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    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime19 Jun 2012
     

    quando si nasce non si sa cosa e l'amore.. perche i bambini sn come spugne e imparano quello che gli danno.
    l'amore muove tutto.. se per un motivo o per un altro non si sa cos'e l'amore perche non si e mai conosciuto, non ci si deve chiudere e pensare che non esiste o che non lo troveremo mai. l'amore e in tutto, se non lo vediamo siamo a noi a non vederlo. Si puo imparare a cercarlo e a manifestarlo..

    • CommentAuthorclod
    • CommentTime19 Jun 2012
     

    E' bello quello che hai scritto ...............ma soprattutto è VERO:face-angel:

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime19 Jun 2012
     

    Bellissimo Ago!

  1.  

    Addì 20 giugno 2012

    Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.
    Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
    Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra,
    perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
    Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
    Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
    E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
    Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto,
    perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà

    Matteo 6,1-6.16-18

  2.  

    Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati

    Con questa frase sono sempre andato in crisi.
    Come Associazione c'è l'esigenza di far sapere cosa facciamo, comunicare affinché altre persone possano aiutare i ragazzi, ma facendo così contravvengo a quanto scritto nel Vangelo?
    Mi sono creato un alibi, ma forse è appunto solo una scusa per mascherare il mio difetto, quello di distinguere tra le azioni fatte come Associazioni e le azioni personali.
    La mia mamma era maestra in questo. Quando è morta, pian piano, ho saputo quanto bene aveva fatto perché c'erano persone che venivano a raccontarmi quanto mia madre le avesse aiutate, cosa avesse fatto per loro. Tutto senza che lei ne avesse fatto parola con nessuno.
    Io stesso ne ho avuto prova diretta quando un giorno entrai in casa e sentii un forte odore di torta di mele, la mia mamma era una pessima cuoca, ma come faceva il dolce di mele lei non lo faceva nessuno.
    Appena l'ebbi salutata dissi "bello mamma, hai fatto il mio dolce preferito", ma lei negò.
    L'odore era talmente forte che subito pensai ad uno scherzo e mi misi a cercare in tutta casa l'oggetto del mio desiderio, fina che sotto il letto di camera mia.
    Alla fine feci un terzo grado per sapere dove lo avesse messo e dopo tanta reticenza dovette confessarmi che aveva bussato alla porta un bambino rom a chiedere l'elemosina. Ben sapendo che quei soldi sarebbero andati a finire nelle mani dei suoi sfruttatori, lo invitò in casa, gli diede una fetta di torta che aveva preparato per me e si mise a chiacchierare con lui. Quand'ebbe finito la sua razione gli regalo l'intero dolce perché lo portasse ai suoi fratellini.

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime20 Jun 2012
     

    Gli ipocriti amano esibirsi, recitare una parte come a teatro, mostrare false virtù e pie abitudini per fare bella figura, ingessati nel formalismo travestito da fervore che pretende applausi e riconoscimenti. Come certe celebrazioni che si riducono ad un'impeccabile coreografia svuotata d'anima e di senso.

    Cercare, invece, per le preghiere e la meditazione un luogo riservato, tranquillo. Forse più che un luogo cercare un ambiente spirituale – il cuore - in cui dialogare con l’Altro, essere semplici, senza attirare l'attenzione degli altri. Siamo chiamati al pudore nella relazione con il Padre.

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime20 Jun 2012
     

    L'uomo nella sua stupidità si serve delle opere di carità non per innalzare Dio bensì per accrescere la sua gloria. Nella sua superbia dovrebbe sapere che la vera gloria è l'umiltà.

    Non si deve praticare il bene per essere visti. Gesù critica coloro che fanno le opere buone per essere visti dagli uomini.
    Così per la preghiera, che pone la persona in rapporto diretto, si tratta della preghiera personale, non di quella comunitaria.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime20 Jun 2012
     

    Dio ascolta tutte le preghiere?

  3.  

    Certo Ago

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime20 Jun 2012
     

    sei sicuro? perche allora fa succedere cose cattive?

  4.  

