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      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime30 Oct 2011
     

    Lauri, anch'io come te penso di non avere bisogno di entrare in Chiesa per trovare Dio, anche se qualche volta sento il bisogno di entrarci. Per me Dio è in ogni cosa, dentro di me e nelle persone che mi stanno accanto
    Credo anche però che non occorre "voltare le spalle alla Chiesa",é come se dicessi che bisogna farne parte per forza oppure giustificarsi.... perchè poi? perchè ci ha deluso? Ma chi poi? La Chiesa è formata da persone, ma Dio è un'altra cosa. Non credo che dobbiamo aggrapparci alla "gente di Chiesa" come tu li chiami per trovare un conforto nei momenti difficili...è Dio che c'è dentro di te e intorno a te che semmai ti può accompagnare ed essere di aiuto.
    Forse mi sbaglio anch'io, anch'io non sono assolutista e non cerco risposte a tutte le cose

  1.  

    Sono d'accordo con entrambe, Cris e Lauri. Dio è ovunque non solo in chiesa, ma da un Vangelo non possiamo prendere ciò che ci piace e scartare quello che non ci soddisfa. Si prende il pacchetto completo. Il Vangelo è la parola di Dio, sono i suoi insegnamenti. Nel Vangelo istituisce la chiesa e manda i suoi ministri a predicare. Nessuno dice che loro debbano esser migliori di noi. Ho incontrato tanti sacerdoti nella mia vita e la maggior parte mi hanno deluso, mi hanno chiuso le porte in faccia, non mi hanno consolato ... come d'altronde la maggior parte delle persone ... ma uno ogni tanto, una persona ogni tanto che mi ascolta la trovo, che mi è amico e ringrazio Dio per quello che ho, senza pensare a quello che non ho.
    La Chiesa l'ha istituita Dio, ha dato ai suoi sacerdoti il potere di fare da trade union tra Lui e noi. Se poi non lo fanno o lo fanno male se la vedranno con la loro coscienza e con Dio, no spetta a noi giudicarli.
    A noi spetta seguire gli insegnamenti di Gesù e la Chiesa è uno di questi. La Chiesa non è del papa, dei vesvoci o dei sacerdoti ... la Chiesa siamo noi in quanto comunione della nostra anima con Dio. L'eucarestia è il momento in cui c'è piena comunione con Dio, un momento intenso .,.. un'emozione meravigliosa che sempre si rinnova, ogni volta.
    Gesù ci chiede di fare Chiesa e questo io mi sento di doverglielo. Questo non vuol dire andare alla Messa la domenica, non solo... vuol dire anche costruire insieme agli altri, alla pari, questa unioine tanto voluta da Dio.
    Se una cosa non va bene, la si deve cambiare dall'interno, non voltare le spalle.
    E' un po' come se le cose non vanno bene in un affido, o con il proprio coniuge ... e si abbandona tutto.
    E' come voler stare in uno stato, ma non pagare le tasse, non fermarsi al semaforo rosso ... perché sono leggi che non ci piacciono.

    Carlo Carretto, laico, fondatore della comunità di Spello (Umbria) diceva "mia madre passa le sue giornate a pulire la chiesa, rammendare e lavare i paramenti ... ; io sono attivo, viaggio, incontro gente, evangelizzo ... non potrei fare mai come mia madre ... ma chi può dire quale sia la vera Fede? Entrambe, sotto forme diverse, me sempre di Fede si tratta.
    Per me chi va in chiesa e chi non va ha la stessa fede, ma andando in chiesa si ha un'opportunità in più per capire, per confrontarsi, per ragionare ... e le opportunità non si dovrebbero sprecare. La Chiesa è tanto grande, se non ci piace un sacerdote, si va da un altro ... e se si devono girare 50 parrocchie prima di trovare il sacerdote che ci piace ... la ricerca non sarà stata vana.
    Quando è morta la mia mamma ... tutti i sacerdoti di Livorno, compresi glia "amici" con i quali in parrocchia ero cresciuto, compreso il confessore di mia madre che mi aveva visto nascere ... tutti ... mi hanno chiuso la porta in faccia ... ma non mi sono arreso. Un giorno entrai in una chiesa per caso ... un sacerdote parlava... avete presente quando vi innamorate di qualcuno a prima vista? A me è capitato ... rimasi folgorato da lui ... dal suo modo burbero di parlare, diretto, graffiante ... andaia trovarlo, mi presentai, dissi che avevo pensato di partire per l'Africa e chiedevo consiglio su come fare.
    Mi guardò e mi disse "tù sì scemo" nel suo dolve napoletano .... e mi disse "c'è tanto da fare qui in Italia"... grazie a lui e a Dio che a lui mi ha fatto arrivare che è nata l'Associazione, che 500 bimbi sono stati aiutati, che noi siamo qui a parlare.
    Io devo tanto a Dio e se anche a me la chiesa fatta dagli uomini non mi piace sotto tantissimi aspetti ... è il Signore ad averla istituita e mi sento in dovere di esserci, di stare alle regole pur criticandole e cercando di cambiarle.

  2.  

    Addì 31 ottobre 2011

    Disse poi a colui che l'aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch'essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio.
    Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi;
    e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti»

    Luca 14,12-14

  3.  

    Oggigiorno tutti fanno qualcosa per riceverne un contraccambio, a partire dai politici.
    Il "do ut des" è diventato talmenteimperativo che la gente non ti crede se dici che non hai un contraccambio.
    Quante volte vi sarà capitato di sentire i vostri amici, quando parlate loro dell'affido, rispondervi "ma chi ve lo ha fatto fare". Ognuno ha le sue motivazioni, ma certamente nessuno lo fa per un guadagno o per ricevere altro in cambio. Proprio per incentivare l'affido e seguire questa ideologia malsano, ma comune, si sono delineate le "famiglie di professione" ma non hanno avuto l'effetto sperato. Famiglie cioè che facessero affido e fossero pagate benino, ma non quanto una comunità.
    Se lottiamo, e dobbiamo farlo, con i comuni affinché ci diano quanto ci spetta in termini economici e di supporto non è certo per noi, ma per i nostri ragazzi.

  4.  

    Vi è mai capitato di essere voi invitati ad un banchetto e non da parenti, amici o fratelli …?
    Capita di avere delle giornate “no” e si ha un forte bisogno di sentire qualcuno vicino, una parola di conforto, un messaggio, un abbraccio, un gesto … un qualcosa che ti sollevi il morale, ma a volte arriva e altre no. A volte più si aspetta e più non arriva nulla. Altre volte accade che sia uno sconosciuto che con una pacca sulla spalla ti ridona il sorriso.
    C’è una bambina che si sveglia di notte e piange perché vuole la sua mamma. La prendi in braccio per consolarla. Basta un suo pensiero e quella notte che sembrava inquieta diventa invece dolce e serena per te (eri triste).
    C’è un ragazzo con il quale hai litigato e in maniera abbastanza forte. Poi lascia un messaggio su un registratore mentre gioca con altri ragazzi dicendo che gli dispiace per ciò che è successo, che quando tornerai non sa se chiederà scusa perché non è il tipo che fa una cosa del genere, ma ci proverà perché a sbagliare è stato lui … ti ringrazia perché hai mostrato interesse per lui e aggiunge ti voglio bene … (ti sentivi scoraggiato).
    C’è una vecchietta che è contenta di vederti. Si siede vicino a te. Ti sorride. Ti mette una mano sulla spalla come per dire “che piacere averti qui” e anche se non sente vuole comunicare con te e comincia a raccontarti le poesie che ha imparato quando era piccola, quasi vuole insegnarle anche a te (era una giornata no).
    C’è una ragazza tossicodipendente che incontri alla stazione. Comincia a raccontarti la sua storia. Poi va via senza chiedere nulla, ma ti sorride e ti augura in bocca al lupo e una vita bella (ti sentivi solo).
    Quanti c’è … ancora e quante volte è successo. Dovevi essere tu ad essere di sostegno a loro e invece ti accorgi che sono arrivati proprio in un momento in cui tu ti sentivi uno zoppo, un cieco, un povero … Cos’è questo?
    Il Signore ci chiede di invitare non persone che possono contraccambiare il nostro gesto, ma coloro che non hanno da ricambiarci e forse hanno bisogno di aiuto.
    Lui ci chiede di pensare a loro, ma a noi ci pensa Lui quando i ciechi, i poveri … siamo proprio noi. Dobbiamo solo imparare a saperlo riconoscere.

