.  

    Addì 12 aprile 2018

    In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Colui che viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti.
    Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza; chi però ne accetta la testimonianza, certifica che Dio è veritiero.
    Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura.
    Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa.
    Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui».

    Giovanni 3,31-36

  4.  

    L'ira di Dio incombe su di lui

    Guerra

    Non vi pare che Mr. Trump sia un guerrafondaio?
    Ha cercato lo scontro con la Corea.
    Non vieta le armi nemmeno se a chiederlo sono i giovani davanti stragi nelle scuole.
    Adesso vuole mandare missili in Siria sfidando la Russia.
    Gioca con le nostre vite come fosse la roulette russa, e prima o poi riuscirà a farci del male.
    Ho una certezza: prima o poi anche lui lascerà questa terra, e sarà davanti al giudizio di Dio.
    Per cambiare questa politica americana forse non possiamo fare nulla, ma possiamo fare qualcosa per coloro che fanno male ai Bambini: possiamo accogliere le loro vittime e dar loro la possibilità di crescere sani e felici
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    L'odio si combatte con l'amore, non con la guerra

  5.  

    Addì 13 aprile 2018

    In quel tempo, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi.
    Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli.
    Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
    Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?».
    Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare.
    Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
    Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?».
    Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini.
    Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero.
    E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto».
    Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
    Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!».
    Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo.

    Giovanni 6,1-15

  6.  

    Una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi

    Politica buffa e divertente

    In questi ultimi anni si è visto come il popolo italiano sia ancora un popolo di eterni bambini.
    Arriva Berlusconi, imprenditore un po' chiacchierato, ma che ha un impero e tutti pensano "Seguiamolo così ci farà ricchi"
    Arriva Grillo che urla i suoi "vaffa" al mondo intero, e tutti contenti iniziano a mandare a quel paese chiunque.
    Arriva Renzi che promette rottamazioni a tutta randa, tutti gli vanno dietro.
    Adesso Salvini che dice restituiamo l'Italia agli italiani e mandiamo via gli immigrati, e metà popolazione ad applaudire un razzista.
    Bambini, si.
    Basta far loro un regalo e qualche promessa "Ti porto alle giostre, ti compro il cellulare, ti faccio navigare su internet quanto vuoi", ed ecco che seguono la strada più bella, quella che appare luminosa e colorata.
    Ma sono bambini, si sa, non ragionano e non capiscono più di tanto, non sanno ancora guardare al di là del proprio naso, vedono solo la realtà che hanno dinanzi e che qualcuno, più furbo di loro, vuole mostrargli.
    Ma noi? Noi popolo italiano "Che famo"?
    Quando il popolo voleva seguire Gesù e farlo re per i miracoli che faceva, lui si è ritirato, si è nascosto alla loro vista, come a dire "Se mi seguite dovete farlo per quello che sono, accettando regole e privazioni oltre a promesse e doni".
    ----------------------------
    Guardiamo con attenzione tutti, ma non scegliamo la strada che non ha regole

  7.  

    Addì 14 aprile 2018

    Venuta la sera, i suoi discepoli scesero al mare e, saliti in una barca, si avviarono verso l'altra riva in direzione di Cafarnao. Era ormai buio, e Gesù non era ancora venuto da loro.
    Il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.
    Dopo aver remato circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura.
    Ma egli disse loro: «Sono io, non temete».
    Allora vollero prenderlo sulla barca e rapidamente la barca toccò la riva alla quale erano diretti.

    Giovanni 6,16-21

  8.  

    Videro Gesù che camminava sul mare

    Camminare sul mare oggi è possibile

    Federico e Sveva, due fratellini russi in orfanotrofio, lei tre anni, lui quattro.
    Tanti sono i bambini in attesa di adozione.
    Domenica, giorno di visite.
    Olga aspetta i suoi futuri genitori tedeschi.
    Petrov ha il primo incontro con la coppia svedese che lo ha scelto.
    Federico e Sveva, come decine di altri bambini, aspettano.
    Aspettano che qualcuno li scelga.
    Aspettano di essere presi in braccio, baciati, coccolati.
    Aspettano i doni che qualche associazione umanitaria ha raccolto per gli orfanelli.
    Aspettano.
    Ogni domenica aspettano, ma nessuno si avvicina a loro.
    Forse perché sono due e non si vogliono separare.
    Forse perché lei ha un occhino storto.
    Forse perché lui è già troppo grande.
    Domenica Franco e Ilaria si avvicinano a loro, chiedono come si chiamano.
    E' la loro occasione.
    Come se lo sapessero sorridono e rispondono.
    Federico porta Franco a vedere la sua camera.
    Sveva fa la civetta con "Mamma Ilaria"
    Il gioco è fatto, la scelta si concretizza: Franco ed Ilaria vogliono Federico e Sveva, se ne sono innamorati a prima vista.
    Tornano in Italia, preparano i documenti, trascorrono un periodo di avvicinamento e dopo un paio di mesi coronano il sogno di entrambi: una famiglia, un papà ed una mamma, due figli da amare e da mostrare con orgoglio. "Anche noi siamo oggi finalmente papà e mamma".
    Idillio. Tutto bene. Bambini adorabili.
    Federico inizia la scuola, Sveva ancora all'asilo.
    "Maestre, come va il nostro Federico?"
    "Si dai, è bravo, si impegna, è intelligente"
    L'anno dopo anche Sveva va in prima elementare.
    "Come va?"
    "Beh, insomma, ha dei problemini di apprendimento, è un po' sciocchina"
    "E Federico?"
    "E' molto esuberante, ogni tanto alza le mani, qualche genitore si è lamentato"
    Nelle classi successive i problemi si accentuano.
    In prima media Federico è un vero picchiatore e Sveva, in quinta elementare, ormai è considerata la scema del villaggio.
    "Ed ora che facciamo?" Si interrogano i coniugi Rossi
    "Non sono figli nostri, non ci assomigliano, non ci rappresentano, ci danno solo problemi"
    "Ilaria, che ne dici se li mandiamo via?"
    "No Franco, cosa dici? Sei impazzito? Povere stelle"
    Passa un altro anno e la situazione precipita. La violenza di Federico è anche dentro le mura domestiche. I vicini si lamentano delle continue urla, ed un paio di volte interviene anche la polizia chiamata dal dirimpettaio preoccupato.
    "Franco, non ce la faccio più"
    "Mandiamoli via, è per il nostro benessere, magari per un periodo".
    Ecco che Federico e Sveva arrivano da noi.
    Sarà l'ambiente, sarà la vicinanza con gli altri ragazzi, sarà la libertà di cui godono in campagna, oppure i lavoretti a contatto con gli animali, ma Federico è bravo, affettuoso, servizievole e sopratutto calmo.
    Sveva ha i suoi problemi, ma sono solo intellettivi. E' persino buffa e divertente, oltre che molto affettuosa.
    Finisce l'estate, ma Franco ed Ilaria non li vogliono più.
    I servizi quasi li obbligano a tenerli, ma dopo qualche mese i coniugi Rossi gettano la spugna e mandano via definitivamente i due ragazzi che vengono dati a due comunità distinte della zona di residenza.
    Franco e Ilaria hanno camminato sul mare, erano la salvezza per questi bambini. Poi hanno avuto paura e per salvarsi hanno lasciato che affogassero.
    Noi possiamo camminare sul mare per salvare chi è in pericolo, ma non dobbiamo aver paura se vediamo il mare troppo agitato perché quei bambini contano su di noi.
    Immaginatevi di aver avuto un problema con la vostra barca, di essere in acqua, al freddo, la paura dei pescecani, l'alternanza della notte. Vedete passare da lontano decine di imbarcazioni che nemmeno si accorgono di voi. Finalmente una si avvicina a voi, vi prende a bordo, vi rifocilla, ma un giorno vi ributta in mare.
    Questi sono i Bambini che nessuno vuole.
    Noi li vogliamo accogliere, vogliamo costruire, vogliamo dare loro delle possibilità di salvezza.
    Se non avete una nave abbastanza grande da accoglierli, se non avete, o non pensate di avere, le forze per rifocillarli e accudirli, sosteneteci affinché lo possiamo fare noi con il vostro aiuto
    ----------------------------
    Aiutateci
    Aiutateli

