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domani appuntamento con polo affido! vi farò sapere.
Dopo un colloquio durato 2 ore, siamo arrivati all'accordo di risentirci fra una settimana, con l'invito a darmi il permesso scritto, e notificato anche alla casa famiglia, per continuare a frequentare il bambino e gli altri bimbi. Di risposte certe non me ne hanno date, adducendo a problemi di tempi con il tribunale. Io fermamente ho dichiarato di voler avere risposte certe altrimenti avrei cercato altre situazioni, per frequentare bambini, mettendo una pietra sopra a tutti i discorsi di affido possibili. Vediamo se mettendoli con le spalle al muro e dichiarandomi fuori i loro progetti di affido ottengo per lo meno più attenzione.
Se ti danno il permesso scritto è già cosa buona, difficilmente ho visto mettere nero su bianco qualcosa da parte dei servizi sociali
Stamane ho parlato con l'assistente sociale che ha in carico il bambino, si è scusata per l'inconveniente estivo. Mi ha garantito che la prossima settimana, all'incontro con la casa famiglia, metterà i "puntini sulla i" e pianificherà un progetto per permettermi di incontrare il bimbo. Suppongo sia un progetto diurno per prenderlo da scuola, aiutarlo nei compiti e per portarlo a fare attività fisica. MI ha detto che a fine mese avrà anche l'incontro con il giudice per rivedere bene il decreto dell'affido. Io sto con le dita incrociate e vi farò sapere al più presto le eventuali novità.
Grazie Massimiliano per tenerci aggiornati
grazie Riccardo per l'appoggio morale, se hai tempo vai sul mio profilo facebook e vedi quello che ho postato oggi. E poi qualcuno mi venga a dire che non posso essere un buon "padre"! Naturalmente non ce l'ho con te, sia ben chiaro, ma con chi mette in dubbio la mia capacità di essere genitore affidatario solo perchè sono single e maschio!
L'avventura è finita. Stamattina ho telefonato alla struttura e l'assistente che in carico il bambino, dopo una riunione di staff, mi ha informato che si è deciso che il bambino deve recuperare il rapporto con la figura maschile paterna, e che un mio coinvolgimento in questa fase è considerata controproducente e destituirebbe ulteriormente il bambino, che mi vedrebbe come paragone del padre. Quindi niente progetto di affiancamento al bambino, e penso io, niente progetto di affido. Mi terranno presente se in una seconda fase il recupero della capacità genitoriale (dal padre del bimbo) venga meno. Io ho ipotizzato anche che un mio rientro come volontario in casa famiglia sarà fermamente sconsigliato. Alzo bandiera bianca. Dovrò trovare il modo di metabolizzare questo colpo. Sono caduto molte volte e sicuramente troverò il modo di rialzarmi anche questa volta. Grazie per l’interessamento fino a qui datomi. Buon lavoro a tutti.
Non ti scoraggiare, noi inizieremo adesso un secondo affido dopo più di 5 anni, è una realtà talmente complessa che tante cose rimangono inspiegabili...Se mi posso permettere e se ne hai voglia, magari tra qualche tempo, rivolgiti altrove carico delle tue esperienze e della tua voglia di accogliere. Noi abbiam fatto così e finalmente a Natale arriverà un altro bimbo in famiglia!!!!In bocca al lupo !
Sto a leccarmi le ferite. La cosa che mi fa più male è che non hanno avuto coraggio di chiudere completamente la pratica. Secondo loro dovrei rimanere appeso... (non voglio sperare che il riavvicinamento al padre vada male). Ora non ho la capacità di iniziare nuovamente un percorso di affiancamento ed ho paura di affezionarmi ad altri bimbi.
La paura fa parte del dna di ognuno di noi, ma le nostre paure dobbiamo imparare ad affrontarle e superarle.
parafrasando Ferradini "vedrai che un bambino è già in cerca di te"
Se si ha paura "un bambino non nascerà" diceva Renato Zero ... ed io ti/vi dico che coloro che hanno paura dell'affido e delle (a volte) dolorose conseguenze (talvolta causate a torto o a ragione dai servizi sociali) sappiano che è necessario andar loro incontro ... soffrire ... un po' morire ... per togliere quei bambini da situazioni che sono costretti a subire.
Noi possiamo scegliere, loro no.
La scelta giusta è quella di non mollare mai e di andare avanti cercando di aiutare quanti più bambini possibili, togliendoli dalle grinfie dei loro aguzzini.
Tutti oggi ci scandalizziamo della morte tragica di Sarah Scazzi ... ma ieri ... ieri chi pensava a quella famiglia che appare tanto bisognosa di aiuto?
Dove erano i servizi sociali? Dove erano i vicini?
E dove sono le persone oggi ... perché non sono ad aiutare quelle migliaia di famiglie che domani saranno come la famiglia di Sarah Scazzi e dei suoi zii.
Oggi dobbiamo aiutare, capire i loro disagi perché domani non succedano tragedie come questa.
Lidia ... un in bocca al lupo grande grande ... di che zona d'Italia sei?