    Scusate forse non ha nulla a che vedere con vangelo di oggi, non ha nessun legame,ma è il pensiero che mi è venuto leggendolo

  5.  

    Carmela ha ragione ... se tu vai incontro a chi ha meno di te, ti accorgi che lui diventa la tua forza, la tua consolazione, la tua gioia. Negli affidi è così. Si pensa di prenere un bambino per aiutarlo, si pensa che sarà una gran fatica, un grande impegno psiclogico, ma poi ci si accorge, come diceva Cris, che quel frugoletto ha riempito la tua vita e ha migliorato i rapporti in famiglia.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime31 Oct 2011
     

    Cris, rispetto quanto dici, ma io per ora..continuo a cercare un Dio, veramente buono, fuori..per ora.
    RIC, trovo giusto anche quel che dici tù, anzi, sono aperta a sentire mille campane..mi sento in dovere, di cercare, approfondire, per mè stessa, prima di tutto, Ma proprio perchè sento di "dovermelo" e siccome mi rispetto, voglio che sia un lavoro serio, e quando ho detto, "ho voltato le spalle" vuol proprio dire, che sono fisicamente, uscita da un Luogo Sacro, e non ho più voluto rientrarci!! perchè li non ho trovato la pace, la bontà che cercavo, non ne ho mai "fatto parte" per forza, ma per scelta..fino a chè è durata la mia frequentazione, è stata solo per scelta dettata dal mio voler vivere cosi, non per "voler esserci per forza..odio le forzature!!
    Ora aspetto..la mia ricerca è appena cominciata, mentre la fede in Qualcuno di immenso, di veramente misericordioso e Giusto, quell non si discute. Non voglio costruirmi un Vangelo su misura, vorrei però approfondire la mia conoscienza, fare passi piccoli,ma sicuri, non voglio"sembrare" vorrei arrivare ad essere..per ora..sono per strada..cammino...per ora.. sempre grazie..per ascoltare, per ribattere..per aver aperto queste pagine..

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime31 Oct 2011
     

    Ciao a tutti
    Cara Lauri devo dire che mi ritrovo molto nelle tue parole. Qui sto trovando dei momenti interessanti di riflessione che mi stanno un po alla volta indicando la strada.
    "Dio non è nella rigidità, Dio non è nel trattenersi, Dio non è nel chiudersi. E' nello sbilanciarsi, che è lo sbilanciarsi dell'amore." Angelo Casati
    In tutto quello che facciamo con amore c'è Dio, di questo sono sicura, ma anch'io sono alla ricerca di una fede vera, sincera...

    "Se il denaro invade tutto il mondo e tutto lo spazio mentale, diventa veramente un veleno per il singolo e per la società; se invece rimane nei limiti di un nutrimento utile per la propria esistenza e per la vita sociale, allora si pone al servizio dell'uomo e non può che ricevere elogi, senza nessuna condanna."-Vittorino Andreoli
    Credo sia questo il punto ormai si da troppa importanza al denaro e non lo si considera come uno strumento per il nostro fabbisogno ma come un bisogno. Però questo dipende da noi.
    Quando si fa qualcosa per gli altri si ha sempre un ritorno, ci si sente bene!
    Vorrei spezzare una ancia a favore dell'affido professionale. Questa nuova forma di affido è stata pensata per creare condizioni più adatte per una buona riuscita dell'affido: formazione, tutor, temporaneità, piccola retribuzione sono mezzi concreti ed efficaci per fare in modo che i vari progetti di affido si concludano nel migliore dei modi. Non credo che i soldi possano attirare nuove famiglie. Credo che chi si avvicina all'affido è perché se lo sente dentro, altrimenti non ce la fai.
    Io ho coinvolto in quest'avventura la mia famiglia che mi ha seguito volentieri, ma ora che io vorrei ricominciare non mi vogliono più seguire: sono stati meravigliosi, ma forse non è la loro strada almeno al momento. Non me la sento di giudicarli, bisogna essere motivati, per ora deve essere così..... poi si vedrà....
    Notte a tutti

  6.  

    Vi consiglio di leggere il libro Ipotesi su Gesù di Vittorio Messori. E' un percorso di fede reale, autentico e molto bello. L'ho letto più volte e la prima ero adolescente ... alcuni pensieri e ragionamenti mi hanno accompagnato da sempre.

  7.  

    Addì 1 novembre 2011

    In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.
    Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
    «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
    Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
    Beati i miti, perché erediteranno la terra.
    Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
    Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
    Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
    Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
    Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
    Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
    Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

    Matteo 5,1-12

  8.  

    E' il brano più commentato, almeno nella nostra famiglia.
    E' un po' il riassunto di tutti i valori e principi inseriti nel Vangelo.
    Non dobbiamo spaventarci perché molte di queste cose non riusciamo a rispettarle.
    La nostra vita, come dicono Lauri e Lory è un continuo cammino ... questo brano è il codice della strada da seguire, ma non ci sono multe se non lo facciamo, ci sono se non ci proviamo.
    La cosa bella del Vangelo è che detta regole di bontà, che possono essere seguite anche da chi non crede in Dio.
    A volte il dire di non credere è una situazione di comodo per non mettersi in gioco, per non cercare una strada d'amore.
    E' più facile essere egoisti. Ma l'egoismo è una brutta cosa anche al di fuori della fede.
    E' più facile non guardare a chi soffre. Ma anche nella vita di tutti i giorni vediamo che il non aiutare chi soffre porta a peggiorare il mondo.
    E' più facile girarsi dall'altra parte quando si vede un'ingiustizia e non combattere per raddrizzare un torto. Ma è scontato dire che le ingiustizie portano alla rovina della nostra società.

