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    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime14 Nov 2011
     

    I PROFESSORI SONO ESSERI UMANI E COME TALI IMPERFETTI E CON SENSIBILITA' DIVERSE. A SCUOLA DELLA PRINCI, QUALCHE INSEGNANTE PROVA A FARE IL F..O CON LEI PERCHE' È IN AFFIDO E STRANIERA ERGO IRRECUPERABILE MA POI ARRIVO IO COL MIO BEL COGNOME BERGAMASCO E.... TUTTI AGNELLINI. VI RACCONTO QUESTA. PROF DI ORIGINI MERIDIONALI CHE TRATTAVA LA PRINCI COME UNA DERELITTA UNA POVERA STUPIDA CHE NON CAPIVA NEANCHE L'ITALIANO (PECCATO CHE LEI LO SAPPIA BENE) SOLO :face-devil-grin:PERCHÈ.... COGNOME RUSSO. POI MI SONO PRESENTATA AD UN'INCONTRO GENITORI- PROF- PENSO CHE NON SI SIA MAI VERGOGNATA COSI' TANTO QUANDO MI SONO QUALIFICATA E LE HO CORRETTO IO UN VERBO CONIUGATO ERRONEAMENTE. MORALE: LA PRINCI ORA È LA SUA PREFERITA.IPOCRITA!!!!!

  1.  

    Quando ci vuole, ci vuole!!! :face-devil-grin:

  2.  

    Addì 15 novembre 2011

    Entrato in Gerico, attraversava la città.
    Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco,
    cercava di vedere quale fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, poiché era piccolo di statura.
    Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, poiché doveva passare di là.
    Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».
    In fretta scese e lo accolse pieno di gioia.
    Vedendo ciò, tutti mormoravano: «E' andato ad alloggiare da un peccatore!».
    Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
    Gesù gli rispose: «Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo;
    il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto»

    Luca 19,1-10

  3.  

    Oggi il Vangelo ci propone tantissimi spunti e tutti sono di speranza
    - Attraversava la città. Gesù passa nella nostra vita, attraversa le strade che noi percorriamo tutti i giorni. Se non lo vediamo non è perché non c'è, ma perché siamo distratti, perché non lo vogliamo vedere o perché pensiamo sia uno dei tanti. Ma il Signore è in mezzo a noi ogni giorno della nostra vita.
    - Chi lo cerca, anche fosse il più piccolo tra gli uomini, il più peccatore ... se vuole lo trova. Ma bisogna correre, arrampicarsi, aspettarlo, capire da dove passerà: dove ci sono i poveri, i piccoli, i bambini, gli ultimi della terra, ma primi nel cuore di Dio.
    - Se noi lo cerchiamo, anche se ad un certo punto non lo vediamo perché siamo piccoli nella Fede, o perché c'è troppa confusione attorno a noi, troppe distrazioni da un mondo che ha sempre meno valori e principi, è Lui a vedere noi, è Lui a dirci "oggi vengo a casa tua". Se noi lo cerchiamo tutti i giorni, Lui tutti i giorni verrà a casa nostra, mangerà e parlerà con noi.
    - Ma il Signore non ci chiede nulla, ma noi sappiamo cosa vuole da noi: che puliamo la nostra anima dai nostri peccati. Che ci pentiamo di quello che abbiamo fatto.
    - Gesù non dice a Zaccheo. Ok, hai detto che ti penti, hai detto che restituirai, hai detto che darai la metà dei tuoi averi ai poveri ... Ecco, la salvezza è entrata in questa casa, è entrata nel tuo cuore, nella tua vita. Zaccheo solo aveva detto cosa aveva nel cuore, cosa voleva fare ed il Signore prontamente gli concede il perdono. Non aspetta che Zaccheo metta in atto quanto proposto, ma Gesù ha Fiducia in noi. Ci lascia liberi di sbagliare, ci perdona se lo cerchiamo, ci crede se gli chiediamo perdono. Come si potrebbe tradire la Sua fiducia? Non facciamo così anche noi genitori con i nostri figli? O meglio, non dovremmo fare anche noi così sull'esempio di Gesù?
    - Il Figlio dell'uomo è venuto a cercare e salvare ciò che era perduto. Sta a noi, adesso, dopo aver ricevuto il perdono di Dio, fare altrettanto ed andare a cercare e salvare quelli che si sono smarriti, quelli che per colpe proprie o di altri, come i tanti bambini che arrivano all'affidamento, sono su brutte strade.

    • CommentAuthorcamelis
    • CommentTime15 Nov 2011
     

    :face-smile:Non c'èntra niente con il vangelo di oggi ma ho letto una frase che mi piace molto e vorrei condividerla con voi : "la vita non è una questione di come sopravvivere nella tempesta, ma di come danzare nella pioggia..."
    mi piace molto perchè mi dà proprio l'idea del non arrendersi o non mollare la spugna, a non andare avanti per inerzia, ma continuare a "danzare", a fare, a muoversi al ritmo della vita e non arrendersi mai..
    Buona giornaat a tutti!:face-smile:

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime15 Nov 2011
     

    Ecco, un Gesù che ci parla di speranza, dà sollievo, dà..speranza! è vero che spesso viviamo cosi di corsa, cosi concentrati sul nostro misero orticello, che non vediamo oltre quel perimetro, trovare lo spazio dentro noi, per ascoltare, per sentire veramente, forse è una speranza per un futuro più chiaro...forse..

