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      CommentAuthorsoleluna*
    • CommentTime24 Oct 2011
     

    Riccardo, questa frase “sono solo ex bambini che nessuno ha mai aiutato.” che tu scrivi spesso e che lessi già tempo fa sul sito dell’’Associazione mi ha colpito profondamente da subito e mi torna in mente tutte le volte che vedo i bambini di “casa accoglienza” e le loro situazioni. Certo perdonare è difficile, come dice lauri, spesso con la mente lo fai ma con il cuore ti riesce più difficile, ma quando quella frase riecheggia nei pensieri ecco che tutto (quantomeno) si ridimensiona. Allora, dico a lauri, arrivarci con la testa è già tanto, il cuore ci arriverà a tempo debito, l’importante è lasciarlo “aperto”:face-smile:

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime24 Oct 2011
     

    Soleluna, il mio percorso per raggiungere finalmente l"accettazione razionale, direi fisica, che ci sono anche genitori ..cosi, è stato un cammino difficilissimo, ho combattuto molto con mè, i miei "credo" e alla fine, è stato per l"amore che ho per Gius, che mi ha portato a "accettare" questi genitori, per lui ho ragionato, ragionato, e capito che per lui sono comunque figure che hanno avuto un peso forte nella sua vita, lo hanno messo al mondo, quello che lui vorrà dire a loro in età adulta, sarà quanto elaborato in questi anni di crescita, ma se io, che sono la sua "mamma di cuore" ho astio dentro verso i suoi, come lo aiuto?? ecco perciò, che un bambino denutrito, maltrattato, piccolo e indifeso, mi ha insegnato una cosa cosi grande..ecco uno dei miracoli dell"affido!!

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime24 Oct 2011
     

    Buongiorno a tutti.

    Grazie Riccardo per aver aperto questo topic, e per ricordarci le Parole del Signore tutti i giorni.
    Spesso, troppo spesso, ce ne dimentichiamo, a volte nemmeno ci pensiamo presi come siamo dalle mille incombenze quotidiane, e quindi che ben venga questo spazio....

    Proprio oggi devo riconoscere che il fico, la zappa e il concime tornano esattamente per la nuova esperienza lavorativa che sto facendo:

    ho iniziato da qualche giorno ad insegnare in un istituto professionale, e mentre nei giorni scorsi con la classe assegnatami è andato tutto abbastanza bene e lascia ben sperare per il proseguo dell'anno scolastico, con la nuova classe incontrata oggi, disastro!!!!! Ragazzi maleducati, sbruffoni, svogliati etc etc... potrei benissimo scegliere di tenere solo il primo corso e non quest ultimo, ma, no, non è giusto, e il vangelo ecco che mi ha dato la risposta alla domanda che dalle 13,00 non mi lascia.... io devo fare il contadino, devo continuare a zappare, concimare e curare come meglio posso, e anche qualcosa di più di come posso, il fico e poi vedere se inizierà a fare frutti. Sarebbe troppo comodo tagliare la pianta e seminarci altro...

    Le risposte arrivano, arrivano sempre, noi dobbiamo solo insistere a chiedere

    grazie ancora Ric

    un abbraccio
    adriano

    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime24 Oct 2011
     

    Buon pomeriggio. In questi giorni avete scritto non solo tanto ma parole piene di ragionamenti, che ovviamente mi sto facendo ancora adesso. Mi è tornato in mente il dolore di tanti anni fa quando urlavo di essere il parosismo delle contraddizioni; una testa e un cuore di mamma e un corpo da "sacco vuoto". Ho provato rabbia per Dio che mi aveva fatto cosi' poi.... qualcosa è successo e tutto è cambiato. Dovevo affrontare il mio limite e superarlo era la mia prova. Le strade di Dio sono davvero infinite e che io sono talmente piccola e stupida da non vederne neanche la metà. Nulla avviene per caso e le persone come noi sono fortunate perchè hanno potuto almeno sbirciare la strada che Dio ha scelto.

  1.  

    Non mi piace quando qualcuno giudica una persona a prima vista senza conoscerla veramente, quando non va al di là della forma o almeno non ci prova, quando a volte la umilia anche in presenza degli altri pur di screditarla o solo perché si è fatto un’idea sbagliata di quello che è realmente.
    Ma ahimè è capitato anche a me di esprimere delle opinioni a primo impatto, ma poi ho dovuto ricredermi e ammettere con me stessa e con la stessa persona che mi ero sbagliata. E’ successo anche che fossi io stessa ad essere giudicata in un modo che non mi apparteneva e in cui non mi ci rivedevo e non è stato bello. Prima di farlo con gli altri dovrei provare a chiedere a me stessa “cosa provi ad essere vista per ciò che non sei?” di certo non è piacevole e pertanto “è ciò che proverebbero anche gli altri se tu …”.
    Ancora più difficile è riuscire a guardare chi ha commesso una brutta azione ( sia nei confronti dei bambini che di altre persone) con comprensione cercando di trovare in lui comunque qualcosa di buono o semplicemente non tenerlo a distanza. Ci sembra un’impresa più grande di noi. Ma se ci lasciamo accompagnare per mano dal Signore potremo riuscirci e riscoprire ancora una volta quanto è grande la sua redenzione nei nostri confronti.
    E se l’accettare o il perdonare l’altro è amore per l’altro allora vale la pena non arrendersi e combattere anche contro se stessi come hai fatto tu Lauri. E’ bello che tu sia riuscita a mettere da parte ogni astio per aiutare Gius. E’ stato per lui un primo grande insegnamento e testimonianza d’amore incondizionato (anche se la tua ricompensa deve essere stata grande: un miracolo dell’affido).
    Leggendo il vangelo di oggi mi viene un altro pensiero.
    Il capo della sinagoga è sdegnato per l’opera che compie Gesù. Attorno a Gesù esulta sempre più gente per le meraviglie da Lui compiute.
    Non è ciò che accade anche nella nostra società? Coloro che detengono il potere non hanno forse timore di perderlo? Di conseguenza non accettano colui che opera per il bene altrui e in ogni modo cercano di ostacolarlo, ma non possono fermare una Volontà più grande. Accade anche nel nostro piccolo quotidiano quando qualcuno riconosce che l’altro potrebbe essere una risorsa per la comunità e questo crea fastidio, imbarazzo e a volte anche vergogna perché messo in difficoltà. Non resta, perciò che screditare o allontanare dagli altri con qualsiasi altro motivo chi opera nel giusto. Anche in questo caso occorre avere una grande forza d’animo e tanta tenacia per andare avanti. Chi mette il bastone fra le ruote e rende la vita ancora più complicata non può avere terreno facile perché l’erba cattiva potrebbe crescere a vista d’occhio.

