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  1.  

    Addì 22 novembre 2018

    In quel tempo Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi.
    Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte; abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».

    Luca 19,41-44.

  2.  

    Se avessi compreso anche tu la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi

    Il richiamo della foresta

    Per chi nasce in situazioni familiari piene di amore, in quartieri dove tutti si salutano con grandi sorrisi, in paesi dove la guerra è solo un ricordo lontano dei nonni, e la democrazia scandisce le nostre giornate la vita è più facile che non per altri.
    Chi ogni giorno vede violenza, fame, alcolismo, droga nella sua stessa casa o nel quartiere dove ogni mattina si sveglia, ha sicuramente più difficoltà nel capire cosa sia giusto e cosa sbagliato.
    Tra queste due realtà si innesca l'Affidamento.
    Un atto di amore dove chi è stato baciato dalla fortuna accoglie in seno alla propria famiglia un Bambino costretto a vedere ogni giorno aspetti negativi della natura umana.
    L'accoglienza è solo il primo passo per iniziare un cammino di aiuto per rendere consapevole il Bimbo che esiste una realtà diversa da quella che ha sempre visto. Sicuramente non gli deve essere imposta, ma semplicemente mostrata e spiegata.
    Dobbiamo metterlo dinanzi ad un bivio, lasciarlo libero di decidere quale strada scegliere: se quella che ha sempre conosciuto sin dalla nascita, oppure quella nuova.
    Questo è l'affido: un'opportunità da dare ad un Bambino che in pochi anni sarà un Ragazzo in grado di capire questa differenza e fare delle scelte.
    Non tutti i Bambini in affidamento si salvano, ve ne sono alcuni che da Ragazzi decidono di seguire il richiamo della foresta, l'ululato proveniente dai quartieri che gli hanno dato i natali. Sarà una scelta consapevole perché a diciotto anni, ed anche prima, si sa benissimo che la droga è un male, che non si ruba, non si picchia, non si stupra. Decidere di farlo è una scelta consapevole. Questo non significa "giudizio", ma ogni scelta ha le sue conseguenze e se si decide di buttarci un burrone è difficile pensare di uscirne illesi.
    ----------------------------
    Se da una parte attirano i Ragazzi con lusinghe, usiamo la dolcezza per attirarli a noi

  3.  

    Addì 23 novembre 2018

    In quel tempo Gesù, entrato nel tempio, cominciò a scacciare i venditori, dicendo: «Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!».
    Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo; ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole.

    Luca 19,45-48

  4.  

    Non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole

    Diplomazia o sincerità?

    Per diplomazia in molti tendono a non dire ciò che pensano, a lasciar correre comportamenti ritenuti errati.
    Così molti genitori non rimproverano i figli in nome di una pace in famiglia.
    Forse fanno bene, ed in certi casi la diplomazia non è certo un difetto, ma quando se ne abusa, come per ogni cosa, si creano brutte situazioni.
    Gesù non si arrabbiava mai, ma una volta, nel tempio, si adirò con quanti stavano usando un luogo di culto per i loro commerci.
    Oggi possiamo vedere questo come un rimprovero a noi quando ci buttiamo via, quando inseguiamo il dio denaro calpestando i diritti di tante persone.

    Alla fine del menzionato brano del Vangelo c'è una frase che mi ha sempre colpito "I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire, ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole"
    Pensateci: Gesù, che lo riteniate o meno figlio di Dio, sferzava con le parole le persone, era duro nei suoi insegnamenti, criticava i comportamenti sbagliati e talvolta si arrabbiava. Eppure era amato al punto da essere protetto dal popolo, al punto da essere ricordato e venerato dopo duemila anni dalla sua morte.
    Chi invece gira attorno ai problemi alla ricerca di voti e consensi fa un po' di carriera, ma poi si scioglie come neve al sole, come il rogo di un cumulo di fieno.
    Non dico che si debbano condannare e giudicare i peccati del nostro prossimo, ma con amore e dolcezza, e talvolta duramente, sarebbe opportuno dire la nostra, senza la falsità di stare in silenzio solo per paura di perdere un posto al sole.
    Da sempre dico ciò che penso, ed abbiamo fatto tanta fatica a crescere come Associazione per non essersi mai piegati alla politica, ma oggi siamo apprezzati proprio per la nostra integrità. Questo non vuol dire non sbagliare, anzi, di errori ne abbiamo fatti tanti, ma significa essere onesti e coerenti, e questa è una qualità che ci fa ricordare e stimare.
    Lo vedo anche con i ragazzi. Spesso siamo duri con loro, ma ciò che non funziona lo diciamo, lo commentiamo, cerchiamo soluzioni. E alla lunga i ragazzi lo apprezzano, tanto da tornare a trovarci donandoci il loro affetto anche dopo essersi allontanati dalla nostra casa.
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    Il coraggio di pensarla diversamente è onestà intellettuale
    La paura di non dire ciò che si pensa è falsità

  5.  

    Addì 24 novembre 2018

    In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello.
    C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.
    Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli.
    Da ultimo anche la donna morì.
    Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie».
    Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio.
    Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.
    Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui».
    Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».
    E non osavano più fargli alcuna domanda.

    Luca 20,27-40

  6.  

    Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui

    Essere vivi per sempre

    Essere vivo significa respirare?
    Essere vivo significa mangiare?
    Essere vivo significa riposare?
    Certo, naturale.
    Ma basterebbe respirare e non mangiare senza mai dormire?
    Basterebbe mangiare trattenendo il fiato?
    Ovviamente no, quindi "Essere vivi" non significa fare solo una di queste attività, ma farle tutte, senza poter rinunciare a nessuna di esse.
    Per essere vivi però non basta respirare, mangiare, riposare, bisogna anche divertirsi, intrecciare relazioni, svolgere un lavoro che ci appaghi, e queste cose però si possono fare bene oppure male.
    Chi fa qualcosa fatta bene, la fa per sempre e la sua opera sarà di esempio per gli altri, ed egli vivrà per sempre nel cuore delle persone.
    ----------------------------
    La differenza tra il vivere bene ed il vivere male dipende da quanto amore mettiamo nelle cose che facciamo

  7.  

    Addì 25 novembre 2018

    Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?».
    Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?».
    Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?».
    Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
    Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».

    Giovanni 18,33b-37

  8.  

    Il mio regno non è di questo mondo

    Un posto al sole

    Facciamo con il pensiero un tuffo all'estate.
    Pieno agosto, domenica, spiaggia dell'isola d'Elba.
    Non facile trovare un parcheggio, non facile trovare un posto dove piantare un ombrellone o stendere un telo da mare.
    Eppure in tantissimi raggiungono la spiaggia, si arrabbiano, arrivano talvolta anche alle mani, per trovare il proprio spazio a forza di spintoni e gomitate.
    Non vi ricorda qualcosa?