    P.S. Cameli, bellissima frase, te la "rubo"

  4.  

    Addì 16 novembre 2011

    Mentre essi stavano ad ascoltare queste cose, Gesù disse ancora una parabola perché era vicino a Gerusalemme ed essi credevano che il regno di Dio dovesse manifestarsi da un momento all'altro.
    Disse dunque: «Un uomo di nobile stirpe partì per un paese lontano per ricevere un titolo regale e poi ritornare.
    Chiamati dieci servi, consegnò loro dieci mine, dicendo: Impiegatele fino al mio ritorno.
    Ma i suoi cittadini lo odiavano e gli mandarono dietro un'ambasceria a dire: Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi.
    Quando fu di ritorno, dopo aver ottenuto il titolo di re, fece chiamare i servi ai quali aveva consegnato il denaro, per vedere quanto ciascuno avesse guadagnato.
    Si presentò il primo e disse: Signore, la tua mina ha fruttato altre dieci mine.
    Gli disse: Bene, bravo servitore; poiché ti sei mostrato fedele nel poco, ricevi il potere sopra dieci città.
    Poi si presentò il secondo e disse: La tua mina, signore, ha fruttato altre cinque mine.
    Anche a questo disse: Anche tu sarai a capo di cinque città.
    Venne poi anche l'altro e disse: Signore, ecco la tua mina, che ho tenuta riposta in un fazzoletto;
    avevo paura di te che sei un uomo severo e prendi quello che non hai messo in deposito, mieti quello che non hai seminato.
    Gli rispose: Dalle tue stesse parole ti giudico, servo malvagio! Sapevi che sono un uomo severo, che prendo quello che non ho messo in deposito e mieto quello che non ho seminato:
    perché allora non hai consegnato il mio denaro a una banca? Al mio ritorno l'avrei riscosso con gli interessi.
    Disse poi ai presenti: Toglietegli la mina e datela a colui che ne ha dieci
    Gli risposero: Signore, ha già dieci mine!
    Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.
    E quei miei nemici che non volevano che diventassi loro re, conduceteli qui e uccideteli davanti a me».
    Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme

    Luca 19,11-28

  5.  

    Il Vangelo di oggi ci ripropone la stessa parabola della domenica, ma dal Vangelo di Luca.
    Vedete, a volte il Signore insiste su alcuni temi e questa ripetizione nella liturgia è un insistere sulla scoperta dei nostri talenti e sul suo metterli a frutto.

    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime16 Nov 2011
     

    oggi il vangelo è un po' inquietante. L'ho riletto 3 volte ma non ho capito molto bene. Forse riguarda il fatto di non stare con le mani in mano? no oggi non ho capito:face-crying:

  6.  

    E' lo stesso di domenica.
    Rileggi il mio post di domenica dopo il testo del Vangelo, se qualcosa poi non è chiaro ne parliamo

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime16 Nov 2011
     

    Credo sia un volerci dire che, stare li seduti a aspettare solo che il tempo passi, non si è di aiuto a nessuno, e anzi si spreca il dono che ci è stato dato. la vita, il dono dell"intelligenza..ecc..dovremmo invece mettere a frutto ciò che abbiamo, in ogni senso, ed essere cosi anche di aiuto, al prossimo, moltiplicare il nostro avere, non necessariamente in senso monetario..

  7.  

    Addì 17 novembre 2011

    Quando fu vicino, alla vista della città, pianse su di essa, dicendo:
    «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, la via della pace. Ma ormai è stata nascosta ai tuoi occhi.
    Giorni verranno per te in cui i tuoi nemici ti cingeranno di trincee, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte;
    abbatteranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata»

    Luca 19,41-44

  8.  

    Gesù parla di noi. La città è ciò che edifichiamo durante la nostra vita.
    E' il dolore di un padre alla vista di un figlio che non segue i suoi consigli e vede oltre, nel futuro del ragazzo, che quel comportamento lo porterà alla rovina.

    In molti passi del Vangelo il Signore ci mostra il lato umano. Ci insegna così a non vergognarci delle nostre debolezze, paure, preoccupazioni, sofferenze ... fanno parte della nostra natura.
    Qui va oltre. Ci insegna che non possiamo cambiare gli altri, nemmeno un figlio. Quello che possiamo fare, con infinito amore, è educarlo, è dargli valori e principi, insegnargli la strada da percorrere ... ma altro non possiamo fare.
    Ai miei ragazzi ripeto spesso: posso procurarvi da mangiare, posso imboccarvi ... ma se non volete ingoiare quel cibo, non posso farci nulla.

