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      CommentAuthorsoleluna*
    • CommentTime13 Sep 2011
     

    Premetto che vengo a conoscenza solo leggendo questi post dell’adozione mite, ma butto lì una domanda più per curiosità che altro.
    A che pro richiedere o comunque indirizzarsi verso un adozione mite?
    Qualcuno prima parlava di problemi (crisi) d’identità del minore....ma se davvero l’ado mite lascia il doppio cognome e non scioglie definitivamente il legame con la famiglia bio, questa motivazione decade. Allora per quale motivo l’ado mite?
    Qualcosa mi sfugge....ma forse ho solo perso dei passaggi! :face-monkey:

    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime13 Sep 2011
     

    L'adozione mite è il brodo di giuggiole che ci fanno digerire per non rinnovare la legge sulle adozioni (single maggior età meno controlli sul reddito e piu' sulla moralità) e per togliere la responsabilità ai giudici di sentenziare sullo stato di abbandono (scelta sicuramente difficile ma è il loro lavoro)Quindi meno bimbi ADOTTABILI. §Ma per tutti quei bimbi che cosa ci sarà. Allora ecco la BOMBA ti facilito l'adozione quindi non è piu' adozione ma affido sine die senza il contributo mensile ma in cambio puoi mettere il cognome al bimbo. IPOCRITI:::::

    •  
      CommentAuthorsoleluna*
    • CommentTime13 Sep 2011
     

    single il mio a che pro non era visto dalla parte della legge o dello Stato ma delle famiglie affidatarie. Perchè si richiede di passare dall'affido ad una adozione mite se poi quest'ultima non è altro che un affido "rivisto" e, a quanto ne ho capito, crea più problemi che altro?

    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime13 Sep 2011
     

    perche' stanno facendo credere che è un'adozione. infatti la chiamano adozione mite e fanno circolare un sacco di informazioni non veritiere. E gli stessi tribunali la stanno pubblicizzando, guarda caso. La offrono loro ma non dicono tutte le conseguenze legali.

    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime13 Sep 2011
     

    Per questi futuri splendidi genitori ,che per diventare tali devono fare i carpiati con avvitamento e spesso non ci riescono neanche, si vedono aperta una porta per realizzare il loro sogno di mamma e papà

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime13 Sep 2011
     

    grazie infinite per queste dritte. Speravamo che l'adozione mite sottraesse I. ai suoi eventuali obblighi nei confronti dei genitori bio e non sapevamo che quanto I. riceverebbe alla nostra morte potesse evntualmente passare alla sua famiglia naturale. Speravamo che, a parte gli incontri e il cognome, i legami giuridici decadessero insieme alla patria potestà. Se le cose stanno così, I. sarebbe ricattabile dalla madre più che mai!!!!!! Alla larga da questo imbroglio che non è nel suo interesse!

  1.  

    Non vorrei che si creasse una certa confusione.
    L'adozione mite non esiste, ma esiste l'adozione in casi speciali e l'adozione in casi particolari (che non sono la stessa cosa) alla quale si può accedere solo dopo aver avuto il bambino in affidamento.
    Non nasce come un escomatage per scavalcare la lunga trafila dell'adozione, ma nasce per sanare certe situazioni in cui il bambino non potrà più tornare a casa perché è chiaro che la famiglia non avrà mai le possibilità di accoglierlo. Con tale tipo di adozione nel contempo si cerca di salvaguardare innanzitutto il minore, ma anche quella parte "buona" della famiglia di origine.
    Un esempio per chiarire: padre irrecuperabile (mafioso, o pedofilo o altro), madre buona e brava, ma debole di carattere e succube del suo lui, incapace di reagire e di difendere il figlio. Il bambino viene tolto alla famiglia, ma se dopo un periodo più o meno lungo la mamma non reagisce e non si fa forte rinunciando al suo lui, il rientro del bambino è visto come assai improbabile. Da qui l'adozinoe in casi speciali, in modo che il bambino sia tutelato e non sia costretto al rientro e si tranquillizzi (che capisca che la sua situazione di serenità con la famiglia affidataria è duratura e permanente, almeno finché sarà lui a volerlo) e che il rapporto affettivo con la mamma sia mantenuto con visite ed incontri che a questo punto sono stabiliti dalla famiglia affidataria/adottiva speciale.

    La retta per l'affido. Se guardate la legge si parla di supporto e di aiuto anche in casi di adozione, quindi anche nel caso di adozione in casi particolari o in casi speciali si può avere una retta (anche se i comuni trovano sempre mille scuse per non pagare, ma le scuse si combattono).

    In altri casi si ricorre a questo tipo di adozione da parte di giudici. Nel caso di un bambino in stato di abbandono (quindi adottabile) che nessuno vuole perché ha una menomazione, o perché già grande, o perché con handicap ... si amplia la ricerca della famiglia che lo possa adottare anche nello spettro dei single (se ritenuti validi per quel caso) e delle famiglie affidatarie proponendo loro che una volta iniziato l'affido, dopo un breve periodo si possa passare all'adozione.

    Eredità. Mi sembra un argomento fuori luogo ed una preoccupazione eccessiva. L'aiuto alla famiglia di origine (in vecchiaia e che non abbia i mezzi minimi di sussistenza) da parte del figlio (ormai adulto) è reale, ma sarà il ragazzo a decidere come e quanto. Se non volesse aiutare i suoi genitori economicamente dovrà farlo solo in ragione della sussistenza minima. Non è vero che se eredita una casa la famiglia intera si piazza in casa sua se lui non vuole. Se lui vuole sarà pensiero suo come gestire il proprio patrimonio.
    Immaginatevi che il figlio non aiuti la famiglia ... questa deve rivolgersi ad un giudice ed inizia una causa civile che può durare ... 10/15/20 anni ... ci vogliono avvocati ... e una famiglia in stato di bisogno non avrebbe le risorse per portare avanti una battaglia del genere.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime14 Sep 2011
     

    Grazie Riccardo, allora è proprio come ce l"avevano prospettata, ed effettivamente, ufficialmente ..non esiste..

