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  1.  

    Addì 22 febbraio 2012

    Guardatevi dal praticare le vostre buone opere davanti agli uomini per essere da loro ammirati, altrimenti non avrete ricompensa presso il Padre vostro che è nei cieli.
    Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
    Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra,
    perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
    Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
    Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
    E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti, che si sfigurano la faccia per far vedere agli uomini che digiunano. In verità vi dico: hanno gia ricevuto la loro ricompensa.
    Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto,
    perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà

    Matteo 6,1-6.16-18

  2.  

    La Quaresima non poteva iniziare in modo migliore.
    Ci sono tanti che fanno beneficenza, che sono iscritte a vario titolo in associazioni benefiche, che si fanno fotografare con le persone che aiutano, e questo non è certo un male.
    Sono le motivazioni che solo noi sappiamo e che solo Dio può vedere che fanno la differenza.
    Chi fa tutto questo per amore, per dedizione, per la gioia di dare senza cercare una ricompensa o una lode (anche se è felice quando questa arriva) è cosa buona.
    Chi invece aiuta solo perché ne trae un profitto sia esso economico o di immagine o politico ed il suo scopo è proprio quello di avere maggior visibilità o apprezzamenti o guadagni, magari scegliendo l'Associazione che più può dargli tutto questo, allora è cosa cattiva.
    Però attenzione, non sta a noi giudicare. Ciò che sembra ai nostri occhi non è sempre reale.
    Solo il Signore può giudicare e, statene certi, lo farà.

    Spesso noi come Associazione, alla pari di altre Associazioni, siamo criticati per questo, perché sventoliamo ai quattro venti quasi tutto quello che facciamo.
    Purtroppo è cosa necessaria, in quanto è giusto che ci sia trasparenza nelle cose che facciamo con i soldi che la gente ci affida per fare del bene.
    E' cosa necessaria anche per dare un esempio concreto e stimolare altri a fare del bene.
    E poi c'è quel "quasi".
    Ciò che non diciamo è ciò che proviamo, sono i dolori che riceviamo, le difficoltà che incontriamo, almeno non tutte.
    A volte la fatica è tanta, ma il sorriso non deve mancare ... il Signore legge nel cuore di ognuno di noi e al di là delle parole e dei fatti a tutti conosciuti vede ciò che ognuno di noi porta nascosto dentro sé.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime22 Feb 2012
     

    Penso che tutti, dovremmo imparare a " leggerci nel cuore" perchè penso e..spero, sia impossibile barare..almeno col cuore! il fare per mostrare..è quanto di più meschino possa esserci, ma..si sà..la meschinità è umana! la rabbia che mi fanno certi politici, che appaiono in tv. col viso mesto..a parl are cosi bene.. tronfi e computi!..Si lo sò Ric. che non si deve giudicare..stavo solo..considerando...

  3.  

    Che fai adesso ... mi anticipi le parole :face-smile:
    La falsità dà noia anche a me, ma purtroppo c'è e bisogna tenerne conto.
    A volte le persone che vogliono apparire bisogna farle apparire ... così loro sono conteti e magari l'aiuto ai ragazzi, che è quello che più conta, arriva lo stesso

    • CommentAuthorcamelis
    • CommentTime22 Feb 2012
     

    Penso che più uno si sente vicino a Dio ed ai suoi insegnamenti più si sente già ricompensato perchè dentro si sente ricco, appagato; chi fa mostra delle belle cose che fa per sentirsi elogiare non conosce la vera felicità di sentirsi con Dio e di fare delle cose buone senza nessun futile fine, ma semplicemente perchè dentro sei felice di sentirti con Dio e già questa è la ricompensa....un pò contorta:face-monkey:

  4.  

    Addì 23 febbraio 2012

    «Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno».
    Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua.
    Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per me, la salverà.
    Che giova all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso?

    Luca 9,22-25

  5.  

