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    • CommentAuthorElen
    • CommentTime7 Aug 2012
     

    In questo periodo sto aiutando molto F. nello studio estivo, che prevede il ripasso di tutto , più gli esercizi e i compiti assegnati per le vacanze...io lo sto aiutando in alcune materie, mentre una persona esterna lo sta aiutando in altre.
    Anche oggi ho perso la pazienza, non tanto perchè non capisce o non ricorda le cose (purtroppo tutte le volte si ripetono sempre le stesse cose,ma con pochi risultati....anche se ci sono)ma per il suo atteggiamento. A me sembra che con la
    ragazza abbia un atteggiamento collaborativo,mentre con me sbuffa di continuo, lascia cadere in malo modo libri e penne, continua a fare facce schifate, oltre a non concentrarsi e dire che non capisce niente e che non si ricorda niente. Oggi gli ho detto che non lo aiuto più ...e gli ho spiegato le motivazioni...ma lui fa finta di non capire.
    Secondo voi devo farmi prendere in giro, come se fossi una scema?
    E' un bambino abituato a stare anche 3 ore di fila a studiare, sa di avere difficoltà e quando ne parliamo lui sembra motivato ad impegnarsi, sembra capire il valore di quel di più che stiamo facendo con lui, ma con me non funziona più. Ha funzionato per tutto l'anno scolastico, ora cosa è successo?
    Ha trascorso una bellissima estate, dove accanto allo studio ci sono state vacanze, amici, forse si è distratto troppo o è troppo esaltato per mettersi seriamente a studiare?

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime7 Aug 2012
     

    Mi ricordi l'età di F.?

    Da come l'hai descritta mi pare di capire che lo impegnate nello studio diverse ore al giorno anche ora che è in vacanza! Se è così, potrebbe trattarsi di stanchezza e, mentre con la persona esterna è costretto a rigare dritto, con te, potrebbe approfittarsene di più! Attenta a non calcare troppo la mano...

    Ciao, Sandro.

    • CommentAuthorroberta_b
    • CommentTime7 Aug 2012
     

    Secondo me dipende dal fatto che è cambiato il rapporto tra di voi, magari anche grazie alle vacanze trascorse insieme: può essere che ora ti senta più mamma e meno insegnante/educatrice, il che non sarebbe del tutto negativo... Io avevo queste difficoltà con M., il ragazzino che aiuto nei compiti da una vita. Nel senso che temeva (un po', non più di tanto!!) l'insegnante di sostegno mentre con me il rapporto è sempre stato più confidenziale. Queste difficoltà le sto risolvendo mettendo in campo molta ironia e vedo che il suo atteggiamento migliora sempre più. La confidenza c'è sempre e a volte rischiamo di deconcentrarci e di perdere un po' di tempo, però in compenso si sta appassionando alla matematica (considera che in seconda media confonde ancora addizione e sottrazione) e mi ha confidato di voler imparare bene l'inglese. L'altro giorno eravamo alle prese con Pitagora: l'ho aiutato molto (praticamente ho risolto io) nei primi due problemi, cercando di spiegarglieli, gli ho guidato il ragionamento nel terzo problema, per il quarto ho messo in palio una delle mie torte alla panna e l'ho lasciato solo: l'ha risolto perfettamente senza nessun aiuto. Lui dice che è merito del cibo, però ora si sente molto genio e ne sono felice perché la sua motivazione è andata alle stelle. Ha abbandonato la calcolatrice, ha imparato le tabelline, mi ha chiesto di insegnargli le divisioni a due cifre... Questo con me. A casa la mamma non riesce nemmeno a metterlo seduto; quando però è a casa da solo e sa di dover fare dei compiti perché poi me li deve mostrare ci si mette di sua spontanea volontà.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime7 Aug 2012
     

    12 anni....non credo sia stanchezza, anche perchè studia sempre al mattino e per due ore (con me a volte un po' meno) ....poi per tutto il giorno salta e corre senza mai fermarsi. In vacanza per 10 giorni non ha toccato un libro e se c'è qualche impegno si salta la lezione, quindi alla fine non mi sembra molto. Certo che è pesante perchè per lui non è ripasso, ma studio.
    Roberta, non sono così brava ad inventarmi giochini, però posso sforzarmi...io lo aiuto in inglese e tedesco. Tra l'altro non gli hanno dato libretti per le vacanze ma di ripetere cose già fatte, quindi ancora più noioso.
    Una domanda invece: se non gli entra una cosa dopo averla ripetuta per varie lezioni,è meglio soffermarsi ancora o andare avanti tornandoci poi in seguito? Parliamo ora di lingue straniere

    • CommentAuthorazalea
    • CommentTime8 Aug 2012
     

    Io credo che, se questa cosa che non gli entra in testa non è fondamentale per lo studio degli argomenti successivi, potrebbe essere meglio tornarci in un secondo momento.
    Hai considerato l'idea di prendere un'altra persona che lo aiuti anche in inglese e tedesco? Come dice Sandro, con una persona esterna è costretto a rigare dritto, cosa che con te si permette di non fare. Quelle 2 ore di studio diventerebbero di sicuro più proficue per lui, e anche tu risparmieresti energie preziose.
    La mia A. quest'anno è stata rimandata in inglese. Non è stata molto intelligente perchè tante volte le ho offerto il mio aiuto per studiarlo, ma quelle poche volte che ci siamo messe insieme a fare i compiti è stata una tragedia, e non perchè non abbia la testa per farlo, ma perchè (come il tuo F.) assume un atteggiamento negativo, e finisce solo per perdere tempo e farlo perdere a me. Mi dispiace perchè è una materia (forse l'unica) nella quale potrei aiutarla... per quest'anno ho già trovato una signora inglese che le farà un'ora di lezione a settimana, e sono convinta che quell'ora con lei le servirà molto più che 10 ore fatte con me.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime8 Aug 2012
     