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime14 Sep 2011
     

    Ciao Riccardo. Quindi chi dà inizio all'adozione straordinaria o particolare? Come debbono comprtarsi i genitori affidatari che abbiano interesse a cio? E che ruolo hanno in tutto questo i servizi sociali? Ultima domanda: in caso di premorte dell'adottato i beni lasciati dalla famiglia adottiva passano automaticamente alla famiglia bio?
    Grazie, Amalia

  2.  

    Ciao Amalia,
    Inizio Adozione straordinaria o particolare. Si fa richiesta alla Procura dei Minori (presso il Tribunale dei Minori - TdM) spiegandone i motivi.
    Servizi sociali. Ogni istanza fatta al tribunale dei minori necessita ovviamente di verifica. I tribunali incaricano i servizi sociali e talvolta le forze dell'ordine per valutare le dichiarazioni di chi fa domanda o denuncia qualcosa. Talvolta i servizi sociali propongono l'adozione in casi particolari o speciali, ma è cosa rara. Andare tramite servizi sociali è sconsigliabile in quanto sono in pochi (i comuni hanno poche risorse e quindi pochi assistenti sociali oberati di lavoro e di urgenze) e tendono (lo vedo anche giusto) a far passare le urgenze (certo la situazione di un bimbo che vive in una famiglia dove ci sono abusi merita un'attenzione primaria rispetto ad una situazione dove un bimbo è già collocato in una famiglia affidataria e sta bene e si cerca di migliorare la sua condizione). Per correttezza suggerisco sempre di fare istanza alla Procura dei Minori e inviare copia al Presidente del TdM e ai servizi sociali
    Caso di premorte. I beni dell'adottato andranno ai suoi eredi, quindi, almeno in parte (si chiama legittima) ai suoi parenti in linea retta di primo grado (genitori, figli, fratelli, ma non cugini o zii) e al coniuge. In mancanza di testamento ed in mancanza di parenti di primo grado o di coniuge, l'eredità andrà ai parenti più prossimi.

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime15 Sep 2011
     

    Dunque non si tratta dello stesso iter dell'adozione nazionale. Fare istanza significa scrivere una domanda in forma libera senza aggiungere documenti di sorta?
    Grazie ancora

  3.  

    Assolutamente giusto Amalia.
    Sono due cose distinte.
    L'adozione segue un suo iter e l'affidamento un iter diverso.
    L'adozione in casi particolari è un'evoluzione dell'affidamento, ma segue sempre l'iter per l'affido.
    Si fa domanda in carta libera, consiglio sempre la duplice forma di raccomandata con ricevuta di ritorno e fax ... e poi una telefonata per sapere se ricevuto il fax ... e si può essere chiamati anche in brevissimo tempo.
    Solitamente per un colloquio insieme all'affidato al quale viene chiesto cosa ne pensa e se ha ben capito cosa succederà (chiaramente dipende dall'età)

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime20 Sep 2011
     

    Chiarissimo Riccardo! A noi era stato detto dal giudice che occorreva fare le pratiche per ottenere l'idoneità e fornire tutti i documenti necessari per una normale adozione. Mercoledì ho appuntamento con l'assistente sociale: spero di non avere ancora informazioni fuorvianti...
    Grazie ancora
    ---
    Qualcuno che abbia percorso la strada dell'adozione mite mi potrebbe illustrare la sua esperienza?

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime20 Sep 2011
     

    Amalia, della serie..Giudice che vai..a noi aveva detto tutt"altro!! cioè se siete disponibili, sappiate che non ci sarà l"iter dell"adozione nazionale, assolutamente!! mah! ho un amica che ha fatto questo percorso, la contatto, vediamo se ha voglia di raccontarti ..per ora cari auguri per l"incontro con i serv. ciao

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime20 Sep 2011
     

    Grazie lauri, aspetto il parere della tua amica

  4.  

    I giudici hanno la facoltà di chiedere qualsiasi indagine nell'interesse del minore.
    Può darsi che un giudice chieda di più di un altro, ma il fatto che all'adozione in casi particolari o speciali (adozione mite non esiste giuridicamente parlando) possano accedervi anche i single ... la dice lunga sulla differenza tra questa e l'adozione vera e propria

    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime20 Sep 2011
     

    In materia di adozione, nei casi particolari previsti dall'articolo 44 della Legge n. 184/83, è necessario che i genitori esercenti la potestà esprimano il proprio assenso all'adozione.
    Qualora i detti soggetti rifiutino di dare l'assenso, non sarà possibile in alcun modo procedere alla adozione (nei detti casi particolari), in quanto al giudice è preclusa ogni valutazione circa la giustificabilità o meno di tale rifiuto e la rispondenza di esso all'interesse del minore, ai sensi dell'articolo 46 della Legge n. 184/83.
    NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI I GENITORI BIOLOGICI NON FIRMERANNO MAI. Mi spiace dare queste notizie ma la realtà è questa non si dovrebbero creare false speranze. L'ostacolo per qualcunque altra forma oltre quella della adozione sono i genitori bio ai quali è gia' dura far digerire l'affido figurarsi chiedere di firmare quel documento.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime20 Sep 2011
     

    Purtroppo Single dice una cosa giusta! siamo sempre allo stesso punto..è giusto?? un affido sine die potrebbe dare al ragazzo quella certezza di "appartenere" che gli renderebbe la vita più tranquilla, se trasformato in adoz. mite o speciale o quel che si chiama insomma!
    vi racconto questa, non è una storia inventata, ve lo assicuro, alla proposta di una adoz. mite, fatta dal Giudice alla fam. affid. il padre bio, telefonò alla fam. affid. chiedendo una bella cifra, per firmare!!! denunciata la cosa ai serv. nulla è stato fatto, sfumata l"adoz. rimasta la patria podestà al padre ...venditore!!
    ora il ragazzo è maggiorenne, da poco, e vuole essere adottato da chi lo ha cresciuto.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime21 Sep 2011
     

    RICCARDO, scusa la mia amica, ha chiesto l"iscrizione a questo forum, per 2 volte, ma non ha avuto risposta, sarebbe felice di raccontare la sua esperienza qui, per Amalia e per tutti, puoi provvedere? grazie.
    buona giornata a tutti.

  5.  

