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    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime13 Jan 2012
     

    Ecco è proprio la stessa cosa che è venuta in mente anche a me, ma ovviamente è più facile farsi pubblicità sfruttando la notizia shock del momento ...

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime26 Jan 2012
     

    Vorrei saper la vostra opinione su questo:
    Un bimbo (il nostro) va in affidamento per vari motivi, resta il fatto che ha sempre vissuto con genitori separati, che hanno sempre litigato, ma che in qualche modo gli sono stati vicini.
    Lui vuole bene a entrambi e avrebbe sempre voluto una famiglia unita anche a suon di botte, purchè unita. Nel periodo che ha vissuto con uno dei genitori ha sempre fatto "il funambolo" (parola usata dalla psicologa) cioè ha sempre cercato un equilibrio tra le due figure, fungendo da pacere, non ha mai voluto scontentare ne l'uno ne l'altro ed ha sempre cercato il suo equilibrio, riuscendoci anche piuttosto bene.
    Nella famiglia affidataria ripropone un po' questo modello, anche qui sembra che lui non voglia dare un dispiacere alla mamma dicendole che sta bene da noi, quando siamo davanti a lei oppure agli operatori è abbastanza rigido e non vuole farsi vedere felice, difende la sua mamma negando o sminuendo l'evidenza dei suoi errori,si prende le colpe del passato della mamma, però ci tiene anche a fare sapere a noi che è contento e soddisfatto.
    Dicono che sia un po' un modo per lui per mantenere il suo equilibrio e che è diventato un suo modo di essere.
    Che ne pensate? Consigli?

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime26 Jan 2012
     

    Durante un corso sulla psicodinamica infantile, il docente cercava di farci capire il concetto dell' "io" nell'età evolutiva, dell'importanza che questo concetto ha nello sviluppo psicologico del bambino. Non posso mettermi in cattedra a farvi la lezione, ci mancherebbe altro ma, quel che ricordo è che, per il bambino, i due genitori sono come due specchi che gli riflettono la sua stessa immagine. E' per questo che per il bambino è importantissimo conservere un'immagine positiva di entrambi i genitori perchè, se "l'immagine riflessa" è positiva, conseguentemente lui stesso è positivo.
    Forse ho raccontato delle castronerie ma in senso molto di sostanza, le cose dovrebbero stare così!
    Ritengo fin troppo normale l'atteggiamento del vostro ragazzo anche se, forse sente troppo su se stesso la responsabilità dell'esito finale della sua situazione. Riuscirà mai a ricostruire la sua famiglia? Sarà buono e quindi ci riuscirà o sarà cattivo e tutto fallirà?
    Pur essendo comportamenti caratteristici dei bambini che vivono esperienze di separazione, fossi in voi, non disdegnerei l'idea di offrirgli un supporto psicologico che lo aiuti a liberarsi dei sensi di colpa e soprattutto del sentire su di se la responsabilità di ciò che accadrà.
    Ciao, Pipo.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime26 Jan 2012
     

    Ciao ELEN, condivido il parere di Sandro, un supporto psicologico ci vuole, un bambino non può portarsi un peso cosi grande, il rimettere a posto le cpose nella sua famiglia non tocca a lui, anche se ..i bambini in affido, hanno questa tendenza..cercare di fare"andare bene"le cose!! fare a finta che..sono tutti bravi..ma rendiamoci conto di quanto sia dilaniante questo dentro di loro, perchè, che la mamma non fà bene a pestarli, o a non dare mangiare, lo sanno!! e negarlo per ..stare in equilibrio..è devastante alla fine.Gius ha fatto le stesse cose, all"iizio dell"affido, tutto andava bene, tutti erano bravi e buoni.. poi..pian piano, e ben aiutato da una brava psicologa, , si è lasciato andare, ha accettato di essere solo un bambino..ha gridato in faccia alla madre tutta la sua rabbia, anche con parole dure, forti, ma si è liberato di un peso, ha cominciato a mettere ordine nei suoi pensieri, poi a fare i capricci, insomma a fare il bambino.. non è stata una evoluzione veloce, nè facile, ma è un "lavoro che và fatto" per ridare serenità ai bambini..

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime26 Jan 2012
     

    Purtroppo la sua famiglia non può più ricongiungersi perchè purtroppo il suo babbo non c'è più, ma gli atteggiamenti si ripropongono con noi.
    Il supporto psicologico c'è e ora stiamo lavorando sul far venir fuori la sua personalità e sul togliersi la responsabilità di ciò che è accaduto, abbiamo anche parlato del perchè lui è qui da noi, stiamo facendo piccoli passi, ma importanti.
    Ma ciò che vedo man mano che andiamo avanti e che lui si apre a noi e all'assistente sociale e alla psicologa, non è rabbia, ma è maggiore serenità e libertà di essere se stesse. E' come se stesse dicendo: ora non devo più fingere perchè loro sanno, loro accettano. A volte basta una frase, una parola per aprirgli le porte ...è incredibile