    Auguri di Buon Onomastico a ogni Elisabetta

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime17 Nov 2011
     

    Non possiamo cambiare un figlio, ma nemmeno un marito, una compagna, un amico, una mamma. Spesso trascorriamo ore della nostra giornata a litigare o a pretendere cose dagli altri. Ogni persona ha il suo lato buono e il suo lato cattivo, aspetti in cui può migliorare e altri in cui no...ma non sta certo a noi giudicare quello che è giusto o non è giusto.
    Per quanto riguarda i ragazzi è giusto stargli vicino, insegnare loro i nostri valori, ma poi loro hanno bisogno di sperimentare se è meglio fare come hanno detto mamma o papà e di conseguenza ci provano....hanno bisogno di fare i loro errori (possibilmente piccoli) in modo da trarre insegnamenti dalla loro "palestra" di vita. E perchè no, i loro errori possono far riflettere anche noi, sul comportamento che abbiamo avuto e a nostra volta sul nostro modo di agire in determinate situazioni.
    Più di una volta ho detto ai miei figli grazie perchè mi date modo ogni giorno di "crescere" con voi e di essere quello che senza di voi non avrei mai potuto essere

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime17 Nov 2011
     

    Tempo fa, quando il bambino aveva solo 5 anni, ero un papà molto diverso, molto premuroso ed apprensivo! Poi, un guaio di salute veramente terribile, ci portò molto vicino a perdere il nostro unico figlio e la prova fu veramente dura tanto da cambiare radicalmente la nostra visione della vita e, ad un anno esatto da quell'evento, scrissi queste parole:

    "M'illudevo di poterti guidare lungo un sentiero sicuro e facevo scudo col mio corpo ad ogni tua incertezza. M'illudevo e sbagliavo. La tua vita scorreva parallela seguendo disegni a me sconosciuti ed il mio affanno era puro ed inutile come scintille di sole nell'acqua. Ora, fuori da quel tunnel, navighi verso il tuo futuro e l'unica certezza che mi resta, è la consolazione di poterti ancora abbracciare."

    Sandro

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime17 Nov 2011
     

    Questa frase è molto bella...:face-smile:
    Molto spesso ci affanniamo veramente per poco e con più la vita ti mette alla prova più ti rendi conto di quali sono le cose importanti e per cui forse vale la pena di affannarsi

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime17 Nov 2011
     

    Che bel pensiero.

  9.  

    Addì 18 novembre 2011

    Entrato poi nel tempio, cominciò a cacciare i venditori,
    dicendo: «Sta scritto: La mia casa sarà casa di preghiera. Ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri!».
    Ogni giorno insegnava nel tempio. I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo;
    ma non sapevano come fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue parole

    Luca 19,45-48

  10.  

    Gesù è lento all'ira, ma questo non voleva dire non arrabbiarsi mai.
    "fare della sua casa una spelonca di ladri" si riferisce alla casa del nostro corpo, della nostra anima. Il "nostro" corpo, la "nostra" persona non sono nostri, ma appartengono a Dio. Ci sono stati dati in prestito e dobbiamo rispettarli. Non solo nell'aspetto fisico, non trascurandoci, ma sopratutto nell'aspetto interiore tenendo pulita la nostra anima, non barattandola per avere cose materiali, potere, denaro.

    "Ogni giorno insegnava nel tempio". Ogni giorno il Signore ci parla, ma noi lo ascoltiamo? Cerchiamo di capire i valori positivi che vuole trasmetterci?
    "I sommi sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo perire e così anche i notabili del popolo".
    Gesù è scomodo per chi ha il potere e lo esercita per propri fini. Non cercate le amicizia delle persone perchè sono forti, cercate l'amicizia, aiutate chi non può darvi il contraccambio.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime18 Nov 2011
     

    Tenere pulita la nostra anima...che bella espressione, e che impegno difficile!!
    è un bell"impegno, una dura palestra, aiutare chi non può darci nulla in cambio!! forse la strada per questo fine, passa anche dall"affido?? forse il nostro abbracciare un bambino disperato, ci avvicina al pensiero di Gesù?

  11.  

    Secondo me si Lauri, ma non solo.
    Tenere pulita l'anima non significa non sporcarla, altrimenti si fa come quello che ha ricevuto un talento e lo nasconde per paura.
    Non bisogna aver paura di sbagliare, di sporcare l'anima (certo che a tutto c'è un limite), ma si deve avere il coraggio di pulirla, non tanto e non solo chiedendo perdono prima di tutto a Dio, e poi a chi abbiamo ferito o verso chi abbiamo sbagliato, facendo del bene al prossimo, non però come un "do ut des" (io faccio del bene e mi sono cancellati i peccat), ma perché si crede veramente che quella è la strada giusta da percorrere. Deviare strada, sbagliare o fermarsi a comprare un souvenir mentre si viaggia non è cos grave ... non c'è un orario di arrivo imposto. L'importante è riprendere il viaggio e, facendo un passo alla volta, cercare di arrivare sempre più lontano nel modo più sicuro possibile.