    •  
      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime1 Nov 2011
     

    Visti stamattina, bella presentazione!
    :face-smile:
    Questi insegnamenti dovrebbero essere alla base della nostra società, invece troppo spesso si vive pensando sempre e solo ai propri interessi!
    Personalmente mi da molto fastidio l'indifferenza di molte persone nei confronti dei bisogni dell' altro. Ci si nasconde dietro il fatto che "si riesce a malapena a badare alla propria famiglia" , che non si ha tempo, che non si hanno soldi, che non si è portati per... e così si tende a rinchiudersi dentro le quattro mura domestiche, senza curarsi di chi sta fuori.
    E' più facile chiudere gli occhi o curarsi di cose futili, perdere tempo e soldi per soddisfare i bisogni più stupidi e inutili....è facile ma anche triste. E' molto più bello, interessante e stimolante guardare in faccia l'altro, ascoltarlo, e condividere , accogliere per quello che possiamo...non sempre occorre fare grandi cose...a volte anche solo una parola detta al momento giusto, un sorriso, un gesto... possono essere molto importanti per chi li riceve

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime1 Nov 2011
     

    Mi consola molto, questo brano del Vangelo..io sono una povera di spirito,eppure..Gesù promette anche a mè, il Regno dei Cieli!! questà è veramente carità!
    Io non ricordavo quasi nessuno di questi brani del Vangelo!! e ora mi sento di doverli leggere e rileggere!
    è una spinta continua a rileggersi.. a valutare ..una scoperta..sarò ripassata da questo forum, per questo??!!
    posso dire solo, che quando ho incontrato qualcuno bisognoso, non ho mai voltato la testa, ma devo anche dire, che ho sempre cercato, e continuo a farlo, di dare alla mia famiglia tutto il necessario, e un pò del superfluo! amo la vita, e mi piace godere delle cose belle che si possono avere! questo non significa, per noi, rincorrere il lusso, a ogni costo, ma..concederci qualcosa in più, magari..a volte!!
    però, ogni persona che ha chiesto il nostro aiuto, ha zvuto una risposta, questo si, ma questo creda sia una cosa..normale..giusta..non certo gesto ecclatante!
    Comunque, questo brano, lo devo riconsiderare..tanto.. grazie

  9.  

    Sapete ... una coppia di nostri carissimi, ma proprio carissimi amici, si professa atea.
    Non hanno sposato in chiesa, lui non è battezzato, il figlio nemmeno ... eppure vi assicuro che hanno più Fede loro di me.
    Lauri dice "è normale aiutare chi soffre" ... ma dove Lauri ... in quale mondo è normale?
    E' normale per te ... ma purtroppo non è normale per tanti, tanti altri .... l'egoismo e l'opportunismo sono dilaganti.
    Quante volte mi sono sentito dire, anche da persone di chiesa, lasciali stare questi ragazzi, tanto per loro non c'è speranza di redenzione!!!
    Beh ... è gioia nel mio cuore vedere che per Lauri e certamente per chi accoglie un bambino in affidamento, per chi accoglie un povero, per chi asciuga le lacrime ad un drogato, per chi va in carcere a trovare un colpevole, per chi cura amorevolmente i propri genitori malati ed anziani ... tutto questo sia normale. Il mondo normale dovrebbe essere questo! Gridiamolo a gran voce. Non facciamoci sopraffare da chi grida "a morte a morte", da chi non accoglie per non rovinarsi le serate e i fine settimana, da chi mette i genitori all'ospizio quando potrebbe tenerli in casa e amarli, da chi condanna e non pensa che prima o poi sarà lui ad essere giudicato.

    No Lauri ... non devi dire "grazie". Il grazie è per te che sei tornata qui a portarci queste belle parole, il grazie è per quelli che cercano un confronto nonostante le divergenze di opinioni, il grazie è per chi accoglie un povero, un bambino, un anziano, un tossicodipendente ... Il grazie sopratutto è a Gesù, che lo si creda Figlio di Dio o un profeta o un filosofo ... per averci lasciato parole tanto belle ed una dottrina tanto profonda e ancora da seguire al giorno d'oggi.

    Ogni giorno il cuore mi si riempie di gioia per mille motivi ... perché vedo crescere i miei ragazzi con buoni principi, perché sempre più persone ci vogliono aiutare ed aiutano così tanti ragazzi che verranno, perché ogni discussione trova la sua pace e la sua forza per farci maturare ... ed ora aggiungo un grazie profondo a tutti voi per voler condividere la Parola del Vangelo che per me è Parola di Dio. E ciò avviene con serenità, con pacatezza, con umiltà da parte di tutti.
    Grazie a voi, con tutto il cuore.

  10.  

    Addì 2 novembre 2011

    Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria.
    E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri,
    e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
    Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo.
    Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato,
    nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi.
    Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere?
    Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?
    E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti?
    Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.
    Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
    Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere;
    ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato.
    Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito?
    Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me.
    E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna»

    Matteo 25,31-46

  11.  

    Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me

    Credo superflua ogni spiegazione.
    Come vedi, cara Lauri, il Signore ti risponde: non è normale ciò che fai. Alcunio lo fanno ed avranno la loro ricompensa, altri non lo fanno e saranno giudicati diversamente.

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime2 Nov 2011
     

    Temere il giudizio del Signore?! Fare del bene per ricevere la ricompensa eterna?! Temere il supplizio eterno?!
    Queste frasi non le sento mie, ho riflettuto molto su queste affermazioni che mi hanno creato spesso dei sensi di colpa e inadeguatezza. Voglio cogliere il messaggio di fare del bene perché Gesù
    faceva del bene, perché è giusto fare del bene, perché l'esempio positivo genera positività: perché è normale fare del bene!
    Quante mi son arrabbiata perché mi dicevano: tu sei troppo buona! Ma cosa significa?! Io voglio essere mite e umile, almeno ci provo!
    Gesù è BUONO per questo voglio e cerco di seguire il suo esempio :face-smile:
    Buona giornata

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime2 Nov 2011
     

    Ma..!io come lory, non ho mai pensato di agire ..per..compiacere qualcuno, e continuo a credere, che sia "giusto e normale" tendere una mano, certo sempre nel limite delle nostre possibilità psicofisiche,Da un pò di tempo, mi pongo la domanda, a volte..mi chiedo:Ma Gesù, se veramente tutto vede, e tutto ci insegna..penserà che stò agendo da persona "buona" anche se non vado belle sue Chiese? non sò perchè, mi viene da pensare, a come la pensa Lui, è infantile, lo sò, ma uno scambio di,pensieri, tra mè e Lui, a volte..aiuta!!
    Certo che anche questo passo del Vangelo..invita fortemente al..ragionamento..

    • CommentAuthorcitro
    • CommentTime2 Nov 2011
     

    Non ho letto tutto, ma visto che il post ha preso spunto dalle mie parole mi va di intervenire, non so bene mai come spiegare la mia "posizione" o meglio i miei sentimenti nei confronti di Dio.
    Mi hanno confortato per tutta l'infanzia i suoi insegnamenti, poi all'improvviso non mi sono bastati più... ecco cosa è successo.
    Non lo so bene neanche io, ma da quando pregavo tutte le sere all'improvviso ci ho dapprima litigato e poi ho smesso di credere nella sua esistenza.
    Sono tornata più volte sulle mie posizioni, ci torno spesso, mi chiedo spesso se esiste o no, ma alla fine non riesco mai a darmi una risposta.
    La mia famiglia è cattolica e io, come dico sempre, condivido tanti valori che mi hanno insegnato i miei genitori, ma ora sono i MIEI valori (i quali coincidono con quelli cattolici), ma in realtà io non riesco a credere che esista Dio. Non so spiegare, ma penso sia come un innamoramento: ci si può intestardire a dire "io devo amare quest'uomo perchè è buono, bello e intelligente", ma se non scatta la scintilla, di quell'uomo non ci innamoreremo mai.
    Penso che per la fede il discorso sia analogo... Penso che quando morirò se Dio esiste valuterà tante cose nel giudicarmi e mi rifiuto di pensare che per lui sia prioritario essere credente rispetto al fatto di rispettare i valori che lui ha isnegnato.
    Quello che molto mi dispiace è che a mio figlio non so come parlare di Dio che nella mia infanzia è stato davvero determinante e confortante... Ho provato a chiedergli se vuole fare catechismo, ma lui mi ha detto di no. Lui un Dio non ce l'ha, questo mi dispiace e io me ne sono resa conto solo ieri sera... :face-sad:

  12.  

