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io non so che dire, ma vi penso...
Grazie Sandro e grazie a tutti voi che sento vicini.
Non penso alla mia sconfitta. Battere in ritirata non mi comporta un problema di valutazione se abbiamo vinto o perso.
Per me nell'affido vincere vuol dire fare il bene del bimbo.
Se il bene suo è mandarlo via, lo faremo immediatamente, senza esitazioni.
Il problema è valutare cosa sia meglio fare per lui e per gli altri.
Certamente adesso in casa manca la serenità. I ragazzi non ce la fanno più a non reagire e noi siamo in grande difficoltà, ma il pensiero di mandarlo via, il pensiero che i servizi sociali non abbiano ancora pensato ad una possibile alternativa, il fatto di pensarlo in una comunità terapeutica che nove volte su dieci non funziona molto bene (stendiamo un velo pietoso), che vada a contatto con persone che non lo conoscono, che non gli vogliono bene, che magari lo prendono solo per una retta in più o solo come lavoro, che si trovi a contatto con ragazzi anche più grandi che gli faranno angherie che lui poi riproporrà ai più piccoli ... tutto questo non mi fa dormire la notte.
Ma abbiamo due bravi psicologi su di lui adesso, una che lo conosce da quando sei anni fa è arrivato da noi, ed un altro fresco di nomina solo per lui. Sentiremo loro che dicono lunedì, ma già posso immaginare.
Con umiltà seguiremo il loro consiglio, qualunque esso sia. Con lacrime che scorgano nel cuore.
Molti anni fa, siamo stati molto vicini ad accogliere un bimbo che poi, i servizi sociali, all'ultimo momento spedirono a 400 Km di distanza dicendo che preferivano mandarlo nella comunità che già ospitava i suoi due fratelli più grandi di lui. Dopo meno di 6 mesi, i due fratelli ormai grandi, uscirono dalla comunità per tornare dalle nostre parti e ricongiungersi con la loro mamma. Ancora oggi, a distanza di 4-5 anni, quel bimbo si trova da solo nella comunità a 400 Km di distanza da casa ed ogni tanto io e mia moglie ricordiamo questa triste storia facendo fatica a trattenere le lacrime...
Racconto questo per sottolineare che negli affidi, la decisione finale non è mai la nostra! Qualcuno deciderà per i ragazzi e questo, se da una parte ci solleva dalla responsabilità di dover prendere una decisione, spesso ci obbliga ad dover subire scelte che ci devastano l'anima spezzando il cuore dei nostri ragazzi e quindi il nostro cuore!
Spero davvero che alla fine il Tribunale troverà la decisione migliore per R.
Ciao, Sandro.
Ci sono novità per R.? Pensi che il nuovo psicologo riesca a seguirlo meglio? Io ci penso spesso, mi sembra impossibile che non si riesca a trovare la via giusta per aiutarlo, perchè so che esiste una via giusta....ma qual'è???
Fammi sapere se, nel nostro piccolo, possiamo essergli di aiuto in qualcosa. Magari la prossima volta che ci vediamo mio marito potrebbe cercare di coinvolgerlo in qualche lavoretto (un vecchio mobile da restaurare, una moto da aggiustare, qualsiasi cosa ci sia da fare...). So che non servirebbe a molto, ma chissà.....
Un grandissimo abbraccio e a prestissimo!
Grazie Silvia,
certamente coinvolgerlo in qualcosa di utile, fargli sentire che vale al di là delle cose negative che fa.
Adora le moto. Abbiamo un quad regalatoci tempo fa che non funziona più, magari tuo marito riesce a coinvolgerlo in quella riparazione ... a lui piaceva tanto e spesso mi chiedeva di usarlo.
Il nuovo psicologo lo segue e sembra essere più tranquillo perché ha ottenuto qualcosa in più degli altri.
Purtroppo non credo sia la via giusta, anche se ci siamo adeguati ed abbiamo dato retta al consiglio dello psicologo, per una sua crescita.
Credo che ancora rubi perché arriva sempre a casa con cose nuove, molte di nascosto, e quando chiediamo dice che le hanno regalate e non possiamo confutarlo.
C'è più serenità in casa ed anche lui si comporta meglio, ma purtroppo gli alti ed i bassi sono il suo pane.
Ora è anche più buono perché sta per avere interrogatorio dopo formale incriminazione. A questo seguirà processo ... e chiaramente è un pò più tranquillo, ma è spavaldo e crede o sa che non gli faranno nulla.
Grazie Silvia del pensiero
Sono molto triste nel ritrovare perfett il nostro S. nella descrizione di R., solo che lui ha solo 8 anni, è con noi da un anno e mezzo dopo 5 di comunità, ma nonostante tutti i nostri fa di tutto per farsi emarginare da qualsiasi contesto...purtroppo sto imparando che se una persona non vuole farsi aiutare non si può fare nulla.
