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    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime16 Jun 2012
     

    ciao ago,
    anche nella mia famiglia di origine c'erano troppe regole, mi veniva sempre la voglia di spaccare il mondo (ero troppo calma per farlo)però un bel giorno mi sono detta che l'unica via di uscita sarebbe stata quella di costruirmi presto un'autonomia economica e andarmene da quella casa.
    Così ho fatto e ho costruito le "mie" regole che, se ci penso bene, sono così simili a quelle che mi hanno inculcato (un po' meno esagerate per la verità). Crescendo ho capito che per il carattere che avevo se mi fossi trovata in una famiglia meno rigida avrei probabilmente fatto una brutta fine, inoltre mi è servito tanto a livello lavorativo tutto quel rigore che ora mi permette di apprezzare di piccole libertà che altre persone danno per scontate.

    Ti puoi costruire il tuo futuro, sei in gamba e lo dimostri mettendoti a confronto con noi. scegli la strada giusta per essere libero, perchè se scegli quelal sbaglaita non lo sarai mai! saresti sempre prigioniero di qualcosa! scegli bene, per favore!

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime16 Jun 2012
     

    il mio problema e che penso troppo.. alle cose che ho sbagliato a quelle che potevo evitare.. che forse sn io che mi sn rovinato la vita

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime16 Jun 2012
     

    Aveva 8 anni Osso quando cominciò a lavorare in officina. Se lo ricorda come se fosse ieri. Era ottobre e lui andava in terza elementare. Arrivò lì alle 14 e ad aspettarlo c'era zio Rino. Zio Rino lo osservò da lontano, poi si avvicinò e lo prese per un braccio. "E quindi tu sei il nipote di don luigi" gli disse "ti facevo più forte, invece sei magro e piccolo" - "sono forte per la mia età signore"-rispose Osso. "la mattina vai a scuola, giusto?, devi essere qui alle 14, alle 20 si chiude si pulisce e si va a casa, puntualità e pulizia, sei qui per lavorare e imparare. 50 euro al mese per iniziare". "mi avevano detto 70 signore.." - "70 se eri più grande, se piccolo e ti bastano. e basta di dire signore a ogni frase che già mi stai rompendo le palle" - "va bene signore.." - "sei pure idiota.. a forza di botte tuo nonno ti ha reso un imbecille.. comincia a lavorare e non perdere tempo". Quel giorno Osso arrivò a casa alle 22, era stanco e sporco, voleva solo mangiare e dormire, non aveva pranzato dopo la scuola. "hai portato qualche spicciolo?" - chiese dall'altra stanza suo nonno sentendolo entrare. "no signore.. sono cosi pochi che nn vale la pena nemmeno andarci" - "se vale o non vale lo decido io. Vattene a dormire che da mangiare nn c'è niente, ti tengo già qui, è troppo doverti pure cucinare, cerca di mangiare fuori domani" - "ok.. notte.."
    Era raggomitolato sul divano, una coperta addosso, e cercava di dormire nonostante la fame. sta tranquillo, si diceva, chiudi gli occhi e il mattino arriva subito. Sentì aprire la porta della stanza, dei passi che si avvicinavano, qualcuno si sedette accanto a lui e lo scoprì. "shh silenzio Osso, sono venuto a tenerti compagnia, che fai piangi? nn ti piace giocare osso?". Era il mago. Osso aveva 8 anni, e ogni notte desiderava la morte.

