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  1.  

    Rimango allibito quando leggo un commento su facebook ad un mio post

    "... una sola cosa Riccardo... va salvato un pedofilo e non un cane? prima il pedofilo del cane? oh Mamma mia che devono sentire le mie "recchie" "

    Stiamo andando verso un rovesciamento dei principi.
    Un pedofilo è una persona che ha sbagliato, una persona spesso malata, ma una persona.
    Come si fa a dire che vale meno di un animale?
    Quanti assassini sono diventati ottime persone che hanno aiutato gli altri una volta capiti i propri errori.
    Mi viene da domandare quali altre categorie di persone valgono meno di un cane

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime2 Jan 2013
     

    i pedofili non sono persone. Forse se qualcuno di questi cambiasse vita e lo dimostrasse potrei pure cambiare idea... ma per il momento la mia è questa

  2.  

    Uno dei miei ragazzi fece un grave atto di pedofilia, lo scoprimmo e lo denunciammo, ma gli siamo stati vicino aiutandolo con tutte le nostre forze, con avvocato e con psicologo. Siamo stati vicini anche al bambino abusato ed oggi questi due ragazzi sono amici ed il "pedofilo" è una bravissima persona che ha capito il suo errore, ha fatto di tutto per rimediare.
    Non c'è nemmeno la certezza che lui sia stato abusato quano era piccolo.
    Per me un animale resta un animale con istinti belli e brutto, ma una persona ha un'anima, con sentimenti, con la voglia di costruire una vita, con l'interazione tra persone.
    Se giudicassi le persone non potrei stare con i ragazzi, non potrei essere amico di tanti genitori che picchiavano il loro figlio o lo abusavano, non potrei aiutare i miei ragazzi perché la prima cosa che si impara con l'affido è che i bimbi idealizzano le proprie famiglie ed innescare con loro una guerra porta solo a conflitti e non aiuta nessuno, tantomeno i ragazzi.
    Quando avevo 21 anni e sentivo parlare di certi abusi, con i primi ragazzi che mi venivano affidati, il giudizio sulla persona c'era eccome. Sentivo parlare di pedofilia, di violenza, di maltrattamenti e mi scattava una rabbia, ma una rabbia tale che avrei potuto non dico uccidere, ma sicuramente picchiare quelle persone. Quanto danno ho fatto ai miei bimbi in quei primi anni. Loro vedevano i genitori come delle divinità, anche se avevano abusato di loro, perché quello avevano, e distruggere i loro genitori significava distruggere i bimbi.
    Un sacerdote mi diceva sempre "giudica il peccato e non il peccatore" e così adesso faccio.
    Per me ognuno è sacro, anche un pedofilo perché è un persona

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime2 Jan 2013
     

    un ragazzino che sbaglia e chiede perdono è diverso da un adulto che continua per anni ad abusare di bambini senza mai mostrare pentimento

  3.  

    Si Ago, ma non siamo noi a dover giudicare.
    Perdonare sarebbe facile se la cosa non ci facesse male.
    Facciamo un esempio.
    Tu oggi fai qualcosa, qualunque cosa che sia sbagliata. Diciamo che incontri qualcuno che ha la stessa avversione per ciò che hai fatto te di quanta tu ne abbia nei confronti della peofilia.
    Mettiamo che uno abbia subito una serie di furti dai drogati e che la sorella sia stata portata nella droga dal suo ragazzo spacciatore. Lui avrà una repulsione fortissima verso un drogato, maggiore di quanta possiamo averne noi.
    Voglio dire che ti capisco, capisco la tua rabbia verso una categoria di persone, ma non andrebbero persi di vista due punti, uno che sono persone e due che non siamo noi a dover giudicare la persona in quanto tale, ma dobbiamo limitarci a giudicare il peccato e combatterlo con qualsiasi arma.
    Non sono contrario a punire un pedofilo, come un rapinatore o un assassino, ma la punizione deve essere finalizzata ad un suo recupero e questo presuppone la possibilità del perdono. Non si può pensare di mettere al rogo quelle categorie di persone che non ci piacciono, altrimenti sulla terra non rimarrebbe nessuno. Chi manderebbe a morte gli animalisti, chi i cattolic, chi gli alcolizzati, i drogati, i pedofili, i seguaci di una filosofia, i ricchi, gli ambulanti e chi più ne ha, più ne metta.
    Se si ragiona in termini di azione sono con te, la pedofilia è una delle cose più brutte che ci siano, ma condannare la pedofilia non deve significare condannare chi la fa.
    Il Signore ci insegna a non giudicare, ad essere tolleranti per non essere a nostra volta giudicati con lo stesso metro di paragone che abbiamo usato noi verso gli altri. Se non dai la possbilità ad un pedofilo di redimersi, qualcuno poi potrebbe non dare a te la possibilità di redimerti nelle cose che puoi aver sbagliato.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime3 Jan 2013
     

    Salmi 11,5

    Il SIGNORE scruta il giusto,
    ma detesta l'empio e colui che ama la violenza.