Una cosa la si può fare, tentare all'infinito.
Può darsi che la ribellione continui, ma è certo che quello che gli darete resterà nel suo dna e prima o poi ne farà tesoro.
Qualche anno fa abbiamo avuto un altro ragazzo che si comportava male, finanche ad arrivare a mettere le mani addosso a Roberta, scappare tutte le sere, chiedere soldi nei negozi a nome nostro, persino un po' di droga.
Dove erano tutti gli insegnamenti degli anni precedenti?
Beh, proprio ieri, mi arriva questo messaggio sul cellulare: Ciao Riccardo, stamattina ho sognato il tuo papà che mi diceva "ti voglio bene" e mi dava tanti baci ... sembra una cavolata, ma mi manca. Troppo bello come mi stringeva, e mentre mi stringeva diceva "Riccardo ti vuole bene anche se è lontano sei sempre suo figlio ... Riccardo io ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per me, nemmeno mio padre lo ha mai fatto ... ti voglio bene.
Posso dirvi che per un messaggio del genere vale la pena prendersi le botte, le rispostacce, le fughe per anni.
Anche chi non estrapola parole belle come queste, serba nel suo cuore il ricordo delle cose belle.
Lidia, voi dategli amore, amore ed ancora amore, prima o poi quella goccia scaverà la roccia.
D'accordissimo con Ric!
Credo che questi ragazzi (almeno in parte) cerchino di portare all'esasperazione le persone che stanno loro vicini per metterle alla prova, per capire se possono fidarsi completamente di loro. E questo proprio perchè hanno un estremo bisogno di potersi abbandonare al vostro amore! Un bambino trova sicurezza nel sentirsi ripetere una favola decine di volte, sempre uguale, senza cambiare mai una virgola. Probabilmente S. e R., con i loro atteggiamenti, trovano sicurezza vedendo che ad ogni sfida rispondete sempre con il vostro amore. E' un modo per ottenere una garanzia, un "certificato d'autenticità" dei vostri sentimenti nei loro confronti. Del resto, con tutto quello che hanno passato, con tutte le ferite che si portano dietro, non possono proprio permettersi di affrontare un'altra delusione, sarebbe impossibile superarla. E come si sa: la miglior difesa è l'attacco!
Hai ragione anche tu, Lidia, quando dici che se una persona non vuole farsi aiutare non si può fare nulla. Ma è probabile che, tutto ciò che stai facendo ora per S., lui lo stia elaborando senza che tu te ne accorga e un giorno potrai vederne i risultati. Dici che è con voi da 1 anno e 1/2...può sembrare tanto tempo, ma è pochissimo paragonato ai 5 anni che ha trascorso in comunità, e non oso immaginare cosa abbia passato nel periodo precedente!
Una volta ho letto di una bambina che era stata adottata a 20 giorni di vita (durante i quali non aveva ricevuto alcuna carezza, pochissimo contatto fisico). Ebbene, i genitori hanno impiegato mesi prima di riuscire a tenerla in braccio senza che lei si dimenasse strepitando. Poi finalmente la piccolina ha capito che era al sicuro tra le braccia di mamma e papà e ha potuto abbandonarsi al loro amore. Ma le erano bastati 20 giorni per erigere intorno a sè un muro che ha richiesto mesi di cure perchè venisse demolito!!!
Spero proprio che un giorno S. e R. possano mandarvi un sms come quello che ha ricevuto Ric...o magari che vi possano dire a voce quanto siete stati importanti per loro e quanto vi vogliono bene!
...e intanto pensiamo al quad...
Grazie!
Grazie a te per quello che stai facendo per S.! (e un grazie me lo dico da sola perchè ieri, dopo aver scritto il mio commento, l'ho perso e ho dovuto riscriverlo tutto )
Continua ad investire su di lui, vedrai che un giorno verrai ripagata di tutti i tuoi sforzi. I nostri figli hanno bisogno di sapere che contiamo su di loro. Anche quando si comportano male non è che non sappiano la differenza tra la cosa giusta e quella sbagliata, è che vogliono metterci alla prova per assicurarsi quali siano realmente i loro limiti. Quindi MAI ASSECONDARLI se fanno la cosa sbagliata, sarebbe come dire loro: "Ok, hai ragione, tu non vali nulla quindi fai pure ciò che ti pare, a me non interessa..."
Purtroppo io (almeno per ora) non ho alcuna esperienza diretta di affido, ma da mamma ho capito che ci vuole tanta costanza nell'insegnare ai nostri figli. Alcune cose le imparano subito, altre con il tempo, altre ancora le capiranno fra tanti anni, ma tu in questo momento gli stai fornendo gli strumenti perchè un giorno arrivino a capirle.
Faccio un grande in bocca al lupo a te e soprattutto a S.!
P.s. anche stavolta mi è partito tutto il commento... ma lo avevo salvato!!!
