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    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime12 Jun 2012
     

    E' gia da un po che volevo chiedere e dopo la conversazione tra Ago e Riccardo vi faccio la domanda: è possibile in questo forum Far parlare i ragazzi in affido magari cominciando proprio dai tuoi Riccardo giusto per capire le loro emozioni?
    Stasera con Ago per me è stato molto interessante e un po mi è venuta la pelle d'oca

  1.  

    Sapessi quante volte ci ho provato a coinvolgerli. Sarebbe interessante, importante e bellissimo ... ma un po' la vergogna, un po' il poco tempo, un po' che parlare di certe cose e di loro non sempre gli riesce bene o non sempre fa loro piacere. Ora poi ancor più difficile perché sono ad Orentano e lì non abbiamo linea, solo una chiavetta che non prende bene la linea. Speriamo in ottobre.

    • CommentAuthorGiomamma
    • CommentTime12 Jun 2012
     

    Sono mesi ormai che vago in internet alla ricerca di esperienze di affido dal punto di vista dell'ex bambino... ma non ho trovato quasi niente.
    Probabilmente ciò non significa che l'affido sia fallito, ma che da parte dell'ex bimbo c'è sicuramente voglia di non pensare al passato.
    Però sarebbe bello poter avere la loro opinione... per capire anche gli errori che noi adulti possiamo fare

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime12 Jun 2012
     

    voi avete ragazzi o bambini in affido? quanti anni hanno

  2.  

    Io ne ho 11 Ago.
    Il più piccolo ha 8 anni ed il più grande quasi 24

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime13 Jun 2012
     

    e qualche volta qualcuno lo anno adottato?

    sono tutti maschi?

  3.  

    Maschi e femmine.
    Adottati no perché non siamo una comunità o una casa famiglia, siamo una famiglia allargata dove io e Roberta facciamo come fossimo loro genitori, viviamo con loro, ci confrontiamo, discutiamo, litighiamo e cresciamo insieme. In pochi chiedono di andarsene e sono liberi di farlo, ma la maggior parte resta con noi fin tanto che non trova la sua strada nella vita.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime13 Jun 2012
     

    noi siamo solo maschi.. sono troppo nervoso oggi..

  4.  

    Devi trovare un passatempo, un qualcosa di buono che ti permetta di sfogarti senza fare del male agli altri o a te stesso.
    Cosa ti piacerebbe fare?
    Che scuola hai fatto o fai? Che lavoro pensi di voler fare da grande?

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime13 Jun 2012
     

    io sto finendo la terza media perche un periodo a scuola nn ci sono andato
    prima facevo il meccanico.. mi piacerebbe lavorare con le macchine da corsa..

  5.  

    Ed un passatempo lo hai?

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime13 Jun 2012
     

    no..

  6.  

    Trovatene uno, sarebbe importante.
    Ad esempio uno sport
    Sai scrivere molto bene, sei anche abbastanza corretto come grammatica. Potresti scrivere le tue emozioni, oppure delle poesie, oppure un racconto inventato o la tua storia o la storia tua di come avresti voluto vivere.
    Al di là che potresti diventare un bravo scrittore, sicuramente servirebbe a te per stare fuori dai guai e trovare un po' di soddisfazione in qualcosa che costruisci tu. Un modo anche per farti conoscere, per far vedere cosa c'è in Ago oltre alla corazza che hai dovuto per forza indossare.
    Tra le rughe si vede che sei un ragazzo sensibile e buono che mai vorrebbe fare del male agli altri e quando questo accade ci soffri, così come ti addolora se gli altri ti scansano, ma in fondo capisci che è un po' colpa tua.
    Quando dici che ti fanno schifo ho l'impressione che tu pensi a te stesso.
    Tu non fai schifo Ago, secondo me sei un gran bravo ragazzo con grandi capacità che devono emergere.
    Ti sei fatto da solo e nessuno ti giudica per come sei, ma hai la forza necessaria e le capacità per cambiare e dimostrare al mondo quanto vali.
    Forza Ago, noi siamo con te.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime13 Jun 2012
     

    mi piace il calcio.. e il mare ma oggi mi anno lasciato qui
    mi faccio schifo e vero.. ho fatto cose brutte.. e ho perso la mia dignità.. a me piace scrivere sai che ho scritto tipo un racconto che devo finire? lo vuoi leggere?

