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    • CommentAuthormoni
    • CommentTime17 Jan 2012
     

    No Robi, non mi capita così con le cose belle che vivo... a volte ho paura con la mia gioia di far sentuire maggiormente a qualcuno il suo dolore...

  1.  

    Moni, ti ho cancellata, hai ricevuto anche una mail di conferma che mi hai anche girato.
    Vedendo che continuavi a scrivere ho interpretato questo tuo modo di fare un po' in contrasto con la tua richiesta e visto che la cosa, per motivi tecnici, non era andata a buon fine, ho lasciato perdere, anche perché sarei in vacanza con i miei ragazzi, ma vedo di provvedere subito.
    Per le discussioni non posso accontentarti perché sono di proprietà del forum e quindi di tutti gli utenti in esso iscritti

    • CommentAuthorrobi
    • CommentTime17 Jan 2012
     

    sì, forse a volte capita davvero come dici tu, è successo anche a me di accorgermi in alcune situazioni che "la mia gioia facesse sentire maggiormente a qualcuno il suo dolore". però io credo che in fondo, anche nel peggior dolore, abbiamo un gran bisogno di qualcuno che ci dica che la Realtà è positiva, che anche quando non sembra c'è un Bene nascosto, una strada tracciata per noi da Qualcuno che ci ama. Quando 4 anni fa mi ha lasciata un ragazzo che credevo di sposare dicendomi che sarebbe entrato in seminario (così sembra una barzelletta,ma più o meno è andata così), l'ultima persona che avrei voluto incontrare uscendo da casa sua era un prete suo amico. e invece ho incontrato proprio lui che con il sorriso sulle labbra, mi ha detto: "Non piangere, è una gioia la scelta du C.:inizia per te una grande avventura! il tuo progetto ora non coincide con il suo, ma c'è un Architetto che vuole bene a tutti e due.." Mi ha abbracciata e se ne è andato sorridendo. E' stata dura, ho sofferto moltissimo, ma ogni mattina al risveglio pensavo al sorriso e alla certezza di questo prete... menomale che l'ho incontrato , anche se ho pensato che non fosse proprio il momento di dirmi che era un dono per cui gioire la vocazione del mio moroso!

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime18 Jan 2012
     

    MONI, scusa, ma se vuoi "sparire" da questo forum, perchè mai continui a scrivere e raccontare ?' la tua ultima esperienza alla casa Famiglia, ce l"hai raccontata con piacere, o sbaglio, e io..continuo a risponderti, perchè..se ci sei..mi pare evidente che ti và di esserci..noo?? mah!!
    Comunque mi scuso con tè, per aver dato un seguito ai tuoi scritti!!! buona vita. ciao

  2.  

    Addì 18 gennaio 2012

    Entrò di nuovo nella sinagoga. C'era un uomo che aveva una mano inaridita,
    e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo.
    Egli disse all'uomo che aveva la mano inaridita: «Mettiti nel mezzo!».
    Poi domandò loro: «E' lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?».
    Ma essi tacevano. E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse a quell'uomo: «Stendi la mano!». La stese e la sua mano fu risanata.
    E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire

    Marco 3,1-6

  3.  

    Provochiamo costantemente il Signore con il nostro comportamento, lo mettiamo alla prova per vedere come si comporti, attendiamo da Lui sempre un qualche segno.
    Ma Gesù è sempre in mezzo a noi, pronto ad aiutarci, pronto a starci vicino, pronto a rispondere alle nostre provocazioni con il perdono e la pazienza.

    • CommentAuthorrobi
    • CommentTime18 Jan 2012
     

    cosa ha fatto quell'uomo con la mano inferma per vedere realizzato il suo grande desiderio di guarire? si è "messo in mezzo" e si è fidato di Gesù che gli ha chiesto ti tendere la mano. Mettersi in mezzo e tendere la mano: altro che farsi i fatti propri! questo è quello a cui siamo chiamati perchè i nostri desideri più veri, quelli di felicità, bellezza e pienezza si realizzino: Gesù ci indica la strada, Mettersi in mezzo e tendere la mano. A noi sta a capire in mezzo a cosa e a chi tendere la mano. Un bimbo che ha bisogno di una famiglia non può lasciarci indifferenti: in che modo possiamo metterci in mezzo e tendergli la mano? Per me e daniele questa domanda ha significato chiedere a Riccardo e agli Zizzi di stare con loro, di muoverci secondo le nostre possibilità insieme a loro. e ogni giorno ha un significato più pieno..

    • CommentAuthorclod
    • CommentTime18 Jan 2012
     

    anche a me è successo di mettermi in mezzo............inizio con poco.......osservare cos'è l'affido, provare a farlo conoscere, e se sarà la nostra vita.......viverlo! quello che è certo che ha volte bisogna mettersi in gioco davvero , fare i conti con le paure , con gli imbarazzi e con tante altre cose , ma se c' è fiducia in chi ci ama davvero prima o poi bisogna buttarsi.....:face-smile:

  4.  

    Abbiamo decine di occasioni ogni giorno per metterci in mezzo. Stamattina ha suonato un porta a porta che voleva proporre qualcosa rispetto al gas. Dubbioso ho rifiutato e chiuso la porta. Poi mi sono chiesto: "se fosse un delinquente il mio problema è risolto, ma fuori?". Allora ho chiamato il numero verde dell'azienda per accertarmi che fossero loro e non un imbroglione. Se lo fosse stato avrei chiamato i carabinieri. A quanto pare non lo era per fortuna.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime18 Jan 2012
     

    Sono una che..si mette in mezzo....se lo ritengo necessario..mi muovo, e faccio baruffa..fare affido, senza esporsi, senza.. mettersi in mezzo, è praticamente impossibile, le battaglie da fare sono tante, come non esporsi?ma..anche, come non prestare ascolto, al bisogno di amore dei bambini?come non tentare di porre fine all"ingiustizia che debbono subire, crescendo privi dei loro elementari diritti? certo la comodità di dire. Ah..io non sarei capace...io non ho la casa adatta..e alè..l"animo si mette in pace!! ma credo che vivere, sia misurarsi anche con sè stessi, sia guardare oltre il perimetro di casa tua, senza tanti giri di parole senza se...ma...poi...