"È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante."
da "Il piccolo principe"
Ieri, dopo una giornata tranquilla, ho trovato a R. un cellulare android (costosino).
Ne ho chiesto la provenienza e mi ha risposto che lo aveva comprato con 20 euro (scheda compresa) che aveva da un lavoretto fatto a Livorno da una profumeria. Peccato che qualche giorno fa avesse detto che i ferrero rocher che aveva li aveva comprati con i medesimi soldi ... beato lui che moltiplica il denaro.
Altri soldi non gli entrano in tasca, quindi restava il mistero di come si fosse procurato quel telefono.
Ho preferito lasciar perdere per il bene di tutti e non avere discussioni.
Ho chiesto ad R. di andare a mangiare e poi a letto, e lui, sapendo di essere in torto, ha accettato la punizione.
Sono andato a fare un lavoretto in giardino con Costantino, ma dopo un'oretta Roberta mi chiama per dirmi che R. non voleva prendere le medicine. Intervengo io con molta calma e gli chiedo di prenderlo. Mi risponde un no secco e provocatore. Insisto e lui ancora a provocare. Gli rispondo che così facendo mi obbliga a chiamare il 118. Non gli interessa, anzi mi sfida chiamarlo. Non c'è verso, non vuole dialogare.
Non voglio chiamare il 118 che lo porterebbe via in TSO obbligatorio, chiamo pertanto i carabinieri di Castelfranco (il comune di cui Orentano è frazione), e dopo aver loro spiegato il problema, mi mandano una volante per vedere di mediare la situazione.
Al loro arrivano vanno a parlare con il ragazzo a porte chiuse. Chiedono spiegazioni sulla provenienza del cellulare e arrivano altre bugie.
Alla fine dopo più di un'ora dove i militari cercano di far capire a R. la necessità di regole, si tranquillizza e seppur imbronciato prende le medicine e va a dormire.
Oggi è un altro giorno. Sveglia presto alle 6:00 e a scuola, rientro a casa nel pomeriggio e vedremo.
Accidenti Ric... non so che dire...
Ivo e Alice sono entusiasti della giornata di ieri, ma so che per te non è iniziata bene e, a quanto pare, non è neanche terminata in bellezza...
Scusa l'ignoranza, ma se R. dovesse affrontare il TSO non c'è qualche probabilità che gli possa essere d'aiuto? Gli è già successo?
Vi abbraccio con tutto il cuore.
Non farei mai nulla contro i miei ragazzi, anche se penso che a mali estremi, estremi rimedi.
Chiamare i carabinieri, che sono stati degli amici e per un'ora hanno parlato con lui cercando inutilmente di farlo ragionare, già mi ha messo in crisi, ma R. mi aveva lanciato una sfida e se avesse vinto lui questa battaglia l'indomani sarebbe stato più difficile camminare. Il TSO deve essere proprio l'ultima risorsa, anche perché a mio avviso serve a poco. Lo calmano e te lo ridanno. Se quando vengono non è arrabbiato o infuriato lo lasciano stare. I carabinieri, che già ci avevano aiutato con un altro ragazzo che ci aveva dato problemi simili, sono stati un prezioso aiuto perché hanno fatto da intermediari, ed anche se lui non li ha ascoltati molto, perlomeno ha preso le medicine ed ha capito che non gli conviene sfidarmi.
Il giorno dopo (ieri) come se nulla fosse è venuto a piantare degli alberini con me e gli altri ragazzi senza nemmeno essere stato chiamato. A quel punto gli ho parlato a muso duro facendogli capire quanto stupido fosse stato il suo comportamento, che qui gli vogliamo bene anche se lui dice che vuole andarsene e che la cosa non dipende da me, ma da chi dovrebbe trovargli un'alternativa valida e non la trova perché convinto che situazioni migliori della nostra per lui non ci siano.
Oggi è stato bravo, ma ieri ho saputo una cosa molto grave che spero non sia vera, dovrò verificare meglio.
Mi fa piacere che Ivo ed Alice si siano trovati bene, anche noi con loro
Il problema del sito è stato risolto e spero non abbia ripercussioni, anche se purtroppo dovrò adeguarmi a certe disposizioni che mi porteranno un po' di problemi organizzativi ... ma in qualche modo ci riusciremo.
Credo che, per quanto sia stato difficile, tu abbia fatto benissimo a chiamare i carabinieri. Prova ne è il fatto che si è calmato e ha capito di dover prendere le medicine.... Non ho capito una cosa: dice che vuole andarsene ma non dipende da te, ma lui lo sa da chi o cosa dipende? Cosa pensa di trovare scappando da voi?
Accidenti, ora devo lasciare il computer.... penso che Ivo ti chiamerà per sapere come comportarsi con lui la prossima volta che tornerà, stamattina ha letto tutto quello che è stato scritto su R..... devo scappare.... un abbraccio a tutti!
