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      CommentAuthornonparte
    • CommentTime13 Jun 2012
     

    Osservare i comandamenti significa lasciare che l'amore riempia ogni istante della nostra vita, fedeli nelle piccole e nelle grandi scelte, ispirati dal soffio dello Spirito Santo.

    Chi, al contrario, non è fedele sarà incapace di amare davvero, cadrà quando urterà contro l'imprevisto di una crisi in famiglia, con il coniuge, con un figlio. Trascurare il "precetto" significa ritrovarsi incapaci di far fronte al bisogno dell'altro, quando questo uscirà dalla strada normale.
    Insegnare agli altri ad essere superficiali, in nome di una presunta libertà, e stabilire ciò che è importante e ciò che non lo è, conduce ad una degradazione dell'esistenza. Chi vive disattento ed insegna ad esserlo agli altri nasconde una superbia che pretende di farsi Dio e sarà dannato (anche in questa vita).

    Se il peccatore si converte diventerà capace di donare gioia e amore.

  1.  

    Addì 14 giugno 2012

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: " Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
    Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio.
    Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.
    Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te,
    lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
    Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione.
    In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo!

    Matteo 5,20-26

  2.  

    Se presenti la tua offerta e ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia il tuo dono e va prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono

    Quante volte cerchiamo di fare pace con le persone?
    Oggigiorno capita sempre più spesso di essere arrabbiati. Adirati contro il vicino che si sveglia presto al mattino e accende la tv, irritati verso l'automobilista distratto o il negoziante scortese, seccati contro l'impiegato del comune che ha richiesto ulteriori documenti per la nostra pratica. Infuriati contro il genitore di un bambino per il suo comportamento verso di lui, incolleriti perché un medico non ha saputo vedere in tempo una brutta malattia, indignati dai modi di fare di questo o quello nei nostri confronti. E quanto altro ancora. Ogni giorno. Come si fa a vivere perennemente in guerra con il mondo? Come si può avercela con tutti coloro che fanno qualcosa di sbagliato o non fanno ciò che ci aspettiamo? Tutti possiamo vedere un mondo dove le persone sono sempre più cattive, dove si ammazza per poco. Un mondo nel quale non parliamo più con nessuno, non scambiamo opinioni per paura di essere giudicati. Un mondo in cui cerchiamo di sopravvivere cercando di dare una fregatura a chi ci capita a tiro e, quando ci riusciamo, ci reputiamo persino bravi perché più furbi.
    Vi piace questa vita? Non sarebbe più bello sorridere a tutti, parlare con tutti, sapere se il figlio della vicina si è iscritto all'università, oppure se la signora Carlotta è rientrata dall'ospedale e se le serve qualcosa. Non sarebbe piacevole vivere una vita dove ci voglia bene perché siamo fratelli, siamo uomini e donne nella stessa barca ed insieme potremmo unire le forze per progredire e migliorare la qualità della vita nostra e dei nostri figli e nipoti?
    Non è utopia. Basterebbe donare un fiore ad una signora che passa per la strada, aprire la porta al vicino di casa che sta entrando dal palazzo e chiedergli come sta. Sarebbe sufficiente fare una telefonata ad un amico solo per chiedergli come sta o salutare il vigile che incontriamo tutte le mattine. Non importa se la signora Carlotta, il vicino, il vigile o l'amico non sono il ritratto della simpatia, a noi spetta di fare breccia nei loro cuori e, una volta aperti al sentimento si lasceranno andare anche loro e saluteranno, sorrideranno, saranno gentili almeno con noi. Ci proveranno gusto e lo faranno con altri. L'amore si moltiplica dividendolo e diffondendolo tra coloro che abbiamo vicino.
    Il rancore che coviamo dentro non cambia le persone contro il quale lo rivolgiamo, cambia noi, dall'interno. Ci fa essere peggiori, arrabbiati con il mondo e pieni di collera vaghiamo per le strade insegnando l'odio, la violenza anche e sopratutto ai nostri figli che ci osservano, che bevono ogni nostra mossa con l'avidità di chi vuole imparare a vivere. E' questo che vogliamo insegnare ai nostri figli? A odiare, portare rancore, a non essere solidali? E poi ci lamentiamo se questo mondo cambia? E' ipocrisia perché siamo causa del nostro male. Non pensiamo se gli altri sono arrabbiati, pensiamo a non esserlo noi.
    Che senso ha dare un bacio a nostro figlio se dentro il nostro cuore detestiamo qualcuno? Quel bacio sarà sporco, vogliamo davvero dare un bacio alle persone che amiamo insudiciato da brutti sentimenti che aleggiano nel nostro cuore?
    Il Signore ci dice proprio questo oggi. Non hanno valore le cose buone che possiamo fare se non c'è pace con le persone. Prima di fare qualcosa di buono, andare a trovare un ammalato, dare un bacio, donare una carezza, fare un'offerta cerchiamo la pace con chi è in guerra contro di noi, cerchiamo di chiarirci e proviamo a parlare perdonandolo per le sue colpe. Non c'è colpa o errore in noi che non vorremmo che Dio o gli altri ci perdonassero, ed allora non deve esserci né colpa, né errore fatto da altri verso di noi che non dovremmo perdonare.
    La mia mamma mi diceva sempre "non andare mai a letto se prima non hai fatto pace con le persone che ti hanno fatto qualcosa o che tu hai in qualche modo offeso".
    Come era difficile, ma con un po' di allenamento adesso mi riesce molto facile chiedere scusa, tendere la mano. Se una cosa capiamo che è giusta e la vogliamo fare davvero, non ci sono ostacoli che tengano.
    Utopia? No realtà. Non esistono cose impossibili perché la differenza tra il possibile e l'impossibile è il provarci con convinzione.

