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  1.  

    Gesù chiama gli ultimi, gli insegna, gli dona il Suo amore con la pazienza di un padre, accetta i loro errori e li perdona, finanche l'essere rinnegato.
    Ma poi, quando tutto sembra perso, quando la disperazione e la depressione li colgono dopo la morte della loro guida, Dio manda loro lo Spirito Santo per non aver paura, per essere forti e prodi volontari del Suo esercito di pace.

    Pescatori di uomini. Gesù insegna ai suoi e quindi a noi un tipo di pesca dove l'uomo non è adescato, catturato, imbrigliato in una rete (come in molti fanno oggi con pubblicità menzognere o persuasioni occulte), ma dove è chiamato con amore a seguire i Suoi insegnamenti. Non ci sono obblighi o costrizioni, ognuno di noi è libero di credere o meno, ma se crede è ben felice di lasciarsi catturare da Dio, dalle Sue parole, dal Suo esempio, dal Suo esserci per noi ogni volta che ne abbiamo bisogno. E Lui è paziente con noi come lo è stato con gli Apostoli. Ci lascia sbagliare, peccare e poi aspetta ... aspetta con pazienza il momento in cui darci il Suo aiuto ... ma vuole che crediamo in Lui, come han fatto i Discepoli che hanno abbandonato tutto quello che avevano per mettersi nelle Sue mani e lasciarsi pescare.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime9 Jan 2012
     

    Quante volte, mi sono soffermata a riflettere su questo:il perdono assoluto che ci viene concesso se camminiamo nel nome del Signore, la bontà infinita e senza limiti di Gesù, è un punto che mi fà ragionare, tanto, perchè se noi possiamo essere perdonati per i tanti errori commessi, da un Grande come Lui, allora come ci permettiamo di ergerci a giudici di altri esseri umani, se solo tutti si pensasse a questo..quanta Pace in più ci sarebbe sulla terra! ma è difficile..molto!

  2.  

    Hai veramente tanta ragione Lauri.
    Pensa se dopo le torri gemelle ci fosse stato il perdono, non ci sarebbe stata una geurra, tanti morti, tante sofferenze e che vittoria sul male.
    Che sia difficile è certo, ma ci vuole allenamento, come per una corsa. Se vogliamo fare la maratona di New York dobbiamo imparare a correre prima sul chilometro, poi su due, poi su quattro ...
    Per poter perdonare qualcuno che uccide tuo figlio o tua madre, bisogna prima di tutto imparare a perdonare che ti taglia la strada con la macchina.

    Il perdono poi e' cosa non facile anche in virtù del fatto che un conto è dire ti perdono, ma dentro covare rancore (tante volte ho sentito la frase "perdono, ma non dimentico"), ed un conto è perdonare veramente con il cuore.

    Alleniamoci signori, alleniamoci ed il mondo sarà migliore

    • CommentAuthorlory66
    • CommentTime9 Jan 2012
     

    Tempo fa ho letto il libro testimonianza di Carlo Castagna "il perdono di Erba". Volevo cercare di capire come riusciva a parlare di perdono. La risposta è in sè molto semplice, lo definiscono " un povero cristiano che, di fronte ad una ferocia assassina, riesce a mettere in pratica- ispirato e aiutato dall'Alto- il perdono evangelico. Non è facile perdonismo, è Vangelo vissuto."....per me non è un povero cristiano ma un VERO cristiano.
    Bisogna allenarsi quotidianamente.....

  3.  

    Ho sempre ammirato quell'uomo. Ho cercato sempre di immedesimarmi in lui, prendendo la cosa come un allenamento.
    Perdonare la figlia che ha ucciso moglie e figlio è già difficilissimo, ma starle vicino, nel silenzio, senza clamori, aiutandola nelle sue necessità, andandola a trovare in prigione tutte le settimane per anni ... con quale pena nel cuore lo può sapere solamente Dio ... questo è VERO PERDONO.

    Altro esempio di VERO cristiano è il figlio di Bachelet, ragazzo giovane che da poco aveva perso il padre ucciso dalle brigate rosse nel 1980, che ai funerlai del padre disse "Vogliamo pregare anche per quelli che hanno colpito il mio papà perché, senza nulla togliere alla giustizia che deve trionfare, sulle nostre bocche ci sia sempre il perdono e mai la vendetta, sempre la vita e mai la richiesta della morte degli altri". In quell'epoca ero un adolescente e questa figura di giovane poco più grande di me è entrata nel mio cuore ed in quei giorni l'immedesimazione fu forte, e fu un grandissimo insegnamento che ancora porto dentro di me.

  4.  

    Addì 10 gennaio 2012

    Andarono a Cafarnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare.
    Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi.
    Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare:
    «Che c'entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio».
    E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell'uomo».
    E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
    Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!».
    La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea

    Marco 1,21b-28

  5.  

    I tratti salienti di un padre: amore per i propri figli ed autorità. Autorità con dolcezza nell'insegnare, autorità con fermezza e durezza nel difenderli dal male.
    In questo brano del Vangelo ogni padre dovrebbe riconoscersi, ma se con i figli naturali raramente può capitare di doverli difendere, con i ragazzi in affidamento è frequente il caso in cui si debba sguainare la spada e combattere duramente per difenderli. Talvolta proprio da chi avrebbe il compito di proteggerli, altre volte da loro stessi e dalle idealizzazioni che spesso si fanno delle loro famiglie naturali, altre ancora dal razzismo non basato sul colore della pelle, ma sul fatto di appartenere ad una "razza inferiore" come fossero "figli di un dio minore".