    Siamo noi a farle succedere, Lui ci lascia liberi di sbagliare e di fare bene ... a noi la scelta se rovinraci la vita o camminare sulla strada giusta.
    Ho pregato perché non facesse morire mia madre, ma Lui aveva altri progetti e mi fido del Signore.
    Quando è morta potevo ribellarmi, andare nella droga, inveire.
    Invece mi sono fidato e la strada che mi ha indicato l'ho percorsa e mi sono trovato bene e felice della scelta

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime20 Jun 2012
     

    un bambino che colpa ha se e vittima di un pedofilo? nn e lui a farlo succedere

  5.  

    ma al pedofilo è data la libertà di sbagliare e quel bambino che ha subito avrà la possibiità di fare del bene o del male nella sua vita.
    Il Signore non può intervenire su tutto. La vita ha le sue ncose brutte, esistono, ma la vera vita non è qui Ago ma in Paradiso

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime20 Jun 2012
     

    se il paradiso esisteva dio ci avrebbe creati direttamente li invece di farci passare dall'inferno prima..

  6.  

    ... e perché?
    Tu daresti la paga ad uno che non lavora?
    La vita eterna è un premio per come ci si comprta in questa e questa è una prova ... un esame

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime20 Jun 2012
     

    alcune prove però sono troppo difficili..

  7.  

    Se le prove sono difficili, significa che il Signore sa che possiamo farcela e ci considera dei forti.
    Tu che hai subito tanto, dimostra di che pasta sei fatto ed esci dalle cose brutte. Comincia a pensare che aiutare gli altri può aiutare anche te. Per me è stato così.
    Mi ha colpèito quello che dicevano di te ... che difendi i deboli?
    E' vera secondo te questa cosa?

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime20 Jun 2012
     

    nn mi piacciono le ingiustizie..

  8.  

    Difendere i deboli è una grandissima qualità
    Coltivala e portala avanti, ma fallo nel modo migliore. Per difendere i deboli non devi fare cose negative comunque come picchiare qualcuno a meno che non si tratti di minacce fisiche e sia legittima difesa tua o di altri che siano in pericolo

  9.  

    Addì 21 giugno 2012

    Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.
    Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.
    Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;
    venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
    e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
    e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
    Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi;
    ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe

    Matteo 6,7-15

  10.  

    Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole

    Siamo talmente presi a trattare con gli uomini da non accorgerci stupidamente che il rapporto con Dio è diverso.
    Sono il primo dei chiacchieroni, una macchinetta, i miei interlocutori o scappano o alzano bandiera bianca e so anche essere molto convincente quando mi ci metto :face-smile:
    Gli avvocati ... usano mille e mille parole per incantare altri uomini che dovranno decidere sulle sorti dei loro clienti
    Il delinquente che ruba, uccide, stupra usa fiumi di parole per difendersi, per arrampicarsi sugli specchi per non essere incriminato
    Ognuno di noi sviluppa una sempre maggior parlantina perché tra uomini cerchiamo di sovrastarci ed imporre le nostre idee, buone o cattive che siano.
    Forse la cosa, tra gli uomini, non è nemmeno del tutto sbagliata, almeno fin tanto che si usa la capacità di parlare e di convincere per un buon fine
    Ma con Dio?
    Si può credere o non credere in Lui, ma se ci crediamo la parola stessa "Dio" è sinonimo di perfezione, l'Essere superiore che tutto vede e tutto sa. "Neppure un passero cadrà a terra all'insaputa di Dio".
    Che bisogno c'è allora di usare mille parole per raccontare a Dio ciò che abbiamo nel cuore, quello che vogliamo, le cose di cui crediamo di avere bisogno?
    Lui sa e se vuole ci concede tutto quello di cui necessitiamo. La Sua volontà non è però in discussione, dobbiamo fidarci di Lui ed anche se arrivano tribolazioni, violenze, guerre ... tutto deve avere un senso per noi riconducibile ai Suoi progetti che non possiamo capire. Ma la Fede è questa: accettazione del Suo volere perché ci Fidiamo di Lui. Non possiamo capire tutto ciò che accade, ma dobbiamo accettarlo. E' come un bambino piccolo che viene messo a letto quando il genitore lo ritiene opportuno, vestito nel modo in cui la mamma desidera, portato nei luoghi dove il papà decide. Non c'è ribellione perché il bambino si fida di chi gli ha dato la vita. Il genitore può sbagliare in quanto "uomo", Dio non sbaglia e se una cosa ci sembra sbagliata ricordiamoci che abbiamo un cervello da "uomo" che ragiona basandosi su ciò che conosciamo e vediamo, ma in maniera imperfetta. Una cosa che a noi sembra cattiva, la morte di un figlio ad esempio, può essere una buona cosa agli occhi di Dio. Primo perché quel bambino entra in Paradiso con tutti gli onori, secondo perché la sua morte potrebbe essere la salvezza di altri - si pensi ai trapianti, ma sopratutto ad un cambiamento di vita di genitori e fratelli, associazioni che nascono in nome del figlio defunto e che tanto del bene possono fare.