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime24 Oct 2011
     

    Perdonami Carmela, forse ti riferisci a me con la prima parte del tuo post, solo ora ho letto per bene tutto il topic, e ho visto un tuo scritto precedente che faceva riferimento ai ragazzi delle scuole...

    Nel caso ti riferissi a me e quanto detto a proposito della classe in cui ho iniziato oggi, e a quei ragazzi maleducati, sbruffoni, svogliati, non voleva certo essere un giudizio ma una constatazione dei fatti, e per quanto mi riguarda non ho certo chiuso la porta ma ho deciso di procedere in questa avventura, proprio perché voglio andare oltre l'apparenza, la prima impressione, riconoscendo che i ragazzi, tutti i ragazzi, hanno grandi potenzialità, e sta a noi "educatori" riuscire a fornire loro gli stimoli giusti, gli strumenti necessari a crescere

    P.s. Se invece non ti riferivi a me, ok, ho solo approfondito

  2.  

    Ciao Adriano, non mi riferivo a te e mi dispiace tanto se hai avuto questa impressione. Quando ho scritto ancora non avevo letto il tuo post.
    Innanzitutto auguri per la tua nuova missione.
    Il mio era un discorso in generale perchè ho incontrato persone che così a brucia pelo esprimevano giudizi (e non valutazioni o semplici opinioni) nei confronti anche di persone deboli e indifese.
    E poi capita anche a me a volte di esprimere opinioni senza andare al di là delle apparenze. Sono una comune mortale e di peccati ne ho anch'io da farmi perdonare.
    Nel precedente post quando accenno a ragazzi non compresi non è un volere esprimere un giudizio, ma solo constatazione di fatti. Come dicevo ho avuto modo di conoscere ragazzi che a scuola erano stati considerati "stupidi" o erano stati messi da parte perchè ... , ma invece avevano grandi capacità e lo hanno dimostrato poi nella loro vita. Avevano solo bisogno di essere ascoltati e valutati per quello che fossero veramente al di là di ogni apparenza. Avevano solo bisogno che qualcuno si interessasse a loro e li facesse sentire comunque importanti come persona. Avevano bisogno di qualcuno che li stimolasse e tirasse fuori le loro capacità perchè ne avevano. Se non si hanno ottimi voti a scuola per impegno o comportamento non significa che quel ragazzo deve essere etichettato per sempre come un buono a nulla. E' uno svogliato, maleducato, non rispettoso e ci sarà un motivo, ma se ciò che facciamo passare è che lui è e sarà per sempre un fannullone e non ha o avrà speranza di un cambiamento ci crederà per davvero e non combinerà nulla di positivo nella sua vita. E se non dovesse mai incontrare qualcuno che lo aiuti? Ciò che ho scritto è una riflessione scaturita anche dai fatti e dalle persone che ho avuto modo di incontrare e conoscere e sulle storie che mi hanno coinvolta nessun giudizio su te o voi. Solo il mio pensiero.
    Grazie a Dio ci sono però persone e insegnanti come te che si tirano su le maniche e nonostante le difficoltà affrontano le situazioni più complicate. Ammiro chi come te ha tanto coraggio e oggi ce ne vuole perchè la realtà dei fatti è che ce ne sono di ragazzi difficili e indisciplinati ... Io non so se ...
    Penso che tu stia partendo con il piede giusto.
    Hai fatto bene a voler approfondire mi fa piacere confrontarmi.
    In bocca al lupo e facci sapere come va.

  3.  

    Addì 25 ottobre 2011

    Diceva dunque: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò?
    E' simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami».
    E ancora: «A che cosa rassomiglierò il regno di Dio?
    E' simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata».

    Luca 13,18-21

  4.  

    A volte guardiamo in cielo e aspettiamo un miracolo, ma non ci accorgiamo che ogni giorno attorno a noi si compiono tanti miracoli. Quante volte abbiamo sentito dire "è un miracolo della natura" ma che cos'è la natura se non un'estrapolazione di Dio?
    Questi miracoli di cui parla Gesù li vediamo ogni giorno: un piccolo seme che diventa un albero, un piccolo pezzettino di lievito che fa fermentare la farina che diventa pane, un piccolo feto che diventa uomo, un bambino piccolo nella società perché scartato da tutti che diventa un bravo ragazzo ...
    Questi sono miracoli, ma il Signore ha voluto inglobarci in queste sue modalità e chiede al contadino di zappare l'orto, togliere le erbacce, innaffiare; chiede alla panificatrice di impastare la farina con l'acqua e di metterla in forno; chiede alla mamma di accudire il proprio figlio, dargli la corretta alimentazione, educarlo; chiede all'affidatario di accogliere un bambino non voluto o non accudito da altri e con la parola "accogliere" si è detto tutto.
    Ma chi sono il contadino, la panificatrice, la mamma, l'affidatario? Siamo tutti noi e tutti noi siamo chiamati da Dio per seminare, panificare, accudire, accogliere.
    Il Signore ci lascia liberi di rispondere si oppure no alla sua chiamata, ma libertà significa anche libertà di sbagliare.
    Il Signore perdona i nostri errori, perdona i nostri no ... ma alla lunga, ma alla fine ... quei no peseranno.

    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime25 Oct 2011
     

    Ieri sera stanca morta dopo 10 ore di lavoro, mentre preparavo la cena, la princi faceva i compiti di matematica. Mi sono avvicinata per vedere se aveva bisogno di aiuto e lei mi ha detto: " ho capito tutto, sono stata attenta in classe e riesco a fare gli esercizi da sola". E' il piccolo miracolo della giornata, finalmente la princi ha capito il valore della scuola riesce a stare piu' attenta e comincia il suo percorso verso la responsabilità.Sogno che lei recuperi tutte le sue lacune, che superi i suoi drammi e si avvii verso un futuro sereno, che abbia le stesse opportunità dei cosidetti "altri" e che impari a sfruttarle. E' la missione che mi è stato chiesto di eseguire e a quella chiamata ho risposto si.Forse, le persone hanno paura a dire si. L'ignoto spaventa, la strada nuova fa tremare le gambe, li capisco e spero che sempre piu' persone trovino la forza per superare il limite e dire si. Buona giornata a tutti.

  5.  