  5.  

    Addì 19 gennaio 2012

    Gesù intanto si ritirò presso il mare con i suoi discepoli e lo seguì molta folla dalla Galilea.
    Dalla Giudea e da Gerusalemme e dall'Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidone una gran folla, sentendo ciò che faceva, si recò da lui.
    Allora egli pregò i suoi discepoli che gli mettessero a disposizione una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero.
    Infatti ne aveva guariti molti, così che quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso per toccarlo.
    Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!».
    Ma egli li sgridava severamente perché non lo manifestassero

    Marco 3,7-12

  6.  

    Nel Vangelo ricorre spesso l'immagine del maligno che si inginocchia davanti a Gesù.
    E' una cosa che mi ha fatto sempre riflettere: pensare che chi si comporta male ha paura di Dio, e quindi crede in Lui, mentre chi è teoricamente su una strada buona tende a non credere (prendiamo ad esempio i sacerdoti del tempio).
    Oggigiorno è così. Tante le persone che cercano di camminare nella legalità e nell'onestà, ma non si affidano a Dio, non credono in Lui, non hanno timore di sbagliare convinti di avere il mondo nelle loro mani.
    Colui che fa del male invece vive nella paura di essere preso, di essere condannato ed è sempre molto cauto nelle sua azioni e quando si trova in difficoltà invoca Dio per avere il Suo aiuto (l'esempio dei tanti mafiosi devoti a Dio tanto da trovare nei loro rifugi immagini sacre, Vangelo, rosari).

  7.  

    Addì 20 gennaio 2012

    Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui.
    Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demòni.
    Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro;
    poi Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono; e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananèo e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì

    Marco 3,13-19

  8.  

    Gesù chiamando i discepoli, chiama tutti noi ad aiutarlo, a portare la Sua Parola, il Suo messaggio di pace e di speranza nel mondo.
    Dio ha fiducia in noi, in tutti noi, anche in coloro che sa che poi lo tradiranno, perché Dio ha fiducia in noi e spera sempre, fino all'ultimo, che si faccia la scelta giusta.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime20 Jan 2012
     

    Mai, come oggi, credo, c"è un forte bisogno di messaggi di speranza e di pace! e quale maessaggio migliore, che quello di aprire le nostre porte a bambini disperati!!Io non credo, che seguire la Parola di Dio, sia solo pregare, ma anche..agire..fare.., e fare qualcosa per i più deboli, non è forse una "buona scelta"?

  9.  

    Addì 21 gennaio 2012

    Entrò in una casa e si radunò di nuovo attorno a lui molta folla, al punto che non potevano neppure prendere cibo.
    Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano: «E' fuori di sé»

    Marco 3,20-21

  10.  

    Il Vangelo di Marco è quello che più degli altri ci fa toccare con mano il fatto che Gesù sia totalmente uomo.
    E' questo Suo essere uomo che ci avvicina a Lui, che ci avvicina a Dio.
    Gesù ha avuto gli stessi problemi che abbiamo noi nella nostra vita.

    Nel brano di oggi Marco evidenzia il pensiero dei Suoi parenti che lo consideravano un pazzo: "è fuori di sé"
    Quante volte vi sarà capitato di non essere compresi da chi magari vi è più vicino.
    Quante volte ho sentito coppie che sono state criticate dai loro stessi parenti per la loro volontà di accogliere un bambino in affidamento.

    Anche mio padre quando gli dissi che per me l'Associazione era divenuta una scelta di vita, si arrabbiò perché mi voleva commercialista come lui, e la sua contrarietà durò per molti anni, anche se poi, grazie a Dio, si convinse che quella era la mia strada.

  11.  

    Addì 22 gennaio 2012

    Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva:
    «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».
    Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori.
    Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini».
    E subito, lasciate le reti, lo seguirono.
    Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti.
    Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono

    Marco 1,14-20

  12.  

    Giovanni viene arrestato perchè diceva cose contro corrente, contro il pensiero comune, era una persona scomoda.
    Dopo Giovanni arriva Gesù ... perché la parola di Dio non la si può arrestare.
    Il tempo è compiuto ... come quando una donna in dolce attesa si dice "finisce il tempo", cioè sta per iniziare una nuova vita
    Una nuova vita data dal Regno di Dio, fatto di amore, di fratellanza, di solidarietà e non come vorrebbe il regno dell'uomo "homo homini lupus - letteralmente: l'uomo è un lupo per l'uomo" secondo il quale la natura umana è fondamentalmente egoistica, e a determinare le azioni dell'uomo sono soltanto l'istinto di sopravvivenza e di sopraffazione.
    Convertitevi prende spunto dal latino conversus: trasformare, mutare. Convertitevi pertanto è un invito a cambiare vita seguendo il Vangelo, i Suoi valori, i Suoi principi.
    Gesù dice "vi farò pescatori di uomini" intendendo il mare come insicurezza, come il luogo ove si vive tutti come un branco di pesci, dove va uno vanno tutti. Pescatori di uomini per aiutarci ad uscire da questo mondo con le nostre abitudini che ci rendono schiavi e darci un modo nuovo di vivere.
    Lasciate le reti: le reti che imbrigliano, le reti delle nostre paure. Seguire Gesù significa abbandonare le nostre paure e affidarci a lui
    Lasciato il padre: lasciate le tradizioni "fare una cosa perché la fan tutti o perché la famiglia ha predisposto che tu faccia un certo lavoro".

    Questo brfano del Vangelo sembra un inno all'affidamento:
    - lasciate il pensiero comune e prendete un bambino in affido anche se chi vi è vicino vorrebbe che faceste altro
    - pescatori di uomini, pescatori di bambini che nuotano in un mare di brutte situazioni, di incertezza, di anaffettività
    - le vostre idee sull'affido siano anche contro corrente come le parole di Giovanni e di Gesù ed anche se cerceranno di fermarvi, il desiderio di aiutare un bambino sia più forte dei loro tentativi di ostacolarvi
    - siamo scomodi come Giovanni e come Gesù nel sollecitare gli altri a prendere un bambino in affido, nel sollecitare i comuni a fare il loro dovere nei confronti dei bambini appartenenti a famiglie disagiate
    - più cercheranno di farvi stare zitti, più voi cercate di far sentire la vostra voce per gridare i diritti di tanti bambini e farli valere

  13.  

