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    • CommentAuthorElen
    • CommentTime2 Mar 2012
     

    Ciao a tutti, apro questa discussione e colgo l'occasione per fare un appunto sulla questione cellulare e libertà varie che concediamo ai nostri figli.Io e Riccardo ci conosciamo già da qualche anno e quindi penso di poter dire la mia opinione nel massimo rispetto (che ho e che ho sempre avuto ) per il modo in cui educa i suoi ragazzi, tanto che molto spesso mi rivolgo a lui per avere dei consigli.:face-monkey:
    Ma mi piacerebbe sentire come la pensate, voi amici del forum. Quello che mi stona un po' è che il fatto di avere il cellulare per un ragazzo possa essere ritenuta una cosa negativa, forse per un ragazzo come N. potrebbe esserlo? O è una cosa negativa in assoluto? Voi cosa ne pensate?
    Vi capita mai di cedere su qualcosa che pur essendo per voi un qualcosa di non molto educativo, decidete di concederlo dandogli la fiducia che venga usato con cautela? Vedi Facebook, internet...e poi quando immancabilmente ne abusano , come vi comportate?

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime2 Mar 2012
     

    bella discussione Elen.
    dunque, il cellulare, noi lo abbiamo dato a Gius che era in prima media, lui doveva usarlo per chiamarmi finito allenamento di calcio, oppure quando lo dovevo andare a riprendere dopo Catechismo. poi ovviamenete lo usava per qualche sms con gli amici. ovviamente non lo ha mai portato a scuola, con il passare del tempo, ha cambiato modello, usando i suoi risparmi, con un contributo nostro, cioè se hai 80 euro, io te ne regalo 30 per il compleanno, o per Natale, e tu puoi comprarti questo cellulare, per la ricarica noi siamo fermi a 15 euro al mese, se la finisce prima..pace. ora lo controllo meno, non ha mai combinato pasticci, e in genere si fà bastare la ricarica, io non considero negativo l"uso del cellulare, assolutamente, trovo folle, magari, permettere che lo cambino ogni due mesi, per avere modelli all"avanguardia, continuamente, quello no!
    Si, capita di "cedere" il qualcosa di molto o non molto..educativo..Elen, a stò punto..che dire? come ci orientiamo? cioè la play è educativa' noo' io penso che la virtù..stà in mezzo..allora un ora di gioco và bene, la partita sabato sera con altri amici si può fare se fà freddo e state in casa, però se poi vai male a ascuola la play me la consegni, e te la ridò quando lo ritengo opportuno! noi a Natale gli abbiamo regalato la play 3, la aspettava da un anno, ma abbiamo ritenuto potesse continuare ad usare la vecchia, poi si è fusa, e gli abbiamo detto. se raggioungi le sufficienze nelle 4 materie che sai, possiamo valutare.
    può essere sbagliato mercanteggiare cosi, ma vedo che la capisce, cioè, gli spiego che sono , primo spese importanti, percò da ben valutare, poi che non può avere subito tutto, ma..dare qualcosa pure lui..per ora funziona! e devo dire che non chiede poi moltissimo, certo è che oggi stè aggeggi elettronici, sono la loro passione, e questo sarà probabilmente il loro mondo!

  1.  

    Non credo che il cellulare sia il diavolo, ma credo che ogni strumento
    debba essere usato con moderazione e nei giusti momenti.
    Un adulto può capire, un ragazzo, specie se adolescente può essree preso
    dai suoi impulsi e gestire la cosa nel modo sbagliato.

    Ai nostri ragazzi non permettiamo il cellulare per molti motivi

    - amo il dialogo, amo parlare con le persone, amo vedere le espressioni
    nei loro occhi, la postura che prendono nell'ascoltare. I ragazzi oggi
    hanno perso la capacità di dialogare. Ho visto ragazzi mandarti messaggi
    da una parte alla'altra della stanza. Ho visto ragazzi isolarsi da un
    contesto di gioco o di discussione per mandare messaggi, ho visto ragazzi
    sposati da poco mandare messaggi alla suocera di 80 per i problemi con il
    marito o con la moglie ed arrabbiarsi perché la suocera non risponde, ho
    visto persone arrabbiarsi per aver mandato un messaggio e non aver
    ricevuto risposta (magari dall'altra parte si preferiva parlarne a voce).
    Il telefonino uccide il dialogo.

    - nell'affidamento è di per sè stesso difficile tenere sotto controllo la
    situazione. I ragazzi, specie unavolta allontanati dai problemi derivanti
    dalla famiglia, tendono a idealizzare i propri genitori, i propri parenti.
    Arriva il momento in cui c'è la voglia di contatto e questo deve essere
    indirizzato nel modo giusto, anche secondo i dettami del tribunale dei
    minori e dei servizi sociali. Il telefonino inficia questa azione. I
    parenti contattano il ragazzo ed è un dialogo che non possiamo valutare,
    che non possiamo proteggere. Alcune vlte abbiamo dato il permesso di
    tenere i cellulari ed il risultato è stato pessimo. In un caso un ragazzo
    fu contattato dal padre (trafficante di armi e droga che aveva perso la
    potestà genitoriale) che gli ha promesso mari e monti, una vita di lussi e
    di bella vita. Un diciassettenne vuole credere a queste cose e ci è
    cascato. A 18 anni ha voluto andarsene per correre dal padre ... il quale
    lo ha respinto ed ora questo ragazzo vive per la strada. Ad un altro
    avevamo trovato lavoro, le ragazze lo chiamavano mentre lavorava e lui gli
    rispondeva, lavoro perso.

    - Magari con un ragazzo si potrebbe anche riuscire ad insegnare un modo
    corretto di uso, anche se penso che nel caso dell'affido sia pericoloso
    per il contatto con i genitori,ma con dieci è impossibile.

    Per un ragazzo che vede nel cellulare la soluzione a tutti i problemi
    (perché ha poco carattere e non si sforza di cercare il dialogo in altro
    modo perché difficile), ce ne sono altri che capiscono e imparano a
    parlare. Il sabato pomeriggio parliamo con i ragazzi anche tre ore a
    volte, senza accorgersi che il tempo passa e sono loro a chiederlo. A
    tavola a cena facciamo grandi chiacchierate, belle risate senza che ci sia
    un cellulare che vibri o che suoni e interrompa il momento magico.