  7.  

    Certo che si, con grande gioia, ma ad una condizione, che smetti di dire che ti fai schifo.
    Ognuno di noi ha il suo passato. Ognuno di noi nel passato ha fatto errori, più o meno gravi, di cui si vergogna.
    Io ad esempio ho lasciato mia madre in un ltto di ospedale in coma per andare a fare l'ultimo dell'anno con la mia ragazza, tanto per dirtene una.
    Tu avrai anche fatto cose sbagliate, ma il fatto di risonocerle vuol dire non volerle fare più ed anche se ci ricaschi in te c'è il seme di non voler più sbagliare.
    Nessuno fa schifo, semmai fanno schifo le cose fatte, ma on chi le fa. Chi le fa è una persona con la sua dignità.
    Tu la dignità non la puoi aver persa perché io sto parlando con un ragazzo dolce e sensibile che ha paura del mondo, ha paura di deludere, si autopunisce dsa solo.
    Non sei un cattivo ragazzo, anzi sei un ottimo ragazzo e saresti l'orglio di qualsiasi genitore per il solo fatto che ti metti in discussione.
    Ci hai cercato tu su questo forum, cosa significa? Vuol dire che sei in cerca di risposte, che ti interroghi e questo è l'inizio di un percorso importante.

    Con il calcio con me caschi male :face-sad: Non mi piace per nulla :face-smile:
    Il mare invece lo adoro ... facevo le gare subacquee e qualche pesce, quando posso lo prendo ancora :face-smile:
    Abbiamo anche una barchetta e con quella andiamo a pescare ... ma in barca non si può fumare :face-smile:

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime13 Jun 2012
     

    ci provo a nn sbagliare.. ma a volte penso che ormai e inutile.. nn ho nessun motivo per migliorare.. la mia vita ha fatto sempre schifo
    Lo posso copiare qui?

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime13 Jun 2012
     

    Era un assassino, era nato assassino. Si portava dietro questo peso, questo dolore. Aver ucciso la persona che più al mondo amava, e forse quella che più al mondo lo avrebbe amato, più di tutti, ne era sicuro. Si può amare tanto una persona senza averla mai conosciuta? – si chiedeva – sentirla così vicina e allo stesso tempo lontana, sentire il suo amore e nello stesso tempo il suo odio? Sarebbe stata una mamma fantastica, la migliore. Lui lo sapeva. Ogni anno al suo compleanno ripensava a quanto aveva letto nel suo diario di ragazzina, le sue paure, il suo disagio, ma anche la gioia di diventare mamma e il coraggio di voler tenere a qualsiasi costo quel bambino, anche se aveva 15 anni, anche se era una bambina che aspettava un bambino, il suo bambino. Ripensava a queste cose lui, adesso che aveva la sua stessa età, che viveva la sua adolescenza ma che sentiva di non avere lo stesso coraggio che aveva sua madre, il coraggio di lottare, di vivere a qualsiasi costo, di combattere, di cercare di uscire da quel mondo di merda, da quell’ambiente schifoso in cui viveva. Aveva paura, ma non lo faceva vedere, sembrava arrogante, un teppista, un duro. Doveva difendersi, doveva, e conosceva solo questo modo, combattere con la violenza la violenza, prendersela con tutti, odiare il mondo intero. Se la immagina spaventata sua mamma quel giorno, ansiosa, ma anche felice per quel bambino che finalmente dopo nove mesi stava per abbracciare. Ma lui non ricevette mai quell'abbraccio, lei morì ancor prima di poterlo vedere quel bambino. Lui non era come gli altri, lui era nato nell'odio e nel disprezzo, di suo padre, dei suoi nonni, di chi non lo aveva neanche voluto vedere, era nato cattivo, e per questo non meritava l'amore di nessuno.