    Addì 23 gennaio 2012

    In quel tempo, gli scribi, che erano scesi da Gerusalemme, dicevano: «Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demòni per mezzo del capo dei demòni».
    Ma egli li chiamò e con parabole diceva loro: «Come può Satana scacciare Satana? Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non potrà restare in piedi; se una casa è divisa in se stessa, quella casa non potrà restare in piedi. Anche Satana, se si ribella contro se stesso ed è diviso, non può restare in piedi, ma è finito.
    Nessuno può entrare nella casa di un uomo forte e rapire i suoi beni, se prima non lo lega. Soltanto allora potrà saccheggiargli la casa.
    In verità io vi dico: tutto sarà perdonato ai figli degli uomini, i peccati e anche tutte le bestemmie che diranno; ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato in eterno: è reo di colpa eterna».
    Poiché dicevano: «È posseduto da uno spirito impuro»

    Marco 3, 22-30

  14.  

    E' buffo come anche oggi è più apprezzato chi non fa nulla di chi invece cerca di fare qualcosa.
    E' evidente che se una persona aiuta veramente, con tutto il cuore, con tutto il suo tempo una categoria di persone, alla fine, come è giusto che sia, diventa uno di loro.
    Pensate ai missionari che si immergono in una certa realtà per diventare a loro volta bisognosi di aiuto perché vivono in mezzo alla gente dividendo con loro gioie e dolori.
    E le persone che entrano nelle case di altri che sono delinquenti, drogati, prostitute ... vengono assimiliati a loro.
    Persino Madre Teresa è stata tacciata di connivenza con i mafiosi.

    Ed allora non meravigliamoci se il nostro amore per i bambini, la nostra dedizione a loro fanno si che la gente ci accusi di voler aiutare chi non ha più speranza di una vita normale, chi è già segnato nell'albo dei delinquenti.
    Non meravigliamoci se le istituzioni remano contro l'affidamento finanche a cercare in ognuno di noi qualcosa di marcio per inficiarci.

    In questi casi si vede l'Opera del Signore che attraverso la Sua Parola imprigiona il male legandolo e aprendo la strada al bene, aprendoci la strada verso l'amore per gli altri, abbattendo gli ostacoli che troviamo lungo il nostro cammino.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime23 Jan 2012
     

    perciò non meravigliamoci..se... guarda Ric. io non mi meraviglio..ma ci ci arrabbio!! Quelle sciocche osservazioni, a volte nemmeno tanto velate che ti senti rivolgere:..ma e se poi cresce e si ubriaca come i suoi genitori?? e se poi magari se ne và senza nemmeno dirvi grazie??? o come un insegnante che mi disse testuali parole: Signora mia, ma che le è venuto in mente? occuparsi di questi.."tipi" lo lasciava dove stava..!!!(vi risparmio la mia risposta)
    Onestamente, preferisco essere assimilata a una prostituta..che..assomigliare a quesll"insegnante!!
    E grazie veramente al Cielo..si và avanti nonostante certa..gente..

  15.  

    Sono discorsi talmente assurdi che ogni commento sarebbe fin troppo facile e scontato.
    Basterebbe vedere i figli di buona famiglia ... quanti ce ne sono che danno fuoco alle scuole, stuprano, vanno a giro in bande, si drogano, sono ingrati verso chi li ha messi al mondo ...
    Io sono orgoglioso dei miei ragazzi. Non è il loro passato a fare la differenza, ma quanto siamo in grado noi di pilotare il passato dei ragazzi, in affido, in adozione o naturali verso valori e principi legati alla concretezza della vita.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime23 Jan 2012
     

    Guardiamo anche alle tante persone che ci guardano con affetto. Affetto e meraviglia, curiosità, dubbio ma non sempre negativo.Persone che ci hanno sostenuto e che si comportano con Francesco così come fanno con i miei figli, che gli rivolgono sempre frasi gentili, che si offrono di aiutarci in caso di difficoltà. Anche questo è uno dei piccoli miracoli dell'affido

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime23 Jan 2012
     

    Ma, certamente Elen, ho trovato e trovo persone fantastiche durante questo cammino, ci mancherebbe, il mio Giu può contare su una serie di zie,amici abbiamo fortunatamente una bella cerchia di amicizie intelligenti e sensibili, ma questo non toglie, che capita di incappare in qualche imbecille...a volte..

  16.  

    ... e se l'imbecille fa parte dei servizi sociali ... peggio ancora

  17.  

    Addì 24 gennaio 2012

    Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare.
    Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: «Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano».
    Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?».
    Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!
    Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre»

    Marco 3,31-35

  18.  

