Vanilla 1.1.2 is a product of Lussumo. More Information: Documentation, Community Support.
Addì 17 dicembre 2018
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esròm, Esròm generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmòn, Salmòn generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asàf, Asàf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatam, Ioatam generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatiel, Salatiel generò Zorobabèle, Zorobabèle generò Abiùd, Abiùd generò Elìacim, Elìacim generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.
La somma di tutte le generazioni, da Abramo a Davide, è così di quattordici; da Davide fino alla deportazione in Babilonia è ancora di quattordici; dalla deportazione in Babilonia a Cristo è, infine, di quattordici.
Matteo 1,1-17
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo
Chi è mio fratello?
Cristina aveva un fratello, Marco, due caratteri totalmente diversi e crescendo anche principi che li hanno portati su strade differenti, lontane.
Non si sentivano o vedevano quasi mai e quando questo avveniva era a causa della morte di un parente e per questioni legate a soldi ed eredità.
Cristina aveva anche un'amica, Sabrina, con la quale è cresciuta ed ha condiviso gioie e dolori di una vita.
A chi sarà più legata? A Marco o a Sabrina? La risposta è ovvia, ma fa capire quanto i legami di sangue si creino con il tempo e non sono ancorati solamente all'essere parenti all'anagrafe.
Talvolta la morte di un parente non è così dolorosa come la perdita di un amico.
Capitano tanti "Incidenti" nella vita, errori che si fanno per un attimo di distrazione dalla retta via. E si ferisce qualcuno a noi caro.
Talvolta senza nemmeno rendercene conto facciamo soffrire chi ci ha donato tutto sé stesso per anni.
E quando questo avviene è un terremoto che squarcia le nostre viscere.
Cristina sentiva abitualmente Sabrina, ma una mattina lei non rispose al suo "Buongiorno". La provò a chiamare, ma squillava a vuoto.
"Mi richiamerà", pensò, ma non fu così, e dopo vari tentativi di contattarla si accorse che le aveva bloccato chiamate e messaggi.
Cristina chiamò il marito, interrogandosi nel frattempo su cosa fosse successo di così tanto grave da aver interrotto una grande amicizia, il quale non rispose alla telefonata.
Allora gli mandò un messaggio, e poi un altro, ed un altro ancora, ed alla fine lui rispose "Da parte mia non c'è nulla, riferirò i tuoi messaggi a Sabrina".
"Ma possiamo vederci almeno io e te per parlarne, per capire?"
"Certamente, ti richiamo io"
Ciò non accadde e Cristina ancora si domanda cosa possa essere successo.
Ai delinquenti, agli assassini, agli stupratori viene concessa la possibilità di un dialogo, un confronto con i suoi accusatori.
Agli amici spesso viene messo un muro
----------------------------
L'unico vero Amico che mai ti bloccherà, qualunque cosa tu abbia fatto, è Dio
Addì 18 dicembre 2018
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo.
Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: "Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele", che significa Dio-con-noi.
Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Matteo 1,18-24
Mentre però stava pensando a queste cose
Conta fino a dieci
La mia mamma mi diceva "Prima di parlare conta fino a dieci" perché ciò che diciamo d'istinto resta poi nei cuori, e non sempre l'impulso del momento ci aiuta.
Ero adolescente, innamorato pazzo di una ragazza spagnola, Estela. Una bella storia, seppur la distanza comportasse dei problemi non da poco.
Lei molto bella e piena di corteggiatori. Io anima delle feste e con buonissime capacità relazionali. Entrambi gelosi. Una miscela esplosiva!
Ma avevamo fatto un patto: quello di non essere gelosi delle altrui amicizie e vivere con serenità questo bellissimo rapporto.
E così fu per diverso tempo.
Durante l'estate, dopo essere stato quasi due mesi in Spagna da lei, ero molto triste perché mi mancava.
C'era, al mare dove andavo, una ragazzina di Savona, molto carina e dolce, la quale mi corteggiava in maniera spudorata, fino al punto da dirmi "Estela è lontana, io sono qui", dandomi l'occasione per il tradimento, che nessuno avrebbe mai scoperto.
Ma il patto strinto con Estela era troppo forte e per settimane ho rifiutato le avance di Cecilia.
Ultimo giorno di mare per lei e mi disse "Domani parto, dammi la gioia di una sera, vieni da me e non te ne pentirai".
Immaginatevi gli ormoni. A duemila, ma non avrei mai tradito Estela, memore di quel patto.
