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  1.  

    Ciao a tutti...
    vi ricordate di me? Ero quella che ha scritto quel messaggio orribile (di cui si è pentita amaramente) sul mio rapporto con uno dei miei due bambini in affido...
    Io e mio marito stiamo anche parlando con una psicologa e devo dire che da allora le cose sono migliorate in maniera esponenziale: ora siamo una vera famiglia :face-smile:
    La madre è più o meno nelle stesse condizioni di prima anche se sembra che stia sforzandosi di uscire di casa (cosa che prima non faceva mai), ma la dottoressa che ci segue nel percorso di affido ci ha detto che comunque non è in via di risoluzione, anzi, non è cambiato molto da quando i bambini sono con noi (ormai è un anno).
    Il più grande ha quasi 12 anni, è cosciente di quello che gli sta accadendo e sembra averlo accettato di buon grado.
    Il piccolo invece sta ora cominciando a manifestare i segni che ora sta effettivamente comprendendo quello che gli sta accadendo e a volte dà in escandescenze, si arrabbia, soprattutto quando (1 volta al mese) torniamo da essere andati a trovare su madre.
    Il grande mi dice che quando sono lì il piccolo o gioca a pallone, o ai giochini sul cell della madre...
    Ma nello stesso tempo ieri ha manifestato davanti alla dottoressa il desiderio di stare un paio di giorni con la madre.
    In questi ultimi tempi, lui ha cominciato a chiamarmi mamma per gioco ogni tanto, ma sembra che è come se volesse farlo ma qualcosa lo trattiene... Con gli altri lui parla di noi come mamma e papà, e spesso mi dice:"Tu sei la mia mamma"
    Sembra quasi che voglia stare con la madre per sfogare questo suo desiderio di dire la parola "mamma".
    Per i bambini è necessario avere delle figure con cui identificare i propri genitori, quindi non so se per la sua serenità di bambino sia il caso di parlargli di questo e dirgli che se vuole può chiamarmi mamma e che in questo lui può vedere quanto è fortunato ad avere la possibilità di chiamare "mamma" anche me oltre che la sua mamma biologica.
    Non so se sbaglierei a dargli questo input... ma a volte mi sembra che il chiamarmi mamma sia per lui una esigenza, che questa situazione lo faccia sentire frustrato e forse chiamandomi così si tranquillizzerebbe a livello emozionale, facendogli vivere questo come una opportunità e non come un tradimento nei confronti di sua madre...
    Francamente non so che fare, ma ieri sera per esempio lui era pensieroso, moscio (lui in genere è un tornado :face-smile:) e non sapevo come consolarlo a parte abbracciandolo... :face-sad:

  2.  

    Lascia che ti chiami come vuole, imparerà da solo a fare i giusti distinguo.
    Se è una sua esigenza chimarvi papà e mamma, lasciatelo fare

  3.  

    Ciao Riccardo, il mio dilemma è se dirgli chiaramente che può chiamarci così o se lasciarlo arrovellare: da un paio di giorni è diventato triste, moscio, mentre in genere è vivace e scatenato. In questi giorni sembra che un pensiero gli giri per la testa e siccome mi abbraccia e mi vuole vicino più del solito oltre a chiamarmi mamma per gioco, non so se lasciarlo così...

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime22 Feb 2013
     

    Ciao Scattolina, secondo me è importante fargli capire che non conta come ti chiama o come vorrebbe chiamarti, ma che indipendentemente da questo tu gli vuoi bene e sei li per accudirlo, amarlo, abbracciarlo quando lui lo vuole , nel rispetto della sua mamma e del suo papà biologico. Lui parla di voi come della sua mamma e del suo papà non perchè in così poco tempo lui vi consideri tali, ma perchè così diventa più facile...essere come gli altri, fingere di avere una famiglia normale, non credo che nel suo cuore lui voglia sostituire i suoi genitori a voi. Per questo secondo me si potrebbe anche spiegargliela in questo senso...chiedergli perchè è triste , quando lo è, dirgli quale è il vostro ruolo , dirgli quanto i loro genitori continuino ad esserci e quanto lui possa contare su di voi ...tutti.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime22 Feb 2013
     

    Quando il nostro F. è arrivato da noi, in pubblico si riferiva a noi dicendo che io ero sua madre, quando tutti quanti sapevano che non era così, anche perchè nella sua cerchia di amici di scuola e del calcio si sapeva chi era sua madre....a me era venuto il dubbio che lui forse lo facesse per sembrare più normale e perchè noi ce lo aspettassimo da lui. Allora ne abbiamo parlato , abbiamo chiarito alcune cose, e sinceramente non sapevamo a che cosa questa chiacccherata avrebbe portato, perchè in realtà non gli abbiamo suggerito cosa doveva fare ma ne abbiamo solo parlato.
    Il risultato è stato che lui ha iniziato a chiamarmi con il mio nome anche davanti agli amici, come faceva a casa e ho notato che era sparito il suo imbarazzo iniziale, lui continua a chiamarci con i nostri nomi, anche se sa che noi siamo la sua famiglia .
    Questo è il nostro caso però...