    Una grossa diatriba nasce spesso da passi del Vangelo dove vengono chiamati in causa fratelli e sorelle di Gesù.
    Non è mio compito dirimerla. Unica cosa che accenno e' che con la parola fratello si indicavano parentele anche allargate.
    Su questo tema vi rimando ad un commento che ho trovato http://apologetica.altervista.org/fratelli_sorelle_gesu.htm
    ------------
    la frase del Vangelo che mi fa riflettere quest'oggi è "Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre"
    Proprio nella discussione di ieri con i contributi di Lauri e di Elen è emerso il disagio di chi rema contro la nostra volontà di aiutare il prossimo, di aiutare un bambino, di accogliere un ragazzo nella propria casa in affidamento, ma è pure venuta alla luce la grande gioia di sentirsi dare una pacca sulla spalla, di ricevere un sorriso, di sentirsi aiutati, amati per le proprie scelte.
    Penso che sia naturale ed umano che si provi più simpatia per i secondi che non per i primi, che si abbia più piacere a dialogarci.
    Ma non dobbiamo prendere i brani del Vangelo con il paraocchi, un pezzetto alla volta. E' necessario valutarli nella globalità dei precetti donatici da Dio.
    La grande forza degli insegnamenti di Gesù sta nell'amare comunque i peccatori, coloro che non fanno la volontà di Dio per portarli a gioire con noi, a camminare con noi.
    Non ci piacerebbe se tutte le persone che ci hanno dato contro, specie nella scelta che sappiamo essere giusta dell'affido, oggi stesso ci telefonassero per dirci "scusa, ho sbagliato, ho capito che l'affidamento è cosa buona, anche a me piacerebbe accogliere un bambino"?
    Certo che si. Ma una domanda sorge spontanea: noi cosa abbiamo fatto affinché questo accadesse?
    I miracoli li fa Dio, è vero, ma li fa tramite noi. Vuole usare noi per prenderne due in un colpo solo.
    La persona che rema contro l'affido è nell'errore e deve essere aiutata.
    Ma chi vede il viandante tramortito per la strada e passa oltre, non fermandosi come fece il buon samaritano, è anche lui in errore.
    Il Signore vuole farci riflettere, vuole aiutare entrambi.
    Già partecipare a questo forum è cosa buona perché si mettono in evidenza le nostre idee, la gioia di un affido, si disaminano le problematiche ed è certamente un buon sistema per cercare di convincere, di spiegare.
    Ma chi detesta l'affido, magari perché non lo conosce a fondo o perché ha delle idee teoriche sballate, non credo che frequenti questo forum più di tanto.
    Necessitano altri strumenti e la parola diretta alle persone è certamente il metodo migliore.
    Dobbiamo sentrci tutti "inviati speciali" dei bambini che vogliono che si vada per il mondo a chiedere aiuto per loro.
    Chiamiamoci ambasciatori, rappresentanti, poco importa il nome, ma sentiamoci in dovere di spiegare al mondo, una persona alla volta (come diceva madre Teresa), che fare affido è cosa buona e necessaria e se qualche sofferenza dovrà venire, ben venga perché deve essere sopportata in nome di una giustizia rispetto alla quale noi abbiamo avuto tanto e questi bambini molto poco.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime24 Jan 2012
     

    Certo, non è di immediata e facile attuazione la "parola" di oggi! Ceeto che ci è facile e bello, amare chi ci ama, chi ci asseconda, amare il nostro compagno/a i nostri figli, i nostri genitori, questo non è difficile anzi! è amare..gli altri..che non è cosi semplice!! almeno non per mè!
    L"affido mi ha fatto fare un grande salto, in questo senso, dopo un impatto sconvolgente e pesantissimo da gestire, per mè, per i miei principi..mi
    ritrovo dopo anni, a sentirmi non ostile verso le persone che prima avrei sicuramente allontanato dalla mia quotidianit

    Non di facile attuazione, per mè, la parola di oggi, amare..bellissimo, amare il tuo compagno/a i tuoi figli, i tuoi genitori, faccenda scontata! ma amare chi è cosi distante da tè come cultura, pensieri, comportamenti, noo, non è cosi semplice..un enorme passo avanti verso la "tollerante accoglienza" l"ho fatta con l"inizio del mio affido, e tuttora la porto avanti, con fatica, con una introspezione senza pietà, perchè a un certo punto ho capito che, per aiutare veramente il "mio" Gius, non potevo non capire le tematiche che avevano portato i suoi genitori a fare quel che hanno fatto! e dal cercare di capire, al capire..ho dovuto lavorarci un bel pò!! oggi, nutro pietà e misericordia, per queste persone, non posso dire di amrle, non potrei, ma non giudico più con astio, è un passo avanti notevole, per mè.
    questo cammino, ha portato un equilibrio più saldo anche nel rapporto con gius, questo non significa che io porga facilmente ..l"altra guancia..! se tentano solo di fare male a Gius reagisco, eccome, ma il mio astio è scomparso, il mio "giudicare" si è molto assopito, amare Gius, volerlo aiutare, ha necessariamente implicato questo percorso, e l"abbandonare vecchi schemi, ha arricchito enormemente anche mè!Una cosa fondamenta comunque l"ho capita...amore genera amore..inevitabilmente, per amore di Gius, ho cambiato qualcosa di mè, per questo cambiamento il suo amore per mè,. per noi famiglia , si è consolidato, la sua rabbia verso i suoi genitori si è assopita..i miei figli hanno capito che si può amare un fratello anche se non è del tuo sangue, insomma..i cerchi si allargano..

    :face-sad:

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime24 Jan 2012
     

    Scusate il..pasticcio..non riesco a cancellare mi sono ripetuta..capite lo stesso vero?? grazie

  19.  

    Io capisco una cosa cara Lauri, che a volte la gente vede di cattivo occhio l'affido, e questa è cosa chiara, ma le tue parole fanno capire molto bene quanto l'affido possa aiutare noi a migliorarci, a capire, ad amare, a perdonare, a comprendere ... a diventare migliori.

    Grazie Lauri

  20.  

    Addì 25 gennaio 2012

    Gesù disse loro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.
    Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.
    E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove,
    prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno, imporranno le mani ai malati e questi guariranno»

    Marco 16,15-18

  21.  

    Il Signroe fa riferimento all'incredulità dei discepoli che, nonostante diverse apparizioni, non hanno creduto alla resurrezione di Gesù. Da un rimprovero ai suoi apostoli ci vuole dare una carezza come un papà: persino coloro che hanno camminato e mangiato insieme a me hanno dubitato! Come a dire "è legittimo dubitare ed io vi sono vicino ... se non ascoltate una volta ve lo ripeterò fino a quando non mi ascolterete".
    Quando nasce incredulità nel nostro cuore non dobbiamo abbatterci.
    Ma forse il significato più importante è legato al fatto che la fede in Dio passa attraverso le persone che ne danno testimonianza. E' questo un altro motivo per parlare di affido. E' Gesù stesso che ci dice di dare testimonianza senza stancarsi, con costanza, con amore, con tranquillità (come fa un buon genitore quando il figlio non vuole ascoltare) circa le opere ed i pensieri che possono giovare a chi soffre (nel nostro caso i bambini di famiglie disagiate, ma la stessa cosa la si può dire per i drogati, per gli anziani, per i carcerati, per i malati ... ).
    E' vero che a volte non ci ascoltano, è vero che a volte ci deridono e ci criticano, è vero che a volte ci mettono in croce ... ma è anche vero che se una gocciolina d'acqua non ha la forza di forare una roccia, tante goccioline d'acqua, tutti i giorni ... alla fine scavano anche le pietre più dure.

