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    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime8 Sep 2012
     

    negli affetti e nella testa del bambino?
    E sarebbe giusto farlo?

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime8 Sep 2012
     

    ti potresti spiegare meglio? per favore?

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime8 Sep 2012
     

    la famiglia affidataria dovrebbe cercare di sostituire quella biologica? se essa è completamente persa e il bambino nn tornerà mai con loro?

    • CommentAuthorale1974
    • CommentTime8 Sep 2012
     

    Sto leggendo un libro molto interessante su questa tua domanda Ago si chiama "la Ferita PRimaria" e la psicologa che lo ha scritto (e non è la sola) afferma che la madre adottiva non potrà mai sostituire la madre biologica e mai potrà essere lo stesso legame "spezzato" per una questione veramente biologica... quindi sostituire secondo me non è la parola adatta perchè una famiglia affidataria (già per intenti non dovrebbe farlo) non potà mai sostituire una famiglia biologica al massimo potrà dare al bambino/ragazzo la serenità e l'affetto di cui ha bisogno ma nessuno sostituisce qualcun altro soprattutto se si parla di legami biologici :-(

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime8 Sep 2012
     

    Credo innanzitutto che nella maggiorparte dei casi la famiglia biologica difficilmente sia completamente persa, nemmeno quando il bambino ha poche speranze di ritornarvi. Cosa vuol dire completamente persa? Che il bambino deve dimenticare da dove viene, anche laddove l'accettarlo sia doloroso? Non credo. Non credo sia giusto da parte della famiglia affidataria cercare di sostituire quella di origine e tantomeno per il bambino dimenticare le sue origine.
    Penso infatti che sia molto più doloroso per un bambino non sapere chi sono i suoi genitori...piuttosto che sapere chi sono ...anche se non sono come li avrebbe voluti. C'è un legame indissolubile tra un bimbo e i suoi genitori, specialmente con la madre e nessuno ha il diritto di spezzarlo....e questo tu lo sai Ago...

    • CommentAuthorclod
    • CommentTime8 Sep 2012
     

    Sono concorde con Ele , nessuno può sostituire nessuno.

    Ci sono delle volte in cui alcune persone possono prendere un ruolo perchè altyri non sono in grado di assolverlo ma non si sotituirà mai alla persona che rappresenta.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime8 Sep 2012
     

    Non c'entra niente chiamare mamma e papà col sostituire la figura dei genitori biologici coi genitori affidatari..almeno secondo me
    Non c'è niente di male in questo

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime8 Sep 2012
     

    cosa fare allora se il vostro figlio in affido che sta con voi da molto comincia a chiamarvi mamma e papà?

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime8 Sep 2012
     

    Credo che generalmente quando si prendono in affido bimbi molto piccoli pian piano a loro viene naturale chiamare mamma o papà chi si occupa di loro, è fisiologico e giusto perché stanno facendo esperienza di attaccamento.Quando sono più grandi è difficile che si lascino andare a questo perché in loro è presente questo dualismo difficile da accettare e metabolizzare.La loro famiglia e soprattutto la mamma è presente nella loro testa anche se magari vorrebbero che assomigliasse di più alla mamma affidataria.Dipende molto dalle situazioni l'importante è che i bimbi si sentano liberi di poter sentirsi legati affettivamente a delle persone adulte che si occupano di loro. Sono gli adulti che devono cercare, facendo il loro meglio, di non creare delle situazioni di contrasto tra le figure dei genitori biologici e quelli affidatari.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime9 Sep 2012
     

    E se poi il bambino tornerà a casa come potrebbe prendere il distacco di quelli che considera mamma e papà? potrebbe sentirsi abbandonato?

