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  1.  

    Il Profumo di Dio

    Quante volte vi sarà capitato di restare delusi da una situazione, di vedere un'aspettativa o una speranza tradite, di pensare che il momento è troppo duro per farcela ad andare avanti. Quante volte avete visto il buio e avete chiuso gli occhi sperando che riaprendoli avreste visto la luce, ed invece il buio resta tutto intorno a voi?
    Di questi momenti nella vita ce ne sono parecchi, specie per chi crede nel prossimo, nell'onestà, nella correttezza.
    Andare contro le proprie idee, i propri principi a volte è un attimo, basta solo che in questi momenti si cerchi la strada più semplice, si pensi che la luce di un cerino sia meglio di niente, si pensi che il calore di una candela potrà risolvere i nostri problemi.
    E' mera illusione.
    Se in casa avete freddo non accendete la candela o il cerino, accendete la caldaia o il caminetto. Gas o legna che sia ha un costo che dobbiamo sostenere con dei sacrifici.
    Ecco, per uscire da situazioni nelle quali stiamo male l'unica cosa da fare è capire quale sia la strada migliore da intraprendere. Dubitate di quelle a portata di mano che non vi danno garanzie di durata.
    Il Signore con le Sue Parole rischiara l'universo, ci fa vedere quale sia la cosa giusta da fare, ci indica il percorso da seguire. Quando capita un momento in cui ci gira la testa perché troppi sono gli avvenimenti negativi, ci si deve fermare un attimo, prendere un bel respiro e chiedere a Dio di starci vicino, prenderci per mano e guidarci. E' un momento in cui i nostri sensi devono essere affinati al massimo. Quando una persona diventa cieca, l'udito e l'olfatto sono i primi a migliorare. Cogliamo dunque il profumo di Dio ed ascoltiamo anche i più flebili consigli. Seguiamo i Suoi suggerimenti anche se comportano un costo, una fatica e non lasciamoci traviare da coloro che ci promettono il mondo con un cerino in mano perché sono solo dei millantatori. L'unica vera Fonte di luce è Dio e le Sue Parole sono i suoi raggi che riscaldano il nostro cuore e possono traghettarlo fuori dal mare in tempesta.

    Quante volte vostro figlio si è fidato di voi quando, ancora bambino, non sapeva come comportarsi nel mondo, ma presa la vostra mano ha cominciato a camminare, a mangiare, a parlare, a ragionare, a riconoscere il bene dal male.
    Lasciatevi prendere per mano da Dio, bambini del Signore.

    • CommentAuthorclod
    • CommentTime9 May 2012
     

    che bella espressione................... BAMBINI del SIGNORE:face-angel:

    se davvero riuscissimo ad essere come bambini sarebbe davvero semplice seguire Gesù e i suoi insegnamenti, fidarci solo di Lui:face-plain:

    Ma non è sempre facile ......... anzi a volte è davvero difficilie:face-crying:

  2.  

    Addì 10 maggio 2012

    Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
    Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
    Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena

    Giovanni 15,9-11

  3.  

    Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi

    In quanto uomini siamo sempre soggetti a sbagliare, la perfezione non fa parte della nostra natura.
    Impossibile non fare errori.
    Quando faccio qualcosa di sbagliato, piccola o grande cosa, anche solo dire una parolaccia o usare un tono forte, mi sento doppiamente in colpa. Da un lato per l'errore commesso, ma sopratutto per aver dato un cattivo esempio e quindi un insegnamento sbagliato ai miei ragazzi. Si cerca di sopperire chiedendo scusa, ma ormai il danno è fatto e verrà ripetuto ogni errore noi faremo. I nostri figli imparano da noi, sia nel bene che nel male.
    Spesso i ragazzi hanno più facilità ad imparare da noi le cose fatte male piuttosto che quelle ben eseguite.
    Sarebbe un gioco al massacro dove da un lato noi non saremo mai in grado di essere perfetti e dove loro dall'altro peggiorerebbero sempre più seguendo prevalentemente i nostri errori.

    C'è però un rimedio a tutto questo, un vaccino che impedisce al male di propagarsi nei loro cuori, una barriera che tiene i nostri difetti lontano dalle loro anime. Si chiama amore, si chiama voler bene.

    Quando ci si ama con una persona si possono fare mille errori al giorno, ma tutto ciò che resta è Amore.
    Il volersi bene fa vedere una persona sotto un'altra luce, gli si perdonano tutti gli sbagli, si capiscono i suoi atteggiamenti, si inquadra tutto in momenti particolari della vita. E la cosa è reciproca.

    Il Signore nel Vangelo di oggi ci dice che come Figlio è amato dal Padre e nello stesso modo ama noi, invitandoci così a fare lo stesso con i nostri figli e con Lui.
    Quante volte sento dire alle persone "sono arrabbiato con Dio". Ma anche fosse che Dio abbia sbagliato, e non è così perché il Signore è Perfezione, secondo i nostri più umani pensieri che a volte ci portano a vederlo uomo come noi in tutto e per tutto, anche nel peccato, l'amore reciproco che dovrebbe esserci ci dovrebbe portare al perdono incondizionato.
    Non fate forse così con i vostri figli? Non gli perdonate ogni cosa sbagliata che fanno? E non è bellissimo rappacificarsi dopo una lite, una discussione, una disobbedienza, crescere insieme grazie ad un buon dialogo chiarificatore?
    L'Amore tutto perdona. Dio perdona tutti i nostri errori che quotidianamente compiamo, impariamo ad amare Dio con tutto il nostro cuore e se ci fossero cose che in Lui non ci vanno, impariamo ad accettarle per amore così come Lui accetta le nostre, così come noi accettiamo quelle dei nostri figli.

    L'Amore è come una gomma che cancella tutti gli errori che abbiamo scritto nel libro della vita. Amare in continuazione significa mettersi nella condizione di andare avanti, di non lasciarsi abbattere dagli aspetti negativi della vita, di accettare con gioia anche gli imprevisti e le sofferenze perché amare significa accettare l'oggetto del nostro amore e se amiamo Dio accettiamo quella che è la Sua Volontà, qualunque essa sia perché ci fidiamo di noi. Così come i nostri figli ci amano perché accettano quello che facciamo, qualsiasi cosa, perdonandoci e fidandosi di noi.

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime10 May 2012
     

    Quando si ama, si è felici anche nelle circostanze più difficili.
    In tempi di difficoltà l’unica condizione per conseguire profondità, spessore è la capacità di stare assieme, vivere in modo fedele, esercitare l’obbedienza di figli osservanti (i padri devono cercare di non farsi trascinare dal momento d’ira, dall’umore superficiale, da sensazioni errate).

