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    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime9 Sep 2012
     

    E' difficile per un bambino il suo primo anno di scuola, o il primo anno
    in una scuola nuova, o con una situazione familiare diversa.
    Credo lo sia di più per un bambino
    che vive in una casa famiglia, o è in affido. Potrebbe sentirsi a disagio
    se gli venissero fatte domande, come per esempio perchè non lo accompagna
    più la mamma, perchè alle riunioni ci va un'altra signora ecc...
    Come aiutare il bambino a non sentirsi, a disagio, non accetto, o diverso?
    Potrebbe sviluppare sentimenti di avversione per la scuola, si potrebbe sentire
    diverso e non parte del gruppo. I bambini, o gli altri ragazzi a volte sanno
    essere cattivi. I ragazzini sono diversi uno dall'altro, qualcuno potrebbe
    starci male, altri potrebbero fregarsene. Ma credo sia importante riuscire a
    superare il problema se dovesse porsi.

    • CommentAuthorbarbara
    • CommentTime9 Sep 2012
     

    Noi abbiamo in affido da un anno 2 gemelle di 5 anni, l'anno scorso quando sono arrivate da noi hanno cominciato l'asilo nel nostro paese, hanno dovuto anche fare "i conti" con la nuova situazione e nuove domande...Capitava che il giorno dopo che andavano a trovare la mamma naturale lo raccontavano ai compagni e dicevano"ieri siamo state a giocare con la mamma A.." e naturalmente i compagni non capivano..così un giorno ho spiegato loro con le bimbe presenti che alcuni bimbi hanno bisogno di avere 2 mamme perchè la mamma che le ha tenute nella loro pancia non riesce ancora bene a fare la mamma e deve andare "alla scuola delle mamme", come loro che per imparare devono andare alla scuola materna..(frase suggeritami dai servizi sociali che seguono l'affido). Devo dire che tutti i bimbi hanno capito e le mie piccole si sono tranquillizzate..

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime9 Sep 2012
     

    Purtroppo questi problemi sono reali
    Il nostro F. ha iniziato qui da noi un nuovo ciclo scolastico e pensava che nessuno sapesse che lui è in affido; diceva che io sono sua madre ed evitava di parlare della sua situazione famigliare. Vedendo che un po' si sentiva a disagio gli ho spiegato che non doveva vergognarsi di sua madre e che non c'era niente di male nel dire che io non sono la sua mamma vera , ma la sua mamma affidataria e di sentirsi libero di chiamarci come voleva davanti agli estranei. Forse lui pensava di dover dire che noi siamo la sua vera famiglia e gli abbiamo spiegato che non è così. Magari nel suo mondo immaginario vorrebbe che noi lo fossimo, ma questa non è la realtà e non c'è nè una bacchetta nè una formula magica per far si che questo avvenga.
    La nostra prima bimba in affido (diurno) doveva confrontarsi tutti i giorni con questo tipo di problemi: alla mattina sua madre la accompagnava a scuola sempre con almeno un'ora di ritardo e la andava a riprendere sempre dopo che tutti erano andati via (spesso veniva lasciata con la bidella, perchè la maestra dopo un po' se ne andava). Quando arrivava in ritardo si doveva sentire in colpa per aver interrotto la lezione, perdeva molti giorni di scuola perchè la mamma non ce la faceva ad accompagnarla, non partecipava mai alle festicciole perchè la mamma non l'accompagnava. Quando siamo intervenuti noi come famiglia di sostegno lei preferiva dire che io ero una specie di baby sitter e la situazione si era abbastanza normalizzata....certo che lei era sempre una bimba diversa dagli altri.

    • CommentAuthorGiomamma
    • CommentTime18 Sep 2012
     

    Elen,
    quando leggo queste storie mi viene un sacco di tristezza...
    Ma perchè le persone non si rendono conto che un bimbo/a è un tesoro prezioso?

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime18 Sep 2012
     

    Ciao Giò, il legame che c'è tra questi bimbi e i loro genitori non è cosa che si può spezzare e nemmeno si può auspicare che ciò avvenga.
    Cosa possiamo fare noi per aiutarli ? E' una bella domanda a cui non credo ci siano delle risposte assolute. Noi con il nostro bimbo in affido cerchiamo di fargli capire che noi accettiamo la sua mamma così come è e che lui non si deve vergognare di lei, gli diamo tutto il nostro affetto e gli facciamo vedere che per noi è importante il suo rapporto con la madre. Non c'è da meravigliarsi nè da starci male secondo me , ma accettarlo e far si che anche loro lo accettino. Se vedono noi sereni lo sono anche loro di conseguenza, se ci vedono agitati o dispiaciuti si dispiacciono perchè sembra che noi non capiamo il loro sentirsi divisi tra due realtà così diverse e nello stesso tempo così vicine

  1.  

    Anni fa, quando iniziai ad occuparmi di bambini, mettevo da parte le famiglie naturali (ancora però non facevo affidamento, ma solo diurno e periodi estivi) e spesso le contrastavo perché mi davano fastidio le loro modalità e le cose che facevano. Poi con il tempo ho capito che per aiutare un bambino lo devi amare totalmente, ed i suoi genitori sono una parte importante di lui, dalla quale non si può e non si deve prescindere.