    Rimase due giorni lì solo in ospedale, le altre mamme lo guardavano e versavano una lacrima per lui, gli regalarono vestitini e giochi. Suo padre, Enzo, andava a trovarlo e lo guardava da lontano. Non aveva mai preso una decisione nella sua vita, né giusta né sbagliata, aveva sempre fatto quello che gli altri gli dicevano. E adesso che lei era morta lui non sapeva cosa fare, quel bambino aveva rovinato la sua vita, aveva ucciso la ragazza che amava, la ragazza che poteva cambiare la sua vita. Adesso lui vedeva tutto buio per sé, cominciò a desiderare la morte, e la morte piano piano si impossessò di lui.. rendendo la sua vita vuota e inutile. Fu sua madre a decidere per lui, quel bambino sarebbe stato il suo bambino, se ne sarebbe curata lei. Sarebbe stata lei sua madre. Enzo pensò che questa forse era la soluzione migliore, sua madre avrebbe pensato ad altro, e lo avrebbe lasciato in pace. Nella sua mente di ragazzino egoista e abituato al dolore quel bambino poteva essere la sua liberazione.
    La prima parola che pronunciò fu scusa, la seconda fu zia Agata. Zia Agata era la nuora di sua nonna, rimase con loro quattro anni, poi decise di andarsene. E lei fu la seconda mamma di Osso che lo abbandonò. Quel giorno per Osso iniziò l'inferno, la vita che avrebbe fatto da ora in poi.
    Sua madre e suo padre, in realtà erano sua nonna e suo nonno. Erano loro ad occuparsi di lui, ma lui sapeva che in realtà erano loro che non potevano fare a meno di lui. Lui lavorava e portava i soldi a casa. Eppure con i suoi soldi, che si sudava, non poteva comprare nulla, né cibo, né vestiti, né giochi. Ogni tanto teneva qualche moneta per sé, di nascosto, per comprarsi un gelato o le sigarette. Perché Osso cominciò presto a fumare e a bere. Aveva vissuto fino ad ora la sua vita di giocattolo, il giocattolo di due vecchi malati, di due essere malvagi, che non riusciva nemmeno a definire persone. Loro non erano persone, volevano far sentire lui una merda, una schifezza, un animale e ci erano riusciti, purtroppo, a fargli credere che quello a non essere buono era lui, quello che aveva ucciso la mamma, che meritava la vita che faceva. Così Osso iniziò a bere, a fumare erba, per cercare di uscire, almeno nella sua mente e per poco tempo, da quella vita. Ma la gente non capiva, non vedeva, o forse faceva finta di non capire e di non vedere, lo vedevano come un delinquente, uno di quei ragazzini che a 14 anni andava in giro per i bar, marinava la scuola, faceva a botte e rubacchiava.

    Lo sai chi sono io adesso Osso? io sono il Mago. Quello che fa il Mago è un segreto, e chi conosce il suo segreto è un privilegiato. I giochi del Mago non vanno svelati. Qui dentro noi siamo amici, e gli amici si proteggono, vero Osso? Non farà male, è solo un gioco.
    E invece lui sentiva tanto male, sentiva la carne spaccarsi, sentiva il cuore scoppiare e aveva tanta voglia di piangere, ma Osso non poteva piangere, quando si giocava era proibito farlo. Sarebbero arrivate anche le botte, e lui non ne poteva più delle botte. Il dolore durava poco, dopo Osso si rassegnava e pensava ad altro, ai giochi che non aveva, alla famiglia che sognava, alla città dove avrebbe voluto vivere. Il Mago finiva presto, era un vecchio lacerato dall'alcol, e questo era un bene. Un giorno Osso sarebbe stato libero, lo sapeva , e avrebbe lasciato quella casa.

