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    • CommentAuthorbarbara
    • CommentTime30 Jul 2012
     

    Eccomi, leggo sempre con piacere tutte le discussioni e questa volta ho bisogno di un aiuto...Ho in affido 2 gemelle di 5 anni e dal mese scorso abbiamo cominciato delle sedute dalla logopedista sia perchè hanno difficoltà nell'esprimere alcune lettere sia perchè hanno difficoltà nel formulare bene la frase (una in particolare non usa bene articoli e verbi), ma durante questi incontri hanno notato che hanno anche un vocabolario e una conoscenza degli oggetti molto ristretta (diciamo come un bimbo di 3anni e mezzo!!!!!! perchè dicono non sono mai state stimolate..); ci hanno dato degli esercizi da fare, ma è un disastro, io glieli mostro, gli ripeto il vocabolo anche 10 volte, ma se lo richiedo dopo 5 minuti mi dicono "non lo sò"...io sono davvero preoccupata, non so come fare, perchè oltre a questo problema loro hanno anche problemi di vista (mancano circa 6,5 diotrie per occhio e nessuno se ne è mai accorto) (andiamo anche dall'optometrista)..in questo momento sono un p'ò triste, perchè vorrei tanto aiutarle a migliorare (naturalmente tutti dicono che sono bimbe sveglie ) ma quando devo cominciare con i "compiti" sono presa dallo sconforto..qualcuno mi può dare una "dritta" su come aiutarle e aiutarmi? Sono da noi da un anno, ci hanno riempito la vita, ma in questo momento...:face-sad::face-sad::face-sad:

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime30 Jul 2012
     

    Ciao Barbara, senti io non me ne intendo di queste cose, ma ti posso solo consigliare di mantenere la calma , di seguire le istruzioni della logopedista e di avere tanta pazienza non solo con le bimbe ma anche con te stessa. Datti tempo e dai loro tempo, i miracoli non li fa nessuno. Parla con la logopedista di questa tua difficoltà e forse troverete insieme un modo di fare gli esercizi, senza che diventi un'ossessione, o no?
    Sono da voi da un anno e vi hanno riempito la vitaa, con i loro difetti di pronuncia e nel parlare....continuerà ad essere così. Se questa cosa diventa o meno un'ossessione dipende da te....fai che non diventi un'ossessione!!!:face-smile:
    In bocca al lupo

  1.  

    Ciao Barbara,
    tutto sta nell'accettare i bambini con pregi e difetti e so che lo avete fatto, altrimenti non avresti detto che ti hanno riempito la vita. Continua così.
    Lo stimolo che è mancato loro non lo potranno riavere, gli anni persi sono andati, ma sono ancora piccole e quindi sono spugne. Ciò che non riescono a fare ora, stai certa che un giorno ti sorprenderanno per i progressi che riusciranno a fare. L'amore può tutto, e sono certo che voi ce ne mettiate in abbondanza.
    Mattia è con noi da un anno, aveva 10 anni quando è arrivato. Madre con gravi problemi e cervello di una quattordicenne. Lo lavava, lo vestiva, lo imboccava, dormiva nel letto con lei ... un bambolo più che un figlio. La mamma stessa parla malissimo e lui non è stato stimolato per nulla e non si capisce niente quando parla. Si fa un fatica a capirlo che non ti dico. Ha il cervello di un bambino di 5 anni e mezzo, piedini storti ed è scoordinato da morire.
    Ma è un bimbo d'oro, generoso, affettuoso, coccolone, sempre allegro. Non so mai parlerà correttamente, non so cosa arriverà a capire, ma so per certo che sarà un bimbo felice perché riceve l'amore di tante persone ed il suo eterno sorriso è un certificato di garanzia che siamo sulla strada giusta.
    Un abbraccio con affetto

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime30 Jul 2012
     

    Condivido in pieno...penso che se voi agirete con questo spirito, tutto diventerà più facile:face-smile:

    • CommentAuthorroberta_b
    • CommentTime30 Jul 2012
     

    È bellissimo Riccardo quello che scrivi… Da quasi un anno sto seguendo un bambino autistico di 5 anni, G. La mamma, che non ha mai accettato la malattia del figlio e non vuole che venga pronunciata la parola autismo, gli ha insegnato ad andare in bagno da solo e a mangiare seduto composto a tavola a forza di botte. Con l’inizio dello scorso anno scolastico ha interpellato una terapista ABA, convinta di poterlo guarire in breve tempo, e abbiamo iniziato un lavoro condiviso a scuola e a casa. A scuola, con l’insegnante di sostegno e l’assistente fisica tutti i giorni, a casa con me per due ore ogni pomeriggio (salvo poi la mia presenza a scuola quando scoperto di assistenza). A questo si aggiungevano le sedute di logopedia e di psicomotricità al CERRIS, il corso di nuoto (perché G. ha il terrore dell’acqua, soprattutto di bagnarsi le mani), il corso di bici (per fargli imparare ad andare senza rotelline). Per quanto mi riguarda ogni giorno devo fargli fare esercizi di logopedia e prassie buccali, ripetizione di parole con l’ausili di illustrazioni (ma che puntualmente confonde perché Giulia e formaggio hanno suoni simili, così come letto e latte o come nel riconoscimento delle foto di mamma e nonna perché sono entrambe figure femminili adulte). Si colora con strumenti diversi, si fanno il pregrafismo, gli abbinamenti di oggetti per imparare a riconoscerli e ad abbinare tra loro stessi oggetti con sembianze diverse (bicchiere rosso con bicchiere giallo), si imparano canzoncine e filastrocche, i colori. Si cerca di lavorare con l’acqua e con la pasta da pane molle per fargli superare la fobia del pasticciamento (ma G. potrebbe distruggere ogni cosa in casa pur di non sottoporsi a quello che per lui è un supplizio). Tutto questo senza lasciare al bambino molte pause; la terapista aveva consigliato uno stop di non più di mezz’ora al giorno, anche se nella realtà è difficile mantenere i ritmi, soprattutto con G. che non prova interesse per alcuna attività ad esclusione dello spingere una macchinina e del guardare i cartoni animati.
    La mamma se la prende col mondo: solo recentemente si è resa conto che dall’autismo non si guarisce, ma è sempre insoddisfatta perché per lei il figlio dovrebbe apprendere più velocemente ed è inutile spiegarle che una volta imparata una cosa anche dopo mesi di lavoro basta stare pochi giorni senza riprenderla perché lui la dimentichi. Urla dietro a noi educatrici, litiga e offende tutti, picchiava G. Ha smesso con le botte (o quasi) quando l’ho minacciata di chiamare l’assistente sociale, dopo anni che le insegnanti all’asilo vedevano le botte nere e tacevano.
    Per G. l’ABA è un incubo: quando mi vede urla perché sa che lo faccio lavorare. A volte i genitori non riuscono nemmeno a lasciarlo all’asilo perché non vuole entrare; lo stesso per le terapie al CERRIS. Solitamente in assenza dei genitori è più tranquillo, quando c’è la mamma si sente sotto osservazione (e io con lui) e ha reazioni ingestibili. Mi capita spesso di tornare a casa con labbra gonfie, braccia nere di ematomi e carne viva per le unghiate e i graffi. Inutile far presente alla madre che i ritmi sono per lui insostenibili. Lei pretende.
    Sono stati tutto il mese di luglio a Firenze per le iperbariche (2 al giorno) e oggi, al ritorno, mi hanno telefonato: domani si riparte con l’ABA, con le sedute al CERRIS e con il Grest per farlo stare con gli altri bambini (con i quali ovviamente non sa relazionarsi).
    Mi chiedo da mesi: è giusto far vivere a G. questo inferno nella consapevolezza che completamente autonomo non lo sarà mai? Comincia ad essere ingestibile ora per l’aggressività, non lo sarà giorno dopo giorno sempre di più con l’aumentare della sua prestanza fisica e della sua forza? E quando avrà vissuto 15, 20, 25 anni da incubo per riuscire a chiedere un bicchiere d’acqua e colorare dentro i bordi di un disegno, cosa avremo ottenuto?