  6.  

    Addì 11 gennaio 2012

    E, usciti dalla sinagoga, si recarono subito in casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni.
    La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei.
    Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli.
    Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati.
    Tutta la città era riunita davanti alla porta.
    Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.
    Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava.
    Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce
    e, trovatolo, gli dissero: «Tutti ti cercano!».
    Egli disse loro: «Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!».
    E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni

    Marco 1,29-39

  7.  

    In questo brano del Vangelo la cosa che mi ha sempre colpito maggiormente è la reazione della suocera di Simone dopo la guarigione: si mise a servirli.
    Quante volte chiediamo aiuto al Signore, quante volte ci sentiamo in crisi e volgiamo gli occhi al cielo affinché Dio ci aiuti ... quando poi il guaio è passato ringraziamo Dio per il dono che ci ha fatto?
    Quasi mai perché pensiamo che quella cosa è accaduta grazie ad un dottore, grazie ad un professore, grazie a madre natura ... e ci scordiamo del Signore, almeno finché non ne avremo bisogno.
    Ma quel dottore con la cura particolare, quel professore magnanimo con i nostri figli tanto da evitar loro una bocciatura ormai certa, quel cambiamento atmosferico ... a chi è riconducibile?

    Un giorno la mamma di un ragazzo che era con noi nei primi anni di Associazione, non in affidamento, mi chiamò per dirmi che il figlio era stato arrestato per spaccio di droga e che non voleva che io lo sapessi per vergogna.
    Stette in prigione per quasi un anno, lo andai a trovare spesso, ci siamo scritti tante lettere e lui piangeva disperato, chiedeva aiuto a Gesù, prometteva che una volta fuori sarebbe venuto a darci una mano, prometteva, promettev, prometteva ...
    Ma una volta uscito tutte le sue promesse sono cadute nel vuoto.
    Ora è un bravo ragazzo, ma lo vedo una o due volte l'anno per un visita fugace.
    Ora Dio non lo guarda più, non ha più bisogno di Lui (così crede).
    Dio è paziente e misericordioso e se Gli chiederà ancora aiuto, il Signore lo sosterrà ... ma è un dispiacere vedere tante persone che nel momento del bisogno sono pronti a fare qualsiasi cosa pur di avere una stilla di pace, e quando hanno ricevuto ciò che chiedono voltano le spalle e se ne vanno, come nel caso della guarigione dei 10 lebbrosi da parte di Gesù dove solo uno torna indietro a ringraziare di essere stato guarito.

    Un semplice grazie al Signore basta, purché sia un grazie con il cuore.

    • CommentAuthormoni
    • CommentTime11 Jan 2012
     

    Io vado a messa solo in occasione della Pasqua e del Natale, e non per la fede, che non credo di possedere davvero, ma quasi per "scaramanzia"... e spero con queste parole di non offendere nessuno, e in mezzo ai problemi difficilmente mi viene in mente di chiedere aiuto a Dio, e purtroppo mi resta molto difficile anche chiederlo agli altri. Però mi sorprendo ogni tanto a ringraziarlo quando le cose vanno bene...
    Una volta ho letto da qualche parte che il ns modo di rapportarci a Dio è lo stesso in cui abbiamo vissuto il ns padre terreno. :face-smile:

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime11 Jan 2012
     

    Mi tornano ora in mente, le parole di mia mamma!! spesso ci diceva..al mattino, aprite gli occhi, e..prima di pensare alla scodella di latte..dite grazie a Gesù..perchè vi dà un altro giorno..Non me le ricordavo da secoli! Mia mamma con 5 figli, e una vita piena di problemi..ringraziava ogni giorno il Signore!! e io, con tutto quekllo che ho avuto..me ne scordo spesso..grazie anche per questo Ric..

    •  
      CommentAuthorsoleluna*
    • CommentTime11 Jan 2012
     

    Una volta me ne dimenticavo spesso. Oggi come oggi, soprattutto in questi ultimi tempi, sento la mano della Provvidenza dietro ad alcuni avvenimenti che mi riguardano molto da vicino...e quando mi rendo conto di questi “segni” non riesco a non ringraziare il Signore.
    Perchè da quando io e adri abbiamo intrapreso questo cammino verso l’affido il Signore non ci ha mai abbandonato, anzi. Avevamo diverse cose da sistemare per poter proseguire nel cammino e nel giro di pochi mesi, una dopo l’altra, si stanno sistemando e oserei dire alla grande, addirittura con risvolti (in alcuni casi) che hanno quasi dell’incredibile. Di fronte a tanti dubbi, paure, perplessità a Lui ho chiesto solo che fosse fatta la sua volontà e di accompagnarmi per mano e con lo stupore che provo davanti a questi “segni” non posso far altro che dirGli “grazie”

  8.  

    Don Adriano parlava ad una ragazza e le disse "la sera prima di addormentarti, recita il rosario" e la ragazza le rispose "ci ho provato, ma mentre lo recito mi addormento" e Don Adriano replicò "non c'è niente di meglio che addormentarsi con la preghiera sulle labbra"

  9.  