    Prendere la Sua croce significa passare le Sue stesse tribolazioni.
    E' chiaro che oggigiorno sarà difficile che qualcuno possa inchiodarci ad una croce di legno issata su un monte, ma ci sono tanti modi di soffrire.
    Non è certo auspicabile, né dobbiamo cercare la sofferenza a tutti i costi, però dobbiamo affrontarla quando questa arriva, anche solo quando ci viene proposta.
    Penso spesso alle risposte di tante persone quando vengono chiamati all'accoglienza di un bambino in affido "non lo prendo perché poi soffro se me lo tolgono"
    Affrontare le proprie sofferenze per amore del prossimo deve essere un vanto, non una paura che frena.
    Le nostre sofferenze sono poi ben poca cosa rispetto alle sofferenze degli altri, tribolazioni che grazie a noi possono essere lenite.
    Pensate a Gesù quando saliva il monte, con la croce sulle spalle, pensate alla Sua sofferenza: il pensiero di andare a morire, deriso e schernito lungo la strada dalle stesse persone che lo avevano acclamato fino al giorno prima, stanco sotto il peso di quella croce, dolorante per le ferite inferte.
    Il Cireneo lo aiuta a rialzarsi prendendo su di sé la croce di Gesù. E' ben poca cosa rispetto alla sofferenza del Signore, ma è un atto pietoso, un atto di grande amore, fatto probabilmente senza tanto pensare, senza riflettere sul mal di schiena che avrebbe avuto il giorno dopo, o sulle ritorsioni che avrebbero perpetrato il giorno dopo nei suoi confronti da parte dei nemici di Cristo.
    E' proprio qui la sua forza, il grande insegnamento. Prendere d'impulso la croce su di sè quando ce n'è bisogno, senza pensarci. Prendere in affido un bambino quando te lo propongono, senza tanti se e tanti ma. Chinarsi a dare una carezza ad un povero che sulla strada soffre la fame, ma più di tutto soffre la solitudine, l'isolamento.
    Cosa penseranno gli altri? Cosa accadrà domani? Cosa mi accadrà?
    No, non sono domande da porsi.
    Bisogna solo capire che oggi, ora c'è bisogno di noi e dobbiamo rispondere "si eccomi!"
    Aiutare quel bambino a rialzarsi, significa aiutare il Signore.
    Ma se un giorno vi troverete nella necessità di chiedere aiuto a Dio, con quale cuore potrete farlo se nel momento in cui Lui ha chiesto aiuto a noi, gli abbiamo voltato le spalle?
    Fortunatamente il Signore non ragione come noi uomini "non mi ha aiutato ed allora non lo aiuto nemmeno io", altrimenti nessuno potrebbe ottenere una grazia.
    Il punto di forza di Dio è proprio qui, non è vendicativo, non massacra chi si allontana, ma perdona, aiuta, ci è vicino, anche se peccatori, anche se più volte abbimao detto di no alle Sue chiamate.
    Dio vuole che guardiamo dentro noi, che facciamo un esame di coscienza, e possiamo farlo solo se ci viene mostrata la nostra meschinità: siamo pronti a chiedere aiuto, ma non siamo mai pronti per darlo agli altri.
    Il mio peccato mi sta sempre dinanzi, dice il salmo 51. Se ci fosse una punizione per i nostri rifiuti, per i nostri peccati ci sentiremmo a posto, valuteremmo di aver pagato le nostre colpe.
    Invece il Signore ci ama e ci aiuta, nonostante i nostri peccati? Non ci sentiamo in colpa? Non ci brucia dentro la voglia di rimediare, di accogliere a braccia aperte il Signore? Di accogliere un bambino in affido?

  6.  

    Addì 24 febbraio 2012

    Allora gli si accostarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?».
    E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno

    Matteo 9,14-15

  7.  

    Il digiuno, non necessariamente legato al cibo, è inteso come una rinuncia, un sacrificio per purificare la nostra mente ed il nostro cuore. Rinunciare ad un videogioco, ad una cena fuori casa, a comprarsi un vestito sono prove che diamo a noi stessi per valutare la nostra forza interiore, la forza che ci deriva dalla preghiera.
    Se rinuncio a mangiare le arance, ma le arance non mi piacciono, che rinuncia è?
    Ma se rinuncio ad uscire una sera con gli amici per andare alla mensa parrocchiale a dare da mangiare ai poveri, e se questo mi fa fatica perché rinunciare quella sera ad uscire è una cosa che mi fa star male, allora è vera rinuncia.
    La cosa bella di questi "fioretti", e forse il vero scopo di farli, è quello che sforzandosi di fare una cosa alla quale non siamo abituati, ci si accorge quanto sia bello metterli in pratica e ci si affeziona talmente tanto da diventare uso comune e non più dei sacrifici.

    Ma tutto ha inizio da qualche parte, ed una buona azione può anche cominciare con una forzatura, specie se fatta per amore.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime24 Feb 2012
     

    Educarci a..dare..non è impresa facile, in un contesto dove il culto di sè, trionfa, rinunciare..ci pesa..avere 30 abiti, ci sembra normale! cosi come ci sembra "cosa buona e giusta" avere mille cose di cui potremmo tranquillamente fare a meno!
    però davvero..tutto deve pur cominciare..da un punto, e perchè non trovarlo oggi, quel punto..

  8.  

    Addì 25 febbraio 2012

    Dopo ciò egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!».
    Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
    Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola.
    I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?».
    Gesù rispose: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati;
    io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi»

    Luca 5,27-32

  9.  

    Spesso capita che le persone che immagini siano vicine a te, per cultura, per stessi interessi, per luoghi praticati ti voltino le spalle, guardino dall'altra parte, siano indifferenti alle tue buone azioni.
    Capita anche che persone che invece penseresti lontane si dimostrano, se non amiche, attente ai tuoi bisogni, alle tue necessità, ricettive delle tue parole e delle tue azioni.
    Quando eravamo all'inizio dell'Associazione abbiamo cercato aiuto tra i sacerdoti, tra i ragazzi che entravano ed uscivano per le feste a casa mia quando era viva la mia mamma, tra i colleghi di lavoro dei nostri genitori, ma abbiamo trovato un muro fatto di indifferenza, di egoismo, di opportunismo. Ci siamo sentiti soli, abbandonati, rifiutati.
    Nello stesso tempo abbiamo iniziato ad aiutare le famiglie povere della nostra città donando senza chiedere, né cercare nulla in cambio, eppure abbiamo trovato da loro un cuore aperto, anche tra i delinquenti, anche tra coloro che facevano avanti e indietro dalla galera. Messaggi di amore, premure continue, regali nati dalle loro privazioni, protezione totale da chi avrebbe voluto farci del male.
    Da allora ho capito che coloro che hanno bisogno di noi non rispondono perché si sentono in debito, ma perché ricevono quell'amore che mai avevano ricevuto e ne sono felici, nel profondo del cuore.
    Spesso è infatti capitato di aiutare che aveva un momento di tristezza e faceva parte dello stesso ambiente nostro ... pensate che si sia voltato indietro a dire grazie? A farti un sorriso? Pensate che quando avevamo bisogno di lui, c'era? Nella maggior parte dei casi purtroppo no.
    Dare a chi è malato, dare a chi è solo, accogliere un bambino in affido in maniera gratuita, porta nel nostro cuore una gioia ed una riconoscenza inaspettata e quanto mai gradita.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime25 Feb 2012
     