    Accettare di amare e di essere amati in famiglia, certo, perché segno dell’amore di Gesù, che è un amore eterno e che porta gioia, la gioia che si manifesta dopo il dolore dell’errore e la liberazione del pentimento. L'amore di Gesù è l'amore stesso del Padre.

    • CommentAuthorclod
    • CommentTime10 May 2012
     

    una storiella: " 2 amici erano sulla spiaggia e ad un certo punto uno( lo chiameremo x) si arrabbio e picchio l'altro, che accettò il comportamento dell'amico e scrisse sulla sabbia l' offesa ricevuta. Dopo un pò di tempo capitò che l'amico x salvò dal pericolo di vita il solito compagno, il salvato cerco una pietra e incise l'accaduto sulla roccia. A questo punto x rimase un pò stupito e chiese al compagno spiegazione del suo gesto. L' amico rispose le offese si devono dimenticare ed è per questo che le ho scritte sulla sabbia, mentre i gesti di Amore vanno ricordati per sempre ed ecco il perchè della roccia..........":face-angel:

    Penso che si commeti da sola:face-smile:

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime10 May 2012
     

    L’amore di Dio, rimanere nell'Amore e osservare i comandamenti collegano in modo circolare il Padre, il Figlio e noi.

    Un’osservazione sul finale: una persona che ama manifesta gioia, pace interiore, appare sereno non come atto dovuto ma di fede, consapevole di essere abitato dall’amore. L’amore più grande è quello del Padre verso i figli, tutti i suoi figli. Siamo chiamati ad avere la stessa gioia di Dio, e la gioia c’è quando l’amore è reciproco.

  4.  

    Addì 11 maggio 2012

    Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
    Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
    Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
    Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
    Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
    Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri.

    Giovanni 15,12-17

  5.  

    Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amati

    Non c'è insegnamento più grande, più difficile, più bello, maggiormente produttore di effetti benefici, migliore nel rappresentare tutto il Vangelo e la dottrina di Gesù.

    Gli uni gli altri. Non "amare i vostri amici", ma amare tutti, anche i vostri nemici, coloro che vogliono il vostro male, quelli che parlano male di voi.
    Dio ama tutti ed è paziente, e così ci chiede di fare a noi: "come io vi ho amati".
    Perdonare un amico può non essere difficile perché tante sono le cose che ci legano, tanti i momenti felici trascorsi insieme ed un piccolo cruccio ci può anche stare, uno scontro. Anzi, rafforza l'amicizia.
    Ma perdonare una persona che non conosciamo, oppure qualcuno che continuamente vuole il nostro male è cosa più ardua.
    Ma pensateci come tutti vivremmo meglio nel riuscirci. Quante meno guerre, notti insonni, cuori doloranti.

    Difficile? Certo, ma con un po' di allenamento è possibile e diventa poi facile.
    Vi parlo per esperienza personale. In adolescenza litigavo praticamente con tutti. Gli insegnamenti di mia madre, che nella testa mi giravano anche dopo che era morta, mi hanno portato pian piano a non serbare rancore a nessuno, a cercare la mia parte di errore in ogni lite che mi capita di intraprendere, a chiedere scusa per la parte dove io ho sbagliato e cercare il dialogo per il resto.
    I bambini mi hanno fatto fare una grande palestra. Ci sono stati ragazzi in affidamento veramente tosti, ragazzi con i quali litigare era più facile che respirare, ma per il bene loro e di tutti si doveva cercare di andare avanti, giorno per giorno. All'inizio non è stato facile, ma adesso la strada sembra essere in discesa ed il dialogo con loro, anche con i più difficili, segue la via dell'amore, del perdono, dell'abbraccio dopo una lite. Certo è che loro devono imparare e tu insegnare, quindi il primo passo spetta sempre a me ed ogni volta è un boccone amaro da mandare giù, ma poi si aprono le porte della gioia e tutto in un attimo si risolve. Questi risultati ti danno carica e forza anche nel rapporto con altri perché sai quale sarà poi il risultato.

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime11 May 2012
     

    L'amore per il prossimo è con l'amore per Dio la sintesi di tutto il Vangelo, anche dell'Antico Testamento. Ora non si tratta solo di "amare il prossimo come se stessi" ma Gesù ci introduce anche al "come". Dal testo ci insegna ad amare con amicizia. Con l'amicizia c’è uno scambio di doni, fino alla vita.
    Donare senza calcolo, fino a identificarsi con il dare la vita per quelli che si amano.

    La parola amicizia mi fa venire in mente comunità, vivere in comune al punto di non avere più segreti e porre fiducia piena uno nell’altro.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime11 May 2012
     

    Vi riporto in modo fedele, senza considerazioni personali, il colloquio al tribunale dei minori di Torino. Premetto che io ho fatto una richiesta di affido.
    Ci hanno subito chiarito che era un ufficio adozioni e no un ufficio affido...
    dopo una breve conoscenza ci hanno chiesto se eravamo disposti ad una adozione e noi abbiamo risposto che venivamo presi un po alla sprovvista poiché avevamo fatto richiesta di affido, consapevoli del fatto che per le adozioni è un iter completamente diverso.
    Ci hanno proposto un bambino 13 anni desideroso di affetto, senza famiglia, che andava agli scout...da solo... e che ballava l' hip hop.... con un ritardo mentale..bello..biondo..occhi verdi...quando ti vede ti abbraccia subito... ma non potrà mai prendere la patente ...avrebbero provveduto a fargli avere la pensione d'invalidità.
    Dovevamo essere consapevoli di diventare genitori a tempo pieno in una strada senza ritorno. Possibilmente dovevamo decidere entro giovedì (ieri), il colloquio è avvenuto lunedì, perchè avevano un single a cui proporlo.
    Due ore di colloquio. Questa è una sintesi ma ci è stato veramente detto questo (ho registrato il colloquio).