L'erba del vicino è sempre più verde
Pensa di trovare un posto senza regole dove possa avere tutto quello che vuole.
Lui è convinto di essere il più furbo ed intelligente di tutti e qualunque cosa faccia sia perfetta.
Difficile poterlo ostacolare. E' un po' come se un bambino di 5 anni ci dicesse come fare il nostro lavoro, non gli crederemmo.
Noi per lui siamo tutti bambini di 5 anni e lui è l'adulto della situazione
Ieri è stato un giorno impegnativo sul fronte di questo nostro ragazzo.
Emozioni contrastanti si sono susseguite.
Nella mattinata sono venuti a trovarlo i servizi sociali, ai quali ha ripetuto che vuole andare via.
Alle nostre rimostranze circa il fatto che non sarebbe opportuno accontentarlo su tale richiesta in quanto non sa stare alle regole e per lui sarebbe solo una fuga e un rafforzarsi sul convincimento che è il più furbo di tutti e qualunque cosa faccia a lui non accade nulla, ci è stato risposto che una nuova collocazione sarebbe per lui un cammino verso la maturità.
A volte mi domando come si faccia ad essere così ottusi da pensare di sapere quale sia il bene di un ragazzo senza essere psicologi ed averlo analizzato, senza conoscerlo se non dai suoi racconti palesemente fuorvianti e falsati, dopo averlo visto due volte sole (la nuova assistente sociale lo ha visto esattamente due volte e già dalla prima sputava sentenze), in aperto contrasto (davanti a lui per di più) con chi lo conosce da sei anni per aver vissuto con lui nella quotidianità, nonché con la psicologa che lo segue da sempre e con il nuovo psicoterapeuta che lo vede da mesi ed è convinto che non solo sarebbe un male per lui andarsene e lo porterebbe su una cattiva strada, ma addirittura aggiunge che ciò che lui chiede non è ciò che lui vuole. La richiesta pressante di voler andare via pare sia dettata dal desiderio di sentirsi amato più degli altri, sentire che noi lo vogliamo a tutti i costi anche se lui ci sputa addosso.
Nel pomeriggio abbiamo avuto l'incontro con lo psicoterapeuta insieme a lui e alla nostra psicologa. Il dottore è rimasto sconcertato quando gli abbiamo detto che un paio di ore prima aveva espresso il desiderio di andarsene da noi in quanto diverse volte con lui aveva espresso il desiderio opposto a condizione di poter ottenere certe libertà, in parte già concesse. La reazione di R. è stata quella di fare scena muta, di non rispondere alle domande e alle sollecitazioni di nessuno dei presenti, una reazione mai vista dovuta a questo scontro tra due realtà comunicate sempre da lui stesso.
Infine in serata siamo stati dall'avvocato dove lui si è sentito protetto, amato, accudito e si aperto ricominciando a interagire con noi.
Quanta fatica, ma quanta soddisfazione nel tentativo di fare qualche passo avanti
"Quanta fatica, ma quanta soddisfazione nel tentativo di fare qualche passo avanti"
Io aggiungo: e quanto amore dimostrate per R...
Spero tanto che riesca a farne buon uso almeno nel suo futuro... Un abbraccio a tutti voi!
Un passo alla volta, è così che si raggiunge la cima della montagna.
Mi auguro proprio che la decisione finale (restare o andare via) non spetti a questi assistenti sociali. Da quel che leggo mi sembra di capire che non solo stiano facendo un errore madornale, ma anche che abbiano sbagliato completamente lavoro! Non è possibile giudicare questa situazione (nessuna situazione) dopo aver visto il ragazzo solo una o due volte, e soprattutto non dovrebbero permettersi di esprimere il loro contrasto nei vostri confronti davanti a lui.
Mi ha fatto invece piacere leggere dello stupore dello psicoterapeuta nel sentire che R.aveva chiesto di andare via, questo rafforza la sua opinione (come tu hai scritto) "che ciò che lui chiede non è ciò che lui vuole...la richiesta pressante di voler andare via pare sia dettata dal desiderio di sentirsi amato più degli altri, sentire che noi lo vogliamo a tutti i costi anche se lui ci sputa addosso."
La scena muta? Dipende dal fatto che avete saputo dallo psicoterapeuta che a lui R. aveva espresso il desiderio di restare con voi? Forse si è sentito messo a nudo, gli avete tolto la maschera da "duro" che vuole scappare via ed è rimasto semplicemente lui, con la sua fragilità ed il suo bisogno di voi, e in realtà con il suo silenzio gridava la sua richiesta di aiuto nei vostri confronti. A me è capitato di fare scena muta davanti allo psicologo, ma non ci vedo analogie con il caso di R., la mia era una situazione irreale, per anni ho dovuto tacere perchè non avevo altra scelta.....altra storia.....