Massimiliano, non dovresti aver paura di affezionarti a questi bambini, perchè l'amore non presuppone la paura, ma ne è il contrario. Certo voler bene ad un bambino per poi vederlo andare via non è facile per nessuno, ma il soffrire fa parte della vita e può diventare un aiuto per crescere e maturare. Tu potresti dirmi: eh si non sono un bimbo che devo ancora maturare,io invece credo che non si finisce mai di crescere e col tempo ci si allena anche ad affrontare le sfide più difficili a testa alta e a trarne un insegnamento per il futuro.Per la stessa paura allora non si dovrebbero avere figli, tanto poi se ne vanno e a volte anche prematuramente, non si dovrebbe iniziare una nuova relazione per timore che vada a finire come la precedente e cose di questo genere. Continuare a pensare a quello che è stato e a come poteva andare avanti non serve a nulla, pensa solo che per ora il bimbo avrà una possibilità in più per stare con il padre, ma questo non dipende da te. Quindi
vai avanti per la tua strada e in bocca al lupo.
sto frequentando in questo periodo una casa famiglia di mamme in difficoltà con i loro bambini . Ieri mentre stavamo parlando del natale, una delle ragazze, 21 anni con un bimbo in pancia e una bimba di tre anni che vive con lei in casa famiglia in attesa di trovare una famiglia affidataria ha detto: io a Natale forse non ci sarò....come sarà il mio Natale...cosa mi resta se nel frattempo trovano una famiglia per la mia bimba e avrò partorito anche il bimbo?( che rimarrà in ospedale e verrà dato in adozione subito). Mi sono venuti i brividi, abbiamo cercato di consolarla, ma c'era ben poco da dire. Allora mi viene da pensare: quant'è grande la sofferenza di queste madri? Siamo noi a soffrire o loro?
senza contare la sofferenza dei bimbi ovviamente
Sono della provincia di Monza, abbiam conosciuto genitori bimbo ed ora aspettiam di conoscere lui che vive in comunità da anni....è la prima volta che entreremo in una comunità, siam molto emozionati e, non lo nascondo, anche preoccupati,però penso che sia abb normale. A presto!
Cara Cris, la mia paura sta scemando, ma un dubbio mi resta. La vicenda con il bambino non si è chiusa definitivamente, e a detta dell'assistente sociale se il tentativo di riavvicinamento al padre non andasse in porto, rientrerei nella rosa dei genitori affidatari da parte della struttura per l'affido del bimbo. E' questo che mi blocca! Lo so che con il se e il ma non si va avanti, ma presupponendo una mia frequentazione di una nuova casa famiglia con il relativo avvicinamento ad altri bimbi che sfociasse in un altro possibile affido, come dovrei comportarmi sapendo che da un giorno all'altro potrebbe squillarmi il telefono per prendere il bambino "conteso"?
Ciao Lidia, come è andata?
Secondo me nessuno può dirti quello che devi o non devi fare...non so come spiegartelo, è una cosa che devi sentire tu. Se hai dei dubbi, aspetta, a volte non affrettare le cose aiuta a maturare e a rivalutare la situazione. E' vero che non dovremmo farci prendere da troppi dubbi, ma è anche vero che veniamo coinvolti nel nostro profondo e visto che non siamo robot, abbiamo bisogno anche di tempo per "metabolizzare". Ci sono famiglie che passano da un affido all'altro come se niente fosse, ma il più delle volte i servizi sociali stessi (almeno qui da noi) ritengono sia meglio lasciar trascorrere del tempo . Quel bimbo non era ancora entrato nella tua casa , ma era già entrato nel tuo cuore
Quel bimbo non era ancora entrato nella tua casa , ma era già entrato nel tuo cuore
Bello Cristina, davvero un bel pensiero
Ciao Cris, hai capito bene i miei sentimenti e il mio stato d'animo. Ora devo trovare il modo di ridimensionare l'amore che avevo per il bimbo, per far spazio a quello che potrà arrivare. Continua ad essere un pensiero ricorrente nella mia testa in tutti i momenti della giornata, ed ogni occasione è buona per rintuzzare il suo ricordo. I ma e i se si rincorrono, e continuo a sentirmi come intrappolato in una bolla.
Nuova svolta nel mio "caso". D
opo mia esplicita richiesta a rifrequentare la casa famiglia dove si trova il bimbo, e dopo due settimane di attesa, penso per decidere il da farsi, mi hanno autorizzato a quanto richiesto.
Perlomeno posso così continuare a vedere il bimbo e gli altri.
Oggi, per me, è una bellissima giornata!
Sono molto contenta per te Massimiliano , ma sopratt per il bimbo che sarà felice di rivederti!!!
Noi domani finalmente andremo in comunità per conoscere il bambino, il cammino è molto complesso però siam contenti!!!A presto Lidia
Giornata fantastica. Ho potuto rivedere finalmente tutti i bambini e lui in particolare. Tutti mi hanno fatto festa, cosa che ha fatto strano agli operatori e alla psicologa della struttura. Mi sono sentito osservato per tutto il pomeriggio ed ogni tanto hanno provato a lanciare qualche provocazione per vedere come reagivo. Abbiamo parlato dei nuovi "casi", come dicono loro, presenti in casa e hanno voluto sapere la mia opinione, che è stata sempre da me ben ponderata. Speriamo che vada tutto per il meglio.
A te Lidia mando un grosso in bocca a lupo, e facci sapere come è andata. Siamo o non siamo una grande famiglia?
Bene Massimiliano
Che tipo di provocazioni? Cosa curiosa
Appena arrivato, la psicologa mi ha chiesto cosa ci facessi li. Appena gli ho detto che dovevo iniziare quel giorno ha detto "ah si, ne abbiamo parlato in riunione". "Cosa dovresti fare?", ed io gli ho risposto che se ne avevano già parlato alla riunione...