Arrivai a casa e trovai nella cassetta della posta una lettera del mio amore. Ero troppo felice. La aprii con avidità, ma nel leggerla ci restai male e la tristezza si trasformò in delusione, e da questa montò la rabbia.
Mi aveva scritto parole di fuoco, vinta dalla gelosia, accusandomi di chissà quali e quanti tradimenti.
Mi feci prendere dall'impulso, chiamai Cecilia e passai la serata con lei.
Grande errore.
Il giorno dopo mi arrivò una seconda lettera di Estela che mi diceva "Scusami, non dovevo dubitare di te, lo so che mi ami e non mi tradiresti mai"
Mi sentii uno straccio.
Quell'azione è stata la rovina del nostro rapporto perché non potevo più guardarla come prima, abbracciarla, baciarla, amarla come una volta.
Da quel giorno non ho più voluto che l'impulso comandasse sulla mia vita, ed ho cominciato a contare fino a dieci.
A volte non basta, ma "contare" ti salva da tante brutte situazioni, spesso anche dal passare dalla ragione al torto.
----------------------------
Amare è anche saper tacere nel giusto momento
Addì 19 dicembre 2018
Al tempo di Erode, re della Giudea, c'era un sacerdote chiamato Zaccaria, della classe di Abìa, e aveva in moglie una discendente di Aronne chiamata Elisabetta.
Erano giusti davanti a Dio, osservavano irreprensibili tutte le leggi e le prescrizioni del Signore.
Ma non avevano figli, perché Elisabetta era sterile e tutti e due erano avanti negli anni.
Mentre Zaccaria officiava davanti al Signore nel turno della sua classe, secondo l'usanza del servizio sacerdotale, gli toccò in sorte di entrare nel tempio per fare l'offerta dell'incenso.
Tutta l'assemblea del popolo pregava fuori nell'ora dell'incenso.
Allora gli apparve un angelo del Signore, ritto alla destra dell'altare dell'incenso.
Quando lo vide, Zaccaria si turbò e fu preso da timore.
Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, la tua preghiera è stata esaudita e tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni.
Avrai gioia ed esultanza e molti si rallegreranno della sua nascita, poiché egli sarà grande davanti al Signore; non berrà vino né bevande inebrianti, sarà pieno di Spirito Santo fin dal seno di sua madre e ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio.
Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto».
Zaccaria disse all'angelo: «Come posso conoscere questo? Io sono vecchio e mia moglie è avanzata negli anni».
L'angelo gli rispose: «Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio.
Ed ecco, sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole, le quali si adempiranno a loro tempo».
Intanto il popolo stava in attesa di Zaccaria, e si meravigliava per il suo indugiare nel tempio.
Quando poi uscì e non poteva parlare loro, capirono che nel tempio aveva avuto una visione. Faceva loro dei cenni e restava muto.
Compiuti i giorni del suo servizio, tornò a casa.
Dopo quei giorni Elisabetta, sua moglie, concepì e si tenne nascosta per cinque mesi e diceva: «Ecco che cosa ha fatto per me il Signore, nei giorni in cui si è degnato di togliere la mia vergogna tra gli uomini».
Luca 1,5-25
Io sono Gabriele che sto al cospetto di Dio e sono stato mandato a portarti questo lieto annunzio
Cos'è il Natale per te? (brano del 19 dicembre 2017)
Per molti è l'albero, i regali, le mangiate pantagrueliche, un viaggio
Per me vedere che c'è amore sulla terra
Un senzatetto sdraiato per strada. Un giovane che si ferma, si inginocchia e si mette a pregare per lui.
Questo è Natale.
----------------------------
Insegniamo ai nostri ragazzi la magia del Natale
Quella vera
http://zizzi.org/distanza/
Accogli nel tuo cuore un Bambino a Distanza
Associazione Amici della Zizzi
0586.85.22.54 - info@zizzi.org
Casa Famiglia a Livorno, venite e condividete con noi l'amore immenso che si può ricevere dedicandosi ad un Bambino
Addì 20 dicembre 2018
In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre
e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».
Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
E l'angelo partì da lei.
Luca 1,26-38
Elisabetta, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio
Nulla è impossibile
Non passa giorno in cui un amico non mi rivela la pena per una brutta malattia, sua o di qualcuno a lui caro.