    Addì 12 gennaio 2012

    Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi guarirmi!».
    Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, guarisci!».
    Subito la lebbra scomparve ed egli guarì.
    E, ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse:
    «Guarda di non dir niente a nessuno, ma và, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro».
    Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte

    Marco 1,40-45

  10.  

    In un primo momento questo brano sembra pieno di ingratitudine.
    Ma come?! Gesù ti guarisce, ti chiede di non dirlo a nessuno e tu cosa fai? Corri a gridarlo ai quattro venti!!!

    Ma la spiegazione è semplice. E' la gioia di aver incontrato il Cristo, Colui che guarisce i nostri mali.
    Quando organizzo per i miei ragazzi qualcosa di bello, una gita, un incontro, un concerto ... non gli dico mai nulla, da un lato perché mi piace far loro una sorpresa, dall'altro perché so che non riuscirebbero a contenere la loro gioia e lo direbbero al mondo ... magari quando la cosa è ancora incerta, rischiandoo di fare la figura dei bugiardi e dei millantatori se poi non si verificasse l'evento.

    Quando incontriamo Gesù, specie quando Lui esaudisce un nostro desiderio, specie se riguardante qualcosa per noi di molto importante, come la guarigione da un brutto male ... dovremmo sentire nel cuore la gioia di gridarlo a tutti, di andare da tutti a dire "Sai cosa mi ha fatto Gesù"?
    Ed invece, talvolta per timore di essere derisi, talvolta perché si pensa di essere stati unica causa del nostro ritrovato benessere ... si tende a stare zitti, quasi per scaramanzia, oppure ci si addossano meriti che non abbiamo.

    Se facciamo una gentilezza a qualcuno, ci piace ricevere un grazie.
    E se questo grazie è esagerato con manifestazioni di affetto estremo e infinita gratitudine, magari ci imbarazziamo, ma ci farebbe piacere vedere di aver donato così tanta gioia a qualcuno.
    Ecco ... anche a Gesù fa piacere essere ringraziato. Anche a Lui, che per modestia e per bontà non voleva i ringraziamenti, fanno piacere le manifestazioni di affetto.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime12 Jan 2012
     

    A me piace non dare mai niente per scontato, mi piace ricevere un grazie anche per le cose che faccio automaticamente ogni giorno per i miei cari e a mia volta mi piace ringraziare ed essere grata per quello che ricevo. Purtroppo credo che oggi non si insegni mai abbastanza ai giovani la gratitudine , spesso si vedono i ragazzi prendere e non ringraziare e ciò mi riempie di tristezza. Probabilmente non hanno ricevuto l'esempio dai genitori. Sono d'accordo con quanto detto da Daniela ieri, a volte si può anche ringraziare anche per quello che non si è ancora ricevuto e le cose belle arrivano:face-smile:

    • CommentAuthorclod
    • CommentTime12 Jan 2012
     

    Sono daccordo con Elen che i giovani , ma molto di più gli adulti non sanno più dire Grazie, si danno le cose per scontato e di questo ce ne accorgiamo quando manca qualcosa.:face-monkey:.mi spiego.......... ho riflettuto con una mia amica qualche giorna fà proprio su questo, lei ha avuto una semplice influenza , niente di grave , ma sicuramente non piacevole ma ha dialogato con suo figlio di come quando uno sta bene non si accorga che la salute è un grande Dono ; oppure mi ha detto che leggendo "Mosaico di Emozioni" le è rimasta nella mente la storia di quel bimbo che aspettava con ansia una famiglia, mentre chi la ha non la valorizza abbastanza............; si potrebbe continuare all'infinito.

    Grazie Gesù della sapienza che ci doni così da riconscere che ogni istante è un Dono:face-angel:

  11.  

    Socrate era felice di aver avuto i ceppi ai piedi, perché solo così si era accorto di quanto fosse bello non averli e poter camminare libero.

    Dico sempre ai miei ragazzi "ringraziate perché avete le gambe, perché respirate senza macchinari, perché potete correre e nuotare ... perché nulla è scontato nella vita. Basta un niente."

    Troppo spesso si guarda a ciò che non abbiamo e quasi mai a ciò che abbiamo o che abbiamo avuto.
    Io ho avuto un bambino dai 7 mesi ai 6 anni ... ringrazio Dio per avermi dato la gioia di avermi dato un piccolino da crescere per 6 anni.
    Io ho avuto una mamma dolcissima ... ringrazio Dio per avermela data e mantenuta per 21 anni.
    Io ho avuto una vita fatta di tanti amici e tanto divertimento ... ringrazio Dio per avermi fatto conoscere questo aspetto della vita
    Io ho avuto tantissimo dalla vita ... ringrazio Dio di avermi donato così tanto a piene mani ... e se anche oggi stesso dovesse togliermi tutto quello che ho, non potrei far altro che ringraziare Dio di tutto quello che mi ha dato.