    Erano passati 2 anni da quando aveva cominciato a lavorare. Ormai aveva imparato, guadagnava anche qualcosa in più e aveva cominciato a fidarsi di zio rino. Si, si fidava, era l'unico di cui poteva fidarsi, si disse. Solo lui lo poteva aiutare. Osso decise di parlare cn lui, di raccontargli delle botte, delle punizioni, delle violenze. E zio rino lo ascoltava, sta tranquillo, gli disse. osso ora era più tranquillo, più sereno, lui lo avrebbe aiutato, era sua amico.
    Quella sera tornò a casa prima, sulla porta ad aspettarlo c'era suo nonno con una cinghia, incavolato come una bestia. Lo picchiò come non aveva mai fatto. Osso credette di morire, quasi ci sperò, era stato tradito, dall'unica persona di cui si fidava, questo pensiero più delle botte gli faceva male. Rimase ore a terra dolorante, con il respiro che gli mancava, sporco e sanguinante. Mai più si sarebbe fidato, mai più, di nessuno. Il giorno dopo Osso andò in officina a prendersi i suoi soldi, e quella fu l'ultima volta che entrò lì dentro. Quel posto puzzava di infamia, e lui odiava gli infami, lo avrebbe ucciso ma lui non era come loro, si sarebbe vendicato un giorno, ma non così, gliel'avrebbe fatta pagare a tutti. Osso aveva 10 anni, era solo, e sapeva fare solo 2 cose nella sua vita, aggiustare motori, e rubare. La vita lo aveva fregato, dall'inizio fino a ora, ora si sarebbe goduto la sua vita. A scuola ci andava 2 giorni a settimana per evitare di far venire gli sbirri a casa. passava le giornate al bar, con gli amici, a rubare, a fumare. Si trovò un altro lavoro 4 volte a settimana, le mattine, gli davano più soldi e aveva rispetto. Adesso aveva rispetto. faceva a botte, stava fuori fino a notte fonda, presto cominciò a scoprire il sesso con le ragazze. A casa c'era sempre l'inferno ma ora lui reagiva, si difendeva, combatteva. Aggrediva per primo, teneva sempre un coltellino in tasca, aveva 12 anni quando suo nonno capì che che con Osso non si scherzava più. Aveva 12 anni e si odiava, odiava come era diventato, e odiava tutta la sua vita.

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime16 Jun 2012
     

    Ora Osso ha due scelte: passare la vita a disprezzarsi per ciò che avrebbe potuto essere e non è stato oppure voltare pagina, iniziare un cammino nuovo che ancora non si sa bene dove porterà, ma sicuramente a qualcosa di migliore.

    Conto sul fatto che per Osso tu riesca a trovare un finale felice!

    mi raccomando ;)

    • CommentAuthorroberta_b
    • CommentTime17 Jun 2012
     

    Ago ma quello che scrivi è proprio tutto vero?

    • CommentAuthorroberta_b
    • CommentTime17 Jun 2012
     

    Non buttarli i tuoi racconti, hai talento nello scrivere. Mi ricordi Giovanni Verga, lo stile è quello...

  1.  

    Osso Osso ... Ago ...
    E' bello leggerti ... bello dirai tu? Si perché in te c'è voglia di vivere, voglia di rivalsa, desiderio di essere amato.
    E' vero sei stato tradito, ma prendi la tua mano e guardala.
    Cosa vedi?
    Cinque dita. Sono tutte "dita" ma se guardi bene sono tutte e cinque completamente diverse.
    Ecco, così sono gli uomini che incontrerai, tutti diversi. Di qualcuno non potrai fidarti, altri saranno solo semplici compagni di strada, amiconi, altri ancora, pochi per la verità, saranno coloro dei quali potrai fidarti. Qualcuno c'è, trovalo.
    Sei un vigliacco? Io dico di no. Solo i vigliacchi rinunciano a qualcosa perché una volta è andata male.
    Ti stai fidando di noi e questo è un grande segno che non sei un vigliacco.
    Noi purtroppo siamo lontani e non possiamo aiutarti se non con le parole, ma sono certo che saprai trovare qualcuno di cui fidarti. Tu sapessi caro Ago quante volte hanno tradito me, ma ogni volta che incontro una persona le so subito il cento per cento di fiducia, chiaramente a piccoli passi, ma le do la possibilità di instaurare un rapporto con me, apro le porte del mio cuore e questo mi da la possibilità di stare bene.
    Impara Ago che nella vita non è tutto cattivo, anche se la tua esperienza di vita è stata talmente forte che nessun vorrebbe viverla. Pero Ago fa parte del passato ed oggi devi guardare al futuro. Il futuro lo devi costruire tu, apri le porte del tuo cuore che hai una grande sensibilità e tanto amore da donare e da ricevere. Cerca di ripulire l'aspetto esteriore del tuo carattere sempre arrabbiato e pronto a fare a botte e vedrai che pian piano le persone si avvicineranno a te e scopriranno quanto sei bravo e buono dentro.
    Dai Ago, tifiamo tutti per te