    Il limite a volte a dire si arriva spesso per mancanza di chiarezza, e la legge sull'affido non aiuta. Per paura di aver a che fare con i servizi sociali, ed i loro modi spesso autoritari non aiutano. Ma sopratutto molti rispondono no per la paura che gli venga tolto i bambino. Questa paura dobbiamo combatterla e vincerla. Dobbiamo prenderci sulle nostre spalle i dolori e le preoccupazioni di questi ragazzi e farle nostre ... e se anche si dovrà soffrire per l'allontanamento dalla propria casa di un bambino che si è cresciuto ... sarà un giusto prezzo da pagare per avere la gioia di aver recuperato un ragazzo, di averlo amato e di essere stati amati.

    •  
      CommentAuthoradry67
    • CommentTime25 Oct 2011
     

    Carmela, avevo solo un piccolo dubbio per via dell'altro tuo post, e... meglio così, ho avuto modo di approfondire e di leggerti... mi serve molto in questo momento!
    io non nasco docente, è la mia prima volta in assoluto e ho una fifa boia... spero di non fare troppi danni :/

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime25 Oct 2011
     

    Ciao a tutti, mi presento sono Loredana, è un pò che vi seguo e devo ringraziarvi per avermi dato la possibilità di riflettere su tante cose che avete scritto. "Accogliere" è un verbo che sento
    mio, che mi aiuta ad apprezzare e a vedere quei piccoli miracoli che accadono ogni giorno. Accogliere tutto ciò che la nostra vita ci riserva nel bene e nel male con un sorriso anche se si versano molte lacrime! Ma è difficilissimo soprattutto quando ti scontri con le tue debolezze, i tuoi limiti e le tue paure.Accogliere non significa far proprio e questa certezza mi ha aiutata nel momento del distacco dal piccolino che avevo accudito dai suoi 7 mesi fino ai 2 anni e mezzo, che mi chiamava mamma!! E' stata un'esperienza devastante per me, piangevo in continuazione era come vivere un lutto! Ma avevo trovato la forza di fare un passaggio il più sereno possibile per il mio piccolino che sicuramente ha sofferto ma ha superato col tempo e con l'amore della famiglia che lo ha accolto definitivamente. Ho avuto la certezza che andava tutto bene, che le cose dovevano andare così, quando qualche mese dopo siamo andati a trovarlo e lui vispo e gioioso ci ha accolto con sorrisi e abbracci e mentre giocava con me mi ha fissato negli occhi e serenamente mi ha detto " Tu sei Buona!" e mi ha abbracciata. E' stata un'emozione grandissima, mi ha ripagato per tutta la mia sofferenza!! Avevo lasciato il segno e questo mi ha dato la forza di rimettermi subito in gioco. :face-smile:

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      CommentAuthoradry67
    • CommentTime25 Oct 2011
     

    benvenuta Lory.

    bello il tuo post, esperienza forte ma ricca e complimenti per il tuo volerti rimettere subito in gioco

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime25 Oct 2011
     

    ciao Adriano e grazie
    se non sbaglio sei un insegnante alle prime armi complimenti a te: è un lavoro molto impegnativo se fatto con passione come penso fai tu. Sicuramente ti darà molte soddisfazioni che raccoglierai nel tempo. Educare vuol dire tirar fuori e ogni ragazzo/a ha molto dentro, bisogna aiutarli a capire quali sono le loro abilità e potenzialità e insegnargli ad usarle nel modo più adatto,e tutto questo si fa solo rispettandoli e accettandoli senza aver voglia di cambiarli a tutti i costi: il messaggio deve essere sei in gamba puoi farcela devi crederci e provarci, io credo in te! Lo so facile a dirsi , difficile a farsi... ma mai mollare!!! In bocca al lupo
    Si, mi sono rimessa in gioco subito per altri tre anni abbiamo accolto un ragazzino che da 2 anni ormai è rientrato con la sua mamma. Un'altra esperienza molto forte sotto altri aspetti.
    Ora siamo in stand-by perché i miei figli hanno detto basta, io ho già recuperato le forze e vorrei ricominciare ma la mia famiglia ha bisogno ancora di un pò di tempo!!! Quando sarà il momento giusto lo capirò

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime25 Oct 2011
     

    Ciao Lory, benvenuta qui, e complimenti..du affidi, due distacchi, e ora ne parli con serenità!! brava davvero! il nostro affido dura da quando Gius aveva 7 anni, ora ne ha 15, il solo pensiero di non averlo più con noi,..mi fà morire dentro, ma se dovesse esserci un solo presupposto per farlo riavvicinare alla sua famiglia, ne sarei felice, ma davvero tanto..Penso che se la tua famiglia chiede una "tregua" sia giusto concederla..ma che dici, sarà veramente solo una tregua!!?? buona serata..qui sotto il diluvio!!

  6.  

    Addì 26 ottobre 2011

    Passava per città e villaggi, insegnando, mentre camminava verso Gerusalemme.
    Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose:
    «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno.
    Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete.
    Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze.
    Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d'iniquità!
    Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori.
    Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio.
    Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi»

    Luca 13,22-30

  7.  

    E' il più bel messaggio di speranza che il Signore ci poteva dare.
    Beati gli ultimi!
    Però attenzione ... dice "alcuni".
    Anche nella sofferenza, nella miseria, nell'abbandono ... bisogna guardare verso Dio, avere Fede e Speranza in Lui.
    Altrimenti si è come uno degli invitati al banchetto nuziale, presi fra gli ultimi che i primi non volevano andare perché troppo indaffarati, che non indossava l'abito della festa ... ed è stato cacciato dal Signore.

    Altra cosa bella del vangelo di oggi: sforzatevi di entrare dalla porta stretta
    Solitamente la strada più difficile tra le possibili soluzioni risulta essere la migliore.
    Pensate ad un ragazzo. Due le scelte tra studiare e non studiare.
    Studiare è difficile, è faticoso, procura privazioni.
    Il non studiare è piacevole, riposante.
    Ma quale è la strada migliore da intraprendere?
    Per noi adulti è logico, è quella di studiare ed il ragazzo si fida di noi e, magari brontolando, studia.
    Quindi noi papà e mamme indichiamo al ragazzo la via stretta da seguire, gli imponiamo delle privazioni, gli mettiamo dei gioghi sulle spalle, lo esponiamo talvolta anche a piccole frustrazioni.
    Ma sappiamo che è per il suo bene, per la sua vita futura.
    Ecco, così fa il Signore con noi.
    Lui Padre nostro buono ci indica la strada da seguire. Possiamo anche rifiutarci - così come qualche ragazzo rifiuta di studiare - ma andremo sicuramente incontro ad una vita futura, una vita eterna piena di problemi e sofferenze.
    Quale sia la strada da seguire lo dobbiamo leggere nei nostri cuori. Dobbiamo ascoltare il Signore che parla alla nostra anima e ci indica la via giusta.
    Quando è morta la mia mamma per nove mesi ho cercato la mia nuova strada. Sapevo che tutto era cambiato, ma non sapevo quale fosse la direzione da prendere. Il Signore è stato silenzioso con me per tutto quel tempo. Lo sentivo vicino, lo pregavo, ma Lui non mi indicava la strada. Troppo presto. Accettavo questo suo silenzio.
    Poi un giorno sentendo un sacerdote che parlava del Camerun cominciai a pensare che la mia vita dovesse essere dedicata alle sofferenze dei bambini in Africa.
    Pensai e pensai ... poi un giorno mi decisi e andai a chiedere consiglio ad un sacerdote sul come fare.
    In quel momento il Signore, tramite questo sacerdote mi parlò e mi disse "tu sei scemo, ci sono tante persone da aiutare qui da noi".
    Ero frastornato, ma come un bambino che non capisce nulla perché rintronato da una botta ricevuta fui preso per mano dal Signore che mi ha portato sulla strada che da 25 anni ancora precorro. E vi posso assicurare che non è stato facile e non è facile. Tanti gli ostacoli, ma con l'aiuto di Dio siamo sempre riusciti a superarli tutti e tutti li supereremo.

