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    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime23 Nov 2012
     

    Salve a tutti. Vi scrivo perchè avrei bisogno di un consiglio e spero in voi.
    Allora avevo iniziato nel mese di agosto un percorso di conoscenza per un eventuale affido ed una ventina di giorni fa abbiamo fatto richiesta di pernottamento nei fine settimana per poi procedere all'affido completo. Ebbene il giudice ha decretato che avendo il ragazzo avuto altre tre affidi falliti alle spalle, non può andare più in affido per la sua tutela mentale. Deve restare in comunità fino alla maggiore età. La comunità farà ricorso a tutto ciò ma come ci si deve muovere adesso? E' il caso che metta anch'io un avvocato?

  1.  

    Marisa, ti sconsiglio l'avvocato, primo perché non hai con lui un rapporto legale e poi perché con i giudici è meglio parlarci che fare guerre. Quanti anni ha il bambino o ragazzo di cui parli?
    Tre affidi falliti, vorrei vedere i faccia i servizi sociali che hanno fatto le indagini. Purtroppo molte famiglie abbandonano i ragazzi e fanno gravi danni. Capisco il giudice che non se la senta più di rischiare sulla pelle del ragazzo.
    I problemi potrebbero essere tanti, che il ragazzo non sia compatibile con una vita in famiglia per le regole o per gli abbandoni subiti oppure potrebbe essere il caso che la comunità non intenda più tenerlo oltre una certa età e quindi ci sarebbe comunque un cambiamento di vita.
    Potresti provare ad andare a parlare con il giudice e fargli capire con il cuore in mano che sei disposta a tenerlo qualunque cosa accada.
    Noi abbiamo avuto un ragazzo che era stato in cinque anni, dagli otto ai 13 anni di età, in nove comunità, di cui una terapeutica, ed aveva avuto due adozioni fallite, una durata due anni dove avevano tenuto la sorella e mandato via lui, e l'altra dieci mesi. Un ragazzino distrutto che faceva più danni della gramigna, arrabbiato a giusta ragione con il mondo. Se non fosse venuto da noi era già pronta per lui la comunità terapeutica. Abbiamo avuto tanti problemi, ma siamo riusciti a tenerlo fino ai 21 anni, periodo in cui ha cominciato a spinellare ed il suo cervello è andato ancora più in tilt rendendo impossibile un aiuto ulteriore da parte nostra. Per fortuna alle spalle aveva una nonna ed una zia che lo hanno accolto in casa.
    Tutto questo per dirti che se un bambino o ragazzo, l'età è fondamentale, ha subito tre affidi falliti, non è una passeggiata accoglierlo in casa. Mi viene da pensare se una famiglia possa farcelo. Certo che se il bimbo ha 10/11 anni è molto più semplice che se ne ha 13/14 o più. Pensateci bene prima di insistere, perché un ulteriore abbandono per lui sarebbe deleterio, e potrebbe essere nocivo per la vostra famiglia.
    Se lo conoscete e vi sembra bravissimo, considerate due aspetti, il primo è che è calmierato dalla comunità e pur di uscirne farebbe carte false indossando mille maschere apparendo come lo volete vedere, il secondo è che all'inizio tutti i ragazzi sono calmi e buoni, ti studiano per poi metterti alla prova in un secondo tempo e a volte passano mesi.

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime23 Nov 2012
     

    Ciao Marisa, le notizie che hai proposto sono insufficienti per capire effettivamente la siuazione. Sperando di non contrariarti, ti dico che effettivamente 3 affidi falliti sono tanti e se il ragazzo è già grande, forse restare in comunità potrebbe essere la soluzione "meno sbagliata" (nota che non ho detto "la migliore").
    Per poter esprimere un parere sul caso specifico, occorrerebbero maggiori info ma, dopo tre fallimenti, bisogna capire le ragioni di quanto accaduto e soprattutto, capire i reali bisogni e desideri del ragazzo.
    Troppo poco per poter essere più precisi ed aggiungo, non sentirti attaccata, la famiglia affidataria può proporsi per soluzioni alternative ma le decisioni devono essere prese da chi ne ha la competenza (serv. sociali, Trib. Minorenni, tutore legale). Che voi o la comunità vi poniate in contrasto a suon di carta bollata, a meno che non siate assolutamente certi di un possibile errore di valutazione del Giudice, mi pare eccessivo ma questo è solo un parere personale.

    ciao, Sandro.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime23 Nov 2012
     

    Grazie ragazzi. Allora lui ha 13. I precedenti affidi_ci hanno detto- che sono andati male pechè fatti con la sorella la quale non aveva nessuna intenzione di avere una famiglia. Sotto insistenza del ragazzo che voleva una famiglia si è proceduto a fare percorsi separati. Ora io lo vedo da agosto e non so dirvi se ha una maschera ma tranne qualche divergenza di opinioni e capricci un po tipici dell'età nonci sono state cose ecclatanti. Ci racconta spesso della sua famiglia e nonostante un po gli manca lui dice che non vuole fare la stessa fine di m....dei suoi genitori. Ragazzi non lo so se mente, so che rispetto all'anno scorso che andava malissimo a scuola quest'anno prende tutti buoni voti, lo vediamo motivato ma per il resto non lo so.
    Ma il giudice può cambiare idea?