    Forse il cellulare non è il diavolo, ma certo io preferisco una vita senza
    interruzioni nel rapporto con i miei ragazzi.
    Non giudico chi si comporta diversamente, figuriamoci, ognuno è libero di
    insegnare ai propri ragazzi come comportarsi nella vita. A me piace
    cercare di insegnare loro il dialogo guardandosi negli occhi e non con gli
    sms, dicendo Ti voglio bene e non tvb, sorridendo con tutto il corpo e non
    mettendo due punti meno parentesi chiusa

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime3 Mar 2012
     

    Condivido in pieno le riflessioni di Riccardo e non mi vergogno nel dire che anche i miei figli, ai quali ho concesso cellulare e facebook fanno parte della schiera di ragazzi sopra descritti.
    Allora dove sta il problema direte voi? Il problema sta nel fatto che a volte si concedono determinate cose ai nostri figli perchè ci sembra che dire di no sia andare controcorrente, che così bisogna fare perchè così fan tutti, che altrimenti poverino è diverso dagli altri. Nonostante però i risvolti negativi a cui determinati comportamenti portano, mi ritrovo a dire che non si poteva fare altrimenti.
    Mia figlia (non ricordo a quale età, forse in seconda media) è stata l'ultima della classe ad avere il cellulare e ricordo che io mi ero opposta fino all'ultimo nel concederglielo. Ricordo ancora le parole di una psicologa da cui eravamo andati per dei colloqui, che mi disse: attenzione nel negare queste cose ai ragazzi, perchè rischiamo di creare dei "diversi". In sostanza lei sosteneva che i ragazzi non hanno nessuna colpa di essere cresciuti in un mondo supertecnologico, che noi adulti abbiamo creato, e che quindi non glielo possiamo negare. Il suo discorso era molto generico, ma voleva farci capire che noi genitori a volte, per tener fede ai nostri principi e valori,ci dimentichiamo di camminare con la società e con i nostri figli.
    Questo è il dilemma che sta alla base di tutti i nostri insegnamenti: dare un'educazione conforme ai nostri canoni e nello stesso tempo tenere conto di quella che è la società di oggi
    Che ne pensate?

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime3 Mar 2012
     

    Accetto la posizione di Riccardo, noi per ora non ci siamo"pentiti" di aver dato il cell. a Gius, ovvio, che a tavola il cell. non si porta!! non l"ho mai visto preso più dal cell. che da una partita a calcio con gli amici, per ora, almeno, altrettanto ovvio che..lo usa per i messaggini con amici e ragazzine, ma ripeto, per ora nei modi direi normali! Io credo che essendoci..nati..con questi aggeggi, li usino come noi usiamo la lavatrice..cioè un accessorio normale..forse i primissimi tempi, c"era la bramosia di usarlo..studiarlo..
    Il discorso della pssico, di cui parli ELEN, in parte lo condivido, insomma, se nella compagnia dei miei figli, ci sono 20 ragazzi che hanno il cell. e lo usano per darsi appuntamento..perchè il mio deve..essere fuori?! dopo un pò di volte..chi lo invita più? è cosi, inutile che ci raccontiamo altro!
    Vogliamo parlare del fatto che la Scuola, avvisa i genitori delle assenze tramite un sms?! ormai è davvero come un elettrodomestico di uso comunissimo!

    Cosi come il PC. internet..facebook..ormai è di uso universale..personale faceb. per Gius è stato attivato solo lo scorso anno, dopo che ne abbiamo parlato moltissimo e cercato di capirne i pericoli e i limiti, io per esempio non ci sono su faceb. non mi attira, ma tra ragazzi..chi non c"è, e se non lo usano ora e pian piano capiscono cosa è..lo possono comunqiue fare dopo..o in casa di amici..noo?
    Io non ho risposte in tasca, mi affido al mio buonsenso(casomai ne avessi) e un pò all"istinto, un pò all"esperienza, ma spesso anche mi interrgo, se avessi io 15 anni, ora e volessi viverli stare con i miei amici, sapere tutto della mia squadra del cuore, morirei per farlo, poi entra molto anche come è il ragazzo, Gius non ci ha mai creato problemi di prepotenza, ha vuto si i suoi momenti, ma grazie al cielo, ha di buono che, ascolta e parla, e le cose le aggiustiamo sempre, non è un ragazzino che pretende, esige..ovvio chiede, poi ci si discute, e alla fine, sono dell"idea, che ora e qui vivono, e che ora e qui hanno le loro relazioni, noi vigiliamo, cerchiamo di esserci, capirli, e guidarli, e credo che di tutto questo faccia parte anche l"accettare cose che noi nemmeno conoscevamo nemmeno immaginavamo potessero arrivare..certo la scelta è personalissima, in questo campo, ognuno conosce i figli che ha, il loro temperamento, i nostri canoni, i nostri principi, sono un bagaglio che cerchiamo di trasmettere a loro, ma loro vivono questa società, il difficile è..starci in mezzo, per noi!!

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime3 Mar 2012
     

    ciao neanche io "credo che il cellulare sia il diavolo, ma credo che ogni strumento
    debba essere usato con moderazione e nei giusti momenti"

    e questo vale per facebook e per tutto il resto. Certo i ragazzi tendono ad esagerare, ma per quanto riguarda il cellulareio più che all'aspetto educativo io pongo l'accento sulla salute.

    A quanto ne so io, è dimostrato che l'uso del cellulare è strettamente legato ad alcuni tipi di tumore ed è per questo che anche noi adulti faremmo bene a limitarne l'uso. Onestamente anche se non li possiamo tenere fuori dal mondo, a mio figlio preferisco limitare (anche se non in modo drastico) l'uso dei videogiochi (e indirizzo per quanto possibile la sua attenzione su quelli "educativi"), della tv (che considero davvero un demone sinceramente in quanto veicolo di valori inaccettabili)ed evito quanto più possibile di fargli usare il cellulare (è piccolo e ancora non ne ha uno suo, ma di tanto in tanto capita che usa il mio per chiamare i nonni o i cugini)...

    :D

  2.  

    Elen, io penso che non riesco a rinnegare i miei principi solo perché tutti gli altri fanno qualcosa di diverso. Creare dei diversi? Dove è il problema? Sono contento nel dire che i miei ragazzi rispetto ai loro compagni di scuola sono diversi. Gesù era diverso, è stato messo in croce, ma poi alla fine il suo pensiero dura da duemila anni. Alcuni dei compagni di scuola dei miei ragazzi anelano alla vita che fanno loro, più di uno a battuta ha chiesto di essere preso in affidamento. Un'amica di Eleni qualche giorno fa disse "che importa se devo rinunciare al cellulare, in cambio però avrei un papà ed una mamma che si occupano di me, il mio babbo mi ha abbandonato da piccola, la mia mamma è troppo impegnata per me ... rinuncerei a tutto pur di avere le cose che hai tu.
    Secondo me il problema non è dire no, il problema sta nel darloro qualcosa in cambio che possa pareggiare i conti, qualcosa fatto di sentimenti, maggior dialogo, ore passate insieme a giocare o fare sport. Diversi? Se questa è diversità, ben venga.