    Chi crede e recita il "Padre Nostro" e dice "Signore sia fatta la Tua volontà" è un gran falso se poi, quando tale volontà si esplicita, brontola.
    Dio è sottoposto da noi ad un continuo giudizio. Come possiamo permetterci di farlo? Come ci arrabbiamo se qualcuno giudica le nostre idee, i nostri percorsi o le azioni che compiamo. Però poi siamo i primi a giudicare gli altri finanche a giudicare Dio.

    Nella preghiera continuiamo a chiedere che ci venga dato qualcosa, la salute, il lavoro, la pace ... ma noi diamo agli altri? Noi diamo a Dio?
    Vi sembrerebbe giusto dare ai vostri figli la bicicletta nuova quando hanno 10 anni se fa le bizze continuamente per non andare a scuola? Regalare il motorino a 14 anni se crea liti in famiglia costantemente? Donare la macchina a 18 anni se frequenta cattive compagnie e fa uso di droghe?
    Essere buoni genitori significa dare anche delle punizioni, significa dire no alle richieste di un figlio il tutto finalizzato a fargli cambiare strada, a farlo tornare sulla retta via, a scuotersi dal torpore in cui spesso ci rifugiamo per la paura di soffrire o di perdere qualcosa, come nella scelta di prendere o non prendere un bambino in affidamento.
    Chiediamocelo. Cosa diamo noi a Dio? Aiutiamo i poveri, gli emarginati, i bambini, i nostri vicini di casa? Siamo pazienti con chi ci è vicino o con coloro che incontriamo sul nostro cammino? Se la risposta è no, come possiamo pretendere che Dio, nostro Padre, aiuti noi, sia paziente con noi, non sarebbe giusto.
    Siamo tutti consapevoli che l'umanità sta scivolando in un baratro: sempre più guerre, violenze, omicidi, cattiveria gratuita, comportamenti scorretti, chiusura sempre maggiore verso gli altri. Un Padre che vede tutto ciò dopo aver lasciati liberi i Suoi figli come dovrebbe sentirsi? Non manda distruzione verso tutti per poi ricominciare da zero, ma usa la pazienza e ci manda segnali che noi immancabilmente non interpretiamo e non utilizziamo per cambiare.

    Don Luigi in una sua predica un giorno raccontò che mentre era in chiesa a pregare nelle panche davanti, in un giorno feriale dove in chiesa c'era solo lui, senti un rumore alle spalle e si girò istintivamente. Si era appena inginocchiato un ragazzo. Mentre che ancora era girato questi si fece il segno della croce, si alzo e si avviò verso l'uscita. Don Luigi lo raggiunse per dargli una piccola lezione di vita e gli chiese "hai così poche cose da chiedere a Dio?" ed il ragazzo replicò "Il Signore sa ciò di cui ho bisogno, non ho bisogno di usare tante parole". Don Luigi, nella sua grane umiltà, ci disse dall'altare che quel giorno era stato lui a ricevere una grande lezione di vita da quel ragazzo.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime21 Jun 2012
     

    capisce anche se nn parliamo?

  11.  

    capisce anche se non pensiamo

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime21 Jun 2012
     

    è bello avere la tua fede..

  12.  

