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    • CommentAuthorPIPA
    • CommentTime3 Feb 2012
     

    Ciao a tutti!
    E' la prima volta che scrivo in un forum...mi sento emozionata,che stupida!
    Oggi è stata una giornata pesantissima.L'ennesimo buco nell'acqua...tante promesse,che poi chiamerei garanzie da parte del giudice "Questa volta ragazzi sarà quella buona" e
    invece,nulla di fatto.
    E' un anno e mezzo che aspettiamo di essere chiamati per poter accogliere un bambino in difficoltà.Valutazioni dei servizi sociali,visite domiciliari a casa nostra e dei nostri genitori.Corsi su corsi,seminari (ora ne sappiamo più degli addetti ai lavori:face-crying:)...siamo famiglia appoggio presso un istituto di accoglienza di religiose,anche per le vacanze natalizie abbiamo ospitato due fratellini che avevano necessità di un atmosfera più familiare,...I miei genitori a loro volta hanno in affido un adolescente.

    Eppure nulla di fatto.Sebbene ci lodino e parole testuali del giudice " siete una grande risorsa",di fatto ci sentiamo presi in giro.Non fanno altro che dire che non ci sono famiglie affidatarie,che bisogna investire nella promozione dell'affido, che tantissimi bambini hanno necessità di una famiglia e poi quelle che hanno neanche le considerano come dovrebbero.Siamo una coppia di 35 enni,sposati,innamorati,pieni di entusiasmo,profondamente credenti...Abbiamo dato la completa disponibilità.Ma senza solleciti nessuno ci chiama.E quando ci chiamano è solo per illuderci,come oggi.
    Scusate,era uno sfogo il mio,ma non posso credere che da nessuna parte ci sia un bambino che ha bisogno di noi.
    Grazie per avermi letto.
    Pipa

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime3 Feb 2012
     

    Ciao, benvenuta qui, per prima cosa! Ma..suona strano che un tribunale non abbia segnalazioni di bambini da mettere in affido. da quanto tempo siete in..attesa?..
    vi siete rivolti subito e solo al Tribunale?

    • CommentAuthorPIPA
    • CommentTime3 Feb 2012
     

    Ciao Lauri!
    Grazie per l'accoglienza:face-smile:!
    Siamo in attesa da un annetto circa.Inizialmente una volta deposta la disponibilità in tribunale abbiamo iniziato col volontariato presso una casa famiglia.In effetti gli educatori ci dissero che presso la struttura c'erano bambini in attesa di essere dati in affido.Ma poi nulla di che.Abbiamo continuato come famiglia appoggio, aspettando la benedetta relazione da parte dei servizi sociali.La relazione (che ci fu letta) era assolutamente positiva.Poi è arrivata l'estate,e sai com'è, in estate tutti vanno in ferie...poi è arrivato l'autunno e i servizi sociali ci hanno proposto una ragazzina di 15 anni.Quasi contemporaneamente ci chiamano dal Tribunale.Il giudice ci sconsiglia vivamente questo affido-la ragazzina è troppo grande rispetto alla vostra età-...poi arriva dicembre,di nuovo tutti in ferie. A metà gennaio ci richiama il Tribunale -Abbiamo il bambino!-Siamo felicissimi,emozionati ma stiamo con i piedi per terra.Ci dice -A marzo iniziamo l'inserimento,dovete far vostro questo progetto!- Poi oggi ci chiama,il bambino rimane con la mamma,però ho un altro caso...una 16 enne..ma come? Era grande quella di 15!
    Che confusione e che tristezza.
    Capisci perchè ci sentiamo presi in giro?
    Ma a noi chi ci tutela?

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime3 Feb 2012
     

    Ciao Pipa, non so da che parte d'Italia tu sia, magari se indicativamente ci dici la zona potrebbe essere più facile capire se dove sei ci sono tante famiglie che danno la propria disponibilità.

    Per esempio nella mia zona, i servizi dicono che non c'è neanche una famiglia che dà disponibilità all'affido! mah!

    Sinceramente non capisco neanche quando dici che avete bisogno di tutela. Anch'io ho dato recentemente disponibilità all'affido, ma se non mi dovessero mai affidare nessuno non è che mi rattristo più di tanto, mi spiace solo che i servizi non siano riusciti a sfruttarmi come risorsa...