    Ognuno di noi ha la storia della sua strada stretta, della sua chiamata da Dio.
    Sarebbe bello se la raccontaste.

    Vi auguro una buonissima giornata.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime26 Oct 2011
     

    Forse, "La chiamata" è arrivata dopo quella notte..di disperazione pura..di dolore lacerante..di paura..paura paralizzante, una notte cosi fredda, che ancora adesso, a pensarci tremo?? la sera i medici mi avevano detto, che le speranze per quel mio bambino adorato..erano pressochè nulle.. forse è da li..che ho cominciato a risalire , alla ricerca di una luce di speranza?? non lo sò..ma sò che da quell"alba cosi fredda, la m ia vita ha preso una svolta, se non si fosse salvato mio figlio, avrei aiutato altri bambini..non sapevo quale bambino, non sapevo dove..non conoscevo l"affido, Ma lo avrei fatto..mi sentivo non più chiusa nel mio cerchi di dolore privato..non sò perchè, non sò come..ma avevo deciso..era una chiamata? non lo sò, il mio cuore era chiuso ad ogni gesto di bene, ero solo distrutta e molto arrabiata, ma avevo deciso! un bambino si sarebbe salvato per mano mia! ora capisco che era presunzione dettata dalla follia del momento, ma sò anche che da quella notte, il seme per l"arrivo di Gius, era gettato.. e negli anni a venire,qualcosa di nuovo è germogliato anche dentro di mè..la "cattiveria egoista" si è sciolta..molto lentamente, ma è successo..il milo bambino, si è fatto uomo..e Gius..è nella nostra casa e nel nostro cuore, ogi e per sempre..chi mi chiamò per impormi di non impazzire quella notte??

    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime26 Oct 2011
     

    Lauri, ho i brividi ,hai sofferto tanto che riesco quasi a percepirlo quel dolore. Il tuo bimbo è andato in cielo e ora, per me, è il tuo angelo e quello di Gius. Hai trasformato la rabbia e i pianti in amore e sorrisi. Sei un esempio e anche oggi ho imparato qualcosa grazie a questi post. Anche oggi mi sono arricchita. Non mi è dato di capire il disegno di Dio ma piu' sento, piu' mi convinco che per tutti, ma proprio tutti, c'è qualcosa di magico e meraviglioso.La tua, quel giorno terribile, non era presunzione, volevi fare qualcosa ,volevi tentare di essere ancora felice, volevi dare del bene. Sei stata un piccolo gigante. A tutti auguro un serena giornata.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime26 Oct 2011
     

    Scusate, forse mi sono spiegata male, ho scritto di getto!! scusatee, mio figlio ce l"ha fatta, grazie a medici speciali..e anche se non è guarito, nè mai lo sarà, oggi con le dovute terapie, ha una vita degna..

    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime26 Oct 2011
     

    :face-angel: grazie avevo capito male. Due miracoli: il tuo piccolo e Gius. Mooooltooo meglio.

  8.  

    Addì 27 ottobre 2011

    In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
    Egli rispose: «Andate a dire a quella volpe: Ecco, io scaccio i demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno avrò finito.
    Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme.
    Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi coloro che sono mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto!
    Ecco, la vostra casa vi viene lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più fino al tempo in cui direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!»

    Luca 13,31-35

  9.  

    Nell'affidamento spesso ci sentiamo soli, abbandonati dai servizi.
    Ma guardiamo la cosa da un altro punto di vista.
    Siamo a tendere una mano a questi ragazzi, e lo facciamo con il cuore. Che risorsa importante per i servizi ... che risorsa importante per la società.
    "Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come una gallina la sua covata sotto le ali e voi non avete voluto"
    potremmo dirlo noi ai servizi sociali, alla nostra società.
    Cosa fare per cambiare? Cambiare la legge, mettere delle regole, far si che le rette siano pagate da tutta la collettività e non solo dai comuni, evitare che chi controlla sia anche chi paga, pretendere la continuità degli assistenti sociali prevedendo contratti a tempo indeterminato, multe per l'assistente sociale negligente.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime27 Oct 2011
     

    Soli...abbandonati.. giudicati..spesso condannati..(o lapidati??) e il miracolo dell"amore, anche qui..vince..perchè le nostri ali si piegano ancor di più, a protezione del bambino che Qualcuno ha voluto venisse a noi..

    Le regole che scrivi , Riccardo..magari!! magari cosi fosse..ma come fare? come ci si può muovere perchè sia possibile cambiare veramente queste regole spesso folli, che ora condizionano l"affido!!

  10.  