Magari mi sbaglio (correggimi Riccardo): mi sembra che in alcuni commenti passati tu avessi qualche dubbio su cosa fosse davvero il meglio per lui, mentre ora si sia rafforzata la convinzione che l'unica scelta possibile sia quella di stare con voi.... in ogni caso auguro a questo ragazzo di riuscire a riprendere in mano la sua vita, a lasciarsi alle spalle tutto ciò che di negativo ha conosciuto. Passo dopo passo, con una famiglia come la vostra che lo sostiene, sarà un po' meno faticoso arrivare alla cima della montagna.
(da parte nostra speriamo di potergli essere d'aiuto anche solo a fare uno dei 100.000 passi che deve compiere)
Un caro abbraccio a tutti!
Ieri purtroppo ci sono state tre liti, proprio ieri che era il compleanno di Roberta e della mia mamma.
Ha gridato forte la sua voglia di andare.
Oggi è stato bravo, ma quando mi si è avvicinato per aiutarci a lavorare con le piante gli ho detto che prima doveva chiarirsi almeno con Roberta contro la quale si era scagliato violentemente, ma che era libero di non farlo se non si fosse sentito in torto.
Di solito alza le spalle e si rafforza nelle sue convinzioni. Oggi invece è andato da Roberta e le ha chiesto scusa, cosa ottima.
Se però il suo desiderio è di andare via, anche se so che sbaglia, come posso trattenerlo contro la sua volontà? Vediamo cosa dirà il giudice dal quale siamo stato convocati come prassi quando un ragazzo arriva vicino alla maggiore età.
Mi sembra che R.abbia tanto di buono da tirare fuori ma che sia in continuo conflitto con se stesso, più che con voi.
Non è facile chiedere scusa, soprattutto per un ragazzo, soprattutto se non è stata un'imposizione ma una chiara ammissione di colpa, sei stato proprio in gamba a dirgli che era libero di non farlo se non si fosse sentito in torto. E lui lo ha fatto, è un grande passo!!!
Se davvero vorrà andare via non potrai fare nulla, se non accettare la sua scelta e lasciarlo andare con la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per il suo bene, e con la speranza che si porti nel cuore tutto il vostro amore e tutti gli insegnamenti che gli avete dato in questi anni (...facile a dirsi, lo so...).
Tienici aggiornati su R. e sulle decisioni del giudice, siamo in tanti a fare il tifo per lui
....mi dimenticavo: TANTI AUGURI A MAMMA ROBERTA E MAMMA ZIZZI per la festa della mamma e (con un po' di ritardo) per il loro compleanno!
Porre gesti d’amore con disciplina, rispettando le regole.
Alti e bassi.
In questi ultimi giorni, si avvicina l'incontro con il tribunale dei minori per decidere del suo futuro, si vede che ce la sta mettendo tutta per cambiare e noi gli siamo vicini.
Per questo fine settimana gli avevo dato una punizione. L'aveva accettata con la consapevolezza che era cosa giusta, ma poi uscendo di chiesa siamo andati a trovare Franco, un nostro carissimo amico di Orentano che fino all'anno scorso ci ha molto aiutato con grande amore, poi la malattia ha preso il sopravvento ed ora è immobile in un letto, smagrito che attende di morire, conscio di ciò che sta accadendo.
Siamo rimasti tutti addolorati per le condizioni di quest'uomo, qualcuno di noi ha provato a tirare fuori qualche parola, ma la tristezza e il dolore spegnevano ogni nostro tentativo di dialogo, complice il viso dolorante di Franco che rispondeva solo con piccoli mugugni.
R. invece è entrato dentro e ha portato il sole in quella stanza, ha cominciato a parlare della festa che avevamo appena fatto, gli ha raccontato ogni piccolo particolare, gli ha riportato alla mente quando lo scorso anno Franco preparava gli antipasti e lui li "rubava" con grandi risate e complicità di tutti. Gli ha parlato del dolce, di com'era fatto, di quanto fosse stato buono e apprezzato da tutti.
E' stato bello vedere la parte buona di R. emergere. E' stato bello fino alle lacrime. L'unico che avesse donato a quell'uomo un sorriso. Niente più punizione, il suo cuore aveva traboccato di amore e la gioia che mi aveva dato andava in qualche modo ripagata.
Il mio R.!!!
Stupendo!
Non sempre ci rendiamo conto che ogni bimbo, ogni ragazzo, ha dentro di se qualcosa (o molto) di buono. Anche il ragazzo più difficile o che a prima vista sembra non avere nessun principio o nessun valore.
A volta la sofferenza che hanno dentro è talmente grande che non riescono a far emergere niente di buono; hanno paura di essere aggrediti e allora cosa fanno? aggrediscono! Pensano di doversi difendersi anche dalle persone che gli vogliono bene, forse perché in passato hanno dovuto difendersi dalle persone (i genitori) che più di ogni altra avrebbe dovuto amarli e proteggerli ....e invece non è stato così.