    • CommentAuthorcamelis
    • CommentTime19 Nov 2011
     

    A volte è proprio sbagliando che riusciamo a capire e a sentire che quella che abbiamo intrapreso non è la strada giusta e nel ripulire la nostra anima dallo sbaglio commesso riusciamo a capire un pochino di più di noi stessi, di quello che vogliamo essere, di quello che vogliamo fare e ci sentiamo ancora più vicini a Dio perchè magari ci ha permesso di sbagliare per poter capire ed avvicinarci a Lui. Buonanotte a tutti.:face-monkey:
    PS: grazie degli auguri di ieri Riccardo

  12.  

    Addì 19 novembre 2011

    Gli si avvicinarono poi alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda:
    «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello.
    C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.
    Allora la prese il secondo
    e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli.
    Da ultimo anche la donna morì.
    Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie».
    Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;
    ma quelli che sono giudicati degni dell'altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito;
    e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio.
    Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.
    Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui».
    Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene».
    E non osavano più fargli alcuna domanda

    Luca 20,27-40

  13.  

    Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi
    Qualche giorno fa alcuni di voi dicevano "non dobbiamo fare del bene per avere la ricompensa eterna"
    Ma a prescindere dal fatto che si agisca per un fine o per un altro, che se non è egoistico è sicuramente più che apprezzabile, Gesù ci rassicura e ci dice che saremo vivi dopo la morte terrena.
    Ci aspetta una vita eterna non come quella che conosciamo ora. Ma dobbiamo fidarci di Dio, delle Sue parole.
    A volte, vedo ad esempio ora nella politica, si da fiducia ad una persona perché dice o fa cose che a noi piacciono. Ma non appena fa qualcosa che non ci piace subito siamo pronti a criticarlo.
    Così fanno i bambini fin tanto che non ti conoscono, specie nell'affido. Se tu gli dai qualcosa che gli piace, sei dio in terra; ma appena li sgridi sei il diavolo in persona. Quando poi vedono che anche la brontolata è per il loro bene, anche portarli dal dentista è per la loro salute ... allora subentra un sentimento di fiducia ed amore e tu potresti fargli fare qualunque cosa che loro la prederebbero sempre come qualcosa di buono.
    Molti non hanno ancora capito che Dio ci vuole bene e che se sulla terra ci manda qualcosa che ai nostri occhi può apparire cattiva - la morte di un figlio, di una madre, un terremoto - è per il nostro bene. A volte è una prova per capire noi stessi, o per farci cambiare strada.
    Io ho ringraziato Dio, nonostante la sofferenza, quando è morta la mia mamma. Mi manca terribilmente. Mi manca non poter condividere con lei le gioie e i dolori della vita. Ma sono grato a Dio per il dono che mi ha fatto. Mia mamma è tra gli angeli ed io ho cambiato indirizzo alla mia vita e di questa vita ne sono contento perché mi sento un Suo strumento.
    A volte davanti a tanta indifferenza, davanti a mille porte chiuse in faccia (voi dell'Associazione vedete i successi, ma non basterebbe un libro al giorno per descrivere gli insuccessi) divento triste. Piango a vedere i servizi sociali non fare il loro dovere. Mi addolora osservare come sarebbe facile cambiare il mondo se tutti lo volessimo (pensate alla fame nel mondo, pensate all'affido, pensate alle guerre). Ma non mi scoraggio perché ho Dio vicino. Non mi scoraggio perché prendo le cose negative come uno stimolo a combattere, le cose belle come un dono immeritato, i dolori e i dispiaceri come una prova da superare. Vedo tutto come la Volontà di Dio, di un Padre buono, perfetto (così come i bambini vedono noi) e quando c'è qualcosa che non mi torna dico semplicemente che non capisco, chino il capo ed accetto il Suo volere.
    Un esempio. Quante volte vi e' capitato di trovare, alle medie o alle superiori, un esercizio di matematica il cui risultato da voi trovato non corrisponde a quello del libro. Avete due opzioni: dire che lo avete fatto bene e c'è un errore nel testo, oppure rimettersi lì a farlo fin tanto che la soluzione non torna.
    Il libro può anche sbagliare (Dio no), ma è rarissimo e comunque, anche fosse che il testo sia errato, il fatto di rivedere l'esercizio più volte, e poi magari chiedere spiegazioni al professore, comporta esercitazione, miglioramento di sé stessi e grande soddisfazione quando alla fine il risultato sarà identico a quello segnalato.
    La vita è così. Piena di cose che non tornano. Ma se pensiamo che tutto sia giusto, e che siamo noi a vederlo dal lato sbagliato, alla fine sorridiamo anche davanti ad eventi tragici.
    Per superare le prove dobbiamo avere fiducia in Dio, vederlo come Padre buono che vuole il bene dei suoi figli ... ma non qui sulla terra ... vuole darci molto, ma molto di più ... vuole darci una Vita che duri per sempre.
    Dobbiamo solo pazientare qualche anno: cosa sono 70/80/100 anni di vita terrena contro l'eternità?
    Come si può pensare che dopo la vita terrena non ci sia nulla?
    Come si può pensare che Dio o la natura o qualsiasi altra entità che abbia creato l'uomo in un mondo perfetto dove tutto ruota in sincronia, possa essere fra le cose create che dura meno. Può l'uomo durare meno di una sequoia che vive oltre mille anni? Può l'uomo vivere meno dei pianeti e delle stelle? Possibile che l'unico essere pensate dell'universo sia stato creato per durare un attimo in confronto alla vita millenaria di rocce e mari che sono tutte al nostro servizio?