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime12 Jan 2012
     

    Io ringrazio per la salute che Dio mi ha donato
    Io ringrazio per tutto quello che mi hanno insegnato le persone che mi stano accanto
    Ringrazio Dio per aver conosciuto il mondo dell'affido, per aver conosciuto Riccardo e gli Zizzi e tutti gli amici del Forum che sono una fonte inesauribile di energia e di vita
    Ringrazio Dio per la natura stupenda che mi circonda e per avermi dato la possibilità di vivere dove vivo
    Ringrazio Dio per i miei figli stupendi e il mio adorabile marito
    Ringrazio perchè ogni giorno ho un motivo per ringraziare Dio

    Ringraziare ogni giorno, che sia Dio, la Madonna, Madre natura o chicchessia da una forza incredibile...provare per credere
    Scusa Riccardo se ti ho copiato l'idea:face-devil-grin:

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime12 Jan 2012
     

    Avrei mille grazie da dire, il più immenso, perchè mia figlia è con noi..nonostante le parole di Illustri medici..e qui, la mano del Cielo deve esserci stata!!le mie preghiere da sconclusionate hanno raggiunto Qualcuno ne sono certa!
    e poi un Grazie al Signore di averci messo sulla strada di Gius, di averci guidato verso di lui..io penso spesso che sia stata la mia mamma dal Cielo, ma poi mi dico che magari, la mia mamma ha parlato con Gesù e da gran chicchierona qual era, lo ha convinto a darci una mano!! Lo sò, sembra sciocco e infantile, ma io ci credo ci credo davvero..

    • CommentAuthorElen
    • CommentTime12 Jan 2012
     

    :face-smile:

  12.  

    Elen ... non so se posso perdonarti :face-angel:
    Qui nessuno copia nulla, tutti cerchiamo di fare un cammino ... ognuno il suo :face-smile: e ognuno con gli altri

    Lauri ... in una bellissima predica del mio Don Luigi raccontava di un padre domenicano che sognava di una scala che da terra andava direttamente a Gesù. Lui ed i suoi congfratelli vi salivano per arrivare a Lui, ma poi giunti a metà strada inesorabilmente svivolavano a terra.
    Ad un certo punto il padre domenicano vide più in là un'altra scala che da terra arrivava fino alla Madonna, e lei con un sorriso dal cielo gli faceva cenno di andare verso di lei.
    Lui andò e riuscì a raggiungere il cielo e la Madonna lo ha fatto arrivare fino a Gesù

    Io che avevo perso la mamma da poco tempo, e che poco conoscevo la Madonna, ho visto in Lei la mamma di tutti noi, ma anche la mamma di Gesù al quale il Figlio non può dire di no.
    Alle nozze di Cana, il primo miracolo del Signore, fu Maria a pregarlo di intervenire, quando per Gesù non era ancora arrivato il momento di farsi conoscere.

  13.  

    Addì 13 gennaio 2012

    Ed entrò di nuovo a Cafarnao dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa
    e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola.
    Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone.
    Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov'egli si trovava e, fatta un'apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico.
    Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati».
    Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro:
    «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?».
    Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate così nei vostri cuori?
    Che cosa è più facile: dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina?
    Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati,
    ti ordino - disse al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua».
    Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!»

    Marco 2,1-12

  14.  

    Quante volte avrete visto lungo i marciapiedi oppure alla base delle case un filo d'erba.
    Quanto è forte un filo d'erba? Debolissimo, si piega con il vento, si rompe con la punta delle dita ....
    Eppure ...
    E' più forte di tutti noi.
    Ha una caparbietà quel filo d'erba, una forza ... una fede.
    Nasce in un buco impercettibile, si radica in quel granello di terra che vi trova, si fa largo nel duro cemento ... e nasce, vive la sua vita ... fiero.
    Non ha timore di non essere come gli altri fili d'erba in un bel campo di campagna, non ha timore se la sua vita si spezzerà prima del tempo, non ha timore se avrà poco sole o poca acqua ... non ha timore di fare il percorso che Dio ha deciso per lui ... Non ha timore perché ha fede in chi lo ha creato, Chiunque sia.

    A volte ci trinceriamo dietro il credo ed il non credo, dietro il "Dio esiste e non esiste", dietro il "ma la Chiesa ... ".
    Sono tutte scuse per non guardare la realtà.
    Non è in nostro potere decidere di nascere oppure no, non è in nostro potere decidere se morire o meno.
    Si chiami Dio, natura, vita ... Qualcuno ci ha creati, Qualcuno ha inventato questo meraviglioso congegno ... e a Qualcuno dovremo rendere conto di come usiamo o sprechiamo la nostra vita, che ci piaccia o meno. In Qualcuno dovremmo avere tutti Fede, quella Fede vera del filo d'erba, quella Fede vera di quel paralitico e dei suoi parenti che, in barba a tutti vogliono fare le radici nel cemento come il filo d'erba e lì vogliono arrivare, da Gesù!

    E così deve essere per l'affido, così deve essere quando vediamo un bambino maltrattato, denutrito, sporco, non amato ... dobbiamo avere Fede e lasciarsi andare all'accoglienza, senza pensare troppo, senza paure, senza egoismi, senza false scuse ... dire si, avere Fede e caparbiamente vivere giorno dopo giorno la nostra vita con lui o con lei e combattere con il coraggio del filo d'erba contro tutti coloro che attenteranno alla sua vita, combattere anche contro i suoi dolori che lo portano ad arrabbiarsi, a rivoltarsi, lottare contro il razzismo che lo vede un diverso.
    Il bambino ha Fede in noi, una Fede grandissima ... non deludiamolo, non deludiamo Colui che ci ha creato.