    A me fa pensare alla vita.
    Ci si affanna tantissimo per conquistare un posto al sole: cercare di primeggiare nel proprio lavoro, avere posti di prestigio in politica, guadagnare tanti soldi per surclassare gli altri, conquistare l'uomo o la donna più bella da sfoggiare con gli amici, e tanto altro ancora che nella vita ci fa sgomitare, litigare, picchiare e persino uccidere.
    Per cosa? Per un'ora sulla spiaggia. Ma davvero ne vale la pena?
    Quanto dura la tua vita? Trent'anni?
    E la tua? Cinquanta?
    E la tua? Ottantacinque?

    L'uomo è sulla terra da 200.000 anni ed ottantacinque di essi sono appena lo 0,000425 per cento, un po' come fossero pochi centesimi di secondo in una giornata.
    E per pochi secondi vale la pena alzare tutto questo polverone? Non sarebbe meglio vivere in pace con il prossimo per quel breve istante che è la vita?

    Chi ha fede sa benissimo che la vera vita non sono questi pochi attimi in cui camminiamo, respiriamo, lavoriamo, questo è solo un viaggio per essere degni di varcare la soglia delle porte del Paradiso.

    Qualunque sia la vostra convinzione domandatevi se veramente valga la pena picchiarsi per un posto al sole.
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    La vita è così breve: non litighiamo, amiamo

  9.  

    Addì 26 novembre 2018

    In quel tempo, mentre era nel tempio, Gesù, alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro.
    Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli e disse: «In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti.
    Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere».

    Luca 21,1-4

  10.  

    Ha dato tutto quanto aveva per vivere

    Pochi centesimi

    Vi è mai capitato di guardare un bellissimo film, seguirlo con passione e ad un certo punto, all'apparire della parola "fine" sullo schermo, restare delusi per non aver potuto vedere cosa sarebbe accaduto "dopo". Magari poi, andando a letto, fantasticate su come sarebbe potuta andare a finire.
    A me capita spesso leggendo il Vangelo. Non è delusione, ma vorrei sapere cosa sia successo dopo la guarigione di un infermo, dopo il perdono dell'esattore delle tasse, dopo la resurrezione di Lazzaro.
    In un film è tutta invenzione e non esiste un "dopo", se non nella nostra fantasia.
    I racconti del Vangelo invece sono "vita reale", realmente vissuta, e ci danno indicazioni per la nostra vita.
    Ed allora basta poco a vedere la realtà, basta poco per capire cosa possa essere successo "dopo".

    "Una vedova ha gettato una piccola moneta nel tesoro del tempio, pochi centesimi diremmo noi oggi, ma era tutto quello che aveva.
    Vi siete mai chiesti dove sia finita quella monetina?
    E' finita insieme a quella di tanti altri che hanno dato tutto quello che possedevano per le persone che avevano meno di loro.
    Monetina dopo monetina sono state fatte tante opere buone ed è stata costruita una rete di solidarietà per chi versava in stato di bisogno.

    Non sgomentatevi se quello che avete, o quello che potete fare, vi sembra poco rispetto alle tantissime situazioni da sostenere nel mondo: fatelo perché i pochi centesimi, le poche ore di volontariato, si trasformeranno in un tesoro in grado di sfamare tanta gente, un tesoro che vi ritroverete nella banca del Paradiso.
    ----------------------------
    Dateci un'ora del vostro tempo
    Dateci un centesimo dei vostri averi
    Unendo le forze con amore aiuteremo tantissimi Bambini

  11.  

    Addì 27 novembre 2018

    In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, Gesù disse: «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta».
    Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?».
    Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli.
    Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine».
    Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno, e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo».

    Luca 21,5-11

  12.  

    Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate

    Un progetto ambizioso

    Si chiama Magicalù.
    E' l'ultima arrivata in Casa Zizzi, ma non è una Bambina.
    Non è una volontaria, non è nemmeno una dipendente o una consulente.
    E' un progetto.
    E' un sogno accarezzato da tantissimi anni, divenuto oggi realtà.

    Arriva un momento nella vita in cui dobbiamo smettere di arrovellarci il cervello per capire se una cosa sia fattibile o meno e saltare.

    Magicalù è una bellissima barca di dieci metri, il concretizzarsi di un'idea legata al "dopo affido", il desiderio di dare ai ragazzi delle conoscenze utili per il loro futuro di uomini e donne.
    Una barca per imparare ad andare per mare, una barca per apprendere i rudimenti della meccanica e della riparazione di natanti, una barca per conoscere la pesca.
    Una barca per apprendere un lavoro e divertirsi tutti insieme.

    E' da tanto tempo che vogliamo fare questo passo, ed alla fine ci siamo decisi, e tutto, come in un bellissimo miracolo supportato da Dio, ha trovato la sua collocazione: ci è stato offerto il posto barca, abbiamo trovato chi ci aiuti a fare la manutenzione, il tragitto da Genova a Livorno è stato rocambolesco ma siamo arrivati in porto sani e salvi.

    Se avete un sogno non abbiate paura e immergetevi in esso perché ne vale la pena.
    Parola di Magicalù
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    Venite a pescare con noi
    Condividere il mare è condividere una rotta insieme

  13.  

    Addì 28 novembre 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome.
    Questo vi darà occasione di render testimonianza.
    Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere.
    Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi; sarete odiati da tutti per causa del mio nome.
    Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà.
    Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime».

    Luca 21,12-19

  14.  

    Sarete odiati da tutti per causa del mio nome

    Grazie per il vostro odio

    Qualcuno nei palazzi del comune parla male di noi, ma abbiamo venti Bambini in diurno, più di quanti ne abbia il comune
    Qualcuno nei palazzi del comune parla male di noi, ma i genitori dei Bimbi ci ringraziano per il bene che facciamo loro
    Qualcuno nei palazzi del comune parla male di noi, ma i Ragazzi continuano a venire da noi senza esservi obbligati perché si trovano bene
    Qualcuno nei palazzi del comune parla male di noi, ma facciamo tante cose belle per i Bambini: Lipari, Barca, Campagna, Fotografia, Feste
    Qualcuno nei palazzi del comune parla male di noi, ma abbiamo una Casa Famiglia autorizzata proprio dal comune
    Qualcuno nei palazzi del comune parla male di noi, ma abbiamo una Casa Famiglia accreditata dalla Regione
    Qualcuno nei palazzi del comune parla male di noi, ma la Commissione di controllo continua a darci fiducia
    Qualcuno nei palazzi del comune parla male di noi, ma non abbiamo mai rubato un euro in trentadue anni di attività
    Qualcuno nei palazzi del comune parla male di noi, ma nessuno ha il coraggio di mettere nero su bianco qualsivoglia critica perché sono solo falsità
    Qualcuno nei palazzi del comune parla male di noi, ma abbiamo Bambini in affido da altri comuni
    Qualcuno nei palazzi del comune parla male di noi, ma abbiamo Bimbi in affido dai tribunali minorili
    Qualcuno nei palazzi del comune parla male di noi, ma ci sono tanti volontari che ogni giorno vedono il sorriso dei nostri Ragazzi
    Qualcuno nei palazzi del comune parla male di noi, ma ci sono tantissime persone in tutta Italia che credono in noi e ci sostengono
    Qualcuno nei palazzi del comune parla male di noi, ma ci sono tante aziende che investono nei nostri progetti

