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  1.  

    Buongiorno,
    a settembre dello scorso anno io e mio marito abbiamo dato la nostra disponibilità al Servizio Sociale, per l'affidamento giudiziale di un bambino di nove anni che viveva in una casa famiglia. Abbiamo cominciato dopo vari incontri con la Casa Famiglia, a vedere il bambino insieme a tutti gli ospiti della casa per tre volte alla settimana, senza presentarci come famiglia affidataria perchè il bambino in questione aveva dei problemi di relazione. La struttura è a un'ora dal posto dove abitiamo e abbiamo viaggiato così per 6 mesi. A conclusione di questi, abbiamo portato il bimbo a casa per i fine settimana per ancora un mese. L'assistente Sociale interessata non ci ha seguito per nulla in questo percorso (non ci rispondeva neanche al telefono), fino a quando il bambino ha manifestato la volontà di stare da noi.
    Gli operatori della Casa Famiglia e l'Assistente Sociale ci hanno consigliato di incontrare i genitori, malgrado sul decreto del Tribunale fosse stato scritto di non avere nessun tipo di rapporto con loro, e noi ingenuamente abbiamo acconsentito.
    L'Assistente Sociale ci ha scritto una lettera in cui si diceva che partiva l'affidamento dal primo aprile e ho preso l'aspettativa dal lavoro.
    Incontro con il Giudice: subito un appunto sul perchè avevamo incontrato i genitori. Poi veniamo a scoprire che l'affidamento potrà partire tra un mese o anche due anni, perchè devono vedere ancora se siamo dei buoni genitori (abbiamo già fatto un affidamento e il nostro Comune ci comunica continuamente il dispiacere di non averci più come famiglia affidataria), e che il nostro è solo un "collocamento". Il bimbo ha un tutt'ora un decreto di adozione. Ci ha fatto capire, tra le righe,per le nostre domande sull'affidamento che la sua relazione su di noi non è molto buona.
    Mi scuso se mi sono dilungata, ma non capisco cosa significa "collocamento".
    Vorrei scrivere al Tribunale e manifestare tutto questo, visto che durante la convocazione non ci è stato possibile.
    Grazie

  2.  

    Ciao Maria,
    scusa se ti do del tu, ma quando si parla di bambini non riesco ad essere formale.
    Tecnicamente per collocamento significa che l'affido resta ai servizi sociali i quali possono mettere il bambino, a seconda delle esigenze, in una famiglia piuttosto che in un'altra.
    Il tribunale vi ha forse fatto capire di non essere una buona famiglia affidataria sulla base della relazione dei servizi sociali. Mi viene da pensare una cosa brutta, e spero di sbagliarmi, ma credo che l'assistente sociale vi abbia teso una trappola, nel senso che dicendovi di incontrare la famiglia naturale ha voluto bruciarvi poiché se per questo bambino esiste un progetto di adozione, la condizione essenziale è il non incontrarsi con i genitori biologici. Nella relazione poi deve aver condito il tutto con sue impressioni negative che per il giudice sono da prendere come veritiere. Il motivo? Difficile rispondere, non è escluso un coinvolgimento ed una partecipazione dell'assistente sociale o del comune a livello politico e/o economico con la struttura dove il bambino è attualmente accolto.
    Ovviamente, non conoscendo il caso, posso parlare solo in teoria, ma dalle tue parole risulta abbastanza chiaro che non vi vogliano come famiglia affidataria, e l'averci provato senza convinzione visto che non vi hanno seguito, è servito a dire al giudice "vede, ci abbiamo provato ad inserirlo in una famiglia, ma non è possibile", ed intanto il tempo passa, il bambino diventa sempre più grande e sempre più problematico e la casa famiglia prende il contributo che gli serve per sopravvivere con un ritorno verso il comune in termini di consensi e, in certi casi, anche di finanziamento al partito di maggioranza.
    A tua disposizione, anche telefonicamente - 347.184.185.0 quando vuoi
    Noi siamo in Toscana se vuoi venire a trovarci. Se ci conoscessimo potrei anche provare a fare una lettera al giudice per dargli la nostra opinione su di voi come famiglia.