    Chi non crede in Dio avrà pur Fede in qualcosa ... è per quel qualcosa che si deve cmobattere, che si deve aiutare un bambino che soffre.
    Si chiami sete di giustizia se non Fede.
    Si chiami voglia di rivalsa per lui se non Fede
    Si chiami arrabbiatura per un servizio sociale che fa acqua da tutte le parti se non Fede
    Si chiami voglia di imitazione nei confronti di chi già accoglie e lo fa con buonissimi risultati se non Fede

    Sempre di Fede si tratta e se anche non credete in Dio ... se poi esiste Dio (come esiste) saprà ricompensarvi ... almeno per questo non costa nulla il tentare ... e spero non sia solo per questo.

    Il paralitico in cosa aveva Fede? Forse non in Gesù, ma forse aveva Fede nella suocera dell'amico che aveva la portinaia che aveva un figlio che Gesù al Suo passaggio aveva guarito.
    Ecco, forse si, forse il paralitico aveva Fede solo verso quella suocera ... ma Dio lo ricompensa ugualmente e gli dona il regalo più bello, gli dona la remissione dei peccati, lo perdona, gli apre le porte del cielo (lasciandolo libero di peccare ancora e di richiudere quelle porte che in quel momento si sono spalancate), gli dona un regalo che sarà eterno.

    Non dobbiamo prendere un bambino in affidamento per avere la vita eterna, ma per ringraziare Dio di tutto quello che ci ha donato e dare un po' della nostra serenità a chi ha avuto meno fortuna di noi.
    Non è cosa giusta solo per chi crede, è cosa giusta nella vita anche per chi non crede.
    Mi ribolle il sangue quando vedo la foruna che ho avuto io da piccolo: nato in una famiglia agiata, non è mai mancato un tozzo di pane, ogni anno almeno due volte in vacanza, una bella casa, begli amici, tanto divertimento.
    Avrei proseguito su quella strada se il Signore a 21 anni non mi avesse fermato.
    La morte della mia mamma, un dolore che ancora oggi porto forte e vivo nel cuore, è stata una benedizione per tanti bambini, ma sicuramente un cambiamento di rotta della mia vita, un cambiamento importante al quale oggi non saprei rinunciare tanto è l'aver capito che dovevo condividere con altri la mia fortuna.

    Tanti, sia che credano sia che non credano prendono dalla morte di una persona cara le mosse per iniziare un nuovo cammino, una nuova vita.
    Perchè si deve sempre aspettare che qualcuno ci dia una scossa prima di capire che dobbiamo cambiare strada?

    Eppure ogni giorno dite ai vostri figli "studia" e loro non studiano ... per ingranare la quarta e mettersi sotto a studiare devono ricevere qualche brutto voto e lo spauracchio di passare un'estate sui libri o di bocciare ... e a volte non basta.
    Tutti sappiamo che per loro la cosa migliore è quella di studiare: maggior cultura, migliore vita sociale, miglior lavoro ... miglior vita. E non studiando si rovinano con le loro mani.

    Ecco ... è ciò che io provo nei confronti di coloro, che pur potendo, non fanno nulla per gli altri.
    E' chiaro che non mi riferisco solo all'affidamento, ci sono infatti mille modi per dare un po' del proprio agio, un po' della propria serenità, un po' della propria vita agli altri. Ed ognuno sa di sè stesso.
    Ma se una volta che vi sarete fatti un esame di coscienza serio, con il cuore in mano, ed avrete visto che la vostra vita va solo in una direzione, quella del vostro interesse e al limite di quello di chi può darvi qualcosa in cambio ... beh, forse, siete sulla strada sbagliata ... e prima che Qualcuno vi dia una tirata di orecchie per ricordarvi di perseguire certi valori ... "studiate" che è meglio per voi e per tutti e magari troverete nello "studio" una gioia enoreme ed una gratificazione che non avreste mai sperato e che, pur non perseguendo, troverete.

    • CommentAuthormoni
    • CommentTime13 Jan 2012
     

    Alla fine non è detto che tutti debbano studiare, l'importante è che si abbia voglia d'impegnarsi, poi ognuno deve trovare la propria strada. Un ragazzo che riuscisse a scoprire la propria passione per un mestiere, avrebbe trovato una ricchezza che lo accompagnerà per tutta la vita consentendogli di vivere una vita piena e dignitosa.

    • CommentAuthormoni
    • CommentTime13 Jan 2012
     

    cit...<maggior cultura, "migliore vita sociale, miglior lavoro" ... miglior vita. E non studiando si rovinano con le loro mani.>
    caro Riccardo, che facciamo crediamo davvero ancora che la vita di un avvocato o di un dottore sia dì per sé solo per questo migliore di quella che sò io, di un falegname?! e poi non dimentichiamoci che molti dei figli dei mafiosi solo laureati e non per quasto si sono evoluti moralmente...

  15.  

    Moni moni ... per "studiare" intendo livello base ... elementari, medie.
    Perché un falegname è un ignorante?
    Scuola dell'obbligo?
    Doveri?
    Bene che imparino un mestiere, ma che prima studino almeno le tabelline e leggere e scrivere, altrimenti non potranno fare nemmeno un mestiere.
    L'idraulico, il meccanico ... fanno corsi di aggiornamento e se un ragazzo fa l'apprendista c'è l'obbligo di mandarlo a studiare il mestiere con dei corsi.

    • CommentAuthormoni
    • CommentTime13 Jan 2012
     

    :face-monkey:
    sono incorreggibile.....