    Qualcuno nei palazzi del comune parla male di noi, ma noi andiamo avanti, forti dei risultati raggiunti che sono sotto gli occhi di tutti

    E allora, se qualcuno parla male di noi perché lo fa?
    Non sarà mica perché personalmente credo in Dio e nella Provvidenza? O forse per invidia e gelosia? Oppure perché non abbiamo la tesserina di un partito?

    Se così fosse è un orgoglio per me avere chi ci perseguita e ci odia, perché comunque siamo amati da Dio e da tante persone che possono toccare con mano la nostra realtà nel quotidiano, e vedere cosa realmente facciamo per i nostri Bimbi e quanto amore mettiamo nel dedicare loro la nostra vita

    Grazie per il vostro odio, continuate ad odiarci, il vostro odio è per noi un vanto
    ----------------------------
    Abbiamo bisogno dei vostri sorrisi per sopportare la cattiveria del mondo

  15.  

    Addì 29 novembre 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina.
    Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in città; saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia.
    Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo.
    Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti.
    Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
    Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.
    Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».

    Luca 21,20-28

  16.  

    Alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina

    Mi sono perso nel bosco

    Immaginatevi di esservi spersi in un bosco delle Dolomiti. Fa freddo, è sera, avete paura.
    Accanto a voi, ad un centinaio di metri passa un boscaiolo, una persona esperta del luogo.
    Gridate "Aiuto". Lui vi guarda e passa oltre, provate ad inseguirlo, ma rapidamente perdete le sue tracce.
    Passa un altro, ed un altro, ed un altro ancora.
    Avete implorato l'aiuto di tutti, ma ognuno di loro vi ha ignorati, vi ha snobbati.
    Ed avete sempre più paura, sempre più freddo.
    Ogni volta alzate il capo e sentite che la vostra liberazione è vicina, ma ogni volta ne restate delusi.
    Cosa fareste?

    Non so cosa fareste voi, ma so cosa fanno decine, centinaia, migliaia di Bambini che ogni giorno chiedono aiuto con le loro faccine sporche, con disegni di orchi violenti, con il loro esile fisico pelle e ossa coperto di segni e bruciature.
    Non parlo di paesi lontani, parlo della vostra città, perché in Italia ci sono centinaia di quartieri poveri dove ogni giorno si consuma la violenza a danno del più debole, Bambini in testa. Quartieri limitrofi alle nostre abitazioni, quartieri dai quali è possibile sentire il grido di aiuto di tanti Bambini che alzano il capo quando vi vedono passare nelle vostre belle macchine, nei vestiti lavati e profumati, mano nella mano con i vostri figli pieni di giocattoli nuovi.

    Se voi foste nel bosco e nessuno vi aiutasse forse comincereste ad urlare e maledire chiunque passi.
    I Bambini non lo fanno, continuano ad implorare il vostro aiuto con i loro occhi pieni di tristezza e di dolore.
    Non passate oltre, hanno solo voi per uscire da quel bosco.
    ----------------------------
    Abbiamo le mani sporche di terra, ma non siamo cercatori di tartufi. Chinatevi verso con noi ed insieme salveremo tanti Bambini

  17.  

    Addì 30 novembre 2018

    In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori.
    E disse loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini».
    Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono.
    Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello, che nella barca insieme con Zebedèo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò.
    Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono.

    Matteo 4,18-22

  18.  

    Seguitemi, vi farò pescatori di uomini

    Vuoi accogliermi in Casa Mia?

    Quante volte ho sentito "Vorrei fare qualcosa per questi Bimbi, ma non so cosa fare"
    Eppure noi conosciamo tanti modi per aiutare i Bambini, ma quando li proponiamo le persone si tirano indietro.

    Finché c'è da fare una donazione o portare oggetti al mercatino la disponibilità si trova.
    Quando c'è da fare un po' di volontariato si trova anche chi nel suo tempo libero si rimbocchi le maniche per qualche ora la settimana.
    Ma quando c'è da mettersi in discussione, quando c'è da cambiare le proprie abitudini per salvare una vita umana, allora la gente comincia a indietreggiare.
    Non è cattiveria, ma è paura.
    Paura del cambiamento.
    Paura di perdere una sicurezza.
    Paura di non saper fare.
    Molto umano, ma con le paure non si costruisce nulla, ed alla fine i sogni restano nel cassetto a prendere polvere.

    Abbiate coraggio e cambiate la vostra vita. Io l'ho fatto quando avevo 21 anni e a distanza di trent'anni non me ne sono pentito, anzi, lo rifarei cento, mille volte.
    Non chiudete a priori la porta in faccia al cambiamento, veniteci a trovare, parliamone.
    Abbiamo una casa da dare ad una coppia senza figli per l'accoglienza di sei Bambini per una nuova Casa Famiglia.
    Prima di dire di no venite a Livorno, parliamone, non abbiate paura

    E se non sarà Casa Famiglia potrebbe essere altro, ma dialoghiamo, siamo a vostra disposizione.

    Il Vangelo insegna
    E disse loro: «Seguitemi, vi farò pescatori di uomini».
    Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono.
    ----------------------------
    Scegliere di amare incondizionatamente non è facile, ma è meraviglioso e dona pae all'anima come nient'altro al mondo

  19.  

    Addì 1 dicembre 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
    Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».

    Luca 21,34-36

  20.  

    State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano

    Zaini pesanti

    Oggi, di ritorno dal mercato dove ero andato a fare la spesa di buon mattino, osservavo diversi ragazzi che andavano a scuola.
    Sulle loro spalle pesanti zaini che li facevano traballare rendendoli già stanchi prima ancora di arrivare in classe.
    Me li sono immaginati sui banchi già assonnati per essersi svegliati presto, e stanchi per il gran peso che hanno dovuto sopportare.

    E' volutamente un'esagerazione della realtà, ma dà modo di pensare alla nostra vita.