    Dobbiamo crescere per far sentire la nostra voce ... e cresceremo.
    Sono abitutao a movermi nella direzione che ritengo giusta ... poi i tempi li decide il Signore.
    Idee ne ho tante ...
    ci vuole innanzitutto un confronto con chi opera nel sociale ed abbia veramente voglia di cambiare le cose
    ci vuole un modello da imitare, quindi sarebbe opportuno vedere le leggi in materia di altri paesi più avanzati di noi in capo sociale (ci vuole poco) tipo la Svizzera
    bisogna fare una sintesi e vedere cosa sia adattabile alla nostra mentalità
    ci vuole un avvocato che ci ascolti e che metta in "giuresprudenziese" queste idee

    Poi si presenta la legge ... e lì arriva il difficile.
    Ma difficile non vuol dire impossibile

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime27 Oct 2011
     

    Una famiglia affidataria va incontro a fatiche enormi, l'accoglienza del minore a volte, dopo la fase più critica, è comunque la fatica più accettabile, perché è quello che vuoi fare: aiutare un bambino e accompagnarlo per mano per un pò. E' quando ti devi scontrare con situazioni difficili da gestire e ti ritrovi anche da solo, che la fatica rischia di rovinare tutto e chi ci rimette è sempre il minore e a volte anche la tua stessa famiglia. Sì sono d'accordo con Riccardo : bisognerebbe pensare a nuove norme rispetto l'affido e i vari soggetti che se ne occupano.
    Quando ho cominciato a pensare all'affido e mi informavo al riguardo ricordo che questa era la mia più grande paura. Le testimonianze che ascoltavo mi bloccavano. Poi mi hanno proposto di partecipare ad una nuova forma di affido che iniziava in forma sperimentale con il supporto della Provincia di Milano " L'affido professionale" e mi sono buttata perché mi dava quelle rassicurazioni di cui avevo bisogno, prima fra tutte la presenza di un tutor che ti seguiva per tutto il progetto. Dal 2003 ad oggi si sono fatti molti progressi, facendo tesoro delle esperienze e dei consigli delle famiglie si cerca sempre di migliorare il progetto. Credo anche che bisognerebbe trovare nuovi modi di aiutare le famiglie d' origine, a volte le situazioni sono irrecuperabili ma ci sono tante mamme e papà che andrebbero seguiti e aiutati nel rispetto dei loro limiti genitoriali perché il legame con i loro figli c'è e ci sarà sempre, bisogna aiutarli a fare del loro meglio per star bene insieme..... purtroppo ci sono troppe persone che non mettono i bambini al primo posto!!!
    "Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io vada per la mia strada..." la speranza di migliorare le cose è andando avanti per la nostra strada!
    :face-smile:

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime27 Oct 2011
     

    di "cose" difficili, in questi anni di affido, ne abbiamo affrontate tante, difficili da capire e accettare, certi atteggiamenti dei serv. difficilissimo ma proprio tanto, accettare che certi genitori fanno certe cose!! difficile guardare il bambino che ormai ami con tutta tè stessa, soffrire, soffrire..ma..ci siamo sempre detti. la strada è segnata, lui ha diritto di vivere una vita degna..mollare la strada intrapresa, avrebbe significato lasciare nel buio un bambino,.come ben dici lory, andare avanti con la speranza di migliorare le cose..

    • CommentAuthorcamelis
    • CommentTime27 Oct 2011
     

    Ciao a tutti, devo dire che mi sento un pò in difetto rispetto a voi che avete state vivendo l'affido, io mi sono avvicinata all'affido anni fa ma la mia situazione personale e lavorativa non mi ha permesso e non mi permette di mettermi in gioco in tal senso, però probabilmente, anzi sicuramente per me Dio ha visto e vede una via diversa, magari parallela per poter dare un contributo. Mi sento un pò in difetto perchè per me io non la vedo, guardando indietro, la strada stretta che ho imboccato perchè egoisticamente ad un certo punto ho voluto arricchire la mia vita, sentivo che la felicità era nell'aiutare gli altri, soprattutto i bambini, che sono i più indifesi, e ho cercato di portare avanti la mia vita in questo senso, le scelte che ho fatto nella mia vita le ho sempre fatte col cuore ed il cuore mi ha portato a seguire questa strada, che sicuramente è meno impervia della via dell'affido vero e proprio ma può darsi che un giorno io possa vivere anche questa esperienza o magari Dio vede altro per me, non lo so, stiamo a vedere...

  11.  

    Camelis, conoscendoti personalmente posso dire che la strada stretta l'hai imboccata.
    Essere vicino agli altri, sacrificare i propri interessi, essere semrpe disponibili quando ti viene chiesto un aiuto ... è la strada stretta.
    Ma il bello di Dio è proprio questo ... una volta imboccata la strada più difficile, lui ci dona delle gioie che altrimenti non avremmo mai potuto provare ... delle gioiae vere che fanno bene al cuore.
    E' comune interrogarsi "ma io sto facendo la cosa giusta, visto che provo un grande piacere nel farla?"
    Ma la risposta a questa domanda è si, è la cosa giusta ... ed il piacere viene fuori perché ogni sacrificio, ogni privazione nostra è un dono per gli altri ... e non c'è cosa più bella che il donare.
    Tu non farai affidamento nel senso stretto della parola, ma hai in affido noi, i nostri ragazzi, Federico, la tua parrocchia con le sue molteplici esigenze ... e non solo ... Beh cara Camelis ... vediamo un po' se c'è qualcuno che possa dire che sei nella strada comoda e non fai niente per gli altri.
    L'Affido ccomunque è una delle tante forme di amare di Dio attraverso i più deboli, ma non certamente l'unica. Ogni forma di aiuto al prossimo è amore, ed è amore grande perché è amore per Dio, amore per quell'umanità che il Signore ha creato.

  12.  

    Addì 28 ottobre 2011

    In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione.
    Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli:
    Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo,
    Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato Zelota,
    Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore.
    Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone,
    che erano venuti per ascoltarlo ed esser guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi, venivano guariti.
    Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti

    Luca 6,12-19

  13.  

    Duplice messaggio: la chiamata e la ricerca.

    Il Signore ci chiama, chiama ognuno di noi per formare il Suo esercito di pace, e fra questi sceglie chi mandare in prima linea. Sul come rispondere abbiamo già trattato precedentemente, ma mi viene da aggiungere che ci chiama ogni giorno. Personalmente, ma sono certo di poter parlare per tutti coloro che hanno scelto una strada di aiuto al prossimo (che credano o meno in Dio), ogni giorno, ogni minuto guardo quello che faccio, poi guardo quello che c'è da fare e dico "ma quanto poco sto facendo, devo fare di più" ... che poi si riesca o meno non è importante, importante è la consapevolezza che davanti abbiamo tanta strada da fare, la consapevolezza che il Signore ci chiama ogni giorno.