Quando sono tornati i bambini da scuola, io stavo già aiutando un altro ragazzo con i compiti a casa e subito dopo le “feste” dei bimbi, sempre la psicologa mi ha detto "aiuti tu (nome del bimbo) a fare i compiti?" gli ho risposto che ero già impegnato e che era il caso che a (nome del bimbo) lo aiutasse qualcun altro. Cosa aspettavano? che io mi fiondassi sul bimbo e lasciassi l'altro che stavo aiutando? Finiti i compiti del ragazzo, mi hanno richiesto ulteriormente di aiutare il bimbo in questione e dopo aver iniziato, ogni due minuti, con una scusa o un'altra entravano per vedere cosa facessi. Alla fine di tutto mi hanno richiesto di seguirli in stanza operatori per parlare un po'. Mi hanno chiesto di come avessi trovato i ragazzi, e io ho espresso la mia sensazione che fossero tutti più elettrici e sboccati rispetto a qualche mese prima. Mi hanno messo a conoscenza delle ultime dinamiche in casa famiglia, illustrandomi anche un “caso” presente in struttura. Candidamente mi hanno detto che il ragazzo è molto problematico, con scatti d’ira, piromane, violento, sboccato e che sarebbe stato il caso di tenere gli occhi bene aperti. Mi hanno detto altresì che “il caso” non si sarebbe mai risolto in quanto allontanato dalla famiglia d’origine perché i genitori hanno un’assenza totale di capacità genitoriale, che per loro anche con terapie non si sarebbe mai acquisita. Vi ricordo che per il bambino che dovrei prendere in affido, stanno cercando invece di far riacquistare la capacità genitoriale al padre. Io ho pensato “Due pesi e due misure”. Lo staff presente in casa famiglia mi ha ulteriormente chiesto se avessi finito il corso dell’affido familiare (come se non lo sapesse), io ho sorriso dicendo che alla riunione di presentazione ero stato proprio accompagnato dal responsabile del polo affido, che ha ben specificato la mia frequentazione del percorso ed essere “abile arruolato come genitore possibile affidatario” e dove era presente la psicologa che ora mi aveva fatto la domanda. A questo punto mi hanno detto a chiare parole: “il polo affido di tua appartenenza ha iniziato il nuovo percorso formativo, ci sono nostre conoscenze che lo frequentano, però sono tutte persone single, non ce n’è neanche una sposata, ma che non lo sanno che i bimbi non vanno in affido a single?” Io gli ho detto che la legge dice ben altro, anche in considerazione del fatto che meglio uno che niente. Allora lì mi hanno detto “Tu hai nulle possibilità perché sei single e maschio”. Alla faccia della sincerità. Non ho ribattuto alla provocazione, ed ho detto che non stava a me decidere e che una possibile richiesta di affido familiare non sarebbe partita da me ma da assistenti sociali, o dal polo affido, o addirittura dal tribunale essendo io incluso nell’elenco delle famiglie affidatarie. Se non sono provocazioni queste…
So solo che oggi sono felice, che le “feste” che mi hanno fatto i bambini valgono tutti questi messi di allontanamento. Ai posteri l’ardua sentenza. Di sicuro cercherò di tenere a freno il mio carattere irruente.
Sembra che non ti vogliano.
Ma il motivo quale pensi possa essere?
Caro Riccardo, per la risposta basta leggere tutti i miei post su questo blog. Non sono io che mi faccio un film!
Nessuno dice che ti fai un film ... ma le motivazioni per cui fanno queste cose?
Come ho già detto nei miei precedenti post suppongo che sia dovuto al fatto che la mia vicinanza al bimbo sia "pericolosa" per loro in quanto potrebbe accelerare il processo di affido nel momento che il giudice ribadisca questa evenienza. Un bambino in casa fa guadagnare loro almeno 70 euro al giorno, e anche in presenza di un decreto del giudice, ci vuole molto tempo per trovare una famiglia affidataria e poi c'è il tempo dell'affiancamento, e tanto altro ancora. Nella stessa struttura, in un caso simile, tra il decreto e l'affidamento è passato un anno, perchè la famiglia affidataria non riusciva ad incontrare il ragazzo, in quanto la casa famiglia bloccava ogni accesso ventilando le scuse più disparate: punizioni, corsi vari, malattie, vacanze. Solo quando i genitori affidatari hanno alzato la voce sono riusciti a frequentare (affiancare) il ragazzo. Penso che molte strutture nascano non per motivi sociali ma per lucro. E' cinico forse da parte mia dire una cosa del genere, ma più passa il tempo e più la mia ipotesi prende piede. Sono tenace e non mollo la presa! Ciao
Che molte realtà siano nate per lucro è certo, basta vedere che la maggior parte sono gestite da cooperative e no da famiglie o religiosi, ma è anche vero che se una struttura è basata sul lucro non significa che non faccia un buon lavoro (le leggi regionali impongono certi requisiti, come un certo numero di educatori professionali, che hanno un costo non indifferente ... una casa famiglia con 10 bimbi spende in un anno di normale amministrazione tra i 380 ed i 400 milioni).
Sulla base di quanto da te osservato non è detto (ma potrebbe anche essere, solo che non ne sarei così sicuro come tu dici) che la struttura in questione non sia una buona struttura. Per quanto riguarda i soldi è vero (l'ho detto anche io in diversi post) che capita che le case famiglia non vogliano far andare via i bimbi per mantenere la retta, ma è anche vero che ci sono talmente tanti bambini da aiutare che se non è uno è l'altro, quindi la retta è la stessa che sia quel bimbo che l'altro. Inoltre alle case famiglia non conviene fare la guerra su questioni economiche e mettersi contro i servizi sociali, altrimenti perdono la fiducia dei comuni che gli mandano i bimbi.