    La sonnolenza e la stanchezza del primo mattino sono le ansie e le preoccupazioni della nostra quotidianità, che ci sono inevitabilmente per le relazioni che intrecciamo con il nostro prossimo.
    A queste però aggiungiamo pesanti fardelli che appesantiscono il nostro cuore portandoci a fare sforzi che distolgono risorse dai veri valori della vita.
    Parlavo con un babbo disperato qualche giorno fa e mi raccontava del vizio del figlio ventunenne, che da oltre cinque anni resta incollato ai videogiochi per ore ed ore, tralasciando amici, sport e scuola.
    Oggi è un ragazzo "malato" il cui unico interesse è andare in sala giochi, e per farlo ruba i soldi che gli servono.
    Altri genitori mi parlano dei loro figli dediti all'alcool, al teppismo, alla droga.

    Zaini pesanti da portare, zaini di cui dobbiamo sbarazzarci ed aiutare gli altri a farlo per camminare nella vita più speditamente e a testa alta.
    ----------------------------
    I nostri Bambini arrivano con zaini pesantissimi pieni di macigni insopportabili per aver subito di tutto. Aiutateci a svuotarli riempiendoli di piume e valori

  21.  

    Addì 2 dicembre 2018

    Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
    Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.
    Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina».
    State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.
    Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell'uomo».

    Luca 21,25-28.34-36

  22.  

    Gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra

    Pace nel mondo? No, dopo.

    Tante le cose terrificanti che accadono nel mondo ogni giorno.
    C'è veramente da aver paura a montare su un aereo, a passeggiare la sera in luoghi poco frequentati, a camminare con oggetti preziosi addosso. C'è persino paura di andare a scuola o passare sopra un ponte dell'autostrada.

    Eppure la vita prosegue.
    Prosegue nonostante i terremoti.
    Prosegue nonostante gli stupri e gli omicidi.
    Prosegue nonostante le repressioni e le violenze di stato.
    Prosegue nonostante gli atti di terrorismo.

    Perché? Qualcuno direbbe "Perché non possiamo fare diversamente, siamo costretti a subire"

    Quando un genitore brontola il figlio per un qualcosa, e questo si ripete nei giorni, nei mesi, negli anni, cosa porta un genitore a non desistere? Cosa lo porta a continuare a educare il figlio, anche a costo di ripetere le cose centinaia di volte?

    E' la speranza la cosa che ci fa superare ogni difficoltà.
    In molti sono atei, ormai sembra essere una moda quella di non credere in Dio, ma in pochi lo sono realmente perché tutti andiamo avanti, tutti speriamo che dopo la guerra ci sia la pace, dopo un cataclisma la ricostruzione, dopo questa vita di tribolazioni la pace eterna.
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    Quante lotte abbiamo fatto per tanti Bambini e quante ne faremo, certi che il seme di speranza che abbiamo donato loro porterà i suoi frutti

  23.  

    Addì 3 dicembre 2018

    In quel tempo, entrato Gesù in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava: «Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente».
    Gesù gli rispose: «Io verrò e lo curerò».
    Ma il centurione riprese: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.
    Perché anch'io, che sono un subalterno, ho soldati sotto di me e dico a uno: Fà questo, ed egli lo fa».
    All'udire ciò, Gesù ne fu ammirato e disse a quelli che lo seguivano: «In verità vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede così grande.
    Ora vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».

    Matteo 8,5-11

  24.  

    Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito

    Puzzle

    Una sera, mentre aspettavamo di andare a cena, Jaquie dall'alto dei suoi due anni e poco più, si avvicina quatta quatta allo sgabello dove avevamo appoggiato un puzzle con tutti i pezzi già divisi ed in parte composto. Grande, grande errore!
    E' stato un attimo. Non ho fatto a tempo a dire "No Jaquie, non toccarlo" che per terra erano finiti la torre del castello, le teste dei cigni ed il limpido cielo azzurro già composti, nonché pezzi vari di ogni ordine e grado.

    La vita è come un puzzle, dove ogni pezzo è un evento.
    Noi siamo un po' come Jaquie, siamo bravissimi a mischiare le varie tessere, ma per quanto ci impegniamo a complicarci la vita, il disegno è sempre lo stesso e, seppur con fatica e notti insonni, raccogliamo tutti i pezzi per realizzare l'opera.
    Bravi o non bravi, entusiasti o con le gomme a terra il disegno, pian piano, si ricompone da sé perché non ci sono altre soluzioni: se proviamo a mettere insieme due pezzi che non combaciano, subito ci accorgiamo che non vanno bene, e facciamo un passo indietro.

    Ma vi siete mai domandati chi ha realizzato quel disegno? Quel disegno che è unico, pitturato solo per noi da una mano superiore.
    Potete chiamarlo Dio, destino, fato o come più vi aggrada, resta il fatto che qualcuno ha fatto un disegno su misura per voi: componete, scomponete, mandate tutto all'aria dal nervoso, ma alla fine ciò che ne risulterà sarà quel disegno e non altro, un'immagine che il buon Dio ci mostra sul coperchio della scatola, ma se pensiamo di fare da soli, senza guardare come debba venire l'opera, facciamo tanta fatica, per poi ritrovarsi a fare quello, e soltanto quel disegno.

    Pensate come la morte di una persona cara possa rimettere tutto in discussione nella vostra vita, quanti progetti vengono distrutti e quali altri, impensabili fino a pochi attimi prima, diventano il tema dominante della vostra vita. Anche un lutto è parte di quel disegno e non possiamo opporci, ma assecondare Dio con fede seguendo le sue "istruzioni". Difficile? Non più di tanto, basta non avere la presunzione di navigare contro vento in una giornata di libeccio.
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    Un grande disegno come è quello di salvare tanti Bambini necessita di tante mani per realizzarlo

  25.  

    Addì 4 dicembre 2018

    In quel tempo, Gesù esultò nello Spirito Santo e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto.
    Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare».
    E volgendosi ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete.
    Vi dico che molti profeti e re hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, ma non lo videro, e udire ciò che voi udite, ma non l'udirono».

    Luca 10,21-24

  26.  

    Ogni cosa mi è stata affidata dal Padre mio

    Appena nato

    Un Bambino appena nato, viene messo tra le braccia della sua mamma.
    In quel momento Dio affida una sua creatura a quella donna.
    Tutti noi siamo figli di Dio, figli affidati a uomini e donne desiderosi di accogliere ed amare un Bambino.

    Ci sono poi persone incapaci, magari per il loro vissuto, di essere buoni genitori, incapaci di accogliere, così Dio, che non si stanca mai di aiutare e proteggere ciascuno di noi, affida il Bambino maltrattato e indifeso a chi, al pari dei genitori, sia desideroso di accoglierlo ed amarlo.

    Ma niente è per sempre. Anche i figli lasciano il proprio nido quando sono capaci di volare e librarsi da soli nel cielo della vita.
    Lo stesso vale nell'affidamento: si curano le ferite, si allenano i pulcini al volo, si danno loro valori e principi per entrare a testa alta nella vita e si lasciano volare via quando sono pronti a farlo o quando qualcuno decide siano adeguatamente preparati.