    Considerazioni personali:
    sono stata le successive quattro ore senza parlare, non riuscivo a coordinare i pensieri.
    Come si fa a proporre un bambino con esigenze particolari ad una coppia che vive a 1000 km di distanza. Sdradicarlo da un contesto a cui lui è abituato per portarlo in un posto completamente nuovo dove non ci sono nemmeno le struttura adeguate per un eventuale supporto (abbiamo fatto presente tutto ciò. Ma per loro non era un problema). Come si fa a proporre ad una coppia senza figli, un bambino con esigenze particolare che da adulto e noi anziani sarà costretto a finire di nuovo in istituto.
    Come si fa a decidere un adozione in quattro giorni.
    Mi astengo dal dirvi il mio pensiero per quanto riguarda il bypass di tutte le leggi sull'adozione là dove ci sono persone che per anni sperano.
    Abbiamo le potenzialità, a livello affettivo economico e lavorativo, nel dare ad un bambino svantaggiato una vita dignitosa e su questo siamo stati sempre limpidi con le istituzioni. Abbiamo sempre sostenuto che non siamo all'altezza di occuparci di un bambino con disagi mentali ma possiamo dare molto ad un bambino con carenze affettive.
    “E' bello, biondo, occhi verdi” non me ne frega niente, per me può essere nero, arancione, verde, non ho pregiudizi ma un domani a chi lo lascio un uomo con un ritardo mentale?
    Hanno giocato con la nostra sensibilità....e poi parlano di abbinamento.
    Hanno giocato con la nostra sensibilità perchè ci siamo sentiti malissimo a dover rifiutare un bambino quando poi ci potevano chiedere per telefono(senza fare un viaggio di 1000km ) se potevamo essere eventualmente interessati ad un bambino con difficoltà, senza menzionare il singolo caso.
    Non permetto a nessuno di intaccare la mia sanità mentale e quindi se queste sono le premesse dopo aver dimostrato (e penso di averlo dimostrato) la mia forte convinzione nel volermi prendere cura di un bambino, io penso di abbandonare l'idea, perchè mi si chiede molto di più di quello che posso dare e mi sento uno schifo nel non poterlo fare.

    Riccardo ti ringrazio per la grandissima disponibilità che hai avuto nei miei confronti pur non conoscendomi e ti chiedo scusa ma penso che loro hanno giocato proprio sporco.

  6.  

    Mi spiace Marisa,
    mi spiace che ti abbiano proposto l'adozione.
    Non hanno saltato però nessun iter procedurale perché si tratta di adozione in casi speciali che purtroppo le famiglia adottive hanno già scartato a priori dando dei parametri che non contemplano tale tipologia di bambino.
    Articoli 25,26,27 e 28 Legge 28 marzo 2001, n. 149.
    Non voglio entrare in merito alle vostre decisioni, ma io penso che sia meglio che un bambino abbia, almeno fin tanto che è bambino, la possibilità di una famiglia affettuosa, piuttosto che essere condannato a stare in istituto a vita.
    Ripeto, non entro sulle vostre scelte, ma parlo in generale.
    Noi abbiamo preso M. che di fatto è un'adozione e mai potrà tornare in famiglia.
    Cosa accadrà quando saremo morti ... boh ... io so cosa gli è accaduto negli anni precedenti a quando lo abbiamo preso: è stato sballottato da una parte all'altro e non ha fatto progressi nel suo ritardo perché non stimolato adeguatamente.
    Il suo ambiente è fondamentale, ma se lì vicino da tanto tempo non trovano.
    Davvero mi spiace che abbiate fatto 1000 km per nulla, il loro però non è solo ufficio adozioni perché mi hanno proposto anche affidi (per scritto). Forse vi hanno valutato come un'ottima risorsa per questo bambino e non hanno voluto proporvi nessun altro, o forse faranno tesoro della vostra conoscenza per proporvi in seguito qualche altro piccolo in affidamento.

    Posso garantirti che loro ci tengono tantissimo ai bambini. Il fatto che dicano che è biondo ecc è una cosa in più perché purtroppo sanno che molte coppie guardano l'aspetto fisico come importante.
    Il tribunale potrebbe anche fregarsene di questi bimbi, in fin dei conti sono in istituto e non sono loro a pagare ma il comune, quindi non cercano soluzioni alternative per un loro tornaconto.

    Marisa, capisco la tua rabbia, ma non penso che davanti ad una difficoltà si debba chiudere la porta agli altri.
    Ci saranno altre strade, altre possibilità, altri servizi, altri tribunali ... altri bambini.
    Tu sapessi quanti problemi abbiamo dovuto affrontare, quante volte ci hanno trattato male, quante volte ci hanno deluso, ma i bambini non sono loro ... sono bambini, ed è per loro che vivo e lotto.
    Non lasciare questa lotta, i bambini hanno bisogno anche di te.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime11 May 2012
     

    Riccardo io penso che il mio cuore non si chiuderà mai e vorrei affrontare mille difficoltà pur di salvare un bambino. Io non potrò mai avere la firma di mia suocera per l'adozione eppure pensavo di aver trovato l'escamotage per perseguire il mio fine. Sono testarda e vado avanti ma credimi questo è stato troppo . Ripeto bastava mettermi al corrente tramite telefonata ed avere anche forse il tempo di metabolizzare. Ho dovuto dire no ad un'anima.....scusami mi viene da piangere ciao

  7.  

    La distanza mi impedisce di asciugare le tue lacrime e capire meglio la situazione.
    Spero che la tua voglia di venirci a trovare non sia venuta meno e magari ne parliamo a voce, se ti fa piacere.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime11 May 2012
     

    OK mi sono ripresa.
    non sono al momento capace di seguire una situazione di handicap mentale. Non so se qui posso essere seguita adeguatamente. So che posso gestire -perchè lo faccio ogni giorno- un ritardo dovuto a carenze affettive ma non un ritardo diagnostico.Questo è quello che so di me ed è sulle mie certezze che posso aiutare, non su quello che non so.
    Io ho una mamma malata di parkinson ed è una lotta ogni giorno per avere ciò che ci spetta di diritto. non abbiamo un minimo di assistenza. Terapie, supporti tecnici (tutori ,deambulatori, ecc. ) e psicologici che la sanità dovrebbe dare e non da. Pago tutto pur di garantirle una vita dignitosa e pensa che abbiamo dovuto fare causa perche non gliè stata riconosciuta l'invalidità -Parkinson- qui siamo all'assurdo. quindi capirai le mie ragioni.
    Sono testarda e sicuramente troverò il modo per perseguire il mio fine con o senza le istituzioni
    per fortuna non ci sono leggi che stabilisco come fare del bene

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime12 May 2012
     

    Scusate se mi intrometto senza conoscere bene la situazione.
    Mi spiace Marisa per quanto ti è successo, probabilmente il tuo entusiasmo era tanto che sei rimasta profondamente delusa.
    Penso che sia difficile a volte capire come agiscono i tribunali e gli assistenti sociali, ed è sicuramente vero che avrebbero potuto evitarvi tutti quei km per poi chiedervi l'impossibile.
    Loro sanno però che a volte le persone trovandosi di fronte ad una situazione concreta, possono cambiare idea e valutare anche casi che non avrebbero mai preso in considerazione.
    Secondo me non dovresti sentirti in colpa per il fatto di non aver accettato una situazione con handicap, tanto più che hai anche tua madre da seguire, però anche io sono dell'idea, come Riccardo, che non dovremmo pensare troppo al domani , quando possiamo anche dare solo un giorno di felicità ad un bimbo.
    Anche io per esempio, che ho vissuto l'handicap nella mia famiglia di origine, ho sempre pensato di non poter accogliere un bambino con handicap, ma non mi sento di essere in colpa, penso solo che ci sono tanti bambini e anche tante coppie più disponibili di noi.
    Non mollare Marisa, dire di no ad un'anima non è peccato se non ve la sentite...ci saranno altri bambini ad aspettarvi, basta crederci e cercare la strada giusta

  8.  