    Mi piacerebbe avere un bimbo/a in affido, ma se non dovesse mai capitare la situazione giusta non me ne dispiacerei poi tanto... scusa la franchezza, lo faccio solo perchè forse non ho capito qualcosa...

    ciao

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime3 Feb 2012
     

    Ciao PIPA, benvenuta.
    Non credo sia consolante dirti queste cosa ma, mi sembra di rivedere il nostro percorso! Prima di accogliere F. che è con noi da 4 anni pieni, abbiamo sfiorato diversi altri bambini! Per uno addirittura, avevamo già preparato la stanza, gli indumenti e tutto il necessario e proprio l'ultimo giorno tutto è sfumato! Abbiamo pianto lungamente per questa storia io e mia moglie!
    Non meravigliarti, le storie di affido non filano quasi mai lisce, ci sono mille imprevisti che possono far cambiare rotta in qualsiasi momento! Non avere preoccupazione per queste cose, abbi pazienza e vedrai, presto arriverà qualcuno anche in casa vostra!
    Per la domanda "Ma a noi chi ci tutela? la risposta è semplice e sconcertante allo stesso tempo: "Nessuno"!!!
    Ciao, Sandro.

    • CommentAuthorPIPA
    • CommentTime3 Feb 2012
     

    Ciao Citro,
    iniziamo dall'ultimo punto.Nella foga probabilmente non mi sono spiegata bene.
    Quando parlo di tutela non mi riferisco assolutamente a leggi o chissà cosa,parlo solo di sensibilità.Siamo una risorsa certo ma soprattutto due persone con un cuore e con dei sentimenti.A volte basta solo un pò più di attenzione anche verso chi da la propria disponibilità all'accoglienza.
    Negli innumerevoli corsi che abbiamo frequentato,nelle chiaccherate con gli amici dell'associazione di cui facciamo parte è emerso che è il sistema un pò farraginoso.
    Ognuno ha il suo modo di lavorare (tribunali assistenti sociali e educatori),uno ti dice una cosa,l'altro tutto l'opposto.Ci siamo sentiti sballottati e profondamente confusi.
    Per noi l'affido è un progetto di vita.
    Probabilmente pesiamo la cosa in maniera differente.
    E' bello essere franchi per carità,così ci si capisce meglio!
    Ah dimenticavo,noi abitiamo in S
    ardegna.
    Ciao ciao

    • CommentAuthorPIPA
    • CommentTime3 Feb 2012
     

    Sandro grazie.La tua risposta ci rincuora.E' difficile spiegare cosa si prova quando si sfiora anche solo per un attimo l'idea di poter aiutare qualcuno.
    I miei genitori sin da quando ero piccola hanno accolto in famiglia dei bambini in affido.Sono state esperienze indimenticabili e meravigliose (seppur difficili) che hanno fatto crescere me e i miei fratelli con l'idea che l'accoglienza è NORMALITA'!
    Anche ora ho un "fratellino" nuovo,i miei si sono rimessi in gioco con un ragazzetto che gli da filo da torcere certo,ma anche tante soddisfazioni!
    E'semplicemente questo: continuare a fare ciò che ho sempre fatto...
    Io ci voglio credere che questo sarà possibile.
    Per tutti quei bambini che vivono anni e anni in istituto.Dimenticati.
    Un abbraccio alla tua famiglia cicciosa!

  1.  

    Ciao Pipa, ti ringrazio di esserti presentata con il cuore in mano.
    Bambini da prendere in affidamento ce ne sono tanti, purtroppo spesso i comuni non vogliono darli in affido per motivi economici e politici.
    Noi siamo a Livorno, vicinissimi, seppur lontani da voi.
    Non so se ti capita mai di venire in Toscana, ma mi farebbe piacere incontrare te e tuo marito, farti conoscere la nostra realtà con 10 ragazzi in affido, non una casa famiglia, ma una famiglia allargata ... una scelta di vita partita da lontano quando avevo 21 al tempo in cui morì la mia mamma.
    Anche io e Roberta siamo credenti e basiamo la nostra vita cercando di seguire il Vangelo.

    Abbiamo un progetto con il Tribunale di Torino che cerca famiglie affidatarie. Possiamo parlare anche di questo se avrete tempo e voglia di venire a passare qualche giorno da noi. Possiamo ospitarvi senza problemi nel fine settimana.