Quasi sempre la malattia, come la morte, è un passaggio obbligato. Una strada attraverso cui passare per arrivare al Paradiso, alla vita eterna e, si sa, non c'è rosa senza spine. E' pur vero che su questa terra ci siamo e dobbiamo viverci, ed un conto è farlo da sani e senza troppe preoccupazioni, ed un altro conto è farlo da malati, senza i reni, su una sedia a rotelle o con la spada di Damocle data da un tumore.
Il cancro è un killer silenzioso, indolore in molti casi. Oggi stai bene, domani sei in chemioterapia.
Oggi esci con tuo padre per andare a pescare, domani sei con lui in ospedale ed il medico gli da due mesi di vita.
Fa parte del nostro cammino, indubbiamente, ma quando entri nel roseto non riesci a vedere le bellissime rose che sono sopra la tua testa, ma senti molto forti le spine che penetrano nella tua carne.
Ed allora che fare?
Qualcuno si dispera, qualcuno si uccide, qualcuno maledice il mondo e si fa prendere dall'ira.
La maggior parte di noi invece lotta con i denti, è nella nostra indole, è nel DNA donatoci da Dio, ed allora ribellarsi ad una malattia è il primo ottimo passo da fare.
Anche quando il medico scuote la testa e allarga le braccia.
Il mio babbo, due infarti nel 1989. Coronariografia: il medico dice "Morte certa entro un anno, cuore inoperabile, è messo troppo male"
Non mi arrendo e parto per Torino per un consulto con un luminare. Mi risponde "Sono d'accordo con i colleghi di Livorno. Morte certa entro un anno"
Non mi arrendo e vado a Marsiglia. Il dott. Bex vede il filmato della coronariografia, prende un plastico di un cuore e dice "Qui si taglia, qui si mette un bypass, qui un altro ed un terzo qui, e tuo padre per sette anni non deve preoccuparsi di nulla".
Rimasi stupito, ma la sua sicurezza mi convinse.
Tornai a Livorno pieno di entusiasmo, mio padre era ormai rassegnato a lasciare questo mondo in breve tempo. Tutti i parenti ed i suoi amici mi "intimarono" di non portarlo a morire in Francia, ma ragionando con mio padre gli dissi "E' una speranza che Dio ci ha donato, proviamo. Meglio morire sotto i ferri che contare quanti giorni ti separano dalla morte".
E così andammo.
Dopo un giorno dall'operazione Babbo era già in piedi, ed è morto a ottant'anni nel 2004, quindici anni dopo i due infarti, ben oltre i sette anni di vita "donati" dal dott. Bex".
Nessuno deve perdere le speranze, nemmeno davanti all'inappellabile sentenza dei medici, e sapete perché?
Perché nulla è impossibile a Dio.
----------------------------
I miracoli non si possono chiedere agli uomini, si chiedono a Dio ed il linguaggio da usare è la preghiera
Addì 21 dicembre 2018
In quei giorni, Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!
A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?
Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.
E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore».
Luca 1,39-45
Appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo
La voce di Dio
Avevo un canino quando ero piccolo, un simpaticissimo bichon bolognese, tutto riccioli e pelo, affezionato alla mia mamma più che a tutti gli altri. Quando lei era nei pressi dello stabile, ancor prima che suonasse il campanello o aprisse con le chiavi, Niky, così si chiamava quel batuffolo di pelo, la "sentiva" e cominciava a far festa alla sua padrona, il suo scopo di vita.
Quante volte ci è stato raccontato del legame che unisce la madre ad un figlio ancor quando è vincolato al cordone ombelicale.
Apparentemente non ce lo spieghiamo perché la ragione più profonda è nascosta agli occhi, ma palese al cuore.
Crescendo si acquisisce autonomia, ci si stacca dal cordone ombelicale e ci costruiamo una nuova vita, ma la mamma è sempre la mamma.
"Saporito mio" era il vezzeggiativo con il quale la mamma di Don Luigi lo chiamava, così raccontava spesso nelle sue omelie, e quando nominava la sua dolce mamma il suo viso si illuminava di una luce incredibile, un faro per tutti noi.
Ecco perché leggendo il Vangelo non mi stupisco quando Elisabetta dice alla cugina Maria, mamma di Gesù "Appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo". Il bambino Giovanni Battista aveva riconosciuto la madre di Dio.
Se oggi in molti non credono in Dio è perché non lo conoscono, perché molte mamme non gli parlano di lui, ma state certi che quando farete silenzio nei vostri cuori, così come c'è silenzio nel ventre di una mamma in dolce attesa, saprete riconoscere Dio.