    Lauri, i miei ragazzi non lo hanno, eppur i loro compagni li invitano lo stesso, non li escludono certo perché non hanno il cellulare.
    La scuola avverte con sms? Certo, ma avverte i genitori.
    Ripeto però che non credo sia una questione oggettiva se il cellulare è un bene o un male. Ci sono pro e contro e credo che questo rientri nella sfera educativa personalissima di ciascuna famiglia. Io sono contrario ed educo i miei ragazzi senza telefonino perché credo che nel nostro contesto così debba essere. Altri contesti non mi permetto di giudicarlied il libero arbitrio è cosa sacrosanta.

    Citro, anche i miei ragazzi non guardano la tv, solo il tg e qualche telefilm o film dal computer. Videogiochi manco mezzo ... viva l'aria aperta, lo sport,il gioco.

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime3 Mar 2012
     

    anch'io credo fermamente che non sia importante se gli altri hanno valori diversi, se io credo nei miei li professo in tutti i modi possibili perchè penso siano giusti.

    Posso confrontarmi e cambiare opinione, ma non perdo occasione di spiegare il mio punto di vista anche a chi la pensa diversamente, soprattutto quando si parla di educazione (è il mio campo e cerco di ponderare bene i valori che trasmetto: non credo di essere infallibile perchè la ricetta perfetta non esiste, ma penso sia giusto essere cauti e consapevoli nel trasmettere valori)
    per Ric: io sui videogiochi mi sono ricreduta, meglio l'aria aperta certo, ma capitano delle occasioni in cui possono essere usati (la frequenza dell'utilizzo del nintendo da parte di mio figlio è una volta ogni 3-4 mesi quindi prtaticamente pari a zero)

  3.  

    Ci sono dei videogiochi istruttivi e non credo sia sbagliato farglieli usare, ma ai miei ragazzi manca il tempo per fare mille altre cose che ritengo essere migliori dei videogiochi dove interagisci da solo o al massimo in due.

    Sui principi da portare avanti anche da solo ti dirò che se non fossi stato così, adesso l'associazione non esisterebbe. Tutti hanno provato, cone le buone e cone le cattive, a dissuadermi ... ma sono andato avanti per la mia strada.
    Ho perso molti amici perchéchiedevo loro di non bestemmiare, ma alla fine ho preferito rinunciare a loro che rinunciare ai miei principi.
    Così cerco di educare i miei ragazzi, almeno ci provo.

    Non gli do dei diktat, faccio capire loro il mo punto di vista e li ascolto, tanto che sul discorso cellulare abbiamo tentato diverse volte, ma sempre con esiti negativi che mi portano oggi a dire no al telefonino.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime3 Mar 2012
     

    è bellissimo, leggere tante posizioni..tanti modi di vedere la situazione..costruttivo assolutamente.

    • CommentAuthorroberta_b
    • CommentTime26 Apr 2012
     

    Sto leggendo i vostri post.... Anch'io sono sempre stata un po' quella diversa, ma non per divieto dei miei genitori (che anzi vorrebbero seguissi un po' di più le mode, ecc. ecc.) ma per un mio modo di pensare! Mi piace quello che scrive Riccardo sull'educazione che dà ai suoi ragazzi e anch'io provo a volte a trasmettere certi valori ai miei ragazzini, ma quasi sempre con poco successo... Che fatica soprattutto distoglierli da cellulari, pc e videogiochi!! Spesso mi sento dire "Mi sembri mia nonna", a volte però preparare una torta insieme o impastare le tagliatelle ha il suo successo:face-smile:

  4.  

    Per noi è più facile vivendo con loro ed essendo gli unici punti di riferimento per le regole

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime26 Apr 2012
     

    Mio figlio fino a 2 anni praticamente non ha visto la tv.

    Io non la guardo mai e mio marito a quei tempi tornava talmente tardi che spesso lui era già a letto.

    Pensavo che così sarebbe cresciuto senza mai appassionarsi a quell'oggetto maledetto e invece appena ha scoperto la tv e i cartoni animati è diventato da subito difficile gestire i momenti in cui la guardava.

    L'unico modo era trascinarlo a fare qualcosa insieme e così ho fatto per tantissimo tempo.

    Sempre a far qualcosa con lui, ad invitare amichetti a casa (ovviamente non guarda mai la tv quando viene qualche amichetto, ci sono infite altre cose da fare), insegnargli altri modi per trascorrere piacevolmente il tempo.

    Devo dire che ora (a parte quando è a casa del nonno a guardare le partite di calcio) anche quando io sono indaffarata e lui si annoia, piuttosto mi chiede cosa può fare, ma neanche gli viene in mente di accendere la tv:face-smile::face-smile:

    Sono proprio contenta di questo grande progresso!!!

    Il pc per me è uno strumento importantissimo e sono contenta che impari a usarlo bene, ma solo quando serve (per ora cerca il significato delle parole che non conosce, qualche ricetta o qualche altra informazione che gli interessa oppure scrive qualcosa su word)

    Cellulare: da quando ho scoperto che fa così male (il cellulare porta i tumori) tengo il mio (il suo penso che l'avrà soltanto quando non se ne potrà più fare a meno e spero dopo i 20 anni) sempre alla maggiore distanza possibile sia da me che da lui.

    videogiochi:Ho un mio nintendo (mi è servito per un periodo quindi l'ho comprato quando lui era piccolo) e ora gli permetto di usarlo per giocare a scacchi, ma molto raramente (tipo 10 minuti ogni 2-3 mesi)solo quando ci troviamo a fare qualche interminabile fila e ho dimenticato di portargli qualcosa da leggere oppure durante qualche lungo viaggio (ma deve essere lungo e noioso altrimenti facciamo qualche gioco insieme o guarda il panorama)

    Sono contenta di questo equilibrio, non mi sembra sbagliato e spero di mantenerlo così...:face-smile:

  5.  

    Sai Citro,
    noi facciamo lo stesso, più o meno.
    E siamo considerati anacronistici, ma sono ben contento di continuare su questa strada, visto il comportamento dei loro coetanei.
    Ieri sono stato in un negozio con Eleni, la nostra più grande di 20 anni, e guardando il reparto dell'elettronica, con tutti i computer, play station, gps, hipod ecc. mi diceva "non se ne può più! La gente cammina e non si accorge nemmeno di chi ha al suo fianco, vedono il mondo attraverso il tablet, ascoltano solo attraverso l'hi pod, guardano la realtà solo attraverso internet".
    Se Eleni che diventerà educatrice e forse psicologa la pensa così ... sono contento di essere anacronista.