    Il secondo messaggio è la ricerca: ricerca di Dio, ricerca della verità, ricerca della strada da percorrere.
    Sia che crediamo in Dio, sia che no ci crediamo siamo portati ad interrogarsi sempre sui misteri che ci corcondano, cerchiamo risposte e significati a ciò che accade. E' questo è bene perché come dice Sant'Agostino "la Fede aiuta l'intelligenza, l'intelligenza aiuta la Fede"

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime28 Oct 2011
     

    Sul secondo messaggio..la ricerca..devo lavorarci molto.. interrogarmi..su quanto mi circonda, fà parte di mè..ma "sentire" quel qualcosa dentro..che chi crede veramente, profondamente, dice di sentire..mi manca.. mi approccio spesso a Qualcuno.. sento che c"è..ma l"illuminazione profonda, ancora mi manca..la cerco, però...la cerco..e queste riflessioni, male non fanno! Buongiorno

    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime28 Oct 2011
     

    Buon giorno a tutti io ho sempre cercato la felicità in me. Sono stata ammirata per come mi vestivo per la mia personalità per la mia immagine che cercavo di migliorare sempre ma... non era mai abbastanza. Poi ho smesso e arrivata la princi il cane il gatto e tempo per me non ne avevo piu'. La sorpresa quel'è stata? Ho cominciato a essere felice. Mi sono chiesta, cos'era cambiato in me: la mia felicità è la princi felice. Oggi le persone che mi ammiravano mi compatiscono, passo per la fessa del villaggio, sempre di corsa con le mia ballerine non piu' impeccabile nell'aspetto ma non mi interessa, perchè non felice da tanto tempo tutti i giorni per tutto il giorno. Forse la ricerca della felicità non passa tramite il proprio ego, forse passa negli occhi del prossimo. Forse la propria felicità e quella di qualcun'altro. Forse dare è meglio che ricevere. Forse Dio mi ha donato tutto questo per rendermi migliore. Mi ha voluto come suo soldato nella mia totale imperfezione perchè avrà visto un potenziale? Io continuo la ricerca delle risposte alle mie domande e continuo a essere felice e a ringraziare Dio di avermi urlato ( se sussurrava con me non bastava) qual'era la mia strada.

  14.  

    Quella ricerca Lauri ti fa onore, c'è chi rinuncia con troppa facilità a tutto oggigiorno e da qui aborti, divorzi, abbandoni a non finire.
    Il fatto che tu dica di non sentire profondamente ... beh ... credo invece che tu senta perché l'amore che metti con il tuo Gius, la tempra che hai contro le ingiustizie, la voglia di combattere perché altri non stiano male ... non è forse credere profondamente? Gesù ci insegna che Lui è ogni nostro prossimo ... quindi amando profondamente chi ha bisogno di aiuto, ami profondamente Dio e se lo ami vuol dire che credi in Lui.

    Dolce Single ... bellissima la tua riflessione.
    Nella mia strada ho incontrato tantissime persone e tra queste tantissime donne, anche famose, anche modelle bellissime ... ma più sono belle, più sono famose ... e più sono infelici. O meglio dicono di essere felici, ma mancano loro dei valori ... sono felici, come dici tu, della bellezza, per i complimenti di chi le incontra ... ma poi quella bellezza svanirà e cosa sarà rimasto loro? Ecco che da qui nasce la ricerca continua di trucchi, anche chirurgici, per restare belli ... ma poi, inesorabilmente la bellezza comunque svanirà ... è solo questione di btempo ... e con cosa resteranno? Quali principi? Quali valori? Quali amici mi viene da pensare.

    •  
      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime28 Oct 2011
     

    Che belle le parole del vangelo di oggi e le vostre riflessioni...
    Anch'io come Single ho cercato la felicità in me...e l'ho trovata. Sono felice solo del fatto di respirare...di stare con la mia famiglia, di vedere i loro successi e di poterli aiutare quando le cose non vanno troppo bene...sono felice per l'amore che mi danno e per l'amore che sento per loro e sono felice per questo bellissimo dono che è il nostro F., per il sorriso che ci regala ogni giorno e per la gioia che ha portato nella nostra famiglia.
    Io so però che non è finita qui, sento che c'è qualcosa in più in serbo per me...vorrei che la mia vita fosse ancora di più a servizio dei bambini. Ma per il momento mi accontento, ogni cosa a suo tempo, anche se so che il tempo potrebbe portarmi via piano piano l'energia e la giovinezza (neanche avessi vent'anni!!!:face-monkey:).Poi mi dico anche...Cris fermati,....cerca di fare meglio quello che già stai facendo...altre volte mi dico No ! lo stai già facendo bene, ma cerca di non abusare delle tue forze,.... si perchè io non mi fermerei mai... anche se poi la sera sono stanca morta

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime28 Oct 2011
     

    Ciao Vi devo subito ringraziare perché era un po di tempo che ero alla ricerca di conferme, di un qualcosa che non riuscivo a mettere a fuoco e ora che il giorno non vedo l'ora di collegarmi per leggere le vostre esperienze e riflessioni sento che era quello di cui avevo bisogno in questo periodo.E poi arriva il postino con il libro: mi sono tuffata in un mare di emozioni .
    Grazie Grazie GRazie:face-smile::face-smile:
    ......sto facendo il pieno di energia!!!

  15.  

    E voi la riversate su di me dandomi la forza di andare avanti.
    Grazie a tutti.
    Invitate anche altri ad edntrare in questo forum, abbiamo bisogno del dono di tutti

    • CommentAuthorcamelis
    • CommentTime28 Oct 2011
     

    :face-smile:Grazie Riccardo per le tue parole, è come dici tu, è così tanto quello che ricevo dedicandomi agli altri che mi sembra di non aver imboccato la strada stretta, perchè sono felice, perchè mi sento appagata, e sento che è questo quello che vorrei che qualsiasi persona provasse, questa sensazione di felicità vera, la sensazione di stare "vivendo". Sono appena tornata da una catechesi sul terzo comandamento e il frate ha fatto tutto un discorso sul fatto che tante persone vivono la settimana nell'attesa della domenica ma che poi alla fine una volta che arriva non è che uno se la gode, c'è sempre il pensiero che ricomincia la settimana ma questo perchè comunque c'è un'insoddisfazione di base, quello che vorrebbe Dio è che noi vivessimo ogni giorno con la felicità e la consapevolezza di stare "vivendo", di stare facendo qualcosa di buono, ogni giorno, per noi e per gli altri. Io mi sentivo fuori dal gruppo a cui si stava riferendo e ne ero e ne sono felice!:face-smile: Buonanotte a tutti

  16.  

    Una cara amica scrittrice ieri su facebook mi ha definito vulcano
    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=2356038113318&set=p.2356038113318&type=1

    Sento dentro di me tanta energia e a volte mi domando come faccia, ma la risposta è Dio. Come diceva Madre Teresa siamo strumenti nelle Sue mani. Oggi attivi e dobbiamo spendere tutte le nostre energie per il fine buono ed ultimo nel quale crediamo. Troppo spesso si pensa ai soldi e ci facciamo prendere da timori, preoccupazioni ... ma i soldi, come le altre cose materiali, sono uno strumento non un fine. E' un po' come uno che lavora 20 ore al giorno per la sua famiglia, ma poi la famiglia non la vede mai ... a che serve?