    Quanto condivido questo discorso! amici che ritenevo carissimi, e che per un certo verso, lo sono..ma che al momento di parlare del nostro affido, per esempio, hanno preferito non saperne, perchè ..."è una scelta vostra...perchè non capiamo chi ve lo fà fare...perchè magari.. non la pensiamo uguale e poi bisticciamo!!
    Ma..quando stavi male per una crisi di coppia..io pur non pensandola come tè..ti ho ascoltato, ho passato un fine settimana a sentirti, a portarti fuori per svagarti..e ora? cerco solo di parlarti di questo bambino, e ti dò fastidio? mah! ma và benissimo cosi..come si dice..non si finisce mai di ..imparare e conoscere, io non chiudo la porta a nessuno..certo..ora cerco meno certe persone.. loro..possono fare come credono..alla telefonata rispondo..all"invito a cena,..si, perchè no..con mio figlio..ovviamente..se è solo per..adulti!!passo..grazie andiamo in pizzeria noi famiglia..al completo..

  10.  

    Addì 26 febbraio 2012

    In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
    Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo»

    Marco 1,12-15

  11.  

    Il Signore ci mostra il deserto, ci invita a fare deserto, a fare silenzio dentro noi, ad ascoltare ciò che l'anima ci dice, ad ascoltare ciò che Dio ci dice.
    A molti non piace mettersi in una situazioe di riflessione perché scoprono ciò che nn va bene nella propria vita. La riflessione, se fatta con onestà, può fare male, come il digiuno fatto da Gesù nel deserto.
    Durante questi momenti arrivano mille tentazioni a complicarci la vita, ed allora è più facile passare oltre, uscire dal deserto e dire "chi me lo fa fare".
    E così si rinuncia ai veri valori della vita: l'Amicizia, perché una serena riflessione porta a riconoscere come veri amici pochissime persone tra quelle con le quali ci incontriamo; la Fede, perché si vede che per seguirla onestamente bisognerebbe fare dei sacrifici e delle rinunce; l'Aiuto verso il prossimo, perché è chiaro che comporterebbe una limitazione alla nostra vita.
    Ed allora continuiamo a bestemmiare contro Dio, a uscire con decine di persone definendole amici, a guardare da un'altra parte quando vediamo un bambino che ha bisogno del nostro affetto, un drogato della nostra assistenza, un povero del nostro pane, un anziano del nostro abbraccio.

    Fate deserto dentro voi. Fate digiuno nello spirito.
    Si soffrirà, ma sarà come fare un'operazione chirurgica , dolorosa ma necessaria, dopo la quale staremo assai meglio.
    Non siate paurosi, la vera vita è fatta di principi e di valori, non rinunciate ad essi solo per non voler essere coraggiosi da affrontarli.

  12.  

    Addì 27 febbraio 2012

    Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
    E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri,
    e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
    Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
    Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato,
    nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
    Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
    Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
    E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
    Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.
    Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
    Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere;
    ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
    Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
    Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me.
    E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna»

    Matteo 25,31-46

  13.  

    Ogni giorno incontriamo per la strada persone che chiedono l'elemosina, vediamo alla televisione di guerre e carestie, sentiamo parlare di tragedie familiari, vediamo il nostro vicino che ha perso il lavoro e non sa come fare a mantenere la propria famiglia, leggete di bambini che hanno bisogno del vostro affetto.
    Il Signore è in quei bambini, nelle persone che soffrono e che chiedono con gli occhi il vostro aiuto ed il vostro amore.
    Dire di no ad un bambino, rifiutarsi di prendere un bambino in affidamento, significa dire di no a Dio.
    Quanto coraggio però che abbiamo quando, dopo aver rifiutato più e più volte di fare ciò che il Signore ci chiede, ci m,ettiamo a pregare Gesù affinchè ci faccia una qualche grazia.
    La cosa buffa è che ci arrabbiamo pure se Lui non ce la fa, litighiamo con Lui, qualcuno arriva a maledirlo.
    Ma se facesse anche Dio la stessa cosa con noi ogni volta che ci rifiutiamo di accogliere, amare, accarezza?
    Dio, a differenza nostra, è pietoso e buono e non ci manda le punizioni che, secondo la logica umana, meriteremmo, ma ci da la possibilità di una vita intera. Non sprechiamo la nostra esistenza, non chiudiamo gli occhi con il pensiero che il Signore possa attenderci dall'altra parte con il broncio perché abbiamo sempre detto no a tutto quello che ci ha proposto.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime27 Feb 2012
     

    Quanta verità in qiueste parole, qui c"è la spinta verso il bene. perchè, quale bene più grande, di aiutare chi sai che ha bisognmo, perchè, lo sappiamo tutti che ci sono bambini che hanno disperatamente bisogno di una famiglia, cosi come sappiamo che ci sono famiglie che hanno bisogno di tutto, oggi non possiamo più dire..non sò..!!