    Temere il Signore, non significa averne paura ... è un po' come temere il mare ... chi va in barca deve valutare ogni segno e poi decidere quale sia la mossa giusta da fare, non per paura, altrimenti starebbe a casa, ma per il timore di sbagliare ... un po' come fa un bambino nei confronti dei genitori.
    Un timore non riverenziale, un timore che non nasce dal "che cosa mi succederà se ... ", ma un timore di ferire Colui che tanto fa per noi.
    Amare è vero, come dice Citro, è una scintilla che se non scatta, non scatta. Ma nel caso di Dio è diverso ... Lui ama noi e da noi non pretende nulla. Ci lascia liberi di agire, di sbagliare, di urlare. Ci avverte e basta ... alla fine della vostra vita sarete con me se vi sarete comportati bene.
    Questo mi sembra ovvio, ma non lo vivo come un ricatto. Ovvio perché in casa Sua ci sono le sue regole e Lui ben fa a dircele.
    Citro dice che lei ha gli stessi valori della dottrina cristiana ... e pare di capire che più o meno i più assidui frequentatori la pensano nello stesso modo, ma questo basta. E' già tantissimo.
    Non è importante la motivazione per il quale si fa qualcosa ... timore, amore per gli altri, mancanza di qualcosa, ricerca del proprio io ...
    L'importante è fare, agire, amare ... ed il Signore ci dice "chi fa questo è sulla strada giusta", non un ricatto, ma un gesto d'amore per tutti, anche per quelli che in chiesa non vanno
    Anzi, oserei dire, che chi fa, ama, accudisce, accoglie ... senza un secondo fine, senza paure ... ha una marcia in più, perché per lui, per lei è cosa naturale e non c'è niente di più bello e di più apprezzato in un rapporto della spontaneità.

    Se non fosse morta la mia mamma, mai avrei iniziato a fare affido.
    Se molte coppie avessero dei figli naturali, ma avrebbero adottato.
    Se ad un genitore non si fosse ammalato il figlio, mai si sarebbe avvicinato alla sofferenza altrui.

    Ecco ... ognuno segue una strada ... magari pensa di averla scelta ... ma il Signore mandandoci prove e fatiche ce l'ha indicata, ce l'ha sollecitata ... ed il fatto stesso di averla intrapresa, di averla voluta seguire nonostante gli ostacoli ... fa piacere a Dio e Lui saprà ricompensarci. Specie perché non lo facciamo per una ricompensa, ma lo facciamo perché abbiamo capito, perché ci piace, perché ci da gioia dare gioia agli altri.

    •  
      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime2 Nov 2011
     

    "Non è importante la motivazione per il quale si fa qualcosa ... timore, amore per gli altri, mancanza di qualcosa, ricerca del proprio io ...
    L'importante è fare, agire, amare ... ed il Signore ci dice "chi fa questo è sulla strada giusta", non un ricatto, ma un gesto d'amore per tutti, anche per quelli che in chiesa non vanno
    Anzi, oserei dire, che chi fa, ama, accudisce, accoglie ... senza un secondo fine, senza paure ... ha una marcia in più, perché per lui, per lei è cosa naturale e non c'è niente di più bello e di più apprezzato in un rapporto della spontaneità."
    Mi piace molto Riccardo questo tuo ultimo pensiero...lo apprezzo perchè viene da te, che sei molto convinto della tua fede e il fatto di lasciare aperte le porte a chi la pensa diversamente ti fa molto onore.
    Penso anch'io che indipendemente da quello che ci sarà oltre la morte, noi troveremo la pace nella misura in cui ci siamo comportati bene e abbiamo amato il nostro prossimo e sono convinta che Dio non valuterà in quale Chiesa siamo entrati o se abbiamo creduto in Lui oppure no.
    Riguardo al discorso accennato da Citro sull'insegnamento da dare ai figli, io credo che oltre ad insegnare i propri valori (che nel suo, come nel mio caso corrispondono almeno in gran parte ai valori della dottrina cristiana), non penso ci sia niente di male nel mandarli al catechismo o nel dar loro la possibilità di ricevere i sacramenti. Anche noi quando eravamo piccoli abbiamo ricevuto una istruzione cattolica e una volta adulti abbiamo potuto decidere se seguirla oppure no. Lo stesso possono fare loro. E' però anche vero che non si può imporre ai propri figli per esempio di andare in Chiesa se non siamo noi di esempio nel farlo, ma si può anche spiegare le nostre motivazioni e parlarne insieme.
    L'ideale è essere coerenti e praticare quello che si insegna loro, ma se così non è, penso sia comunque meglio dar loro questa opportunità...non so se mi sono spiegata.
    Io per esempio ho seguito il mio figlio più piccolo nel percorso di catechismo delle scuole medie ed è stata una esperienza positiva che ha rafforzato la mia fede, ora sto facendo lo stesso con F. Il nostro bambino in affido. Ma non ho modificato le mie abitudini riguardo alla Messa.L'importante secondo me è non mentire e dir loro come la pensiamo, quali sono i nostri valori ma anche i nostri dubbi.
    Buona notte

  13.  

    Ma Cris, i nostri dubbi sono dubbi di adulti.
    Sarebbe come dire ad un bambino che non esiste babbo natale ... a volte tacere è meglio che parlare, perché i nostri dubbi potrebbero diventare i loro dubbi inconsciamente.
    Noi genitori abbiamo una grande responsabilità nei loro confronti. Dare o non dare un esempio fa la differenza, ma anche parlare e non parlare ha la sua importanza.
    Stiamo facendo in questi giorni un cammino. Dove questo ci porterà non lo possiamo sapere ... ma è indubbiamente un cammino basato su ipotesi, pensieri, sentimenti.
    Quello che cerco di fare sempre con i miei ragazzi è questo: un cammino.
    In un percorso si costruisce, non si demolisce.
    Le mie paure, preoccupazioni, timori sono aspetti della vita che nascono da lontano e non si possono spiegare nella loro interezza a chi non ha la maturità per capirle, ed un ragazzo non li ha.
    E' come parlare di sesso ad un bambino di 10 anni. Lui sa che i genitori in camera fanno qualcosa che è bello, ma che un bambino non è ancora pronto a scoprire.
    Credo che sarebbe opportuno parlar loro dei nostri sogni, diventare bambini come ci dice il Vangelo ... a dar loro pensieri, dubbi e preoccupazioni ci penserà la vita quando sarà il momento giusto.
    Avere Fede è anche questo ... lasciare il campo al Signore, lasciare che sia Lui a parlare loro nel bene e nel male ... voi dategli gli strumenti per ascoltarlo ... dategli il Vangelo, leggetelo insieme a loro, commentatelo non come la parola di Dio, ma come quella di un filosofo ... e quando vi imbatterete nei misteri inspiegabili ditegli che accettarli significa avere Fede. Starà a loro accettare questi misteri, rifiutarli, pensarci, rimuginarci ... scoprirli.
    Domani è un altro giorno, ed il futuro dei nostri ragazzi non è ancora scritto ... non dobbiamo essere noi a farlo.