Il Natale, inutile negarlo, è la festa per la nascita di Gesù. Natale non sono i doni, non sono le canzoncine dei Bambini o le recite a scuola, non sono i ritrovi tra parenti lontani ed i pranzi luculliani, o le offerte fatte ai poveri. Anche questo, ma come diretta conseguenza della gioia che ci pervade nell'ascoltare la voce di Dio.
----------------------------
Fate sì che i Bambini ascoltino la voce di Dio attraverso voi
Addì 22 dicembre 2018
«L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; Ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Luca 1,46-56
L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore
Buon Natale
Oggi si entra negli ultimi tre giorni prima della festa più bella dell'anno.
Stanchezza per i preparativi, stress da regalo, ansia per partenze ed arrivi.
Tutto sarà dimenticato quando ci saranno baci ed abbracci nel giorno di Natale
Ma non dimentichiamoci di chi soffre, non dimentichiamoci dei tanti Bambini che non hanno avuto la fortuna di essere accolti, e per i quali il Natale è solo un giorno come un altro, un giorno di violenza, abuso, maltrattamento.
Il mio cuore è con loro, la mia vita è per loro.
E non scordiamo che "Natale" significa "Compleanno di un Bambino nato in una mangiatoia perché nessuno lo voleva"
Accogliamo Gesù nei nostri cuori accogliendo un Bambino nelle nostre case, oppure sostenendo chi, come noi, accoglie da sempre tanti Bambini.
Con il vostro aiuto, con il vostro volontariato, con il vostro supporto potremo fare di più. Insieme.
Buon Natale Amici miei, Buon Natale con tutto il cuore.
Addì 23 dicembre 2018
In quei giorni, Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!
A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?
Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo.
E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore».
Luca 1,39-45
E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore
Laura sta morendo
"La diagnosi è stata per me un fulmine a ciel sereno, perché non avevo sintomi, stavo bene. Mi sono sottoposta ad un'operazione, ma poi il cancro è tornato e ha preso anche il mio fegato. So di non avere speranze, sto cercando di fare di tutto per passare più tempo possibile con i miei bambini e fare in modo che non mi dimentichino"
Così narra Laura, una mamma inglese che si sta sottoponendo ad un nuovo ciclo di cure sperimentali per donare qualche giorno in più di vita ai suoi bambini.
Scrive loro cartoline d'auguri e lettere per quando saranno grandi e dovranno affrontare la vita senza la loro mamma.
Probabilmente un'altra donna farà loro da madre, ma non potrà mai essere la "mamma" che questi due piccoli porteranno per sempre nel loro cuore.
A me piace però credere nella favola di Natale.
E' bello che questa mamma voglia donare loro ricordi e scritti, ma è parimenti bello che continui la lotta anche contro l'ineluttabile.
Prego Dio, in questo Natale 2018, affinché doni a Laura la forza di affrontare questa dura prova, doni la capacità di resistere, e sopratutto possa donarle la guarigione affinché sia lei stessa a costruire, insieme ai suoi figli, tanti bei ricordi, giorno per giorno, negli anni a venire.
Auguri Laura, auguri di Buon Natale, auguri di pronta e totale guarigione perché il Natale è anche questo: speranza oltre ogni limite
----------------------------
Speranza in un mondo migliore è combattere per salvare un Bambino da orrori quotidiani con la certezza di poter salvare tutti i Bambini che soffrono
Addì 24 dicembre 2018
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra.
Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio.
Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città.
Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta.
Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto.
Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge.
Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore.
Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia».
E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».
Luca 2,1-14
Un Angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce
Un forte boato stanotte
Immaginatevi la scena.
Siete tranquilli a campeggiare in un prato alla sera, bivacco acceso, un po' di musica, quattro storielle tra amici.
Puff !!!
Dal nulla appare un Angelo, imponente, sfolgorante ed una luce fortissima vi avvolge.
Io me la sarei fatta sotto. Avrei urlato, sarei scappato.
Eppure quei pastori non scappano, ed ascoltano le parole dell'Angelo.
C'è qualcosa che non mi torna, non è un comportamento naturale.
Eppure è andata così, lo dice il Vangelo ed io ci credo.
Allora quale la spiegazione?
Ognuno è libero di interpretare la situazione a modo suo, ed ogni pensiero sarà ben gradito.
Secondo me erano talmente impauriti che sono rimasti di pietra, un po' abbagliati, un po' consapevoli inconsciamente che non c'era via di fuga davanti a tanta potenza.
Ecco, oggi Dio fa così anche con noi.