  14.  

    Addì 28 febbraio 2012

    Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole.
    Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.
    Voi dunque pregate così: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome;
    venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra.
    Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
    e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
    e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.
    Se voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi;
    ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe

    Matteo 6,7-15

  15.  

    Perdonare agli altri è facilissimo.
    La mia mamma mi spingeva sempre a fare pace con mio padre tutte le volte che bisticciavamo, a chiedergli scusa per ciò che era successo, ad andare verso di lui cercando di capire il suo punto di vista.
    Ed io, da perfetto adolescente, mi rifiutavo e dicevo "ho ragione io", portando spesso la situazione tra mio padre e me ad esacerbarsi e a tenersi il muso per giorni, facendo stare male tutti.
    Fra le ragioni addotte da mia madre, oltre al fatto che si trattava di mio padre al quale dovevo rispetto e riconoscenza, oltre al fatto che a chiedercelo era Gesù, diceva sempre che in una lite la ragione non è mai totalmente da una sola parte, ed allora era necessario chiedere scusa per la parte dove eravamo noi ad aver sbagliato.
    Fare il primo passo non è ingiurioso, porta a distendere gli animi ed apre al dialogo.
    Crescendo ho poi capito che tali e tanti sono gli errori che faccio io nella mia vita, che se voglio essere perdonato da Dio e dagli uomini, devo intanto cominciare a perdonare chi mi ha fatto un torto (o presunto tale).
    "Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te" e da ciò si può anche dire "fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te".
    L'esempio è ciò che aiuta maggiormente, più delle parole.

    •  
      CommentAuthoradry67
    • CommentTime28 Feb 2012
     

    dici che perdonare agli altri è facilissimo... e non hai torto. è facile e liberatorio quando si riesce. ma farlo, farlo davvero, non sempre si riesce, e spesso è l'orgoglio a impedircelo.

  16.  

    ma l'orgoglio è solo fuffa, polvere ... superarlo è una questione di allenamento :face-angel:

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime28 Feb 2012
     

    credo che imparare il perdono, sia una strada lunga e difficile, ma senza perdono la vita è più dura, l"acredine e il rancore, tolgono serenità fanno vivere una vita rabbiosa, perciò io continuo con..l"allenamento!

    •  
      CommentAuthorsoleluna*
    • CommentTime28 Feb 2012
     

    Perdonate una piccola divagazione ma, da quando un’amica in un forum sottolineò questa cosa, ogni volta che dico il padre nostro mi torna alla mente.
    Perché “e non ci indurre in tentazione”?
    Il Signore non dovrebbe INDURRE in tentazione. Il diavolo INDUCE in tentazione.
    Credo che quel passaggio del Padre Nostro sia errato, tanto che forse in origine era “non lasciarmi cadere in tentazione”

  17.  

    Su questo la Chiesa aveva fatto la proposta di cambarlo, ma gli usi sono difficili da cambiare
    In fondo sono solo parole. la miglior prechiera è quella che viene dal cuore, anche il silenzio è preghiera, così come fare il proprio lavoro in un'ottica di Fede

    • CommentAuthorclod
    • CommentTime28 Feb 2012
     

    Sono daccordo che il Perdono a volte può essere difficile ma è vero che ci si può allenare ed è vero che se piano piano riusciamo a sforsarci di fare il primo passo E' davvero liberatorio e inizi a vivere davvero diversamente:face-smile:

  18.  

    Addì 29 febbraio 2012

    Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato nessun segno fuorchè il segno di Giona.
    Poiché come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione.
    La regina del sud sorgerà nel giudizio insieme con gli uomini di questa generazione e li condannerà; perché essa venne dalle estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, ben più di Salomone c'è qui.
    Quelli di Nìnive sorgeranno nel giudizio insieme con questa generazione e la condanneranno; perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, ben più di Giona c'è qui

    Luca 11,29-32

  19.  

    Cambiano le generazioni, ma l'uomo resta sempre lo stesso: insicuro, dubbioso.
    San Tommaso stesso non credette alla parola dei suoi compagni, dei discepoli di Gesù che dicevano di averlo visto.
    Gesù fece tanti prodigi, ma il popolo non gli credette e voleva un segno che fosse per loro più tangibile.
    Anche oggi in molti non credono in Dio.
    Se resuscitassero i morti e li guidasse Dio in presona a giro per la città, pensate che la gente crederebbe? Io non penso. Ritengo che troverebbe una qualche spiegazione razionale, non provata, alla quale credere.
    Oggi si crede nei calciatori, miliardari che fanno le bizze giocando a pallone, loro si che sono bravi, loro si che sanno come gestire la vita. I segni loro si che li danno, dal nulla infatti oggi sono importanti.
    Oggi si crede alla magia, si consultano maghi e chiromanti, loro si che danno fiducia. I segni, ogni loro parola si rivela vera ... per chi vuole per forza vedere un nesso tra le loro parole e la realtà.