    Mi spiace contraddirti Single, ma non è così.
    Non è richiesta nessuna firma ai genitori biologici.
    Come al solito i giudici possono fare quello che vogliono, anche chiedere una firma di avvallo ai genitori ma la legge non lo richiede.
    Tu citi la legge 184 dell'83 .... ma è stata superata dalla legge 149 del 2001
    che a proposito delle adozioni in casi particolari cita
    Capo I

    DELL’ADOZIONE IN CASI
    PARTICOLARI E DEI SUOI EFFETTI

    Art. 25.

    1. L’articolo 44 della legge n. 184 è sostituito dal seguente:
    «Art. 44. – 1. I minori possono essere adottati anche quando non ricorrono le condizioni di cui al comma 1 dell’articolo 7:
    a) da persone unite al minore da vincolo di parentela fino al sesto grado o da preesistente rapporto stabile e duraturo, quando il minore sia orfano di padre e di madre;
    b) dal coniuge nel caso in cui il minore sia figlio anche adottivo dell’altro coniuge;
    c) quando il minore si trovi nelle condizioni indicate dall’articolo 3, comma 1, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e sia orfano di padre e di madre;
    soppressa
    d) quando vi sia la constatata impossibilità di affidamento preadottivo.
    2. L’adozione, nei casi indicati nel comma 1, è consentita anche in presenza di figli legittimi.
    3. Nei casi di cui alle lettere a), c), e d) del comma 1 l’adozione è consentita, oltre che ai coniugi, anche a chi non è coniugato. Se l’adottante è persona coniugata e non separata, l’adozione può essere tuttavia disposta solo a seguito di richiesta da parte di entrambi i coniugi.
    4. Nei casi di cui alle lettere a) e d) del comma 1 l’età dell’adottante deve superare di almeno diciotto anni quella di coloro che egli intende adottare».

    Art. 26.

    1. L’articolo 45 della legge n. 184 è sostituito dal seguente:
    «Art. 45. – 1. Nel procedimento di adozione nei casi previsti dall’articolo 44 si richiede il consenso dell’adottante e dell’adottando che abbia compiuto il quattordicesimo anno di età.
    2. Se l’adottando ha compiuto gli anni dodici deve essere personalmente sentito; se ha una età inferiore, deve essere sentito, in considerazione della sua capacità di discernimento.
    3. In ogni caso, se l’adottando non ha compiuto gli anni quattordici, l’adozione deve essere disposta dopo che sia stato sentito il suo legale rappresentante.
    4. Quando l’adozione deve essere disposta nel caso previsto dall’articolo 44, comma 1, lettera c), deve essere sentito il legale rappresentante dell’adottando in luogo di questi, se lo stesso non può esserlo o non può prestare il proprio consenso ai sensi del presente articolo a causa delle sue condizioni di minorazione».

    Art. 27.

    1. L’articolo 47 della legge n. 184 è sostituito dal seguente:
    «Art. 47. – 1. L’adozione produce i suoi effetti dalla data della sentenza che la pronuncia. Finché la sentenza non è emanata, tanto l’adottante quanto l’adottando possono revocare il loro consenso.
    2. Se uno dei coniugi muore dopo la prestazione del consenso e prima della emanazione della sentenza, si può procedere, su istanza dell’altro coniuge, al compimento degli atti necessari per l’adozione.
    3. Se l’adozione è ammessa, essa produce i suoi effetti dal momento della morte dell’adottante».

    Art. 28.

    1. L’articolo 49 della legge n. 184 è sostituito dal seguente:
    «Art. 49. – 1. L’adottante deve fare l’inventario dei beni dell’adottato e trasmetterlo al giudice tutelare entro trenta giorni dalla data della comunicazione della sentenza di adozione. Si osservano, in quanto applicabili, le disposizioni contenute nella sezione III del capo I del titolo X del libro primo del codice civile.
    2. L’adottante che omette di fare l’inventario nel termine stabilito o fa un inventario infedele può essere privato dell’amministrazione dei beni dal giudice tutelare, salvo l’obbligo del risarcimento dei danni».

    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime21 Sep 2011
     

    Quel ragazzo ora maggiorenne puo' chiedere l'adozione particolare. L'iter è snello e veloce. Il suo caso, cara Lauri non è ne unico ne raro. Per questo caso e tantissimi altri non sostengo l'adozione mite. I giudici sono tali perchè devono GIUDICARE, si prendano le responsabilità per le quali sono pagati e dichiarino lo stato di abbandono e l'adottabilità di quei minori che hanno in carico. Sono stati bravi a portarli via da bruttissime situazioni devono essere altrettanto bravi a ricollocarli defitivamente in una brava famiglia. La legge sulle adozioni DEVE essere cambiata subito. E' vecchia e inadeguata. I tribunali dei minori devono lavorare in regime di "priorità assoluta", dichiarare dove è giusto lo stato di abbandono e rendere il piu' veloce possibile l'adottabilità del minore. L'affido è un stato temporaneo dove si lavora con la famiglia bio non un rimpiazzo. Quando l'affido si protrae nel tempo, quando la valutazione dei soggetti per anni non è positiva e/o non migliorativa, quando sussistono continue violazioni ai diritti del minore, l'affido DEVE diventare un'adozione con tutti i crismi. Sostengo che è meglio un trauma solo che centinaia di traumi per tutta la vita. E' quello che passano i bimbi in affido eterno, divisi tra due realtà e due affetti, impotenti e inermi. Due case, due mamma due papà, non raramente due culture e che cavolo io dopo un trasloco resto frastornata per giorni e sono un adulto a quei bimbi abbiamo qualcos'altro da chiedere?

    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime21 Sep 2011
     

    Riccardo La legge prevede i casi in cui SIA ORFANO DI MADRE E DI PADRE non parla di genitori esercente la patria podesta' viventi. Ricordiamoci che i genitori dei bimbi in affido hanno la padria podestà che è un diritto e finchè la esercitano non possono essere adottabili. Basta passare da qualunque tribunale o su internet e alla domanda di adozione richiedono il consenso. Se tu conosci un avvocato che senza consenso dei genitori bio inizia le pratiche per l'adozione particolare mandami il telefono che ho un paio di casi gravi da sottoporgli.

  6.  

    padria podestà ... oggi si dice poTestà genitoriale

    Single devo contraddirti.
    La legge prevede l'adottabilità anche a verso i ragazzi e bambin che abbiano i genitori viventi.
    Uno dei nostri ragazzi ne e' un esempio.

