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    • CommentAuthorGiomamma
    • CommentTime29 Nov 2012
     

    Ad una mia amica alla prima esperienza di affido hanno proposto un abbinamento con un bimbo del suo stesso paese (2000 abitanti).
    Questo bimbo ha 7 anni e vive con una zia molto anziana, la mamma è irreperibile, il padre in carcere (uscirà tra un anno circa, poi bisogna vedere).
    Il padre è un violento (non con il bambino, ma con le persone in genere).
    L'amica mi ha chiesto consiglio ed io non so che dire...

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime30 Nov 2012
     

    I consigli andrebbero dati a chi propone queste cose! Personalmente credo che la distanza di ogni affidamento giudiziario, deve essere tale da consentire agevolmente gli incontri che di volta in volta vengono stabiliti ma, nello stesso tempo, tale da consentire alla famiglia affidataria di poter condurre una vita serena senza lo stress di correre il rischio d'incontrare qualcuno che... ecc.!
    Questo è un parere personale e non vale per i casi in cui, sono i genitori a chiedere l'affidamento dei propri figli!
    Difficile dare un consiglio senza conoscere meglio la situazione!
    Se ci fossero le condizioni, lascerei il bambino alla vecchia zia ed organizzerei un sostegno con una famiglia d'appoggio.
    Ciao, sandro.

  1.  

    Come dice Sandro è difficile dare un consiglio senza conoscere i dettagli della situazione, ma da come l'hai raccontata e da come l'ho capita non vedrei nessun problema all'accoglienza del bambino. E' vero che all'interno del paese ci possono essere voci e incontri, ma è anche vero che un bambino di sette anni non dovrebbe essere sradicato dal proprio ambiente, specie in un contesto di piccolo paese. Se la zia è molto anziana credo non sia giusto lasciare il bimbo con lei. Per quanto puoi supportarla un bambino di sette anni è vivace, bisognoso di attenzioni, di quell'accudimento che non credo una persona anziana possa dargli. Il rimanere nello stesso paese porterebbe anche ad una frequentazione con la zia tale che se il bimbo fosse portato altrove non sarebbe possibile. Lasciamo che le vecchie zie e le nonne facciano le nonne, che siano loro di supporto alle famiglie con bambini e non viceversa. Mi pare che dal racconto di Giomamma si possa capire che questo bambino sarà in affido a vita per mantenere i legami con la zia e forse con il padre. La violenza del padre indica un rapporto a rischio, specie al crescere del bimbo sia perché il papà potrebbe mettersi in contrasto con lui, sia perché potrebbe insegnargli la violenza.