    :face-angel:
    E' un bel complimento che mi fai, ma io non ho un dono
    La Fede che ho io la puoi avere anche tu, un passo alla volta, fidandosi e cercando di vedere le cose dal punto di vista del Vangelo.
    Comincia a leggerlo, una sola paginetta al giorno, la sera prima di andare a letto e quello che non ti torna me lo dicie e se ti fa piacere ne parliamo.
    Lo faccio spesso con i miei ragazzi :face-smile:

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime21 Jun 2012
     

    ok.. quali sn i vangeli

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime21 Jun 2012
     

    ma forse c'e qui perche l'ho visto un libro dove c'era scritto vangeli

  13.  

    ok ... inizia quando vuoi ... io ci sono ... comincia l'avventura :face-angel:

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime21 Jun 2012
     

    ok:face-smile:

    • CommentAuthorroberta_b
    • CommentTime21 Jun 2012
     

    Sei grande Ago! Non ho mai conosciuto nessuno che alla tua età sia disposto mettersi in gioco come stai facendo tu!

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime21 Jun 2012
     

    voglio solo essere un po meglio di ora.. magari solo un po

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime21 Jun 2012
     

    Gesù ci insegna a pregare e ci ricorda che la preghiera è rivolta ad un Padre che ci conosce e ci ama.

    Molte volte la nostra preghiera è rivolta ad una divinità che potrebbe aiutarci e che non lo fa; usiamo in abbondanza parole logore, segno di una vita sprecata, inutile.

    Lui ci conosce nel profondo e allora basta rivolgersi a Lui con semplicità e sincerità.

    Nella preghiera del Padre Nostro troviamo tutto il necessario, tutto ciò che è bene chiedere: la fraternità, la volontà di Dio, il pane, il perdono dei peccati e la pace del cuore, la capacità di affrontare le fatiche e le tentazioni.

    Il segreto della nostra vita è tutto nella parola Padre.

  14.  

    Addì 22 giugno 2012

    Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano;
    accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano.
    Perché là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.
    La lucerna del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce;
    ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!

    Matteo 6,19-23

  15.  

    Non accumulatevi tesori sulla terra

    I genitori spesso investono nel futuro dei figli, pensano a dar loro una tranquillità economica, progettano il tipo di lavoro che dovranno fare, arrivano anche a pensare che tipo di marito o moglie dovranno prendere e quanti bambini potranno avere. Poi però i figli vanno sulla strada che più gli aggrada, scelgono strada diverse da quelle preparate per loro nella loro vita futura di uomini e donne.
    Così è nella nostra vita. Corriamo a destra e a sinistra, ci affanniamo per i mille impegni quotidiani, lavoriamo duramente per accantonare sempre più denaro da usare un giorno nel futuro, stringiamo anche amicizie che possano farci comodo. Ma poi? Poi nella nostra vita futura prenderemo strade ben diverse, dove il denaro non ci servirà, dove sono ben altri tesori che saranno considerati importanti.
    Se avete un capitale da investire, lo impiegate tutto nella stessa tipologia? La diversificazione degli investimenti è un principio basilare per una scelta oculata. Non si comprano solo azioni o solo buoni del tesoro oppure obbligazioni, si crea un portafoglio con più tipologie ed all'interno di queste si diversifica a seconda del grado di rischio.
    Siamo così bravi a gestire dei pezzetti di carta che poi non potremo portare con noi dopo la nostra morte e non sappiamo gestire il nostro futuro dopo questa vita terrena?
    Ritengo che anche chi non crede potrebbe essere più oculato e dire "ma se per qualche strano caso esistesse davvero il Paradiso? Sono certo che non esiste, ma se esistesse?" Alla pari di un investitore che dice "sono certo che quelle azioni andranno benissimo, ma se poi per qualche strano caso che sfugge alla mia previsione dovessero crollare?" Stolto sarebbe ad impiegare il cento per cento del suo denaro per comprare un solo tipo di azioni.
    Così stolto è anche colui che impiega il cento per cento del suo tempo nell'accumulo di tesori terreni.
    Diversificare sarebbe opportuno e conveniente in un investimento di lungo periodo come è la nostra vita.
    Fare buone azioni ogni tanto è come mettere nel portafoglio che porteremo con noi dopo la nostra morte qualche chiave che potrebbe un domani aprirci le porte del Paradiso.
    Quando Dio ci giudicherà non guarderà a quanti soldi abbiamo accumulato, se avevamo il panfilo o l'appartamento in centro, non si gioca a paradisopoli, ma guarderà a come avremo fatto fruttare le nostre doti, la nostra onestà, l'amore e la solidarietà verso il prossimo. Questo è il Tesoro che aprirà le porte per la nostra vita eterna.

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime22 Jun 2012
     

    Il vangelo ci presenta alcune raccomandazioni sul rapporto con i beni materiali, spiegando così come vivere la povertà delle beatitudini: non accumulare beni e non guardare il mondo con occhi malati.

    Cosa significa accumulare tesori nel cielo? Dove porre la base della propria esistenza?
    Se la pongo nei beni materiali di questa terra, corro sempre il pericolo di perdere ciò che ho accumulato. Chi vive per se stesso, è già consumato dai vermi: le cose, gli amori, le amicizie sfuggono, i ladri sono già alla porta pronti a scassinare, mentre lo sguardo si fa cupo, truce. E le parole, e gli atti si riempiono di sfiducia, di rancore, di tristezza.

    Se metto la base in Dio, nessuno potrà distruggerla. Chi vive per Dio vive per l’eternità, ed ogni aspetto della vita, anche il più semplice ed apparentemente insignificante, reca il segno dell’amore eterno, incorruttibile.
    Per fare in modo che questo sia possibile e vivibile, è importante giungere ad una convivenza che favorisca la condivisione e l’aiuto reciproco, ed in cui il maggior tesoro non sia la ricchezza materiale, bensì l’amore fraterno. E’ necessario avere occhi nuovi, chiari: un’intenzione pura, non egoistica.

    La peggiore malattia di una persona è essere chiusa in se stessa e nei propri beni. Chi guarda la vita con questi occhi vivrà nella tristezza e nell’oscurità. Presi dalla cupidigia, non vediamo più: andiamo in una direzione falsa, cercando il nostro interesse e non i valori veri, ci affanniamo dietro tutto ciò che si può possedere e non vediamo altro: siamo immersi nelle tenebre.
    La medicina per curare questa malattia è la conversione, il cambio di mentalità. Mettere la base della vita in Dio e così lo sguardo diventa generoso e la vita tutta diventa luminosa, perché fa nascere la condivisione e la fraternità.

    Possiamo pregare per conoscere la via giusta per raggiungere scopi sempre più elevati nella nostra vita, quali dare amore senza chiedere nulla in cambio.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime22 Jun 2012
     

    matteo 6, 33-34
    Continuate dunque a cercare prima il regno e la Sua giustizia e tutte queste [altre] cose vi saranno aggiunte Pertanto, non siate mai ansiosi del domani, poiché il domani avrà le proprie ansietà. Basta a ciascun giorno il proprio male.

  16.  

    Addì 23 Giugno 2012

    Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona.
    Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?
    Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?
    E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?
    E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano.
    Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
    Ora se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede?
    Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?
    Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno.
    Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.
    Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà gia le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena

    Matteo 6,24-34

  17.  

    Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?

    Dopo un po' di tempo che aiutavo i ragazzi mi capitava spesso di pensare al mio percorso come una vera e propria scelta di vita da intraprendere. Da un lato avevo la gioia e il desiderio di stare sempre più con i ragazzi, dall'altro avevo le preoccupazioni del mondo, il mio lavoro di commercialista, mio padre che mi consigliava di cercare la tranquillità economica. Mi interrogavo spesso su quale futuro avrei potuto avere se avessi abbracciato una scelta di vita a favore dell'Associazione e dei bambini. Anche io mi domandavo costantemente come avrei potuto vivere se mi fossi incamminato sulla strada di aiuto per gli altri. Pregavo tanto Dio che mi illuminasse, che mi desse un suggerimento. Una sera, prima di andare a letto, aprii il Vangelo a caso e dissi "Signore dimmi tu cosa devo fare" e lessi "Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? ... Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta".
    Chiusi il Vangelo, scesi a telefonare a mio padre e gli dissi che non sarei più andato in ufficio a lavorare perché la mia vita sarebbe stata dedicata interamente e solamente all'Associazione e ai ragazzi.
    Mio padre quel giorno non capii e per un bel po' di tempo non riuscì ad accettare questa mia decisione, ma se tornassi indietro lo rifarei mille e mille volte. La gioia di essere con i bimbi è grandissima ed il Signore ha mantenuto ciò che quella sera mi aveva detto: nulla mi è mai mancato, né cibo, né vestiti, né casa.
    Dico sempre ai miei ragazzi che Fede significa buttarsi senza paracadute certi che il Signore vi prenderà tra le Sue braccia e non vi farà mancare mai nulla.

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime23 Jun 2012
     

    Ai nostri giorni la grande preoccupazione è come procurarsi cibo e vestiti. La vita vale più del cibo e il corpo vale più del vestito. La preoccupazione per il cibo occupa tutto l’orizzonte della vita delle persone, senza lasciare spazio a sperimentare la gratuità della vita donata. La vita vale più dei beni di consumo!

    L'uso delle cose è legittimo, ma esse devono restare al nostro servizio e non noi al loro. Quando il possesso delle cose impedisce o ritarda il cammino verso il prossimo, allora abbiamo la riprova che il denaro è più importante di Dio e degli altri.
    Il senso della vita non può ridursi alla sola ricerca dei beni materiali e all'appagamento dei bisogni fisici. Buttare via tutto quello che, nel nostro cuore, occupa il posto di Dio, avvelenandoci e facendoci oggetto di scandalo.

    Cercare in primo luogo il Regno divino e la sua giustizia significa cercare di fare la volontà di Dio e lasciare regnare Dio nella nostra vita. La ricerca di Dio si traduce nella ricerca di una convivenza fraterna e giusta.

    Pensiero di Giovanni Paolo II

    Cristo non condanna il semplice possesso dei beni materiali, ma le sue parole più dure si dirigono a quelli che usano la loro ricchezza in maniera egoistica, senza preoccuparsi del prossimo a cui manca il necessario.

  18.  

    Addì 24 giugno 2012

    Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio.
    I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei.
    All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria.
    Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».
    Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
    Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.
    Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati.
    In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
    Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose.
    Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: «Che sarà mai questo bambino?» si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui.
    Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele

    Luca 1,57-66.80

  19.  

    In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua

    Il Signore ci parla in vario modo per indicarci la strada da seguire: una persona che incontriamo per caso, una lettura di un libro, un passo del Vangelo, un bambino che chiede l'elemosina ad un semaforo. Quando Dio vuole parlarci sa come fare e non possiamo dire "non ho capito". Abbiamo la libertà di scegliere, non siamo obbligati a seguire le Sue indicazioni, ma quando lo faremo la nostra bocca si aprirà e la nostra lingua si scioglierà e tutto ci apparirà chiaro, tutto avrà un senso. Accettai la morte di mia madre, ma non ne capivo il motivo. Mi misi a brancolare nel buio alla ricerca di una nuova vita. Tentai con la ragazza, ma era troppo immatura per capire la mia sofferenza. Provai con mio padre, ma con l'arrivo di una nuova donna non ebbe più tempo da dedicarmi. Cercai compagnia tra gli amici, ma troppo impegnati a divertirsi per avere a che fare con me. Il lavoro, lo studio, la pesca non erano sufficienti per farmi comprendere. Una ragazza una sera mi portò ad una conferenza di un sacerdote missionario e lì cominciai a capire che dovevo lasciare la strada che avevo intrapreso, dovevo guardare verso l'altro e verso Dio. Passarono tre mesi di riflessione e poi, attraverso un secondo incontro con un altro sacerdote, il Signore mi chiarì cosa volesse da me. Il mio unico merito è stato quello di dire Si al Signore, tutto il resto lo ha fatto Lui. Io del mio ho messo la capacità di sbagliare riuscendo molto bene in questo, ma Gesù mi è stato vicino con grandissimo amore donandomi persone che mi hanno insegnato e pian piano sto cercando di migliorarmi, un cammino lungo una vita, ma certo di aver intrapreso il percorso segnato da Dio.
    Ognuno di noi è chiamato dal Signore. Ognuno di noi può dire si o no, ma nessuno potrà mai dire di non aver sentito la Sua chiamata. Nessuno di noi è tanto sordo da non accorgersi che ci sono migliaia di bambini che soffrono, malati che sono abbandonati in ospedali, anziani lasciati soli negli ospizi, drogati e alcolizzati persi per le strade.
    Non avete scuse, tutti siamo chiamati. Liberi di dire di no, ma anche il Signore sarà libero di dirvi di no quando lo invocherete perché sarete voi ad essere malati, soli, abbandonati, persi, sofferenti.

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime24 Jun 2012
     

    I profeti sono uomini diversi sedotti dal richiamo di Dio e fanno diventare la loro vita una catechesi vivente, un monito continuo a tutti, anche a costo della propria vita, persone che illuminano le tenebre e che invitano alla speranza.

    I profeti esistono ancora, sono presenti in mezzo a noi. Uomini e donne che vivono il Vangelo con coinvolgente semplicità e convinzione da diventare un segno di conversione per tutti ... siamo circondati da silenziosi testimoni.

    Tempi nuovi richiedono modi nuovi di vivere ed annunciare il Vangelo: camminare con i poveri, denunciare le ingiustizie, proporre un cammino di conversione: tutti possiamo diventare profeti, lasciare un segno dove si vive.

  20.  

    Addì 25 giugno 2012

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Non giudicate, per non essere giudicati;
    perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati.
    Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?
    O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave?
    Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello

    Matteo 7,1-5

  21.  

    Non giudicate, per non essere giudicati

    Don Luigi, il sacerdote che mi ha instradato sulla via dell'aiuto ai bambini, mi diceva sempre "giudica il peccato e non giudicare il peccatore".
    E' veramente brutto quando si sente "quel pedofilo lo ammazzerei" "a quell'omicida gli darei la pena di morte" "quella prostituta la metterei al rogo" ...
    La pedofilia, l'omicidio, il furto, la rapina, la prostituzione sono tutte cose da condannare fermamente, ma non dobbiamo fare l'errore di giocare ad essere Dio dispensando giudizi su tutti.
    E se quel pedofilo è una persona malata, oppure uno che da piccolo ha subito e non è stato aiutato a capire come ci si debba comportare? Che ne sappiamo noi?
    Cosa possiamo sapere dei peccati degli altri? E se anche una persona ha fatto un errore, che diritto abbiamo noi di condannarlo?
    Chi è migliore, un killer della mafia al quale hanno insegnato sin da piccolo a odiare e ad uccidere, e quindi pensa che quella sia la cosa giusta da fare, oppure uno che prende a pugni un automobilista solo perché si è sentito offeso?
    Come possiamo sapere noi, uomini tra gli uomini, cosa alberga nell'animo di coloro che compiono azioni scellerate? Solo il Signore può vedere nel loro animo.
    Ci fa piacere a noi quando gli altri ci giudicano? Quando puntano il dito contro di noi senza nemmeno chiedere una spiegazione, senza cercare veramente di capire, senza conoscere?
    E poi, chi ci ha eletti giudici di altri uomini? Noi siamo giudici delle azioni dell'uomo, ma non dobbiamo permetterci di giudicare l'uomo che le compie perché questo spetta a Dio.
    Chi sbaglia è figlio di Dio come chiunque altro, un figlio che forse ha smarrito la strada e spetta a noi aiutarlo a ritrovarla, non condannarlo e metterlo al bando o addirittura ucciderlo. Ho conosciuto tanti delinquenti nei 25 anni di associazione, gente che ha stuprato, rapinato, istigato minori ad uccidere. In ognuno di loro cercavo di trovare qualcosa di buono e la trovavo. Ho avuto anche la gioia di trovare persone che si fidavano di me, che mi raccontavano le loro malefatte dicendosi pentiti e pronti a ricominciare.

    Spesso cadiamo anche nel difetto opposto. Condanniamo noi stessi, giudichiamo non le nostre azioni ma tutto il nostro essere, la nostra persona per errori, veri o presunti, che facciamo.
    Ma il Signore ci dice "non giudicate" e questo vale anche per noi stessi.
    La critica costruttiva, legata al dialogo, al confronto è cosa giusta e meritoria, ma la condanna di chiunque, compresi noi stessi, non è cosa buona perché porta inevitabilmente alla condanna senza appello per persone che, se prese nel modo giusto, potrebbero un domani compiere azioni meravigliose.
    San Paolo, persecutore dei primi cristiani, ne è un grande esempio, ma non è l'unico diventato santo dopo aver fatto cose truci. Il Signore da ad ognuno di noi la possibilità della salvezza, chi siamo noi per negare tale opportunità agli altri e spesso anche a noi stessi? Siamo forse migliori di Dio?

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime25 Jun 2012
     

    come si fa certe volte a nn giudicare chi fa delle cose? va bene per killer che forse glielo hnno insegnato da piccoli a uccidere.. a persone violente che forse altri erano violenti cn loro.. ma la pedofilia.. devono morire tutti i pedofili. qualcuno di questi magari ha subito cose da piccolo, e appunto perche li ha subiti sa come si sta e nn lo dovrebbe fare a altri. nn e una buona scusa questa.. allora tutti i bambini abusati dovrebbero essere pedofili, dovremmo essere tutti pazzi e andare in giro a voler vedere i bambini soffrire perche abbiamo sofferto noi. la mia mente nn riesce a capirlo mi dispiace.. posso perdonare tutto ma nn questo... e credo che per Dio e la stessa cosa.. nn puo accettare una cosa cosi..

  22.  

    Non si tratta di perdonare, si tratta di non giudicare che è cosa diversa.
    Il perdono dovrebbe comunque esserci.
    Se vai a ben vedere ogni cosa alla fine umanamente potrebbe non essere concepita, che facciamo, come hitler che metteva tutti i diversi nei forni crematori?
    La pedofilia penso che sia la cosa più sbagliata che possa esserci, ma chi la fa, chi abusa è comunque una persona, un uomo o una donna (purtroppo c'è anche tanta pedofilia femminile) che nella maggior parte dei casi sono malati.
    Quante volte Ago ci hai detto di non voler alzare le mani, eppure le alzi e poi ti penti di averlo fatto?
    Non è forse vero che anche tu sei stato picchiato e sai bene come ci si senta?
    E' così per ogni cosa. Un impulso irrefrenabile che una persona malata non sa gestire, calmierare. Ha bisogno di aiuto datogli con amore, così come noi vorremmo essere aiutati quando sbagliamo.

    Non credo proprio Ago che Dio la pensi come te.
    Nel Vangelo, la Parola di Dio, c'è scritto non giudicare e basta, non ci sono eccezioni.
    C'è scritto che quando una pecora del gregge si perde, il pastore va a cercarla e non dorme e non si da pace fin tanto che non l'ha trovata e ricondotta all'ovile.
    C'è scritto che il padre accoglie il figliol prodigo, quel figlio che ha fatto le cose peggiori e poi capisce di aver sbagliato e va dal padre a chiedere perdono.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime25 Jun 2012
     

    le femmine sn peggio dei maschi a volte... mi viene da vomitare.. come fanno a nn capire come distruggono gli altri..

  23.  

    uomini e donne ... nessuno è peggio di un altro, ma se ci possiamo aspettare (non capire, nè scusare) la pedofilia maschile ... per quella femminile ho avuto non pochi problemi a credere che potesse esistere, a pensare che una mamma possa ... mi da noia persino a dirlo

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime25 Jun 2012
     

    le donne ti fanno convincere che e giusto.. sn subdole e meschine..

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime25 Jun 2012
     

    Io sono donna e non mi sento subdola e meschina e ne conosco mille altre che non lo sono... Siamo miliardi nel mondo, non giudicarci tutte perchè ne hai conosciuta una! ;)