    Accade. Ed ogni volta è un grande dolore, ma è un dolore carico di speranza, affinché possano nella vita apprezzare ed utilizzare quei valori che abbiamo cercato di dare loro giorno dopo giorno con grande fatica e tanto amore.
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    Molti ragazzi non apprezzano i valori che doniamo loro, ma crescendo se li trovano nel cuore facendo loro comprendere la differenza tra bene e male

  27.  

    Addì 5 dicembre 2018

    In quel tempo, Gesù venne presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là.
    Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì.
    E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele.
    Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: «Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada».
    E i discepoli gli dissero: «Dove potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
    Ma Gesù domandò: «Quanti pani avete?». Risposero: «Sette, e pochi pesciolini».
    Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li distribuivano alla folla.
    Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene.

    Matteo 15,29-37

  28.  

    Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada

    Valori fai da te e qualche no in più

    Nei primi giorni di scuola una maestra di prima elementare si accorse che un suo alunno non aveva nulla da mangiare all'intervallo e gli comprò un merendino. Nicola, così si chiamava, lo divorò avidamente guardando fisso negli occhi la sua maestra, quasi a non credere di aver ricevuto del cibo.
    La sua famiglia, si scoprì in seguito, era molto povera e spesso i figli saltavano la cena andando a letto con un po' di brodo quando andava bene.
    Nei primi giorni la maestra continuò a comprare un merendino a Nicolino, ma poi pensò che poteva, che doveva, fare di più.
    Fu così che una mattina gli portò delle lasagne di mare che aveva preparato il giorno prima, pensando in tal modo di dargli un nutrimento più equilibrato, ma il Bambino, dopo averle assaggiate, fece una faccia schifata e le rifiutò.
    Il dì seguente tentò con qualcosa di diverso, ma sempre nutriente, però Nicolino, non abituato a tutta quella abbondanza e varietà rifiutava ogni prelibatezza preferendo le merendine che qualche compagno aveva iniziato a dividere con lui.

    Ogni giorno vediamo Bambini denutriti, ridotti a pelle e ossa, capaci solo di mangiare merendine raccattate a destra e a manca.

    Non sono Bambini che non hanno cibo materiale, sono Bambini e Ragazzi che non hanno valori di cui nutrirsi, quei principi che i genitori, troppo poveri culturalmente, non sono in grado di donare.
    Il compito che ci siamo ritagliati, ma dovrebbe essere un compito di ciascuno, è quello di dare loro questo cibo. Lo facciamo con i Bambini che frequentano il nostro diurno e, a maggior ragione, lo facciamo con coloro che vivono con noi e che il buon Dio abbia voluto affidarci in maniera più o meno stabile.
    Spesso rifiutano questo cibo, preferendo le "merendine dei compagni", cioè quei "valori fai da te" dispensati a piene mani da chi, magari coetaneo, si improvvisa filosofo, educatore, maestro.

    Ma sappiamo che i valori nutritivi devono essere ben dosati, e se ogni tanto un merendino non è certamente vietato, è bene donare pasta, verdure, carne, pesce, latte e formaggi. Così è nostro dovere non imporre i principi, ma caldeggiarne l'assunzione in maniera anche energica se necessario, onde evitare che il Bambino, a forza di merendini, cresca male, cagionevole di salute, sbandato.

    Quali gli strumenti? Difficile a dirsi, ogni Bambino e Ragazzo va saputo prendere, ma in linea di principio è con i "No" che si cresce un figlio. E' dicendo "No, questo non te lo permetto" oppure "No, questo non te lo concedo perché non hai fatto bene questa cosa che ti ho chiesto e spiegato" oppure "No, perché troppe tempo alla play station o con il telefonino crea dipendenza al pari di una droga e ti friggi il cervello" che si ama un Bambino, non concedengli tutto ciò che vuole e desidera.

    Nicolino, grazie all'insistenza della maestra, adesso è un ragazzo grande e forte, capace di mangiare e, sopratutto, apprezzare tanto il pesce quanto la carne, tanto la pasta quanto i formaggi.

    Vale anche per i principi che cerchiamo di insegnare ai Ragazzi: una volta che li abbiamo convinti, anche energicamente, a cibarsene, capiranno quanto bene possano fare loro e saranno i primi a difendere i valori acquisiti e a farli propri dando insegnamenti positivi, un domani, ai loro figli.
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    Difficile donare Principi, non per questo dobbiamo rinunciare a sfamare i nostri Bambini

  29.  

    Addì 6 dicembre 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
    Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia.
    Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia.
    Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, è simile a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia.
    Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde, e la sua rovina fu grande».

    Matteo 7,21.24-27

  30.  

    Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia

    Cemento per le nostre case

    Chi ha le rughe ed è segnato dal tempo ha visto nubifragi, allagamenti, terremoti, carestie e guerre di ogni ordine e grado.
    Le intemperie ed i cataclismi provocano danni, morti, sofferenze di ogni genere, ma così come ci sono case spazzate via, ce ne sono tante altre che restano in piedi.

    Così è nella vita. I problemi non mancano e ci sferzano il cuore, ma solo chi è forte, solo chi ha buone radici resta in piedi a testa alta.

    E' da Bambini e da ragazzi che ci si fortifica.
    Non fuggire dalle proprie responsabilità, stare alle regole è certamente un buon allenamento per la vita, ma sarebbe comunque come costruire una casa usando mattoni di ottima fattura e resistenza senza usare il cemento per tenerli insieme: alla prima libecciata quella casa verrebbe giù.

    Il cemento sono i principi che scorrono nelle nostre vene, quei valori che ci rendono capaci di accettare la morte di una persona cara trasformando il dolore in gioia per altri, quegli ideali che ti fanno combattere anche contro il sistema se necessario per proteggere un Bambino da chi abbia interessi diversi dalla sua tutela.
    ----------------------------
    Ogni volta che un Bambino fa suo un principio, è come un albero al quale spunta una radice, che sarà ogni giorno più forte se alimentata

  31.  

    Addì 7 dicembre 2018

    In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguivano urlando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi».
    Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro: «Credete voi che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
    Allora toccò loro gli occhi e disse: «Sia fatto a voi secondo la vostra fede».
    E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!».
    Ma essi, appena usciti, ne sparsero la fama in tutta quella regione.

    Matteo 9,27-31

  32.  

    Sia fatto a voi secondo la vostra fede

    Cosa fareste voi?