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime19 Nov 2011
     

    Vi chiedo di pregare, perchè io non ci riesco.... per una mamma, la mia, che dopo tanto aver sofferto per la perdita di una figlia, handicappata, ora dopo tanti anni, si ritrova a lottare contro la depressione e mille altre patologie, che non ha più voglia di alzarsi dal letto, che ha chiuso le porte ai suoi famigliari perchè "tanto non capite come mi sento io", che da la colpa a mio padre della sua malattia, che secondo me non ha più voglia di vivere. Non è che le nostre eventuali preghiere potrebbero andare contro la sua preghiera di rannicchiarsi nelle braccia del padre? In questo caso come "si regola" il Signore?

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime19 Nov 2011
     

    Ric. difficile oggi, fare nostro il Vangelo, accettare sempre e comunque la Volontà di Dio, sentirsi disperati, in questa Valle, e pensare che è cosi che deve essere..è dura..ma giustamente lavoriamoci sù.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime19 Nov 2011
     

    Elen, mi dispiace tanto, la depressione è brutta bestia, non sono tanto brava a pregare, ma un pensiero al giorno da oggi, sarà per la tua mamma.

    •  
      CommentAuthoradry67
    • CommentTime19 Nov 2011
     

    Innanzitutto elen mi spiace della situazione che stai vivendo, non è facile e ti sono vicino, con le preghiere...
    Alla tua domanda "come si regola il Signore" credo nessuno di noi possa dare una risposta, o meglio, possiamo ipotizzarne tante, ma poi quale sia giusta, lasciamo fare al Signore stesso. La fede è questa, affidarsi, affidare le nostre preghiere ma lasciar fare a Lui.

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime20 Nov 2011
     

    Elen, Pregherò per la tua mamma, per te e la tua famiglia. Coraggio

  14.  

    Elen ... come si regola il Signore ... nel miglior modo.
    Qualunque cosa accadrà, comunque si regolerà il Signore ... pensa che sarà la cosa giusta.
    Dite di non essere bravi a pregare ... e poi Elen chiede a noi di dire una preghiera per la sua mamma.
    E Lauri dice che rivolgerà un pensiero ogni giorno alla mamma di Elen ...

    Ma Amici ... questo è pregare.
    Pensare agli altri, amare gli altri, dedicarsi agli altri, preoccuparsi per gli altri, cercare soluzione per gli altri.

    E come sempre le risposte arrivano dal Vangelo.
    Guardate cosa dice il Vangelo della Domenica

  15.  

    Addì 20 novembre 2011

    Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
    E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri,
    e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
    Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
    Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato,
    nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
    Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
    Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
    E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
    Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.
    Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
    Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere;
    ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
    Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
    Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me.
    E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna»

    Matteo 25,31-46

  16.  

    Qualunque cosa faremo ad un nostro fratello ... un pensiero per Elen, per la sua mamma, per i nostri ragazzi in affido ... sarà come averlo fatto al Signore.
    E fare qualcosa al Signore, è di per sé stesso un atto di amore a Dio ... una preghiera ... perché il Signore ascolta chi lo ama e chi è colui che lo ama? Chi fa del bene al prossimo.
    Fin tanto che la mia mamma non è morta ... raramente le ho detto "ti voglio bene" ... ma lei lo sapeva ... e così Dio sa che noi gli vogliamo bene ... e ascolta le nostre necessità e le nostre preghiere ancor prima che noi ci si rivolga a Lui ... anche se a Lui non ci rivolgiamo direttamente.
    Supplicare un bimbo affinché studi ... è come chiedere a Dio di farlo studiare.
    Stare male per una persona ... è come chiedere a Dio di aiutarla

    Dio ascolta tutti, anche i peccatori, anche chi non va in chiesa, anche chi bestemmia ... perché è un Padre ... Padre di tutti, buoni e meno buoni ...
    Ma quale genitore non sarebbe più incline a fare una concessione al figlio diligente?
    E così Dio, disposto ad aiutare ed ascoltare tutti ... ha certamente una debolezza, è Lui a dirlo nel Vangelo di oggi, per chi lo va a trovare in carcere, per chi gli da da bere, per chi lo veste o lo cura.

    Siete molto vicino a Dio ed anche se sussurrate, anche se non lo fare direttamente nel suo orecchio ... Lui vi ascolterà.
    Fate della vostra vita, come già fate, un aiuto per gli altri ... e farete della vostra vita una preghiera continua ... che Dio continuamente ascolterà ed esaudirà nella misura in cui lo riterrà opportuno.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime20 Nov 2011
     

    Grazie:face-smile:
    In questi giorni ho rivolto a Dio questa preghiera: tu sai quello che è il meglio per lei, che sia fatta la tua volontà
    Questa mattina mia mamma mi ha telefonato e mi ha detto: stai tranquilla, che inizio a stare un po' meglio...Io lo so che domani potrebbe cambiare tutto, ma intanto oggi l'ho sentita serena e mi sono rasserenata anch'io!
    Buona notte e grazie ancora:face-angel:

  17.  