    Addì 12 maggio 2012

    Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me.
    Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma io vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia.
    Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.
    Ma tutto questo vi faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato

    Giovanni 15,18-21

  9.  

    Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me

    E' capitato diverse volte di lottare, persino arrivando anche a denunciare alle autorità, il comportamento scorretto o negligente di chi avrebbe dovuto proteggere e tutelare i bambini. Persone di un mondo nel quale non mi riconosco, che antepongono i propri interessi a quelli degli altri, che progettano tutto in funzione di un loro tornaconto personale, che vedono chi ha potere e ricchezza come un ideale da raggiungere a qualsiasi costo.
    Nel Vangelo Gesù ci insegna tutt'altri valori, ci chiede di guardare al cuore delle persone, di aiutare chi non può ricompensarsi per quello che facciamo.
    Il mondo che Dio ci mostra è quello che dovrebbe essere.
    Troppo spesso abbassiamo il capo in nome della pace, troppo spesso rinunciamo a dare una mano al nostro prossimo, troppo spesso ci inchiniamo anche noi al potere e alla ricchezza degli altri nella speranza di avere qualche briciola.
    Il mondo non appartiene ai prepotenti, ai vigliacchi, agli egoisti. Il mondo è delle persone che si comportano secondo buoni principi morali, che fanno della solidarietà e dell'amore il loro vessillo e non è giusto lasciarlo nelle mani dei prepotenti, non è giusto far vedere ai nostri figli che non siamo capaci di lottare per riprenderci ciò che ci appartiene.
    Nella pratica si tratta di seguire il proprio cuore ed agire nel migliore dei modi possibili, che non sempre coincide con il modo più conveniente. Dobbiamo parlare senza vergogna di ciò che proviamo, di ciò che riteniamo sia la cosa giusta da fare.
    Nel mio cammino di Associazione che dura da oltre 25 anni mi sono trovato spesso ad essere odiato, scansato, visto con sospetto, deriso. Non ci sono stato bene, ed ogni volta che mi sbattono una porta chiusa in faccia sento dolore e mi sento ferito, ma tornassi indietro rifarei le stesse battaglie che ho combattuto perché penso fosse la cosa giusta da fare per il bene dei miei ragazzi e delle persone che a me hanno chiesto aiuto.
    Difficile? Certo, tanto, ma non è scritto da nessuna parte che la vita sia facile e se anche ci si mette su una poltrona comoda, prima o poi i problemi ci raggiungono.
    Coloro che vedono i ricchi che se la spassano sui loro yacht e nelle loro ville pensano davvero che non abbiano problemi? Preferisco avere pochi amici nella mia povertà, che mi cercano per quello che ho dentro, piuttosto che averne tanti che vogliono stare con me per quello che possiedo o per i favori che posso fare loro.

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime12 May 2012
     

    Chi segue Gesù è chiamato a vivere in modo contrario alla società. In un mondo organizzato a partire dagli interessi di persone e di gruppi, chi cerca di vivere in modo cristiano sarà “crocifisso” come Gesù. La crocifissione può avvenire in tanti modi. Quando un cristiano è elogiato dai poteri del mondo ed è esaltato come modello dai mezzi di comunicazione, è bene non fidarsi troppo.

    Se si fa la scelta cristiana bisogna avere la forza di sopportare la derisione, la calunnia e anche la persecuzione e, nonostante le difficoltà, avremo gioia. Il martire (in greco significa testimone) soffre perché è cristiano: abbiamo bisogno di testimoni di Cristo.

    Si deve continuare quel percorso, non sempre si ha la vita facile o si possono attraversare delle crisi, bisogna sempre rispondere con bontà, continuando a fare il bene. In un mondo sempre più ateo vivere la fede osservando l’insegnamento della Chiesa ci rende felici, pieni di gioia.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime12 May 2012
     

    Grazie ELEN!
    ho riletto ciò che ho scritto ieri e volevo precisare a riguardo di mia suocera, che ho menzionato il fatto solo per far capire che è difficile fermarmi quando mi metto in testa una cosa. Rispetto le idee di tutti e non riesco ad odiare chi la pensa in modo diverso. Mi limito solo a non condividere.

  10.  

    Addì 13 maggio 2012

    Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
    Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
    Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
    Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
    Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
    Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
    Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
    Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
    Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri

    Giovanni 15,9-17

  11.  

    Dare la vita per i propri amici

    Chi sono i nostri amici? Sono i nostri fratelli, sono i figli di Dio, tutti coloro che Dio ha creato.
    Amare il nostro prossimo significa dare la vita per lui.
    La massima espressione d'amore è dare la nostra vita verso coloro che si amano.
    Chi dovremmo amare? Tutti coloro che incontriamo nel nostro cammino: il povero, il bambino maltrattato, il carcerato privato a torto o a ragione della sua libertà, l'anziano abbandonato, il malato in ospedale, il ricco convinto di essere il padrone del mondo, l'imbroglione che ci ha truffati, l'assassino che ha ucciso nostro figlio ...
    E' facile amare il papà, la mamma, il figlio, il nipotino, tutti lo sanno fare.
    Ma il Signore ci chiede qualcosa di più, di amare i suoi figli come un padre, come un papà che prende insulti dal figlio in crescita, che viene offeso, abbandonato, preso in giro, ma continua ad amarci, come fa Gesù con noi.
    L'amore di un padre e di una madre verso il proprio figlio è l'esempio di come noi dovremmo amare ogni persona che incontriamo senza giudizi, aprendo il nostro cuore verso il prossimo, così come il Signore fa ogni giorno con noi.
    Periodo non facile con uno dei nostri ragazzi, periodo che dura da sei anni, ma che da oltre un anno ha avuto una fase grande turbolenza, complice l'arrivo dell'adolescenza. Non c'è giorno che non ci sia una discussione, e non c'è momento in cui non devi stare in guardia per cercare di evitare situazioni, frasi o comportamenti che possano farlo scattare, eppure il nostro amore per lui è grande perché non ci riesce di giudicarlo, perché pensiamo a quale possa essere stato il suo passato, ma più semplicemente perché il Signore lo ha messo sei anni fa sulla nostra strada e ci ha chiesto semplicemente di amarlo.

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime13 May 2012
     

    Accogli nel tuo cuore ogni lacrima di bambino.

