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      CommentAuthorFioregreco
    • CommentTime15 Jan 2010
     

    Buongiorno a tutti, avrei bisogno di confrontarmi con voi.
    Avevo già scritto parecchio tempo fa.
    La storia è un pò complessa e si tratta di affido endofamiliare (mi pare si chiami così).
    Mio fratello ha avuto da una donna (morta di recente) un bimbo che adesso ha 3 anni e mezzo.
    Mio nipotino ha vissuto sin dalla nascita, per problemi della madre, con i miei genitori. Dapprima solo con loro
    e successivamente anche con mio fratello, dopo essersi lasciato con la madre del bimbo.
    Un anno e mezzo fa circa, mia madre si è ammalata ed abbiamo deciso, di comune accordo (io, il mio attuale marito - allora convivente, mio fratello e i miei genitori), io e mio marito abbiamo chiesto l'affdamento di mio nipote (affidamento arrivato a dicembre ma solo a me e non a mio marito :face-sad:).

    Il punto è questo, da sempre mio nipote ha avuto intorno a se sia me che mio marito.
    Da un anno e mezzo inoltre ha passsato parecchio tempo con noi poichè, a causa della malattia invalidante di mia mamma, ha iniziato a passare sempre più notti da noi fino a dormire esclusivamente da noi da circa 1 mese e mezzo (tranne forse un paio di notti).

    Adesso è un paio di giorni che è nervoso, soprattutto al mattino. Ma ieri ha avuto una crisi molto forte di rabbia.
    Io ho pensato che fosse legato a questo cambiamento. Perchè se è vero che da un anno e mezzo che frequenta assiduamente casa mia,
    è anche vero che un periodo così lungo senza dormire a casa dei nonni non l'aveva mai passato. Potrebbe essere, secondo la vostra esperienza?

    Il punto, però,è che le assistenti sociali che ci seguivano (si, perchè con la nuova sentenza non siamo più vincolati ai servizi sociali e non c'è termine all'affido) dicevano che nel momento in cui avremmo avuto l'affidamneto, per non creare ulteriori confusioni al bambino, avremmo dovuto evitare di farlo dormire dai nonni in modo cche capisse bene dove abita!

    Altro problema: per me è un pò difficile questa situaione perchè, diversamenet dagli affidamenti extra familiari (dove non ci sono legami affettivi e di sangue con la famiglia d'origine), in questo caso, essendo mio nipote sempre vissuto con i miei, la famiglia di origine sono i miei genitori. Questo mi crea un pò di ansia, perchè sono, pur non volendolo, un pò in competizione con loro anche perchè ho sempre una loro "supervisione", insomma non sono libera totalemtne di fare la mamma affidataria. E per di più quando il piccolo è in crisi penso "ecco, gli manca mia madre, forse preferisce mia madre..."ecc... perchè sono legata emotivamente sia a lui che a mia madre. Non so se mi sonon spiegata è un pò difficile..

    Grazie a chi mi vorrà riportare consigli o raccontare esperienze :face-smile:

  1.  

    Carissima,
    certo che la crisi di nervi può essere imputabile, come dici, al cambiamento, ma non credo che sia questo l'unico motivo, nè il principale.
    Quale sia la causa, dalle tue parole, mi è impossibile poterlo dire, necessita di una supervisione di una neuropsichiatra infantile che hai diritto a chiedere alla asl ... nel caso non te la concedessero puoi' farne domanda al tribunale dei minori che ha emesso il decreto.

    I servizi sociali hanno la mentalità, perchè viene loro insegnato, di dare un taglio netto alle situazioni di affido, affinchè il bimbo si adatti alla nuova situazione ... purtroppo però la teoria non è supportata dalla pratica: i bimbi soffrono nel non vedere più coloro che erano il loro punto di riferimento ... se grandicelli addirittura idealizzano e contrastano la nuova famiglia. Allora si fanno altri errori ... si comincia a parlar loro male della situazione pregressa, magari anche raccontando bugie "a fin di bene" ... ma questo porta solo il bimbo ad attaccarsi maggiormente alla situazione che si è lasciato alle spalle e a vedere negativa la situazione attuale e le persone che tali bugli gli raccontano.

    Il tuo caso è, come tu stessa dici, particolare e la teoria dei servizi sociali ancor peggio vi si adatta.
    Come si fa a isolare un bimbo dai nonni, quando è la figlia stessa di quei nonni ad avere l'affidamento?