  14.  

    Addì 3 novembre 2011

    Si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.
    I farisei e gli scribi mormoravano: «Costui riceve i peccatori e mangia con loro».
    Allora egli disse loro questa parabola:
    «Chi di voi se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va dietro a quella perduta, finché non la ritrova?
    Ritrovatala, se la mette in spalla tutto contento,
    va a casa, chiama gli amici e i vicini dicendo: Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora che era perduta.
    Così, vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito, che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione.
    O quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova?
    E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta.
    Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte»

    Luca 15,1-10

  15.  

    Il Signore risponde sempre alle nostre preghiere.
    Con amore dice a tutti noi "Chiedi e ti sarà dato, cerca e troverai, bussa e ti sarà aperto"
    Quindi cari amici ed amiche non perdete la speranza di cercare Dio che lo troverete.
    Fatevi però anche porta sulla quale i vostri figli, amici, mogli e mariti possano bussare per arrivare a Dio
    In ogni campo la sete della conoscenza è la spinta per crescere, per migliorare, per imparare.

    Nessuno di noi è troppo piccolo per il Signore. Nessuno di noi è troppo peccatore per Dio.
    Se mille persone hanno fede ed una resta fuori ... Lui la va a cercare, la sollecita, la chiama.
    Chiama ognuno di noi quando ci smarriamo, quando perdiamo la strada, quando facciamo qualche peccato ... è per questo che il Signore ogni giorno è con me ... perché io sono un grande peccatore ed ogni giorno ho bisogno di Lui, delle Sue ammonizioni, dei Suoi rimproveri, dei Suoi consigli.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime3 Nov 2011
     

    E, io chiamo LUI, ogni volta che sembra sia troppo..troppo pesante farcela da sola!! e poi i scuso, perchè non è cosi che si fà..nion si cerca solo nel momento buoi!!
    però, pur nella nebbia, che ancora avvolge il mio.."credere"ho spesso la sensazione di "essere preziosa" per Qualcuno.. e questo sentirmi.."cercata" mi spinge a voler capire..indagare..

    • CommentAuthorcamelis
    • CommentTime3 Nov 2011
     

    Ciao a tutti, riapro ora la pagina del forum dopo qualche giorno e quante cose!! prima di tutto vorrei dire a Carmela che quello che ha scritto mi ha emozionato moltissimo (non che non lo abbiano fatto anche tutti gli altri interventi), ma il modo in cui l'ha scritto è stato veramente toccante, che bella che sei...si, è vero, è così, il dare senza aspettarsi niente in cambio è quello che ti ripaga di più, che ti dà la forza nei momenti di debolezza o in cui avresti bisogno di un gesto ristoratore e questa è una cosa bellissima, che chi crede attribuisce a Dio, alla forza del Signore, che ci ama e che ci vuol guidare per raggiungere la felicità vera che si riceve con questi gesti. Chi dice di non credere ed in realtà fa del bene perchè si sente di voler fare così, si sente bene nel farlo ha comunque sempre Dio dentro di lui.
    Cara Lauri le tue parole mi hanno fatto un pò tornare indietro nel tempo, anche io vedevo nella chiesa e in tanti sacerdoti qualcosa che non rispecchia quello che poi sono gli insegnamenti di Dio (e continuo comunque a vederlo e ad essere consapevole che è così) e per questo motivo non andavo più in chiesa ed ero arrivata a pensare che esistesse un Dio e purtroppo anche a pensare che a volte si divertisse a farci stare male, che muovesse a suo piacimento i fili della nostra vita come fa un burattinaio. Poi ho incominciato a togliere tutti gli strati che mi rivestivano il cuore e piano piano ho incominciato a sentirlo, e a dialogare con Lui e perfino a chiedergli delle cose, e Lui mi ha ascoltato! Ho incominciato anche a scindere Dio dalla chiesa, a guardare per me, a guardare il buono, non il marcio o tutto quello che non condivido della chiesa cattolica, ho guardato solo alle cose importanti, gli insegnamenti di Dio, il vangelo, la Sua parol, se la chiesa o diversi suoi sacerdoti non hanno seguito gli insegnamenti di Dio è un discorso che non mi riguarda, io voglio seguirli e non perchè ho timore che non ci sia un posto per me in paradiso ma perchè mi sento di farlo, per me stessa, perchè mi sento bene nel farlo.
    Negli anni in cui io non mi sentivo in sintonia con Dio, mi sentivo certo comunque felice nel dare agli altri per cui Dio sapevo che era con me, mi dicevo "la cosa importante è fare del bene, ci sono tante persone che vanno in chiesa e poi fanno tutto il contrario di quello che dovrebbero fare, ma allora che ci vanno a fare?" e questo lo continuo a pensare, perchè è così, l'importante è seguire gli insegnamenti del Signore, che sono quelli dell'amore verso il prossimo, della solidarietà, dell'aiuto incondizionato. Piano piano è stato un mio bisogno riavvicinarmi al luogo del Signore, perchè mi faceva stare ancora meglio, era ed è un incontro che mi dà un aiuto in più, e questa è una cosa che sono arrivata a sentire dopo un lungo percorso, perchè anche a me le cose a forza non piacciono, c'è un momento per tutto, mai affrettare i tempi perchè tutto deve fluire, altrimenti si creano dei nodi che ci bloccano; la cosa importante è restare in ascolto e lasciare aperto il cuore.
    E penso sia anche importante per tutti continuare a condividerci in questo bellissimo forum, grazie a tutti
    Eli

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime3 Nov 2011
     

    Camelis, grazie, è quello che stò cercando di..iniziare.. un cammino con occhi diversi, però.. sono appena partita..credo sarà un lungo viaggio!!

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime3 Nov 2011
     

    Ho appena chiamato l'ass. sociale per sapere come sta K.. E' stato di nuovo allontanato dalla sua mamma perché la loro relazione non andava bene. L'ass. sociale mi ha detto che sta bene, fa passi da gigante. A questa notizia il mio cuore si è riempito di gioia e il mio primo pensiero è stato: "Grazie Signore!". Poi un forte desiderio di andare in chiesa non solo per ringraziare ancora, ma per pregare la Madonna di stare vicina alla mamma di K che soffre e non riesce a farsi aiutare. Vorrei tanto fare qualcosa per lei e spero che il Signore mi indichi la cosa giusta da fare,....
    a volte possiamo solo pregare!
    Buona serata a tutti:face-smile:

  16.  

    ... possiamo solo pregare ...
    La preghiera è un'arma potentissima che smuove le montagne

  17.  