    A presto

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime3 Feb 2012
     

    Ciao Pipa, scusami tanto per le mie parole che ti avranno indispettito ancora di più, ma non avevo capito bene la situazione.

    In realtà anche per me è un progetto di vita che mi piacerebbe si concretizzasse presto e quindi posso capire bene la tua delusione se eravate pronti ad accogliere il bimbo che poi è rimasto con la mamma, ma mi era quasi sembrato che fossi dispiaciuta che lui fosse rimasto con la mamma, ecco perchè ti avevo chiesto spiegazioni.

    Mi fa rabbia sentire che ci sono famiglie disponibili e non vengono sfruttate, soprattutto con tutta la disponibilità che avete dato voi.

    Sono certa che presto tutto il vostro impegno verrà premiato in qualche modo!

    Aggiungo una piccola nota, senza polemica e solo perchè è un pregiudizio che di tanto in tanto fa capolino e alle volte influenza anche il giudizio di operatori sociali e giudici: personalmente non penso che essere credente debba essere in qualche modo una qualità che possa influenzare positivamente un affido (spesso invece succede nelle adozioni per esempio), credo fermamente che anche chi non è credente può essere un valido genitore affidatario.

    Scusate, se lo sottolineo anche in questo caso in cui l'accenno alla fede era del tutto casuale probabilmente!

    In bocca al lupo e se da queste parti dovesse capitare qualcosa di compatibile con la tua lontananza (io sono del lazio), farò presente il tuo nome... ;)

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime4 Feb 2012
     

    Ci sarebbe forse, da mettere un ..punto..su alcune strutture che "ci tengono" a non "mollare" i bambini perchè le rette che prendono dallo Stato..fanno moolto gola!!

    • CommentAuthorclod
    • CommentTime4 Feb 2012
     

    CIAO Pipa.......:face-smile:....voglio solo darti il benvenuto e farti un grande augurio per il vostro progetto di vita che ci unisce nell' aiutare chi ha bisogno.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime4 Feb 2012
     

    Ciao Pipa e benvenuta nel Forum:face-smile Mi fa un certo effetto che tu parli anche da "sorella affidataria" , dici che le esperienze di affido nella tua famiglia ti hanno portato a vedere l'accoglienza come la normalità...è molto bello questo, il solo pensiero che i nostri figli in futuro potrebbero pensare all'affido mi riempie di speranze e di gioia.
    Io vorrei dirti di non scoraggiarti perchè siete solo all'inizio. Un anno non è poi molto, anche se è ovvio che l'attesa e le aspettative mettono ansia,ma bisogna saper aspettare il momento giusto e soprattutto bussare a diverse porte.
    Anche noi abbiamo aspettato circa un anno e mezzo prima che ci chiamassero, per un semi-affido, ora ci siamo resi conto che questa non era la strada giusta e conclusosi il semiaffido ci siamo rivolti altrove. Non so perchè i comuni e gli enti sprechino risorse tempo e soldi per preparare famiglie che poi non vengono utilizzate. Durante una recente chiaccherata con la nostra assistente sociale di allora , lei stessa mi ha confermato che per disposizione dei dirigenti ormai si fanno solamente semiaffidi alle famiglie (che sono gratis!) invece per gli affidi residenziali si preferiscono le case famiglie o gruppi famiglia. Ma allora per cosa vanno in giro a parlare di affido, a fare incontri in cui non fanno altro che parlare e parlare quando poi in realtà non concludono niente?
    Noi dopo aver capito che nel nostro comune non si otteneva niente , abbiamo contattato tutti gli uffici dei servizi sociali di tutti i comuni della nostra provincia (è roba da pazzi lo so!) qualcuno mi ha chiesto di mandargli una mail con i nominativi, altri hanno chiesto di incontrarci, alla fine abbiamo avuto la nostra occasione e dopo aver accettato questo affido, ci sono arrivate almeno altre 3 telefonate per richieste.
    Quindi non mollare e fatevi sotto! Ti consiglio anche di incontrare Riccardo e la sua famiglia, anche solo per toccare con mano una bella realtà!
    Ciao

  2.  