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime13 May 2012
     

    Porre gesti d’amore con disciplina, rispettando le regole.

  12.  

    Addì 14 maggio 2012

    Come il Padre ha amato me, così anch'io ho amato voi. Rimanete nel mio amore.
    Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
    Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
    Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
    Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici.
    Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando.
    Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
    Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
    Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri

    Giovanni 15,9-17

  13.  

    Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.

    Spesso ci sentiamo inferiori nei confronti di Dio ed è giusto, perché lo siamo. Il Signore è perfezione, Amore puro, noi siamo solo l'ombra di ciò che è Lui.
    Ma Gesù stesso ci dice che siamo Amici, non servi sottomessi. Lui che è grande ci tratta come Suoi pari, Amici.
    Due persone possono essere amiche anche se una è più intelligente dell'altra, più bella, con maggior successo. L'Amicizia è qualcosa che travalica ogni confine, ogni limite. Si ama una persona per quello che è, si accettano pregi e difetti evidenziando i primi e aiutando a scoprire i secondi per combatterli insieme, si danno consigli e tirate d'orecchi, a volte ci si arrabbia, ma con la pace nel cuore data dalla certezza di un dialogo continuo.
    Dio ci è Amico in questo senso, ci aiuta a scoprire i nostri aspetti positivi per valorizzarli e ci insegna la strada per non sbagliare; ci è vicino quando abbiamo una malattia, o siamo vessati da qualcuno che vuole il nostro male; ci sta accanto nel momento della morte promettendoci una vita eterna e serena; combatte con noi, ma non sostituendosi, le nostre battaglie.
    Vuole solo una cosa in cambio. Che anche noi si tratti Lui come amico, Lui incarnato nel nostro prossimo.

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime14 May 2012
     

    “Non vi chiamo più servi, ma amici”. L’amicizia è una parola soave, dolce per ogni persona.

    (Un ricordo personale: nel ’56 –quindi tanti, tantissimi anni fa- ho affrontato l’esame di ammissione, serviva per essere ammessi alla scuola media dalle elementari. Il tema della prova scritta di italiano era “I miei amici”, il mio compito è risultato tra i primi perché distinguevo tra amici e compagni ed io affermavo che avevo un solo amico, con il quale mi confidavo, aprivo il mio cuore ed era sempre con me sia nei giochi che nello studio.
    Ricordo che un vicino di banco voleva copiare il mio compito o che almeno gli fornissi qualche suggerimento ed io, indispettito, gli risposi –quasi deridendolo- che la sua era una richiesta assurda). L'amicizia è un sentimento personalissimo, afferma uguaglianza, sincerità, fraternità, non si impone e non si chiede,

    L’amicizia ci conforta nella vita e quindi se Gesù ci parla abbiamo trovato il più grande amico. Aprire la porta del cuore, non lasciarla chiusa altrimenti si rimane soli e si muore un po’.

    • CommentAuthorclod
    • CommentTime14 May 2012
     

    è un bel ricordo da condividere :face-smile: Grazie

  14.  

    Addì 15 maggio 2012

    Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai?
    Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
    Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò.
    E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio.
    Quanto al peccato, perché non credono in me;
    quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più;
    quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato

    Giovanni 16,5-11

  15.  

    Essere sconfitti per vincere

    Nella vita combattiamo battaglie di ogni genere contro le ingiustizie di questo mondo per difendere i nostri figli, la famiglia, il lavoro, i principi in cui crediamo. Non sempre vinciamo e spesso veniamo sconfitti. A chi non è mai capitato andando a scuola di aver studiato tanto e vedersi dare un brutto voto? Parlare con il cuore in mano al proprio figlio e vedere che ciò che si è detto è per lui lettera morta? Ritenere ingiusto il comportamento di un'assistente sociale, di un giudice, di un politico e non riuscire a far nulla perché le cose cambino?

    Eppure è proprio quando perdiamo che vinciamo.
    Prendere un brutto voto dopo aver tanto studiato ci porta a impegnarci maggiormente, ad affinare la nostra mente per cercare di arrivare ad ottenere il risultato agognato. Parlare ad un figlio senza essere ascoltati ci stimola a trovare sempre parole diverse per fargli capire le nostre ragioni. Il comportamento ingiusto di chi ha un potere e lo esercita male ci porta a cambiare le cose a monte variando le leggi, interpretandole meglio, instaurando discussioni.
    Se noi vincessimo sempre le nostre battaglie il mondo non potrebbe crescere, noi non potremmo maturare, i nostri figli erediterebbero un mondo statico, privo di stimoli.

    La morte della mia mamma è stata una sconfitta dei medici che non hanno saputo trovare una cura adatta a farla guarire, della mia preghiera che non ha convinto Dio a lasciarla vivere, della mia mamma che ha dovuto alla fine arrendersi alla malattia.
    Ma dove è la sconfitta se dalla sua morte io ho cambiato vita, centinaia di bambini hanno trovato un po' di serenità, tante famiglie hanno ricevuto un consiglio sulla strada da intraprendere?
    Le sconfitte si rivelano quasi sempre delle vittorie anche se a volte non lo sono per noi, ma per gli altri, ma sempre di successi si parla.

    Gesù è il nostro esempio più grande. La Sua morte (e questo è innegabile anche per chi non sia credente), che poteva apparire come una sconfitta, ha fatto nascere una religione seguita da duemila anni da miliardi di persone, ha insegnato e portato nel mondo valori e principi da seguire. Dove è la sconfitta?

    Impariamo da questo che la cosa importante è affermare i propri ideali, divulgarli, dare anche la propria vita per loro, e se qualcuno ci deriderà, ci sopravanzerà, ci ucciderà non avrà vinto, anzi ci avrà dato maggior forza per andare avanti ad aiutare chi vive nella sofferenza e poter gioire con loro.
    Fare soldi, avere belle case, raggiungere il potere non è una vittoria.
    Essere poveri, condividere quel poco che abbiamo con chi ha meno di noi da una gioia così grande che per capirla l'unico modo è provarla.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime15 May 2012
     

    Che strano oggi mi sento un po sconfitta! e non mi sento che vincerò.
    Sapete mi sento un po inadeguata ora in questo forum...non so che dire....prima ho perso le speranze per l'affido poi la comunità dove faccio volontariato ormai da anni, a Giugno chiude.
    Ma se Qualcuno ha deciso di mettermi alla prova quanto ancora dovrò soffrire nella mia vita.
    Nonostante tutto ho cercato sempre di essere positiva, sorrido sempre, ma mi rendo conto che con gli anni ho più difficoltà ad accusare i colpi.
    Forse è solo un momento...passerà

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime15 May 2012
     

    Ciao Marisa, ci sono momenti in cui si perde le speranze e sembra che tutti gli sforzi fatti siano stati inutili. Io non conosco la tua storia e non so quale sia stato il vostro cammino per arrivare fino ad oggi, certo è che non sempre ti danno un bambino dall'oggi al domani.
    Noi abbiamo aspettato un anno e mezzo per avere un semiaffido e solo l'anno scorso abbiamo accolto il bimbo che ora sta con noi. Ma è dal 2006 che abbiamo la cosiddetta "idoneità" cioè che ci hanno valutati positivamente per l'affido. Da allora ne abbiamo fatte di cose...esperienza in casafamiglia, frequentato gruppi di famiglie che già avevano affidi in corso ( e non sempre è bello credimi andarci ed ascoltare le esperienze degli altri e non poter raccontare niente o quasi) abbiamo conosciuto gli zizzi, ospitato bambini per brevi periodi...ma mai abbiamo perso le speranze. Semmai abbiamo avuto delle pause di riflessione o dei momenti in cui è stato meglio così, ma abbiamo bussato a parecchie porte ...ed ora siamo contenti così.
    Forse dovresti fare una pausa e capire quale strada intraprendere....poi nell'attesa la vita va avanti, o no?:face-smile:

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime15 May 2012
     

    ELEN pur non volendo la pausa è forzata
    Forse la mia "ansia" è dovuta alla paura di perdere l'entusiasmo. Ripeto sono una persona molto positiva e ne sono uscita bene da varie tragedie però adesso ho paura che se passa troppo tempo mi può succedere qualcosa che mi fa perdere l'entusiasmo, la voglia di ridere, di viaggiare di fare tante cose con il futuro bambino.....ovviamente a un certo punto è pur vero che bisogna fermare il pensiero.
    Domani passa..don't worry

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime15 May 2012
     

    Marisa, posso chiederti quanti anni hai?
    L'entusiasmo e la voglia di ridere possono esserci anche a 80 anni...semmai potrebbe mancare la salute, ma quello non sta a noi deciderlo.
    Io che ho superato da un po' i 40, ti assicuro che ho molto più entusiasmo adesso che a 20 anni. Anche se in questo periodo sto passando anch'io dei momenti strani, però ci faccio i conti, guardo in faccia le mie insicurezze e le mie paure, cerco di dargli un senso e di accettarle come un fattore fisiologico. Mica siamo tutte wonder-woman:face-smile:
    Le paure e le insicurezze non mi hanno impedito di avere una vita, un lavoro, una famiglia, dei figli e di pensare di prendere un bambino in affido.
    Con tre ragazzi in età critica (pensa a Riccardo e Roberta quanti ne hanno) non è che in tutti i momenti abbiamo voglia di ridere...a volte avresti voglia anche di mandare tutti a quel paese, però poi questi momenti passano e arrivano anche le gratificazioni e le soddisfazioni e allora ti ritorna l'entusiasmo e ti prepari per le prossime battaglie.
    Sono un po' stanca non so se mi sono spiegata
    Ciao e buona notte

  16.  

    Marisa ... dici "fare tante cose con il futuro bambino"

    Forse dovresti cambiare prospettiva, non dovresti pensare a cosa fari tu con un eventuale lui o lei, ma cosa lui o lei potrà prendere da te. Sembra retorica, ma a volte rovesciare un punto di vista ti fa capire tante cose.
    Non si è vecchi o giovani, si è come si vuole essere. Tutto parte da dentro, da come ci si sente. Mio nonno è morto a 86 anni e fino a qualche mese prima andavamo sott'acqua insieme, giocavamo (io avevo già 33 anni), condividevamo pensieri profondi, attività dell'Associazione ... era giovane e sempre lo è stato. Alcuni amici anche a vent'anni erano sempre stanchi, sempre svogliati, mai desiderosi di nuovi percorsi, sempre impauriti.

    Marisa anche le sconfitte sono dentro di noi, non arrivano dall'esterno. Tu non sei stata sconfitta da me, da noi o dal tribunale di Torino, sei stata sconfitta dalle tue aspettative. Avevi un'idea che ti eri fatta, costruita e come che uno o più mattoni non sono andati al suo posto hai visto tutto crollare.
    Quando ho iniziato a dedicarmi ai bambini avevo l'entusiasmo del ventenne che vede tutto rosa e tutto facile. Pensavo che i servizi sociali sarebbero stati contenti di avere un alleato in più per aiutare i bambini, ed invece ho quasi sempre trovato scontro, guerra. Non mi sono arreso, ho però rovesciato il mio punto di vista. Vado avanti senza di loro e se ne trovo qualcuno con il quale collaborare meglio. Non mi faccio mai aspettative, semmai qualche speranza, ma non resto mai deluso perché non mi aspetto niente dagli altri, così anche quando una persona mi dice che è contenta di averci conosciuto la mia gioia è alle stelle perché ciò che ricevo è già molto più del niente che mi era dovuto.

    I bambini che vengono in affido si affezionano velocemente proprio perché non hanno aspettative, non sanno cosa gli capiterà. Anzi, semmai per la loro esperienza, si aspettano qualcosa di negativo. Per questo ogni carezza, ogni sorriso, ogni buona parola è importante perché costruisce giorno dopo giorno quella casa in cui tutti abiteremo. Insieme.

    Marisa, non perdere le speranze, ma adeguati al mondo e non aspettarti regali da nessuno. Tutto è conquista e credo tu lo sappia bene, ma a volte quando le conquiste sono passate e si comincia a stare bene si perde la voglia di lottare come a dire "Chi me lo fa fare? Ho lottato tanto nel passato, adesso merito un po' di riposo".
    Penso che ogni giorno sia una lotta, ogni giorno dobbiamo stringere i denti, ogni giorno c'è qualcosa che ci fa stare male, ma così va il mondo e non possiamo scendere, ma è anche vero che ogni giorno ci sono mille cose che sono bellissime, mille persone che ti vogliono bene, mille pensieri positivi. Dobbiamo solo vederli, apprezzarli e non lasciarsi abbattere da quei pochi negativi aspetti della vita.

    Lotta per un bambino in affido se pensi che è questo che vuoi. Lotta per lui. La guerra è fatta di tante battaglie, molte delle quali si vincono se si batte in ritirata, ma non è una sconfitta, è solo una tattica per arrivare a vincere una guerra che vedrà come trofeo la possibilità di veder sorridere un bambino.
    Tutto certamente ha un prezzo e bisogna vedere cosa tu sia disposta a pagare per donare gioia ad un bimbo. A volte si soffre e questa sofferenza la portiamo avanti per tutta la vita, ma si trasforma in gioia, e gioia grande, quando capiamo di essere riusciti a donare amore a qualcuno che mai l'aveva ricevuto.
    Io ho tante gioie dai miei ragazzi,ma sapessi quante porte chiuse in faccia, quanti assistenti sociali ho denunciato e con quanti ho litigato, quanti professori stolti che non capiscono, quante persone mi hanno attaccato e criticato. Polvere!!! Una bella doccia e la polvere se ne va e resta la pelle profumata e fresca. La mia doccia sono i miei ragazzi, mi basta guardarli, vederli crescere, sorridere, ricordarsi come erano spaventati quando sono arrivati, pensare a quale vita avrebbero avuto ... e mi torna il sorriso.

    Marisa ... sono con te, al tuo fianco. Una sconfitta è anche una messa alla prova per capire ciò che vogliamo fare da grandi

  17.  

    Addì 16 maggio 2012

    Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
    Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.
    Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l'annunzierà.
    Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l'annunzierà.

    Giovanni 16,12-15

  18.  

    Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso

    La pena di un genitore è spesso quella di vedere chiara la strada che i figli hanno intrapreso e non riuscire a fermarli prima che arrivino a sbattere la testa contro un muro. Vediamo dall'alto della nostra esperienza i rischi che i figli stanno correndo e gli aspetti negativi di certe scelte. Ci proviamo a fermarli, ma avete mai provato a fermare un treno in corsa con la forza del pensiero?
    I ragazzi crescono piano piano ed hanno bisogno di farsi le loro esperienze. Qualcosa cerchi di evitargli, ma qualcosa devi accettare per non perderli. Dobbiamo imparare, io per primo, a non pretendere da loro che siano già uomini e donne fatti a 16, 17 o 18 anni. Hanno un loro cammino da fare. Per qualcuno è più rapido (ho appena conosciuto una ragazza di 17 anni che ha già valori e principi che vorrei avere io) per altri più lento e difficile. Spesso dipende dalle risorse che gli sono state date, dalle esperienze del passato.

    Il Signore ci insegna ad avere pazienza, a dire una parola al giorno, dissetarli con una goccia alla volta ... altrimenti non potranno portarne il peso e si piegheranno su sé stessi rifiutando ogni insegnamento.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime16 May 2012
     

    E' proprio vero Riccardo quello che dici, a volte dopo aver tanto lottato cercando di fargli capire quale è la strada giusta, non resta altro da fare che lasciare che sbattano la testa contro il famoso muro (povero muro!!!!).
    Per poi raccogliere i cocci, lottare di nuovo e sperare che la prossima volta vada meglio.

    Marisa condivido il discorso di Riccardo sulle aspettative. Pensa che al gruppo che frequento abbiamo fatto un lavoro di riflessione proprio sulle aspettative, perchè è molto facile lasciarsi abbattere proprio perchè ci si aspetta qualcosa che poi non succede.
    Ci si aspetta che il bimbo arrivi .... e non arriva, ci si aspetta che lui sia felice di aver trovato finalmente una famiglia....e magari lui ti tratta a calci in faccia....ci si aspetta che i genitori e i servizi collaborino, e invece non è così....ci si aspetta che il bimbo rimanga con noi fino a quando la situazione famigliare sarà migliorata, e invece a volte se ne vanno anche se le cose sono addirittura peggiorate. Ci si aspetta che succeda sempre la cosa giusta, ma purtroppo non sempre è così.
    Le battaglie che noi conduciamo per i nostri bambini , non sono comunque molto diverse dalle battaglie che sosteniamo tutti i giorni, nelle vita quotidiana.
    Ieri per me è stata una brutta giornata, perchè a volte succedono cose che non vorresti che succedessero, ma oggi anche per noi è un altro giorno, ho una speranza nuova e tanta tanta voglia di far star bene le persone che amo.
    Grazie Signore e grazie a tutti voi per condividere le vostre insicurezze e i vostri problemi
    Bona giornata

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime16 May 2012
     

    Lo Spirito è chiamato Spirito di verità, la sua missione è di svelare una conoscenza sempre più profonda di Gesù, delle sue parole e delle sue opere, della conoscenza di Dio e dell'insegnamento delle Scritture.
    Ricevendo lo Spirito i discepoli possono capire la verità di Gesù. Lo Spirito del Signore, che ha guidato Lui, scenderà su di loro e li guiderà alla verità.

    Viene dato anche a noi per poter capire il significato pieno delle parole di Gesù.

  19.  

    Elen ... posso dire che ti voglio bene?
    Da quando ti ho conosciuta hai fatto un bel cammino e ne sono felice.
    Sei una bravissima mamma, un'ottima moglie ed una persona che stimo tantissimo :face-angel:

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime16 May 2012
     

    Elen, Riccardo non posso fare altro che prendere atto di ciò che dite. forse mi aspetto troppo ma non me ne sono mai accorta.
    Proverò a cambiare anche se voglio precisare che per quanto rigarda il tribunale di Torino siamo stati chiamati perchè ci volevano semplicemente conoscere di persona (così ci hanno detto per telefono) quindi non sono andata lì con nessuna aspettativa
    Mediterò su ciò che avete detto
    Elen ho 43 anni ma diciamo che le mie ossa hanno circa dieci anni in più.
    E adesso non immaginatemi vecchia e decrepita. Sono una Bellissima signora tipica del Sud: occhi neri, Capelli neri....

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime16 May 2012
     

    In ogni comunità ci saranno delle prove, delle sofferenze, delle gioie –fa parte del vivere quotidiano- ma se riusciamo a interpretare la nostra storia, animati dallo Spirito che è libertà, secondo una luce cristiana supereremo gli ostacoli.

    • CommentAuthorroberta_b
    • CommentTime16 May 2012
     

    Riccardo, Elen, Marisa....è sempre un piacere leggervi perché mi riconosco nelle vostre gioie, delusioni, speranze, paure!
    Un abbraccio! :face-smile:

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime16 May 2012
     

    Grazie Riccardo :face-smile:ma giusto per precisare.....a volte sono una bravissima madre e moglie,.... tante altre mi sento di non esserlo proprio:face-sad:
    Però mi guardo dall'esterno e cerco di capire quello che faccio, nel bene e nel male.
    Marisa, i tuoi dubbi fanno parte del percorso che tutti abbiamo fatto, per meditare bisogna anche fare qualche errore, sulla nostra pelle

  20.  

    Il fatto di non credere, in certi momenti, di esserlo non significa non esserlo, ma solo avere dei dubbi umanissimi. A volte può essere che non ci comportiamo bene, magari dando risposte inadeguate, frettolose o intolleranti, ma essere bravi genitori e bravi partner o bravi amici significa che i nostri comportamenti sono mediamente buoni. A Livorno si dice che "poggia e buca fanno pari" :face-monkey:

  21.  