Sulla situazione di un'altra famiglia, lascerei perdere, perché è un "si dice" e non sono fatti vissuti sulla tua pelle ... commentabili in teoria, ma non tali da poter emettere un giudizio o portarli come prove per le proprie idee.
Chi si occupa di bambini ha a cuore la sua educazione (questo anche chi lo fa per lucro, perché migliore è il suo lavoro, maggiori saranno le richieste e quindi una contrattazione migliore sulla retta ... che spesso è molto di più di quella da te indicata) e, magari a volte anche sbagliando, decide la cosa migliore per il bimbo ... a volte acnhe solo a pelle.
Quello che ti consiglierei veramente per il bene del bimbo, è capire, al di là di polemiche e di giudizi sbrigativi, quale sia il motivo di tanto dissenso (lo prendo per buono, ma è una tua opinione, ma mi fido) nei tuoi confronti.
Forse ci tengono a lui e vogliono essere strasicuri che vada a star bene.
Capirai che con tante storie che ci sono ...
Dalle tue parole "singolo e maschio" credo di poter dire che forse, e ripeto, forse, possano pensare a te come un pedofilo, o meglio, vogliono essere strasicuri che tu non lo sia.
Io credo che la maniera migliore non sia "non mollo", ma "mollo per il bene del bimbo se necessario" perché una tua caparbia ostinazione in tal senso, dove non ci sia dialogo ma un "alzare la voce" potrebbe essere vista come la voglia personalissima di impossessarsi del bambino, dando spazio alla fantasia più sfrenata come quella di considerarti un pedofilo.
Sii costruttivo con loro. Metti sul tavolino le tue carte, lasciati scandagliare ed accetta la cosa di buon grado in modo da fugare in loro ogni possibile dubbio.
Dopo un anno di frequentazione della stessa struttura, ho notato un notevole ricambio di operatori che raramente avevano una specializzazione. Molti avevano solo il diploma magistrale, altri provenivano da istituti tecnici. In struttura c’è una psicologa. Parlando con vari operatori ho scoperto che le uniche figure fisse, cioè assunte a tempo indeterminato, sono la psicologa e un’assistente sociale, tutti gli altri sono con contratto di collaborazione.
Quanto riguarda i bambini è vero che ce ne sono molti in difficoltà, ma quando la psicologa mi dice “per fortuna sono arrivati altri due bambini, così lavoriamo” la cosa mi fa riflettere: se non fossero arrivati cosa avrebbero fatto? Avrebbero chiuso una delle due strutture, perché i costi altrimenti sarebbero stati troppo alti?
Solo nella mia zona negli ultimi mesi sono “spuntate” tre strutture nuove, quindi penso che anche nel contesto sociale si cominci a parlare di “concorrenza”.
Le vicende occorse all’altra famiglia non sono state riportate da terzi, ma ascoltate con le mie orecchie. Sentite sia dalla famiglia affidataria, sia dal ragazzo che, ancora oggi, si fa il sangue amaro appena sente parlare della casa famiglia, e non perché sia un ragazzo difficile; buon studioso con la media dell’otto, persona calma e riflessiva. Appena mi ha detto che a volte veniva messo in castigo soltanto perché distrattamente metteva il bicchiere usato nell’acquaio invece che in lavastoviglie, o perché non piegava i suoi panni a dovere. Io sono per la disciplina, sono metodico, ma non penserei mai di “punire” qualcuno perché è distratto. Se poi le situazioni si ripropongono giornalmente… è un altro discorso.
Ti ripeto per l’ennesima volta che non è partita da me la richiesta di affidamento. All’inizio del mio percorso ho espresso la mia convinzione di non prendere in affido nessuno, essendo single. Solo dopo molteplici sollecitazioni da parte del polo affido, e “crisi” personali, credendomi incapace, di capacità genitoriali, e diciamolo pure tanta paura di commettere errori che avrebbero potuto “rovinare” ancora di più il bimbo, ho accettato questa evenienza. Non credo che loro pensino a me come pedofilo, altrimenti non avrebbero consentito un mio avvicinamento anche “intimo” con i bimbi. Ti ricordo che molte volte mi hanno affidato i bimbi, per portarli al parco, in palestra e persino in piscina. Mi hanno invitato anche a fare la doccia ai bimbi, e quindi penso che più intimità non ci possa essere.
La mia caparbietà non è per impossessarmi del bimbo, bensì per avere una risposta chiara. Sarei l’uomo più felice di questa terra se il bimbo si potesse ricongiungere con la propria famiglia. Non sono mai stato uno che fa tanti giri di parole, forse sono poco diplomatico e “sbatto in faccia” troppe volte le mie opinioni e la verità, pur mia che sia. Vorrei che tutti si comportassero allo stesso modo, anche per non incorrere a fraintendimenti o i classici “non volevo dire questo, hai capito male”. Sono un tipo “pane al pane, vino al vino”.
Cercherò per il bene di tutti, me compreso, di rendere ancora più chiaro il mio pensiero, così da fugare ogni dubbio.
Buon fine settimana
La situazione mi sembra abb complessa Massimiliano quindi è molto difficile da fuori esprimere anche un semplice parere, se riesci a continuare a vedere il bambino e gli altri della casa famiglia penso che sia positivo per tutti!