    Peccato che in molti siano così ciechi, così stupidi da non vedere i segni del cielo. Coincidenze è la parola usata da chi non crede. Disegno di Dio è la parola giusta da usare.

    Vi potrei dare mille e mille esempi, mi limiterò a due.
    Una casa in campagna, valore 300, la necessità di comprarla per un progetto di casa famiglia.
    I problemi: mancanza totale dei soldi, non desiderio da parte del proprietario di vendere
    Un giorno arriva una telefonata "Ciao Riccardo, volevo dirti che è morta la mia zia e vi ha lasciato un appartamento"
    Nell'appartamento ci abita una famiglia ad equo canone con un affitto talmente basso che non andrà mai via, praticamente quell'appartamento rappresentava un costo, invendibile.
    Un giorno ci telefona l'inquilino e ci comunica l'intenzione di andarsene da lì ad un mese.
    Mettiamo la casa in vendita e appena l'inquilino va via la vendiamo a poco più dei 300 mila euro.
    Appena venduta ci telefona un geometra per dirci che la casa di campagna era in vendita
    Compriamo la casa.
    Coincidenze?

    Amici di Bergamo. Ci comunicano la loro intenzione di seguire la nostra strada.
    Di lì a poco scopriamo che una nostra carissima amica è segretaria di due onorevoli ... di Bergamo
    Coincidenze?

    Non voglio annoiarvi, ma potrei raccontarvi 25 anni di coincidenze, ma se prendete l'aereo della fantasia e vi fate un giretto in alto, scorgerete sotto di voi un qualcosa che è nato dal nulla per volere di Dio e grazie a Dio va avanti, grazie ai Suoi segni, grazie al Suo progetto per noi e per tanti bambini.
    Non siamo i Suoi eletti, siamo un pizzicotto di persone.
    L'unica differenza con altri è che vediamo questi segni, crediamo in queste "coincidenze" come Volere di Dio.

    Chiunque è attore del Disegno divino, basta solo volerlo vedere, accettare e ringraziare anche quando le cose non sono come vorremmo che fossero.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime29 Feb 2012
     

    Cercare un segno..oggi, in questo buoi che sembra chiudere molto alla speranza! Non sarebbe questo il momento per fermarsi, e veramente desiderare di "cercarlo, quel segno" invece sembra che più si è disorientati, più si ha paura, e meno si pensi di rivolgersi all"Alto. non sò se le coincidenze siano segni del Cielo, può essere, mi piace crederlo, sò che in alcuni momendi della vita, il segno del Cielo l"ho sentito, e che credere nell"Alto è un balsamo per il cuore.

  20.  

    Addì 1 Marzo 2012

    Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;
    perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
    Chi tra di voi al figlio che gli chiede un pane darà una pietra?
    O se gli chiede un pesce, darà una serpe?
    Se voi dunque che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele domandano!
    Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti

    Matteo 7,7-12

  21.  

    Siamo abituati ad avere tutto e subito.
    Chiedere e attendere che Colui che ti da scelga il momento giusto non rientra nella nostra ottica.
    Se chiediamo ora, ora vogliamo essere esauditi e non dopo.

    Se vostro figlio vi chiede qualcosa, immediatamente gli date ciò che chiede?
    Certe cose si, certe cose poi, certe cose condizionatamente, certe altre non le date.
    E così fa Dio. Cosa c'è che non è accettabile?

    Il Signore ci educa, ci insegna, al pari di come noi insegniamo ai nostri figli, con la differenza che noi essere umani possiamo anche sbagliare nelle nostre scelte, Dio non sbaglia.
    Dobbiamo pertanto fidarci di Lui, anche se non capiamo perché a volte non ci esaudisce, perché Lui ci ha creati, ci ama come figli.
    Mettetevi nei panni dei vostri figlioli. Anche loro non capiscono a volte il nostro comportamento, anche loro hanno momenti di ribellione per i quali vorremmo strozzarli, ma continuiamo ad amarli allo stesso modo.
    Se insegniamo ai nostri figli ad accettare la volontà dei genitori che è per il loro bene, perché mai non dovremmo accettare la Volontà di Dio che è per il nostro bene e non sbaglia nelle Sue decisioni?

    • CommentAuthorclod
    • CommentTime1 Mar 2012
     

    Questa è una bella riflessione...............perché mai non dovremmo accettare la Volontà di Dio che è per il nostro bene e non sbaglia nelle Sue decisioni?

    Penso che a volte (purtroppo anche troppo spesso) usiamo un ragionamento per il nostro modo di fare ed un altro per quanto riguarda il comportamento che pensiamo che Dio dovrebbe avere.........vorremmo essere noi a dire a Dio come deve comportarsi:face-monkey: Come siamo buffi...............:face-plain:

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime1 Mar 2012
     

    Buffi e...sciocchi..e convinti di avere poteri decisionali ampissimi!! basterebbe veramente, fermarsi , analizzare con cura, anche solo una intera giornata che viviamo e..valutarla..quante piccolezze ci sono successe che non abbiamo programmato! che abbiamo o non abbiamo voluto! segni..coincidenze cose "strane" è che viviamo cosi superficialmente di corsa che..il più..ci sfugge..e arriviamo a sera..pronti a programmare il domani!! sciocchi che siamo!!

  22.  