    Addì 17 maggio 2012

    Ancora un poco e non mi vedrete; un po' ancora e mi vedrete».
    Dissero allora alcuni dei suoi discepoli tra loro: «Che cos'è questo che ci dice: Ancora un poco e non mi vedrete, e un po' ancora e mi vedrete, e questo: Perché vado al Padre?».
    Dicevano perciò: «Che cos'è mai questo "un poco" di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
    Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «Andate indagando tra voi perché ho detto: Ancora un poco e non mi vedrete e un po' ancora e mi vedrete?
    In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia

    Giovanni 16,16-20

  22.  

    la vostra afflizione si cambierà in gioia

    Dio attraverso il Vangelo ci insegna regole che a volte ci è difficile seguire, ci fa sentire talvolta piccoli piccoli perché non riusciamo a perdonare, ad amare, a porgere l'altra guancia e ci bacchetta su queste cose quando sbagliamo e non seguiamo i suoi valori.
    Ma il Vangelo non è un libro che impone perché è l'Amore di Dio che si fa Parola per entrare nei nostri cuori e la chiave per aprire la porta della nostra anima è la speranza che ci da.
    Ho un profondo rispetto per le persone che non credono, ma in tutta onestà non capisco come facciano a vivere, come si possano affrontare i problemi quotidiani che la vita ci impone senza avere una speranza che vada oltre l'esistenza terrena.
    Pensate ad una donna che deve partorire a quali dolori va incontro, quante sofferenze dovrà patire per nove mesi fino al culmine al momento del parto. Eppure non ho mai visto una donna lacerarsi le vesti per dover sopportare tutti questi dolori, anzi, semmai ho visto il contrario, ovvero donne che non potendo avere bambini si disperano e darebbero qualsiasi cosa in loro possesso pur di provare quei dolori.
    Ma cosa le spinge a sopportare tanto? La gioa, la speranza di portare in grembo una vita, un bambino che si forma dentro di loro e poi esce per riempirle di sorrisi e tenerezze, che verrà preso in braccio, cresciuto, amato fino a quando uomo o donna prenderà la sua strada.
    Immaginatevi ora la stessa donna che però non crede nel parto, non crede che un bambino possa nascere e deve subire quei dolori comunque. Come farebbe a sopportarli? Dove troverebbe il coraggio?
    Noi siamo tutti come le donne che devono partorire. Stiamo vivendo una vita con tanti dolori, ingiustizie, situazioni che portano a liti nonostante il nostro grande impegno verso una convivenza pacifica, malattie nostre e dei nostri cari.Come potremmo vivere serenamente se non avessimo la speranza che tutto questo è solo un periodo della nostra esistenza?

    Il Signore è venuto al mondo non per darci regole, ma per darci speranza. Seguire le Sue regole è un po' come ascoltare le indicazioni del ginecologo. Quale donna partoriente gli disubbidirà mettendo a repentaglio la vita del nascituro e la propria gioia di diventare mamma?
    Perché allora disubbidire al Signore che al pari di un ginecologo ne sa molto di più della sua paziente?
    Vogliamo che i nostri dolori e le nostre afflizioni si tramutino in gioia? L'unico modo per vivere una vita serena è seguire gli insegnamenti di Dio.

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime17 May 2012
     

    Penso che il brano voglia far notare l’esiguità del tempo. Il tempo che Gesù ha passato con i suoi discepoli è stato breve, altrettanto breve sarà il periodo tra la sua dipartita ed il suo ritorno, quindi dobbiamo sempre essere pronti!
    Quando si è senza Dio o lontani da lui siamo nella frenesia, nell’angoscia, nella tristezza, il tempo non passa mai invece bisogna avere fiducia, l’attesa si muterà in gioia, tutti saremo trasformati dalla sua nuova visione nella resurrezione.

    Nella vita di ciascuno ci sono momenti di entusiasmo alternati ad altri di tristezza, sentiamo la vicinanza di Dio altri in cui lo percepiamo lontano o assente. Nei momenti di difficoltà cerchiamo invece di reagire con la preghiera, con opere di carità e ritroveremo la gioia e la pace della sua presenza, ricordiamo che siamo sempre assistiti dallo Spirito Santo, che ci accompagna nella ricerca della Verità.

  23.  

    Addì 18 maggio 2012

    In verità, in verità vi dico: voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia.
    La donna, quando partorisce, è afflitta, perché è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell'afflizione per la gioia che è venuto al mondo un uomo.
    Così anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e
    nessuno vi potrà togliere la vostra gioia. In quel giorno non mi domanderete più nulla. In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà

    Giovanni 16,20-23a

  24.  

    Voi piangerete e vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione si cambierà in gioia

    Se una persona facesse lo stesso lavoro di marketing presso due aziende diverse, ognuna delle quali producesse lo stesso bene, e quindi in concorrenza tra loro, sarebbe per lui possibile fare l'interesse di entrambe? Certamente no. Farebbe una buona pubblicità ad una delle due, mettendo da parte l'altra.
    Così è la nostra vita. Siamo immersi nel mondo con il nostro corpo, ma la nostra anima appartiene a Dio. Dobbiamo fare una scelta se essere lavoratori del mondo o del Signore. Se seguiamo le cose materiali di questo nostro pianeta, se siamo legati alla nostra vita terrena gioiremo delle ricchezze, godremo del nostro potere, saremmo felici ogni volta che accaparreremo più di quello che ci serve per vivere. Se invece serviamo Dio la nostra felicità sarà piena quando gli altri staranno bene, quando avremo il nostro pane quotidiano, quando divideremo ciò che abbiamo con il nostro prossimo.
    E' chiaro quindi che siamo davanti a due modi di vita diversi, molto spesso diametralmente opposti. Siamo chiamati a fare una scelta tra il mondo e Dio.
    Quale persona che voglia investire i propri risparmi sceglierebbe una forma di accantonamento tale da poter godere di un interesse del 20 per cento con la certezza che il proprio capitale non lo rivedrà più, al posto di un investimento del 10 per cento ma con la certezza che il suo capitale gli sarà restituito moltiplicato per cento seppur dopo tanti anni.
    Si può vivere in questo mondo con dieci, ma anche con cinque e persino con uno, ma non si può vivere la nostra eternità senza aver accumulato un capitale.

    Gesù non vuole che non ci divertiamo, che non gioiamo, che non festeggiamo, ma principalmente desidera da noi che si dia la precedenza a chi soffre, che si condividano con altri le nostre gioie, finanche a cedere ciò che abbiamo agli altri affinché siano felici.

    Ogni volta che qualcuno sorriderà per merito nostro, avremo messo un gettone gradito a Dio nel nostro personale salvadanaio in cielo