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime9 Sep 2012
     

    Lo scopo dell'affido dovrebbe essere quello di "restituire" il bambino alla sua famiglia di origine quando questo sarà possibile. QUuindi se si ragiona in quest'ottica al bambino dovrebbe essere spiegato fin dall'inizio che tornerà presto dalla sua famiglia e che saremo tutti felici e contenti. Purtroppo non sempre è così e in questo caso si cerca comunque di far vedere al bambino quali saranno gli aspetti positivi del suo rientro, mentendo a lui e a noi stessi. Scusate la mia amara conclusione...ma mi è venuta così

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime10 Sep 2012
     

    Le domande che poni, meriterebbero l'intero spazio di questo forum per essere soddisfatte. Difficilissimo darti una risposta, anche perchè, come ben sai, ogni affido è una storia umana unica ed irripetibile. Per aiutare le tue ricerche e, per farti osservare che non sei l'unico a porti le grandi domande sull'affido, ti propongo la lettura di un documento predisposto dal "Tavolo Nazionale Affido", che si occupa proprio de "LA TUTELA DELLA CONTINUITÀ DEGLI AFFETTI DEI MINORI AFFIDATI".
    http://www.tavolonazionaleaffido.it/documenti.html

    Ciao e buona lettura!

    Pipo.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime11 Sep 2012
     

    Ho scritto una poesia per la mia mamma, che non ho conosciuto, ma con cui sento un legame speciale e fortissimo. Dato che qui si parla di genitori biologici la riporto.

    COSA DIRESTI DI ME, ORA, MAMMA?

    Ho aperto il tuo diario di bambina mamma

    e ne è uscito fuori un fiore

    secco e dai colori sbiaditi.

    Ho sorriso pensando a come le donne

    siano uguali in tutte le epoche.

    E ho pianto... pensando a te

    donna che non ho mai conosciuto.

    Ho letto del tuo amore

    per un ragazzo difficile che speravi di cambiare.

    Le tue delusioni per chi ti faceva soffrire..

    Il tuo dolore per aver scoperto di essere incinta.

    Il tuo cambiare idea con i mesi

    la gioia della pancia che cresceva,

    i nomi che avresti voluto per me

    i giochini, i vestitini.. il tuo essere mamma un po' bambina.

    la paura per il tempo che si avvicinava

    e tutte quelle pagine vuote... poi..

    che avrei voluto strappare! con forza..

    ma che non ho fatto.

    Ho letto di noi, mamma,

    di noi due insieme

    per la prima e ultima volta.

    Nove mesi di amore, amore puro

    tra due persone che non si conoscono ancora

    ma che sentono un legame..

    indissolubile.

    Avrei voluto solo sfiorare il tuo viso...

    Cosa diresti di me ora, mamma, vedendomi?

    Il volto rigato dalle lacrime

    un bicchiere in mano

    una fottuta vita vissuta male..

    Cosa diresti di me ora, mamma..?

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime11 Sep 2012
     

    :face-crying:

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime12 Sep 2012
     

    Carissimo Ago, la tua poesia ha per me un valore altissimo! E' il termometro di ciò che le istituzioni, i tribunali, i servizi sociali, sempre più spesso, dimenticano. Quella poesia è l'unica risposta esatta alle tue domande!
    Dietro ogni storia di affido o adozione c'è sempre un dolore ingabbiato dentro un groviglio inestricabile di domande senza risposta! Una sofferenza a volte consapevole, a volte sorda e latente, pronta a far sprofondare la persona che la vive sulla propria pelle, nella più profonda disperazione e nella depressione.
    Per questo motivo, quando parlo di affidamenti, quando la gente mi chiede di cosa si tratta, racconto sempre la stessa storia cercando di far "sentire" alla persona che mi fa domande, la differenza sostanziale che intercorre tra le parole affido ed accoglienza e, una volta ottenuto questo primo e parziale risultato, passo a raccontare la differenza che c'è tra le parole accoglienza e "condivisione". Sto parlando di condivisione perchè essa contiene di per se la giustizia.
    Ecco, credo che il vero compito di un affidatario sia proprio quello di condividere la sofferenza ed il dolore della persona accolta nella propria famiglia ma anche di condividere con quella stessa persona, le proprie sofferenze e le proprie gioie! Uno scambio tra pari dove nessuno è accolto e nessuno è accogliente.
    Nella condivisione, non c'è chi aiuta e chi è aiutato, ma ognuno partecipa all'altro quello che è e quello che ha ed anche un bimbo in affido può farlo.
    Tutte queste parole, se non si leggono con gli occhi del cuore, sono parole vuote come tante altre ma, se riusciamo a leggerle nel modo giusto, hanno il potere di rispondere a moltissime delle domande che impediscono a tante persone di "sentirsi pronte" ad accogliere un bambino.
    Non saremo mai pronti ad accogliere un bambino, ad essere psicologi perfetti, dottori scrupolosi, o educatori infallibili ma saremo sempre pronti a riempire la nostra "vita" con la ricchezza della "vita" che ogni bambino del mondo porta con se, come unica dote!