    Molti comuni preparano le famiglie e poi non le chiamano perché devono far vedere ai loro elettori che si muovono nel campo dell'affido (la legge prevede che i comuni facciano pubblicità all'affido) e, oltre a non voler spendere altri soldi per le rette, vogliono dimostrare che nelloro comune il servizio di prevenzione e di aiuto alle famiglie è talmente ben fatto che nessun bambino deve essere sottratto (cosìparla l'opinione pubblica) al suo papà e alla sua mamma.
    A questo si deve aggiungere che un'affidamento non costa solo di retta per la famiglia affidataria (mediamente 500 euro al mese), ma costa di personale, ma più di tutti comporta un rischio, quello di vedere il bambino in affido dover migrare in una struttura (moltissimi i casi di fallimento dell'affido) che ha costi dai 90 euro al giorno finoai 350 al giorno per strutture terepautiche.

    Il problema che le strutture non mollano i bambin per le rette non credo che sia vero, se non in minima parte, perché sono più i ragazzi che debbano essere inseriti dai tribunali piuttosto che i posti disponibili.

    • CommentAuthorPIPA
    • CommentTime6 Feb 2012
     

    Grazie a ancora grazie,per le vostre risposte per i consigli e la comprensione.
    Grazie a te Riccardo perchè le tue parole hanno rincuorato me e mio marito facendoci sentire meno soli.Se capitiamo da quelle parti non mancheremo di passare a trovarvi. Nel frattempo potremo sentirci anche telefonicamente.:face-smile:
    Tornando a noi vi dico che della nostra avventura ci sarebbe tanto da dire e da raccontare.A partire dalla difficoltà iniziale di avere informazioni sull' ISTITUTO AFFIDO: abbiamo chiesto giorni di ferie a lavoro per frequentare un corso in un centro affidi (una volta ogni 15 giorni per tre mesi) distante dal nostro paese 100 km..I Servizi sociali di riferimento ci avevano semplicemente detto che non avevano tempo da dedicarci,erano in pochi e avevano cose ben più urgenti da risolvere.Ci dissero di portare la disponibilità all'affido al Tribunale e, una volta ricevuta da questo la richiesta di valutazione, ci avrebbero chiamati "formalmente".
    Una volta frequentato il corso( semplicemente informativo) abbiamo aspettato circa 5 mesi prima di essere ricevuti.Tra ferie Pasquali ed estive la nostra relazione è arrivata sul tavolo del tribunale in autunno.Nel frattempo non siamo rimasti con le mani in mano:
    abbiamo chiesto come potevamo essere d'aiuto e ci hanno aperto la porta due case famiglia.E' stata e continua ad essere una delle esperienze più intense e appaganti della nostra vita.
    Come ho scritto all'inizio sia gli educatori che gli assistenti sociali si sono assolutamente espressi in maniera positiva nei nostri confronti. Ma non venendo chiamati ci siamo chiesti tante cose.La prima,se esiste un elenco ufficiale di famiglie che danno disponibilità all'affido da dove si possa attingere...oppure bisogna conoscere personalmente qualcuno (sappiamo di una coppia che non aveva nemmeno mai pensato all'affido che è stata contattata dai servizi sociali).
    Noi ci siamo rivolti al tribunale e il giudice ci ha detto di fare riferimento solo esclusivamente a loro.Ma effettivamente ci sono strade più informali ma ugualmente incisive.Tipo chiamare come ha fatto Elen tutti i comuni della provincia.
    Seconda considerazione: abbiamo avuto la sensazione che non ci fosse tutto questo interesse a dare i bambini in affido,anche da parte di chi gestisce le case famiglia. Sono gli operatori che vivono a stretto contatto con i bambini,sono loro che ne risaltano i bisogni e le necessità...e sono sempre loro che ogni tot di tempo producono relazioni che finiscono nelle mani dei servizi sociali.Ora,le case famiglia sono sempre piene e forse (ribadisco forse) lavorare sempre con gli stessi minori con il tempo paga...il gruppo è coeso,gli equilibri si stabilizzano..se va via uno ne arriva subito un altro che al 90% sconvolge l"armonia" della casa.Quindi doppio lavoro per tutti.Per carità ditemi che mi sbaglio.Sarei sicuramente più serena.
    Come ultimo punto parlerei del fatto che tendenzialmente vanno in affido i casi più disperati.Ossia quei ragazzetti che passati anni e anni in struttura chiedono insistentemente di potergli trovare una famiglia che li accolga.E' il caso di mio fratellino affidatario: è entrato in casa famiglia che aveva 6 anni ed è stato affidato che ne aveva 13.Credo che avrebbe fatto qualche fesseria se non lo avessero tolto da quell'istituto.Mi ha detto un giorno..-Forse si erano dimenticati di me..-Forse?
    Ora,quanti altri bambini come lui sono destinati a vivere in una condizione di NON FAMIGLIA?
    L'affido è temporaneo,per cui non sarebbe meglio che l'attesa di un eventuale ritorno nella famiglia d'origine sia trascorsa in una dimensione di famiglia NORMALE?
    Le case famiglia o istituti non dovrebbero essere di transito?
    la famiglia non è un diritto?
    Mi fermo qua,sono un fiume in piena,magari sono stata confusionaria nell'esprimermi,spero di aver comunque reso l'idea.
    Sono comunque a disposizione per darvi chiarimenti in merito alle mie considerazioni.
    Grazie