    Addì 2 Marzo 2012

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: " Io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
    Avete inteso che fu detto agli antichi: Non uccidere; chi avrà ucciso sarà sottoposto a giudizio.
    Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna.
    Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te,
    lascia lì il tuo dono davanti all'altare e và prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
    Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione.
    In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all'ultimo spicciolo!

    Matteo 5,20-26

  23.  

    Alzi la mano chi non si è mai adirato.
    Alzi la mano chi non ha mai detto scemo a qualcuno.
    Verrebbe allora da pensare: ma chi si potrà mai salvare secondo i parametri di Dio?

    Cosa fa un buon genitore? Brontola, punisce il proprio figlio, anche duramente, ma poi subito dopo gli dona un sorriso, gli fa intravedere la soluzione, la strada da percorrere.
    E così fa il Signore con noi.
    Dopo averci sferzato e brontolato, ci fa intravedere la via giusta da imboccare: fare la pace, riconciliarsi con chiunque abbia qualcosa contro di noi.
    Questo è il modo per lavare le nostre colpe. Vogliamo essere perdonati? Perdoniamo noi per primi.

  24.  

    Addì 3 marzo 2012

    Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico;
    ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,
    perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti.
    Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?
    E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
    Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste

    Matteo 5,43-48

  25.  

    Amare i nostri nemici.
    Per chi è abituato a giudicare tutto e tutti, per chi è in guerra con ogni
    persona che incontra, a chi sembra che quello che ha sia sempre troppo
    poco, a chi prova invidia e gelosia per ogni uomo questo sembrerà un
    messaggio impossibile, ma questa è la vera forza del Vangelo.

    Provate solo per un attimo a pensare come sarebbe il mondo se un torto
    subito fosse subito perdonato, se non si rispondesse alle provocazioni:
    non ci sarebbero guerre, non ci sarebbero liti, non ci sarebbero processi.
    Tante volte ho pensato se dopo le torri gemelle ci fosse stato il perdono
    e non la guerra, quante persone non sarebbero morte, quanto odio non
    coverebbe sotto la cenere, quanti soldi sarebbero stati spesi per aiutare
    la povera gente e non per le armi.

    E' questa la novità più grande della dottrina di Cristo. Se non lo volete
    vedere come il Figlio di Dio, vedetelo come un grande filosofo che vi
    indica la strada per un mondo migliore. Se si capisce che è disarmante per
    un nemico sentirsi dire "ti perdono" e che questa è la via per vivere
    meglio con gli altri, allora incamminiamoci su questa strada: amare chi ci
    fa del male.

    Amare chi ci ama è facile, ma amare chi ci fa del male è contrario ai
    nostri impulsi, ma proprio perché "impulsi" devono essere frenati,
    calmierati, ed in questo caso eliminati. Pensate a quanti impulsi avete e
    che i vostri genitori, il vivere civile vi hanno insegnato a tenere sotto
    controllo. Ecco, si tratta solo di imparare, una sorta di allenamento
    continuo. Tutto nella vita è possibile. La differenza tra il possibile e
    l'impossibile è il provarci con l'aiuto della preghiera e della forza di volontà.

    Amare un nemico dal profondo del cuore non è poi così difficile, basta
    immedesimarsi in lui, capire che se lui è nostro nemico, anche noi siamo
    nemici per lui e vorremmo essere capiti, scusati, amati per quello che
    siamo e non per la nostra cattiva azione.

    Vedete, cambiare il mondo si può, dipende da noi, dal nostro piccolo, dalla
    nostra quotidianità fatta di piccole liti, di piccole guerre con il
    vicino.

    Oggi andate a cercare una persona che sapete che vi è nemica, cercate di
    parlare con lei e chiedetele scusa per la parte dove voi avete sbagliato
    nei suoi confronti e ditele che non volete la guerra, ma la pace, fatele
    capire che le volete bene.
    Oggi cominciate a cambiare il mondo.

  26.  

    Addì 4 marzo 2012

    Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro
    e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche.
    E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù.
    Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!».
    Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento.
    Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!».
    E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro.
    Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risuscitato dai morti.
    Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti

    Marco 9,2-10

  27.  