    Michele ed il suo babbo avevano due caratteri all'opposto in certe situazioni, troppo simili nelle reazioni in altre.
    Il padre avrebbe voluto un rapporto migliore, ma da un lato il suo orgoglio gli impediva di andare verso il figlio, dall'altro era Michele stesso che non aveva fiducia nel padre e pian piano si allontanavano sempre di più.
    Un giorno però accadde che Michele, ormai cresciuto, aveva bisogno di aiuto: lasciatosi con la ragazza era caduto in una forte depressione, gli amici lo avevano abbandonato, la madre nel frattempo era morta ed il lavoro che aveva lo stressava ancor di più.
    Non sapendo a chi rivolgersi bussò alla casa del padre, dopo anni di silenzio.

    Cosa pensate che gli abbia risposto il padre?

    Voi cosa avresti risposto?

    E cosa pensate risponda Dio a chi per anni sta lontano da lui e vi si rivolga solo nel momento del bisogno?
    ----------------------------
    La fiducia si conquista giorno dopo giorno dando, chiedendo, ringraziando

  33.  

    Addì 8 dicembre 2018

    In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
    Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
    A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
    L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
    Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
    Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
    Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».
    Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
    Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile:
    nulla è impossibile a Dio».
    Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
    E l'angelo partì da lei.

    Luca 1,26-38

  34.  

    L'angelo Gabriele fu mandato da Dio

    Eccomi, sia fatta la tua volontà

    In quel tempo, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Toscana, chiamata Livorno ad un ragazzo ancora "vergine" della vita, promesso allo studio di commercialista della casa Ripoli, chiamato Antonio.
    Il ragazzo si chiamava Riccardo.

    Entrando nel suo cuore l'Angelo gli disse "Ti saluto, oggi la tua mamma è morta, ma il Signore è con te".
    A queste parole egli rimase turbato e si domandava che senso avesse un tale saluto.

    L'angelo gli disse: «Non temere, Riccardo, perché hai trovato grazia presso Dio.
    Ecco concepirai un'Associazione, le darai la luce e la chiamerai "Amici della Zizzi".
    Sarà grande e chiamata "Aiuto ai Figli dell'Altissimo; il Signore Dio le darà forza, ed accoglierà tanti Bambini".

    Allora Riccardo disse all'angelo: «Come è possibile? Non sono che un ragazzo, come farò a vivere, come contrasterò chi mi vorrà ostacolare?».
    Gli rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te: non affannarti dicendo: che cosa mangerò? Che cosa berrò? Che cosa indosserò? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre tuo celeste infatti sa che ne hai bisogno. Ed ancora: mettiti bene in mente di non preparare prima la tua difesa; Dio ti darà lingua e sapienza, a cui tutti i tuoi avversari non potranno resistere, né controbattere".
    Nulla è impossibile a Dio.
    Allora Riccardo disse: «Eccomi, sono il servo del Signore, avvenga di me quello che hai detto».
    E l'angelo partì da lui.

    Ogni giorno Dio invia i suoi angeli per chiamarci ad assecondare il progetto che egli ha per noi.
    Noi dobbiamo solo seguire l'esempio di Maria e dire "Sia fatta la tua volontà".
    ----------------------------
    Se vi chiamano al telefonino siete velocissimi nel rispondere,
    rispondete subito anche alla chiamata di Dio

  35.  

    Addì 9 dicembre 2018

    Nell'anno decimoquinto dell'impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell'Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell'Abilène, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.
    Ed egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com'è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!
    Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi siano diritti; i luoghi impervi spianati.
    Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

    Luca 3,1-6

  36.  

    Voce di uno che grida nel deserto

    Parole al vento

    Michele metti a posto la stanza.
    Roberto non fare il prepotente.
    Giovanna studia.
    Annalisa condividi i giochi con la tua sorellina.

    Che grande forza hanno i genitori. Ripetono queste frasi all'infinito.
    Ed i figli ascoltano?
    Pare di no, sembra quasi che le nostre parole siano seminate nel vento.
    Arriva però un giorno in cui si entra nella camera di Michele e la si trova perfettamente in ordine.
    Si va a parlare a scuola e ci sentiamo dire che Roberto ha cambiato atteggiamento ed è molto protettivo con i più deboli.
    Alla sera riunione di famiglia per aprire la fatidica busta con la pagellina di Giovanna, e la soddisfazione di leggere tutti bellissimi voti.
    Entrare nella stanza delle bambine e vedere che Maria si diletta con i giocattoli di Annalisa insieme a sua sorella.

    Non sono parole al vento, mai, ma anche lo fossero il vento le trasporta e prima o poi mettono radici.
    Al pari delle parole di Giovanni, che lo hanno portato ad essere ucciso per il solo fatto che ammonisse le persone a cambiare vita, preparandosi ad accogliere Gesù nei propri cuori.
    ----------------------------
    Finché avrò fiato non smetterò di mettere la mia esperienza al servizio del prossimo,specie dei Bambini che ilbuon Dio ha voluto donarmi

  37.  

    Addì 10 dicembre 2018

    Un giorno sedeva insegnando. Sedevano là anche farisei e dottori della legge, venuti da ogni villaggio della Galilea, della Giudea e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni.
    Ed ecco alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, cercavano di farlo passare e metterlo davanti a lui.
    Non trovando da qual parte introdurlo a causa della folla, salirono sul tetto e lo calarono attraverso le tegole con il lettuccio davanti a Gesù, nel mezzo della stanza.
    Veduta la loro fede, disse: «Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi».
    Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: «Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto?».
    Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Che cosa andate ragionando nei vostri cuori?
    Che cosa è più facile, dire: Ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: Alzati e cammina?
    Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua».
    Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e si avviò verso casa glorificando Dio.
    Tutti rimasero stupiti e levavano lode a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose». Chiamata di Levi

    Luca 5,17-26

  38.  

    Alzati e cammina

    Sanguinante per una caduta dalla bicicletta

    Martina era felicissima di togliere le ruotine dalla sua bicicletta rossa fiammante. Sostenuta dal suo papà, fiera ed orgogliosa, era in sella all'interno del cortile.
    Senza ruote di sostegno già si vedeva proiettata per la strada incolonnata con le bici di babbo, mamma e del fratellino più grande.
    Un tratto di strada, ma la bici va dove vuole e "Aiuto, sto per cadere".
    Ecco le mani del suo eroe pronte a salvarla.
    Un altro tentativo, ma la bici non vuole saperne di stare dritta.
    Questa volta a salvare Martina ci pensa l'istinto che le fa poggiare un piede a terra prima della rovinosa caduta sul selciato.
    Inizia il timore, la paura di affrontare un ostacolo, fino a pochi minuti prima impensabile.
    Incoraggiata e sorretta dal padre riacquista sicurezza, pedala, pedala.
    Si ora pedala.
    Va da sola, babbo non la sta tenendo. Mamma e fratello la incitano dalla finestra, fanno il tifo per lei.
    E' al centro dell'attenzione, felice di aver raggiunto il suo scopo.
    Venti metri, trenta metri, cinquanta metri.
    Ma ecco che un sassino, piovuto chissà da dove, le fa perdere l'equilibrio, e questa volta la caduta è inevitabile: ginocchio sbucciato, botta in testa attutita fortunatamente dal caschetto protettivo, graffi sulla manina.
    Il pianto disperato fa affacciare molti condomini, il papà corre in soccorso, arriva l'acqua ossigenata, non a caso già pronta all'uso.
    Qualche coccola, qualche bacino seguito da frasi di circostanza; però Martina, nel pieno della disperazione di un sogno infranto, non vuole saperne di alzarsi da terra, non vuole più montare in sella alla sua bicicletta nuova, che adesso non le sembra più così tanto bella.
    Ma il papà è lì anche per questo, per incitarla a rialzarsi, a riprovare. Lui sa che per imparare a pedalare bisogna imparare a rialzarsi dopo ogni caduta. Ed è questa la cosa più difficile.