    • CommentAuthormoni
    • CommentTime13 Jan 2012
     

    falegname era il padre di Gesù .......

    e cmq non è con elementari e medie che si arriva a una "migliore vita sociale, miglior lavoro ... miglior vita" in quel senso... studiare è anche mettersi d'impegno ad imparare un lavoro che piace.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime13 Jan 2012
     

    Fare "qualosa" per gli altri credo che oggi, in questo contesto sociale ormai allo stremo, sia un imperativo..i bambini che chiedono amore e accudimento saranno sempre più, l"anziano che no ha di che comprarsi pane e latte ..ormai ne conosco un paio..ed è solo l"inizio.. non possiamo fermarci ora! non possiamo rinchiuderci nel nostro bozzolo..Aver fede? si certo se non in Dio, se non nella Chiesa, almeno in noi stessi, nella nostra capacità di essere in grado di aiutare..non serve essere eroi, non servono mille parole, nè anni di pensieri..si può direi..si deve aver fede in un futuro degno di essere vissuto, e noi, dovremmo essere attori di questa rappresentazione che è la vita..non possimo nè dobbiamo voltarci senpre dall"altra parte, pensando che tocchi agli altri..tocca anche a noi..abbiamo fede..verso noi..verso il cielo..

    • CommentAuthormoni
    • CommentTime13 Jan 2012
     

    Lauri... hai perfettamente ragione! Mio taccio... :face-smile:

  16.  

    Addì 14 gennaio 2012

    Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava.
    Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Egli, alzatosi, lo seguì.
    Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano.
    Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?».
    Avendo udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori»

    Marco 2,13-17

  17.  

    Gesù dice cose inconfutabili, talmente palesi, ma noi uomini ci ostiniamo a non ascolatarlo.
    Per noi cristiani Gesù è il Figlio di Dio, ma fosse anche una figura costruita a tavolino ed il Vangelo fosse stato scritto da un anonimo pensatore ... come non ascoltarLo? Come non seguire la sua filosofia?

    Se possiamo aiutare qualcuno, chi andiamo ad aiutare? Chi sta bene o chi sta male?
    Tutto qui. Semplicemente e solo questo.

    Pensate da ciò cosa ne deriva: siamo tanto bravi e buoni? Ci permettiamo di criticare tutto e tutti? Benissimo ... allora se siamo tanto bravi aiutiamo chi non lo è ad esserlo, stiamo vicini a chi si comporta male, a chi si macchia di un delitto, a chi si ubriaca, a chi picchia e violenta, a chi si droga.
    No! E' più facile criticare, puntare il dito, fare il paragone con la nostra impeccabile bravura.
    Ma vi siete mai domandati perché quel ragazzo si droga? O perché quell'uomo si ubriaca? Avete mai provato a parlare con loro? A curare le loro sofferenze?

    E' difficile? Certo! Ma è necessario per un mondo migliore, e se qualcuno pensa che non spetti a lui cambiare il mondo, Dio non voglia che un giorno sia lui ad aver bisogno degli altri, perché potrebbe sentirsi rispondere "non tocca a me".
    Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te.

    E se non è certamente facile avvicinare ed amare uno stupratore o un pedofilo in quanto uomini, non è così difficile amare il bambino che un giorno potrebbe diventare violentatore, drogato, assassino ... ma che grazie a te non lo è diventato. Grazie al tuo amore, alla tua accoglienza verso un bambino hai evitato che una vita si rovinasse e tante altre si spezzassero. Grazie a te ci sarà una donna in meno violentata, un bambino in meno abusato, una famiglia in meno che piangerà il proprio caro ucciso dalla follia.

    Pensaci, forse non puoi cambiare il mondo di oggi, ma hai una grande responsabilità per il mondo di domani, quello che lascerai ai tuoi figli.
    Prendere un bambino in affido è un grande atto di amore non solo verso quel bambino, ma verso i tuoi figli.

    Ma il buon Dio chiude sempre i cerchi, e da un grande atto di amore, quale l'accoglienza verso i ragazzi, nascono così tante soddisfazioni che quando una persona inizia a prendere in casa un bambino non vorrà èiù smettere tanta è la gioia che quel bambino saprà portare nella vostra vita.

    •  
      CommentAuthorsandro
    • CommentTime14 Jan 2012
     

    Perdona la banalità del mio commento Riccardo ma volevo solo dire che, quel che hai scritto stamattina, è bellissimo!
    Le parole più semplici, sono sempre quelle che scavano in profondità!
    Condivido ogni singola parola!
    Ciao e grazie.:face-smile:

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime14 Jan 2012
     

    Aiutare...un grande gesto d"amore, certo, ma anche un grande atto di Giustizia!! perchè non è giusto che un bambino abbia fame e paura..non è giusto che un "barbone"muoia di feddo per strada..non è giusto che un ragazzo drogato venga lasciato sul bordo della strada solo a morire..
    Guardare olre le nostre certezze, per vedere gli occhi di veramente ha bisogno di una mano tesa..difficle..cero che si..faticos..destabilizzante, a volte..ma ne vale la pena..alla fine dici ben Ric. la gioia è tanta..

  18.  

    Sandro, semplicemente grazie :face-smile:
    Le parole più semplici (non banali) sono quelle che arrivano dritte al cuore. Grazie davvero.

  19.  

    Addì 15 gennaio 2012

    Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava.
    Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Egli, alzatosi, lo seguì.
    Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano.
    Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?».
    Avendo udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori»

    Marco 2,13-17

  20.  