    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime21 Sep 2011
     

    si hai ragione dal 1975 si chiama genitoriale e la d l'ho messa per errore in effetti e pater e filius dal latino.

    • CommentAuthornimoe
    • CommentTime21 Sep 2011
     

    Ciao a tutti...sono un'amica di laurie ed ho saputo che qui sul forum è in corso una discussione sull'adozione mite, vorrei scrivere la nostra storia cosi' da potervi essere di aiuto nel cercare delle risposte, su un argomento che è molto aleatorio credetemi, quando s'intraprende la strada dell'ado mite è tutto un work in progress, i giudice la prospettano ma avvisano anche che nn sanno dove li portera', questa è la nostra storia quindi: Comincio col dirvi che il termine "adozione mite o aperta" non esiste giuridicamente ma leggo che è stato gia scritto. Allora noi avevamo la richiesta di adozione nazionale gia da un po' di anni, in uno degli ultimi rinnovi di tale adozione un giudice ci chiese se volevamo far parte anche di un'altra lista, adozione aperta, ci spiego' che si trattava di bambini allontanati dalle famiglie e collocati in case famiglie o in affidamento, senza possibilita' di rientro in famiglia, ma che nn avevano ancora perso la potesta' genitoriale, quindi obbligo di incontri con i familiari che potevano essere sia i genitori o anche nonni, zii etc..Accettammo! Dopo alcuni mesi fummo convocati per un abbinamento, il nostro giudice di riferimento ci disse che vi erano 2 bambine di eta' inferiore ai 10 anni, collocate da molto tempo in casa famiglia, e che necessitavano di una famiglia, anzi la chiedevano loro stesse! Erano presenti nella loro vita, anche se molto saltuariamente, entrambi i genitori, dichiarati completamente inadempienti nei confronti delle figlie, con gravissimi problemi e tanto altro ancora, nessuno dei parenti della famiglia aveva voluto accettare queste due bambine, quindi ripeto nn vi era possibilita' di rientro, ma solo l'obbligo di incontri regolari ma protetti. Accettammo, ci disse inoltre che saremmo partiti con un affidamento temporaneo di 2 anni, con la speranza di arrivare appunto all'ado aperta, in realta' adozione speciale, attraverso il consenso scritto dei genitori bio. Iniziammo, tutto era uguale all'iter di un affidamento, incontri protetti ogni 15 gg, inizialmente solo le bambine, ma si rese necessario variare questa cosa in quanto le bambine senza di noi creavano mille difficolta', quindi cominciammo ad essere presenti anche noi, nn sto a raccontarvi tutte le difficolta' che abbiamo incontrato in merito all'operato dei servizi, ai tanti errori fatti, avevamo l'impressione che neanche loro sapessero come agire in una tale situazione, per dirne una....ci rendommo conto dopo un po' di tempo che un'operatrice pensava che dovesse conciliare le bambine con la fam. di origine per un eventuale recupero e rientro in famiglia...facemmo presente la cosa al giudice che intervenne e ristabili' i paletti, nn vi dico quanto hanno sofferto e si sono sentite destabilizzate le bambine. Ci fu una battuta di arresto, una delle bambine si rifiuto' categoricamente di vedere i genitori, il giudice ci convoco' in seguito alla relazione dei servizi e ci comunico' che per il momento era tutto fermo in quanto era stato revocato il consenso a tale progetto da parte della fam. di origine, e che si doveva continuare con l'affidamento per altri 2 anni, nn ascolto' neanche la bambina, che insieme alla sorella fu costretta a ritornare agli incontri. Nel frattempo le bambine erano seguite da un terapeuta che le sostenne nell'anno successivo, e credetemi servi' anche a noi, poi meno di 2 anni fa ci convocarono di nuovo in tribunale, erano riusciti a far ragionare la fam. anche perche' in realta' loro avevano deciso di ritirare il consenso, ma in realta' volevano che tornassero in casa famiglia, compreso che cmq questo nn sarebbe successo finalmente acconsentirono, nn chiedetemi perche' il giudice nn sia intervenuto togliendo lui la potesta', nn lo so, quando lo chiedevamo diceva che era meglio continuare su questa strada e avere il consenso senza andare a fare una guerra, a noi comunque poco importava ormai, la priorita' erano le bambine, il loro benessere, il loro fiorire giorno dopo giorno con noi, e potevamo anche restare in affidamento a vita nn era un pezzo di carta che le rendeva figlie nostre, ma soffrivamo per il loro sentirsi sempre figlie divise, precarie. Quindi una volta ottenuto il consenso il giudice convoco' noi, ascolto' le bambine, i servizi che nel frattempo avevano relazionato tutto cio' che accadeva negli incontri, e ci comuncio' che avrebbe diradato gli incontri, cosi' come richiesto dalle bambine, ma che dovevano comunque esserci e che stavamo avviandoci verso l'adozione speciale. Il decreto è arrivato un anno fa circa, il nostro cognome è anteposto a quello di origine, sono figlie nostre ma nn parenti dei nostri familiari, cosi' dice l'ado speciale, vi è l'obbligo di incontri, sempre protetti ,nel nostro caso, organizzati dai servizi sociali di competenza. Si continua ad andare ogni 3 mesi circa, le bambine ogni volta dichiarano di nn volerci andare direttamente alle assistenti sociali, alla psicologa, la piu' grande chiede di parlare col giudice, e dice che vuole vivere la sua vita con noi, che per lei nn hanno significato...Ma questa è un'altra storia, spero di esservi stata di aiuto, per qualsiasi chiarmento ci sono saluti a tutti ciaooooo

    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime21 Sep 2011
     

    Povere piccole mi sono commossa ancora come sempre. Grazie a Dio le avete con Voi ma la rabbia che ho per loro è tanta. Perchè perchè si gioca con loro? hanno diritto ad avere una vita normale con due genitori normali. Che senso ha vedere "gli altri" 3 volte l'anno? E' solo una tortura un ricordare loro che hanno una ferita da guarire. SIETE UNA VERA FAMIGLIA ne' "aperta" ne' "mite". Questo è il mio pensiero e non c'è nessuna attenuante niente. Quando c'è una famiglia sana, giusta, vera si deve riconoscere ed assumersi le responsabilità ( messaggio per i giudici: " farle adottarle no? troppo difficile?)