Spero tanto che R. rimanga con voi e riesca a far emergere questa suo lato positivo
Non è solo questo Elen, purtroppo le sue esperienze negative non si limitano alla mamma, ma sopratutto al grande danno fatto dalla famiglia che per cinque anni lo ha preso in affidamento. Lo ha abituato ad avere tutto e più di tutto per poi stufarsi di lui e cacciarlo via dalla sera alla mattina, senza che lui capisse nemmeno il vero motivo. Gli è stato detto dagli affidatari che la colpa era sua, che era lui cattivo e doveva andarsene perché aveva fatto ammalare l'affidataria.
Il lato positivo ogni tanto emerge, il problema è che lui deve capire che è quello il vero motore trainante della sua vita. Se sta con noi, con gli altri ragazzi allora è sé stesso e ogni tanto emerge l'aspetto bello e puro di R.
Purtroppo c'è un mondo esterno dal quale on si può prescindere, che vede tanti ragazzi pieni di cose materiali e vuoti di valori. E lui, essendo debole di carattere, deve e vuole adeguarsi.
E' una guerra dentro di lui ... far emergere la parte buona che mette in pratica certi insegnamenti positivi, o quella cattiva che lo porta a rubare e a compiere ogni altra azione solo per farsi accettare?
Ieri sera ci siamo attardati nel venire via dalla casa di campagna per potare le rose del vialino. Alcune erano ancora sane. R. ha raccolto le migliori e la prima, la più bella, l'ha donata a Roberta mentre si avviava al pulmino. Poi ha fatto tutto il viaggio con le altre rose in mano e appena giunti a casa ne ha regalate due a Eleni e un rametto a Rebeka. Erano in quattro nel mio pulmino, tutti maschi, ma solo lui ha pensato di fare una cosa del genere.
" Il lato positivo...è quello il vero motore trainante della sua vita": speriamo che nonostante i cattivi esempi del passato, gli esempi del suo presente possano in modo definitivo convincerlo di questo...
Con tutte le cose meravigliose che ho letto stamattina non riesco a trattenere le lacrime. Complimenti Riccardo, stai veramente compiendo il miracolo con R., non poteva trovarsi accanto un padre migliore di te ed una famiglia più eccezionale della vostra. Sono così contenta...
No Silvia, il merito non è mio, ma di tutti.
R. forse comincia a capire che andarsene vuol dire da una parte avere tutto ciò che vuole di materiale, ma dover rinunciare alle persone alle quali vuole bene, rinunciare ad essere capito ed accettato anche quando sbaglia.
Sta mettendo tutto sul piatto della bilancia e sta elaborando.
Sembra che il piatto penda per la decisione di restare, ma cosa succederà dopo, sempre che il tribunale accetti la sua richiesta, è tutto da vedere.
in qualunque modo andrà ...................Spero sia la decisione giusta per il bene di R.
Ieri in tribunale dei minori R. ha detto con forza che vuole restare con noi motivando che ci vuole bene ed anche se ci sono tante cose che qui non gli piacciono, regole alle quali non gli piace sottostare, ha pensato che in un altro posto forse potrebbe trovare di più, ma non troverebbe chi gli stia vicino come lo siamo stati noi.
R. ora è in questa fase, ma non mi illudo. E' un momento, siamo purtroppo abituati ai suoi sbalzi d'umore.
Il giudice stesso lo ha notato. Durante il colloquio di un'ora è passato da una fase di sottomissione, ad una di grande eccitazione nel giro di pochi istanti.
Il giudice gli ha anche proposto, per aiutarlo, di risentirlo fra qualche mese, prima della maggiore età, per capire se fosse ancora convinto a restare, ma si è indignato ed ha chiesto a gran voce che la decisione di farlo restare presso di noi fosse presa il prima possibile senza ulteriori indugi. E' il desiderio di essere parte di una famiglia. Ieri ha persino chiesto di fare l'università, lui che non apre nemmeno un libro, probabilmente per sentirsi il più bravo all'interno della casa.
... e la storia continua.
Alti e bassi ce ne saranno ancora per tanto tempo, ma considera che, oltre a tutti i macigni che si trascina nel cuore, è in un'età particolarmente difficile...non credo siano molti i figli con cui è facile trattare in quell'età! Però, ora che ha gridato a gran voce la sua richiesta di rimanere con voi, almeno non potrà usare come pretesto per incavolarsi il fatto che è lì per colpa di qualcuno (eccetto se stesso) e che starebbe meglio altrove.