    Il tema della chiamata.
    Gesù cammina per le strade della vita e magari suscita la nostra curiosità.
    Talvolta ci rivolge la parola per chiamarci, ma mai ci costringe a seguirlo.
    Ci apre le porte della Sua casa e ci invita ad entrare.
    Ma qual'è casa Sua?
    La Sua casa sono i cuori delle persone, i cuori dei più deboli, di chi ha bisogno, di chi è maltrattato o denutrito, abusato o non accudito.
    Entrare in casa Sua significa amare ed aiutare chi ha meno di noi, aiutare chi ha bisogno del nostro esserci.

  21.  

    Addì 16 gennaio 2012

    Ora i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
    Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare.
    Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno.
    Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore.
    E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi»

    Marco 2,18-22

  22.  

    Il nuovo è pericoloso per il vecchio.
    Pensate a quanto sia difficile cambiare vecchie abitudini nella nostra società, nei politici, nelle cattive pratiche in generale. Arriva il nuovo, l'innovatore, chi ha idee più fresche, più al passo con i tempi... e dove trova il maggior nemico? Lo trova proprio in chi c'è già
    Pensate all'affidamento, pensate a quante cose non vanno in esso e a come si dovrebbe cambiare la legge. Da più parti arriva questo grido di innovazione, ma chi sono coloro che maggiormente osteggiano un cambiamento? Proprio coloro che da anni ed anni usano la stessa pratica, lo stesso modus operandi verso i ragazzi e le famiglie affidatarie, coloro che da un rinnovamento avrebbero da perderci perché il loro potere si ridurrebbe e ci sarebbero maggiori controlli, più bambini da dare in affido e più famiglie pronte ad accoglierli, ma tutto questo vorrebbe dire maggior lavoro e maggior costo.
    Per rinnovare a volte è necessario ripartire da zero... nel nostro caso non modificando la legge, ma riscrivendola.

    • CommentAuthorrobi
    • CommentTime16 Jan 2012
     

    Lleggendo il vangelo di oggi la prima cosa che ho pensato è che gesù è proprio un figo, altro che moralista! la questione della vita è aderire a lui, accoglierlo e stare con lui, non chiede atti pii, ma un cuore in festa. vino nuovo in otri nuove mi fa pensare al cambiamento del cuore che porta gesù in chi lo accoglie, per cui non c'è più il problema di sottostare a una legge, che magari non si capisce neanche bene (come per i farisei), ma solo la gioia di vivere con Gesù, di vivere Gesù..
    Poi ho letto il commento di Riccardo e mi sono soffermata a pensare a quanto sia attuale che"il nuovo è pericoloso per il vecchio": dalle situazioni più banali (gli anziani del condominio che vorrebbero che non usassi il mocho per pulire le scale ma uno straccetto a mano, non accorgendosi che così le pulisco meglio di loro, dovendo fare 4 rampe di scale!), agli ambienti di lavoro che ho vissuto in questi anni (dov'ero sempre la più giovane e l'ultima arrivata, per cui l'attegiamento tipico di molti colleghi era "ora ti spiego tutto io" e se mostravi troppo entusiasmo per il lavoro che stavi facendo invece che provare a lasciarsi contagiare e dimettere "l'aria da ufficio" ti sentivi dire "vedrai che tra qualche settimana ti passa la voglia"... mettersi in gioco, per quanto desiderabile, chiede troppo!), persino ad alcuni rapporti con gli amici, per cui quando uno inizia a desiderare di più, a non accontentarsi, a non aver paura di guardare le cose a fondo, allora diventa scomodo. Gesù è la novità più scomoda del mondo, è la sfida più scomoda di ogni giorno, perchè ha rivoluzionato la storia e rivoluziona quella di ciascuno: ma non è forse scomodo legarsi all'uomo che ami per sempre? non è forse scomodo crescere un figlio? non è forse scomodo alzarsi la mattina presto per vedere l'alba o camminare per ore per raggiungere la cima di un monte e godere lo spettacolo della valle innevata? questa è la scomodità che fa sperimentare il centuplo e una volta che lo scopri, lo riscopri e ne sei certo, la scomodità si trasforma in avventura... così ti sposi ed è ogni giorno un'avventura fatta di tante imperfezioni, tue e sue, e di tanta tenerezza per quelle imperfezioni, scali la montagna e impari a godere di ogni passo, ad apprezzare il fiatone e l'amico davanti che ti tende la mano..

  23.  

    Addì 17 gennaio 2012

    In giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe.
    I farisei gli dissero: «Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?».
    Ma egli rispose loro: «Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni?
    Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell'offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?».
    E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!
    Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato»

    Marco 2,23-28

  24.  

    La vita del corpo, benché buona e desiderabile, non è il fine per cui siamo stati creati. Essa è una via e un mezzo per giungere alla perfezione dell'anima, attraverso la conoscenza del vero e l'amore per il bene.
    Molte persone si prodigano incessantemente perla cura del proprio corpo, per avere sempre più beni e benefici in questo mondo, per avere più pace possibile...
    Sono degli stolti, non vedono al di là del loro naso. E' talmente palese che lasceranno su questa terra quanto hanno accumulato, è chiaro che invecchieranno, che si ammaleranno, che una vita senza problemi non può esistere.
    Si muovono nella vita per cosa?
    Con quale coraggio accumulano beni in questo mondo, quando la vita è così precaria?
    Se anche non credono alla salvezza dell'anima, potrebbero comunque dedicare un po' delle proprie risorse materiali, intellettive, affettive da mettere nella banca del Cielo.
    Qualunque buon investitore diversifica il proprio investimento. Stolto è colui che investe in un solo tipo di azioni ... se queste vanno male si ritrova in miseria.