    Mi è capitato spesso e mi capita ancora di smarrirmi. A volte vorrei essere ritrovata, altre sono così presa dal mio egoismo che faccio fatica a sentire chi mi sta chiamando per riportarmi indietro. Forse è solo perché non voglio sentire? A volte quella voce mi tormenta, mi rimprovera, e più non vorrei sentirla e più invece si fa sentire. A volte il tutto dura solo un attimo, altre più tempo. Ma poi mi rendo conto che più mi allontano da Dio e più mi allontano anche da tutti gli altri e intorno a me c’è solo vuoto e solitudine, perciò mi lascio andare, mi lascio guidare e mi accorgo che alla fine ne è valsa la pena.
    Col tempo sto imparando a chiedere sempre di più perché ho capito che senza di Lui non posso farcela, non vado da nessuna parte e ho un bisogno costante del suo aiuto, ogni giorno, ogni momento. Ma il cammino per me è ancora lungo.
    Gli ho risposto tante volte “no” sia che lo cercassi sia che non lo cercassi, ma Lui ha avuto pazienza con me e ne ha ancora tanta. Non mi ha mollato e non mi molla e questo mi porta a credere che il suo amore deve essere per forza infinito altrimenti …
    Penso che Lui non guardi a quando gli chiediamo il suo sostegno e quando no, ma solo alla sincerità della nostra anima.
    E’ incredibile sperimentare e scoprire giorno per giorno quanto la parola del Signore seppur potrebbe sembrare così remota sia oggi ancora attuabile. E’ una parola senza tempo che ci coinvolge in un modo o in un altro.
    E’ bello riscoprirla insieme a voi e da diversi punti di vista. Grazie.

  18.  

    Addì 4 novembre 2011

    Diceva anche ai discepoli: «C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.
    Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore.
    L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno.
    So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua.
    Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo:
    Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta.
    Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta.
    Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce

    Luca 16,1-8

  19.  

    Difficilotto oggi il Vangelo.

    Per capirlo e non travisare bisogna innanzitutto capire il momento storico in cui è stato scritto da Luca.
    I grandi proprietari terrieri, per lo più stranieri, avevano alle proprie dipendenze degli amministratori locali, ai quali lasciavano grande libertà e piena responsabilità: loro compito era di realizzare per il padrone il profitto pattuito, ma, una volta assicurato questo profitto, avevano anche la possibilità — maggiorando il prezzo — di realizzare guadagni personali. Questo era consentito. Si può dunque pensare che il fattore — nell’intento di procurarsi amici che lo avrebbero aiutato nei momenti di difficoltà — abbia semplicemente rinunciato alla propria parte di profitto, senza danneggiare il padrone. Ciò renderebbe più credibile l’elogio di quest’ultimo.

    La parabola non attira però l’attenzione sui mezzi a cui il fattore ricorre per farsi degli amici. Il vero centro della parabola è racchiuso nella constatazione che “i figli di questo mondo sono più scaltri dei figli della luce”.
    Appena si accorge che il suo futuro è in pericolo, il fattore si mostra astuto, voltando a proprio vantaggio la difficile situazione in cui è venuto a trovarsi. Ebbene, il cristiano non dovrebbe essere altrettanto pronto, scaltro e risoluto nell’assicurarsi nel tempo presente il regno di Dio?

    L'insegnamento insito in questa parabola risulta pertanto "C’è un solo modo per essere astuti come il fattore della parabola: utilizzare le proprie ricchezze per aiutare i bisognosi"

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime4 Nov 2011
     

    E, credo si parli anche di ricchezza di cuore, non solo materiale, certo che, si, è difficile il Brano di oggi.

    •  
      CommentAuthoradry67
    • CommentTime4 Nov 2011
     

    ho letto questa frase tempo fa... mi era piaciuta tantissimo...

    Ciascuno di noi è tanto ricco d’avere qualcosa da donare agli altri e tanto povero d’aver bisogno di tutti.

  20.  

    Addì 5 novembre 2011

    Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.
    Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto.
    Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera?
    E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
    Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona».
    I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si beffavano di lui.
    Egli disse: «Voi vi ritenete giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio

    Luca 16,9-15

  21.  

    L'argomento è lo stessodi ieri e la difficoltà non è da meno.
    Credo che ci si debba focalizzare su due frasi

    # Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona

    dove il termine mammona viene personificato il profitto, il guadagno e la ricchezza materiale, con connotazioni negative, e cioè accumulato in maniera rapida e disonesta ed altrettanto sprecato in lussi e piaceri

    e

    # ciò che è esaltato fra gli uomini è cosa detestabile davanti a Dio

    Non si indica solo la ricchezza materiale, come giustamente diceva ieri Lauri, ma tutto ciò che per l'uomo è ricchezza: il lusso, il potere, il sesso senza regole, il ben vestire, la bellezza a tutti i costi, il denaro.

    Scegliere la strada più facile, la strada dei piaceri, la strada che porta a farti apprezzare dagli uomini ... non è mai la strada giusta perchè ci allontana da Dio.

    Qualche giorno fa il Vangelo diceva "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia" ... quante volte siamo stati derisi, criticati, allontanati perché avevamo accolto un bambino in affidamento ... a volte anche dai nostri stessi parenti. Ecco, questi insulti sono la dimostrazione che siamo sulla strada di Dio.
    Un affido si fa con il cuore e non certo per ricchezza.
    Un affido comporta delle privazioni e non delle facilitazioni nella vita di tutti i giorni
    Un affido non da ritorni in potere

    Ma
    Un affido dona ricchezza di sentimenti e davanti a Dio
    Un affido apre le porte all'accettazione degli altri e quindi apre le porte a Dio
    Un affido ci da un grande potere, quello di capire cosa sia il vero amore e questo ci avvicina a Dio

    In un affido è come avere in casa nostro ospite ... di più ... nostro familiare Dio stesso.

    • CommentAuthormoni
    • CommentTime5 Nov 2011
     

    a questo mondo non siamo tutti uguali, né tutti sentiamo dentro le stesse cose, non sò quali siano i motivi, ma per alcune persone è inconcepibile darsi tanto da fare per conseguire risultati diversi da quelli materiali per se stessi e al max per la propria famiglia, non esistono per loro i valori della compassione, del soccorso, della condivisione con chi ha bisogno; per altri queste cose solo a pensarci generano gioia e calore interiore, ma passare a metterle in pratica non è così automatico...richiede impegno, sforzo e fatica, organizzazione. E non credo questi sentimenti che abbiamo dentro siano necessariamente legati a una qualche fede, possono semplicemente essere caratteristiche umane, esattamente come lo sono malvagità ecc, per i più svariati motivi c'è chi sente la spinta a muoversi in una direzione, chi in quella opposta, chi resta nel mezzo, senza infamia e senza lode, e credo che il mondo sia sempre stato e sarà sempre così. Io cmq credo un pò al destino, al vissuto ed anche all'incontro che può riuscire più facilmente a mostrarti la tua strada.:face-smile:

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime5 Nov 2011
     

    posso dire, per certo, che l"affido mi ha arricchito enormemente, nel cuore, e impoverito nelle..sostanze! la ricchezza consiste nell"aver imparato la tolleranza verso chi è cosi diverso da tè, dalla tua visione del mondo.il doverti occupare del dolore di un bambino, ti obbliga a percorrere starde mai conosciute prima, e è un viaggio che porta conoscenze profonde, che ti avvicina a una sorta di fede, che ti porta a implorare Qualcuno che aiuti la creatura che ami..
    E poi, a mè è venuta la volgia di, sondarmi, per vedere come ..incontrarmi, con quel Qualcuno che invoco, ma nemmeno conosco , pi cosi bene!! se non fosse enrato Gius, nella mia vita, non avrei intrapreso questo viaggio!!

  22.  