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime31 Jul 2012
     

    Ciao Barbara.
    Non so se potrò esserti d'aiuto ma un pizzico d'esperienza su certi argomenti ce l'ho. Ovviamente esperienza da genitore, non da terapeuta, giusto per non creare false aspettative.
    Il bimbo che abbiamo accolto da quattro anni e mezzo, è arrivato in Italia poco prima di aver compiuto i 5 anni di età e, nonostante la carenza di stimolazioni dei primissimi anni di vita, la differente lingua di origine e tanti altri guai, è stato parcheggiato come anticipatario in prima elemenare a cinque anni. Per far sintesi un totale disastro. E' anche miope giusto per non farci mancare nulla.
    Dopo 4 lunghi anni di terapie specifiche, lo scorso mese di Giugno, ha superato l'ultimo anno di elementari con una sudata ma, meritatissima piena sufficienza ed in casa abbiamo fatto una bella festa!
    Oltre a questa esperienza simile alla vostra, ho anche una discreta esperienza nel campo del software didattico sia per le disabilità che non. Considera che il mio figlio naturale, è dislessico e quindi, anche con lui abbiamo dovuto fare lavori molto specifici. In questo contesto, collaboro direttamente con alcune insegnanti alle quali fornisco materiale didattico multimediale per allievi con bisogni specifici (o speciali).
    Detto ciò, se lo gradisci, potresti descrivermi il tipo di esercitazioni che devono fare le tue cucciole e, se ne sarò in grado, potrò fornirti programmini didattici utili allo scopo anche in forme ludiche che, a questa età, possono essere molto utili per ottenere la loro attenzione!
    Se vuoi, scrivimi anche privatamente e vedrò se posso darti una mano.
    Ovviamente, non mi manderai a quel paese se non ci riuscirò...:face-smile:

    Ciao, Sandro.

    • CommentAuthorazalea
    • CommentTime31 Jul 2012
     

    Ciao Barbara...mi permetto solo un piccolo consiglio: non ho esperienza di affido, ma qualcosina, da mamma, l'ho imparata e la sto imparando tutti i giorni (in questo momento mi sta aiutando molto anche un libro scritto da Glenn Doman, che da decenni si occupa di bambini cerebrolesi e con i quali riesce ad ottenere risultati straordinari). Tu hai scritto: "quando devo cominciare con i "compiti" sono presa dallo sconforto"...non hai idea di quanto ti capisco! Il trucco per insegnare ai bambini, e soprattutto perchè loro imparino, è cercare di entusiasmarli, incuriosirli, coinvolgerli....quindi, anche se dentro di te sai che preferiresti scalare l'Everest, dovresti sforzarti di sembrare felicissima quando è il momento di affrontare questi esercizi, e soprattutto le bimbe non dovrebbero vederli come "compiti" ma come un bel gioco da fare con la mamma. Un esempio: anzichè metterle sedute al tavolino, mettetevi tutte e 3 su un bel tappeto, prova ad interagire con loro con l'aiuto di qualche pupazzo, con qualche vocina strana, fai che sia un allegro coniglietto a ripetere loro il vocabolo per 10 volte.
    Spero ti possa essere d'aiuto...

    • CommentAuthorbarbara
    • CommentTime31 Jul 2012
     

    Grazie a tutti per i consigli, forse io pretendo un pò troppo e troppo in fretta, non sono stata mai una persona con troppa pazienza ma queste due bimbe mi stanno insegnando (oltre ad un sacco di altre cose) anche ad avere la pazienza...proverò anche a trasformare questi "compiti" (che però a differenza mia le bimbe adorano fare...)in un gioco..loro hanno delle schede con disegnato in bianco e nero vari oggetti e devono indicarne il nome e poi, magari in una scheda ci sono 4 oggetti che servono per mangiare e 3 per vestirsi e loro devono indicare quelli che servono per mangiare poi hanno schede dove devono mettere in ordine varie azioni per formare una storia...insomma un bel lavoretto e oggi si è aggiunto anche quello dell'optometrista..camminare su di una striscia con piedi a papera e a piccione(per loro difficilissimo), infilare le perline con diametro sempre più piccolo, sdraiarsi a terra e muovere solo un arto e glia altri 3 immobili(impresa difficile..) insomma..un'estate di tanto lavoro...o meglio, tanti giochi nuovi!!!!!!!!!!!!:face-smile:

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime31 Jul 2012
     

    cavoli...sono dei giochi stupendi :face-smile:
    Come vedi Barbara, a volte dovremmo imparare anche da loro, i bambini..
    Ciao

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime1 Aug 2012
     

    da parte mia un consiglio è mettere via l'ansia di dover far loro "recuperare" qualcosa e imparare a far loro fare gli esercizi come un gioco: prenditi tanto tempo, non mettere limiti di tempo nel giocare e dici loro "ora facciamo un gioco", fai un largo sorriso e parti senza aspettarti nessun risultato in particolare!

    Per insegnare ci vuole tempo, anche se quello che fai ti sembra inutile fallo lo stesso perchè solo dopo molto tempo si può decidere se è davvero stato inutile.

    Fai solo esercizi che riesci a proporre loro sotto forma di gioco, in modo che il tempo speso insieme sia un modo per stare insieme soprattutto!

    Io e mio marito, per esempio, da quando M. era piccolo,anche quando viaggiamo in auto facciamo dei giochini tipo : a turno uno di noi pensa ad un oggetto/animale o qualsiasi altra cosa e lo descrive e gli altri devono indovinare a cosa sta pensando(servono soprattutto a divertirci e a non far annoiare il bimbo durante il viaggio, ma senza volerlo fungono da importanti stimoli per nostro figlio). Ora il bimbo ha 7 anni e quindi è lui a chiederci di rendere i giochi più difficili e addirittura ci chiede dei problemi di matematica.

    Dovresti farti consigliare dagli specialisti come stimolare le bimbe in ogni momento della vostra vita quotidiana senza al contempo appesantirla: parlare loro con un linguaggio piuttosto specifico, fare un dolce insieme ed approfittare per ricordare il nome degli strumenti che usate o degli ingedienti, fare qualsiasi cosa che le stimoli ad osservare la realtà che le circonda e a descriverla...

    Non ti fossilizzare solo su alcuni giochi, fanne tanti tutti diversi e poi li riproponi ciclicamente e anche modificati se ci riesci...

    Per esperienza mi sono convinta che in genere la madre che si assume il compito di fare da 'insegnante' (nel senso stretto del termine) al figlio rischia di andare incontro soltanto a vane frustrazioni e di rovinare, in alcuni casi, anche il piacere di stare insieme, quindi il mio consiglio è di affidare ad altre persone, se possibile, il compito di fargli fare degli esercizi specifici con schede e altri supporti.

    Purtroppo per mio figlio io sono un'insegnante e questo ruolo si accavalla a quello di madre anche se cerco di tenerlo fuori dal rapporto con lui. Sono convinta che la mamma debba fare la mamma e l'insegnante è un ruolo che deve essere ricoperto da qualcun altro altrimenti si rischia il conflitto di ruoli.

    Spero di essermi spiegata, ma è tardino e ho un po' sonno... :face-monkey:

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime1 Aug 2012
     

    Sono d'accordissimo con l'ultimo discorso di Citro ed è una considerazione che è stata fatta anche per i problemi scolastici che ha il nostro bimbo in affido...per il quale abbiamo avuto un aiuto esterno.
    Barbara, hai mai pensato di chiedere un sostegno a casa? Non conosco le risorse della vostra zona , ma potrebbe essere da parte di comune, asl, associazioni, volontari ecc.
    Avere una persona competente che si occupa di questa cosa anche poche ore alla settimana, potrebbe essere utile sia per tenere distinto il tuo ruolo di mamma da quello di educatrice, sia per farti dare dei consigli per come agire quando invece lo farai tu