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime17 Jun 2012
     

    AGO lo sai un osso come è formato...la parte esterna è dura ma dentro è composto da un tessuto spugnoso morbido che permette alla parte dura di adattarsi ai movimenti dei muscoli.
    io la adatto a te: fuori sei un duro ma interiormente sei come una morbida spugna quasi pronto ad assorbire tutto cio che di buono ti può dare la vita per poi adattarla a te.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime17 Jun 2012
     

    ma come riesci a fidarti di nuovo dopo che anche le persone che pensi amiche ti tradiscono? tu dici che e passato ma per me ancora nn lo e.. perchè io ancora la notte non dormo, ho gli incubi, mi sveglio sudato, grido, prendo il muro a testate, io vivo tutto ogni giorno ancora nn e finita, non dormo e sono nervoso.. tengo sveglio pure il mio tutor che passa le notti a farmi camomille e a calmarmi, quando no ne può piu pure lui mi da qualcosa per dormire. io al futuro ci penso, ma se e come adesso nn e un gran bel futuro..

    • CommentAuthorroberta_b
    • CommentTime17 Jun 2012
     

    Caro Ago, c'è qualcosa che noi possiamo fare per te?

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime17 Jun 2012
     

    lo state gia facendo..

  2.  

    Dolce Ago :face-angel:

    Marisa ... grande. Il paragone con l'Osso ... calza a pennello a questo dolce e tenero figlio di Dio.

    Ago, hai un tutor che si prende cura di te, è già più di quanto tanti altri ragazzi non hanno. Non tradire la sua fiducia, fagli vedere uno spiraglio di luce, migliora per lui.

    Sai Ago, se noi indegnamente facciamo qualcosa per te dobbiamo però anche e sopratutto ringraziarti per il bene che tu ci stai donando. La fiducia, l'amicizia che ci concedi è un bene prezioso che tutti i soldi del mondo non potrebbero comprare. Avere una carezza è bello e ritempra dando nuova carica per andare avanti.
    Dimostra al tuo tutor che gli vuoi bene, che apprezzi ciò che fa. Non ti piacciono le regole? Ok. Cominciamo da una. Una sola, per ora, decidi tu quale e parlane con lui. Ed inizia a stare in quella unica regola. Vedrai che l'nizio sarà duro, ma poi troverai una strada in discesa.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime18 Jun 2012
     

    mi sn scusato per ieri.. ma dice che io faccio sempre cosi, faccio casini e poi mi scuso.
    posso provre con quella che si fuma solo fuori..