    Pochi giorni dopo la morte di suo nonno, Osso tornando da lavoro trovò la porta chiusa, serrata. I vicini dissero che sua nonna era partita. E lui si trovava lì sotto la pioggia, senza casa, senza le sue cose, sporco di grasso di macchina, chiedendosi cosa avrebbe fatto da ora in poi. Ormai non programmava più la sua vita, prendeva quello che veniva, le cose belle e anche le cose brutte. Non sapeva se essere rimasto solo adesso era un bene o un male, in quel momento il suo unico pensiero fu la per la pioggia. Poteva piangere in silenzio, senza essere notato, senza essere visto, e questo lo fece stare meglio.
    Rimase più di un mese un po' per strada, un po' a casa di amici, un po' a dormire in officina, fino a quando la gente del quartiere cominciò a preoccuparsi per quel ragazzino che girava in strada. Non fu compassione, solo paura che per mangiare cominciasse a rubare lì i suoi vicini bastardi, i vicini ciechi e sordi, quelli che quando stava seduto sul marciapiede attraversavano la strada, perché lui aveva la faccia cattiva e andava evitato. Aveva una cicatrice che gli attraversava il lato destro della faccia, dalla fronte fino al mento, una cicatrice che gli dava un aria feroce, e che lui cercava sempre di nascondere, sotto il cappuccio, dietro i capelli. Ogni volta che si guardava allo specchio ricordava quel giorno di un anno fa.
    "Osso hai portato la birra?"
    "No signore.."
    "Perché cazzo non hai portato la birra brutto figlio di puttana, fai schifo sei peggio di tuo padre, inutile buono solo a leccare culi"
    "Scusa nonno.. ero stanco e mi è sfuggito, posso scendere a prenderla adesso" - Osso non vedeva l'ora di scendere, stringeva i pugni per non reagire, per stare fermo al suo posto ed evitare di farlo agitare di più.
    "Lascia perdere, faresti solo danni"
    Osso pensò di averla scampata e decise di prepararsi un panino. Aprì il frigorifero e prese il barattolo di maionese, ma il nervosismo gli faceva tremare le mani e il barattolo cadde a terra. Suo nonno si scagliò contro di lui come una furia, cominciò a prenderlo a pugni e a calci, per ultimo prese un asta di legno e cominciò a dargli colpi, non vedendo forse che attaccato all'estremità c'era un chiodo. Per fortuna il chiodo gli prese solo la faccia. Era proprio un ragazzo fortunato..

    La vita in strada non gli faceva poi tanto schifo, era libero, nessuno lo rompeva e faceva quello che gli pareva. Ma non tutte le cose belle durano e così gli assistenti sociali lo presero e decisero, "per il suo bene", di affidarlo ad una casa famiglia.

    Osso era nato per sbaglio, e tutta la sua vita fu uno sbaglio. Lui era un problema, perché causava problemi, perché con lui non si sapeva cosa fare. Da piccolo a scuola gli altri bambini lo evitavano, perché lui era diverso, parlava poco, in dialetto, e preferiva usare le mani per risolvere le cose. Lui aveva le boccacce, non si portava la merenda, e a scuola dormiva. Le mamme dicevano ai figli di evitarlo. Nasci in una culla d'ospedale da solo e per le mamme sei un bambino da coccolare, cresci e dopo 6-7 anni diventi un problema, e magari quelle stesse mamme adesso ti evitano.
    Sono nato solo, e continuerò a vivere da solo come ho sempre fatto- pensò osso. Non gli serviva una famiglia, né l'amore. Quello che gli serviva lo aveva già, ed era lui stesso, la sua forza, il suo coraggio, perché quando sei solo il coraggio ti viene, non sai da dove né come, ma in qualche modo lo trovi. A lui faceva piacere pensare venisse da sua mamma. Non credeva nel paradiso, e nemmeno all'inferno.. ma quel coraggio era il coraggio di sua mamma, ne era certo. Paura? si certo, ne aveva tanta. Ma farla vedere era proibito, se lo era sempre proibito. mai far vedere che hai paura, la paura ti rende fragile e ti fa vedere come un bersaglio. Attaccare prima di essere attaccato, mettere paura per far vedere che tu paura non ne hai, di niente.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime13 Jun 2012
     

    la grammatica me l'ha corretta gaetano, l'educatore che ce qui. ho preso troppo spazio, mi dispiace...

  8.  

    Non preoccuparti :face-monkey:

    Devi continuare a provare a non sbagliare e non pensare che sia tutto inutile perché è da vigliacchi arrendersi. Tu sei un vigliacco? io non credo.
    Arrendersi implica poi un sacco di altre cose, come non voler avere un futuro, pensare di non poter essere un buon marito o un buon padre, non lavorare pensando di non essere in grado. E poi che fine farai? Preda di qualche malfattore, finito in qualche banda a rubare, rapinare, uccidere o peggio ancora.
    No Ago, non rinunciare alla tua vita, ai tuoi sogni.
    Il tuo futuro dipende soltanto da te. Se vuoi puoi farcela. In tanti possiamo darti una mano, ma se non sei tu a volerlo, non ne uscirai mai.
    Devi Volerlo, devi, non arrenderti per favore.

    Ago ... ho letto. E' la tua vita? Sei tu Osso?

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime13 Jun 2012
     

    si..

  9.  

    Sono convinto che sai che non tutte le famiglie sono così.
    Cerca di guardare gli esempi positivi e tralascia quelli negativi.
    Chi ha molto sofferto e molto subito riesce ad essere una persona migliore nel momento in cui riesce ad affrontare il passato e combatterne gli aspetti negativi, facendo tesoro della propria esperienza per non essere anche lui un padre poco presente in futuro.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime13 Jun 2012
     

    io nn sarò mai padre..

    • CommentAuthorroberta_b
    • CommentTime13 Jun 2012
     

    Ciao Ago,
    ho letto il tuo racconto, la tua storia... Mi ha molto colpita: hai una sensibilità enorme...che difficilmente si trova in un quindicenne, hai scritto cose di una profondità tale da farmi venire i brividi. Complimenti davvero. Credo che tanti tuoi coetanei e persone anche più grandi di te avrebbero molto da imparare...e non mi riferisco a quello che fai (o hai fatto...anche spesso sbagliando) ma alla persona che sei.
    Continua a scrivere sul forum! Sai, anche se in fondo io ho finora avuto una vita che potrei definire "normale", mi riconosco in tanti tuoi timori, nella paura di sbagliare, nella sensazione di essere messo da parte, rifiutato, non voluto. Sono cose che capitano a molte persone, non solo a Osso... L'importante è non arrendersi mai (e lo scrivo qui come se fosse una cosa facile facile... :face-angel:)
    Un abbraccio

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime13 Jun 2012
     

    sei gentile.. grazie...

  10.  

    Saresti un buon padre, credi a me.
    Lo saresti perché ha potuto vedere cosa un padre non dovrebbe fare e per non far soffrire i tuoi figli faresti di tutto per non ripetere gli errori di chi ti ha fatto da padre

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    nn posso dare amore a nessuno

  11.  

    ahhh ... scemino :face-monkey:

    Io parlo per me, ma qui tu hai dato tanto calore ed affetto.
    La tua fiducia in noi ci gratifica e ci onora.
    Parlare di sé stessi, mettersi a nudo con i propri problemi, cercare un consiglio ed una pacca sulla spalla è già una grande prova d'affetto.
    Hai tanto da dare Ago, non chiudere il tuo cuore, il mondo ha bisogno di persone buone e tu lo sei.
    Ci saranno sempre persone che ti diranno che sei cattivo, ma ci sono anche persone che ti diranno che sei buono.
    Perché vuoi credere alle prime? Se devi scegliere credi alle seconde. Perché vuoi deluderle?
    Non devi per forza dimostrare che sei cattivo solo perché gli altri si aspettano questo da te. Deludi loro, deludi chi dice he tu sei incapace di amare.
    Trovati una brava ragazza, un amico, un sacerdote e dagli la tua amicizia ed il tuo affetto, vedrai come sarà bello.
    Provaci, fallo per me Ago, ma sopratutto ... fallo per Ago.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    mamma e morta per colpa mia.. sono sicuro che lei nn e orgogliosa di me.. nn mi meritoil suo amore.. mio nonno dice che lei mi odiava perche non mi voleva a che mi avrebbe dato via..

  12.  

    Nessuna mamma odia il proprio figlio.
    Tu, carissimo Ago, non hai nessuna colpa. Non addossarti le colpe che tue non sono, non hai chiesto tu di nascere.
    Io adoro la tua mamma invece che ti ha fatto nascere. Detesto l'aborto perché per me significa omicidio, uccisione di un bambino

    • CommentAuthorclod
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    ciao Ago.............in punta di piedi voglio dirti una cosa, non conosco te , non conosco tuo nonno e non ho conosciuto tua madre, Ma credo che tu meriti il suo Amore e soprattutto che lei Ti Amava........ti ha portato nove mesi nella sua pancia! Pensi che questo non è Amore??:face-angel: forse l' odio che tuo nonno ha visto lo ha confuso con la Paura.

    Un Abbraccio e un grazie per tutto ciò che hai scritto e voluto condividere con noi.....Hai Coraggio!! Non arrenderti mai :face-smile:

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    mio nonno sapeva dire solo cose cattive..
    io lo so che se mia madre non moriva la mia vita sarebbe stata diversa e che lei mi avrebbe tenuto..

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    Ciao Ago, ho letto anch'io il tuo racconto.
    Ti ringrazio per averlo condiviso con noi.

    Anche a me ha trasmesso emozioni molto forti e francamente mi sembra così assurdo che tu dici di non poter dare amore a nessuno! Hai avuto poca fortuna, ma mi sembra che nonostante tutto tu sia riuscito a non perdere la tua bontà di fondo. Dici che fai cose cattive, ma se tu stesso le giudichi cattive, vuol dire che sei un ragazzo buono.

    oggi sono tornata a casa dopo due giorni molto faticosi per me,volevo andare a letto appena rientrata,invece ho aperto il computer, ho visto il tuo post e ho letto il tuo racconto. Tutto dipende da te, sei tu che scegli come usare queste tue esperienze, dolorose, ma che sicuramente in qualche modo ti aiuteranno ad apprezzare un futuro che, se cerchi la strada giusta, sarà migliore.

    Tua madre ti ha messo al mondo con amore, per amore e affinchè tu possa amare, sono certa che nonostante quello che hai vissuto, troverai la strada giusta, se vorrai cercarla.

    Hai tanto da dare al mondo e stasera hai trasmesso tanto anche a me, spero che sceglierai di tirar fuori tutta la tua capacità di amare!

    Non avrò internet per un bel po'... spero tanto di leggere tanti tuoi interventi che mi parlino di te quando potrò accedere di nuovo!

    grazie e ciao :D:face-smile:

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    grazie a te.. oggi e stata una brutta giornata anche per me.. sono tutti inca con me perche dicno che ho rovinato il fine settimana.. mi sento nervoso..

  13.  

    Ago, non fare cose di cui potresti pentirti.
    Sfogarsi è giusto, ma bisogna farlo nel modo adeguato e senza fare male agli altri.
    Quando morì la mia mamma ero arrabbiato con tutti perché tutti mi avevano abbandonato.
    Adoro andare sott'acqua, facevo anche le gare di pesca subacquea, ed in quel periodo passavo tante ore in mare. Lì ero solo, mi sfogavo, mi stancavo.
    Devi avere il coraggio di sudare, faticare, scaricare la tua aggressività in qualcosa di positivo.
    Lo sai che molti ragazzi come te hanno iniziato a fare la boxe per menare pugni, ma alla fine si sono calmati ed hanno trovato in quello sfogo uno sport che ha dato loro belle soddisfazioni.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime15 Jun 2012
     

    mi piacerebbe fare boxe.. ma la palestra si paga..
    ieri notte ho bevuto di nuovo..

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime15 Jun 2012
     

    Ciao Ago, sai Citro ha ragione, credo che tutti quelli che hanno letto di te si sono fatti l'idea di un bravo ragazzo che deve avere il coraggio di fare le scelte giuste. Credo tu sappia bene la
    differenza tra bene e male, quindi concentrati sulle cose positive e fatti aiutare dagli adulti che ti stanno vicino, ascolta i loro consigli ,se per ora la box non si può fare possono suggerirti altri modi per scaricare la tensione, la rabbia. Lo so non è facile, ma devi imparare a farlo se vuoi migliorarti. Sai mio figlio bio dai 16 ai 18 anni era arrabbiato con il mondo intero e si atteggiava da bulletto, voleva fare il grande ignorando le regole, sai mi ha fatto piangere molto, finché questo comportamento l'ha portato a fare cose brutte (ogni volta che ci penso ci sto ancora male) e peggio non si è fidato di noi, comunque per fartela breve ha capito che non era la strada giusta, che con la cattiveria e l'arroganza non si va da nessuna parte e soprattutto non era lui. Pian piano è uscito il ragazzo buono e speciale che era dentro di lui, più forte di prima e con tanta voglia di vivere. Coraggio Ago cerca di fare le scelte giuste: bere lo è ? Piuttosto scrivi prendi un quaderno e sfoga i tuoi pensieri, quando li vedi scritti ti faranno meno paura.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime15 Jun 2012
     

    Ciao Agostino, se l'hai scritto, senza che nessuno te lo chiedesse, vuol dire che dentro di te sai che non è la cosa giusta....bere intendo. E ammetterlo sarebbe già un passo importante. Sono d'accordo con Lory, anch'io ho dei figli adolescenti e so quanto è dura a volte per voi ragazzi scegliere la strada giusta, quella che va un po' controcorrente, ma la strada più facile, quella che molti di voi scelgono è quella che poco a poco vi porta tanto in basso da non aver poi più fiducia in nessuno , che vi porta a vedere tutto nero e a pensare che non ci siano alternative. Non è così Ago....devi farti aiutare, io sento che tu hai voglia di cambiare, e questo è il primo importante passo....c'è qualcuno nella tua comunità di cui ti fidi o che potrebbe capirti?

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime15 Jun 2012
     

    io lo so che bere e sbagliato.. ma nn mi fa pensare a niente mi fa sentire piu libero.. io voglio cambiare.. ho provato a scrivere ma poi mi viene lo stesso la rabbia e mi sale il nervoso..
    sono qui da poco.. perche mi avevano dato in affidamento subito dopo che ero entrato in comunità.. il giudice diceva che era meglio per me.. dopo 5 mesi mi hanno riportato qui.. nn o avuto tempo di conoscere ne loro qui ne la famiglia... e i primi giorni qui e stato difficile.. c'erano ragazzi che mi pisciavano ogni giorno nel letto.. mi sn dovuto fare rispettare.. e ora ho rispetto ma nn ho amici.. i tutor sembrano bravi..

    • CommentAuthorroberta_b
    • CommentTime15 Jun 2012
     

    Ma è normale che in una casa famiglia succedano queste cose? Gli adulti, gli educatori...ci sono? intervengono? vi tutelano? :face-plain: Sfido io a non diventare o nervosi o depressi...
    Mi auguro proprio che tu possa trovare la tua famiglia...quella di prima...o una nuova...ma che sia la TUA!

  14.  

    Roberta, ci sono strutture ove accolgono ragazzi con grandi difficoltà, ragazzi che sono cresciuti per la strada e dove la legge che vige è quella del rispetto. In regioni come la Sicilia poi tutto è amplificato perché le parole "onore" e "rispetto" hanno un valore diverso e più forte che non da noi.
    Non bisogna giudicare senza conoscere, ma una realtà come quella ove è inserito Ago non è certo facile da gestire.
    Ricordate quando venne fuori il caso Muccioli? Certi metodi educativi sono sbagliati a prescindere, ma quanti ragagazzi ha salvato?

    Ago, il fatto che la palestra si paga non deve e non può essere un impedimento.
    La struttura dove sei ha l'obbligo di trovare qualsiasi strada, a costo loro (prendono dei soldi per tenerti lì e per te li devono spendere) per aiutarti.
    Parla con loro, digli che il tuo desiderio è di andare in palestra e vedrai che ti aiuteranno.
    Se non lo facessero chiedi di parlare con il giudice e lui digli che per calmarti, sfogarti vorresti andare in palestra e vedrai che risolverà il problema.
    Alla fine se il problema fosse quello del costo della palestra, te la paghiamo noi.

    Ma bere no Ago.
    Non è così che si risolvono i problemi.
    Sei un vigliacco? Io non credo. Solo i vigliacchi e quelli senza palle scappano davanti ad un problema. Un problema lo si affronta da uomini, con coraggio, non attaccandosi ad una bottiglia per non pensare, per stare meglio. E poi? Quando l'effetto svanisce? Stai peggio di prima ed il problema non è scomparso.
    Ma scusa, come ti procuri da bere? I soldi per il bere li hai e non potresti spenderli meglio, magari per andare in palestra?

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime16 Jun 2012
     

    qui nn e come la casa famiglia dove sn stato prima dell'affido, nn ci sn piccoli, devi stare attento a quello che dici e che fai se no poi te la fanno pagare.. i nuovi sono presi di mira. a me le ingiustizie nn piacciono e certe volte faccio a botte pure per gli altri. i tutor sn tutti bravi, nn e colpa loro..
    per la palestra mi hanno detto che piu tardi ci andiamo a informare
    li ho rubati.. comunque ci danno un po di soldi per lavori che facciamo solo che poi vogliono sapere cosa ci compriamo.. io li spendo in sigarette e poi mi pago la chiavetta che e mia perche me la sn fatta comprare io.

  15.  

    Sul fatto che le ingiustizie non vadano bene sono d'accordo con te, ma non è giusto usare modi sbagliati, come fare a botte, per sanarle.
    La mia mamma mi diceva sempre che quando discuto con una persona non devo mai passare dalla parte del torto, altrimenti da una cosa buona, come difendere i più deboli, fai più male che bene.
    Bene per la palestra, ne sono contento :face-monkey: Fammi saper come è andata :face-smile:

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime16 Jun 2012
     

    in qualche modo però ti devi fare rispettare..

  16.  

    Cuore, cervello, dialogo queste devono essere le tue armi.
    Con i pugni troverai sempre qualcuno più forte di te e verrai preso come il cattivo.
    Se invece impari ad usare l'amore che c'è in te combatterai la cattiveria con la bontà e ti saprai far rispettare.
    A 17 anni andai in collegio per un anno, mia scelta per recuperare un anno perso, e mi ritrovai con ragazzi che spacciavano, picchiavano e rompevano ogni cosa fosse degli altri per mandarli via, specie se erano terroni, come dicevano loro (chiunque al di sotto del fiume po).
    Ci provarono anche con me, ma appena mi misero le mani addosso gli dissi che io ero lì per studiare e che non mi avrebbero mandato via, che se provavano a torcermi un capello avrei trovato il modo di farli espellere.
    Non ci crederai ma alla fine diventai amico di questi ragazzi che mi rispettavano perché non avevo avuto paura di loro, disposto anche a farmi picchiare pur di portare avanti un mio principio

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime16 Jun 2012
     

    io sn cresciuto cosi.. e ora parlare per chiarirmi mi viene difficile.. ma ci sto provando. quando succede qualcosa cerco di stare calmo e anche se dentro brucio mi sforzo di parlare. certe volte riesco alla prima ma alla seconda provocazione scatto.. oggi uno dei tutor mi ha detto che e stanco di me e che nn ce la fa piu a starmi dietro.. nn e stato bello sentirselo dire ma ho fatto finta che nn me ne fregava niente..

  17.  

    Forza Ago, il primo passo è fatto.
    Dai ce la puoi fare. La prossima volta prima di scattare aspetta almeno la terza provocazione.
    La mia mamma mi insegnava a stare calmo dicendomi di mettermi a contare e contavo, contavo ... arrivavo anche a mille delle volte :face-monkey:

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime16 Jun 2012
     

    per la palestra mi hanno detto che nn me la merito per ora perche dicono che oggi mi sn comportato male.. e che se ci tengo me lo devo meritare..

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime16 Jun 2012
     

    Se ci pensi non è un discorso sbagliato, le cose si devono meritare, ma tu prendi quest'occasione come stimolo x cambiare: desideri veramente andare in palestra, sforzati a migliorarti nel comportamento, un passetto alla volta e vedrai che diventerà sempre più facile, quando sale la rabbia chiudi gli occhi, respiri profondi, e ripetiti ora mi calmo. E' questione di esercizio, devi aver pazienza, anche io dico sempre ai miei ragazzi di contare prima di reagire. Parla con il tuo tutor, magari scusati e digli che ci stai provando a cambiare, sai un momento di sconforto capita a tutti soprattutto se non si vedono risultati positivi, magari soffre a vederti sbagliare e vorrebbe aiutarti di più, ma tu non glielo permetti. Digli qualcosa che lo conforti, vedrai che riuscirà a trovare l'energia giusta per aiutarti ancora di più, e di sicuro di farà sentire un pò meglio...provare per credere! Coraggio!!

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime16 Jun 2012
     

    nn ce l'ho con lui, lo so che certe volte esagero.. ma qui nn si puo fare niente.. nn ci sn tutte queste regole in una famiglia..

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime16 Jun 2012
     

    Sono d'accordo con Lory, devi dar loro un segnale delle tue buone intenzioni e parlarci