    Chi annuncerà il Vangelo, ma anche chi, pur non avendo Fede, crede in certi valori e principi potrà

    Scacciare i demoni. Significa combattere il male che distrugge la vita. Pensiamo alle paure di molte persone di non prendere un bambino in affido per non soffrire, di non avvicinarsi ad un drogato per paura, di non aiutare una persona anziana per ribrezzo ... tutte cose che distruggono la vita perché se tu non prendi quel bambino in affidamento, quel bimbo resterà in una situazione che lo distruggerà; se non aiuterai quel drogato ad uscire dal tunnel, quel drogato morirà; se non aiuteri un anziano a lavarsi o non gli farai un po' di compagnia, morirà dentro. Ma sopratutto se tu non insisterai nel far capire quale sia la strada da seguire, molte persone non avranno la pace e la gioia che tutti noi conosciamo quando si aiuta qualcuno.

    Parlare nuove lingue. Significa comunicare con gli altri in modo nuovo. Significa essere più disponibili, più attenti alle esigenze dell'altro, meno critici, più accoglienti ... ed allora capiterà che si possano incontrare persone mai viste nè conosciute, ma ci sembrerà di essere amici da sempre.

    Vincere il veleno. Tanti sono i veleni che distruggono la vita di tutti. Uno di essi sono i pettegolezzi, le cose cattive dette degli altri e questi distruggono le relazioni tra le persone, incrinano i rapporti. Chi vive con amore per Dio è immune da questo veleno sia perché non ascolta chi parla male di lui e lo perdona cercando un rapporto umano, sia perché non è portato a parlar male di altri.

    Cureranno i malati. Vedere Dio nel nostro prossimo ci da la forza di curare i malati. Ma chi sono i malati? Non solo coloro che hanno bisogno delle nostre attenzioni fisiche, un bambino maltrattato, un drogato, un anziano, un carcerato, ma anche coloro che, pur vivendo sani ed apparentemente felici, non hanno preso coscienza che la vera felicità non è data dallo stare bene o dall'avere una vita agiata, ma dal dedicarsi agli altri.

  22.  

    Io ieri ho fatto l'esperienza di parlare lingue nuove. Non mi riferisco a letteralmente a una lingua che non conosco chiaramente, ma mentre parlo con una persona lasciando venir fuori il mio credo cristiano capisco che questa persone sente una lingua diversa da quelle sentite fino ad allora. E' il linguaggio dell'amore di Dio, della fratellanza universale, quel linguaggio fatto si di parole ma anche di gesti, sguardi e modi di vivere che ci ha insegnato Gesù.

  23.  

    Addì 26 gennaio 2012

    Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
    Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe.
    Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi;
    non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada.
    In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa.
    Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
    Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.
    Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi,
    curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio

    Luca 10,1-9

  24.  

    Quanti sono i bambini da prendere in affidamento?
    Quante le persone che ogni giorno muoiono di fame?
    Quante le persone che si comportano male perché non hanno trovato amore?

    Lo sapiiamo ... sono tante, tantissimi, al di sopra delle nostre possibilità.
    Ma ...
    se ognuno di noi prendesse anche un solo bambino in affido,
    se ognuno di noi risparmiasse sulle cose inutili
    se ognuno di noi donasse facesse visita ad un carcerato
    ...
    ci sarebbe un bambino in meno che soffre
    una persona in meno che muore di fame
    un delinquente che si sentirebbe amato
    ...
    e tutti insieme cambieremmo il mondo, cominciando da uno

    E' facile dire "e poi" ...
    e poi prendo un bambino in affido e vado a soffrire quando torna a casa
    e poi mando un euro ad una persona che muore di fame e mi devo privare di qualcosa che mi piace
    e poi vado a trovare un carcerato e mi devo sorbire la sua lagna buttando via il mio tempo libero

    Non nascondiamoci dietro un dito ... questo è egoismo allo stato puro!
    Non poter fare qualche sacrificio, pur sapendo che un nostro piccolo aiuto porterebbe tanta gioia nel prossimo

    Ma qualcun'altro potrebbe dire "ma dopo" ...
    ma dopo che avrò accolto quel bambino, cosa ne sarà di lui? Tornerà in seno alla sua famiglia e non avrò risolto nulla
    ma dopo che avrò inviato il mio euro, quella persona mangerà un giorno ma dopo morirà ugualmente di fame
    ma dopo che avrò visitato quel carcerato, una volta uscito di prigione ricomincerà a delinquere

    Non spetta a noi pensare a cosa avverrà dopo.
    Oggi il Signore (la vita per chi non crede) ci chiama a dare qualcosa, ed oggi dobbiamo rispondere
    Altrimenti si chiama ipocrisia
    I divorzi, senza considerare le separazioni delle coppie di fatto, sono circa l'80 per cento ... non per questo la gente non si sposa. Se si ragiona in un modo bisogna essere coerenti e ragionare nello stesso modo sempre.
    Se uno trova un lavoro, non ci rinuncia solo perché un giorno potrebbe essere licenziato.
    Se uno mette al mondo un figlio non pensa che un domani gli potrebbe dare dei problemi

    E sapete perché non ci pensano? Perché va bene così.
    E' giusto andare avanti sulle cose giuste e buone della vita senza pensare troppo al giorno dopo. Non dico vivere la vita alla giornata, un minino di pianificazione è giusto farla, ma nemmeno pensare a cosa accadrà se ... e poi se ... ed ancora se ... altrimenti si rischia di metterci a sedere su una poltrona e aspettare che la vita finisca.