    Tutto il resto è e resterà per sempre, il groviglio inestricabile di domande senza risposta! Le stesse domande che tu ci proponi e che forse, t'impediscono di vedere cosa c'è oltre il groviglio...

    Un grazie sincero a tutti coloro che avranno letto fin qui perchè hanno avuto voglia di "condividere" con me questo momento di profonda e sincera riflessione.

    Ciao,
    Sandro.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime12 Sep 2012
     

    Grazie Ago per averci regalato questa poesia e insieme a questa i tuoi sentimenti più profondi ....è stupenda
    Grazie Sandro per la tua riflessione che non ho potuto fare a meno di leggere fino in fondo. Mi è piaciuto molto il concetto di "riempire la nostra vita con la ricchezza della vita che ogni bambino del mondo porta con se come unica dote " Bellissimo:face-smile:

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime12 Sep 2012
     

    Grazie a te Elen per aver letto fino in fondo.
    Il mio impegno sociale, lo vivo proprio con questo spirito, essere sempre pronti a riempire la nostra "vita" con la ricchezza della "vita" che ogni bambino del mondo porta con se, come unica dote!
    Tutto è amplificato dal timore di cosa potrei pensare della mia stessa vita quando, in vecchiaia, guardando in dietro, dovessi pensare di averla sprecata! Sarebbe una pena isopportabile per me!
    Fino a qualche anno fa (2004), quando ancora non avevo iniziato la mia esperienza nel mondo dell'accoglienza e dell'affido familiare, sentivo come se qualcosa della mia vita mi stesse sfuggendo di mano. Indubbiamente ero meno stanco di oggi ma anche, molto più vuoto ed insoddisfatto di me stesso.
    La strada per me è ancora molto lunga ma almeno, spero di aver preso la giusta direzione...

    Ciao, Sandro.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime12 Sep 2012
     

    Anche se il nostro impegno è un po' diverso, la penso esattamente come te, Sandro.
    Ognuno nel suo piccolo deve pensare di poter fare qualcosa....e farlo!
    :face-smile:

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime12 Sep 2012
     

    Io tra poco inizierò la mia esperienza con il volontariato, che capisco che magari con l'affido non c'entra nulla ma ovviamente per logica non posso prendere un bambino in affido. Farò doposcuola in un centro di quartiere vicino casa mia, che è un quartiere popolare. Spero di fare un buon lavoro e di non fare bocciare tutti questi bambini!! eheh farò del mio meglio, anche se è poco, per stare accanto a questi ragazzini e per toglierli un po' dalla strada. spero vada bene!

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime12 Sep 2012
     

    Non è importante cosa si fa!
    Non ci sono i più bravi ed i meno bravi o chi fa di più e chi di meno!
    Non è una competizione!
    L'unica definizione accettabile è che c'è chi fa e chi non fa!
    Per te Ago, vista la tua giovane età, è già tantissimo quello che stai per fare! La maggior parte dei tuoi coetanei, nemmeno li ha i tuoi pensieri e le tue intenzioni, sono distanti anni luce dalle loro!
    Se me lo concedi, vorrei darti un consiglio! Non preoccuparti della tua bravura nel dare, preoccupati della tua capacità di ascolto, della tua capacità di scendere più in basso che puoi per cercare di scoprire i veri bisogni dei ragazzi che incontrerai. Parla con loro ma più che altro, fa parlare loro, ascoltali e... amali! Di questo hanno bisogno veramente, tutto il resto verrà da se! Probabilmente tu potrai aiutarli nello studio ma vedrai, loro aiuteranno anche te in mille altre cose, specialmente nel farti sentire uno di loro e ti assicuro, sarà la cosa più bella che ti possa capitare!!!
    In bocca al lupo!