  4.  

    Ci chiama mamma e papà con gli altri perchè sente il bisogno di essere come gli altri, ma forse anche per il desiderio recondito di avere una famiglia "normale".
    Gli ho parlato, senza toccare l'argomento di come mi chiama, chiedendogli come mai in questi giorni fosse così triste, mi ha risposto che non lo sapeva e io gli ho suggerito che forse gli manca la sua mamma.
    Lui mi ha risposto di sì e, in seguito a delle domande che gli ho fatto, ho capito che lui (ha 9 anni) ha perfettamente chiara la nostra situazione, ma che ora è combattuto tra il fatto che vorrebbe stare con la mamma, ma non vuole tornare a casa, perchè considera questa la sua casa e noi gli mancheremmo troppo.

    Ho chiesto a lui di provare a trovare una soluzione per sentire un pò meno la mancanza della mamma e mi ha detto che potrebbe chiamarla più spesso (abita a circa 50 minuti da noi e andare tanto spesso non è possibile - la dottoressa che ci segue mi ha detto che è necessario stimolarla per fare in modo che si "svegli" e quindi di portarli da lei 1 volta al mese e gli altri incontri del mese può venire una volta lei a prenderli e un paio di volte ci possiamo trovare a metà strada: da un anno solo 2 volte è venuta lei...)

    Comunque gli ho spiegato che la sua mamma (è un affido consensuale) è felice che lui e suo fratello stiano bene e che lei vuole loro talmente tanto bene che, rendendosi conto che la loro situazione non era un bene per loro, ha deciso di affidarli a noi, sapendo che li avremmo voluti bene e che sarebbero stati bene con noi.
    Credo che si sia abbastanza tranquillizzato, ora il suo volto è sereno, ma dietro suggerimento della dottoressa, chiederemo alla psicologa se non sia il caso di fargli fare qualche incontro con uno psicologo infantile, per fargli riuscire a superare questo momento difficile. Vedremo, per ora sembra tranquillo, speriamo ritrovi il sorriso :face-smile:

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime22 Feb 2013
     

    Secondo me dovresti toccare l'argomento direttamente, lui probabilmente vuole questo...vuole sapere come vi deve chiamare e anche se voi non potrete dargli una risposta, ha bisogno di sapere come la pensate

  5.  

    Probabilmente è così... quando sentirò che lui sarà veramente pronto...
    Ora è molto più allegro, è bastato parlare dolcemente questo pomeriggio, rassicurarlo sulla situazione e facendogliela vedere come la cosa più positiva che potesse capitargli sembra aver sortito l'effetto sperato: sorride, ride ed è allegro come prima.
    Stasera giocando mi ha detto che grazie a noi è tornato ad essere allegro dopo la morte di suo padre.
    E in effetti è rifiorito: aveva il sostegno a scuola, non parlava con altri che non fossero il fratello o la madre e ora è rifiorito, è un bambino normale... e di questo si accorge senza bisogno che qualcuno glielo faccia notare...

  6.  

    Ciao a tutti, io e mio marito siamo genitori affidatari da 20 anni e abbiamo accolto in casa 5 ragazzi/e di età diverse, il problema di cui si parla noi l'abbiamo sempre affrontato presentandoci con i nostri nomi poi decidevano loro cosa fare, quelli già grandini ci chiamavano Franco e Rossella ma fuori di casa eravamo mamma e papà, per i più piccoli iniziavano con il nome quando cominciavano a frequentare la scuola materna diventavamo mamma e papà, poi è successo anche che se in quel periodo arrivava un "fratello o sorella nuovo" si ritornava al nome proprio poi quando decidevano loro riprendevano quello che per loro era meglio. Perciò il problema non si è mai posto con loro ma con le loro mamme, però questi bimbi sono talmente svegli che riuscivano anche a età molto piccola in presenza della famiglia naturale a chiamarci Franco e Rossella per non fare torto a nessuno. Concludo dicendo che il problema è degli adulti non dei bimbi.

  7.  

    Hai ragione Rossella, il problema è degli adulti.
    Alcuni dei nostri ci chiamano papà e mamma anche davanti ai genitori. Sono quelli dove gli adulti hanno un rapporto migliore con noi, che capiscono la situazione e sono felici per i bimbi perché vedono questo grande affetto. Una mamma una volta disse alle sue piccole di 5 e 7 anni "ricordatevi sempre che voi avete due mamme ed un papà" e quel papà ero io.

    Ogni situazione ha le sue sfumature, ma è certo che sono i bimbi a dover decidere come chiamarci