  9.  

    Addì 15 aprile 2018

    In quel tempo, di ritorno da Emmaus, i due discepoli riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto Gesù nello spezzare il pane.
    Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!».
    Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma.
    Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?
    Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho».
    Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
    Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?».
    Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
    Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi».
    Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno
    e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.
    Di questo voi siete testimoni.

    Luca 24,35-48

  10.  

    Avete qui qualche cosa da mangiare?

    I Bambini hanno fame

    Grazie a tutti coloro che ci danno la loro preferenza con il 5 per mille
    Grazie al Banco Alimentare che raccoglie donazioni in generi alimentari e le dona anche a noi
    Grazie alle aziende che con le loro donazioni ci sostengono
    Grazie alle tante persone che ci portano merce per il Mercatino
    Grazie a coloro che vengono a comprare al Mercatino
    Grazie a quanti lasciano beni e denaro nel loro testamento
    Grazie a chi fa le Bomboniere Solidali con noi
    Grazie a tutte le offerte in denaro e generi alimentari che ogni giorno ci donate, senza il vostro preziosissimo aiuto non potremmo sostenerci ed accogliere i tanti Bambini che bussano alla nostra porta.
    Grazie davvero.

    Ci sono tanti Bambini che rimangono però con la fame.
    Sono l'esercito di bimbi non accolti, quelli che non sono stati messi in affido, quelli per i quali i comuni decidono di non spendere per investire nel loro futuro.
    Sono migliaia e migliaia.

    Hanno fame!

    Hanno fame d'amore.
    Hanno fame di coccole.
    Hanno fame di attenzioni.
    Hanno fame di regole.
    Hanno fame di valori e principi.
    Hanno fame di supporto nella scuola.
    Hanno fame di un ambiente sereno dove poter crescere.

    Hanno fame!

    Diamo loro da mangiare non solo con offerte in merce e denaro, ma anche con la nostra presenza.
    Veniteci a trovare, sostenete i nostri progetti affinché si possano accogliere sempre più bambini in modo da sfamarli e dar loro tutto l'amore di cui hanno bisogno e diritto.
    ----------------------------
    Il mangiare è fondamentale per vivere, ma senza amore si muore dentro

  11.  

    Addì 16 aprile 2018

    Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, notò che c'era una barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma soltanto i suoi discepoli erano partiti.
    Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie.
    Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù.
    Trovatolo di là dal mare, gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
    Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati.
    Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
    Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?».
    Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato».

    Giovanni 6,22-29

  12.  

    Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna

    Qulcosa non va

    Qualcosa non va se ...
    Milioni di persone buttano via tonnellate di cibo, e milioni di persone muoiono di fame
    Si spendono milioni di euro per armarsi, e si fanno guerre perchè la gente ha fame
    Milioni di Bambini sono violentati e picchiati ogni giorno, e milioni di famiglie hanno la possibilità di aggiungere un letto nella propria casa

    Non è un mondo a misura di persona, ma le persone sono usate per il piacere di pochi

    Avete presente quando salite sulla giostra, quella che tramite un volano ti fa girare sempre più veloce?
    Oggi il nostro mondo è così, gira sempre più veloce e ci prende il mal di testa tanto da non capire più nulla, continuiamo a girare perché uno dei bambini non lascia andare il volano.
    Fermiamo la giostra, fermiamo il mondo, e facciamolo ripartire alla giusta velocità: non buttiamo via il cibo, sfamiamo chi nella nostra città muore di fame; non inneggiamo alle guerre, chiediamo ai nostri governi di vivere in pace; apriamo le porte di casa nostra ed accogliamo un Bambino picchiato, maltrattato non accudito.
    ----------------------------
    Invertiamo la tendenza, aiutateci a dare amore a tanti Bambini

  13.  

    Addì 17 aprile 2018

    In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi?
    I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo».
    Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
    Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
    Gesù rispose: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete»

    Giovanni 6,30-35

  14.  