    Hai ragione moni, sono caratteristiche umane non legate ad una Fede, ma queste caratteristiche umane, anche se non vengono dalla Fede, sono comunque una Fede. Un credere in qualcosa, un credere in certi valori. Che poi questi valori siano stati professatio da Gesù 2000 anni fa non è cosa da poco.
    Dicevo in un post precedente che alcuni miei amici carissimi si professano atei, non battezzati, non sposati in chiesa ... eppure sono le persone che conosco che hanno maggior fede. Tu Moni lo chiami destino, io lo chiamo Dio ... cambia il nome, ma credere in qualcosa, in qualcuno ci accomuna ... e se così non fosse, se non credessimo in qualcosa, tipo ad esempio che il mondo possa cambiare un pezzettino se tutti facessimo affido, che con pazienza e determinazione possiamo cambiare le sorti di un ragazzo ... non avremmo lo stimolo per andare avanti.
    Credere, nel destino, nel fato, in Dio sono tutti motori per la stessa macchina, per ottenere tutte quelle cose che per altri sono irraggiungibili o addirittura impensabili.
    Chi ha Fede è un po' matto ... e noi un po' lo siamo. Un po' di sana pazzia non ha mai guastato il mondo, anzi! :face-monkey:
    Guardate quanti giovani non hanno Fede, ma hanno bisogno di credere in qualcosa ... guardate cosa succede negli stadio (fede calcistica) ... non sono stati indirizzati verso valori e principi ed hanno canalizzato il loro desiderio di credere in qualcosa ... in qualcosa di sbagliato. Si creano i loro idoli, fanno di un giocatore il loro dio, sono pronti ad ammazzarsi per proclamare la loro fede. Quante volte penso a quanta energia sprecata ... se solo qualcuno li avesse educati e indirizzati ... che guerrieri sarebbero. Guerrieri di pace e di bontà, non necessariamente sotto la bandiera di Gesù, sotto qualsiasi bandiera, del destino, del raddrizzamento torti umani, della politica fatta per aiutare il prossimo.

  23.  

    Addì 6 novembre 2011

    Il regno dei cieli è simile a dieci vergini che, prese le loro lampade, uscirono incontro allo sposo.
    Cinque di esse erano stolte e cinque sagge;
    le stolte presero le lampade, ma non presero con sé olio;
    le sagge invece, insieme alle lampade, presero anche dell'olio in piccoli vasi.
    Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e dormirono.
    A mezzanotte si levò un grido: Ecco lo sposo, andategli incontro!
    Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade.
    E le stolte dissero alle sagge: Dateci del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono.
    Ma le sagge risposero: No, che non abbia a mancare per noi e per voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene.
    Ora, mentre quelle andavano per comprare l'olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa.
    Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: Signore, signore, aprici!
    Ma egli rispose: In verità vi dico: non vi conosco.
    Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora

    Matteo 25,1-13

  24.  

    Non dobbiamo comportarci bene con il pensiero che prim o poi saremo giudicati, dobbiamo comportarci bene perché crediamo essere la cosa giusta.
    Ma è chiaro che nel Vangelo Gesù ci promette una ricompensa se agiremo secondo le Sue regole. Ci si può credere o meno, ma anche chi non crede avrà questa ricompensa (sono ccerto che i miei amici "atei" saranno i primi a trovare spalancate le porte del Paradiso).
    Siamo tutti consapevoli che camminando per la strada della vita, dietro ogni angolo ci possa essere una brutta notizia che ci aspetta. Quei papà che hanno perso mogli e figli a Genova, il giorno prima pensavano a tutto meno che a perdere la propria famiglia in un attimo in un modo così incredibile all'interno di una città ... annegare nell'androne di una casa!!!
    Eppure è successo e oggi quante persone nel mondo moriranno senza averne il benché minimo sentore l'attimo prima.
    Al di là della Fede, quanto rimorso ci porteremmo dentro nel caso in cui si facesse del male ad una persona che amiamo e questa morisse senza che noi avessimo la possibilità di chiarirsi, di dirgli "ti voglio bene, scusami".
    La mia mamma mi diceva sempre "non andare a letto se prima non hai fatto pace con le persone che hai ferito o che ti hanno ferito"
    Gesù ci dice "se stai portando la tua offerta all'altare di Dio e ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì l'offerta davanti all'altare e vai a far pace con tuo fratello; poi torna e presenta la tua offerta"
    La dolcezza di questo insegnamento sta nel fatto che dice "se tuo fratello ha qualcosa contro di te", a prescindere di chi sia la colpa. Facile? Assolutamente no! Ma senza pensare alla ricompensa divina, pensate come sarebbe il mondo se fossimo pronti a perdonare sempre chi ci fa un torto e a chiedere scusa per gli sbagli commessi.
    Ancora una volta il Vangelo ci mostra una strada, la strada difficile, la via stretta ... come la migliore di quella larga della vendetta, del rancore, dell'astio.
    Mille volte ho pensato che se nel 2001 Bush, dopo l'attacco alle torri gemelle, avesse detto "perdoniamo chi ha fatto questo", che lezione di vita per coloro che si sono comportati male sarebbe stato.
    Ed invece una guerra a cosa ha portato? Morti, feriti, sofferenze, odio, rancore, altro terrorismo.
    Ma senza guardare troppo inalto ... pensate a cosa sarebbe la nostra vita se riuscissimo a perdonare sempre, ogni cosa ci venga fatta. Perdono non significa accettazione, ma significa semplicemente amore. Con amore prendere la persona che reputiamo abbia sbagliato nei nostri confronti, parlarci, farle capire e capire noi per primi dove e perché si è sbagliato (in una lite i torti sono sempre da entrambe le parti), trovare una strada comune ... educarci e crescere maturando a vicenda.
    Questo è umanamente giusto, a prescindere dalla Fede in Dio.
    Per chi non crede è comunque un vantaggio in più ipotizzare che se un Dio esiste ... essersi comportati bene ha un doppio vantaggio :face-angel:

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime6 Nov 2011
     

    Sarebbe un mondo senza più violenza! ognuno che perdona l"altro!! ma saremo mai cosi buoni noi umani?
    eppure, non credo potremo continuare ancora per molto, su questa strada, che stà portando l"umanità, a decimarsi in guerre folli, per Religione, si uccide, per un pezzo di terra, si uccide, per avidità sfrenata, si costruisce e si distrugge ciò che la natura ci ha dato!!
    Ormai solo veramente un immensa presa di coscienza, una "conversione" può creare basi per un altro futuro.

  25.  

    Sognare è lecito.
    Io credo che si debba tendere alla perfezione, un po' come essere in una caverna e vedere uno spiraglio di luce ... anche se lontanissimo, difficilissimo da raggiungere bisogna andare verso la luce perché è la nostra unica uscita, la nostra unica speranza.
    Da sempre diciamo che la differenza tra il possibile e l'impossibile è il provarci :face-smile:

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime6 Nov 2011
     

    Mi viene in mente una storia che raccontò un bravo prete ai ragazzi una sera al grest estivo: "...tutte le stelle marine del mare finirono sulla spiaggia una sull'altra e stavano morendo. Passò un signore e disse:"Poverine ! Ma sono troppe, che peccato!" e tirò avanti. Passò un altro signore e commentò più o meno allo stesso modo e se ne andò. Intanto le stelle morivano. Nessuno sapeva cosa fare erano troppe lì sulla spiaggia. Arrivò un bambino, vide le stelle che soffrivano , si avvicinò ne prese una e la gettò nel mare. Un signore vide il bambino fare quel gesto semplice e sincero e fece lo stesso, e così tutta la gente che passò e pian piano le stelle tornarono tutte in mare e si salvarono!".... piccoli gesti sinceri, piccole azioni concrete. Se ognuno fa la sua parte si risolvono i problemi. Insieme, un pezzettino alla volta.......