    Addì 21 novembre 2011

    Alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro.
    Vide anche una vedova povera che vi gettava due spiccioli
    e disse: «In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti.
    Tutti costoro, infatti, han deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere»

    Luca 21,1-4

  18.  

    Non importa quanto riusciamo a dare, l'importante è metterci tutto noi stessi.
    Gesù non si riferisce tanto alla cosa materiale, quanto alla volontà e al modo di ciascuno di noi di attivarsi per gli altri.
    Ognuno da quello che può. Che uno sia più bravo o meno di un altro al Signore non importa, quello che è fondamentale è mettere tutto il nostro impegno nell'aiuto al prossimo.
    Il risultato non conta se noi abbiamo tentato tutte le strade percorribili.
    Se ai nostri ragazzi chiediamo di studiare, di comportarsi bene, di non frequentare cattive compagnie ... e lo ripetiamo fino allo sfinimento, e diamo il buon esempio, e li portiamo da amici e psicologi perché dicano loro la stessa cosa in salse diverse, e se diamo loro premi e punizioni, e .... e ... e ...
    E poi finiscono comunque su una cattiva strada ... noi abbiamo fatto il possibile.
    Dolore? Si, tanto ... ma più che il possibile non possiamo fare ... per l'impossibile all'uomo ci pensa Dio.
    Lui seguirà i nostri ragazzi, lascerà loro il libero arbitrio, li lascerà sbagiare, cadere a terra ... ma quando tenteranno di rialzarsi, quando guarderanno a quei principi che noi gli abbiamo dato ... ci sarà Dio accanto a loro, sono figli Suoi e non li abbandonerà.
    Noi mettiamoci l'anima, "solo" questo ci viene richiesto

  19.  

    Addì 22 novembre 2011

    Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse:
    «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta».
    Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?».
    Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli.
    Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine».
    Poi disse loro: «Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno,
    e vi saranno di luogo in luogo terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandi dal cielo

    Luca 21,5-11

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime22 Nov 2011
     

    Forse..stà per succedere tutto questo?? i segni dei tempi..sono orribili, violenza,e devastazioni, li stiamo vedendo!!
    è forse l"ora che veramente tutti ci mettiamo a riflettere? il cammino non sarà breve, credo, l"arroganza folle del potere, non molla la presa in ogni parte del Mondo, che possiamo fare? pregare? si certo ognuno a modo suo, e poi??

  20.  

    Sicuramente il Signore parla della fine del mondo, ma sopratutto parla della nostra vita.
    Ognuno di noi ha conosciuto gioie immense e grandi dolori. Qualcuno ha conosciuto terremoti che hanno sconvolto la sua vita e quasi tutti dovranno imbattersi in cataclismi che li sconvolgeranno.
    Il Signore parla della nostra vita, ma sopratutto parla del nostro cammino verso di Lui.
    Nel nostro cammino di Fede, saremo messi alla prova ... prove dure come guerre e rivoluzioni. Ma il Signore ci infonde coraggio.
    Ci dice che accadranno cose terribili: saremo derisi dagli altri, saremo messi a morte per le nostre idee ed i nostri principi, saremo scacciati dai nostri amici. Qualcuno ci inviterà in maniera anche suadente a seguire un altro dio: denaro, potere, sesso ... spacciandosi per il vero dio che da la felicità e la gioia.
    Ma il Signore dopo averci detto con enorme chiarezza che ci aspettano tempi bui, ci dice all'ultimo, quasi in sordina ... che ci darà gli strumenti per uscire dal buoi, ci darà la luce ... ci darà "segni grandi dal cielo".
    Ma attenzione ... il concetto di grandezza di Dio non è il concetto che solitamente è usato dall'uomo. Se per Dio è grande l'ultimo dei miei fratelli, per Dio un segno grande è nel tepore primaverile in una giornata di novembre, è un uccellino che entra nella tua stanza e ti guarda senza paura, è un bambino che ti ringrazia per averlo brontolato, è un cenno di ringraziamento di un passante che hai fatto attraversare ...

  21.  

    Addì 23 novembre 2011

    Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e a governatori, a causa del mio nome.
    Questo vi darà occasione di render testimonianza.
    Mettetevi bene in mente di non preparare prima la vostra difesa;
    io vi darò lingua e sapienza, a cui tutti i vostri avversari non potranno resistere, né controbattere.
    Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e metteranno a morte alcuni di voi;
    sarete odiati da tutti per causa del mio nome.
    Ma nemmeno un capello del vostro capo perirà.
    Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime

    Luca 21,12-19

  22.  