    Io sono il pane della vita

    Una pallina da golf da 26.000 euro

    Una pallina da golf, la migliore, una di quelle usate per i trofei internazionali con le migliore caratteristiche può costare, diciamo, 50 euro.
    Il signor Tizio recentemente ne ha pagata una 26.000 euro.
    E la gente muore di fame!
    Sarò un idealista, ma ogni volta che vedo certi sprechi, e questo non è certo uno dei più alti, mi vergogno per questi signori.
    Si sfamano buttando via il denaro nell'acquisto di palline da golf di Tiger Woods, per la chitarra di John Lennon, per aggiungere una Rolls Royce alla collezioni di auto d'epoca.
    Per cosa?
    Ma se voi sapeste che i frutti di mare che vi stanno servendo sono avariati, e vi faranno stare malissimo, continuereste a mangiarli? Sareste così stupidi?
    Voi forse no, ma chi sperpera denaro, chi butta via il proprio tempo nell'andare sempre e solo a divertirsi è come se mangiasse cibo avariato, consapevole di stare male, ma continuasse a cibarsene perché comunque ha un gusto piacevole.
    Questi signori, che comprano a peso d'oro oggetti per il solo gusto di possederli, infischiandosene delle milioni di persone alle quali basterebbero mille euro l'anno per non morire di fame, troveranno un giorno un freno alla loro ingordigia, e capiranno quanto sono stati stupidi a non cibare la propria anima con il pane dell'altruismo
    ----------------------------
    La maggior parte di noi non ha certo tanto denaro da pagare così tanto una pallina da golf, ma quante cose inutili compriamo, mentre potremmo fare veramente del bene a noi e agli altri

  15.  

    Addì 18 aprile 2018

    In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete.»
    Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete.
    Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
    E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno.
    Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno».

    Giovanni 6,35-40

  16.  

    Chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete

    Cosa mi resta?

    I bambini crescono, diventano grandi, spiccano il volo e diventano uomini e donne.
    Noi genitori li osserviamo mentre fanno i loro errori, pronti a risollevarli con amore, anche quando non vogliono il nostro aiuto e ci gridano addosso "Non ti voglio più vedere!"
    Non vogliono che li consigliamo sul tipo di studio, sul fidanzato, sul lavoro, sulle amicizie.
    Ma allora qual'è il ruolo di un genitore? Cosa resta nei figli dopo una vita di insegnamenti?

    Mia madre mi ha insegnato ad essere un galantuomo, un romantico, ad aprire lo sportello alle signore, a farle passare prima da una porta, ad aspettare che si siedano prima di mettersi a tavola, ad alzarsi quando entrano in una stanza, a donare loro rose e poesie.
    Per molti sarò anacronistico, ma non importa, è un insegnamento che mi ha donato mia mamma, ed è ciò che voglio trasmettere ai miei ragazzi affinché resti in loro per sempre.

    Ieri, cena del martedì, venticinque tra bambini, ragazzi, ragazze e volontarie.
    Ho portato a casa un mazzo di dieci rose ed ho creato la magia.
    Ho chiesto alle donne di chiudersi in cucina, sono entrato ed ho "complottato" con i maschietti: ognuno di loro teneva una rosa in mano, ci siamo messi in ginocchio, abbiamo chiamato le signore e signorine.
    Ed è stato un momento bellissimo, un insegnamento che vale più di mille parole

    Grazie Mamma, questo momento è per te
    ----------------------------
    Insegniamo valori
    Doniamo rose e non cellulari

  17.  

    Addì 19 aprile 2018

    In quel tempo, Gesù disse alle folle: «Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
    Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me.
    Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre.
    In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna.
    Io sono il pane della vita.
    I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
    Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

    Giovanni 6,44-51

  18.  

    Chi crede ha la vita eterna

    Andiamo a pescare?

    Paolo vieni che ti porto a pescare?
    uffa, anche no
    Ma dai, è divertente e poi passiamo una giornata in mare, all'aria aperta
    sai che barba

    Michela vieni con noi a fare una gita in montagna?
    ma figurati
    E dai, aria pura, ti rinfranchi la mente
    senza cellulare perché dove andate voi non c'è campo
    Ma non esiste solo il cellulare
    ah, davvero? no, io resto a casa

    Silvia non ti ho mai visto usare la bicicletta che ti ho preso a Natale
    non mi serve, vado con Monica in motorino
    Ma la bici ti fa bene, un po' di sport lo dovresti fare
    uffa babbo, mica voglio sudare, sto bene così

    Quante parole nella nostra vita nel tentativo di far vedere ai figli il mondo da un'altra prospettiva.
    Eppure, se provassero, si accorgerebbero di quanto sia bello stare all'aria aperta, camminare, correre, condividere momenti di gioia.

    E così sono le parole del Vangelo.
    Ci indicano attività che potrebbero farci felici, ma siamo chiusi nel nostro mondo e le parole "perdono", "solidarietà", "dono di sé" le lasciamo fuori della porta.
    Se credessimo alle parole di Dio la nostra vita futura sarebbe più rosea perché sapremmo affrontare con uno spirito diverso anche le disgrazie, inevitabili nella vita di un uomo
    ----------------------------
    Crediamo in coloro che ci amano

  19.  

    Addì 20 aprile 2018

    In quel tempo, i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
    Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita.
    Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
    Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
    Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui.
    Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me.
    Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
    Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga a Cafarnao

    Giovanni 6,52-59

  20.  

    Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita

    Campione del mondo

    Marco, Giovanni, Michele e Luca amavano correre sulle lunghe distanze.
    Quando c'era una maratona in tv vi si incollavano e sognavano di essere su quel terreno di gara.
    Come tutti i ragazzi amavano la competizione e si cimentavano tra loro su chi avesse più resistenza.
    Fu una cosa naturale iscriverli ad atletica, e fu allora che vennero fuori le loro doti.
    Gli allenatori erano contentissimi, uno più bravo dell'altro.
    Arrivò il momento di fare sul serio, di decidere se intraprendere una strada di agonismo vero, oppure restare a correre per diletto.
    Riunione di famiglia, ed il sogno di tutti fu quello di vedersi con una medaglia d'oro al collo.
    Baldanzosi, pieni di brio iniziarono questa nuova avventura.
    Preparatore atletico, turni serrati di allenamento negli orari più impensati.
    Sveglia al mattino alle 4:30, corsa dalle 5:00 alle 7:00, doccia, colazione scuola.
    Pomeriggio studio e alle 17:00 a correre fino alle 20:00, doccia, cena e a letto alle 21:30
    Ah, come erano contenti. Avevano sempre più fiato, si sentivano forti.
    Marco voleva però uscire con gli amici, e così fece cominciando a saltare gli allenamenti pomeridiani, e pian piano anche quelli del mattino perché non ce la faceva ad alzarsi.
    A breve rinunciò a correre: troppo sacrificio.
    Giovanni iniziò a fumare ed il fiato gli venne meno.
    A breve rinunciò a correre: troppo sacrificio.
    Michele cascò, operazione, riabilitazione e quando tornò a correre non era ovviamente ai livelli di prima, quindi doveva faticare di più, riprendere il fiato.
    A breve rinunciò a correre: troppo sacrificio.
    Luca non mollò. Affrontò i sacrifici che l'allenatore gli imponeva, rinunciò a vizi e svaghi perché il suo fine era quello di correre, di arrivare ad avere una medaglia al collo, ad essere il primo in gara.
    E ci riuscì.
    Ha divorato la sua carne, ha bevuto il proprio sangue, ha sacrificato la sua vita per qualcosa in cui credeva.
    A distanza di anni Marco, Giovanni, Michele e Luca si sono ritrovati.
    Luca non è arrivato ad essere campione del mondo, ma non ha rimpianti: con sacrificio, caparbietà, forza di volontà è arrivato dove poteva, ha superato i propri limiti, ha dato il massimo.
    Marco, Giovanni e Michele rimpiangono oggi quelle scelte, quella rinuncia, e resteranno per sempre con un desiderio inappagato nel loro cuore.
    ----------------------------
    Volli, sempre volli, fortissimamente volli