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      CommentAuthornonparte
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    Raggiungere la giustizia ispirata dall’amore.

    Per osservare il quinto comandamento non basta evitare l’omicidio. Bisogna togliere dal di dentro tutto ciò che possa condurre all’assassinio, per esempio l’ira, l’odio, il desiderio di vendetta, etc.
    Chi si adira merita già lo stesso castigo di chi uccide: bisogna togliere qualsiasi sentimento che porti anche al semplice insulto.
    Resistere nelle proprie posizioni, chiudersi nel proprio io è imperdonabile, ci condanna ad una pena durissima, ancora più grave è la mancanza di perdono agli altri.
    Anche il pensiero di un furto, di un reato è come averlo commesso; sembra una posizione assurda ma per far notare che dentro di noi scorre facilmente il veleno.

    Pensiamo allora che siamo tutti fratelli, immagini di Dio sulla terra, come conseguenza applicare il rispetto, il perdono reciproco.
    Quale sollievo chiedere scusa!

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    come si fa a perdonare chi ti ha rovinato la vita?

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    Ago si può perdonare basta pensare che chi ti ha fatto del male è ora lontano da te e tu a 15 anni hai una vita davanti per riscattarti. PERDONA LORO CHE NON SANNO CIò CHE FANNO...puoi inziare da questo...non sapevano che grande ricchezza è avere un figlio o un nipote. Sono loro che si sono persi tanto.

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    Perdona senza condizioni e il tuo cuore sarà libero per offrire agli altri –tu che sei buono interiormente e vuoi cambiare atteggiamneto- i tuoi doni, ne possiedi tanti; è bello parlare con te!

    Non lasciarti rodere da chi ti ha rubato la speranza, anche loro hanno diritto d’amore e tu dimostraglielo!

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    loro lo sanno invece quanto mi hanno fatto stare male.. e hanno continuato.. e continuano.. io ancora la notte nn dormo per loro.. voglio solo la loro morte..

  3.  

    Ago, condivido in pieno il pensiero di Marisa. I tuoi non sapevano quello che facevano perché probabilmente nessuno gli aveva mai dato amore ed alternative diverse.
    poi Ago mi viene da chiederti. Tu dici di aver fatto cose brutte di cui ti vergogni, così pure i tuoi penseranno la stessa cosa, ovvero di essersi comportati male nei tuoi confronti. A te farebbe piacere essere perdonato e non scansato, e anche per loro è certamente così. Allora se vuoi essere perdonato devi imparare anche a perdonare chi ti ha fatto un torto.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    Ago vorrei dirti una cosa dal profondo del mio cuore ..tu pensi che tua madre avrebbe dato la sua vita per mettere al mondo un uomo cattivo io penso si no..penso che nel momento in cui ha deciso farti nascere per tutti e nove mesi avrà fantasticato su come saresti diventato e sulle grandi cose che avresti fatto nela vita, forse sapeva di non farti nascere in una famiglia adeguata ma ha voluto lo stesso metterti al mondo perchè forse ha pensato che con il tuo bagaglio di esperienze potrai un domani essere di aiuto a tanti bambini che hanno vissuto come te. La tua vita è importante in questo mondo e lei lo sapeva.... Poteva non farti nascere.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    Agostino, penso anch'io come Riccardo e Marisa che si possa perdonare, perdonare non vuol dire per forza andare da quelle persone e parlarci, ma può voler dire fare pace con te stesso su quello che ti hanno fatto. La rabbia che ti porti dentro non è facile da smaltire, anzi....ma non ti serve per andare avanti. Ricorda Agostino, che se vogliamo che le cose cambino, il cambiamento deve iniziare da noi stessi. Anche tu puoi cambiare e far cambiare la tua vita, basta che tu lo voglia intensamente. Per iniziare lo devi volere e continuare a volerlo. Si comincia con piccoli passi, piccole cose, che possono far stare meglio te e di conseguenza anche gli altri cambieranno nei tuoi confronti...se vuoi siamo qui per aiutarti:face-smile:

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    qual'è la cosa più brutta che vi hanno fatto? una cosa che vi ha fatto star male e vi ha fatto soffrire?

    e se ve lo facevano ogni giorno della vostra vita per anni?