    Quante volte ho letto, riletto, meditato, pensato questo passo del Vangelo.
    Quante volte solo davanti ad un giudice, e non solo dei minori.
    Ricordo quando la finanza ha trascorso un anno e mezzo da noi per cercare qualcosa che non c'era.
    Ricordo quando la provincia ci ha buttato fuori dalle onlus, per poi riammetterci una settimana dopo con effetto retroattivo e chiedendo scusa per scritto
    Ricordo quando la polizia del tribunale di Pisa mi ha chiamato per una denuncia, risultata poi falsa, da parte di un signore
    Ricordo le tante volte davanti ad un giudice minorile per difendere un bimbo dallo strapotere male usato dai servizi sociali.

    25 anni di lotte sono tante e tanti i ricordi.
    Ma ad ogni ricordo brutto, c'è sempre il ricordo bello di come è andata a finire.
    Di chi è il merito? Mio, nostro no di sicuro.
    Ragazzino di 22, 23 anni convocato in tribunale su segnalazione dell'assistente sociale pr togliere un bambino dall'affido ... e secondo voi sapevo cosa dire?
    Entravo pieno di paura e non sapendo nemmeno come cominciare a parlare, ma come che mi sedevo la paura spariva e le parole uscivano da sole meravigliando pure me ... e facendomi uscire vincitore nei confronti di chi ci accusava.

    La Fede è la chiave di tutto.
    Credere alle parole di Dio, lasciarsi guidare da Lui ... ed il risultato è sotto gli occhi di tutti.
    25 anni della nostra storia con Lui a fianco, ancora presente, sempre presente.

    • CommentAuthorclod
    • CommentTime23 Nov 2011
     

    è bello ciò che dici ..........ma a volte è difficile per me affidarmi totalmte a Lui , ho avuto esperienza della differenze ed è per questo che ogni mattina.......ogni sera GLI chiedo di aumentare la mia fede perchè possa S E M P R E im ogni situazione farmi guidare per mano da Gesù ..................:face-angel: grazie Riccardo delle tue riflessioni :face-smile:

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime23 Nov 2011
     

    Credo che ..sia la cosa più difficile, si, riuscire a dire..Mio Dio, mi affido a tè, perchè la presunzione che è in noi, emerge, spinge a farci credere di essere nel giusto, quante sciocche battaglie, combattiamo a volte, per questo!
    Sono ancora alla ricerca della FEDE, vera, assoluta, ma rivolgo spesso una richiesta all"Alto, aiutami, a lasciarmi abbracciare dal tuo sapere. Speriamo!!

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime23 Nov 2011
     

    Pensavo allo stato d'animo dei bambini che vanno in affido.Sono in ansia, hanno mille paure, tante insicurezze, non capiscono bene cosa sta succedendo. A loro viene detto: "Queste persone si prenderanno cura di te...", e loro SI AFFIDANO... imparano a conoscere i nuovi genitori, li mettono alla prova in mille modi,ma sentono che possono FIDARSI...... forse se ci affidiamo a Gesù come questi bambini, fidandoci di Lui malgrado le nostre paure,la nostra insicurezza, i nostri dubbi... forse Lo sentiremo sempre più vicino... perché Lui non ci abbandona mai......

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime23 Nov 2011
     

    Credo che, anche se sembra un controsenso, si possa aver fede e nello stesso tempo avere dei dubbi. Mi viene un punto interrogativo quando Lauri dice sono ancora alla ricerca della FEDE vera e assoluta, perchè penso che la presunzione così come l'ego siano insiti nella natura umana e solo lasciandoci guidare attraverso l'esperienza "umana" del donare un po' di noi stessi agli altri, possiamo diventare migliori. Ciò non toglie che la Fede vera NON sia un traguardo, ma un cammino.Io non credo molto nell'illuminazione, ma piuttosto nella consapevolezza di chi siamo e di dove stiamo andando. Per me è meglio non torturarsi nella ricerca, ma accettarsi con tutti i propri dubbi, e rendersi conto strada facendo di come funzionano le cose

  23.  

    Alla ricerca della Vera Fede.
    Non c'è una Fede vera o una Fede così e così.
    O si crede che ci sia Qualcuno superiore a noi o non si crede che esista e si pensa che dopo la morte tutto finisca.
    Questo è il primo interrogativo da porsi.
    Il punto n. 2 è accrescere la propria Fede, migliorarsi, avvicinarsi tendenzialmente a Dio ogni giorno di più, consapevoli dei nostri limiti.
    Come fare. Non ho la pretesa di dare nessuna soluzione, ma come ogni persona che si diletta in cucina dò la mia ricetta, anche se la stessa carne la si può cuocere in mille modi diversi.
    Una volta preso il punto fermo "Dio esiste" lavoriamoci su.
    Nella matematica ci sono nove assiomi, altrimenti detti postulati, ovvero delle cose verificabili nella realtà, ma non dimostrabili, che si accettano così come sono e su quelli basiamo tutto.
    Una volta accettato che esiste Dio, prendiamo degli esempi di vita quotidiana e vediamo che sono tanti gli esempi nei quali Dio ci è vicino ... se ne è parlato recentemente ... quindi prendiamo questo come
    Primo Assioma: Dio ci vuole bene
    da qui possiamo enunciare il
    Secondo Assioma: Dio, in quanto ci vuole bene, non fa accadere cose che possano farci del male
    infine il
    Terzo Assioma: tutto quello che accade è per il nostro bene, anche quello che all'apparenza sembra un male.
    Chiaramente dobbiamo vedere il nostro bene come un qualcosa di più ampio, al di là della nostra vita ... un bene per la nostra anima. Esempio, se perdo tutto perché mi crolla la casa ... sarò più povero, ma certamente questo mi porterà a riscoprire ed apprezzare principi e valori che magari in me si erano sopiti ... come la generosità, la solidarietà, la riscoperta del dialogo con le persone ... ed a mia volta potrò donare tali principi ad altri ... salvando anche la mia anima.