    Sul monte Tabor Gesù non si trasforma, ma si manifesta per quello che realmente è: luce pura, spirito, Figlio di Dio.
    Se Gesù ha portato sul monte con sé i discepoli, coloro che aveva sempre accanto ogni giorno, coloro che più di ogni altro avrebbero dovuto capire quale fosse la Sua vera natura, significa che il Signore sa che non avevano capito molto.
    E così è per noi. Lo abbiamo vicino tutti i giorni, ci è vicino la notte se stiamo male, ci è vicino nei figli più poveri e abbandonati di questo mondo, ci è vicino con gli insegnamenti dei nostri genitori, ci è vicino nei nostri figli ... ma noi non lo riconosciamo, continuiamo a non vedere la Sua essenza, continuiamo ad ignorare chi necessita del nostro aiuto, evitiamo accuratamente di prendere un bambino in affido, o di curare un anziano che è solo all'ospizio, o di andare a trovare una persona in prigione. Per il bambino diciamo "qualcuno ci penserà", per l'anziano "non è mica mio parente", per il carcerato "se è in carcere peggio per lui".
    La loro vera natura non è essere un bambino, un anziano, un carcerato ... la loro vera natura è quella parte che è fatta di spirito, quella parte che rappresenta Dio sulla terra. E' quella parte che dobbiamo accogliere in casa nostra, curare, andare a trovare. Non importa se il bambino è grande, piccolo, rom, di colore ... è un bambino che ha bisogno di una famiglia. Non è importante se quell'anziano è noioso, sporco ... è un anziano che ha bisogno di una nostra carezza, di una nostra parola. Non è importante se quel carcerato ha ucciso, rubato, stuprato ... è un uomo che ha bisogno di essere ascoltato, aiutato a trovare la forza di capire i propri errori e chiedere scusa a Dio.
    I bambini, gli anziani, i carcerati, ma anche i tossicodipendenti, le persone con handicap e tutti coloro che non hanno una vita come la nostra, sotto sotto hanno natura divina, nascosta da mille vestiti, nascosta da mille tribolazioni, ma basta accoglierli, parlarci perché si trasfigurino, perché mostrino di che pasta sono fatti.
    Non accoglierli, non visitarli, non amarli, significa non amare Dio, non accogliere Lui, non vedere la Sua vera natura, non accettarlo per quello che è.
    Vuol dire poi che quando saremo noi, perché ognuno di noi ci passerà, a chiedere aiuto a qualcuno, non dovremo meravigliarci se quella persona vedrà in noi solo i nostri difetti e non la nostra natura di uomini e donne che, pur piene di difetti e di errori, necessitiamo del loro aiuto, dell'aiuto di Dio.

  28.  

    Addì 5 marzo 2012

    Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro.
    Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato;
    date e vi sarà dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con cui misurate, sarà misurato a voi in cambio»

    Luca 6,36-38

  29.  

    Ieri sera parlavo con uno dei miei ragazzi che mi diceva quanto sia bello il mondo, perfetto, tutto si muove all'unisono, è come se fosse un orologio e chi lo ha creato non può essere altro che perfetto.
    Dio ha costruito un mondo attorno a noi. Si, attorno a noi, perché siamo gli unici esseri pensanti, con doti che né altri elementi minerali, vegetali o animali hanno. Ha costruito tutto questo per noi.
    E noi cosa facciamo? Lo sciupiamo, ne abusiamo, ne approfittiamo.
    Verrebbe da pensare, ma cosa aspetta Dio a eliminare tutti noi?
    In alcuni Paesi se una persona butta una carta per terra prende una multa, se inquini ti arrestano, se non fai la raccolta differenziata ti iscrivono ad un programma di rieducazione.
    Noi ci comportiamo secondo questo schema tutto umano: ad azione corrisponde una reazione più forte e contraria.
    Ci viene naturale applicare questo modello ad ogni nostra azione, anche nel quotidiano.

    Ma pensate se Dio applicasse ciò nella nostra vita ogni volta che prendiamo la macchina ed inquiniamo il Suo mondo, ogni volta che tagliamo alberi per far posto al cemento, ogni volta che ignoriamo la richiesta di aiuto di uno dei Suoi figli, ogni volta che ignoriamo i Suoi richiami.

    Dio con noi è misericordioso, non ci giudica, non ci condanna, ci perdona, ci dona migliaia di cose ogni giorno.
    E noi? Noi non siamo misericordiosi, anzi se facciamo un po' del bene lo dobbiamo spifferare ai quattro venti. Noi giudichiamo tutto e tutti ogni giorno "quello ha fatto questo, allora è cattivo. Via in galera epr sempre, anzi, pena di morte ci vorrebbe". Il perdono? Ma figuriamoci! Con quello che mi ha fatto quello dovrei pure perdonarlo? Donare? Ma se ho così poco rispetto a quello che ha decine di ville sparse per il mondo, e dovrei pure dividere la mia casa con un bambino?

    Dovremmo vergognarci. Vergognarci di aver avuto tantissimo e non saper donare un granello di quello che abbiamo ricevuto. Vergognarci perché pretendiamo il perdono di Dio (e non ditemi che non avete mai visto un ateo convinto per tutta la vita che nel momento della morte non faccia una preghiera a Dio, così, tanto se magari dovesse esistere) senza mai aver perdonato i torti subiti.

    Se un giorno andremo a bere alla fonte della vita e la troveremo prosciugata, non meravigliamoci di non ricevere più, dovremo solo essere obiettivi e dire "E' giusto così, ho ricevuto dalla vita molto di più di tanti altri. Ciò che ho ricevuto non l'ho condiviso con nessuno, l'ho tenuto per me e per i miei figli. Come potrei pretendere di avere ancora di più?"

    Quanti di noi hanno una casa, uno stipendio che gli permette di vivere una vita dignitosa, una famiglia?
    Quanti bambini non hanno una casa, non mangiano regolarmente, non hanno l'affetto di una famiglia?
    Quanti? Numeri da capogiro. Solo nella mia città, da una lettera dei servizi sociali, sono 3695 i minori che devono essere seguiti tra abusi, maltrattamenti e delinquenza. E la mia città è grande quanto un quartiere di Roma o Milano. Non mi si venga a dire "non so come fare, non so dove andare, nella mia città non c'è bisogno, me lo hanno detto i servizi sociali".
    Bufale!!! Scuse per non affrontare la realtà, per nascondersi dietro un dito, per paura di sporcarsi le mani, per paura di perdere un briciolo della tranquillità acquisita.
    Smettiamola prima dover restituire a Dio tutto quello che ci ha donato perché, per chi non lo avesse ancora capito, quando moriremo, e capiterà a tutti, non ci porteremo dietro neanche un pezzettino di carta. Dividiamo quello che abbiamo ricevuto con chi non ha avuto le nostre stesse possibilità, accogliamo un bambino in affido, visitiamo un malato in ospedale, andiamo a trovare un carcerato, procuriamo una coperta e del cibo ad un barbone.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime5 Mar 2012
     

    Che dire?? non si può obiettare assolutamente!