Quando siamo lì, belli pacati, a goderci un momento di tranquillità nella vita, Dio ci parla, Dio ci chiama, Dio ci dice "Andate a cercare Gesù"
Ma chi è Gesù oggi per noi?
E' il povero, il maltrattato, l'immigrato, la violentata, l'abusata, il Bambino abbandonato dal cuore di una mamma.
Oggi sono tante le luci delle città ed è difficile assaporare un cielo pieno di stelle.
Oggi sono troppi i rumori che ci circondano ed è difficile assaporare il frinire di una cicala o il canto di un usignolo.
Ma se facessimo deserto dentro di noi, se chiudessimo gli occhi e spegnessimo ogni attrezzatura che porta voce, musica e rumore, potremmo sentire la voce di Dio che ci chiama, vedere la sua luce, riconoscere la nostra strada.
Siamo presi dallo studio, dagli esami, dal fidanzato, dallo stage, dal lavoro, dalla carriera, dal matrimonio con i suoi mille inutili preparativi, dalle lezioni di piano, dalla partita a tennis o burraco. Ed un giorno, quando la vita per limiti di età ci fa rallentare, vediamo chiaramente di aver corso tantissimo, di essere stanchi e sudati, di avere un conto in banca florido, ma di non aver fatto nulla per il prossimo, o di avergli dato solo le briciole. Ci rendiamo conto di aver corso per una vita su un tapis roulant.
Ed è allora che appare l'Angelo di Dio con la sua luce e la sua forza per dirci, ancora una volta, dove si trova Gesù.
Non aspettiamo la vecchiaia, non aspettiamo di essere deboli per decidere di andare a cercarlo, per decidere di aiutare un Bambino, un immigrato, un povero, un anziano. Facciamolo ora.
Domani è Natale, ed oggi l'Angelo ci chiam.
Distogliamo lo sguardo dai mille regali e dalle vetrine sfavillanti di luce, e pensiamo a chi sta cercando un boccone nella spazzatura per sopravvivere, o una carezza per non morire.
Diamogli non un boccone, ma un pranzo intero ogni giorno.
Diamogli non una carezza, ma il nostro amore incondizionato.
Addì 25 dicembre 2018
In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.
Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto.
A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me».
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia.
Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.
Giovanni 1,1-18
La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta
Acqua calda e acqua fredda
Immaginatevi in estate fare la doccia con l'acqua a quaranta gradi, oppure in pieno inverno farla con l'acqua a dieci gradi.
Ma cosa c'entra questo con il Natale?
E' presto detto.
Non ditemi che nel mondo non accade che molti Bambini sono scartati, messi da parte, espulsi da gente con cultura, con fede, con principi quali "democrazia e solidarietà".
Mi viene da pensare a Gesù. Allineiamoci tra coloro che credono e coloro che non pensano che Gesù sia il figlio di Dio.
Che sia esistito penso sia chiaro a tutti.
Chi era Gesù? Un reazionario, un mago, un imbonitore? Chiunque fosse per voi è certamente uno che non ha fatto male a nessuno, uno che professava la non violenza, la pace nel mondo, l'amore fraterno.
Eppure era stato scartato ancor prima della nascita. Nessuno voleva la sua mamma nel proprio albergo. Relegato in una stalla. Deriso da tanti, finanche ad essere messo in croce.
Quanti Bambini oggi non vedono la luce perché abortiti?
Quanti Bambini vengono lasciati a vivere in catapecchie di fortuna?
Quanti Bambini non mangiano regolarmente ogni giorno?
E poi ci sono i figli delle famiglie "perbene", quelli che hanno tutto e non si accontentano di nulla. Lo posso dire senza offendere nessuno perché ero uno di quelli e non è colpa nostra o dei genitori. E' così perché dove c'è abbondanza viene elargito tutto, e di più, ai propri figli.
Ognuno di questi Bambini, sia quelli rivestiti d'oro sia quelli con le pezze al sedere, ha delle capacità.
Sono acqua calda e acqua fredda, necessari entrambi alla società.
Non possiamo prescindere dagli uni o dagli altri.
Sarebbe come se ci fossero solo laureati oppure solo imbianchini.
Scartare un Bambino, lasciarlo ai margini del mondo significa creare disequilibrio.
Accogliete, o almeno non respingete, un Bambino, e se non volete farlo per amore di Dio, fatelo per amore dei vostri figli e creare per loro un mondo pieno di armonia.