    Mi sono resa conto che Inglese e Tedesco sono le materie più pesanti per lui, e quindi stamattina ho fatto con lui solo tre quarti d'ora di tedesco e poi la lettura e matematica ; bè è andata molto molto meglio:face-smile:
    Ho deciso che gli farò fare inglese con la ragazza in modo che con me farà solo un'oretta scarsa di tedesco,( visto che fare le due lingue lo stesso giorno è impensabile) e poi faremo come oggi anche le altre materie

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime8 Aug 2012
     

    Complimenti Elen, hai saputo "ascoltare" i suoi bisogni così potrai aiutarlo molto meglio!
    Comunque, fare due lingue lo stesso giorno una dietro l'altra credo che manderebbe in tilt chiunque. Mio figlio ad esempio, essendo dislessico, ha una particolare difficoltà nelle lingue soprattutto con quelle che, come l'Inglese, non si pronunciano come si scrivono! Lui fa Inglese e Spagnolo e lo scorso anno, capitò che il lunedì mattino le aveva entrambe. Fu un vero disastro fino a quando non concordammo con le insegnanti un'alternanza nelle verifiche ed i suoi voti migliorarono magicamente.
    Perdona anche un'altra mia opinione, prendila come tale. Il metodo del tempo prestabilito da dedicare allo studio, secondo me, non funziona con tutti. C'è il nostro F. che ha bisogno di regole chiare e ritmi prestabiliti mentre per S. non funziona così! Come media 2 ore di studio al giorno sarebbero ottime durante l'anno scolastico ma nelle vacanze, ho imparato ad essere molto più flessibile ed il lavoro lo adeguiamo alle situazioni. Ci sono giorni in cui mezz'ora è già troppo ed altri in cui passa l'intera mattinata a svolgere espressioni o a fare esercizi d'Inglese; dipende dalla sua condizione e dalla sua capacità attentiva che non è sempre uguale e quando "non c'è", è meglio lasciar perdere! In testa non entra niente e ne esce con l'emicrania.

    Chissà che anche il tuo F. non possa avere problemi di questo genere.

    Comunque è lodevole l'attenzione che dedichi ai suoi bisogni.

    Ciao, Sandro.

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime8 Aug 2012
     

    Ahia,ahiai!

    Queste storie mi convincono sempre di più che la scuola primaria dovrebbe funzionare in modo diverso, sforzandosi di infondere fiducia in se stessi e passione per lo studio piuttosto che nozioni sterili come troppo spesso accade...

    i bambini imparano con notevole facilità ciò che li appassiona e tutto ciò che viene loro insegnato dovrebbe essere agganciato alla loro realtà contingente...
    Spesso in classe la maggior parte del tempo la dedico ad agganciare alla realtà degli alunni l'argomento da trattare, problematizzando la loro realtà e solo dopo che ritengo che l'interesse per l'argomento è sufficientemente alto entro nel nocciolo della spiegazione (o esercitazione) e spesso sono gli alunni stessi ad arrivare da soli a spiegare del come risolvere una certa situazione e la lezione diventa davvero una volata!

    So che può sembrare una perdita di tempo cercare un aggancio con la loro realtà o stare lì a spiegare a cosa serve l'inglese o il tedesco, ma vi assicuro che il segreto per avere successo nella spiegazione di qualsiasi cosa è fare in modo che interessi ai bambini!!!

    Concordo pienamente anche con l'ultimo intervento di sandro e ricordo che reputo deleterio che i genitori facciano da insegnanti ai propri figli, ovviamente capisco che alle volte non ci sia altra soluzione, ma davvero mette in crisi il rapporto genitoriale.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime10 Aug 2012
     

    Grazie per i vostri consigli :face-smile:
    Il metodo del tempo prestabilito serve, Sandro, per non dover sempre contrattare ogni giorno "cosa si fa e cosa non si fa" , anche lui riesce ad accettare meglio le regole, se stabilite....ma per i compiti come dici tu ci vuole un po' di flessibilità, soprattutto in periodo di vacanza

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime14 Aug 2012
     

    Cosa fare se durante il periodo dell'adolescenza, 13-14 anni, un ragazzino comincia a rifiutare qualsiasi regola, a fumare di nascosto dai genitori affidatari, ad avere un rifiuto netto verso la madre biologica e nello stesso tempo disprezzare anche un po' il ruolo della famiglia affidataria? Potrebbe essere un periodo momentaneo? Come reagire in queste situazioni?

    • CommentAuthorroberta_b
    • CommentTime14 Aug 2012
     

    Ti riferisci a Mirko?

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime14 Aug 2012
     

    Sai, io non credo qualcuno possa dirti cosa fare senza conoscere direttamente la situazione ed il bambino.
    Ogni bimbo è diverso e prima di tutto bisogna capirne le ragioni profonde (anche ricorrendo a specialisti) prima di intervenire sul suo modo di comprotarsi...:face-plain:

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime14 Aug 2012
     

    si a Mirko

    • CommentAuthorroberta_b
    • CommentTime14 Aug 2012
     

    Penso che sia normale che succeda: fa parte del percorso di crescita... Come dice Citro ogni ragazzo è diverso dall'altro e ogni situazione è a sé. Se la famiglia di Mirko è comprensiva e attenta saprà agire nel migliore dei modi e il momento passerà.