    Il nostro vantaggio è che siamo in tanti e ci sono sempre mille cose da fare, non hanno nemmeno il tempo di pensare di annoiarsi :face-monkey:Capisco che per un genitore non sia facile comportarsi come hai fatto tu, ma credo che sia la cosa migliore.
    Niente è da demonizzare, ma tutto va saputo (e quindi insegnato da parte dei genitori) usare con la dovuta parsimonia, preferendo un bel dialogo con un amico, un gioco, una passeggiata alla tv, al pc o ad altro simile.
    Solo così si cresce e non si resta chiusi in sé stessi.

    • CommentAuthorroberta_b
    • CommentTime27 Apr 2012
     

    Condivido e ancora condivido!!:face-smile:
    Mi piacerebbe conoscere Eleni...sembra una ragazza veramente in gamba!!

  6.  

    Tutti i miei ragazzi sono in gamba :face-monkey:

    • CommentAuthorGiomamma
    • CommentTime5 Jun 2012
     

    Le mie figlie (le piu grandicelle) hanno entrambe il cellulare, ma lo usano soltanto se vanno in giro da sole (quando vanno a piedi dai nonni, dall'amichetta o al corso di danza ecc)
    Devo dire che loro non sono molto attratte da questo "elettrodomestico" e perciò non si pone il problema di doverne limitare l'uso.
    Diverso il discorso con il videogame (con quel nome impronunciabile... dsi??) o con la tv...
    Lì bisogna arrabbiarsi per farle smettere, anche se a volte, sarò una madre snaturata, ma mi fa comodo che siano zombizzanti davanti alla tv (tipo quando piove e si annoiano)

  7.  

    Non sono molto d'accordo sulla considerazione che faccia comodo e quindi le lascio fare.
    Credo che si deve insegnare ai ragazzi la cosa giusta, non far loro fare ciò che riteniamo sia sbagliato solo per comodità.
    Quando piove e non devono studiare propongo ai miei ragazzi un gioco da fare insieme,oppure un lavoretto manuale, oppure ci mettiamo a leggere qualcosa insieme e da lì parliamo, o facciamo delle gare "culturali" tipo chi conosce il nome di più città o prendo la settimana enigmistica e li interrogo sulle varie definizioni dando loro un punto per ogni risposta esatta.
    Così come i ragazzi hanno bisogno di cibarsi e non gli vanno dati i merendini, ma il cibo sano, anche il loro cervello ha bisogno di "cibo"sano.
    Le eccezioni possono esserci, ma devono restare eccezioni.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime6 Jun 2012
     

    Ebbene, confesso e ammetto, io pure, a volte concedo l"ora in più con la play, nelle domeniche pomeriggio d"inverno..io mi spaparazzo con un libro, lui può invitare un paio di amici, e farsi un paio di partite!! però il mattino c"è stata la partita di calcio, movimento e gelo..assicurati.. e..ddaiii che per una volta tanto...eh??!! si può??!!

  8.  

    Ma certo :face-angel: poi vige il principio che ogni genitore fa a modo suo, non ci sono canoni stereotipati da seguire necessariamente.
    Qui si fanno considerazioni generali che per alcuni ragazzi sono valide e per altri potrebbero essere addirittura dannose. Ognuno che legge saprà valutare e fare tesoro delle cose dette a modo suo.

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime6 Jun 2012
     

    Io la penso come riccardo, sia sul cibo che sulle cose da fare. Per me è fondamentale, senza essere mai rigidi, sforzarsi di instradarli verso il cibo sano e i giochi sani.

    Non demonizzo nè videogiochi, nè tv (anzi, un po' la tv sì, lo ammetto), ma cerco sempre di proporre a mio figlio e ai suoi amichetti (che ormai popolano casa in modo continuo) di trascorrere il tempo in modi che ritengo più stimolanti rispetto alla tv anche se molto spesso è motlo più scomodo per me...

    però è vero anche che faccio un lavoro e ho dei ritmi di vita che mi consentono in qualche modo di organizzarmi la giornata in tal senso e comunque anch'io non ho la pretesa di fare bene, conosco tanti figli cresciuti benissimo con "regole"molto diverse dalle nostre... secondo me non esiste un modo solo per essere un buon genitore!:face-smile:

  9.  

    Mi veniva a mente una cosa ... che ne dite se provassimo a dare delle regole educative sui vari aspetti della vita, creare una specie di decalogo condiviso, almeno nella teoria, da tutti.
    Non deve essere una bibbia da seguire scrupolosamente, ma un'idea comune del portale sulle regole che dovremmo far seguire ad un nostro figlio ideale in affidamento, un po' come se noi del portale fossimo un'unica famiglia.
    Dovremmo fare un po' di autocritica rispetto a quello che ai nostri figli abbiamo insegnato se riteniamo che sarebbe stato opportuno un comportamento diverso.
    Lo scopo di ciò? Dare una linea guida educativa dalla quale poter prendere spunto, fermo restando che non è una critica verso chi si comporta diversamente poiché, come già espresso, condivido quanto detto da Citro nell'ultima parte del suo intervento.

    Se siete d'accordo poniamo una questione, tipo cellulare si o no.
    Laddove non ci troviamo d'accordo mettiamo la situazione ed elenchiamo pro e contro

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime7 Jun 2012
     

    E' impossibile secondo me creare un decalogo condiviso da tutti, appunto perchè ogni genitore ha i propri metodi, non è che non ci si voglia mettere in discussione, ma mi sembra molto difficile. Però se gli altri sono d'accordo
    Prendiamo, come spunto questa discussione come riferimento.....cosa ne viene fuori?
    Che c'è chi ha i figli assatanati di computer e cellulari come me, pur rimanendo l'interesse e la voglia del dialogo, dei giochi in famiglia ecc ecc ( mai ho avuto il sospetto , controllando, che avessero interessi strani o pericolosi in internet, avendoli messi al corrente di quali sono i rischi e avendo capito che a parte il fatto di rimbecillirsi, non c'era altro pericolo) cercando di limitarne il tempo (ma appena volti l'occhio ti fregano!) chi invece è più severo e li limita o li vieta addirittura. E allora quale sarebbe la linea guida?

  10.  