Noi stima vivendo avvicinamento del bimbo molto graduale e devo dire che la comunità dove vive è ottima, gli operatori sono bravissimi e disponibili, quindi forse ti consiglierei di rivolgerti altrove...In bocca al lupo!
Ciao Lidia, sono contento che tu stia vivendo il percorso d'avvicinamento in modo graduale e che ti sia trovata a incontrare persone e luoghi d’incontro giusti. In un altro post avevo già detto che avevo preso contatti con altre strutture ma ciò che mi ha bloccato e ancora mi blocca adesso è che c'è la faditica "spada di Damocle" che pende sulla mia testa: il decreto del giudice ad oggi non è stato revocato: il bimbo deve andare in affido. Il giudice ha solo temporaneamente consentito il riavvicinamento del bambino al padre per "vedere" se quest'ultimo possa riacquisire la capacità genitoriale. Quindi capisci bene il mio dilemma: allontanarmi dal bambino, e naturalmente dagli altri presenti in casa, con il rischio di essere contattato da un momento all'altro per prenderlo in affido, con le conseguenti complicanze, avvicinamento al bimbo (che ora già c'è - nel bene o nel male che sia) e con la possibilità che incontri altri “paletti” come quelli incontrati dalla famiglia mia amica, colloqui con le autorità preposte , ecc. con il rischio che nelle nuove strutture trovi altri bambini a cui sicuramente mi affezionerei, e con la possibilità che si avvii altro percorso d’affido? O continuare “torto collo” in questa mia frequentazione? Per ora sto aspettando che questa situazione si chiarisca, e nel caso che l’affido di questo bimbo non dovesse avvenire più, prenderò altre strade.
Un bacio e un grazie per la “vicinanza” al mio problema.
ciao a tutti! dopo più di un anno e mezzo dal mio ultimo intervento su questo forum torno a farmi sentire per dire che siamoormai giunti ai due anni di boa dall'affido di I. Tutto procede bene. Ad un certo punto, non so perché, è scattato nella mente di I. un clic, qualcosa che gli ha permesso di affidarsi veramente a noi senza timori: non più alleanze strategiche, rifiuti e polemiche a non finire, atteggiamenti di sufficienza e sfida nei confronti di ogni adulto, diffidenza verso i compagni di classe. Ora I. va nel mondo del quartiere della famiglia della scuola delle amicizie con scioltezza e sicurezza. Ha solo 12 anni e per molti aspetti è ancora abbastanza inconsapevole della sua situazione e dei prblemi della sua famiglia d'origine, diciamo che ha imparato a godersi il presente bello e sta mettendo l'anima per costruirsi relazioni soddisfacenti e remunerative...e ci sta riuscendo. Ci sentiamo una famiglia vera e ci chiediamo come sia possibile che I.non sia sempre stato con noi.
Dovremmo essere riconvocati dal tribunale dei minori per il rinnovo dell'affido e saremmo dell'idea di iniziare le pratiche per l'adozione mite.Vi facciamo sapere. Auguri a tutti quelli che si gettano nella folle e bella impresa dell'affido!
Amalia e Giovanni
sono anch'io in rinnovo affido.Qualche incontro con psicologa e assistente sociale ma sono tranquilla. Pultroppo la famiglia della mia princi non è migliorata in questi anni oltrettutto princi comincia a chiedermi di avere il mio cognome (si presenta già cosi' a chi non la conosce e per battuta). Comincio a pensare anch'io all'adozione mite che per quanto sia uno stupido ripiego legale, serve a dare un senso di appartenenza ai quei bimbi nel limbo. Gli assistenti sociali mi hanno poi proposto di prendere in affido un altro bimbo di 5 anni e cavoli ho avuto il desiderio di dire subito si ma poi.... la mia princi non è ancora pronta a dividermi con qualcun'altro io devo essere razionale e ricordarmi che sono single e il passo piu' lungo della gamba farebbe molto male ai piccoli. Quindi con rammarico ho dovuto dire di no. Spero che ci sia gia' pronta una famiglia per quell'angioletto ma mi fa specie che lo chiedano a me ho paura che non ci sia nessuno disponibile nel mio comune.
Buongiorno AMALIA. non ricordo la storia del tuo affido, ma 2 anni sono un bel "giro di boa" il ragazzino ormai ha assorbito, la famiglia, e qunto la circonda, e come dici ora si fida, riuscire a ridare fiducia a un ragazzino che arriva all"affido, spesso distrutto nella psiche, e altrettanto frequentemente nel fisico, non è cosa semplice!! ma a quanto dici..ci siete..
Scusa se te lo chiedo, suupongo il vostro sia un affido Giudiziario, il ragazzo ha incontri con qualcuno della sua famiglia bio? e è possibile che siate voi famiglia affid. a chiedere un adozione mite?
Io sono mamma affidataria (oltre che bio di 2 figli) da quasi 8 anni, e questa faccenda dell"adoz. mite, ci esra stata ventilata , ma ppi nessuno ne ha accenato più. grazie per quanto mi potrai dire.