    Questo pensa Dio della violenza, e la pedofilia non è violenza. Odia COLUI che ama la violenza, e quindi che la pratica.
    Io non so a cosa tu ti riferisci quando parli di pedofilia. Anche io ho conosciuto una volta in un riformatorio un ragazzino di 16 anni che si faceva praticare sesso orale dai ragazzi piu piccoli, questa è violenza sessuale ok, ma non pedofilia, era un ragazzino ed è stato poi "recuperato". Io parlo di mostri che fanno sesso con bambini, anche molto piccoli, che permettono ad altri di fare sesso con bambini, che magari fanno parte della loro famiglia, e lo fanno per soldi o per divertimento, parlo di mostri che nel frattempo li fotografano, girano video, che li obbligano a fare sesso tra bambini. Di mostri che poi picchiano, insultano, minacciano i bambini per farli stare zitti, per farli sentire inutili e sporchi. Sai poi come si sentono questi bambini? si sentono soli, diventano adulti soli, che hanno paura a socializzare, pieni di paranoie e fissazioni, qualcuno si da alla droga, altri alla delinquenza, c'è chi non mangia più e c'è chi deve lottare ogni giorno per vivere, che lotta contro sensi di colpa che non dovrebbe avere, chi pensa che non potrà mai avere una vita normale e lotta con gli incubi. Sono persone quelli che riducono altri in questo stato?? Io non so come tu definisci questi, ma io non le definisco persone. E anche se Dio non li odiasse, io non sono Dio, non ho motivo di amarli.

  4.  

    Si Ago, ma chi ama la volenza, chi la pratica, ma il mio era parlare di chi si pente, di chi vuole avere la possibilità di rimediare.
    Quello che dici è giusto, il male che queste persone fanno è la cosa più brutta che possa esserci e chi la subisce ci dovrà fare i conti per tutta la vita, ma se una persona che ha sbagliato capisce il suo errore (e da solo non può riuscirci, ha bisogno di aiuto) non è giusto condannarla. Se la punizione deve servire per capire l'errore, che punizione sia, ed anche forte, ma non una porta chiusa e sbarrata, deve restare aperta una porta alla speranza. Se ad una persona togli la speranza è come ucciderlo e per me questo non è giusto.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime3 Jan 2013
     

    è raro che un pedofilo si penta... perchè il più delle volte non si rendono conto... però boh se dovesse succedere poi perdonarlo sta alle persone che ha fatto soffrire. E' facile perdonare quando la cosa non ci tocca personalmente... io non so se riuscirei.

  5.  

    Su questo hai ragione. Da fuori è certamente facile. Ora io direi che potrei perdonare qualunque torto venga fatto a me o a qualcuno che amo, persino l'omicidio, ma da lì a riuscirci veramente bisognerebbe trovarcisi.
    Una cosa la so, che la mia mamma aveva un tumore e soffriva da tanto tempo. Il medico disse "dolori ginecologici" e le fece fare una serie di analisi, non risultò nulla. Soffriva sempre più e le analisi ginecologiche vennero ripetute, ma non risultò nulla. Mia madre soffriva ancora (intanto era passato quasi un anno dalle prima importanti avvisaglie della malattia) ed il medico si arrabbio dicendole che non aveva niente e che la malattia era una sua fissazione.
    Mio padre, vedendo le sofferenze della mia mamma, decise di farle fare una gastroscopia, attirando le ire del medico che si sentì scavalcato da chi non ne sapeva nulla di medicina.
    Purtroppo mio padre aveva ragione e venne scoperta un'occlusione intestinale, risultata essere un cancro maligno.
    Operata nella stessa clinica di questo medico, ma lui non andò nemmeno a trovarla.
    Mia madre fece delle cure, ma le dissero che era troppo tardi e le diedero pochi mesi di vita, ed il 4 gennaio 1986 morì senza aver più rivisto il suo medico.
    Era cliente di mio padre e decise di sentirsi offeso, senza che nessuno gli avesse detto nulla, e cambiò commercialista.
    Mio padre lo tenne come medico (ancora questa la devo capire).
    Quando il mio babbo ebbe un infarto una vicina di casa chiamò il medico, e nonostante le fitte al petto e il dolore al braccio destro, il dottore disse che non era nulla. La vicina di casa prese l'iniziativa di chiamare l'ambulanza mentre mio padre litigava (con infarto in corso) con il dottore.
    Non ho rancore per lui, gli ho teso la mano in segno di pace, lo saluto ogni volta che lo incontro, ma lui non mi rivolge la parola, né il saluto.
    E' poca cosa rispetto alle violenze, ma sono in molti a dire che se il tumore fosse stato preso un anno prima, la mia mamma oggi forse sarebbe ancora viva.