    Di solito la via di mezzo.
    Ripeto che sarebbe opportuno vedere non tanto cosa uno faccia, ma cosa sarebbe giusto fare.
    Conosco diversi genitori che danno permessi ai figli per non dire di no perché costa, ma sanno cosa sarebbe giusto. Magari li lasciano fare, che so di mangiare merendine a tutto spiano, ma sanno che è sbagliato.
    Tu stessa dici che si rimbecilliscono o che ti fregano se giri l'occhio.
    Non è che gli permetto qualcosa perché altrimenti poi se la prenderebbero lo stesso se la proibissi.
    Io intanto ti dico no a una cosa, ti do un'alternativa dove mi metto in gioco per primo e così tu sai che quella cosa non va bene, chiaramente spiegandone le motivazioni ed accettando un dialogo in contraddittorio. Poi tu figlio fai come vuoi, nei limiti anche dell'età, ma sappi che io non sono d'accordo. Un domani non potrà dire che gli ho dato un permesso.
    Tu Elen parli di età adolescenziale pensando ai tuoi figli. Io parlo di tutte le età. Ma partirei dal terreno più facile per un genitore, quello in cui i bambini fanno quello che gli viene detto. Non credo che a tua figlia, quando aveva 5/6 anni le permettevi di scegliere. Davi dei si e dei no. Costruendo prima questo poi si arriva all'adolescenza. Un ragazzo a 16/17 ha un comportamento che viene fuori dagli insegnamenti dei genitori quando era più piccolo, dalle proibizioni e dai permessi. Se una mamma lascia che il figlio a 6/7 anni prenda le cose degli altri scusandolo perché è piccolo ... da grande è facile che veda il prendere le cose dal prossimo come cosa permessa e giusta.

    • CommentAuthorGiomamma
    • CommentTime7 Jun 2012
     

    i so che sarebbe giusto far compiere ai bimbi piccoli lavori domestici.
    putroppo, per comodità (in casa sono negata, il tempo è poco, non so organizzarmi), faccio sempre tutto da sola (e male).
    Se invece mi proponessi di coinvolgere le bimbe, sicuramente dopo un po' di tempo gestirei meglio la casa, sarei meno stanca e le bimbe imparerebbero a gestirsi.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime7 Jun 2012
     

    Forse è come dici tu Riccardo, nel senso che si cerca di dare delle regole, poi ci sono genitori come siete tu e Roberta che, tanto di cappello, esigono che queste regole siano rispettate....ci sono genitori che parlano e parlano ma non si curano di quello che i figli fanno.
    Noi, intendo la mia famiglia, abbiamo sempre avuto , forse sbagliando, o forse no, un atteggiamento che può considerarsi una via di mezza...cioè si dice quello che è giusto e quello che è sbagliato, ripetendolo all'infinito, perchè poi siamo sempre stati poco intransigenti e molto tolleranti. Abbiamo sempre usato per così dire "la linea morbida" e devo dire, da come sono adesso i miei figli, mi ritengo abbastanza soddisfatta. E' un po' difficile da spiegare ma coi proverò. Se io dovessi guardare quanto sono ordinati, quanto mi aiutano, quanto il loro linguaggio sia privo di "coloriture", quanto facciano bene il loro dovere di studenti, direi che non hanno imparato niente. Se io però vedo che non frequentano brutte compagnie, non mi è mai stato riportato che si siano comportati male a scuola o in giro, non ho motivo di pensare che siano interessati a sostanze o altro, dimostrano di avere il senso del rispetto delle persone e delle cose, hanno dei valori, accettano i no sulle cose importanti allora....se metto tutto sul piatto della bilancia mi posso ritenere abbastanza soddisfatta. Se poi ci mettiamo il fatto che in questo modo abbiamo creato un rapporto molto bello di dialogo, in cui i ragazzi non hanno paura di venire a raccontare quello che fanno.
    Per Giò: comincia con piccole cose...per esempio adesso che iniziano le vacanze fai dei turni per apparecchiare e sparecchiare e scrivi un bigliettino da attaccare al frigorifero: vedrai come sarà divertente! Se questo lo fanno già inventa altri piccoli lavori:portare via la spazzatura, dare da mangiare al gatto se ce l'hai, svuotare la lavastoviglie, stendere il bucato...il tutto scrivendo degli allegri bigliettini con i turni. Ah i turni li fai tu coinvolgendo anche loro però!

    • CommentAuthorGiomamma
    • CommentTime7 Jun 2012
     

    bella idea Elen!
    comincio già stasera :face-smile:

  11.  

    Elen, il paragone con noi non calza.
    1) I nostri ragazzi non sono nati da noi, hanno storie alle spalle ed educazioni già avute, giuste o sbagliate. Nell'educarli dobbiamo riportarli indietro, curare le loro turbe, capire perché sbagliano, usare metodi diversi con ognuno di loro.
    2) Un numero grande esige meno inflessibilità. Pensa te se ognuno si preparasse da amngiare quello che vuolle, ci vorrebbero i numeri per prenotare la cucina
    3) Tu hai aspettative di lungo termine per poter loro insiegnare, se non lo imparano oggi, lo impareranno domani. Purtroppo per noi non è stato così e oggi sai di avere un bimbo, ma non sai fino a quando. Fai progetti a lungo termine, poi cambia il servizio sociale e tutto il progetto prende una piega diversa.
    4) Ci sono altri genitori, quelli che loro idealizzano, che a volte parlano a sproposito ed insegnano loro cose diverse dalle nostre o danno permessi tanto per attrarli e non è facile dare una linea comune

    Se non c'è similitudine tra i ragazzi, non può esserci nemmeno sui metodi educativi.

    Però Elen, tu continui a portare la tua esperienza, ed è bello, ma quello che volevo fare io era altra cosa.
    Lasciando da parte quello che abbiamo fatto, cercare di capire quale possa essere il metodo giusto in teoria, cosa insegnare e cosa no.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime7 Jun 2012
     

    Era quello che intendevo io infatti e cioè che è difficile mettere a confronto dei modelli educativi
    Forse tu intendevi delle regole teoriche solo per i ragazzi in affido?
    Dai proponi allora e vediamo cosa ne viene fuori:face-smile:

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime7 Jun 2012
     

    Giò, i miei ragazzi non sono mai andati pazzi per i lavori domestici, ma da quando ho fatto loro capire che certi piccoli lavori, per me invece sono di grande sollievo, abbiamo iniziato in questo modo, e almeno due tre cose le fanno. Quando è arrivato F. non volevo metterlo subito nei turni per non spaventarlo e lui dopo soli 4-5 giorni mi ha chiesto di essere scritto anche lui su quel foglietto.
    :face-monkey:

  12.  

    Non per i ragazzi in affido, per tutti.

    Proviamo.
    Immaginiamo di avere in casa un frugoletto di 5 anni.
    Pensiamo alle varie situazioni che si possono creare e quale regola vorremmo dargli, a prescindere da quello che abbiamo fatto, ma avendo riguardo a cosa sarebbe giusto.