  26.  

    Grande Lory :face-smile:

  27.  

    Addì 7 novembre 2011

    Disse ancora ai suoi discepoli: «E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono.
    E' meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli.
    State attenti a voi stessi! Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli.
    E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai».
    Gli apostoli dissero al Signore:
    «Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe

    Luca 17,1-6

  28.  

    Ho sempre pensato che aiutare chi è più debole fosse cosa necessaria, oltre che bella e gratificante.
    Ma sono anche stato sempre convinto che l'aiuto verso i bambini sia quello più necessario di tutti.
    Giusto aiutare gli anziani, i tossicodipendenti, le mamme, gli immigrati ... ma ognuno di loro ha fatto delle scelte, ognuno di loro ha avuto la possibilità di fare bene o fare male, ognuno di loro ha già avuto una sua vita autonoma, oppure ha una sua propria autonomia, carattere, capacità di decidere.
    Il bambino no. Un bambino che abbia subito non ha potere, non vota e quindi non è ricercato dai politici (anzi!), non ha autonomia, è debole ed è facile plagiarlo e farlo subire.
    Nel bambino, più che in ogni altra persona, vedo il volto semplice di Dio.

    Anche in questo Vangelo parla di scandali, ma poi si riferisce ai piccoli.
    In altro passo del Vangelo di Marco quando dei bambini "disturbavano" mentre Gesù parlava, intervennero gli apostoli per mandarli via, ma Gesù li fermò dicendo " Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio".
    Stare con loro ogni giorno è una fortuna incredibile, perché è come stare in compagnia del Signore.
    Spesso mi ritrovo a fare lo scemo con loro ... a comportarmi da bambino ed in quel momento di semplicità mi sento totalmente abbandonato tra le braccia del Signore.

    Si parlava ieri del perdono. Il Signore ce lo insegna, ma non solo con le parole, ma con la Sua stessa vita, durante la quale ha sempre perdonato chi aveva sbagliato, finanche alla Sua morte dove dice "Perdona loro perché non sanno quello che fanno".
    E' mia convinzione che una persona possa essere libera di credere o non credere che Gesù sia il Figlio di Dio, di credere o non credere che attraverso i Suoi insegnamenti si abbia la porta aperta per la vita eterna, ma mi sono sempre interrogato sul perché molte persone non seguano i dettami del Vangelo, magari considerandolo come una filosofia di vita piuttosto che una religione.
    Chi segue il Vangelo ha solo da guadagnarci perché il mondo sarebbe migliore, agendo verso gli altri si riceve molto di più di quello che si dona, perdonando si è perdonati e non ci sono liti e guerre, donando anche solo il nostro surplus non ci sarebbe la fame. I veri insegnanti della vita, gli esempi da seguire universalmente riconosciuti sono persone che hanno seguito, più di altri, il Vangelo: San Francesco e Madre Teresa per citare i due più famosi, ma tutti i santi e tanti altri che santi non sono perché mamme e papà che hanno vissuto la loro vita dando principi ai loro figli. Ma anche tanti non cattolici hanno professato gli stessi principi del Vangelo, uno fra tutti Gandhi, il quale diceva "se voi cristiani faceste quello che è scritto nel Vangelo, saremmo tutti cristiani" accusando i cattolici, a giusta ragione, di scarsa coerenza, ma seguendo il Vangelo nelle sue linee fondamentali come la non-violenza.

    Facile? Nemmeno per idea, ma la vita ci insegna che la strada facile non è quasi mai quella giusta. Chi ruba, prima o poi viene preso. Chi uccide, prima o poi viene condannato. Chi fa il dittatore, prima o poi viene fatto cadere.
    Chi invece vive una vita di amore e semplicità viene ricordato ed i suoi insegnamenti sono faro per tutti.

    Aumenta la nostra Fede.

    Aumenta, non "dacci".
    Ognuno di noi nasce con una fiammella accesa, la fiamma pilota. Sta a noi farla aumentare, ma ruolo fondamentale lo hanno gli adulti che stanno vicino ai bambini. Credo che sia giusto, argomento già affrontato in precedenti post, dare ai ragazzi la possibilità di conoscere Dio, ma non lasciando che siano loro da soli a farlo, ma dando loro degli strumenti, standogli vicino, leggendo e commentando insieme il Vangelo.
    Uno dei miei ragazzi un giorno tornò a casa per una vacanza. La madre, musulmana di quelle convinte, nemmeno troppo affettuosa nei confronti del bimbo che allora aveva 12 anni, un giorno gli portò un regalo, era il Vangelo.
    Ancora oggi che il nostro piccolo è il più alto della compagnia ed ha superato i 17 anni, si commuove nel parlare di questo episodio e tutt'ora ne resta meravigliato e felice di quel gesto. La mamma ha voluto fargli conoscere la parola di Gesù.
    Mille le colpe di ognuno di noi, ma davanti ad un atto tanto bello, sincero, spontaneo resto senza parole e se mille fossero i peccati ... un gesto del genere è una spugna che li lava tutti.

    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime7 Nov 2011
     

    E' il passo del Vangelo che nomino sempre alla mia princi per ricordardarle che lei ha Gesu' come amico ( non è da poco). Tento con tutte le mie forze di insegnarle a non reagire ad un torto, ad una violenza con altri torti o altra violenza. Un esempio che le faccio sempre è la guerra: io sparo a tuo padre tu al mio io a tua madre tu alla mia io a tuo fratello tu al mio e poi io a te tu a me mio cugino al tuo ecc.... e lei mi risponde: " ma cosi' non finisce mai?" unica mia risposta "GIA' non finisce mai ma..... se qualcuno un giorno appoggiasse il fucile forse forse finirà: che facciamo piccola lo appoggiamo per prime noi?" E lei: " si è meglio non fare la guerra.. troppi morti!". GRazie principessa per la tua saggezza.:face-angel:

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime7 Nov 2011
     

    Sono cresciuta in un contesto rurale dove l"aiutarsi l"un l"altro, senza secondi fini, era la cosa più naturale, non c"erano bambini soli, non c"era anziano abbandonato, e non c"era un dolore che non fosse..consolato da molti! non sono trascorsi secoli, non ho 1000 anni!! che è successo in questi pochi decenni? perchè non riusciamo più ad insegnare ai nostri ragazzi, l"aiuto reciproco, il perdono per le sciocchezze quotidiane!! ho visto vicini, scannarsi, per un ramo di albero che invadeva .l"aria..dell"altro!! follia..
    Mi impegno ogni giorno, per continuare gli insegnamenti di mia mamma, che faceva iniezioni a tutto il paese, pedalando sulla sua bicicletta, con ogni tempo, e trovando il tempo di scambiare due parole con tutti, ha cresciuto 5 figli, ha potuto vedere i miei di figli, ma la cosa che più di ogni altra le stava a cuore, era l"insegnare a rispettare gli altri, chiunque, e credo che sia questa la base per un mondo diverso, il rispetto, il non puntualizzare le diversità, l"accettare, se non proprio amare tutti, e poi il perdono, il capire e perdonare..
    Strada ardua, difficilissima.

  29.  

    Addì 8 novembre 2011

    Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola?
    Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu?
    Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
    Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare»

    Luca 17,7-10