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    Ciao Ago, sai la rabbia è un sentimento negativo ma fa parte di noi, dobbiamo solo imparare a gestirla come tutte le emozioni che proviamo come esseri umani. Non bisogna reprimerla ma capirla, accettarla e sfogarla in modo tale da farci sentire meglio e non peggio.Non è facile lo so benissimo, ma si può fare! Devi crederci!Una volta che la rabbia si sarà affievolita tutto diventerà più semplice e si può arrivare a perdonare, prima di tutto se stessi. Coraggio, sei un ragazzo veramente in gamba! Posso permettermi di suggerirti di continuare a scrivere racconti,
    mi sembra che ti piaccia farlo e devi coltivare le tue piccole passioni. :face-smile:

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    come si fa a accettare il male che si riceve?
    si mi piace.. ma nn sn tanto bravo

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    Non si deve accettare il male che si riceve ma bisogna accettare la rabbia che si prova per il torto subito, capire che è giusto sentirsi arrabbiati, ma poi lasciarla andare perchè possiamo fare in modo di non sentirci più così male, in parole semplici non dobbiamo farci sopraffare dalla rabbia, non ci si deve adattare a questo stato emotivo, finendo per trasformarla in tensione perenne.
    Se ti piace fallo, se non sei tanto bravo migliorerai con il tempo e con l'esercizio.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime14 Jun 2012
     

    e giusto... ma e difficile..io ho sempre voglia di rompere tutto..

  4.  

    Ago, trova qualcos dove scaricare la tua rabbia.
    La boxe ad esempio, oppure il karate.
    Ti insegnano a saperti controllare.

  5.  

    Addì 15 giugno 2012

    Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via.
    Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui.
    Venuti però da Gesù e vedendo che era gia morto, non gli spezzarono le gambe,
    ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua.
    Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.
    Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso.
    E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto

    Giovanni 19,31-37

  6.  

    Cuore trafitto

    La nostra salvezza è venuta dal cuore trafitto di Gesù.
    La salvezza del nostro prossimo deve passare attraverso le ferite che infliggeranno al nostro cuore.

    Vi siete mai domandati perché ci sono così tanti divorzi? Perché molte persone iniziano a fare volontariato e poi smettono o cambiano direzione? Perché in tanti lasciano la Fede?
    Il motivo alla base di tutto è la paura di farsi male.
    Quando tra marito e moglie si crea un malinteso, o non sono d'accordo su qualcosa bisognerebbe parlarne, ma ciò provoca dolore, turbamento, doversi dire cose spiacevoli ed in molti casi si evita. Così accade che da una piccola cosa si vengano a creare brutte situazioni dalle quali è poi difficile uscirne. Se nella rete di un pescatore si forma un piccolo nodo, se non lo si leva subito, darà origine a due piccoli nodi, che a loro volta creeranno quattro piccoli nodi e poi otto ed in men che non si dica diverranno una matassa talmente intricata che la soluzione più veloce diventerà il taglio della rete.
    Ma la soluzione c'è ed è molto semplice, ogni nodo che si forma lo si deve togliere con minuziosa pazienza.
    In un rapporto, qualunque esso sia, si deve imparare a soffrire per il bene dell'altro e tanto maggiore e duratura è questa sofferenza, maggiore è il bene che all'altro deriverà.
    Oggigiorno l'egoismo imperversa e una persona possa sacrificarsi per il prossimo è cosa assai rara da trovare, ma vedete che alone di amore che crea attorno, un alone nel quale anche chi soffre per gli altri troverà la sua pace e la sua gioia.
    Gesù morendo sulla Croce ha sofferto ed è nata la Fede.
    Dio soffrendo ogni giorno per noi che siamo Suoi figli crea attorno a noi protezione e speranza.
    Non facciamo così noi genitori verso i figli? Non siamo disposti a disposti a soffrire, a sacrificarci, a farci trafiggere il cuore per dargli un'opportunità in più?

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime15 Jun 2012
     

    Il colpire al costato è un segno dell’origine del sacrificio di Gesù per noi.

    Attualmente le buone intenzioni sono derise, le unioni sono demolite, la genuinità del dono processata, rimane il Vero amore, non quello delle canzoni ma l’amore serio, impegnato, capace di andare fino in fondo, oltre le parole, il dono totale di sé. Non si chiede la morte ma almeno la testimonianza, che si ottiene dopo una caduta, dopo una conversione d’animo.