  21.  

    Addì 21 aprile 2018

    In quel tempo, molti tra i discepoli di Gesù, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?».
    Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza?
    E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima?
    E' lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.
    Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito.
    E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio».
    Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.
    Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?».
    Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

    Giovanni 6,60-69

  22.  

    Forse anche voi volete andarvene?

    Carne? No grazie!

    Una bella fetta di carne di fegato alla pizzaiola, con la mozzarella fumante sopra e le cipolline in agrodolce di contorno.
    Maria mangiava la mozzarella, assaggiava la carne risputandola nel piatto, annusava le cipolline allontanandole da sé sdegnosamente.

    Rispetto chi abbia fede, tanto quanto chi non ne abbia. Mi piace parlare su temi "spirituali", o se vogliamo "filosofici" con gli uni e con gli altri. E' difficile però dialogare con quanti prendono la religione nella parte che più gli aggrada, mettendo in disparte, o rifiutando e criticando regole che potrebbero non piacere.
    E' troppo comodo rivolgersi a Dio quando abbiamo bisogno, dimostrando di aver fiducia in lui, ma poi criticarlo e giudicarlo allorquando lascia che accadano certe cose che ci turbano. Allora, abbiamo fiducia in chi opera sulla nostra vita, oppure no? Non vediamo ciò che ha costruito? Non vediamo come spesso le cose negative che accadono trovano un senso? Non dovremmo allora forse chinare il capo e ringraziarlo per il lavoro svolto sia quando ci fa trovare l'amore della nostra vita, sia quando ce lo toglie?
    Tutti bravi ad applaudire Dio dietro al vetro del reparto di maternità, ma tutti pronti a maledirlo nella camera mortuaria davanti al feretro di un bambino.

    Accade anche tra gli uomini: si da fiducia a qualcuno fin tanto che non ci critica. Il nostro lavoro va sempre e comunque bene, sono gli altri a sbagliare, anche se da anni fanno ciò che fanno con ottimi risultati. Una causa si abbraccia o non si abbraccia, non si può prendere solo la parte che ci piace, e nell'abbracciarla si da fiducia a chi la dirige qualora, dopo un confronto, si resti su posizioni diverse, anche perché chi arriva dopo non può capire tutti i meccanismi che regolano un'organizzazione e deve fare (o non fare) un atto di fiducia.
    ----------------------------
    Diamo fiducia a Dio e se un Bambino è in una brutta situazione accogliamolo perchè quello è il progetto di Dio per noi

  23.  

    Addì 22 aprile 2018

    In quel tempo, disse Gesù: «Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore.
    Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore.
    Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore.
    E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.
    Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo.
    Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio».

    Giovanni 10,11-18

  24.  

    Offro la vita per le pecore

    Ciao Babbo

    Se guardo indietro vedo tanti errori nel mio ruolo di genitore, poi leggo questo messaggio di Rebeka e penso ... forse qualcosa di buono lo abbiamo fatto

    Ciao Babbo,
    come va? Volevo solo dirvi che mi mancate, mi mancano i vostri abbracci, i vostri sorrisi, le vostre sgridate, bè un po' tutto. Non mi sono mai dimenticata di voi e dei miei momenti passati lì, mi ricordo le nostre vacanze, le nostre "recite" come quella del Amerigo Zizzucci, mi ricordo ancora la mia parte (lasciatemi lasciatemi la devo acchiappare. Vede comandante, fa tutto parte di un gioco, di un gioco divertentissimo che ripetiamo da tanto tempo, io mi chimo Bonaccia e la mia amica Tempesta, quando vinco io il mare si placa e il vento si addolcisce ecc...). È da tanto che voglio mandarti questo messaggio ma ho sempre paura, è da tanto che vi penso, penso a cosa fate e tutto il resto. Volevo solo dirti questo. So che magari può essere stupido da parte mia, però mi andava di scriverti. Non so perché oggi ero a lavoro e mi sono detta "si devo scrivergli" non so perché.

    La vita ci ha regalato la felicità in continuo contatto. E non è cosa da poco. Eppure mi dispiace dare per scontato l'amore e l'affetto che provo per te. Ma diventando adulti purtroppo si ha timore della spontaneità (anche se io sono sempre stata così). Mi hai insegnato a SORRIDERE, ma a volte il sorriso resta dentro di me. Mi hai insegnato a GUARDARE LE PERSONE NEGLI OCCHI per leggergli l'anima. Mi hai insegnato COME STARE A QUESTO MONDO, e tante altre cose di cui vado fiera.
    NON HAI MAI DIMENTICATO DI AVERE UNA BIMBA che aveva bisogno DI ASCOLTARE E CAPIRE, anche se tanti sorrisi restano dentro di me quello più speciale lo dedico a te. Quanta tenerezza sento ancora quando mi accarezzi il viso come la prima volta sulle scale in campagna. La dove io piccola mi facevo sempre di più perché avevo paura, ma te con la tua tenerezza e dolcezza mi tendevi la mano.