  7.  

    Grazie Nimoe e benvenuta tra noi :face-smile:
    Single, a volte i giudici non prendono la strada dell'adozione perché l'iter è lunghissimo e quasi sempre genitori e/o parenti fanno ricorso in appello e poi in cassazione.
    Ragionate su una cosa. Se questo giudice di cui parla Nimoe avesse avviato o avviasse ora un procedimento di adozione, le bimbe le dovrebbe adottare un'altra famiglia.
    Quindi come prima cosa verrebbero molto probabilmente tolte a quella famiglia per andare in una struttura più asettica, o se rimanessero con loro sarebbe come affidamento in attesa di un'adozione.
    La legge sull'adozione infatti dice che non ci deve essere contatto tra famiglia biologica e adottiva, ma essendoci già stato questo contatto ... conditio sine qua non per dare le bimbe in adozione sarebbe di darle ad un'altra famiglia.
    Credo che il giudice abbia agito bene nell'interesse delle bimbe.
    E' vero che hanno sofferto, ma avrebbero sofferto molto più se fossero state strappate alla famiglia di Nimoe.
    L'adozione in casi particolari o speciali è prevista proprio per non recidere il rapporto con i genitori biologici ... quindi gli incontri, anche se rari devono esserci ... altimenti si dovrebbe avviare l'adozione con le conseguenze sopra esposte.

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime21 Sep 2011
     

    Mio figlio desidera conservare il suo cognome e ,pur volendo stare con noi per sempre, non penso sia disposto a rinunciare a vedere la madre. D'altra parte anche se raramente si vedono da 12 anni e non sarebbe giusto--credo--interrompere questa relazione che comunque ha un senso. Certo, occorre vigilare su questa relazione e preservarla da eventuali conseguenze negative
    Grazie a Nimoe per aver raccontato la sua storia.

  8.  

    Amalia, questo è il vero spirito dell'adozione in casi particolari ... uno di questi casi particolari è proprio quello di non voler (e spesso questa non volontà è propria del ragazzo) reciere i rapporti con la sua famiglia di origine.
    Bisogna riflettere che quando un bambino viene tolto ad una famiglia, non è sempre perché i genitori sono cattivi, ma spesso è perché sono incapaci. L'amore lo sentono anche loro e non è giusto tagliare i cordoni ombellicali, per quanto sia giusto dare al bambino delle possibilità in più di crescita.

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime21 Sep 2011
     

    Pur con tutti i "ma", l'adozione mite mi sembra una soluzione nel rispetto di affetti preesistenti e del bisogno di stabilità di un bambino. Come tutte le soluzioni in bilico fra equilibri delicati e precari, l'adozione mite richiede una gestione oculata e attenta del rapporto con i genitori biologici, sempre interessati alla propria sopravvivenza piuttosto che al benessere del figlio. Proprio in quest'ottica, mi è molto difficile capire come mai sia previsto che con l'adozione mite i servizi non sia più presenti. So che se ne può fare richiesta, ma non è la regola

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime22 Sep 2011
     

    Amalia, io non sò da voi, ma ti assicuro che per noi, anche durante l"affido..."normale" tutta stà presenza..non c"è, o meglio, è stata una durissima lotta avere risposte..quasi..in tempo utile, nei momenti di vero bisogno! Sappiamo che le richieste sono molte, che la mole di lavoro che devono svolgere è enorme a volte, o almeno cosi ci raccontano, ma è altrettanto vero, che a volte capita, a noi genitori aff. di trovarci in situazioni di emergenza e..non sentire assolutamente nessuno!
    poi se ti ..inventi..un "fai da tè" presa dalla disperazione..ti sgridano pure!!
    buona giornata.

    • CommentAuthornimoe
    • CommentTime22 Sep 2011
     

    Buongiorno Amalia nn credo sia cosi', che nn vi siano i servizi in caso di ado "mite," un percorso del genere a quanto ne so deve sempre essere supervisionato dai servizi, nn è detto che ci siano incontri protetti, in quanto dipende dalla situazione, ma devono comunque seguire. Poi concordo con Lauri quando dice che anche in un iter classico di affido nn sempre riesci ad avere il supporto che meriti, vuoi mancanza di fondi vuoi per altri motivi, e spesso ti ritrovi a dover risolvere o ad incalzare...comunque a muoverti da sola. Una domanda poi volevo porre in merito al commento fatto dal sig. Ripoli, cosi' per curiosita', comprendo la risposta e condivido, spesso l'ado mite serve soprattutto ai ragazzi che nn vogliono recidere il proprio rapporto di origine.Comprendo anche il ragionamento fatto dal giudice nel nostro caso, ma, tornando indietro all'origine del ragionamento, al momento in cui un bambino viene allontanato dalla propria famiglia, e nn parlo di semplice inadempienze genitoriali, il nn farcela a portarli avanti, o indigenza, ovviamente parlo di casi piu' gravi, altrimenti ci sarebbe lo strumento dell'affido no? perche' in quei casi dove mai ci sara' recupero da parte della famiglia, i giudice nn provvedono direttamente a levare la patesta' genitoriale rendendoli adottabili? Nel nostro caso, è scritto anche nel decreto, è stato fatto di tutto per agevolare un recupero familiare, ma la famiglia nn ha aderito mai, nel frattempo erano gia passati anni, allora perche' nn essere risoluti? Evitando cosi' situazioni psicologicamente dannose per i bambini, nn potete immaginare i sensi di colpa che si scatenano in questi bambini in simili situazioni, che diventano assolutamenti surreali. In definitiva credo che prima di avviare un'ado mite andrebbe bene calcolato con che tipologia di problemi si ha che fare, perche' un conto è che ci si renda conto che nei bambini ci sia ancora un forte legame, un altro, come è successo per noi, che sono cresciute in casa famiglia a nn hanno alcun legame forte. Grazie alla prossima