    Ed allora, persone giuste che vi sposate, che lavorate, che avete dei figli ... perché ragionare in modo diverso quando si tratta degli altri?

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime26 Jan 2012
     

    Mia mamma..donna saggia e pratica..diceva: oggi abbiamo mangiato...domani..magari..non avremo nemmeno fame..che ci agitiamo a fare?? e si è cresciuta 5 figli suoi e uno figlio di vicini in grave difficoltà, cosi, senza stare a a ..farla troppo lunga!! e ci ha mandato a scuola, quando sembrava un..lusso inutile..e ci ha insegnato il rispetto per tutti.. ma li dono più grande che ha lasciato, è stato il sapere/volere aiutare il prossimo, senza tanti sè..o mà..
    Non dico di essere..sciocchi..e vivere alla giornata, ma nemmeno fare grafici e progetti dettagliati per ogni minima decisione!! tanto poi, la vita fà come vuole, spesso!!
    E sapere che hai la possibilità di aiutare un bambini, un vecchio solo... e non farlo perchè ti inventi mille "palle" allora...non và!! ma credo che, veramente qui non entri in ballo solo un fatto di religione, di credere, ma anche un fatto di senso civico, perchè, diciamocelo, quanto spesso ci lamentiamo che questo non và, che quel politico fà..che le cose non vanno..poi però alla fine, coltiviamo e ananfiamo solo ed esclusivamente il nostro orticello, perchè quello delvicino, secondo noi, non è competenza nostra!!

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime26 Jan 2012
     

    Proprio ieri guardavo i miei ragazzi che ridevano e scherzavano insieme e tra me e me pensavo: mamma mia e quando lui se ne andrà, come la prenderanno tutti e tre?, soprattutto lui? Come sarebbe la nostra vita se lui ritornasse a casa? Poi ho scacciato subito questo pensiero, perchè non è in linea con quanto stiamo facendo, anche se è umano...e così mi sono ritrovata ancora più convinta!
    Se lui ritornasse a casa vorrebbe dire che la sua situazione famigliare glielo consente, anche se non sempre è così e vorrà dire che avrà la forza necessaria per affrontarla, che sarà più grande, che avrà capito che noi gli vogliamo bene e abbiamo accettato anche la sua mamma, che da sempre è stata da tutti criticata. Noi non lo faremo mai e questo lui lo inizia a capire perchè ha cominciato a parlare di lei con naturalezza e non a denti stretti ed ha iniziato anche a nominare il suo papa.
    Non si può pensare di non prendere un bambino in affido per paura del distacco, non ha senso, la vita è tutto un avvicinarsi a persone e poi perderle...le perdiamo solo però fisicamente perchè l'esperienza, le emozioni che abbiamo provato non ce le toglie nessuno e per citare una bella frase di Lauri "l'amore genera amore"
    Buona giornata

  25.  

    Esatto Lauri, ed aggiungo ... non lamentiamoci del drogato che vediamo per la strada o del pedofilo o dello stupratore ... sono tutti ragazzi che ieri nessuno ha voluto aiutare.
    Se c'è delinquenza e quant'altro, la colpa è più di chi non fa niente, che del delinquente stesso.
    Se lui ha imparato solo a rubare, o fare altre cose perché subite o viste in famiglia ... difficilmente esce da quella strada se nessuno gli fa vedere un'altra via, perché è l'unica che conosce e nella quale sa e può camminare.
    Come dice Lauri non è solo una questione religiosa, d'altra parte quello che dico altro non è che il mito della caverna di Platone, dove chi nasce in una caverna e per tutta la vita vede solo le ombre delle persone che passano vicino, per lui la realtà è rappresentata da quelle ombre e non dalle persone reali.

    • CommentAuthorclod
    • CommentTime26 Jan 2012
     

    Lauri sono daccordo con te ............a volte è più facile criticare di cosa fanno o non fanno gli altri (politici, o chi altro)
    pensando che non compete a noi, che noi non possiamo farci niente.....non è vero :face-monkey:noi siamo responsabili anche di cosa fanno gli altri,perchè se vediamo e restiamo dove siamo e non diciamo ciò che dovremmo dire ...........SI E' COLPA ANCHE NOSTRA
    se stiamo solo con chi ci piace, se amiamo solo chi ci ama non facciamo del male, ma non facciamo il BENE:face-smile:

  26.  

    Addì 27 gennaio 2012

    Diceva: «Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra;
    dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli stesso non lo sa.
    Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga.
    Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura».
    Diceva: «A che cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo?
    Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra, è il più piccolo di tutti semi che sono sulla terra;
    ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra».
    Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere.
    Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa

    Marco 4,26-34

  27.  

    A volte siamo proprio stolti noi uomini, ma sopratutto creiamo il nostro destino e poi malediciamo quello che abbiamo costruito.
    Siamo sempre pronti a raccogliere la più piccola delle notizie se scandalosa, se parla male di qualcuno, se punta il dito sulle malefatte di questo o quello. Siamo pronti ad ingigantirla, renderla sproporzionata. Siamo pronti a distruggere tutto anche senza prove solo per un sentito dire.
    Ecco, da piccoli granelli di polvere scateniamo bufere e tornadi assassini, da piccole cose negative facciamo nascere piante infestanti e piene di spine.
    Ma la cosa buffa è che poi abbiamo pure il coraggio di brontolare perché ci troviamo in una foresta senza uscita, in un mondo dove la cattiveria regna sovrana, dove tutti sono sospettosi e vanno contro tutti.
    Ma la cosa ancor più dissennata è che se il granello che ci troviamo dinanzi è buono pensiamo che sia frutto di una fantasia altrui, una cosa buona oggigiorno non può esistere e per principio si pensa subito che sia una cosa cattiva camuffata.
    Non siamo pronti ad accogliere quel semino e farlo crescere con cura finché non diventi una pianta alta, robusta, che da riparo ed elargisce frutti ad ogni stagione.
    Le cattive notizie le accogliamo a braccia aperte, anzi le andiamo a cercare, mentre le cose buone le allontaniamo da noi come se fossero pestilenziali.
    E poi abbiamo il coraggio di dire che il mondo va alla rovescia?
    Certo, ma da chi è formato il mondo? Da noi, altro che da noi e noi siamo coloro che possono cambiarlo.
    Come? Semplice, invertendo la tendenza. Piantando semi buoni e allontanando da noi quelli cattivi.
    Parlate di amore, di solidarietà, di amicizia con i vostri figli, con i vostri amici.
    Piantate semi buoni andando a trovare un ammalato, dando una carezza ad un bambino che trovate per la strada, regalando un sorriso a chi vi guarda male ... piccole, piccolissime cose, come piccolo è il seme che se piantato ed innaffiato ogni giorno farà crescere un grande albero.
    Cambiare il mondo si può, ma solo se siamo tutti insieme.
    Cominciamo noi, oggi stesso. Ogni giorno facciamo una cosa che non avremmo mai fatto e raccontiamola, non per incensacri, ma per dare il buon esempio e portare altri a darsi la mano, a sorridersi.

