Non sei collegato (collegati)

Vanilla 1.1.2 is a product of Lussumo. More Information: Documentation, Community Support.

    • CommentAuthorclod
    • CommentTime23 Mar 2012
     

    io leggo sempre il forum, ma molto spesso non scrivo.............. mi trovo a volte in difficoltà a mettere per scritto i miei pensieri , a volte mi sembrano banali o non sò come esprimerli è una mia difficoltà , un limite che ho, mi spiace se sembra che non voglio partecipare, ma non è così:face-sad: forse con il tempo riuscirò ........:face-smile:

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime23 Mar 2012
     

    Anni fa per un profondo rispetto che avevo nei confronti della chiesa che mi portava a non essere all'altezza dei compiti che un buon cristiano dovrebbe adempiere ho iniziato un percorso di studi personale durato circa tre anni duranti i quali ho letto tre volte la bibbia e tanti, tanti altri libri religiosi e no. Alla fine di questo percorso mi sono scoperta non credente ma con un profondo rispetto nei confronti di tutti i credi religiosi. Stranamente l'idea di una non esistenza dell'aldilà e di nessuna divina ricompensa oltre la morte mi fa essere molto più predisposta verso il prossimo. Dobbiamo lasciare qualcosa di noi in questo mondo, ed in natura tutto è regolato dal ciclo vita-morte-vita: i fiori di pesco muoiono per lasciare posto ai frutti e così la maggior parte delle cose in natura. L'uomo si ripoduce (fortunatamente non morendo) trasmettendo una continuità non solo fisica ma anche morale ed è quindi compito di tutti gli uomini essere di esmpio x le future generazioni e dare la possibilità a chi è meno fortunato di essere, un domani, a sua volta di esempio x gli altri. Questo è il mio pensiero ma credetemi ho una grande stima per tutti quelli che credono!

  1.  

    Addì 24 marzo 2012

    All'udire queste parole, alcuni fra la gente dicevano: «Questi è davvero il profeta!».
    Altri dicevano: «Questi è il Cristo!». Altri invece dicevano: «Il Cristo viene forse dalla Galilea?
    Non dice forse la Scrittura che il Cristo verrà dalla stirpe di Davide e da Betlemme, il villaggio di Davide?».
    E nacque dissenso tra la gente riguardo a lui.
    Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma nessuno gli mise le mani addosso.
    Le guardie tornarono quindi dai sommi sacerdoti e dai farisei e questi dissero loro: «Perché non lo avete condotto?».
    Risposero le guardie: «Mai un uomo ha parlato come parla quest'uomo!».
    Ma i farisei replicarono loro: «Forse vi siete lasciati ingannare anche voi?
    Forse gli ha creduto qualcuno fra i capi, o fra i farisei?
    Ma questa gente, che non conosce la Legge, è maledetta!».
    Disse allora Nicodèmo, uno di loro, che era venuto precedentemente da Gesù:
    «La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?».
    Gli risposero: «Sei forse anche tu della Galilea? Studia e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea».
    E tornarono ciascuno a casa sua

    Giovanni 7,40-53

  2.  

    I farisei,i dotti del tempo,considerano maledetti coloro che non conoscevano la legge, i contadini, il popolo.
    Questi nella loro semplicità sono affascinati dalle Parole di Gesù, rapiti verso di Lui, senza pensarci troppo, dando credito alle indicazioni che arrivano dal cuore, l'impulso buono, quello che tutti noi dovremmo seguire.
    Quando si prova un sentimento di amore e si è portati a fare qualcosa a tal proposito, non tiriamoci indietro, è solo paura della nostra legge, quella che risiede nel nostro cervello. Paura di apparire bigotti,o creduloni, oppure una legge che ci fa pensare troppo. Credo che prima di sposarci ad ogni persona sia venuto qualche dubbio, abbia pensato ai difetti dell'altro, ma poi si è sposata ugualmente senza fare troppi calcoli, seguendo le ragioni del cure. Perché per seguire Dio dovrebbe essere diverso? Credere o non credere è un sentimento che sgorga dai nostri cuori, perché reprimerlo?
    E' come per l'affidamento. Se ti propongono un bambino e cominci a pensare troppo, rischi di non prenderlo mai.E' giusto pensare ai se e ai ma, però ci si ritrova a dire si con entusiasmo dicendo "i problemi poi li risolveremo quando arriveranno"

    Dice Nicodemo: La nostra Legge giudica forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere ciò che fa?
    E la nostra? La legge che abbiamo fatto noi dice la stessa cosa, ma la legge che abbiamo nel nostro cervello dice l'esatto contrario. Purtroppo ciò che accadeva prima, accade tutt'oggi. Non siamo in grado di far tesoro del nostro passato, delle nostre esperienze come umanità, della nostra storia del mondo. Continuiamo a perpetrare i nostri errori senza fine, come una vite che gira a vuoto nel legno, e continuiamo a girare, a girare, a girare perché vediamo che comunque dal legno esce della segatura, cosa che significa che qualcosa sta accadendo. Ma è segatura, la vite gira a vuoto e spana il buco fino a rovinare il legno. Per quanto tempo ancora dovremo giudicare prima ancora di aver sperimentato?
    Così fanno in molti, giudicano l'affido sulla base dei "si dice", sulla base dei racconti, spesso ingigantiti, di esperienze altrui. Non dico che si deve prendere un bambino in affido per provare se siamo adatti all'affido, perché un bambino non è un pacco postale ed una volta iniziato un percorso con lui sarebbe infame e deleterio rimandarlo indietro solo perché no ci sentiamo adatti, ma perlomeno possiamo metterci alla prova parlando con le famiglie affidatarie, andando a visitare i luoghi ove si fa affido. Noi, come Associazione Amici della Zizzi siamo sempre disponibili a far trascorrere un periodo da noi a contatto con la nostra realtà, dove l'affido non è qualcosa di lontano o di trascendentale, ma è parte integrante della nostra quotidianità, del nostro essere. Ai nostri ragazzi più grandi piace parlare di sé, della loro vita con noi, della serenità raggiunta, dei dubbi e delle paure, di ciò che manca loro, di ciò che vorrebbero. Questo dialogo, questo vivere insieme qualche giorno ha portato molti sulla strada dell'affido.
    Prima di dire no all'affido, prima di giudicarlo in maniera negativa, venite a conoscerlo, liberi e senza impegno. prendete la cosa come una parentesi, un fine settimana diverso dal solito. Vi aspettiamo non per essere giudicati o amati, ma per condividere un pezzettino di strada insieme. A noi ci arricchirà di un'amicizia nuova, a voi darà l'opportunità di una breve ma intensa riflessione.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime24 Mar 2012
     

    Forse non c'entra molto con i farisei....un giorno parlavo con un'amica dei segni e io le dissi che ci credevo e che di solito ne tengo conto. Lei mi strabuzzò due occhi come se stessi parlando di spiriti o di fantasmi. Io le spiegai che per esempio la nostra strada verso l'affido è stata costellata di questi segni. Era come se Dio ci spingesse, ogni tanto mi dava un pizzicotto, come per svegliarmi. Uno di questi segni è stato questo Forum e l'invito di Riccardo ad andare a trovarli. Proprio come lui sta facendo oggi in questo post.:face-smile: Non ho potuto fare a meno di ascoltare questo invito, quale occasione migliore per vedere da vicino, per sperimentare, per avere informazioni?
    Poi i bimbi che ci sono arrivati...sono sempre arrivati al momento giusto, i dubbi erano tanti, le paure anche, ma ci sarà pure un motivo per cui a volte siamo chiamati a fare delle scelte, ci sarà pure un motivo?
    Non possiamo sempre andare avanti con gli occhi chiusi , dobbiamo aprirli e guardare, guardare quante opportunità incontriamo ogni giorno, opportunità per essere felice, e per rendere felici, o almeno provarci

  3.  

    Grazie Elen, sentirsi parte di un disegno di Dio, essere un giorno coloro che sono chiamati da Dio, ed un altro quelli che chiamano, una sorta di una bellissima danza, dove solo Dio è l'attore principale e tutti noi siamo chiamati di volta in volta a coprire un ruolo piuttosto che un altro, dove il regista buono e perfetto è il Signore.

    Pensavo e ripensavo ieri alla frase detta con tanto amore, rispetto e dialogo da parte di Marisa quando diceva "Dobbiamo lasciare qualcosa di noi in questo mondo, ed in natura tutto è regolato dal ciclo vita-morte-vita: i fiori di pesco muoiono per lasciare posto ai frutti e così la maggior parte delle cose in natura. L'uomo si riproduce (fortunatamente non morendo) trasmettendo una continuità non solo fisica ma anche morale ed è quindi compito di tutti gli uomini essere di esempio x le future generazioni e dare la possibilità a chi è meno fortunato di essere, un domani, a sua volta di esempio x gli altri"
    Pur rispettando il pensiero altrui, mi veniva un po' di tristezza nel vedere che alcuni vivano la loro vita senza una speranza per sé stessi. E' sicuramente, così come la fa vedere Marisa, una vita altruistica, dove si vive per lasciare un proprio segno e dare qualcosa di noi agli altri ed è encomiabile, ma purtroppo c'è anche chi dice "dopo la morte non c'è nulla, allora mi godo la vita, oppure imbroglio e faccio di tutto per diventare grande, anche così è lasciare un proprio segno del proprio passaggio. Ognuno ha la sua morale, ed ogni morale può andare bene perché non c'è un credo, un Vangelo, a regolamentare le proprie azioni, ma solo il tipo di educazione ricevuta. Allora forse vediamo che la Fede alla quale abbiamo chiuso la porta, rientra dalla finestra, cioè mi viene da dire che Marisa, pur non credendo, comunque adotti per la propria vita la Fede che ha imparato e che ha dentro, non chiamandola magari Fede, bensì morale, ma sempre legata alla Fede?
    Una dimostrazione a queste parole il Signore, puntuale come sempre a mandarci i segni, ce la da nel Vangelo di oggi.

  4.  

    Addì 25 marzo 2012

    Tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa, c'erano anche alcuni Greci.
    Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli chiesero: «Signore, vogliamo vedere Gesù».
    Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù.
    Gesù rispose: «E' giunta l'ora che sia glorificato il Figlio dell'uomo.
    In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
    Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna.
    Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà.
    Ora l'anima mia è turbata; e che devo dire? Padre, salvami da quest'ora? Ma per questo sono giunto a quest'ora!
    Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e di nuovo lo glorificherò!».
    La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato».
    Rispose Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi.
    Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori.
    Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me».
    Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire

    Giovanni 12,20-33

  5.  

    "se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto"

    Non ci potrebbero essere parole più semplici, naturali e chiarificatrici.
    La nostra vita su questa terra è per gli altri, viviamo per dare un frutto.
    Chi ha Fede lo fa in nome di Dio, chi non ha Fede lo fa in nome dei figli, ma il Signore premierà quel chicco di grano che morirà per gli altri per dare frutto. Morire inteso nel senso di vivere la propria vita non in funzione di sé stessi, non in un'ottica egoista, ma in funzione degli altri.
    Non è importante se si prende un bambino in affido o in adozione, oppure se si va a trovare un anziano in ospizio o un malato in ospedale, o anche se si va la sera a dare da mangiare ai senza fissa dimora o se si aiuta un tossicodipendente a uscire dal tunnel della droga ... non è importante cosa si faccia, importante è fare.
    Diceva San Giacomo "la Fede senza le opere è morta".

    Si può servire Dio anche senza riconoscerlo, anche senza volerlo ammettere, ma amare gli altri, prendersi cura del nostro prossimo è servire Dio, ed il Signore ricompenserà queste persone. Marisa, Citro, altri miei amici dicono di non avere Fede, e li rispetto. Un mio grandissimo Amico non ha Fede, non è battezzato, non è sposato in chiesa, eppure ha una condotta esemplare, è un gran lavoratore, sempre allegro, padre dolcissimo, sempre disponibile, aperto al dialogo e quando critica lo fa con estremo amore e delicatezza non per infangarti, ma per aiutarti, è sempre pronto a perdonare ... Senza saperlo, senza volerlo, è un grande esempio ed è un soldato di Dio, nel senso che combatte la Sua causa.
    Diceva il Signore "chi non è contro di noi, è con noi"
    Questo mi rincuora, perché se con tristezza penso che nel momento della morte di un loro caro queste persone non avranno il conforto della Fede, penso anche che un domani avranno la loro ricompensa per il bene che hanno fatto.

  6.  

    Addì 26 marzo 2012

    Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret,
    a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
    Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
    A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
    L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
    Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
    Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre
    e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
    Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».
    Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
    Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile:
    nulla è impossibile a Dio».
    Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei

    Luca 1,26-38

  7.  

    Le parole dell'Angelo si possono così riassumere
    Il Signore è con te - Non temere - Lo Spirito Santo scenderà su di te - Nulla è impossibile a Dio

    Quale maggior sicurezza potrebbe mai darci Dio?
    Ci dice che è con noi, e nella nostra esperienza quotidiana possiamo vederlo. Quante volte è capitato di chiedere aiuto e di trovarlo? Di aver bisogno di un consiglio e riceverlo? Di non sapere come fare ed ascoltando un consiglio non richiesto trovare la soluzione?

    Ci dice di non avere paura. Quante volte l'umana indole ci porta a temere per mille cose, per il futuro nostro e dei nostri figli, per una situazione particolare, per un'incertezza, per una malattia? Eppure le cose si risolvono e si trova conforto nella preghiera. Ho visto persone dichiaratesi atee per tutta una vita, avere il coraggio di chiedere il conforto a Dio nella preghiera all'ultimo loro respiro e sentirsi tranquillizzati da quello sguardo verso Dio. Se il Signore è al fianco di chi, anche all'ultimo istante, gli chiede aiuto, pensate quanto sia vicino a coloro che hanno fiducia in Lui per tutta la vita.
    Momenti di debolezza li abbiamo tutti, ed un giorno mi trovavo con la televisione accesa da solo nella casa di campagna. Non ascoltavo cosa dicevano perché la mia mente era assorta da mille pensieri che riguardavano il futuro dell'Associazione e mi stavo "accartocciando" su me stesso preso dalla paura di non farcela ad andare avanti e mentre il mio cuore versava lacrime pregavo Dio di indicarmi la strada. Una donna intervistata alla televisione in quel momento disse "non avere paura". Credo che il Signore utilizzi ogni mezzo a nostra disposizione per comunicare con noi, bisogna avere il cuore aperto all'ascolto e non pensare che tutto si debba considerare una coincidenza. Dopo una serie di combinazioni, anche il più ostinato degli uomini dovrebbe pensare che ci sia qualcosa al di là, Qualcuno che ci è vicino e che è pronto a sorreggerci se inciampiamo, o anche se abbiamo solo paura di vacillare. Non abbiate paura di non avere paura e di fidarvi del Signore.

    Ci dice che farà scendere lo Spirito Santo su di noi, ovvero ci darà la sapienza di capire cosa fare, il coraggio di affrontare situazioni difficili, l'amore per sopportare le delusioni della vita, il tonico per andare avanti. Ma sarebbe brutto non esserGli riconoscente ed utilizzare i doni che ci da per il nostro personale egoismo. Ogni dono andrebbe condiviso con gli altri, altrimenti sarebbe come se ci regalassero una macchina e poi chi ce l'ha donata ci chiedesse un passaggio che noi gli rifiuteremmo. Cosa fareste voi? Umanamente sarebbe da riprendersi la macchina e da non fare più doni a quella persona. Ma il Signore è buono e i doni ce li lascia anche se li usiamo male, nella speranza che prima o poi daremo un passaggio a chi è rimasto a piedi

    Ci dice che nulla è impossibile a Dio e qui penso che ci sia poco da dire perché la dimostrazione l'abbiamo davanti agli occhi ogni giorno. Pensate a come è perfetto il mondo, l'universo, l'alternanza del giorno e della notte. Ma chi ha creato tutto questo? Nel quotidiano non vi è mai capitato, almeno una volta nella vita, di veder realizzato un vostro sogno quando non pensavate si sarebbe mai avverato? O di ricevere una telefonata da chi non credevate che avreste più risentito? Oppure di vedere in sogno la strada da seguire per risolvere una certa situazione? La mia vita è lastricata di esempi di questo genere. Troppe per essere solo coincidenze. Se nostro figlio porta un bel voto in un'interrogazione da scuola dopo essersi impegnato nello studio per ore ma senza aver capito molto si pensa che abbia avuto fortuna; un secondo bel voto conquistato nella materia dove non ci capisce nulla si continua a pensare ad una casualità ... ma quando vediamo che il suo impegno costante, ma limitato, lo porta comunque ad andare avanti, come facciamo a non pensare che Qualcuno non lo stia aiutando? Una volta possiamo pensare che sia la scuola a volergli bene, un'altra che il medico abbia azzeccato una cura miracolosa, un'altra ancora possiamo dire che il datore di lavoro ha usato il cuore .... ma se prendessimo un pallone aerostatico e volassimo sopra la nostra stessa testa per vedere la nostra vita da un'angolazione diversa e la potessimo valutare così dall'esterno, ci accorgeremmo che tracciando una linea da una situazione ad un altra si delineerebbe un bellissimo disegno, un progetto che Dio ha su di noi e ci sta rivelando pian piano.
    Quando avevo 21 anni ed è morta la mia mamma la disperazione stava prendendo il sopravvento in me, ma dopo essermi pianto addosso per qualche mese scappai dalla quotidianità per rifugiarmi in un posto sperduto in Umbria. E dal cucuzzolo di una montagna vidi il mondo sotto di me ed ebbi forza e tempo per analizzare la mia vita fino a quel momento. Capii che tante cose che mi erano successe in passato, tra cui la morte di mia madre, facevano parte di un progetto che Dio aveva per me perché tutte combaciavano come in bellissimo intarsio. In quel momento le cose dolorose della mia vita ebbero un senso, capivo che era stato il Signore a volerle per ... per cosa non lo sapevo ancora, ma ero certo che un "per qualcosa" c'era. Salii su quel monte piangendo e con la voglia di uscire dalla vita, ma lo ridiscesi con la forza e la gioia che il Signore mi aveva donato. Quel giorno nacque l'Associazione che ancora oggi, dopo quasi 26 anni, porto avanti con il Signore sempre al mio fianco, ed è per merito di un alleato di tale livello che ho vinto tante battaglie in favore dei bimbi.
    A voi la capacità di vedere quale sia il Disegno della Vita che Dio ha abbozzato per voi

    E la risposta di Maria è stata Eccomi
    Rispondiamo anche noi "Eccomi" al Signore, vedrete che non ve ne pentirete.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime26 Mar 2012
     

    x Riccardo: non c'è che dire...SEI PROPRIO UNA BELLA PERSONA!!! La Fede che ti anima ti porterà a fare grandi cose anche se io penso che tutto ciò che hai realizzato e tutto ciò che hai superato è anche un pò merito delle tue capacità. Un credente ti direbbe: il Signore ti ha dato le capacità x fare. Io ti direi se le capacità (morali e fisiche) che hai dentro di te hanno bisogno della fede per farle uscire fuori, allora che ben venga la fede. Vedi io penso che ognuno di noi per dare il meglio di se stessi debba trovare prima di tutto una sua propria dimensione. Se tu stai male con te stesso, non ti rispetti, non ti vuoi bene, non puoi essere utile nè a te nè agli altri. Non so se mi sono spiegata ma mi ritrovo spesso ad ascoltare amici (il mio negozio lo chiamano LA CASA DEL BUON GESù!!) che non riescono a trovare una via di uscita ai propri problemi; parlando ore e ore (a volte intere nottate) con loro, scopro una grande fragilità interiore che si esterna in tanti modi diversi: dall'aggressività nei confronti di chi gli sta intorno, alla completa sottomissione nei confronti della società intera. Quando gli chiedo: ti vuoi bene...nessuno mi dà una risposta positiva....e lì inizia la risalita; faccio in modo che lui stesso trovi la strada per arrivare al rispetto di sè (uno sport, un percorso religioso...) e la soddisfazione più grande è dopo un po,' iniziare a vederli sorridere. È un percorso difficile che richiede il continuo mettersi in discussione ma loro hanno me che li sostengo; io non ho avuto nessuno quindi è stato ancora più difficile ma ne sono uscita lo stesso ed oggi ho una grande serenità interiore (quindi non essere triste x me).
    Hai mai visto il film: passa il favore?

  8.  

    Marisa ... mi ha fatto ridere, sorridere ed un po' arrossire :)
    Mie capacita', non credo. Non voglio tediarvi, ma posso garantirti che ci sono state miriadi di situazioni dove non sapevo dove sbattere la testa e solo l'aiuto di Dio ha portato le cose a favore dell'Associazione e dei bimbi. L'unico merito che mi posso riconoscere è che mi butto dall'aereo senza paracadute perché so che c'è il Signore a prendermi tra le Sue braccia prima che mi sfracelli al suolo ... ma come vedi non è un merito perché senza la Fede mica mi butterei!!! Mica sono scemo!!! :face-monkey: Quindi se mi butto in ogni avventura è grazie al dono che Dio mi fa di sé ogni giorno.

    Se mi guardo allo specchio vedo due gambe, due braccia, i capelli ecc ecc ... e vedo anche le capacità ... ma ognuna di queste cose è arrivata da Dio ... anche le capacità. La cosa buffa è che se faccio qualcosa vengono fuori delle abilità che non ho, indi sono doni estemporanei del Signore :face-angel:
    Prendi un paio di settimane fa quando sono andato a Montecitorio. Non ero intimorito per nulla, mi sono messo a parlare con l'onorevole ex presidente di regione ed ex presidente di tribunale dei minori con una semplicità ed una scioltezza che non so da dove mi siano arrivate, al punto che questa bravissima persona si è commossa e mi ha salutato abbracciandomi d'istinto.

    Film mai visto ... ma lo cerco

    Non sono triste per te ... ok :face-smile:

    Grazie per questo confronto, grazie davvero di cuore ... un giorno mi farebbe piacere passare dal tuo negozio :face-smile: due chiacchiere sui valori si fanno sempre ben volentieri.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime26 Mar 2012
     

    sei senza speranze...........anche io sono contenta di questo confronto. ma se vieni al mio negozio ti faccio ubriacare e ti converto al mio credo (vendo vino) Baci

  9.  

    Caschi male ... non bevo vino ... e prima che tu convinca me ce ne vuole ... sono una testa matta, ma una testa molto dura come può confermarti chi di questo forum mi conosce :)
    Ma in quale città hai il negozio?

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime26 Mar 2012
     

    in quel di Capua...ridente città sulla foce del fiume volturno dove Annibale amava riposare le sua membra....qui fa un caldo pazzesco e le campagne sono tutte in fiore...La natura è il mio Dio

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime26 Mar 2012
     

    "Buttarsi senza paracadute"mi ha fatto sorridere!!!... :face-smile:

  10.  

    ... ma marisa il tuo Dio, l'ha fatto il nostro Dio :face-angel:

    Beh Citro ... amo il rischio, ma in questo caso non rischio nulla, non mi sono mai rotto un osso ... Povero Gesù, gli faccio fare gli straordinari :face-monkey:

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime26 Mar 2012
     

    E' un'espressione che richiama con semplicità ed efficacia la forza della tua fede... ;)

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime26 Mar 2012
     

    va bhe!!..ho capito ti manca solo l'aureola. scherzo ovviamente ma sei troppo virtuoso non bevi nemmeno... non puoi essere anche un pò più umano...scherzo di nuovo. ribadisco ciò che ho detto di te sopra

  11.  

    Lo sono, lo sono ... sono pieno di difetti, credimi.
    Ognuno di noi è portato anche incosciamente a far vedere gli aspetti positivi ... ma tu sapessi quanti ne ho di negativi.
    Ci sto lavorando, ma è una salita dura ed in perfetta verticale dove è più facile scivolare indietro che non salire in avanti.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime26 Mar 2012
     

    :face-angel: Riccardo con l"aureola!!! bè con la testa dura..l"aureola ha un ottimo appoggio!!! Ric...non te la prendere eh!!!!

  12.  

    Ma figurati!!! Le prese di giro fatte in questo modo sono affettuose e non possono far altro che piacere.
    Ho gioia grande nel cuore perché riusciamo a dialogare e scherzare pur avendo idee diverse e questo è bellissimo :face-smile:

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime26 Mar 2012
     

    Ognuno di noi ha i suoi difetti....io per esempio sono talmente testarda che quando credo di aver ragione vado avanti per la mia strada senza ascoltare nessuno.
    Poi piano piano comincio a ragionare e mi dico: cavoli, ma se tutti mi danno contro, forse non ho tutta questa ragione e allora rifletto...e rifletto

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime26 Mar 2012
     

    il mio difetto...fatemi pensare!!!!!ah si! forse sono fin troppo positiva mi piace scherzare e trovo sempre il lato buono delle cose e a volte questo può dare fastidio e poi diciamoci la verità immaginate come deve essere triste essere perfetti ammesso che qualcuno sappia che cos'è la perfezione. Per ora tale primato lo lasciamo all'Onnipotente.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime26 Mar 2012
     

    OOPS! mi starò convertendo?

  13.  

    Chi ha conosciuto la Fede non la perde, semmai la smarrisce ... e poi la ritrova :face-angel:

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime26 Mar 2012
     

    Essere positivi, Marisa, non è un difetto, anzi. Trovare sempre il lato positivo delle cose, anche a me succede ed è fondamentale, altrimenti staremo tutto il giorno a deprimerci.
    Questo può dare fastidio...ma alle persone che invece trovano sempre il lato negativo:face-smile:

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime26 Mar 2012
     

    scusami non capisco! Perchè se ti dico che sono felice ed ho una grande serenità interiore tu mi auguri di ritrovare la fede(adesso sono seria! ); non ti giudico! ma da come scrivi sembra che mi guardi dall'alto in basso come se avessi pietà di me. vorrei che fossi un pò meno estremista.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime26 Mar 2012
     

    grazie elen!!

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime26 Mar 2012
     

    ciao marisa, non sarebbe credente se dubitasse dell'esistenza di dio, di conseguenza è ovvio che non è presunzione, ma la certezza dell'esistenza di Dio che spinge i credenti ad essere certi che chi non è credente deve ritrovare la fede;)

  14.  

    Chi non è credente non deve ritrovare la Fede perché non l'ha mai trovata.
    Chi non è credente semmai deve cercarla, se vuole.
    Quello che dico è che ho conosciuto molte persone non credenti che, nel momento del bisogno, pregavano eccome. Magari dicevano "non costa nulla, proviamo", ma intanto pregavano
    Quando parlavo a Marisa di "ritrovare la Fede" mi riferivo al suo discorso personale circa il fatto che lei aveva Fede e poi, dopo un suo percorso durato tre anni, aveva visto o deciso che non credeva più.
    Per me questo è smarrimento. E' come sposarsi e poi divorziare, ma non tutte le coppie che hanno una crisi si sposano.
    In questo senso intendevo dire "ritrovare la Fede"

  15.  

    Addì 27 marzo 2012

    Di nuovo Gesù disse loro: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire».
    Dicevano allora i Giudei: «Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?».
    E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo.
    Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati».
    Gli dissero allora: «Tu chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che vi dico.
    Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui».
    Non capirono che egli parlava loro del Padre.
    Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo.
    Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite».
    A queste sue parole, molti credettero in lui

    Giovanni 8,21-30

  16.  

    La frase saliente di oggi è
    Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite

    Il Signore vuole indicarci la strada da seguire. Gesù è perfezione ed è l'esempio di dove noi dobbiamo tendere, pur nella nostra imperfezione.
    E' come una funzione matematica che si approssima sempre più all'asse delle ordinate o delle asacisse in un piano cartesiano, ma senza mai raggiungerla.
    Una funzione a volte si allontana per poi riavvicinarsi.
    E' così anche per noi sia nelle Fede che nella "non Fede".
    Sappiamo quale siano le cose buone da fare e sappiamo quali le sbagliate, eppure ci avviciniamo e allontaniamo quando alle une e quando alle altre.
    E' una crescita che tende, sena mai raggiungerla, alla perfezione.
    Nella nostra vita possiamo cercare di limitare gli errori, ma non possiamo pensare di arrivare a non sbagliare più.
    Questo non ci deve convincere a non tentare, perché ogni tentativo ci avvicina sempre più al bene ed al miglioramento di noi stessi e della vita di chi ci sta intorno.
    Il Signore è un punto di riferimento, un esempio da seguire.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime27 Mar 2012
     

    A mè, sinceramente, consola molto pensare che Gesù, ci accetta anche se sbagliamo! caspita, uno che non giudica, ma ti riaccoglie, ti dà pace!
    io sono una di quelle che ha smarrito, anzi ha voluto, smarrire la fede, ma ora capisco che non l"ho mai abbandonata, prego, sia nello sconforto nella gioia
    Non ricordo tutte le preghiere, quelle che cii hanno insegnato al catechismo, ma uso le , Certo ho ancora strada da fare, e sicerissimamente, non sempre sono convintissima di percorrerla questa strada di ricerca, di introspezione, però, la pace che mi dà rivolgere una preghiera a Qualcuno, è grande, e da quando Gius è con noi, ho avuto molto bisogno di pregare, di chiedere, di ringraziare, e se dal cuore, mi viene di dire una preghiera, è eviodente che dentro di mè, qualcosa che mi porta a questo esiste! Io sono onestissima verso mè stessa, è folle barare con noi!! perciò..se mi affido alla preghiera..quacosa mi si è mosso..l"affido, mi ha portatao anche questo dono, quantomeno rimettermi alla ricerca!

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime27 Mar 2012
     

    caro riccardo quando avevo Fede non ho mai pregato nel momento del bisogno(e credimi ne ho avuti tanti!). non so perchè! ma ho sempre pensato che sarebbe stato troppo opportunistico affidarsi a Qualcuno che forse ti stava mettendo alla prova. Di contro mi veniva voglia di pregare quando ero felice quindi come ho detto sopra la mia lontananza è stata all'inizio dovuta al profondo rispetto che avevo nei confronti di Dio e al mio non sentirmi non all'altezza dei Suoi dettami. Se tu questo lo chiami smarrimento allora io non ho capito nulla. Sono aperta a qualsiasi confronto e mi ritrovo spesso e volentieri a leggere riviste e libri a carattere cristiano (non so se si dice così). per quanto riguarda il confronto, per il 90% delle volte mi sono trovata di fronte persone che mi dicono: è così e basta! e questo non è dialogo!

    • CommentAuthorcamelis
    • CommentTime27 Mar 2012
     

    Giustamente "è così e basta" non va assolutamente bene, anche perchè non si può pensare di poter aiutare una persona a sentire l'esistenza di Dio dicendogli "devi crederci perchè così è scritto", perchè appunto a me piace parlare di "sentire Dio", sentire la sua presenza, sentire che noi siamo qui non a caso ma perchè c'è un disegno, che non possiamo sapere e che non potremo intravedere almeno finchè siamo qui......io penso che va bene leggere, studiare le sacre scritture, leggere libri religiosi e non ma poi alla fine non è una decisione della mente, è una decisione del cuore e la mente può anche dire "ho deciso di non credere" ma è il cuore che sente..... Non so se si è capito bene quello che voglio dire (una delle ragioni per cui non scrivo spesso è che mi ci vuole tre ore per cercare di scrivere quello che vorrei scrivere) ma basta osservare la natura, la sua complessità e la perfezione con cui i vari processi sono strutturati, a volte ci si meraviglia di come tutto sia pensato e organizzato nei minimi dettagli, o almeno io mi meraviglio e non posso non pensare che tutto questo non sia opera di Qualcuno ce ha voluto creare un mondo bellissimo che poi l'uomo sta distruggendo purtroppo. Secondo me basta osservare un fiore che sboccia, basta osservare la vita nelle sue varie forme, per sentire che c'è, che esiste un Entità al di sopra di tutto che ama la vita, che ci vuole bene e che ci ha messi al mondo. Da qui si parte, secondo me, per capire se si crede e in cosa o in chi si crede, dal sentire Dio o se non vogliamo chiamarlo Dio, dal sentire questa forza vitale che ci fa sentire che siamo parte di un tutto e come parte di un tutto siamo chiamati a rispettare ed amare tutto quello che ci circonda. Questo è quello che penso, da persona che è felice di aver riincontrato questa forza vitale che chiamo Dio. Buona giornata a tutti :)

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime27 Mar 2012
     

    E' proprio quello che volevo sentire Camelis:non si può convincere una persona a sentire Dio. E' il cuore che sente. Solo che poi entrano in gioco parole tipo Smarrimento, aver perso la strada maestra ecc...Quando mi confronto con qualcuno io non cerco mai di imporre le mie idee in questo campo perchè mi pongo solo nella posizione di apprendere e capire evntualmente cosa spinge milioni di persone a SENTIRE DIO.

    • CommentAuthorcamelis
    • CommentTime28 Mar 2012
     

    Penso che sia fondamentale quando ci si confronta che ognuno esprima la propria opinione senza voler convincere nessuno delle proprie idee, e questo in nessun campo, ma è ovvio che se una persona crede fermamente in quello che dice ci mette tutta la sua convinzione ma questo non vuol dire che si voglia imporre la propria opinione; a mio avviso le persone che scrivono su questo forum lo fanno per esprimere i propri pensieri con umiltà e per arricchirsi grazie al confronto con idee anche molto diverse. Se non ti ritrovi nelle parole "smarrimento" o "aver perso la strada.." sono contenta e lo saranno anche loro ma prova a pensare che queste parole possono semplicemente essere nate da sensazioni che magari qualcuno ha vissuto e che sono collegabili al fatto che tu affermi di non credere. Io per esempio per un lungo periodo della mia vita mi sono allontanata da Dio o meglio continuavo a credere in qualcosa ma non sentivo la presenza di Dio, vivevo tranquillamente, vivevo ma non con quella pienezza che sento adesso per cui io adesso sento la differenza, e posso dire che mi ero smarrita e che mi sono ritrovata ma solo adesso sento la differenza; ma ognuno ha un percorso suo da fare per cui io posso dirti la mia esperienza e gli altri raccontarti la loro ma poi alla fine sei tu che sai quello che "senti".
    Leggendo le ultime parole che hai scritto ho avuto un flash, la sensazione che tu stia cercando delle risposte ma che tu le cerchi nel posto sbagliato..., se posso darti un umile consiglio on cercare fuori, non guardare gli altri, non chiederti perchè gli altri...guarda dentro di te e solo lì troverai le risposte che cerchi...ma non cercarle con troppo accanimento, prenditi tutto il tempo che vuoi, semplicemente ascoltati, ascolta il tuo cuore, vedrai che ti condurrà lui alle risposte che cerchi, basta avere un pò di pazienza...

  17.  

    Ciao Marisa,
    la Fede è credere in Gesù e nelle Parole che ci ha lasciato tramite il Vangelo.
    Non credo sia giusto, nel bene e nel male, ovviamente per chi ha Fede, seguire una cosa e non seguirne un'altra.
    Il Signore ci dice "chiedete e vi sarà dato" e Lui ci ha insegnato a pregare, è Lui che ci dice di chiedere, di pregare domandando e non solo ringraziando.
    E' ecomiabile il tuo pensiero circa l'opportunismo, ma non lo condivido. Pregando, chiedendo non si è opportunisti, ma si segue il Vangelo.
    Non credere che "chiedere" sia facile perché presuppone la Fede di credere che Lui ci ascolti, che abbia il potere di darci ciò che chiediamo e sopratutto accettare anche un no con il sorriso sulle labbra, capaci di ringraziare perché è stata fatta la Sua Volontà e non la nostra.
    Quando la mia mamma stava per morire ho pregato tantissimo perché la salvasse, ma il giorno del funerale ho detto "Signore grazie, non so perché l'hai voluta con te, ma certamente un motivo c'è. Se vorrai mostrarmelo ne sarò felice, altimenti lo accetterò umilmente"
    Dopo nove mesi è nata l'Associazione e a me piace pensare che il giorno in cui la mia mamma è morta, il Signore ha concepito l'Associazione.
    Non è opportunistico pregare chiedendo, ma bisogna farlo accettando il volere di Dio, qualunque esso sia

  18.  

    Addì 28 marzo 2012

    Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: «Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli;
    conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».
    Gli risposero: «Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?».
    Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato.
    Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre;
    se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.
    So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi.
    Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!».
    Gli risposero: «Il nostro padre è Abramo». Rispose Gesù: «Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo!
    Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto.
    Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero: «Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!».
    Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato

    Giovanni 8,31-42

  19.  

    La verità vi farà liberi

    La schiavitù dal peccato la conosciamo tutti.
    Sappiamo benissimo, credenti e non credenti, cosa sia il peccato che chi non ha Fede può chiamare "cosa non giusta moralmente"
    Il Vangelo ci da dei principi e dei valori morali cui attenersi e sono limiti che possono essere facilmente condivisibili "non uccidere", "non desiderare la donna d'altri", "non rubare".
    Il bello della Parola di Dio è che è sempre la stessa da duemila anni, la morale indicata da Gesù è valida anche oggi.
    Seguire quindi la Sua Parola significa comportarsi bene. Ciò non significa che sia facile, io sono il primo fra tutti peccatori, ma vuol dire che abbiamo una meta cui aspire, cui tendere, un esempio da seguire.
    E' chiaro quindi che seguire Dio significa essere liberi dl peccato

    Chi non ha Fede e non segue il Vangelo si costituisce una sua "morale di convenienza".
    Se al giorno d'oggi tradire la moglie o il marito è tacitamente accettato, ad esempio, non significa che sia giusto moralmente, significa solo che in maniera molto opportunistica abbiamo spostato la nostra morale, ma vuole anche dire che siamo schiavi di quel peccato perché alla fine ne siamo talmente presi da considerarlo quasi una cosa giusta perché "così fan tutti" (o quasi).
    Così per l'aborto, così per alcune droghe, così per rubare.
    Chi non crede nel Vangelo si pone dei limiti dettati dalla propria cultura (che spesso in moltissimi non cattolici si identificano con i valori del Vangelo) e tende a superare continuamente quei limiti per darsi una scusante a certi comportamenti.
    Molti si allontanano dal seguire Gesù perché farlo significa doversi continuamente mettere dinanzi a sé stessi e guardare ciò che non ci piace e che dovremmo cambiare.
    E' più facile guardare dall'altra parte e così ignoriamo l'affido, così ignoriamo la povertà, i tossicodipendenti, gli anziani, i malati.
    Cerchiamo di liberarcene, ma alla fine ne siamo schiavi perché la polvere messa sotto il tappeto, è comunque sempre polvere che resta in casa, che porta malattie, che porta cose negative che prima o poi si ritorcono contro di noi, che prima o poi dovremo affrontare e farci i conti.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime28 Mar 2012
     

    questo confronto mi piace sempre di più. Siete unici nella vostra delicatezza.Grazie! mi costringete a pensare. in futuro vi porrò delle domande.

    • CommentAuthorfrancesc@
    • CommentTime28 Mar 2012
     

    oggigiorno Libertà è una parola che assume significati sempre diversi e nuovi. la cultura odierna ci bombarda con l'idea che per essere liberi bisogna fare ciò che si vuole. ma è proprio questa la Libertà? Gesù ci dice qualcosa di diverso "la verità vi farà liberi". Ma come può farci liberi? Noi viviamo nella menzogna,alcune volte per compiacerci di noi stessi,altre per aiutarci a vivere meglio certe situazioni e a volte solo per abitudine viviamo una vita basata su mezze verità. Allora credo che l'invito che ci vuole fare Gesù è proprio quello di fare verità intorno a noi,di vivere pienamente la nostra fede,di ricercare Lui,perchè solo Lui può raccontarci davvero chi siamo e perchè siamo al mondo,solo nel suo Amore possiamo dare un senso alla nostra esistenza.
    coraggio della propria verità. verità anche di se stessi e delle proprie povertà.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime28 Mar 2012
     

    Nessuno puo' rivelarvi nulla
    se non cio' che già si trova
    in stato di dormiveglia
    nell'albeggiare della nostra conoscenza.
    L'insegnante che avanza
    nell'ombra del tempio,
    fra i suoi discepoli,
    non trasmette la sua sapienza,
    ma piuttosto la sua fede
    e la sua amorevolezza.
    Se è veramente saggio,
    non vi introdurrà
    nella casa della sua sapienza,
    ma vi accompagnerà
    alla soglia 
    della vostra mente.

    bella vero?

  20.  

    Bellissima Marisa :face-smile:

    Ciao Francesc@, grazie del tuo apporto e benvenuta in mezzo a noi.
    Spero che continuerai a seguirci e a scrivere, ci farà piacere condividere :face-smile:

  21.  

    Add' 29 marzo 2012

    In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte».
    Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte".
    Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?».
    Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "E' nostro Dio!",
    e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola.
    Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò».
    Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?».
    Rispose loro Gesù: «In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
    Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio

    Giovanni 8,51-59

  22.  

    se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte

    Di quale morte parla il Signore?
    Certamente si riferisce alla vita eterna. Quando il nostro corpo mortale perirà, la nostra anima continuerà a vivere in Paradiso. Questa per chi ha Fede è una certezza.
    Ma non parla sola della morte del corpo e della vita eterna, bensì anche della morte che oguno può provare dentro sé pur essendo vivo e vegeto fiscamente.
    Quante persone conosco che dicono "la mia vita è finita", che si lasciano andare dopo una tragedia, dopo la morte di una persona cara, dopo un tracollo finanziario.
    E non capiscono che la vita non è data dai falsi idoli quali il denaro, la salute, la vicinanza di una persona. Sono solo parte di un tutto.
    La vera vita è quella vissuta in Gesù. Grazie alle Sue Parole, ai Suoi insegnamenti c'è sempre una speranza qualunque cosa accada, basta solo aver fiducia e guardare avanti.
    A volte è fatica, a volte è veramente difficile fare anche un solo passo, ma se si ha Fede la forza la si trova in Dio.
    Se si ha Fede uno su cento, la Fede centuplica quell'uno. Il Signore vuole da noi una cosa sola, che si abbia il coraggio di fare quel primo passo tanto difficile.
    Dopo la morte della mia mamma sono stato sei mesi a piengermi addosso, sei mesi a compatirmi e nessuno poteva consolarmi, sei mesi a pensare intensamente che la morte sarebbe stata la soluzione a tutti i miei problemi.
    Poi timidamente mi sono guardato intorno e sono stato ad un insontro con un sacerdote missinario che parlava del Camerun.
    Tanto è bastato a Dio per vedere che in me c'era la volontà di reagire. E da lì è iniziato un mio cammino che dura tutt'oggi a distanza di 26 anni. Da lì mi ha fatto conoscere Don Luigi del quale mi sono fidato dicendo si al Signore ad ogni cosa che mi proponeva.
    Ed è stato bellissimo. Dopo sei mesi di silenzio, sei mesi in cui ero stato lasciato solo, sei mesi in cui il Signore mi era vicino, ma non lo sapevo, e mi lasciava il tempo di riflettere facendo "deserto" dentro me - come insegna anche Carlo Carretto, fondatore della comunità di Spello - c'è stata la grande festa: non c'era giorno che il Signore non mi si manifestasse inondandomi di proposte, di idee, di sogni ... dopo sei mesi durante i quali voleva che semplicemente avessi la forza e la volontà di provare a rialzarmi e nei quali era rimasto a guardarmi con enorme tenerezza ed amore, eccolo apparire in tutta la Sua forza ed il Suo amore.

    La forza di Dio è la vostra forza perché Lui ve la dona, dovete solo essere disposti a farvi inondare da quella forza ed essere voi a fare il primo passo verso di Lui.
    Avete mai visto un bambino che muove i suoi primi passi? Come è difficile per lui mettere un piedino davanti all'altro, ma quando lo fa c'è sempre la mamma o il papà pronti a sorreggerlo, pronti a rialzarlo se cade, pronti a incitare ogni suo più piccolo successo.
    Ecco, Dio fa così con noi. Quel primo passo facciamolo e non ci sarà nienete nella vita che potrà scalfirci, che potrà farci morire dentro

    • CommentAuthorcamelis
    • CommentTime29 Mar 2012
     

    E' confortante sapere e sentire che le persone che ci hanno lasciato continuano ad essere con noi, certo continuano a vivere nei nostri pensieri ma è bello pensare che effettivamente le loro anime ci sono, che un giorno ci riincontreremo, a me dà molta pace questa cosa. A volte mi sono ritrovata a chiedere aiuto a Dio ma anche a loro, alle persone care che sono dall'altra parte e che ci guardano e se possono ci aiutano standoci vicine. Ci sono momenti di estrema tristezza in cui si ha la necessità di ritrovare sè stessi e la forza e la volontà per continuare a "vivere" non "ad andare avanti" e questa forza la possiamo trovare solo dentro di noi ma perchè ci viene data da Dio, penso che solo il vivere secondo gli insegnamenti di Gesù possa ridare veramente quella scintilla per riaccendere qualcosa che si era spento, penso che aprire il nostro cuore per donare, per aiutare gli altri, per dare il sorriso ad un bambino, sia la migliore cura per farci rifiorire e quando si fa questo Dio è con noi, è lui che ci spinge, che ci da la forza e la voglia di farlo, sia che noi diciamo di credere oppure che diciamo di non credere...
    Grazie Marisa, te la frego per metterla nel mio quadernino...buona giornata:face-monkey:

  23.  

    Addì 30 marzo 2012

    I Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo.
    Gesù rispose loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre mio; per quale di esse mi volete lapidare?».
    Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio».
    Rispose loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dei?
    Ora, se essa ha chiamato dei coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata),
    a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono Figlio di Dio?
    Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi;
    ma se le compio, anche se non volete credere a me, credete almeno alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre».
    Cercavano allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
    Ritornò quindi al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui si fermò.
    Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha fatto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero».
    E in quel luogo molti credettero in lui

    Giovanni 10,31-42

  24.  

    Vi ho fatto vedere molte opere buone

    Quante volte nella nostra vita facciamo o crediamo di aver fatto opere buone, ma siamo sempre giudicati e criticati aspramente, finanche arrivare alla lapidazione, al bando da alcuni ambienti, da alcune amicizie per azioni che altri reputano cattive. E fosse anche, ma perché le persone non guardano alle opere buone?
    Chiaramente il riferimento è anche personale. Nel corso della mia vita ho fatto di tutto per cercare di fare del bene e se ci sono riuscito o meno sarà il Signore a dirlo. Spesso e volentieri ho sbagliato e sbaglio in mille sfaccettature e in tanti sono pronti a guardare quelle e non le cose che provo a fare buone. Non parlo certo degli amici, delle persone che mi vogliono bene e che mi accettano per quello che sono con pregi e difetti, parlo dell'invidia, della gelosia che fa parlare e fa talvolta anche inventare le cose negative. Come ad esempio "ma dove li metteranno tutti i soldi che fanno". A parte l'esistenza di un bilancio che addirittura si trova sul sito ed è persino certificato, a parte aver avuto in casa la finanza per un anno e mezzo nel 2003, a parte il fatto che molti dei miei soldi di famiglia sono all'interno dell'associazione ... ma dico ... è possibile che si cerchi qualcosa che non va, piuttosto che vedere quello che va bene? E' certo che non siamo perfetti, è certo che sbagliamo, ma anziché la lapidazione, non sarebbe meglio un bel dialogo costruttivo?
    A parte l'esempio personale, facciamoci un esame di coscienza e pensiamo quante volte sia capitato anche a noi di voler lapidare qualcuno per presunti errori. ma anche fossero veri, perché non cerchiamo di vedere negli altri gli aspetti positivi cercando di farne tesoro, cercando di sostenersi a vicenda? Siamo un po' scemi noi uomini. Questo atteggiamento è paragonabile ad una persona che si trova nel deserto e incontra altri uomini. Chi ha l'acqua, chi ha da mangiare, chi ha una tenda, ma vediamo in ognuno di loro i piedi nudi, il collo sporco, le mani con le piaghe. Non ci domandiamo nemmeno perché abbiano quei difetti. Sono difetti, punto e basta!!! E per questo esecrabili, condannabili ed allora si allontana quella persona anche se poteva condividere con noi la gioia di avere l'acqua, un riparo o del cibo. Non ci viene nemmeno lontanamente il pensiero che per avere l'acqua, la tenda o il mangiare abbia lottato e volentieri voglia condividere con noi tutto questo. Vediamo forse che lui ha qualcosa che io non ho ed allora è più facile criticare, lapidare piuttosto che condividere. E la cosa ancor più buffa è che se quest'omino si guardasse allo specchio si accorgerebbe che lui ha sia il collo sudicio, sia le mani con le piaghe, sia i piedi nudi e non ha risorse da offrire. Spesso chi lapida lo fa perché sminuendo l'altro possa lui apparire migliore agli occhi della gente. E' un po' il concetto di tanti comici di oggi, che la gente osanna come fossero dei dell'olimpo, che fanno la loro fortuna prendendo in giro i difetti degli altri.

    Come dice Gesù, anche noi quando ci criticano potremmo dire ai nostri accusatori: non ti piaccio? Me ne farò una ragione, ma almeno guarda a quelle cose, poche o tante che siano, che posso aver fatto di buono.