    • CommentAuthorbarbara
    • CommentTime1 Aug 2012
     

    Il mio ruolo di insegnante giocherellona (che ad agosto sarà diviso con mio marito) sarà appunto solo per il mese di agosto perchè poi negli altri mesi loro vanno da una logopedista e dall'optometrista una volta alla settimana da entrambi, io faccio solo il taxi!!!!!!!!!! Si, magari a casa devo fargli fare qualcosina, ma non come in questo mese. Bellissima anche l'idea di chiaccherare e ripetere il nome deglio oggetti che usiamo sia per giocare che quando mi aiutano (e lo fanno volentieri..ma sarà così anche quando avranno 15 anni???????????) a apparecchiare, riempire la lavatrice...Sono pronta ad accogliere tutte le vostre idee per facilitare a loro e a noi questo compito...avrei solo bisogno di una bacchetta magica per farmi diventare un pò più.... paziente!!! Certo dopo 18 anni di tranquillità, sono arrivati 2 tornadi...ma che meraviglia!!!!!!!!!:face-smile:

  2.  

    La bacchetta magica ha già fatto il suo magico effetto ... già riconoscere di essere poco paziente e cercare di esserlo è già una grande cosa.
    L'amore per loro non ti manca, e si legge tra le righe, sono certo che ce la farai.
    Un abbraccio di solidarietà e te e tuo marito.
    Se in agosto voleste venire a trovarci, sarà un piacere godere della frescura dei tuoi due tornadi e qui troveresti tante baby sitter pazienti e desiderose di stare con i tuoi angeli :face-angel:

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime2 Aug 2012
     

    Ciao barbara, condivido al 100% quanto ti hanno detto le amiche Citro ed Elen! La cosa migliore da fare è sempre quella di farsi aiutare dagli specialisti e mi pare che tu lo stia già facendo.
    Non è mai consigliabile di sostituirsi ad un insegnante, ad ognuno il suo mestiere ed il nostro, è quello di genitore. Detto ciò, va anche detto che il lavoro per casa viene assegnato in abbondanza dalle insegnanti ed a volte ci ritroviamo a dover sostenere i nostri figli.
    In quest'ottica, ti invio alcuni indirizzi per trovare su internet materiali gratuiti resi pubblici dalla generosità di alcune insegnanti consapevoli delle difficoltà che spesso i genitori trovano a casa per aiutare i figli nello studio.
    Sono materiali ampiamente conosciuti ed affidabili per cui, ti suggerisco di farti un giro virtuale di questi siti alla ricerca di ciò che può esservi d'aiuto.
    Per quanto riguarda la pazienza, vedrai che pian piano le cose andranno meglio! Non avere fretta, lasciale crescere serenamente e vedrai che daranno sicuramente il meglio di se stesse!

    Ciao, Sandro.

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    • CommentAuthorbarbara
    • CommentTime2 Aug 2012
     

    Grazie a tutti, intanto, ci piacerebbe molto venirti a trovare Riccardo, ma dove? E oggi è sorto un piccolo problema e chiedo se qualcuno mi può aiutare, è una cosa burocratica..anche noi, come voi(credo) riceviamo un bonus per famiglie affidatarie erogato dal comune dove risiedonono le bimbe,beh, ora ci chiediamo, questa cifra va dichiarata nella diciarazione dei redditi? Va tassata? Le bimbe sono totalmente a carico di mio marito..Ho chiesto a patronati, comune, assistente sociale..nessuno sa nulla...

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime2 Aug 2012
     

    Non va tassata perchè non è un reddito, è un rimborso spese, un contributo, puoi chiamarla come vuoi, ma non è un reddito e non va dichiarato

  3.  

    Non va dichiarato.
    Quando abbiamo avuto controllo della finanza nel 2003 era chiaro anche a loro.

    Noi siamo in Toscana, sul sito www.zizzi.org trovi le indicazioni.
    In estate siamo ad Orentano, un paesino in provincia di Pisa