    Pensare a quel paradosso della croce (la scelta della morte per amore), monito per cambiare stile di vita, affrontare il tempo difficile, oscuro con il sorriso della riconoscenza.

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime15 Jun 2012
     

    STORIA DI UN BAMBINO ADOTTATO

    C'erano due donne
    che non si erano mai conosciute;
    una non la ricordi,
    l'altra la chiami mamma.
    La prima ti ha dato la vita,
    la seconda ti ha insegnato a viverla.
    La prima ti ha creato
    il bisogno d'amore,
    la seconda era li per soddisfarlo.
    Una ti ha dato la nazionalità
    l'altra il nome.
    Una il seme della crescita,
    l'altra uno scopo.
    Una ti ha creato emozioni,
    l'altra ha colmato le tue paure.
    Una ha visto il tuo primo sorriso,
    l'altra ti ha asciugato le lacrime.
    Una ti ha lasciato,
    era tutto quello che poteva fare.
    L'altra pregava per un bambino
    e il Signore l'ha condotta a te.
    E ora mi chiedi la perenne domanda:
    eredità o ambiente,
    da chi sono plasmato?
    Da nessuno dei due,
    solo da due diversi amori.

    MADRE TRESA DI CALCUTTA

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime15 Jun 2012
     

    voi siete riusciti a perdonare chi vi ha fatto molto male?

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime15 Jun 2012
     

    Come ho scritto di la, nessuno mi ha mai fatto del male fisicamente, ma in genere riesco a perdonare a chi mi fa dei torti. Però io sono una persona adulta e per me è facile, mentre non lo è sicuramente per un ragazzo.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime15 Jun 2012
     

    soprattutto se ti fanno male ogni giorno della tua vita... male di ogni genere.. fisico e no..

  7.  

    Ago, a volte si soffre per ciò che ci fanno pensando che sia il nostro male, ma spesso accade che ci sbagliamo.
    Quando si da una punizione, il ragazzo che la riceve può capire il suo torto e prende il castigo come cosa giusta e normale, oppure può non capire e percepisce tutto come una grande sofferenza, un torto subito.
    Ci chiedi se riusciamo a perdonare. E' cosa molto personale alla quale non è possibile rispondere in generale. Parlo per me e posso dirti che il perdono non è commisurato alla pena ricevuta, a capire se è cosa giusta o meno. Per me il perdono è qualcosa di spontaneo, di automatico. Non riesco a serbare rancore contro nessuno, qualunque torto possano farmi. Ci sono ragazzi che per anni hanno minato la nostra tranquillità, che ci hanno fatto del male, anche fisicamente, eppure oltre ad averli perdonati gli voglio ancora bene. Ma non solo con i ragazzi, anche con gli adulti e questo perché mi metto sempre talmente in discussione su ogni cosa che faccio che trovo sempre l'errore in me ed allora mi dico "che bello se il mio prossimo mi accettasse per quello che sono e mi perdonasse ogni volta che faccio qualcosa di sbagliato", quindi sono io il primo ad iniziare, a perdonare con il desiderio di essere a mia volta perdonato.
    Dio mi ha perdonato tantissimo e continua a farlo ogni giorno per i tanti errori che faccio, ed io che così tanto ho ricevuto e ricevo da Lui come potrei non perdonare gli altri miei fratelli?

  8.  

    Addì 16 giugno 2012

    I genitori di Gesù si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua.
    Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza;
    ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero.
    Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti;
    non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
    Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava.
    E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
    Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo».
    Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?».
    Ma essi non compresero le sue parole.
    Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore

    Luca 2,41-51

  9.  

    Tuo padre ed io angosciati ti cercavamo

    Quante volte nella vostra esperienza di genitori, naturali o adottivi e di affidatari vi è capitato di vedere che il figlio prendeva una brutta strada, aveva un cattivo comportamento, frequentava cattive compagnie? Avete passato giorni a cercarlo, a tentare di entrare in dialogo con lui. Avete speso ogni vostra energia o risorsa per ritrovarlo e riportarlo sulla strada verso casa.
    Che gioia ritrovarlo, l'angoscia di un brutto momento si dissolve come neve al sole, come l'onda sulla battigia dopo una forte libecciata. Vedere il mare calmo lambire teneramente la costa ci fa gioire e sembra un miracolo se si pensa che poche ore prima assomigliava ad una mandria di bisonti che tutto vuole distruggere al suo passaggio.
    Tante cose nella nostra vita restano un mistero e tutto ciò che viviamo come genitori lo serbiamo nel nostro cuore anche se non lo capiamo fino in fondo. Lo accettiamo perché amiamo i nostri ragazzi, li amiamo qualunque cosa facciano e siamo disposti a tollerare tutto per il loro bene, sperando che un giorno percorreranno insieme a noi quella strada sicura che porta fino a casa. Ho nella mente e nel cuore quel papà al quale la figlia ha ucciso moglie e figlio più piccolo e come le sia stato vicino per anni, amandola al di là di ogni capacità umana. Un esempio che deve albergare nel nostro cuore di genitori affinché si possa imparare a voler bene ai nostri figli, anche a quelli in affidamento, qualunque cosa facciano con la speranza che un giorno capiscano e che le libecciate si trasformino in bonaccia.