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime18 Jun 2012
     

    Erano le 2 di notte quando Osso rientrò a casa. era cosi bevuto che a malapena riusciva a reggersi in piedi. cercò di trascinarsi verso il divano, si avvicinò e vide che era occupato, suo padre era con una donna. C'era puzza di piscio e sesso in tutta la casa, si girò e vomitò lì per terra, sporcizia su sporcizia, ma non gliene fregava nulla, non la considerava casa sua, era solo un tetto per la pioggia. Andò verso il bagno per pulirsi la faccia, si guardò allo specchio. Si faceva proprio schifo, aveva 14 anni e la vita di un uomo, stava diventando come suo nonno pensò.. si incazzò per questo pensiero e diede un pugno al muro. aveva una cicatrice che gli prendeva tutta la faccia dalla parte destra, un regalo di suo nonno. Lui non era come lui, non lo sarebbe diventato. Si incamminò verso la cucina, davanti la porta c'era un bambino di 4-5 anni. "Levati dalle palle" -gli disse, il bambino si spostò e lo fece passare. Chiuse la posta della cucina a chiave e andò verso gli stipetti per prendere un bicchiere, lo aveva afferrato ma la sua mano ragionava per i cavoli suoi e il bicchiere cadde a terra, così anche il secondo. era troppo bevuto per riuscire a versarsi un bicchiere d'acqua. "vuoi una mano?"- gli disse una vocina. "fanculo, ti ho chesto aiuto? ce la faccio da solo, porca troia levati dalle palle". Prese la bottiglia, avrebbe bevuto da lì. tolse il tappo sollevò la bottiglia, perse l'equilibrio e cadde a terra. puzzava di alcol, di vomito, di grasso di macchine, e ora era pure tutto bagnato. "ti vuoi alzare?"- la stessa vocina. "mi sono messa a terra apposta idiota, devo dormire, levati dai coglioni". Si risvegliò alle 6.30, aveva un forte mal di testa e stava morendo di fame. Il bambino era ancora sveglio, si avvicinò a lui e disse che aveva fame. "hai fame? lavori e mangi, questa è la regola. Io ora vado a lavorare e mangerò, fai lo stesso e vedi che la fame ti passa", stava per aprire la porta per andarsene. "ti prego, non mi lasciare qui da solo.." sussurrò il bambino.
    "ti prego non mi lasciare qui da solo.. ti prego". Quante volte lo aveva detto a suo padre e quante volte nn era stato ascoltato. La testa gli stava scoppiando, non ce la faceva più a sentire e vedere quel bambino, sbattè la testa contro il muro, voleva smettere di pensare, di vedere, perchè non riusciva a fare come tutti?
    "ti prego, fammi venire con te"
    "Come ti chiami?" - "Mirko" rispose il bambino. "vedi Mirko, io e te non siamo come gli altri. Noi siamo di un'altra razza, dove viviamo noi ognuno se la deve cavare da solo, io ho cura di me, solo di me, tu devi avere cura di te, solo di te. Vedi gli altri? Hanno una famiglia, vanno a scuola, giocano, studiano, è la loro vita. la nostra è diversa, non siamo tutti uguali, noi ci meritiamo questo, ognuno dalla vita ha quello che si merita, non possiamo piangere perchè noi siamo nati così. Dobbiamo accettare e sopportare. Non fare vedere mai però che hai paura, non piangere mai davanti a chi ti fa del male ok mirko? non gli dare questa soddisfazione.
    "per favore, non mi lasciare qui"
    "non hai capito un cazzo mirko? io a me, tu a te. nn fare la checca". Mirko non disse più niente, osso lo guardò negli occhi, aveva degli occhioni verdi e tristi. Non lo aveva visto il giorno prima, aveva un occhio nero, e un taglio sulla fronte. Osso nn riusciva a non guardare. perchè non riesco a essere come tutti? . si chiese Osso.
    "vieni, che se stai qui cadi un'altra volta dalle scale, e ti fai nero pure l'altro occhio". Mirko sorrise e si avvicinò. "si, ma non mi stare appiccicato, cammina dietro e sta in silenzio". Mirko aveva 5 anni, mangiava il gelato, rideva, e si sporcava tutto, era un bambino allegro, e pianse molto quando dovette ritornare a casa.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime18 Jun 2012
     

    domanda d'obbligo: chi era Mirko?