    Se siamo ina una foresta di spine non è vero che non c'è via di uscita, basta abbassarsi, fare un buchino in terra e piantare quel semino ... e l'albero crescendo tra le spine sconfiggerà i rovi, creerà vita, darà frutti e riparo. Altri che sono fra le spine vedranno noi ed il risultato raggiunto e non potranno far altro che imitarci, specie se stimolati da tutti noi.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime27 Jan 2012
     

    E..con l"accogliere un bimbo in affido, che altro facciamo, se non, instillargli nel cuore un piccolissimo seme di speranza? un seme che cresce molto lentamente, ma che si attacca alla terra con una forza disperata e tenace..Ricordiamo tutti , gli occhi dei nostri bambini quando sono arrivati vero? il dolore atroce che mi provocò quello sguardo, ancora non l"ho smaltito, bene..a distanza di tempo, guardiamoli, oggi quegli occhi, guardiamoli, i nostri ragazzi..il seme dell"amore, della pazienza, del sacrificio, della gioia, è germogliato..e stà dando frutti meravigliosi!! i rovi che avvolgevano quel piccolissimo seme di di vita quasi spenta, ce l"ha fatta, è cresciuto..si è battuto contro l"invasione delle erbacce cattive...non è poco Signori, è faticoso, certo, ma non è poco!!

  28.  

    Addì 28 gennaio 2012

    In quel medesimo giorno, verso sera, disse loro: «Passiamo all'altra riva».
    E lasciata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui.
    Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena.
    Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che moriamo?».
    Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e vi fu grande bonaccia.
    Poi disse loro: «Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?».
    E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?»

    Marco 4,35-41

  29.  

    Quando tutto attorno a noi sembra congiurare contro, quando le cose vanno male, quando il marito o la moglie ci lasciano, quando i figli si trovano in brutte situazioni, quando una malattia prende il sopravvento, quando perdiamo il lavoro, quando non sappiamo come fare a comprare il cibo ... quando praticamente si scatena attorno a noi la tempesta ... il Signore cosa fa? Dorme.
    Ci mette alla prova, mette alla prova quanta Fede abbiamo in Lui.

    Vi è mai capitato di essere in una stanza, riposare, magari anche con gli occhi chiusi ... ma accorgersi perfettamente di quello che sta accadendo attorno a voi, tanto da dire a vostro figlio di smetterla di fare una cosa o di studiare o rispondere a qualche domanda fatta ad altri?
    Oppure avete mai visto quei documentari dove la leonessa dorme spaparanzata sottoun albero e isuoi cuccioli giocano alla lotta e non intervenire se non quando lo ritenesse opportuno, nonostante se le stiano dando di santa ragione?

    Il genitore è sempre vigile e attento nei confronti della propria prole, anche quando dorme, o sembra dormire.

    Questo è il punto. A volte il Signore sembra dormire, lo fa per fortificarci, lo fa per metterci di fronte alle problematiche della vita affinchè noi le possiamo affrontare.
    Spesso sento persone brontolare perché Dio non è intervenuto, non ha evitato questo o quello, non ha essaudito le nostre richieste.
    Ma Dio è un Padre, e come tutti i genitori lascia ai figli la volontà e la possibilità di sbagliare, non per farci del male, ma per educarci, per fortificarci.
    E' assurdo che ci siano dele persone che dicano "ho litigato con Dio perché Lui ha permesso che ...". Se ha litigato con Dio significa che crede che Dio esista, ma la cosa buffa è che crede che esista un Dio come lo ha dipinto ed immaginato lui, non un Dio come è e come si è manifestato.
    Dio ha sempre parlato di vita eterna, ci ha sempre detto che la vera vita non è quella che dura 70/80/100 anni su questa terra, ma è un'altra e questa è solo una prova, è solo un passaggio.
    Allora una persona crede all'esistenza di Dio, oppure non ci crede.
    Se non ci crede, ok, rispetto la sua idea e prego Dio affinché lo illumini.
    Se ci crede non può brontolare per ciò che gli ha tolto o non gli ha dato, perché Dio non ci da necessariamente tutto ciò che chiediamo, o non impedisce che certe cose accadono.
    E' come se vostro figlio vi riconoscesse come genitori solo quando gli fate vedere la televisione, giocare alla playstation, passare ore al computer, trascurare lo studio.
    E' come se si credesse ad un medico solo quando ci dice che stiamo bene e godiamo di ottima salute.
    Ma un genitore è un bravo genitore quando sa dosare bene permessi, premi e punizioni.
    Un medico è bravo quando sa vedere il problema e dirti cosa accadrà al tuo fisico.
    E' poi nella natura della vita che si muoia, che ci si ammali, che si soffra, che si perdano figli e genitori, così come è nella natura della vita che i nostri figli possano andare male a scuola, entrare in brutte strade ed anche morire in incidenti stradali fatti con la macchine che gli abbiamo regalato noi.
    Questo non vuol dire non andare più dal medico o essere cattivi genitori ... è così, è una fotografia della vita che non possiamo cambiare.
    Ma chi crede in Dio, lo stesso magari che ci litiga, dovrebbe sapere che la vera vita è una vita eterna fatta di amore, pace, serenità.
    Questa è Fede, o si ha, o non si ha ... ma se non si ha si può cercare e trovare.