    L'amore di un padre e di una madre non lo si vede in quanti si o no dice al proprio figlio, non nell'educazione che impartisce, non nelle cose materiali che riesce a procuragli. L'amore di un genitore si vede dalla pazienza infinita che ha verso suo figlio, si vede quando da un periodo di calma per un niente si agita e nasce una lite, si vede dalla voglia di ricominciare ogni giorno con amore, perdono e speranza.
    Dio verso di noi, Suoi figli, è tutto questo: Amore, Perdono, Speranza

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime16 Jun 2012
     

    La famiglia è il luogo nel quale Dio è presente, ma nello stesso tempo non è evidentissimo. Gli esseri umani lo cercano altrove; fuggono dalla famiglia come posto che propone compiti impegnativi.
    Maria protesta di fronte al figlio adolescente a Gerusalemme. Ogni madre considera come fatto a sé stessa tutto ciò che un figlio fa. Le risposte dure dei figli appaiono ai genitori come segno di irresponsabilità; si possono comprendere, ma non certo approvare. La violenza dei figli adolescenti dipende dalla loro insicurezza e dal timore di lasciar trasparire i sentimenti.

    Le incomprensioni però non devono interrompere i rapporti. Nella famiglia si devono sperimentare le prime esperienze d’amore con l’affetto dei genitori.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime16 Jun 2012
     

    esistono ancora genitori così?

  10.  

    Non credo esistano le famiglie del mulino bianco dove la perfezione è all'ordine del giorno, ma penso che ci siano tantissime famiglie dove si fanno prove di dialogo, dove sperimentiamo il dialogo, dove ci sono alti e bassi.
    Non c'è giorno in cui con tanti ragazzi non ci sia qualche incomprensione, qualche brontolata, ma dopo tanti anni che stanno con noi penso che ci siano cose positive e negative ed il fatto che a 18 anni chiedano di restare è indicativo.
    Ogni sera nel periodo estivo (in inverno c'è purtroppo meno tempo, ma almeno una volta a settimana lo facciamo) dialoghiamo sul Vangelo, sulle cose del giorno, sulle cose che vanno e su quelle che non vanno. A volte discutiamo, a volte brontoliamo, a volte facciamo i complimenti, il tutto cercando di metterci tanto amore e comprensione ... cercando non significa riuscirci, per questo parlavo di "prove di dialogo". Talvolta impieghiamo mezz'ora, altre volte anche tre ore. Non ci sono orari, ma solo il desiderio di un confronto reciproco.

  11.  

    Addì 17 giugno 2012

    Diceva: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra;
    dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa.
    Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga.
    Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura».
    Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo?
    Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra;
    ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra».
    Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere.
    Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa

    Marco 4,26-34

  12.  

    Il seme germoglia e cresce

    La fatica di crescere un figlio, le angosce di aver sbagliato una frase o un atteggiamento, le difficoltà dell'accoglienza di un bambino in affido sono preoccupazioni che fanno onore ad un genitore che vorrebbe il meglio per il bambino che vive nel suo cuore. Ognuno di loro è un piccolo seme nel giardino di Dio che ha chiamato noi a fare i contadini. Il Signore ci ha dato un compito importante che noi dovremo svolgere nel migliore dei modi, annaffiando, potando, smuovendo il terreno, concimando, ma questo seme germoglierà da solo che noi si lavori la terra oppure no. Possiamo dargli una direzione, ma la crescita è automatica. Perché in una famiglia che da la stessa educazione ai propri figli uno cresce in un modo e l'altro in maniera differente? Perché spesso capita che le persone che tanto hanno sofferto per la mancanza di genitori siano bravissime?
    Noi genitori abbiamo un ruolo importantissimo di custodia, di aiuto nella crescita, di sostegno, di esempio, ma quel semino che è insito in ogni bambino appena nato sboccerà, si svilupperà, crescerà e diventerà un albero.
    Se questo da un lato ci fa capire la nostra natura umana, dall'altro ci tranquillizza perché per quanto ci affanniamo o per quanto possiamo sbagliare, Dio farà il Suo corso. Un figlio può perdersi, può andare su una strada diversa da quella da noi preparata o pensata per lui, ma se è un seme di quercia diventerà comunque un bellissimo albero. Forse con qualche ramo secco da tagliare, ma sempre un magnifico uomo o donna.