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime23 Nov 2012
     

    Certo che può cambiare idea, fino alla maggiore età, tutto può cambiare. Esiste un tutore legale nominato dal Tribunale? Se esiste, è lui che può agire curando gli interessi del minore. Ovviamente tali interessi non li deve desumere dal racconto di terze persone ma dal dialogo diretto e riservato con il minore. Se il tutore non ha incontri diretti col minore, non è un buon tutore. A 13 anni potrebbe essere anche ascoltato dal giudice e non è così raro che accada. Certo, come affidatari siete in una posizione difficile e se non esiste un tutore, potete solo chiedere di essere ascoltati dal giudice. Se siete sicuri dei desideri del ragazzo, potreste provarci ma, a differenza di ciò che comunemente si pensa, i Giudici del Trib dei Minorenni, sono di solito persone molto preparate ed anche sensibili ma focalizzano giustamente la loro attenzione sul bene del minore, non degli adulti coinvolti a vario titolo.
    Ciao, Sandro.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime23 Nov 2012
     

    la comunità ci ha chiesto se volevamo avere un incontro con il giudice e abbiamo risposto di si. Non so se ha un tutore so che le richieste vengono inoltrate ai servizi sociali del comune di residenza

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime23 Nov 2012
     

    In teoria tutti i minori ospiti di comunità dovrebbero avere un tutore legale, prova a chiederlo ai servizi sociali. Mi resta un dubbio: voi avete rapporti con i sevizi sociali? Da come parli sembra che la gestione dell'affido sia in mano alla comunità. Come si svolgono in realtà i vostri rapporti? Serve solo per capire meglio la situazione.
    Se non chiedo troppo, puoi dirmi in che regione siete?
    Ciao, Sandro.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime23 Nov 2012
     

    Campania. La comunità è gestita da una fondazione. Abbiamo rapporti solo con la comunità munita di psicologa e assistente sociale

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      CommentAuthorsandro
    • CommentTime23 Nov 2012
     

    Qui io mi fermo perchè è una prassi non consueta e prima di obiettare sulla regolarità o meno della situazione, occorrerebbe conosce anche le procedure della tua regione.
    Nella mia regione, le Marche, sarebbe una condizione non accettabile, sicuramente atipica. Non mi è mai capitato di sentire di un minore affidato ad una comunità e da questa, affidato a terze persone senza l'intermediazione dei servizi sociali. Sii prudente almeno fino a quando nn avrai più chiare le procedure e le Leggi della tua Regione. Magari è tutto regolare, non saprei cosa dire.
    Chissà se Riccardo ne sa più di me.

    Ciao, Sandro.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime23 Nov 2012
     

    Grazie Sandro sei stato gentilissimo

  2.  

    Molte comunità hanno taciti accordi con i servizi, aiutano a trovare una famiglia affidataria.
    In altri casi purtroppo agiscono per loro conto e cercano affidatari per eliminare il problema.
    Immagino che la comunità dove adesso risiede il bimbo sia una per ragazzi fino ai 14 anni, se così fosse entro breve il ragazzo dovrebbe andare via. Fin tanto che non si trova un'altra comunità disponibile ad accoglierlo, e sono poche quelle che accolgono ragzzi sopra i 14 anni per i tanti problemi che ne derivano, la comunità dove è adesso è chiamata a sopperire e tenere il bambino. Dire "non lo teniamo" torna male perché c'è un rapporto di collaborazione con il comune. Allora in certi casi, non dico che sia questo, a noi è capitato più di una volta, è la comunità a cercare ufficiosamente una famiglia, poi la si propone ai servizi o, in certi casi, la si impone. Una volta una comunità di pronta accoglienza aveva una ragazzo da tre anni e doveva stare con loro solo pochi mesi, ma i servizi, avendo mille altri ragazzi da gestire, non cercavano una casa per questo bimbo. La comunità ci interpellò e noi ci dichiaramo disponibili in linea di massima. Fu avvertito il servizio che non voleva noi perché troppo lontani dalla famiglia naturale del bimbo, ma la comunità, sapendo che noi eravamo disponibili, fece una raccomandata al comune dando la dimissione al ragazzo entro un mese. Il servizio sociale dil tribunale furono obbligati a darci il bimbo. Fu una fortuna per tutti perché il ragazzo era difficile e lo portammo con profitto fino ai diciotto anni, instaurando un buon rapprto con il tribunale e con i servizi di quel comune, che dura tutt'ora.
    A volte la prassi supera la teoria.