Ciao Lauri e Single. Sì, I. incontra la mamma regolarmente a casa nostra; prima ogni due settimane, ora, dopo il trasferimento in altra comunità fuori provincia, una volta ogni mese e mezzo. Pensiamo all'adozione mite soprattutto per tutelare nostro figlio dai rischi he vincoli cn la madre comportano (sua sola adulta bio di riferimento, in quanto il padre non ha riconosciuto I. alla nascita nè siè mai presentato sulla scena in questi 12 anni): la madre vorrebbe che il figlio interrompesse gli studi a 14 anni e che lavorando mantenesse lei nella casa che ha ereditato dal padre; attualmente la madre vive in una comunità con vigilanza strettissima perché lì sconta anche una pena di due anni, ma evidentemente non cessa di avere fantasie di tornare "libera". L'adozione mite (rispondo a "single") non è poi una banalità visto che, non solo il bambino acquisisce un nuovo cognome, ma esce anche dall'asse ereditario della famiglia biologica per entrare a tutti gli effetti in quello della famiglia adottiva; ovvero, si recidono i legami legali ( e perciò i genotori biologici perdono la patria potestà) ma si mantengono quelli affettivi con la famiglia d'origine. Questo significa che in futuro I. non avrebbe alcun dovere, alla maggiore età, di provvedere al sostentamento o al mantenimento della madre:l'adozione mite sarebbe risolutiva rispetto alla minacce di un futuro così fosco. ASpettiamo quindi di sapere qualcosa dal giudice quando lo vedremo per il rinnovo dell'affido. Vi teniamo informate
Scusa, sei sicura che sia cosi? cioè che esce dall"asse ereditario della fam. bio? e per quel che ne sò non perde il suo cognome, ma affianca quello della fam. affidataria al suo.Però può essere che non sia esatto quanto mi hanno detto!
quel che mi lascia in dubbio è..chi decide se è il caso di passare da un affido all"adozione mite? il Giudice dei Minori, è stato detto a noi, solo a Lui, tu invece dici che ne farete richiesta voi, in qualità di famiglia affidataria, ecco mi farebbe veramente sapere come si svolgeranno le cose. per ora grazie e in bocca al lupo.
Ah, per quanto riguarda il pensiero della madre, di mandare il figlio a lavorare per mantenerla..è quanto ha detto anche la madre del mio, lo rivuole.."indietro" perchè lei ha bisogno di un sostegno economico!!povere donne!
Un chiarimento.L’Adozione Mite non esiste come istituto giuridico.l’adozione nazionale è una ed una solamente.L’Adozione è perfetta quando il bambino è in stato d’abbandono e da questo stato, conclamato da decreto del Tribunale per i Minorenni, passa alla coppia adottiva idonea, con ulteriore provvedimento dell’autorità giudiziaria minorile. Ad ogni decreto esiste la verifica da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni; un ulteriore forma di controllo e garanzia nei confronti dello stato del minore. L'adozione mite è un pagliativo per ampliare "l'adozione" ma non ufficiale a separati single avanti col limite d'eta ecc....ovvero a tutte quelle persone che per legge non potrebbero accedere all'istituto. La famiglia affidataria acquisisce la patria podestà e il minore entra in asse ereditario e da qui un bel casino. Con l'acquisizione del cognome e di tutti gli istituti giuridici annessi non è formalmente corretto che il minore continui ad avere rapporti con la famiglia bio e ad essere in bilico tra due famiglie. L'adozione mite ha pero' anche un bel passo prima. La famiglia do'rigine deve controfirmare il documento che mette in stato di abbandono il figlio ( con il quale continuerà ad avere rapporti). Da qui l'adozione mite diventa un MITO. Se i genitori biologici firmassero il documento "dello stato di abbandono" il figlio sarebbe regolamente adottabile. Da qui la pazza Italia si è inventata l'imbrogio i genitori firmano la messa in abbandono contemporaneamente, pero' decido quando vedere il figlio. Quindi mi appello alle coppie se potete non usate l'adozione mite come mezzo per legittimare il rapporto con il minore. Se un figlio non è TUO al 100% non è TUO. E a quelle coppie vorrei sottolineare una piccola cosa per far riflettere. Riuscite nell'adozione mite i genitori bio continuano ad avere rapporti con il minore di Voi sanno tutto. Il minore cresce e voi l'avete fatto studiare l'avete aiutato a comprare casa o ad aprire un'attività e un bel giorno la sua famiglia rientrerà a pieno nella vita del ragazzo e Voi ZITTI. Pensaci bene una donna che firma la carta della messa in abbandono patteggiando di poter vedere comunque il minore è una furba che ha valutato bene i pro e i contro e ha messo in vendita il proprio figlio. Non fare il suo gioco. Ricordati che la mamma è sempre la mamma e anche se sarà adottato mite lui continuerà a vederla e un giorno la manterrà con i vs sacrifici. visto che siete una coppia cercate di adottarlo senza se e senza ma.
In bocca al lupo....
buongiorno, Single, si, è cosi, l"ado. mite non ha nessun fondamento giuridico, l"ha sperimentata per primo il Trib. dei Minori di Bari, da un certo lato, può essere vista come una buona cosa per poter dare un minimo di stabilità al ragazzo in affido, ma è altrettanto vero, che un bimbo che è in affido, che passi poi a questa forma di ado...non ado..sulla carta NOn sarà mai figlio, nel cuore lo è da sempre e per sempre, o almeno per mè è cosi,
il fatto che i genitori bio, debbano firmare l"atto di rinuncia all podestà, mi sembra una delle tante follie italiane. vediamola da questa angolazione: Io Stato ti levo il figlio e lo dò in affido, perchè ti ritengo non adeguato a svolgere il ruolo di genitore, però nel momento in cui, decido di dare sicurezze e stabilità al medesimo ragazzo, ti chiedo il permesso di farlo!!! ditemi se ha un senso??!
E conosco diversi casi dove si è predisposto una di queste ado. ppi finite nel nulla per il rifiuto dei genitori di firmare.