    Fidiamoci di chi ci vuole bene e nel momento della caduta, nel momento in cui siamo più vulnerabili, nel momento in cui sanguiniamo per le ferite riportate dopo un sogno infranto e non vogliamo più rialzarci, chiudendoci in noi stessi, ci dicono "Alzati e cammina", anche in maniera perentoria per stimolarci, per svegliarci dal nostro torpore.

    Ci sono tanti Angeli inviati da Dio, ascoltiamoli.
    ----------------------------
    I Bambini in affido sono cuccioli d'uomo che hanno visto infrangere il loro sogno di famiglia. Sta a noi incoraggiarli con amore a rialzarsi e camminare verso un sogno che diventerà realtà

  39.  

    Addì 11 dicembre 2018

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta?
    Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
    Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli».

    Matteo 18,12-14

  40.  

    Un anno da pecora, una vita da leone

    Alessandro fu arrestato perché sul terrazzo della sua camera coltivava marijuana.
    Aveva bisogno di soldi? No, era il ragazzo più ricco che abbia mai conosciuto, aveva tutto, eppure è finito in galera.
    Sono cresciuto con il suo pensiero sempre davanti a me.
    Pensavo "Lui che è ricco spaccia, i ragazzi poveri spacciano. Ma allora non lo fanno per soldi. Cosa li accomuna?"
    La famiglia? Nemmeno perché Alessandro aveva un fratello che è divenuto un manager apprezzato e stimato a livello internazionale.
    Così anche nelle famiglie povere che ho conosciuto ci sono ragazzi che spacciano ed altri che sono onesti lavoratori.
    Ed allora quale la causa?
    Ce ne sono ovviamente tante che si accavallano e si intersecano, ma se volessimo individuarne una? Un minimo comune multiplo quale sarebbe?
    Penso che sia il bisogno di attenzioni.
    Sapete come si è salvato Alessandro?
    Si è salvato perché ogni giorno quando si svegliava guardava da dietro le sbarre, e là in basso, sul muretto dei fossi, vedeva sua madre in lacrime.
    Così per tutto il giorno, così ogni giorno per un anno intero.
    Alessandro in quell'anno capì quanto sua madre lo amasse, e la pecorella smarrita da quel giorno le restò vicino fino al momento della sua morte dedicandole tutta la sua vita perché, un giorno mi disse: "non basterà tutta la mia vita di amore per lei per ripagarla della grande sofferenza che ha patito in quel maledetto anno in cui mi ero perso e mi è venuta a cercare"
    ----------------------------
    I Bambini in affido sono pecorelle smarrite le quali hanno bisogno che qualcuno le vada a cercare con amore per riportarle all'ovile

  41.  

    Addì 12 dicembre 2018

    In quel tempo, Gesù disse: «Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.
    Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime.
    Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero».

    Matteo 11,28-30

  42.  

    Un pesante carico leggero

    Il padre di Paolina, Giovanni, quasi cinquantenne, aveva trovato lavoro in porto.
    Era contentissimo perché dopo tanta ricerca aveva ormai quasi perso la speranza di poter mantenere la sua famiglia, e dare Paolina in adozione, avuta in tarda età, sembrava essere l'unica soluzione per darle un buon futuro.

    Assunto: il miracolo, la svolta in un periodo di stenti e lacrime.
    Ma la realtà ti vuol vedere in faccia, ed il primo giorno di lavoro fu veramente massacrante: pesi enormi caricati sulle spalle da spostare con la sola forza delle braccia.
    Ed il giorno seguente non fu meno faticoso, e così per mesi, per anni.

    Giovanni era sempre più stanco, il dolore delle ossa era ormai cronico e non lo faceva dormire, ma era felice.
    Si, era felice perché il suo pesante carico era leggero.
    Egli sapeva che grazie a quel lavoro, grazie a quella fatica quotidiana e disumana poteva mantenere decorosamente la sua famiglia, tenere con sé Paolina ed essere lui a darle una carezza ed un bacio ogni sera prima di addormentarsi.
    Il suo lavoro era duro, ma era bellissimo per lui tornare a casa la sera dalla moglie e dalla sua Paolina perché trovava ristoro alla sua fatica e alla sua oppressione.

    Così ci dice Dio "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.
    Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime.
    Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero"

    Alleggeriamo il giogo che la vita ha messo al collo di tanti Bambini, carichiamo il basto sulle nostre spalle e sorridiamo, grati di poter dare un futuro migliore a tanti Bimbi
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    I Bambini in affido sono pecorelle smarrite le quali hanno bisogno che qualcuno le vada a cercare con amore per riportarle all'ovile

  43.  

    Addì 13 dicembre 2018

    In quel tempo Gesù disse alla folla: «In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
    Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono.
    La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni.
    E se lo volete accettare, egli è quell'Elia che deve venire.
    Chi ha orecchi intenda».

    Matteo 11,11-15

  44.  

    Il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui

    Tragedia nella tragedia

    La strage nella discoteca "Lanterna Blu" ha fatto conoscere a molti genitori il ... sfera ebbasta
    Cantante? No davvero
    Poeta? Nemmeno per idea
    Defecatore, ecco, si, "defecatore" questo è il termine più pulito che mi sia venuto in mente

    Le parole che dice
    "la tua tipa mi guarda, ah dubito
    che voglia solo fare amicizia, mi vuole subito (Wow!)
    mi vede e dice "WOW"
    e le sue amiche "WOW" santarelline
    ma a me mi sembra Bendhouse
    Quanto sei porca
    dopo una vodka
    (...)
    So che mi vuoi non dire di no
    Lasciami il numero e se mi ricordo
    magari un domani ti richiamerò
    io non lo so cosa ti faccio
    però mi cerchi lo so che ti piaccio
    sono una (...) ragiono col (...)
    oggi ti prendo, domani ti lascio

    Un genitore che permette ad un figlio o, peggio ancora, ad una figlia di andare a sentirlo equivale ad essere d'accordo, equivale ad insegnare ai figli che le donne si possono usare e gettare, e tanti altri non-valori

    Ed ancora mi meraviglio che siano state cinque scuole ad organizzare la serata. Sono questi i valori che insegnano?