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime22 Sep 2011
     

    Buongiorno nimoe, e grazie!
    Ecco, la tua considerazione, è la stessa che ci stiamo ponendo noi, da un pò.
    La situazione nostra è, affido giudiziario, incontri super protetti, mensili, sempre con fortissima opposizione da parte del bambino, con crisi di vomito e quantaltro.
    Al compimento dei 12 anni, è stato sentito dal Giudice, devo dire persona squisita, attento al bambino, Li lui racconta il forte disagio agli incontri, spiega che ha capito che i suoi genitori son..strani e sbagliati.. che non li odia, ma che non li vuole vedere fino a che sarà molto più grande, perchè parole sue: ho voglia di stare in pace, finalmente, e la mia famiglia è queella dove abito adesso..
    Il Giudice ha accolto il tutto, dopo aver valutato le relazioni dei serv. e della Psicologa, perciò da 3 anni abbondanti, non ci sono incontri, se non sporadicamente col fratello grande maggiorenne, eppure dopo 8 anni, siamo a rinnovare l"affido ogni scadenza dei 2, ha senso? non ne ha??
    mah!
    Questi non sono situazioni in cui, una briciola di decisone in più da parte dei giudici, potrebbe dare più stabilità ai ragazzi?' questa vita in bilico è--sana..??
    credo siano domande senza risposta, RIC. dice che la legge sull"adozione và cambiata in fretta, concordo, e nel contesto dovrebbe essere ben valutata la situazione anche di questi nostri ragazzi..

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime22 Sep 2011
     

    Certamente ci sono situazioni nelle quali è già chiaro sin dall'inizio che non esistono possibilità di recupero. nel caso di I., il padre non l'ha riconosciuto nè mai oluto incontrarlo, la madre è ricoverata in una comunità per problemi psichiatrici e deve anche scontare una pena, i familiari restanti o sono anziani e ospitati in ricovero o hanno a loro volta grossi problemi. qui, non c'era ragione di temporeggiare. ivan è andato in affido a 2 anni, è rimasto 8 anni in una famiglia affidataria che non ha accettato l'adozione mite e che alla fine, per gravi traversie, ha allontanato I. Dopodiché I. a 10 anni ha dovuto cambiare famiglia...Tutto ciò non sarebbe accaduto se un giudice Ponzio Pilato da subito avesse valutato la situazione con maggior limpidezza e onestà. Ora, ovviamente, l'adozione piena non ha più alcun senso.
    Quanto ai servizi, anche con noi hanno provato a fare furbizie: ai primi incontri protetti la psicologa non interveniva perché doveva frequentare corsi d'aggiornamento; io, non conoscendo la gravità della situazione della madre di I., mi ero fatta carico di "proteggere" artigianalmente gli incontri quindicinali; quando ho capito la situazione e ho chiesto la presenza dell'operatrice, lei ha nicchiato e si è anche risentita, sinché io le ho sventolato sotto il naso il decreto che prescriveva la sua presenza e le ho minacciato una lettera al giudice. Allora è tornata a miti consigli e non è più manacata. Si noti che ho aperto le porte della mai casa mettendola a disposizione per gli incontri...Ci provano sempre i servizi!

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime22 Sep 2011
     

    Amalia, tuo figlio non è mai stato sentito dal Giudice?

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime22 Sep 2011
     

    Non in merito alla possibilità di essere adottato da noi. Abbiamo aspettato a parlare con lui di questo nostro desiderio: ci pareva prudente prima conoscere la disponibilità della madre e, per parte nostra, capire esattamente a cosa si andrebbe incontro. Ma ora la convocazione per il rinnovo dell'affido è imminente e forse avremo l'occasione per realizzare il nostro proposito. Sinora eravamo molti confusi anche rispetto alla procedura. Inoltre, Ivan è affidato a noi solo da poco più di 2 anni e non eravamo certi che potessimo fare istanza d'adozione mite

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime22 Sep 2011
     

    No, a parte il fatto dell"ado. negli affidi diciamo..lunghi, in genere il Giudice dopo il compimento dei 12 anni del ragazzo, lo convoca in udienza, per ascoltare anche il suo pensiero, sull"affido, su come và..e io ricordo, che rimasi stupita di come il mio ragazzo, parlò chiaro, sottovoce, torturandosi le mani, ma disse tutto quello che aveva da dire! credo sia stato un momento importante per lui, sentirsi preso in considerazione, poter dire qualcosa anche lui, della sua vita!

  9.  

    Purtroppo come dice Lauri, i servizi sono pochissimo presenti.
    Chiaramente fanno fatti dei distinguo.
    Noi abbiamo lavorato con tanti servizi sociali e vi posso dire che quelli bravi si contano sulla punta edlle dita.
    Purtroppo ciò che dice Lauri è quasi la regola.

    Cara Nimoe, purtroppo chi ha a che fare con l'affido naviga a vista, nel senso che a volte è difficile valutare, non per la situazione familiare, ma perché nessuno si prende la briga di farlo. I giudici chiedono relazioni, a volte con carattere di estrema urgenza, ai servizi sociali e questi rispondono anche dopo un anno. Con situazioni che cambiano.
    Potre raccontarvi mille esempi.
    Uno per tutti. Un bambino 5 anni. Picchiato sistematicamente dal padre. La madre si prostituiva e lui vedeva. Dormiva da solo in casa senza mangiare e con i topi che gli camminavano sopra le lenzuola e lui che si rannicchiava sotto le coperte. Da parte ostra immediata denuncia al giudice. Il giudice ha fatto fare indagine dai servizi sociali della mia città con il risultato che era tutto vero quanto da noi dimostrato. Il giudice ha tolto immediatamente la potestà geitoriale a questi due affidando il bambino a noi. I genitori hanno preso un avvocato (erano stranieri, lui marocchino e lei russa, ma vivevano al nord) che è arrivato a Firenze ed ha eccepito che quel tribunale non era competente. Ho parlato a questo avvocato con il cuore in mano e gli ho detto "se per un cavillo fa tornare a casa il bambino, sarà lei responsabile se succede qualcosa" ... non vi dico la sua risposta ... nel giro di poche ore il bimbo era di nuovo con i genitori. Pratiche passate al tribunale del nord ... e ci è voluto un anno perchè lo mettessero in comunità.
    Purtroppo in Italia abbiamo troppe leggi e sono piene di cavilli.
    Quindi togliendo la potestà geitoriale i giudici rischiano denunce ed inoltre rischiano (come in questo caso) di far del male al bimbo. Portando avanti l'affido ci sono meno ostacoli, in quanto si parla di situazioni momentanee.
    Secondo me quello che c'è dietro l'adozione mite (mi adeguo :face-smile:) è proprio questo ... andrebbero tolti, ma è difficile ... allora affido e da lì un affido più corposo più simile all'adozione ... in modo tale che i genitori non si ribellino e, se lo fanno, si sia già creato un periodo di osservazione tale da poterli contrastare.
    Per fare un buon lavoro occorrebbe sinergia tra affidatari, servizi sociali e tribunali. I primi a volte non si muovono per paura di contrariare i servizi e rischiare che gli venga tolto il bimbo; i servizi sono latitanti per vari motivi (economici, politici, scarsa motivazione, troppo lavoro); i giudici hanno mani legate perché non scendono in campo e vedono le situazioni sulla carta come presentate dai servizi sociali (quando ciò avviene) ed hanno leggi spesso in contraddizione l'una con l'altra.