    Fare del bene inoltre porta ad avere benefici anche nell'immediato.
    Se non volete aiutare il prossimo perché ci credete e pensate che sia la cosa giusta, almeno fatelo per precauzione, nel caso esistesse un Dio nel quale oggi non credete.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime17 Jan 2012
     

    Fare del bene per."precauzione" Ric. questa mi piace proprio!! ma come ti è venuta??! sei proprio un grande..
    Riflettevo..da quando è arrivato Gius, pian piano le mie abitudini, e le mie piccole manie, rivolte a mè stessa ( palestra regolarmente, centro benessere ....) sono andate scemando, non che ora me ne vada in giro sporca o sciatta, ma questi piccoli lussi, hanno perso di importanza ..lentamente, senza quasi accorgermene, una volta quei soldi li ho spesi per cure a Gius, un altra volta..lui stava male, e non era il caso di lasciarlo solo..e poi, ho ritenuto non mi servissero poi cosi tanto queste cose..il pensiero di bambini che vivono costantemente senza amore, senza accudimento, ti fà riflettere..e..cavolo, se proprio non sei di legno..ti impone, di anteporre un aiuto concreto a.. un massaggio..noo?

    • CommentAuthorrobi
    • CommentTime17 Jan 2012
     

    Leggevo queste righe su Avvenire e ho pensato di condividerle con voi..
    "E' molto meglio possedere la sapienza che l'oro" (Pr 16,16)
    "Sapienza è sapore di vero e mentre si accartoccia il castello delle finte promesse, il giusto, che nella sapienza è cresciuto, guarda dinanzi e forte del credito del vero, organizza il futuro senza paura, convinto che sia possibile un mondo migliore. Tempo di crisi, frutto di inique scelte, di passati di ingorde abbauffate, ora è tempo di rinascita, di spazio da ridonare a parole antiche colme di significato. Solidarietà, giustizia, fratellanza, compagnia di avventura, parole che dicono altro a chi altro ha cercato ed è rimasto a mani vuote."

    E, vorrei aggiungere, anche per chi è rimasto a mani vuote c'è sempre possibilità di ripartire, guardando con lealtà a ciò di cui si ha davvero bisogno e, se non lo si vede, magari provando a guardare a ciò di cui ha bisogno chi ci sta intorno. MI viene in mente Pavese che scriveva "é' bello viviere perchè vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante." Buone scelte! :face-smile:

    • CommentAuthormoni
    • CommentTime17 Jan 2012
     

    scrivete tutti cose molto belle, dense di senso e significato, magari ho la sensazione che siano rivolte a questo ristretto circuito di persone in cui tutti ne sono già a conoscenza :face-smile:

  25.  

    Uno stretto circuito di persone che le apprezza evidentemente.
    Uno stretto circuito di persone che è composto da 3700 individui al mese che entrano e leggono le discussioni sul forum.
    Uno stretto circuito di persone che cresce, in due giorni la pagina facebook di questo forum è passata da 270 a 302 utenti.

    • CommentAuthormoni
    • CommentTime17 Jan 2012
     

    Non cada nelle mie provocazioni... di certo è come dice Lei... però le ho inviato ben tre mail ai Suoi due differenti indirizzi per essere cancellata da questo forum, nel quale non mi trovo a mio agio, i miei principi e valori sono gli stessi di cui parlate in questa pagina, ma per quanto mi riguarda semplicemente preferisco essere una persona più laica, fare quello che mi sento perché mi và di farlo e non parlarne con gli altri per dare l'esempio, in fondo faccio quello che faccio per me stessa prima di tutto, e semmai posso parlarne con coloro che mi possono guidare per avere qualche consiglio in merito. Ma la mia libertà non è stata rispettata non avendo avuto alcuna risposta in merito... chiedevo di essere cancellata, possibilmente insieme alle discussioni che mi riguardano, o di essere informata su come farlo da me. Grazie

    • CommentAuthorrobi
    • CommentTime17 Jan 2012
     

    fosseri anche rivolte solo a noi, sicuramente la conoscenza non è mai abbastanza.. per me è molto arricchente leggere quello che scrivono gli altri. il vangelo del mattino è lo stesso che avrò letto o ascoltato almeno 10 volte nella mia vita, ma ogni volta è nuovo perchè io sono diversa e in una situazione diversa... e le sfumature sono il colori del cuore...:face-smile:

    • CommentAuthorrobi
    • CommentTime17 Jan 2012
     

    scusa moni, ho scritto prima di leggere il tuo post, per cui il mio ti sembrerà fuori luogo. mi spiace se non ti sei sentita rispettata, sono sicura che sarà per un errore se la tua richiesta non è stata accolta. io credo che sia giusto fare quello che si fa anzitutto per se stessi, ma il parlarne con gli altri non è, almeno per me, un modo per dare l'esempio, ma il desiderio di condividerlo. come quando ti innamori e vorresti gridarlo al mondo, non ti capita così nelle cose belle che vivi?