    Un'accusa che frequentemente abbiamo ricevuto "voi non lavoratee vivete alle spalle del prossimo" ... E' vero, non lavoriamo ... diamo la nostra vita per quello che Dio vuole ... ma questo la gente di oggi non lo concepisce.
    Così come non concepisce che una famiglia possa prendere un bambino in affido, o che si voglia aiutare chi ha sbagliato.

    Ma il senso della vita è proprio questo: fare tutto con grande amore per Dio e per il prossimo
    Solo così ci si sentirà appagati, vivendo la propria vita non per sè stessi.

  17.  

    Addì 29 ottobre 2011

    Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo.
    Osservando poi come gli invitati sceglievano i primi posti, disse loro una parabola:
    «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più ragguardevole di te
    e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto.
    Invece quando sei invitato, và a metterti all'ultimo posto, perché venendo colui che ti ha invitato ti dica: Amico, passa più avanti. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali.
    Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato»

    Luca 14,1.7-11

  18.  

    Essere umili non significa non far vedere ciò che si fa, perché l'esempio stimola.
    Se noi affidatari non parlassimo del nostro affido, chi conoscerebbe l'affido?
    Se come associazione non facessimo vedere quello che facciamo chi ci aiuterebbe?
    Anche Gesù andava a giro nelle piazze ed insegnava sui monti a grandi moltitudini di persone
    Ma ... l'umiltà è sapere e dire che nulla è merito nostro di ciò che di buono accade attraverso di noi ... ma è merito di Dio.
    Più volte ho detto che se non fosse morta la mia mamma, ora sarei tutt'altro che un volontario di Dio
    Forse ognuno di noi sarebbe altro se non fosse intervenuto Dio a chiamarlo
    Ma non siamo più bravi di altri. Era il nostro momento di raccogliere la chiamata di Dio e lo abbiamo fatto. Ora spetta a noi, e questo forum è uno dei tanti strumenti a nostra disposizione, chiamare gli altri ... senza superbia, con amore, con pazienza, rispiegando le cose mille volte. Dobbiamo essere i megafoni di Dio, ma senza la rabbia di chi urla le proprie ragioni.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime29 Oct 2011
     

    Credo di essere stata invitata al Banchetto, con onore, il giorno in cui Gius ha messo piede in casa,Avevo perso l"umiltà, per vestire l"arroganza, il dolore forte che portavo dentro, per quella che per anni ho ritenuto un ingiustizia del Cielo (la malattia di mio figlio)quel dolore, mi aveva resa cattiva, per tanto tempo, ma ero stanza di essere cosi! sentivo forte dentro mè, che cosi non andava bene, volevo riavere nel cuore, la pace che solo i gesti umili, lo scambio di amore pulito, possono dare, ma mi era cosi difficile, avvicinarmi al buono, al bello della vita..difficilissimo, quando il dolore e la fatica ti entrano cosi tanto dentro, la lucidità ha poco spazio!
    considero un regalo del Cielo, la scelta di fare affido, l"evolversi del percorso che ci ha portato ad avere questo bambino con noi, è stato un cammino verso la chiarezza, la serenità, non si poteva più essere duri, arroganti, presuntuosi, di fronte al dolore di un innocente, bisognava porsi di fronte a lui, con rispetto, umiltà. se il cuore è chiuso all"amore, che puoi donare???
    per questo, dico di sentirmi una invitata, al posto d"onore, non più per presunzione, ma perchè il Padrone è venuto a cercarmi, all"ultimo tavolo in fondo, per invitarmi al posto con più luce..

  19.  

    Lauri, parole bellissime, piene di umiltà e di amore.
    Riconoscere un proprio percorso analizzando aspetti negativi di sè non è cosa da tutti.
    Ho qui a casa nostra Adri e Soleluna ... e proprio ieri si parlava di questi post, di questa discussione ... è bello quello che stiamo facendo tutti insieme, grazie di esserci.
    Sarebbe bello invitare alla nostra tavola tante altre persone ... in molti ci leggono, lo vedo dai siti di statistiche, ma siamo sempre troppo pochi a scrivere. Facciamoci promotori, anche fra quelli che non credono, a commentare le parole di un Vangelo che esiste per tutti, che lo si condivida o meno, che lo si creda o meno la vita del Figlio di Dio.
    Chiediamo ad altri di arricchirci con le loro testimonianze come stiamo facendo tra noi.

    Ieri mi rieccheggiava nella mente la frase di Lory "non vedo l'ora di collegarmi per leggere le vostre esperienze e riflessioni" e ne sono proprio contento, è uno stimolo in più ad andare avanti.

  20.  

    Addì 30 ottobre 2011

    Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
    «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei.
    Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno.
    Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito.
    Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dagli uomini: allargano i loro filattèri e allungano le frange;
    amano posti d'onore nei conviti, i primi seggi nelle sinagoghe
    e i saluti nelle piazze, come anche sentirsi chiamare "rabbì''dalla gente.
    Ma voi non fatevi chiamare "rabbì'', perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli.
    E non chiamate nessuno "padre" sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo.
    E non fatevi chiamare "maestri", perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo.
    Il più grande tra voi sia vostro servo;
    chi invece si innalzerà sarà abbassato e chi si abbasserà sarà innalzato.

    Matteo 23,1-12

  21.  

    Tanti gli spunti di riflessione.
    Dare esempi positivi
    Ogni volta che ci troviamo dinanzi a situazioni in cui ne sappiamo più degli altri, come il caso di un genitore, di un insegnante, di uno studioso di una certa materia siamo tenuti ad insegnare, ma dobbiamo farlo dando il buon esempio. Ma dobbiamo anche pensare che siamo uomini e donne imperfetti e non sempre questo è facile. Ecco perché Gesù ci dice di seguire gli insegnamenti di chi ne sa più di noi, ma ci invita a non guardare il loro esempio se questo è negativo.
    Da qui ci si ricollega all'umiltà. Quando insegnamo, quando facciamo i genitori, dobbiamo fare di tutto per dare esempi positivi ai ragazzi che guardano a noi come una strada da seguire. Anche gli adolescenti che si ribellano alle nostre indicazioni, guardano poi a come ci muoviamo e prima o poi cercano la nostra strada.
    Siccome però, almeno parlo per me, sbagliare con l'esempio è facilissimo, bisogna avere l'umiltà per dire al ragazzo "ho sbagliato". Non è un atto di debolezza, ma un atto di coraggio che sarà di grande esempio per il nostro bimbo.