  30.  

    Addì 6 marzo 2012

    Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
    «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei.
    Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno.
    Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito.
    Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange;
    amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe
    e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì''dalla gente.
    Ma voi non fatevi chiamare "rabbì'', perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli.
    E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.
    E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo.
    Il più grande tra voi sia vostro servo;
    chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato

    Matteo 23,1-12

  31.  

    Quante volte si vede questo o quello venerati, salutati con profondo rispetto, quasi come fossero dei.
    E quante volte si vedono atteggiamenti di superiorità in tante persone.
    Per quali meriti? Perché sono ricchi (non importa se hanno rubato o meno), perché sono potenti, perché raccolgono folle a vederli giocare o cantare.

    Il mondo è proprio a rovescio.
    Non si dovrebbe osannare nessuno, dovremmo trattarci tutti da fratelli dandoci del tu e pacche sulle spalle, dovremmo guardare con ammirazione chi fa la sua vita di lavoratore nel quotidiano con il sorriso sulle labbra, chi ama il prossimo come sé stesso, chi celebra la Messa con devozione ed ha una parola carina per tutti i suoi fedeli.
    E non dovremmo ammirare il calciatore, il cantante, il politico affermato, il cardinale di porpore vesti vestito, o perlomeno non ammirarli per il solo fatto essere arrivati dove sono (non importa come), ma semmai per quello che sono, alla pari di un muratore, un elettricista, un medico che ogni giorno in silenzio fanno il loro dovere.

    Ogni volta che vedo scene dove tengono lontane le persone, dove alcuni non possono entrare in chiesa per assistere ad un funerale perché ci sono persone "importanti" che hanno diritto ai primi posti ... mi si accappona la pelle.
    Vedere i cardinali sempre in prima fila e mai in mezzo alla gente mi fa stare male per loro, per l'esempio che danno.
    Sono forse più importanti di Gesù che stava in mezzo alla gente ogni giorno?
    Per arrivare a parlare con un vescovo ci vogliono mesi di attesa, per averlo ospite in casa propria ci vogliono anni ... per incontrare un cardinale? Chi sono gli eletti? E per il Papa?
    Questo non vuol dire che le loro parole non siano buon e da ascoltare. Ho conosciuto un sacerdote che ci detestava, che non perdeva occasione di parlar male di noi e di metà della popolazione del paese di cui era parroco, ha creato più divisioni che unioni, quando se ne è andato in molti hanno ripreso ad andare in chiesa ... eppure le sue prediche erano bellissime.
    Non giudichiamo le persone, giudichiamo i singoli atti, con obiettività.

    Ad abbassare chi si esalta ed innalzare chi si abbassa ci penserà il Signore, non spetta a noi

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime6 Mar 2012
     

    Concordo su tutto:"Il mondo è proprio a rovescio."

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime6 Mar 2012
     

    è vero che non spetta noi, è vero..ma a volte, quando ti aspetti una parola buona, un momento di conforto, da persone che hanno comunque scelto una via che dovrebbe essere di bontà e amore per il prossimo, è difficile non ..restarci male..diciamo!!

    • CommentAuthorclod
    • CommentTime6 Mar 2012
     

    (rif. Lauri)...............scelto una via che dovrebbe essere di bontà e amore per il prossimo, è difficile non ..restarci male..diciamo!!:face-sad:

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime6 Mar 2012
     

    No, scusate, avevo capito male!
    Non concordo sul fatto che possa predicare un prete che detesta le persone,su qeusto non concordo!
    Sarà Dio a giudicare, ma intanto io non riesco e non trovo giusto dare fiducia a chi predica una cosa e ne fa un'altra. I valori non si predicano, ma si professano e un prete che non ama le persone non può pretendere di parlare loro di amore...

  32.  

    Questo però Citro è un giudizio.
    Magari chi sbaglia pensa di far bene.
    Parlando dell'esempio fatto prima, metà paese lo detestava, ma l'altra metà lo adorava.
    Essere coerenti nella vita non è facilissimo.
    Io ad esempio predico ai ragazzi di non dire parolacce, ma poi sono il primo a dirle, sbagliando certamente, cercando di corregermi, ma comunque sbagliando.
    Non per questo non mi sento un bravo papà, anche se in quel caso preido bene e razzolo male

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime6 Mar 2012
     

    certo che è un giudizio,però so che è mio personale e non penso che sia sie incocuramente giusto ed inconfutabile. Non conosco la situazione direttamente e se a qualcuno piaceva qualcosa di buono deve aver pur fatto,ma davvero trovo difficile pensare ad un prete che detesta quelle che dovrebbero essere le sue pecorelle...