    Un bambino in affido arriva stremato, arrabbiato ... ma poi la fede nelle persone che lo hanno accolto prende il sopravvento e si affida a loro.

    Così deve essere per noi. Affidiamoci a Dio, diamogli fiducia, abbiamo Fede in Lui e non tremiamo davanti alle difficoltà, fossero anche tempeste che ci facciano temere per la nostra vita o dei nostri cari.
    Se ci muore una madre in giovane età, se ci muore un figlio, se il marito o la moglie ci lasciano ... continuiamo ad avere Fede in Dio,a ringraziarlo per quelle prove che ci fortificheranno nel nostro Credo, chiave per entrare nel mondo che Dio ci ha promesso e preparato

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime28 Jan 2012
     

    E' molto bello questo brano del vangelo e molto bella la riflessione di Riccardo, tanto che ci sarebbe poco da aggiungere.
    Bene o male penso che a tutti capiti di farsi prendere dal panico davanti agli eventi negativi...tanto che la rabbia e la paura ci impediscono di essere obiettivi e di affrontare le cose con lucidità. Spesso succede che poi a un evento negativo ne sussegue un altro e un altro ancora tanto che ci viene da pensare che la vita o Dio ce l'ha con noi. Non so se sia il Signore che ci mette alla prova, come dice Riccardo, fatto è che succede proprio così.
    Le volte in cui mi sono trovata ad affrontare i problemi più gravi con calma, in realtà ho capito che allentando la tensione e affidandosi a Lui le cose si risolvono più velocemente.
    Mi capita anche nell'educazione dei figli, con i quali è ogni giorno una battaglia continua per farli studiare, perchè si comportino bene, perchè capiscano. Come in questi giorni in cui mio figlio sembra fregarsene della scuola, perchè ha altre cose per la testa, e dopo punizioni e sgridate e discorsi arriva il punto in cui conviene dirsi....bene ora pausa, respiro profondo, lasciamo che mediti e che eventualmente si renda conto da solo delle conseguenze, perchè poi se prende un brutto voto ci sta male. Di solito poi tutto si aggiusta, staremo a vedere.
    Grazie per questi versi, oggi mi sento calma, serena e fiduciosa.
    Buona giornata e buon fine settimana:face-smile:

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime28 Jan 2012
     

    Molto bello, e...molto difficile da seguire, affidarsi, certo sarebbe, anzi è bellissimo, l"assoluta fiducia in Dio, credo porti pace, serenità, ma..ripeto almeno per mè, non è cosi semplice. non voglio essere blasfema, ci mancherebbe, ma se deve essere, se mai ci arriverò, all"abbandono totale nella fede, deve essere il seguito di una ricerca spietata, dentro di mè, intorno a mè.
    Non è facile, accettare la volontà di Gesù, quanto ti tocca un figlio! non è facile dire. sia fatta la tua Volontà, quando tuo figlio urla per il dolore..perchè dentro urli anche tù, urli..perchèè?? li nel buoi di un dolore devastante, l"accettazione del divino, si fà impossibile, credo, o almeno cosi è stato per mè..che si debba intraprendewre un percorso duro, difficile, si deve uscire dal grumo di dolorosa rabbia, che ti chiude il cuore, si deve accettare, se non subito capire, che forse anche questo è un "disegno" dopo anni, facendo il "riassunto" ho compreso che ogni giorno in Ospedale con tanti bambini malati, ogni lacrima di madre che ho provato ad asciugare, ogni grido di mio figlio, hanno fatto di mè, una donna diversa, hanno portato il buono, in un cuore che ormai si era fatto arido, mi hanno fatto allargare gli orizzonti, di molto, accettare il diverso, ma ancora l"accettazione totale, vera, sentita dell"affidarmio, non l"ho raggiunta! voglio che sia un traguardo voluto, non cosi..tanto..per..

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime28 Jan 2012
     

    Non è detto che per aver fiducia in Dio bisogna per forza abbracciare la religione, Chiesa compresa. Anch'io ho i tuoi stessi dubbi, ma quello che so con certezza è che c'è qualcuno vicino a me che mi guida...nei momenti di dubbio non lo chiamo ne Dio ne Gesù, ma solamente il mio angelo, la mia stella e so con certezza che se mi affido Lui mi aiuta a superare e ad accettare tutte le difficoltà e le cose vanno meglio. Se invece mi oppongo, batto i pugni, mi dispero la realtà dei fatti non cambia, e io sto male e non riesco a venirne a capo comunque. Qualcuno dice che è "nascondere la testa sotto la sabbia", ma con la pratica ti accorgi che è come se piano piano ti costruissi una corazza che ti rende forte, sempre più forte ...e piano piano ti accorgi che le cose belle ti arrivano, che le sofferenze fanno parte del disegno della vita. Vedere il proprio figlio soffrire è la cosa più brutta che ci possa essere, ma penso che se guardiamo a questi momenti spesso i bimbi hanno più coraggio di noi e forse in quell'ospedale avrai avuto anche qualche momento o episodio che ti ha colpito positivamente e forse era necessario passare di li per essere, tu e tuo figlio, quello che siete adesso.
    Dio c'è , ne tuo cuore, nel mio cuore

  30.  

    Addì 29 gennaio 2012

    Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare.
    Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi.
    Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare:
    «Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio».
    E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell'uomo».
    E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
    Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!».
    La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea

    Marco 1,21-28

  31.  

    L'uomo del Vangelo davanti al Signore grida di essere lasciato in pace, e a gridare è la parte cattiva dell'uomo.
    La parola di Gesù è come una forte critica a tutti noi, una critica a non ascoltare le lusinghe del male, a non abbandonarci a cose cattive.
    Dentro di noi dobbiamo essere critici, e solo affidandoci a Dio, solo pensando che il bene sia in quella direzione, potremo sconfiggere il male che è in noi.