Conosco invece molto bene una coppia che dopo 6 anni di affido ha avuto dal Trib. la proposta di passare a una ado. mite, cosa avvenuta, ma i ragazzi hanno incontri mensili con la fam. bio, nonni compresi!! con effetti tremendi perchè la madre non manca ad ogni incontro di dire ai bimbi che da grandi dovranno pensare ai genitori veri"" mah!!
Quello che mi lascia senza parole (escluso questo forum) è che il tribunale dei minori che DEVE difenderli e pensare il meglio per loro non si prende nessuna resposabilità ( e sono pagati per farlo) e rimpalla il tutto alla famiglia bio e alla famiglia affidataria. Condivido la possibilità che si da a queste famiglia di rimettersi in sesto mentre qualcuno di fidato ti cresce i figli ( cosi' hai piu' e miglior tempo per sistemarti). Ma se dopo 3.4.5.6. anni non si ci sono segni di miglioramento bisognerebbe prendere in considerazione la parola RECIDIVO. L'italia invece cosa fa' quello che hai detto tu: non sei in grado di fare l'adulto ma ti permetto di prendere decisioni fondamentali per il minore; l'adulto in grado invece DEVE stare zitto in un angolo e sperare in meglio. Questa è la giustizia, non racconto niente di nuovo pochi pagano e quei pochi troppo spesso sono bambini. ad Una mia amica è passata sulla sua pelle tutto questo ( ex bimba in affido ora mamma e moglie esemplare)e a 18 anni ha chiesto di essere adottata. Ora che ha la mia età non pensa a mamma e papà bio (in realtà non ci pensa da tantissimo tempo) a mai SUOI GENITORI quelli che hanno lottato contro i draghi (come dice lei) pur di averla come figlia. Penso che la sua scelta di farsi adottare sia stato il regalo piu' bello a seguire la sua piccola e una sua frase: questa bimba è per i miei genitori: meritano di avere una nipote tutta loro fin dall'inizio.... Questo è l'affido, questo è l'amore con la A e i tribunali invece di seppellirsi dietro la carte e/o la finta burocrazia dovrebbe avere il CUORE e un po' meno timbri.
grazie per aver raccontato la bellissima storia di questa ragazza, mi commuovo perchè, il mio ragazzo, ci ha chiesto più volte..mi adottate per favore?? quando era più piccolo, ho provato in modo "indolore" di fargli capire che lo avremmo fatto subito, subito, ma..non era possibile, ora che è più grande, ci ha detto che a 18 anni ci farà la setssa domanda, gli abbiamo detto che la risposta la sa già!! Ma è un ingiustizia, obbligarlo a crescere in bilico continuo, sono anche io daccordo, di dare un pò di tempo a una famiglia in difficoltà, ma..non l"eternità, perchè veramente qui pagano solo i bambini, costretti ogni giorno a confrontarsi con mille piccolezze burocratiche, con domande dai compagni.. perchè poi?? per colpe che non hanno!! La legge sull"affido, cosi come è, non è equa, l"affido raramente dura effettivamente 2 anni!! ma ottusamente ..la portano avanti, tanto i bambini NON votano, non scendono in piazza!! Per ora!! dico io...per ora!!
Ho letto un opuscolo diffuso dalla Provincia di Bergamo (dunque dotato di una certa ufficialità): una volta firmato lo stato di abbandono,ilminore diventa a tutti gli effetti figlio ed erede dellanuova famiglia. Certamente persiste il diritto da parte della famiglia bio di vedere il figlioma le modaità e la frequenza sono a discrezione degli adottanti e in ogni caso cessa per il figlio in modo permanente il dovere di accudire e mantenere i genitori bio in difficoltà o in vecchiaia, quindi le ricendicazione da parte dei genitori biologici non hanno fondamento. A noi è stato detto che per l'adozione mite occorre fare la stessa pratica che per l'adozione normale, dunque carte colloqui con psicologi eccetera e che quando viene riconosciuta l'idoneità il giudice, a conoscenza dell'affido, assegna il minore alla famiglia che ha inoltrato domanda di adozione.
Anche Ripoli mi aveva detto che l'adozione mite è nell'interesse del minore...
E' possibile secondo voi parlare con un legale competente in materia che ci chiarisca definitivamente le idee?
Grazie per aver aperto questa discussione!
buongiorno Amalia, ho letto anche io opuscoli, e tutto quanto ho potuto trovare in Internet. ti racconto quel che è stato detto anoi, dunque, alla prima udienza in Tribunale dei Min. dopo 2 anni e mezzo dall"inizio dell"affido, La Giudice dopo aver parlato per qualche minuto, ci chiese se eravamo disponibili eventualmente ad accettare una adozione mite ,dopo un pò di tempo, perchè ci disse, le probabilità che il bambinmo potesse tornare a casa erano praticamente nulle! Noi all"ora non sapevamo nulla di questa cosa, assolutamente, ma dicemmo che ..si..potevamo farlo.
poi se ne parlò con i serv. che ci spiegarono un pò in cosa consiste questa ado. per noi andava bene, ma da allora nessuno più ne ha accennato.
Per quel che ci hanno detto, Noo dobbiamo essere noi genitori aff. a richiederla, assolutamente! perchè il giudice penserebbe che stiamo passando dall"affido solo per avere una facile adozione! Ora Amalia, non sò che dire, a noi è stato detto cosi dai serv. soc. e noi si và avanti con l"affido che viene rinnovato ogni 2 anni, sempre con Udienza in Trib.
ora magari mi vado a rileggere la tua storia, ma credo il vostro sia un affido Giudiziario vero? e che dura da molto..perchè una eventuale proposta di adoz. scatta quando è effettivamente appurata l"impossibilità del rientro del bambino.