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime22 Sep 2011
     

    Storia agghiacciante..il tuo..ragionamento sull"ado mite" ha un senso, si potrebbe benissimo essere..ma alla fine, che ci resta da fare, se non continuare a crescere i nostri ragazzi, con amore e tanta..ma tanta pazienza, perchè è chiaro che tutto questo lo si fà per loro, per i bambini. giusto?

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime22 Sep 2011
     

    quant'è bello interessante e vitale questo forum!!!! ma sarebbe bello davvero uscire dal forum e incontrarci viso a viso! chissà...:face-smile:

    • CommentAuthornimoe
    • CommentTime22 Sep 2011
     

    Grazie sig. Ripoli, chiarissimo, effettivamente a pensarci bene è cosi', condivido che è la legge che andrebbe cambiata quanto prima. grazie ancora. Amalia in bocca al lupo allora!

  10.  

    Tanta pazienza si, ma senza arrendersi.
    Stiamo cercando di crescere anche per questo, per poter far sentire sempre più la nostra voce, la vostra voce, la voce di chi accoglie nel proprio cuore tanti bambini che hanno bisogno di amore.
    La legge va cambiata, va fatta cultura, vanno stimolati gli enti.
    Innanzitutto non devono esseree i comuni a pagare le rette, ma lo Stato.
    Non è giusto che bambini che nascono già in situazioni tanto difficili siano penalizzati ulteriormente a seconda del comune dove nascono. Ogni bambino DEVE essere aiutato e non deve esistere che se nasce a Milano lo sia, ma se nasce a Erice sarà già segnato.
    Se dai mandato ai comuni di valutare una situazione e se il pagamento di rette dipende dala loro valutazione ... è logico che tenderanno a valutare secondo il portafogli e la voglia di spendere.
    Parlando di alcuni bimbi che avevmo avuto da un comune siciliano abbiamo detto all'assessore al sociale "sarebbero da togliere tutti questi ragazzi", mi ha risposto "è vero, e sono i migliori ... quasi tutti i ragazzi del nostro comune andrebbero dati in affido perché in situazioni familiari pessime, sempre per la strada e quasi certamente delinquenti del futuro, ma non abbiamo nemmeno i soldi per pagare i vigili urbani.
    Ci dovrebbe essere un fondo dove comuni, provincie e regioni siano obbligati a versare una percentuale dei loro bilanci e quando c'è da pagare una retta, un assistente sociale in più, una psicologa o altro ... si attinga da questo fondo e dove non ci sono risorse provveda lo Stato.
    Non è un costo, ma un investimento (se proprio la vogliamo vedere con gli occhi della politica, tralasciando la fondamentale importanza di aiutare un bambino) perchè i bimbi che oggi non aiutiamo saranno in futuro delinquenti e genitori (magari già a 16 anni) di altri bambini disagiati. Costi di assistentei sociali, costi di ospedali, di polizia, di prigioni. Purtroppo il politico di oggi guarda alla sua poltrona e al domani ci pensi qualcun'altro.
    Ma le cose cambieranno. Finchè avrò respiro mi batterò per questo, perché i ragazzi abbiano un futuro ed un futuro migliore.

    Nimoe ... se fosse possibile potrei chiederti di darci del tu?

    Amalia e tutti .... possiamo si incontrarci, una volta lo abbiamo fatto qualche anno fa.
    Casa nostra è aperta per ospitarvi e siamo in Toscana, quindi cenrali e facilmente raggiungibili da quasi tutta Italia.
    Decidete il giorno, un fine settimana e si fa.

    Inoltre stiamo organizzando una settimana bianca dal 15 al 20 gennaio.
    Chi volesse unirsi a noi il costo è di 299 euro compreso albergo a pensione completa e skypass.

    Buona Giornata carissime amiche ed amici :face-angel:

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime23 Sep 2011
     

    Buona giornata anche da mè.
    Certo trovarci rurri per una settimana bianca..non male!! tuto da vedere con gli impegni della famiglia ..ma buono sapersi, nel frattempo, magari in privato, Amalia diciamoci di dove siamo,nimoe ..la conosco da un bel pò.. ppi vediamo..la mia mail è disponibile, cliccando sul mio nik. ciaoo

    • CommentAuthorsingle
    • CommentTime23 Sep 2011
     

    Condivido a pieno il problema dei comuni e dei suoi servizi. Vivo al nord in una provincia e comune ricco e qui tutto funziona. Servizi sociali, psicologi, psichiatri, rette pagate regolarmente doposcuola privati e semi privati. L'affido è stato promosso molto e in classe la mia princi non è la sola in affido. Anche gli insegnanti sono stati preparati e collaborano. Riconosco che è la situazione idilliaca ma che il mio comune è una rarità. Anch'io mi sto battendo da sempre per questi bimbi convinta come dice Riccardo che aiutandoli adesso avremo buoni adulti (si spera almeno) e che politicamente è un investimento ( tra di loro ci sono futuri medici architetti ecc.). Anche se siamo una goccia in mezzo al mare tante gocce fanno il mare stesso. Cerco sempre di promuovere ogni iniziativa a favore degli affidi eterofamiliari e di dare il mio contributo ogni giorno. Sono le persone come noi che fanno la differenza che non solo parlano parlano ma soprattutto fanno fanno fanno. Persone che sbagliano cadono e si rialzano che non si arrendono. Prima o poi qualcuno si renderà conto che le leggi vanno cambiate nel frattempo cresco la princi e se il tempo ( che per me è troppo poco voglio una giornata di 36 ore) me lo permetterà anche un altro principino. Quest'ultimo pensiero è nella mia testa, grazie ai servizi sociali che spingono per il secondo bimbo in affido, ma ancora mi spaventa. buona giornata