"...si è indignato ed ha chiesto a gran voce che la decisione di farlo restare presso di noi fosse presa il prima possibile senza ulteriori indugi. E' il desiderio di essere parte di una famiglia."......finora vi ha messo alla prova con la sua ribellione, ha cercato in tutti i modi di farsi detestare e di farsi mandare via a pedate nel sedere per paura invece di essere odiato e scacciato senza un motivo, e voi gli avete sempre risposto con amore, come fa una VERA FAMIGLIA, quella che nasce dal sentimento, non dal dna. Probabilmente è arrivato il momento in cui ha capito di potersi davvero fidare di voi, di potersi abbandonare al vostro amore senza rischiare di bruciarsi, e non vuole rimandare neanche di un giorno neanche la decisione del tribunale, ora E' PRONTO!
Bravissimo R., bravissimi Riccardo e Roberta! Vi meritate proprio il mio famoso salamino di cioccolato...domattina mi alzerò in tempo per prepararvelo, anche se sono distrutta (ieri Alice ha passato la sua prima serata in discoteca)....sarai mica tanto virtuoso da non mangiare nemmeno il cioccolato, vero?!?
Silvia, penso proprio che caschi male col cioccolato
Sono contenta che R. abbia detto al giudice di voler stare con voi, anche se , come dice Riccardo, ....e la storia continua. Ma quello che conta è che ci sia sempre la speranza di poter andare avanti e camminare con lui.
Avanti allora
Una domanda...ma allora per F. l'affido non dura fino a 18 anni? Dopo i 18 anni non potrebbe decidere lui? ma allora immagino non sarebbe più un affido regolarizzato, ma un stare da voi e basta.
Cosa succede di solito dopo i 18 anni?
Silvia ... magari fosse come dici tu.
La fiducia e la speranza devono essere sempre presenti, ma mai abbassare la guardia ... infatti ... ieri ...
Mi sa che lui vuole la tranquillità, vuole essere accettato. Il fatto che dicesse di andare via era un metterci alla prova, ma quando ha capito che lo avremmo lasciato andare, che i servizi erano orientati verso una sua uscita ... allora la sua ribellione ha preso il sopravvento.
Ci sono anche altre cose che ha detto al giudice e che qui non credo sia giusto riferire, ma la sua ribellione non sono non è finita... ma temo sia solo agli inizi.
Quello di cui lui non si rende conto è che a 18 anni le cose per lui cambieranno, nel senso che una denuncia presa ora poco comporta, dopo il suo prossimo compleanno sarà invece dura come un macigno.
Cioccolato ... ops ... mi spiace Silvia ... ma io e Roberta non lo mangiamo più da anni
Elen ... si chiama affidamento amministrativo. Ovvero fino ai 21 anni è tutelato (sono vecchi retaggi della legge passata che indicava a 21 l'arrivo della maggiore età), i servizi pagano la retta. Comunque è lui a decidere ed il tribunale emette un decreto in tal senso che vincola soltanto il comune. Se poi a 18 anni ed un giorno il ragazzo se ne vuole andare, nessuno può impedirlo, così come nessuno può impedire che il ragazzo resti con la famiglia affidataria anche senza una sentenza del tribunale o con i servizi in disaccordo. Javier compiuti i 21 anni ha deciso di restare con noi ed è ora alla soglia dei 24.
Non ho mai pensato che fosse il momento di abbassare la guardia, ci mancherebbe altro......ma è un gran passo il fatto che abbia detto in tribunale che vuole rimanere con voi, no?
Benedetti ragazzi, ma cosa vi ha fatto di male il cioccolato? "io e Roberta non lo mangiamo più da anni"...lo dici come se dovessi dire che avete smesso di fumare... siete talmente tanti che spero qualcuno lo possa gradire! E io che sono pure arrivata a lavoro in ritardo per controllare che Ivo non si scordasse di prenderlo... !!!
Vi auguro una felice e serena domenica, spero di rivedervi presto anch'io.
Tutti gli altri amano il cioccolato ... non preoccuparti
Anzi, grazie con tutto il cuore per il dolcissimo pensiero.
Ivo è già al lavoro con i ragazzi... sembra la chioccia seguita da tanti pulcini pigolanti che dipendono da lui per vivere
Li ho lasciati soli così sono liberi di interagire come meglio ritengono.
R. ... decisione di rimanere ... un po' opportunistica ... non ha alternative e lo psicologo gli ha fatto capire che non sempre l'erba del vicino è più verde
Comunque rimane, ed è un fatto positivo. ...e la storia continua...
Mi sono scordata di dire ad Ivo di mettere in frigo il salame...meno male che agli altri piace! La prossima volta crostata?
La prossima vota ... devi venire anche te
I bimbi hanno detto che il salame era "strabuonissimo"
R. contentissimo per quad. Ringrazia ancora Ivo da parte nostra
nn ho letto tutto.. come è finita a N?
E' con noi.
Ora sembra felice. ieri è andato a cavallo, oggi è fuori con una sua amica, alle 19 andrà dallo psicologo e alle 20 ripartirà con Carmela e la nonna alla volta di Orentano (dove stiamo in estate).