    Un bimbo nostro di tredici anni si è lamentato con i servizi sociali che da noi stava male perché non gli avremmo permesso di andare ai concerti rap, tra cui proprio sfera ebbasta, ed i "bravi" servizi sociali hanno accolto la sua richiesta mandandolo in altra struttura.

    Non si meraviglino le mamme o i padri di quelle bambine che già in tenera età si danno solo per sesso o per qualche ricarica
    Oggi la moderna pedagogia dice che è sbagliato "proibire"
    Io sono cresciuto con tanti no e qualche si conquistato duramente
    Mi sono laureato, non ho mai fumato nemmeno una sigaretta, non bevo ed ho fondato un'Associazione dedicando la mia vita ai bambini ... forse i "no" non erano così sbagliati. Senza il forse

    Dire che sono schifato è dire poco
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    I no educano quanto i si, ma in un caso come nell'altro il genitore deve essere vicino al figli per spiegarglieli e crescere con lui

  45.  

    Addì 14 dicembre 2018

    In quel tempo, Gesù disse alla folla: «A chi paragonerò io questa generazione? Essa è simile a quei fanciulli seduti sulle piazze che si rivolgono agli altri compagni e dicono: Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto.
    E' venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e hanno detto: Ha un demonio.
    E' venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori. Ma alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere».

    Matteo 11,16-19

  46.  

    Alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere

    Quel bimbo non ce la può fare

    Suor Liana in terza media diceva ai miei genitori "Riccardo non è un ragazzino intelligente, non ha voglia di studiare, mandatelo a fare un corso professionale perché nello studio non potrà mai andare avanti"
    I professori del liceo dicevano ai miei genitori "Ritiratelo da scuola, studiare non fa per lui, fa tanta fatica per nulla"
    In quarta superiore per aver detto quello che pensavo di una professoressa in consiglio di classe venni bocciato.
    Ai miei venne consigliato da tutti, provveditore compreso, amico dei miei genitori, di farmi smettere.
    Andai in collegio e feci due anni in uno con la maturità.
    All'università un professore di Diritto mi disse "Cosa aspetta a ritirarsi?"
    E di novecento iscritti con me ad Economia e Commercio, con ventotto esami, ci siamo laureati in quaranta.
    Dopo la morte della mia mamma ho fondato l'Associazione "Amici della Zizzi" ed in tanti, quasi tutti quelli che conoscevo, compreso mio padre, dicevano "E' un fuoco di paglia, non può durare" e sono passati oltre trentadue anni e l'Associazione è viva, vegeta, in crescita.

    Nel Vangelo c'è scritto "Alla sapienza è stata resa giustizia dalle sue opere"

    Non lasciatevi scoraggiare da chi non crede in voi.
    Buttate il cuore oltre l'ostacolo, armatevi di pazienza e di tappini per le orecchie e andate diritti per la vostra strada che, se dettata dal cuore, è quella giusta.

    E se la fatica è tanta, come lo è stato per me, la soddisfazione di riuscire sarà enorme
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    Mai arrendersi: la differenza tra il possibile e l'impossibile sta nel provarci

  47.  

    Addì 15 dicembre 2018

    Nel discendere dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?».
    Ed egli rispose: «Sì, verrà Elia e ristabilirà ogni cosa.
    Ma io vi dico: Elia è gia venuto e non l'hanno riconosciuto; anzi, l'hanno trattato come hanno voluto. Così anche il Figlio dell'uomo dovrà soffrire per opera loro».
    Allora i discepoli compresero che egli parlava di Giovanni il Battista.

    Matteo 17,10-13

  48.  

    Elia è gia venuto e non l'hanno riconosciuto

    Morta a 7 anni

    Sette anni.
    Immaginatevi vostra figlia.
    Cosa non fareste per proteggerla, per darle nutrizione, per garantirle un futuro degno di essere chiamato tale?

    Tanti genitori fuggono dalla violenza, dalla carestia, dallo sfruttamento e portano con sé i propri figli.

    Dove è il male, la delinquenza, il pericolo per l'incolumità degli altri?

    Eppure, sarebbe da non credere nemmeno a leggerlo in un libro di fantascienza, c'è chi arresta una bambina di sette anni, c'è chi separa i figli dai genitori, c'è chi non da ai bambini arrestati né cibo, né acqua, né cure mediche. Ed il peggio è che tutto ciò accade in uno di quei paesi che vengono definiti civilizzati, occidente, democratici.

    Nel stati uniti il "sig. trump", tanto osannato da molti anche qui in Italia, ha fatto questo: ha arrestato una Bambina di 7 anni, l'ha separata dai genitori e l'ha fatta morire di stenti. Per cosa? Che pericolo poteva rappresentare per il grande gigante dai piedi d'argilla?

    Dio manda i propri messaggeri a portare messaggi di pace e fratellanza, ma gli uomini continuano ad uccidere la speranza in un mondo migliore uccidendo Bambini la cui unica colpa è stata quella di seguire i genitori.
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    Accogliamo i Bambini di tutto il mondo ed accoglieremo Dio nei nostri cuori

  49.  

    Addì 16 dicembre 2018

    Le folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?».
    Rispondeva: «Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
    Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: «Maestro, che dobbiamo fare?».
    Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
    Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi che dobbiamo fare?». Rispose: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe».
    Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
    Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile».
    Con molte altre esortazioni annunziava al popolo la buona novella.

    Luca 3,10-18

  50.  

    Che cosa dobbiamo fare?

    Provare dolore nel donare

    Spesso mi domandano "Che cosa dobbiamo fare per aiutare un Bambino?"

    Potete accoglierlo in casa vostra
    Potete venire a gestire una delle nostre Case Famiglia
    Potete mettervi a disposizione per cucinare, stirare, pulire, lavare, far fare la lezione, far giocare
    Potete contribuire alle tante spese
    Potete darci una mano con il Mercatino e con le molteplici iniziative che servono a raccogliere denaro per sostenere tanti Bambini
    Potete creare un progetto simile nella vostra città con la nostra collaborazione

    In molti si allontanano perché impegnarsi in prima persona significa anche rinunciare ad una parte di sé

    Beati tutti coloro, e non sono pochi, che invece con noi, o in altri campi di volontariato, si rimboccano le maniche ed operano fattivamente per far star meglio il prossimo

    Il vero dono è quello che fa male a chi lo dona e fa bene a chi lo riceve
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    Venite, vi aspettiamo per aiutare tanti Bambini che hanno bisogno di voi