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime18 Jun 2012
     

    il figlio della donna di mio padre

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime21 Jun 2012
     

    "Nonna.. la mia ragazza è incinta.."
    "Non me ne fotte niente di te e della tua ragazza. Portami un bambino a casa e sei morto"
    "Tranquilla che in questa casa di merda non ci mette piede"
    "Ingrato, dopo che ti abbiamo permesso di stare qui a romperci dalla mattina alla sera, a spendere i nostri soldi"
    "i miei soldi.."
    "a proposito di soldi, va da tuo nonno che e di la con un signore che vuole parlarti"
    cazzo... pensò Osso, quando suo nonno voleva parlargli voleva solo 2 cose, la prima erano soldi, la seconda era punirlo per chissà cosa. Andò verso l'altra stanza, con in testa i suoi pensieri che gli rimbombavano dentro la testa, non poteva avere un bambino.. aveva solo 14 anni.. non voleva ridursi come suo padre, non lui, lui avrebbe avuto una vita migliore. Bussò e entrò nella stanza.
    "signore.. buon giorno.. don Pietro.. come sta?, posso sedermi don Pietro? con il suo permesso"
    "bene Osso, si siediti. Ti vedo bene"
    "grazie don Pietro.."
    "Tuo nonno mi diceva che cerchi un lavoro che ti faccia guadagnare di più"
    ".. No don Pietro.. quello che ho mi basta"
    Suo nonno cominciava ad agitarsi sulla sedia, da lontano lo minacciava e gli ordinava di stare in silenzio.
    "Lo scusi Don Pietro - rispose suo nonno - continui pure"
    "Non vuoi guadagnare di più? - domandò don Pietro.
    "Signore ho promesso alla mia ragazza che avrei messo la testa a posto, non rubo.. sto lavorando e mi basta quello che prendo, la ringrazio per la sua offerta ma non mi servono altri lavori"
    "Forse non ci siamo capiti Osso, io non ti sto facendo un offerta. Domani alle 6 in piazza, ci sarà u Tistuni, ti dirà cosa fare, in quali zone andare e ti spiegherà i dettagli.
    Osso aveva capito, non serviva altro. "La ringrazio.. con permesso adesso dovrei andare.."
    Non aveva paura di dire no a Don Pietro, ma era stanco di ribattere, di prendere botte, di aggiungere altre cicatrici al suo corpo per poi dover ugualmente ubbidire. Lui era la legge nel quartiere, lui uno dei tanti che lavoravano per lui, uno di quelli che si sarebbe poi trovato da solo una volta finito in carcere. lo sapeva.. ne aveva conosciuti tanti. Osso non vuoi lottare per te, per le promesse che hai fatto a tua madre?.. si la promessa l'aveva fatta alla sua mamma, ma non poteva dirlo, avrebbero riso di lui, avrebbero insultato sua madre come sempre dicendo che era una puttana come tante. Ma lui sapeva che non era così, la sua mamma era un angelo.. lo guardava, e ora non era contenta.. perchè si era arreso e si era stufato di lottare. "vaffanculo, pure a te.. per tutte le volte che ho chiesto un po' di pace. non mi hai protetto mai, forse hanno ragione tutti, te ne freghi anche tu, non ho neanche te. fanculo...

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime24 Jun 2012
     

    "Padre.. la mia ragazza è incinta". sperava di trovare qualche consiglio utile in chiesa, da solo non sapeva cosa fare, Martina piangeva e gli dava la colpa e lui da solo non reggeva questo peso.
    "Osso, ma perchè in un modo o nell'altro ti metti sempre nei guai? lo sai che noi ti vogliamo bene e anche Dio te ne vuole, ma tu non ti fai aiutare, fai sempre di testa tua. Cosa avete intenzione di fare adesso?"
    "Tenerlo.."
    "Osso pensaci bene.. pensa alla tua infanzia, vuoi davvero mettere al mondo un altro infelice? vuoi davvero farlo crescere nella tua casa con i tuoi nonni? o a casa di Martina con suo padre? pensateci bene.

    Ci aveva pensato bene Osso, giorno e notte. La soluzione migliore per lui era l'adozione. Non potevano fare i genitori, erano due ragazzini, erano soli, era una responsabilità troppo grande per loro.
    Martina lo odiò per questa decisione, non potevano più stare insieme. Lui si portò questo senso di colpa, questo peso, il peso di una figlia mai conosciuta, il dubbio che forse avrebbe potuto crescerla e amarla davvero. Sapeva che stava meglio dove era adesso, era stata adottata subito da una bella famiglia. Ma il rimorso, il dolore che provava per aver perso una parte di se era troppo grande, e ci doveva convivere.

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime24 Jun 2012
     

    Fare il genitore vuol dire prendere la scelta giusta per ogni figlio... Nella tua situazione mi sembra che sia stata la scelta più giusta per quanto dolorosa...

    Hai dato vita ad una bambina, senza pensare a soluzioni più facili anche per te, hai fatto la scelta che hai ritenuto più giusta per lei, hai fatto tanto secondo me...

    Il dolore fa parte dell'amore e ti accompagnerà sempre, ma da qualche parte c'è una bambina che da grande saprà che ha avuto due genitori bambini che l'hanno messa al mondo con tanto amore e con tanto amore hanno fatto una scelta dolorosa solo per il suo bene...

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime24 Jun 2012
     

    e stata una scelta sofferta.. sono stato cn martina e ho visto questa bimba crescere dentro di lei.. ho pensato a me.. a come sarebbe stata la mia vita se mi davano in adozione.. sarebbe stata migliore ne sono sicuro.. se la mia bimba era qui oggi con me ce l'avrebbero tolta, io sn qui, marti non lo so.. avremmo sofferto di piu tutti.. avrebbe sofferto di piu lei messa in una casa famiglia, poi affidata e forse mai adottata.. io ci sto male ancora ma e stato giusto per lei.. forse un giorno mi cercherà e glielo spiegherò.. e forse mi odierà ancora di piu o magari capirà..nn e stata nn volermi prendere responsabilità ma farla crescere meglio.. in un posto migliore di dove siamo cresciuti noi..

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime24 Jun 2012
     

    Le racconterai della tua vita e capirà i motivi della tua scelta, ne sono sicura! Le hai regalato una bella opportunità...

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime24 Jun 2012
     

    Hai preso una decisione veramente importante pensando solo al bene di tua figlia, Ago sei veramente una persona speciale!

    • CommentAuthorazalea
    • CommentTime24 Jun 2012
     

    E' stata una scelta d'amore, l'unica scelta che potevi prendere per il bene della piccola. Ti sei comportato da uomo e da padre amorevole, proprio tu che dicevi che non saresti in grado di amare un figlio... confido che un giorno tu la possa incontrare e le possa spiegare i motivi che ti hanno portato a prendere questa decisione.
    Grande dolcissimo Ago...:face-angel:

  3.  

    Nella tua fantasia le avevi già dato un nome?

    • CommentAuthorroberta_b
    • CommentTime24 Jun 2012
     

    E' vero, non hai pensato alla tua gioia di poterla avere accanto, ma solo al suo bene prendendo una decisione che per te è stata dolorosa.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime24 Jun 2012
     

    giada valeria.. la mia mamma si chiamava valeria

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime5 Jul 2012
     

    Per un mese intero Osso finiva la colazione e si andava a sedere fuori nel giardino della casa famiglia, sotto un albero. E puntualmente, per un mese, ogni giorno Tano lo seguiva, si sedeva accanto a lui e gli chiedeva come stava, e puntualmente ogni giorno Osso lo mandava a fanculo, si alzava e lo lasciava lì, seduto. Tano non lo aveva mai seguito, capiva che aveva bisogno di stare solo, e non lo cazziava.
    Quel giorno tano si avvicinò come ogni giorno a Osso che stava seduto fuori in giardino.
    "Hai ragione a voler stare qui, è proprio bello"
    Non ottenne risposta ma continuò a provarci, non lo aveva ancora mandato a fanculo, forse era una buona giornata, pensò.
    "Che bel sole oggi, ti piace stare al sole vedo"
    niente.. ma non demordeva lui.
    "Ago.. Possiamo scegliere nella nostra vita, se vivere al sole.. di luce o se vivere nel buio, di tenebre.. Essere tristi è normale, ma se lasciamo che la tristezza ci riempie il cuore e non facciamo posto nemmeno a un raggio di sole moriamo dentro ogni giorno.. se lasci invece un piccolo raggio anche uno solo che ti illumina dentro, a poco a poco, allora riuscirai a vedere cose belle dentro te e fuori, e la tristezza piano piano andrà via"
    "non ho piu la mia libertà"- rispose Osso
    "Quella che avevi non era libertà Ago.. eri felice? chi è libero veramente lo è.. adesso lo sei, puoi vivere la tua vita, quella che dovrebbe fare un ragazzo della tua età"
    "sn stato stronzo tano, cn tutti.. sento solo tanta rabbia.. scusa"
    "è passato solo un giorno Ago, hai il tempo che ti serve"
    Osso era confuso, un giorno? era un mese che stava lì.
    "Il passato Ago, si deve lasciare dietro, quando imparerai a prendere solo le cose belle allora le cose brutte saranno lontane. Anche se ti sembrano poche nel tempo, mettile tutte insieme, faranno un mucchietto di cose belle.. e quando imparerai a perdonare chi ti ha fatto del male, o anche un torto piccolo, il passato sembrerà meno brutto. Oggi è un bel giorno, dimentichiamo questo brutto mese, e cominciamo da oggi".
    Osso aveva capito.. ma era difficile per lui perdonare. Solo quando ci sarebbe riuscito, però, il passato sarebbe sembrato un po più leggero.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime18 Jul 2012
     

    lo psico mi ha dato l'argomento del temino di oggi.. Ricordi del primo giorno di scuola

    La cosa più dura per Osso non era il dolore, il dolore c'era, e continuava anche dopo che lui aveva finito.. ma la cosa più brutta era avere 6 anni ed essersi gia abituato.. al sangue, a curarsi da solo le ferite. Aveva avuto paura le prime volte e nessuno lo aveva aiutato a ripulirsi, ma ormai lo sapeva fare. La cosa più brutta non era non essere amato, ma essere odiato, avrebbe preferito l'indifferenza, essere invisibile.. la cosa più brutta era l’umiliazione ogni giorno, erano gli insulti, nonostante tutto sentirsi dire che quello che non andava era lui, che il cattivo era lui. Aveva 6 anni ed era già tanto arrabbiato perché sapeva che fuori sapevano ma lasciavano fare, perche credeva in Dio e si chiedeva perché ce l’aveva con lui. Era arrabbiato con lui stesso perché non parlava, perché non lo diceva a nessuno, suo nonno gli diceva che non doveva dirlo, in fondo era colpa sua, poi nessuno avrebbe piu voluto giocare con un bambino cattivo. Ma tanto con lui non ci giocava lo stesso nessuno, le uniche volte che aveva provato a giocare a scuola aveva finito per menare qualcuno,. Che gli importava? Tanto qualsiasi cosa facesse era lui quello sbagliato, quello strano. Se si comportava bene suo nonno gli diceva che era una checca, che non sapeva difendersi, se si comportava male allora era cattivo. Quando sentiva che dicevano qualcosa che aveva combinato a suo nonno, vedeva che lui era quasi orgoglioso, lo vedeva piu simile a loro e Osso aveva bisogno di sentirsi accettato da qualcuno.
    Quell’anno doveva frequentare la prima e sua nonna aveva detto che adesso ci voleva una cartella per mettere il materiale per la scuola, e lui era stato contento. Quel pomeriggio uscì con suo nonno e entrarono in un supermercato perche li costavano un po meno. “Vedi quello che ti piace di piu e prendilo”- gli disse suo nonno. Osso rimase fermo non sapeva se doveva prenderlo sul serio o lo stava prendendo in giro. “Idiota ti ho detto di sceglierti la cartelle”-ripetè. Ne prese una di un cartone animato che nemmeno conosceva ma aveva visto un altro bambino prenderlo e allora aveva pensato che poteva andare bene. “non ho soldi però”- disse osso a suo nonno. “lo compra il nonno”-rispose lui. Osso era un po confuso ma non voleva perdere l’occasione. Era proprio contento. Entrò a casa con il suo zaino e sua nonna lo prese per vederlo. “hai visto tuo nipote? Gli sembra che i suoi nonni sono ricchi, non solo lo campiamo ora vuole pure le cose per andarsene a scuola! Vuole fare il professore il signore qui”- disse suo nonno. Osso stava cominciando a spaventarsi. “me lo pago io.. ti giuro che te lo pago nonno”- lo prese per la maglietta “i soldi me li dai, ma lo zaino me lo tengo io che mi piace”- Rispose suo nonno. Per punizione lo chiuse nello stanzino e ci rimase fino all’indomani. Non pianse, era solo confuso non capiva cosa aveva fatto, era in punizione e senza zaino, e non era stato lui a chiederlo.
    Il primo giorno di prima elementare Osso ci andò da solo, senza zaino. Era seduto e guardava i suoi compagni, si mise a giocare con l’accendino e quel giorno presero fuoco 2 astucci e 1 cartella. La maestra riusci a fermare il fuoco in tempo, e la cartella non si rovinò nemmeno un po, ma i suoi compagni cominciarono a guardarlo male da quel giorno. Da quell’anno per tutti i primi giorni di scuola degli anni successivi almeno un astuccio, uno zaino, un diario nella classe dove si trovava Osso prendeva fuoco.

    • CommentAuthorroberta_b
    • CommentTime18 Jul 2012
     

    Incredibile e pazzesco...

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime19 Jul 2012
     

    ...