    Ciao, Sandro.

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime12 Sep 2012
     

    Grazie.....mi sono così commossa nel leggervi che non riesco a scrivere altro che GRAZIE DI CUORE !

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime13 Sep 2012
     

    idem come lory!

    • CommentAuthorclod
    • CommentTime18 Sep 2012
     

    :face-smile:

    • CommentAuthorGiomamma
    • CommentTime18 Sep 2012
     

    Ago, la poesia è bellissima :face-crying:
    ...
    Personalmente penso che la famiglia sia quella che ti cresce.
    Penso anche che sia un grande trauma sentirsi in qualche modo "rifiutati" dalla famiglia di origine.
    Per assurdo risulta piu facile avere dei genitori deceduti che dei genitori inadatti...
    ma questa è la mia opinione

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime18 Sep 2012
     

    Ciao Giomamma. Comprendo il senso del tuo messaggio ma in teoria, qui parliamo di affido, non dovrebbe essere così, almeno in teoria! Il tuo discorso è perfetto per chi pratica l'adozione mentre per gli affidatari, è una conseguenza, a volte giustificata da circostanze sfavorevoli ( affidamenti eccessivamente lunghi ), di una errata gestione del rapporto con il bambino. Ovviamente, quasi tutti commettiamo l'errore descritto da te! E' molto difficile riuscire a mantenersi distaccati al punto da preservare come immagine unica dei genitori, quella dei genitori naturali. Il bambino stesso, molte volte manifesta il bisogno di appartenenza alla nuova famiglia in modo talmente forte che è impossibile rimanere indifferenti ai suoi bisogni però, dobbiamo rimanere sempre consapevoli del rischio che corriamo! Se non manterremo chiare le relazioni (chi siamo noi per il bambino e chi sono i suoi veri genitori), nell'ipotesi del rientro in famiglia naturale (ipotesi che dovremmo sempre favorire proprio per il superiore interesse del minore), gli faremo vivere un secondo trauma da distacco, un secondo abbandono!
    Quindi, rimaniamo sempre attenti e teniamo in giusta considerazione i pericoli di una accoglienza disattenta ai delicati problemi sopra esposti.
    Saluti,
    Sandro.

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime18 Sep 2012
     

    Aggiungo un dettaglio;
    credo che, seppur possa sembrare più facile avere genitori deceduti che genitori inadatti, in realtà, nessun bambino lo desidererà mai, nemmeno di fronte ai genitori peggiori che gli possano capitare.
    ...e ancora: guai a quell'affidatario che dovesse tentare di demolire l'immagine dei genitori naturali! Facendolo, demolirebbe anche l'immagine che il bambino ha di se stesso.

    Ciao, Sandro.

    • CommentAuthorGiomamma
    • CommentTime18 Sep 2012
     

    Ciao Sandro,
    sono d'accordo con quello che scrivi.
    L'affidatario deve mantenere ben chiari i ruoli per il bene di tutti.
    E, anche trovandosi di fronte i "peggiori" esempi di genitori naturali, bisogna pensare che comunque sono i genitori del bimbo che abbiamo accolto e che dunque rimangono delle persone che sono importanti e che non vanno in nessun modo giudicate. Considerando anche il fatto che magari noi "persone normali" tendiamo a pontificare e a dare giudizi verso persone che magari sono state semplicemente meno fortunate di noi.
    Quello che intendevo dire, e che non ho espresso nel modo giusto, è che anche se un bimbo non lo penserà mai, forse è piu facile riuscire ad accettare che i tuoi genitori non ti tengono con te perchè purtroppo sono morti, piuttosto che convivere con il pensiero che loro ci sono, ma che non ti vogliono, o che dicono di volerti ma che quando ti hanno con loro ti considerano una specie di pacco postale

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime19 Sep 2012
     

    E' vero comunque.. è più facile accettare che un genitore sia assente perchè è morto che sia assente perchè non ti vuole. In realtà nella mia famiglia mio padre viveva con me, e i nonni, ma non ha mai avuto un ruolo definito.. non è mai stato mio padre e ancora oggi mi viene difficile accettarlo in quel ruolo.