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime17 Jun 2012
     

    L’agricoltore che pianta sa aspettare, però non conosce come la terra, la pioggia, il sole abbiano la forza di far crescere da un semino una pianta rigogliosa.
    Ogni crescita è un processo lento, incerto, insicuro. Produrrà frutti al momento giusto?

    La crescita di un piccolo, fino a diventare grande, sarà misteriosa come la crescita di una pianta; bisogna avere speranza, mai perdere la pazienza, lasciare, abbandonare la via, cambiare percorso sì sempre avendo però la meta certa e sicura di una vita cristiana.

  13.  

    Addì 18 giugno 2012

    Avete inteso che fu detto: Occhio per occhio e dente per dente;
    ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi se uno ti percuote la guanciadestra, tu porgigli anche l'altra;
    e a chi ti vuol chiamare in giudizio per toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
    E se uno ti costringerà a fare un miglio, tu fanne con lui due.
    Dà a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle

    Matteo 5,38-42

  14.  

    Se uno ti percuote la guancia destra, tu porgigli anche l'altra

    Difficile? Forse, almeno in certi casi.
    Impossibile? Mai, basta capire che è giusto.

    La nostra indole, la nostra natura ci portano istintivamente a reagire ogni qualvolta ci facciano del male.
    Pensate a quante cose per istinto faremmo, ma quasi nessuna la facciamo perché ci sono dei principi da rispettare. Se ad una persona, ad esempio piace un'altra non gli salterà addosso per ottenere ciò che desidera; se ci piace una cosa che è di qualcuno non la prendiamo senza averla chiesta o comprata; se desideriamo sfogarci e rompere ogni cosa non lo facciamo per non danneggiare altri o per non dare un brutto spettacolo di sé.

    Pensate adesso a quante sofferenze ha provocato un nostro atto di cattiveria contro qualcuno, legato ad una rivalsa per ciò che hanno detto o fatto, oppure una reazione istintiva contro chi ci ha fatto del male. La sofferenza in colui che riceve il nostro male è solo una parte di tali sofferenze. Chi assiste a tale scena impara ed in futuro, alla prima occasione, rifarà le stesse cose, primi fra tutti i nostri figli.
    Reagire ad un'offesa, rivoltarsi in modo cattivo ad un sopruso genera cattiveria, astio, faide e guerre. Pensate alle torri gemelle che hanno portato ad una guerra provocando centinaia e centinaia di morti e tutte le sofferenze connesse. Come sarebbe stato bello se il mondo avesse perdonato, che lezione d'amore.
    Pensate agli attentati in africa contro le chiese cristiane, che bell'esempio di fede sarebbe il perdono ed invece ogni volta ci sono rappresaglie con morti e feriti.
    Che grande esempio ci ha dato il figlio di Bachelet quando al funerale del padre, ucciso dalle brigate rosse, ha detto di perdonare i suoi assassini; o del papà di Erika Di Nardo, la ragazza di Novi Ligure che ha ucciso mamma e fratellino, che ha perdonato con i fatti e non con le parole la figlia. Sopratutto che grande esempio di Gesù che sulla croce ha detto "perdona loro perché non sanno quello che fanno" ed in tutta la Sua vita ha sempre perdonato che Gli abbia fatto del male.

    Pensiamo a noi, riflettiamo a quante volte abbiamo sbagliato contro Dio, contro la natura, contro gli uomini. Pensiamo di essere giudici imparziali di noi stessi e facciamo il conto di quante cose negative meriteremmo per il male fatto, anche magari involontariamente. Quante bestemmie, quante volte abbiamo lasciato un nostro fratello nel dolore per il nostro egoismo, quante litigate dove la colpa era nostra, quanti saluti rifiutati per avercela contro una persona. Se per ognuno di questi gesti dovessimo ricevere una giusta punizione, chi resterebbe in piedi?
    Ecco, noi siamo assolti da Dio, dalla vita o dalla natura se preferite, ogni giorno e non riusciamo a perdonare un torto che ogni tanto subiamo?

    E' difficile? Certamente non è facile perdonare con il cuore, non solo a parole, chi ci fa del male, ma nella vita di impossibile non esiste nulla, la differenza tra il possibile e l'impossibile è il provarci. Ogni cosa all'inizio sembra un ostacolo insormontabile, ma se pensiamo che è la cosa giusta da farci e ci mettiamo nell'idea di farla, tutto diventa più semplice. Basta capire che il male genera altro male, mentre il bene insegna l'amore verso gli altri.