  3.  

    Sentirsi telefonicamente ... volentieri 0586.85.22.54, altrimenti il cellulare 388.36.07.057
    Il comune che risponde "abbiamo cose più urgenti"!!! Ma cosa c'e' di più urgente che trovare risorse per aiutare dei bambini?
    Sembra proprio che facciano di tutto per scoraggiare chi si voglia avvicinare all'affido ... ma non mollate! :)
    L'Italia va avanti a conoscenze, purtroppo, ed in molte zone e' ancora fondamentale.
    Eravamo a Roma e dobbiamo tornarci per vedere se c'è la possibilità di cambiare la legge sull'affido. Una delle cose fondamentali e' l'istituzione di una banca dati nazionale.
    Le vie informali, alla fine, sono quelle che vanno meglio di altre. Da sempre sollecitiamo a dare la propria disponibilità a tutti i tribunali dei minori e a tutti i comuni vicini in un raggio di circa 100 km, ed in quelli maggiori d'Italia (Torino, Milano, Venezia in primis)

    Sulle case famiglia ... dobbiamo fare un distinguo.
    Chi lo fa per lavoro ha solo l'interesse che ci siano tutti i posti occupati, in modo da avere il massimo dalle rette. Il cambiamento può in certi casi essere negativo per i motivi da te addotti, oppure positivo perché un ragazzo crescendo porta problemi più grandi. Non è un caso infatti che molte case famiglia prendano solo bambini da zero a 13/14 anni. Anche noi ci siamo messi un certo limite, ma ogni situazione la valutiamo. Certo se ci propongono un ragazzo di 17 anni, il no è quasi certo, almeno in questo momento, dove abbiamo 5 ragazzi di quell'età. La differenza però è nel fatto che le suddette case famiglia mandano via il ragazzo al raggiungimento di quell'età prevista, noi no, esempio sono appunto i ragazzi di cui sopra, oltre ad una bimba di 20 ed ad un ometto di 23.
    Da qui la seconda situazione. Chi lo fa per amore e per passione e non per denaro guarda al bene del bimbo e spesso il suo bene coincide con il permanere in struttura (a parte noi che siamo famiglia allargata per la presenza di due figure genitoriali di riferimento) perché ormai ha preso certe abitudini e cambiare famiglia con il rischio di un insuccesso potrebbe essere cosa negativa per la sua crescita e per il suo equilibrio.

    I miei bimbi sono liberi di andarsene quando vogliono, ma non vogliono :)
    Uno di loro avrebbe anche sua mamma che lo vorrebbe con se, i servizi inesistenti e lui sta per compiere 18 anni ... eppure ha appena scritto al giudice di farlo restare con noi (affidamento amministrativo) fino ai 21 anni (rimarrà con noi anche oltre se lo desidererà).

    Credo pertanto che non si possa generalizzare sulle case famiglia. Alcune funzionano bene, altre male, come ogni cosa.

    Sulle tue domande su cosa sia meglio per un bambino è ovvio che sia una famiglia, ma purtroppo da un lato non ce ne sono tante di famiglie disponibili all'accoglienza, dall'altra il fallimento di affido familiare è altissimo (si parla dell'80 per cento), poi ci sono i bambini più difficili che solo una struttura può gestire, e nel conto dobbiamo mettere anche la non voglia dei comuni a fare pubblicità all'affido nel reperimento e preparazione delle case famiglia ... così poi diventa più facile metterlo in una struttura che in una famiglia.

    Purtroppo in Italia c'è la ricerca di fare le cose alla svelta e con minor lavoro, piuttosto che farle bene e durature.