Mi raccontava pochi minuti fa di come erano state belle le riunioni delle ultime due sere.
Dentro è un bravo ragazzo, ma occorreva che se ne accorgesse da solo. Bisognava che capisse che non era cattivo anche se faceva cose cattive. Una volta che lo ha appreso ... si è visto il suo vero volto, di ragazzo buono e generoso, amante della vita, che non ha la volontà di fare del male.
ruba ancora? perche io ancora ogni tanto lo faccio...
Speravo avesse smesso.
Ieri era nervoso dopo un periodo di calma.
Purtroppo abbiamo scoperto che dopo aver giurato e spergiurato di essere cambiato, c'è ricascato. E' bastato che andasse in città da solo per poche ore per ricadere nella tentazione di avere più di quello che già ha e che, ti assicuro non è poco.
Ieri si è scatenato e purtroppo il sereno si è trasformato in libecciata.
Oggi è un altro giorno e vediamo che succede.
Purtroppo per lui non vuole seguire l'esempio positivo, ma si lascia trasportare da quello negativo.
e brutto sentirsi abbandonati.. lui cn quella famiglia ce stato tanto sicuramente gli voleva bene..
Il problema di molti ragazzi però è poi nascondersi dietro il proprio passato e con quello giustificare tutto.
Ieri, quando ci parlavo e lo brontolavo per varie cose, tra cui il rubare, mi metteva davanti ad ogni cosa che lui poverino aveva avuto un brutto passato.
Ma quello che dico sempre io è che ieri era ieri ed oggi è oggi. Sono ormai sei anni che è con noi, sei anni in cui non gli abbiamo mai fatto mancare nulla, prima di tutto la nostra presenza ed il nostro amore, ma lui vuole di più. Non vorrebbe mai fare nulla, vorrebbe solo divertirsi, avere quello che hanno gli altri e averne in abbondanza, non vuole studiare e si diverte a prendere in giro gli altri chiamandoli sfigati perché loro stanno alle regole e lui no, a canzonarli perché studiano e lui no (va ad una scuola professionale dove con i suoi problemi comportamentali lo passano ... politica per me sbagliatissima).
Il passato non deve essere l'alibi per fare il proprio comodo, approfittandosi degli altri.
E' chiaro che noi adulti ne dobbiamo tenere conto, ma tutto ha un limite.
io nn lo prendo mai come scusa il mio passato.. però e vero che alcune cose vengono da li.. tra affido a casa famiglia e passato un anno . un anno fa ero ancora cn i nonni e lavoravo. adesso arrivo qui e faccio alcune cose che a me sembrano normali e loro dicono che nn lo sono, che sn sbagliate, che nn si fanno.. ho la stanza con tutte le regole appese nei muri e se ne strappo una il giorno dopo me la ritrovo
Bella questa cosa delle regole appese sul muro, quasi quasi prendo lo spunto anche per me. Sai, non solo per un figlio, ma anche per una mamma può essere molto utile ripetersi continuamente quale sia la cosa giusta da fare (soprattutto se non si è avuto un grande esempio alle spalle). Spesso mi capita di comportarmi in un certo modo e, dopo appena 5 secondi, mi chiedo perchè abbia fatto così anzichè il contrario, sapendo bene qual'era la cosa giusta da fare....non è facile correggere i propri errori...e poi, quando finalmente non li fai più, inizi a farne di nuovi ! Nella vita si sbaglia sempre, l'importante è comprendere quali siano gli errori e cercare di correggerli, e per questo ci vuole tempo. Dici che fai alcune cose che per te sono normali e scopri solo ora che invece non si devono fare...certo che questo dipende dal tuo passato, l'importante ora è vivere il tuo presente e imparare dal tuo presente, ma solo dalle cose positive...e questi biglietti mi sembrano molto positivi! Tanto di cappello se non usi il tuo passato come scusa, sei veramente in gamba! Io invece mi sono pianta addosso per anni (e non ho certo passato tutto quello che hai vissuto tu)....finchè un giorno mi sono detta: "Ora basta, quello che è successo è successo, e non si può cambiare. Ma da ora in poi voglio che la mia vita dipenda solo da me, e io voglio essere felice". E ti assicuro che lo sono molto, e sono convinta che riuscirai anche tu a trovare la felicità e la serenità di cui hai bisogno (e riuscirai anche ad essere un ottimo padre).
mica tanto belle.. io le odio.. dove mi giro mi giro ci sono regole. e tu hai superato il tuo passato solo decidendo di farlo? anche io mi dico che ce la faccio, ma alla fine nn e cosi, faccio finta che va tutto bene ma dentro nn e cosi.
Tutti odiamo le regole, ma penso siano indispensabili per vivere serenamente con gli altri. Se si capisce l'importanza di ogni regola allora ci si abitua con più facilità...
secondo te esistono alternative alle regole?
quali sono le regole che odi di più?