----------------------------
Tutti i Bambini del mondo sono Bambini, niente più e niente meno. E quando si dice "Bambino" si dice la parola più bella del mondo
Addì 26 dicembre 2018
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.
E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno morire.
E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato».
Matteo 10,17-22
Non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire
Gps divino
Andando per mare non si può navigare a vista perché non possiamo comprendere le distanze e la visibilità può drasticamente ridursi in pochi minuti, ma sopratutto perché non riusciamo a calcolare l'esatta traiettoria per arrivare alla nostra meta nel minor tempo, oppure aggirando le avverse condizioni meteo marine.
Se non ci avvalessimo di un navigatore la nostra navigazione sarebbe incerta e potremmo non raggiungere il luogo desiderato.
Quando non esistevano i gps, i marinai si affidavano alle stelle.
Notate la cosa buffa: in molti rifiutano Dio, poi però mandano nello spazio infinito un satellite, un dio, un idolo costruito su misura per un'esigenza.
Niente di male, anzi ottimo che l'uomo progredisca nella scienza e nella tecnica e crei strumenti sempre più accurati per migliorare le sue prestazioni in questo mondo.
Ma può l'uomo, possiamo noi costruirci un dio su misura per ogni situazione?
Certamente no. Navigando nel mare della vita non siamo in grado di calcolare la nostra rotta ed essere certi dell'arrivo al traguardo.
Pensate ai matrimoni. In quanti si sposano, pianificano, sono ben convinti di quello che fanno, ma poi basta una tempesta oppure che si alzi un po' di foschia e si perde la direzione, si entra nel panico e si porta la nave a schiantarsi sugli scogli facendo perire anche i piccoli marinai che nel frattempo sono saliti a bordo.
Oppure nel lavoro. Quanti vengono licenziati dopo aver fatto mille calcoli e progetti.
Oppure nello sport. Allenamenti stressanti e basta un incidente per mandare tutto a monte.
Non è possibile mandare un dio in cielo per ogni occasione della vita.
Ma, fermi un attimo, non vi pare un po' stupido cercare di costruirsi mille dei, nemmeno perfetti, quando un unico Dio perfetto noi lo abbiamo già?
Quante volte mi sono ritrovato in brutte situazioni a dover difendere con la parola i miei Bambini dai servizi sociali deviati in un'aula di tribunale?
Ed ogni volta mi sono presentato dinanzi al giudice senza aver pronta la mia difesa, ma nel cuore la preghiera, e nella mente la frase del Vangelo "Non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi"
Si sono risolte tante situazioni, ma non sono stato io a farlo, ma il gps divino che è insito in ciascuno di noi sin dalla nascita
----------------------------
Prendete la strada che ritenete giusta e affidatevi a Dio: saprà indicarvi il percorso migliore da seguire
Addì 27 dicembre 2018
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Magdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».
Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
Giovanni 20,2-8
Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto
Grazie a voi se ...
Molti non prendono un Bambino in affido perché hanno paura di soffrire quando lui se ne andrà.
Qualcuno dice che lo porteranno via e non avranno più contatti con lui, senza nemmeno sapere come o dove stia.
Altri sanno della sofferenza nel vederlo legarsi sempre più alla famiglia di origine che gli elargisce false promesse per riconquistarlo.
E sapete una cosa?
E' tutto vero.
Quando un Bambino che hai accolto, curato, amato, protetto sparisce da un giorno all'altro la sofferenza è grandissima.
Ed è ancor più grande quando questi è piccolo e si erge attorno a lui un muro, anche istituzionale, di "protezione" nei confronti di chi lo abbia accolto e amato senza altro interesse.
E la famiglia di origine, spesso problematica, invidiosa, gelosa del legame meraviglioso che si crea tra il loro figlio e le persone che lo hanno accolto, fa e dice di tutto pur di rientrare in corsa, per poi abbandonarlo nuovamente quando crede in lui.
Ed allora chi ce lo fa fare? Perché accogliere un Bambino in affido?
Beh, se leggete sopra quanto ho scritto, che sono poi i ragionamenti di molti, capirete che al centro di ogni frase c'è il dolore di noi adulti, la sofferenza di noi affidatari, la tristezza di uomini e donne che nella vita hanno avuto molto.
Leggiamo le stesse frasi con gli occhi di un Bambino
Questi Cuccioli d'uomo stanno crescendo in situazioni di maltrattamento, abuso, incuria e tanto altro ancora.
Sono destinati a divenire adulti problematici se non vengono accolti da qualcuno che insegni loro la potenza dell'amore.