    I fatti di cronaca ci riportano una crescita esponenziale del bullismo, limiti che mai avremmo pensato potessero essere superati fino a qualche anno fa: caschi tirati addosso ai professori, simulazioni di testate con il casco indossato contro gli insegnati. Seguiamo a ruota, come tanti pecoroni, le tendenze di oltre oceano. C'è da aspettarsi a breve una maggior facilità di procurarsi le armi per difendersi, come paventato da salvini, che compariranno ovviamente anche in classe, come già avviene negli stati uniti.
    Di chi è la colpa? Sopratutto dei genitori perché non sanno dare regole ai propri figli, non sanno dire loro di no, non dialogano con essi, non trascorrono il proprio tempo libero portando i figli a pescare, correre, giocare. Lasciarli fare significa lasciarli in preda a lupi e mercenari pronti a farsi vedere come buone guide, seguiti dai ragazzi perché non hanno alternative positive.
    Fare il genitore, dice qualcuno "è il mestiere più difficile che ci sia", ma è sbagliato.
    Fare il genitore non è un mestiere, è una scelta di vita.
    Fare il genitore non è l'egoismo di voler avere un figlio, ma l'altruismo di donare il proprio tempo, le proprie energie per dare valori e principi ad un bambino che presto sarà uomo o donna.
    Fare il genitore è ascoltare e consigliare, ma anche stare vicino al figlio quando faccia delle scelte sbagliate, ed aiutarlo a risollevarsi quando cade.
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    Siate genitori che per amore e con amore danno regole e le fanno rispettare

  25.  

    Addì 23 aprile 2018

    In quel tempo, Gesù disse «In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante.
    Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore.
    Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori.
    E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce.
    Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
    Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
    Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore.
    Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati.
    Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
    Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza»

    Giovanni 10,1-10.

  26.  

    Io sono la porta

    A piedi nudi per scaldarsi

    "Una donna senzatetto, disabile mentale andava in giro per la metropolitana a piedi nudi - scrive Kay Brown. Niente calzini, niente scarpe, niente. Le ho chiesto che numero portasse ed ho scoperto che avevamo lo stesso numero. Mi sono tolta le scarpe e le andavano alla perfezione. Non avrebbe potuto essermi più grata. Sono rimasta nella metropolitana per 15 minuti con i miei calzini diversi l'uno dall'altro, fino a che, prima di scendere, un uomo gentile mi ha offerto un altro paio di calzini da mettere sopra i miei. Io posso comprare un altro paio di scarpe domani. E probabilmente anche lui è pieno di calzini a casa. È la metà di novembre e lei, invece, non ha un posto in cui andare, quindi il minimo che avrei potuto fare era darle quel paio di scarpe. Ho camminato per sei isolati verso la mia abitazione con i calzini, attirandomi gli sguardi degli sconosciuti e commenti su di me, ma so che lei ora potrà indossare un paio di scarpe ogni giorno e che soffrirà un po' meno. Questo ripaga tutto. E un ringraziamento pubblico va all'uomo che mi ha donato quei calzini in più! Mi hanno aiutato moltissimo!"

    Se devo entrare in casa entro dalla porta o dalla finestra, oppure spacco un muro?
    Risposta fin troppo facile e scontata.
    Ma qual'è la porta che mi fa entrare a testa alta nella vita? Che mi fa stare al calduccio nelle gelide notti che spesso la nostra esistenza ci riserva?
    C'è chi si scalda con la droga, ma è un momento di sballo effimero.
    C'è chi si scalda con il sesso, ma è solo un momento di piacere.
    C'è chi si scalda mangiando a dismisura, ma poi avrà ancora fame.
    C'è chi si scalda con la violenza, ma aumenterà i suoi problemi.

    E c'è chi si scalda donando le proprie scarpe ad una senzatetto, contagiando altri

    ... e guarda caso queste cose ce le insegnava Dio duemila anni fa
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    Io sono la Porta, dice il Signore, se uno entra attraverso di me, sarà salvo

  27.  

    Addì 24 aprile 2018

    Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d'inverno.
    Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone.
    Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando terrai l'animo nostro sospeso? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
    Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno testimonianza; ma voi non credete, perché non siete mie pecore.
    Le mie pecore ascoltano la mia voce ed io le conosco ed esse mi seguono.
    Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano.
    Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio.
    Io e il Padre siamo una cosa sola»

    Giovanni 10,22-30

  28.  

    Fino a quando terrai l'animo nostro sospeso?

    Affidamento, Amore sospeso

    Affidamento significa Amare, non possedere
    Affidamento significa Accoglienza, non ospitare
    Affidamento significa Accudire, non vestire
    Affidamento significa Ascoltare, non sentire
    Affidamento significa Aiutare, non sopportare

    Troppe volte ho sentito dire "Non prendo un Bambino in Affidamento, altrimenti poi me lo tolgono"
    Ma un Bambino non è un gioco da utilizzare per il nostro diletto, non è un oggetto da ammirare posto sul caminetto, non è il nostro elisir della giovinezza.
    Un Bambino è un Bambino, con i suoi pregi ed i suoi difetti.
    Un Bambino è un essere umano da Amare affinché cresca pensando al prossimo, da Accogliere affinché un domani possa aprire il cuore al mondo, da Accudire affinché non prenda brutte strade, da Ascoltare affinché possa confidare le sue pene, da Aiutare affinché possa uscire da quelle situazioni dolorose in cui è nato.

    L'Affidamento è un po' come il profumo di un buon cibo preparato con amore, è intangibile, ma ci riempie di gioia, è Amore sospeso.
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    Affidamento a Distanza
    Accogliete i nostri Bambini nei vostri cuori

  29.  

    Addì 25 aprile 2018

    In quel tempo Gesù apparve agli Undici e disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.»
    Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.
    E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
    Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.
    Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore operava insieme con loro e confermava la parola con i prodigi che l'accompagnavano

    Marco 16,15-20

  30.  

    Nel mio nome scacceranno i demòni

    In nome dell'Amore

    Un giorno decisi di andare a fare un giro in moto da solo.
    Non avvertii nessuno. Andai verso un monte, inerpicandomi per sentieri sempre più stretti ed impervi alla ricerca di un percorso da fare con i cavalli per far provare una bellissima esperienza ai nostri bimbi.
    Man mano che salivo notavo sempre più i cartelli "Attenti ai cinghiali".
    Il sole era calato e si stava facendo sera. Trovai un ostacolo su un sentiero impervio e decisi di tornare indietro: non ero sereno.
    Scesi dalla moto e cercai di girarla, ma scivolai sul terreno umido e la moto scivolò lungo il pendio fermandosi cento metri più sotto a ridosso di un albero.
    Mi prese male.
    Non avevo cellulare, cominciava a fare freddo e già mi sentivo addosso decine di occhi che mi squadravano.
    Non mi persi d'animo. Mi lasciai scivolare fino a raggiungere la moto e, non so con quale forza, riuscii faticosamente a riportarla sul sentiero trascinandola con tutta la forza della disperazione.
    Il più era fatto, ma non si metteva in moto, probabilmente si era ingolfata. Misi in folle e cominciai a scendere in questo modo, fino a quando il motore ripartì ingranando la marcia.

    A volte troviamo in noi forze che non pensavamo di avere.
    Dobbiamo avere fiducia nelle nostre capacità, dobbiamo credere sempre e comunque di potercela fare perché Dio ci darà quel coraggio, forza, determinazione per portare avanti la nostra missione a favore del prossimo.
    Trent'anni fa non pensavo che saremmo riusciti a fare ciò che abbiamo fatto, ma la forza è arrivata dall'alto, permettendoci di superare i nostri limiti in nome dell'Amore.
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    Affidamento a Distanza
    Affinché si possano accogliere sempre più Bambini

  31.  

    Addì 26 aprile 2018

    In quel tempo, dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato.
    Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica.
    Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: Colui che mangia il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno.
    Ve lo dico fin d'ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono.
    In verità, in verità vi dico: Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

    Giovanni 13,16-20

  32.  

    Un servo non è più grande del suo padrone

    Rapito un Bambino dalla Casa famiglia

    Sulla Gazzetta del Mezzogiorno on line di Bari c'è un articolo del ritrovamento di un Bambino di due anni, con gravi patologie, rapito mesi fa da una Casa Famiglia.
    E' molto probabile che la coppia che lo ha preso, consegnato loro spontaneamente dalla madre, lo abbia fatto per amore, tanto che nei mesi in cui non si sapeva dove fosse è stato anche fatto battezzare.
    La coppia aveva da sempre aiutato la madre nell'accudimento del bimbo, ed aveva chiesto al Tribunale dei Minori il suo affidamento, ma i giudici avevano risposto negativamente.
    E' stato allora che la coppia ha deciso di rapirlo, per accudirlo come aveva sempre fatto.
    Così facendo però ha danneggiato il Bambino, con il risultato che essi non potranno più dargli il loro affetto e, cosa molto probabile, potrebbe essere tolto definitivamente alla mamma e dato in adozione.
    Non nego che tribunali e servizi sociali possano fare errori di valutazione, ma la nostra legge li pone a garanzia e tutela dei Bambini, ed è sul loro terreno che si devono portare avanti le nostre ragioni ed istanze, onde evitare, appunto, di danneggiare maggiormente i Bambini che vorremmo aiutare e proteggere.
    Dobbiamo metterci in testa che un Bambino non è un oggetto che possiamo o dobbiamo possedere, ma è il nostro padrone, è colui che dobbiamo umilmente servire, è colui verso il quale deve andare ogni nostra azione ed attenzione. E' in questo modo di pensare che dobbiamo agire se vogliamo aiutare un Bambino, non attivando ogni modalità che riteniamo giusta ed opportuna anche andando contro legge.
    ----------------------------
    Tante Battaglie abbiamo fatto in trent'anni per proteggere i Bambini. Molte volte nelle aule di tribunali. Ed i Bambini hanno sempre vinto

  33.  

    Addì 27 aprile 2018

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.
    Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io.
    E del luogo dove io vado, voi conoscete la via».
    Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?».
    Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me».

    Giovanni 14,1-6

  34.  

    Io sono la via, la verità e la vita

    Un vita di parole crociate a schema libero

    Facendo le cruciverba a schema libero capita di inserire una parola errata. Facendo riferimento ad essa si provano a scrivere altre parole, ma ad ogni incrocio che facciamo con esse ci viene sempre più il sospetto di aver sbagliato il primo inserimento, fin tanto che non ci accorgiamo che una parola di cui siamo certi non si possa inserire.
    Prendiamo così la gomma e ricominciamo da capo.
    Ogni tanto qualche bimbo mi chiede "Ma come faccio a capire di aver preso la strada giusta?"
    Da Bambini è fondamentale il consiglio dei genitori. E' un po' come imparare a fare uno schema difficile di parole crociate andando a sbirciare la soluzione di tanto in tanto per vedere se stiamo andando nella direzione giusta.
    Diventando adulti non si può aver imparato tutto ed essere completamente autonomi da subito. Occorre pazienza, occorre tentare, ascoltare gli altri, guardare agli esempi di persone che stimiamo.
    Non è detto però che non si facciano errori, anzi è probabile perché la vita non è certo semplice.
    Ed allora con umiltà bisogna fare un passo indietro, cancellare con la gomma quello schema appena costruito, perchè il proseguire ci porta solo a peggiorare la situazione.
    Quante volte si sente di donne uccise, e poi si scopre che erano state già picchiate in precedenza.
    E' difficile lasciare un marito che si ama, ma se capiamo che è stata una scelta sbagliata bisogna andare via, allontanarsi, cancellare il suo nome dalla propria vita e scrivere la prima parola del nostro nuovo cammino.
    Quanti atei hanno capito di aver imboccato la strada giusta accogliendo le parole di Gesù: Io sono la via, la verità e la vita
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    Cancellare può essere doloroso, come nel caso di un bambino tolto alla propria famiglia, ma è l'unico modo per poter cominciare a scrivere una nuova vita

  35.  

    Addì 28 aprile 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
    Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
    Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre?
    Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere.
    Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.
    In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre».
    Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio.
    Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.»

    Giovanni 14,7-14

  36.  

    Chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi

    Seguiamo la scia

    E' successo in Irlanda.
    Un autista di un autobus, ad una fermata, ha visto scendere un'anziana signora dal bus e vedendola quasi inciampare ha notato che i lacci delle sue scarpe erano sciolti.
    "Così ha spento la vettura ed è sceso per dirglielo", racconta la ragazza. "La donna lo sapeva, ma probabilmente era troppo instabile sulle sue gambe per poterseli allacciare da sola", ha spiegato. Evidentemente l'autista deve aver compreso la difficoltà e così si è chinato per aiutarla e ha fatto lui il nodo.
    È stato così gentile che la donna, una volta ripartito l'autobus, gli ha mandato un sonoro bacio con le mani.
    L'esempio è il modo più bello ed efficace per insegnare qualcosa.
    Possiamo insegnare morale e solidarietà ai nostri ragazzi, ma un semplice gesto, fatto con amore, vale più di mille lezioni.
    Andiamo nel mondo prendendo esempio da chi compie opere buone, ed anche noi chiniamoci dinanzi alle necessità del nostro prossimo affinché si possa essere esempio per gli altri
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    Molti inciampano nel lacci dei propri errori. A volte non manca la volontà di allacciarsi le scarpe da soli, mancano le forze, e noi dobbiamo essere lì, pronti a sostenerli ed aiutarli. la più grande ricompensa sarà quel bacio

  37.  

    Addì 29 aprile 2018

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo.
    Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto.
    Voi siete gia mondi, per la parola che vi ho annunziato.
    Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me.
    Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.
    Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
    Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.
    In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

    Giovanni 15,1-8

  38.  

    Ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto

    Primavera, tempo di potatura

    Dopo un inverno piovoso è arrivato il sole e le piante trovano nuova energia.
    Crescono, ma in modo esuberante e scomposto.
    Se non si potassero molti rami seccherebbero perché la pianta non ce la farebbe ad alimentarli tutti, con la conseguenza che pochi sarebbero i frutti.
    Quando una persona ha subito la pioggia della vita nel sopportare mille angherie e problemi, può capitare che una volta riapparso il sole possa eccedere e compiere atti sbagliati.
    Un esempio sono i bambini che hanno avuto problemi in famiglia. Una volta trovata la serenità e l'amore diventano egoisti, opportunisti, approfittatori per cercare di avere per sé il più possibile per colmare il vuoto che hanno sentito per tanti anni.
    Sta a noi adulti potare qualche ramo per far si che crescano nella giusta direzione, forti e robusti nei valori e nei principi.
    Non vale questo solo per i ragazzi in affido, ma per chiunque possa aver subito o compiuto atti sbagliati.
    Con amore dobbiamo andare nel mondo a potare le piante che hanno bisogno della nostra esperienza.
    Abbiamo bisogno di voi, del vostro volontariato, non solo per cucinare, pulire, giocare o studiare con i ragazzi, ma sopratutto per potare i rami secchi e aiutarli a prendere sempre più slancio per incamminarsi per le strade della vita a testa alta, capaci di produrre tanti buoni frutti
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    Le forbici da poto sono i principi ed i valori che ci sono stati insegnati e che abbiamo appreso con la nostra esperienza di vita

  39.  

    Addì 30 aprile 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».
    Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?».
    Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
    Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
    Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
    Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

    Giovanni 14,21-26

  40.  

    Lo Spirito Santo vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto

    Una scatolona da riempire

    Prendiamo una scatola molto grande e profonda.
    Scriviamo sopra un bigliettino la parola "Solidarietà".
    Altro bigliettino con la scritta "Amore verso il prossimo".
    E così via con parole o frasi relative a valori, principi, buoni propositi.
    Tra belle intenzioni ed aspetti positivi potremmo riempire il nostro grande scatolone fino all'orlo.
    Ma quando occorre come facciamo a pescare il bigliettino giusto?
    Come facciamo a ricordare il principio che ci è necessario in una determinata occasione, o il buon proposito fatto anni prima?
    Da soli non potremmo mai, ed ecco che da bambini e da ragazzi ci sono gli adulti sempre pronti a ricordarci le parole scritte, inserite nella nostra scatola personale che si chiama "Cuore".
    Ma gli adulti come fanno?
    A volte tendiamo a dimenticarci di tutto ciò che abbiamo appreso di buono, ma in nostro aiuto arriva lo Spirito Santo che si palesa a noi attraverso gli amici, la lettura "casuale" di uno scritto, l'immagine che proviene dal passato. Chi non ha fede può chiamare tutto questo "casualità", ma anche gli amici atei converranno con me che spesso tornano alla mente valori che da tempo non seguiamo. Non è un'imposizione, ma uno stimolo a rivalutare la nostra vita sulla base di quanto appreso con amore.
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    Amore verso i Bambini: è il più bello dei buoni propositi da tenere sempre a mente

  41.  

    Addì 1 maggio 2018

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
    Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me.
    Ve l'ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.
    Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli non ha nessun potere su di me, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato».

    Giovanni 14,27-31a.

  42.  

    Vi lascio la pace, vi do la mia pace

    Pace su questa terra

    La chiesa può essere marcia, avere sacerdoti pedofili, vescovi e cardinali che si arricchiscono, preti che non sono vicini alle persone, ma la Messa è un'altra cosa.
    Chi ha fede va al di là dei comportamenti sbagliati e vede l'amore del Signore, va al di là degli uomini e vede Gesù.
    Quanti giovani oggi, magari anche credendo in Dio, non vanno alla Messa.
    Eppure ci sono dei momenti meravigliosi, emozionanti, mai uguali che ogni volta si rinnovano.
    Primo fra tutti l'Eucarestia. Bellissimo anche il momento del Padre Nostro dove si prega mano nella mano.
    Ma uno dei momenti più belli durante la celebrazione è quello della pace.
    Persone che dieci minuti prima avevano litigato si guardano e si abbracciano, bambini che imparano giocando ad augurare la pace al vicino mai visto prima che gli sorride con affetto.
    La pace è universale. Si scambia in chiesa, in un prato, ad una convention, durante una marcia.
    Anche laddove c'è la guerra i semi di pace che donano la speranza germogliano, e non c'è conflitto che prima o poi non termini.
    La pace è una certezza, pertanto è ciò cui si deve tendere sempre, così come tendiamo la mano in chiesa al nostro vicino.
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    Tendiamo la mano, in segno di pace ed amore, ai Bambini che soffrono perché maltrattati

  43.  

    Addì 2 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui».
    Gli disse Giuda, non l'Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?».
    Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
    Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
    Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
    Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

    Giovanni 14,21-26

  44.  

    Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui

    La medicina ha finito le munizioni, la Fede no

    Una ragazza di diciotto anni viene placcata mentre gioca a rugby. Niente di più naturale, ma domenica scorsa ha picchiato la testa ed è finita in coma. I medici dicono che non si può fare nulla per salvarle la vita, ma il padre lancia un appello affinché giungano a Dio le nostre preghiere perché, come lui stesso dice "La medicina ha finito le munizioni, la Fede no".
    Il Vangelo di oggi dice "Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch'io lo amerò e mi manifesterò a lui".
    Amare Dio significa riconoscerlo davanti agli uomini, non vergognarsene, non aver paura di entrare in chiesa per non essere etichettati, oppure uccisi come avviene in molti paesi africani o asiatici.
    Se non ci vergogneremo di lui, le nostre preghiere saranno ascoltate ed esaudite
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    Amiamo incondizionatamente, senza pregiudizi o paure, solo così potremo vivere in pace con il mondo

  45.  

    Addì 3 maggio 2018

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo.
    Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto.
    Voi siete gia mondi, per la parola che vi ho annunziato.
    Rimanete in me ed io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me.
    Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.
    Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
    Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.
    In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

    Giovanni 15,1-8

  46.  

    Che portiate molto frutto

    Ho fame, grida Michele

    Il padre di Michele aveva un buon lavoro, guadagnava centomila euro l'anno, ma in casa portava solo pochi spiccioli perché il resto lo spendeva per costruire una diga, ogni anno più robusta, per impedire al mare, nel caso di tsunami, di arrivare a distruggere la casa e la famiglia.
    Ma che stupidaggine: si fa morire di fame la propria famiglia per difendersi da un evento che è assai improbabile che accada.
    Ma anche ci fosse la necessità di costruire una barriera, non si dovrebbero utilizzare tutti i soldi per questa, ma bisognerebbe prima sfamare i propri figli.

    1.700 i miliardi di dollari spesi nel mondo per gli armamenti.
    Millesettecento miliardi. Miliardi!!!! 1.700 con altri nove zeri!
    Avete idea di quanti siano? 1.700.000.000.000
    E solo il 36 % è speso dagli Usa. L'Italia è al dodicesimo posto con 25 miliardi l'anno!!!
    Ora dico, è possibile che un paese come l'Italia spenda così tanto in armamenti e poi neghi pochi spiccioli alla parte di popolazione affamata e senza lavoro?
    A difenderci da attacchi esterni basterebbe molto meno, ma anche nulla
    Poniamo di essere senza armi di difesa, e mettiamo che uno stato citrullo ci attaccasse, ci sarebbe una difesa enorme a nostro favore.
    Ok, che le armi di difesa ci siano perché purtroppo ci sono tanti stati citrulli, ma 1.700 miliardi è una cifra spropositata.
    Prima sfamiamo i nostri figli, poi penseremo a difrenderci da eventuali, quanto improbabili, attacchi esterni.
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    Lo stato spende pochissimo per i bambini maltrattati
    Aiutateci ad accoglierli

  47.  

    Addì 4 maggio 2018

    In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
    Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
    Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
    Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
    Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
    Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri».

    Giovanni 15,12-17

  48.  

    Vi ho chiamati amici

    Amici della Zizzi, Amici dei Bambini

    Gli scout sono soliti cambiare nome allorquando entrano nel gruppo. I soprannomi che vengono scelti sono sinonimi dei propri tratti caratteristici: "leone agguerrito", "scimmia riflessiva", "passerotto cinguettoso".
    Noi ci siamo chiamati "Amici della Zizzi".
    Nella parola "Amici" c'è tutto: amore, condivisione, apertura, dialogo, ed essere amici della Zizzi, che era amica dei Bambini, significa amare il prossimo incondizionatamente come la Zizzi ha fatto in tutta la sua vita.
    Orgoglioso di essere un "Amico della Zizzi", un Amico dei Bambini
    La perfezione non è di questo mondo, e di errori ne abbiamo fatti tanti e tanti ne faremo, ma una cosa è certa: un Amico della Zizzi si muove pensando al prossimo, e quando sbaglia lo fa a fin di bene.
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    Anche tu sei un "Amico della Zizzi"
    Anche tu che leggi, che condividi, che ami i bambini

  49.  

    Addì 5 maggio 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me.
    Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia.
    Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.
    Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

    Giovanni 15,18-21

  50.  

    Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me

    Nel mezzo del cammin di nostra vita

    Tanti anni fa, all'inizio del mio cammino di vita dedicato all'Associazione e ai Bambini, pensavo di trovare tappeti rossi per terra, strade spianate, porte aperte, specie tra le istituzioni, e tanta collaborazione con altri enti, fondazioni ed Associazioni.
    Ma non è stato proprio così.
    All'inizio pensavo a qualcuno "deviato", poi mi sono reso conto che in tanti ci ostacolavano.
    Perché?
    Invidia? Gelosia? Paura di ciò che è nuovo? Timore di perdere una "fetta di mercato"? Sentirsi obbligati a fare il proprio lavoro? Voglia di protagonismo?
    Certamente anche errori nostri: comunicazioni sbagliate, rifiuto a fare compromessi su certe questioni ritenute da noi di primaria importanza, denunce di cattivi comportamenti da parte di assistenti sociali e politici.
    Fatto sta che in trent'anni siamo andati avanti e siamo cresciuti, alla faccia di chi abbia tentato di ostacolarci, ma devo dire che ogni ostacolo affrontato e superato, seppur con fatica e spesso a caro prezzo, ci ha resi più forti, più consapevoli di poter camminare con le nostre gambe senza dover chinare il capo davanti nessun padrone, sia esso membro di un partito, di un ente, imprenditore pieno di soldi o vescovo.
    Orgoglioso del nostro cammino ringrazio chi abbia il desiderio e la forza di camminare con noi, accettandoci con pregi e difetti e guardando al lavoro che abbiamo fatto e che facciamo, mentre a coloro che per qualche ragione si staccano, o sono permalosi per un nostro atteggiamento, dico grazie per l'aiuto che ci hanno dato e li saluto freternamente auguarndo loro un buon percorso di vita, orgoglioso di aver bisogno di tutti e poter fare a meno di chiunque.

    "Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me" diceva Gesù qualche anno fa
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    Ostacoli da superare impegnativi, ma quanto è bello librarsi nell'aria per poi ritrovarsi dall'altra parte con l'ostacolo ormai alle spalle e la strada spianata davanti