Guarda mi permetto di darti un parere, valutate bene prima di procedere alla richiesta di adoz. perchè potrebbe veramente essere che..pensino male! Ma i vostri serv. soc. che ne pensano? perchè magari può partire da loro l"idea!! fatevi ben consigliare, prima magari di ritrovarvi a fare non il bene ma..peggio per il bimbo.
spero comunque di avere notizie. noi dovremmo avere a presto l"Udienza, sono passati altri 2 anni, penso che questa volta potrebbero esserci delle novità, il Giudice dovrà prendere atto che questo affido dura..per sempre..vi farò sapere di sicuro. apresto.
Amalia, scusa, sono andata sù a rileggermi la vostra storia, vedo che anche a voi, è stato proposto dal Trib. dei Min. l"ado.mite, perciò è ovvio che procediate e che avete il consenso del Trib. annulla perciò quanto ho scritto qui sopra, e che dirti..in bocca al lupo..e ovviamente..aspetto belle nuove! grazie..ciaoo
I nostri servizi sociali non hanno mosso un solo passo e fu il giudice a invitarci a inoltrare domanda d'adozione (questo alla prima udienza d'affido!) dicendo che bisognava agire "prima che la mamma andasse giù di testa". Un quadro del tutto differente rispetto al vostro! Qual è il vostro tribunale di riferimento? Il nstro è quello di Brescia. Grazie di tutto e a presto
l'applicazione della art 44 l.184/83 si applica con il consenso del minore se ultraquattordicenne o dei genitori naturari. Quindi la richiesta non viene fatta dagli affidatari. Resta sempre il fatto che prima ci vuole il consenso e poi s'inizia l'iter. Il consenso non lo da' il giudice (che lo fa per le adozioni vere dove dichiara lo stato di abbandono)Qui sono le parti in causa che lo dichiarano. Per questo alle adozioni mite possono accedere chiunque, perche' è qualcun'altro a decidere non è l'autorita' competente. Un'altro problema sono parenti dell'adottato fino al 4 grado che possono intervenire per riprendere il minore con se. Soprattutto se non interpellati. Questo avviene anche con l'adozione dove, pero' trascorso un anno i parenti fino al 4 grado non hanno piu' voce in capitolo. Piu' leggo e piu' mi domando se mascherando il bene che si fa ai bimbi (forse) la giurisprudenza non abbia creato lo specchietto per le allodole per non assumersi le responsabilità. E' vero che il numero degli adottandi è diminuito ma è aumentato di molto gli adottanti miti. Con una bella conclusione: meno lavoro per i tribunali piu' bimbi con i l doppio cognome e piu' responsabilità a chi ha voglia di fare veramente il genitore. E forse mi pemetto di dirlo bimbi con grossi problemi d'identità: "ho il doppio cognome perchè il primo è mamma e papà che non sapevano crescermi il secondo è di mamma e papà bis che invece mi crescono" ..Personalmente avendo due cognomi vi assicuro che è una pizza rispondere per una vita al questa domanda. E poi la mamma è la mamma ma quale mamma?????
Amalia, anche noi stesso Tribunale, mi sà che siamo..vicini di casa..
SINGLE, anche cosi, senza doppi cognome, ora specialmente in piena addolescenza..le crisi di identità ci sono, eccome, r e la rabbia di avere un citofono con un cognome e gli amici lo conoscono con un altro, ti assicuro che è stato un momento..diciamo difficile???
Amalia la mamma bio del princi è capace di intendere e volere? E' importante per l'adozione mite la madre deve firmare la rinuncia alla patria podesta'. Ma la firma deve valere. SE non fosse in grado di intendere e volere che senso ha l'adozione mite se è un terzo che decide per la mamma bio? Ho la sensazione che ti stiano facendo fare il ballo di San Vito.
a quel che so, è in grado di intendere e volere
Amalia altre notizie sull'adozione mite cosi' hai un quadro piu' chiaro. Con l'adozione mite la famiglia perde il diritto ad avere qualunque contributo mensile. Non sono gli adottanti a decidere gli incontro con la famiglia bio ma è il tribunale.L’adottato aggiunge al proprio cognome quello dell’adottante, diventa suo figlio, ma non acquisisce alcun legame di parentela con i parenti del genitore adottivo. In conseguenza di ciò, l’adottato potrà succedere ai genitori adottivi, ma non ai genitori e/o ai parenti degli adottanti.A differenza dell’adozione piena e/o legittimante, l’adozione in casi particolari può essere revocata.I rapporti giuridici con i membri della famiglia di origine non vengono elisi: infatti, nei loro confronti, il minore adottato con la procedura dell’adozione mite mantiene dei diritti e degli obblighi essenzialmente di carattere patrimoniali e i genitori possono, per esempio, diventare suoi eredi nel caso di sua premorienza.Amalia ora capisci perchè io sconsiglio l'adozione mite? tuo figlio diventa erede a tutti gli effetti ma ha l'obbligo di mantenere la sua mamma bio e se succede qualcosa a lui e lei l'erede....ATTENZIONE!!!!!!Queste cose non le dicono poi una copra casa al minore e...... tutta la sia famiglia bio si piazza..... ecco quali genitori bio danno il consenso quelli che sanno queste cose.