    Esempio 1:
    Televisione.
    Argomento scottante.
    Si? No? Qualche volta?
    Se si o qualche volta: quali programmi? Quali orari? Quanto tempo? A quali condizioni (es. se sole fuori se pioggia tv)
    Se no: quali alternative?
    Da qui deriva a che ora andare a letto.
    Da qui deriva come si dovrebbe differenziare la visione della tv alle varie età (sia più piccolo che più grande, fino ai 18 anni).

    Proviamo a fare qualcosa di molto schematico e limitiamo al massimo (ma devono esserci per spiegare) le considerazioni che verranno affrontate in un secondo momento.

    Se ad esempio siamo tutti d'accordo è inutile confrontarsi e si passa oltre, se invece qualcuno pensa si e qualcuno pensa no diciamoci le ragioni.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime7 Jun 2012
     

    Butto li:
    Premessa se c'è alternativa proporla al bambino, se non c'è alternativa o non si ha tempo da dedicargli o il bambino non gradisce: SI ALLA TV DI QUALITà, no alla tv spazzatura e senza limiti di tempo
    5 anni: tv massimo 30 minuti al giorno, cartoni animati o programmi per bambini, anche spezzato nel pomeriggio e dopo cena....a letto alle 8 e mezza
    8 anni : tv 45 minuti come sopra....a letto ore 9
    10 anni: 1 ora (o più se si guarda un film) documentari, programmi a quiz, film per ragazzi, pomeriggio dopo i compiti e dopo cena ...a letto ore 9
    13 anni : come sopra ...a letto alle 9 e mezza
    16 anni (di solito a quest'età sono poco interessati alla tv) 1 ora e mezza ...un po' di tutto evitando film violenti o non adatti e programmi per adulti, ...a letto alle 10
    Nel periodo estivo a letto più tardi dagli 8 /10 anni in su

  13.  

    Mi sembra buono Elen, anche se non credo nella necessità di guardare la tv se non per programmi educativi (sempre meno) magari in compagnia di un adulto che spiega, commenta, interagisce con il bimbo.

    Alternativa alla tv c'è sempre, basterebbe un qualsiasi gioco da tavolo e se il tempo dovesse mancare meglio dargli un puzzle che un telecomando o fargli colorare un disegno o altro che è sempre meglio della tv perché imparano a creare, mentre la tv li inebetisce. Il problema è che più fai vedere tv ad un bambino, più lui la vorrebbe vedere.
    Se gli dai alternative poi da solo capisce che sono migliori ed è poi lui ad accantonare la tv
    Ho visto tanti bambini arrivare sapendo a memoria tutte le sigle tv, i modi di dire e fare dei vari stupidi pseudo-comici, ma non saper contare o scrivere il proprio nome. Ma dove sono finiti i bei libri con grandi figure, con i castelli che si aprivano e ti lasciavano a bocca aperta, le bambole per inventare scene di vita quotidiana, le favole raccontate dai dischi e dai mangianastri? Non erano forse giochi e passatempi più educativi della televisione?

    Pensare di far guardare ai bambini una tv di qualità è sempre più utopia: i cartoni animati sono tante volte violenti e purtroppo sempre più spesso infilano anche nei programmi per bambini in ore diurne delle brutte pubblicità con sesso e violenza più o meno espliciti

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime8 Jun 2012
     

    La tv commerciale è per lo più tv spazzatura, mentre nella tv a pagamento ci sono molti canale di informazione e documentari molto utile per allargare le conoscenze in molti campi....
    è come il computer, se lo usi come fonte di lettura e di informazione anche i ragazzi possono trarre beneficio. Mio figlio per esempio su internet si è studiato i sistemi di programmazione per il computer , che farà in III superiore.....mia figlia si sta studiando matematica per gli esami prendendola da internet da siti dedicati . Dice che capisce molto meglio che non sui suoi libri di testo

  14.  

    E' chiaro che ogni cosa usata nel modo giusto può dare benifici.
    A me non preoccupa chi è in grado di capire, come i tuoi figli, il bene ed il male, ma penso ai bambini che non sono in grado di discernere e devono essere educati e instradati ad un uso corretto delle cose.

    Il nostro M, era talmente ammalato di tv che quando sente la parola uno o la parola Italia (il suo cervello è proprio di un bambino di 5 anni) grida con gesti delle braccia "Italia Uno". Conosce i programmi ed i film, ma non sapeva contare, non sa dove o quando sia nato, come si chiama la sua mamma o quale classe faccia.
    G. passava le giornate davanti alla tv perché i genitori erano (e sono tutt'ora) incapaci di interagire con lui (ed il 23 giugno torna a casa!). E' arrivato 2 anni fa a 6 anni che quasi non parlava, biascicava le parole, non metteva insieme frasi concrete, passava da un discorso all'altro perché non stimolato. In due anni è radicalmente cambiato, certo perché cresciuto, ma sopratutto perché stimolato ad interagire con il prossimo, con ragazzi della sua età.

    A 16 o 18 anni si può ragionare e spiegare se ancora non hanno capito da soli, ma a 4/5/6 ... anni bisogna dar loro delle regole, spiegando anche il perché delle cose, ma anche restando fermi su certe posizioni che riteniamo giuste e adeguate alla loro crescita.

    • CommentAuthorGiomamma
    • CommentTime8 Jun 2012
     

    Ciao a tutti,
    seguo lo schema di Ellen:
    5 anni: tv massimo 30 minuti- 1 ora al giorno, cartoni animati o programmi per bambini
    A letto alle 9
    8 anni : 1 ora al giorno, cartoni animati, documentari, programmi quiz, programmi per bambini, film per ragazzi.
    A letto ore 9.30
    10 anni: 1 ora al giorno documentari, programmi a quiz, film per ragazzi,
    a letto ore 9.30
    13 anni : come sopra ...a letto alle 9.30
    16 anni: 2 ore al giorno massimo... sperando che i suoi interessi seguano programmi di qualità
    a letto ore 10 (dipende poi a che ora deve alzarsi per andare a scuola)
    Nel periodo estivo a letto più tardi
    Assolutamente niente programmi violenti, niente reality show, niente cartoni idioti tipo fantagenitori o roba del genere.
    Proporre sempre alternative alla tv
    Programmi tipo documentari. quiz, film... cercare di guardarli assieme.
    ...naturalmente scrivo bene e razzolo male.... :face-sad:

  15.  

    Bello riconoscerlo Gio :face-monkey:

    Già però sapere cosa sia la cosa giusta è già importante
    Riuscire a far bene è altra cosa
    Questa mia idea è proprio per questo ... un'autostimolazione a far bene ribadendo ciò che andrebbe fatto

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime9 Jun 2012
     

    Io sinceramente penso che sia giusto a tutte le età non porre limiti di tempo rigidi, ma cercare di far guardare la tv il meno possibile fornendo delle alternative capaci di distogliere l'interesse, ne esistono a bizzeffe e riccardo ne ha fatto qualche esempio.

    Piano piano i bambini si orienteranno naturalmente verso le alternative alla tv

    Per quanto riguarda l'orario di andare a letto, penso che ogni bambino abbia proprie esigenze specifiche per cui penso che sia giusto regolarsi in questo modo: lasciar scegliere al bambino quando andare a letto la prima sera, ma se poi la mattina ha difficoltà a svegliarsi fargli notare che evidentemente ha bisogno di dormire di più e quindi è il caso che vada a letto prima (anticipare di una mezz'oretta ogni sera finchè non si trova l'ora giusta)

    Condivido pienamente con riccardo che l'educazione dei bimbi in affido decisamente è molto diversa da quella di un figlio bio.

    notte

    • CommentAuthorGiomamma
    • CommentTime9 Jun 2012
     

    io non ho ancora bimbi in affido, ma un'idea che mi sono fatta è che a loro piacciano le regole perchè se ne sentono rassicurati... o sbaglio?

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime9 Jun 2012
     

    non sbagli, alcune regole, per mia esperienza..poche ma..ferme..le accettano, anzi le cercano, Gius, appena arrivato, parlo dei primi mesi, mentre ci si..studiava..stava molto attento a chè io..badassi che lui..rispettasse le regole! ci teneva moltissimo che io notassi se "era bravo o meno" e sopratutto, credo proprio lo abbiano da subito, fatto sentire di famiglia, e non un ospite di riguardo!

    • CommentAuthorGiomamma
    • CommentTime9 Jun 2012
     

    Già Lauri.... penso che percepiscano le regole come una sorta di schema sicuro in cui rifugiarsi..
    spero un giorno di poter provare l'esperienza dell'affido anch'io :face-smile:

  16.  

    Ogni bimbo ha bisogno di regole e paletti, non solo quelli in affido.
    Ricordo che un giorno brontolai un bimbo. Dopo un'oretta venne da me, mi chiamò tirandomi per la maglietta e mi disse "grazie di avermi brontolato, nessuno lo aveva mai fatto".
    Queste sue parole sono state per me una pietra miliare nel nostro cammino di amore verso i bimbi.
    Dire sempre si, concedere tutto non è sempre e solo amore

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime10 Jun 2012
     

    Ma io non concedo affatto sempre tutto in realtà, è solo preferisco che imparino dall'esperienza diretta quando è possibile.

    E' ovvio che ci sono delle regole precise.

    Vi faccio un esempio:
    ieri i due bimbi di mia sorella sono stati un po' a casa mia perchè lei era impegnata a preparare la sorpresa di compleanno e il più grande invece di andare a pesca con gli altri (ha paura dei pesci), mi ha chiesto se poteva usare il mio nintendo.

    Gli ho detto che avrei preferito che si cercasse qualcos'altro da fare, che c'erano tanti altri giochi, c'era il pallone, ci sono i cani e che poteva aiutarmi a cucinare se proprio si annoiava.

    Ci è rimasto male, come se io non lo volessi accontentare, come se non gli volessi bene abbastanza per volere che lui stesse bene o forse era solo un suo modo per muovermi a compassione, chissà.
    Ho cercato di spiegargli che il nintendo è mio e non di mio figlio perchè lo uso per dei giochi particolari, che come non voglio che mio figlio giochi con i videgiochi così non voglio che quando lui o qualunque altro bambino è a casa mia lo faccia e non perchè non voglio che si divertano, ma perchè esistono modi più belli per divertirsi che non scopre mai se non ha l'esigenza di scoprirli.
    Non penso che abbia capito fino in fondo e ha continuato a tenere il broncio (penso che sia il modo con cui forse otteneva qualcosa prima), ma non per questo gli ho dato il nintendo, anzi, certi atteggiamenti li ignoro proprio per non favorirli.

    • CommentAuthorazalea
    • CommentTime10 Jun 2012
     

    Io sono d'accordo con citro. Ci ho provato ma mi risulta molto difficile fare uno schema così dettagliato. Le regole ci devono essere, ci mancherebbe altro. Forse in questo caso si dovrebbero più che altro porre dei limiti da non superare, però poi sta al genitore valutare come comportarsi anche in base alle esigenze del bambino. Ad esempio: che senso ha dire che a 5 anni può vedere solo cartoni animati o programmi per bimbi se magari a questo bambino piace vedere un concerto? Ben venga anche quello! O magari perchè impedirgli di vedere un telefilm insieme alla mamma, sempre che questo telefilm non abbia assolutamente nulla che sia in qualche modo diseducativo? Lo stesso vale per gli orari: ci sono bambini che hanno bisogno di dormire di più, altri di meno, ci sono quelli che alle 8 devono essere all'asilo, e quelli (come la mia) che ci possono entrare alle 9.30...
    Ammetto però che non ho mai avuto la necessità di porre regole precise perchè (un po' per fortuna e un po' tanto perchè non ho mai mollato la frugoletta davanti alla tv quando era più piccola) a lei sembra interessare davvero poco. E capita spesso (l'ultima volta ieri) che mi chieda: "Mamma, puoi spegnere la televisione?" e io la accontento subito, anche se sto guardando un programma che mi interessa. La cosa importante è che, qualsiasi decisione si prenda, lo si faccia nell'interesse del bimbo.
    Diversamente, se il pargolo è assatanato di tv o videogames, è fondamentale imporre orari ben precisi e limitati.
    Piuttosto...ho letto tutti i commenti molto velocemente e non mi sembra che ne abbiate parlato (altrimenti scusatemi): come la mettiamo col telegiornale? Noi lo guardiamo quasi sempre la sera durante la cena, è l'unico momento in cui mio marito si mette davanti alla tv, ma devo ammettere che non mi piace per nulla che venga ascoltato e visto anche dalla pargola di 5 anni. Voi che ne pensate?
    Riccardo...ma davvero M. torna a casa sua? :face-sad: Ma per sempre o per un breve periodo?