    Qualche mese fa uno dei nostri ragazzi andò fuori di testa, inveì e picchiò tutti quelli che gli capitavano a tiro. Chi era con lui in quel momento ebbe una reazione pacata, pur cercando di contenerlo, e provò a farlo ragionare prendendolo con l'amore di una mamma. Passato il momento, quando in un secondo tempo ho ragionato con lui, mi ha detto che la cosa che più lo aveva meravigliato, ed alla fine placato, era stato l'amore a la pazienza di Roberta dalla quale si sarebbe aspettato una giusta, per lui, reazione uguale e contraria in modalità ed intensità.

    •  
      CommentAuthornonparte
    • CommentTime18 Jun 2012
     

    Non si deve restituire il male con il male. Di fronte ad una violenza ricevuta, la reazione naturale, istintiva è quella di far pagare all’altro la stessa moneta con la vendetta.
    Gesù invita a restituire il male non con il male, ma con il bene. Se non sappiamo superare la violenza ricevuta, la spirale della violenza aumenterà e non sapremo come uscirne.

    La fiducia nella possibilità di recupero dell’essere umano è possibile solo partendo dalla gratuità dell’amore ricevuto.

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime18 Jun 2012
     

    Non ricordo chi l'aveva postato ma ci sta: "Il male finisce dove chi lo riceve riesce a portarlo senza restituirlo"

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime18 Jun 2012
     

    Si! E' difficile perdonare ed è diffcile porgere l'altra guancia ma nello stesso tempo è di una facilità incredibile. Perchè?quando sei abituato ad odiare ti viene più facile continuare a farlo..è come se fosse una droga dopo un po che non odi qualcuno, vai in crisi di astinenza e ti svegli la mattina con l'intento di litigare col primo che capita...se poi però incontri sulla tua strada un qualcuno che risponde alle tue provocazioni con amore...la prima , la seconda , la terza volta e di continuo sempre con amore arrivi ad un certo punto che ti accorgi che non hai più crisi d'astinenza..come si dice:sei uscito dal tunnel e inizi a vedere tutto con occhi diversi. Ti chiedi perchè esistono persone tanto pacate da dare una risposta amorevole sia con gesti che con parole a tutto ciò che ci circonda in positivo e in negativo. Ciò non significa essere bigotti o mollicci o come non so si dica, significa che queste persone decidono semplicemente di lottare, come tutti gli altri,ma adottando le armi dell'amore (la cosiddetta non violenza) ed allora inizia a provare anche tu..e lì una scoperta incredibile....tutto cio che ottenevi prima con la violenza, con la prepotenza ecc. lo ottieni anche con l'amore con la differenza che lasci tutti un po spiazzati e questa incredulità degli altri ti diverte tantissimo. Lo so che è difficile credere a ciò ma credetemi funziona e dopo un po di rotaggio diventa una droga all'incontrario... ti diverti a spiazzare la gente con la dolcezza, la gratitudine, la disponibilità ecc.
    Almeno io oggi mi diverto così

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime18 Jun 2012
     

    E' molto bello ciò che hai scritto, Marisa...mi hai spiazzato!e quanto è vero!:face-smile:

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime18 Jun 2012
     

    Grazie Elen

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime18 Jun 2012
     

    Marisa sei dolcissima e grintosa, mi piacciono le tue considerazioni e ne farò tesoro! Grazie

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime18 Jun 2012
     

    si ottiene rispetto cn questo metodo?..

    • CommentAuthormarisa
    • CommentTime18 Jun 2012
     

    non so che cosa intendi tu per rispetto ma noi tutti del sito stiamo usando con te, secondo me, le armi dell'amore nonstante ci rendiamo conto che non sei proprio un santo. Ci meritiamo lo stesso il tuo rispetto anche se siamo così buoni?

  15.  

    Addì 19 giugno 2012

    Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico;
    ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,
    perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
    Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
    E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
    Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste

    Matteo 5,43-48

  16.  

    Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori

    Se coloro che si professano cristiani mettessero in pratica questo principio, la metà delle cattiverie di questo mondo scomparirebbe.
    E' facile amare chi ci ama, chi ci sorride, chi ci aiuta, ma amare coloro che ci odiano, che vorrebbero la nostra morte, che ci perseguitano non è cosa facile.
    Eppure sarebbe la soluzione a tanti problemi del mondo. E' un po' come quando compriamo un attrezzo più o meno complesso, lo apriamo, vediamo il libretto delle istruzioni e subito lo accantoniamo perché noi sappiamo come si fa, come si monta, come si usa ... e poi immancabilmente dobbiamo constatare che non sappiamo come montare il pezzo che ci avanza, oppure l'attrezzo fa uno strano rumorino, o alcune funzioni non le userò mai perché nemmeno sapevo ci fossero.
    Fermatevi un momento a riflettere come sarebbe il mondo se tutti imparassimo ad amare i nostri nemici, i nostri persecutori. Non ci sarebbero più guerre, violenze, abusi perché in un mondo perfetto non ci sarebbero più nemici da odiare.
    Invece sta accadendo il contrario. Ricordo quando ero ragazzino che nel condominio ci si conosceva tutti, ci si aiutava, si andava a fare la spesa per la signora dell'ultimo piano che faticava ad uscire di casa, si giocava nel cortile tutti insieme e la gente si affacciava alle finestre per guardarci mentre ci divertivamo. Non sono passati secoli ma solo trent'anni e proprio ieri ho detto ad una ragazza che abita nel mio palazzo "ciao, ti lascio aperto il portone?" e mi ha risposto "si" non degnandomi di uno sguardo, né un saluto né un grazie. Sempre ieri entro nel portone e saluto una signora giovane che stava per prendere l'ascensore, mi guarda e non risponde al mio saluto come a dire "chi sei tu che ti permetti di rivolgermi la parola?". Ancora ieri esco di casa e vedo una coppia di ragazzi che abitano nello stabile e li saluto, lei gira lo sguardo dall'altra parte e lui continua a parlare con la sua ragazza come se nemmeno esistessi.
    E non siamo nemici, non ho ai litigato con nessuno nel palazzo, tantomeno con queste persone.
    Oggi è così, c'è diffidenza, astio preventivo, paura che venga chiesto un favore.
    Fra altri trent'anni dove saremo? Come ci comporteremo? E' questo il mondo che vogliamo per i nostri figli? E' questo quello che vogliamo insegnare?
    Penso che tutti vorremmo che le cose cambiassero? Ma cosa facciamo perché ciò accada?
    Niente, subiamo passivi, anzi a volte se uno ci pesta un callo lo aspettiamo al varco per ricambiargli il favore e dentro coviamo odio, rancore, risentimento, quegli stati d'animo che ci distruggono dall'interno.
    Ma possiamo fare la differenza, possiamo cambiare le cose, possiamo donare un sorriso e prima o poi ce lo ricambieranno. E' contagioso il sorriso.
    Continuerò a salutare quelle tre persone che ieri non mi hanno risposto, amerò i miei nemici e coloro che vogliono il mio male, pregherò il Signore perché tocchi le corde del cuore di chi vuole il mio male. E sapete perché? Non perché io sia buono o migliore di altri, ma perché amo troppo i miei ragazzi per poter pensare di non aver almeno provato a cambiare il pezzettino di mondo attorno a me.
    Nella disgrazia di un terremoto la gente perde la propria casa, la propria sicurezza, ma perde anche la propria boria e si ritrova fianco a fianco con il vicino di casa, scatta la solidarietà e si ritrova l'amore. Provochiamolo noi un terremoto, rimbocchiamoci le maniche ed amiamo oltre i confini che ci siamo creati, usciamo dalle nostre case e salutiamo chi incontriamo, diamo il nostro aiuto nelle piccole cose quotidiane. Se non vogliamo farlo per gli altri o per Dio facciamo per i nostri figli affinché quando saranno grandi ci sia meno odio e più amore attorno a loro.

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      CommentAuthornonparte
    • CommentTime19 Jun 2012
     

    Ascoltare chi ci fa i complimenti, amare coloro che ci amano è la cosa più semplice e istintiva che si possa fare, però Gesù ci chiede una cosa che possa contraddistinguere la nostra vita: cercare il dialogo con gli altri sempre!

    Amare chiunque, anche i più antipatici, oltre l’istinto ma augurare il bene a tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino. Senza sentirsi diversi o migliori ma in un incontro di cordialità e comprensione.

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime19 Jun 2012
     

    posso scrivere anche io un passo della bibbia?

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime19 Jun 2012
     

    questo spazio è di tutti...certo che si:face-smile:

    • CommentAuthorAgo97
    • CommentTime19 Jun 2012
     

    Se parlo le lingue degli uomini e degli angeli ma non ho amore, son divenuto un pezzo di rame risonante o un rimbombante cembalo. E se ho il dono di profezia e conosco tutti i sacri segreti e tutta la conoscenza, e se ho tutta la fede da trapiantare i monti, ma non ho amore, non sono nulla. E se do tutti i miei averi per nutrire altri, e se consegno il mio corpo, per potermi vantare, ma non ho amore, non ne ho nessun profitto.

    L’amore è longanime e benigno. L’amore non è geloso, non si vanta, non si gonfia, non si comporta indecentemente, non cerca i propri interessi, non si irrita. Non tiene conto del male. Non si rallegra dell’ingiustizia, ma si rallegra della verità. Copre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime19 Jun 2012
     

    bellissimo:face-smile:
    cosa significa per te questo passo?