    • CommentAuthorPIPA
    • CommentTime6 Feb 2012
     

    Ciao Riccardo.
    Non molleremo stanne certo!
    Pensa che noi siamo l'unica coppia del nostro paese che ha fatto domanda di affido.In comune non avevano nemmeno materiale informativo sull'argomento.E la sensazione che abbiamo avuto quando abbiamo chiesto come dovessimo procedere non è stata rincuorante.Di affido non se ne parla.Come se fosse un argomento tabù.Per questo molte persone non sanno come funziona.Tutto ciò che non si conosce spaventa,dicono così no?
    Ciò che mi fa specie però è tutto questo blablabla in merito ai fondi richiesti per pubblicizzare l'affido e per fare poi i corsi per le famiglie sensibili all'argomento.Psicologi,pedagogisti e assistenti sociali vengono pagati per tenere gli incontri ma poi?
    Una volta che le famiglie sono formate e successivamente valutate che fine fanno?
    A chi si fa riferimento?
    Per dire,il nostro nominativo è in Tribunale ma non sono i comuni che in primis si occupano di reperire le famiglie? Perchè il giudice ci ha chiesto di far riferimento solo a lui?
    Illuminateci...di nuovo grazie

  4.  

    Perché i giudici sanno benissimo come funzionano le cose nei comuni!!! :face-sad:
    Il progetto del Tribunale dei Minori di Torino, in accordo con la regione piemonte, è teso a trovare famiglie affidatarie, compito non loro, ma dei comuni.

    Una riflessione su tutte: i comuni hanno da fare i conti con i bilanci, qundi trovare risorse per portare avanti gli affidi, e con l'opinione pubblica, quindi rischio perdita consensi e popolarità, quindi perdita di voti (pensa se una persona va al giornale locale dicendo mi hanno tolto il figlio ingiustamente ... il giornale ci va a nozze, ma l'assessore al sociale non può spiegare le reali motivazioni dell'allontanamento del minore, quindi si trincera dietro un no comment per tutela della privacy del bambino ... e dalla lettura del giornale tutti puntano il dito contro quell'assessore e quella giunta.

    I tribunali dei minori sono scevri da compiere un certo atto per politica e tantomeno per soldi, quindi agiscono in nome e nell'interesse del bambino, infischiandosene della politca dei comuni. Inoltre i giudici del tribunale dei minori sono nominati su loro richiesta, quindi si presume che il giudice che voglia andare in un tribunale per i minori sia a favore dei bambini.

    • CommentAuthorPIPA
    • CommentTime6 Feb 2012
     

    Ok sto iniziando ad avere il quadro della situazione un pò più chiaro.
    Il nostro anno di attesa non ci deve preoccupare quindi.:face-plain:..speriamo.
    Perchè tutto tace.Ma questo silenzio è assordante.

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime6 Feb 2012
     

    @PIPA
    La questione dei corsi formativi-informativi più o meno qualificati offerti nel territorio da varie organizzazioni, primi fra tutti gli ATS (Ambiti Territoriali Locali) guidati dalle conferenze dei sindaci dei comuni che ve ne fanno parte, è la medesima ovunque! Il dopo corso è sempre un tuffo nel vuoto! A questo scopo, trovano grande utilità organizzazioni quali le Associazioni onlus di settore che possono rappresentare uno valido strumento per accompagnare le coppie nel loro percorso successivo. La presenza di realtà come l'Associazione Gli amici della Zizzi onlus, crea nel territorio una sorta di rete nella quale le famiglie neo formate, possono trovare tutto il sostegno necessario.
    La nostra associazione "Sul sentiero di Morena" ad esempio, è nata proprio con questo preciso obiettivo e la rete che si è realizzata nel nostro territorio, coinvolge molti soggetti a partire proprio dall'ATS. Pensa che, oltre a proporci come associazione di riferimento per le coppie che frequentano i corsi dell'ATS, collaboriamo direttamente nei tavoli per i servizi all'infanzia dell'Ambito Territoriale e, i corsi stessi, trovano la nostra collaborazione fin dalla progettazione ma anche nelle opportunità di testimonianza durante gli incontri.
    Ci vuole molta buona volontà, tanta trasparenza e soprattutto, lo spirito del volontariato che, non cercando alcuna forma di tornaconto, offre le necessarie garanzie a chi si affaccia al complicato mondo dell'accoglienza!
    Ciao, Sandro.