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime10 Jun 2012
     

    Ciao Azalea, mi sembra di capire che sia G. a tornare a casa:face-sad:
    Anch'io penso che sia un po' difficile stabilire dei tempi limite o degli orari, la proposta di Riccardo era di cercare di scrivere cosa sarebbe giusto fare in linea teorica.
    Io stessa, che ho iniziato con la lista di orari e tempi, non li ho mai messi in pratica, infatti ho dovuto fare uno sforzo per decidere che cosa era più giusto per ogni età.
    Un'aspetto su cui mi sono sempre battuta e ho auto anche risultati soddisfacenti è l'orario di andare a letto, ed ho iniziato fin da quando erano piccoli, basandomi ovviamente sulle loro esigenze di sonno e sugli orari del risveglio.
    Secondo me se non si inizia da quando sono piccoli, ti ritrovi che a 8-9 anni vogliono andare a letto alle 11.
    Per quanto riguarda il tg io non lo farei guardare alla piccola e lo guarderei alla sera tardi quando lei va a dormire.
    Inoltre, se posso permettermi, io non guarderei la tv mentre state cenando. Ora la tua bimba è ancora piccola, ma ti renderai conto col passare degli anni quanto i ragazzi (e anche noi) abbiano bisogno di un momento della giornata in cui i genitori siano liberi da pensieri e da distrazioni per potersi esprimere e raccontare. Ora non è detto che questo momento debba esser per forza la cena, ma secondo me è il più indicato.
    Io ricordo quando ero bambina mio padre tornava alle otto e mezza nove dal lavoro e si metteva a tavola (spesso noi avevamo già cenato) e ascoltava il telegiornale e non doveva volare una mosca, altrimenti lui non sentiva. Forse per questo non ho mai guardato la tv nè tantomeno il tg ,mentre si cena

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime10 Jun 2012
     

    A proposito di orari...
    questa sera dico a Francesco che visto che la scuola è finita, non c'è più bisogno di andare a letto alle nove e mezza e gli chiedo quale sarebbe secondo lui un'orario ragionevole per lui.
    Ci pensa un attimo...poi dice boh...e poi dice: beh...le 10. Io non gli rispondo nulla
    Alle 10.01 dice : buonanotte io vado a letto.
    E pensare che io volevo proporli per lo meno le dieci e mezza, visto che noi siamo piuttosto nottambuli:face-devil-grin:

  17.  

    Azalea, si ha ragione Elen ... è G. a tornare a casa ... per sempre.
    Poi niente "è per sempre" nel senso che magari torna per qualche vacanze o se i genitori avessero bisogno in futuro di noi, ci saremo.

    Tg durante la cena mi trovo concorde con Elen. Io parlo molto con i ragazzi (anche troppo a volte :face-smile: ) e questo da ottimi tisultati nel lungo andare.
    La tv prima era bandita, poi pian piano è entrata nelle nostre vite in punta di piedi. Adesso la guardiamo ogni tanto con dei film selezionati. Il tg lo guardano prima che arrivi io quando lo desiderano. Vedono ogni tanto qualche quiz alla presenza di qualche adulto e si mettono alla prova sulle sispote. Alcuni di loro adorano i documentari sulla natura.
    Ma in casa nostra ci sono talmente tante cose da fare che la tv, pur non essendo proibita, non viene quasi mai vista.
    ieri ho fatto vedere loro la partita dell'Italia e sono anato a tagliare l'erba ... qualcuno è restato a guardare la partita, uno è venuto con me a tagliare il prato, le bimbe sono andate in cucina ad aiutare a preparare la cena.
    Le regole devono essere solo un indirizzo, poi è logico che bisogna valutare bimbo per bimbo, famiglia per famiglia ed età per età, nonchè i vari periodi dell'anno.
    L'esperienza di ognuno è utile alla riflessione di ognuno

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime11 Jun 2012
     

    Penso che i tuoi ragazzi, Riccardo, siano poco propensi a guardare da tv. oltre che per il fatto che così li avete educati anche perchè comunque sono in tanti e trovano sempre qualche cosa da fare.
    Proprio oggi mi sono trovata a dover affrontare il "problema" tv con il nostro F. che stamattina non aveva pace, perchè non sapeva cosa fare , era annoiato, l'ho lasciato guardare la tv per un po', poi gli ho suggerito qualche cosa da fare, ma se fosse stato per lui sarebbe stato a guardarla fino a mezzogiorno. Mio figlio ha passato tutta la mattina con i suoi strumenti (d'altra parte non posso costringerli a stare sempre insieme). F sembra non avere interessi a parte il calcio e giocare con i suoi coetanei, a mio figlio invece piace a volte stare da solo con le sue mille passioni (leggere, ascoltare musica, suonare, costruire)...F. si fa coinvolgere per pochi minuti e poi si annoia. Nel pomeriggio invece sono venuti 3 suoi amici e hanno giocato come matti, bagno, gavettoni, nascondino...a nessuno è venuto in mente di guardare la tv o giocare con la play...lui per il momento ha bisogno solo di giocare...purtroppo non sempre c'è qualcuno disponibile per farlo. Bisogna pensare che lui viene da una situazione in cui o stava in casa con la mamma, con cui non c'era dialogo o era fuori con gli altri bambini a correre e giocare a pallone
    Da quando c'è lui comunque si gioca molto di più in famiglia...lui accetta qualsiasi proposta gli si fa...un gioco in scatola, una passeggiata, aiutare in cucina, però se è da solo, non sa cosa fare (a parte la tv, e i videogiochi) Da domani mio marito li coinvolgerà entrambi nei lavori nell'orto.
    Avete dei suggerimenti su come far appassionare un bimbo a qualcosa? Oltre la musica, il disegno, la lettura che lui disdegna, a cosa pùò interessarsi un ragazzino , che non sia il calcio?

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime11 Jun 2012
     

    Idee per Ellen: io spesso lo coinvolgo nella preparazione di un dolce semplice e cerco di far fare il più possibile a lui (ci impiega 2 ore per un dolce che mi porterebbe via solo 10 minuti per la preparazione).

    Addirittura gli preparo delle istruzioni scritte in modo semplice che lui può leggere e seguire e quindi fare il dolce in tutta autonomia.

    Per il resto cerco di gettare il seme, senza pretendere che lo raccolga: mio figlio disegna davvero male e quindi ho preso un libro con un corso di disegno per bambini. Ho provato a proporgli di farlo insieme un paio di anni fa senza risultati e ho lasciato perdere. Da qualche mese l'ho rimesso in giro, in modo che gli stesse dava senza dirgli nulla e proprio l'altro giorno ho visto che lo ha preso e ha disegnato per molto tempo.

    Anche mio figlio è fissato per il calcio nonostante nessuno in famiglia lo abbia mai praticato! Mah!

  18.  

    Potenza dei media Citro. Anche se non guardano la tv sono comunque bersagliati anche indirettamente dai propri amici.