    Da questi Assiomi deriva la considerazione che possiamo e dobbiamo affidarci al Signore e ringraziare per TUTTO quello che ci manda.
    Difficile? Forse ... ma tutto è più facile se si ragiona su queste considerazioni.
    Si cominciano ad accettare le piccole contrarietà della vita e a ringraziare Dio per avercele mandate, cercando di scoprirne il perché ma con l'umiltà di poterle anche non capire e reputarle valide anche se non comprese.
    Un allenamento continuo, a piccole dosi per preparasi ai grandi dolori della vita che tutti, chi più e chi meno, dobbiamo affrontare nella nostra esistenza.

    Nell'affido, bellissima Lory la tua considerazione a riguardo, il bambino è felice, dopo un cammino di avvicinamento reciproco, di stare con la famiglia affidataria e arriva, in un percorso ideale, a perdonare e ringraziare chi gli ha fatto del male, perché quella sua vita precedente gli ha dato il passaporto per la sua vita futura. Se non fossero accadute certe cose brutte, sarebbe magari rimasto in un ambiente comunque difficile, ostile ... ed invece ha trovato una famiglia nuova ed ha potuto apprezzare i lati positivi di quella naturale.

    I bambini insegnano ... e noi siamo i Bambini di Dio ... non facciamo tribolare troppo il Nostro Babbo che è un Tipo calmo e tranquillo ... ma se si dovesse arrabbiare ... Brrrr ... non oso pensarci.

    Se qualcuno ha un'altra ricetta, felicissimo di scoprirla.

    E' chiaro che ci vuole allenamento.
    Non si vince la maratona di New York se prima non si impara a correre per un chilometro e poi per due e poi per quattro ...

  24.  

    Per rispondere ad Elen.
    Certo che si può avere Fede ed avere dubbi nel contempo.
    Anzi ... penso che sia doveroso averne.
    Non sarebbe Fede se non ci fossero dubbi, sarebbe bigottismo.
    Ma il dubbio non deve essere sull'esistenza di Dio o meno, altrimenti non siamo nel campo della Fede
    Sant'Agostino ci insegna a ragionare su questo.
    Ci fa capire che più ragioniamo, più accresciamo la nostra Fede ... e proprio perché ragioniamo sulla Fede possiamo dire che la Fede aiuta il nostro cervello a crescere.
    La cosa importante è capire che ci sono cose più grandi di noi che non possiamo capire e dobbiamo accettare.

    Prendete un bambino. Capisce tutto quello che vede? Certamente no, ma lo accetta, specie se a farlo sono persone di cui lui si fida.
    Smette di ragionarci? No certamente e fa bene. E questo lo porta ad ampliare le sue vedute, ma crescendo ci saranno sempre (anche se sempre meno) delle cose che dovrà accettare come certe.

  25.  

    Addì, 24 novembre 2011

    Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina.
    Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano ai monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli in campagna non tornino in città;
    saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia.
    Guai alle donne che sono incinte e allattano in quei giorni, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo.
    Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti.
    Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti,
    mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
    Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande.
    Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina»

    Luca 21,20-28

  26.  

    Quello di oggi è praticamente il prolungamento del Vangelo di ieri sul quale abbiamno già iniziato una bella e proficua discussione

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime24 Nov 2011
     

    tutto molto interessante e spounto di mille..ragionamenti, quanto scrivete, ma, mi stò riavvicinando ora, alla preghiera, alla ricerca di una luce, che non ho avuto desiderio di cercare prima, perciò dico che sono in cammino, che sono alla ricerca..per assoluta intendo, sentirla..la voce del cuore..della vera bontà..io per ora non mi ci sento! stò lavorandoci, non mi aspetto l"illuminazione..nooo, ma VOGLIO..fare dei passi, delle ricerche, una seria introspezione..insomma, mi sono messa per strada..prima di arrivarci..farò le mie tappe, mi rispetto e mi amo..ora..cerco anche Qualcosa di più..questo è quanto

  27.  

    Addì 25 novembre 2011

    E disse loro una parabola: «Guardate il fico e tutte le piante;
    quando gia germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l'estate è vicina.
    Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.
    In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto.
    Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno

    Luca 21,29-33