    Quando ero adolescente chiedere scusa era la cosa più difficile che potessi pensare di fare. Mia mamma mi stimolava, specie nelle discussioni frequenti con mio padre, a fare il primo passo verso di lui, sempre, anche quando pensavo di aver ragione. Mi diceva che se due persone litigano la ragione non è mai da una parte sola, quindi entrambi abbiamo qualcosa da farci perdonare dall'altro ... ma se nessuno dei due fa il primo passo ... nascono le guerre. Che difficile era andare da mio padre a chiedere scusa per qualcosa che ritenevo che mio papà avesse assolutamente sbagliato. Ma quanto mi è servito questo insegnamento.

    Ai miei ragazzi dico sempre di criticarmi su tutto quello che faccio, non come giudizio, ma come arricchimento per entrambi. Ogni fine settimana leggiamo insieme il Vangelo della domenica e prendiamo spunto da questo per parlare di fatti e misfatti di ognuno di noi ... a volte siamo stati a parlare anche più di tre ore senza nemmeno accorgercene ... Carmela, Camelis, Soleluna, Adry, Cris hanno partecipato spesso a questi nostri incontri ... e cerco sempre di portare sul piatto della discussione gli insegnamenti di Gesù, poi la praticità di questi nella vita quotidiana ed infine tento di analizzare le cose sbagliate, ma non solo le loro, anche le mie, invitando gli altri adulti presenti a fare altrettanto. Non sempre è facile, non sempre è possibile ... ma il messaggio che voglio che passi è che non siamo infallibili e se diamo a volte, o spesso, esempi negativi chiediamo il loro perdono e li invitiamo a dircelo, a sollecitarci perchè io ho bisogno di loro almeno quanto, se non di più, di quanto loro abbiano bisogno di me.
    Da qui le parole di Camelis, comune penso ad ognuno di noi ... fare del bene agli altri è poi una grande forma di egoismo perché il bene che torna a noi è molto più grande. E' comunque un egoismo buono, sano.
    Quando mi dicono "bravo" mi schernisco sempre perchè è una bastonata all'umiltà e perché effettivamente bravo non mi sento nel fare qualcosa che mi piace, che mi fa star bene, che mi diverte.

    Buona Domenica ... invitandovi a leggere il Vangelo con i vostri figli ... almeno una volta a settimana.

  22.  

    A volte si sbaglia, si dà il cattivo esempio senza avere la consapevolezza che ciò che si sta facendo non sta bene. Poi capita di guardarsi allo specchio, nell’altro, e di accorgersi che si è in piena contraddizione con quanto si è detto, ma soprattutto con ciò in cui si crede.
    E’ capitato anche a me di vivere questa contraddizione che mi ha messa in crisi e innescato in me una serie di interrogativi anche senza risposta. Ma forse anche questo è necessario nella nostra vita, vivere sulla propria pelle alcune situazioni che ci portano a sbagliare per essere poi in grado di riconoscere ciò che invece è giusto e soprattutto per rafforzare ancora di più la nostra fede in quei principi che non sono più per noi solo insegnamenti inculcati fin da piccoli, ma vita quotidiana e testimonianza.
    Vivere in maniera autentica la nostra vita e con umiltà come ci chiede Gesù è sapersi riconoscere anche fragili di fronte agli altri e quando si trova qualcuno che vive in maniera autentica la propria vita è bene non lasciarselo scappare perché è una ricchezza inestimabile.
    Buona Domenica a tutti:face-smile:

    •  
      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime30 Oct 2011
     

    BUONA DOMENICA anche a voi, con un po' di sana invidia perchè avrei voluto essere lì con voi:face-monkey:Ricordo con nostalgia le nostre chiaccherate e riflessioni sul vangelo e quanti spunti per i miei ragazzi, che un po' sono cresciuti anche con voi (anche se a distanza).
    L'esempio....è fondamentale per i figli, sembra che non ti ascoltino e poi te li ritrovi a dire e fare le cose che tu gli hai insegnato. Spesso prendono esempio l'uno dall'altro, nel bene e nel male, per questo è bello e importante parlare e confrontarsi sui diversi comportamenti che ognuno ha.
    Chiedere scusa secondo me non è solo un atto di umiltà ma è anche una soddisfazione immensa, è come una liberazione e ci aiuta a crescere. Perchè con le scuse si apre il dialogo....anche quando si ritiene di aver ragione. Ammettere i propri sbagli ci aiuta a migliorare....e sempre a proposito dell'esempio è bello quando anche i ragazzi vengono a chiederti scusa con un bacio o un abbraccio!
    Ricordo una frase che era venuta fuori in una riflessione sul vangelo ad Orentano, detta mi sembra da Riccardo: sarebbe bello non andare mai a dormire con il peso di aver qualcosa di irrisolto con i propri cari e quindi chiedere scusa e riconciliarsi prima di chiudere la giornata....sarebbe il massimo poterlo fare sempre
    Ciao

  23.  

    Si Cris, detta da me ... ma era una frase che mi ripetava spesso la mia mamma.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime30 Oct 2011
     

    Ma!..sapete che mia mamma, mi ha insegnato e ripetuto spessissimo, prima di dormire, se vuoi dormire bene,rendi conto alla tua coscienza di quel che hai fatto oggi, e scusati con chi hai trattato
    male, ho ripetuto negli anni queste parole ai miei figli, e continuo con Gius-
    Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle
    della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito.....questo è uno dei motivi, che mi hanno spinto a voltare le spalle alla Chiesa, alla "Gente della Chiesa" nei momenti di vera disperazione, quando il fardello sulle spalle pesava..pesava oltre ogni sopportazione..non una parola..nessun sollievo da loro!
    Lo sò, che sono tutti essere fallibili, anzi siamo..ma si pensa di poter avere conforto, in certi luoghi, speri che alle buone prediche, seguano buone parole vere che siano di aiuto, sono stata lontana, e ancora lo sono,da loro, dalle ricche mura delle Cattedrali, li io non trovo Dio!! stò cercando di ritrovarlo, nel mio spirito, nei miei giorni, ma sono alla ricerca solo di Lui buono e misericordioso..non mi interessano assolutamente le parole belle e senza seguito ... non ne volglio sentire..non sono convinta che per "sentire" Lui, si debba per forza entrare in una Chiesa, può essere sbagliato quel che dico..non sono assolutista, ma..per ora continuo a cercare di trovare la luce, per mè, si per un mio egoismo, forse, perchè sò che c"è un vuoto, nel mio cuore, che un Lui, veramente amorevole, deve esserci.