    Il tuo disagio lo capisco ... la supervisione dei tuoi genitori è logica, ma credo dipenda molto dal fatto di voler dimostrare che loro hanno fatto un buon lavoro.
    Credo che la cosa migliore da fare sia quella di lasciare che il bimbo dorma qualche volta a casa dai nonni e lasciare che i nonni diano consigli.
    Il bimbo capirà pian piano (le cose veloci e repentine non vanno mai bene) con il tempo che i genitori siete voi e non loro: voi che date permessi o punizioni. Il rapporeto con il bimbo dovrete costruirlo pian piano e fargli capire quanto lo amiate, affinchè lui si affezioni a voi sempre di più. I nonni resteranno il suo punto di riferimento affettivo che non dovrà venire meno, ma soltanto trasformarsi da amore per un genitore, ad amaore per un nonno.

    Adoravo i miei nonni e mio padre era anche geloso in certi momenti, ma ho sempre avuto ben presente la differenza tra gli uni e gli altri.

    •  
      CommentAuthorFioregreco
    • CommentTime18 Jan 2010
     

    Ciao Riccardo, grazie per avermi risposto.
    Oggi mi sento un pò meglio, meno in conflitto e meno preoccupata, forse perchè sono stata dalla psicologa dalla
    quale mi sto facendo seguire (mi sembrava opportuno, visto che si tratta di un affidamento particolare).

    Volevo però dirti che i nonni, a parte il dormire, vedono regolarmente il bimbo, quasi tutti i giorni.
    E tra poco ci dormirà pure, perchè prima di avere l'affidamento avevamo già prentato un volo per un we per me e mio marito senza il bimbo (che all'epoca non abitava stabilmente da noi).
    A dire il vero ci sentiamo anche un pò in colpa per questa partenza ma, d'altro canto, i nonni saranno sicuramente bravissimi a fare... I NONNI per un fine settimana.

    Volevo tra l'altro chiedere una cosa a tutti coloro che hanno o hanno avuto in affido un bimbo:

    come vi chiama/chiamava il bimbo/a? Per nome o mamma/papà?

    A noi, attualmente, ci chiama zio/zia ma sia la psico dei servizi, sia la psico privata che mi segue adesso, dicono che dovremmo dirgli (spiegandogli naturalmente che lui una mamma ce l'ha ma che è in cielo, e che un padre ce l'ha pure, mio fratello) che se vuole può chiamarc mamma e papà, visto che ci occupiamo di lui proprio come farebbero una mamma ed un papà.
    A me piacerebbe e penso, esattamnte come le psicologhe, che a lui servirebbe poter utilizzare entrambe le parole (finora la parola mamma no l'ha mai utilizzata, perchè la mamma non l'ha mai frequentata e adesso che è morta mai lo farà). E chiamando me mamma sarebbe carino che chiamasse mio marito papà (se al bimbo facesse piacere).
    Avrebbe due mamme e due papà...

    Cosa ne pensate?

  2.  

    E' la prima volta che in un affidamento sento i servizi sociali incoraggiare e addirittura proporre che il bimbo chiami gli affidatari "mamma e papà".
    I miei ragazzi mi chiamano babbo :face-smile: ed io ne sono felice.
    Non è mai stato imposto loro, è venuto spontaneo, evidentemente per una loro necessità interiore.

    Il problema a volte sono le gelosie dei genitori naturali, quindi magari prima parlatene con tuo fratello.

    Una mamma di due nostre bimbe in affido disse alle proprie figlie "da oggi voi avete due mamme ed un papà" :face-angel:

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      CommentAuthorFioregreco
    • CommentTime19 Jan 2010
     

    Si, la psicologa dei servizi sociali è stata molto chiara: secondo lei il bambino, se se la fosse sentita (indirizzati comunque da noi), avrebbe dovuto chiamarci mamma e papà.
    La questione di indirizzarlo è semplice: con due estranei, che non hanno un chiara collocazione precedente nella vita del bambino, è facile che possano venire chiamati mamma e papà per un bisogno del bambino di collocarsi all'interno di una relazione chiara.
    Ma con noi non sente questa necessità, sa esattamente chi siamo noi: zia e zio.
    E' per questo che probabilmente non gli verrà mai spontaneo chiamarci mamma e papà. Dunque sia la psico dei servizi, sia la mia psico privata sostengono di aiutarlo un pò a dirigersi in questo senso. Se lui però si mostrasse reticente, ci hanno consigliato di non insistere. Con il tempo si vedrà.

    Con mio fratello ci abbiamo già parlato, lui è d'accordo perchè ha capito che si tratta di dare al bambino la possibilità di sentirsi davvero collocato all'interno di una famiglia in cui (come per quasi tutti i bimbi), ci sono una mamma e un papà. Senza mai perdere di vista che c'è anche e soprattutto mio fratello come papà!

    In questi giorni proveremo a sondare il terreno, poi vi racconterò...:face-smile:

  3.  

    Mi sembra che i ragionamenti non facciano una grinza.
    E' giusto, voi avete già un ruolo, quello di zii.

    Facci sapere.