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime6 Feb 2012
     

    scusa sandro, ci parli meglio dell'associazione come punto di riferimento per le famiglie? in concreto come vi siete mossi per crearla, da chi è costituita, cosa fate nello specifico del rapporto con le famiglie affidatarie... magari se crei un post a parte può essere utile anche ad altri... grazie...:face-smile: notte

    • CommentAuthorPIPA
    • CommentTime7 Feb 2012
     

    Sandro buongiorno.Nel nostro territorio e parlo nello specifico nella nostra provincia non esiste un riferimento ne di Associazioni e tanto meno comunale.Ti dico ciò perchè quando io e mio marito abbiamo iniziato col nostro percorso ci siamo dovuti recare a a 100 km di distanza.Preferisco,se mi permettete, darvi nel caso tutte le info più dettagliate in privato.Ho appreso comunque proprio ieri la notizia che si costituirà nella nostra provincia un Pool affidi (ma non sono a conoscenza ne dei tempi e ne delle modalità).
    Hai detto bene,il dopo corso è sempre un salto nel vuoto.Nel nostro comune eravamo sprovvisti anche della figura dell'assistente sociale per diversi mesi,tant'è che, al momento della richiesta da parte del tribunale della nostra valutazione c'è stata un pò di confusione e perdita di tempo: non si sapeva chi ci dovesse prendere in carico. Alla fine siamo finiti al distretto Asl di riferimento (non comunque presente nel nostro paese).
    Una volta concluso il tutto la relazione è stata inviata al tribunale.
    Pensavamo esistesse una sorta di data-base da dove poter attingere in caso di necessità.Un pò come funzione per l'adozione.Ma in realtà non è proprio così. Faccio un esempio.Mettiamo che ci dovesse essere bisogno di collocare un minore,che so' di Olbia.Il progetto prevede per il bene del bambino un allontanamento sostanziale anche in termini di distanza in km.Supponiamo ancora che per le caratteristiche nostre di coppia siamo adatti alle esigenze del bambino.Come fa il servizio sociale di Olbia o il tribunale di Sassari a sapere che noi esistiamo??
    Se non esiste un elenco di coppie o di single catalogato seguendo criteri specifici come l'età,la disponibilità in tempo,attività lavorativa ecc ecc?

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime7 Feb 2012
     

    Io credo che la mancanza di banche dati delle famiglie affidatarie sia proprio uno dei motivi principali per cui spesso da una parte non si trova collocamento per i bambini e dall'altra famiglie come la tua aspettano con le braccia concerte, con tanta voglia di accogliere un bimbo.
    Anche nel nostro caso, noi eravamo iscritti nella banca dati del nostro comune e "disoccupati" ma era ed è una lista chiusa. Se nella provincia a 30 km un bimbo ha bisogno di una famiglia con le nostre caratteristiche e non siamo noi ad andare dai servizi a dargli la ns. disponibilità, non si fa niente.
    Le associazioni di solito (anche quella di cui facciamo parte noi) fanno da rete per il territorio che occupano, ma non tra di loro e tanto meno con i tribunali, per la realtà che conosco io.
    Per questo dobbiamo essere noi a "farci pubblicita"

    • CommentAuthorPIPA
    • CommentTime7 Feb 2012
     

    Si Elen,è proprio così.
    Dobbiamo essere promotori di noi stessi.Nessuno ci viene a bussare la porta di casa...peccato che l'affido venga un pò gestito alla "santarrangia",mi amareggia il fatto che in qualche modo che si vuole rendere utile annaspi nell'indifferenza delle istituzioni.
    Eppure c'è una legge ben precisa,no?
    Vi lascio con una poesia di Madre Teresa che ho letto nel pomeriggio.

    La peggiore malattia oggi
    e’ il non sentirsi desiderati
    ne’ amati, il sentirsi abbandonati.
    Vi sono molte persone al mondo
    che muoiono di fame,
    ma un numero ancora maggiore
    muore per mancanza d’amore.
    Ognuno ha bisogno di amore.
    Ognuno deve sapere
    di essere desiderato, di essere amato,
    e di essere importante per Dio.
    Vi e’ fame d’amore,
    e vi e’ fame di Dio.
    Madre Teresa

    Per tutti i bimbi che stanno nel limbo...