Spariranno. Forse si, quasi certamente si, ma pensate a quanta gioia avranno nello stare con voi ogni giorno per un mese, per un anno, per dieci anni.
Pensate a quanto sarà importante per loro avere degli strumenti in più per affrontare la vita.
Pensate come saranno maggiormente consapevoli, più maturi, nel capire e gestire il rapporto con la propria famiglia.
E questo grazie a voi.
Grazie a voi che avete accolto la futura sofferenza come un grande prezzo da pagare per donare la vita ad un Bambino.
Grazie a voi che con il vostro esempio avrete dato strumenti anche alle famiglie di origine.
Grazie a voi perché avrete messo al primo posto la felicità di un Bambino e non la vostra.
Grazie a voi se accoglierete un Bambino in Affido, se sosterrete chi già lo sta facendo, se pregherete affinché il Bambino possa trovare la sua collocazione nella vita ed essere felice, se farete nascere in altri il desiderio di accogliere un Bambino in affidamento
----------------------------
Accogliete o aiutateci ad accogliere.
Fatevi del male e quel dolore si trasformerà in un dono senza fine per tanti Bambini
Addì 28 dicembre 2018
I magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo».
Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Dall'Egitto ho chiamato il mio figlio.
Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi.
Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande; Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata, perché non sono più.
Matteo 2,13-18
Erode s'infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini dai due anni in giù
Bambini uccisi
Uccidere o condannare a morte un Bambino è un atto esecrabile che ci ripugna.
Quando leggiamo della strage degli innocenti tre giorni dopo Natale, voluta da Erode, ancor oggi ci rivolta lo stomaco e condanniamo quel despota sanguinario senza se e senza ma.
Eppure anche noi oggi condanniamo a morte migliaia di Bambini.
Anche noi oggi lasciamo che soldati dell'esercito del male uccidano tante anime innocenti.
Siamo noi a condannarli perché possiamo aprire le porte delle nostre case per dar loro rifugio, ma non lo facciamo, e lasciamo che genitori abusanti si accaniscano su di loro. E' una condanna senza appello perché se anche non moriranno fisicamente, perirà la loro fanciullezza, verrà meno una loro crescita piena di coccole, amore, accudimento, importante per divenire adulti sani e con buoni valori, capaci a loro volta di essere ottimi genitori.
Erode è un tiranno sanguinario, ma anche coloro che lo lasciano agire non sono da meno
----------------------------
Quanti Bambini dovranno morire prima che vi accorgiate che una silenziosa strage degli innocenti è in essere anche oggi?
Addì 29 dicembre 2018
Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore; e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d'Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.
Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima».
Luca 2,22-35.
Lo prese tra le braccia e benedisse Dio
Bambini uccisi nel quartiere accanto al nostro
23 novembre 2018 - A Sabbioneta nel Mantovano un padre da fuoco alla casa e arde il figlio Marco di 11 anni
19 settembre 2018 - Nel carcere di Rebibbia vengono uccisi dalla madre Faith di 6 mesi e Divine di 19 mesi
17 settembre 2018 - A Scarperia nel Mugello un padre uccide il figlio di un anno e tenta di ammazzare la figlia di 7
7 dicembre 2017 - Lorenzo e Kim di cinque e due anni uccisi dalla mamma a Reggio Emilia a coltellate
26 marzo 2017 - Il padre uccide a martellate i figli Marco di due anni e mezzo ed Alberto di 4
... e la lista potrebbe continuare all'infinito
Questi Bambini sono morti perché nessuno li ha protetti.
C'erano segnalazioni e provvedimenti ma molti comuni fanno orecchie da mercanti, se ne infischiano e lasciano i Bambini in situazioni familiari a grave rischio.
Il motivo? Il peggiore dei peggiori: i soldi.
Un Bambino in affido costa una retta
Un Bambino in affido deve essere seguito da assistenti sociali pagati dal comune
Un Bambino in affido richiederebbe presa in carico dalla neuropsichiatria infantile
Un Bambino in affido richiede di seguire e monitorare la famiglia naturale
... ed allora si preferisce lasciarlo dove si trova, per poi organizzare cortei e giornate di lutto cittadino. Falsità!
Indigniamoci con i nostri comuni chiedendo che aiutino le famiglie deboli
Segnaliamo ogni abuso ai tribunali dei minori
Diamo la nostra disponibilità all'accoglienza
Mandiamo lettere ai giornali quando vediamo che qualcosa non va
----------------------------
Non chiudete i vostri occhi ed aprite le braccia per accogliere
Addì 30 dicembre 2018
I genitori di Gesù si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.
Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava.
E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo».
Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?».
Ma essi non compresero le sue parole.
Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.
E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
Luca 2,41-52
Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini
Famiglia
Le definizioni date alla parola "Famiglia" dai vocabolari sono essenzialmente due
1) Nucleo sociale rappresentato da due o più individui che vivono nella stessa abitazione e, di norma, sono legati tra loro col vincolo del matrimonio o da rapporti di parentela o di affinità
2) Il complesso delle persone di una stessa discendenza, legate dal vincolo del sangue e della tradizione
Ma cosa è per voi "Essere Famiglia" ?
Cucinare insieme, ad esempio, per far felici dei Bambini i cui genitori sono lontani, non è essere Famiglia?
Vestirsi da Babbo Natale per portare doni a coloro che non possono riceverne, non è essere Famiglia?
Uscire la sera al freddo con un vecchio pulmino per portare un pasto caldo ai senzatetto, non è essere Famiglia?
Accogliere nella propria chiesa, dimora, Associazione degli immigrati che hanno patito violenze e fame e dar loro un po' di calore umano, non è essere Famiglia?
Accogliere un Bambino in affidamento perché i suoi genitori non sono in grado di accudirlo, non è essere Famiglia?
A volte ci dicono "Voi non siete Famiglia"
C'è più Famiglia in noi che cuciniamo insieme, accogliamo, accudiamo, giochiamo, che in tante "famiglie" canoniche dove il padre guarda lo sport in tv, la mamma manda messaggi alle amiche anche durante il pranzo ed i figli sono messi da parte liberi di autogestirsi, senza una carezza, senza un pensiero, senza dialogo.
----------------------------
Venite a essere Famiglia insieme a noi.
Non è tutto rose e fiori, ma il profumo di quelle rose entra nell'anima
Addì 31 dicembre 2018
In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.
Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto.
A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me».
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia.
Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.
Giovanni 1,1-18
In principio era il Verbo
Fine anno
La vita è un po' come l'anno solare: quando finisce ecco che ricomincia.
Oggi è l'ultimo dell'anno, ma non faremo a tempo a pronunciare la parola "Auguri" che saremo già nel nuovo anno.
E così avviene quando moriamo.
La natura ci insegna che nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.
Ecco che sarà così: nell'attimo esatto in cui moriremo ci trasformeremo e sarà un nuovo inizio.
Fine anno, come a fine vita, è tempo di fare il punto della nostra situazione, capire se stiamo andando nella direzione giusta o se dobbiamo cambiare rotta.
Ad ognuno le sue riflessioni personali, ma credo che la nostra società debba voltare un po' più verso la solidarietà.
Ricordo quando ero bambino, ed ancor più nei racconti dei miei genitori e dei miei nonni, quanto il darsi una mano tra vicini fosse un imperativo non dettato da leggi umane, ma dal cuore delle persone.
Quanti ebrei sarebbero morti se in guerra non ci fosse stata questa solidarietà. A quei tempi si rischiava la vita nell'accogliere chi fosse in fuga dai nazisti o dai fascisti, oggi non si aprono i confini nemmeno per far attraversare delle persone che hanno subito ogni sorta di raccapricciante violenza.
Se c'era una famiglia povera veniva sostenuta da tutta la comunità, ed ognuno si toglieva di casa qualcosa pur di far star bene quelle persone, oggi che le famiglie sono molto più ricche si trova a stento chi dia un euro ad un povero seduto sul ciglio della strada.
Se un Bambino restava senza genitori si faceva a gara per accoglierlo in casa, oggi si trova ancora qualcuno che accolga un Bambino ma a condizione che sia un'adozione e non un affidamento, che sia sano e non malato o qualche malformazione, che provenga da una famiglia italiana e non sia di un colore di pelle diversa dalla nostra, che sia carino, magari biondo con gli occhi azzurri.
L'anno con oggi finisce, domani è un altro giorno, un altro anno; domani si prende in mano il quaderno nuovo di trinca, ed allora scriviamoci sopra i nostri propositi per essere più generosi, più accoglienti, più solidali perché anche la nostra vita finirà e saremo giudicati non per le ricchezze che abbiamo accumulato o per il successo che abbiamo ottenuto, bensì per l'amore che avremo donato.
----------------------------
Anno nuovo: vi aspettiamo ed insieme costruiremo un mondo migliore