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime23 Sep 2011
     

    Single, parli veramente di un Isola felice! io anche sono del nord, non posso parlare solo male dei miei serv. col tempo, con discussioni e scontri civili, ora ci..capiamo,

    ma ho ricordi di situazioni veramente difficili, dove mi sono ritrovata sola a pensare e decidere come agire, perchè a ..richiesta di aiuto, di una parola , almeno, si è aspettato anche 7 giorni! praticamente a..problema risolto!!
    Ecco , dico onestamente, che con l"andar del tempo, presentando io ogni volta le mie opinioni, ascoltando le risposte, replicando..insomma cercando di lavorare, insieme non contro, e ricordando sempre, che se ero li, era solo per quel che si deve al bambino, i suoi elementari diritti!!..ecco ..devo dire che le cose vanno meglio ora, certo sinceramente, il sostegno anche emotivo, oltre che pratico che io immaginavo di avere...no, non c"è stato.

    • CommentAuthornimoe
    • CommentTime23 Sep 2011
     

    Buongiorno a tutti, Riccardo con vero piacere diamoci del tu. Single concordo che veramente la tua è un'isola felice , io sono al sud, al mio comune di appartenenza neanche i fondi per i vari contributi di affido, mai ricevuti quando eravamo in affidamento. Psicologi? a pagamento, privato, tutt'ora è cosi', a scuola? combatto da sempre, nn vi è un piano, un modo....forse il termine giusto è la preparazaione per aiutare le famiglie affidatarie o adottive nell'ambito scolastico e anche didattico, sostegno macche' manco a parlarne, la situazione è quella che è da sempre, situazione affido? tragica abbiamo il numero piu' basso delle famiglie affidatarie. Quindi ci si ritrova da soli, come dice amalia a combattere ed anche a opporre resistenza e dare informazione ovunque si puo' cercando in tutti i modi di far conoscere la realta' e mobilitare gli animi,e soprattutto dare il proprio aiuto sempre, con i fatti nn con le parole!
    Per il week end sarebbe carino no? vero Lauri? e per la settimana bianca è da valutare secondo gli impegni lavorativi e familiari, un saluto a tutti alla prossima.

    •  
      CommentAuthoramalia
    • CommentTime24 Sep 2011
     

    Nord benestante e cattolico: contributo pagato, ma psicologa privata (per 2 anni), psicologa per noi a pagamento...Ma va bene anche così. Il vantaggio? abbiamo scelto noi a chi consegnare le nostre difficoltà. In compenso siamo ben supportati e accompagnati dal gruppo di mutuo aiuto di Famiglie per l'accoglienza
    L'incontro con voi sarebbe possibile in estate o durante qualche vacanza rituale, sempre che la smettano di levarci il 25 aprile l'1 maggio ecc
    Buon finesettimana!

    • CommentAuthorlauri
    • CommentTime24 Sep 2011
     

    Amalia, almeno avete potuto scegliere voi la psicologa!! spesso, anzi sempre per quel che conosco, ti assegnano quello della ASL..che vada, che non vada, che sia accettato dal bambino o meno..fà niente...ci si deve andare.
    per eventualmente incontrarci...vedremo..valuteremo..con calma..l"importante è che ci si "veda" qui, per sostenerci, aggiornarci..poi..vediamo che ne nasce!

  11.  

    Ciao Single, grande carica, bravissima.
    A volte possiamo avere idee diverse, ma il fine di aiutare i ragazzi è comune e sotto questa bandiera dell'Affido dobbiamo tutti batterci, specie per quei bimbi che non sono nati in comuni o regioni che già fanno parecchio.

    Lauri ... 7 giorni? Ci sono dei comuni che hanno fatto aspettare richieste DI URGENZA da parte del tribunale dei minori per un anno ... e poi hanno risposto solo perché minacciati di denuncia dal giudice stesso
    Molti comuni non danno non solo il sostegno emotivo, ma tantomeno quello pratico, nonostante le lotte.
    A volte poi non è questione di servizi, ma anche di come ci si pone con loro. Bravissima tu e chi come te è riuscita a sfondare un muro di omertà e indifferenza: una speranza per chi si trovi nel pantano che certi servizi creano apposta per far fallire l'affido.

    Nimoe ... purtroppo sono pochi i comuni che non sono così, specie al centro sud.
    Un servizio sociale del centro ha risposto (per scritto) ad un comune del nord che chiedeva di mettere in affido un loro bambino in quella città presso una famiglia trovata da loro (e quindi la retta a carico del comune del nord). No all'affido a loro e se lo metterete in affido a loro, da noi non avrete nessun aiuto. Il comune del nord ha fatto una richiesta direttamente al tribunale (per scritto) denunciando la cosa.

    Amalia ... gruppi di supporto alle famiglie ... quasi un sogno nella maggior parte dei comuni

    Per incontro in festa rituale, proporrei i giorni dei primi di novembre, ognisanti che sembra possa esserci un ponte

    •  
      CommentAuthorCRIS
    • CommentTime25 Sep 2011
     

    Ciao a tutti, ho letto con molto interesse questa discussione anche se non ho scritto essendo ignorante in tema di adozione mite.
    Per quel che riguarda il rapporto con i servizi sociali, noi facciamo parte di un movimento o associazione che sostiene le famiglie affidatarie della nostra provincia, che organizza i gruppi di sostegno così come la formazione delle coppie che si avvicinano all'affido ed è un supporto valido nei momenti di bisogno, vale a dire che se i servizi sociali non rispondono, loro lo fanno. Tra l'altro si occupano dell'aspetto burocratico, delle rette, assicurazioni ecc e ci consigliano anche sugli aspetti pratici o piccoli problemi quotidiani.
    Ognisanti? Da noi il ponte c'è...si potrebbe fare:face-smile: